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Ufficio Stampa
Primo Piano
Le conserve
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25/6/2014 Istituto Superiore di Sanità: Benvenuti
Cause deterioramento
Tutti gli alimenti, conservati e non, in tempi più o meno lunghi a seconda della loro
natura o delle condizioni di conservazione sono destinati a subire processi alterativi
imputabili ad agenti di natura diversa:
• Agenti biologici (microrganismi, insetti, animali)
• Agenti chimici (enzimi)
• Agenti fisici (calore, luce)
In tutti i casi gioca un ruolo da protagonista l’alto contenuto di acqua naturalmente
presente negli alimenti
LE REGOLE DA SEGUIRE
Particolare riguardo deve essere posto all’igiene personale e della cucina, la prima
fonte di contaminazione, infatti, può essere rappresentata proprio da questi due
fattori. Il semplice lavaggio delle mani con sapone associato alla frizione meccanica
asporta dalla pelle gran parte dei microrganismi che vi sono presenti. In generale il
lavaggio delle mani deve essere fatto:
• immediatamente prima di iniziare la manipolazione degli alimenti e ogni qual volta si
cambia il tipo di preparazione
• ogni volta che le mani appaiono visibilmente sporche
• dopo essere stati in bagno
• dopo aver mangiato, fumato, tossito o starnutito
• dopo aver toccato o manipolato qualsiasi potenziale fonte di contaminazione
(alimenti crudi, animali domestici, rifiuti, ecc.)
- ATTREZZATURE
trovare in commercio uno zucchero speciale per confetture che contiene anche la
pectina. Per le conserve sotto sale si consiglia l’uso di sale marino. Il sale raffinato
può tuttavia essere utilizzato per insaporire le conserve.
Spesso questa operazione viene indicata come sterilizzazione dei contenitori e dei
tappi. Bisogna specificare che il termine sterilizzazione si riferisce ad un trattamento
in grado di distruggere tutte le forme microbiche, comprese le spore. Le spore sono
molto resistenti al calore e alla temperatura di 100°C potrebbero essere necessari
anche tempi di trattamento lunghi più di 5-6 ore.
- CONSERVE DI POMODORO
è preferibile utilizzare cultivar più acide (pH< 4,3) per diminuire i tempi di
pastorizzazione. Qualora i pomodori non fossero sufficientemente acidi, sarà possibile
acidificarli aggiungendo succo di limone oppure acido citrico.
La pastorizzazione si effettua partendo da acqua fredda. La pastorizzazione della
passata di pomodoro in contenitori da un litro deve durare almeno 40 minuti. Se i
contenitori sono da mezzo litro, saranno sufficienti 35 minuti di trattamento (dal
momento dell’ebollizione dell’acqua). È importante notare che nella passata di
pomodoro domestica, dopo la pastorizzazione si separa la fase liquida (di colore
giallognolo) dalla polpa.
Per la preparazione dei concentrati, una volta ottenuta la passata, si può eliminare
l’acqua in eccesso per filtrazione con un panno di lino o cotone puliti. A questo scopo
il panno può essere una sorta di sacco oppure una federa. Si fa osservare che questo
sistema di concentrazione è molto lento. Alternativamente, l’acqua in eccesso può
essere eliminata facendo cuocere la passata per circa 2-3 ore a fiamma medio-bassa
senza coperchio. Questa operazione può essere effettuata anche partendo da
pomodori in pezzi. Ovviamente, concentrando la passata mediante bollitura, il
prodotto deve essere invasato a caldo e la successiva pastorizzazione sarà effettuata
partendo da acqua calda (alla stessa temperatura del concentrato).
Infine, per la realizzazione dei pelati, dopo aver selezionato i frutti maturi, sodi e privi
di imperfezioni, lavarli in acqua corrente e praticare su ognuno un taglio a croce.
Mettere sul fuoco una pentola e quando l’acqua inizierà a bollire scottarli per 2-3
minuti. Rimuovere i pomodori dall’acqua con una “schiumarola”, aspettare che si
raffreddino, togliere la pelle e invasare. Chiudete quindi i barattoli e pastorizzare con le
modalità riportate per la passata.
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