Dopo la prima guerra mondiale l’Europa era devastata e c’era il bisogno di ricostruire non
solo il paese ma anche i valori e i punti di riferimento indispensabili per lo sviluppo della
scoietà. Questo coinvolgeva anche l’arte, e in particolar modo l’architettura essendo legata
alle esigenze quotidiane delle persone. Nasce così il razionalismo in architettura il cui più
alto e significativo momento di sviluppo è il Bauhaus. Il termine Bauhaus significa
letteralmente casa del costruire, e con questo termine si indica una struttura che ha ruolo
di scuola, bottega e laboratorio. Il Bauhaus viene fondato a Weimar nel 1919 dall’architetto
Gropius, come scuola pubblica, nella quale docenti e alunni vivono e lavorano insieme
quindi tutti insegnano e tutti apprendono. Le prime persone che cominciarono a
frequestare il Bauhaus erano quindi persone piene di illusioni e speranze che erano
caratterizzate da un’ideologia democratica.
POLTRONE
Il Bauhaus rappresenta inoltre tutte le tendenze della ricerca artistica moderna, compresa
la pittura, l’architettura, la scultura e anche l’industrial design, che è alla base delle
produzioni industriali di arredi e oggetti di uso quotidiano. Un esempio sono le varie
poltrone che sono state realizzate grazie al Bauhaus.
La poltrona Barcellona fu realizzata in occasione dell’esposizione internazionale di
Barcellona nel 1929 ed è ancora oggi in produzione. Questa poltrona è caratterizzata dalla
mancanza dei braccioli, e da una struttura in acciaio piegata e saldata a croce, che ha lo
scopo di sorreggere i piani inclinati della seduta e dello schienale che sono formati da
cinghie di cuoio. Visto che la forma non segue nessuno stile particolare di nessuna epoca
precisa, ma è solo legata alla funzione, questa poltrona è destinata a non invecchiare mai.
La poltrona Vasilij è formata da 6 pezzi di un tubolare d’acciaio sagomato, assemblati tra
loro a freddo attraverso l’utilizzo di viti cromate. Invece la seduta, i braccioli e lo schienale
sono formati da un tessuto di canapa robusto che è cucito direttamente sul tubolare. Lo
scopo del designer che ha prodotto questa poltrona era quello di creare un oggetto
formale e funzionale ma mantenendo il suo prezzo contenuto e accessibile a tutti.
La sede di Desseau
Nel 1924 Gropius fu costretto a chiudere la sede di Weimar del Bauhaus che si spostò nella
germania centro-orientale, a Desseau. Questo trasferimento rappresentò per Gropius la
possibilità di progettare e arredare insieme ai suoi allievi e colleghi la nuova sede. La
struttura è articolata in due volumi principali a forma di parallelepipedo, in uno ci sono le
aule per le lezioni teoriche, nell’altro i laboratori per quelle pratiche. Le pareti del settore
dei laboratori sono costituite da grandi vetrate con lo scopo di avere una luce maggiore.
C’è poi un lungo corpo sorretto da pilastri in calcestruzzo che comprende gli uffici e collega
i due settori. Sotto questa specie di ponte c’è la strada di accesso alla struttura. C’è poi un
altro settore che è sempre collegato alla struttura ma più distaccato che rappresenta il
luogo dove hanno luogo le riunioni e le attività extrascolastiche. C’è infine l’ostello che è
una palazzina a cinque piani che comprende le camere e i servizi per gli studenti. La
struttura nel suo insieme appare come una serie di L incastrate tra loro. Gropius inoltre
applica l’angolo di vetro, che fino al quel momento non era stato utilizzato perché le
finestre e le vetrate dovevano arrivare fino agli angoli dell’edificio che dovevano essere in
muratura. L’angolo di vetro è possibile perché viene utilizzato il metodo a pianta libera,
ovvero i pilastri sono arretrati rispetto alla facciata e in questo modo ci possono essere
vetrate fino agli spigoli. Inoltre le facciate di vetro sono simbolo di chiarezza di pensiero e
di pulizia morale. La sede di Desseau è il periodo più intenso e culturalmente importante
per il Bauhaus, tuttavia la scuola venne di nuovo chiusa e avviene un altro trasferimento a
Berlino, dove durerà solo qualche anno perché nel 1933 verrà chiusa definitivamente dai
nazisti.