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La metameria interessa quasi tutti gli apparati importanti, tranne quello

circolatorio e riproduttore.

Dal sistema nervoso centrale, il cordone nervoso ventrale, si staccano i nervi


principali, uguali in ogni metamero. Solo in quello cefalico c'è un cingolo nervoso
che circonda il canale digerente e presenta, nella parte superiore, due gangli
cefalici.

Il sistema circolatorio è chiuso. Il vaso più importante, detto aorta, è un vaso


sanguigno longitudinale dorsale e il sangue vi fluisce verso la testa. In ogni
metamero, dei vasi sanguigni secondari partono dall'aorta e si riuniscono in un
vaso sanguigno longitudinale ventrale, in cui il sangue scorre verso l'estremità
caudale. Il pompaggio del sangue viene effettuato da cinque paia di cuori.

Il celoma è suddiviso in cavità indipendenti, una per ogni metamero. Le sue


funzioni principali sono il sostegno del corpo (scheletro idraulico) e la raccolta
delle sostanze di rifiuto prodotte dal metabolismo.

Ogni metamero ha due sistemi indipendenti di muscoli:

quelli longitudinali, fanno accorciare il metamero, che si allarga, perché il


liquido celomatico ha un volume fisso.
quelli trasversali (circolari) lo fanno restringere ed allungare.
Il movimento è garantito da un'onda di contrazione (prima allungamento, poi
accorciamento) che parte dal capo e si muove verso la coda. L'ancoraggio al
terreno, che permette il movimento dato dalla contrazione e l'allungamento dei due
sistemi muscolatori, avviene grazie a delle setole disposte per metamero. In
dipendenza del loro sviluppo si hanno anellidi oligocheti (dal greco όλιγος
[òligos], piccolo) e policheti (dal greco πολύς [poliùs], molto)

In ogni metamero ci sono due organi escretori, chiamati nefridi, che filtrano il
liquido celomatico ed espellono le sostanze di rifiuto.

Il tubo digerente attraversa, invece, tutto il corpo dell'anellide senza presentare


metameria: è costituito da un semplice canale a scorrimento unico. A differenza di
animali meno evoluti è completo, partendo dalla bocca presenta infatti la faringe,
l'esofago, il gozzo, l'intestino e l'ano.

Sono animali ermafroditi insufficienti, quindi per riprodursi si ha la fecondazione


incrociata. Il metamero fecondato si gonfia prendendo il nome di clitellio.

Negli anellidi si trovano già le presenze di sistemi formati da più organi.

Irudinei (sanguisughe)
Branchiobdellida
Acanthobdellida
Nelle vecchie classificazioni venivano indicate altre due classi:

Archianellidi (Archianellidi) che radunava ordini di Policheti


Myzostomida (Mizostomidi) ora considerati un ordine di Policheti
Evoluzione
Dal momento che gli anellidi sono animali a corpo molle, i loro fossili sono rari.
I ritrovamenti fossili di policheti consistono principalmente in mascelle di alcune
specie e in tubi mineralizzati che altre specie secernevano. Alcuni fossili della
cosiddetta "fauna di Ediacara", come Dickinsonia, assomigliano per alcuni versi ai
policheti, ma le somiglianze sono troppo vaghe per poter classificare questi
fossili con sicurezza. Il fossile noto come Cloudina, appartenente alla cosiddetta
"piccola fauna dura" e risalente a circa 545 milioni di anni fa, è stato
classificato da alcuni autori come un anellide, ma da altri come un appartenente
agli cnidari (il phylum delle meduse e degli anemoni di mare). Un'altra forma dalle
affinità incerte è Myoscolex, proveniente dai sedimenti del Cambriano inferiore
dell'Australia.

Fino al 2008 i più antichi fossili ampiamente accettati come anellidi erano i
policheti Canadia e Burgessochaeta, entrambi provenienti dal giacimento di Burgess
Shale in Canada, risalente a 505 milioni di anni fa (Cambriano medio). La
successiva scoperta di Phragmochaeta canicularis da parte di Conway Morris e Peel,
proveniente da strati di 518 milioni di anni fa di Sirius Passet (Groenlandia),
hanno anticipato i più antichi resti di anellidi al Cambriano inferiore. I
policheti si diversificarono nell'Ordoviciano (circa 480 milioni di anni fa). Verso
la fine del Carbonifero (circa 300 milioni di anni fa) erano già comparsi la
maggior parte dei gruppi di policheti mobili. In particolare, in giacimenti come
quello di Mazon Creek (Illinois), sono noti numerosissimi fossili di policheti
(Astreptoscolex, Esconites, Fossundecima, Dryptoscolex, Hystriciola, Didontogaster
e altri ancora). Molti tubi fossili assomigliavano ai moderni policheti sessili, ma
i primi tubi chiaramente prodotti da policheti datano al Giurassico inferiore (200
milioni di anni fa), periodo al quale è stato attribuito un altro fossile
importante, il polichete Melanoraphia maculata, proveniente dal giacimento di
Osteno (Italia).

I primi fossili convincenti di oligocheti si rinvengono nell'era Cenozoica,


iniziata 65 milioni di anni fa, ed è stato suggerito che questi animali apparvero
più o meno nello stesso periodo delle piante con fiori (Cretaceo inferiore, 130 -
90 milioni di anni fa). Una traccia fossile consistente in una tana convoluta
parzialmente riempita di materia fecale potrebbe essere la prova che i lombrichi
erano già presenti nel Triassico inferiore (245 milioni di anni fa). Altri fossili
di possibili oligocheti risalgono addirittura all'Ordoviciano (465 milioni di anni
fa), ma l'identificazione è molto incerta. Nel 2012, una specie di anellide
risalente a 508 milioni di anni fa è stata rinvenuta nei pressi negli argilliti di
Burgess, nella Columbia Britannica, Kootenayscolex, ha cambiato le ipotesi su come
si sviluppò la testa degli anellide. Questa creatura infatti presentava setole
anche nel segmento del corpo che rappresentava la "testa", come se la "testa" si
sviluppasse semplicemente come una versione specializzata di un segmento
precedentemente generico.[1]

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