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CAPITOLO 1

Preparativi per la partenza

- Prendi anche il maglioncino azzurro - esclama la signora


Mari irrompendo nella stanza del figlio intento a preparare i
bagagli.
Sauro, assorto nel delicato compito di sistemare con
meticoloso ordine le magliette all’interno di una capiente borsa
da viaggio, alza lo sguardo e osserva sconcertato il pullover che
la madre gli mostra.
- Non parteciperò a una cerimonia - protesta il giovane
ricordando di aver comprato la maglia in occasione della
Comunione di un cugino. - Trascorrerò quindici giorni in un
campo estivo.
- E allora? - si risente la donna. - Potrebbe esserti utile.
- È troppo elegante - spiega il ragazzo fissando la madre con i
grandi occhi marroni. - Dobbiamo portare con noi solo abiti
comodi e sportivi.
- Qualche capo d’abbigliamento più elegante fa sempre
comodo - insiste la signora Mari che, senza aspettare la risposta
del figlio, si avvicina alla borsa e vi sistema la maglia.
- Hai preso abbastanza biancheria per il ricambio? - s’informa
preoccupata.
- Certo - la rassicura Sauro. - Ne ho a sufficienza.
- E gli asciugamani? - insiste la madre.
- Ne ho presi tre.
- Solo tre? - si meraviglia la signora. - Ogni giorno ce ne
vuole uno pulito. L’igiene è importante.
- Non posso portare con me quindici asciugamani - le fa
notare Sauro. - E poi ho questo - dice mostrandole una scatola di
plastica arancione.
- Che cos’é?
- Sapone per fare il bucato - spiega il ragazzo. - Laveremo i
nostri indumenti e anche gli asciugamani.
- Ma non sai fare il bucato - esclama la madre.
- Imparerò - la tranquillizza il ragazzo.
La donna guarda il figlio rassegnata. È un po’ preoccupata per
l’esperienza che lo aspetta perché teme che al giovane non
piacerà. Per la prima volta Sauro si troverà solo in mezzo a un
bosco, circondato da estranei, a condurre uno stile di vita
completamente diverso da quello cittadino.
La signora Mari ricorda ancora con tristezza quanto successo
qualche anno prima quando, in preparazione alla Cresima, il
parroco organizzò un ritiro spirituale di tre giorni con i
cresimandi di altre due parrocchie. Per tutto il tempo del ritiro
Sauro rimase in disparte dal resto del gruppo schivando le varie
attività organizzate dai catechisti e non riuscendo, a causa della
sua grande timidezza, a stringere amicizia con nessun ragazzo.
Da quella volta i signori Mari non avevano più avuto il
coraggio di proporre al figlio una vacanza indipendente.
L’idea di far partecipare Sauro al campo estivo era venuta al
suo insegnante d’italiano, seriamente preoccupato
dall’insicurezza dimostrata dal ragazzo.
- Sauro è afflitto da una profonda timidezza - aveva detto il
professore, che nutriva un sincero affetto per il giovane. - Questa
esperienza con un piccolo gruppo di ragazzi della sua età,
quindici e sedici anni, potrebbe aiutarlo molto. Conosco molto
bene gli educatori e il modo in cui è organizzato il Campo
Junior. Sarà una bella esperienza per lui.
La donna avrebbe voluto manifestare la sua contrarietà
all’iniziativa ma non voleva apparire come una madre apprensiva
e aveva sperato nel rifiuto del figlio. Purtroppo, come c’era da
aspettarsi, Sauro non aveva avuto il coraggio di negarsi e il
momento fatidico della partenza era arrivato.

La signora Mari si avvicina al figlio ed estrae un piccolo


cellulare dalla tasca della gonna.
- È il mio telefonino - dice porgendolo a Sauro. - Prendilo, e
in caso di bisogno non esitare a chiamare.
Il giovane guarda la madre e dice:
- Non hai letto il regolamento del campo? È vietato portare
telefoni cellulari, radioline e apparecchi simili.
La signora Mari spalanca la bocca meravigliata.
- E in caso di emergenza come farete? Un telefono cellulare è
sempre utile.
- C’è il telefono del campo - risponde il ragazzo. - Credo che
funzioni con la scheda telefonica.
- Il telefono cellulare è molto più comodo - brontola la donna.
- Sei proprio certo di non poterlo tenere con te?
- Sicurissimo - sospira il giovane.
Rassegnata, la signora Mari ripone il telefono nella tasca.
- Ti aiuto a fare i bagagli? - domanda la donna osservando il
ragazzo dai capelli castani con le lentiggini sul naso.
- Ho quasi finito - risponde Sauro.
- Allora vado a preparare il pranzo - esclama la madre
uscendo dalla camera.
Rimasto solo Sauro si dirige rapido verso l’armadio. Apre
un’anta del mobile e, dopo aver scostato alcune coperte
ammassate all’interno, estrae una strana scatola di cartone. Si
avvicina quindi alla finestra della sua cameretta, che si trova al
piano terra di un piccolo condominio, e la scavalca raggiungendo
il parco condominiale. Si avvia deciso verso un angolo di
giardino riparato da una grande siepe stringendo in mano la
scatola. Quando arriva nel punto in cui la siepe termina a ridosso
di un grande albero si ferma, si guarda attorno curioso e, con un
gesto deciso, scuote la scatola con energia.
In meno di trenta secondi una decina di gatti arrivano
correndo da ogni angolo del giardino richiamati dall’acciottolare
della scatola. I graziosi animali gli si fanno intorno miagolando e
prodigandosi in mille fusa.
Il ragazzo apre la scatola di cartone e versa i croccantini in
essa contenuti all’interno di due grandi ciotole che si trovano
nelle vicinanze. Senza esitazione, i gatti si gettano sul delizioso
spuntino.
Ogni pomeriggio, mentre la madre è a lavorare, Sauro si reca
nel parco per dare ai gatti i croccantini comprati con il denaro
della paghetta settimanale. Per la maggior parte si tratta di
animali di proprietà di famiglie che abitano nei dintorni, a cui
non manca certo il cibo, ma che non disdegnano i golosi spuntini
portati dal ragazzo. Ci sono, però, anche alcuni gatti randagi,
quasi tutti abbandonati da padroni senza scrupoli i quali, prima di
andare in vacanza, si liberano di un fastidioso intralcio alle ferie.
Sauro trascorre molto tempo in compagnia dei suoi amici a
quattro zampe coccolandoli e giocando con loro. Ogni animale è
stato battezzato dal giovane con un buffo nome. Per esempio
Capitan Uncino deve il suo nome a un occhio completamente
grigio da cui ha perso totalmente la vista; Baronessa è una gatta
siamese dall’atteggiamento raffinato; Casanova è un grosso gatto
nero che, in ogni periodo dell’anno, fa la corte alle belle gatte di
passaggio; Starnuto è un soriano perennemente raffreddato e
Piagnona è un’esile gattina che miagola continuamente.
Sauro ama molto i gatti, che sono gli amici più sinceri che ha,
e fin da piccolo ha preferito la compagnia degli animali a quella
dei suoi coetanei. Purtroppo non ha mai potuto avere un gatto
tutto suo perché sua madre è allergica al pelo dei felini. La
signora Mari non sarebbe nemmeno contenta di sapere che il
figlio si prende cura dei gatti randagi perché teme che possa
contrarre qualche malattia.
- State tranquilli - dice agli animali che, finito di mangiare, gli
si avvicinano in cerca di carezze. - Mentre sarò via, di voi si
occuperà la signora Baldi, quella simpatica vecchietta che vi
porta sempre qualcosa di buono da mangiare.
Sauro è certo che l’anziana donna si prenderà cura dei gatti
ma è dispiaciuto di lasciare i suoi amici per tanto tempo. In verità
è un po’ preoccupato per l’avventura che lo aspetta: trovarsi in
mezzo a persone sconosciute lo mette sempre a disagio, non sa
mai cosa dire e cosa fare, si sente inadeguato per ogni situazione.
Nonostante i suoi timori comunque, una strana eccitazione si
è impadronita di lui dal momento in cui il professore gli ha
proposto di partecipare al campo estivo. Una misteriosa vocina
dentro la sua testa continua a ripetergli che sarà un’esperienza
emozionante e indimenticabile e, in cuor suo, sa che quella voce
ha ragione.
SCHEDA OPERATIVA - Capitolo 1

Comprensione della lettura


1. Completa le affermazioni che seguono con la causa (perché) o
l'effetto (perciò).
1. Sauro non vuole il maglioncino azzurro
perché ......................
........................................................................................................
2. La signora Mari è preoccupata perché .....................................
........................................................................................................
3. Il regolamento vieta i telefoni cellulari, perciò .......................
........................................................................................................
4. Sauro non dice a sua madre che ogni giorno si occupa dei
gatti perché ....................................................................................
........................................................................................................
5. La signora Mari è allergica al pelo dei gatti, perciò ................
........................................................................................................
6. Sauro è certo che i gatti staranno bene in sua assenza perché ...
........................................................................................................

I personaggi
2. Quali aggettivi ti sembrano più adatti a descrivere la signora
Mari? Sottolineali.
invadente, impaziente, preoccupata, severa, tenera, altezzosa, soffocante,
amorevole, decisa, protettiva, comprensiva, fredda, ansiosa, disponibile

3. Per ogni aggettivo sottolineato spiega il motivo per cui lo hai


scelto.
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Per riflettere e per produrre

− Come hai appena letto, Sauro è un ragazzo molto timido. Lo


sei anche tu? Pensi che la timidezza sia un difetto o una
qualità? Conosci qualcuno molto timido? Come si comporta
in presenza di altre persone? Secondo te, la timidezza si può
superare? In che modo?

− Descrivi brevemente il tuo carattere e poi indica gli aspetti


che vorresti cambiare. Spiega il motivo della tua scelta.

− Sauro si sta preparando a partire per un campo estivo.


Conosci questo modo diverso di trascorrere le vacanze? Hai
mai partecipato a un campo estivo? Se sì, racconta la tua
esperienza. Se no, prova a immaginare come si svolge una
vacanza di questo tipo: in che luogo si trova il campo, com’è
organizzato, chi vi partecipa, dove si dorme, cosa si fa
durante il giorno, ecc.
CAPITOLO 2

Una ragazza difficile

Lara solleva la testa dal diario cui sta confidando i propri


pensieri e fissa lo sguardo fuori della finestra della sua stanza da
letto.
È una bella ragazza di quindici anni dai lunghi capelli neri
leggermente mossi e gli occhi azzurri velati da una profonda
malinconia. Dopo aver riordinato le idee, afferra la penna
appoggiata pochi istanti prima sulla scrivania e cerca di fissare
sulla pagina che ha di fronte il pensiero che le è appena venuto in
mente.
“Mi piacerebbe vivere in un mondo in cui ogni persona è
libera di essere sé stessa. Un mondo in cui essere rispettati e
felici. I problemi sono tanti, e spesso, quando non ci riguardano
da vicino, è facile far finta di non vederli. Io però non voglio
ignorarli, anche se il futuro mi spaventa...”
Un frenetico bussare alla porta fa perdere a Lara il filo del
discorso.
- Lara, per favore, apri la porta - urla una voce femminile dal
tono irritato.
La ragazza sbuffa infastidita e con un gesto rapido chiude il
diario e lo nasconde sotto il cuscino del suo letto; poi,
svogliatamente, si avvicina alla porta, gira la chiave e spalanca
l’anta.
Ferma sulla soglia c’è sua madre che, con in mano un paio di
scarponi in mano, la fissa severa.
- Mi spieghi che bisogno c’è di chiudere a chiave la porta? -
domanda la donna.
- Voglio un po’ di privacy - si limita a rispondere Lara con
tono secco.
- E non puoi averla evitando di chiudere a chiave? - protesta
sua madre.
La ragazza sospira rassegnata e poi esclama:
- Sei venuta solo per dirmi questo?
- Sono venuta a farti vedere gli scarponcini da trekking che ti
ho comprato per il campo estivo - dice la donna sorridendo e
mostrando le calzature alla figlia. - Ti piacciono?
Lara lancia una rapida occhiata agli scarponi e commenta:
- Vanno bene.
- Tutto qui? - si meraviglia la madre. - Sono il modello più
bello che ho trovato. Mi aspettavo un po’ più di entusiasmo.
- Che dovrei fare? Mettermi a saltare? - si risente Lara. - In
fondo sono solo un paio di scarpe come tante altre.
La donna fa un profondo respiro cercando di non perdere la
calma.
- Hai preparato i bagagli?
- Non ancora - risponde la ragazza distrattamente.
- E cosa aspetti? Domani devi partire! - la rimprovera la
donna.
- Tra poco li preparo, ma adesso ho da fare e tu mi stai
facendo perdere tempo - dice chiudendo la porta e lasciando la
madre impietrita sulla soglia.
La donna si allontana facendo appello a tutta la forza di
volontà di cui è capace per cercare di seguire il consiglio dello
psicanalista ed evitare di entrare nella stanza a fare una bella
sfuriata a quella ragazzina impertinente.
Lara è un’adolescente dal carattere difficile e negli ultimi
tempi è diventata ancora più intrattabile. I suoi genitori non
sanno più come comportarsi perché, oramai, hanno provato di
tutto. Hanno cercato di essere comprensivi e permissivi, hanno
imposto regole rigide e severe, hanno persino cercato d’ignorare
le provocazioni della figlia, ma tutto senza ottenere alcun
risultato.
La signora Francescato stenta ad abituarsi al cambiamento
radicale subito dalla ragazza negli ultimi anni. Un tempo Lara
era una persona affettuosa e affidabile. Era sempre stata la prima
della classe, amava ridere e scherzare in compagnia degli amici e
non si sarebbe mai sognata di rispondere in modo irriverente ai
suoi genitori.
Da un giorno all’altro era cambiata. Era diventata taciturna e
triste; la media scolastica si era abbassata improvvisamente,
studiava poco e mancava di rispetto agli insegnanti.
La frequentazione di un gruppo di giovani, più grandi di
qualche anno, aveva peggiorato le cose.
Nonostante la poca voglia di studiare aveva superato l’esame
di terza media e si era iscritta al liceo ma, a pochi mesi
dall’inizio della scuola, i signori Francescato erano stati
informati dal preside che la loro figlia aveva collezionato una
lunga serie di assenze ingiustificate.
Naturalmente si erano infuriati con la ragazza che, davanti
alla loro insistenza per avere una spiegazione, aveva
semplicemente risposto che a scuola si annoiava.
Dopo molte discussioni Lara aveva ripreso ad andare a scuola
con regolarità ma verso la metà dell’anno scolastico s’era
cacciata in un grosso guaio. Una notte, insieme a due ragazzi
della compagnia che frequentava, si era introdotta all’interno
della scuola tentando di rubare un computer.
Sorpresi dalla polizia, i tre giovani erano stati arrestati e, solo
grazie alla clemenza del giudice minorile e alla comprensione del
preside, Lara non era finita in riformatorio.
Come pena alternativa il giudice aveva stabilito di affidare la
ragazza alle cure di un famoso psicanalista specialista di
problemi adolescenziali, il dottor Savi, e di condannarla a
duecento ore di volontariato da svolgere in una casa famiglia.
Da diversi mesi Lara si recava in terapia dal dottor Savi, ma i
progressi erano stati pochi dato che la ragazza si rifiutava di
collaborare. Era stata un’idea del dottore quella di farla
partecipare al Campo Junior.
- Vostra figlia sta reagendo a un evento traumatico che non ha
affrontato nel modo giusto - aveva detto lo psicanalista ai signori
Francescato. - Il problema sta nel riuscire a comprenderne
l’origine.
- Di cosa potrebbe trattarsi? - aveva chiesto la donna.
- Se non sbaglio lei stessa mi ha detto che sua figlia ha
cominciato a cambiare poco dopo la morte di una sua compagna
di classe - dice l’uomo pensieroso.
- Non si trattava di una semplice compagna di classe - precisa
la signora Francescato. - Era la sua migliore amica. Perse la vita
a seguito di un tragico incidente automobilistico. A quel tempo
Lara frequentava la seconda media.
Lo psicanalista sospira pensieroso.
- Pensa che sia stata la morte dell’amica a traumatizzarla? -
insiste la donna.
- Probabilmente la perdita dell’amica ha giocato un ruolo
importante nel repentino cambiamento di Lara, ma da sola non
basta a spiegare il suo stato psicologico.
- E allora? - mormora la madre.
- Dev’essere accaduto qualcos’altro che ha contribuito a
produrre un profondo turbamento in Lara. Può trattarsi di un
fatto accaduto anche molto tempo fa ma che solo adesso si
manifesta sottoforma di disagio - aveva chiarito lo psicanalista. -
Io credo che a Lara farebbe bene partecipare al campo estivo
chiamato Campo Junior. Sarà importante per lei relazionarsi con
suoi coetanei in un ambiente diverso da quello quotidiano. Gli
istruttori sono ben preparati in psicopedagogia e hanno spesso a
che fare con ragazzi difficili.
Superate le resistenze dei genitori, lo psicanalista aveva
dovuto superare l’opposizione di Lara facendole notare che in
caso di un suo rifiuto, il giudice minorile avrebbe potuto rivedere
la sentenza in favore della carcerazione.

La signora Francescato si siede in poltrona con una tazzina di


caffè fumante nella mano destra. È convinta che due settimane di
vita all’aria aperta non basteranno per aiutare sua figlia, ma
pensa: “Ormai abbiamo provato di tutto, che ci costa tentare
anche questa?”
Lara, sdraiata sul letto, fissa il soffitto in silenzio.
Improvvisamente si alza a sedere, prende il diario da sotto il
cuscino e dopo averlo aperto ci scrive a grandi lettere: “Perché
gli adulti rompono sempre?”
L’indomani partirà per l’inutile campo cui l’ha condannata
l’inutile psicanalista il quale crede di aver capito tutto della sua
personalità. Invece quello che prova e quello di cui ha veramente
bisogno non lo sa nessuno, nemmeno lei.
Preferirebbe scappare piuttosto che trascorrere due settimane
in un bosco a dormire dentro una piccola tenda, ma non se la
sente di rischiare di comparire nuovamente davanti al giudice.
Svogliatamente si alza da letto e si guarda attorno.
L’indomani mattina deve partire e i bagagli sono ancora da
preparare.
SCHEDA OPERATIVA - Capitolo 2
Comprensione della lettura
1. Ricostruisci gli avvenimenti principali del capitolo che hai
appena letto completando i seguenti periodi.
1. Dopo aver riordinato le idee, Lara afferra ................................
........................................................................................................
2. La ragazza sbuffa infastidita …..................................................
........................................................................................................
3. La signora Francescato stenta ad abituarsi ...............................
........................................................................................................
4. Nonostante la poca voglia di studiare Lara aveva superato .....
........................................................................................................
5. Una notte, insieme a due ragazzi .... ..........................................
........................................................................................................
6. Da diversi mesi Lara segue la terapia psicanalitica ...........…..
........................................................................................................
7. La signora Francescato è convinta che due settimane ...............
........................................................................................................

I personaggi
2. In questo capitolo appaiono due aspetti contrastanti della
personalità di Lara. Descrivili, citando le frasi che meglio
rappresentano i due modi di essere.
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Per riflettere e per produrre
− Ti è mai capitato di sentirti combattuto da sentimenti
contrastanti? Come hai affrontato una simile situazione?
Racconta.
− A cosa pensi sia dovuto il radicale cambiamento del
comportamento di Lara? Come giudichi il suo atteggiamento
nei confronti della madre? Pensi che la signora Francescato
abbia fatto bene a non rispondere alle provocazioni? Se ti
fossi trovato al posto della madre come ti saresti comportato?
− Che cosa pensi del lavoro svolto dagli psicanalisti? Quali
disturbi curano? In caso di bisogno saresti disposto a seguire
una terapia psicanalitica? Spiega le tue ragioni.

Divertiamoci insieme

IL PERCORSO

Partendo dalla casella n°1, e seguendo il percorso della spirale,


inserite i vocaboli corrispondenti alle definizioni.
1

4 2

1. Parola inglese che indica un’escursione a piedi - 2. Parola inglese


che significa: intimità - 3. Tenta di rubarlo Lara - 4. Il nome dello
psicanalista che cura Lara - 5. Vi dormiranno i ragazzi al campo estivo
CAPITOLO 3

Sognando l’avventura

- Abbiamo questi due modelli - dice il giovane commesso del


negozio di articoli da campeggio mostrando le borracce a
Ermanno.
Il ragazzo lancia una rapida occhiata ai due oggetti ed esclama
sicuro:
- Va bene quella in alluminio!
Il commesso appoggia la borraccia scelta dal giovane sul
bancone e ripone l’altra.
- Cos’altro ti serve? - domanda l’addetto alle vendite
guardando prima il ragazzo e poi l’adulto che lo accompagna.
Maurizio, un uomo sulla quarantina con i baffi folti e ben
curati, apre un foglio e comincia a leggere:
- Una torcia elettrica e un sacco a pelo - dice pacatamente.
- Ehi pa’, ti sei dimenticato del materassino di polietilene
espanso - interviene Ermanno .
L’uomo controlla accuratamente la lista che tiene in mano e
risponde:
- Hai ragione, mi era sfuggito.
- Ti stai preparando al campeggio? - domanda il commesso
con un ampio sorriso.
- Esatto - risponde il ragazzo soddisfatto. - Tra poco partirò
per il Campo Junior.
- Lo conosco! - esclama l’addetto alle vendite. - L’anno
scorso vi ha partecipato il mio fratellino.
- Quanti anni ha? - chiede Maurizio interessato.
- Otto.
- Otto? - ripete Ermanno incredulo. - Ci saranno anche dei
bambini?
Il commesso guarda il quindicenne dall’espressione disperata
e sorride:
- Il Campo Junior organizza soggiorni distinti per le diverse
fasce d’età - spiega. - Nel tuo caso i compagni saranno all’incirca
tuoi coetanei.
Ermanno tira un sospiro di sollievo. La prospettiva di trovarsi
a fare da baby-sitter a un gruppo di lattanti non lo attira per
niente.
- Si è divertito suo fratello? - s’informa Maurizio.
- Moltissimo - assicura l’addetto alle vendite. - Innanzi tutto si
tratta di piccoli gruppi composti, al massimo, da quindici
partecipanti. In questo modo i ragazzi sono ben seguiti
dagl’istruttori ed è più facile fare amicizia ed entrare in
confidenza.
Ermanno, nell’udire quelle parole, si lascia sfuggire una
smorfia di disapprovazione. L’ultima cosa che gl’interessa è fare
nuove conoscenze.
Il giovane commesso sembra intuire i pensieri del ragazzo
perché si affretta ad aggiungere:
- Comunque, le cose più divertenti per mio fratello sono state
le numerose attività avventurose cui ha partecipato. Ad esempio,
gl’istruttori hanno fatto costruire ai ragazzi un rifugio di
emergenza su di un albero e una scala di corda per raggiungerlo.
Credo che le attività svolte con i ragazzi più grandi saranno
ancora più divertenti.
I verdi occhi di Ermanno brillano per l’emozione.
- Ho saputo che c’insegneranno ad attraversare i fiumi con
l’ausilio delle corde e che ci faranno costruire un ponte - esclama
il ragazzo immaginandosi già immerso nell’avventura.
Maurizio osserva soddisfatto suo figlio. Era stata una vera
fortuna aver visto in televisione un breve reportage sulle attività
del Campo Junior perché, il giorno in cui Ermanno era entrato in
casa annunciando la sua decisione di partire per la scalata di una
qualche montagna sulle Alpi, suo padre aveva potuto proporre
una valida alternativa.
Ermanno era sempre stato un ragazzo indipendente, alla
continua ricerca di forti emozioni. Sin da piccolo preferiva la
compagnia di persone adulte a quella dei bambini della sua età e
sembrava non annoiarsi affatto a giocare da solo.
Trascorreva interi pomeriggi immaginando di essere un
avventuroso esploratore alla scoperta di terre misteriose. Nel suo
mondo fantastico la cagnetta Minni si trasformava in una potente
regina imprigionata nel suo palazzo da ribelli feroci e senza
scrupoli e il gatto Lenticchia diventava il suo fedele compagno,
abile conoscitore di arti marziali.
Nella palestra che frequentava da circa un anno aveva stretto
amicizia con un ventenne appassionato di scalate e, quando
questi gli aveva comunicato che in estate sarebbe partito per
scalare qualche vetta sulle Alpi, Ermanno si era impuntato di
volerlo accompagnare.
Conoscendo la cocciutaggine del giovane, Maurizio aveva
evitato di proibirgli l’impresa e aveva deciso invece di riflettere
con lui sull’iniziativa e di proporre delle alternative.
- Sembra un’impresa davvero emozionante - aveva esclamato
l’uomo dopo aver ascoltato le intenzioni del ragazzo.
- Sarà divertentissimo, pa’ - si era entusiasmato Ermanno.
- Però, tu non hai alcuna esperienza di scalate - gli aveva fatto
notare il padre.
- È vero - aveva ammesso il giovane. - Ma gli altri
componenti della spedizione m’insegneranno.
Maurizio, dopo un attimo di riflessione, aveva detto:
- Certo però... sarà un po’ imbarazzante per te, che sei
completamente inesperto, trovarti in mezzo a gente abilissima
nello scalare vette.
Ermanno aveva fissato suo padre con sguardo titubante: non
aveva considerato la cosa da quel punto di vista.
- Forse... prima di avventurarti su impervie vette sarebbe
meglio prendere qualche lezione - aveva suggerito Maurizio
quasi distrattamente. - So che c’è una palestra qui vicino che
organizza corsi di questo tipo.
- Ma le lezioni si tengono in inverno - aveva protestato il
ragazzo. - E io voglio fare qualcosa di emozionante questa estate.
- Perché non partecipi al Campo Junior? - aveva proposto il
genitore. - Ne ho sentito parlare alla televisione. Si trova in
montagna e so che insegnano anche tecniche di sopravvivenza.
Potrebbe essere una prima esperienza utile in previsione di
diventare un esperto scalatore.
La proposta di Maurizio era piaciuta a Ermanno che si era
subito attivato per cercare informazioni sul Campo Junior e per
iscriversi al soggiorno.

- Vado subito a prendere il materiale che vi serve - dice


intanto il commesso allontanandosi dal bancone.
Ermanno infila una mano nella tasca destra dei blue-jeans e ne
trae un piccolo rotolo di banconote.
- Quello cos’è? - domanda Maurizio indicando il denaro.
- Sono i miei risparmi - risponde il ragazzo. - Voglio
contribuire a pagare l’attrezzatura.
- Non se ne parla neanche - si risente il padre. - Il materiale
che ti occorre te lo regaliamo io e la mamma. Quei soldi portali
con te, ti potrebbero servire.
- Gli organizzatori si sono raccomandati di portare pochissimo
denaro - spiega Ermanno. - Tanto, in mezzo a un bosco, non
saranno molte le occasioni per fare acquisti.
- Comunque sia, il conto lo pago io - insiste Maurizio.
- Se non posso contribuire - s’innervosisce il giovane. - Allora
non compro niente.
Di fronte all’insistenza del ragazzo a Maurizio non rimane che
cedere rivolgendo al figlio un sorriso colmo di orgoglio.
SCHEDA OPERATIVA - Capitolo 3

Comprensione della lettura


1. Metti nel giusto ordine cronologico le sequenze del racconto
cui abbiamo dato un titolo.
Una smorfia di disapprovazione - Scalare le Alpi - Una scelta sicura -
I risparmi - Il rifugio sull’albero - La lista - Un distratto suggerimento

1. ..........................................................................................
2. .........................................................................................
3. ..........................................................................................
4. ..........................................................................................
5. ..........................................................................................
6. ..........................................................................................
7. ..........................................................................................

I personaggi
2. Descrivi brevemente il carattere dei personaggi indicati spiegando
quali frasi o azioni ti hanno indotto a formulare il tuo giudizio.

ERMANNO
Carattere: ........................................................................................
Frasi o azioni: ................................................................................
........................................................................................................
........................................................................................................

MAURIZIO
Carattere: ........................................................................................
Frasi o azioni: ................................................................................
........................................................................................................
........................................................................................................
Per riflettere e per produrre

− Quando eri piccolo ti piaceva la compagnia dei tuoi coetanei o,


come Ermanno, preferivi trascorrere il tuo tempo insieme a persone
adulte? Perché? Sapevi usare la tua immaginazione per creare
mondi fantastici in cui ambientare rocambolesche avventure o
preferivi divertirti con giocattoli e passatempi acquistati in qualche
negozio?
− Per quale motivo Maurizio, nonostante la preoccupazione per
l’idea del figlio di partecipare a una scalata, non proibisce al
ragazzo di prendere parte alla spedizione? Al suo posto ti saresti
comportato diversamente? Racconta.
− Come reagiscono i tuoi genitori quando non sono d’accordo con
qualcosa che vuoi fare? Ritieni che il loro modo di agire sia giusto?
Come vorresti che si comportassero? Spiega le tue ragioni.
CAPITOLO 4

Campo Junior

Un grande fermento regna all’interno del Campo Junior. È il


giorno di arrivo del nuovo gruppo di giovani che sarà ospite della
struttura per due settimane. Il campo è stato costruito su di una
piccola radura all’interno di un folto bosco di castagni, e le
costruzioni in legno si integrano perfettamente con l’ambiente
naturale circostante.
Il campo è raggiungibile attraverso una lunga e stretta strada
sterrata, percorribile in automobile, chiusa a valle da una sbarra
che è alzata solo in occasione delle partenze e degli arrivi delle
comitive di campeggiatori.
Ragazzi e genitori si aggirano tra le costruzioni chiedendo
spiegazioni ai vari istruttori pronti a soddisfare ogni curiosità.
- A che servono quelle piattaforme? - chiede la signora Mari
osservando le strutture in legno rialzate da terra di circa due
metri e mezzo.
- Su quelle piattaforme i ragazzi sistemeranno le tende che noi
forniremo loro - risponde Leo, un giovanotto dai lunghi capelli
castani tenuti a posto da una fascia bianca attorno alla testa,
insegnante di fitness1 in una palestra e responsabile della
preparazione atletica dei ragazzi partecipanti al Campo Junior.
- E come mai le tende devono essere sistemate lì sopra? -
insiste la donna.
1
Fitness: programmi di preparazione fisica mirata al benessere e alla forma
fisica.
- Come può vedere il terreno qui attorno è scosceso e non ci
sono molte zone piane su cui montare le tende - precisa
l’istruttore. - In questo modo abbiamo ottenuto numerose
superfici piane e inoltre, in caso di maltempo, i ragazzi possono
sfruttare la zona sottostante le piattaforme per le loro attività.
- Ma i ragazzi dormono in tenda anche con il brutto tempo? -
si preoccupa la signora.
- Se si dovessero verificare dei violenti temporali ci
trasferiremo tutti in quel grande edificio di legno che vede di
fronte - la rassicura Leo. - Laggiù si trova anche la cucina.
- E i servizi igienici? - si preoccupa la mamma di Sauro. -
Spero che ci sia almeno l’indispensabile.
Leo sorride in modo rassicurante e dice:
- Ci sono i bagni e le docce. Questo campo non è
improvvisato ed è stato attrezzato con dei grandi serbatoi per
l’acqua che consentirà ai ragazzi di fare la doccia.
Sauro ascolta interessato la conversazione ma non dice una
parola. Avrebbe mille domande da fare ma la presenza del
giovane estraneo lo imbarazza.
- Cucineranno i ragazzi, vero? - s’informa la signora Mari.
- Nel campo c’è un’ottima cuoca - chiarisce il giovane. - Ma
non mancheranno le occasioni per mettere alla prova le abilità
culinarie dei nostri giovani ospiti.
La donna osserva attentamente l’istruttore e non può fare a
meno di pensare che sia troppo giovane per occuparsi di un
gruppo di adolescenti scatenati.
- Esattamente - chiede con titubanza. - Lei di cosa si occupa?
- Io sono un insegnante di educazione fisica - spiega
l’istruttore. - Mi occuperò della preparazione dei ragazzi in vista
delle attività avventurose che li attendono.
- Non saranno pericolose? - si preoccupa la donna.
- Prenderemo ogni precauzione - cerca di tranquillizzarla Leo.
- Non c’è da preoccuparsi.
- Ma se qualcuno si facesse male? - chiede allarmata.
- Nel campo c’è un’infermeria ben attrezzata - assicura il
giovane istruttore.
- Ma se succedesse qualcosa di molto grave che richiede
l’intervento di un medico? - insiste la donna sempre più agitata.
- In quel caso, a poche centinaia di metri di distanza dal
campo, c’è un’area predisposta per l’atterraggio di un elicottero -
chiarisce Leo. - In caso di necessità interverrà l’eliambulanza.
Comunque, non è mai capitato niente di grave.
La signora Mari sembra più tranquilla dopo aver ascoltato le
parole dell’istruttore.
- Se lo desiderate, potete andare a visitare la struttura che
ospita la cucina - propone Leo sorridendo.
Mentre madre e figlio si allontanano il giovane insegnante li
osserva con attenzione e pensa: “Non sarà facile per il ragazzo
vincere la timidezza.”
Nel frattempo Isabella, la giovane istruttrice dai lunghi capelli
biondi raccolti in una treccia, accoglie sorridente l’arrivo di Lara
e della madre. Isabella è una guida escursionista e
un’appassionata speleologa.
- Benvenute! È un piacere fare la vostra conoscenza - esclama
osservando prima la ragazza e poi la signora Francescato.
- Il piacere è solo tuo - risponde indisponente la giovane.
- Ti sembra questo il modo di parlare? - la rimprovera
aspramente la madre visibilmente imbarazzata.
- È meglio mettere subito le cose in chiaro - sbotta Lara. - Io
non ci volevo venire in questo posto e non ho nessuna intenzione
di fingere di essere contenta.
La ragazza si allontana innervosita.
La signora Francescato si muove per raggiungere la figlia e
ordinarle di scusarsi con la guida, ma Isabella la ferma dicendo:
- La lasci andare, le ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi.
- Non so come scusarmi - si affretta a dire la donna.
- Non mi deve alcuna scusa - la rassicura l’istruttrice. - Sono
stata informata dei problemi di sua figlia.
Il volto della donna si rasserena, ma il suo sguardo triste svela
il grande tormento che l’assilla.
- Temo che combinerà qualche guaio - confessa la signora
Francescato all’istruttrice.
- Stia tranquilla - sorride Isabella. - Siamo abituati ad avere a
che fare con ragazzi dal carattere difficile.
- Definire Lara una ragazza difficile è dir poco - sospira la
donna.
Isabella comprende perfettamente le preoccupazioni della
signora e si affretta a dire:
- Tutti gli istruttori che fanno parte dello staff, me compresa,
sono ben preparati in psicopedagogia. Per questo motivo molti
ragazzi “difficili” sono mandati al nostro campo da psicanalisti e
assistenti sociali. Non può nemmeno immaginare quanti ottimi
risultati abbiamo ottenuto con ragazzi definiti irrecuperabili. La
vita di gruppo all’aria aperta può fare miracoli se gestita nel
modo adeguato e noi, mi perdoni la superbia, siamo molto
preparati in questo settore.
Sebbene non si siano dissipati tutti i dubbi che l’assillano,
dopo aver ascoltato le parole di Isabella, la signora Francescato
si sente decisamente più tranquilla e, ritrovata la calma,
raggiunge la figlia che, seduta in disparte su di una panchina,
osserva con sufficienza un ragazzo dall’espressione entusiasta.
Ermanno si guarda attorno emozionato e i suoi occhi sono
colmi di felicità. Non immaginava di trovare un posto tanto bello
e ben organizzato. Le varie strutture del campo sono in perfetta
armonia con la natura circostante e gli istruttori hanno un’aria
molto professionale.
- Davvero impareremo a fare tutte le cose di cui ho sentito
parlare? - chiede emozionato a Manolo, una guida escursionista
che fa parte dello staff degli istruttori.
- Questo dipenderà dall’abilità del gruppo - risponde la guida
con i capelli neri e gli occhi azzurri. - Più in fretta imparerete e
più cose potremo fare.
- Imparerò in frettissima - assicura il ragazzo - perché voglio
imparare a fare tutto.
- Calma, calma - lo tranquillizza Manolo. - Non bisogna
essere troppo precipitosi. È meglio imparare bene una cosa,
piuttosto che impararne male cento.
Nonostante l’ammonimento dell’istruttore, l’entusiasmo di
Ermanno non si placa.
- Qual’è la prima cosa che impareremo a fare? - domanda
inquieto.
- Per prima cosa dovrete montare le tende - risponde la guida.
- Altrimenti stanotte dormirete all’aperto.
- Giusto! - esclama il ragazzo. - Quando si comincia?
- Tra un’ora circa. Quando i genitori se ne saranno andati ci
riuniremo per conoscerci meglio e per organizzare le coppie di
lavoro.
- Coppie? - si meraviglia Ermanno.
- Certo - precisa Manolo. - Ogni tenda ospita due ragazzi i
quali, insieme, la monteranno.
Il sorriso sulle labbra di Ermanno è scomparso. Non pensava
di dover dividere la tenda con qualcun’altro. Preoccupato, si
guarda attorno domandandosi quale tra i ragazzi presenti sarebbe
stato il suo compagno di tenda.
SCHEDA OPERATIVA - Capitolo 4

Comprensione della lettura


1. Riassumi brevemente la trama del racconto completando i
seguenti periodi.
- Al Campo Junior regna un grande fermento perché ……………
……………………………………………………………………
- Leo spiega alla signora Mari …..………………………………
…………………………………………………………………...
- La signora Mari si tranquillizza ……………………………….
…………………………………………………………………..
- Isabella dà il benvenuto ……………………………………….
ma la ragazza ……………………………………………………
…………………………………………………………………..
- Isabella cerca di tranquillizzare ……………………………….
dicendo che ……………………………………………………...
…………………………………………………………………...
- Ermanno si guarda attorno
……………………………………..
e ………………………………………………………………….
…………………………………………………………………...
- Ermanno è preoccupato ………………………………………..
…………………………………………………………………...

I personaggi
2. Tra i personaggi che compaiono in questo capitolo, quale ti
sembra...
- il più preoccupato? ...................................................................
- il più irritato? ...........................................................................
- il più apprensivo? .....................................................................
- il più impensierito? ..................................................................
- il più rassicurante? ...................................................................
- il più competente? ....................................................................
3. Completa i periodi con le motivazioni o con gli scopi dei
personaggi.
SIGNORA MARI
- Pensa che Leo sia troppo giovane per ………………………………...
…………………………………………………………………………..
LEO
- Spiega che in caso di grave incidente ………………………………...
…………………………………………………………………………..
SIGNORA FRANCESCATO
- Si scusa con Isabella perché
…………………………………………..
…………………………………………………………………………..
MANOLO
- Ammonisce Ermanno dicendo ……………………………………….
………………………………………………………………………….
ERMANNO
- È preoccupato perché …………………………………………….
……………………………………………………………………

Per riflettere e per produrre


− Sei appena arrivato nel campo estivo in cui trascorrerai le tue
vacanze e l’istruttore ti presenta il tuo compagno di tenda.
Incredulo, scopri che si tratta di un compagno di classe con cui hai
avuto un tremendo litigio....
Continua tu la storia.

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