La proposizione finale latina è una frase subordinata che indica il
fine o scopo dell'azione espressa nella frase reggente. In latino la proposizione finale è costituita da: ut (affermative) o ne (negative) seguiti da un verbo al modo congiuntivo. nel caso di due finali coordinate tra loro, la congiunzione è neque se la prima proposizione è introdotta da ut, ed è neve se la prima è introdotta da ne. Raramente si può incontrare ne non con lo stesso valore di ut. Si usa il congiuntivo: presente, se nella reggente c'è un tempo principale (indicativo presente, futuro semplice) imperfetto se nella reggente c'è un tempo storico (indicativo imperfetto, perfetto, piuccheperfetto e il presente storico) Le preposizioni subordinate completive volitive Le proposizioni completive volitive in latino sono le subordinate che corrispondono alle soggettive, oggettive che hanno appunto forma volitiva perché sono rette da un verbo di volontà, di desiderio, di sforzo e di intenzione come ad esempio: ammonire, incitare, ordinare, persuadere, pregare, desiderare, implorare, ecc Participio futuro pag 363, 364 Si declina come un aggettivo della prima classe. Tema supino + -urus -ura -um ha sempre un valore attivo (esprime un azione che sta per succedere o posteriore a quella del verbo della frase reggente) Participio perfetto Congiuntivo È il modo della soggetività e presenta l’azione come eventuale, ipotizzata o temuta, viene utilizzato con maggiore frequenza nelle subordinate, ma a volte lo si può trovare in quelle principali. Ha 4 tempi presente e imperfetto (tema presente) e perfetto e piùcheperfetto (tema perfetto) Le preposizioni subordinate completive volitive Le completiva volitive in latino sono le subordinate che corrispondono alle soggettive, oggettive che hanno appunto forma volitiva perché sono rette da un verbo di volontà, di desiderio, di sforzo e di intenzione come ad esempio: ammonire, incitare, ordinare, persuadere, pregare, desiderare, implorare, ecc