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DE.I2 RTo CARBURATORI GUIDA 1 alla scelta, alla messa a punto, al? impiego dei carburatori del tipo a spillo per motoveicoli sommario Pag, 1 - FUNZIONI DEL CARBURATORE . : 3 2° ~ CARATTERISTICHE .......2-0.020.scssecscsees 4 2.1 - Schema del carburatore ed elementi principal .....-.--..-.-+ ee 4 2.2 ~ Schema delle fasi di funzionamento -.. 4 2.3 = Disposizione del condottl «.....+.:+c0esesseeeeeeeseee SANS 6 2.4 = Collegamenti al motore ....-.-..-.------+- etal 8 25 = Prem alia .necessenessesveseesoe 6 2.6 - Materiall implegati ......2...0.0..0. Aesistes 6 3° - FUNZIONAMENTO, SCELTA, MESSA A PUNTO ED IMPIEGO 6 3.4 = Diffusore es 6 3.1.1 ~ Scelta det diametro del diffusore ........- 7 3.2 - Sistema di alimentazione a 3.2.1 = Soolta della valvola a spillo ..-..-.- cee 3.22 - Scelte del galleggiante 3.3. - Dispositivo di avviamento ... : 3.3.1 - Avviamento a circuito indipendente .. 3.82 - Scelta dell'emulsionatore e del getto avviamento 3.38 - Dispositivo di avviamento con agitatore 3.4 = Dispositivo del minimo ee 3.41 - Minimo con vite di regolazione delta misceta .... 3.42 - Minimo con vite di regolazione dell'aria 3.43 - Scelte del getto del minimo 3.5 = Dispositivo di progressione ....-.1-cssecsese+s 3.6 - Dispositive del massimo ........+--+ 9.6.1 - Schema di dispositivo dol massimo normalmente impiegato par motoria 2tempi .e.esese. 15 3.6.2 - Schoma di dispositive del massimo normalmente impiegato por motori a 4 tempi 6 3.68 - Seelta dello smusso dolla valvola gas 6 3.6.4 - Scelta dello spillo conico i 7 8.85 - Scolta del gotto del massimo . 7 3.7 = Dispositive di ripresa 8 8.7.4 - Pompadiripresa a membrana .....-.- 19 8.7.2 « Scelta della camma e del getto pompa 19 3.7.3 - Pompa diripresa a pistoncine ......-.-.. 20 4 + ALIMENTAZIONE DI MOTORI PLURICILINDRICI ... 20 = Messa a punto e regolazione del minimo .. ' Z a1 5 = FATTORI INFLUENZANTI LA CARBURAZIONE ..... si 22 5.1. = Variazioni di combustibile Fees ae sseeeeees 22 5.2 = Variazioni di pressione e di temperatura 6.2.6... ...ce eset 22 1 - FUNZIONI DEL CARBURATORE Le funzioni principali del carburatore sono: — Formare una opportuna miscela omogenea ed infiammabile di aria (comburente) © benzina (combustibile) — Alimentare il motore con una quantita variable di detta miscela. La formazione della miscela aria/benzina consiste nel vaporizzare ediffondere uniformemente nel- aria Il combustibile 0, almeno, nell'atomizzario in goccioline sufficientemente minute. Llatomizzazione si realizza facendo investire il combustibile liquido, uscente dall'ugello polverizza- tore, da un flusso di aria in moto che Io trascina (molto finemente suddiviso) verso il cilindro. Si é parlato di “opportuna miscela" poiché il rapporto di miscela (detto anche titolo 0 dosatura), definito come la quantita, in peso, di aria associata all'unita di peso di combustibile, deve assumere valori ben precisi e cioé essere compreso tra | limiti di infiammabilita affinché, allo scoccare delta scintilla nella camera di combustione, la miscela possa accendersi prontamente. Por una benzina commerciale i limiti di infiammabilita sono 7/1 (limite ricco 0 grasso, cloe 7 kg. di aria per 1 kg. di benzina) @ 20/1 (limite povero © magro, cioé 20 kg. di aria per 1 kg. di benzina). Fra i limiti di infiammabilita si adotta, per una buona combustione, un valore del titolo molto pros- simo al cosidetto valore stechiometrico e cioé di circa 14,5 15 kg di aria per 1 kg. di benzina. Si definisce dosatura stechiometrica quella che garantisce la combustiona completa del combusti- bile, con formazione solamente di acqua e anidride carbonica, Il valore del rapporto di miscela stechiometrico dipende dal tipo di combustibile impiegato, per cul se si cambia il combustibile cambia anche detto rapporto (ved. ad esempioil successivo punto 5.1) La scelta del titolo € maito importante dal punto di vista sia delle prestazioni del motore sia delle emissioni di gas inquinanti allo scarico. La valvola gas (generalmente del tipo a saracinesca cilindrica o piana) costituisce l'organo princi- pale mediante il quale si regola Il motore, cios se ne modula la potenza, variando la quantita di miscela aspirata dal cilindro. Durante le prove al bancoil motore viene fatto funzionare {in presa diretta) normalmente in due con- dizioni caratteristiche: "In potenza” ed "in utilizzazione” La prova "in potenza” simula l'andamento di un veicolo su strada in una salita progressiva con gas ‘tutto aperto. Al banco questa condizione si realizza facendo funzionare Il motore con la valvola gas del carbura~ tore completamente aparta; partendo dalla condizione di massima potenza dal motore si frena il banco prova ai vari regimi e si ricavano le potenze ed i consumi specific La prova “in utilizzazione” simula andamento di un veicolo su strada piana a diverse velocita, par- zializzando cioe Ia valvola gas, Al banco questa condizione si realizza partendo ancora dalla condizione di massima potenza del motore 6 chiudando progressivamente la valvola gas del carburatore. Ai vari regimi si rilevano quindi ancora le potenze ed i consumi specifici. 2 - CARATTERISTICHE 2.1 - Schema del carburatore ed elementi principali + presa aria + valvole gas + spill conic polverizzatore + getto massimo + dispositive avviamento + dittusore = vile reg. valvota gas 9 = vito reg, miscela minimo 410 - getto awlamento 41 - gato minimo 42 - presa aria vaschotta 419 - plpetta artivo benzina plo 15 - gallegglante 16 - vaschetta 44 = valvo fig. t 2.2 - Schema delle fasi di funzionamento & Massimo <= scalta del getto massimo 3 3 MASSIMO = scelta del polverlzzatore e dello spllio conico : J —{ pROGRESSIONE - scelta dol geito minimo e smusso della valvola gas z INIHIO Fegolazione vile valvolagaso vite miscela aria fig. Nella fig. 2 8 rappresentata la sezione di un diffusore suddivisa secondo le fasi di funzlonamento determinate dall’apertura della valvola gas, In ogni fase si pud effettuare la scelta degll element di taratura che intervengono. Nella fase "A" funziona il cirouito del minimo e si effettua la regolazione del minimo operando sulla vite miscela (od aria) e sulla vite valvola gas. Nella fase "B", all'erogazione di miscela dal foro minimo si sovrappone quella del foro di progres- sione (prelevata dal circuito del minimo) ed é in questa fase che si effettua la scelta del getto de! minimg e dello smusso della valvola gas. Lo smusso della valvola gas interessa pol in modo minore la carourazione sino a citca 1/2 apertura del condotto. Nella fase °C”, all'erogazione di miscela dal minimo e dal foro di progressione sisovrappone quella dal circuito del massimo e si effettua la scelta del polverizzatore @ dallo spillo conico. Nella fase "D” con valv ola gas completamente aperta econ tutti circulti delle precedenti fasi funzio- anti, si determina la misura del getto massimo. 2.8 - Disposizione dei condotti | carburatori del tipo a splllo con vaschetta centrale hanno il condotto principale orizzontale © pos- sono essere montati con una inclinazione massima di 40° (fig. 3). Per montaggi su motori di uso "Fuoristrada'” tale inclinazione dovré essere di 90° {ato attaceo ee) fig. 3 2.4 - Collegamenti al motore II carburatore & normalmente collegato al motore con uno dei seguenti attacchi: A - attacco a manicotto maschio (fig. 4) B - attacco a manicotto femmina (fig. 5); - attacco a flangia (fig. 6) — Lattacco a manicotto maschio, utilizzato per il montaggio elastico de! carburatore al motore, & normalmente consigliato per motoveicali per im- piego fuoristrada 0 equipaggiati con motori ad elevato regime di rotazione o che comunque causano forti vibrazioni — Lattacco a manicotto temmina e 'attacco a flan- gla, consentendo un collegamento rigido del carburatore al motore, sono normalmente consi- gliati per motoveicoli per impiego stradale ed equipaggiati con motori che non causano forti vibrazioni. Si noti che per questi ultimi due tip! di attacco necesita, come si vede nelle fig. 56, V'interpo~ sizione di adeguati sistemi per risolamento ter- mico e per garantire una tenuta perfetta. fig. U 5 ‘ig. 5 fig. 6 2.5 - Prese daria Per ognitipo di carburatore sono previsti diversi tipi dl prese d'arla:libere, cometti di varia geome- tria, fltr e filtrisilenziatori. Per quanto riguarda la lunghezza dai cornetti prese d'aria, si tenga presente che normaimente il cor- netto corto é utilizzato su carburatori permotori a2 tempi; quello lungo sucarburatori per motori 4a tempi. Per particolari esigenze, ad es. su motori da competizione, esistono carburatori con prese aria di profilo speciale (ved. ad es. i carburatori PHBE...H e PHM...H). Su motoveicoli equipaggiati con filtri aria semplici o filtr aria silenziatori é della massima impor- tanza assicurarsi della pulizia dell'elemento filtrante e della porfettatenuta della scatola-filtro, onde evitare inconvenienti sia al carburatore che al motore. Qualsiasi modifica apportata ad un filtro-silenziatore provoca una variazione nella carburazione € rende quindi indispensable una nuova regolazione € messa a punto del carburatore. Bisogna inoltre tenere presente che la sostituzione del fltro-sitenziatore con un cornetto, consen- tendo un aumento della quantita di aria aspirata dal motore, richiede di conseguenza un adeguato aumento del gétto massimo. 2.6 - Materiali impiegati | carburatori sono realizzati mediante pressofusione in alluminio o in zama. Per particolari esigenze di peso si realizzano anche piccole serie di carburatori in electron. Tutti gli elementi di taratura quali: getti, polverizzatori, sadi di valvole a spillo, ecc. sono realizzatiin ottone. 3 - FUNZIONAMENTO, SCELTA, MESSA A PUNTO ED IMPIEGO 3.1 - Diffusore Nel carburatore il diffusore é I'organo che consente di trasformare in energia di pressione parte del- energia cinetica dell'aria che lo attraversa, Normaimente il diffusore ha la forma di un tubo a sezione convergente-divergente (tubo di Venturi); nella sezione ristretta (o sezione di gola) la pressione dell’aria — a causa dell’atumento di velacita — si abbassa favorendo I'afflusso del combustibile. Nei carburatari a spillo non esiste un vero e proprio diffusore; & pero comune l'uso di chiamare ugualmente diffusore il condotto principale di aspirazione. Nel diffusore é dis posta la valvola gas e fuoriesce il combustibile dai vari circuiti nelle diverse fasi di funzionamento. E' della massima importanza che i carburatore fornisca una miscela di composizione il pia possibile costante al variare delle aperture della valvola gas nelle diverse condizioni di uso del motoveicolo li combustibile é sollecitato a passare dalla vaschet- ta al diffusore dalla differenza di pressione esistente fra la vaschetia ¢ il diffusore stesso; questo perché nella vaschetta esiste la pressiono almosferica enel diffusore una pressione inferiore come prima ac- cennato (fig. 7) 3.1.1 - Scelta del diametro del diffusore Nel carburatore a spillo il diametro del diffusore & I diametro della sezione immediatamente a monte oa valle della valvola gas ed il suo valore & riportato nell'apposita targhetta unitamente alle sigle caratte- ristiche del carburatore in esame. Una prima scelta del diametro del diffusore pud essere effettuata con l'ausilio del diagramma sper!- mentale di fig. 8 in cui é riportato un campo di diametri consigliati in funzione della potenza per cilindro de! motore. ‘Ad esempio per un motore a 2cilindri dalla potenza di 60 CV in corrispondenza di 60/2 = 30 CV per cilindro, si legge un diametro cansigliato che pud variare allincirca da 92 a 38 m/m. Per un successive affinamento di tale scelta si do- vranno tenere presenti le seguenti considerazioni: — un diffusore di grande diametro pud permettere Verogazione di maggiore potenza ai pill elevati regimi di rotazione del motore, cioe maggiore velocita su strada Isola aumento del diametro del diffusore non garantisce perd di persé un sicuro aumento della potenza poiché normaimente tale diametroviene aumentato in conseguenza di altre elaborazioni apportate per migliorare le prestazioni del moto- fe — un diffusore di piccola diametro garantisce inve~ ce una migliore ripresa © quindi la scelta del diffusore deve realizzare un buon compromesso fra le esigenze di potenza ¢ di ripresa; fig. 7 lametro del diftusore (mm) fig. 8 tonza totale diffusore (4) ove si miscela ulteriormente con l'aria 4 proveniente dalla presa principale (1). Un aumento del diametro della parte interna tarata éal polverizzatore comporta un aumento diportata— 2~ di combustibile erogata a tutte le aperture della valvola gas; di contro una diminuzione comporta tuna riduzione di erogazione di combustibile sempre a tutte le aperture della vaivola gas. | polverizzatori montati su carburatori per motoria4 tempi sono realizzati con diverse versionidiforature laterali poiché la posizione di detti fori é determi- 4g, 24 nante agli effetti del funzionamento In ripresa. Infatti i forl disposti verso Naito del polverizzatore provocano un impoverimento della miscela pot- ‘ché, essendo fuori livello, immettono aria; invece i fori disposti versoil basso provocano un arricchi mento, poiche per la differenza di pressione esistente so spingono il combustibile dal pozzetto al condotto. Consegue che, in fase di ripresa, per smagrire si debbano utilizzare dei polverizzatoricon fori”aiti”, mentee per arricchire si debtsano utilizzare dei polverizzatori con fori "bass!”. II diametro dei fori determina il tempo di syuotamento del pozzetto ed é quindi necessaria un'op por- tuna scelta di detto diametro. 3.6.8 - Scelta dello smusso della valvola ga Ivette immediatamente dopo la fase di progressione, au- mentando ulteriormente apertura della valvola gas sino. circa 1/4, a depressione esistente nella came= ra miscsla attiva lerogazione di combustibile dal polverizzatore. In questa fase la sezione utile di pessaggio del combustibile 6 determinata dall'accoppiamento del diametro intemo del polverizzatore e dal diametro della parte cilindrica dello spilio conico e elemento determinante il flusso @ lo smusso della valvola gas (fig. 25) 16 Uno smusso basso consente una maggior depressionee conseguentemente una maggiore quantita di combustibile erogato dal polverizzatore; di contro, uno smusso alto provoca una minore depres- slone e conseguentemente unlinferiore erogazione di combustibile. Se ne deduce quindiche diminuendolo smusso si provoca un arricchimento, mentre aumentandolo un itipoverimento della miscela. 3.6.4 - Scelta dello spillo conico Le caratteristiche determinanti dello spillo conico sono il dlameto del tratto eilindrico (A), la lunghez- za del tratto conico (C) ed il diametro delia punta (8) (fig. 28); la scelta dello spillo conico deve essere fatia tenendo conto dei suddetti el ementi nelle varie fasi di funzionamento. La parte cilindrica dello spillo é interessata alle prime aperture della valvola gas (sino a circa 1/4), quindi in questa fase una riduzione del diametro del tratto cilindrico dello spillo provecaun arricchimen- to; una maggiorazione un Impoverimento della mi- scela La parte conica dello spillo & interessata alla fase di funzionamento compresa fra 1/4 e 3/4 di apertura della valvola gas, quindi a parita di lunghezza del tratto conico ¢ del diametro del tratto cilindrico, aumentando il diametro della punta si provoca un impoverimento della miscela e viceversa riducendo tale diametro. A parita di diametro della puntae del tratto cilindrico un aumento della lunghezza del tratto conico provo- ca Tanticipo detlarricchimento della miscele. Variando la posizione della tacca di fissaggio € possibile alzare od abbassare lo spillo ottenendo rispettivamente arricchimenti od impoverimenti della miscela quando interviene il tratto conico delio spilt. In caso necessitino maggiori variazioni del rapporto di miscela é necessario sostituire lo spillo conico secondo le caratteristiche e gli elementi sopra descritt Nella maggior parte dei casi lo spillo conico 6 mantenuto sempre appoggiato al polverizzatore da luna molla disposta nella valvola gas. Questa soluzione mantiene costante la reciproca posizione dello spilloe dal polverizzatore e conse- guentemente l'eragazione di combustibile evitando un’eccessiva usura sia dello spillo sia del polve- rizzatore dovuta ad eventuali vibrazioni. 3.6.5 - Scelta del getto del massimo La ricerca dell'esatto diametro del getto massimo deve essere effettuata su strada, partendo da dia~ metri di getto piuttosto grandi per poi scendere gradatamente. Con valvola gas completamente aperta si provi ad inserire il dispositivo aviamento, arricchendo cos! la miscela; se questa operazione provoca un notevole peggioramento nel funzionamento con una riduzione del numero di giri del motore, occorrera diminuire il diametro del getto massimo sino ad avere un funzionamento soddisfacente. Gas di scarico troppo scuri, candele umide e scure nonché un miglioramento di funzionamento in caso di chiusura momentanea de! rubinetto benzina, sono ulterior’ sintomi di getto troppo grande. AG: 18 Nel caso si fosse partiti da un diametro di getto non sufficientemente grandee l’operazione diarric- chimento provocasse un awertibile miglioramento, occorrera aumentare il diametro del gettomas- simo sino a che, tale inserimento non porti al verificarsi delle condizioni sopradescritte. Nella scelta del getto massimo, oltre all’oltenimento della maggiore potenza e della maggiore velo- cita, si dovra tenere presente anche della temperatura del motore poiché con alimentazione magra si hanno temperature pit elevate. In caso di necessita di forte aumento del diametro del getto massimo occorre tenere presente chela sezione del getto non deve essere superiore alla sozione utile di passaggio compresa frail diametro del polverizzatore e la punta dello spillo conico, II controlio di cid si pud effettuare con la seguente formula: (G4 Gis -Eh4 dove Dm ¢ il diametro del getto massimo, Dp il diametro del polverizzatore e Ds il diametro della punta dello spillo conico espressi in centesimi di millimetro. Se ad esempia ivalori sono: getto massimo 2 180, polverizzatore@ 264 e punta spilloconico@170si avra: 4 uguale a [907-314] < [1923.14 — 85°- 3,14] [8100 - 3,14] < [17420 - 3,14 — 7220: 3,14] da cul 25.430 < 54.700 — 22.670 € quindi il montaggio é corretto risultando 25.430 < 32.030 3.7 Dispositivo di ripresa {Ad ogni apertura della valvola gas si determina nel diffusore una iniziale diminuzione di velocita del- Varia aspirata Nei motori@ 2 tempi questo non é determinante agli effetti del buon funzionamento del motore: inyoce nei motori a 4tempi questa pordita divelocita provoca.un‘insufficiente erogazione di combu- stibile dal polverizzatore, E per questo che suicarburatori di grande diametro per motoria 4tempi éutlizzato un dispositivodi arricchimento chiamato pompe di ripresa 3.7.1 - Pompa di ripresa a membrana Come rappresentato nella fig. 27, aprendo la valvola gas (9), la leva (8), comandata da un'apposita cam- ma (7) ricavata nella valvola gas, a: te sulla membrana (1) contrastata dalla molla (2). Lamembrana, attraverso la valvola di mandata (4) ed il getto (5), pompa il combustibile nel diffusore (10). Alla chiusura della valvola gas (9) la membrana (1) ritorna in posizione spinta dalla molla (2) ed aspira quindi dalla vaschetta il combustibile attraverso ta valvola di aspirazione (6). La portata della pompa pud essere variata a mezzo della registrazione della vite (3) che regola 'escur- sione della membrana (1) @ conseguentemente il volume di combustibile aspirato © da pompare. Liinizio dettintervento della pompa é determinato, dalla posizione della camma (7) ricavata nella val- vola gas (9). tig..27 3.7.2 - Scelta della camma e del getto pompa 1 profilo della camma ricavata nella valvola gas determina la modalita di intervento della pompa di ripresa ‘Ad esempio le camme con inizio della salita disposto verso l'alto (fig, 28) della valvolagas determinanoun, Intervento Immediato della pompa; invece linizio, della salita disposto verso il basso (fig. 29) deter- mina un intervento ritardato della pompa stessa, Scelto quindi il tipo di camma, effettuando delle accelerazioni rapide e parziali con motore in folle, si potra stabilire il diametro del getto, nee aes | diametro del getto pompa determina la durata dell’erogazione di combustibile; questa durata diminuisce alraumentare del diametro del getto ed aumenta al diminuire del getto stesso. La determinazione del getto si effettua con motore in marcia conaccelerazioni rapide e complete; in queste candizioni il getto ottimale deve permettere al motore un regolare funzionamento acqui- stando rapidamente i giri su tutte le curve di accelerazi 49 20 3.7.3 - Pompe di ripresa a pistoncino Un sistema piti semplice del precedente, imy fig. 30. Quando, in apertura (situazione illustrata in figura), si alza la valvola del gas (1), lospilloconico (2), ad essa solidale, libera il pistoncino a cielo forato (5) che, sospinto dalla molla (8), sale spingencdo combustibile, attraverso il polverizzatore (4), nelcon dotto principale (3), poiche nella corsa di salita la valvola a sfera (6) chiude il foro (7), .gato su qualche altro tipo di motore, éillustrato nella Invece, durante la corsa di discesa, lo spillo abbassa il pistoncino (5) comprimendo la molla (8), lavalvola asfera (6) si alza aprendo il foro (7) eil combustibile pud nuovamente riem pirela camera venutasi a crea- re al di sopra del pistoncino (5). La lunghezza della camera ove scorte il pistoncino () determina il volume di combustibile intradotto nel condotto principale (3). Lintervento dela pompa é determinato anche dalla, lunghezza degli scarichi (9) ricavati sulle pareti interne della camera cilindrica dove scorreil piston- cino-pompa (ved. particolare in fig. 30) Quando la valvola del gas é ferma in una qualunque posizione di apertura, il pistoncino (5) & anch’esso fermo e la pompannon funziona: il carburatore lavora quindi nel modo tradizionale, Il flusso di combustible, che per depressione sale dalla vaschetta, attraverso il getto (10) e il polveriz~ zatore (4) nel condotto principale (3), mantiene aperta la valvola (6). tig. 30 4 - ALIMENTAZIONE DI MOTORI PLURICILINDRIC! Lalimentazione di motori pluricilindrici € normal- mente effettuata applicandoun carburatore per ogni cilindro. E cid perché i motoridi tipo motocielistico, realizzati per oltenere elevate potenze specifiche, possono essere caratterizzati da incroci nella fasatura che disturbano la carburazione nel caso di alimentazio- ne con un solo carburatore. ‘Quanto sopra non si verifica nel caso di motori con caratteristiche meno. esasperate e quindi si pud ottenere una buona alimentazione di due o pit cilindri anche con un carburatore singolo. Lapplicazione di carburatori su motor pluricilindri- cié realizzata, in funzione della geometria del moto- re, in due versioni = con carburatori indipendenti (fig. 31) @ quin con un cayo di comando gas per ogni carburato- re; — con carburatori raggruppati ri loro a mezzo di un’apposita flan un unico cavo di comando. Tutte le operazioni necessarie perla regolazione dei carburatori rimangono inalterate rispelto a quanto descritto per i carburatori singoll tig. 31 idamente fra ai (fig. 32) econ 4.1 - Messa a punto e regolazione del minimo La regolazione del minimo, su di un motore pluricilindrico alimentato da pit: carburatori, deve essere eseguita disponendo di un manometro a mercurio con un numero di colonne uguele al numero dei carburatori montati. E necessario inoltre assiourarsi, sia nel caso di carburator’ indipendenti (fig, 31) sia di carburatori raggruppati (fig. 32), che i cavi di comando gas abbiano a riposo un gioco di circa 1 m/m. A questo punto si pud procedere alla regolazione del minimo nel modo seguente: — si collegano al manometro a mercurio i condott di aspirezioni togliendo | tappi previsti sulle prese di depressions ed awitando i relativ raccordi; nel caso fosse montato il compensatore & nacessario smontarlo @ collegare il manometro a mercurio agli attacchi de! compensatore stesso; — sisvitano di circa due giri dalla posizione di completa chiusura tutte |e vitidi egolaziono| (3); cela tig. 92 — si awia il motore e, dopo aver raggiunto la normale temperatura di funzionamento, si regola i minimo a circa 1000 giri/minuto, agendo sulla vite di regolazione gas (2) (fig, 31) e (4) (fig. 32); — per i carburatori indipendenti (fig. 91) si allineano le altezze delle varie Colonne di mercurio agendo sulle viti di regolazione valvole gas (2) di ogni carburatore; — peri carburatori raggruppati (fig. 32) siallineano invece le altezze delle varie colonne di mercurio a quella de| carburatore direttamente collegato al comando gas, avvitando 9 svitando le viti di regolazione delle valvole (5), (6) ¢ (7): — si agisce quindi sulle viti di regolazione miscela (3) di ogni carburatore e si porta il motore al regime di rotazione pit regolare ed elevato possibile; — si ripete roperazione di controllo delallineamento delle colonne di mercurio e quindi si porta il motore al regime di rotazione desiderato agendo sulla vite (2) (tig. 31) 0 sulla vite (4) (fig. 32) di regolazione valvola gas; — per i carburatori indipedenti (fig. 31) occorre inoltre controllare che durante piccole aperture della manopola del gas si mantenga Iallineamento delle colonne di mercurio ed in caso contrario agire sulle viti di regolazione dei cavi di comando (1); — si staccano Infine i raccordi del manometro e quindi si rimontano gli appositi tappi od il ‘compensatore. Nel caso in cui il gruppo di carburatori sia stato smontato per operazione di manutenzione, prima del rimontaggio eccorrera provvedere ad una sincronizzazione meccanica degli stessi facendo in modo che le valvole gas risultino aperte tutte di circa 1 mm. eche le viti regalazione miscela minimo siano aperte di 2 giri dalla posizione di completa chiusura, La vite di fermo apertura valvole gas (A) deve essere regolata in modo da consentire la completa apertura delle valvole sino ad un massimo di 1 m/m oltre il filo del diffusore, 22 5 - FATTORI INFLUENZANTI LA CARBURAZIONE La carburazione stabilita in determinate condizioni pub risultare in qualche caso imprecisa, poiché ossono subentrare dei fattori che la influenzano e che si possono identificare in: — variazione di combustbile; — variazione di pressione; — variazione di temperatura. 5.1 - Variazione di combustibile Nel caso di impiego di combustibile diverso dalla benzina commerciale é necessario valutare teori- camenta il nuovo rapporto i miscela stechiometrico ecanseguentemente variare tuttii diametri dei gett Se il rapporto di miscela stechiometrico diminuisce, i getti devono essere aumentati, naturaimente se il rapporto aumenta i diametri dei getti dovranno essere diminuiti Naturalmente queste variazioni possono essere faite percentuaimente @ cio’ nel caso il rapporto stechiomeirico aumentasse di una certa percentuale di altrettanta percentuale si dovra diminuire i diametro dei gettl Se ad esempio si sostituisse la benzina commerciale (rapporto stechiometrico 14,5) con l'alcool metilica (metanolo con formula chimica CHsOH - rapporto stechiometrico 6,5) i diametri dei gett dovranno essere aumentati di circa il50%. Se impiego di combustible é formato dal 25% di benzina @ dal 75% di metanolo, i diametri dei getti dovranno essere aumentati del 30% © con combustibile formato dal 50% di benzina e 0% di metanolo i diametrl dei getti dovranno essere aumentati di solo il 18%, E necessario in questi casi sostituire anche lo valvole a spillo aumentandb il diametro dalle sedi di enirata combustible. E inoltre indispensabile che, impiegando particolari combustibi carouratore abbiano subito opportuni trattament materiali con cui é realizzato il 5.2 - Variazioni di pressione e di temperatura Le variazioni di pressione o di temperatura provocano une variazione di densita dellaria e quindi unialterazione del rapporto aria/combustibile; si rende percid necessaria un'ulteriore messa a punto che dovra tenere conto delle variazioni intervenute, onde eliminare tali inconvenienti Una diminuzione della pressione, provocando una diminuzione di densita dell'aria, determina un arti¢chimento della miscela e quindi é necessario diminuire il diametro dei gett Anche variazion’ di quota determinano variaziont nella ca rburaziane poiché provocano variazionid densita dellaria; conseguentemente |'impiego continuato di un veicolo ad una quota superior ai 1500 m. carburato al livello del mare, necessita di una variazione del diametro dei getti legata alla variazione di pressione. ‘Anche in questo casoad una diminuzione di pressione deve corrispondere una diminuzione del dia- metro di tali getti Inoltre ad ogni diminuzione della temperature dell’aria corrisponde un aumento di densité della stessa © conseguentemente un impoverimento della miscela; & necessario quindi aumentare il dia- metro dei getti Riassumendo si pud quindi dire che ad una diminuzione di pressione, aumento di quota@ aumento di temperatura, deve corrispondere una diminuzione dei gett; in caso invece di aumento di pres- sione, diminuzione di quota o di diminuzione di temperatura deve corrispondere un aumento dei gett

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