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Campionato FIA di Formula 2 (2017-)

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Campionato FIA di Formula 2 (2017-)
Logo Formel 2.png
Categoria Monoposto
Nazione Mondiale
Prima edizione 2005
Piloti 22 (2020)
Squadre 11 (2020)
Costruttori ItaliaDallara
Motori Francia Mecachrome
Pneumatici Italia P Pirelli
Pilota campione
(2020) Germania Mick Schumacher
Squadra campione
(2020) Italia Prema
Sito web ufficiale fiaformula2.com
Stagione dell'anno corrente
Motorsport current event.svg Campionato FIA di Formula 2 2021
Il Campionato FIA di Formula 2 (ufficialmente denominato FIA Formula 2
Championship) è una serie automobilistica per monoposto in circuito, introdotta a
partire dal 2005 con il nome di GP2 Series, al posto del Campionato Internazionale
di Formula 3000, come serie cadetta e propedeutica alla Formula 1. Dalla stagione
2017 adotta la denominazione attuale, riprendendo così la denominazione di Formula
2 che era già stata adottata per la categoria cadetta della Formula 1 fino al 1984.
[1]

La categoria, in cui corrono vetture tutte uguali costruite dalla Dallara, ha avuto
dal 2010 al 2020 una serie di supporto: la GP3 Series, poi diventata Formula 3. Dal
2008 al 2011, durante il periodo di sosta del campionato, è stata organizzata anche
una serie invernale: la GP2 Asia Series.

L'esordio della categoria avvenne con un weekend di gare il 23 e 24 aprile 2005,


presso l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il primo campionato venne vinto da
Nico Rosberg, che poi nel 2016 è diventato campione del mondo di F1; tra le
scuderie s'impose l'ART Grand Prix. L'attuale detentore del titolo è il pilota
tedesco Mick Schumacher, mentre la squadra italiana Prema ha vinto l'ultimo titolo
tra i team.

Indice
1 La storia
1.1 La nascita della GP2
1.2 La ridenominazione In Formula 2
2 Aspetti tecnici
2.1 La vettura
2.1.1 Tabella vetture
2.2 Gli pneumatici
3 Aspetti sportivi
3.1 Gare
3.1.1 Dal 2005 al 2020
3.1.2 Dal 2021
3.2 Sistema di punteggio
3.3 Circuiti
3.3.1 Tabella Circuiti
3.4 Squadre
3.4.1 Tabella Squadre
3.5 Piloti
3.5.1 Punteggi per la Superlicenza
3.5.2 Piloti passati dalla GP2/F2 alla F1
3.6 Numerazione
3.7 Gare annullate e incidenti
4 Serie collegate
4.1 GP2 Asia Series
4.2 Finali GP2 2011
4.3 GP3 Series e FIA Formula 3
5 Altre competizioni
6 La Super GP2
7 Copertura televisiva
7.1 Tabella emittenti
8 Albo d'oro
9 Note
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni
La storia
La nascita della GP2
La categoria fu concepita da Bernie Ecclestone e Flavio Briatore,[2] a sostegno del
Campionato mondiale di Formula 1, e in sostituzione del Campionato Internazionale
di Formula 3000, che, dal 1985, aveva, a sua volta, preso il posto del Campionato
europeo di Formula 2.

Il proposito era di creare una categoria maggiormente formativa per i piloti, prima
del loro passaggio alla F1. Inizialmente si era prospettata l'ipotesi che il
campionato potesse far rivivere il nome di Formula 2 (poi utilizzato tra il 2009 e
il 2012 per un altro campionato); inizialmente l'idea era quella di utilizzare
motori e telai non più usati nel Campionato di F1.[3] Successivamente si decise di
istituire un campionato monomarca, esattamente come il precedente campionato
dell'International F.3000.

La scelta della Renault, che forniva il supporto tecnico alla Mecachrome,


fornitrice a sua volta dei propulsori, di puntare allo sviluppo della World Series,
fece temere lo slittamento dell'inizio della categoria al 2006, col prolungamento
ancora per una stagione dell'International F.3000.[4]

La ridenominazione In Formula 2
A seguito della volontà della Federazione Internazionale dell'Automobile di
razionalizzare il passaggio dalle categorie automobilistiche minori verso la
Formula 1, venne dibattuta la possibilità di reintrodurre un campionato di Formula
2.

Il campionato europeo di Formula 2 fu disputato fino al 1984, prima di venir


sostituito dalla International Formula 3000, e poi dalla stessa GP2 Series, quale
ultima categoria di passaggio verso il Campionato mondiale di Formula 1.[5] Già nel
2015 il Consiglio Mondiale della FIA votò a favore della rinascita del campionato
di F2,[6] e nel 2016, con la riforma del sistema di punteggio per l'ottenimento
della Superlicenza FIA, stabilì che la F2 sarebbe stata la categoria più
importante, anche se la sua reintroduzione, non avrebbe automaticamente, cancellato
la GP2, visto che tale categoria veniva comunque considerata per attribuire i punti
ai fini della Superlicenza.[7]

Il 9 marzo 2017, il Consiglio Mondiale della FIA, riunito a Ginevra, ha deciso che,
a partire dal 2017, la GP2 Series venga rinominata in Campionato FIA di Formula 2.
[8] Un campionato, con identica denominazione, era stato già creato, nel 2009,
prima di essere chiuso al termine della stagione 2012. Lo scopo della FIA, ai
tempi, era però diverso: la FIA, infatti, tentava di creare una categoria che
potesse dare la possibilità, anche a piloti non supportati da grandi sponsor, di
formarsi in una categoria motoristica di buon livello, ma comunque in una
competizione di livello inferiore alla già esistente GP2 Series.[9][10][11]

Aspetti tecnici
La vettura
L'appalto per la produzione della prima generazione di vetture della categoria fu
vinto dalla Dallara, che sostituì così la Lola, costruttore inglese che produceva
le vetture per la F3000.[12] Lo shake-down della prima vettura di GP2 avvenne il 16
luglio 2004, presso il Circuito Paul Ricard.[13] Franck Montagny, all'epoca pilota
di riserva della Renault in F1, che fu tra i primi a testare la nuova vettura,
espresse elogi per la monoposto.[14] Un altro test si tenne, sul Circuito di
Catalogna, nel novembre del 2004. Al test parteciparono anche le vecchie vetture di
Formula 3000, la Lola B2/50. I tempi dei due diversi tipi di monoposto furono
simili,[15] ma questo a causa di un incidente nei primi giri, che costrinse
Montagny a limitare l'utilizzo della vettura.[16] Il primo test collettivo fu
tenuto tra il 23 e 25 febbraio 2005, ancora sul Circuito Paul Ricard.[17] La
vettura venne aggiornata per la stagione 2007,[18] senza però prevedere
l'installazione del pulsante push to pass, testato nel corso del 2006.[19]

La Dallara ha mantenuto, nel tempo, il monopolio nella produzione di vetture della


categoria. La casa italiana ha introdotto, poi, a intervalli di tre stagioni, nuove
generazioni di vetture. Nel 2007 avvenne il lancio della seconda generazione di
vetture, la Dallara GP2/08, che fece il suo shake-down il 15 giugno 2007, con
Romain Grosjean (allora pilota di F3) alla guida. Il primo e vero test si svolse il
26 giugno, sul Circuito Paul Ricard, per merito di Nelson Piquet Jr., collaudatore
della Renault.[20] Tale modello è stato utilizzato a partire dalla stagione 2008.
L'anno seguente venne però aggiornato, soprattutto nella potenza del motore e
nell'aerodinamica.[21]

Il modello Dallara GP2/11 ha preso il posto del GP2/08, a partire dalla stagione
2011. Il primo test venne svolto il 5 luglio 2010, presso il Circuito di Magny
Cours: alla guida fu posto Ben Hanley.[22] Nel 2013, che avrebbe dovuto essere
l'ultima stagione di utilizzo del modello GP2/11, si decise di prolungare la vita
della vettura, al fine di contenere i costi della categoria. Si provvide solo a un
aggiornamento dell'aerodinamica.[23] Dal 2015 è stato comunque introdotto il
sistema DRS, già presente in F1.[24] Come per la F1, tale meccanismo può essere
utilizzato solo nelle zone, stabilite su ciascun circuito, gara per gara; e può
essere attivato, in gara, solo quando il pilota che precede si trova a una distanza
di meno di un secondo.[25]

La quarta generazione di monoposto, sempre prodotta dalla Dallara, che è anche la


prima dalla nuova denominazione del campionato, è presentata il 31 agosto 2017, nel
corso del weekend del Gran Premio d'Italia. La più evidente novità è la presenza
del sistema di protezione della testa del pilota, denominata Halo. Il motore,
ancora Mecachrome, è un V6 turbo da 3,4 litri, con 620 cavalli a 8.750 giri.[26]

Tabella vetture

Una vettura del 2011 guidata da Giedo van der Garde a Monza
Nr. Denominazione Motore Stagioni di utilizzo
1 Dallara GP2/05 Mecachrome 4.0 L V8 2005-2007
2 Dallara GP2/08 2008-2010
3 Dallara GP2/11 2011-2017
4 Dallara F2 2018 Mecachrome 3.4 L V6 2018-2021
Gli pneumatici
Per quanto riguarda gli pneumatici, dal 2005 al 2010, il fornitore unico è stata la
Bridgestone, mentre, dal 2011, come per la Formula 1, i team utilizzano quelli
della Pirelli.
Vi sono quattro tipologie di mescole diverse previste dalla Pirelli: supermorbide,
morbide, medie e dure. A fianco delle mescole da asciutto, è prevista anche una
mescola da bagnato. Per ogni weekend di gara la Pirelli sceglie due tipi di
mescole, uno definito prime (il più duro) e l'altro option. Ogni pilota dispone di
5 treni di gomme da asciutto, tre di tipo prime, e due di tipo option, a cui si
aggiungono tre treni di gomme da bagnato. In gara 3, quella col pit stop
obbligatorio, in assenza di condizioni di bagnato, ogni pilota deve utilizzare
entrambi i tipi di mescola da asciutto portati dalla Pirelli.[25]

Aspetti sportivi
Gare
Dal 2005 al 2020
I weekend di gara si svolgono su 3 giorni, generalmente dal venerdì alla domenica,
solitamente a supporto ai Gran Premi di Formula 1, e si basano su una struttura su
due gare, a differenza della International F.3000, che si basava su una prova
unica, per weekend. In realtà, fra il 2005 e il 2007, la tappa disputata a Monaco
prevedeva una sola gara. Inoltre, nel 2015, la gara 2 a Abu Dhabi venne interrotta,
nel corso del primo giro, per incidente, e non più ripresa, per la necessità di
ripristinare il tracciato per la seguente gara di Formula 1.[27]

Il venerdì si tiene una sessione di prove libere e una di qualifiche, che decidono
lo schieramento della gara del sabato; entrambe hanno una durata di 30 minuti.
Inizialmente era stato proposto di abolire le qualifiche: la griglia della prima
gara sarebbe stata determinata dai tempi di una sessione di prove cronometrate,
effettuate prima dell'inizio del campionato. La griglia di gara 2 sarebbe stata
determinata sulla base del risultato di gara 1, ribaltando l'ordine d'arrivo dei
primi 8. Nel secondo weekend di gare, si sarebbe stabilita la griglia, sulla base
del risultato della gara 2 del primo appuntamento, e così via, per tutto il
campionato.[28]

Nella giornata del sabato viene corsa la prima gara, la Feature Race, sulla
distanza di 170 km o 60 minuti e con l'obbligo di effettuare almeno un pit-stop con
la sostituzione di un minimo di due gomme, mentre in ambedue le corse non è
consentito il rabbocco di carburante.

L'ordine d'arrivo della prima gara determina la griglia per la seconda, eccezion
fatta per le prime otto posizioni, che vengono invertite; gara-2, denominata Sprint
Race, viene corsa di domenica su una distanza più corta, 120 km o 45 minuti, senza
obbligo di soste ai box.

Dal 2021
Dal 2021 le gare diventano tre per weekend, una in più rispetto alle usuali due. Le
prime due gare si svolgono di sabato e sono Sprint Race da 45 minuti, mentre la
domenica si svolge la Feature Race, con pit-stop obbligatorio. Le qualifiche del
venerdì stabiliscono la griglia di partenza per la Gara 3, mentre i primi 10 delle
qualifiche vengono invertiti per la griglia di Gara 1, e i primi 10 classificati di
Gara 1 vengono invertiti sulla griglia di Gara 2.[29]

Sistema di punteggio
Per ogni weekend di gara, oltre al punteggio relativo ai piazzamenti al traguardo,
vengono assegnati punti al pilota che ottiene il miglior tempo nella sessione di
qualifica e ai piloti che fanno segnare il miglior giro in ciascuna corsa. A
partire dal 2008, i punti per il giro veloce vengono attribuiti al pilota più
veloce, che chiude la gara tra i primi dieci, parte dalla posizione conquistata in
qualifica, e, in gara 2, non abbia cambiato le gomme (a meno che ciò non fosse
dovuto alla modifica delle condizioni climatiche).[25]

Dal 2005 al 2011, si è utilizzato il seguente sistema di punteggio:


Posizione 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° Pole GPV
Feature Race 10 8 6 5 4 3 2 1 2 1 (2 nel
2005)
Sprint Race 6 5 4 3 2 1 1 (2 nel 2005)
Dal 2012 al 2020 viene utilizzato il seguente sistema:[25]

Posizione 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° Pole


GPV
Feature Race 25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 4
2
Sprint Race 15 12 10 8 6 4 2 1 2
Dal 2021 viene utilizzato il seguente sistema:

Posizione 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° Pole


GPV
Sprint Race 1 15 12 10 8 6 4 2 1
2
Sprint Race 2 15 12 10 8 6 4 2 1
2
Feature Race 25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 4
2
Circuiti

Fu l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola a ospitare, nel 2005, la prima gara
della neonata GP2.
Generalmente, almeno nelle prime stagioni, la categoria ha condotto le sue gare a
supporto dei Gran Premi di Formula 1, corsi in Europa. Nel 2005 il calendario
prevedeva 12 weekend di gare, con l'ultimo appuntamento fissato sul Bahrain
International Circuit di Manama, programmato come evento a sé stante. Il totale
delle prove era di 23, in quanto, nella tappa prevista sul Circuito di Monaco,
veniva corsa una sola gara. Anche nel 2006 vi fu un evento non programmato quale
supporto a un GP di F1: fu una prova sul Circuito Ricardo Tormo di Valencia, tra
l'altro gara inaugurale della stagione. Il numero di weekend di gare si ridusse a
11, con l'esclusione della gara di Spa e di quella del Bahrain.

Il Circuito Ricardo Tormo, ancora sede di una gara non a supporto di un GP, rimase
in calendario, anche per il 2007, ma spostato quale ultimo appuntamento stagionale.
Nel 2008 si corse in soli 10 weekend, ma a Monaco, per la prima volta, si
disputarono due gare. In quella stagione Valencia ospitò ancora la GP2, ma non più
sul tracciato dedicato a Tormo, ma sul tracciato cittadino.

Nel 2009 fece l'esordio, in calendario, il tracciato portoghese di Portimão, che


chiuse la stagione, composta da 10 appuntamenti, pur non essendo sede di un GP del
campionato mondiale di F1.[30] La presenza della tappa portoghese venne meno già
l'anno seguente; a causa di problemi con i proprietari del circuito il round non
venne disputato. Venne valutata la possibilità di sostituirlo con un altro evento,
sempre alla stessa data, o ad un'altra data diversa. Alla fine si decise di non
rimpiazzare l'evento. In compenso, per la prima volta, la GP2 disputò una gara sul
Circuito di Yas Marina, che aveva già ospitato gare della GP2 Asia.

Nel 2011 il calendario si ridusse a soli 9 doppi appuntamenti, nessuno dei quali
fuori d'Europa, e tutti in corrispondenza di gare del mondiale di F1.[31] Con la
cessazione della serie asiatica, i circuiti di questo continente entrarono in
maniera massiccia nel calendario: nel 2012 la stagione partì con un appuntamento
sul Circuito di Sepang, e disputò ben due eventi sul Circuito di Manama, uno a
distanza di una settimana dall'altro. La stagione terminò con un'altra gara
asiatica, a Singapore.[32] Nel 2013 e 2014 tutti gli 11 doppi appuntamenti furono
di supporto a gare del Mondiale di F1. Nel 2015, invece, a seguito dell'uscita
della gara tedesca dal calendario iridato della Formula 1, saltò anche la tappa
della GP2. Il 30 luglio venne annunciato che il round previsto in Germania sarebbe
sostituito con una gara, da tenersi sul Circuito di Manama, il 20 e 21 novembre, in
contemporanea con una gara del Mondiale Endurance; il tracciato aveva già ospitato
la gara inaugurale della stagione.[33]

Nel 2017 fece il suo esordio, tra i circuiti utilizzati dal campionato, quello di
Jerez; la gara non fu disputata in corrispondenza di un gran premio del mondiale di
Formula 1.[34] L'anno seguente, col rientro nel calendario del Campionato mondiale
di Formula 1 del Gran Premio di Francia, la serie toccò, per la prima volta, il
Circuito Paul Ricard di Le Castellet.

Sono quattro i circuiti sempre presenti nel calendario del campionato: Montmeló,
Silvestone, Mogyoród e Monza.

Tabella Circuiti
Circuito Presenze Stagioni di utilizzo
Italia Autodromo Enzo e Dino Ferrari, Imola 2 2005-2006
Spagna Circuito di Catalogna, Montmeló 16 2005-
Monaco Circuito di Monte Carlo, Monaco 15 2005-2019
Germania Nürburgring, Nürburg 6 2005-2007, 2009, 2011, 2013
Francia Circuito di Nevers Magny-Cours, Magny-Cours 4 2005-2008
Regno Unito Circuito di Silverstone, Silverstone 16[35] 2005-
Germania Hockenheimring, Hockenheim 7 2005-2006, 2008, 2010, 2012, 2014, 2016
Ungheria Hungaroring, Mogyoród 16 2005-
Turchia Istanbul Park, Istanbul 7 2005-2011
Italia Autodromo Nazionale di Monza, Monza 16 2005-
Belgio Circuito di Spa-Francorchamps, Stavelot 15[36] 2005, 2007-
Bahrein Bahrain International Circuit, Manama 11 2005, 2007, 2012-2015, 2017-
Spagna Circuito Ricardo Tormo, Cheste 2 2006-2007
Spagna Circuito urbano di Valencia, Valencia 5 2008-2012
Portogallo Autódromo Internacional do Algarve, Portimão 1 2009
Emirati Arabi Uniti Circuito di Yas Marina, Abu Dhabi 8 2010, 2013-2019
Malaysia Circuito di Sepang, Sepang 3 2011-2012, 2016
Singapore Circuito di Marina Bay, Singapore 2 2011-2012
Austria Red Bull Ring, Spielberg bei Knittelfeld 7[37] 2014-
Russia Autodromo di Soči, Soči 5 2014-2015, 2018-
Azerbaigian Circuito di Baku, Baku 4 2016-2019
Spagna Circuito di Jerez de la Frontera, Jerez de la Frontera 1 2017
Francia Circuito Paul Ricard, Le Castellet 2 2018-2019
Italia Autodromo internazionale del Mugello, Scarperia e San Piero 1 2020
Bahrein Sakhir Outer Circuit, Manama 1 2020
Tabella aggiornata al termine della stagione 2020

Squadre
Nella prima stagione vennero ammesse al via dodici squadre, anche se, inizialmente,
veniva indicato in 15 il numero di team da ammettere alla categoria.[38] Vennero
ammessi due team italiani (la Coloni Motorsport, con esperienze in F1, e la
Durango), tre team spagnoli (Racing Engineering, BCN Competición e Campos Racing),
due team francesi (ART Grand Prix e DAMS), quattro britannici (Super Nova, iSport
International, Piquet Sports e David Price Racing) e uno olandese (Arden
International). Anche il team belga Astromega era stato avvicinato alla categoria.
[39] Già nel 2006 il numero di team aumentò di un'unità, con l'arrivo del team
italiano Trident Racing,[40] mentre la Coloni iniziò una collaborazione con la
Fisichella Motor Sport.[41] Al termine della stagione 2007 la squadra italiana GP
Racing si fuse con la Piquet, per dar vita al team Minardi Piquet, riportando così,
nel mondo delle corse, il nome della scuderia di Faenza. La collaborazione terminò
alla fine della stagione 2008.[42]
Nico Hülkenberg impegnato con una GP2 dell'ART Gran d Prix a Monaco, nel 2009. Il
team francese è stato sempre presente nel campionato, fin dalla sua nascita.
Nell'inverno del 2008, l'ex pilota di F1, Tiago Monteiro, rilevò la BCN
Competición, e partecipò, dalla stagione 2009, con la squadra portoghese Ocean
Racing Technology.[43] Nel 2010 la categoria si ridusse nuovamente a 12 team, a
seguito dell'uscita del team Durango. Non venne effettuata nessuna procedura per
l'individuazione di un nuovo team in quanto tale procedura era già prevista per il
campionato 2011, e quindi si decise di non rimpiazzare, per una sola stagione, il
team italiano.[44]

L'anno successivo furono però due i nuovi team ammessi, dopo aver partecipato alla
serie asiatica 2010-2011: il Carlin Motorsport e il Team Air Asia; presero il posto
della Durangoe del David Price Racing.[45] La Lotus Cars associò il proprio nome a
quello dell'ART Grand Prix.[46] A seguito dell'acquisizione da parte di Tony
Fernandes, patron del Team Air Asia (nonché della scuderia di F1 Lotus Racing),
della casa britannica Caterham, da giugno 2011 il suo team venne ridenominato
Caterham Team Air Asia.[47]

Da questa stagione, e per il triennio 2011-2013, tutti i team selezionati per la


serie principale avrebbero dovuto competere anche in quella asiatica,[48] che,
però, venne in seguito, cancellata.

Dal 2012 la squadra britannica Super Nova Racing abbandonò il campionato. Al suo
posto venne inizialmente indicata la Meritus, team malese già impegnato in passato
nella serie asiatica.[49] In seguito alla rinuncia della Meritus,[50] la FIA
iscrisse la squadra italiana Team Lazarus.[51]

L'ART Grand Prix, già ridenominata l'anno precedente come Lotus ART, diventò Lotus
GP.[52] Cambiò nome anche il Team Air Asia che diventa Caterham Racing.

Alla vigilia del weekend di Silverstone venne annunciata la decisione della Coloni
di lasciare il campionato alla fine della stagione; allo stesso tempo la squadra
perse tutti i punti, sia quelli conquistati fino a quel momento che quelli
eventualmente ottenuti in seguito, nella classifica riservata ai team.[53] Il suo
posto venne preso dal team MP Motorsport;[54] la squadra olandese era già presente
in F. Renault e in Auto GP. Abbandonò anche l'Ocean Racing Technology, che venne
sostituita dalla squadra tedesca Hilmer Motorsport.[55]

A marzo, poco prima dell'inizio del campionato, anche la squadra britannica iSport
International uscì dalla serie; al suo posto fece l'esordio la prima squadra russa
del campionato, la Russian Time.[56]

Il 15 ottobre 2013 l'organizzazione comunicò la lista dei team che avrebbero preso
parte al campionato, per il triennio 2014-2016. Il team spagnolo Addax Team,
presente nella serie dal 2009, decise di abbandonare il campionato, per
concentrarsi maggiormente sulla neonata Formula E. Al suo posto rientrò nella
competizione un'altra squadra spagnola, la Campos Racing, che proprio nel 2009 era
stata sostituita dall'Addax.[57]

Già nel 2015 però il team canadese Status Grand Prix, impegnato in GP3 Series,
sostituì il team malese Caterham Racing, il cui materiale tecnico venne spostato
nella sede di quello canadese, a Silverstone, già nel corso della parte finale
della stagione 2014.[58] Dopo aver saltato la prima gara del 2015, in Bahrain, la
Hilmer Motorsport prese parte alla stagione a partire dalla gara di Montmeló.[59]
La squadra tedesca saltò anche la trasferta in Russia,[60] così come le ultime due
trasferte in Medio Oriente. Per il 2016 il Team Lazarus, entrato nel campionato nel
2012, venne sostituito da un'altra squadra italiana, la Prema Racing, impegnata in
diversi campionati minori.[61]
A seguito delle difficoltà economiche e del costo per sostenere l'impegno della
categoria, Bernie Ecclestone propose di creare, nel 2015, un team che raccogliesse
i piloti di buona qualità, ma senza il budget necessario per correre una stagione.
[62]

Dal 2017 la Carlin abbandonò la categoria,[63] per rientravi nel 2018. Nella stessa
stagione abbandonarono la categoria il team Rapax e il team Racing Engineering.[64]
La Racing Engineering, sempre presente dalla nascita del campionato, decise di
abbandonare la categoria, per concentrarsi sulla European Le Mans Series.[65]
Fecero il loro ingresso 2 nuovi team: la Carlin Motorsport, già presente nella
categoria dal 2011 al 2016, e la squadra della Repubblica Ceca Charouz Racing
System.[66]

Il team Fortec Motorsport, che in un primo momento aveva confermato la


partecipazione al campionato,[67] non ne prese parte, a causa della difficoltà di
reperire un budget adeguato.[65] Scese così a 10 il numero delle squadre ammesse.

Nel 2019 la nuova squadra britannica UNI-Virtuosi prese il posto della uscente
Russian Time.[68]

Nella stagione 2020 la BWT Arden lascia la categoria e viene sostituita dalla BWT
HWA Racelab; il numero di squadre complessive aumenta inoltre a 11 grazie
all'ingresso della Hitech Grand Prix.

Tabella Squadre
Squadre Stagioni Periodo Gare Vittorie Pole GPV Titoli
squadra Titoli
piloti
Regno Unito iSport 8 2005-2012 167 19 12 16 1 (2007) 1
(2007)
Brasile/Italia Piquet Sports-Rapax[69] 13 2005-2017 276 20 10 25
1 (2010) 1 (2010)
Spagna/Portogallo BCN-Ocean[70] 8 2005-2012 167 2 1 4 0
0
Regno Unito Super Nova 7 2005-2011 143 7 4 6 0 0
Francia ART[71] 16 2005- 346 64 45[72] 74 4 (2005, 2006, 2009,
2015) 6 (2005, 2006, 2009, 2015, 2018, 2019)
Regno Unito DPR 6 2005-2010 125 3 0 3 0 0
Francia DAMS 16 2005- 346 40 24 47 3 (2012, 2014, 2019) 3
(2011, 2012, 2014)
Italia Coloni-FMS[73] 8 2005-2012 166 11 1 12 0 0
Spagna Racing Engineering 13 2005-2017 276 27 14 22 0 2
(2008, 2013)
Spagna Campos Racing 11 2005-2008, 2014- 242 15 1 12 1 (2008)
0
Regno Unito/Paesi Bassi Arden[74] 15 2005-2019 322 19 5 12 0
0
Italia Durango 4 2005-2008 83 3 1 4 0 0
Italia Trident 15 2006- 323 11 4 7 0 0
Spagna Barwa Addax 5 2009-2013 104 14 11 11 1 (2011) 0
Malaysia Caterham 4 2011-2014 86 4 4 4 0 0
Regno Unito Carlin 9 2011-2016, 2018- 199 15 10 11 1 (2018)
0
Italia/Venezuela Lazarus[75] 4 2012-2015 89 0 0 1 0 0
Russia Russian Time 6 2013-2018 133 20 4 23 2 (2013, 2017)
0
Paesi Bassi MP Motorsport 7 2013- 179 6 1 6 0 0
Germania Hilmer 3 2013-2015 57 4 0 3 0 0
Canada Status 1 2015 21 2 0 0 0 0
Italia Prema 5 2016- 114 28 17 22 2 (2016, 2020) 3 (2016,
2017, 2020)
Rep. Ceca Charouz Racing System[76] 3 2018- 70 2 1 3 0 0
Regno Unito UNI-Virtuosi 2 2019- 46 8 9 8 0 0
Regno Unito Hitech Grand Prix 1 2020- 24 3 0 3 0 0
Germania BWT HWA Racelab 1 2020- 24 0 0 0 0 0
Tabella aggiornata al termine della stagione 2020.

Piloti

Lewis Hamilton fu il primo pilota ad aggiudicarsi una delle categorie cadette alla
F1, e poi vincere il titolo mondiale piloti.
A ciascuno dei team presenti nel campionato è data la possibilità di schierare due
piloti per gara. Nella fase di elaborazione del campionato venne prospettata
l'ipotesi, poi decaduta, che ogni team potesse iscrivere anche una terza vettura a
ciascuna gara, riservata ai piloti di riserva, utilizzati in F1.[77]

Per regolamento il campione della categoria non può proseguire in essa la stagione
successiva.[78]

I risultati ottenuti nel campionato servono per accumulare punti al fine di


ottenere la Superlicenza FIA, che consente a un piloti di competere in F1. Secondo
le regole attuali, i primi tre piloti nel campionato di Formula 2 guadagnano 40
punti, mentre dal quarto in poi sono assegnati punti, a scalare, fino al decimo.
Per ottenere la Superlicenza un pilota deve sommare almeno 40 punti nei tre anni
precedenti la richiesta della Superlicenza. Allo stato attuale, è la categoria che
attribuisce il massimo punteggio.

Punteggi per la Superlicenza


Pos. in campionato 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10°
Formula 2 40 40 40 30 20 10 8 6 4 3
GP2 Series 40 40 30 20 10 8 6 4 3 2
Vista la natura della categoria, propedeutica alla F1, ben 35 piloti che hanno
corso in GP2 (o in Formula 2) sono poi passati nella massima serie. Lewis Hamilton
e Nico Rosberg sono stati gli unici ad aggiudicarsi il Campionato mondiale piloti
di Formula 1 dopo aver vinto il campionato cadetto della formula regina,
considerando anche il Campionato europeo di Formula 2 e l'International Formula
3000. Altri cinque piloti di GP2 (o F2) sono riusciti a vincere almeno una gara di
F1; altri piloti sono stati comunque capaci di vincere titoli in altre categorie,
come si evince dalla tabella sottostante. La maggioranza dei vincitori della GP2 o
della F2 sono passati alla F1, ad eccezione di Davide Valsecchi, Fabio Leimer e
Nyck De Vries.

Non è stato raro, in passato, anche il percorso inverso, ovvero piloti con
esperienze in Formula 1 che sono tornati nella categoria cadetta. È accaduto con
Timo Glock, Giorgio Pantano, Gianmaria Bruni, Antônio Pizzonia e Roberto Merhi. Di
questi il solo Glock è riuscito a tornare nuovamente in Formula 1. Più complesso è
stato il cammino di Romain Grosjean e Sakon Yamamoto, che sono riusciti a risalire
in Formula 1 in due diverse occasioni. Nel 2015 Alexander Rossi alternò l'impegno
nelle due categorie.[79]

Piloti passati dalla GP2/F2 alla F1


Pilota[80][81][82] GP2 F1 Altri titoli
Stagioni Gare Vittorie Podi Stagioni Primo team Gare Vittorie Pole
Podi
Thailandia Alexander Albon 2017-2018 44 4 10 2019-2020 Toro Rosso
38 0 0 2
Francia Jules Bianchi 2010–2011 38 1 10 2013–2014 Marussia 34
0 0 0
Svizzera Sébastien Buemi 2007–2008 31 2 5 2009–2011 Toro Rosso
55 0 0 0 FIA WEC (2014), Formula E (2015-16), 24 Ore di Le
Mans (2018, 2019)
India Karun Chandhok 2007–2009 61 2 5 2010–2011 HRT 11 0
0 0
Regno Unito Max Chilton 2010–2012 62 2 4 2013–2014 Marussia 35
0 0 0
Belgio Jérôme d'Ambrosio 2008–2010 58 1 7 2011–2012 Virgin
20 0 0 0
Brasile Lucas Di Grassi 2006–2009 75 5 21 2010 Virgin 19 0
0 0 Formula E (2016-17)
Svezia Marcus Ericsson 2010–2013 84 3 13 2014–2018 Caterham 97
0 0 0
Francia Pierre Gasly 2014–2016 49 4 13 2017– Toro Rosso 64 1
0 2
Italia Antonio Giovinazzi 2016 22 5 8 2017, 2019- Sauber 40
0 0 0
Germania Timo Glock 2006–2007 42 7 15 2004, 2008–2012 Jordan
91 0 0 3
Francia Romain Grosjean 2008–2011 54 9 21 2009, 2012–2020 Renault
179 0 0 10 GP2 Asia Series (2008, 2011), Auto GP (2010)
Messico Esteban Gutiérrez 2011–2012 41 4 9 2013–2014, 2016 Sauber
59 0 0 0
Regno Unito Lewis Hamilton 2006 21 5 14 2007– McLaren 266 95
98 165 Formula 1 (2008, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020)
Nuova Zelanda Brendon Hartley 2010–2012 12 0 0 2017–2018 Toro Rosso
25 0 0 0 Mondiale Endurance FIA (2015, 2017), 24 Ore di Le
Mans (2017)
Indonesia Rio Haryanto 2012–2014 90 3 7 2016 Manor 12 0 0
0
Germania Nico Hülkenberg 2009 21 5 10 2010, 2012–2020 Williams
179 0 1 0 24 Ore di Le Mans (2015)
Giappone Kamui Kobayashi 2008–2009 40 1 2 2009–2012, 2014 Toyota
76 0 0 1 GP2 Asia Series (2008–09)
Finlandia Heikki Kovalainen 2005 23 5 12 2007–2013 Renault 112
1 1 4 Super GT (2016)
Monaco Charles Leclerc 2017 22 7 10 2018– Sauber 59 2 7
12
Venezuela Pastor Maldonado 2007–2010 73 10 18 2011–2015 Williams
96 1 1 1
Giappone Kazuki Nakajima 2007 21 0 6 2007–2009 Williams 36
0 0 0 Formula Nippon (2012), Super Formula (2014), 24 Ore di Le
Mans (2018, 2019)
Brasile Felipe Nasr 2012–2014 68 4 20 2015–2016 Sauber 39
0 0 0
Regno Unito Lando Norris 2017-2018 26 1 9 2019– McLaren 38
0 0 1
Regno Unito Jolyon Palmer 2011–2014 68 7 18 2016–2017 Renault
35 0 0 0
Messico Sergio Pérez 2009–2010 40 5 9 2011– Sauber 191 1
0 10
Russia Vitalij Petrov 2006–2009 69 4 11 2010–2012 Renault 57
0 0 1
Francia Charles Pic 2010–2011 38 3 8 2012–2013 Marussia 39
0 0 0
Brasile Nelson Piquet Jr. 2005–2006 44 5 13 2008–2009 Renault
28 0 0 1 Formula E (2014-15)
Germania Nico Rosberg 2005 23 5 12 2006–2016 Williams 206 23
30 57 Formula 1 (2016)
Stati Uniti Alexander Rossi 2013–2015 48 4 11 2015 Manor 5 0
0 0 500 Miglia di Indianapolis (2016)
Regno Unito George Russell 2018 24 7 11 2019– Williams 38 0
0 0
Brasile Bruno Senna 2007–2008 41 3 9 2010–2012 HRT 46 0
0 0
Russia Sergej Sirotkin 2015–2017 45 3 13 2018 Williams 21 0
0 0
Stati Uniti Scott Speed 2005 23 0 5 2006–2007 Toro Rosso 28 0
0 0 Global RallyCross Championship (2015, 2016)
Paesi Bassi Giedo van der Garde 2009–2012 82 5 17 2013 Caterham
19 0 0 0 European Le Mans Series (2016)
Belgio Stoffel Vandoorne 2014–2015 43 11 26 2016-2018 McLaren
41 0 0 0
Giappone Sakon Yamamoto 2007–2008 21 0 1 2006, 2007, 2010 Spyker
21 0 0 0
*Tabella aggiornata dopo il Gran Premio di Abu Dhabi 2020

Numerazione
Per la prima stagione si decise di assegnare i numeri ai piloti sulla base dei
tempi ottenuti in un test, svolto sul Circuito Paul Ricard, tra il 5 e 7 aprile
2005. Al primo della graduatoria (Scott Speed) venne assegnato il numero 1; il suo
team (la iSport International) ottenne anche il numero 2.[83][84]

Nella stagione 2019, a seguito dell'incidente mortale occorso al pilota Anthoine


Hubert, il Team Arden decise di ritirare, per il resto del campionato, il numero
del pilota francese, il 19, e fece correre il suo sostituto, Artem Markelov, col
numero 22.[85]

Gare annullate e incidenti


La gara 2 a Abu Dhabi nel 2015 è stata interrotta, nel corso del primo giro, per
incidente, e non più ripresa, per la necessità di ripristinare il tracciato per la
seguente gara di Formula 1.[27]

Il primo incidente mortale nella categoria avvenne nel corso della gara 1 di Spa, e
riguardò il pilota francese Anthoine Hubert.[86] La gara venne annullata, così come
la gara del giorno seguente, che venne cancellata per lutto.[87]

Serie collegate
GP2 Asia Series
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: GP2 Asia
Series.
Nel 2007 fu ufficializzata la nascita della GP2 Asia Series, durante il weekend del
Gran Premio di Monaco.[88] La prima edizione si svolse nel 2008. Lo scopo di questa
serie, che si disputò tra una stagione della GP2 e l'altra, nel corso dei mesi
invernali, era quello di sviluppare la competitività dei piloti di quell'area
geografica, pur partecipandovi anche piloti impegnati nella serie principale. Nel
luglio del 2011 gli organizzatori confermarono che la serie asiatica sarebbe stata
eliminata e di fatto conglobata nella serie principale, che quindi prevede anche
gare extraeuropee.[89]

Finali GP2 2011


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Finali GP2
Series 2011.
Il fine settimana del 12 e 13 novembre 2011 il Circuito di Yas Marina, negli
Emirati Arabi Uniti, ospitò due gare della GP2, non valide per il campionato
principale, a supporto del Gran Premio di Abu Dhabi. Al termine del weekend viene
stilata una classifica, con un sistema di punteggio uguale a quello utilizzato
durante il campionato. La manifestazione fu vinta da Fabio Leimer.

GP3 Series e FIA Formula 3


Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: GP3 Series.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato
FIA di Formula 3.
Nel 2009 venne stata annunciata la creazione della GP3 Series quale categoria
propedeutica alla GP2, con l'organizzazione di Bruno Michel,[90] con lo scopo di
preparare al meglio i giovani piloti prima dell'entrata nella serie principale. Le
gare della serie, la cui prima edizione si è corsa nel 2010, erano eventi di
supporto a quelle della GP2.

Dalla stagione 2019 viene creato il nuovo Campionato FIA di Formula 3, nato dalla
fusione tra la GP3 Series e la F3 europea. Tale campionato si è svolto, come la
GP3, all'interno dei week end di Formula 1 e Formula 2 fino al 2020[91], mentre dal
2021 i due campionati di F2 ed F3 vengono svolti in weekend separati, sempre a
supporto della Formula 1.[92]

Altre competizioni
Nel 2006 si tenne, nel corso del Motor Show di Bologna, una competizione riservata
a vetture della GP2. La gara, disputata sulla pista allestita all'interno del
quartiere fieristico, era organizzata con la formula del confronto uno contro uno,
tra piloti, come per il precedente Trofeo Indoor di Formula 1. La manifestazione
venne vinta dal pilota venezuelano Ernesto Viso.[93]

Le vetture di GP2 sono impiegate anche nella BOSS GP, campionato motoristico aperto
a monoposto di varie formule. Dal 2016 le vetture di GP2 furono ammesse anche
nell'Auto GP, anche se nella stagione nessun pilota utilizzò vetture di questa
categoria.[94]

La Super GP2
In seguito alle difficoltà di schierare un numero sufficiente di vetture nel
Campionato mondiale di Formula 1, nel 2015 Bernie Ecclestone propose di rimpinguare
la griglia con vetture di GP2 dotate di motore Renault V8 da 2.400 cc, impiegato
dalla Red Bull Racing nel 2013. La proposta venne rigettata dallo Strategy Group
della F1.[95]

Copertura televisiva
Il campionato viene trasmesso, generalmente, dalle stesse reti televisive che
coprono il Campionato mondiale di Formula 1.[96] Venne calcolato che la prima
stagione fu seguita da quasi novantacinque milioni di telespettatori in 100
nazioni. Oltre 7.000.000 di telespettatori seguirono la prima corsa, disputata a
Imola. L’ascolto medio per evento, riferito all’intera stagione, fu di 7.955.061
spettatori sintonizzati.[97]

Tabella emittenti
Emittente Area/Nazione
NBC Sports Network Stati Uniti Stati Uniti, Porto Rico Porto Rico, Caraibi[98]
Canal F1 Latin America Centro-Sud America (eccetto Brasile)[99]
Fox Sports e Star Sports Asia[100]
Fox Sport Australia Australia Australia
Sky Sports Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Kompas TV Indonesia Indonesia
Perform Giappone Giappone
AMC Sport Rep. Ceca Rep. Ceca, Slovacchia Slovacchia
TV3 Sport/TV3 MAX Danimarca Danimarca
MTV3 Max Finlandia Finlandia
Viasport 3 Norvegia Norvegia
Sport Ch / Sport Totaal Paesi Bassi Paesi Bassi
Sky Deutschland Germania Germania, Svizzera Svizzera, Austria Austria,
Liechtenstein Liechtenstein, Lussemburgo Lussemburgo, Alto Adige Alto Adige
Arena Sports Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina, Croazia Croazia,
Kosovo Kosovo, Macedonia Macedonia, Montenegro Montenegro, Serbia Serbia
M4 Ungheria Ungheria
Sport + Francia Francia, Monaco Principato di Monaco, Andorra Andorra, Svizzera
Svizzera, Mauritius Mauritius, Francia DOM-TOM,[101] Africa Sub-sahariana[102]
Sky Sport F1 Italia Italia, San Marino San Marino, Città del Vaticano Città
del Vaticano, Flag of Canton of Tessin.svg Canton Ticino
Movistar F1 Channel Spagna Spagna, Andorra Andorra
Sky Sports UK Regno Unito Regno Unito, Irlanda Irlanda, Flag of the Isle of
Mann.svg Isola di Man, Guernsey Jersey Isole del Canale
Albo d'oro
Stagione Campione Secondo Terzo Campione Squadre
2005 Germania Nico Rosberg Finlandia Heikki Kovalainen Stati Uniti Scott Speed
Francia ART Grand Prix
2006 Regno Unito Lewis Hamilton Brasile Nelson Piquet Jr. Francia Alexandre
Prémat Francia ART Grand Prix
2007 Germania Timo Glock Brasile Lucas Di Grassi Italia Giorgio Pantano Regno
Unito iSport International
2008 Italia Giorgio Pantano Brasile Bruno Senna Brasile Lucas Di Grassi Spagna
Campos Grand Prix
2009 Germania Nico Hülkenberg Russia Vitalij Petrov Brasile Lucas Di Grassi
Francia ART Grand Prix
2010 Venezuela Pastor Maldonado Messico Sergio Pérez Francia Jules Bianchi
Italia Rapax
2011 Francia Romain Grosjean Italia Luca Filippi Francia Jules Bianchi Spagna
Barwa Addax
2012 Italia Davide Valsecchi Brasile Luiz Razia Messico Esteban Gutiérrez
Francia DAMS
2013 Svizzera Fabio Leimer Regno Unito Sam Bird Regno Unito James Calado
Russia Russian Time
2014 Regno Unito Jolyon Palmer Belgio Stoffel Vandoorne Brasile Felipe
Nasr Francia DAMS
2015 Belgio Stoffel Vandoorne Stati Uniti Alexander Rossi Russia Sergey
Sirotkin Francia ART Grand Prix
2016 Francia Pierre Gasly Italia Antonio Giovinazzi Russia Sergey Sirotkin
Italia Prema
FIA Formula 2
2017 Monaco Charles Leclerc Russia Artëm Markelov Regno Unito Oliver Rowland
Russia Russian Time
2018 Regno Unito George Russell Regno Unito Lando Norris Thailandia
Alexander Albon Regno Unito Carlin Motorsport
2019 Paesi Bassi Nyck De Vries Canada Nicholas Latifi Italia Luca Ghiotto
Francia DAMS
2020 Germania Mick Schumacher Regno Unito Callum Ilott Giappone Yuki
Tsunoda Italia Prema
Note
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^ Nella stagione 2020 vengono svolte 4 gare sullo stesso circuito a seguito delle
modifiche al calendario di F1 per la Pandemia di COVID 19
^ Compresa la stagione 2019 in cui entrambe le gare vennero annullate.
^ Nella stagione 2020 vengono svolte 4 gare sullo stesso circuito a seguito delle
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^ 12 e non 15 i team ammessi alla Formula GP2, su italiaracing.net, 16 settembre
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^ La scuderia corse col nome Piquet Sports, e licenza brasiliana, tra il 2005 e il
2009; adottò il nome attuale, e la licenza italiana, dal 2010.
^ La scuderia corse col nome BCN Competición, e licenza spagnola, tra il 2005 e il
2008; adottò poi il nome Ocean Racing Technology, e la licenza portoghese, dal
2009.
^ Sono compresi i risultati delle stagioni 2011 e 2012 in cui la ART corse in
l'abbinamento con la Lotus.
^ Compresa la pole position conquistata nella gara 1 di Spa 2019, gara che venne
poi interrotta e annullata.
^ La scuderia corse col nome di Coloni Motorsport nel 2005, poi dal 2010 al 2012.
^ L'Arden corse con licenza olandese tra il 2007 e il 2010.
^ Il Team Lazarus corse nel 2014 con licenza venezuelana.
^ Nella stagione 2019 corse come Sauber Junior Team by Charouz.
^ La proposta 2005: tre macchine per team per piloti di F.1, su italiaracing.net,
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^ Matteo Sala, F1 Manor, arriva Alexander Rossi. Merhi (quasi) appiedato, su
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^ Con sfondo giallo i piloti che hanno vinto la GP2.
^ Col sfondo rosso i piloti che hanno vinto il Campionato mondiale di F1.
^ In grassetto i piloti in attività in Formula 1.
^ Una qualifica per l'assegnazione dei numeri, in italiaracing.net, 27 marzo 2005.
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^ NBC non trasmette nella Repubblica Dominicana.
^ Canal F1 Latin America trasmette in: Argentina, Belize, Bolivia, Cile, Colombia,
Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guiana Francese, Guatemala, Guyana, Honduras,
Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Suriname,
Venezuela, Uruguay e in tutte le isole dei Caraibi, ad eccezione di Porto Rico.
^ Fox Sport e Star Sport trasmettono in Bangladesh, Bhutan, Birmania, Brunei,
Cambogia, Corea del Nord, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India,
Indonesia, Laos, Macao, Malaysia, Maldive, Mongolia, Nepal, Nuova Caledonia,
Pakistan, Papua Nuova Guinea, Singapore, Sri Lanka, Taiwan, Thailandia, Timor Est,
Vietnam
^ S'intendono Guadalupa, Guyana francese, Martinica, Mayotte, Nuova Caledonia,
Polinesia francese, Réunion, Saint-Pierre e Miquelon e Wallis e Futuna
^ I paesi, o territori, coperti dal segnale sono: Angola, Ascensione, Benin,
Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Costa d'Avorio,
Eritrea, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Kenya,
Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mozambico, Namibia, Niger, Repubblica
Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda,
Sant'Elena, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Senegal, Sierra Leone, Socotra,
Somalia, Swaziland, Tanzania, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe.
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