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TRASFORMATA DI FOURIER
20.1 INTRODUZIONE
La serie di Fourier permette di rappresentare una funzione periodica come somma di
sinusoidi, e di ottenere lo spettro della funzione dalla serie. La trasformata di Fourier
consente di estendere il concetto di spettro alle funzioni non periodiche. La trasforma-
ta considera una funzione non periodica come se fosse periodica di periodo infinito.
La trasformata di Fourier è quindi una rappresentazione integrale di una funzione non
periodica analoga alla rappresentazione in serie di Fourier per una funzione periodica.
La trasformata di Fourier è una trasformazione integrale, come la trasformata di
Laplace, che trasforma una funzione nel dominio del tempo in una nel dominio delle
frequenze. La trasformata di Fourier si rivela di estrema utilità nei sistemi di telecomu-
nicazione e nella elaborazione digitale dei segnali, in situazioni nelle quali la trasfor-
mata di Laplace non risulta applicabile. Mentre la trasformata di Laplace può trattare
soltanto circuiti i cui ingressi sono diversi da zero per t > 0, con eventuali condizioni
iniziali, la trasformata di Fourier consente l’analisi di circuiti con ingressi non nulli
per t < 0 oltre che per t > 0.
La serie di Fourier verrà utilizzata come punto di partenza nella definizione della
trasformata di Fourier. Vengono presentate poi alcune delle più importanti proprietà
della trasformata di Fourier. Si applica poi la trasformata alla analisi dei circuiti.
Infine, vengono trattati il teorema di Parseval e il confronto fra le trasformate di
Fourier e di Laplace, e si mostra come la trasformata di Fourier trova applicazione nel-
la modulazione di ampiezza e nel campionamento.
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2 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
ghezza [la funzione non periodica desiderata di Figura 20.1(a)], in quanto gli impulsi
adiacenti si sono spostati verso l’infinito. La funzione f ðtÞ non è quindi più periodica.
In altre parole, f ðtÞ ¼ pðtÞ quando T ! 1. Si consideri ora lo spettro di f ðtÞ per
A ¼ 10 e ¼ 0:2 (si veda il Paragrafo 17.6). La Figura 20.2 mostra l’effetto sullo
spettro dell’aumento del periodo T . Si nota, innanzitutto, che la forma generale dello
spettro rimane la stessa, e la frequenza alla quale per la prima volta l’inviluppo si an-
nulla resta la stessa. Al contrario, l’ampiezza dello spettro e la distanza tra le compo-
nenti adiacenti diminuiscono entrambe, mentre aumenta il numero di armoniche. Nel
complesso, in un dato intervallo di frequenze, la somma delle ampiezze delle armoni-
che rimane praticamente quasi costante. Poiché la ‘‘forza’’, o energia totale, delle
componenti all’interno di una banda di frequenza deve rimanere invariata, le ampiez-
ze delle armoniche devono diminuire al crescere di T . Essendo poi f ¼ 1=T , all’au-
mentare di T , f (o !) diminuisce, e lo spettro discreto tende a diventare continuo.
Figura 20.2
Effetto dell’aumento di T sullo
spettro del treno di impulsi
periodico di Figura 20.1(b).
(Source: L. Balmer, Signals and
Systems: An Introduction
[London: Prentice-Hall, 1991],
p. 229.)
Per meglio comprendere il legame tra una funzione non periodica e la sua controparte
periodica, si consideri la forma esponenziale della serie di Fourier della (17.58),
X
1
f ðtÞ ¼ cn e jn!0 t ð20:1Þ
n¼1
dove
Z T =2
1
cn ¼ f ðtÞejn!0 t dt ð20:2Þ
T T =2
La frequenza fondamentale è
2
!0 ¼ ð20:3Þ
T
e la distanza fra armoniche adiacenti
2
! ¼ ðn þ 1Þ!0 n!0 ¼ !0 ¼ ð20:4Þ
T
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20.2 Definizione di trasformata di Fourier 3
Il termine tra parentesi quadre è detto trasformata di Fourier di f ðtÞ e si indica con
Fð!Þ1 .
Z 1
Fð!Þ ¼ F ½ f ðtÞ ¼ f ðtÞej!t dt ð20:8Þ
1
in cui F indica l’operatore di trasformazione secondo Fourier. Dalla (20.8) risulta evi-
dente che:
La trasformata di Fourier è una trasformazione integrale di f(t) dal dominio del tempo
al dominio delle frequenze.
Fð!Þ è, in generale, una funzione complessa; il suo modulo è detto spettro di ampiez-
za, e la sua fase spettro di fase. Fð!Þ è complessivamente detta spettro.
La (20.7) può essere scritta in termini di Fð!Þ, ottenendo cosı̀ la antitrasformata di
Fourier.
Z 1
1 1
f ðtÞ ¼ F ½Fð!Þ ¼ Fð!Þe j!t d! ð20:9Þ
2 1
1
Alcuni autori usano F( j!) invece di F(!) per rappresentare la trasformata di Fourier.
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4 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Per esempio, la trasformata di Fourier della funzione rampa unitaria tuðtÞ non esiste,
perché la funzione non soddisfa alla condizione appena vista. Per evitare di manipola-
re quantità immaginarie, a volte risulta comodo sostituire temporaneamente j! con s,
e risostituire s con j! a calcolo ultimato.
Esempio 20.1
Calcolare la trasformata di Fourier delle seguenti funzioni: (a) ðt t0 Þ, (b) e j!0 t , (c) cos !0 t.
Soluzione: (a) Per la funzione impulso,
Z 1
Fð!Þ ¼ F ½ðt t0 Þ ¼ ðt t0 Þej!t dt ¼ ej!t0 ð20:1:1Þ
1
in cui è stata applicata la proprietà di selezione dell’impulso della (7.32). Per il caso particolare
t0 ¼ 0, si ottiene
F ½ðtÞ ¼ 1 ð20:1:2Þ
Questa equazione mostra che il modulo dello spettro della funzione impulso è costante, cioè che tut-
te le frequenze sono egualmente rappresentate nella funzione impulso.
(b) È possibile ricavare la trasformata di Fourier di e j!0 t in due modi. Se si pone
Fð!Þ ¼ ð! !0 Þ
allora si può calcolare f ðtÞ usando la (20.9), scrivendo
Z 1
1
f ðtÞ ¼ ð! !0 Þe j!t d!
2 1
cioè
Z 1
e j!t d! ¼ 2ðtÞ ð20:1:4Þ
1
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20.2 Definizione di trasformata di Fourier 5
Figura 20.3
Trasformata di Fourier di
f ðtÞ ¼cos !0 t.
n Esercizio 20.1 Calcolare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: (a) impulso rettan-
golare gðtÞ ¼ uðt 1Þ uðt 2Þ, (b) 4ðt þ 2Þ, (c) sin !0 t.
Risposta (a) ðej! ej 2! Þ=j!; (b) 4e j 2! , (c) j½ð! þ !0 Þ ð! !0 Þ. n
Esempio 20.2
Determinare la trasformata di Fourier di un impulso rettangolare singolo di larghezza e altezza A,
mostrato in Figura 20.4.
Soluzione: Z
=2
j!t A j!t =2 2A e j!=2 ej!=2
Fð!Þ ¼ Ae dt ¼ e ¼
=2 j! =2 ! 2j
sin !=2 !
¼ A ¼ A sinc
!=2 2
Se si pone A ¼ 10 e ¼ 2 come in Figura 17.27 (Paragrafo 17.6), allora
Fð!Þ ¼ 20 sinc !
Figura 20.4
Impulso rettangolare;
il cui spettro di ampiezza è mostrato in Figura 20.5. Confrontando la Figura 20.5 con lo spettro degli per l’Esempio 20.2.
impulsi rettangolari in Figura 19.28, si nota che lo spettro di Figura 19.28 è discreto, e che il suo in-
viluppo ha la stessa forma della trasformata di Fourier dell’impulso rettangolare singolo.
Figura 20.5
Spettro di ampiezza dell’impulso
rettangolare in Figura 20.4;
per l’Esempio 20.2.
2ð cos ! 1Þ
Risposta . n
j!
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6 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Esempio 20.3
Calcolare la trasformata di Fourier della funzione esponenziale ‘‘attivata’’ mostrata in Figura 20.7.
Soluzione: Dalla Figura 20.7,
eat , t>0
f ðtÞ ¼ eat uðtÞ ¼
0, t<0
Perciò,
Z 1 Z 1 Z 1
Fð!Þ ¼ f ðtÞej!t dt ¼ eat ej!t dt ¼ eðaþj!Þt dt
1 0 0
1 ðaþj!Þt 1 1
Figura 20.7 ¼ e ¼ a þ j!
a þ j! 0
Per l’Esempio 20.3.
1
Risposta . n
a j!
Linearità
Se F1 ð!Þ e F2 ð!Þ sono le trasformate di Fourier di f1 ðtÞ e f2 ðtÞ rispettivamente, allora
¼ a1 F1 ð!Þ þ a2 F2 ð!Þ
Per esempio, è noto dall’identità di Eulero che sin !0 t ¼ 2j1 ðe j!0 t ej!0 t Þ. Usando
la proprietà di linearità,
1
F ½sin !0 t ¼ ½F ðe j!0 t Þ F ðej!0 t Þ
2j
ð20:14Þ
¼ ½ð! !0 Þ ð! þ !0 Þ
j
Scaling nel tempo
Se Fð!Þ ¼ F ½ f ðtÞ, allora
1 !
F ½ f ðatÞ ¼ F ð20:15Þ
jaj a
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20.3 Proprietà della trasformata di Fourier 7
dove a è una costante reale. La (20.15) mostra che l’espansione dell’asse dei tempi
(jaj > 1) corrisponde alla compressione dell’asse delle frequenze, oppure al contrario,
che la compressione dell’asse dei tempi (jaj < 1) implica una espansione dell’asse
delle frequenze. La dimostrazione della proprietà procede come di seguito indicato.
Z 1
F ½ f ðatÞ ¼ f ðatÞej!t dt ð20:16Þ
1
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8 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
cioè, un ritardo nel dominio del tempo corrisponde a una traslazione di fase nel domi-
nio delle frequenze. Per dimostrare la proprietà di traslazione nel tempo, si nota che
Z 1
F ½ f ðt t0 Þ ¼ f ðt t0 Þej!t dt ð20:21Þ
1
cioè, una traslazione di frequenza nel dominio delle frequenze corrisponde alla ag-
giunta di uno sfasamento alla funzione del tempo. Infatti, per definizione,
Z 1
F ½ f ðtÞe j!0 t ¼ f ðtÞe j!0 t ej!t dt
1
Z 1
ð20:26Þ
jð!!0 Þt
¼ f ðtÞe dt ¼ Fð! !0 Þ
1
Figura 20.10
Spettri di ampiezza di:
(a) segnale f ðtÞ, (b) segnale
modulato f ðtÞ cos !0 t.
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20.3 Proprietà della trasformata di Fourier 9
nella quale le componenti di un segnale vengono traslate lungo l’asse delle frequenze.
Se, per esempio, lo spettro di ampiezza di f ðtÞ è quello mostrato in Figura 20.10(a), al-
lora lo spettro di ampiezza di f ðtÞ cos !0 t sarà quello mostrato in Figura 20.10(b).
Della modulazione di ampiezza si parlerà in modo più approfondito nel Paragrafo
20.7.1.
indicando che la componente continua è nulla quando l’integrale di f ðtÞ su tutto l’asse
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10 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
dei tempi è nullo. La dimostrazione della formula di integrazione nel tempo della
(20.34) verrà fornita più avanti, quando si parlerà della proprietà di convoluzione.
Per esempio, è noto che F ½ðtÞ ¼ 1 e che l’integrazione della funzione impulso forni-
sce la funzione gradino unitario [si veda la (7.39)]. Applicando la proprietà della
(20.34), si ottiene la trasformata della funzione gradino unitario come
Z t
1
F ½uðtÞ ¼ F ðtÞ dt ¼ þ ð!Þ ð20:36Þ
1 j!
Inversione
Se Fð!Þ ¼ F ½ f ðtÞ, allora
dove l’asterisco denota il complesso coniugato. Questa proprietà afferma che l’inver-
sione di f ðtÞ rispetto all’asse dei tempi inverte anche Fð!Þ rispetto all’asse delle fre-
quenze. Può anche essere considerata come un caso particolare dello scaling nel tem-
po in cui a ¼ 1 nella (20.15).
Per esempio, 1 ¼ uðtÞ þ uð1Þ. Di conseguenza,
F ½1 ¼ F ½uðtÞ þ F ½uðtÞ
1
¼ þ ð!Þ
j!
1
þ ð!Þ
j!
¼ 2 ð!Þ
Dualità
Questa proprietà afferma che se Fð!Þ è la trasformata di Fourier di f ðtÞ, allora la tra-
sformata di Fourier di FðtÞ è 2f ð!Þ; in formule
Si tratta della proprietà di simmetria della trasformata di Fourier. Per dimostrare que-
sta proprietà, si ricordi che
Z 1
1
f ðtÞ ¼ F 1 ½Fð!Þ ¼ Fð!Þe j!t d!
2 1
da cui
Z 1
2f ðtÞ ¼ Fð!Þe j!t d! ð20:39Þ
1
2
Poiché f ðtÞ è la somma dei segnali nelle Figure 20.7 e 20.8, Fð!) è la somma dei risultati
dell’Esempio 20.3 e dell’Esercizio 20.3.
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20.3 Proprietà della trasformata di Fourier 11
F Figura 18.11
Illustrazione della proprietà di
dualità della trasformata di
Fourier: (a) trasformata
dell’impulso, (b) trasformata di
una funzione costante unitaria.
Convoluzione
Si ricordi dal Capitolo 16 che se xðtÞ è l’eccitazione di ingresso di un circuito con ri-
sposta all’impulso hðtÞ, allora la risposta di uscita yðtÞ è data dall’integrale di convolu-
zione
Z 1
yðtÞ ¼ hðtÞ xðtÞ ¼ hðÞxðt Þ d ð20:43Þ
1
Se X ð!Þ, Hð!Þ e Y ð!Þ sono le trasformate di Fourier di xðtÞ, hðtÞ e yðtÞ, rispettiva-
mente, allora
e quindi la convoluzione nel dominio del tempo corrisponde al prodotto nel dominio
delle frequenze.
Per dimostrare la proprietà di convoluzione, si trasformano secondo Fourier entram-
bi i membri della (20.43), ottenendo
Z 1 Z 1
Y ð!Þ ¼ hðÞxðt Þ d ej!t dt ð20:45Þ
1 1
come ci si attendeva. Questo risultato rappresenta una estensione del metodo dei faso-
ri oltre quanto era stato fatto con la serie di Fourier nel capitolo precedente 3 .
3
L’importante relazione (18.46) rappresenta la ragione principale per l’utilizzo della trasformata di
Fourier nella analisi dei sistemi lineari.
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12 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Figura 20.12
Illustrazione grafica della
proprietà di convoluzione.
(Source: E.O. Brigham, The Fast
Fourier Transform [Englewood
Cliffs, NJ: Prentice Hall, 1974],
p. 60.)
Per illustrare la proprietà di convoluzione, si supponga che hðtÞ e xðtÞ siano impulsi
rettangolari identici, come mostrato in Figura 20.12(a) e 20.12(b). Si ricordi
dall’Esempio 20.2 e dalla Figura 20.5 che le trasformate di Fourier degli impulsi ret-
tangolari sono funzioni sinc, come mostrano le Figure 20.12(c) e 20.12(d). Secondo la
proprietà di convoluzione, il prodotto delle due funzioni sinc dovrebbe dare per risul-
tato la trasformata della convoluzione degli impulsi rettangolari nel dominio del tem-
po. Perciò, la convoluzione degli impulsi di Figura 20.12(e) e il prodotto delle funzio-
ni sinc in Figura 20.12(f) si corrispondono secondo la trasformata di Fourier.
Per la proprietà di dualità, ci si aspetta che se la convoluzione nel dominio del tem-
po corrisponde alla moltiplicazione nel dominio delle frequenze, allora la moltiplica-
zione nel dominio del tempo dovrebbe avere un corrispondente nel dominio delle fre-
quenze, ed è proprio ciò che accade. Se f ðtÞ ¼ f1 ðtÞf2 ðtÞ, allora
1
Fð!Þ ¼ F ½ f1 ðtÞf2 ðtÞ ¼ F1 ð!Þ F2 ð!Þ ð20:47Þ
2
cioè Z 1
1
Fð!Þ ¼ F1 ðÞF2 ð! Þ d ð20:48Þ
2 1
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20.3 Proprietà della trasformata di Fourier 13
che è la convoluzione nel dominio delle frequenze. La dimostrazione della (20.48) se-
gue immediatamente dalla proprietà di dualità (20.38).
Si vuole ora dimostrare la proprietà di integrazione nel tempo della (20.34). Se si
sostituisce xðtÞ con la funzione gradino unitario uðtÞ e hðtÞ con f ðtÞ nella (20.43),
Z 1
f ðÞuðt Þ d ¼ f ðtÞ uðtÞ ð20:49Þ
1
Esempio 20.4
Determinare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: (a) funzione segno sgnðtÞ, mostrata in
Figura 20.13, (b) esponenziale bilaterale eajtj e (c) funzione sinc: ð sin tÞ=t.
Figura 20.13
La funzione segno per
l’Esempio 20.4.
Soluzione: (a) È possibile ottenere la trasformata di Fourier della funzione segno in tre modi.
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14 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Tabella 20.1 Proprietà della trasformata di Fourier. Tabella 20.2 Trasformate di Fourier notevoli.
Proprietà fðtÞ Fð!Þ fðtÞ Fð!Þ
Linearità a1 f1 ðtÞ þ a2 f2 ðtÞ a1 F1 ð!Þ þ a2 F2 ð!Þ ðtÞ 1
1 ! 1 2ð!Þ
Scaling fðatÞ F 1
jaj a uðtÞ ð!Þ þ
j!a j!
Traslazione nel tempo fðt aÞuðt aÞ e Fð!Þ
sin !
Traslazione nella frequenza e j!0 t fðtÞ Fð! !0 Þ uðt þ Þ uðt Þ 2
!
1 2
Modulazione cos ð!0 tÞfðtÞ ½Fð! þ !0 Þ þ Fð! !0 Þ jtj
2 !2
df
Derivazione nel tempo j!Fð!Þ 2
dt sgnðtÞ
j!
dn f 1
ðj!Þn Fð!Þ eat uðtÞ
dtn a þ j!
Z t
Fð!Þ 1
Integrazione nel tempo fðtÞ dt þ Fð0Þ ð!Þ eat uðtÞ
1 j! a j!
dn n!
Derivazione nella frequenza tn fðtÞ ð jÞn Fð!Þ tn eat uðtÞ
d!n ða þ j!Þnþ1
Inversione fðtÞ Fð!Þ oppure F ð!Þ 2a
eajtj
a2 þ !2
Dualità FðtÞ 2fð!Þ
e j!0 t 2ð! !0 Þ
Convoluzione in t f1 ðtÞ f2 ðtÞ F1 ð!ÞF2 ð!Þ
sin !0 t j½ð! þ !0 Þ ð! !0 Þ
1
Convoluzione in ! f1 ðtÞf2 ðtÞ F1 ð!Þ F2 ð!Þ cos !0 t ½ð! þ !0 Þ þ ð! !0 Þ
2
!0
eat sin !0 tuðtÞ
ða þ j!Þ2 þ !20
a þ j!
eat cos !0 tuðtÞ
ða þ j!Þ2 þ !20
METODO 1
Si può scrivere la funzione segno in termini di funzioni gradino unitario come
sgnðtÞ ¼ f ðtÞ ¼ uðtÞ uðtÞ
Ma, dalla (20.36),
1
U ð!Þ ¼ F ½uðtÞ ¼ ð!Þ þ
j!
Applicando questa proprietà e quella di inversione, si ottiene
F ½sgnðtÞ ¼ U ð!Þ U ð!Þ
1 1 2
¼ ð!Þ þ ð!Þ þ ¼
j! j! j!
METODO 2
Essendo ð!Þ ¼ ð!Þ, si ha il secondo metodo. Un altro modo di scrivere la funzione segno in ter-
mini di gradino unitario è
f ðtÞ ¼ sgnðtÞ ¼ 1 þ 2uðtÞ
Trasformando secondo Fourier ciascun termine, si ottiene
1 2
Fð!Þ ¼ 2ð!Þ þ 2 ð!Þ þ ¼
j! j!
METODO 3
È possibile derivare la funzione segno nella Figura 20.13 ottenendo
f 0 ðtÞ ¼ 2ðtÞ
Trasformando questa espressione,
2
j!Fð!Þ ¼ 2 ¼) Fð!Þ ¼
j!
come si era ottenuto in precedenza.
(b) L’esponenziale bilaterale può essere espresso come
f ðtÞ ¼ eajtj ¼ eat uðtÞ þ eat uðtÞ ¼ yðtÞ þ yðtÞ
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20.3 Proprietà della trasformata di Fourier 15
dove yðtÞ ¼ eat uðtÞ cosı̀ che Y ð!Þ ¼ 1=ða þ j!Þ. Applicando la proprietà di inversione,
1 1 2a
F ½eajtj ¼ Y ð!Þ þ Y ð!Þ ¼ þ ¼ 2
a þ j! a j! a þ !2
(c) Dall’Esempio 20.2,
h i sin ð!=2Þ !
F u tþ u t ¼ ¼ sinc
2 2 !=2 2
Ponendo =2 ¼ 1 si ha
sin !
F ½uðt þ 1Þ uðt 1Þ ¼ 2
!
Applicando la proprietà di dualità,
sin t
F 2 ¼ 2½U ð! þ 1Þ U ð! 1Þ
t
cioè
sin t
F ¼ ½U ð! þ 1Þ U ð! 1Þ
t
n Esercizio 20.4 Determinare le trasformate di Fourier delle seguenti funzioni: (a) funzione
impulso rettangolare gðtÞ ¼ uðtÞ uðt 1Þ, (b) fðtÞ ¼ te2t uðtÞ e (c) impulso a dente di sega
fðtÞ ¼ 10t½uðtÞ uðt 2Þ.
j! 1 1
Risposta (a) ð1 e Þ ð!Þ þ , (b) ,
j! ð2 þ j!Þ2
10ðej 2! 1Þ 20j j 2!
(c) þ e . n
!2 !
Esempio 20.5
Determinare la trasformata di Fourier della funzione in Figura 20.14.
Soluzione: La trasformata di Fourier potrebbe essere ricavata direttamente usando la (20.8), ma è
molto più semplice determinarla applicando la proprietà di derivazione. È possibile esprimere la fun-
zione data come
1 þ t, 1 < t < 0
f ðtÞ ¼ Figura 20.14
1 t, 0<t<1
Per l’Esempio 20.5.
La sua derivata prima è mostrata in Figura 20.15(a), ed è data da
0 1, 1 < t < 0
f ðtÞ ¼
1, 0<t<1
Figura 20.15
Derivata prima e seconda di f ðtÞ
in Figura 20.14; per l’Esempio
20.5.
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16 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Figura 20.16
Per l’Esercizio 20.5.
Esempio 20.6
Ricavare l’antitrasformata di Fourier di:
10j! þ 4 !2 þ 21
(a) Fð!Þ ¼ 2
(b) Gð!Þ ¼
ðj!Þ þ 6j! þ 8 !2 þ 9
Soluzione: (a) Per evitare di trattare quantità complesse, si può temporaneamente sostituire j!
con s. Usando l’espansione in frazioni parziali,
10s þ 4 10s þ 4 A B
FðsÞ ¼ ¼ ¼ þ
s2 þ 6s þ 8 ðs þ 4Þðs þ 2Þ sþ4 sþ2
dove
10s þ 4 36
A ¼ ðs þ 4ÞFðsÞs¼4 ¼ ¼ ¼ 18
ðs þ 2Þ s¼4 2
10s þ 4 16
B ¼ ðs þ 2ÞFðsÞ s¼2 ¼ ¼ ¼ 8
ðs þ 4Þ s¼2 2
Sostituendo A ¼ 18 e B ¼ 8 in FðsÞ, e sostituendo s con j! si ottiene
18 8
Fðj!Þ ¼ þ
j! þ 4 j! þ 2
Con l’aiuto della Tabella 20.2, l’antitrasformata viene ottenuta come
f ðtÞ ¼ ð18e4t 8e2t ÞuðtÞ
(b) Si semplifica Gð!Þ come
!2 þ 21 12
Gð!Þ ¼ ¼1þ 2
!2 þ 9 ! þ9
Con l’ausilio della Tabella 20.2, l’antitrasformata è
gðtÞ ¼ ðtÞ þ 2e3jtj
Risposta: (a) hðtÞ ¼ ð2et þ 3e2t 5e4t ÞuðtÞ, (b) yðtÞ ¼ ð1 þ 2et cos 4tÞuðtÞ. n
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20.4 Applicazione ai circuiti 17
dove V ð!Þ e I ð!Þ sono le trasformate di Fourier della tensione e della corrente, e
Zð!Þ è l’impedenza. Le impedenze di resistori, induttori e condensatori hanno espres-
sioni identiche a quelle della analisi fasoriale, cioè
R ¼) R
L ¼) j!L
ð20:53Þ
1
C ¼)
j!C
Dopo aver trasformato le relazioni costitutive degli elementi al dominio delle frequen-
ze e avere ottenuto le trasformate di Fourier delle eccitazioni, si può fare uso delle tra-
dizionali tecniche circuitali, quali il partitore di tensione, la trasformazione dei genera-
tori, l’analisi agli anelli, l’analisi nodale o il teorema di Thevenin per calcolare la ri-
sposta incognita (tensione o corrente). Si calcola infine l’antitrasformata di Fourier per
ritrovare l’espressione della risposta nel dominio del tempo.
Nonostante l’applicazione del metodo della trasformata di Fourier produca una ri-
sposta che è definita per 1 < t < 1, l’analisi di Fourier non è in grado di trattare
circuiti contenenti condizioni iniziali.
Anche per la trasformata di Fourier, la funzione di trasferimento è definita come il
rapporto tra la risposta in uscita Y ð!Þ e l’eccitazione in ingresso X ð!Þ, cioè
Y ð!Þ
Hð!Þ ¼ ð20:54Þ
X ð!Þ
o anche
Y ð!Þ ¼ Hð!ÞX ð!Þ ð20:55Þ
La relazione ingresso-uscita nel dominio delle frequenze è illustrata schematicamente
in Figura 20.18. La (20.55) afferma che se sono note la funzione di trasferimento e
l’ingresso, risulta immediato calcolare l’uscita. La relazione (20.54) costituisce la ra-
gione principale dell’impiego della trasformata di Fourier nella analisi dei circuiti. Si
noti che Hð!Þ è identica a HðsÞ con s ¼ j!. Inoltre, se l’ingresso è costituito da una
funzione impulso unitario [cioè xðtÞ ¼ ðtÞ], allora X ð!Þ ¼ 1, e la risposta diventa
Y ð!Þ ¼ Hð!Þ ¼ F ½hðtÞ ð20:56Þ Figura 20.17
Relazione ingresso-uscita di un
che mostra come Hð!Þ coincida con la trasformata di Fourier della risposta all’impul- circuito nel dominio delle
so hðtÞ. frequenze.
Esempio 20.7
Determinare vo ðtÞ nel circuito di Figura 20.18 se vi ðtÞ ¼ 2e3t uðtÞ.
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18 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Esempio 20.8
Calcolare io ðtÞ in Figura 20.20 usando il metodo della trasformata di Fourier quando is ðtÞ ¼
¼ 10 sin 2t A.
Figura 20.20
Per l’Esempio 20.8.
si ottiene
10 2 2 j 2t
io ðtÞ ¼ e j 2t e
2 1 þ j 6 1 j6
e j 2t
ej 2t
¼ 10 þ
6:082e j 80:54 6:082ej 80:54
¼ 1:644½e jð2t80:54 Þ þ ejð2t80:54 Þ
¼ 3:288 cos ð2t 80:54 Þ A
n Esercizio 20.8 Determinare la corrente io ðtÞ nel circuito in Figura 20.21, nota is ðtÞ ¼
¼ 20 cos 4t A.
Figura 20.21
Per l’Esercizio 20.8.
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20.5 Teorema di Parseval 19
Il teorema di Parseval afferma che questa stessa energia può essere calcolata nel domi-
nio delle frequenze come Z 1 Z 1
1
W1 ¼ 2
f ðtÞ dt ¼ jFð!Þj2 d! ð20:59Þ
1 2 1
Il teorema di Parseval afferma che l’energia totale fornita a un resistore da 1 è pari all’area totale
sottesa dal quadrato di f ðtÞ oppure a 1/2 per l’area totale sottesa dal quadrato del modulo
della trasformata di Fourier di f ðtÞ.
La funzione f ðtÞ può essere spostata all’interno dell’integrale tra parentesi quadre, per-
ché l’integrale non è eseguito nel tempo:
Z 1Z 1
1
W1 ¼ f ðtÞFð!Þe j!t d! dt ð20:61Þ
2 1 1
Invertendo l’ordine di integrazione,
Z 1 Z 1
1 jð!Þt
W1 ¼ Fð!Þ f ðtÞe dt d!
2 1 1
Z 1 Z 1 ð20:62Þ
1 1
¼ Fð!ÞFð!Þ d! ¼ Fð!ÞF ð!Þ d!
2 1 2 1
4
Infatti, jFð!Þj2 viene anche detta densità spettrale di energia del segnale f ðtÞ.
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20 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
come ci si attendeva. La (20.63) indica che l’energia presente in un segnale può essere
ottenuta sia integrando il quadrato di f ðtÞ nel dominio del tempo, sia integrando 1=2
per il quadrato del modulo di Fð!Þ nel dominio delle frequenze. Essendo jFð!Þj2 una
funzione pari, si può eseguire l’integrale tra 0 e 1 e raddoppiare il risultato, cioè,
Z 1 Z
1 1
W1 ¼ f 2 ðtÞ dt ¼ jFð!Þj2 d! ð20:64Þ
1 0
Esempio 20.9
La corrente in un resistore da 10 è iðtÞ ¼ 5e3t uðtÞ A. Calcolare l’energia totale dissipata nel resi-
store.
Soluzione: È possibile calcolare l’energia usando sia f ðtÞ ¼ iðtÞ che Fð!Þ ¼ I ð!Þ.
METODO 1
Nel dominio del tempo,
Z 1 Z 1
W10 ¼ 10 f 2 ðtÞ dt ¼ 10 25e6t dt
1 0
1
e6t 250
¼ 250 ¼ ¼ 41:67 J
6 0 6
METODO 2
Nel dominio della frequenza,
5
Fð!Þ ¼ I ð!Þ ¼
3 þ j!
cosı̀ che
25
jFð!Þj2 ¼ Fð!ÞF ð!Þ ¼
9 þ !2
L’energia dissipata è allora
Z 1 Z 1
10 10 25
W10 ¼ jFð!Þj2 d! ¼ d!
2 1 0 9 þ !2
250 1 ! 1 250 1 250
¼ tan1 ¼ ¼ ¼ 41:67 J
3 3 0 3 2 6
Esempio 20.10
Calcolare la frazione dell’energia totale dissipata da un resistore da 1 nella banda di frequenza
0 < ! < 10 rad/s quando la sua tensione è vðtÞ ¼ e2t uðtÞ.
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20.6 Confronto fra le trasformate di Fourier e di Laplace 21
W 0:218
¼ ¼ 87:4 %
W1 0:25
n Esercizio 20.10 Un resistore da 2 ha iðtÞ ¼ et uðtÞ. Quale percentuale dell’energia totale
dissipata cade nella banda di frequenza 4 < ! < 4 rad/s?
Risposta 84.4 percento. n
Questa equazione mostra anche che la trasformata di Fourier può essere consi-
derata come un caso particolare della trasformata di Laplace con s ¼ j!5 . Si ri-
cordi che in generale s ¼ þ j!. La (20.66) afferma allora che la trasformata
di Laplace è relativa all’intero piano s, mentre la trasformata di Fourier è ri-
stretta all’asse j!. Si veda la Figura 17.1.
5
In altre parole, se tutti i poli di FðsÞ giacciono nella parte sinistra del piano s, è allora possibile ottene-
re la trasformata di Fourier Fð!Þ dalla corrispondente trasformata di Laplace FðsÞ semplicemente sosti-
tuendo s con j!. Si noti che ciò non vale, ad esempio, per uðtÞ o per atuðtÞ.
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22 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
20.7 APPLICAZIONIy
Oltre a essere utile per l’analisi dei circuiti, la trasformata di Fourier trova applicazio-
ne in una grande varietà di campi quali l’ottica, la spettroscopia, l’acustica, l’informa-
tica e l’ingegneria elettrica in generale. Per l’ingegneria elettrica, essa trova in partico-
lare vasta applicazione nei sistemi per le telecomunicazioni e nella elaborazione dei
segnali, discipline per le quali la risposta in frequenza e il comportamento spettrale so-
no di vitale importanza. Vengono qui considerate due semplici applicazioni: la modu-
lazione di ampiezza (AM) e il campionamento.
La AM viene usata da molte stazioni radio commerciali e nella porzione video del se-
gnale televisivo commerciale.
Si supponga che l’informazione audio, per esempio la voce o la musica (oppure un se-
gnale modulante generico) da trasmettere sia mðtÞ ¼ Vm cos !m t, mentre la portante ad
alta frequenza è cðtÞ ¼ Vc cos !c t, con !c >> !m . Il segnale AM f ðtÞ è allora dato da
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20.7 Applicazioni 23
Figura 20.22
Rappresentazione nel dominio
del tempo e della frequenza di:
(a) segnale modulante, (b)
segnale portante, (c) segnale
AM.
dove M ð!Þ è la trasformata di Fourier del segnale modulante mðtÞ. In Figura 20.23 è
mostrato lo spettro del segnale AM. La Figura 20.23 indica che il segnale AM è for-
mato dalla portante e da due ulteriori sinusoidi. La sinusoide con frequenza !c !m è
detta banda laterale inferiore, mentre quella a frequenza !c þ !m è la banda laterale
superiore.
Figura 20.23
Spettro del segnale AM.
Si noti che è stata fatta l’ipotesi che il segnale modulante sia una sinusoide per rendere
semplice l’analisi. Nella realtà, mðtÞ è di solito un segnale non sinusoidale, a banda li-
mitata – il suo spettro è compreso nella banda tra 0 e !u ¼ 2fu (cioè, il segnale pos-
siede un limite superiore di frequenza). Tipicamente, fu ¼ 5 kHz per le trasmissioni
radio in AM. Se lo spettro del segnale modulante è quello mostrato in Figura
20.24(a), allora lo spettro del segnale AM è quello mostrato in Figura 20.24(b). Per
evitare interferenze tra i segnali di diverse stazioni trasmittenti, le portanti delle diver-
se stazioni radio sono spaziate l’una dall’altra di 10 kHz.
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24 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
Sul lato ricevente della trasmissione, l’informazione audio viene ricostruita a partire
dalla portante modulata mediante un processo chiamato demodulazione.
Figura 20.24
Spettro di: (a) segnale
modulante, (b) segnale AM.
Esempio 20.11
Un segnale musicale possiede componenti a frequenze comprese fra 15 Hz e 30 kHz. Se questo se-
gnale viene usato per modulare in ampiezza una portante da 1.2 MHz, determinare gli intervalli di
frequenza per le bande laterali inferiore e superiore.
Risposta: 2 004 000 Hz, 2 000 000 Hz, 1 996 000 Hz.
20.7.2 Campionamento
Nei sistemi analogici, i segnali vengono trattati nella loro interezza. Nei sistemi digita-
li moderni, invece, sono necessari soltanto dei campioni dei segnali stessi ai fini della
loro elaborazione. Ciò è possibile in forza del teorema del campionamento trattato nel
Paragrafo 17.8.1.
Il campionamento può essere ottenuto usando un treno di impulsi rettangolari o di
impulsi ideali. Verrà qui considerato il campionamento con impulsi ideali. Si conside-
ri il segnale continuo gðtÞ mostrato in Figura 20.25(a). Esso può essere moltiplicato
per il treno di impulsi ðt nTs Þ mostrato in Figura 20.25(b), dove Ts è l’intervallo di
campionamento e fs ¼ 1=Ts è la frequenza di campionamento. Il segnale campionato
gs ðtÞ è perciò
X
1 X
1
gs ðtÞ ¼ gðtÞ ðt nTs Þ ¼ gðnTs Þðt nTs Þ ð20:69Þ
n¼1 n¼1
X
1 X
1
Gs ð!Þ ¼ gðnTs ÞF ½ðt nTs Þ ¼ gðnTs Þejn!Ts ð20:70Þ
n¼1 n¼1
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20.7 Applicazioni 25
X
1
1 X 1
gðnTs Þejn!Ts ¼ Gð! þ n!s Þ ð20:71Þ
n¼1
Ts n¼1
1 X 1
Gs ð!Þ ¼ Gð! þ n!s Þ ð20:72Þ
Ts n¼1
Quest’ultima equazione afferma che la trasformata di Fourier Gs ð!Þ del segnale cam-
pionato consiste nella somma di infinite copie della trasformata di Fourier del segnale
originale, spaziate di 1=Ts l’una dall’altra.
Al fine di garantire una ricostruzione ottima del segnale originale, quale deve essere Figura 20.25
l’intervallo di campionamento? Questa domanda fondamentale legata al campiona- (a) Segnale continuo (analogico)
da campionare,
mento trova risposta in un’apposita sezione del teorema del campionamento:
(b) treno di impulsi, (c) segnale
campionato (digitale).
Un segnale a banda limitata, privo di componenti a frequenze superiori a W hertz, può venire
ricostruito completamente dai suoi campioni presi a una frequenza che sia almeno
superiore a 2W campioni al secondo.
In altre parole, per un segnale con larghezza di banda W hertz, non si ha perdita di in-
formazione, o sovrapposizione, se la frequenza di campionamento è almeno doppia
della frequenza più alta contenuta nel segnale modulante, cioè
1
¼ fs 2W ð20:73Þ
Ts
La frequenza di campionamento fs ¼ 2W è chiamata frequenza di Nyquist, e 1=fs è
l’intervallo di Nyquist.
Esempio 20.12
Un segnale telefonico con frequenza di taglio 5 kHz viene campionato a una frequenza del 60 per-
cento superiore alla frequenza minima ammessa. Determinare la frequenza di campionamento.
n Esercizio 20.12 Un segnale audio con banda limitata a 12.5 kHz viene digitalizzato in cam-
pioni da 8 bit. Qual è il massimo intervallo di campionamento che può essere utilizzato per ga-
rantire la ricostruzione completa?
Risposta: 40 s. n
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26 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
DOMANDE DI RIEPILOGO
Z 1
10ð! 1Þ
20.1 Quale delle seguenti funzioni non ammette una 20.7 L’integrale d! vale:
trasformata di Fourier? 1 4 þ !2
(a) e t uðtÞ (b) te3t uðtÞ (a) 0 (b) 2 (c) 2.5 (d) 1
(c) 1=t (d) jtjuðtÞ
20.8 La corrente in un condensatore da 1F è ðtÞ A. La
20.2 La trasformata di Fourier di e j2t è: tensione sul condensatore è:
1 1 (a) uðtÞ (b) 1=2 þ uðtÞ
(a) (b)
2 þ j! 2 þ j! (c) et uðtÞ (d) ðtÞ
(c) 2ð! 2Þ (d) 2ð! þ 2Þ
ej! 20.9 Un gradino unitario di corrente viene applicato ad un
20.3 L’antitrasformata di Fourier di è induttore da 1H. La tensione sull’induttore è:
2 þ j!
(a) uðtÞ (b) sgnðtÞ
(a) e2t (b) e2t uðt 1Þ
(c) et uðtÞ (d) ðtÞ
(c) e2ðt1Þ (d) e2ðt1Þ uðt 1Þ
20.4 L’antitrasformata di Fourier di ð!Þ è: 20.10 Il teorema di Parseval vale soltanto per funzioni non
(a) ðtÞ (b) uðtÞ (c) 1 (d) 1=2 periodiche.
(a) Vero (b) Falso
20.5 L’antitrasformata di Fourier di j! è:
(a) 0 ðtÞ (b) u0 ðtÞ
(c) 1=t (d) indefinita
Z 1
10ð!Þ
20.6 L’integrale d! ha per risultato:
1 4 þ !2 Risposte: 20.1c, 20.2c, 20.3d, 20.4d, 20.5a, 20.6c, 20.7b,
(a) 0 (b) 2 (c) 2.5 (d) 1 20.8b, 20.9d, 20.10b
PROBLEMI
Paragrafi 20.2 e 20.3 Trasformata di Fourier 20.3 Calcolare la trasformata di Fourier del segnale in
e sue proprietà Figura 20.28.
20.1 Calcolare la trasformata di Fourier della funzione in f (t)
Figura 20.26.
1
f (t)
−2
1 0 2 t
1 2 −1
−2 −1 0 t
0 1 t −1 0 1 t
Figura 20.27 Per il Problema 20.2. Figura 20.29 Per il Problema 20.4.
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PROBLEMI 27
−2 −1 0 1 2 t
(b)
z (t)
−1 0 1 t
0 1 t
−1
−2
Figura 20.31 Per il Problema 20.6.
(b)
20.7 Determinare le trasformate di Fourier dei segnali in Figura 20.34 Per il Problema 20.9.
Figura 20.32.
20.10 Calcolare le trasformate di Fourier dei segnali mostrati in
f1(t) Figura 20.35.
1 f 2 (t) x(t) y(t)
2 1 1 e −|t|
2
e−t
0 1 t
−1
−1 0 1 t 0 t −1 0 1 t
(a) (b) (a) (b)
Figura 20.32 Per il Problema 20.7. Figura 20.35 Per il Problema 20.10.
0 1 2 t
0 1 2 t
(a) Figura 20.36 Per il Problema 20.11.
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28 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
20.15 Determinare le trasformate di Fourier delle seguenti 20.24 Data F ½ f ðtÞ ¼ ð j=!Þðej! 1Þ, determinare le
funzioni: trasformate di Fourier di:
(a) f ðtÞ ¼ ðt þ 3Þ ðt 3Þ (a) xðtÞ ¼ f ðtÞ þ 3 (b) yðtÞ ¼ f ðt 2Þ
Z 1
(b) f ðtÞ ¼ 2ðt 1Þ dt (c) hðtÞ ¼ f 0 ðtÞ
1
2 5
(c) f ðtÞ ¼ ð3tÞ 0 ð2tÞ (d) gðtÞ ¼ 4f t þ 10f t
3 3
*20.16 Determinare le trasformate di Fourier delle seguenti
funzioni: 20.25 Calcolare le antitrasformate di Fourier di:
(a) f ðtÞ ¼ 4=t 2
(b) gðtÞ ¼ 8=ð4 þ t Þ 2 10
(a) Fð!Þ ¼
j!ðj! þ 2Þ
20.17 Determinare le trasformate di Fourier di:
4 j!
(a) cos 2tuðtÞ (b) sin 10tuðtÞ (b) Fð!Þ ¼ 2
! 3j! 2
20.18 Calcolare la trasformata di Fourier di
20.26 Determinare le antitrasformate di Fourier delle seguenti
yðtÞ ¼ et cos tuðtÞ.
funzioni:
20.19 Determinare la trasformata di Fourier di ej2!
(a) Fð!Þ ¼
f ðtÞ ¼ cos 2t½uðtÞ uðt 1Þ. 1 þ j!
1
20.20 (a) Mostrare che un segnale periodico la cui serie di (b) Hð!Þ ¼
ð j! þ 4Þ2
Fourier in forma esponenziale è
X
1 (c) Gð!Þ ¼ 2uð! þ 1Þ 2uð! 1Þ
f ðtÞ ¼ cn e jn!0 t
20.27 Determinare le antitrasformate di Fourier delle seguenti
n¼1
funzioni:
ha la trasformata di Fourier
100
X1 (a) Fð!Þ ¼
Fð!Þ ¼ cn ð! n!0 Þ j!ð j! þ 10Þ
n¼1
10j!
dove !0 ¼ 2=T . (b) Gð!Þ ¼
ðj! þ 2Þð! þ 3Þ
(b) Determinare la trasformata di Fourier del segnale in
Figura 20.37. 60
(c) Hð!Þ ¼
!2 þ j40! þ 1300
f(t)
ð!Þ
1 (d) Y ð!Þ ¼
ð j! þ 1Þð j! þ 2Þ
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PROBLEMI 29
ej!
(a) F1 ð!Þ ¼ (b) F2 ð!Þ ¼ 2ej!j
j! þ 1 Figura 20.40 Per il Problema 20.38.
1 ð!Þ 20.39 Dato il circuito in Figura 20.41(b), con l’eccitazione
(c) F3 ð!Þ ¼ (d) F4 ð!Þ ¼
ð1 þ !2 Þ2 1 þ j2! mostrata in Figura 20.41(a), determinare la trasformata di
Fourier di iðtÞ.
*20.33 Determinare f ðtÞ se: vs(t)
(a) Fð!Þ ¼ 2 sin !½uð! þ 1Þ uð! 1Þ
1 j 1
(b) Fð!Þ ¼ ðsin 2! sin !Þ þ ðcos 2! cos !Þ
! !
10 +
vs 1 mH
−
−2 −1 0 1 2 t
(b)
Figura 20.38 Per il Problema 20.34.
Figura 20.41 Per il Problema 20.39.
20.35 Un segnale f ðtÞ ha trasformata di Fourier
20.40 Determinare la corrente iðtÞ nel circuito di
1 Figura 20.42(b), dato il generatore di tensione di
Fð!Þ ¼
2 þ j! Figura 20.42(a).
Determinare la trasformata di Fourier dei seguenti v (t) 2Ω
segnali:
1 i(t)
(a) xðtÞ ¼ f ð3t 1Þ
v(t) + 1F
(b) yðtÞ ¼ f ðtÞ cos 5t −
d 0 1 2 t
(c) zðtÞ ¼ f ðtÞ
dt
(a) (b)
(d) hðtÞ ¼ f ðtÞ f ðtÞ
(e) iðtÞ ¼ tf ðtÞ Figura 20.42 Per il Problema 20.40.
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30 Capitolo 20 – Trasformata di Fourier
20.41 Determinare la trasformata di Fourier di vðtÞ nel circuito 20.46 Determinare la trasformata di Fourier di io ðtÞ nel circuito
mostrato in Figura 20.43. di Figura 20.48.
2Ω
2Ω
io
1
4 F
+ e −tu(t) + 2H
+ − +
e−2tu(t) V − v(t) − 1F 0.5H 2δ(t) A − 3δ(t)
20 kΩ
+ −
40 Ω is 20 mF −
vo + io(t)
2e −tu(t) V +
− 20 kΩ
20.44 Se l’impulso rettangolare di Figura 20.46(a) viene Figura 20.50 Per il Problema 20.48.
applicato al circuito in Figura 20.46(b), determinare vo
per t ¼ 1 s. 20.49 Utilizzare il metodo della trasformata di Fourier per
calcolare vo ðtÞ nel circuito di Figura 20.51.
vs (t)
1H
10 2Ω
+
vs + 2Ω 1H vo 2H 1H
− +
− +
cos t V − 2Ω 1Ω vo
0 2 t −
(a) (b)
Figura 20.46 Per il Problema 20.44. Figura 20.51 Per il Problema 20.49.
2Ω 1H 0.5 H
1Ω
+
+
2δ(t) V + 1F vo +
− − 2δ(t) − 1H 1H 1Ω vo
−
Figura 20.47 Per il Problema 20.45. Figura 20.52 Per il Problema 20.50.
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PROBLEMI DI RIEPILOGO 31
Z is (t) 1F 1H v (t)
1 −
2jtj 2
20.53 Se f ðtÞ ¼ e , determinare J ¼ jFð!Þj d!.
1
20.54 Dato il segnale f ðtÞ ¼ 4et uðtÞ, quale è l’energia totale Figura 20.55 Per il Problema 20.60.
contenuta in f ðtÞ?
20.61 Un’onda portante di frequenza 8 MHz è modulata in
20.55 Data f ðtÞ ¼ 5eðt2Þ uðtÞ, determinare Fð!Þ e utilizzarla ampiezza da un segnale a 5 kHz. Determinare le bande
per calcolare l’energia totale in f ðtÞ. laterali inferiore e superiore.
20.56 Un generatore di tensione vs ðtÞ ¼ et sin 2tuðtÞ V è 20.62 Un segnale vocale che occupa la banda di frequenza da
applicato ad un resistore da 1 . Calcolare l’energia 0.4 a 3.5 kHz è usato per modulare in ampiezza una
assorbita dal resistore. portante a 10 MHz. Determinare gli intervalli di
frequenze delle bande laterali inferiore e superiore.
20.57 Se iðtÞ ¼ 2et uðtÞ A, calcolare l’energia totale
20.63 Per una data località, calcolare il numero di stazioni
contenuta in iðtÞ e la percentuale dell’energia su 1
ammissibili nella banda di trasmissione AM (da 540 a
relativa all’intervallo di frequenze 5 < ! < 5 rad/s.
1600 kHz) in modo che non interferiscano tra loro.
20.64 Ripetere il problema precedente per la banda di
Paragrafo 20.6 Applicazioni
trasmissione FM (da 88 a 108 MHz), supponendo che le
20.58 Un segnale AM è descritto da frequenze portanti siano spaziate tra loro di 200 kHz.
f ðtÞ ¼ 10ð1 þ 4 cos 200tÞ cos 104 t 20.65 La componente a frequenza più elevata di un segnale
vocale è a 3.4 kHz. Quale è la frequenza di Nyquist del
Determinare quanto segue: campionatore del segnale vocale?
(a) la frequenza portante,
20.66 Un segnale TV è limitato in banda a 4.5 MHz. Se i
(b) la frequenza della banda laterale inferiore, campioni devono essere ricostruiti nella stazione
(c) la frequenza della banda laterale superiore. ricevente, quale è il massimo valore ammissibile per
l’intervallo di campionamento?
20.59 Nel sistema lineare di Figura 20.54, quando la tensione
di ingresso è vi ðtÞ ¼ 2ðtÞ V, l’uscita è *20.67 Dato un segnale gðtÞ ¼ sincð200tÞ, determinare la
vo ðtÞ ¼ 10e2t 6e4t V. Determinare l’uscita quando frequenza di Nyquist e l’intervallo di Nyquist per il
l’ingresso è vi ðtÞ ¼ 4et uðtÞ V. segnale.
PROBLEMI DI RIEPILOGO
20.68 Il segnale di tensione all’ingresso di un filtro è 20.69 Un segnale con trasformata di Fourier
vðtÞ ¼ 50e2jtj V. Quale percentuale del contenuto totale
20
di energia su 1 cade nell’intervallo di frequenze Fð!Þ ¼
1 < ! < 5 rad/s? 4 þ j!
viene fatto passare attraverso un filtro la cui frequenza di
taglio è 2 rad/s (cioè, 0 < ! < 2). Quale frazione
dell’energia del segnale di ingresso è contenuta nel
segnale di uscita?
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627
Alexander, Sadiku, Gruosso, Storti Gajani, Circuiti elettrici, 5e - ©2017 McGraw-Hill Education (Italy) srl, ISBN 9788838615627