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•
H
l . V A M- P ! R i I
I
z> I
I
«GIOSEPPE DAVANZATl
i» ,
£ Patriarca di Ales«
« SANDRIA'.
T>
NAPOLI
n »
T
'
^ MDCCLXXIV.
'f Tkìsjo 1 FRATELLI RAIMONDI
Con Licenza d e‘ S u p e m o ri. ^ •
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AI LEGGITORI.
a
,
L Diflèrtazione fopra
ftrepltofe de’
Giofeppe Davanzjati, Arcivefcovo diTra<>
Vampiri
le
di
apparizioni
Monlignor
monchi ,
od alterati ,
che delle cofe ag-
giunte ,
o dislogate da’ proprj luoghi. Ci
liamo,dati la pena di rifcontrare tutt’ i
Digiiizcd by Coogic
• \
r I T j
D I
GIOSEPPE DAVANZATI
ARCIVESCOVO DI TRANI.
.// Famiglia Davan^ati è così nota^
che non fa uopo ,
che mi dìflenda a dir»
quaCella Jìa . Bajìa il memorare ge»
neralmente ,
che per lo fpaT^ìo di zoo
anni eftrcitò II riguardevole ufficio di
Gonfaloniere della Repubblica di Fi-
renze ,
e che fu fempre feconda di uomini illujìti
nelle lettere
^ e nelle magijìrature • tra molti de*
quali è> un Bernardo Davanzali per te
chiaro
dotte opere fue , ed un Giuliano
,
fpedito *Am-
bafc'adore dalla fua Repubblica all' Imperadore
tAlberto I ,
per te funefle fazioni de' Guelfi ,
e de*
Ghibellini . Quefla fazione ,
che lacerò per molti
fecali l'Italia ,
e fece ,
che le città perdeffero i toro
piit illujkri cittadini
,
per jottrarfi alle continue Jìragty
di cui era cagione, obbligò un ,/lgnolo DavanT^ati
a rifuggirfi in Uapoli y deve dimorando procrrò
a 3
,
vt
Lorenifo ,
e Lorenxp procreò Giuliano . Da Gium
liano ,
che avea fpojata ^gata Marìconda ,
di nabli
famiglia Napoletana ^ nacque Lorenzo il quale .•
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parole , Sua Madre benché defiderajje dì aver fcm.
pre appreffo di fe queflo fuo figliuolo' y che foladi que'y
xhe avea ,
era rimafto in eafa ; not^imfno fa.
l'
glio.. Forniti y
eh*ebbe quefii fludj y conobbe y
che gli
mancavano nella concatenazione del Japere ,
citte all*
• altre ,
le cognizioni fifiebe ,
e matematiche delle qua-
li feienze era priva quefia Univerfità ,
che ora per
'
h cure del Re Carlo vi s'infegnano Ter la qual co- .
elisione ,
e avendo veduto tutte le città principali
der Parigi ,
ed indi di vifttare il Santuario di
S. Giacomo di CaUzjn • Onde unitoft feco lui nel \
viaggio y
e y
ed a
trattenutofi alquanto a Turino
Ginevra pafsò a Parigi
Quindi dopo alcuni .
) 5
t
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<
me per eonofcere ,
quanto allora effa avea di pi»
' grande ,
cioè P immortal Neutone :
per la qual
eoja driggò il fuo viaggio per Bologna., Ma per,
var'j accidenti gli fu impedito di paffar oltre , e
non ebbe altro piacere, che divedere da quefta Cit-
tà ad occhio nudo P Inghilterra Quindi ritornan- .
S ue-
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X _
.
/offe la cagione ,
ai Preti della fua Chiefa di ob-
bedire al Pontefice in quefto ,
ma il Teforiere Da-
vanzali efeguir volle gli ordini del Papa . Del
che inafprito il Pallavictni ,
accufdndolo al Pa-
pa ,
di .iniferedenza (
/olita acoufa per per-
dere gli uomini virtuofi ,
e di lettere ) il fece
richiamare a Roma . Ma avver-
ficcome le
Digitìzed by Googlc
«
^ie dì quf/li y
alcuni dd^qualì no» erano rìfpetta-
^ti ,
che ptl grado , /ì gloriava molto di quel-
la ,
che flrinfe co» Profpero Lambertint ,
e col Mar-
chefe Maffei ,
che per la conformità del penfare in-
divrfìbilmente convivevano infume . Egli pofe tofto
in chiaro la fua innocenT^a ,
facendo vedere ,
che- Fac-
cafe del Pallavieini non nafcovane altronde yfe no»
dall' aver voluto obbedire agli ordini del Papa , che
il Pallaviiini avea ricufato di efeguire Clemen-
te XI sì' per la falfìtà delle accufe ,
come per la
fomma obbediene^a dal Davan^ati ufata agli ordini
di lui . dichiarollo innocente , e richiamò a Roma
Monfignor Priore , come incorfo nelle cenfure . Il
Davan^ati feguì per molti anni a trattener/! in
Roma . Finalmente^ effendoji pubblicato il noto inter-
detto di Lécce ,
e trovando/! le cofe molto altera-
te tra la Corte di Roma quella di Fienna , fi
pensò dal Papa Clemente XI di mandare a Cefare un
uomo di fpirìtO j
e di accorgimento per accordare
i’ affare dell' Interdetto . Volfe to/io if penfìe-
re al Teforiere Davan^ati ,
il quale non fole
egli fleffo avea cenofciuto , fentito da' Cardi- ma
nalbledare ,
come uomo di fpirJto penetrante , e di
prudenza ,
e di dottrina fornito ,
che avea gran
cognizione delP uomo ,
poiché avea varie ndzjo-
ni ,
e coflumi feorti viaggiando .Elettolo dunque
per Legato flraordinatio a Cefare j il Davanzoti
corfe to/ìo falle po/le a Vienna Era allora in quel- .
Xll
fuo foggìoieno colÀ,pofe tutta la fua cura 'aà acqui*
Jiatfi i* amUigia del Conte , come gli venne fatto
per gli accidenti i meno previjìi , e poco rile-
vanti ,
tanto è vero ,
che -per lo pììt ne* gran,
lo e pel fapere ,
e per la fua virile ,
e per l'in-
foffe
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•x- —
.
XTIl
foffe da qurllo curata , Sorto dopo alcuni m:ft ,
t/4rcivefcavo di Trani .
'
, Non così tofio il Gran Maejlro di Malta Pere!-
OS feppe effere fiato creato ,/frcivefcovo di Trani ,
:<
•
V- >
IL-
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XIV ^
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girti . E pnmieretiunie egli comìncìh [piegare
'
agni -Domenica la Scrittura y ed a [are de Dìfcor»
fi Paftorali tendenti a torre quegli abuft / ma
come vide ritrarfine poco frutto y
perchè è difficile
sbarbicare alcuni ufi del popolo , e [pecialmente
quattdo quejli col velo della Ri ligione danno campo
agli u^ini di [oddisfare le loro paffani ‘
così egli
rifolvè di aprire la S.Vifita per la fua Diocefi
portatoli' armato di uncinr,e di martelli in quello
Cbrefe y
ove sdì»' vecchie imàgini fi. pregiava quel
[uperfìigiofo culto , molte di quelle pofe in peg^i ed
,
popolaccio y
e cosi inajprirono i Frati ,
ed i Preti y i
gt ,
che avea prefiati alla Corte di Roma : il che
efpo-
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tfpoflo colla fua vivacità di efprejfioni ,
ed intre*
pidexja ,
mo^e così t* attinto pìetofo del Papa ,
'
penfiero fu di ergere ,
in fegno del fuo amore , un
Sepolcro dì marmo a Niccolò fuo fratello nella Cap-
pella di S. Caterina di Padronato de' Davan-
gati ,
cb' è a fini[ira della Cbiefa della SS. Tri-
nità . Egli vi fece fcolpire la feguente Ifcriziont
da lui medefitmo cmpojìa
d.o.m.
I
xvir
'
D. O. M.
' '
4
* \
Sui amoris
Apponere curavit '
alcuni degli ,
errori gravi in 'Religione , ed avea
formata una fpecie di fetta. 1 fuoi fentimenti èra-
no ,
che flccome il peccare non era del corpo , ma
dell' anima , così quando quejìa -fi foltevaffe al-
la contemplazione delle coje celejìi ,
il corpo -pò-
tea fare qualunque agione vietata dalle leggi di-
b viae
'
)
i
,,
Digilized by Googl
innocenza ,
e la fua prudente condotta In aj^are si
delicato ,fu rtmandato alla fui Sede Tofio che fi .
alcuni avvenire ,
in nulla avea quella alterata
nel fuo grande animo y e non paffava gior-
no , che non foffe con lui . Quejìa benevolen-
za del Papa ingelosì tafio i Cardinali . In que-
flo tempo fi Re Carlo fi preparava * a parti-
re pel Santuario di S. Niccolò di Bari Il .
xxrr
^ BÌìa<m
Vampiri
rìcntufa la fua
prejentataci dal • juo
Differta^iotie
.
/opra
L* ab-
i
a tal perdita ,
e quanto le foffe cara ,
volle di-
mojìrare colla feguente iferigione ,
che fece /colpire
fovra il /epolcro di lei.'
>
D.O.M.
D'igitized by Google
XXIII
*
p. O. M.
i
*
* _
>
' ’
•
' '
V
Hiq CONDUNTUR CINERES PR F.CLAR ISSIM* MU-
tiER<S AGATH*; DAVAN7.AT4 CHRlsTiAMIS VIRTU-
TlBlis. PR^Dirff NOBlL.QtlE GENERE ORT* urPOTt
A vetusta AC PP.RIElUsTRl PATRiC ORUM HETRU-
Rlff. PROSAPIA DE D A V A N7. AT I S Prt OG EN T SI , Q.'J* 1
XXTV
vangati a y
cut il loJavdno nelle lodi riferivano al
Papa y
gli fece''toflo fpediré gratis le bolle ,
dan-
dogli avvifo della Jua promozione, al Patriarcato
col feguente Breve fcritto di fuo proprio pugno.
BE-
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.
nediBìonim ..
‘
•
,
\
buona atntctxia ,
lo de/ìtniamo a lei ^
t? daremo ^li
ordini opportuni per la fpedi^ione . C\aritfca que-
vo Tejlamento ,
quella lunghe^a di vita ,
e di fa-
nità ,
ijhe godettero' t Patriarchi del Vecchio : ed
abbracciandola ,
le diamo i' s/ipo/lolUa benedi%iont ,
lattia ,
tome ebbe fempre libera la mente , egli non
foto foffinva intrepido il male ,
ma difeorreva con
,
xxvr
ina ifffrenxt* della motte ^ e poneva y
non lajciando il
benché robujia ,
era pur grave , avrebbe" potuto vive-
re pih lunga vita . Ma ne' 1 5 di Febbrajo del
I2S 5 avendo voluto [cendere nel Juo giardino y'untco
divertimento della fua età cadente ,
per ojfervare
fe te -topiofe nevi , che alcuni giorni prima eran ca-
dute ,
avejfero offefo i fuoi agrumi , e trattenutovi fi
alquanto , fu forprefo da un gran rigore di freddo^
a cui Jovr aggiungendo un ardente febbre infiamma-
toria' nel petto , nè aleuti arte giovando , munifft
quori fpiritoft y
come notevoli- alla falute , Dor-
miva quanto bajiava a rinfrancar la magebt-
' na'y
Digitized by Ciooglt
,
XXVTI
tia , ma ogni fera , voleva andar la leuo con
idee allegre ,
e perdi o gli piaceva di udir ^
o
raccontava de^ fa'ti lieti e faceti ; perchè et dieta ^
che •
le id'-e malinconiche e funejìe --o ci tol~
gono il fhnno ,
o cel turbano con fogni liigtt.
fiere ,
e di cqnverfare con i più grandi uomini
In Italia conobbe il vecchio Redi ,
il Muratori ,
il Muffii, in Ginevra conobbe il fignor Clerthè ,ìn
Parigi il Turneforte , in Roterdam il vecchio Bai-
neve ,
in cui la gente di campagna noti aveva y
onde
vivere yO non potea lavorare ,
profondeva delle larghe
limoflm . u4nzi nel Febbrajo del per venti
giorni y che durarono le nevi in Puglia yaffegnò acia-
feun contadino un carlino al giorno , e non baflan-
de^li il denaro , vendè gli argenti per foflentarli .
^
di-
Digilized by Google
XXX
decorò t Canonici del fuo Capitolo di rocchetto , e vefie
pavina-^-^a a l ufo prelatierìo con calcate e fiocco ai
cappello violacio Per tutte quefle fue ottime .qi4 a~
.
D.O.M.
Di( hv CoQgle
xxxi
D. O. M.
JOSEPHO DAVANZATI
yàTRtCIO FLORF.NTINO, AC TRANENSI EdUITI
HIEROSOLIMÌTANO
MAIORUM SUORUM POMI MILITI A"<iUE OPTIME
DE FLORfeNT. REP. MERITORUM
GLORIA CLARISSIMO
QUI AD EFFICIEM PIETATIS ET SAPIENTI®
. TERRIS DATUS
• CLEMENTIS XI. PONT. MAX. AD CAROLUM VI.
^ ROM. IMPERATOREM
LEGATtONE EGREGIE EUNCTUS
ET DIFFICILIMIS SACERDOTI! MPERI IQ.UE D SSIDIIS
I I
AVUNCULO BENEMERENTISSIMO
PIETATE SUMMA QUUM VIVERET A SE CULTO
^
MOX CUM PACE ABEIINTI
ALEXANDER ET LAUR^NTIIIS FORGES DAVANZATI
PATRICII TRANENVES
•'MONUMFNTUM POSUERE.
VIXIT-ANNOS LXXXIX M.V. DIE "^VT. -
REXlT TRANEN. ECCLES. ANNO XXXVIII.
OMNIUM LACRIMIS SUriaTIIa *
• j
s
• -
8
1
ERRORI CORREZIONI
Pag.io lin.2^ prattico Pratico, e così ìb
tuty i luoghi ,
ove fi rincon'ra
lo fteffo errore
pag.T4 n. r veftlggio Veftigio
pag.38 n.28 degl’ Antichi deg'i antichi
pag.59 n.20 ippotcfi ipotefi
pag.40 n.32 quo bona cui bona
pag.47 n. 17 diviziofo di viziofo
pag.<5^ n. 5 Se l’apparizione Se l’apparizioni
pag.81 n.27 del Sommo del lommo
pag 92 n.29 ora di qualora >ora di qua , ora
pag.i 20 n.23 '
mcdemo medefimo
p.132 not li.iO un fatto Ecco un bel &tto
pag-X34 n. 8 abbufo a bufo
pag. 1 41 n. 2 di eftendere di fiendere
pag: 142 n.12 fantadici fantafiiche
pag. 1
54 n. 5 quanto quanti
pag. 199 n. 15 aggitati agitati
pag.202 n. 7 e che dvquelli e che di quello
pag.2o4 Tì.ió fe fi gli dicefle fe loro fi dicefle
pag 213 n. 2 defonto defunto
pag 2 1 n. 2 molta , molto • *
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LETTERA 'SOPR A \
LA. RIFORMA DELLE FESTE *
ARCIVESCOVO DI TRANI.
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SANTISSIMO PADRE
N
ebbi
eh’ anno fcorfo
parin^ente la
,
lorte
in cui
proftrarmi di perfona a piedi della S.V.,
di
ebbi l’onore di
poter conferire a
viva voce varj inconvenienti ,
che ,
nel decor-
fo della mia Pafìioraleincumbenza di 25 an.
ni in quella mia Diocefi , aveva ocularmen-
te oflervato : fra’ quali l’efpofi quello dell’abu-
fo,che fi faceva, quali da tutto il baffo Ceto,
deir offervanza delle fante Felle di Precetto :
Nelle quali in vece di fahtificarle , fecondo la
pia inllituzione di s. Madre Chiefa , coll’ ope-
re di pietà ,
e coll’intervento ai divini Ufficj ,
e Sacrifici »
altro non fi occupava , che in
darfi bel tempo nelle bettole, in crapulare, ed
in ubriacàrfi , colla fegiiela di varj difordini , di
fconcie parole , di beflcmmie , e di riffe . E che
quantunque nelle mie prediche paflorali l’avef-
fi fpeffe volte ammonito d’ allenerfi da confi-
A 2 mili
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..
mlll fcandali ,
non aveva mai ricavato frutto
veiuno . Che perciò ne fupplicai la fomma
benignità V. a recarne , mediante il
della S-
fuo appoftolico zelo , un falutare rimedio
Mi parimente d’ elTermi innoltrato
fovviene
contatto il dovuto ri fpetto afuggerire alla S.V.
qualche oneda riforma circa il gran numero
delle medefime Felle di precetto ,
a fine di
ovviare all’ozio, che derivava dall’ inolTervan-
ro difereto Su di che
. quantunque io fia per-
funniTimo con tutto il mondo Cattolico della
vafiilfima comprenfiva della gran mente dell»
'
•
S.V.
Dìgitized by Coogic
. ,
'
. ,
s
V. , tuttavìa attefo la fiia fom ma umanità,
che non sa difpreggiare gli altrui pareri m’av- ,
Digiiized by Google
. . ’
*>
6
fi me fi farebbe da’ Fedeli più propria, attefo
che il gran numero gli rende meno devoti , e
più tepidi alla vera olXirvanza £d in tal ma- .
Digitized by Googk
j
riforma , la quale non confile in altro , fc
non che in folamentc permettere l’ ufo del tra^
la giornata accadevano ;
fenza che fi fappia ,
che. gli antichi Criftiani. tenuti folfero di afle-
nerfi per lo refiante di quel giorno fedivo
d’ appÙcarfi ,ad eflèYcizj fervili. Anzi da ciò ,
Digilized by Google
. ,
8
ftintivd delle Feftività Crìftiatìe , dillirtgueHj
doli da quelle del Rito Ebraico , e' Pagano .
Digitized tiy.GoogIc
.
9
feto là s. Mefla , e fedtàta una porzione del
santo Rofario in quei giorni di Fefte , rifor-
mando, che ogni uno poi attendefle al fuo me-
ftiere ?
zo
nocive , furono con moltà prudenza abr<^ate »
e fopprefle
Che meraviglia fia dunque , P. S. , che l’ufo
o fia precetto d’ aftenerfi da lavori fervili in
giorni Fede' fia flato fedelmente offervato
di
'
in altri tempi Forfè perchè o il numero del-
!
Digitized by Google
j
1
1
la S.V. fia quafi in urt certo modo tenuta (e
condoni pure 1’ efpreffione della parola )
a di-
fpenfare su la materia delle Fefte , trattandoli
non del vantaggio , quafi", per lo più incerto
contro de’ Mori , ma del ben pubblico , e certif-
fimo di tutt’ i Popoli della Criftianità , che
dolle pubbliche preci , e mani ingiunte fuppli-
cano unitamente la Paterna Pietà della S.V. a
conceder loro fimil grazia. La fupplica quefto
Regno fopra d’ ogni altro bifognofo di tal In-
dulto , in cui non elTendovi nè traffico , nè
commercio , vive unicamente dall’ indufirie
del Terreno , il quale fe non viene a tempo
debito coltivato , non reca frutto La prega- '.
mè neceffità ,
a che fi vedono ridotti ,
norl
$’ arroffifeono di chiedere pubblicamente 1’ ele-
mofinà i e 'fpefle volte venir in turme alla
mia abitazione Vefeovile a chiedermi pane, , e
foccorfo Padre Santo , che mi ave 'ca-
, cofa ,
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, -
12
Cagione de’ cattivi 'tempi , e delle tante Fefle
deir anno , non fi potevano colle loro farighe
procacciare il pane , ed il mio Canonico Ele-
mofiniere mi ave pi.ù d’ una volta affermato
di aver avuto ribrezzo ,
e vergogna' di fparge-
rc la limofina a pcrfone onoratiflime
che per ,
ta ,
qual’ altro S. Tommafo da Villanova ,
di
toglierfi la Croce gemmata dal petto , c ven-
derla per fovvcnirli ,
di aver pierà di loro ,
e
delle loro miferie ,
con dar loro folamente il
Wgitizi-j by Google
*3
falute • ma qudche più d’ ogni altra cofa me-
ri tq grande appreffo 1
'
Altiflimo , alla di cui
14
A Ccudamo
delle Felle
la fua dottrina, e
la Tua
, ed
la
Lettera circa
ammiriamo il
la
i
Digilized by Coogle
Digitized by Google
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Storta de f^ampiri j
e fuoì tffettt
!:'-g-:r-' —.'j i
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t À
Itrorandomi' anni fono in Roma
in qualche confidenza prefTo il fi- V.
gnor Cardinale Schrattembac, Ve-
feovo di Olmitz, di felice memo-
ria una fera mi fece con
-
* •
À .*1
!
smorbo olartrage de’Varaplri era molta dilata-
‘
'.i
L„+/ta fi'ella Provincia della Moravia fua;Diocefi; e
r. arlonprata i folitl •q*.
-r-Vi»»
:
= quantunque averterò adoperato
che /l'ii'int'unniip frtliti efpch
prrtPta i
É
.
r t
i
*4.-.
i.byGoog^
'O
. ,
j Dissertazione
ventofi e funefti • con'-pe^icoJo imminente del-
/ .J
le lor vite .
•
S.-
Non comprendendo io ancora , che cofe (ì
•’
V . ,
*
7 agli
.
'
*'
Ond’ ^
(i) ,
che; fon, detti Vampiri e Oupiri ,
perché altro non (ìgmficà in lingua Schiavona , che
.
fanguifuca
Digiiized-by GOO^'
,
K .
•
4. l
Sopra i vampiri. j
'
-X
a
>
^rc •
A •
l
^ DtS 9 ER TA ztONE
rt i calamitofi effetti come i primi.' l*
defcrlverft ed a concepirli . f ~
'
rò a dir vero con ingenuità mi pr^ai- con '
.
qualche poca „ pmdenza 'nella rifpolla . Poi-
ché, non fapcndomi contenere da, un certo for-
rifo , che improvifamente mi venne , rifpofi
ihodellamente : che fe confnuili racconti mi
'
Digitized bv GoogU
•1»
SopraiVampiri. .Sf
chiarelle per trattenimento di fanciulletti vi*
cino ai focolajo in tempo d* inverno . Ma
perchè la gravità del Perfonaggio , come T E.
S. ,
e la relazione trafmefrale da tanti faggi e
dotti Miniflri ,
quali erano tutti coloro , che ,
Digitized by Googlc
g. DrsSt%.T A t lOTIB
de* popo Ièri clamori di quel fuo popolò éfi Jffb»
«via in 'tempo eh’ ‘egli -perfonalmente coilà
, rii’edcva ,
freddamente- mi rilpole rnom^ràn.
gergli nuovi queftì mici’ fenti menti ,, effetido
“proprio de’ Filofofi ,
fecondo ^li diceva , c
iMf talmente di quei, che piziicavano un poco
''
€i ScetticifmO ,di predar poca fede a quelle co-
le , eh’ eccedono un poco 1’ ordine natuT-àle
•
delle cofe ,
dubbitando di tutto , nnJla- affer.
mando , -ma fèmpre oliando . In quanto a
?ùi come teltimoiMO '^uta w ,-e come que-
gli , che s* èra- trovato piìi volte" fulla faccia
'
del luogo ,
effer bon'Vpeffuaio del fatto ,
cioè
Hdle vere -c reali apparizioni di^ quegli uomi-
ni morti , * come tdli crederle per cofa Cer-
ta ed 'indubitata ,
fé pur negar non fi velcflfe
affatto" a’ prOp>rj fenfi la fua certezza lò però
.
t* ingannò
,
quando dHTe fotto nome di Scetti-
cifmo ,‘ ehè io puntò e quafi niente^edeva
a fimili apparizioni d’ uomini morti ^ ^ondo
la fua harrariva ‘e nella maniera , Ch’egli pre-
S D I s s K R T-A z I o ’hrit
Fu veduta in quefii pacfi una nuova fc^oS'
di Vampirifmo, che è debbitamenttf ^ atteftata
da due Officiali del Magiflrato di Belgrado ,
'
ciale Cefareo , di cui è quella relazione ,
fi portò in Gradifca. per efler teflittìonio d’ un>-
} 06-
,
So MIA iVaMPIRT. 9
«Èchi iperti un color v|rraiglio , e con un»
,
d’
,
ftlpirazione , tuttavia immobne
‘
naturale e
morto y onde conchiufero eh’ egli folTe un le*
palato Vampiro . Il Carnefice gli ficcò uno
^iedo nel cpore fu fatto un rogo ^
in cui fu
guelfo cadavero incenerito'. Non fu trovato al*
ctino* indizio -di Vampiro
cadavero del nel
figlio ; .nè degliCielo hon
altri.- Grazie al
fiamo sì > creduli : confelTiamo , che - tutti i
Himi di Fifica , che poteffimo avere , non ci
fcuoprono cofa alcuna di' tal fatto , nè del*
le fue -'Cagioni ; tuttavia non pofliamo ri*
cufare di creder vero un fatto giuridicamente
Attefiato da perfone di probità .. Oltre a che
non è Unico in quello genere , e copieremo
^uì ciocché abbiamo detto altrove su quella
jMropofito . '
,
fc un Ungheria detto in
certo teantooe d’
X,atino Oppidum Heidonum di là dal Tibifeo
detto volgarmente T eifla , cioè' tra quello fiu-
me, che 'irriga il fortunato terreno del To-
c^i , e la Tranfilvania, il popolo che fi chia-
ma .comunemente Heiduc& crede che ,
certi
morti, da loro driamatr Vampiri, fuggano tut-
to il isngue de* vivi di'modo^ che quelli fma-
Divi^:>ed by GoogU
'
«o D4S8tRlHiero]jre
fi . Ne riferiremo ^ui alcuni de’ piU aotafciìl*
Sotto cinque anni in circa , che caduto ua
carro di fieno fchiacciò un certo Heiducp abbi>
tante > di Medraiga chiamatQ Arnaldo Paolo.
T renta giorni, dopo la fua morte morirono fuh«-
, ,
^
A '
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Sopra iVampiri.' 13
ftragì, dcfolaxioni, « morti, per le quali, buo#
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^'.gggggggìepg^^ ..'"jjBei
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rimente accertato ^
14 Dissertazione
ventura qualche vediggio predo gli antichi e
inoderni Storici; Avvegnaché (limai, che e(Ten-
do' il corJo della natura invariabile e lémprc
lo ftcflb, chiara cofa é, che ciò, che accader
veggiamo né* noftri tempi, è d’uopo,' che acca-
duto pur fia ne’ fecoli palFati . r.Perloche avendo
fpolverato , libro della mia
e aperto qualche
piccola ho ritrovato e feoperto-
Libreria ,
'
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L
DriSSERTAZiONE
Abate Caflìodoro Autore d’ogni fede per e(fe-
re flato Segretario di Teodorico Re d’Italia,
come queflo Principe mentre un giorno era a
tavola , eflendogli prefentato in un gran piatto
di argento la tefla d’ un pefee , vide in vece
di quella la tefla ancora gocciolante di fangue'
del gran Segatore Simmaco da lui ingiuflamen-
te e barbaramente uccifo ;
dal cui orrido ap-
petto fu talmente il Re fpaventato,
che di là
a poco tempo egli miferamente mori, Fozio,
Patriarca di Coflantinopoli , Uomo cotanto let-
terato, e a tutti ben noto, ci ha lafciato fcrit-
to fenza nota di menfogna , che Anaflagio Im-
pératore avendo crudelmente uccifo Balilio fuo
anteceflbre , di cui egli era Prefetto ogni ;
qualvolta volea afeendere full’ imperiai trono
per dar a’ Popoli udienza, vedeva vifibiltnen-
fi
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.
O F R A I V A M P I R r.
Si
17
nere accefe in mano girando per più volte in-
torno ai già noto campo di battaglia e dopo ,
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Preffo Plutarco nella vita degli uomini il-
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,
i8 Dissertazione
verberìbus furiarum ,
ac tbgàis ardentjbUs . Sarei al
certo troppo ed infieme tediofo^, fe volefli {mìi
oltre rivangare quella materia ,
c narrare ad
una ad una le tante prodigiofe apparizioni d’
uomini morti-, delle quali fi trovano pieni i
libri degli Storici antichi , ballandomi d’aver-
ne dato quello piccolo faggio a fine di paffare
.
re ,
e da non farfene dubbio veruno Narra .
D- ! ’izQci by Googlc
.
I SorRA
V A'M P 1 R I .
che orinai niunq prende più timore di eflì ,
nc fpavento Di modo tale che là dove pri-
.
,
'
non'piU.'
V. Ubbone Emmio Storico veridico ,
e pun-
tuale delle cofe di Grecia rapporta ritrovarfi
in Teffaglia ,
e propriamente tra i gran vai-
.
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B a Ioni
I tn
1
,
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40 Di S S E » T A *1 O V*>
Ioni de’ monti Olimpo ^Pelion , ,
ed Offa
- alcuni Popoli irluti , e feroci ,
appreffo de’
quali fogliono fpefle volte apparire Spettri ,
e fantafmi d’ ogni forte ora in »forina j-
uccifi ,
co’ quali quegli dotatori fc^liono fami»
Jiarmente eonveriàre fenza punto turbarli .> Sh
fidts penes auBorem , ballando a me folamentc
.
dì.jmì^ byCoogle
SopraiVampiri. It
a fd^gno le paterne ammonizioni del Padre ,
tentarono una notte d’ ammazzarltr' -in propria
cafa . Finalmente fecondo egli afferma non
potendo più in cofcienza tollerare fimili com-
merci 'con uomini morti, o da loro invocati,
o fpontaniamente loro apparii , abbandonò il
fuo miniftero , e tornoncne in Inghilterra .
Quanto dice quello Autore viene confermato
da Pietro Martire nella fua lloria dell’ Indie ,
autore Spagnuolo , e di molta provata fede nel-
le Tue relazioni di quel paefe.
Cornelio A grippa Alemanno medico deU’Im-
peratore Carlo V. nel fecondo tomo della jfUa
Filofofìa occulta fuffraga molto all’ eliUenza
dell’illoria de’ Vampiri; pofciachè egli rappor-
ta ritrovarli rcgillrato ne’ publici annali dell’
Ifola di Creta , come in quei paeli era cofa
(olita ,
e quafi niente dello llraordinario che ,
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12 •
D
I« S ElC ^ A * VO;N f
(Reduce che 1’ apparizione de’ 'Vampiri
, ®
d’ uomini* morti fia cofa molto iantica , ed uoi-
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,
Sopra iVampirt. 23
po , c di giorno ,
e di notte fi facevano or-
ribilmente vedere ; eh’ entravano nelle locp
cale , fi coricavano in letto , mangiavano , e
bevevano ,
dilcorrevano d’affari, e d’altre cofe
frmili . E quantunque per eftirpargli , fd, aU
lontanargli dalle loro abitazioni .aveffero ado»
prato tutt’ i mezzi poflibili , . tanto di feon»
giuri ,
e di orazioni, quanto di troncare loco'
il capo ne’ loro proprj fepolcri , e trapaffar
,
fottrarfi da
, erano rifoluti
sì terribil flagello
di abbandonare , , c'roba , e quan- e patria
to di piu preziolò ivi poffedevano , e ritirarli
altrove per vivere in pace . Il folo teffimonio
di quello folo Autore , quanto altri non ve ne
foffero , farebbe folo baffante , fecondo il mio
baffo intendimento a fermarmi nella certezza
dell’ efillenza Vampirifmo o tìa apparizio-
del ,
ma di pura veduta .
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24 Dissertazione
della ftoria e comparfa de’ Vampiri in varie
parti della Germania , Boemia , ed Ungheria
;
e dopo avere all’Amico narrato diftintamen.
te tutta la fìoria di quella comparfa con tuN
te le formalità , e maniere con che' fi proce-
'
de da Magillrati contra li fuddetti Vampiri
per eftirparli , conviene finalmente della veri-
tà del fatto , ammette eflcre vere ,
ed indu-
bitate le dette apparizioni , non conviene pe-
rò circa la filica realità de’ corpi apparen-
ti ,
ma fi riferba in altra occafione di parlar-
ne difiufamente con promettere di feiogliere
con ragioni naturali il maravigliofo di quello
ftrano fenomeno . Però fin ora non è cbmpar-
fo nulla alla luce di quello fatiiico Autore
,
fi llarà in appreflb attendendo, quello che farà
in quella materia .
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SoFRAi Vampiri. *5
con tutto ciò non poffo difpenfarmi di aflcri-
re effere buona parte di quefte apparizioni ve-
riffime , e reali , maggiormente quando ven-
gono narrate da peribnc probe , fagge , e ve-
ridiche , e circoftanziate di maniera, che fen-
za nota di temerità non fi può loro negare l’af-
fenfo . Dovendofi in ciò riflettere , che la fti-
ma d* un uomo gfave e letterato , non confi-
Ile tanto in ergerfi in cattedra di Filofofo , e
con contegno di Pirronifta negar tutto , e
.
nulla affirmare ;
ma confille in efaminare pri-
ma le cofe con maturo giudizio , fottoporle al
criterio della ragione , c poi rifolvere . Men-
tre molte cofe ,
che a principio apparifeono
iperboliche ,
ed altre, che apparifeono vere ,
molte volte con ben penfarci fopra , e riflet-
tere , le prime fi troveranno vere , e le fe-
conde falfe , fecondo il belliffimo detto di
Plinio lo Storico naturale , che dice Quemad- :
Diq''i’
Sopra I Vampir^t. 27
fi al colpo urlare il cadatrdro ,
c l'gorgare dal-
.la ferirà un torrente di fa'nguc , ficcomc il tut-
in-
fed fertur inttrdum quidém in fuperjìitionem ,
vt‘
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r'.-'i «ì> K V •« ali
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VS D I S S E K. TA Z I O NS
r CAPO IIL
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fe P af>p0rÌ7^tont de-Vampìfi peffimo fphgtffi
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foi fijiema dì slcuni 0ntitki Filefefi,'
i
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r ' .'Al»', . .
O
pirifmo
Ra dunque
bilita
è
r eiìRenza
tempo
accertato
della
d’ invefligare
del
Storia
fatto
dei
che cofa ve.
e
Vam-
fhù.
vaganti fenomeni
, che da loro vengono
derivati . Affine di giungere a qudlo fcopo ,
Aimai bene più maturamente di filofi^rci un
poco fra me fieflb , indi confuitare i Filofi^
antichi ^ e dopo i moderni tal effetto a. . A ?
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Sopra iVamptrt. zp
di quella Nazione ,
fra 1' altre dottrine ,
che ivi
>ppiele , MetcmpGcofi
fu o fia
quella' della ,
ta
'
t
V .
30 Dissertazione
ta ,
fiafi terreftre , aerio , o aquatico. Anzi fi
* o di
I 1
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Sopra i Vampiri. 31
o di qualche altro fuo antenato, che forfè fof-
fe tralmigrata in quel, inietto (i) . > -,
,
. Vac- •
. .
Dissertazione
Vacca ,
fecondo U interi to , o demerito deli*
‘
opere , che avrà commeflb , mentre era in vi-
ta . Da ciò ne rifulta la manifefla diificoltli dw
poterli quefta dottrina applicare ai noftri Vam-
'