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Uno dei personaggi più originali della cultura e della politica Italiana che vive a
cavallo tra l'800 ed il 900'. Nasce nel 1863 a Pescara, proveniva da una famiglia
modesta ma che aveva ricevuto una ricca eredità da uno zio. Nel 1875 viene
mandata al collegio Cicognini di Prato, era molto irrispettoso ma nel 1881
consegue la licenza liceale, si trasferisce a Roma per iscriversi alla facoltà di
lettere. Nel 1879 pubblica "Primo vere". A Roma + in contatto con giornali e riviste
e ne pubblica alcune, quali Capitam Fracassa, Cronaca Bizantina, Fanfulla della
Domenica e Tribuna, alcune pubblicate sotto pseudonimo. A Roma D'annunzio
conduceva uno stile di vita mondano, era protagonista dei salotti e conduceva la
sua vita come se fosse un'opera d'arte, cercando continuamente la bellezza,
nuove esperienze e successo. Nel 1882 vengono pubblicate la raccolta di poesie
"Canto novo" e la raccolta di racconti "Terra vergine" che riscuotono molto
successo. Nel 1883 fugge con la duchessa Maria di Gallese, sposandola
nonostante le numerose relazioni del poeta. L'unione tra i due dura 7 anni. Le
donne nella vita di D'annunzio sono numerose e con lui sono protagoniste di
viaggi mondani e fughe. Nel 1888 publica il romanzo romano "Il piacere"
fortemente autobiografico, nel 1889 inizia la sua carriera militare, prestando
servizio presso la caserma Macao. Nel 1891 si trasferisce a Napoli con l'amico e
pittore Francesco Paolo Michetti collaborando con il giornale "Il mattino". Nel
1893 sarà costretto a tornare in Abruzzo, a Francavilla a causa della morte del
padre, nello stesso anno pubblica un'altra raccolta di poesie "Poema paradisiaco",
nel 1894 porta a termine il romanzo "Il trionfo della morte". Le sue opere
diventanto conosciute anche all'estero grazie al traduttore francese Giorg Herelle.
Nel 1895 durante una crociera in Grecia ininzia una relazione con l'attrice Eleonora
Duse e pubblica "Le vergini delle rocce". In questi anni si nota l'avvicinamento con
la filosofia di Nitche ed al teatro musicale di Wagner. Grazie alla Duse si cimenta a
scrivere "La città morta", una tragedia,facendo così susseguire una vasta gamma di
opere teatrali infatti nel 1903 scrive la sua tragedia più importante "La figlia di
Iorio" per poi essere rappresentata nel 1904. Si trasferisce successivamente a
Settignano, nei pressi di Firenze, nella villa "La Capponcina" continuando a
condurre una vita Mondana dedicandonsi principalmente ai suoi animali. La sua
fama gli permette di diventare deputato per "Il collegio di Ortona", dimostrando
fin da subito una visione politica Destroide, pur candidandosi in primo luogo in un
partito di sinistra dove non venne eletto. Nel 1903 vengono pubblicati i primi tre
libri delle "Laudi del cielo del mare e degli eroi", nel 1910 scrive opere in francese,
svariate opere teatrali, il Romanzo "Forse che si, forse che no" e sceneggiature
cinematografiche quale "Cabiria" del 1914. D'annunzio prova in tutti i modi ad
essere al centro dell'attenzione, usando anche mezzi di trasporto moderni quali
auto ed aeri. Nel 1915 D'annunzio si propone per discorsi interventistici ed azioni
belliche.
Pensiero
Il motto di D’Annunzio:”Volontà-Vollutà-Istinto-Orgoglio” (quadriga imperiale)
D’Annunzio fin da giovane aspirò a grandi cose, ad essere “uno e diverso, semplice
e
Pirandello
"Ciò che conosciamo di noi stessi, non è che una parte, forse una piccolissima
parte di quello che noi siamo"
Nasce nel 1867 a Girgenti (Agrigento), compie studi liceali a Palermo e nel 1886
sempre a Palermo si iscrive all'università, nel 1887 si trasferisce a Roma dove si
iscrive alla facoltà di lettere. Nel 1889 appare a Palermo il suo primo libro "Mal
giocondo", una raccolta di versi, continua gli studi in Germania sotto il consiglio di
Ernesto Monacia all'università di Bonn, conseguirà la laurea nel 1891 con una tesi
sul dialetto di Agrigento. Egli entra in contatto con la cultura tedesca e gli scrittori
romantici, nel 1892 decide di tornare a Roma e di dedicarsi alla produzione in
prosa, conosce Ugo Fleres con il quale stringe una forte amicizia, grazie a lui entra
in contatto con Luigi Capuana uomo che sarà uan chiave fondamentale per
Pirandello sia come guida che come sotenitore. Nel 1893 scrive il suo primo
romanzo "L'esclusa" che viene pubblicato nel 1901 , nel 1894 sposa Maria
Antonietta Portulano ma è un matrimonio combinato dalle due famiglie, il
matrimonio sarà causa per Pirandello di turbamenti ed inquietudini. Nello stesso
anno scrive la sua prima raccolta di novelle "Amori senza amore" un chiaro
parallelismo. Ininzia una collaborazione con giornali e riviste, pubblica diverse
novelle sul "Marzocco" con il quale collaborarono Pascoli e D'annunzio. Nel 1898
fonda un settimanale letterario "Ariel" che proponeva una letteratura nuova
rispetto all'estetismo dell'epoca. Nel 1903 la famiglia di Pirandello subisce una
grave perdita patrimoniale e lo scrittore ne risente sia al livello economico che
privato, la moglie antonietta fortemente turbata dall'evento viene colpita da una
forma molto grave di paranoia e di pazzia. L'evento innesca in Pirandello un
intensificazione del suo lavoro sia per le opere che per le riviste,
contemporaneamente scrive numerose novelle e Romanzi fra cui "Il fu Mattia
Pascal" che esce su "Nuova Antologia" nel 1904. Nel 1908 vengono pubblicati due
volumi di saggi "Arte e scienza" e "L'umorismo", con i quali ottiene l'incarico di
professore universitario di lingua italiana. Nel 1911 Pirandello scrive novelle per il
"Corriere della sera" ma inizia a scrivere anche soggetti per il cinema e
quest'esperienza gli ispira proprio un romanzo che tratta di esso "Si gira...". Il 1915
è un anno molto importante per Pirandello, viene rappresentata la sua prima
opera al teatro Manzoni di Milano "Se non così...". Da questo momento la
scrittura teatrale si fà sempre più intensa e scrive diverse opere sia in italiano che
in dialetto siciliano. Nel 1916 scrive "Pensaci Giacomino" e "Liolà", nel 1917 "Così
è se vi pare", "Il berretto a sonagli", "Il piacere dell'onestà". Sono anche glia nni
della Prima Guerra Mondiale, Pirandello rimane ai margini della vita politica ma
vive una forte situazione di disagio perchè la guerra rappresentava per lui il
compimento storico del Risorgimento e perchè i figl furono chiamati in guerra
mentre lui non vi poteva partecipare. La moglie Antonietta si aggrava e Priandello
esortato dai medici la fa ricoverare in una casa di cura a Roma dove trascorrerà i
suoi successivi 40 anni. Nel 1920 Pirandello scrive il suo capolavoro teatrale "Sei
personaggi in cerca d'autore", dopo una prima deludenta rappresentazione,
l'opera viene messa in scena a Milano dove riscuote un successo straordinario.
Nel 1922 inizia a viaggiare per il mondo seguendo le compagnie di attori e
contemporanemanete amplia il repertorio con commedie nuove, pubblica quindi
"Enrico IV" e "Vestire gli ignudi", nel 1924 "Ciascuno a suo modo" e "Questa sera si
recita a soggetto" del 1930, succesivamente vorrà raccogliere tutte le sue opere: le
opere teatrali vengono raccolte in "Maschere nude" e le novelle in "Novelle per un
anno". Nel 1924 Pirandello aderisce al Fascismo e nel 1925 si trasferisce a Roma
dove inaugura il "Teatro d'arte" anche grazie all'appoggio di Mussolini. Nel 1925
veine anche pubblicato a puntate sulla rivista "Fiera Letteraria" uno dei romanzi
più noti di Pirandello "Uno, nessuno, Centomila". Nel 1929 viene chiamato a far
parte dell'accademia d'Italia dove presiede un covegno sul teatro dramamtico nel
1934 nello stesso anno riceve il premio nobel per la letteratura. L'ultima opera
teatrale "I giganti ella Montagna" non viene portata a compimento. Nel 1936
muore a Roma malato di polmonite.
Pensiero Pirandelliano
Pirandello era un decadente. Incarna in se egreggiamente la crisi d'identità
dell'uomo novecentesco. L'uomo veste delle maschere nel corso della sua vita che
sono sempre diverse in base alla circostanza che ha d'avanti, sono delle maschere
che noi indossiamo in modo o volontario ad esempio per necessità, per
conformismo oppure sono maschere che addirittura ci vengono imposte dalla
società stessa, cioè la società vuole che noi in quel momento ci comportiamo in
quel modo e ci imprigiona in quel ruolo definito da essa e noi passiamo la vita a
recitare quella parte se così non fosse verremmo estraniati dal costrutto della
società ed estraniati da essa, venendo catalogati come strani. Tutto questo
discorso viene racchiuso in uno dei suoi Romanzi "Uno nessuno e Centomila"
(Vitangelo Moscarda). Noi ci percepiamo come uno eppure in base alle circostanze
siamo sempre delle persone diverse ed ogni altra persona che ci conosce ha una
sua immagine di noi quindi diventiamo appunto Centomila, qui riscontriamo la
deframmentazione dell'io , nessuna di questa frammentazione è vera ma neanche
falsa, infatti l'uomo alla fine si scoprirà nessuno. Quindi per Pirandello l'uomo è
infinitamente solo, non ha la capacità di comprendersi, perchè noi in questi
centomila non sapremmo identificarci in uno di essi, è così che l'uno scompare.
Secondo Pirandello però attraverso l'arte possiamo renderci conto di questo
imposto sociale. Sull'umorismo invece Pirandello fa una distinzione fra
"Avvertimento del contrario" cioè avvertendo qualcosa che è contrario al senso
comune ci viene da ridere ma quando ci accorgiamo di una determinata
situazione (Esempio vecchietta) proviamo un "Sentimento del contrario" cioè il
sorriso scaturito prima rimane ma è un sorriso vago e pieno di pensiero.
L'umorismo di Pirandello è molto importante perchè ci permette di renderci conto
del contrasto tra la realtà e l'apparenza cioè quello che vediamo in quel
determinato contesto non è dettoc he sia la realtà del contesto stesso. In sei
personaggi in cerca d'autore invece c'è la rottura della 4 parete del teatro classico,
dove i sei personaggi addirittura coinvolgono il pubblico, irrompono nelle prove
dello spettacolo suscitando stupore e confusione agli occhi del pubblico. Qui si ha
un rapport tra realtà ed apparenza veramente forte.