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ARTICOLO TRATTO DALLA RIVISTA “AIRONE”

P​ipistrelli, primati e roditori sono, nell’ordine, i mammiferi che ospitano i virus


più facilmente trasmissibili all’uomo. Ma il salto di specie dipende da vari
fattori: le aree geografiche, il tipo di contatto con l’uomo, le caratteristiche del
virus. Oggi sappiamo che il coronavirus responsabile della COVID-19 viene
dai pipistrelli, ma ha subìto una mutazione prima di essere in grado di
contagiare l’uomo.

IL “SALTO” ALL’UOMO

Per infettare l’uomo il virus deve trovare la


“chiave giusta” per aprire le “serrature” che lo
facciano entrare nelle nostre cellule. Quindi il
virus è dovuto cambiare, ha subito una
mutazione. Questa mutazione ha permesso al
virus dei pipistrelli di trasformarsi in un virus
adattato all’organismo umano e capace poi di
trasmettersi da uomo a uomo.

IL PANGOLINO NON C’ENTRA

La scoperta di questa mutazione ci dà la certezza che è stato


il pipistrello, in particolare la specie chiamata “ferro di cavallo
cinese”, a trasmettere il virus all’uomo, senza passaggi
intermedi in altri animali. All’inizio molti pensavano che fosse
il pangolino l’animale in cui il virus, proveniente dal pipistrello,
aveva subìto la mutazione in grado di renderlo contagioso
per l’uomo, ma con le ricerche scientifiche è stato dimostrato che il pangolino
non è coinvolto in questa trasmissione da animale a uomo.
CIRCOLAVA DA FINE
NOVEMBRE

Lo studio ha dimostrato
anche che l’origine
geografica più
probabile dell’epidemia
è stata la città cinese di
Wuhan e che la mutazione è avvenuta tra il 20 e il 25 novembre, più di un
mese prima della diagnosi del primo caso di malattia a Wuhan.

I RISCHI DEI MERCATI DI ANIMALI

Da tempo la comunità scientifica punta il dito contro i mercati di animali vivi


(in Cina, in altre zone dell’Asia e in Africa), che sono segnalati come un
fattore di rischio sanitario. Il rischio di trasmettere virus e altri patogeni è
infatti molto alto se saliva, feci e urine di animali infetti vanno a contaminare
le pietanze (vendute anche nei mercati) e le mani (soprattutto se si macella a
mani nude la carne) che poi, in condizioni di scarsa igiene, diventano un
veicolo di contagio.

MAMMIFERI “SUPER”

I pipistrelli, scientificamente chiamati chirotteri, ospitano nel loro organismo


tanti virus ma grazie ad un sistema immunitario efficientissimo, hanno pochi
sintomi di malattie e fungono da serbatoi dei virus che rimangono nel loro
organismo senza infettarli.
Sono infatti gli unici mammiferi che effettuano il volo attivo e un’attività che
consuma tanta energia, come il volo, potrebbe averli portati a una durata
della vita prolungata e a una ridotta suscettibilità a malattie legate
all’invecchiamento, come i tumori.

I pipistrelli vivono fino a 10 volte quanto ci aspetteremmo da un mammifero di


simili dimensioni e molti superano i 30 anni di vita. Per questi motivi sono un
modello di studio promettente in campo medico.

In Europa i pipistrelli sono specie protette perché aiutano a mantenere


l’equilibrio degli ecosistemi: nutrendosi di invertebrati come gli insetti,
proteggono le coltivazioni, si nutrono di zanzare e quelli che si nutrono di
nettare e di frutti favoriscono l’impollinazione e la dispersione dei semi di
molte piante nel terreno.

D’altra parte non sono gli unici animali serbatoi di virus e da sempre la
convivenza uomo-animale è potenzialmente fonte di questi passaggi di virus
tra le specie: per questo vanno sempre rispettate le buone pratiche di igiene.

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