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SCHOPENHAUER vita nell’800.

Figlio di un mercante e di una donna colta. Mercante = un’idea cosmopolita, nome Arthur in due
lingue (inglese e tedesco).
Visione filosofica oltre la Germania, è diversa da quella nazionalista di Fichte e Hegel.
Influenza filosofia orientale: raggiunta in Italia attraverso Maier, con cui Schop era entrato in
contatto, conobbe i veda e le upanishad, contengono le verità più importanti, testi indù
millenari.
Da un lato influenzata da Kant (uno dei migliori interpreti di Kant - Il mondo come volontà e
rappresentazione) e dalle filosofie orientali.
Opposizione rispetto all’idealismo Schopenhauer, causa: rivalità concettuali e personali:
quando insegnò all’uni aveva pochi allievi, andavano tutti da Hegel! :)
Schopenhauer intitola la sua più importante opera ‘Il mondo come volontà e
rappresentazione’, dei primi dell’800, pubblicata una versione più semplice.

Kant concepisce la conoscenza secondo -- rappresentazioni, come ci appaiono, come


FENOMENI, attraverso spazio e tempo.
Schopenhauer unisce a spazio e tempo LA CAUSALITÀ.
Principio di ragion sufficiente → Leibniz, significa che una cosa è così e non in un altro modo.
Spiega la ragione per cui una cosa è così.
Secondo Schopenhauer ciò che ci separa dalla realtà sono proprio i fenomeni, che per lui
sono come LENTI COLORATE. Attraverso cui vediamo la realtà. Non così com’è ma
attraverso lenti colorate, i fenomeni. La patina è indicata da Schopenhauer come velo di
maya: illusoria. Questo ci nasconde in qualche modo l’essenza della realtà.

3/12/2020
Al di sotto del velo ci dovrebbe essere la VOLONTÀ’. Il passaggio dal mondo come
rappresentazione al mondo come volontà sta nel riuscire a sollevare il velo.
Per Kant il noumeno era inconoscibile, per Schop no!
Kant disse che la volontà possiamo coglierla come noumeno, perchè quando agiamo ci
cogliamo come vivi. Kant = condizione positiva della volontà, ci caratterizza in quanto
uomini, è l’origine della legge morale.
Per Schop = negativo, forza negativa e irrazionale, cieca. Cerca a tutti i costi di perpetuare
sé stessa. L’unico obiettivo che ha è di continuare a esistere. Fa in modo che esistano gli
individui e le specie. Il fatto di propagare se stessa tramite il nascere degli individui e il
mantenersi delle specie.
Tutto è volontà di vivere. Il vero noumeno è questo e noi siamo in grado di capire che c’è.
Attraverso il corpo ci sentiamo volontà. Concezione pessimistica perché la volontà è caratterizzata da
un continuo desiderare → fonte di sofferenza e dolore.
Come spiega Schopenhauer il desiderio sessuale? → La volontà di vivere ci spinge a provarlo
solitamente per il sesso opposto (dà una spiegazione biologistica ma non nega gli omosessuali), e
abbia come obiettivo la procreazione. Non significa che coscientemente quando vediamo qualcuno
vogliamo procreare, ma è qualcosa di inconscio.
Accetta gli omosessuali, dice che chi è troppo grande è bene che non abbia rapporti
eterosessuali, poichè non è ben predisposto.
Contemplazione del bello e desiderio sessuale sono cose diverse.
Alla natura (espressione della volontà di vivere) interessa più la specie che l’individuo.
Tutti i desideri sono aspetti della volontà di vivere che ci rendono la vita una sofferenza.
‘’La vita è un pendolo che oscilla tra noia e dolore’’ frasi di Schopenhauer, che la vita è
essenzialmente sofferenza ma in alcuni momenti la spegniamo. Una volta spenta o si
riaccende o ricadiamo nella noia, non abbiamo più tensioni. Anche la noia è una sofferenza.

T4 pg. 58
Si spegne un desiderio e se ne accende un altro.
Finchè c’è volontà di vivere la nostra esistenza non cambierà mai.
Ogni tanto ci viene concessa un’elemosina, un poco che basta per far spegnere un po’ il
desiderio ma poi ricomincia peggio di prima.
Volontà = sofferenza, dolore, tormento
Ammazzarsi = la volontà di vivere continua nel genere umano, non cambia nulla. Se arrivo a
uccidermi, è un impulso, il suicidio non è una soluzione. Qual è la soluzione?
Cercare di liberarsi dalla volontà di vivere. Va annientata. La strada per farlo ha tre tappe:
- ARTE
- ETICA (giustizia, compassione)
- ASCESI
Arte: Consiste nel contemplare qualcosa di bello (opera umana bella), e a fondo dell’opera
umana vi è ciò che dà bellezza, gli archetipi del mondo. Archetipo = modello a cui tutte le
cose reali si ispirano, ciò che dà forma. L’arte si serve degli archetipi, modelli delle cose, per
rappresentare i modelli, li rende espliciti. Quando la precorriamo, entriamo in contatto con gli
archetipi, entriamo in contemplazione dai modelli. Più un arte si allontana dall’aspetto
carnale più ci permette di elevarci: l’arte meno materiale di tutte è LA MUSICA. Espressione
più pura degli archetipi. L’arte però da sollievo solo temporaneo. Finchè contempliamo
l’opera siamo immersi negli archetipi.

Etica: per riuscire a percorrerla bisogna capire che tutta la realtà è caratterizzata dalla
volontà di vivere, sia io che gli altri uomini che altri esseri viventi e tutto ciò che ci sta intorno
è accomunato dalla sofferenza.
Due fasi dell’etica:
Giustizia = capiamo che la realtà è caratterizzata da un’ingiustizia cosmica e che tutti gli enti
sono accomunati dalla stessa situa
Compassione= sentiamo il nostro dolore come dolore degli altri. Derivano quindi
compassione, altruismo, solidarietà (vedi @ Leopardi)
Compassione deriva dal latino, com-patire (cum patior), patire insieme, quindi si allevia un
po’. Ci adoperiamo per farlo. Però non è sufficiente:

Ascesi: per riuscire bisogna percorrere la via che porta all’ascesi.


Lo facciamo attraverso la RINUNCIA (in primis: desiderio sessuale, poi tutti i piaceri terreni,
ci si astiene, digiuno, ecc…)
Obiettivo: noluntas, non volontà. Bisogna eliminare completamente la volontà, si deve
raggiungere il (buddisti:) nirvana, completa liberazione dalle passioni.
Schopenhauer dice che se anche un solo individuo riesce a ottenere questa liberazione
riscatta tutti gli altri.
Non credeva nell’immortalità dell’anima o la reincarnazione.
KIERKEGAARD
Vive a metà ‘800, muore nel ‘55, nato nel ‘13
Danimarca → non conosciuta a livello filosofico, ma centro filosofia tedesca.
Kierkegaard si reca a Berlino alle lezioni di Schelling (‘41-’42), ma filosofie diverse.
Ce l’ha con Hegel come Schopenhauer, non concorda con Hegel e l’idealismo tedesco sul
fatto che universale > singolare. Il singolare non è individuale, perché in Kierke si esalta la
categoria del singolo.
Pochi eventi ma rilevanti: difficoltà a scegliere uno stile di vita specifico: radici nel suo
concepire la vita (è un filosofo dell’ESISTENZA)
Il fidanzamento e la fine con Regina Olsen lo traumatizzano: Kierke decide di rompere il
fidanzamento, si rende odioso a Regina. Non voleva essere marito. Soffrì moltissimo per
averla lasciata, la amava.
L’anno della morte di Kierke coincide con il trasferimento all’estero di Regina + marito (forse
depressione?)
Altro elemento: nei suoi diari, compilati compulsivamente, la sua filosofia è ‘’un racconto di
sé’’. Parla di un evento traumatico che coinvolse la sua famiglia, una spina nel cuore, ma
non si sa quale sia. (Interpretazioni varie: tradimento del padre, ma non sicuro…)
Danimarca: dal 1848 si tramuta in monarchia costituzionale: non visto bene da Kierke, si
schiera contro la partecipazione popolare ed il socialismo. Non si occupa però di politica. E’
protestante (in Dan: luteranesimo culto principale)
Dissenso vs chiesa danese ufficiale, ha istituzionalizzato la religione. Kierke aveva visione
più intima.
Utilizza la forma diaristica, particolarmente semplice e accessibile.
Apparte il diario, la sua opera più conosciuta è AUT AUT, in originale ENTEN ELLER,
significa ‘o, o’: tema della scelta. Si parla sia di vita estetica che etica.
La parte più famosa è il diario di un seduttore, si basa sulla figura di Don Giovanni
‘Timore e Tremore’ = religione
‘Postilla conclusiva non scientifica’
‘Concetto dell’angoscia’ si parla del concetto di angoscia.

Nella sua filosofia si parla di individuo in rapporto all’universale (generale che comprende
tutte le individualità)
Kierkegaard ha come riferimento il pensiero idealista. In alcuni autori il ruolo dell’individuale
può essere più o meno rilevante ma l’universale c’è sempre.
Il pensiero di Kierke somiglia a quello del ‘900, ‘’pensiero del singolo’’, da considerare non
come pezzo di universale ma come qualcosa a sé, diverso modo di approcciare la vita.
Non amava il successo ma fu osannato.
Pubblicherà a suo nome una sola opera, le altre le pubblica sotto pseudonimi.
Es. Johannes Silentio, Climacus, Anti-Climacus.
IL SINGOLO: la riflessione sul singolo è riflessione dell’esistenza di ciascuno.
3 possibilità di vita, esistenza:
- La vita estetica: si ricerca la bellezza a livello esteriore, del godimento dei piaceri, un
edonista. Es. D’Annunzio. Kierkegaard identifica il tutto con la figura di don giovanni,
un seduttore. La vita estetica è focalizzata sul presente, godersi l’attimo, ma alla fine
mi resta un vuoto. Chi rimane in questo stadio è infelice: Kierke non sposò Regina
per questo.
- La vita etica: vita del marito. uomo che sta con una donna sola, stabilità. si dà
importanza all’universale, le norme del mio agire sono dei valori condivisi dalla
società (universale) . questa vita non gli basta. sente l’esigenza del divino.
Rappresentata in Aut Aut dal giudice Wilhelm. Vive in maniera limitata.
- La vita teologica o religiosa. Rappresentata da Abramo. Ci si affida al divino,
all’infinito. Rapporto tra singolarità infinita, DIo, e singolarità finita, io. Rapporto di
paradossi, contraddizioni. Da un lato religione che ha ragionevolezza, dall’altro c’è
mistero.
Abramo= doveva uccidere il figlio x Dio. Si va contro l’etica.

Passaggio da una vita all’altra: non pacifico, scelta irreversibile.


Nel caso della vita teologica: difficile, non c’è il sostegno della comunità, solo della fede.

CONCETTI DI ANGOSCIA E DISPERAZIONE


Ogni possibilità (azione che posso decidere di fare e non fare) → ha conseguenze, che riguardano la
scelta di una possibilità rispetto ad un’altra.
Il fatto che io debba scegliere mi crea angoscia.

DIsperazione = rapporto dell’uomo con SE’ STESSO.


Consiste nell’io che non capisce sè stesso, non riesce a capire chi è.
La disperazione di Kierkegaard è di due tipi, una consiste nel non voler essere sé stessi,
l’altra nel voler essere sè stessi.
Es. non mi piaccio come sono, vorrei essere un’altra persona.
Non posso essere come vorrei perchè non riesco ad andare oltre a questo limite, sono un
essere finito. Anche quando voglio coincidere con me stesso non riesco.
Non riuscirò mai ad avere un rapporto positivo con me stesso

Dio = non quello ebreo, che non si cura di noi, ma neanche il padre onnipresente cristiano.

17/12/2020
Già quando Hegel era in vita, gli hegeliani si divisero in DESTRA E SINISTRA* (*hegeliane).
I campi su cui si applicano le fazioni sono politica e religione.
Quelli della destra interpretano lo Spirito come Dio. Ritengono che la realtà sia focalizzata
sulla razionalità, principi definiti.
Quelli di sinistra ritengono che lo Spirito sia l’umanità. A livello della realtà concezione
dinamica. A livello politico, concezioni lontane da quelle conservatrici. Alcuni si avvicinano al
socialismo, altri come Stirner (‘’L’unico e la sua proprietà’’) sostengono l’anarchismo
(precursori del concetto di volontà).
FEUERBACH vive nel ‘19esimo secolo, nasce ai primi dell’800, ispirerà Marx
Sviluppò una teoria della religione legata all’antropologia. Dedicate opere come ‘L’essenza
della religione’ e ‘L’essenza del cristianesimo’, sarà celebre per la sua concezione di Natura
e anche per l’alimentazione.
Feuerbach critica Hegel, nella quale lo accusa di avere una concezione spiritualizzata del
reale e di aver messo da parte la filosofia della natura, affidandola solo ad un momento
secondario dello sviluppo del reale e di aver messo al primo posto il pensiero: rese quindi
l’essere un predicato del pensiero. Hegel parte da un aspetto astratto, quello del pensiero, e
da questo ne deriva il concreto. Inverte il rapporto realtà-idealità. Feuerbach dice che
l’aspetto ideale deve avere base nel reale. Hegel considerava la logica come ossatura nel
reale. Il materiale deriva dallo spirituale.
Feuerbach non mette in dubbio il mondo come reale. L’uomo è la natura del mondo, la sua
corporeità, l’uomo non si può però definire come pura corporeità ma come un essere che sta
in società, in comunità, si definisce come soggetto solo se in rapporto con l’altro. Feuerbach
non pensa che il ‘Tu’ sia una creazione dell’Io, ma che il ‘Tu’ sia diverso da me, sia un altro
uomo. La dialettica tesi-antitesi-sintesi va intesa come tesi = soggetto, antitesi = altro, sintesi
= comunità. Tutte le riflessioni di Feuerbach si innestano su questa base sociale, sono di
tipo antropologico.
Cosa pensa Feuerbach della religione?
Innesta il tutto sull’antropologia. Una delle espressioni più famose di F. è ‘’la teologia è
antropologia’’: l’uomo ha creato la Divinità per sua necessità. Feu era ateo.
Considerava l’ateismo un dovere etico del filosofo: deve rendersi conto che Dio è una
creazione dell’uomo. E’ l’uomo ad aver creato Dio. Dio è una proiezione amplificata e
perfetta dell’uomo. E’ l’uomo, elevato alla sua perfezione.
E’ ciò che l’uomo vorrebbe essere. L’uomo rende la religione una forma di alienazione. Marx
trae questa concezione da Feuerbach.
La religione per Feuerbach nasce come costrutto sociale. Nell’Essenza del Cristianesimo
studia meglio la questione, e dice che a volte Dio = personificazione della natura,che
mettono in pericolo la vita dell’uomo (Es. Zeus, Dio della Guerra, ecc…)
Il divino da un lato è proiezione di ciò che l’uomo è, dall’altro è proiezione di ciò che l’uomo
vuole essere.
L’umanità deve rendersi consapevole di questo meccanismo, sennò continua a vivere
nell’illusione. Ciò ha ripercussioni anche sulla vita concreta.
Questione dell’Alimentazione: Feuerbach disse che ci rendiamo conto se un popolo sta bene o male in
base alle sue abitudini alimentari. (Es. Medioevo → cereali, poco cibo → popolazione povera e
misera) . ‘’L’uomo è ciò che mangia’’.

FEUERBACH
vive nel ‘19esimo secolo, nasce ai primi dell’800, ispirerà Marx
Sviluppò una teoria della religione legata all’antropologia. Dedicate opere come ‘L’essenza
della religione’ e ‘L’essenza del cristianesimo’, sarà celebre per la sua concezione di Natura
e anche per l’alimentazione.
Feuerbach critica Hegel, nella quale lo accusa di avere una concezione spiritualizzata del
reale e di aver messo da parte la filosofia della natura, affidandola solo ad un momento
secondario dello sviluppo del reale e di aver messo al primo posto il pensiero: rese quindi
l’essere un predicato del pensiero (dal pensiero deriva l’essere. Realtà = pensiero umano, il
pensiero dà poi origine all’essere. Hegel parte da un aspetto astratto, quello del pensiero, e
da questo ne deriva il concreto. Inverte il rapporto realtà-idealità. Feuerbach dice che
l’aspetto ideale deve avere base nel reale. Hegel considerava la logica come ossatura nel
reale. Il materiale deriva dallo spirituale. Feuerbach concepisce il materialismo come
naturalismo. Feuerbach considera il pensiero come predicato dell’essere.
Feuerbach non mette in dubbio il mondo come reale. L’uomo è la natura del mondo, la sua
corporeità, l’uomo non si può però definire come pura corporeità ma come un essere che sta
in società, in comunità, si definisce come soggetto solo se in rapporto con l’altro. Feuerbach
non pensa che il ‘Tu’ sia una creazione dell’Io, ma che il ‘Tu’ sia diverso da me, sia un altro
uomo. La dialettica tesi-antitesi-sintesi va intesa come tesi = soggetto, antitesi = altro, sintesi
= comunità. Tutte le riflessioni di Feuerbach si innestano su questa base sociale, sono di
tipo antropologico.
Cosa pensa Feuerbach della religione?
Innesta il tutto sull’antropologia. Una delle espressioni più famose di F. è ‘’la teologia è
antropologia’’: l’uomo ha creato la Divinità per sua necessità. Feu era ateo.
Considerava l’ateismo un dovere etico del filosofo: deve rendersi conto che Dio è una
creazione dell’uomo. E’ l’uomo ad aver creato Dio. Dio è una proiezione amplificata e
perfetta dell’uomo. E’ l’uomo, elevato alla sua perfezione.
E’ ciò che l’uomo vorrebbe essere. L’uomo rende la religione una forma di alienazione. Marx
trae questa concezione da Feuerbach.
La religione per Feuerbach nasce come costrutto sociale. Nell’Essenza del Cristianesimo
studia meglio la questione, e dice che a volte Dio = personificazione della natura,che
mettono in pericolo la vita dell’uomo, cerca di estraniarsi dalla sofferenza (Es. Zeus, Dio
della Guerra, ecc…)
Il divino da un lato è proiezione di ciò che l’uomo è, dall’altro è proiezione di ciò che l’uomo
vuole essere.
L’umanità deve rendersi consapevole di questo meccanismo, sennò continua a vivere
nell’illusione. Ciò ha ripercussioni anche sulla vita concreta.
Questione dell’Alimentazione: Feuerbach disse che ci rendiamo conto se un popolo sta bene o male in
base alle sue abitudini alimentari. (Es. Medioevo → cereali, poco cibo → popolazione povera e
misera) . ‘’L’uomo è ciò che mangia’’.

23/12/2020
MARX
19 esimo secolo, nasce negli anni 10, muore negli anni 80
Nasce in Germania, a Treviri è di origine ebraica. Sin da giovane elabora il suo materialismo, la sua
tesi di laurea si intitola ‘’differenze tra la filosofia di democrito ed epicuro’’. Si occupa delle
differenze tra il sistema atomistico e quello della teoria del clinamen. si dedica a questioni di tipo
socio politico, entra nella sinistra hegeliana. Successivamente ne criticherà le affermazioni. Le sue
idee si collocano sul fronte del socialismo (definito poi scientifico), ebbe problemi in Germania
(prussia degli Hohenzollern), conoscerà Engels. Engels gli darà supporto a livello economico,
costretto poi anche ad andare a Londra a causa delle persecuzioni nei confronti di Hegel.Sposò Jenny,
una nobile, i genitori si opposero ma loro fuggirono. Marx ebbe difficoltà a trovare lavoro ma alla fine
si sistema a Londra, lavora come custode di un museo (British Museum?)
Nel 1848 pubblicato il manifesto del partito comunista, la sua idea era rivoluzionaria e osteggiata.
Opera più celebre: Il Capitale, il primo volume pubblicato quando era in vita, gli altri postumi.
Per la critica dell’economia politica.
I manoscritti economico-filosofici del 1844: parlano della nozione di alienazione.
Ideologia tedesca, delinea il materialismo storico, dialettico, la struttura….
Critica al programma di Gotha (anni ‘70), si parla della futura società comunista: nel manifesto del
partito si parla fino alla rivoluzione, non di cosa avviene dopo: aspetto approfondito successivamente
qui. Altri scritti riguardano la critica a Hegel e Feuerbach. E’ debitore a entrambi esplicitamente ma il
loro pensiero presenta aspetti su cui non si può rimanere ancorati..

11/01/2021
Feuerbach riteneva che religione = illusione, prodotto umano.
Marx riprende il concetto.
Concetto di Alienazione → in ‘’I manoscritti economico-filosofici’’ 1844.
Analizza il sistema capitalistico secondo il rapporto lavoratore- borghese
Afferma che nella società capitalistica l’uomo si aliena → va in una dimensione estranea. Mi rende
‘’altro’’ rispetto a ciò che sono.

13/01/2021
Ideologia tedesca → 1845-1846
Il manifesto del partito comunista → 1848

MATERIALISMO

Concetto di materialismo → cos’è? Marx non condivide l’ipotesi del materialismo classico (vedi @
testo critica). La materia siamo noi, non è un oggetto, è ciò che costituisce la base del reale. E’ prassi
trasformatrice che ha come primo scopo quello di soddisfare i bisogni umani, e via via diventano
sempre più sofisticati.
Materialismo marxiano = attività principale dell’uomo è quella economica, che si occupa di reperire
le risorse. (homo oeconomicus)
L’uomo instaura un conflitto tra classi → la realtà è caratterizzata da forze produttive (parte
dinamica) e da relazioni che si instaurano tra le classi, rapporti di produzione.
La dialettica consiste dunque in qualcosa di interno ai rapporti di produzione, è una dialettica tra
oppressi ed oppressori (si parla di materialismo dialettico)
Esempio:
- il primo tipo è la società/economia schiavista (quelle dell’antichità, ci sono gli schiavi che
sono anche la forza produttiva del padrone)
- si passa poi all’economia feudale → non esiste più lo schiavitù, ci sono, al massimo, i servi
(che non sono più considerati oggetti). SI forma la classe dominante dei combattenti, i
bellatores.
- poi però la classe oppressa, quella borghese (anche i contadini lo sono ma non maturano una
coscienza di classe), più dinamica che acquisisce potere economico, con le varie rivoluzioni
sconfiggono l’aristocrazia.
- si passa da società feudale a società CAPITALISTICA.
Marx si era infatti chiesto come arriviamo alla società di oggi, e poi come risolvere i problemi di
essa. I borghesi diventano i capitalisti, da oppressi ad oppressori → la classe oppressa ora è il
proletariato.
La storia è caratterizzata da questa dialettica tra classi, si parla quindi anche di materialismo storico.
Se la base di tutto è economica, allora qual è il ruolo delle istituzioni? e della religione? come si
relazionano alla base materiale?
In ‘’L’ideologia tedesca’’ delinea il rapporto tra struttura (economica) e sovrastruttura (tutto il resto
che si innesta sulla struttura economica). → Marx dice che il problema dell’idealismo tedesco è far
derivare la realtà dallo spirito. → ma non è così, è il contrario.
L’ideologia dominante in una società è sempre quella della classe dominante (es. idealismo →
classico prodotto della classe borghese, sono loro che mettono al primo posto lo spirito per
esaltare la loro opera)
Anche l’arte non fa altro che riflettere le relazioni sociali, e ovviamente è arte della classe dominante.
Le forme artistiche non sono che un’emanazione della struttura economica.
Le istituzioni si regolano di conseguenza alla realtà economica → si basano ovviamente sulla classe
degli oppressori. CI vuole uno stato liberale, che consenta alla borghesia di dedicarsi alle attività
economiche → qualsiasi istituzione ha le basi nelle strutture economiche.
Per Marx il capitale tenderà a concentrarsi sempre più nelle mani di pochi (concentrazione del
capitale), non si amplierà la borghesia ma anzi si restringerà, e allora a quel punto chi viveva
agiatamente inizia a vivere male. → bisogna sollevare una coscienza di classe e sarà ancora più
facile, che partirà dalle società industriali e poi coinvolgerà le altre.
Filosofi marxiani: Antonio Gramsci delinea nei suoi quaderni dal carcere la filosofia marxista
Un altro filosofo: Lukacs.
Riprende tutto questo Marx nel manifesto del partito comunista.
Marx teorizza che si debba fare la rivoluzione (prima spiega la questione dei rapporti) per far
emancipare il proletariato. Una volta che la borghesia è sconfitta si passa ad una fase socialista (la
proprietà passa allo stato, non è più privata, e la produzione è socializzata)
Bisogna lavorare in maniera autentica, in modo tale da non alienarsi più → realizzarsi tramite il
lavoro.

20/01/2021

IL CAPITALE
Il capitale di Marx (pubblicato solo il primo volume) ha poco di filosofia e molto di economia.
Passaggio da feudalesimo a capitalismo
Marx elabora 2 formule.
Formula del feudalesimo: M-D-M (merce-denaro-merce). Viene prodotta e venduta della merce,
da questi si ricava del denaro e poi si acquista altra merce. Es. sono una contadina → produco 1kg
di grano → lo vendo a 10 euro → con i 10 euro mi compro un paio di braghe.
Formula del capitalismo: D-M-D' (denaro-merce-denaro primo) → significa profitto. Il capitalista
investe il suo denaro → produce della merce → la rivende per guadagnare di più (per questo D’).

L’economia feudale è di sussistenza.


Il capitalista non è mai soddisfatto di ciò che guadagna.
A spese di chi il guadagno viene operato? A scapito del proletariato.

Quando parliamo di una merce, si distingue in 2 aspetti (spesso non coincidono)


- valore d’uso → valore dell’oggetto
- valore di scambio → valore sul mercato (corrisponde al lavoro impiegato per produrla)
Es. una bottiglia d’acqua ha un valore d’uso altissimo. ma il valore di scambio è molto basso, è facile
da reperire.
Es. un rubinetto d’oro ha un valore d’uso basso, anche se è d’oro non cambia. ma il valore di scambio
è alto, ci vuole molto lavoro per crearlo.

Se il capitalista deve guadagnare su qualcosa, deve pagare qualcosa in meno rispetto al suo valore.
Compra le materie prime (gli costa 2 euro ad esempio), deve spendere in macchinari (1 euro),
pagare un operaio (5 euro) → mi produce una sedia, la rivendo a 10 euro (guadagno 2 euro, li
intasco)
Come faccio a pagare meno la forza lavoro? Pago meno l’operaio.
Un lavoro in più: plus lavoro, produce del valore in più, plus valore → fa guadagnare il capitalista.

L’operaio può lavorare più ore non pagate o in quell’ora produce di più → in ogni caso lo pago di
meno, ma se lo faccio lavorare più ore di quanto gli pago → PLUSVALORE ASSOLUTO
Se lo faccio lavorare più intensamente → PLUSVALORE RELATIVO.
Es. Per produrre la sedia, pago l’operaio 1 euro l’ora. Dovrebbe impiegare 5 ore per guadagnare 5
euro. Invece ne impiega 7, ma io lo pago per 5. Lo faccio stare due ore in più ma non glielo dico. Gli
pago meno rispetto a quanto ha lavorato (plusvalore assoluto)
Es. Un operaio mi deve fare 10 sedie, lo presso e me ne produce dodici. Lavora 8 ore ma sotto
pressione produce di più, e lo pago comunque di meno.

Se si scopre che il mio operaio lavora di più sottopagato, arriva la legge e mi punisce. L’operaio
può fare ricorso, io, imprenditore, ne pago le conseguenze → non mi conviene ricorrere al plus
valore assoluto. (provvedimenti sulla minimum wage, minima cifra, non posso pagarlo meno di un
tot).
Lo costringo dunque a lavorare tanto per più ore, si fa leva sullo sfruttamento.
saggio del plusvalore (più alto è, più alto è lo sfruttamento) = plusvalore
----------------
capitale variabile

Capitale variabile = salario dell’operaio


Plusvalore = ciò che io guadagno
Es. Pago l’operaio 5 euro, ne guadagno 10. (capitale variabile = 5, plusvalore = 10) → saggio del
plusvalore = 2. Guadagno più di ciò che spendo in manodopera.

Capitale costante
10 euro fratto 5 euro di capitale variabile + 3 euro di capitale costanti (5 quarti).
Il saggio di profitto è 5/4. Su 4 che spendo ne guadagno 5. Il saggio di profitto è minore del saggio di
plusvalore.
Il capitalista vuole sempre di più, man mano che il capitalismo cresce (inizialmente guadagna molto
perchè ci sono innovazioni), si guadagna di meno, nasce la CONCORRENZA. Gli artigiani diventano
imprenditori o operai. La concorrenza è considerata fisiologica.
Adam Smith (‘700) = fondatore del capitalismo classico, ritiene serva libertà di commercio (no dazi e
dogane, lasciare agli imprenditori libertà di produrre). Questo sistema prevede una concorrenza
fisiologica, i migliori riusciranno a procedere, i peggiori falliranno, ed è giusto così.
Secondo c’è un’invisible hand che regola il mercato, si regola da solo, il problema non si pone.
Marx vive nell’Ottocento ed ha visto gli effetti dell’economia capitalista → dice che il mercato
non si regola da solo, anzi, il capitalismo fisiologicamente si sviluppa grazie alla concorrenza ma
solo in pochi ce la fanno, avviene una concentrazione di capitale solo nelle mani di pochi
ricchissimi. Quelli che prima erano la classe media diventano proletari, aumenta la ‘’forbice
sociale’’, tra pochi ricchi e tanti poveri. Il proletariato aumenta di numero, aumenta lo
sfruttamento, e a quel punto il proletariato prende coscienza di sè e si ribella al capitalismo →
rivoluzione.

Marx prende spunto da David Ricardo, dice che per aumentare il profitto bisogna pagare
l’operaio il meno possibile → solo per garantirgli la sussistenza.
Marx rielabora le idee scientificamente e pensa al conflitto sociale che il tipo di economia porta e alla
possibilità di ribellione da parte degli operai (non c’era negli autori precedenti).
Marx sa che ci sono paesi più ricchi e paesi più poveri, dominati. Con la globalizzazione il problema è
evidente.
Non aveva previsto però che nei paesi europei si sviluppasse un sistema welfare, tutela e limitazione
degli imprenditori.

Il lavoro come oggettivazione o come alienazione


Oggettivazione = Marx si riferisce alla produzione industriale. Il lavoro si esprime
attraverso produzione di qlcs che è ‘’altro’’ da te.
E’ alienato, non è controllato dall’operaio e quest’ultimo non è coinvolto nei prodotti finali,
che gli vengono sottratti. Diviene motivo di alienazione e impoverimento della personalità. Il
lavoro dovrebbe produrre ricchezza sociale, creerebbe all’interno una serie di rapporti
interpersonali. Nella società capitalista però la ricchezza non va all’operaio ma al capitalista,
il mondo umano perde valore, lo acquistano le merci. Con l’aumento del capitale
diminuiscono gli stipendi e aumentano gli orari e le condizioni di lavoro, diventa quasi una
dipendenza per il capitalista che deve contrastare la concorrenza. L’operaio dunque si
aliena, non si riconosce, e anche il lavoro stesso diventa alienante poichè l’operaio non ne
trova un’utilità. La mancata funzione socializzante del lavoro è qui solo accennata, il prodotto
del lavoro alienato non appartiene al lavoratore.
4 tipi di alienazione
dall’oggetto, dal lavoro, da sè stesso, dagli altri.

Marx vs Hegel
T1

Marx critica il lavoro di Hegel in ambito logico partendo dall’errore che egli fa nel porre come soggetto l'idea e come predicato i
singoli uomini. Partendo dal piano empirico Hegel non cerca di cogliere la razionalità e la logica del concreto, ma di spiegare il
concreto come realizzazione della razionalità dell’idea, in questo modo ogni particolare esistenza empirica viene giustificata
come razionalmente fondata e protetta da qualsiasi critica.
T2

Hegel non cerca di cogliere la razionalità o la logica nel concreto, ma spiega il concreto come realizzazione della razionalità
dell’idea. In questa maniera ogni particolare esistenza empirica viene giustificata come fondata.

Marx vs Feuerbach
T1

Hegel definisce il metodo dialettico, manca però la distinzione ontologica soggetto-oggetto. Feuerbach però rinuncia alla
dialettica, e non si rende conto che il soggetto corrisponde all’oggetto: l’uomo modifica e plasma la realtà.

T2

Feuerbach affermò che l’uomo è determinato dall’ambiente (vedi @ esempio medioevo) ma a sua volta l’uomo modifica
l’ambiente: l’uomo cresce e si sviluppa in rapporto all’ambiente stesso.

T3

Feuerbach riteneva che la conspevolezza che la religione fosse il frutto di un construtto sociale e quindi data unicamente per
un bisogno umano, ma a detta di Marx la proiezione dell’essere umano in un essere immaginario non si supera prendendone
coscienza, era dunque necessario fondare una società senza il bisogno di una dottrina religiosa.

T4

Marx contesta a Feuerbach la costruzione di un’essenza astratta di uomo, per Marx però l’essere umano è unicamente
l’insieme dei vari rapporti sociali che lo circondano e di cui è protagonista,l’uomo è costruito e agisce in base alla società e
all’ambiente in cui vive. L’essenza del singolo non è naturale e astratta ma sociale e storica.
03/02/2021

RIVOLUZIONE PSICANALITICA
Rivoluzione perchè ha avuto un impatto sul 20esimo che cambia la percezione della mente,
arte, la medicina -> porta all’inizio della psicanalisi, influenza la letteratura (vedi @
Coscienza di Zeno), il cinema (@ Hitchcock)
Non c’è più lo stigma del ‘’matto’’ → è cambiata la concezione delle malattie mentali, ne sono
comparse molte (es. ladro → ora è un cleptomane, gli si dà un profilo psicologico, es. introverso →
sociopatico)

Psicologia, ossia studio della mente → in Germania, ‘800, Gunt fu il primo ad occuparsi dello studio
della mente in maniera scientifica, studia a cavallo della medicina. Si inserisce come disciplina nel
positivismo, si esaltano le scienze ed il piacere scientifico (@ Zola). Nasce poi la sociologia, studio
scientifico delle dinamiche sociali, delle relazioni. Nasce l’antropologia, lo studio scientifico dei
caratteri propri dell’uomo, e la PSICOLOGIA.

Perché rientrano nelle scienze? Perchè si riproponevano di seguire un metodo scientifico → partivano
da delle ipotesi, dati, osservazioni, traevano conclusioni e le dimostravano. Definivano un oggetto di
ricerca (sociologia = relazioni, antropologia = uomo, psicologia = mente umana e meccanismi, non
anatomicamente).

FREUD
(1856, II metà dell’800, nella I nasce la psicologia)

Padre della psicanalisi, ma nasce come psicologo. E’ un medico, laureato in medicina, ama
l’anatomia, base scientifica ma si appassiona ai problemi della mente ( = psicopatie).

Con Freud si parla di un Prima Freud e Dopo Freud → si mettono in discussione il valore della
ragione in favore dell’inconscio, di ciò che è represso e non si palesa attraverso il linguaggio → per
questo si parla di rivoluzione.

Ha una vita travagliata, nasce in Germania ma si trasferisce a Vienna, qui approfondisce i


suoi studi anatomici. Muore in Inghilterra, vive gli anni antecedenti alla 2 Guerra Mondiale
da ebreo.

Cerca le motivazioni di alcune malattie della mente, cerca nelle cause e nelle ripercussioni a
livello comportamentale. Approccio scientifico nella sua ricerca, studia i sintomi fisici e
mentali nei pazienti, traccia delle descrizioni dettagliate del loro profilo psicologico e cerca di
capire come alleviare le malattie. Sperimenta alcuni metodi di cura che rendono ancora più
difficile la sua vita, nella II metà introdotta la cocaina, considerata un antidolorifico al pari
della morfina. Allevia le sofferenze della mente ma logora, ma Freud la ritiene valida e ci si
sottopone per sperimentazione.

A Vienna conosce J. Brauer, appassionato di anatomia, frequentano alcuni studi anatomici


insieme

Freud si appassiona all’ISTERIA → parola che rimanda alla parola greca ‘’utero’’ → riteneva che ad
essere colpita dall’isteria fossero soprattutto le donne. Brauer gli propone un nuovo metodo di cura →
l’IPNOSI. Opinioni discordanti oggi. Doveva essere un mezzo attraverso cui avere accesso a una
parte della mente che in maniera conscia il paziente non apriva (ricordi rimossi, vissuti dimenticati…)
Caso più celebre: Anna O (dove O sta per ANONIMATO) → Anna O era una donna matura (i due
scientifici lo sottolineano spesso per ricollegarsi al discorso dell’utero) e che soffriva di isteria →
sintomi: fatica a mangiare (primo riconoscimento di anoressia), tosse nervosa, a volte perdeva l’udito
ed a volte era afasica (capacità di comprendere o esprimere il linguaggio) ed idrofobica.

Freud ritiene di aver trovato tramite ipnosi il motivo inconscio della schizofrenia di Anna → Anna
disse di ricordare un episodio in cui la sua balia, severa, diede da bere al cane ma questo bevette dal
bicchiere di uno degli ospiti poggiato da qualche parte. La balia si arrabbiò e di fronte a questa scena
si blocca → repulsione dell’acqua in generale.
Dopo le sedute comincia a migliorare, non c’è un riscontro di carattere scientifico ma lo
affermavano. Tramite la tecnica avevano avuto accesso alla parte della mente
volontariamente rimossa dal paziente, perchè è pericolosa per il proprio benessere.

Isteria = 1. evento drammatico 2. viene rimosso 3. inconsciamente continua a premere, il


senso di disagio si manifesta (lapsus, tic, fobie…)

Il soggetto è in balia dell’inconscio. Freud porta a galla come la persona non sia guidata dalla ragione
o sentimento. E’ difficile basare teorie o filosofie se l’individuo non è cosciente → deve tenere conto
della sua incoscienza.

Metafora dell’iceberg → la punta che emerge è il conscio, il grosso è l’inconscio.

Freud poi si distacca dall’approccio medico di Brauer, indaga sulla mente → visione complessa, la
mente non è razionalità o intelletto ma un insieme di 3 parti: io, es, super-io.

ES (dal tedesco, ‘’lui’’)

Rappresenta le pulsioni, polo desiderativo, ci fa ricercare i bisogni e desideri (fisici,


carnali…). E’ un luogo amorale, ciò che l’uomo sente non è vincolato dal giusto o sbagliato o
la morale. E’ la parte che porta a compiere crimini, omicidi, agire in maniera sconsiderata.

SUPER-IO

Polo opposto, luogo della ragione e delle regole instauratesi sin dall’infanzia, relazioni,
genitori.. è un lato in continuo sviluppo nel tempo. Freud ha molto caro il periodo
dell’infanzia.

IO

La mediazione tra le due. La persona si trova a dover mediare le pulsioni e la razionalità.


L’io non è super-io + es, ma è la capacità di mediare tra ciò che voglio e ciò che posso. E’
l’origine delle malattie mentali. Le nevrosi nascono quando c’è un desiderio frustrato o un
eccessiva dedizione al piacere.

Tutto varia a seconda delle società, credo religioso, pratiche, indirizzi morali.

La debolezza per Freud non è seguire l’es ma essere succubi del super-io → non dar sfogo ai propri
desideri perché sono percepiti come troppo forti e si ricorre alla soppressione. Il conflitto sfocia
nell’isteria → dissociati, ripercussioni a livello fisico (lo schizofrenico a volte soffre di anoressia)

08/02/2021

Freud segue la sperimentazione diretta, prova le cose prima su di sè.

Da Anna O. nasce l’idea di personalità molteplice, formalizza 2 topiche (1 = conscio, preconscio,


inconscio), (2= super-io, io, es → l’io a volte cede e media amoralità e moralità).

CONSCIO → parte razionale

PRECONSCIO → Freud la lega alla memoria, a sua volta divisa in due parti, 1 = dove vi sono
elementi cui possiamo accedere, legati a qualcosa, 2= azioni quotidiane che non ricordiamo
INCONSCIO → non abbiamo accesso cosciente, lo indaga l’ipnosi, ci sono i ricorid volutamente
rimossi

Pg. 535-548

Pg. 549 TESTO

In che modo l’inconscio viene fuori? Varie modalità. Ne parla in ‘’La psicopatologia della vita
quotidiana’’, tratta le patologie della mente

Es. LAPSUS → confusioni momentanee

AMNESIE, PARANOIE (in casi gravi: schizofrenia), SOGNI E TRANSFER.

Transfer = quando una persona in cura da uno psicologo o psichiatra trasferisce sul medico le
emozioni verso la persona per la quale è in cura (es. odio mio padre → odio anche il medico uomo).

I sintomi sono somatizzazioni.

La Psicoanalisi indaga l’inconscio → come?

Per 1. ASSOCIAZIONI LIBERE → viene chiesto al paziente di nominare la prima cosa che viene in
mente pensando a qualcosa.

2. TRANSFER

3. ANALISI INFANZIA

4. ANALISI SOGNI (‘’L’interpretazione dei sogni’’, stampo ermeneutico, ruota intorno


all’interpretazione e alla soggettività, fatta passare per scienza perchè per Freud è vincolata
dall’analisi)

Il sogno = manifestazione dell’inconscio ma anche l'appagamento camuffato di un desiderio rimosso.


Es. oggi siamo tornati a scuola → Iris ha sognato di perdere un aereo → la sua mente le ha fatto
vivere l’impossibilità di non tornare.

Nei sogni ci sono contenuti palesati e latenti (con significato allegorico del vissuto).

Alla teoria dei sogni si lega quella della SESSUALITÀ.

All’epoca, sessualità = riproduzione (dogma della Chiesa). Freud introduce la sessualità =


piacere non vincolato alla riproduzione, dichiarato eretico.

3 PUNTI

1- perversione (l’uomo è perverso: Freud non lo dice giudicando, intende che sessualità =
non solo riproduzione)

2- infanzia (Freud dice che la sessualità è parte dello sviluppo dell’infante che
innocentemente è mosso dalla libido e cerca il piacere, es. tocco della mamma, ecc…)

3- sublimazione (sessualità = piacere fisico, la nostra razionalità sublima/direziona il nostro piacere


fisico ed erotico in piaceri diversi → es. sport, mangiare…)

Metafora di Platone di uno storico:


L’uomo è come l’auriga che è trainato dal cavallo nero (istinti) e il cavallo bianco (regole).

10/02/2021

La sessualità per Freud si compone dall’infanzia → inizia come libido, ci sono almeno 3 fasi di questa
crescita sessuale nel bambino. Sono fasi esplicite:

- Fase orale → appena nato il bimbo ha la tendenza a mettere qualsiasi cosa in bocca. Apice del
piacere del bimbo: allattamento. Il piacere viene riprodotto in varie forme mettendo in bocca i
giocattoli. Es. ciuccio → sublimazione della libido infantile
- Fase anale → il bimbo ha ½ anni, usa il vasino, riconosce i genitori (che lo premiano quando
lo usa). In questa fase il soddisfacimento del piacere passa attraverso l’approvazione
genitoriale.
- Fase genitale → il bimbo ha ¾ anni. La fase ha due sottofasi → 1. Fase fallica, tipica dei
bambini quando si rendono conto di avere i proprio organi genitali, sviluppano un’identità. 2.
Si crea la teoria dell’identità femminile e maschile (la bimba si rende conto di mancare
qualcosa rispetto al maschio)

Dalla fase genitale ha origine il complesso di Edipo (diventa patologico se non lo si supera,
con la psicanalisi almeno si prende coscienza di ciò)

Per Freud TUTTI soffrono del complesso di Edipo: conosciuto nell’amare il genitore di sesso
opposto e nell’odiare il genitore del proprio sesso. Es. il maschio ama la madre, odia il padre
che gliela porta via.

E’ un complesso sviluppatosi in età infantile, ciascuno poi in modi/tempi/gradi differenti lo


elabora. Osservazioni di Freud: di tipo scientifico.

Se il complesso non viene superato in maniera profonda compromette la vita dell’adulto. (Es. i
mammoni → manifestazione del complesso di Edipo, l’individuo non vede nessuna ragazza come la
mamma).

Si avverte a un certo punto della propria vita un vincolo, attaccamento al genitore → in origine
d’amore che però gli sta impedendo la realizzazione individuale.

Alla base del complesso di Edipo c’è un MITO: il protagonista uccide inconsapevolmente il
tiranno della città, suo padre, e sposa senza sapere che fosse sua madre la regina della
città (@ amore verso il genitore di sesso opposto, odio per quello di sesso uguale).

Freud fa due specificazioni in merito alla formazione dell’identità maschile e femminile:

- Nelle ragazze: educazione fin dall’infanzia al loro luogo ‘’materno’’. Seguono la


mamma nei compiti domestici, aiutano la mamma a badare al fratellino ecc.
Maturano prima una coscienza del proprio ruolo.
- Nel ragazzo: l’identità maschile è meno evidente durante l’infanzia, viene concesso
loro uno spazio ludico più ampio. I maschi affermano il loro ruolo nella società più
avanti nel tempo.

Le bambine superano il complesso di Edipo con maggiore facilità, si staccano prima; i


maschi rimangono infantili più a lungo, fanno più fatica.

Il complesso di Edipo porta anche GELOSIA (ripercussione in ambito maschile) e


ANORESSIA (in ambito femminile) :
→ Gelosia: paura di perdere qualcuno, il maschio ha paura di perdere la mamma. La paura viene in
parte elaborata superando il complesso di Edipo, ma viene trasferita sul successivo oggetto d’amore
(la moglie/fidanzata) e spesso sfocia nella violenza → l’uomo geloso ha paura di perdere la fidanzata,
non si fida del mondo esterno, cerca di tenerla in casa e possederla e in casi anche ucciderla. Dà una
prima spiegazione psicologica del femminicidio (patologia curata con la psicanalisi)

→ Anoressia: maggiormente presente nelle ragazze, nel momento in cui cercano di superare il
complesso di Edipo maturando un odio verso la madre e cercando di affrontarlo → se non riescono a
superarlo puniscono indirettamente la madre punendo loro stesse. Quando il corpo della figlia
deperisce, intende dire alla madre che è così per colpa sua. (patologia).

La teoria degli altri malesseri legati al cibo è però successiva (es. bulimia, obesità…) → Freud non le
include nel suo pensiero → c’era ancora una concezione di benessere legata all’obesità → non avverte
il problema sociale.

Lo sviluppo del concetto di Edipo c’è anche negli orfani, questa volta nei confronti delle
figure educative che ha come riferimento. (es. precettori, nutrici…).

Jung = svizzero, studia con Freud.

Arriva a discostarsi poi dai pensieri del maestro. Si rende conto che all'interno dell'uomo
oltre a una parte conscia e consapevole

vi è l''inconscio collettivo'' --> inconscio condiviso da tutti gli uomini di tutte le culture del
mondo, rappresenta il sapere implicito trasmesso

di cultura in cultura e di generazione in generazione.

Inconscio collettivo: Jung dice che si fonda sulla condivisione di archetipi --> modelli che
associano a determinate immagini un significato univoco, anche la religione.

Es. potenza --> si può associare ad Ercole. Es. idea dell'uomo nero --> si ritrova in varie
culture, c'è un'associazione a un personaggio misterioso che agisce nell'ombra e procura
del male.

Ciò si discosta da Freud perchè lui parlava dell'educazione ricevuta nell'infanzia come un
fatto individuale. Jung ha un primo approccio sociologico, unisce antropologia, mitologia...

comprende come l'aspetto culturale generi un problema che non sia solo individuale ma
collettivo.

Inconscio collettivo = base di partenza che si assimila in maniera uguale tra le varie culture.
Poi durante la vita ogni persona li supera o li elabora in maniera diversa.

Jung afferma che vi sono delle analogie strutturali tra forme mentali (pensiero) degli uomini.

L'inconscio collettivo + l'inconscio ''personale'' --> delineano i ''tipi psicologici'', modelli di


personalità e comportamentali attraverso cui la psiche umana è caratterizzabile: sono dei
modelli

di forma mentis, ci rientrano tutti i modelli di psiche.

Due sono quelli principali:

- Uomini dalla psicologia introversa (psichi introverse) --> l'uomo che tiene conto del mondo
a lui estero ma considera più importante le sue sensazioni soggettive, il proprio io.
Mette l'accento sulla propria individualità e specificità. E' più sicuro in merito alle proprie
opinioni, le confronta meno con gli altri.

- Uomini dalla psicologia estroversa (psiche estroversa) --> dà precedenza all'esterno, il


mondo esterno ha un ruolo più importante. Dà ascolto al giudizio degli altri e alle loro
opinioni.

A queste si aggiungono altre categorie:

- Razionale

- Irrazionale

Es. introverso razionale --> afferma con sicurezza le proprie opinioni nel mondo

Es. estroverso irrazionale --> vittima della moda

E poi:

- Sensoriale

- Sentimentale

- Intuitivo

Es. introverso sentimentale --> fa fede a sè ma è in balia dei sentimenti

Es. introverso intuitivo --> coglie nel mondo le regole di come comportarsi.

Prende l'idea di Freud e la pone in ambito moderno --> si considerano i contesti culturali e
sociali, i modelli psicologici dei genitori... si costruisce un individuo COMPLESSO

La sua filosofia è analitica.

Differenza Jung-Freud:

Anche la libido è considerata più complessa, non è più una questione unicamente
individuale.

Per Freud è eros e thanatos, amore e morte.


Per Jung è ''desiderio complesso''. Non c'è solo sessualità nella libido ma anche fame di
potere, potenza, odio verso gli altri uomini, desiderio di battere gli dei.

La sua teoria della libido è totalizzante, non coinvolge solamente il carattere individuale della
persona ma anche collettivo, sociale, etico, morale...

Ne consegue un ripensamento dei complessi:

Es. Complesso di Edipo --> non è un problema individuale del bambino, diventa un
problema di archetipi tramandati.

Nel momento di una seduta non si fanno solo associazioni libere ma anche la tecnica delle
PAROLE STIMOLO, si cerca di capire quali archetipi la persona ha assimilato nella sua
formazione.

Movimento positivista = nasce nella prima metà dell’800, Francia → si sviluppa nella seconda metà dell’800 in
Inghilterra.
Parola ‘’positivismo’’ → esplica lo spirito del movimento.
Positivismo = corrente di pensiero nei confronti del progresso tecnico e scientifico e delle conquiste
dell’uomo moderno. Non è quindi un pensiero astratto (si contrappongono agli idealisti, platonisti, tutte
quelle filosofie di stampo astratto che ricercavano dei principi primi esterni alla realtà).
PERCHÉ’ LA CHIAMIAMO FILOSOFIA POSITIVISTA? → le concezioni dei filosofi positivisti influenzano
la prospettiva umana.
Pur avendo basi scientifiche, il movimento è quindi filosofico.
Punti cardine del periodo: s
- fede nella scienza
- esaltazione del progresso
- critica e condanna alla metafisica
- tentativo di estendere il metodo dimostrativo (geometrico, delle scienze naturale) a tutti i
saperi
In questo contesto nascono l’antropologia e la psicanalisi.
Contesto storico: alle spalle le rivoluzioni francesi
Si parla poi di ‘’morte del positivismo’’ coi totalitarismi → la scienza sprofonda nel buio grazie agli esperimenti
nazisti, la concezione positivista della scienza muore.
Si delineano due correnti nel positivismo:
1- Evoluzionistico → legato alle teorie di Darwin e Spencer → si fonda la teoria biologia dell’uomo come
essere in divenire
2- Sociale → Kont, Mill → prendono le idee nate in biologia evoluzionistica e le trasferiscono in contesto
sociale analizzandone le conseguenze.

CHARLES DARWIN (1809-1882)


Vive le conseguenze della rivoluzione industriale e della borghesia in ascesa (il positivismo è anche
detto scienza della borghesia)
Con la sua teoria sull’evoluzione della specie sradica la concezione cristiana e fissista dell’uomo creato da Dio
completo → introduce l’idea di ‘’uomo in divenire’’
Studia in Inghilterra, si laurea a Cambridge, decide di partire (era biologo) → scopo: fare il giro del globo ed
esplorare le terre note per raccogliere dati scientifici in merito a flora e fauna locali
Sta via più di 4 anni, affascinato dalle Galapagos → arcipelago, scopre che tra le isole vi sono particolari tipi di
tartarughe e fringuelli differenti (appartenenti alla stessa specie ma differenti).
Si domanda la motivazione. Si rende conto che vi è una connessione specie-ambiente (nicchia ecologica). Va
contro i dogmi clericali → negare la Genesi!
Darwin è convinto a pubblicare le sue Tesi grazie alle letture di Malthus (leggi sull’andamento della
popolazione dell’economia → affermava che l’economia cresce secondo andamento aritmetico 1-2-3-4, la
popolazione sale con andamento geometrico 2-4-8 → ad una certa non ci sarà più prodotto x tutti)
Darwin assembla le osservazioni nelle Galapagos e gli scritti di Malthus: capisce che le risorse nel
pianeta crescono in serie aritmetica, le specie con progressione esponenziale → le specie dovranno contendersi
le risorse → principio di lotta per la sopravvivenza.
Vincono le specie che presentano quelle caratteristiche maggiormente favorevoli alla sopravvivenza
in quell’ambiente.
Lamarck → osservò le giraffe, anticipa le teorie di Darwin → non aveva però considerato l’ipotesi di una
modificazione genetica nel tempo
La teoria darwiniana è emblematica → uomo = frutto dell’evoluzione, ne consegue che il racconto biblico
diventa solo allegorico e cade l’idea di uomo somigliante a Dio → per questo Darwin era dubbioso se
pubblicare le sue idee o no.
Importante riflessione: l’uomo oggi è la punta di diamante di un lungo processo di sviluppo/miglioramento
temporale → prima fede ottimistica nei confronti del progresso.
Si afferma la legittimità del processo scientifico.
Prosecutore di Darwin:

HERBERT SPENCER (1820-1903)


Primo a prendere le teorie di Darwin e cercare di farle dialogare con le teorie della Chiesa.
Darwin aveva avuto grande risonanza in Inghilterra e critiche in ambito cristiano cattolico e non.
Era biologo e sociologo.
Secondo Spencer, scienze naturali = dovrebbero seguire la strada introdotta da Darwin (devono
rileggere quindi la storia delle specie), ma dall’altro deve rimanere il compito della Chiesa di stimolare
la curiosità verso l’ignoto. (Religione = si basa su un atto di fede = conoscenza limitata della realtà).

Un altro nome associato al positivismo: AUGUSTE COMTE


Nasce in Francia; pensa che il successo delle scienze del periodo si vada ricercando nel metodo
scientifico.
Afferma che il metodo scientifico in questi anni si è affermato come ‘’religione dei fatti’’ → il metodo si per sé
si basa sulla raccolta di dati che esprimono fatti.
Comte divide la storia dell’umanità in 3 momenti (‘’legge dei tre stadi’’):
1. Stato TELEOLOGICO → stadio dell’uomo antico, agganciato al mondo magico e della superstizione
per spiegare la realtà.
2. Stato METAFISICO → la filosofia è subentrata, con le sue spiegazioni metafisiche ed idealiste,
cercando di trarre dalla realtà dei principi primi che potessero descriverne il funzionamento ponendole
al di fuori della realtà (religiosità filosofica)
3. Stato SCIENTIFICO → ai principi primi si sostituiscono i fatti; trionfa la scienza laica

Spencer e Comte anticipano il pensiero di James Mill e Nietzsche.

JEREMY BENTHAM
Utilitarista. (Utilitarismo = il metro di misura della realtà è l’utile).
Secondo Bentham il positivismo è connesso alla concezione utilitarista della tecnica → nel momento in cui ho
fede nella scienza e nel darwinismo, affermo implicitamente che l’uomo di oggi che ha potere sulla tecnologia è
un uomo che ha sfruttato l’evoluzione della propria specie e le invenzioni nel corso degli anni a suo vantaggio.
Divide utile individuale e sociale:
- Individuale: si concretizza nella ricerca del piacere/evitare il dolore.
- Sociale: simile a Darwin, l’utile sociale si esprime nella politica, e mira al raggiungimento della
felicità più alta possibile per il numero più largo possibile di persone (Darwin: la specie cerca
di sopravvivere, sopravvive quella migliore!)
POSITIVISMO
- istinto tradizionalista, manca un carattere critico, ritengono che sia stato possibile il progresso
scientifico (scienza = forza ripiegabile al nostro servizio, può farci affermare sulle altre specie)
ILLUMINISMO
- carattere rivoluzionario, esaltano la scienza

Comte: suddivisione scienze e rilettura della storia dell’uomo → va riletta in triplice lente, ora l’uomo è maturo
e sa che deve affidarsi alla scienza.

UTILITARISMO (Bentham + Mill)


Filosofia dell’utile. Si può parlare di leggi morali ed etiche attraverso le leggi matematiche.
Per gli utilitaristi il bene è la felicità più alta del maggior numero di persone.
Bene e male sono valutabili dalle singole persone a seconda del piacere o dolore che provocano (es. uomo
trascinato → dall’essere casto per essere approvato dagli altri; → dall’altro prova dolore per la castità
impostagli).
Bentham ci dà 7 parametri da valutare:
- intensità → del piacere procurato (a me o agli altri)
- durata → più importante di un piacere effimero
- certezza → valutare se ha probabilità di successo in termini di piacere
- prossimità → se faccio bene e non si espande, è come non averlo fare
- purezza → ci descrive se l’azione compiuta produce piacere e dolore
- fecondità → quanto il piacere che causo causerà piacere?
- estensione

Bentham cerca di inserire un calcolo di benefici e danno nelle relazioni socialI, si rende conto però di
quanto sia paralizzante e difficile (pg. 219)
L’uomo cerca il piacere per sopravvivenza.

James Mill
→ si accorge dei problemi della teoria di Bentham. Introduce il PRINCIPIO DI ASSOCIAZIONE (associo
sintomi a determinate situazioni/persone) → si forza per prossimità o continuità di eventi esterni a noi.
Semplifica la visione di Bertham, introduce il tempo e l’abitudine.

NIETZSCHE
Supera il positivismo: ritiene che tutti i valori dell’uomo post rivoluzione industriale siano inutili e vani.
L’uomo è illuso di andare verso un progresso che in realtà è solo ideale.
Nietzsche rivoluziona le idee di Marx: le usa come basi ma non in termini economici.
Marx, Freud, Nietzsche: 3 FILOSOFI DEL SOSPETTO → prendono i valori dell’800 e li mettono in dubbio.
Nietzsche si definisce come ‘’dinamite’’, usa metafore ed è difficile da capire.
Nasce nel 1844, muore nel 1900. Vive l’ultimo periodo in manicomio a causa di crolli nervosi, ma qui
continua a scrivere. Episodio determinante: Torino (IT), cercava un clima temperato per curarsi, uscì
una sera dall’albergo in cui alloggiava ma notò un facchino che frustava i cavalli sulla carrozza,
scoppia a piangere e corre a salvarli (li vede come simbolo della condizione dell’essere umano
sottomesso ad altri uomini)

Studia filologia (studio dei testi antichi per capirne l’autenticità) → a 24 anni ottiene la cattedra di filologia in
Basilea (Svizzera)
Si occupa dello studio del mondo classico greco; il suo pensiero parte dall’analisi della tragedia greca.

In giovinezza viene a contatto con A. Schopenhauer e Wagner (musicista e compositore) → da loro assimila
l’atteggiamento pessimista nei confronti della realtà (Schop) e vari elementi nazionalisti (Wagner).
Partecipa ai salotti culturali che Wagner organizzava.
1872 → ‘’La nascita della Tragedia’’
Opera filologica e non filosofica, Nietzsche riprende gli elementi della tragedia e li rilegge in ottica
personale (ampiamente criticato dai suoi colleghi).

‘’Considerazioni inattuali’’. Le sue prime opere hanno poco successo.


Anni ‘80 → 2 opere significative
‘’La gaia scienza’’ (1882) → riprende il concetto della morte della fede e delle religioni (celebre la frase ‘’Dio è
morto’’)

‘’Così parlò Zarathustra’’ (1891)


Scritta interamente usando la metafora.

In casa di cura emerge la figura di Elisabeth Forster Nietzsche, la sorella.


Ha tutti gli scritti del fratello in mano e capisce che sono interpretabili in chiave di estrema destra:
ottiene i diritti sulle opere, li maneggia e li pubblica. Alcune in seguito verranno depurate dalla mano
della sorella.
Nietzsche però fu accusato di essere il ‘’filosofo precursore del nazismo’’ (era infatti antidemocratico e
in parte antisemita, contro qualsiasi tipo di religione).
L’idea del superuomo venne ripresa dai nazisti e vista come un uomo ariano e perfetto che doveva
guidare l’umanità.

Due storici, Holt e Baumer


→ Holt riteneva che senza le teorie di Nietzsche il nazismo non avrebbe avuto vita
→ Baumer lo riteneva un protonazista anticipatore di Hitler

In Nietzsche vi è però la presa di coscienza in merito al fatto che l’uomo non è felice.
Uomo = figlio di un sistema industriale che si pensava avesse migliorato la vita ma ha creato uomini
alienati.

Nietzsche afferma che vi sono 2 categorie nella tragedia, emergono in ‘’La nascita’’, studia la tragedia
di Eschilo, standard della Grecia (personaggi, antagonisti, coro):
‘’Apollineo’’
E’ lo spirito razionale narrativo dei personaggi, gli attori principali raccontano la storia in modo
ordinato (da Apollo, dio della sapienza, la loro storia è razionale ed ordinata)
Coro = presenza che interviene senza preavviso per esprimere i sentimenti dei protagonisti, tragicità.

Nietzsche ritiene che ci si è discostati dalla tragedia originale grazie a Socrate e Euripide
(tragediografo greco che legò le tragedie alla realtà, rendendole discostate dall’ambito mitologico): ciò
ha sconvolto l’equilibrio della tragedia greca.
Socrate fece lo stesso con il senso della vita: aveva cercato di dare un ordine al mondo, di
razionalizzarlo.

Nietzsche ha quindi deciso di sopprimere la linfa vitale, il ‘’dionisiaco’’.


Traccia 3 grandi modalità di relazione apollineo-dionisiaco:
1. Epoca pre-socratica → Apollineo e Dionisiaco dialogavano alla pari
2. Tragedia attica (pre Euripide) → Il coro aveva valore
3. Epoca socratica, euripidica e della razionalizzazione del mondo → uomo nella direzione di poter
usare la realtà intorno a sè a suo piacimento.

Nella sua opera (‘’Considerazioni inattuali’’) riflette in merito al valore della storia: attraverso di essa si
descrive il passato e si razionalizza e assume un valore per Nietzsche quasi negativo → la storia è connessa alla
‘’scienza della storia’’, ha sempre privato il racconto dell’umanità da quell’aspetto passionale e tragico di cui si
fa carico la vita dell’uomo.

‘’Sull'utilità e il danno della storia razionale per la vita’’ → affronta la questione della storia.
Si discosta da Hegel, Marx, Comte + positivismo = non si esalta la linearità della storia, bisogna
cercarne un altro tipo. Nietzsche identifica 3 tipologie di ‘’fare storia’’, mettendone in luce aspetti
positivi (utili per fondare una nuova filosofia) ma anche aspetti negativi.
1. STORIA MONUMENTALE → fatta per ‘’monumenti’’, modalità di vedere al passato tramite i grandi
personaggi positivi o negativi che si sono succeduti nella storia. Vengono presi ad esempio di virtù o
vizi. Tende però a mitizzare il passato. Da un lato aiuta a progredire ma dall’altro fa nascere in noi un
senso di fanatismo (apprezzamento lati positivi senza rendersi conto dei lati negativi)
2. STORIA ANTIQUARIA → approccio agli accadimenti dell’uomo con occhio da collezionista. Porta a
descrivere la storia come una serie di eventi in orgine cronologico/sequenziale di cui io faccio
collezione e che ‘’faranno la polvere’... li ritengo conclusi e non modificabili. Aspetto positivo: ricorda
il passato e gli avvenimenti che ci hanno reso tali.
3. STORIA CRITICA → condanna passato e tradizione. Vede solo gli aspetti negativi di ciò che è
successo. Apre ad una rivalorizzazione del dionisiaco.

Nietzsche elabora una sua personale filosofia: si basa su un forte atteggiamento critico e vuole
portare un approccio storico, genealogico, delle convenzioni e strutture mentali dell’uomo moderno.
Analizza la tragedia greca, ne delinea un’istanza razionale e una passionale. L’uomo moderno fa
storia dell’apollineo (personaggi con doti, eventi cronologici, condanne morali). Il dionisiaco è andato
represso.
L’uomo mito dei positivisti è l’uomo di scienza, le passioni intaccano la realtà scientifica. Si fa carico
unicamente dello spirito apollineo.
Simbolo del fatto che l’uomo stia diventando una macchina ma avverte in sè un senso di vuoto e
mancanza di senso che è un richiamo istintivo della parte dionisiaca a riappropriarsi dei propri
sentimenti.
Nietzsche si rende conto che le passioni vanno recuperate.

Nietzsche porta un argomento: la morte di Dio, o l’uccisione di Dio. (in ‘’la gaia scienza’’)
Emerge come Nietzsche intenda fare da demolitore delle vecchie convinzioni che vedevano la
razionalità al primo posto.
Per Nietzsche bisogna ripartire e rifondare una nuova filosofia, l’uomo deve trasformarsi (in ‘’Così parlò
Zarathustra’’ , conosciuto come passaggio delle tre metamorfosi, Nietzsche sostiene che l’uomo debba
metamorfizzare e passare da uomo a cammello, da cammello a leone e da leone a bambino. Metaforicamente
intende che l’uomo si presenta nella sua piccolezza come un cammello, animale gravato da un peso delle gobbe
simbolo del peso che ognuno di noi ha, il peso della cultura ed istruzione. Deve diventare un leone, simbolo del
liberarsi dal vecchiume, il leone corre verso il cambiamento come deve fare l’uomo → nascita del superuomo o
oltreuomo, colui che si riappropria del suo spirito apollineo e dionisiaco originari e ritorna alla sua essenza
originaria.
Affermerà poi la MORTE DI DIO: duplice chiave di lettura.
- Dio = tutte le filosofie metafisiche, quelle che cercavano di affermare l’esistenza di un’altra
realtà vera che spiegasse la nostra realtà. (Es. Platone, il nostro Dio infero-paradiso). Per
Nietzsche è necessario sradicare ogni tipo di metafisica che veda una realtà eterna e perfetta
come ragione di tutto ciò che accade in Terra.
- Dio = il DIo ucciso rappresenta tutti i tentativi di ordinare e dare una ragione matematica alla
vita (Nietzsche dice no, devo vivermi la vita!)

Idea di Nietzsche: anche definita ‘’illuministica’’. Nietzsche si ispira agli illuministi, vuole ‘’illuminarci’’ in
merito alla reale illusione dell’uomo di dare una vita alla realtà.
TESTO
Parla un uomo folle, è simbolicamente Nietzsche, arriva al mercato e dice che non trova più dio. I laici
ridono di lui. Nietzsche si sente portatore (aggettivi), della teoria del SUPERUOMO.

‘’Queste chiese non sono che sepolcri di Dio’’ = fedi religiose, politiche… sono luoghi che vanno
svuotati, perchè Dio va ucciso. Anzi, per Nietzsche l’uomo l’ha igà ucciso: non crede nella politica,
religione… l’uomo si illude di crederci ancora.

‘’Crepuscolo degli idoli’’ racconta la storia del tramonto metaforico dell’uomo. Divide in sei fasi:
1. Fase dell’uomo filosofico antico → Antica Grecia, inaugurata da Platone (anche detta platonismo), il
primo a formalizzare l’esistenza di un’altra realtà (mondo idee, iperuranio…) che dà senso al nostro
vivere. E’ stato il primo distacco tra apollineo e dionisiaco, il dionisiaco veniva relegato a vizio
2. Avvento del cristianesimo → porta il messaggio in senso religioso, crea l’immagine di Dio
3. Kant e Illuminismo → Kant separava il mondo fenomenico dal mondo noumenico, separa la realtà e
ciò che non conosco.
4. All’apice: il positivismo, Nietzsche vi si schiera contro.
Nietzsche riconosce al positivismo il fatto di essere una dottrina atea.
5. Filosofia nietzschiana
6. Fase dello Zarathustra, annuncia la necessità di un nuovo tipo di uomo

COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA


3 grandi contenuti di ‘’così parlò Zarathustra’’
-questione del superuomo
-questione dell’eterno ritorno
-questione della volontà di potenza

Questi fanno emergere il NICHILISMO NIETZSCHIANO.

Zarathustra (altro nome di Zoroastro, fondatore dello zoroastrismo, diversi secoli a.C., profeta.) =
dopo essersi ritirato sui monti per anni decide di tornare alla civiltà e nei villaggi. Porta ciò che ha
appresso nei suoi anni di isolamento. (diverso da Schopenhauer, che proponeva una sorta di vita
ascetica).

Vuole portare il suo messaggio come sradicamento di tutte le religioni. Scendendo dal monte
Zarathustra incontra varia gente; il suo messaggio è quello di un uomo nuovo, serve un rinnovamento
di umanità.
Uomo = cavo teso tra la bestia e il superuomo. I personaggi che Z. incontra sono uomini normali, che
sono in cammino per diventare superuomini.

SUPERUOMO (ubermensch = oltreuomo)


Capisce che la vita non è razionabile e non è deragliabile in metafisica o religione. Il superuomo sa
sbarazzarsi di tutti i vecchi valori (@ gobbe cammello), si crea valori da sé. (TRASVALUTAZIONE
MORALE)

L’uomo accetta di passare in una fase di sconforto, disorientamento. Uccidendo tutto ciò in cui si
crede (Dio) si perde la bussola. Accetta di sentirsi perso e lo supera.
Diventa la bussola di sè stesso

Superuomo in Zarathustra
‘’Uomini, basta riunirsi in gregge, andate da soli’’. Consiglia di andare via da Zarathustra stesso e di
chiedersi se li ha ingannati; consiglia di avere dubbi in tutto, anche in Z. stesso!
Non vuole diventare una delle ennesime religioni del mondo.
‘’Si ripaga male un maestro se si rimane sempre scolari’’ = fate la vostra strada, toglietemi la corona,
toglietemi l’autorità. Pensate per voi stessi, che succede se la venerazione nei miei confronti crollerà?
Il discorso di superuomo è per pochi o per tutti?
Dalle parole di Nietzsche, non è per tutti sapere affermare i propri valori → CONCEZIONE ELITARIA (di
destra!)
Il superuomo accetta l’ETERNO RITORNO DELL’UGUALE.

QUESTIONE DELL’ETERNO RITORNO


Nella cultura occidentale, il tempo è lineare (retta orientata verso il futuro) modalità edipica
Per Nietzsche, il tempo è circolare, idea ciclica. L'universo è nato, vive, si evolve, un giorno morirà e
si ricostituirà esattamente uguale a come l’abbiamo conosciuto. → metafora?
Nietzsche afferma che di fronte a un’idea del genere, ognuno può avere 2 TIPI DI REAZIONI:
1. Il terrore (l’uomo ancora è cammello, è figlio della tradizione, si trova di fronte alla realtà dei fatti e
capisce che la vita sarebbe un eterno sacrificio → l’occidentale si sacrifica per garantirsi la felicità
futura → prospettiva angosciante).
2. Reagisce (solo coloro che si sono evoluti a superuomini. cercano di godersi ciascun istante della vita,
hanno capito che Dio è morto. L’idea di eterno ritorno è una gioia. Rivivono ogni momento felice.) →
non porta a immoralità nel vivere! non si danno ai piaceri.
Per Nietzsche non esiste l’aldilà.

In ‘’Così parlò Zarathustra’’


Incontra un nano. Discutono. Arrivano ad una porta (simbolicamente: presente) con un arco naturale.
Da qui si divergono due strade (simbolicamente: passato e futuro) che apparentemente una esclude
l’altra.
Il nano mette in risalto che le due strade convergono alla fine: sembrano diverse all'inizio ma alla fine
si uniscono, concezione ciclica.
Zarathustra ha una visione del deserto in cui c’è un contadino accasciato mentre soffoca. Z. gli va
incontro, e nota una serpe intorno al collo dell’uomo, cerca di toglierlo ma non riesce e intuisce
all’uomo di mordere la testa del serpente. Il serpente muore. L’uomo si solleva, è diventato
superuomo.
Uomo che soffoca = occidentale, di fronte all’idea dell’eterno ritorno (il serpente) soffoca, ha paura.
Z. dice di affrontarlo. Facendolo, il pastore si trasforma in ubermensch, prende coscienza in merito
all’eterno ritorno e reagisce.

Il superuomo sa vivere anche senza una guida. Nasce la necessità di ridefinire la sua morale →

QUESTIONE DELLA VOLONTÀ’ DI POTENZA


Nietzsche si rende conto che i filosofi a lui antecedenti non hanno discusso il valore della morale in
sé. Il superuomo è superiore ad ogni cosa, ma anche alla morale? Nietzsche indaga.
Per Nietzsche la morale è un costrutto artificiale dell’uomo, che ne ha costruiti per la società, sè
stesso, obiettivi… generalmente la morale è stata elaborata dai potenti.
(Esempio: Governatore del Messico, ricco, mentre la popolazione vive nelle favelas in povertà. Il governatore
ha paura delle insurrezioni → adotta la morale di tipo cristiano, si esaltano i valori di povertà, umiltà...così che il
popolo prenda come valori la povertà e l’umiltà. Non penseranno a rovesciare il re. ) → meccanismo di tipo
utilitaristico.
Per Nietzsche le leggi sono lo strumento di una morale istituita dal potere.

Ognuno di noi ha una voce interiore, della coscienza, che ci suggerisce cose giuste.
Per Nietzsche è la voce delle élite dominanti proiettata nell’uomo che lo porta a credere che i valori
secondo la quale si comporta siamo veramente suoi.

Nietzsche cerca di riflettere anche sull’evoluzione dei valori nella storia. Le morali sono definibili con
MORALE DEI SIGNORI (dell’Antica Roma, dei forti)
e MORALE DEGLI SCHIAVI (cristiana, votata al sacrificio)
Per Nietzsche ruolo fondamentale: i sacerdoti.
Nell’antichità c’erano i forti, invidiati dai sacerdoti, che per soppiantarli decidono di istituire una morale
opposta a quella dei guerrieri.

L’uomo per Nietzsche deve diventare amorale e fondarne una nuova. Il superuomo ha visto morire
Dio, si è reso conto della circolarità del tempo, dell’origine utilitarista della morale e decide di
sbarazzarsi di tutti questi idoli fondando la propria morale. Per farlo, fa emergere la sua VOLONTÀ’
DI POTENZA. Dà valori propri che ha scelto con la sua testa.

NICHILISMO = atteggiamento distruttivo.


PROSPETTIVISMO = idea per cui ciascun individuo ha la propria prospettiva verso la vita.

07.04.2021

HUSSERL (pg.584)
Inaugura il filone di pensiero della fenomenologia.
Trae spunto dal pensiero di Nietzsche (= l’uomo si è dedicato alla ricerca della realtà in
maniera razionale), per quanto riguarda il nichilismo.
1859, Prossniz, Moravia → vive in Germania e a Vienna, dove muore.
Si forma come matematico e filosofo/pensatore, si appassiona allo studio filosofico delle scienze →
indaga il percorso dell’uomo moderno.
Critica il DOMINIO DELLA TECNICA che caratterizza l’uomo contemporaneo → l’affidarsi alla
tecnologia concreta, meccanica e scientifica → la tecnica per Husserl ha reso il mondo sterile e
oggettivabile, è sciolto dal suo contesto vitale e dalle esperienze di vita.
Tutti gli scienziati e filosofi per H. peccano di intellettualismo = aver considerato gli elementi
della realtà come a lei stanti.
Es. astraggo il Sole, lo studio come stella, dandogli leggi fisiche e tracciandone la posizione.
Es. studio l’uomo come corpo biologico, descrivendogli i sistemi, i muscoli → non è più parte di un
meccanismo più ampio.

Bersòn distingue un TEMPO DELLA VITA (determinato dal vivere quotidiano, esperienze,
sentimenti) e lo separa dal TEMPO DELLA SCIENZA (quello misurabile tramite meccanismi,
il tempo del procedere scientifico).
La separazione vita umana/scienze è infatti frequente tra i filosofi e i pensieri.

L’uomo per Husserl ha quindi perso il senso delle cose che andava studiando, non
rendendosi conto di percepire la realtà come qualcosa di legato a sè.
C’è bisogno di retrocedere abbandonando le scienze cieche e positive recuperando la
consapevolezza che tutto ciò che studiamo nella realtà è frutto della nostra percezione.
Perchè si parla di FENOMENOLOGIA? → fenomeno = ciò che si manifesta. Per Husserl i fenomeni
sono tutto ciò che vediamo e speriamo (= di cui facciamo esperienza) nella vita.
Siamo passivi nei confronti della realtà.
Per Husserl bisogna tornare allo studio della fenomenologia, per riappropriarsi di tutto ciò
che l’uomo ha distanziato da sè a causa della scienza positivista.

Husserl criticato perchè la scienza vuole studiare IL MONDO, ma Husserl dice che il mondo
è solo percezione.
Husserl dice che bisogna tornare al SOGGETTO. Come posso però far valere il mondo
esterno se tutto è relativo? Il mondo esterno esiste?
Bisogna praticare l’EPOCHè, la sospensione del giudizio sia verbale che intellettuale, l’afasia (vedi @
stoici) → deve consistere nel nostro mettere tra parentesi il mondo esterno, mi baso sui miei
fenomeni. Che questi corrispondano al mondo reale o meno io non lo so.
Es. sogno elaborato → posso dargli un ordine cronologico, relazioni di causa-effetto, segnare un
inizio ed una fine.

L’epochè non vuole negare la realtà (come @ Cartesio, mette in dubbio tutto, ma almeno io
che dubito ci sono ed esisto, cogito ergo sum): nel momento in cui io sono un soggetto
pensante esisto.

In questa maniera mi riapproprio del mondo. Mi son reso conto di essere soggetto delle cose, che il
mondo studiato dalle scienze è sterile, e che il mondo esiste perchè ci siamo noi a guardarlo → se non
ci fossimo non ci sarebbe, non sarebbe di per sè fenomeno.

Riprende la questione delle monadi di Leibniz delle finestre sul mondo; ci permettono di fare scienza
in maniera consapevole → sappiamo che tutto ciò di cui siamo consapevoli fa parte della nostra
esperienza e dei fenomeni che a noi si manifestano.

Si pone anche un altro problema, quello dell’ALTRO; gli altri sono frutto della mia percezione, quindi
potrebbero non esistere → potrei interpretare male la realtà ed essere l’unica finestra sul mondo →
Husserl introduce il concetto di EMPATIA.
Empatia = capacità di ognuno di noi di vedere in noi corpi simili al nostro una finestra sul
mondo. (Es. io sono una finestra sul mondo, vedo il mondo come mi appare. Vedo una
persona x e la vedo simile a me, la riconosco in maniera empatica simile a me, percepiamo
il mondo alla stessa maniera).

TESTO (PAG.611)
Il mondo è ‘’mera pretesa d’essere’’, pensiamo che il mondo sia così, ma non è così.
Se metto in dubbio anche l’essere degli altri, metto in dubbio anche cultura, istituzioni…
potrebbero essere tutti dei fenomeni.
Se esso è realtà o fantasia, non è però nulla → so che esiste un fenomeno, questo mostrarmisi del
mondo, e quindi essendo io consapevole esisto. Vi è un collegamento tra io (essere) e
esterno, ed è il FENOMENO.
Nell’epochè io mi colgo come colui da cui deriva tutto il mondo e le esperienze a lui
associate.

14.04.2021
Per i positivisti c’è uno scollamento tra vita-personale e realtà oggettiva che si studia.
Il soggetto per Husserl diventa TRASCENDENTALE: tornando a dar valore all’esperienza
personale, il soggetto trascende la realtà a sè esterna e si fa portatore delle proprie
esperienze. L’uomo è come una radura nel bosco e vede ciò che si abbassa sul bosco
intorno a sé.
Ciò implica la CRISI DELLE SCIENZE MODERNE → Per Husserl, i positivisti hanno sradicato il
mondo dalla nostra esperienza di vita e oggettivarlo. Questo per Husserl è un fattore di crisi, le
scienze vanno incontro a dei pericoli (pg. 592)
Husserl invita gli scienziati a riconnettersi alla vita. Husserl dice che bisogna avere
coscienza che il mondo che analizziamo è parte della nostra esperienza di vita. Io posso
estrarne leggi ma devo capire che non hanno senso.
Il progresso tecnico in campo bellico, lo sviluppo della tecnologia e della bomba che senso
hanno per la nostra vita?
Le scienze moderne, positiviste ed europee non si pongono più il problema. Hanno ottenuto
grandi risultati ma l’uomo si è dimenticato che tutto ciò che si studia sono fenomeni che
devono avere un senso solo per me che li vedo.
PG.612

HEDEGAARD
Nasce in Germania, 1889.
Prosegue la strada inaugurata da Husserl, lo succede nella Cattedra universitaria di Friburgo → nel
‘’33 diventa anche rettore!
Hitler è appena diventato cancelliere, si sta per sbarazzare della Repubblica di Weimar.
Nel 1933 Hedegaard pronuncia un discorso sull’indipendenza dell’uni, che è filonazista.
Quando la guerra finisce l’uni fa un epurazione dei prof supportatori del nazismo, Hedegaard
viene licenziato.
Incontrò Hannah Arendt, la loro relazione poi si interrompe bruscamente, lei era ebrea e una
studentessa.
‘’Essere e tempo’’ opera di H. Vuole tornare ad occuparsi dell’essere.
Essere = più grande categoria che racchiude ogni cosa che c’è.
Si rende conto che l’unico ente che può descrivere l’essere è l’uomo. Definisce l’uomo come
un ESSERCI.
L’uomo è inserito in un mondo ed è consapevole di esserlo.
Hedegaard cerca di capire che senso ha l’esistenza dell’uomo nel mondo.
Siamo inseriti in un essere infinito che non riusciamo a contestualizzare.

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