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La letteratura è luogo di indagine privilegiato per il desiderio.

“solo i grandi scrittori sono capaci di cogliere


questi funzionamenti senza falsarli a favore del proprio io” (Servantes, Proust, Dostoevskij,) Leggi e
meccanismi del desiderio. Al grande romanzo è affidato compito di svelare la verità del desiderio umano in
contrapposizione alla menzogna romantica. La letteratura è in questo modo di pari merito della filosofia,
acquisendo uno statuto speciale all’interno delle scienze umane. Non da definizione di letteratura ma
letteratura come teoria del desiderio. La letteratura non esemplifica, ma descrive. “Menzogna romantica e
verità romanzesca” incipit: L’uomo o ha un Dio o ha un Idolo. Il desiderio non è mai lineare ma è
triangolare e necessita di un mediatore. Flaubert, Madame Bovary desidera sulla base dei modelli della
letteratura di consumo; le sue prime parole dopo il primo appuntamento sono: “anche io ho un amante”.
Stendhal il desiderio non attinge ai propri fondi personali ma ha bisogno di un mediatore. Vi è anche il
mediatore rivalitario. “Perché un vanitoso (vanità e desiderio mimetico) desideri un oggetto gli basta sapere
che qualcun altro, a cui si attribuisce un certo prestigio, desidera già quell’oggetto.
Differenziazione del desiderio mimetico: Mediazione esterna: mediatore rimane esterno all’oggetto
desiderato. Mediazione interna: mediatore e oggetto sono sufficientemente vicini da scatenare rivalità
(distanza spirituale e non fisica).
Io desidero l’essere del mediatore

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