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VESSELLA STUDI DISTRUMENTAZIONE Campendio « appeadice a cura di Alusiro Gianpieri RICORDI VESSELLA STUDI DI STRUMENTAZIONE PER BANDA Compendio e appendice a cura di Alamiro Giampieri RICORDI BE. R. 2465 Indice FLAUTO F. KUHLAU: op. 39 n. 1 CLARINETTO BEETHOVEN: Moderato (dalla Sonatina in sol maggiore) F, KUBLAU: op. 20-n. 1 F. KUHLAU: Andantino op. 88 n. 3 F. KUHLAU: Sonatina 2° op. 66 SAXOFONO M. C. FISCHER: Preludio MENDELSSOHN: op. 72 n. 1 MENDELSSOHN: Romanza senza parole op. 53 n. 4 OBOE . G. F..HANDEL: Largo (dalla XII Sonata per Violino e Basso) MENDELSSOHN: Terzetto degli Angeli nell’Oratorio Elia FAGOTTO G. F. HANDEL: Andante dalla IX Sonata per Traversa e Basso R. WAGNER: La Cena degli Apostoli G. F. HANDEL: Aria (dalla V Sonata per 2 Violini e Basso) F. SCHUBERT: Valzer op. 67 n. 15 C. M. WEBER: op. 5 Variazione V SARRUSOFONO STRUMENTI DI OTTONE A BOCCHINO CORNO G. ROSSINI: Guglielmo Tell, atto II F. SCHUBERT: Letzte Walzer, op. 127, Trio del n. 11 V. NICOLAI: Poco Allegretto (dal Rondd della Sonata op. 11 n. 21) F. SCHUBERT: Trauerwalzer, op. 9 n. 2 FLICORNO MENDELSSOHN: Rassegnazione (Coro a 3 voci) MENDELSSOHN: I] giorno del Signore (Canto a 4 voci) G. LANGE: Festa nel bosco, op. 203 2. 8 DITTERSDORF: Minuetto (dal Quartette in- do maggiore) TROMBA . G. VERDI: Otello (Finale atto III) K. M. KUNZ: Corteggio (dall’op. 15) K. M. KUNZ: Corteggio (dall’op. 15) TROMBONE BEETHOVEN: Canto di monaci (Guglielmo Tell di Schiller) J. S. BACH: O Gott frommer Gott (Corale dalla 1° Partita) F. SCHUBERT: Dallo Scherzo del Quintetto op. 163 J. HAYDN: Minuetto (dalla Sinfonia in mi bemolle) pag. wv vyyyy vvvuey ¥ VVyYy we vyvyy yvyYy vuYVY. vvyyuy 16 WW 18 20 21 25 26 28 30 32 33 34 36 37 37 39 4) 48 “49 50 51 52 REESE 67 70 77 72 75 8 79 85 STRUMENTI A PERCUSSIONE A SUONO DETERMINATO pag. 87 STRUMENTI A PERCUSSIONE A SUONO INDETERMINATO > 91 CONCLUSIONE > 96 APPENDICE - > 98 G. DONIZETTI: Lucia di Lammermoor - atto III @ 106 G. PUCCINI; La Bohéme - atto IV > 107 P. MASCAGNI; Guglielmo Ratcliff - I] Sogno > 107 G. ROSSINI: H Viaggio a Reims - Sinfonia > 107 G. VERDI: Uf Ballo in maschera - atto II] > 108 G. ROSSINI: Guglielmo Tell - Sinfonia > 108 G. DONIZETTI: L’Elisir d’amore - atto II » 109 ye: GIORDANO: Fedora - atto II > 109 G. ROSSINI: Il Barbiere di Siviglia - Sinfonia > 110 G. VERDI: Ernani - atto III > Wi U. GIORDANO: Fedora - atto I » Ni U. GIORDANO: Fedora - atto III > 11 G. ROSSINI: Guglielmo Tell - Sinfonia » 112 U. GIORDANO: Andrea Chénier - atto IIT > 112 G. VERDI: Rigoletto - atto II > 2 G. PUCCIN}: Madama Butterfly - atto II > 113 A. PONCHIELLI: La Gioconda - Danza delle ore » 113 P. MASCAGNI: Cavalleria rusticana - Intermezzo > 14 G. ROSSINI: I] Barbiere di Siviglia - brano tratto dalla Sinfonia: (per orchestral 2 6 (per piccola banda) > 121 (per media banda) ’ 126 . (per grande banda! » 131 G. PUCCINI: Turandot - brano originale per tenore, coro ¢ orchestra > 135 G. PUCCINI: idem (per media banda) > 142 All’ Illustre Maestro Giorgio Federico Ghedini AVVERTENZA In questo « Compendio» che, per desiderio della Spett. Casa Editrice, deve essere contenuto in un solo volume, ho condensato in poco spazio le nozioni teoriche e ridotto proporzionalmente la mole degli esempi pratici di strumentazione. Penso che da cid non ne derivi danno allio studente il quale, per potere apprendere e assimilare la materia in oggetto, ha bisogno di brevi e chiare nozioni e di consultare semplici esempi che non ol- trepassino la sfera delle cogniziont progressivamente acquisite nel corso dei suot studi. Per éoordinare € aggiornare il lavoro ho dovuto provvedere alla rielaborazione di tutia la parte teorica aggiungendovi anche molto del mio sia per le noziont teoriche sia per quelle sulla teenica ¢ sullimpiego dei vari strumenti; ho pure arricchito it volume di un’ importante “Appendice,, contenente utili suggerimenti ed esempi pratici di strumentazione bandistica, e Pho corredato delle figure di tutti gli strumenti trattati. ED sottinteso che chi si accinge allo studio della Strumentazione per Banda deve avere familiarita col Contrappunto per essere in grado di valutare Vimportanza di ogni singola parte nell’insieme della composizione da trascrivere ¢ trattarla conseguentemente, oltre ad avere sufficiente cognizione del tim- bro degli strumenti che compongono la Banda stessa. Cid specificate, debbo aggiungere che ho la ferma persuasione che questo « Compendio » conse- gua ottimamente lo seopo per il quale é stato compilato, non senza avvertire che soltanto wna lunga esperienza professionale aiutera a raggiungere la necessaria sicurezea per potere strumentare con suffi- ciente cognizione di causa. ALAMIRO GIAMPIERI Milano, Gennaio del 1954. ER. 2465 LA BANDA Scopo della Banda é@ quello di dilettare ed educare. Destinata com’é, specialmente in Italia, a suonare nelle piazze, essa si trova naturalmente a diretto contatto del popolo e riesce quindi il mezzo pit adatto per migliorarne il gusto artistico, divulgando quei capolavori musicali di ogni tempo e di ogni nazione, che possono essere acconciamente ridotti per un complesso di strumenti a fiato. Finora i maestri celebri si servirono poco della Banda come mezzo diretto per estrinsecare le loro eoncezioni artistiche: & pur vero perd che soltanto da poco tempo, per i perfezionamenti ap- portati agli strumenti a fiato, la Banda é divenuta tale complesso da poter indurre anche grandi in- gegni a scrivere originalmente per essa. Da questi potremo avere in particolar modo splendidi esempi in composizioni di carattere eroico, pastorale, religioso, funebre ¢ in una parola in tutte quelle, per le quali essi potranno ravvisare un complesso di soli strumenti a fiato pit: adatto e pit efficace del- VOrchestra. Dal loro genio potremo veder fatto tesoro dell’immenso campo, tuttora inesplorato, degl’impasti e delle combinazioni foniche che pud offrire la Banda; auguriamoci percid che anche questa possa avere in breve volger di tempo una letteratura sua speciale e suoi propri capolavori. La Banda & un complesso organico di strumenti a fiato (a bocca, ad ancia e a bocchino) e di strumenti a percussione, formato con criteri d’arte e destinato a suonare o all’aria aperta o in ambienti vasti- Gli elementi costitutivi della Banda si possono dividere in quattro categorie: I - Strumenti a bocca, ad ancia, a piva. IL - Strumenti a bocchino di timbro seuro. Ill - Strumenti a bocchino di timbro chiaro. IV - Strumenti a percussione. Alla prima categoria appartengono: Flauto, strumento a bocca; Clarinetto e Saxdfono, strumenti ad ancia semplice; Oboe, Fagotto ¢ Sarrusdfono, strumenti ad ancia doppia o piva. Gli strumenti a bocchino di timbro scuro sono due: Corno e Flicorno. Gli strumenti a bocchino di timbro chiaro sono due: Tromba e Trombone. Gli strumenti a percussione sono: A suono determinato: Timpani, Sistro (Carillon) Campane ed altri. A’ stono indeterminato: Tamburo, Cassa Rullante, Grancassa, Tamburo Basco, Piatti, Lam-Lam, Triangolo, Nacchere o Castagnette ed altri. Considereremo ciascuno degli strumenti delle tre prime categorie nel suo tipo fondamentale e nella famiglia o quartetto che da esso ha origine, e daremo degli esempi pratici per l’'impiego isolato di ogni singola famiglia. Seguiranno progressivamente le combinazioni di elementi di tipo diverso VYaggruppamento di pit: famiglie e lo studio dell’intera partitura. G. RICORDI & C. Editori, MILANO ANN@ MCMLV Tutti i diritti riservati - Tous droit réservé - All rights reserved. (Copyright MCMLI, by €. RICORDI & Co) E, B, 2465 RISTAMPA 1985 (PRINTED IN ITALY) é IMPRIME EN ITALIE, FLAUTO (In francese: la Flute - les Flutes - in tedesco: die Flite - Die Floten) E’ strumento antichissimo che ha subito molte trasformazioni. Il Flauto attuale si chiama Flauto Traverso o pit’ semplicemente Flauto. La sua colonna daria & messa in vibrazione dalle intermittenze che nascono dal soffio diretto contro ’angolo di un foro laterale situato nella parte superiore dello strumento e che serve d’imboccatura. Tl tubo del Flauto puéd essere di legno, di avorio, di argento o di qualsiasi altro metallo: la materia non ha influenza sul timbro. L’apertura graduale dei fori, diminuendone progressivamente la lunghezza, produce la scala diatonica di Re: per i semitoni sono necessarie le chiavi. Con dodici diverse posizioni si hanno i suoni fondamentali dal $54 ee 3 aumentando la spinta del fiato, e per conseguenza la pres- sione dell’aria, con le medesime posizioni si ottengono gli stessi suoni nella te ottava superiore a BAe & -Le note piii acute vengono prodotte come 12.™°, 15.™° 0 17.™° di aleuni suoni fondamentali, e precisamente cosi: T——jre SOG “oe7 15° 17% , £ ft Il Flauto si scrive in chiave di violino. La sua estensione, con tutti i gradi cromatici, é la seguente: 'e'tf2 SSS L’estensione migliore ove il Flauto pud dare maggiore risultato in Banda é quella compresa fra le note segnate con minima. Pud perd scendere anche oltre quel limite, o salire nell’acuto specie nel forte e nel fortissimo. Lo strumento tipo della famiglia @ il Flauto in Do, i eui suoni eorrispondono perfettamente alle note segnate. Oltre al Flauto in Do, esistono: a) il Flauto in Re b, accordato alla seconda minore al disopra; b) il Flauto in Mi b, detto anche Ferzino, accordato alla terza minore al disopra. (*) Quando nei prospetti per l’estensione dei singoli strumenti si trovano note sormontate da -——1 deve intendersi che quelle note, salvo assoluta necessita, sono da evitare: 0 perché di difficile emissione o perché in Banda non danno risultati apprezzabili. In linea generale le note buone da adoperare sono quelle comprese tra figure di minima. EB cid valga come regola generale per tutti gli strumenti. Sappiamo gia che il Flauto tipo in Do emette i suoni corrispondenti alla loro segnatura; percid eseguendo $5 col Flauto in Do otterremo | Gli altri Flauti, mvece, a causa della loro differente accordatura, emettono suoni diversi da quelli segnati. Infatti eseguendo eS col Flauto in Re b otterremo Bs, ed eseguendo parimenti — col Flauto in Mi 6 otterremo aS. Ne consegue che per otitenere lo stesso cs del Flauto tipo in Do bisogna scrivere = per il Flauto in Mi b. per il Flauto in Re b, e Oltre ai tre Flauti nei toni di Do, di Re b e di Mi b, esistono pure tre Piccoli Flauti o Ot- tavini negli stessi toni di Do, di Re b e di Mi b. I suoni di questi tre Ottavini corrispondono al- Yottava superiore dei tre Flauti nelle rispettive tonalita. Abbiamo dunque: Nella tonalita di Do, a) Flauto in Do (non traspositore): da la nota seritta; b) Ottavino in Do: corrisponde all’ottava superiore del Flauto in Do; da la nota un’ot- tava al disopra di quella scritta. Nella tonalita di Re 5, a) Flauto in Re 6 (traspositore): da la nota una seconda minore al disopra di quella scritta; b) Ottavino in Re b: corrisponde all’ottava superiore del Flauto in Re b; da la nota una nona minore al disopra di quella scritta. Nella tonalita di Mi 0b, a) Flauto in Mé b (traspositore): da la nota una terza minore al disopra di quella scritta; 6) Ottavino in Mi 0b: corrisponde all’ottava superiore del Flauto in Mi b; da la nota una ‘decima minore al disopra di quella scritta. Tanto il Flauto in Mi 6 quanto |’Ottavino in Mi b sono caduti in disuso. Il Flauto in Re b e ’Ottavino pure in Re b sono ancora adoperati, ma raramente. Poiché nella Banda s’*impiegano pit sovente le tonalita con molti bemolli, essi hanno lo scopo di facilitare l’ese- euzione dei passi non troppo agevoli per lo strumento in Do. Nel corso del nostro lavoro ci varremo soltanto del Flauto in Do e dell’Ottavino pure in Do, che oggi si possono considerare di uso generale. Il Flauto é@ il pit agile degli strumenti a fiato; conviene egualmente ai passi rapidi diatonici o cromatici, legati o staccati, agli arpeggi, ai salti fra note assai distanti, ai trilli, eee. Si presta inoltre per le note ribattute che si ottengono mediante il doppio e il triplo colpo di lingua: Allegro moderato L'impiego del Flauto nella Banda non si pud considerare dal lato eminentemente poetivo del suo carattere: questo si riscontra meglio nell’Orchestra o nella unione di pochi strumenti per la musica da camera. Nella Banda esso occupa un posto importante per gli a solo: questi, se original- mente sono seritti con passi di virtuosits e di bravura, difficilmente si possono affidare ad altri strumenti. Nelle partiture per piccola Banda si segna un solo Flauto; nelle altre se ne segnano due, e ambedue rendono utili servigi, sia associati opportunamente ad altri strumenti, sia impiegati per addolcire le note acute dei Clarinetti, ecc. (*) L? Gttavino (In Francese: Petit Flute - in tedesco: Kleine Flote) ha la seguente esiensione: co Ricordarsi che i suoni corrispondono un’ottava al disopra della segnatura. L'impiego dell’Ottavino conviene nella musica di carattere giulivo, o per effetti violenti come di tempesta, o per le scene di carattere infernale e feroce. Perd non bisogna generalizzarne uso per non cadere nella volgarita. L'impiego dell’Ottavino risulta molto utile anche come continuazione verso Pacuto di un passo iniziato dal Flauto, o da altro strumento, che salga oltre la loro estensione: Originale Ottavino Lotsa eassee let? Flauto pire eee : In questo inizio del nostro lavoro, dove gli strumenti sono trattati per famiglie isolate, il Flauto non ha grande importanza; avremo peraltro oceasione di meglio rilevar- ne i pregi studiando le unioni di pit famiglie. Pur tuttavia presentiamo un esempio di composizione per soli Flauti. (*) Non é@ necessario ne indispensabile segnare due parti distinte di Flauto. B’ invece necessario dispor- re di due Flauti per ottenere una sufficiente sonorité. Questi due Flauti possono anche suonare all’ unisono. E cié valga come regola generale per ogni famiglia di strumenti. F. KUHLAU -0p.39, N° 4. Adagio ma non troppo —. — = — . con gusto Flauti reat Ssisete SAI TT Tf te iy ER. 2465 CLARINETTO (In francese: la Clarinette, les Clarineties; in tedesco: die Klarinette, die Klarinetien) Fra tutti gli strumenti della Banda il Clarinetto tiene il primo posto. Anche considerato nelle varie espressioni sotto cui si presenta, costituisee un quartetto completo che pud essere la base di una Banda bene organizzata, paragonabile, relativamente alla sua importanza, al quartetto ad arco dell’Orchestra. Fu inventato nel 1690 dal tedesco Oristoforo Denner, per una trasformazione del- Vantico Chalumeau, ed & generalmente costruito in legno oltre che in metallo. Tl Clarinetto é formato da un tubo cilindrico che risuona per mezzo di un’ancia semplice fis- sata sul piano del bocchino. Essendo formato da un tubo cilindrico da gli armonici dispari. Mediante l’apertura del portavoce che divide la colonna d’aria, i suoni fondamentali sono riprodotti alla do- dicesima, o doppia quinta, cid che comunemente dicesi quinteggiare del Clarinetto. Il Clarinetto si scrive in chiave di violino. La sua estensione é di tre ottave e una sesta minore: Registro acuto 0 Clarinetio com Z Registro grave 0 Chalumeaw oa B Ad eccezione delle note pit basse che sono penetranti, il registro grave ha un timbro cupo e dolce mentre il registro acuto brilla per vivacita e chiarezza. Fu anzi per la sua voce chiara che il registro acuto venne chiamato Clarinetto, nome che in seguito passd ad indicare l’intero strumento. Del Clarinetto esiste una numerosa famiglia distinta in: a) Olarinetti Piccoli .......... nei toni di La b, Mi be Re; b) Clarinetti Seprant (o ordinari) nei toni di Do, Si b e La; ce) Clarinetti Contralti .......... nei toni di Fae Mi b; d) Clarinetti Bassi ............ nei toni di Do, Si b e La; e) Clarinetii Contrabbassi ...... nei toni di Fa e Mi b; £) Clarinetto Contrabbasso ..... . nel tono di Si db. I Clarinetti in uso nella maggior parte delle Bande sono: a) Clarinetti Piccoli nei toni di Za b e Mi b; b) Clarinetto Soprano .......... nel tono di Si b; 3 g c) Clarinetto Contralto.......-.. nel tono di Mi b; & a d) Clarinetto Basso ............ nel tono di Si b. Contralto (*) Nelle Bande molto numerose @ in uso,anche i) Clarinetto Contrabbasso. 10 I Clarinetto pit antico, tipo primitivo di tutta la famiglia, @ quello Soprano in Do che legge in chiave di violino e da i suoni nella vera corrispondenza della chiave. Gli altri Clarinetti sono traspositori; leggono ugualmente in chiave di violino, ma il loro Do produce il suono di La 6, Wi b, o Si b, cio’ la nota del tono in cui sono accordati gli strumenti me- desimi. Inoltre i Clarinetti Piccoli danno quella nota rispettivamente alla distanza di sesta minore e terza minore al disopra della segnatura; gli altri Clarinetti la danno rispettivamente alla distanza di seconda maggiore, sesta maggiore e nona maggiore al disotto della segnatura: te ie se 2 Clarinetto Piccolo in La b at 4 oe SSgeee Me Suoni reali Clarinetto Piccolo in Mi b Suoni reali Clarinetto Soprano in Sib Suoni reali Clarinetto Contralto in Mi b Suoni reali Clarinetto Basso in Sib Suoni reali Questa differenza tra nota segnata e suono prodotto la troveremo in quasi tutte le famiglie degli strumenti a fiato che hanno una scala uniea, sempre in chiave di violino, perché il punto di partenza @ sempre dalla tonalita di Do, 0, per meglio dire, dagli strumenti accordati nella tonalita di Do, i soli che danno i suoni corrispondenti alla nota segnata. I sistema di una scala unica fra i diversi elementi di una famiglia é il pit razionale, inquantoché stabiliscé una costante e generale corrispondenza fra diteggiatura e lettura. Nel 1777 si costrui una specie di Clarinetto Contralto che dal nome del suo inventore (il fab- bricante Horn di Passau) fu chiamato Basset Horn corrispondente al Cor de Basset dei Francesi e al Corno di Bassetio degli Italiani. Esso fu usato da molti celebri maestri come strumento a solo, o in unione ai Clarinetti ed altri strumenti a fiato, in aleune composizioni Jiriche e sinfoniche. Il Corno di Bassetto é accordato nella tonalita di Fa ed ha una terza maggiore di pit che il Clarinetto Contralto nel registro grave: la sua campana é a forma di pera. came nel Corno Inalese. sove Wa x itvera Inops 4 ts ogsvauvuLNoo 4 aH wT OSSVadVULNOD py uy OSSVdEVHLNOD wy uy ossva qisuy ossva ocr 4 ossva tw aE OLTVULNOD vg Hy OLIVULNOOD wey Uy ONvUdos qa uy onvuaos og uy ova dos ay wy o10901d qe O10991d qua uy o'1099 1d WZNAGNOdSIHHOD V1 4 ANOISNALSHA Wad VIOAVL- [TL LANIMVIO Come abbiamo gid detto, la famiglia dei Clarinetti, nella Banda, va paragonata al quartetto ad areo nell’Orchestra. In una Banda bene organizzata almeno un terzo dei suonatori dovrebbe essere rappresentato dalla famiglia dei Clarinetti. Diamo opportune indicazioni per Vimpiego di ogni singolo elemento di questa importantis- sima famiglia. Clarinetio Soprano, — Il Clarinetto Soprano @ Velemento pit importante della famiglia. E’ il Violino della Banda. Ad esso possono essere affidati passi di agilita, arpeggi, trilli, tremoli, nonché eanti larghi propri della quarta corda del Violino, in unione ai Saxofoni e ad altri strumenti, specie se di timbro scuro. Ti Clarinetto non ha il doppio e iltriplo colpo di lingua come il Flauto. Pur tuttavia gli riescono bene i passi staccati purché non se ne abusi. Il modo migliore di adoperare i Clarinetti Soprani nella Banda é quello di dividerli, come i Violini del’Orchestra, in primi e secondi, salvo poi a suddividere ancora ciascuna delle due catego- rie in due parti secondo le esigenze della. composizione. Occorrendo, si aggiunge pure una parte speciale di Clarinetto principale o solista. Diamo qualche breve esempio di come si possono disporre le varie parti. Nella distribuzione degli accordi sara bene evitare il pit possibile Pintervallo di quarta fra elementi della stessa categoria, perché & debole e poco armonioso: Passabile Meglio = = Clarinetti Soprani I In un tempo veloce le note ribattute possono essere sostituite dal tremolo: Allegro Oppure =~ (Wy) 2 Clarinetti Soprani — = ae =, = Per ottenere effetti speciali, per ovviare a eventuale stanchezza dei suonatori o per attenuare difficolt’ tecniche, si puo ricorrere al frazionamento del disegno musicale: d Apis 47 ete l hy 2 Clarineiti: Piccoli. — Tl Clarinetto Piccolo in Mi b, impropriamente detto anche Quartino, ha all’incirca le stesse caratieristiche di quello Soprano in Si b del quale ne continua i disegni verso ’acuto, anche in unione al Flauto ¢ all’ Ottavino. Del Clarinetto Piccolo in Mi b si scrive una parte per la piccola Banda, due parti se la Banda e ben formata o completa. 13 Nelle Bande ad organico completo non deve manecare il Clarinetto Piccolo in La b, detto anche Sestino. L’efficacia di tale strumento, specialmente nel registro acuto, non pud in verun modo essere sostituita da Flauti o Ottavini. (*) Clarinetio Contralto. — Il suo stesso nome denota l’impiego che se ne deve fare in una Banda bene organizzata, specie se con strumenti a fiato si vogliono rendere brani orchestrali. Esso sta al Clarinetto Soprano come la Viola sta al Violino. La sua leggerezza, in certi movimenti di accompa- gnamento che escono dai limiti del Clarinetto Soprano, sta a provare la necessits di tale strumento. Per dimostrare l’utilitad del Clarinetto Contralto fermiamo la nostra attenzione sul passo seguente: Clarinetto Soprano in Si b L’effetto & dubbio perché il passo, affidato al Clarinetto Soprano, si trova in un registro in- colore e quasi afono. Affidando lo stesso passo al Clarinetto Contralto in Mi b, avremo: a ne tates e Veffetto sara soddisfacente perché quel passo sara eseguito in un registro migliore del precedente. Del Clarinetto Contralto si segnano due parti. Clarinetto Basso. — Questo strumento, detto anche Clarone, ha grande importanza nell’im- piego della famiglia isolatamente o nel quartetto, propriamente detto, in cui rappresenta il Violon- cello. In questa qualita del resto sarebbe sempre utile nella Banda, adoperandolo sia negli a solo, sia in qualche movimento speciale di accompagnamento, sia insieme a Fagotti e Saxofoni in un canto all’unisono. Mancando, come generalmente accade, il Clarinetto Contrabbasso, esso rappresenta il basso della famiglia dei Clarinetti. Di questo strumento se ne segnano due parti. Tl Clarinetto Basso, specialmente in Germania, si usa scrivere anche in chiave di basso: ab- biamo cosi due notazioni distinte per la chiave di violino, luna adoperandola da sola, l’altra quando é proseguimento della chiave di basso: In chiave di violine 6 ; == S £ ece. gFeF - 2 In chiave di basso e violino = ~o ¥. —" ecc. b. Suoni reali ; £ —— eee. vee (*) Per porre termine alla equivoca nomenclatura di questi due strumenti e anche per uniformarla a quella in uso in altre famiglie, sarebbe bene che il pit acuto tosse chiamato Clarinetto Sopracuto in La b e Valtro Claré- netto Sopranino in Mé b. ER, 2465 14 Disponendo dei vari Clarinetti ¢ volendo scrivere un brano di colore uniforme che vada nel- Pacuto e nel grave, potremo evitare di ricorrere all’aiuto di strumenti di altre famiglie regolandoci come appresso: e ffs f, Originale eo — este fft0..~ Clarinetto Piccolo in Lab = ot |e Clarinetto Soprano in Sib 5 = oo a! Clarinetto Basso in Si b = = ao sgae os Resta inteso che molte delle nozioni di indole generale date per Ja famiglia dei Clarivetti val- gono anche per ogni altra famiglia sempre, naturalmente, in relazione alle particolaxi possibilita degli elementi che la compongono. I primi esercizi pratici per Vimpiego dei Clarinetti debbono essere fatti sopra composizioni vocali a tre, a quattro e a pill parti: si tratta naturalmente di pure e semplici trascrizioni, per le quali sono sufticienti le cognizioni fin qui esposte circa Vestensione, i registri, la corrispondenza della scala negli clementi che si debbono adoperare. La distanza fra una parte e Valtra deve mantenersi inalterata; non @ necessario modificare il movimento delle parti, ne aggiungerne di nuove. Si deve scegliere Ia tonalitd pit adatta, che deve sempre essere vicina a quella originale del pezzo da trascrivere, salvo eccezioni consigliate da ragioui di studio. Diamo un breve esempio di trascrizione per quattro Clarinetti. Corale N° 8 (Dal Libro dei Corali, Ed. Peters, N° 1423) (*) Originale ece. Soprano in Sib I Soprano in Si bu ece. Clarinetti Contralto in mb Basso in Sib uibro dei Corali,, si presta ottimamente per qnesto genere di trascrizioni da realizzare per ogni ©) Questo ¢ singola famiglia e per pitt famiglic riunite. ER. 2465 45 Lo stesso brano nel tono originale: Soprano in Sib I Soprano in Sib ecc. Clarinetti Contralto in Mi b Basso in Sib Abbiamo detto pitt sopra che in queste trascrizioni non sono necessarie modificazioni o ag- giunte di parti; questo peraltro non deve intendersi alla lettera. Nell’adattare a strumenti una com- posizione scritta originalmente per voci, il gusto potra consigliare qualche modificazione nel movi- mento delle parti. Rispettando sempre le regole dell’armonia, un salto evitato ad arte nell’originale si potra forse accettare volontieri nella trascrizione; un basso che scende di 5* o di 6* si potra far sa- lire rispettivamente di 44 0 di 34, ece. Per trascrivere una data composizione per pitt strumenti pud anche essere necessario il rad- doppio o lo scambio delle parti, pur che non se ne modifichi il movimento. I raddoppi delle parti hanno luogo prima nella parte grave, e poi nella parte superiore: pil raramente nelle parti intermedie. Gli scambi di parti invece si fanno fra le parti di mezzo; mentre evidentemente ¢ impossibile lo scambio della parte di soprano o di basso con un'altra qualsiasi. Gli esercizi di trascrizione consigliati renderanno franca la mano dello studioso. In un secondo tempo egli si accingera a trascrivere, sempre per Clarinetti, composizioni scritte originalmente per Pianoforte, Organo e Quartetto ¢’Archi. Lo studio degli esempi di trascrizione che facciamo seguire facilitera il compito allo studioso, anche per cid che si riferisce alle lievi modifiche che in essi si riscontrano rispetto all’originale. Non abbiamo creduto di fare osservazioni su ciascun esempio: gli originali delle composizioni posti al disopra ce ne dispensano. Dobbiamo perd una volta per tutte dichiarare che le trascri- zioni che noi presentiamo uon escludono che quegli stessi brani possano essere in altri modi traseritti. ER. 2465 16 BEETHOVEN - MODERATO (dalla SONATINA in Sol maggiore) =~ a Pianoforte wr :¢ | Soprani % | in'sib a a 5 Basso in Sib 4 D.C.al % poi segue ER, 2465 Clarinetti [ Pianoforte Soprani in St Contralto in Mib Basso in Sib ( F. KUHLAU - Op. 20, N04. Andante =~ Pp BP doice PB dolce ER. 2465 eresc. 47 F. KUHLAU - ANDANTINO - Op.88,N? 3. Pianoforte p con espressione Soprano Solo in Sib p |con espresstone I g | Soprani in Si b 3 a 5 T t 5 Contralto in Mib Basso in Si ER. 2465 419 < d Sy o + <> espressivo smors. mh I OR ————~_ Ipaco eresc. —_—— + fal deliente P eg — of F a a P delionto—f. > ER. 2465 F. KUHLAU-SONATINA 2?-Op.66. Andantino i¢,>> , Primo Secondo Pianoforte a 4 mani 1 Piccolo in La 1 Piccolo in Mib 4 Soprani I in Si 2 Soprani I in Si Clarinetti 2 Contralti in Mi 1 Basso in Si 1 Contrabbasso espress. ~~ — ER 2465 “Rd SAXOFONO (In francese: Sarophone - in tedesco: Saxophon) Nel 1840 il noto fabbricante belga Adolfo Sax, figlio, inventd il Saxdfono, strumento di ottone con beeco ad-ancia simile a quello del Clarinetto. Il Saxofono ha un timbro assolutamente speciale e caratteristico leggermente velato, ma di una sonorita intensa. La sua potenza di voce si pud caleolare almeno tripla di quella del Clarinetto. La scoperta di questo strumento fu, per la Banda specialmente, un acquisto inestimabile. Per mezzo di una serie di chiavi, aprendo dei fori laterali disposti in maniera da diminuire progressivamente la lunghezza della colonna d’aria, il Saxofono ottiene in suoni fondamentali i quindici primi gradi della scala cromatica di cui dispone: be) he + Con l’aiuto del portavoce e con le medesime posizioni dell’ottava bassa si hanno le note: | waptepte tie tf ae zg ie 2 £ I suoni pit acuti della sua estensione = si ottengono per mezzo di quattro chiavi supplementari situate nella parte superiore dello strumento. Tl Saxdfono si scrive in chiave di violino. La sua estensione é di due ottave e una quinta mi- nore: rq £ be) he + FH Non tutti i Saxofoni sono forniti delle chiavi supplementari per le ultime due note acute; miglior partito & quello di non oltrepassare il Re acuto. Sara bene evitare anche le note gravi, saivo assoluta necessita. Del Saxofono esiste una numerosa famiglia distinta in: a) Sawvofont Sopranini...... nei toni di Fa e Mi b, b) Saxofoni Soprant nei toni di Do e Si b, ce) Sazxofont Contralti nei toni di Fa e Mi b, d) Saxrofoni Tenori ... nei toni di Do e Si b, e e e) Saxofoni Baritont ...... nei toni di Fa e Mi }, f) Sawofoni Bassi ........ nei toni di Do e Si b. Nella Banda si adoperano i Saxofoni nelle tonalita di Si b e Mi b, con sovente esclusione dei due estremi. Percié sono generalmente adoperati i seguenti quattro: a) Sawofono Soprano . . . nel tono di Si d, b) Saxofono Contralio. . . nel tono di Mi d, ce) Saxofono Tenore . . . nel tono di Si b, d) Saxofono Baritono . . . nel tono di Mi b. Il Saxofono Soprano in Do é il solo che abbia la segnatura corrispondente all’efietto reale dei suoni. Nello stesso modo che i Clarinetti gli altri Saxofoni sono traspositori; leggono ugualmente in chiave di violino, ma il loro Do produce la nota del tono in eui sono accordati gli strumenti e la produce alla rispettiva distanza di seconda maggiore, sesta maggiore, nona maggiore e tredicesima maggiore al disotto della segnatura: 2 22: Saxofono Soprano in Si b Suoni reali Saxofono Contralto in Mi b se Suoni reali Saxofono Tenore in Sib Suoni reali Saxofono Baritono in Mi b Suoni reali * Oe so4e Ua YWZNAGNOdSIYHOD V1 9 ANOISNALSAA Wad WIOAVL- [NOHOXYVS vivau iNons qrs ur ossva 4 te wt ONOLIWVE 4 as ur SU0NaL 4 a HY OLTVULNOD qs 4 oNVudos que ONINYUdos rT 24 I Saxofoni hanno le seguenti caratteristiche: Il Soprano & strumento eminentemente cantabile. Oltre che poterlo impiegare come solista, anche in sostituzione dell’Oboe e qualche volta anche del Corno Inglese, si pud unire ai Clarinetti in frasi melodiche. Non @ adatto per i disegni d’ accompagnamento. Si presta ai passi di agilita e anche ai trilli pur di non abusarne. Tl Contralto é pure strumento cantabile ma, come denota il suo stesso nome, per parti inter- medie. Puo sostituire il Clarinetto Contralto e il Corno Inglese anche in parti a solo e in disegni adatti alla sua estensione. IL Lenore & il Violoncello della famiglia e pud essere impiegato anche in unione ai Flicorni Tenore e Baritono per eseguire parti in contrapposto agli altri strumenti cantabili. Il Baritono, poiché manca quasi sempre quello Basso, rappresenta il basso armonico della famiglia. I Saxofoni sono inoltre elementi di unione fra strumenti di legno e di ottone; temperano e raddolciscono la durezza che si riscontra nel timbro di questi ultimi: per questa qualita principal- mente sono stati anche adottati nelle Fanfare. I’impiego di essi nella Banda si puo considerare anche sotto i seguenti aspetti: a) come base o complemento della famiglia dei legni, in ispecie per quei complessi dove non figurano Clarinetti Contralti, Clarinetti Bassi e Fagotti; b) come quartetto completo col quale avere, per il suo timbro tutto speciale, effetti di contrapposto o di distacco, nonché la riproduzione abbastanza approssimativa di un corale d’Organo; ¢) come elementi di fusione e d’impasto, uniti ad altre famiglie; d) presi isolatamente, come strumenti atti per gli a solo. Un unisono di Violoncelli si rende benissimo coll’unisono di Saxofoni, dal Soprano al Baritono, associando loro, ma con molto accorgimento, qualche strumento d’ottone a bocchino per ottenere maggior. intensita di voce: in tal modo si ha quasi lillusione dell’unisono di strumenti ad arco. Uno o due Flicorni Tenori, un Corno e una Tromba (che adoperasse con delicatezza il suo registro grave) sono sufficienti per un impasto bellissimo, nel quale i Saxofoni non rimangono sopraffatti come av- viene invece quando con poca avvedutezza si aggiugono Tromboni Tenori e Flicorni Bassi. Alcune volte si trovano i Saxofoni gravi segnati.in chiave di basso; in tal caso il Saxofono Basso in Do @ scritto nella effettiva tonalita del pezzo da eseguire. Si tenga perd presente che i ==] comisponde al I della segnatura ordinaria di questo strumento, come si vede meglio dall’esempio seguente: = In chiave di violino a ae l** = In chiave di basso Z == a ad Oggi, peraltro, tutti si servono della chiave di violino anche per i Saxefoni gravi. I primi csercizi pratici per Pimpiego dei Saxofoni possono essere fatti, come per i Clarinetti, sopra composizioni vocali a tre, a quattro e a pill parti. Le stesse composizioni possono poi essere traseritte per le due famiglie riunite. ER. 2465 25 M.G. FISCHER - PRELUDIO . Adagio ES — oe q po 5 +} — Sn ESS Le ?. I 0: “SM?_E” neue J ou hee Ww ld | Baar = = = ft i - = a = v SL ne ed Soprano = te "7 4 SSeS in Sib = —— as a —, — = __ | Contralte | : i = == & in ati b —_=_xz_ow == S - — = 4] Tenore ae 2) in sib SS r ~ | ae Baritono ——— LS in Hib F # a # = ER. 2465 26 Saxofoni Pianoforte 2 Soprani in Si 4 Contralto in Mib 1 Tenore in Si 4 Baritono in Mib 1 Basso in Sib MENDELSSOHN - Op.72,N°1. Allegro non troppo 4 ‘eo a Allegro non troppo mM, a ER. 2465 xf 2a 7 Y t din. P ER. 2465 Clarinetti a 28 MENDELSSOHN - ROMANZA SENZA PAROLE- Op.53, N° 4. Adagio ¢):400 nf cantabize Pianoforte [ 4 Sopranil in Sib 4 Soprani II in Sib 2 Contralti in Mib r 1 Contralto # sie - - Me ? ——= | eresc. Sn |x ¥e 4 Tenore : : mst <== Terese. Saxofoni A 1 Baritono in Mib 1 Basso L insik 02680. a9 a ao pee sft ear r ~~ ==] Foon forza fo=— F aon = Te be sfcon forza f= f ot isfcon forza f= Ff ER. 2465

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