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DIRITTO COMMERCIALE

Prima parte

LA VENDITA

Nozione e tipologie di vendita

- La vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa
o di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo

- La vendita non è un contratto tipico di impresa in quanto entrambe le parti possono


non essere imprenditori, ha però rilievo centrale nell’attività di impresa.

Vendita reale e vendita obbligatoria

Vendita = contratto consensuale, si perfeziona col semplice accordo delle parti, senza
che siano necessari la consegna della cosa venduta o il pagamento del prezzo.

1) Vendita reale = il consenso delle parti è di regola su ciente perché la proprietà della
cosa si trasferisca dal venditore al compratore, con conseguente passaggio in testa a
quest’ultimo del rischio di perimento ( e etti reali immediati ).

2) Vendita obbligatoria = in questo caso gli e etti reali della vendita si producono in un
momento successivo alla stipulazione del contratto senza che occorra un ulteriore
manifestazione di volontà ( e etti reali di erenti )

Tipologia di vendita

- Vendita cose generiche : in tale vendita di cose determinate solo nel genere, la
proprietà passa al compratore con individuazione che consente di isolare le cose che
formano oggetto della vendita

- Vendita cose future : il compratore ne acquista la proprietà non appena la cosa viene
ad esistenza purché si tratta di cose individuate tale vendita è nulla se la cosa non
viene ad esistenza

- Vendita cose altrui : il venditore è obbligato a procurare l’acquisto della cosa al


compratore e questi ne diventa proprietario nel momento stesso in cui il venditore
acquista dal terzo.

Le obbligazioni del venditore

Le obbligazioni principali :

- Consegna la cosa al compratore

- Far acquistare la proprietà al compratore

- Garantire il compratore dell’evizione e dai vizi della cosa

Consegna

Il venditore è tenuto a consegnare la cosa al compratore nel luogo ed alla scadenza


convenuta onde consentirgli la materiale disponibilità del bene acquistato

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La cosa deve essere consegnata nello stato in cui si trova al momento della vendita
(obbligo di custodia no alla consegna)

Vendita con trasporto : il venditore si libera dell’obbligo della consegna rimettendo le


cose al vettore o allo spedizioniere e le spese di trasporto sono di regola a carico del
compratore

Vendita su documenti

Riguarda merci già consegnate ad un vettore per il trasporto o depositante in magazzini


generali per le quali il vettore o il magazzino abbiano rilasciato un titolo di credito
rappresentativo.

Quindi tale vendita è realizzata mediante il trasferimento dei suddetti titoli rappresentativi
dato che il possesso degli stessi consente al dato che il possesso degli stessi consente al
compratore di ritirare la merce o di rivenderla.

In sintesi : la vendita su documenti si ha quando le parti conseguono di sostituire la


consegna della merce con la consegna del relativo titolo rappresentativo.

Garanzia per evizione :

Il venditore è tenuto a garantire il compratore contro l’evizione.

Si ha evizione quando il compratore perde in tutto o in parte la proprietà della cosa


acquistata o subisce una limitazione nel libero godimento della stessa.

A seguito dell’azione giudiziaria di un terzo che vanta diritti sulla cosa.

La legge distingue 3 momenti nella disciplina della garanzia per evizione: il pericolo di
evizione, l’evizione minacciata e l’evizione compiuta.

Pericolo di evizione : il compratore può sospendere il pagamento del prezzo ancora


dovuto quando abbia ragione di temere che la cosa acquistata possa essere rivendicata
da un terzo, salvo che il venditore presti idonea garanzia.

Il pagamento non può essere sospeso se il pericolo di evizione era noto al compratore al
tempo della vendita.

Evizione minacciata : il compratore chiamato in giudizio dal terzo deve a sua volta
chiamare in causa il venditore, dato l’evidente interesse di questi a far respingere la
domanda del terzo.

In mancanza, intervenuta l’evizione, il compratore perde il diritto alla garanzia se il


venditore prova che esistono ragioni su cienti per far respingere la domanda del terzo

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Evizione compiuta

Subita l’evizione con il passaggio in giudicato della sentenza a favore del terzo il
compratore ha diritto al risarcimento dei danni subiti.

1) Evizione totale : il venditore dovrà rimborsare al compratore il prezzo pagato e le


spese sostenute e sarà inoltre tenuto al risarcimento integrale del danno se è
imputabile ad un suo comportamento doloso o colposo.

2) Evizione parziale : il compratore ha diritto solo ad una riduzione del prezzo oltre al
risarcimento dei danni.

Garanzia per vizi

Il venditore deve garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendono
inidonea all’uso cui è destinata o ne diminuiscono in modo apprezzabile il valore

La garanzia copre solo i vizi occulti e ciò solo quelli non conosciuti e non facilmente
riconosciuti dal compratore al momento dell’acquisto.

E etti della garanzia : il compratore può chiedere alternativamente

1) Risoluzione del contratto con conseguente rimborso integrale del prezzo e delle spese
sostenute.

2) Semplice riduzione del prezzo in rapporto al minor valore a causa dei vizi.

Mancanza di qualità

È la garanzia che sussiste quando la cosa venduta non ha le qualità promesse ovvero
quelle essenziali per l’uso a cui è destinata.

In tal caso il compratore ha diritto ad ottenere la risoluzione del contratto.

Garanzia di buon funzionamento

Tale garanzia, di usa nel commercio di beni strumentali o di beni di consumo di lunga
durata, deve essere espressamente pattuita, salvo che non sia dovuta in forza degli usi.

Deve essere riferita ad un periodo di tempo determinato e durante tale periodo il


compratore ha diritto ad ottenere la sostituzione o riparazione della cosa per difetti di
funzionamento ( il compratore deve denunciare entro 30 giorni dall’acquisto i difetti di
funzionamento ).

Garanzia di conformità

Viene applicata quando la vendita ha per oggetto beni di consumo e cioè qualsiasi bene
venduto da un imprenditore ad un consumatore.

In base a tale disciplina il venditore ha l’obbligo di consegnare al consumatore beni


conformi al contratto di vendita ed è responsabile nei confronti dello stesso per qualsiasi
difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene.

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Conformità : diritto del consumatore

In caso di difetto di conformità, il consumatore può chiedere a sua scelta :

- Riparazione del bene

- Sostituzione a spese del venditore

- Una riduzione del prezzo

- Risoluzione del contratto

Il venditore è tuttavia responsabile solo se il difetto si manifesta entro 2 anni dalla


consegna del bene.

Clausole sulla qualità della merce e obbligazioni del compratore

Nelle vendite commerciali soprattutto quando non è possibile l’esame prevenuto della
merce è di usa l’utilizzazione di particolari tipologie di vendite, come :

- Vendite con riserva di gradimento

- Vendita a prova

- Vendita su campione

Singole tipologie

1 Vendita con riserva di gradimento : è una vendita che si perfeziona solo dopo che il
compratore ha esaminato la merce ed ha comunicato al venditore che la stessa e di suo
gradimento. Tale giudizio deve però essere compiuto nel termine stabilito dal contratto o
entro un termine congruo ssato dal venditore.

2 Vendita a prova : è una particolare tipologia di vendita dove il contratto è sottoposto alla
condizione sospens. che la merce abbia le qualità pattuite o sia idoneo all’uso.

3 Vendita su campione : è una particolare tipologia di vendita dove dalla merce oggetto
della vendita viene prelevato un campione che deve servire come esclusivo paragone per
la qualità della merce.

Obbligazioni del compratore

La principale obbligazione è quella di pagare il prezzo convenuto.

La determinazione del prezzo è rimessa alla libera contrattazione delle parti.

( no beni il cui prezzo è imposto da autorità amministrativa ).

Vendita con riserva di proprietà e vendita con patto di riscatto

La vendita con riserva di proprietà (1)

È una forma particolare che corre tipicamente nelle vendite a rate, quando cioè il
pagamento del prezzo è frazionato nel tempo.

Tale clausola o re un e cace tutela al venditore contro l’inadempimento del compratore e


nel contempo lo libera immediatamente dai rischi inerenti al perimento del bene.

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Con una norma inderogabile è stabilito che il mancato pagamento di una sola rata che
non superi l’ottava parte del prezzo non da luogo alla risoluzione del contratto ( il
venditore potrà solo agire giudizialmente per il pagamento della rata.

La vendita con riserva di proprietà (2)

1 Risoluzione del contratto : il venditore ha diritto alla restituzione della cosa, ma nel
frattempo deve restituire al compratore le rate riscosse ( salvo il diritto ad un equo
compenso per l’uso della cosa )

2 Opponibilità ai terzi : il compratore n quando non ha pagato l’ultima rata, non può
vendere la cosa, né questa può essere aggredita da altri creditori, dato che la proprietà è
ancora del venditore.

Vendita con patto di riscatto

Si ha quando il venditore si riserva il diritto di riacquistare la proprietà della cosa entro un


termine stabilito, mediante restituzione al compratore del prezzo e delle spese sostenute.

- Prezzo di riscatto : per evitare possibili abusi da parte del compratore è stabilito che il
patto di restituire un prezzo superiore a quello stipulato per la vendita è nulla per
l’eccedenza

- Termine : il termine max non prorogabile per il riscatto è pari a 2 anni dalla vendita per i
beni mobili e 5 anni per quelli immobili.

Vendita fuori dai locali commerciali

Fenomeno largamente di uso ma non privo di pericoli per l’acquirente : questi nelle
vendite a distanza non ha la possibilità di esaminare la merce, inoltre può essere indotto
dalle accattivanti sollecitazioni del venditore alla conclusione del contratto senza avere
l’opportunità di ri ettere sulla convenienza dell’acquisto.

- diritto di recesso : al compratore è riconosciuto il diritto di revocare l’ordine di acquisto


o di recedere dal contratto entro un termine di 10 giorni lavorativi. Del seguente diritto
l’operatore commerciale ha il dovere di comunicarlo per iscritto al consumatore. In
seguito all’esercizio di tale diritto, l’operatore commerciale è tenuto a restituire il prezzo
pagato entro 30 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione.

IL CONTRATTO ESTIMATORIO, LA SOMMINISTRAZIONE E I


CONTRATTI DI DISTRIBUZIONE

Contratto estimatorio

Contratto con il quale una parte (tradens) consegna una o più cose mobili all’altra parte
(accipiens) e questa si obbliga a pagarne il prezzo entro un termine stabilito, salvo che
restituisca le cose nello stesso termine.

Disciplina e funzione

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È utilizzato principalmente nei rapporti tra fornitori e rivenditori in luogo del contratto di
vendita quando il rivenditore non vuole accollarsi il rischio economico di dover pagare al
fornitore la merce che gli rimane invenduta.

Tale rischio è elevato quando si tratta di beni che possono trovare acquirenti solo
nell’arco di un breve tempo o possono essere successivamente rivendute solo con forti
sconti o quando si richiedono notevoli immobilizzazioni di capitali

Caratteristiche del contratto

Tale contratto si perfeziona solo con la consegna della merce all’accipiens e l’obbligo che
nasce a suo carico è quello di pagare il prezzo stabilito al momento della consegna del
contratto.

( all’accipiens è riconosciuta la facoltà di liberarsi di tale obbligo restituendo le cose nel


termine pattuito )

Con la consegna della cosa tutti i rischi passano a carico dell’accipiens.

Funzioni e caratteristiche del contratto

La somministrazione

È il contratto con il quale una parte ( somministratore ) si obbliga, verso corrispettivo di un


prezzo ad eseguire a favore dell’altra parte ( somministrato ) prestazioni periodiche o
continuative di cose.

Funzioni e caratteristiche del contratto

È un contratto tipicamente di durata : esso consente di soddisfare un bisogno durevole,


periodico o continuativo del somministrativo attraverso la stipulazione di un unico
contratto che assicura la regolarità delle forniture nel tempo e la stabilità dei prezzi.

È un contratto che può avere per oggetto solo la prestazione di cose in quanto la
prestazione periodica o continuativa di servizi costituisce appalto.

Somministrazione e vendita

- Somministrazione : ha per oggetto una pluralità di prestazioni ed è diretta a soddisfare


un bisogno durevole del somministrato

- La vendita : ha per oggetto un’unica prestazione anche se per agevolarne l’esecuzione


da parte del venditore si può stabilire che la consegna debba essere frazionata nel
tempo.

Entità della somministrazione

Elemento distintivo del contratto di somministrazione è la disciplina del quantum delle


singole prestazioni.

Le parti possono anche omettere di speci care in contratto l’entità delle prestazioni ed in
tal caso si intende ex lege pattuita la quantità corrispondente al normale fabbisogno del

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somministrato al tempo al normale fabbisogno del somministrato al tempo della
conclusione del contratto ( possibile stabilire un limite minimo e massimo ).

Caratteristiche del controllo

- Prezzo : è stabilito nel contratto ed in mancanza si determina secondo le regole della


vendita tenendo conto della scadenza delle singole prestazioni ed al luogo in cui
devono essere eseguite.

- Risoluzione del contratto : nonostante l’unità del contratto, l’inadempimento di una


delle parti in merito a singole prestazioni non legittima la controparte a chiedere la
risoluzione, questo è invece possibile se ricorrono 2 condizioni :

L’inadempimento ha notevole importanza ed è inoltre tale da menomare la ducia


nell’esattezza dei successivi adempimenti.

Eventuali patti

Tra i patti che le parti possono inserire nel contratto di somministrazione, la legge
disciplina speci camente :

- Patto di preferenza

- Patto di esclusiva

Patto di preferenza : Patto con il quale il somministrato si obbliga a preferire a parità di


condizioni lo stesso somministrante qualora intenda stipulare un successivo contratto di
somministrazione per lo stesso oggetto.

La clausola di esclusiva

Può essere pattuita a favore del somministrante a favore del somministrato o a favore di
entrambe le parti.

- Esclusiva a favore del somministrante : il somministrato non può ricevere da terzi


prestazioni della stessa natura, né salvo patto contrario può preoccuparsi con mezzi
propri le cose che formano oggetto del contratto.

- Esclusiva a favore del somministrato : il somministrante non può compiere direttamente


o indirettamente forniture della stessa natura ad altri nella zona in cui l’esclusiva è
concessa.

Contratti di iscrizione

Distribuzione integrata :

L’esigenza delle grandi imprese di non disinteressarsi della commercializzazione dei


propri prodotti, pur senza sopportarne costi e rischi, ha però determinato il di ondersi di
accordi contrattuali al ne di realizzare una stretta integrazione economica fra produttore
e rivenditore.

Questo è il fenomeno della distribuzione integrata che è particolarmente di usa per la


commercializzazione di prodotti di serie a larga di usione o di marche celebri.

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Contenuti del contratto

Il contenuto minimo costante dei contratti di distribuzione consente :

1) Impegno del distributore adì acquistare periodicamente determinati quantitativi minimi


a condizioni predeterminate nello stesso contratto di distribuzione.

2) Impegno ulteriore del distributore di promuovere in nome e per conto proprio la


rivendita dei prodotti acquistati in una zona determinata ( concessione vendita e
franchising )

Concessione di vendita

Nella concessione di vendita fermo restando che l’organizzazione dei singoli punti di
vendita spetta ai concessionari, l’ingerenza del concedente è assicurata da clausole che
impongono ai rivenditori :

- E ciente organizzazione di vendita

- Acquisto di quantitativi minimi e la detenzione di un minimo di scorte e di pezzi di


ricambio

- Pratica di prezzi e di condizioni di rivendita prestabiliti dal produttore

- La fornitura di assistenza tecnica alla clientela dopo la vendita

- Controlli periodi da parte del concedente sull’e cienza dell’organizzazione di vendita.

Franchising

L’integrazione economica tra produttori e rivenditori e l’ingerenza dei primi nell’attività dei
secondi è ancora più accentuata nel franchising

De nizione : costituisce un contratto, stipulato tra soggetti giuridicamente ed anche


economicamente indipendenti, con cui l’a liante :

1) Concede verso corrispettivo all’a liato la disponibilità di un insieme di diritti di


proprietà industriale o intellettuali

2) Inserisce l’a liato in un sistema costituito da una pluralità di a liati distribuiti sul
territorio allo scopo di commercializzare determinati prodotti o servizi

Clausole tipiche

Il franchising può essere utilizzato in ogni settore di attività economica, infatti può
riguardare :

- La vendita di beni : franchising di distribuzione

- La produzione di beni : franchising di produzione

- La distribuzione di servizi : franchising di servizi

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Franchising e concessione di vendita

Nel franchising, rispetto alla concessione di vendita

L’a tto :

- È sempre tenuto ad utilizzare i segni distintivi dell’a liante

- È tenuto ad adeguarsi completamente ai modelli operativi pre ssati dall’a liante in


modo uniforme per tutti gli a liati

L’immagine sul mercato dei distributori nisce con l’identi carsi con quella del produttore
no ad ingenerare nel pubblico il convincimento che sia il produttore stesso ad agire
come distributore di prodotti

Forma e contenuto 1

Il contratto di a liazione deve essere stipulato per iscritto a pena di nullità e deve indicare
espressamente le condizioni di rinnovo, risoluzione o eventuale cessione.

Deve anche precisare gli investimenti e le spese richieste all’a liato prima dell’inizio
dell’attività, le percentuali che lo stesso è tenuto a versare all’a liante non che l’incasso
minimo che l’a liato si impegna a realizzare.

Forme di contenuto 2

Oggetto di speci ca indicazione sono gli obblighi dell’a liante e principalmente il know-
how fornito con la formula commerciale e i servizi o erti all’a liato.

Il contratto può essere a tempo indeterminato o determinato ma in quest’ultimo caso


l’a liante dovrà comunque garantire all’a liato una durata minima su ciente a
recuperare gli investimenti e ettuati.

L’a liato è tenuto a mantenere la massima riservatezza in ordine al contenuto dell’attività


oggetto dell’a liazione commerciale, obbligo che permane anche dopo lo scioglimento
del contratto.

APPALTO

Contratto di appalto

È il contratto con il quale l’appaltatore assume con l’organizzazione dei mezzi necessari e
con la gestione a proprio rischio il compimento di un’opera o di un servizio, verso un
corrispettivo in denaro.

Oggetto dell’appalto può essere sia il compimento di un’opera e sia il compimento di un


servizio.

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Appalto e vendita

Netta è la distinzione fra appalto e vendita ( o somministrazione ), l’appalto ha per oggetto


una prestazione quali cata di fare mentre la vendita o la somministrazione hanno invece
per oggetto una prestazione di dare.

La distinzione diventa meno agevole quando ad una prestazione di dare si a anca una di
fare : in tal caso la giurisprudenza risolve la problematica applicando il criterio della
prevalenza.

Obbligazioni dell’appaltatore

- Compiere l’opera o il servizio commessogli secondo le modalità tecniche concordate


col committente di regola analiticamente descritte in un apposito documento
denominato “ capitolato “

- Compiere l’opera “ a regola d’arte “ cioè con perizia tecnica professionale, l’appaltatore
è perciò tenuto a ricevere e a far presente al committente eventuali difetti

- La fornitura di materie prime necessarie per il compimento dell’opera ( salvo diversa


pattuizione )

Variazione del progetto

È soggetta ad un articolata disciplina

La regola generale è che l’appaltatore non può apportare variazioni a quanto stabilito
senza l’autorizzazione del committente. Inoltre se il prezzo dell’opera è stato determinato
globalmente l’appaltatore ha diritto ad un compenso aggiuntivo solo se espressamente
pattuito ( questa regola subisce eccezione se si tratta di modi che necessarie o se si
tratta di variazioni non necessarie ma ordinate dal committente )

Veri ca collaudo

veri ca e collaudo (1)

Il committente ha diritto di controllare lo svolgimento dei lavori e di veri care a proprie


spese lo stato ( personalmente o a mezzo di un direttore dei lavori dallo stesso nominato )

Se dai controlli risulta che non sono state rispettate le modalità convenute o che
l’esecuzione non procede a regola d’arte il committente può ssare un congruo termine
entro il quale l’appaltatore deve confrontarsi e trascorso inutilmente tale termine il
contratto è automaticamente risolto.

Accettazione dell’opera

Con l’accettazione dell’opera :

- I rischi di perimento o deterioramento dell’opera passano dall’appaltatore al


committente

- L’appaltatore è liberato dalla garanzia per di ormità e vizi dell’opera

- L’appaltatore ha diritto al pagamento del prezzo ( salvo diversa pattuizione )

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veri ca e collaudo (2)

Completata l’opera e prima di riceverne la consegna il committente ha diritto di


sottoporre la stessa a veri ca nale ( collaudo ) ed una volta eseguita il committente è
tenuto a comunicare il risultato negativo all’appaltatore ove intenda ri utare l’opera.

Non è invece necessaria una dichiarazione espressa di accettazione in quanto omettere


di procedere alla veri ca oppure riceverla senza riserve equivale ad un tacito assenso.

Di ormità dell’opera

Una volta che l’opera sia stata compiuta e consegnata al committente, l’appaltatore è
tenuto alla garanzia per di ormità e vizi dell’opera.

I vizi e le di ormità devono essere denunciati all’appaltatore, pena di decadenza, entro 60


giorni dalla scoperta.

Rimedi riconosciuti al committente

Può richiedere la risoluzione del contratto solo se le di ormità o i vizi dell’opera sono tali
da renderla del tutto idonea alla sua determinazione oppure in caso contrario, la
risoluzione del contratto è preclusa ed il committente può richiedere :

- Eliminazione dei difetti e dei vizi a spese dell’appaltatore

- Una riduzione proporzionale del prezzo

Il committente inoltre ha diritto al risarcimento dei danni se le di ormità o i vizi sono


dovuti a colpa dell’appaltatore.

Responsabilità decennale

Se l’appalto ha per oggetto la costruzione di edi ci o di altri immobili destinati per loro
natura a lunga durata, alle garanzie n qui esposte si aggiunge la responsabilità
dell’appaltatore per la durata di 10 anni dal compimento dell’opera.

Questa responsabilità aggiunta scatta solo in caso di rovina totale o parziale dell’immobile
o di gravi difetti imputabili a vizi del suolo o a difetti di costruzione.

Obbligazioni del committente

Pagare un corrispettivo in denaro ( prezzo determina globalmente per tutta l’opera oppure
può essere stabilito per ogni unità di misura dell’opera ).

Nel merito molto dibattuto è l’argomento “ revisione del prezzo “ che può essere chiesto
da entrambe le parti quando :

1) Il costo dei materiali o della mano d’opera subisce variazioni dovute a circostanze
imprevedibili tali da determinare un aumento superiore al decimo del prezzo
dell’appalto.

2) In caso di di coltà di esecuzione dell’opera derivanti da cause geologiche, idriche o


simili e quindi non previste dalle parti che rendono notevolmente più onerosa la
prestazione.

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Cause di estinzione del rapporto

1) Quando l’opera si realizza

2) Se l’esecuzione dell’opera diventa impossibile per cause non imputabili ad alcuna


parte : in tal caso il contratto si scioglie ma il committente è tenuto a pagare la parte
per l’opera già compiuta

3) Recesso : solo al committente è consentito di recedere dal contratto in corso d’opera


ed anche senza giusta causa, dovrà però tenere indenne l’appaltatore dalle spese
sostenute ma anche del mancato guadagno.

4) Morte : non scioglie il contratto salvo che l’appalto non sia stato stipulato intuiti
personale.

Subappalto

Contratto di appalto stipulato tra l’appaltatore ed un terzo avente ad oggetto l’esecuzione


della stessa opera o dello stesso servizio dal primo assunti nei confronti del committente.

Il subappalto, totale o parziale è possibile solo se è stato autorizzato dal committente.

Responsabilità : obbligato e responsabile nei confronti del committente è e resta


l’appaltatore anche se la sua responsabilità dipende dal subappaltatore.

La subfornitura

Forma di decentramento produttivo essenzialmente utilizzato dalle grandi imprese e


consiste nell’a dare alcune fasi di lavorazione attraverso la stipula di contratti di regola
inquadrati nello schema generale dell’appalto.

Di erenza con il subappalto : il subfornitore agisce secondo le direttive del committente,


si avvale delle tecnologie del committente ed è sovente assoggettato a controlli più o
meno penetranti.

De nizione di subfornitura

Si è in presenza di un subfornitore quando :

- Un imprenditore si impegna ad e ettuare per conto di un’impresa committente,


lavorazioni su prodotti semilavorati o su materie prime fornite dal committente oppure
se si impegna a fornire all’impresa prodotti o servizi destinati ad essere incorporati o
comunque ad essere utilizzati nell’ambito dell’attività economica del committente o
nella produzione di un bene complesso.

- Le prestazioni del subfornitore devono essere eseguite in conformità a progetti


esecutivi, conoscenze tecniche e tecnologiche, modelli o prodotti forniti dall’impresa
committente.

Requisiti subfornitura

- Forma : stipulato in forma scritta a pena di nullità

- Contenuto : deve indicare

1) Requisiti speci ci dei beni o servizi richiesti dal committente

2) Prezzo pattuito

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3) Termini e modalità di consegna di collaudo e di pagamento

- Responsabilità del subfornitore : solo del funzionamento e della qualità della parte o
funzionamento e della qualità della parte o dell’assemblaggio da lui prodotto o del
servizio reso ( non è responsabilità per difetti di materiali o degli attrezzi utilizzati in
quanto forniti dal committente ).

IL CONTRATTO DI TRASPORTO

Nozione : con il contratto di trasposto una parte ( il vettore ) si obbliga, verso


corrispettivo a trasportare persone o cose da un luogo ad un’altro.

Oggetto del contratto è quindi l’esecuzione di un servizio : il trasferimento nello spazio di


persone e cose.

Tipologie di trasporto

Il codice civile detta una disciplina di erenziata per il trasporto di persone e trasporto di
cose.

Inoltre tale disciplina è integralmente applicabile solo ai trasporti terresti su strada in


quanto :

- Il trasporto marittimo e aereo sono speci camente regolati dal codice della
navigazione oltre ad alcuni regolamenti comunitari.

- Il trasporto ferroviario interno regolato da parte delle ferrovie dello stato è disciplinato
da apposite leggi speciali.

Pubblici servizi di linea

Disciplina comune a tutti i tipi di trasporto è quella dettata per le imprese ( private /
pubbliche ) che gestiscono servizi di linea in regime di concessione amministrativa.

Per assicurare il servizio alla generalità degli utenti e per evitare abusi a loro danno, la
libertà di contrarre, di tali imprese, subisce limiti indentici a quelli posti per le imprese che
operano in regime di monopoli, il concessionario infatti :

- È obbligato ad accettare le richieste di trasporto che siano compatibili con i mezzi


ordinari dell’impresa.

- Deve rispettare la parità di trattamento fra i diversi richiedenti.

Trasporto di persone (1)

La conclusione del contratto non è soggetta a regole particolari ed è di regola


accompagnata dal rilascio di un biglietto di viaggio che è un semplice documento di
legittimazione che serve solo ad identi care l’avente diritto alla prestazione.

Obblighi del vettore : con la conclusione del contratto il vettore si obbliga non solo a
trasportare l’utente diritto ma anche a farlo arrivare indenne nel luogo di arrivo e ad
evitare perdite o avarie alle cose che il viaggiatore porta con se.

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Trasporto di persone (2)

Responsabilità del vettore :

- È responsabile secondo le regole generali in tema di inadempimento per il ritardo o la


mancata esecuzione del trasporto.

- È responsabile dei sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore durante il trasporto
e della perdita o avaria del bagaglio

- Vertendosi però pur sempre in tema di responsabilità contrattuale per colpa il vettore
potrà liberarsi provando che il sinistro è dovuto a caso fortuito oppure per causa del
danneggiato ( nulle le clausole che limitano la responsabilità del vettore ).

Eventuale altra responsabilità :

Alla responsabilità contrattuale del vettore n qui esposta si aggiunge quella


extracontrattuale fondata sul principio generale del neminem leader, il che comporta in
pratica che il danneggiato potrà agire contro il vettore per dopo la scadenza del termine
annuale di prescrizione dell’azione contrattuale.

Responsabilità nel trasporto gratuito e amichevole

- Trasporto gratuito : la disciplina della responsabilità n qui esposta è applicabile anche


in questo caso in deroga al principio generale secondo cui la responsabilità per colpa è
valutata con minor rigore quando il contratto è a titolo gratuito.

- Trasporto amichevole : la disciplina della responsabilità contrattuale del vettore non è


applicabile in questo tipo di trasporto ed il vettore risponderà dei danni solo a titolo di
responsabilità extracontrattuale.

Disciplina del trasporto di cose

Il trasporto di cose è un contratto consensuale concluso tra il mittente ed il vettore.

Colui al quale la merce deve essere consegnata nel luogo di arrivo ( destinatario ) può
essere lo stesso mittente o persona diversa da questi designata.

Il mittente è tenuto a fornire al vettore tutte le indicazioni necessarie per l’individuazione


della cosa e per l’esecuzione del trasporto. Tali indicazioni sono contenute in un apposito
documento ( lettura di vettura ) rilasciata dal mittente al vettore e che accompagna la
merce durante il trasporto ed è esibita al destinatario al momento della consegna.

Titoli rappresentativi

Titoli di credito rappresentativi sono anche :

- Nel trasporto marittimo la polizza di carico, la polizza ricevuta per l’imbarco e gli
ordini di consegna

- Nel trasporto aereo la lettera di trasporto aereo

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Posizione del destinatario

Quando non è stato emesso un titolo rappresentativo della merce e nel contratto è
indicato come destinatario una persona diversa dal mittente il contratto di trasporto è
prevalentemente con gurato come contratto a favore di terzo.

In tal caso il destinatario non acquista i diritti derivanti dal contratto al momento della
stipulazione ma bensì nel momento in cui arrivate le cose a destinazione, ne chiede la
riconsegna al vettore

Obblighi del mittente : il principale obbligo è quello di pagare il corrispettivo del


trasporto, salvo che non sia stato posto a carico del destinatario con apposita clausola.

Obblighi del vettore : fondamentale è quello di eseguire il trasporto secondo le modalità


convenute e di consegnare la merce al destinatario, dandogli prontamente avviso
dell’arrivo.

Il vettore è inoltre tenuto a custodire le cose no alla riconsegna al destinatario.

Il vettore può assumersi l’obbligo di riscuotere per conto del mittente il prezzo della merce
consegnata al destinatario.

Responsabilità del vettore

Come nel trasporto di persone, il vettore risponde per la mancata esecuzione del
trasporto o per il ritardo nell’esecuzione secondo le norme generali in tema di
inadempimento contrattuale e per sottrarsi al rinascimento dei danni dovrà fornire solo la
prova negativa che l’inadempimento è dovuto a cause a lui non imputabili.

Il vettore è inoltre responsabile per la perdita o per l’avaria delle cose consegnate
( responsabilità ex recepto ).

Responsabilità ex recepto

È assoggettata ad una speci ca e più rigorosa disciplina infatti per sottrarsi al


risarcimento dei danni il vettore è tenuto a fornire la prova positiva e speci ca che la
perdita o l’avaria sono dovute ad una delle seguenti cause a lui non imputabili :

1) Causo fortuito

2) Natura o vizi delle cose trasportate o del loro imballaggio

3) Fatto del mittente o del destinatario

Trasporto con pluralità di vettori

Viene utilizzato quando un singolo vettore non è in grado di eseguire con la propria
organizzazione l’intero trasporto dal luogo di partenza a quello di arrivo si rende quindi
necessario la cooperazione di altri vettori.

Tale esecuzione può assumere forme giuridiche diverse e diversamente regolate come :

- Subtrasporto

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- Trasporto con rispedizione

- Trasporto cumulativo

Subtrasporto : in tale contratto il primo vettore si impegna direttamente verso il mittente


ad eseguire l’intero trasporto

Però per la parte del percorso cui non può provvedere direttamente si avvale di altri
vettori ( subvettori ) con i quali stipula altrettanti contratti di trasporto in nome e per conto
proprio, assumendo così nei loro confronti la veste giuridica di mettere ( nessun rapporto
giuridico diretto si instaura quindi tra il mittente ed i subvettori e quindi l’unico
responsabile verso il mittente è solo il vettore iniziale )

Trasporto con rispedizione : è il contratto tipico del trasporto di cose. Esso si ha


quando il vettore si obbliga verso il mittente :

- Ad eseguire il trasporto per una parte del percorso complessivo

- A stipulare per i tratti successivi uno o più contratti di trasporto con altri vettori in nome
proprio ma per conto del mittente.

In questo tipo di contratto il primo vettore si obbliga direttamente per la propria parte di
percorso, mentre assume gli obblighi propri dello spedizioniere, per la parte residua.

Trasporto cumulativo : si ha quando più vettori si obbligano con un unico contratto ad


eseguire il trasporto no al luogo di destinazione, ciascuno per un tratto dell’intero
percorso.

In merito alla responsabilità :

- Nel trasporto cumulativo di persone : ogni vettore è responsabile solo nell’ambito del
trasporto percorso

- Nel trasporto cumulativo di cose : i vettori sono responsabili in solido per l’intero
percorso.

IL CONTRATTO DI AGENZIA

Funzione, autonomia e ruolo degli agenti

Nozione : con il contratto di agenzia una parte ( l’agente ) assume, stabilmente e verso
retribuzione, l’incarico di promuovere controlli in una zona determinata.

L’agente assume il nome di rappresentante di commercio quando, oltre a promuovere la


concessione di contratti ha anche il potere di concluderli direttamente in nome e per
conto del proponente.

Funzione degli agenti

Agenti e rappresentanti di commercio costituiscono una particolare categoria di ausiliari


autonomi dell’imprenditore

La loro funzione tipica è quella di consentire la distribuzione capitale dei prodotti altrui
prendendo contatti con la clientela di una determinata zona e stimolandone gli ordini.

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Autonomia degli agenti

L’agente di commercio opera avvalendosi di una propria autonomia organizzativa e a


proprio rischio.

L’agente anche se legato da un rapporto stabilisce al preponente, si distingue perciò


nettamente dagli ausiliari subordinati dell’imprenditore.

L’agente è quindi un lavoratore autonomo e non un lavoratore subordinato.

Ruolo degli agenti

L’attività degli agenti e di rappresentante di commercio può essere esercitata solo dagli
iscritti in appositi ruoli tenuti dalle camere di commercio.

Regolarizzazione : tale attività è regolata, oltre che dalle norme del codice, anche dagli
accordi economici collettivi di settore stipulati con le associazioni professionali degli
imprenditori preponenti ( una disciplina speciale è poi prevista per alcune categorie di
agenti, come gli agenti di assicurazione e gli agenti promotori di servizi nanziari )

Caratteristiche del controllo, obblighi e rappresentanza dell’agente

- caratteristiche del controllo

Forma : può essere concluso anche verbalmente o per fatti concludenti, ma deve essere
provato per iscritto. Inoltre per evitare situazioni di incertezza, ciascuna parte ha diritto di
ottenere dall’altra un documento dalla stessa sottoscritto che riproduca il contenuto del
contratto e delle clausole aggiuntive ( tale diritto è irrinunciabile )

Esclusiva : di regola il contratto di agenzia comporta un diritto reciproco di esclusiva per


la zona pre ssata ( salvo patto contrario il preponente non può valersi
contemporaneamente di più agenti nella stessa zona e per lo stesso ramo di attività )

- obblighi dell’agente

Obbligo fondamentale dell’agente è quello di promuovere nella zona assegnategli, la


conclusione di contratti per conto del preponente ( nello svolgimento di tale attività
l’agente deve tutelare gli interessi del preponente, agire con lealtà e buona fede, attenersi
alle istruzioni ricevute dal preponente e soprattutto al dovere di informazione )

- rappresentanza dell’agente

Di regola l’agente promuove soltanto la conclusione di contratti, mentre sarà il


preponente a stipularli direttamente, inoltre l’agente non ha il potere di riscuotere i
creditori del preponente.

Il preponente può tuttavia conferire all’agente la rappresentanza per la conclusione dei


contratti che quindi saranno stipulati direttamente dall’agente ( può conferirgli anche la
facoltà a riscuotere i propri crediti )

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Diritti dell’agente

Diritto alla provvigione (1)

Il fondamentale diritto dell’agente è quello al compenso, normalmente costituito da una


percentuale sull’importo degli a ari ( provvigioni ).

È tuttavia mantenuto fermo il principio che sull’agente grava il rischio del buon ne
dell’a are, in caso contrario l’agente non ha diritto neppure al rimborso delle spese
( sull’agente grava integralmente il rischio della propria attività )

Diritto alla provvigione (2)

A parziale temperamento di questa rigorosa disciplina sulle provvigioni, è tuttavia


previsto:

1) se il proponente ed il terzo si accordano per non dare esecuzione in tutto o in parte al


contratto l’agente ha diritto, per la parte ineseguita ad una provvigione ridotta

2) Salvo patto contrario, l’agente ha diritto alla provvigione anche per gli a ari conclusi
direttamente dal proponente con terzi che l’agente aveva in precedenza acquisito
come cliente o appartenenti alla zona, categoria o gruppo di clienti riservati all’agente.

Diritto alla provvigione (3)

3) L’agente ha diritto alla provvigione anche per gli a ari conclusi dopo lo scioglimento
dei rapporti se la proposta è pervenuta in data antecedente non chè quando gli a ari
sono stati conclusi successivamente, ma la conclusione è da ricondurre prevalentemente
all’attività da lui svolta.

Obblighi del preponente (1)

A tutela della posizione dell’agente, l’attuale disciplina prevede speci ci obblighi di


comportamento anche a carico del preponente comunque tenuto ad agire con lealtà e
buona fede nei rapporti con l’agente.

In particolare per evitare che l’agente promuova a ari a vuoto il preponente deve
avvertirlo non appena preveda che il volume delle operazioni commerciali sarà
notevolmente inferiore a quello che l’agente avrebbe potuto normalmente attendersi.

Obblighi del preponente (2)

Le provvigioni : devono essere pagate all’agente entro il mese successivo al trimestre in


cui sono maturate

Scioglimento del rapporto

Il contratto di agenzia può essere a tempo determinato o indeterminato.

Tempo indeterminato : ciascuna delle parti può recedere dal contratto dando preavviso
all’altra parte ( termine di preavviso ssato in proporzione alla durata del rapporto ).

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Indennità di ne rapporto

All’atto dello scioglimento del rapporto il preponente deve corrispondere all’agente un


indennità di ne rapporto.

L’indennità di ne rapporto non è più dovuta come per il passato, in ogni caso.

È però necessario che il preponente continui a ricevere sostenziali vantaggi dalle relazioni
di a ari con la clientela procurategli dall’agente a nché nasca l’obbligo all’indennità di
ne rapporto.

Nulla sarà dovuto all’agente :

Qualora il preponente provi che la clientela procuratagli dallo stesso non è restata a lui
legata ma è passata in blocco ad altro imprenditore con cui l’agente successivamente
collabori ( non subisce quindi alcuna perdita ).

Quando il rapporto si scioglie per cause imputabili all’agente o quando, di accordo col
preponente questi ceda a terzi il contratto di agenzia.

Patto di non concorrenza

- È il patto con cui si limita la concorrenza da parte dell’agente dopo lo scioglimento del
contratto

- È obbligatorio che sia fatto per iscritto

- La durata non può superare i 2 anni e deve riguardare la stessa zona, clientela e genere
di beni o servizi oggetto del contratto di agenzia

LA MEDIAZIONE

Funzione tipica del mediatore e caratteri distintivi

Nozione : è mediatore colui che mette in relazione 2 o più parti per la conclusione di un
a are, senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, di dipendenza
o di rappresentanza.

Funzione tipica del mediatore : è quella di mettere in contatto fra loro i potenziali
contraenti.

Tale funzione intermediaria può essere svolta dal mediatore sia spontaneamente sia su
incarico di una o entrambe le parti.

Caratteri distintivi (1)

Il mediatore si distingue dagli altri soggetti che agevolano la conclusione di a ari


( commissionari ed agenti ) per la posizione di indipendenza rispetto alle parti, a favore
delle quali esplica l’attività

Il mediatore quindi non ha vincoli di collaborazione, dipendenza o rappresentanza.

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Caratteri distintivi (2)

In base a questa sua posizione di indipendenza, ne consegue che :

1) il mediatore conserva piena libertà di azione anche se agisce su incarico di una delle
parti e può in ogni momento disinteressarsi dell’a are

2) Le parti sono libere di concludere o meno l’a are anche se al mediatore è stato
conferito uno speci co incarico, salvo in tal caso il diritto del mediatore al solo
rimborso delle spese

3) Il mediatore ha diritto al compenso ( provvigione ) per il solo fatto che l’a are si è
concluso per e etto del suo intervento e quindi anche se non aveva ricevuto alcun
incarico di mediazione.

Ruolo dei mediatori, diritto alla provvigione e obbligo di informazione

Ruolo dei mediatori : l’esercizio anche occasionale o discontinuo dell’attività di


mediatore è subordinato all’iscrizione in appositi ruoli istituiti presso la camera di
commercio

L’attività di mediatore è incompatibile con l’esercizio di altre attività di lavoro autonomo o


subordinato.

Diritto alla provvigione (1)

Il diritto del mediatore alla provvigione matura con la conclusione dell’a are

Diversamente dall’agente, il mediatore non corre il rischio del buon ne dell’a are, ed ha
diritto alla provvigione anche se le parti non danno esecuzione al contratto conclusivo ( è
solo necessario che l’a are sia stato concluso per e etto del suo intervento )

Diritto alla provvigione (2)

- In caso di più parti : la provvigione è di regola dovuta al mediatore da ciascuna delle


parti

- In caso di più mediatori : ciascuno dei mediatori ha diritto ad una quota della
provvigione.

Non ha diritto alla provvigione, il mediatore non iscritto negli appositi ruoli ( sistema
sanzionatorio dell’esercizio abusivo dell’attività )

Obbligo di informazione

1) il mediatore è responsabile verso le parti se omette di far conoscere loro le


circostanze a lui note, relative alla valutazione ed alla sicurezza dell’a are, che
possono in uire sulla conclusione dello stesso ( in tal caso ricorre l’importanza del
mediatore )

2) Il mediatore risponde dell’autenticità della sottoscrizione delle scritture e dell’ultima


girata dei titoli trasmessi per suo tramite

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Esecuzione del contratto, contraente non nominato e mediatore di assicurazione.

• Esecuzione del contratto : il mediatore è di regola estraneo all’esecuzione del contratto

Può però essere incaricato da una delle parti nei relativi atti di esecuzione

• Contraente non nominato : il mediatore è responsabile ex lege, per l’esecuzione del


contratto, quando tace ad un contraente in nome dell’altro.

( ciò avviene quando un contraente vuol rimanere occulto all’altro oppure quando il
mediatore vuole impedire che le parti si conoscono per evitare che le stesse concludono
successivi a ari senza servirsi della sua opera ).

Tale responsabilità permane anche se, dopo la conclusione del contratto, il contraente
occulto si manifesta all’altra parte o è reso noto dal mediatore

• Mediatori di assicurazione : i mediatori di assicurazione o brokers mettono in relazione


imprese di assicurazione ed assicurandi per la conclusione dei relativi contratti.

Peculiarità : il broker di regola assume anche compiti di assistenza e consulenza nei


confronti dell’assicurando ( ricerca nell’interesse di quest’ultimo la migliore copertura
assicurativa al minor costo, stipula il contratto, cura sempre nell’interesse la gestione dei
rapporti con l’impresa di assicurazione ecc.. )

IL MANDATO

Nozione e tipologie di mandato

Nozione : il mandato è il contratto con il quale una parte ( mandatario ) si obbliga a


compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra parte ( mandante ).

Il mandato è quindi un contratto di cooperazione giuridica esterna, cui tipicamente si


ricorre quando un soggetto non può o non vuole provvedere di persona alla cura dei
propri interessi.

Mandato generale e speciale

Il mandato può riguardare il compimento di uno o più atti giuridici specialmente


individuati ( mandato speciale ) o può essere generale.

Il mandato generale comprende solo gli atti di ordinaria amministrazione, mentre gli atti
eccedenti l’ordinaria possono essere compiuti dal mandatario solo se indicati
espressamente.

Il mandato generale o speciale comprende non solo gli atti per il quale è stato conferito,
ma anche quelli che sono necessari per il suo compimento.

Mandato disgiunto o congiunto

Il mandato può essere conferito a più mandatari.

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In tal caso ciascun mandatario potrà agire disgiuntamente dagli altri, salvo che nel
mandato non sia espressamente indicato che devono agire congiuntamente.

Il mandato congiunto non ha tuttavia e etto se non è accettato da tutte le parti designate.

Altre tipologie di mandato :

- Mandato collettivo : mandato conferito da più mandati ad uno stesso mandatario con
unico atto e per un a are di interesse comune.

- Mandato in rem propriam : mandato conferito nell’interesse del mandatario o di un


terzo ( di regola è conferito nell’interesse esecutivo del mandante )

- Mandato oneroso e gratuito : il mandato può essere sia a titolo oneroso e sia a titolo
gratuito.

Mandato con rappresentanza

È tale quando il mandatario è legittimato ad agire non solo per conto ma anche in nome
del mandante.

Tutti gli e etti degli atti posti in essere dal mandatario in nome del mandante si
producono direttamente in testa a quest’ultimo.

È solo il mandante ad essere obbligato nei confronti dei terzi per gli atti compiuti dal
mandatario

Necessaria la presenza della : procura

Mandato senza rappresentanza

Il mandato è di persè senza rappresentanza, infatti abilita ed obbliga il mandatario ad


agire per conto del mandante ma in nome proprio.

Il mandatario senza rappresentanza stipula in proprio nome i contratti con i terzi ed


assume in proprio nome obbligazioni nei loro confronti.

E etti nel mandato senza rappresentanza

Il mandato senza rappresentanza acquista i diritti ed assume gli obblighi derivanti dagli
atti compiuti con i terzi, anche se questi hanno avuto conoscenza del mandato. Inoltre i
terzi non hanno alcun rapporto con il mandante.

In sintesi : nel mandato senza rappresentanza gli e etti, sia attuati che passivi, degli atti
posti in essere dal mandatario sono imputati direttamente al mandatario e non al
mandante.

Crediti derivanti dal mandato

È previsto che il mandante, sostituendosi al mandatario può esercitare i diritti di credito


derivanti dall’esecuzione del mandato, purché ciò non pregiudichi i diritti che spettano al
mandatario.

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La norma quindi conferisce al mandante una semplice legittimazione ad esigere i crediti di
cui il mandatario è e resta titolare

Acquisto di beni derivanti dal mandato

Il mandante può rivendicare le cose mobili acquistate per suo conto dal mandatario che
ha agito in nome proprio, salvi i diritti acquistati dai terzi per e etto del possesso di buona
fede.

In tal caso non si realizza un acquisto diretto del mandante dal terzo, ma si ha un doppio
trasferimento sia pur automatico e contestuale, cioè il mandante acquista pur sempre la
proprietà del bene mobile dal mandatario, ma l’acquista nel momento stesso in cui
quest’ultimo acquista da terzi senza un successivo atto di ritrasferimento.

Acquisto di beni immobili derivanti dal mandato

Il mandatario è obbligato a trasferire al mandante le cose acquistate ed in caso di


inadempimento si osservano le norme relative all’esecuzione dell’obbligo a contrarre.

Qui la proprietà non solo è acquistata dal mandatario, ma a questi resta n quando non
pone in essere l’atto di trasferimento a favore del mandante ( non si ha quindi né
trasferimento diretto e né trasferimento automatico che invece avviene con i beni mobili )

Obbligazioni del mandatario e sostituzione nel mandato

Obbligazioni del mandatario (1)

1) Deve eseguire il mandato con la diligenza del buon padre di famiglia

2) Deve rispettare i limiti ssati nel mandato ( deve inoltre osservare le istruzioni
ricevute )

3) Deve costantemente operare in modo da realizzare nel miglior modo possibile


l’interesse del mandante e a tal ne deve anche rendere note allo stesso delle
circostanze sovrapposte che possono determinare la revoca o la modi ca del
mandato.

Obbligazioni del mandatario (2)

1) Dare comunicazione, senza ritardo, al mandante una volta eseguito il mandato in


modo da consentire al mandante di valutare se l’incarico è stato esattamente eseguito

2) Conclusa l’attività il mandatario deve rendere al mandante conto del suo operato e
rimettergli tutto ciò che ha ricevuto a causa del mandato

3) Salvo patto contrario il mandatario non risponde verso il mandante delle obbligazioni
assunte dai terzi con il quale ha contratto.

Sostituzione del mandato

Il mandatario può eseguire il mandato anche a mezzo di altra persona ( sostituito ) e non è
necessario l’autorizzazione del mandante però quest’ultimo non è privo di tutela, infatti :

- Il mandante può agire direttamente contro il sostituto del mandatario

- Il mandatario è sempre responsabile delle istruzioni impartite al sostituto

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- Il mandatario è responsabile anche dell’operato del sostituto, quando la sostituzione
non sia stata autorizzata dal mandante o non sia necessaria per la natura dell’incarico.

Obbligazioni del mandante ed estinzione del mandato

Obbligazioni del mandante :

1) Corrispondere al mandatario il compenso pattuito

2) Somministrare al mandatario i mezzi necessari per l’esecuzione del mandato e per


l’adempimento delle obbligazioni contratte dal mandatario

3) Rimborsare le somme dal mandatario anticipatamente con gli interessi legali dal
giorno in cui l’anticipazione è stata fatta

4) Risarcire i danni che il mandatario ha subito a causa dell’incarico

Estinzione del mandato (1)

• Revoca : il mandante può in ogni momento revocare l’incarico conferito al mandatario,


dandogli un congruo preavviso se il mandato è a tempo indeterminato, dovrà però
risarcire i danni subiti dal mandatario se il mandato è oneroso e non ricorre una giusta
causa.

Il mandato è revocabile anche se le parti hanno espressamente pattuito che è


irrevocabile.

È irrevocabile ex lege il mandato conferito anche nell’interesse del mandatario o di un


terzo ( mandato in rem propriam ) salvo che non sia diversamente convertito o ricorra una
giusta causa.

Estinzione del mandato (2)

1) Rinunzia del mandatario : il mandatario può sempre rinunziare al mandato


conferitogli, ma deve risarcire i danni al mandante se non ricorre una giusta causa. In
ogni caso la rinunzia deve essere fatta nei modi e nei tempi tali che il mandante
possa provvedere alla sostituzione.

2) In caso di morte, interdizione, o inabilitazione del mandante o del mandatario

3) In caso di fallimento del mandatario ( qualora fallisca il mandante, l’esecuzione del


contratto è sospesa nché il curatore abbia deciso se subentrare nel rapporto o
scioglierlo )

Commissione e spedizione

Sono sottotipi di mandato senza rappresentanza che si caratterizzano per lo speci co


oggetto dell’incarico conferito al mandatario

- Commissione : è un mandato che ha per oggetto esclusivo l’acquisto o la vendita di


beni, per conto del committente ed in nome del commissionario

- Spedizione : è un contratto di mandato con il quale lo spedizioniere si obbliga a


concludere in nome proprio e per conto del mandante, un contratto di trasporto,
nonché a compiere le operazioni accessorie

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Elementi della commissione

- Operazioni a do : il commissionario si presume autorizzato a concedere dilazioni di


pagamento, deve però indicare al committente la persona del contraente ed il termine
concesso per il pagamento ( in caso contrario il committente può esigere da lui il
pagamento immediato )

- Provvigione : il commissionario ha diritto ad un compenso che di regola è costituito da


una percentuale sul valore dell’a are ( se il committente revoca l’incarico prima della
conclusione dell’a are, al commissionario spetta ugualmente una parte della
commissione che tenga conto della spesa sostenuta e dell’opera prestata )

Distinzione tra trasporto e spedizione

Netta è la distinzione : il vettore si obbliga ad eseguire il trasporto mentre lo spedizioniere


si obbliga a stipulare con un vettore un contratto di trasporto

La legge consente che lo stesso spedizioniere provveda direttamente all’esecuzione


parziale o totale del trasporto in tal caso si ha la gura dello spedizioniere - vettore.

TITOLO DI CREDITO ( PRIMA PARTE )

Funzione dei titoli di credito

I titoli di credito sono documenti destinati alla circolazione che attribuiscono il diritto ad
una determinata prestazione.

Distinguiamo :

- Titoli di credito in senso stretto : la prestazione può consistere nel pagamento di una
somma di danaro.

- Titoli di credito rappresentativi di merci : la prestazione consiste nel diritto alla


riconsegna di merci depositate o viaggianti.

- Titoli di partecipazione : rappresentano una situazione complessa ( azioni di società e


le quote di partecipazione a fondi comuni di investimento ).

- Titoli individuali : vengono di regola emessi ognuno per una distinta operazione
economica

- Titoli di massa : rappresentano frazioni di eguale valore nominale di una unitaria


operazione economica di nanziamento ed attribuiscono ciascuno uguali diritti.

- Titoli causali : presuppongono un ben determinato rapporto giuridico e solo in base a


tale rapporto possono essere emessi

- Titoli astratti : il rapporto giuridico che dà luogo alla loro emissione può variamente
atteggiarsi

Funzione dei titoli di credito

Rendere più semplice, rapida e sicura la circolazione dei diritti di credito, neutralizzando i
rischi e gli inconvenienti che al riguardo presenta la disciplina della cessione del credito.

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Regole per la circolazione

Le regole di circolazione più semplici e sicure sono certamente quelle previste per i beni
mobili ed allora si è creato un modello che consente di far circolare i crediti secondo le
regole analoghe a quelle che governano la circolazione dei beni ed infatti la nzione
giuridica consiste nel ritenere che oggetto di circolazione sia il documento ( come mobile )
anziché il diritto in esso menzionato.

Caratteri essenziali

Caratteri essenziali (1)

- Autonomia del diritto : chi acquista la proprietà del documento diventa titolare del
diritto in esso menzionato.

È questo il principio dell’autonomia in sede di circolazione del diritto cartolare ed è il


principio che consente di neutralizzare il più grave dei rischi della cessione del credito e
cioè il rischio che chi trasferisce il credito non sia titolare dello stesso.

- Letteralità : chi acquista un titolo di credito acquista un diritto il cui contenuto è


determinato esclusivamente dal tenore del documento.

È questo il principio che consente di superare l’ulteriore rischio cui è invece esposto il
cessionario del credito e cioè il rischio di vedersi opposte tutte le eccezioni che il debitore
poteva opporre al cedente.

Caratteri essenziali (2)

- Legittimazione : chi ha conseguito il possesso materiale del titolo di credito, nelle forme
prescritte dalla legge, è senza’altro legittimato all’esercizio del diritto cartolare. Può
cioè pretendere dal debitore la prestazione senza essere tenuto a provare l’acquisto
della proprietà del titolo e della titolarità del diritto.

- Vincoli : i vincoli sul diritto menzionato in un titolo di credito devono essere e ettuati sul
titolo e non hanno e etto se non risultano dal titolo.

Sono queste le regole cardine della disciplina dei titoli di credito che fanno degli stessi
una categoria di documenti del tutto particolare.

Titoli di credito astratti e causali

Nozione : il titolo di credito attribuisce a chi lo acquista in sede di circolazione un diritto


letterale e autonomo. Un diritto cioè il cui contenuto è determinato esclusivamente dalla
lettera del titolo ed un diritto inoltre che è indipendente dalla posizione dei precedenti
portatori.

Si può quindi dire che il titolo di credito è un documento necessario e su ciente per la
costituzione e l’esercizio del diritto letterale ed autonomo in esso incorporato.

Rapporto fondamentale e rapporto cartolare

Rapporto fondamentale o causale : preesiste rapporto fra emittente e primo prenditore


che giusti ca la creazione ed il rilascio di un titolo di credito.

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Rapporto cartolare : dichiarazione risultante dal titolo di credito.

Diversità di e etti

Fissata la distinzione fra rapporto causale e rapporto cartolare è necessario tener


presente che l’emissione di un titolo di credito produce e etti diversi a secondo che si
consideri l’immediato prenditori del titolo o il terzo portatore cioè a seconda che il titolo
abbia o meno circolato.

- Se l’adempimento è richiesto dal primo prenditore, il debitore può certamente opporgli


tutte le eccezioni derivanti dal rapporto fondamentale

- Se il titolo ha invece circolato e l’adempimento è richiesto da un terzo, la situazione in


quanto a lui non sono opponibili le eccezioni derivanti dal rapporto fondamentale.

Titoli di credito astratti e causali (1)

Titoli astratti : sono quelli che possono essere emessi in base ad un qualsiasi rapporto
fondamentale e che inoltre non contengono alcuna menzione del rapporto che in
concreto ha dato luogo alla loro emissione.

Titoli casuali : sono quelli che possono essere emessi solo in base ad un determinato
tipo di rapporto fondamentale, predeterminato tipo di rapporto fondamentale,
predeterminato da legge.

Sono per esempio titoli di credito causali le azioni e le obbligazioni di società, le quote di
partecipazione a fondi comuni di investimento, i titoli rappresentativi di merce e i libretti di
deposito a risparmio.

Titoli di credito astratti e causali (2)

Nei titoli astratti c’è letteralità completa e cioè il contenuto del diritto cartolare è
determinato esclusivamente dalla lettera del titolo. Resta perciò preclusa in radice ogni
possibilità di far riferimento ad altre fonti regolamentari anche legali.

Nei titoli causali c’è letteralità incompleta e cioè il contenuto del diritto cartolare è
invece determinato non solo dalla lettera del titolo, ma anche dalla disciplina legale del
rapporto obbligatorio tipico richiamato nel documento.

Titoli rappresentativi di merce

Esempio pratico di titolo rappresentativo di merce sono : la fede di deposito, la polizza di


carico, il duplicato della lettera di vettura.

Questi titoli attribuiscono al possessore :

- Il diritto alla consegna delle merci che sono in essi speci cate

- Il possesso delle medesime

- Il potere di disporne mediante trasferimento del titolo

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La circolazione dei titoli di credito

La circolazione dei titoli di credito (1)

La distinzione fra titolarità del diritto cartolare e legittimazione all’esercizio dello stesso :

Infatti titolare del diritto cartolare è il proprietario del titolo mentre legittimato al suo
esercizio è invece il possessore del titolo nelle forme prescritte dalla legge.

Le qualità di proprietario - titolare e di possessore legittimato di regola circolano


congiuntamente e coincidono nella stessa persona.

Nel corso della circolazione del titolo si può tuttavia veri care una dissociazione delle due
posizioni ed allora è necessario distinguere fra circolazione regolare e irregolare.

La circolazione dei titoli di credito (2)

- Circolazione regolare : si ha quando il titolo viene trasferito dall’attuale proprietario ad


altro soggetto in forza di un valido negozio di trasmissione, che di regola trova
fondamento in un preesistente rapporto causale fra le parti.

- Circolazione irregolare : si ha quando la circolazione del titolo non è sorretta da un


valido negozio di trasferimento

Acquisto non domino (1)

Chi ha acquistato in buona fede il possesso di un titolo di credito, in conformità delle


norme che ne disciplinano la circolazione, non è soggetto a rivendicazione e quindi
diventa anche proprietario del titolo e titolare del diritto cartolare.

La sua posizione è perciò inattaccabile dall’ormai ex proprietario, che potrà esercitare


azione di risarcimento danni nei confronti di colui che gli ha sottratto il titolo

Acquisto a non domino (2)

Perché si perfezioni questo acquisto devono ricorrere tre presupposti :

1) un negozio astrattamente idoneo a trasferire la proprietà del titolo e cioè un negozio in


tutto valido ed e cace salvo che per il difetto di titolarità del dante causa.

2) L’investitura dell’acquirente nel possesso del titolo, con l’osservanza delle formalità
prescritte dalla relativa legge (legittimazione)

3) La buona fede dell’acquirente

I TITOLI DI CREDITO ( SECONDA PARTE )

La legge di circolazione. I titoli al portatore, i titoli all’ordine, i titoli nominativi

(1) La legge di circolazione

In base alla legge di circolazione i titoli di credito si distinguono in titoli al portatore,


all’ordine e nominativi.

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I titoli all’ordine e nominativi sono titoli a legittimazione nominale.

I titoli al portatore sono de niti titoli a legittimazione reale.

(2) Titoli al portatore

- Recano la clausola ( al portatore ) anche se contrassegnati da un nome

- Circolano mediante la semplice consegna del titolo

- Il possessore è legittimato all’esercizio del diritto in essi menzionato in base alla sola
prestazione del titolo al debitore

(3) Titoli all’ordine

- Sono titoli intestati ad una persona determinata

- Circolano mediante consegna del titolo accompagnata dalla girata

- Il possessore del titolo si legittima in base ad una serie continua di girate.

La girata

È una dichiarazione scritta sul titolo e sottoscritta, con la quale l’attuale possessore
(girante) ordina al debitore di adempiere nei confronti di altro soggetto (giratario).

Può essere :

- In pieno : quando contiene il nome del giratario ( la forma consueta è per me pagata
a…, con la sottoscrizione del girante ).

- In bianco : quando non contiene il nome del giratario ( di regola essa è costituita dalla
sola rma del girante)

La girata in bianco : chi possiede un titolo girato in bianco può

- Riempire la girata col proprio nome o con quello di altra persona

- Girare di nuovo il titolo in pieno o in bianco

- Trasmettere il titolo ad una terza senza riempire la girata e senza apporne una nuova
(consegna manuale del titolo)

Caratteristiche della girata

- Eventuali condizioni : la girata non può essere sottoposta a condizioni e qualsiasi


condizione apposta si considera non iscritta

- Continuità delle girate : quando vi sono più girate, l’attuale possessore del titolo si
legittima in base ad una serie continua di girate, di cui l’ultima a lui intestata o in bianco
( il debitore deve solo controllare la regolarità formale delle girate)

- Garanzia : di regola la girata non ha funzione di garanzia e quindi il girante non assume
alcuna responsabilità verso i giranti successivamente per l’inadempimento
dell’emittente.

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Girata per procura e girata in garanzia

- Girata per procura : il giratario assume la veste di rappresentare per l’incasso del
girante. Titolare del credito cartolare resta il girante ed il giratario non acquista alcun
diritto autonomo.

- Girata in garanzia : attribuisce al giratario un diritto di pegno sul titolo a garanzia di un


credito che il giratario stesso vanta nei confronti del girante. Il giratario acquista perciò
un diritto autonomo, sia pure limitato.

Titoli nominativi (1)

- Sono titoli intestati ad una persona determinata

- Si caratterizzano per il fatto che l’intestazione deve risultare non solo dal titolo, ma
anche da un apposito registro tenuto dall’emittente ( doppia intestazione ).

Nel merito, complesse sono le procure per il trasferimento della legittimazione nei titoli
nominativi : è in ogni caso necessaria la cooperazione dell’emittente dovendosi procedere
al mutamento dell’intestazione non solo sul titolo ma anche sul registro da questi tenuto.

Titoli nominativi (2)

La doppia annotazione del nome dell’acquirente può avvenire secondo due diverse
procedure :

- Transfert

- Trasferimento mediante girata

Transfert : prevede il cambiamento contestuale delle due intestazioni a cura e sotto la


responsabilità dell’emittente.

Trasferimento mediante girata : è una procedura più snella e di usa. In tal caso la doppia
annotazione è eseguita da soggetti diversi ed in tempi diversi. Infatti l’annotazione sul
titolo è fatta dall’alienante mentre quelle nel registro dell’emittente è ad opera di
quest’ultimo e si rende necessaria solo quando l’acquirente voglia esercitare i relativi
diritti.

Forma della girata nei titoli nominativi

È assoggettata a particolari regole di forme e procedure e etti diversi dalla girata dei titoli
all’ordine.

La girata deve :

1) Essere datata

2) Contenere l’indicazione del giratario ( non può essere in bianco )

3) Essere sottoscritta dal giratario se il titolo è interamente liberato

4) Essere autenticata da un notaio o da un agente di cambio o per le azioni da un


funzionario di banca o da una SIM

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La legittimazione

Legittimazione attiva : il possessore di un titolo di credito, legittimato nelle forme previste


dalla legge, “ ha diritto alla prestazione in esso indicata verso prestazione del titolo “. È
così spostata sul debitore l’onere di provare il difetto di polarità

Legittimazione passiva : “ il debitore, che senza dolo o colpa grave adempia la


prestazione nei confronti del possessore, è liberato anche se questi non è il titolare del
diritto “

Le eccezioni cartolari

Eccezioni cartolari (1)

Le eccezioni cartolari si distinguono in 2 grandi categorie :

1) Eccezioni reali

2) Eccezioni personali

Nel merito, le :

- Eccezioni reali : sono opponibili a qualunque portatore del titolo.

- Eccezioni personali : sono opponibili solo ad un determinato portatore e non si


ripercuotono sugli altri.

Eccezioni reali

Danno luogo ad eccezioni reali :

- Le eccezioni di forma

- Le eccezioni fondate sul contesto letterale del titolo

- La falsità della rma

- Il difetto di capacità o di rappresentanza al momento dell’emissione del titolo

- La mancanza delle condizioni necessarie per l’esercizio dell’azione

Eccezioni personali

Danno luogo ad eccezioni personali :

- Le eccezioni derivanti dal rapporto fondamentale

- Le eccezioni fondate su altri rapporti personali con i predetti possessori

- L’esercizio di difetto di titolarità del diritto cartolare

L’ammortamento

Per i titoli all’ordine e nominativi è previsto l’istituto dell’ammortamento.

È uno speciale procedimento diretto ad ottenere la dichiarazione giudiziale che il titolo


originario non è più strumento di legittimazione ( decreto di ammortamento )

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Chi ha ottenuto l’ammortamento può esigere il pagamento su presentazione del relativo
decreto e, se il titolo non è scaduto, può ottenere dall’emittente un duplicato del titolo
perduto.

La procedura di ammortamento è ammessa solo in caso di smarrimento, sottrazione o


distruzione del titolo e si articola in più fasi.

Fasi dell’ammortamento (1)

Denunzia : la procedura di ammortamento inizia con la denunzia al debitore della perdita


del titolo e con il contestuale ricorso dell’ex possessore al presidente del tribunale del
luogo in cui il titolo è pagabile ( ricorso con il quale si richiede appunto l’ammortamento
del titolo )

Fasi dell’ammortamento (2)

Decreto di ammortamento : il presidente del tribunale, dopo gli opportuni accertamenti


sommari sulla verità dei fatti e sul diritto del denunziante, pronuncia con decreto
l’ammortamento.

Il decreto deve essere pubblicato nella Gazzetta U ciale e deve essere noti cato al
debitore, a cura del ricorrente.

Fasi dell’ammortamento (3)

Opposizione : entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto in gazzetta U ciale, il terzo
detentore può proporre opposizione contro il decreto di ammortamento. L’opposizione è
proposta dinanzi allo stesso tribunale che ha pronunciato l’ammortamento, con citazione
da noti care al ricorrente ed al debitore, e non è ammissibile senza il deposito del titolo
presso la cancelleria del tribunale.

Si apre un ordinario giudizio di cognizione, che ha per oggetto l’accertamento della


proprietà del titolo e si chiude con la revoca del decreto se l’opposizione è accolta. Se
invece l’opposizione è respinta, il decreto di ammortamento diventa de nitivo ed il titolo è
consegnato al ricorrente.

Ammortamento nei titoli al portatore

La procedura di ammortamento non è ammessa per i titoli al portatore, salvo alcune


eccezioni tassativamente previste per i titoli a circolazione ristretta ( libretti di deposito e
assegni bancari al portatore ).

Il possessore del titolo al portatore che ne provi la distribuzione ha tuttavia diritto ad


ottenere dall’emittente il rilascio di un duplicato o di un titolo equivalente.

Nel caso di smarrimento o sottrazione del titolo, chi ha subito tali eventi e li abbia
denunziati all’emittente, dandone la prova, ha diritto alla prestazione, decorso il termine di
prescrizione del titolo.

Documenti di legittimazione e titoli impropri

I titoli di credito vanno tenuti distinti dai documenti che hanno solo una funzione di
legittimazione.

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l’art. 2002 prevede 2 categorie di tali documenti :

- Documenti di legittimazione: “ servono solo ad identi care l’avente diritto alla


prestazione “.

- Titoli impropri : consentono “ il trasferimento del diritto senza l’osservanza delle forme
proprie della cessione “ ma con gli e etti di quest’ultima.

Documenti di legittimazione

Questi documenti legittimano il possessore semplicemente come titolare originario del


diritto e non svolgono alcun ruolo ai ni della circolazione dello stesso.

Il diritto, quando non è dichiarato incedibile, potrà perciò circolare solo nella forma e con
gli e etti propri della cessione

Titoli impropri

I titoli impropri agevolano la circolazione in quanto dispensano il cessionario dalla


formalità della noti ca al debitore.

Non attribuiscono però un diritto letterale ed autonomo, dato che legittimano il


possessore come cessionario del diritto documentato.

Ai documenti di legittimazione ed ai titoli impropri non è perciò applicabile la disciplina dei


titoli di credito.

Seconda parte

L’IMPRENDITORE

Notizie di imprenditore

È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzativa al ne


della produzione o dello scambio di beni o servizi.

Requisiti :

• Attività produttiva

• Organizzazione

• Economicità

• Professionalità

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IMPRESA

Complesso di interdipendenze un attività economica

tra beni e persone che operano nalizzata alla produz

scambiando con l’esterno conoscenza e allo scambio di beni

e produzione. e servizi.

Impresa e attività produttiva

L’attività di scambio è un’attività di nuova ricchezza che incrementa l’utilità di beni


spostandoli nel tempo e/o nello spazio.

È irrilevante

- La natura dei beni o servizi prodotti o scambiati ed il tipo di bisogno che essi sono
destinati a soddisfare

- Che l’attività produttiva costituisca anche godimenti dei beni persistenti.

Esempio:

un proprietario di immobili che ne gode i frutti concedendoli in locazione.

Non è imprenditore perché non produce nuove utilità economiche, ma si limita a godere i
frutti dei propri beni.

Le prestazioni locative sono accompagnate dall’erogazione di servizi collaterali che


eccedono il vero godimento del bene.

È godimento del proprio patrimonio e attività di produzione, l’impiego di proprio denaro


nella compravendita di strumenti nanziari con scopo di investimento o di speculazione.

La qualità di imprenditore non può essere negata quando :

- L’attività è esercitata senza l’ausilio di collaboratori

- Il coordinamento degli altri fattori produttivi non si concretizza nella creazione di un


complesso aziendale materialmente percepibile.

Requisiti per l’acquisto della qualità di imprenditore

Non si è imprenditori quando l’attività produttiva si fonda esclusivamente sul lavoro


personale del soggetto.

L’impresa è attività economica = per aversi impresa è essenziale che l’attività produttiva
sia condotta con metodo economico.

Non è imprenditore chi produce beni o servizi che vengono erogati gratuitamente o a
prezzo politico.

( enti pubblici : scuole, mense per poveri, ospedali ecc…)

È imprenditore chi gestisce i medesimi servizi con metodo economico se :

- Ispirato da un ne pubblico o ideale

- Le condizioni di mercato non consentono di remunerare i fattori produttivi

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Non è imprenditore chi :

- Compie un’isolata operazione di acquisto e di successiva rivendita di merci

- Organizza un singolo servizio di trasporto o un singolo spettacolo sportivo

Impresa si può avere anche quando si opera per il compimento di un unico a are, se
questo comporta il compimento di operazioni molteplici e l’utilizzo di un apparato
produttivo complesso

Impresa individuale e collettiva

L’impresa puo essere esercitata :

- Persona sica

- Persona giuridica

Impresa individuale : il soggetto giuridico è una persona sica che risponde coi propri
beni delle eventuali mancanze dell’impresa.

- Familiare : 51% dal capofamiglia, 49 % dal suoi familiari

- Coniuge : solo da marito o moglie

Se l’impresa è esercitata da una persona giuridica assume invece una veste societaria,
che può essere di varia natura.

In base alla natura giuridica

- Imprese private : gestite da persone siche

- Imprese pubbliche : gestite da enti pubblici

Piccolo imprenditore

art. 2083 del C.C : … coloro che esercitano un’attività professionale organizzata
prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.

A tutti gli imprenditori si applica lo statuto generale dell’imprenditore : applicabile


all’impresa senza ulteriore speci cazione nell’ambito della nozione formulata dell’art.
2082.

Lo statuto dell’impresa commerciale ( art. 2195 ) è una disciplina ulteriore che si applica a
chi esercita attività commerciali.

Lo statuto del piccolo imprenditore è riferito a coloro che hanno ridotte dimensioni

Imprenditore agricolo

È imprenditore agricolo chi esercita un’attività diretta :

- Attività diretta alla coltivazione del fondo

- Allevatore di bestiame

- Selvicoltura

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Si reputano connesse le attività dirette

Alla trasformazione

All’alienazione dei prodotti agricoli

Attività agricole essenziali = attività agricole per connessione

Questa distinzione è stata mantenuta anche nella nuova nozione di imprenditore agricolo
introdotta dal d. lgs 228/2001

Si intendono connesse le attività dirette alla :

- Trasformazione

- Manipolazione

- Conservazione

Commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente da un’attività


agricola essenziale.

Si intendono connesse le attività dirette alla :

Fornitura di beni o servizi

Mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse normalmente impiegate


nell’attività agricola esercitata.

Imprenditore commerciale

Lo statuto dell’imprenditore commerciale

Sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che
esercitato :

- Attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi

- Attività intermediaria nella circolazione dei beni

- Attività di trasporto per terra, acqua e aria

Sono soggetti all’obbligo dell’iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che
esercitato :

- Attività bancaria o assicurativa

- Attività ausiliaria alle precedenti

L’imprenditore commerciale :

- È obbligato ad iscriversi nel registro delle imprese

- È obbligato a tenere le scritture contabili

- È assoggettato alle procedure consensuali

- Può servirsi d’ausiliari speci camente individuali e disciplinati dagli art. 2203 ss. (Es.
l’institore)

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Occorre però sottolineare che non esiste più la distinzione tra soggetti tenuti ad iscriversi
nel registro delle imprese, e soggetti a ciò esonerati.

Registro delle imprese

Il registro delle imprese è regolato dagli artt. 2188 a 2194 e d.p.R. 7 dicembre 1995 n° 581

• Sezione ordinaria :

- Gli imprenditori individuali commerciali non piccoli

- Tutte le società ( tranne la società semplice )

- I consorzi con attività esterna fra imprenditori

- I gruppi Europei di interesse economico con sede in Italia

- Le associazioni e fondazioni che esercitano attività di impresa

- Gli enti pubblici che hanno un attività commerciale

- Le società estere che hanno in Italia la sede amministrativa

• Sezione speciale :

- Imprenditori agricoli individuali

- I piccoli imprenditori

- Le società semplici

Gli atti soggetti a registrazione sono : gli elementi di individuazione dell’imprenditore e


dell’impresa

Gli atti che riguardano la struttura e organizzazione della società

L’iscrizione puo avere :

- E cacia dichiarativa

- E cacia costitutiva

- E cacia normativa

L’iscrizione ha la nalità dichiarativa = da quel momento l’atto è opponibile ai terzi

La pubblicità costitutiva determina l’esistenza o meno dell’atto

La pubblicità normativa determina l’applicazione di un determinato regime giuridico.

Scritture contabili

Le scritture contabili sono i documenti che contengono la rappresentazione :

- Dei singoli atti di impresa

- Della situazione del patrimonio dell’imprenditore

- Del risultato economico dell’attività svolta

La tenuta delle scritture contabili è elevata ad obbligo = è legislativamente disciplinata,


per gli imprenditori che esercitano attività commerciale = con esclusione dei piccoli
imprenditori.

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L’imprenditore, che esercita attività commerciale, deve tenere tutte le scritture contabili
“ che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell’impresa “

Scritture contabili obbligate :

- Libro giornale

- Libro degli inventari

Altre scritture contabili richieste dalla natura e dalle dimensioni dell’impresa :

- Libro mastro

- Libro cassa

- Libro magazzino

L’imprenditore dovrà tenere i libri e le scritture contabili previsti dalla legislazione tributaria
e lavoristica.

Tutte le scritture contabili devono essere tenute “ Secondo le norme di una ordinata
contabilità “.

Le scritture contabili, possono sempre essere utilizzate dai terzi :

- Con mezzo processuale di prova

- Contro l’imprenditore che le tiene

A nché l’imprenditore possa utilizzare le proprie scritture contabili come mezzo


processuale di prova contro i terzi è necessario che ricorrano tre condizioni :

- Si deve trattare di scritture regolarmente tenute

- È necessario che la controparte sia a sua volta un imprenditore

- La controversia deve essere relativa a rapporti inerenti all’esercizio dell’impresa

Rappresentanza commerciale

Il fenomeno della rappresentanza è regolato in via generale dagli artt. 1387 ss. Del codice
civile.

È regolato da norme speciali ( artt. 2203 - 2213 ) quando si tratti di atti inerenti
all’esercizio di impresa commerciale posti in essere da alcune gure tipiche di ausiliari
interni :

- Istitutori

- Procuratori

- Commessi

Per la posizione rivestita nell’organizzazione aziendale, istitutori, procuratori e

commessi = sono automaticamente investiti :

- Del potere di rappresentanza dell’imprenditore

- Di un potere di rappresentanza ex lege

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Il loro potere di vincolare direttamente l’imprenditore non si fonda, sulla presenza e sulla
validità di una procura, ma costituisce e etto naturale di quella determinata collocazione
dell’impresa ad opera dell’imprenditore.

Chi conclude a ari con uno di tali ausiliari dell’imprenditore commerciale, non avrà l’onere
di accertare i poteri del rappresentante. Dovrà solo veri care se l’imprenditore ha
modi cato con atto espresso e reso pubblico i loro naturali poteri rappresentativi.

È istitutore colui che :

- È preposto dal titolare all’esercizio dell’impresa

- O di una sede secondaria

- O di un ramo particolare della stessa

Vertice assoluto se l’istitutore è preposto all’intera impresa ed in tal caso dipenderà solo
dall’imprenditore

Vertice relativo se è preposto ad una liale o ad un ramo dell’impresa

L’institore è tenuto, congiuntamente con l’imprenditore, all’adempimento degli obblighi


di :

- Iscrizione nel registro delle imprese

- Tenuta delle scritture contabili dell’impresa

In caso di fallimento dell’imprenditore troveranno applicabile anche nei confronti


dell’institore le sanzioni penali a carico del fallito.

Al potere di gestione, il legislatore fa poi corrispondere un altrettanto ampio e generale


potere di rappresentanza sostanziale.

L’institore può compiere in nome dell’imprenditore “tutti gli atti pertinenti all’esercizio
dell’impresa” o della sede o del ramo cui è preposto.

Per quanto riguarda la rappresentanza processuale l’institore può stare in giudizio :

- Sia come convenuto ( rappresentanza processuale passiva )

- Sia come attore ( rappresentanza processuale attiva )

I poteri rappresentativi dell’institore possono essere ampliati o limitati dall’imprenditore,


sia all’atto della preposizione sia in un momento successivo.

Le limitazioni saranno però opponibili ai terzi, solo se la procura originaria o il successivo


atto di limitazione siano stati pubblicati nel registro delle imprese.

L’institore deve rendere palese al terzo con cui contratta tale sua veste, spendendo il
nome del rappresentato a nché l’atto compiuto e i relativi e etti ricadano direttamente
sul rappresentato.

L’institore sarà, personalmente obbligato se omette di far conoscere al terzo che egli
tratta per il preponente.

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Se l’atto è pertinente all’esercizio dell’impresa ma nel contempo le modalità di
conclusione dell’a are sono tali da rendere incerto se l’institore abbia operato per sé o
per l’imprenditore, nei confronti del terzo risponderanno solidamente sia l’institore sia il
preponente.

I procuratori

I procuratori sono coloro che in base ad un rapporto continuativo hanno il potere di


compiere per l’imprenditore gli atti pertinenti l’esercizio dell’impresa, pur non essendo
preposti ad esso.

Pur essendo degli ausiliari con funzioni direttive, il loro potere decisionale è circoscritto ad
un determinato settore operativo dell’impresa.

Il procuratore non ha la rappresentanza processuale ( attiva o passiva ) dell’imprenditore


neppure per gli atti da posti in essere, è soggetto agli obblighi di iscrizione nel registro
delle imprese e di tenuta delle scritture contabili.

I commessi sono ausiliari subordinati cui sono a date mansioni esecutive o materiali che
li pongono in contatto con i terzi

I commessi non possono :

- Esigere il prezzo delle merci delle quali non facciano la consegna

- Concedere dilazioni o sconti che non siano d’uso

L’imprenditore può ampliare o limitare tali poteri, le limitazioni saranno opponibili a terzi :

Se portate a conoscenza degli stessi con mezzi idonei

IMPUTAZIONE DELL’ATTIVITÀ D’IMPRESA

Principio generale della spendita del nome :

Spendita del nome : individuazione del soggetto a cui è imputabile la disciplina


dell’attività di impresa, si riconosce solo a colui che ha agito in proprio nome.

Imprenditore è colui che esercita personalmente l’attività d’impresa compiendo in proprio


nome gli atti relativi.

L’esercizio di attività di impresa dà luogo ad un fenomeno analogo a quello determinato


dal mandato senza rappresentanza.

1705 c.c : può esserci una dissociazione tra il soggetto, persona sica o giuridica, a cui è
formalmente imputabile la qualità di imprenditore in virtù del generale principio della
spendita del nome…

- Imprenditore palese o prestanome : soggetto che compie in proprio nome i singoli atti
d’impresa.

- Imprenditore diretto o occulto : soggetto che dispone dei mezzi nanziari, dirige
l’impresa e fa propri tutti i guadagni.

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Per l’attività d’impresa operano principi parzialmente diversi da quelli che governano il
mandato senza rappresentanza.

La teoria del potere d’impresa.

La teoria del potere d’impresa (Ferri) sostiene una responsabilità cumulativa


dell’imprenditore palese e del dominus.

Nel nostro ordinamento giuridico la responsabilità è sempre riconosciuta a carico di colui


o di coloro che detengono il potere di gestione.

Chi esercita il potere di direzione in un’impresa ne assume anche necessariamente il


rischio e risponde delle relative obbligazioni.

l’art. 2267 1° comma, in tema di società semplice, ammette la possibilità di limitare la


responsabilità dei soci nei confronti dei creditori sociali, ma esclude che tale limitazione
possa operare anche a favore dei soci amministratori.

l’art. 2291, in tema di società in nome collettivo, a erma la responsabilità illimitata e


solidale di tutti i soci poiché il potere di amministrazione è elemento connaturale della
qualità di socio.

l’art. 2318, in tema di società in accomandita semplice, a erma che : “ l’amministrazione


può essere conferita soltanto ai soci accomandatari che sono a responsabilità illimitata”

La teoria dell’imprenditore occulto

La teoria dell’imprenditore occulto sottolinea lo stretto legame col principio della


inseparabilità fra potere di direzione dell’impresa e responsabilità illimitata.

La teoria dell’imprenditore occulto porta a sanzionare con la responsabilità personale e


dunque il fallimento personale, anche il dominus, quindi ogni forma di dominio occulto o
palese dell’altrui impresa.

L’applicazione analogica dell’ex 2° comma dell’art. 147 della legge fallimentare, disciplina
espressamente l’ipotesi del socio occulto di società palese.

Il 2° comma dell’art. 174 doveva essere applicato anche all’ipotesi in cui i soci abbiano
occultato ai terzi l’esistenza della società di persone, sicché quest’ultimi hanno creduto di
avere a che fare con un imprenditore individuale.

L’ipotesi di “ socio occulto di società occulta” di erisce da quella espressamente prevista


dal 2° comma dell’art. 147 della legge fallimentare solo per una di erenza quantitativa e
non qualitativa.

La prevalente dottrina criticava tale impostazione in quanto, in ambo i casi, ci troviamo di


fronte ad un imprenditore occulto.

Mentre nel primo caso la società è palese come palese è anche il socio che agisce con i
terzi, nel secondo caso c’è un esclusivo titolare della situazione giuridica ( Dominus )
nell’ambito della quale il prestanome non ha alcuna partecipazione sociale.

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La teoria dell’imprenditore occulto a erma la responsabilità e l’esposizione al fallimento di
chiunque, palesemente o occultamente, domini un’impresa a lui non formalmente
imputabile.

Imputazione dell’attività d’impresa

Le critiche

2 criteri d’imputazione della responsabilità per debiti d’impresa :

1) Criterio formale della spendita del nome

2) Il criterio sostanziale del potere di direzione

La teoria del potere d’impresa e la teoria dell’imprenditore occulto, sono state criticate.
Nel nostro ordinamento l’unico criterio utilizzabile per l’imputazione dell’attività è il
principio della spendita del nome.

Nel caso di socio occulto di società palese, il principio della spendita del nome è
perfettamente rispettato, in quanto c’è una società che opera all’estero.

Imputazione dell’attività d’impresa.

Gli ultimi sviluppi legislativi

La giurisprudenza supera il dato formale della spendita del nome, in presenza di indici
presuntivi tali da poter provare l’esistenza di una società occulta ( sistematico
nanziamento, partecipazione a trattative, sistematica ingerenza nella direzione
dell’attività d’impresa )

L’orientamento della giurisprudenza è stato recepito anche a livello legislativo con la


recente riforma del diritto fallimentare

Il nuovo articolo 147, 5° comma, dispone che : qualora dopo la dichiarazione di fallimento
di un imprenditore individuale, risulti che l’impresa è riferibile ad una società di cui il
fallimento è socio illimitatamente responsabile, si applica agli altri soci la regola del
fallimento del socio occulto.

L’AZIONE E LA SUA CIRCOLAZIONE

La nozione di azienda

L’azienda e la sua circolazione

Articolo 2555 c.c

Azienda : “il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”

Azienda : l’apparato strumentale di cui l’imprenditore si avvale per lo svolgimento e nello


svolgimento della propria attività.

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Azienda : strumento per lo svolgimento di quell’attività economica organizzata, rivolta alla
produzione e allo scambio di beni e servizi cui l’articolo 2082 c.c

Azienda : risvolto “oggettivo” dell’acquisto della qualità di imprenditore, distinto dalla


persona di quest’ultimo ed oggetto di autonoma circolazione

Beni : le cose che possono formare oggetto di diritti ( articolo 810 del codice civile )

Beni aziendali :

- Rilevante è la sola destinazione impressagli dall’imprenditore

- Irrilevante è il titolo giuridico che legittima l’imprenditore ad utilizzarli

No : l’abitazione di proprietà dell’imprenditore

Si : i locali dell’impresa presi in a tto o il macchinario in leasing.

L’azienda - Organizzazione : sistema di beni eterogenei, caratterizzato dall’unità


funzionale per il coordinamento fra i diversi elementi costitutivi e per l’unitaria
destinazione ad uno speci co ne produttivo.

Strumentalità e complementarietà fra i singoli elementi costitutivi dell’azienda, il


complesso unitario acquista un valore di scambio maggiore della somma dei valori dei
singoli beni che lo costituiscono.

Tale maggior valore si de nisce avviamento, l’attitudine dell’azienda a consentire la


realizzazione di un pro tto.

Di regola dipende sia da fattori oggettivi sia da fattori soggettivi.

Avviamento :

- Oggettivo = ricollegabile a fattori che permangono anche se muta il titolare dell’azienda

- Soggettivo = dovuto all’abilità operativa dell’imprenditore sul mercato

La circolazione dell’azienda

L’azienda e la sua circolazione

L’azienda può formare oggetto di atti di disposizione di diversa natura : vendita,


donazione, usufrutto, a tto ecc…

L’imprenditore può però compiere anche atti di disposizione che riguardano singoli beni.

Stabilire se un atto di disposizione dell’imprenditore è da quali care come trasferimento :

- Di singoli beni aziendali

- D’azienda

Solo nel secondo caso trova applicazione la disciplina per la circolazione aziendale

La distinzione non sempre è agevole :

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Per aversi trasferimento d’azienda, non è necessario che l’atto di disposizione comprenda
l’intero complesso aziendale ma anche un ramo dell’azienda.

Necessario e su ciente è che sia trasferito un insieme di beni potenzialmente idoneo ad


essere utilizzato per l’esercizio di una attività di impresa, anche se il nuovo titolare dovrà
integrare il complesso con ulteriori fattori produttivi per farlo funzionare.

Articolo 2556 :

Netta distinzione fra :

- Forma necessaria per la validità del trasferimento

- Forma richiesta ai ni probatori, e per l’opponibilità ai terzi

Manca un’autonoma ed unitaria legge di circolazione dell’azienda : il trasferimento di


ciascun bene il regime dettato in via generale

Esempi :

- Per il trasferimento in proprietà all’acquirente di beni immobili aziendali e necessaria la


forma scritta

- Il conferimento dell’azienda in una società di capitali deve sempre avvenire per atto
pubblico

Per le imprese soggette a registrazione con e etti di pubblicità legale ogni atto di
disposizione dell’azienda deve essere provato per iscritto

Per tutte le imprese soggette a registrazione, i contratti di trasferimento devono essere


iscritti nel registro delle imprese nel termine di trenta giorni, a cura del notaio rogante o
autenticante ( art. 2556, 2° comma )

Per ottenere l’iscrizione occorrerà comunque che il contratto sia redatto per atto pubblico
o per scrittura privata autenticata.

Gli e etti del trasferimento d’azienda

L’alienazione dell’azienda produce degli e etti ex legge che riguardano :

- Il divieto di concorrenza dell’alienante ( art. 2557 )

- I contratti ( art. 2558 )

- I crediti ( art. 2559 )

- I debiti aziendali ( art. 2560 )

Chi aliena un’azienda commerciale deve astenersi, per un periodo massimo di 5 anni dal
trasferimento dall’iniziare una nuova impresa che possa sviare la clientela dall’azienda
ceduta.

La norma comprende 2 opposte esigenze :

- Quella dell’acquirente dell’azienda di trattenere la clientela dell’impresa

- Quella dell’alienante a non vedere compromessa la propria libertà di iniziativa


economica oltre un determinato arco di tempo

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Il divieto di concorrenza è derogabile ed ha carattere relativo : esso sussiste nei limiti in
cui la nuova attività di impresa dell’alienante sia potenzialmente idonea a sottrarre
clientela all’azienda ceduta

Le parti possono anche ampliare la portata dell’obbligo di astensione purché non sia
impedita ogni attività professionale all’alienante.

In ogni caso è vietato prolungare oltre i 5 anni, la durata del divieto.

La disciplina del trasferimento dell’azienda cerca di favorire il mantenimento dell’unità


economica della stessa.

È agevolato il subingresso dell’acquirente nei rapporti contrattuali in corso di esecuzione


che l’alienante ha stipulato per assicurarsi i fattori produttivi necessari all’attività.

art. 2558

- 1° comma : “ se non è pattuito diversamente, l’acquirente dell’azienda subentra nei


contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda stessa che non abbiano carattere
personale”

- 2° comma : al terzo contraente è riconosciuto il diritto di recedere dal contratto “entro 3


mesi dalla notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa, salvo in questo caso
la responsabilità dell’alienante”

Il subingresso dell’acquirente nei contratti in corso di esecuzione, e in tutti i contratti


inerenti all’organizzazione e all’esercizio dell’impresa, prescinde da un’esplicita
manifestazione di volontà nell’atto di alienazione.

È però possibile, con espressa pattuizione escludere dalla successione uno o più contratti
in corso di esecuzione.

La disciplina innanzi esaminata non si applica ai contratti aventi carattere personale, in cui
le qualità personali dell’alienante sono state determinanti nella formazione del consenso
del terzo contraente.

Saranno necessari un’espressa pattuizione fra alienante e acquirente, sia il consenso del
contraente ceduto.

La disciplina della successione nei contratti si applica a quelli non integralmente eseguiti
da entrambe le parti ( imprenditore alienante e terzo contraente ).

Nel caso in cui l’imprenditore abbia già eseguito la propria prestazione, si applica la
disciplina dettata dagli articoli 2559 e 2560 per i crediti e debiti aziendali.

Limitata è la deroga al diritto comune introdotta per i crediti aziendali.

La noti ca al debitore ceduto o l’accettazione da parte di questi è sostituita da una sorta


di noti ca collettiva : l’iscrizione del trasferimento dell’azienda nel registro delle imprese.

Più vistosa è la derivazione dai principi di diritto comune per i debiti inerenti all’azienda
ceduta, sorti prima del trasferimento : non è ammesso il mutamento del debitore senza il
consenso del creditore

Infatti, l’alienante non è liberato da tali debiti se non risulta che i crediti vi hanno
acconsentito ( art. 2560, 1 ° comma )

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È invece derogato, per le sole aziende commerciali, il principio secondo cui ciascuno
risponde solo delle obbligazioni da lui assente : “nel trasferimento di un’azienda
commerciale risponde dei debiti suddetti anche l’acquirente dell’azienda, se essi risultano
dai libri contabili obbligatori”

Disciplina diversa e più favorevole per i lavoratori è invece prevista per i debiti di lavoro
( art. 2112, 2° comma nuovo testo ).

Gli articoli 2559 e 2560 regolano le conseguenze del trasferimento d’azienda per i
creditori e i debitori aziendali, cioè per i rapporti esterni : nulla, invece, dispongono
quanto ai rapporti tra alienante ed acquirente.

Se nulla è previsto dal contratto è controverso se l’acquirente diventi titolare dei crediti e
se all’accollo esterno ex lege, corrisponda anche un accollo interno dei debiti da parte
dell’acquirente : prevale la tesi che entrambi non passino automaticamente in testa
all’acquirente ma sia necessaria un’espressa previsione.

I segni distintivi

Ciascun imprenditore utilizza uno o più segni distintivi che consentono di individuarlo sul
mercato e distinguerlo dagli altri imprenditori concorrenti : ditta, insegna e marchio.

Ditta, insegna e marchio assolvono una funzione comune nell’economia di mercato :


favoriscono la formazione ed il mantenimento della clientela in quanto consentono al
pubblico di distinguere fra i vari operatori economici e di operare scelte consapevoli.

È possibile ricavare principi comuni applicabili per analogia gli altri simboli di
identi cazione sul mercato ( segni distintivi atipici ) : slogan pubblicitari, nomi di dominio,
ecc…

Tali principi sono : l’imprenditore gode di ampia libertà nella formazione dei propri segni
distintivi. Deve però rispettare alcune regole : varietà, novità e capacità distintiva.

Tali principi sono :

- l’imprenditore ha diritto all’uso esclusivo dei propri segni distintivi

- L’imprenditore può trasferire ad altri i propri segni distintivi pur con i limiti volti ad
evitare che la circolazione degli stessi possa tratte in inganno il pubblico

La Ditta

Il nome commerciale dell’imprenditore che è segno distintivo necessario ( in mancanza di


diversa scelta, coincide col nome civile dell’imprenditore )

Nella scelta della propria ditta l’imprenditore incontra 2 limiti rappresentati dal rispetto dei
principi di :

- Verità

- Novità

Il principio di verità della ditta ha un contenuto assai limitato e soprattutto contenuto


diverso a seconda che si tratti di ditta originaria o di ditta derivata ( art. 2563 )

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La ditta originaria è quella formata dall’imprenditore che la utilizza. Essa “deve contenere
almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore”

La ditta derivata è quella formata da un dato imprenditore e successivamente trasferita ad


altro imprenditore insieme all’azienda.

Nessuna disposizione impone a chi utilizzi una ditta derivata di integrarla col proprio
cognome o con la propria sigla. La verità in tal caso si riduce ad una pura “verità storica”

Principio di novità della ditta ( art. 2564 ) :

La ditta non deve essere “uguale o simile a quella usata da altro imprenditore” e tale da
“creare confusione per l’oggetto dell’impresa o per il luogo in cui questa è esercitata”

Chi ha adottato per primo una ditta ha diritto all’uso esclusivo della stessa.

Chi successivamente adotti ditta uguale o simile può essere costretto ad integrarla o
modi carla

Anche quando la ditta usata per la seconda volta corrisponda al nome civile
dell’imprenditore ( ditta patronimica ).

Il diretto all’uso esclusivo della ditta ed il corrispondente obbligo di di erenziazione


sussistono solo se i 2 imprenditori sono in rapporto concorrenziale fra loro e quindi possa
determinarsi confusione per l’oggetto dell’impresa e/o per il luogo in cui questa è
esercitata.

Perciò è possibile l’omonimia fra ditta che non creano confusione sul mercato ed in tal
senso si dice che il diritto all’uso esclusivo è quindi relativo

La ditta è trasferibile, ma solo insieme all’azienda ( art. 2565 ) :

- Se il trasferimento avviene per atto fra vivi, è necessario il consenso espresso


dall’alienaante

- Se l’azienda è acquistata per successione a causa di morte, la ditta si trasforma al


successore, salvo diversa disposizione testamentaria

Il Marchio

Il segno distintivo dei prodotti o dei servizi dell’impresa

Del marchio possono servirsi : il fabbricante del prodotto, il commerciante ( grossista o il


rivenditore nale ), le imprese che producono servizi ( imprese di trasporto, di pubblicità,
bancarie, assicurative, di spettacolo )

La forma tipica di tali tipi di marchio è quella pubblicitaria ( essendo apposti sui materiali
che servono per la produzione del servizio o sulle divise del personale )

Normativa che disciplina il marchio :

- Codice civile ( artt. 2569 - 2574 )

- Codice della proprietà industriale ( d. Lgs. 10.2. 2005, n. 30 )

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- Al marchio nazionale si è di recente a ancato il marchio comunitario ( regolamento CE
n. 40/94 del 2.12.1993 )

La tutela internazionale del marchio è disciplinata da 2 condizioni :

- convenzione d’unione di Parigi del 1883 per la produzione della proprietà industriale

- Accordo di Madrid del 1891 sulla registrazione internazionale dei marchi.

Queste convenzioni consentono di sempli care le procedure per accedere alla tutela del
marchio nei singoli stati aderenti, secondo rispettive discipline nazionali, tali discipline
riconoscono al titolare del marchio, che possiede i requisiti di validità, il diritto all’uso
esclusivo dello stesso.

Il marchio non è un segno distintivo essenziale, ma è il più importante per il ruolo che
assolve nell’economia industriale ( caratterizzata dall’o erta concorrente di prodotti
similari tra più imprenditori )

Al marchio è a data la funzione di di erenziare i prodotti rispetto a quelli dei concorrenti :

- I titolari dei marchi celebri hanno interesse a contrastare l’uso degli stessi da parte di
altri produttori

- Il legislatore ha esteso la tutela dei marchi celebri oltre la necessità di evitare


confusione con prodotti a ni

l’imprenditore può utilizzare :

- Un solo marchio per tutti i propri prodotti ( marchio generale )

- Più marchi per di erenziare i diversi prodotti della propria impresa o tipi diversi dello
stesso prodotto ( marchi speciali )

È possibile l’uso contemporaneo di un marchio generale e di più marchi speciali

Il marchio può essere :

- Denominato ( costituito solo da parole )

- Figurativo ( costituito da gura letterale, cifre, disegni o colori )

- Costituito anche da suoni

- Di forma o tridimensionale ( costituito dalla forma o dalla confezione del prodotto )

- Collettivo

Marchio collettivo :

- Il titolare è un soggetto che svolge “la funzione di garantire l’origine, la natura o la


qualità di determinati prodotti o servizi

- Non viene utilizzato dall’ente che ne ha ottenuto la registrazione, ma concesso in uso a


produttori o commercianti consociati

Per essere tutelato giuridicamente, il marchio deve rispondere a determinati requisiti di


validità :

- Liceità

- Verità

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- Originalità

- Novità

Requisito di liceità del marchio : non possono costituire oggetto di registrazione come
marchio d’impresa.

- I segni contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume

- L’altrui ritratto senza il consenso dell’interessato

Requisito della verità : vieta di inserire nel marchio “segni idonei ad ingannare il pubblico,
in particolare sulla provenienza geogra ca, sulla natura o sulla qualità dei prodotti o
servizi”

Requisiti di originalità del marchio : il marchio deve essere composto in modo da


consentire l’individuazione dei prodotti contrassegnati fra tutti i prodotti dello steso
genere immessi sul mercato.

Non possono essere utilizzati come marchi

- Le denominazioni generiche del prodotto o del servizio o le loro gure generiche

- Le indicazioni descrittive dei caratteri essenziali e della provenienza geogra ca del


prodotto

- I segni divenuti di uso comune nel linguaggio corrente

È rispettato quando si utilizzano denominazioni o gure generiche che non hanno alcuna
relazione con il prodotto contraddistinto.

Divengono inidonee le parole straniere dotate di capacità distintiva quando non sono note
nel loro signi cato al consumatore medio italiano

Requisito di novità del marchio :

È da intendere come complementare alla originalità ( art. 12 c.p.i )

Non sono nuovi i segni che alla data del deposito della domanda :

- Consistano esclusivamente in segni divenuti di uso comune

- Siano identici o simili ad un segno già noto

Se il marchio registrato è diventato un marchio celebre, sarà ex lege non nuovo anche il
marchio confondibile, da altri successivamente utilizzato, seppur per prodotti o servizi
non a ni.

Se chi lo usa può trarre indebito vantaggio da carattere distintivo o dalla rimozione del
segno anteriore.

Il difetto dei requisiti di validità comporta la nullità del marchio che può riguardare anche
solo parte dei prodotti o servizi per i quali il marchio è stato registrato.

La registrazione attribuisce al titolare del marchio il diritto all’uso esclusivo dello stesso su
tutto il territorio nazionale

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N.B : con la riforma del 1992, la tutela dei marchi celebri è stata svincolata dal criterio
dell’a nità merceologica

La registrazione nazionale dura 10 anni e non più 20 come in precedenza, è però


rinnovabile per un numero illimitato di volte, sempre come e cacia decennale

La tutela è perciò pressoché perpetua, salvo che non sia successivamente dichiarata la
nullità del marchio, per difetto di uno dei requisiti essenziali, ovvero che non sopraggiunga
una causa di decadenza, per esempio mancato utilizzo del marchio per 5 anni ( art. 26
c.p.i )

È causa di decadenza anche la volgarizzazi one del marchio, la circostanza che lo stesso
sia divenuto nel commercio denominazione generica di quel dato prodotto, così perdendo
la propria capacità distintiva.

Il titolare del marchio il cui diritto di esclusiva sia stato leso da un concorrente, può
promuovere contro questi :

- L’azione di contra azione

- L’azione di concorrenza sleale

L’ordinamento tutela anche chi usi un marchio senza registrarlo :

“Chi ha fatto uso di un marchio non registrato ha la facoltà di continuare ad usarne,


nonostante la registrazione da altri ottenuta, nei limiti in cui anteriormente se ne è avvalso.

L’ordinamento tutela anche chi usi un marchio senza registrarlo: in tutela del diritto di
esclusiva sul marchio non registrato si fonda sull’uso di fatto dello stesso e sull’e ettivo
grado di notorietà raggiunta ( c.d. tutela del pre - uso )

Il marchio è trasferibile : può essere trasferito ( senza trasferire l’azione ) sia a titolo
de nitivo sia a titolo temporaneo ( c.d. licenza di marchio ).

Licenza di marchio non esclusiva :

- È consentito che il marchio venga utilizzato contemporaneamente dal titolare originario


e da uno o più concessori, per la totalità o per una parte dei prodotti per i quali il
marchio è stato.

- Il legislatore si preoccupa di prevenire e reprimere i pericoli di inganno per il pubblico,


soprattutto la licenza non esclusiva utilizzata per lo sfruttamento economico dei marchi
attraverso i contratti di franchising e merchandising

- Dal trasferimento o dalle licenze del marchio non deve derivare inganno nei caratteri dei
prodotti o servizi che sono essenziali nell’apprezzamento del pubblico

- Il licenziatario è obbligato ad utilizzare il marchio per prodotti con caratteristiche


qualitative uguali a quelle dei corrispondenti prodotti messi in commercio dal
concedente o dagli altri licenziatari ( art. 23 e.p.i )

- La violazione delle precedenti regole espone alla sanzione della decadenza,


eventualmente parziale, del marchio.

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l’insegna :

- Contraddistingue i locali dell’impresa ( stabilimento industriale, negozio di vendita ) o,


secondo una più ampia concezione, l’intero complesso aziendale.

- Non può essere uguale o simile a quella già utilizzata da altro imprenditore concorrente,
con conseguimento obbligo di di erenziazione.

Pur nel silenzio del legislatore, saranno applicabili i principi base ricavabili dalla disciplina
della ditta e del marchio :

Anche l’insegna dovrà essere lecita, non dovrà contenere indicazioni idonee a trarre in
inganno il pubblico circa l’attività o i prodotti, dovrà avere su ciente capacità distintiva.

Pur nel silenzio del legislatore, saranno applicabili i principi base ricavabili dalla disciplina
della ditta e del marchio : non è quindi tutelato contro l’altrui imitazione chi adotti come
insegna indicazioni generiche.

Trasferimento dell’insegna : nulla è disposto circa il trasferimento dell’insegna. È tuttavia


paci co che il diritto sull’insegna può essere trasferito.

Licenza di insegna non esclusiva : è lecita con il conseguente couso della stessa insegna
da parte di più imprenditori collegati, come tipicamente avviene negli accordi di
franchising di distribuzione ( Benetton o Cartier )

LA SOCIETÀ

La nozione di società

Articolo 2247 : “con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi
per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili”

Società : enti associativi a base contrattuale che si caratterizzano per :

- Conferimenti dei soci

- Esercizio in comune di un’attività economica

- Scopo di divisione degli utili

Conferimenti :

- Prestazioni cui le parti del contratto di società si obbligano

- Contributi dei soci alla formazione del patrimonio sociale iniziale della società

- Dotare la società del capitale di rischio iniziale per lo svolgimento dell’attività di impresa

- Ciascun socio destina stabilmente parte della propria ricchezza personale all’attività
comune e si espone al rischio di impresa

Art. 2247 : i conferimenti possono essere costituiti da beni e da servivi. Denaro, beni in
natura trasferiti in proprietà o concessi in godimento alla società; prestazioni di attività
lavorativa.

Oggetto di conferimento : ogni entità suscettibile di valutazione economica.

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Principio desumibile dall’articolo 2247 : deve essere coordinato con la disciplina dei
conferimenti dettata per i singoli tipi di società.

Ampia applicazione per le società di persone e per le società a responsabilità limitata :


signi cative limitazioni nelle altre società di capitali nelle società cooperative

Altri concetti di carattere generale collegati ai conferimenti, sono :

- il patrimonio sociale

- Il capitale sociale

Patrimonio sociale e capitale sociale

Patrimonio sociale :

complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi che fanno capo alla società.

Inizialmente costituito dai conferimenti eseguiti o promessi dai soci, successivamente


subisce variazioni qualitative e quantitative.

Consistenza del patrimonio sociale ( attività e passività ) : accerta periodicamente


attraverso la redazione annuale del bilancio di esercizio.

Patrimonio netto :

Di erenza positiva fra attività o passività

Inizialmente il patrimonio netto = passivo ideale

- Capitale sociale nominale riserve

- Utili portati a nuovo

Attivo patrimoniale :

Garanzia dei creditori della società : 1) garanzia principale

2) garanzia esclusiva

Capitale sociale : cifra che esprime il valore in denaro dei conferimenti quale risulta
dall’atto costituivo della società

Rimane immutato nel corso della vita della società n quando non se ne decide l’aumento
o la riduzione

È un valore storico

Funzione vincolistica : la cifra del capitale sociale indica la frazione del patrimonio netto
non distribuibile fra i soci, e perciò assoggetta ad un vincolo di stabile destinazione
all’attività sociale.

La cifra del capitale sociale nominale è iscritta in bilancio fra le passività dello stato
patrimoniale nel c.d. passivo ideale non reale insieme ai debiti della società

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Garanzia patrimoniale supplementare : i creditori possono fare a damento su un attivo
patrimoniale eccedente le passività per un valore corrispondente almeno all’ammontare
del capitale sociale.

Funzione organizzativa : termine di riferimento per accertare periodicamente se la società


ha conseguito utili o ha subito perdite.

Utile : le attività superano le passività aumentate del capitale sociale nominale

Perdita : le attività sono inferiori alle passività più il capitale sociale

Funzione organizzativa : base di misurazione di alcune fondamentali situazioni soggettive


dei soci = 1) carattere amministrativo

2) Carattere patrimoniale

Capitale sociale : fondamentale termine di riferimento per un ordinato e corretto


svolgimento della vita sociale = è prevista una disciplina

L’esercizio in comune di attività economica

Scopo-mezzo

I contraenti si propongono di raggiungere la nalità ultima di carattere :

- Lucrativo

- Consortile

- Mutualistico

Esercizio in comune : dell’attività economica devono essere imputati a tutti i soci

Patto leonino : il patto con il quale uno o più soci sono esclusi da ogni partecipazione agli
utili o alle perdite (art. 2265), espressamente sanzionatorio dalla legge con la nullità.

l’esercizio in comune è diverso dall’amministrazione di società.

Speci ca attività economica che i soci propongono di svolgere = soggetto sociale.

Attività produttiva : attività condotta con metodo economico e nalizzata alla produzione
o allo scambio di beni o servizi

Il codice non rischiamo espressamente il requisito della professionalità di cui all’articolo


2082… dibattito circa la necessità che anche l’attività economica della società debba
presentare i caratteri propri dell’attività di impresa.

Se la società non da luogo ad attività di impresa allora non dovrebbe fallire

Società e comunione

Le società non possono essere costituite al solo scopo di consentire il godimento dei beni
conferiti dai soci

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Comunione : i creditori personali dei singoli comproprietari potranno liberamente
aggredire anche la cosa comune per soddisfare il proprio credito, dato che la comunione
non gode dell’autonomia patrimoniale

Società immobiliare di comodo illegittime : il patrimonio attivo è costituito esclusivamente


dagli immobili conferiti dai soci. L’attività si esaurisce nel concedere tali immobili in
locazione a terzi o agli stessi soci.

Società immobiliare valida : che ha per oggetto la gestione di un albergo o di un


residence. Utilizzando l’immobile conferito dai soci

La società tra professionisti

L’attività dei professionisti intellettuali è attività economica ma non legislativamente


considerata attività di impresa.

Art. 2229 c.c e ss.

Norme del codice civile che regolano l’esercizio delle professioni intellettuali :

- Carattere rigorosamente personale dell’attività del professionista intellettuale

- Non si concilia con l’esercizio della professione da parte della società

Società fra avvocati : ha per oggetto esclusivamente l’esercizio in comune dell’attività


professionale di rappresentanza assistenza e difesa in giudizio svolta dai propri soci.

Società fra avvocati : è regolata dalle norme della società in nome collettivo, ove non
diversamente disposto dalla relativa disciplina speciale.

Disciplina speciale : tutti i soci devono essere in possesso del titolo di avvocato e non è
consentita la partecipazione ad altra società di avvocati.

La società :

- Agisce sotto la ragione sociale costituita dal nome e dal titolo professionale di tutti i
soci ovvero di uno o più soci, seguito dalla locuzione ed altri.

- Deve contenere l’indicazione società tra professionisti in forma abbreviata

- È iscritta in una sezione speciale del registro delle imprese relativa alle società fra
professionisti, ed in una sezione speciale dell’albo degli avvocati

Società fra avvocati :

- Non è soggetta a fallimento in quanto non svolge attività di impresa.

- È assoggettata ad una peculiare disciplina svolta a conciliare l’esercizio in forma


societaria della professione forense con il rispetto del principio della personalità della
prestazione e di quello, della diretta responsabilità del professionista nei confronti del
cliente.

L’amministrazione della società non può essere a data a terzi, ma il cliente ha diritto di
chiedere che l’esecuzione dell’incarico conferito alla società sia a data ad uno o più soci
da lui scelti

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Sono responsabili illimitatamente e solidalmente tutti i soci, qualora la società ometta di
comunicare prima dell’inizio dell’esecuzione del mandato quali di essi sono stati incaricati

Società di mezzi fra professionisti :

- Costituita da professionisti per l’acquisto e la gestione in comune di beni

- Strumentale all’esercizio individuale delle rispettive professioni

Società che o rono sul mercato un servizio complesso, per la realizzazione sono
necessarie prestazioni professionali dei soci o dei terzi. Hanno carattere strumentale e
servente rispetto al servizio unitario o erto dalla società

Società di ingegneria : società la cui attività non si esaurisce nella semplice progettazione
di opere di ingegneria, ma comprende anche ulteriori prestazioni quali la realizzazione e la
vendita di impianti ed attrezzature industriali.

Lo scopo- ne delle società

Una società può essere costituita :

- A scopo di lucro o di pro tto

- A scopo mutualistico

- A scopo consortile

Una società può essere costituita per svolgere attività di impresa coi terzi allo scopo di
conseguire utili, destinati ad essere successivamente divisi fra i soci

Società sono anche : le società cooperative che devono perseguire per legge uno scopo
mutualistico.

Scopo istituzionale delle cooperative : non è quello di produrre utili da dividere


successivamente fra i soci ma quello di procurare ai soci un vantaggio patrimoniale
diretto.

Società cooperativa società che deve operare con metodo economico dei soci.

Tutti i tipi di società, tranne le società semplici, possono essere utilizzati anche per la
realizzazione di uno scopo consortile

Lo scopo consortile si distingue dallo scopo mutualistico perché è tipicamente


imprenditoriale, visto che i soci sono tutti imprenditori.

Le società sono enti associativi che operano con metodo economico, per la realizzazione
di un risultato economico a favore esclusivo dei soci

In base allo scopo istituzionale perseguibile si distinguono :

- società mutualistiche

- Società lucrative

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In base alla natura dell’attività esercitabile si distinguono :

- Società di tipo non commerciale

- Società di tipo commerciale

Società con o senza personalità giuridica

Hanno personalità giuridica :

- Società di capitali

- Società cooperative

Art. 2331

“Con l’iscrizione nel registro delle imprese la società acquista la personalità giuridica”

Le società con personalità giuridica si caratterizzano :

- Per l’espressa previsione inderogabile, ( salvo che per la s.r.l. ) di un’organizzazione di


tipo corporativo.

- Per la circostanza che il funzionamento degli organi sociali è dominato dal principio
maggioritario.

- Per il fatto che il singolo socio non ha alcun potere diretto di amministrazione e di
controllo

Sono invece prive di personalità giuridica le società di persone delle quali :

- Non è prevista un’organizzazione basata sulla presenza di una pluralità di organi

- L’attività della società si fonda su un modello organizzativo che riconosce ad ogni socio
a responsabilità illimitata il potere di amministrare la società

- Il singolo socio a responsabilità illimitata è investito del potere di amministrazione e di


rappresentanza della società indipendente dall’ammontare del capitale conferito e dalla
consistenza del suo patrimonio personale

In base al regime di responsabilità per le obbligazioni sociali si distinguono :

- Società nelle quali per le obbligazioni sociali rispondono sia il patrimonio sociale sia i
singoli soci personalmente ed illimitatamente, in modo inderogabile o con possibilità di
deroga pattizia per i soli soci non amministratori.

- Società nelle quali di regola risponde solo la società col proprio patrimonio ( società per
azioni, a responsabilità limitata e società cooperative )

Alle società di persone il legislatore ha negato la personalità giuridica

Nelle società di persone :

- I creditori personali dei soci non possono aggredire il patrimonio della società per
soddisfarsi ( art. 2270, 1° comma )

Principio temperato nella società semplice

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- I creditori della società non possono aggredire direttamente il patrimonio personale dei
soci illimitatamente responsabili, la responsabilità dei soci è una responsabilità
sussidiaria

Anche nelle società di persone il patrimonio della società è relativamente autonomo


rispetto a quello dei soci, e viceversa

Tipicità delle società, clausole atipiche e patti parasociali

Quanti costituiscono una società :

- Possono liberamente scegliere fra tutti i tipi di società previsti = attività non
commerciale

- Fra tutti i tipi tranne la società semplice = attività non commerciale

La scelta di un determinato tipo di società non è condizione essenziale per la valida


costituzione di una società.

Se l’attività non è commerciale l’articolo 2249, 2° comma, stabilisce che : si applica la


disciplina della società semplice.

Quando l’attività è commerciale non è necessaria una esplicita scelta del tipo, il silenzio
delle parti in merito può e deve essere interpretato come implicita ( ma inequivoca )
opzione per il regime della società in nome collettivo.

La società semplice e la società in nome collettivo rappresentano i regimi residuali


dell’attività societaria, rispettivamente non commerciale e commerciale.

Scelgo un determinato tipo di società le parti possono disegnare un assetto organizzativo


della loro società.

È necessario che le clausole atipiche non siano incompatibili con la disciplina del tipo di
società del tipo di società prescelto

Quello che non si può stabilire in clausole statutarie si può stabilire in patti parasociali :
contratti che non vanno a formare oggetto dell’atto costitutivo, e che vincolano solo i soci
che stipulano quel contratto.

La clausola statutaria ha e cacia reale, il patto parasociale ha e cacia meramente


obbligatoria. Nella snc con patto parasociale posso stabilire la responsabilità limitata di
un socio.

È inammissibile la creazione di un tipo di società del tutto inconsueto che non


corrisponde ad alcuno dei modelli legislativi previsti

Articolo 1322 : “le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei
limiti imposti dalla legge (e dalle norme corporative), e possono anche concludere
contratti che non appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare, purché siano
diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento giuridico”.

Il contratto di società è un contratto associativo che non esaurisce il suo e etto tra i
contraenti, ma è destinato ad operare sul mercato coinvolgendo interessi di terzi.

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Costituire una società atipica signi ca poter arrecare pregiudizio ai terzi che non riescono
a de nire con esattezza il regime giuridico applicabile a quella società

LE SOCIEÀ DI PERSONA

Introduzione

Società di persone :

- Società semplice

- Società in nome collettivo

- Società di accomandita semplice

Società semplice :

- Può svolgere solo attività non commerciale

- La sua disciplina è applicabile ove non risulti che le parti abbiano voluto costituire la
società secondo uno degli altri tipi.

Società in nome collettivo ( artt. 2291 - 2312 )

- Può svolgere sia attività non commerciale che commerciale

- È soggetta all’iscrizione nel registro delle imprese con e etti di pubblicità legale

Società in accomandita semplice (artt. 2313 - 2324)

Si caratterizza per la presenza di 2 categorie di soci :

- Soci accomandatari ( Rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni


sociali )

- Soci accomandatari ( rispondono limitatamente alla quota conferita )

La disciplina per la società semplice è applicabile anche alla collettiva ed all’accomandita


semplice (artt. 2293 e 2315).

La società è il prototipo normativo delle società di persone

Costituzione della società

Il contratto di società semplice

- non è soggetto a forme speciali, salvo quelle richieste dalla natura dei beni conferiti

- Può essere concluso anche verbalmente o può risultare da comportamenti concludenti


( società di fatto )

Società semplice VS società in nome collettivo

Per l’atto costitutivo della snc sono dettate regole di forma (art. 2296) e di contenuto (art.
2295).

Tali regole sono prescritte solo ai ni dell’iscrizione della società nel registro delle imprese.

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L’iscrizione della snc nel registro della imprese

A di erenza di quella della società semplice, è condizione di regolarità della società.

A di erenza di quella della società di capitali non è elevata a condizione di esistenza della
stessa.

L’omessa registrazione incide solo sulla disciplina della società in nome collettivo e
comporta che i rapporti fra società e terzi siano regolati, sotto alcuni aspetti, dalla
disciplina della società semplice.

Da qui la disciplina fra società in nome collettivo : 1) Regolare

2) Irregolare

SNC :

- Regolare : iscritta nel registro delle imprese

- Irregolare : 1) società di fatto

2) società irregolare in senso stretto

L’atto costitutivo della snc deve essere redatto per atto pubblico o per scrittura privata
autenticata.

L’atto costitutivo della snc deve contenere :

- Le generalità dei soci

- La ragione sociale (deve essere costituita “dal nome di uno o più soci con l’indicazione
del rapporto sociale”

- I soci che hanno l’amministrazione e la rappresentanza della società

- La sede della società e le eventuali sedi secondarie

- L’oggetto sociale

- I conferimenti di ciascun socio, il valore ad essi attribuito e il modo di valutazione

- Le prestazioni a cui sono obbligati i soci d’opera

- I criteri di ripartizione degli utili e la quota di ciascun socio negli utili e nelle perdite

- La durata della società

La libertà di forma per la costituzione della società di persone incontra un limite quando
forme speciali sono richieste dalla natura dei beni conferiti (art. 2251)

(Norma simile a quella per il trasferimento d’azienda)

Società di fatto, occulta ed apparente

Per la costituzione di una società di persone non è necessario l’atto scritto

Società di fatto :

Il contratto di società si perfeziona per fatti concludenti.

È regolata dalle norme della società : 1) semplice, se l’attività esercitata non è


commerciale

2) collettiva irregolare, se l’attività è commerciale

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Una società di fatto che esercita attività commerciale è esposta al fallimento.

Il fallimento si estende automaticamente a tutti i soci, ai soci occulti di società palese, a


quelli noti al momento della dichiarazione di fallimento.

[ Società con soci occulti no società occulta ]

- Coinvolgimento del maggior numero possibile di persone nel fallimento di un


imprenditore individuale

- Creazione giurisprudenziale della società

Una società, ancorché esistente nei rapporti tra i presunti soci, deve considerarsi
esistente all’esterno quando 2 o più persone operino in modo da ingenerare nei terzi
l’incolpevole a damento circa l’e ettiva esistenza della società

È così preclusa la possibilità dei soci apparenti di eccepire l’inesistenza della società

La società apparente è assoggettata a fallimento come una società di fatto realmente


esistente.

Conferimenti

Il socio è obbligato a eseguire i conferimenti determinati nel contratto sociale. Se i


conferimenti non sono determinati, i soci sono obbligati a conferire, in parti uguali tra loro
quanto è necessario per il conseguimento dell’oggetto sociale.

(art. 2253 2° comma)

Può essere conferita ogni entità suscettibile di valutazione economica ed utile per il
conseguimento dell’oggetto sociale :

- Bene

- Servizio

Il codice detta una speci ca disciplina per alcuni tipi di conferimenti diversi dal danaro :

- Conferimento di beni in natura

- Conferimenti di crediti

- Conferimento d’opera

Conferimento di beni in proprietà :

“ La garanzia dovuta dal socio e il passaggio dei rischi sono regolati dalle norme sulla
vendita “ ( garanzia per vizi e per evizione )

Sul socio grava il rischio del perimetro per caso fortuito della cosa conferita n quando la
proprietà non sia passata alla società : principio consensualistico = ciò si veri ca con la
stipulazione del contratto di società se si tratta di cosa determinata

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Per le cose :

- Individuate solo nel genere : il trasferimento della proprietà avviene solo in seguito alla
loro speci cazione

- Conferite in godimento : il rischio resta a carico del socio che le ha conferite

Il bene conferito in godimento :

- Resta ovviamente di proprietà del socio

- La società né può godere

- La società non ne può disporre

- Il socio ha diritto alla restituzione del bene al termine della società nello stato in cui si
trova

Il socio che conferisce crediti :

- Risponde nei confronti della società dell’insolvenza del debitore ceduto

- È tenuto al rimborso delle spese e degli interessi

- Se non versa tale valore può essere escluso dalla società

Conferimento d’opera o di servizio ( società di persone ) :

Nella società di persone il conferimento può essere anche costituito dall’obbligo del socio
di prestare la propria attività lavorativa a favore della società.

Il socio d’opera :

- Non è un’altro lavoratore subordinato e non ha diritto al trattamento salariale e


previdenziale proprio dei lavoratori subordinati

- Riceve come compenso la partecipazione ai guadagni della società

- Corre il rischio di lavorare invano

- Corre il rischio dell’impossibilità di svolgere della prestazione, anche per causa a lui
non imputabile

- Può essere escluso dagli altri soci per l’inidoneità a svolgere l’opera conferita

Patrimonio sociale e capitale sociale

I conferimenti dei soci formano il patrimonio iniziale della società : attività patrimoniale
iniziale.

La società diventa proprietaria dei beni conferiti dai soci

I soci non possono servirsi delle cose appartenenti al patrimonio sociale :

- Conferimenti iniziali

- Beni successivamente acquistati dalla società

Per ni estranei a quello della società

La violazione del divieto espone : 1) al risarcimento dei danni

2) all’esclusione della società

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Una disciplina del capitale sociale è del tutto assente nella società semplice.
Probabilmente perché la società semplice non è obbligata alla tenuta delle scritture
contabili ed alla redazione annuale del bilancio.

Una frammentaria disciplina del capitale sociale è dettata per la società in nome
collettivo: l’atto costitutivo deve indicare non solo i conferimenti dei soci, ma anche il
valore ad essi attribuito e il modo di valutazione ( art. 2295 n.6 )

Tale lacuna si ri ette sulla corretta applicazione delle due sole norme dettate a tutela
dell’integrità del capitale sociale :

- Art. 2303

- Art. 2306

l’art. 2303 :

- Vieta la ripartizione fra i soci di utili non realmente conseguiti (utili ttizi)

- Stabilisce che, se si veri ca una perdita del capitale sociale, non può farsi luogo alla
ripartizione di utili no a che il capitale non sia reintegrato o ridotto in misura
corrispondente

L’art. 2306 :

- Vieta agli amministratori di rimborsare ai soci i conferimenti eseguiti o di liberarli


dall’obbligo di ulteriori versamenti, in assenza di una speci ca deliberazione di
riduzione (reale) del capitale sociale.

Ai creditori è riconosciuto il diritto di opporsi alla riduzione del capitale entro 3 mesi
nonostante l’opposizione, il tribunale può però disporre che la riduzione abbia
ugualmente luogo

La partecipazione agli utili e alle perdite

Tutti i soci hanno diritto di partecipare agli utili della gestione sociale e partecipano alle
perdite.

I soci godono della più ampia autonomia eccetto limite del divieto del patto leonino : è
nullo il patto con il quale uno o più soci sono esclusi da ogni partecipazione agli utili o alle
perdite ( art. 2265 )

Regole generali :

1) Se il contratto nulla dispone le parti spettanti ai soci nei guadagni e nelle perdite si
presumono proporzionali ai conferimenti

2) Se, neppure il valore dei conferimenti è stato determinato, le parti si presumono uguali

3) Se è determinata soltanto la parte di ciascuno nei guadagni, nella stessa misura si


determina la partecipazione alle perdite ( e viceversa )

4) Se la parte spettante al socio d’opera non è determinata dal contratto è ssata dal
giudice

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Nella società semplice, salvo patto contrario, il diritto del socio di percepire la sua parte di
utili nasce con l’approvazione del rendiconto che deve essere predisposto dai soci
amministratori “al termine di ogni anno, salvo che il contratto stabilisca un termine
diverso”

Nella società in nome collettivo il documento destinato all’accertamento degli utili e delle
perdite è un bilancio di esercizio ( redatto con l’osservanza dei criteri stabiliti per il
bilancio della società per azioni )

Il bilancio :

- Deve essere predisposto dai soci amministratori

- Deve essere approvato da tutti i soci a maggioranza ( secondo la partecipazione di


ciascun socio agli utili )

L’approvazione del bilancio o del rendiconto è condizione su ciente perché ciascun


socio possa pretendere l’assegnazione della sua parte di utili per le società di capitali,
invece, occorre una delibera di distribuzione degli utili.

Responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali

La società col proprio patrimonio costituisce la garanzia primaria di quanti concedono


credito alla società : garanzia primaria ma non esclusiva per le obbligazioni sociali,
rispondendo personalmente ed illimitatamente anche i singoli soci

Nella società semplice la responsabilità personale di tutti i soci non è principio


inderogabile.

art. 2267 : è possibile escludere o limitare con apposito atto, la responsabilità dei soci che
non siano investiti del potere di rappresentanza della società

Il patto deve essere portato a conoscenza dei terzi con mezzi inidonei altrimenti la
limitazione della responsabilità o l’esclusione della solidarietà non è opponibile a coloro
che non ne hanno avuto conoscenza.

Nella società in nome collettivo :

- La responsabilità illimitata e solidale di tutti i soci è inderogabile

- L’evento patto contrario non ha e etto nei confronti dei terzi

Nella società semplice e in quella in nome collettivo la responsabilità per le obbligazioni


sociali precedentemente contratte è stata anche ai nuovi soci.

Nel caso di scioglimento del rapporto sociale, per morte, recesso o esclusione (ex socio),
si distingue tra :

- Società semplici (irregolari non iscritte nel registro delle imprese )

- Società in nome collettivo regolari

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1. Nelle società semplici e collettivo irregolari : lo scioglimento del rapporto sociale non
fa venir meno la responsabilità personale del socio per le obbligazioni sociali anteriori
al veri carsi di tali eventi che devono essere portati a conoscenza dei terzi.

Altrimenti “ lo scioglimento non è opponibile ai terzi che lo hanno senza colpa ignorato”

2. Nella società collettivo regolari : l’opponibilità ai terzi delle cause di scioglimento del
rapporto sociale resta soggetta al regime di pubblicità legale delle modi cazioni dell’atto
costitutivo.

Intervenuta l’iscrizione nel registro delle imprese dello scioglimento del rapporto la
cessazione della responsabilità personale per le obbligazioni successive sarà opponibile
anche ai terzi che l’abbiano in fatto ignorato

Responsabilità della società e responsabilità dei soci

Nella società semplice e nella società in nome collettivo i creditori sociali possono
soddisfarsi su :

- Il patrimonio della società

- Il patrimonio dei singoli soci illimitatamente responsabile

I soci :

- Sono responsabili in solido fra loro

- Sono responsabili in via sussidiaria rispetto alla società, godono del bene cio di
preventiva escussione del patrimonio sociale. ( art. 2268 )

I creditori sociali devono tentare di soddisfare sul patrimonio della società prima di poter
aggredire il patrimonio personale dei soci.

Il bene cio opera diversamente : 1) nella società semplice e nella collettiva irregolare

2) nella società in nome collettivo regolare

Nella società semplice il creditore sociale può rivolgersi direttamente al singolo socio
illimitatamente responsabile : questi dovrà invocare la preventiva escussione del
patrimonio sociale indicando “ i beni sui quali il creditore possa agevolmente soddisfarsi”

Questa disciplina si applica anche alla società in nome collettivo irregolare ferma restando
la responsabilità di tutti i soci.

Nella società in nome collettivo regolare il bene cio di prevendita escussione opera
automaticamente.

I creditori sociali “non possono pretendere il pagamento dai singoli soci, se non dopo
l’escussione del patrimonio sociale”. È necessario che abbiano infruttuosamente esperito
l’azione esecutiva sul patrimonio sociale

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Creditori personali sui soci

Il creditore personale del socio non può aggredire direttamente il patrimonio sociale per
soddisfarsi :

- Nè nella società semplice

- Nè nella società collettiva

Il creditore personale del socio non può compensare il suo credito verso il socio con il
debito che eventualmente abbia versato la società. Se la compensazione fosse possibile,
il creditore del socio-debitore della società nirebbe col soddisfarsi sul patrimonio di
quest’ultima.

Il creditore personale del socio non è sprovvisto di tutela. Sia nella società semplice che
nella collettività egli può :

- Far valere i suoi diritti sugli utili spettanti al socio suo debitore

- Compiere atti conservativi sulla quota allo stesso spettante nella liquidazione della
società (art. 2270 1° comma)

Il creditore personale del socio nella società semplice e società in nome collettivo
irregolare può chiedere anche la liquidazione della quota del suo debitore.

Deve però provare che “gli altri beni del debitore sono insu cienti a soddisfare i suoi
crediti”

La richiesta opera come causa di esclusione di diritto del socio. La società sarà tenuta a
versargli, entro 3 mesi una somma di danaro corrispondente al valore della quota al
momento della domanda.

Nella società in nome collettivo regolare il creditore particolare del socio non può chiedere
la liquidazione della quota del socio debitore,(tale regola vale no alla scadenza della
società) nché dura la società neppure se prova che gli altri beni dello stesso siano
insu cienti a soddisfarlo .

Sia nel rapporto tra responsabilità del patrimonio sociale e responsabilità dai singoli soci
sia in riferimento al creditore particolare del socio, c’è distinzione fra :

- Società in nome collettivo regolare

- Società semplice e società in nome collettivo irregolare

Amministrazione della società

Amministrazione della società = attività di gestione dell’impresa sociale.

Potere di amministratore = potere di compiere tutti gli atti che rientrano nell’oggetto
sociale

Per legge ogni socio illimitatamente responsabile è amministratore della società. (art.
2257).

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L’atto costitutivo può prevedere che l’amministrazione sia riservata solo ad alcuni soci,
contrapposizione tra :

- Soci amministratori

- Soci non amministratori

Quando l’amministrazione della società spetta a più soci ed il contratto sociale nulla
dispone in merito alle modalità di amministrazione si applica il modello
dell’amministrazione disgiuntiva (art 2257)

Ciascun socio amministratore può intraprendere da solo tutte le operazioni che rientrano
nell’oggetto sociale, senza :

- Richiedere il consenso o il parere degli altri soci amministratori

- Informarli preventivamente delle operazioni progettate

L’ampio potere di iniziativa individuale è temperato dal diritto di opposizione riconosciuto


a ciascuno degli altri soci amministratori.

L’opposizione deve essere esercitata prima che l’operazione sia stata compiuta.

Sulla fondatezza dell’opposizione decide la maggioranza dei soci ( amministratori e non )

È previsto anche un metodo alternativo di amministrazione : l’amministrazione


congiuntiva che deve essere espressamente convenuta nell’atto costitutivo.

La maggior rigidità dell’amministrazione congiunta è temperata dal riconoscimento ai


singoli amministratori del potere di agire individualmente quando vi sia urgenza di evitare
un danno alla società.

In mancanza di diversa disposizione dell’atto costitutivo, la rappresentanza della società


aspetta a ciascun socio amministratore : disgiuntamente o congiuntamente

Firma disgiunta

Nel caso di amministrazione disgiunta ogni amministratore può da solo decidere /


stipulare atti in nome della società.

Firma congiunta

Nell’amministrazione congiunta le decisioni possono essere adottate all’unanimità o a


maggioranza, tutti i soci amministratori devono partecipare alla stipulazione dell’atto.

Il potere di gestione ed il potere di rappresentanza si estendono a tutti gli atti che


rientrano nell’oggetto sociale senza distinzione fra :

- Atti di ordinaria amministrazione

- Atti di straordinaria amministrazione

La rappresentanza è ( art. 2266 ) :

- Sostanziale

- Processuale

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La previsione di limitazione convenzionale al potere di rappresentanza degli
amministratori solleva il problema della loro opponibilità ai terzi.

Nella società semplice le limitazioni originarie sono sempre opponibili ai terzi. I terzi
devono accertare se il socio che agisce in nome della società ha il potere di
rappresentanza.

Nella società semplice le limitazioni successive o l’estinzione del potere di


rappresentanza devono essere portare a conoscenza dei terzi con mezzi idonei. Altrimenti
sono loro opponibili solo se la società prova che le conoscevano.

Nella società in nome collettivo irregolare l’omessa registrazione di ritorce contro i soci. È
tutelato l’a damento dei terzi sulla corrispondenza della situazione di fatto al modello
legale di rappresentanza.

Nella società in nome collettivo irregolare i patti modi cativi del potere di rappresentanza
non sono opponibili ai terzi. Salvo che non si provino che questi ne erano a conoscenza
( art. 2297, 2° comma )

Nella società in nome collettivo irregolare il problema è linearmente risolto attraverso lo


strumento della pubblicità legale.

Le limitazioni del potere di rappresentanza degli amministratori non sono opponibili ai


terzi se non :

- Sono iscritte nel registro delle imprese

- Si provi che i terzi ne hanno avuto conoscenza

I soci investiti dell’amministrazione possono essere nominati :

- dall’atto costitutivo

- Con atto separato

La distinzione acquista rilievo ai ni della revoca della facoltà di amministrare (Art. 2259)

La revoca dell’amministrazione nominato nel contratto sociale :

- Comporta una modi ca di quest’ultimo

- Deve essere decisa dagli altri soci all’unanimità

- Non ha e etto se non ricorre una giusta causa

L’amministratore nominato per atto separato :

- “è revocabile secondo le norme del mandato” (art. 2259)

- È revocabile anche se non ricorre una giusta causa (art. 1725)

Art. 2260 : gli amministratori “sono regolati dalle norme sul mandato”

art. 2266: l’amministratore è investito del potere di compiere tutti gli atti che rientrano
nell’oggetto sociale.

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I soci amministratori hanno diritto al compenso per il loro u cio, tale compenso può
essere costituito anche da una più elevata partecipazione negli utili.

Doveri degli amministratori :

- Amministrare la società con la diligenza

- Responsabilità verso la società

Scioglimento del singolo rapporto sociale e della società

Il singolo socio può cessare di far parte della società per :

- Morte

- Recesso

- Esclusione

Se muore un socio i soci superstiti sono obbligati a liquidare la quota del socio defunto ai
suoi rederei nel termine dei 6 mesi.

In alternativa, i soci superstiti possono decidere :

- Lo scioglimento anticipato della società

- La continuazione della società con gli eredi del socio defunto

Caso 1 : scioglimento anticipato della società

Gli eredi del socio defunto non hanno più diritto alla liquidazione e devono attendere la
conclusione della liquidazione della società, per partecipare alla divisione dell’atto.

Caso 2 : continuazione della società con gli eredi

È necessario il consenso di tutti i soci superstiti e il consenso degli eredi

Il recesso :

- Deve essere comunicato a tutti gli altri soci con un preavviso di almeno 3 mesi e
diventa produttivo dopo tale temine

- Se la società è a tempo determinato è ammesso solo se sussiste una giusta causa

L’esclusione puo essere :

- Di diritto

- Facoltativa

Esclusione di diritto :

Avviene nel caso di fallimento del socio o del socio il cui creditore particolare abbia
ottenuto la liquidazione della quota

L’esclusione facoltativa : 3 ipotesi

- Gravi inadempienze degli obblighi che derivano dalla legge o dal contratto sociale

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- Interdizione, inabilitazione o condanna ad interdizione dai pubblici u ci

- Impossibilità di eseguire il conferimento per causa non imputabile al socio

Provvedimento di esclusione :

Varia a seconda che la società sia costituita da soli 2 soci o più ( art. 2286 c.c)

Cause di scioglimento della società semplice ed in nome collettivo (art.2272) :

- Decorso del termine ssato nell’atto costitutivo

- Conseguimento dell’oggetto sociale o impossibilità di conseguirlo

- Volontà di tutti i soci

- Venir meno della pluralità dei soci se nel termine dei sei mesi questa non è riconosciuta

- Altre cause previste dal contratto sociale

Causa di scioglimento ; stato di liquidazione = indicazione negli atti e nella


corrispondenza ( per la società in nome collettivo )

La società non si estingue automaticamente; si deve provvedere :

- Al soddisfacimento dei crediti sociali

- Alla distribuzione fra i soci dell’eventuale residuo attivo

Società in accomandita semplice

Società in accomandita semplice = società di persone con 2 categorie di soci :

- Soci accomandatari ( Possono essere nominati amministratori )

- Soci accomandanti ( Non possono essere nominati amministratori )

Per la costituzione della società in accomandita semplice valgono le stesse regole della
società in nome collettivo.

L’atto costitutivo :

- Deve indicare i soci accomandatari ed accomandanti

- È soggetto all’iscrizione nel registro delle imprese

l’omessa registrazione comporta l’irregolarità della società

Una deviazione dalla disciplina della snc si ha per la formazione della ragione sociale ( art.
2314 ).

Nella società in accomandita semplice la ragione sociale deve essere formata :

- Col nome di almeno uno dei soci accomandatari

- Con l’indicazione del tipo sociale

Nella società in accomandita semplice la ragione sociale non può contenere il nome dei
soci accomandatari per evitare che si possa fare a damento sulla responsabilità
personale di tali soci.

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L’accomandante che violi tale divieto :

- Risponde illimitatamente e solidalmente con i soci accomandatari per le obbligazioni


sociali e fallisce insieme ai soci accomandatari

- Non diventa un socio accomandatario e non acquista il diritto di partecipare


all’amministrazione della società

Divieto di immistione : gli accomandanti “non possono compiere atti di amministrazione,


ne trattare o concludere a ari in nome della società, se non in forza di procura speciale
per singoli a ari”

L’accomandante che viola il divieto d’immistione :

- Risponde di fronte ai terzi illimitatamente e solidalmente per tutte le obbligazioni sociali


imputabili alla società

- In caso di fallimento della società, sarà automaticamente dichiarato fallito

L’accomandante che viola il divieto d’immissione :

- È esposto all’esclusione della società con decisione a maggioranza degli altri soci.

Agli accomandanti sono riconosciuti ( per legge o per contratto ) alcuni diritti e poteri :

- Possono concorrere con gli accomandatari alla nomina e alla revoca degli
amministratori, è necessario il consenso di tutti i soci accomandatari e di tanti soci
accomandanti che rappresentano la maggioranza del capitale.

Gli accomandanti sono riconosciuti ( per legge o per contratto ) alcuni diritti e poteri :

- Possono dare autorizzazioni e pareri per determinate operazioni, nonché compiere atti
di ispezione e di controllo

- Hanno diritto ad avere comunicazione annuale del bilancio e di controllarne l’esattezza.

Gli accomandanti non sono tenuti a restituire gli utili ttizi eventualmente riscossi purché :

- Essi siano in buona fede

- Gli utili risultino da un bilancio regolarmente approvato ( art. 2321 )

La diversa posizione degli accomandatari e degli accomandanti si ri ette sulla disciplina


del trasferimento della partecipazione sociale :

Il consenso unanime è necessario solo per il trasferimento della partecipazione degli


accomandatari

Scioglimento della società in accomandita semplice :

- Per le cause previste per la società in nome collettivo

- Quando rimangono soltanto soci accomandatari o soci accomandanti (art. 2323)

Se vengono meno i soci accomandatari gli accomandanti devono nominare un


amministratore provvisorio i cui poteri sono limitati “al compimento degli atti ordinaria
amministrazione”

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L’amministratore provvisorio non diventa socio accomandatario.

Se vengono meno i soci accomandatari : gli accomandatari continuano a esercitare


l’attività sociale

Per il procedimento di liquidazione e l’estinzione della società valgono le regole dettate


per la snc. Tuttavia è cancellata la società dal registro delle imprese, i creditori rimasti
insoddisfatti possono rivalersi nei confronti dei soci accomandanti limitatamente (art.
2324)

LE SOCIETÀ PER AZIONI

Nozioni e caratteri essenziali

La società per azioni è una società di capitali nella quale :

- Per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società col suo patrimonio

- La partecipazione sociale è rappresentata da azioni

La società per azioni è per legge tratta come soggetto di diritto distinto dalle persone dei
soci e gode di una piena e perfetta autonomia patrimoniale.

Nella società per azioni tutti i soci hanno una responsabilità limitata e sono obbligati solo
ad eseguire i conferimenti.

Organizzazione corporativa :

- Assemblea

- Amministratori

- Collegio sindacale

Il funzionamento dell’assemblea è dominato dal principio maggioritario. Il peso di ogni


socio in assemblea è sottoscritto alla quota di capitale sottoscritto ad al numero di azioni
possedute.

Azioni : partecipazioni di tipo omogenee e standardizzate, di uguale valore e che


conferiscono ai loro possessori uguali diritti, il che rende le azioni liberamente trasferibili
consentendo la loro circolazione attraverso documenti assoggettati alla disciplina dei titoli
di credito.

La limitazione del rischio individuale dei soci e la possibilità di pronta mobilitazione,


consentono di orientare, verso l’investimento in azioni la massa dei piccoli risparmiatori.

Si rende possibile la compartecipazione di un ristretto numero di soci :

- Azionisti imprenditori

- Azionisti risparmiatori

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La società per azioni non si identi ca solo con l’impresa di grandi dimensioni, esistono un
gran numero di società composte da un numero non elevato di soci e costituite per la
gestione di imprese di dimensioni modeste.

L’utilizzo della società per azioni per esigenze economiche profondamente diverse solleva
problemi di disciplina alquanto di erenziati.

Nelle società che fanno istituzionalmente appello al pubblico risparmio, il problema è :

- Garantire il corretto funzionamento dell’intero mercato azionario

- Tutelare il pubblico indi erenziato dei potenziali investimenti

1974 : nasce il movimento di riforma della disciplina nazionale

1998 : disciplina organica delle società quotate (d. Lgs. 24.2.1998, n. 58)

2003 : riforma della disciplina delle società di capitali non quotate.

Le principali novità introdotte dalla riforma possono individuarsi :

- Nella introduzione della società per azioni unipersonale a responsabilità limitata

- Nella sempli cazione del procedimento di costituzione e della disciplina delle modi che
statutarie

Le principali novità introdotte dalla riforma possono individuarsi :

- Nella previsione di una disciplina più essibile dei conferimenti

- Nella previsione di nuove categorie speciali di azioni

La costituzione. Il procedimento

La costituzione della società per azioni si articola attualmente in 2 fasi essenziali :

- La stipulazione dell’atto costitutivo

- L’iscrizione nel registro delle imprese

Con l’iscrizione nel registro delle imprese la società per azioni acquista la personalità
giuridica

La stipulazione dell’atto costitutivo può avvenire secondo 2 diversi procedimenti :

- La stipulazione ( o Costituzione ) simultanea

- La stipulazione ( o costituzione ) per pubblica sottoscrizione

Nel primo caso l’atto costitutivo è stipulato immediatamente da coloro che assumono
l’iniziativa per la costituzione della società ( soci fondatori ).

Nel secondo caso si addiviene alla stipulazione dell’atto costitutivo al termine di un


complesso procedimento che consiste :

- La raccolta fra il pubblico del capitale iniziale sulla base di un programma predisposto
da coloro che assumono l’iniziativa ( Promotori )

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L’atto costitutivo. Forma e contenuto

L’atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico a pena di nullità della società e
deve indicare :

- Le generalità dei soci e degli eventuali promotori, il numero delle azioni assegnate a
ciascuno di essi

- La denominazione

- Il comune ove sono poste la sede della società e le eventuali sedi secondarie

- L’oggetto sociale

- L’ammontare del capitale sottoscritto e versato

- Il numero e l’eventuale valore nominale delle azioni

- Il valore attribuito ai crediti e ai beni conferiti in natura

- Le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti

- I bene ci eventualmente accordati ai promotori o ai soci fondatori

- Il sistema di amministrazione adottato, il numeri degli amministratori e i loro poteri

- Il numero dei componenti del collegio sindacale

- La nomina dei primi amministratori e sindaci

- L’importo globale, almeno approssimativo delle spese per la costituzione poste a


carico della società

- La durata della società

Se le azioni non sono quotate in un mercato regolamentato, i soci possono liberamente


recedere dalla società, decorso un periodo di tempo non superiore ad un anno dalla
costituzione, e con un preavviso di almeno 180 gg.

• L’atto costitutivo contiene la manifestazione di volontà di costituire la società

• Lo statuto contiene le regole di funzione della società e si considera parte integrata


dell’atto costitutivo, deve essere redatto per atto pubblico a pena di nullità

Le condizioni : la società per azioni deve costituirsi con un capitale non inferiore a
120.000 euro, salvo i casi in cui leggi speciali impongono un capitale minimo più elevato.

Occorre che :

- Sia sottoscritto per intero il capitale sociale

- Siano rispettate le disposizioni relative ai conferimenti

- Sussistano le autorizzazioni per la costituzione della società in relazione al suo


particolare oggetto.

I conferimenti in danaro devono essere versati prima (restano vincolati) no al


completamento del procedimento di costituzione.

I sottoscrittori hanno diritto di rientrare in possesso delle somme versate :

- Se la società è iscritta nel registro delle imprese

- Entro 90 gg dalla stipulazione dell’atto costitutivo

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L’iscrizione nel registro delle imprese

Il notaio che ha ricevuto l’atto costitutivo deve depositarlo entro 20 giorni, presso l’u cio
del registro delle imprese.

Se il notaio non provvede, l’obbligo incombe sugli amministratori nominali nell’atto


costitutivo

Il notaio che ha ricevuto l’atto costitutivo deve veri care l’adempimento delle condizioni
stabilite dalla legge per la costituzione.

La legge notarile prevede sanzioni amministrative a carico del notaio che chiede
l’iscrizione nel registro delle imprese di un atto costitutivo da lui rogato “quando risultano
manifestamente inesistenti le condizioni richieste dalla legge”

Il notaio dovrà svolgere un controllo di legalità ( formale e sostanziale , volto ad accertare


la conformità alla legge della costituenda società

Se tale controllo ha esito positivo il notaio :

- Riceve l’atto costitutivo

- Richiede l’iscrizione della società nel registro delle imprese

L’u cio del registro delle imprese prima di procedere all’iscrizione deve veri care solo la
regolarità formale della documentazione ricevuta

Può veri carsi che fra la stipulazione dell’atto costitutivo, l’iscrizione della società nel
registro delle imprese vengano compiute operazioni in nome della costituenda società

Per tali operazioni sono illimitatamente e solidalmente responsabili verso terzi :

- Coloro che hanno agito

- Il socio unico fondatore

Per tali operazioni sono illimitatamente e solidalmente responsabili verso i terzi :

- in caso di pluralità di soci, quelli tra i soci che nell’atto costitutivo o con atto separato
hanno deciso, autorizzato o consentito il compimento dell’operazione

La società ha la possibilità di approvare o meno le operazioni compiute prima


dell’acquisto della personalità giuridica.

Nel caso dette operazioni non vengono approvate, i terzi non possono agire direttamente
nei confronti della società, ma solo nei confronti di coloro che hanno e ettivamente agito.

Prima dell’iscrizione nel registro delle imprese è vietata l’emissione delle azioni.

L’attuale disciplina non prevede più la nullità dell’emissione e non vieta il trasferimento
della partecipazione azionaria.

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La nullità della società per azioni

Il procedimento di costituzione della società per azioni ed in particolare l’atto costitutivo


possono presentare vizi ed anomalie.

Contratto di società : un atto di autonomia privata che è destinato a produrre e etti solo
fra parti contraenti

Dopo l’iscrizione della società nel registro delle imprese è nato un’organizzazione di
persone e di mezzi la sanzione può consentire nello scioglimento della società.

La società per azioni può essere dichiarata nulla solo in 3 casi tassativamente elencati :

- Mancata stipulazione dell’atto costitutivo nella forma dell’atto pubblico

- Illiceità dell’oggetto sociale

- Mancanza nell’atto costitutivo ( o nello statuto ) di ogni indicazione riguardante la


denominazione della società o i conferimenti, o l’ammontare del capitale sociale o
l’oggetto sociale

La dichiarazione di nullità della società per azioni “non pregiudica l’e cacia degli atti
compiuti in nome della società dopo l’iscrizione nel registro delle imprese”

La dichiarazione di nullità del contratto, opera ex tunc. La dichiarazione della nullità della
società ha e cacia ex nunc.

La nullità della società è sanabile a di erenza della nullità dei contratti.

L’azione di nullità :

- È imprescrittibile

- Può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse

- Può essere rilevante d’u cio dal giudice

In sintesi la dichiarazione di nullità opera solo per futuro come causa di scioglimento della
società

La società per azioni unipersonale

La riforma del 2003 ha provveduto a ride nire la disciplina della s.p.a unipersonale

È consentita la costituzione della società per azioni con atto unilaterale di un unico socio
fondatore.

Nella società per azioni unipersonale per le obbligazioni sociali di regola risponde solo la
società col proprio patrimonio, salvo alcuni casi eccezionali.

L’unico socio è tenuto a versare integralmente al momento della sottoscrizione i


conferimenti in danaro :

- Sia in sede di costituzione della società

- Sia in sede di aumento del capitale

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La violazione di tale disciplina impedisce che operi la regola della responsabilità limitata
dell’unico socio.

Per consentire ai terzi di conoscere agevolmente se la società è unipersonale la legge


prescrive che negli atti e nella corrispondenza della società deve essere indicato se
questa ha un unico socio.

Per consentire l’agevole identi cazione dell’unico socio i dati anagra ci dello stesso
devono essere iscritti nel registro delle imprese a cura degli amministratori

Patrimoni destinati

La società per azioni può consentire uno o più patrimoni ciascuno dei quali destinato in
via esclusiva ad uno speci co a are, sia pure entro i limiti del 10% del proprio patrimonio
netto e purché non si tratti di a ari attinenti ad attività riservate in base a leggi speciali.

La costituzione di un patrimonio destinato avviene con apposita deliberazione adottata


dal consiglio di amministrazione della società a maggioranza assoluta dei suoi
componenti. La deliberazione deve essere verbalizzata da un notaio ed è soggetta ad
iscrizione nel registro delle imprese.

Diventa però produttiva di e etti solo dopo che siano decorsi 2 mesi dall’iscrizione.

Entro tale termine i creditori sociali anteriori all’iscrizione possono fare opposizione al
tribunale.

Dalle obbligazioni contratte per realizzare lo speci co a are la società risponde di regola
solo nei limiti del patrimonio destinato, salvo che la delibera di costituzione non stabilisca
diversamente.

Perché la separazione patrimoniale operi è necessario che :

- Gli atti compiuti in relazione allo speci co a are rechino espressa menzione del vincolo
di destinazione, in mancanza ne risponde la società con il suo patrimonio residuo.

La deliberazione deve essere verbalizzata da un notaio ed è soggetta ad iscrizione nel


registro delle imprese.

I creditori insoddisfatti possono chiedere entro 3 mesi la liquidazione del patrimonio


destinato osservando in quanto compatibili, le disposizioni sulla liquidazione della società

Contratto di nanziamento di uno speci co a are, al rimborso totale o parziale del


nanziamento sono destinati, in via esclusiva, tutti o parte dei proventi dell’a are stesso.

Il contratto deve indicare :

- Gli elementi essenziali dell’operazione

- I beni strumentali necessari per la realizzazione

- Il relativo piano nanziario

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È necessario che :

- Copia del contratto sia stata iscritta nel registro delle imprese

- La società adotti sistemi di incasso e di contabilizzazione separati

Il patrimonio separato sarà formato :

- Dai proventi dell’a are

- Dai relativi frutti

- Dagli investimenti eventualmente e ettuati

I creditori generali della società potranno esercitare solo azioni conservative a tutela dei
loro diritti

I conferimenti. I conferimenti in denaro

I conferimenti rappresentano : i contributi dei soci alla formazione del patrimonio iniziale
della società.

Funzione : dotare la società del capitale di rischio iniziale per lo svolgimento dell’attività di
impresa, ( c.d. funzione produttiva dei conferimenti )

Per le società per azioni è prevista una speci ca disciplina dei conferimenti :

- Garantire che i conferimenti promessi dai soci vengano e ettivamente acquisiti dalla
società

- Garantire che il valore assegnato dai soci sia veritiero

Nella società per azioni i conferimenti devono essere e ettuati in danaro se nell’atto
costitutivo non è stabilito diversamente.

Per garantire n dalla costituzione della società l’e ettività almeno parziale del capitale è
disposto l’obbligo di versamento immediato presso una banca di almeno il 25% dei
conferimenti in danaro.

Costituita la società, gli amministratori sono liberi di chiedere in ogni momento ai soci i
versamenti ancora dovuti.

La responsabilità dell’alienante è però alienata nel tempo ed ha carattere sussidiario.

Permane solo per il periodo di 3 anni dall’iscrizione del trasferimento nel libro dei soci.

Il socio in mora nei versamenti non può esercitare diritto di voto.

I conferimenti diversi dal denaro

È espressamente stabilito che non possono formare oggetto di conferimento le


prestazioni di opera o di servizio.

Le prestazioni di opera o di servizi possono formare oggetto solo di prestazioni


accessorie distinte dai conferimenti.

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Per i conferimenti dei beni in natura e dei crediti il 3° comma art. 2342 c.c dispone che “le
azioni corrispondenti a tali conferimenti devono essere integralmente liberate al momento
della sottoscrizione”.

Questa ulteriore limitazione preclude l’apporto a titolo di conferimento di cose generiche,


future o altrui, nonché di prestazioni periodiche di beni .

È conferibile ogni prestazione di dare suscettibile :

- Di valutazione economica oggettiva

- Di immediata messa a disposizione della società

La valutazione

I conferimenti diversi dal danaro tanto se e ettuati in sede di costituzione della società
quanto se e ettuati in sede di aumento del capitale sociale devono formare oggetto di
uno speci co procedimento di valutazione.

Chi conferisce beni in natura o crediti deve presentare una relazione giurata in stima di un
esperto designato dal tribunale nel cui circondario ha sede la società.

La relazione deve essere allegata all’atto costitutivo completato il procedimento di


costituzione, deve rimanere depositata presso l’u cio del registro delle imprese.

Entro 180 giorni dalla costituzione della società, gli amministratori devono :

- Controllare le valutazioni contenute nella relazione di stima

- Procedere alla relazione della stima

Se dalla revisione risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti è inferiore di oltre 1/5
rispetto a quello per cui avviene il conferimento la società deve :

- Ridurre proporzionalmente il capitale sociale

- Annullare le azioni che risultano scoperte

Il socio può :

- Versare la di erenza in denaro

- Recedere dalla società

Nel caso di recesso, il socio recedente ha diritto alla restituzione in natura del bene
conferito con conseguente necessità di conguagli in denaro per pareggiare il valore del
bene con il valore di liquidazione della partecipazione.

I risultati della revisione devono essere preventivamente comunicati al socio in modo da :

- Consentirgli l’esercizio di tali scelte alternative

- Permettergli di impugnare di fronte all’autorità giudiziale la revisione operata dagli


amministratori

L’atto costitutivo può prevedere che a seguito dell’annullamento delle azioni, quelle
residue siano diversamente ripartite fra i soci nel rispetto del principio che il valore

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complessivo dei conferimenti non può essere inferiore all’ammontare globale del capitale
sociale.

Non si fa ricordo al procedimento di stima :

- Per i titoli quotati nel mercato dei capitali

- Quando il valore equo del conferimento in natura è ricavabile dal bilancio approvato di
una società soggetta a revisione dei conti.

Non si fa ricorso al procedimento di stima :

- Quando il valore equo dei beni o crediti da conferire, risultante da una valutazione di
stima non anteriore di oltre 6 mesi il conferimento è conforme ai principi e crediti di
valutazione generalmente riconosciuti.

Si consente al conferente di procedere ad incaricare l’esperto, facendo a meno della


nomina da parte del tribunale.

Gli amministratori possono richiedere una nuova valutazione del conferimento in natura
qualora ritengano inattendibile il valore ad esso attribuito possono richiedere.

Tali accentramenti devono essere espletati dagli amministratori entro 30 giorni


dall’iscrizione della società.

Gli amministratori nel medesimo termine iscrivono nel registro delle imprese una
dichiarazione nella quale descrivono i conferimenti in natura sottratti al procedimento di
stima e la loro valutazione, dando atto delle circostanze che giusti cano l’esenzione.

LE AZIONI

Le azioni

Le azioni sono le quote di partecipazione dei soci nelle azioni, omogenee, standardizzate,
di regola liberamente trasferibili e rappresentate da documenti ( titoli azionari ).

La singola azione rappresenta l’unità minima di partecipazione al capitale sociale e l’unità


di misura dei diritti sociali. È perciò indivisibile

Caratteri :

- Uguaglianza di valore e di diritti

- Indivisibilità

- Autonomia

- Circolazione in forma cartolare

Azioni e capitale sociale

Azioni con valore nominale, lo statuto deve speci care :

- Il capitale sottoscritto

- Il valore nominale di ciascuna azione

- Il numero complesso delle azioni in circolazione

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Lo statuto ed i titoli azionari devono indicare :

- Il capitale sottoscritto

- Il numero delle azioni emesse

Valore emissione :

Per tutte le azioni ( con o senza valore nominale ) in nessun caso il valore complessivo dei
conferimenti può essere inferiore all’ammontare globale del capitale sociale ( art. 2346, 5°
comma c.c )

Valore di emissione

Le azioni non possono essere complessivamente emesse per somma inferiore al loro
valore nominale.

Valore di bilancio

Si ottiene dividendo il patrimonio netto della società per il numero di azioni

Valore di mercato

Risulta giornalmente dai listini u ciali quando le azioni sono ammesse alla quotazione in
un mercato regolamentato ( Borsa Valori ).

La partecipazione azionaria

I diritti dell’azionista

Ogni azione attribuisce al suo titolare :

- Diritti e poteri di natura amministrativa ( ad es. diritto di intervento e di voto nelle


assemblee).

- Di natura patrimoniale ( diritto agli utili )

- Diritti a contenuto complesso, amministrativo e patrimoniale (diritto di opzione, diritto di


recesso).

Le categorie speciali di azioni

- Sono azioni fornite di diritti diversi da quelli tipici previsti dalla disciplina legale

- Si contrappongono alle azioni ordinarie

- Possono essere create con lo statuto o con successiva modi cazione dello stesso

- La società gode di un’ampia autonomia nel modellare il contenuto della partecipazione


azionaria

Alle società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio è consentita la
possibilità di emettere azioni dove il diritto di voto sia limitato ad una misura massima
( es. no al 10% del capitale posseduto ogni azione attribuisce un voto, mentre per
l’eccedenza non è riconosciuto diritto di voto

Azioni privilegiate : permettono ai loro titolari l’attribuzione di un diritto di preferenza nella


distribuzione degli utili e/o nel rimborso del capitale nel momento dello scioglimento della
società

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Azioni correlate : fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dell’attività sociale di un
determinato settore, anche quando non si danno vita a patrimoni separati destinati ad
uno speci co a are.

Le azioni di risparmio e a favore dei prestatori di lavoro

Azioni di risparmio : servono a incentivare l’investimento in azioni, o rendo ai


risparmiatori dei titoli che meglio rispondono ai loro speci ci interessi.

Possono essere emesse solo da società le cui azioni ordinarie sono quotate in mercati
regolamentati italiani o di altri paesi dell’unione europea. Non possono superare, in
concorso con le azioni a voto limitato, la metà del capitale sociale.

Caratteristiche : le azioni di risparmio sono prive del diritto di voto nelle assemblee
ordinarie e straordinarie

Organizzazione di gruppo : assemblea speciale e rappresentante comune

Azioni a favore dei prestatori di lavoro

Modalità : gli utili sono imputati a capitale e per l’importo corrispondente la società
emette speciali categorie di azioni che vengono assegnate gratuitamente ai prestatori di
lavoro

Azioni e strumenti nanziari partecipativi

Strumenti nanziari partecipativi

Di erenza dalle azioni :

- Gli apporti con cui sono liberati non sono assoggettati alla disciplina propria dei
conferimenti

- Non sono imputati a capitale sociale, pur contribuenti ad incrementare il patrimonio


sociale

La circolazione delle azioni

Le azioni sono in via di principio liberamente trasferibili secondo le regole proprie dei titoli
di credito

Limiti legali

- Le azioni liberate con conferimento diverso dal denaro prima del controllo della
valutazione ( art. 2343 3° comma c.c )

- Le azioni con prestazioni accessorie senza il consenso dell’organo amministrativo ( art.


2345 2° domma c.c )

Per quanto riguarda le limitazioni statutarie possono essere previste clausole di


prelazione, clausole di gradimento e clausole di mero gradimento

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Le clausole statutarie limitative della circolazione possono essere introdotte o rimosse nel
corso della società con delibera dell’assemblea straordinaria.

Se lo statuto non dispone diversamente è riconosciuto il diritto di recesso ai soci che non
hanno concorso all’approvazione della delibera

I vincoli sulle azioni

Le azioni possono essere costituite in usufrutto o in pegno e possono formare oggetto di


misure cautelari ed esecuzione ( art. 2352 c.c )

L’esercizio dei diritti sulle azioni vincolate

Salvo convenzione contraria il diritto di voto compete al creditore pignoratizio o


all’usufruttuario. Nel caso di sequestro di azioni il voto è esercitato dal custode

Salvo convenzione contrario, il diritto di voto compete al creditore pignoratizio o


all’usufruttuario.

Nel caso di sequestro di azioni il voto è esercitato dal custode.

Le obbligazioni

Le obbligazioni sono titoli di credito ( nominativi o al portatore ) che rappresentano


frazioni di uguale valore nominale e con uguali diritti di una unitaria operazione di
nanziamento a titolo di mutuo.

Diritti dell’obbligazionista :

- Diritto ad una remunerazione periodica ssa ( interesse ) normalmente svincolata dai


risultati economici della società nanziata

- Diritto al rimborso del valore nominale del capitale prestato alla scadenza pattuita

I limiti all’emissione di obbligazione

La società per azioni può emettere obbligazioni nominative o al portatore per una somma
complessivamente non eccedente il doppio del capitale sociale (sottoscritto), della riserva
legale e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato

I sindaci attestano il rispetto di tale limite (art. 2412 1° comma c.c )

L’emissione di obbligazioni è soggetta a controllo di legalità da parte del notaio e ad


iscrizione nel registro delle imprese.

Le obbligazioni convertibili in azioni

Tali obbligazioni attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni della stessa società, in base
ad un pre ssato rapporto di cambio, utilizzando come conferimento le somme già versate
al momento dell’acquisto delle obbligazioni.

Chi esercita il diritto di conversione cessa di essere obbligazionista e diventa azionista


della società.

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Le obbligazioni convertibili devono essere o erte in opzione agli azionisti ed ai possessori
di obbligazioni convertibili precedentemente emesse.

L’assemblea straordinaria delibera l’emissione di obbligazioni convertibili, salvo che lo


statuto o una sua successiva modi ca attribuisca la competenza a deliberare agli
amministratori no ad un ammontare determinato e per un periodo massimo di 5 anni.

L’organizzazione degli obbligazionisti

Valgono le regole di funzionamento dettate per l’assemblea straordinaria dei soci, salvo
alcune regole speci che.

Rappresentante comune : è nominato dall’assemblea degli obbligazionisti. Se questa non


vi provvede è nominato dal tribunale su domanda di uno o più obbligazionisti o degli
amministratori della società.

Il rappresentante comune tutela gli interessi comuni degli obbligazionisti nei confronti
della società e dei terzi.

L’organizzazione di gruppo non priva il singolo obbligazionista del potere di tutelare i


propri diritti nei confronti della società. Società e dei terzi

LE OPERAZIONI DELLA SOCIETÀ SULLE AZIONI PROPRIE

Sottoscrizione di azioni proprie

Le operazioni della società per azioni sulle azioni proprie sono particolarmente pericolose
per l’integrità del capitale sociale.

Le operazioni della società sulle proprie azioni sono considerate con estremo sfavore dal
legislatore e sono in linea di principio vietate.

3 sono le situazioni attualmente regolate:

- Sottoscrizione

- Acquisto delle proprie azioni

- Altre operazioni sulle stesse

In nessun caso la società può sottoscrivere proprie azioni.

Il divieto opera sia in sede di costituzione della società sia in sede di aumento del capitale
sociale.

Il divieto colpisce tanto la sottoscrizione diretta, compiuta in nome della società quanto la
sottoscrizione indiretta, compiuta da terzi in nome proprio, ma per conto della società.

L’acquisto di azioni proprie

L’acquisto di azioni proprie può costituire una pro cua forma di investimento delle
eccedenze patrimoniali disponibili della società.

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Se la società è quotata in borsa, l’acquisto e la vendita di azioni proprie è un mezzo per
stabilizzare le quotazioni e neutralizzare eventuali manovre speculative.

Gli acquisti compiuti senza l’osservanza delle suddette condizioni restano validi, ma
espongono gli amministratori a sanzioni penali (artt. 2628, 1 comma 3 172 tuf. )

Nell’inerzia dell’assemblea, la riduzione del capitale sociale deve essere disposta d’u cio
dal tribunale, su richiesta degli amministratori e dei sindaci (art. 2357 4 comma).

Altre deroghe sono previste quando l’acquisto avviene :

- A titolo gratuito

- Per e etto di successione universale o di fusione, o di scissione

- In occasione di esecuzione forzata per il soddisfacimento di un credito della società

I diritti sociali relativi alle azioni proprie sono sterilizzati.

Le altre operazioni sulle azioni proprie regolate dalla legge sono :

- L’assistenza nanziaria per l’acquisto o la sottoscrizione di azioni proprie

- L’accettazione di azioni proprie in garanzia

L’attività di assistenza nanziaria consiste nel concedere prestiti o fornire garanzia di


qualsiasi tipo, direttamente o indirettamente a favore di soci o di terzi per la sottoscrizione
o l’acquisto di azioni proprie.

Le partecipazioni reciproche

Le partecipazioni reciproche fra le società di capitali danno luogo a pericoli di carattere


patrimoniale ed amministrativo.

Con la riforma del 2003 l’art. 2359 - quinquies c.c introdotto dal d. Lgs. N. 315/1994 detta
per la sottoscrizione di azioni o quote della società controllante una disciplina del tutto
identica a quella prevista per la sottoscrizione di azioni proprie.

Le società per azioni sono libere di sottoscrivere o acquistare azioni o quote di altre
società di capitali.

L’assunzione di partecipazioni è lo strumento principale attraverso il quale si realizza il


fenomeno dei gruppi di società.

Il gruppo di società è un’aggregazione di imprese societarie formalmente autonome ed


indipendenti l’una dall’altra, ma assoggettate tutte ad una direzione unitaria.

Il fenomeno del gruppo di società è largamente di uso e tipicamente assunto dalle


imprese di grandi dimensioni a carattere sia nazionale che multinazionale.

Il gruppo di società è un fenomeno che può assumere svariate con gurazioni e diverse
articolazioni.

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La presenza di aggregazioni societarie sollecita una speci ca disciplina diretta a
soddisfare un triplice ordine di esigenza :

- Assicurare un’adeguata informazione

- Evitare che eventuali intrecci di partecipazioni alterino l’integrità patrimoniale delle


società coinvolte.

La presenza di aggregazioni societarie sollecita una speci ca disciplina diretta a


soddisfare un triplice ordine di esigenza :

- Evitare che le scelte operative delle singole società del gruppo pregiudichino le
aspettative di quanti fanno a damento esclusivamente sulla consistenza patrimoniale
e sui risultati economici di quella determinata società.

Società controllate e direzione unitaria

È società controllata la società che si trova direttamente o indirettamente sotto l’in uenza
dominante di altra società.

È società controllata :

- La società in cui un’altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili
nell’assemblea ordinaria

- La società in cui un’altra società dispone dei voti su cienti per esercitare un’in uenza
dominante nell’assemblea ordinaria.

È società controllata :

- Le società che sono sotto in uenza dominante di un’altra società in virtù di particolari
vincoli contrattuali con essa.

Nelle società collegate un’altra società esercita un’in uenza notevole, ma non dominante
(art. 2359 3° comma c.c).

Notevoli passi avanti sono stati fatti in tema di informazione sull’esistenza e


sull’architettura dei gruppi.

La tutela dei soci e dei creditori delle società controllate

Resta fermo nel nostro ordinamento il principio cardine della distinta soggettività e della
formale indipendenza giuridica delle società del gruppo.

L’indipendenza formale porta ad escludere che la capogruppo sia responsabile per le


obbligazioni assunte dalle controllate in attuazione della politica di gruppo.

L’indipendenza formale comporta che la capogruppo non può legittimamente imporre alle
società glie di compimento di atti che contrastino con gli interessi delle stesse
separatamente considerate.

La riforma del 2003 legittima il perseguimento dell’interesse di gruppo e introduce


speci ci strumenti di tutela a favore degli azionisti di minoranza e dei creditori delle
società controllate.

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La società capogruppo è tenuta ad indennizzare direttamente gli azionisti ed i creditori
delle società controllate.

Rispondono in solito coloro che hanno preso parte al fatto lesivo traendone bene cio

L’azione esercitata dai soci e dai creditori sociali è azione diretta e non surrogatoria di
quella che eventualmente spetta alla società controllata.

Il diritto di recesso è riconosciuto ai soci di una società non quotata che entra a far parte
di un gruppo, ed esce se deriva un’alterazione delle condizioni di rischio
dell’investimento.

Il diritto di recesso è riconosciuto quando il socio della controllata abbia esercitato nei
confronti della capogruppo l’azione di responsabilità prevista dall’art. 2497 c.c ed abbia
ottenuto una sentenza di condanna esecutiva.

Attualmente manca una compiuta disciplina del gruppo insolvente, nessuna disposizione
speci ca è dettata in caso di fallimento di una società facente parte di un gruppo.

In caso di direzione unitaria del gruppo gli amministratori delle società che hanno abusato
di tale direzione rispondono in solido con gli amministratori della società dichiarativa
insolvente dei danni da questi cagionati alla società stessa.

GLI ORGANI SOCIALI DELLA S.P.A

L’assemblea

- È l’organo composto dai soci, la cui funzione è quella di formare la volontà dalle
società nelle materie riservate alla sua competenza

- È l’organo collegiale che decide secondo il principio maggioritario.

Si divide in :

- Assemblea ordinaria

- Assemblea straordinaria

Riforma del 2003 : le competenze dell’assemblea ordinaria variano a seconda del sistema
di amministrazione e di controllo.

L’attuale disciplina amplia la possibilità che lo statuto attribuisca alla competenza


dell’organo amministrativo speci che materie, per legge riservate alla competenza
dell’assemblea straordinaria.

Per evitare che l’assenteismo degli azionisti impedisca di deliberare, è prevista una
seconda convocazione con quorum inferiore.

L’assemblea unica e generale se la società ha emesso solo azioni ordinarie.

Quando sono state emesse diverse categorie di azioni o strumenti nanziari che
conferiscono diritti amministrativi, all’assemblea generale si a ancano le assemblee
speciali di categoria.

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Alle assemblee speciali si applicano le norme dettate per l’assemblee straordinarie, se le
azioni speciali non sono quotate.

La convocazione dell’assemblea è di regola decisa dall’organo amministrativo o dal


consiglio di gestione.

La società è convocata nel comune dove ha sede la società, se lo statuto non dispone
diversamente.

La convocazione richiede :

- Avviso nella gazzetta u ciale della repubblica

- Pubblicazione in almeno un quotidiano indicato nello statuto

- Mezzi che garantiscono la prova dell’avvenuto ricevimento.

L’avviso deve contenere :

- Giorno

- Ora

- Luogo

- Elenco delle materie da trattare

L’assemblea è regolarmente costituita quando :

- È rappresentato l’intero capitale sociale

- Partecipa la maggioranza dei componenti degli organi amministrativi e di controllo

L’assemblea è presieduta dalla persona :

- Indicata nello statuto

- Eletta con il voto della maggioranza dei prestiti

Il presidente assicura che l’assemblea si svolga in modo ordinato e nel rispetto delle
norme.

Le delibere assembleari devono constare da verbale sottoscritto dal presidente e dal


segretario o dal notaio

Il verbale :

- Se si tratta di assemblea straordinaria deve essere redatto da un notaio

- Deve essere trascritto nel libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee, a
cura degli amministratori.

• Quorum costitutivo : parte del capitale sociale che deve essere rappresentato in
assemblea perché questa sia regolarmente costituita e possa iniziare i lavori.

• Quorum deliberativo : la partecipazione del capitale sociale che si deve esprimere a


favore di una determinata deliberazione perché questa sia approvata.

L’attuale disciplina consente che lo statuto prevede convocazioni ulteriori sia


dell’assemblea ordinaria che di quella straordinaria alle quali si applicano le disposizioni
della seconda convocazione.

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Possono intervenire in assemblea insieme agli amministratori :

- Sindaci

- Rappresentante comune degli azionisti di risparmio e degli obbligazionisti

- Gli azionisti con diritto di voto

- I soggetti che hanno diritto di voto

Con l’attuale disciplina non è più necessario il preventivo deposito delle azioni, è venuto
meno il divieto di ritiro anticipato dei titoli.

Preventivo deposito e divieto di ritiro anticipato possono però essere previsti dallo
statuto.

Gli azionisti possono partecipare all’assemblea a mezzo rappresentante.

La delega deve essere conferita per iscritto con il nome del rappresentante, che può farsi
sostituire solo da un’altra persona indicata nella delega stessa.

Il socio deve esercitare il diritto di voto in modo da non arrecare un danno al patrimonio
della società.

Le deliberazioni assembleari sono annullabili solo se la maggioranza si sia ispirata


esclusivamente ad interessi extra sociali, con danno per la società; disciplina con con itto
di interessi ( art. 2373 c.c, modi cato dalla riforma del 2003 )

Versa in con itto di interessi l’azionista che in una determinata delibera ha un interesse
personale contrastante con l’interesse della società.

La delibera adottata con il voto del socio in con itto di interessi non è annullabile.

È necessario che incorrano 2 ulteriori condizioni :

- Prova di resistenza

- Danno potenziale

Se non ricorre la condizione del danno potenziale la delibera resta inattaccabile anche se
approvata con il voto determinante del socio in con itto di interessi.

I sindacati di voto sono accordi con cui alcuni soci si impiegano a concordare
preventivamente il modo in cui votare in assemblea, danno un indirizzo unitario all’azione
dei soci sindacati.

I sindacati di voto :

sono produttivi di e etti solo tra le parti e non verso la società. Il voto dato in assemblea
resta valido anche se espresso in violazione dei sindacati.

Il socio che ha votato in modo di orme sarà tenuto a risarcire i danni agli altri aderenti al
patto.

I patti parasociali sono soggetti ad un regime di pubblicità che varia a seconda se la


società ha azioni :

- Quotate = art. 122 TUF

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- Di use tra il pubblico in misura rilevante = Art. 2341 - ter. c.c

È prevista una particolare disciplina dell’invalidità delle delibere assembleari che distingue
fra delibere :

- Annullabili

- Nulle

Gli organi di amministrazione e controllo

La riforma del 2003 ha previsto 3 sistemi di amministrazione e di controllo :

1) Sistema tradizionale : basato sulla presenza dell’organo amministrativo e del collegio


sindacale

Controllo contabile è a dato a :

Revisore contabile

Società di revisione

2) Sistema dualistico : che prevede la presenza di un consiglio di sorveglianza e di uno di


gestione;

Il consiglio di sorveglianza è investito di competenze che, nel sistema tradizionale sono


proprie dell’assemblea.

3) Sistema monistico, nel quale l’amministrazione ed il controllo sono esercitate


rispettivamente dal consiglio di amministrazione e da un comitato per il controllo sulla
gestione.

Il controllo contabile esterno è previsto per le società che adottano :

- Il sistema dualistico

- Il sistema monistico

La S.P.A non quotata può avere un amministratore unico e un consiglio di


amministrazione.

Gli amministratori sono l’organo a cui è a data in via esclusiva la gestione dell’impresa
sociale, ad essi aspetta compiere tutte le operazioni necessarie per l’attuazione
dell’oggetto sociale.

I primi amministratori sono nominati nell’atto costitutivo; Successivamente dall’assemblea


ordinaria.

Il numero degli amministratori è ssato nello statuto.

Gli amministratori possono essere : 1) Soci

2) Non soci

Speci ci requisiti di : onorabilità, professionalità, indipendenza.

Sono richiesti per gli amministratori di società che svolgono determinate attività
(assicurativa, bancaria, ecc)

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La nomina degli amministratori non può essere fatta per un periodo superiore a 3 esercizi.

La nomina e la cessazione della carica degli amministratori sono soggette ad iscrizione


nel registro delle imprese.

Gli amministratori hanno diritto ad un compenso per la loro attività.

Gli amministratori partecipano a tutti i segreti aziendali

Gli amministratori hanno speci ci obblighi e divieti.

Esempio : divieto di concorrenza ( art. 2390 del c.c )

Quando l’amministrazione è a data a più persone il consiglio di amministrazione è retto


da un presidente scelto dallo steso consiglio fra i suoi membri.

L’attività è esercitata collegialmente : le decisioni devono essere adottate in riunioni alle


quali devono assistere i sindaci.

Nelle S.P.A di maggiori dimensioni è frequente un’articolazione interna del consiglio di


amministrazione.

Il consiglio di amministrazione può delegare le proprie attribuzioni :

- Ad un comitato esecutivo

- Ad uno o più amministratori delegati

Il comitato esecutivo è un organo collegiale al pari degli amministratori delegati che sono
organi uni personali.

Gli amministratori delegati possono agire :

- Disgiuntamente

- Congiuntamente

Amministratori delegati sono la rappresentanza della società.

I membri del comitato esecutivo e gli amministratori delegati sono designati dallo stesso
consiglio di amministrazione che determina l’ambito della delega.

Gli amministratori delegati hanno rappresentanza della società attribuita disgiuntamente o


congiuntamente :

- Al presidente del consiglio di amministrazione

- Ad uno o più amministratori delegati

Gli amministratori hanno :

- Potere di rappresentanza generale e non circoscritto agli atti che rientrano nell’oggetto
sociale

- La rappresentanza processuale attiva e passiva, della società

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Il collegio sindacale : organo di controllo interno della s.p.a con funzione di vigilanza
sull’amministrazione delle società.

Il collegio sindacale delle s.p.a non quotate si compone di :

- 3 o 5 membri e ettivi

- 2 membri supplenti

Nomina dei sindaci :

- I primi sono nominati nell’atto costitutivo

- I successivi sono nominati dall’assemblea ordinaria

La funzione primaria del collegio sindacale è il controllo, ha per oggetto


l’amministrazione della società globalmente intesa.

I sindacali hanno il potere di :

- Procedere in qualsiasi momento ad atti di ispezione e di controllo

- Richiedere agli amministratori notizie sull’andamento delle operazioni sociali o su


determinati a ari.

Il controllo contabile è esercitato sulle società non quotate :

1. Per le società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, da un revisore
dei conti persona sica o da una società di revisione.

Salvo il caso in cui è possibile a dare il controllo al collegio sindacale

Il controllo contabile è esercitato sulle società non quotate :

2. Per le società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio diverse dalle società
quotate, da una società di revisione iscritta nei registri dei revisori contabili con esclusione
dei revisori persone siche.

La revisione contabile è disciplinata dal TUF ed è esercitata sulle società :

Con azioni quotate che controllano e che sono controvate da una società quotata da una
società di revisione iscritta nell’albo speciale tenuto dalla Consob.

Il sistema dualistico prevede :

- Un consiglio di gestione

- Un consiglio di sorveglianza

Il controllo contabile è a dato ad

- Un revisore contabile

- Una società di revisione

Il consiglio di gestione svolge le funzioni proprie del consiglio di amministrazione nel


sistema tradizionale.

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Si stratta di un modello organizzativo particolarmente adatto per una società con
azionariato di uso e prive di uno stabile nucleo di azionisti imprenditori.

Consiglio di sorveglianza :

- I componenti possono essere soci o non soci

- Il numero dei componenti è ssato nello statuto

- Almeno un componente e ettivo deve essere scelto tra gli iscritti nel registro dei
revisori contabili.

Il sistema monistico : soppressione del collegio sindacale.

L’amministrazione ed il controllo sono esercitati dal consiglio di amministrazione da un


comitato per il controllo sulla gestione costituito al suo interno.

Il controllo contabile è a dato senza eccezioni ad un revisore contabile o ad una società


di revisore.

Al consiglio di amministrazione, eletto dall’assemblea, si applicano le disposizioni dettate


per gli amministratori nel sistema tradizionale

Comitato per il controllo sulla gestione :

- I compienti sono nominati dal consiglio di amministrazione fra i consiglieri in possesso


di requisiti di indipendenza, onorabilità e professionalità.

- Svolge le stesse funzioni del collegio sindacale.

IL BILANCIO

Il bilancio di esercizio

La s.p.a deve redigere annualmente il bilancio di esercizio.

Il bilancio di esercizio è un documento contabile e rappresenta la situazione patrimoniale


e nanziaria della società alla ne di ciascun esercizio.

Il bilancio è costituito da :

- Stato patrimoniale

- Conto economico

- Nota integrativa

- Relazione sulla gestione dell’organo amministrativo

- Relazioni del collegio sindacale e del revisore contabile

I principi cardine che determinano la redazione del bilancio sono :

- Chiarezza

- Rappresentazione veritiera e corretta

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La redazione del bilancio di esercizio comporta per molti cespiti patrimoniali il
compimento di una serie di stime da parte degli amministratori volte a determinare il
valore da iscrivere in bilancio.

A tal ne il legislatore ssa i principi generali da osservare nelle valutazioni :

- Prudenza

- Continuità

Il bilancio di esercizio è un atto della società alla cui redazione cooperano 3 organi
sociali :

1. Amministratori

2. Collegio sindacale ed assemblea

3. Il soggetto incaricato del controllo contabile

Gli amministratori devono redigere il progetto di bilancio e tale funzione non è delebile al
comitato esecutivo o agli amministratori delegati.

Il progetto di bilancio con la relazione degli amministratori deve essere comunicato al


collegio sindacale.

Il progetto di bilancio ed i relativi allegati devono rimanere depositati in copia nella sede
della società durante i 15 giorni che precedono l’assemblea e nché non sia approvato.

Entro 30 giorni dall’approvazione la copia del bilancio dev’essere depositata a cura degli
amministratori presso l’u cio del registro delle imprese.

L’assemblea che approva il bilancio delibera sulla distribuzione degli utili ai soci. Non tutti
gli utili sono distribuiti fra i soci sotto forma di dividendi.

La riserva legale costituisce : un accantonamento contabile di utili imposto per legge a


salvaguardia dell’integrità del capitale sociale.

La riserva statutaria ha una costituzione imposta dallo statuto.

Le riserve facoltative sono discrezionalmente disposte dall’assemblea ordinaria che


approva il bilancio.

Diversamente dalle società di persone nella S.p.A l’approvazione del bilancio di esercizio
non determina di per sé l’insorgere di un diritto individuale degli azionisti all’immediata
assegnazione della propria parte di utili.

Il potere dispositivo dell’assemblea in tema di distribuzione degli utili può essere limitato
da clausole statutarie che riconoscono a determinate categorie di azionisti il diritto alla
percezione annuale di un dividendo minimo.

La società non può pagare dividendi sulle azioni se non per utili realmente conseguiti e
risultanti dal bilancio regolarmente approvato.

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La società per azioni il cui bilancio è assoggettato per legge al controllo da parte di
società di revisione iscritte nell’albo speciale possono distribuire ai soci acconti di
dividendi.

Le modi che del capitale sociale

Fra le modi cazioni dello statuto sociale una particolare disciplina è dettata in tema di
aumento del capitale sociale.

L’aumento del capitale sociale può essere :

- Reale

- Nominale

Nel primo caso si ha un aumento del :

- Capitale sociale nominale ➡ per e etto di nuovi conferimenti

- Patrimonio della società

Nel secondo caso si incrementa il :

- capitale nominale

Il patrimonio della società resta invariato.

Con l’aumento reale del capitale sociale la società intende procurarsi mezzi nanziari a
titolo di capitale di rischio : nuovi conferimenti.

L’aumento reale dà luogo all’emissione di nuove azioni a pagamento vengono sottoscritte


dai soci attuali cui per legge è riconosciuto diritto di opzione.

Per evitare la formazione di un vistoso capitale rappresentato prevalentemente da crediti


verso soci, non è consentito eseguire un aumento di capitale no a che le azioni
precedentemente messe non siano interamente liberate.

Lo statuto può attribuire agli amministratori la facoltà di aumentare in una o più volte il
capitale sociale.

L’attuale disciplina consente che gli amministratori sia riconosciuta la facoltà di deliberare
in merito all’esclusione limitazione del diritto di opzione dei soci, lo statuto deve
determinare i criteri cui gli amministratori devono attenersi.

La delibera consiliare è soggetta ai controlli previsti per le delibere modi cative dell’atto
costitutivo.

Quando l’aumento di capitale non è integralmente sottoscritto, è aumentato di un importo


pari alle sottoscrizioni raccolte soltanto se la deliberazione di aumento lo abbia
espressamente previsto.

Il versamento del 25% dei conferimenti in denaro deve essere e ettuato all’atto della
sottoscrizione direttamente alla società e non presso una banca.

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Il diritto di opzione è il diritto dei soci di essere preferiti ai terzi nella sottoscrizione
dell’aumento di capitale a pagamento.

Il diritto di opzione consente di mantenere inalterata la proposizione in cui ciascun socio


partecipa al capitale ed al patrimonio sociale.

Il diritto di opzione ha un proprio valore economico che l’azionista può :

- Mantenere cedendolo a terzi qualora non voglia o non possa correre all’aumento del
capitale sociale.

Il diritto di opzione non è un diritto intangibile dell’azionista. Può essere sacri cato
quando un interesse speci co della società lo esige.

Il diritto di opzione è attribuito a ciascun azionista in proporzione al numero di azioni già


possedute.

Il diritto di opzione :

- È escluso per legge quando le azioni di nuova emissione devono essere liberate
mediante conferimenti in natura.

- Può essere escluso o limitato con la delibera di aumento di capitale quando l’interesse
della società lo esige.

- Può essere escluso con delibera dell’assemblea straordinaria quando le azioni di nuova
emissione devono essere o erte in sottoscrizione ai dipendenti della società.

Il diritto di opzione non si considera escluso o limitato quando le azioni di nuova


emissione sono sottoscritte da banche con l’obbligo di o rire successivamente agli
azionisti rispettando la disciplina del diritto di opzione.

L’aumento nominale o gratuito del capitale sociale è un operazione che non dà luogo a
nuovi conferimenti e non determina alcun incremento del patrimonio sociale.

L’aumento nominale è posto in essere dall’assemblea straordinaria imputando a capitale


le riserve e gli altri fondi iscritti in bilancio in quanto compatibili.

L’aumento nominale del capitale sociale può essere attuato in 2 modi :

- Aumentando il valore nominale delle azioni in circolazione

- Con l’emissione di nuove azioni.

L’aumento deve essere quindi attuato in modo da non alterare le preesistenti posizioni
reciproche degli azionisti.

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L’INQUADRAMENTO NORMATIVO DELL’AMMINISTRAZIONE DELLE
SOCIETÀ DI PERSONE

I principi generali ( prima parte )

Il paradigma della società semplice

- La disciplina dell’attività sociale nella società semplice e nelle società in nome collettivo
è estremamente scarna e per lo più caratterizzata dall’ampio spazio lasciato
all’autonomia negoziale. Tuttavia il legislatore prevede un modello di organizzazione
fondato sui seguenti principi :

A) Ogni socio illimitatamente responsabile è investito del potere di amministrazione ( art.


2257 ) e di rappresentanza ( art. 2266 ) della società.

B) È necessario il consenso di tutti i soci per le modi cazioni del contratto sociale ( art.
2252 ) se non diversamente disposto. Tali principi hanno carattere dispositivo e
trovano applicazione solo se i soci non hanno disposto diversamente nell’atto
costitutivo. Caratteristica principale delle società di persona è proprio l’autonomia che
viene lasciata ai soci, i quali sono liberi di modellare il funzionamento della società nel
modo che ritengono più opportuno, poiché è loro il patrimonio che rischiano.

Nozione di amministrazione in società semplici e società in nome collettivo

A) L’amministrazione della società è l’attività di gestione dell’impresa sociale. Il potere di


amministrazione è il potere di compiere tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale.

B) All’’art. 2257 c.c il legislatore riconosce a ciascun socio il potere di amministrare la


società. Secondo il modello legale ogni socio illimitatamente responsabile e quindi,
nelle società in nome collettivo ogni socio, è amministratore della società. L’atto
costitutivo può tuttavia prevedere che l’amministrazione sia riservata solo ad alcuni
soci, distinguendo dunque tra soci amministratori e soci non amministratori.

Principi generali ( parte seconda )

Amministrazione congiuntiva

- In alternativa all’amministrazione disgiuntiva c’è il modello dell’amministrazione


congiuntiva, che deve essere espressamente convenuto dai soci nell’atto costitutivo.
Caratteristica di tale modello è il necessario consenso di tutti i soci amministratori per il
compimento delle operazioni sociali. Lo stesso atto costitutivo può prevedere che per
determinati atti sia necessario il consenso della maggioranza dei soci amministratori.
L’amministrazione congiuntiva può quindi atteggiarsi sia come amministrazione
all’unanimità sia come amministrazione a maggioranza.

- Quando l’amministrazione spetta a più soci ed il contratto sociale nulla dispone in


merito alle modalità di esercizio di tale potere, si applica il modello dell’amministrazione
disgiuntiva ( art. 2257 ). Ciascun socio amministratore ha il potere di compiere tutti gli
atti che rientrano nell’oggetto sociale. L’ampio potere di iniziativa individuale è tuttavia
temporaneo dal diritto di opposizione riconosciuto a ciascuno degli altri soci
amministratori ( art. 2257 com.2 ) l’opposizione deve però essere esercitata prima che
l’operazione sia compiuta. Così facendo si realizza il potere decisorio del singolo socio
amministratore ?

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- È opinione consolidata che la decisione della maggioranza dei soci ha per oggetto
l’opposizione e non il compimento dell’operazione. Se ne deduce, che la competenza
della collettività dei soci viene meno qualora l’amministrazione opponente rinunci al
veto.

AMMINISTRAZIONE E RAPPRESENTANZA

Il potere di rappresentanza ( prima parte )

- Il potere di gestione riguarda l’attività amministrativa interna, la fase decisoria relativa


alle operazioni sociali. Il potere di rappresentanza riguarda invece l’attività amministrativa
esterna.

- Il potere di rappresentanza è il potere di agire nei confronti dei terzi in nome della
società, dando luogo all’acquisto di diritti e assunzioni da parte della stessa (2266,
comma 1). In mancanza di diverse disposizioni dell’atto costitutivo la rappresentanza
della società spetta a ciascun socio amministratore ( disgiuntamente o congiuntamente
a seconda del modello prescelto ).

- L’atto costitutivo può prevedere che la rappresentanza della società spetti solo ad
alcuni amministratori. In tal caso si veri ca una dissociazione soggettiva tra il potere di
amministrazione ed il potere di rappresentanza.

Il potere di rappresentanza ( parte seconda )

Secondo il modello legale il potere di rappresentanza, al pari del potere di gestione, si


estende a tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale, senza distinzione tra atti di
ordinaria e straordinaria amministrazione. Tuttavia l’atto costitutivo può limitare
l’estensione del potere di rappresentanza del singolo amministratore ed in tal caso si
pone il problema della opponibilità ai terzi delle relative limitazioni convenzionali. Il regime
di opponibili ai terzi delle limitazioni al potere di rappresentanza varia a seconda che si
tratti di società semplice ( art. 2266 com 2 c.c ), società in nome collettivo regolare ( 2298
com. 1 c.c ) ovvero irregolare ( art. 2297 com. 2 )

Soci amministratori

I soci investiti dell’amministrazione possono essere nominati direttamente nell’atto


costitutivo ovvero l’atto costitutivo può stabilire che gli amministratori siano nominati con
atto separato, all’unanimità o maggioranza.

Gli amministratori nominati nell’atto costitutivo possono essere revocati solo per giusta
causa ( art. 2259 com.1 ) e la relativa revoca comporta una modi ca del contratto sociale
pertanto deve essere decisa all’unanimità ( art. 2252 ) se non è convenuto diversamente.

Gli amministratori nominati con atto separato possono essere revocati anche se non
ricorre una giusta causa ed alla relativa revoca si applicano le norme del mandato ( art.
2259 com. 2 ).

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SOCI E AMMINISTRATORI

I rapporti di amministrazione

La qualità di amministratore nelle società di persone va tenuta distinta dalla qualità di


socio, infatti il rapporto di amministrazione costituisce un rapporto autonomo e distinto
dal rapporto sociale.

Il rapporto di amministrazione è fonte di poteri, obblighi e responsabilità diversi da quelli


derivanti dalla qualità di socio. I diritti e gli obblighi degli amministratori ai sensi dell’art.
2260 c.c sono regolati dalle norme sul mandato. Grava in capo agli amministratori il
dovere generale di amministrare la società con la diligenza del mandatario.

Tuttavia il rapporto di amministrazione è un rapporto sui generis non risolubile in quello di


mandato.

Su gli amministratori gravano doveri speci ci la cui violazione è sanzionata anche


penalmente. Nelle società in nome collettivo essi devono tenere le scritture contabili,
redigere il bilancio di esercizio e provvedere agli adempimenti pubblicitari connessi
all’iscrizione nel registro delle imprese.

Quanto al regime di responsabilità ai sensi dell’art. 2260 c.c gli amministratori sono
solidalmente responsabili verso la società dei danni causati nell’esercizio delle loro
funzioni. Nel silenzio del dato legislativo è da ritenersi che gli amministratori siano
responsabili anche nei confronti dei singoli soci per i danni agli stessi arrecati in via diretta
ed immediata.

I soci non amministratori

Quando l’amministrazione della società è statutariamente riservata solo ad alcuni soci il


legislatore riconosce ai soci non amministratori ampi poteri di informazione e di controllo.

Ai sensi dell’art. 2261 c.c i soci non amministratori hanno il diritto di avere dagli
amministratori notizie sullo svolgimento degli a ari sociali; - di controllare i documenti
relativi all’amministrazione (scritture contabili); - di ottenere rendiconto degli a ari sociali
al termine di ogni anno salvo che il contratto sociale stabilisca un termine diverso.

È dubbio se i soci non amministratori possano impartire direttive vincolanti a soci


amministratori. Tale potere non compete al singolo socio non amministratore ma si ritiene
che esso spetti al gruppo dei soci non amministratori quando si è in presenza di un
amministratore unico nominato per atto separato.

Il divieto di concorrenza

Nella società in nome collettivo, ma non nella società semplice, incombe su tutti i soci
l’obbligo di non esercitare per conto proprio o altrui un’attività concorrente con quella
della società, ed inoltre di non partecipare come socio illimitatamente responsabile ad
altra società concorrente ( art. 2301 c.c)

Ratio del dividendo : proteggere la società dal danno che le deriverebbe dall’attività
concorrenziale diretta o indiretta del socio.

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Il divieto non ha carattere assoluto e può essere rimosso dagli altri soci, il consenso dei
quali si presume se la situazione concorrenziale pre-esisteva al contratto sociale e gli altri
soci ne erano a conoscenza.

Il divieto non impedisce al socio di partecipare come socio limitatamente responsabile in


altra società concorrente di persone e di capitale, né impedisce al socio di svolgere altra
attività di impresa allorché possa escludere l’esistenza di un rapporto concorrenziale.

La violazione del divieto espone il singolo socio all’obbligo del risarcimento dei danni nei
confronti della società e legittima gli altri soci a deciderne l’esclusione.

LA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE

Le due categorie di soci

La società in accomandita semplice si caratterizza per la presenza di una duplice


categoria di soci.

Soci accomandatari che, rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni


sociali

Soci accomandanti che rispondono limitatamente alla quota conferita. Essi sono obbligati
solo nei conferimenti della società ad eseguire i conferimenti promessi, mentre i creditori
sociali non hanno azione diretta nei loro confronti, neppure nei limiti del conferimento
promesso e non ancora eseguito. Il punto può ritenersi ormai paci co e non trova più
seguito la tesi minoritaria ( Brunetti, Ferrara, Mossa), secondo cui gli accomandanti
sarebbero responsabili direttamente nei confronti dei creditori sociali, sia pure nei limiti
dei conferimenti promessi. I creditori sociali potranno perciò agire contro i soci
accomandanti solo in via surrogatoria ( art. 2900 c.c ), in caso di inerzia della società, per
ottenere gli stessi versino alla società i conferimenti ancora dovuti ( Di Sabato,
Montalenti )

Gli accomandatari

L’amministrazione della società compete esclusivamente ai soci accomandatari,


escludendo i soci accomandati dalla direzione dell’impresa sociale.

La società in accomandita semplice è il solo tipo di società di persona che consente


l’esercizio in comune di un’impresa commerciale con limitazione del rischio e non
esposizione a fallimento personale per alcuni soci ( gli accomandanti )

La ragione sociale

La costituzione della società in accomandita semplice segue le regole per la società in


nome collettivo ( 2291-2312 ). L’atto costitutivo dovrà indicare quali sono i soci
accomandatari e quali accomandatari ( art. 2316 c.c ), è soggetto a iscrivere nel registro
delle imprese, ma l’omessa registrazione comporta solo l’irregolarità della società

La ragione sociale ( art. 2314 c.c ) deve essere formata col nome di almeno uno dei soci
accomandatari e deve contenere l’indicazione del tipo sociale. L’accomandante il quale
consente che il suo nome sia compreso nella ragione sociale, risponde di fronte ai terzi
illimitatamente e solidalmente con i soci accomandatari per le obbligazioni sociali ( art.

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2314 com. 2 ). Pertanto con l’inserimento nella ragione sociale del nome del socio
accomandante quest’ultimo diventa socio a responsabilità illimitata non nei rapporti
interni ma solo ed esclusivamente di fronte ai terzi. Di conseguenza non diventa socio
accomandatario e non acquista il diritto di partecipare all’amministrazione della società.
La responsabilità illimitata del socio accomandante presuppone che l’inserimento del suo
nome nella ragione sociale sia avvenuto con il suo consenso espresso o tacito. Tale
consenso si deve tuttavia presumere. Sull’accomandante incombe perciò l’onere di
provare che l’inserimento è avvenuto contro la sua volontà o a sua insaputa.

L’art. 2320 c.c prevede che i soci accomandanti non possono compiere atti di
amministrazione, ne trattare o concludere a ari i nome della società, se non in forza di
procura speciale per singoli a ari.

La violazione del divieto di immistione da parte dell’accomandante comporta l’assunzione


della responsabilità illimitata e solidale verso terzi per tutte le pubblicazioni sociali
imputabili alla società. Il socio accomandante, dunque, perde il bene cio della
responsabilità limitata solo nei confronti dei terzi e non nei rapporti interni.

Il socio accomandante che ha violato il divieto di immistione può essere escluso dalla
società con decisione a maggioranza degli altri soci accomandanti e accomandatari.
Tuttavia l’esclusione non potrà essere deliberata qualora l’atto di ingerenza posto in
essere dal socio accomandante sia stato preventivamente autorizzato o successivamente
rati cato dagli amministratori.

Accomandanti e amministrazione

Quando all’amministrazione interna l’accomandante è privo di ogni potere decisionale


autonomo e nel caso in cui l’atto costitutivo preveda la possibilità per l’accomandante di
fornire pareri o autorizzazioni si ritiene che essi debbano riguardare solo operazioni
espressamente determinate non potendo riferirsi genericamente a tutti gli atti di
amministrazione. Si precisa che a tali pareri o autorizzazioni l’atto costitutivo non può
riconoscere carattere vincolante altrimenti si avrebbe violazione del divieto di immistione.
Non contrasta invece con il divieto di immistione la semplice collaborazione degli
accomandanti nell’amministrazione interna della società svolta sotto le direttive dei soci
accomandatari ed in un rapporto di subordinazione rispetto a questi ultimi.

Quanto all’amministrazione esterna il contenuto del divieto di ammissione risulta meno


rigido in quanto l’accomandante può trattare e concludere a ari in nome della società in
forza di procura speciale conferita per singoli a ari. L’accomandante in tal caso è
investito del solo potere di rappresentanza in quanto il potere di direzione degli a ari
sociali resta nelle mani degli accomandatari chiamati a conferire la procura speciale
predeterminando il compimento dei singoli a ari. In attuazione del divieto di immistione
l’accomandante non può agire di fronte a terzi né come procuratore generale né come
institore.

- Accomandatari

- Se l’atto costitutivo non dispone diversamente, il trasferimento per atto fra vivi della
quota degli accomandatari può avvenire solo con il consenso di tutti gli altri soci
( accomandanti e accomandatari ) ( trib. Napoli, 11-10-1958 ). Mentre per la
trasmissione mortis causa sarà necessario anche il consenso degli redi.

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Il trasferimento della partecipazione

Accomandatari

Se l’atto costitutivo non dispone diversamente, il trasferimento per atto fra vivi della quota
degli accomandatari può avvenire solo con il consenso di tutti gli altri soci ( accomandanti
e accomandatari ) ( trib. Napoli, 11-10-1958). Mentre per la trasmissione mortis causa
sarà necessario anche il consenso degli eredi.

Accomandanti

Diversa è la disciplina dettata per il trasferimento della quota degli accomandanti ( art.
2322). La loro quota può essere trasferita liberamente per causa di morte, senza che sia
necessario il consenso dei soci superstiti. Per il trasferimento per atto tra vivi è invece
necessario il consenso dei soci. ( accomandanti e accomandatari ) che rappresentano la
maggioranza del capitale sociale ( 2469- 2470 ).

IL CONTRATTO PRELIMINARE DI SOCIETÀ PER AZIONI

La natura del contratto preliminare

Il contratto preliminare : Natura Giuridica

- Il negozio giuridico : la critica dell’Alabiso (primo momento di procedimento normativo


privato)

- Tipico ( art. 1351 e 2932 c.c )

- Autonomo

- Perfetto : diverso dalle lettere di intenti, spesso riconducibili alle trattative


precontrattuali

La ricostruzione del Montesano e la forma ed il contenuto del preliminare di s.p.a

La nozione di negozio non è compatibile con l’adempimento di un obbligo.

Il contratto de nitivo come condizione di e cacia del contratto preliminare

Il problema della forma del contratto preliminare di società di capitali

Requisito di validità ( AD SUBSTANTIAM ) = art. 1351 c.c ( giurisprudenza e dottrina


prevalente )

Requisito procedimentale volto a garantire il controllo notarile, come tale non


condizionante la forma del preliminare = no art. 1351 c.c = libertà di forma del preliminare
( ma non del de nitivo ! ) salva la natura di taluni conferimenti

Indicazione del tipo sociale :

Si = portale e giurisprudenza

No = altra dottrina

diritto commerciale
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ffi
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Altre indicazioni di cui all’art 2328 c.c (no secondo la dottrina, essendo il preliminare un
momento esterno alla at