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E|R Emilia-Romagna
tano le tensioni sociali, come dimostrano le centinaia di proteste di in-
segnanti e genitori a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane.
elemento è dato dalle trasformazioni demografiche: ripresa della na-
talità con alta percentuale di bambini figli di immigrati, invecchia-
Bel federalismo quello che taglia in egual misura dalla Valle d’Ao- mento, crescita dei “grandi anziani”, aumento delle persone sole con
sta a Siracusa! Il federalismo e la meritocrazia tanto sbandierati restano esigua rete parentale.
parole vuote. Lo Stato investe gli spiccioli sul futuro della comunità men- In sintesi, il numero crescente di “nuovi poveri” e la necessità di al-
Le scelte finanziarie del governo si traducono in
EFFETTO tagli drastici ai servizi su tutto il territorio na-
tre, ad esempio, non taglia la propria burocrazia e non dà nelle mani
delle Regioni ciò che la Costituzione prevede. Ma l’Emilia-Romagna non
sta a guardare e ha deciso di sostenere la propria scuola per mantenere
largare l’offerta verso nuovi bisogni impongono una profonda innova-
zione anche del sistema dei servizi che, altrimenti, non riuscirà ad
allargare e differenziare le risposte e corre il rischio di perdere le sue
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i buoni livelli raggiunti. Voteremo perciò in bilancio risorse aggiuntive caratteristiche di inclusività e di equità. È evidente poi quanto l’assenza
zionale. Solo in Emilia-Romagna parliamo di mi- per 10 milioni di euro, destinati alla scuola materna, di una riforma nazionale sugli ammortizzatori sociali e di un piano casa
all’autonomia scolastica e alla qualificazione dei per- in grado di fronteggiare l’emergenza abitativa - unita agli effetti disa-
nori trasferimenti per 740 milioni nei prossimi corsi formativi, alle Province per gestire le differenze e strosi dei tagli alla scuola - incida pesantemente sul welfare locale. Ma
l’integrazione dei bambini con disabilità e degli stra- proprio questo quadro drammatico ci impone di mettere in campo tutta
due anni alla Regione, complessivamente 1 mi- nieri, alle famiglie con entrambi i genitori che lavorano la nostra forza e capacità innovativa per non perdere quelle caratteri-
per assegni di conciliazione che permettano l’accesso stiche di comunità solidale e consapevole del bene comune.
liardo tra Regione ed Enti locali, che comporta l’accentramento a Roma al nido. Un intervento che riguarda tutto il sistema pub- La prima esigenza che stiamo affrontando è rafforzare la program-
di 200 euro procapite di tasse per gli emiliano romagnoli. In questo nu- blico di istruzione dell’Emilia-Romagna, dalla scuola dell’infanzia a
quella secondaria di secondo grado, sulla base delle priorità individuate
mazione e la gestione, evitando una dispersione am-
ministrativa delle risorse e la sovrapposizione degli
mero di Noi Donne l’analisi e le proposte alternative del Partito Demo- in accordo con le rappresentanze sindacali e con le amministrazioni lo- interventi. Occorre una più forte compartecipazione e
cali. Noi abbiamo un progetto concreto, educativo e sociale, che punta coordinamento di tutte le risorse pubbliche, del terzo
cratico su due temi vitali: la Scuola e il Welfare. sull’economia della conoscenza e sul diritto paritario all’istruzione. (associazioni, imprese sociali, etc) e del quarto settore
Quello del governo, sinceramente, non l’abbiamo ancora capito. (le famiglie). La ricchezza di esperienze e potenzialità
nei nostri territori per quanto riguarda i servizi all’in-
fanzia, anziani e disabili, può trovare in un quadro legislativo regionale
semplificato e nel completamento delle norme sull’accreditamento, una
possibilità di allargamento dell’offerta, maggiori flessibilità e garanzie.
delle scuole paritarie accreditate non risolviamo il problema, perché i nello stipendio a fine carriera. Si tratta di iniquità pesanti che alimen- schio la capacità di tenuta e di risposta dei nostri servizi. Un altro un welfare per tutti, che non lasci indietro nessuno.