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E|R Emilia-Romagna
giovani e le modalità di intrattenimento e comunicazione che offre la
rete. Non dobbiamo dimenticarci però che internet informa ma non offre
due) e un sistema di welfare sempre più ridotto. Anche nel campo del la-
voro autonomo il Rapporto sull’economia di Unioncamere Emilia-Ro-
vera conoscenza, e che, se saremo noi per primi a trasmettere la sen- magna (giugno 2009) rileva un aumento dell’imprenditoria femminile
sazione che sulla cultura si possa tagliare senza porre dell’1,9%: nella nostra regione sono quasi 90 mila le imprese femmi-
un limite ragionevole e sostenibile, non potremo mai nili, il 20,9% delle imprese attive a fronte di una media europea del 10%
Prosegue l’analisi dell’impatto della manovra fi-
EFFETTO nanziaria sui servizi e sulla qualità di vita dei cit-
pretendere dalle nuove generazioni che siano più
istruite, più sensibili e più rispettose verso il passato e
verso le idee altrui.
e di un 16% a livello nazionale (un dato che però ricomprende qualsiasi
lavoro autonomo). L’imprenditoria femminile della nostra regione inol-
tre ha tassi di redditività superiori alla media. Le donne che entrano nel
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La spesa per la cultura rappresenta oggi soltanto lo mercato sono “generatrici” di nuovi posti di lavoro e fanno crescere in
tadini in Emilia-Romagna. In questo numero par- 0,11% del bilancio della Regione Emilia-Romagna: una modo significativo la ricchezza nazionale: ecco perché possono e de-
cifra che rappresenta certamente la soglia minima di sussistenza per il vono avere un ruolo di assoluta rilevanza per favorire l’uscita dalla crisi
liamo di cultura e lavoro femminile, due settori funzionamento di un sistema fatto di eccellenze sul piano musicale, e rilanciare la buona economia e la buona occupazione.
museale, artistico e di ricerca. Ora il mancato versamento di fondi da Si comprende immediatamente quanto distanti da questo scenario e da
strategici per la ripresa economica, ma che sono parte del Ministero dei Beni Culturali ad Enti culturali e musicali del quello delineato dalla stessa Comunità Europea siano le scelte operate dal
nostro territorio rischia di costringere la Regione ad interventi di vero e Governo Berlusconi e dalle Finanziarie di Tremonti: tagli al sistema del-
vittima dei tagli lineari di Tremonti al pari se non più di altri. Il gover- proprio salvataggio, sempre più difficili in un momento in cui le stesse l’istruzione e al sistema complessivo di welfare (ad esem-
no nazionale farà cassa risparmiando circa 1 miliardo di trasferimenti risorse regionali hanno subito un drastico ridimensionamento.
Anche il rapporto con i privati andrà necessariamente ripensato, pas-
pio la soppressione del fondo per la non autosufficienza
e delle detassazioni per l’assunzione delle donne) e man-
alla Regione e agli Enti locali: ma a che prezzo? sando dal livello delle semplici sponsorizzazioni su singoli eventi ad canza di una politica industriale di rilancio competitivo
un’azione concertata con le Pubbliche Amministrazioni, affinché chi per le piccole e medie imprese.
spesso si limita al semplice sostegno di iniziative si faccia invece, Le donne in particolare hanno bisogno di essere so-
assieme agli Enti Locali, promotore di crescita occupazionale e sociale. stenute nel loro duplice ruolo di lavoratrici e madri, ed
Occorre ritrovare al più presto in chi governa la consapevolezza che infatti è proprio nelle regioni con
LA CULTURA fare e sostenere la cultura è una priorità e non un accessorio del nos- servizi efficienti come la nostra
I GIOVANI tro vivere civile. La nostra Regione dovrà porsi in prima fila nell’opera
di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su un tema che va ben al
che le donne lavorano di più e
fanno più figli. Questo Governo
E IL DESERTO ANNUNCIATO di là della conservazione dei Beni Culturali e mette in gioco il futuro che ogni giorno si dichiara a parole
del nostro Paese. per “la famiglia” e per “l’im-
di Rita Moriconi
Consigliera regionale Partito Socialista – Gruppo PD presa”, nei fatti sta smantellando
in modo irresponsabile ogni prov-
vedimento in materia di servizi
ono 232 gli Enti italiani che, come recita l’articolo 7 del “Decreto nanziamenti e che, purtroppo, dif- alle famiglie e alle donne e di age-
essere consapevoli che tagliare sulla cultura significa tagliare posti di la- siero critico e autonomo in un circuito di idee, stimoli e suggestioni più 6,7%. Questo in un quadro nazionale di basso tasso di occupazione fem- ramento concreto delle diseguaglianze di genere, ad iniziare dall’ac-
voro, professionalità e specificità lavorative che dipendono da questi fi- complesso. Oggi, infatti, si è stabilito un legame quasi ombelicale tra i minile (nel 2009 le donne italiane con un lavoro erano meno di una su cesso al sapere e al mercato del lavoro.