NON E MAI TROPPO TARDI

VUOL RIPORTARE IN TV
LA LINGUA ITALIANA...
DAL 16 MARZO CONDURRÀ 150. PROGRAMMA SULL'UNITÀ
DEL PAESE. INTANTO, CELEBRA GARIBALDI E CRITICA
LE LEGHE (DEL NORD E DEL SUD). MA, SOPRATTUTTO,
ATTACCA CERTI SUOI COLLEGHI. CHE PARLANO MALE
di ANGELO CAROTENUTO e ELENA MARTELLI

1 barman dell'Unità d'Italia. «Che cocktail di storie e

di passioni, quegli anni. Il romanzo più bello che si
possa scrivere. Io dovrò solo prendere tutta la mate-
ria e shakerare». Bianco, rosso e Pippo Baudo, il Ri-
sorgimento arriva in prima serata Hai. La storia e
l'intrattenimento, la formula che più gli sta a cuore,
già frequentata con Giorno dopo giorno, Novecento, I mi-
gliori anni. Spettacolo e riflessione insieme, «un'impre-
sa, una difficoltà pazzesca» come dice lui, ora che è al
cinquantaduesimo anno di televisione e che in televisio-
ne vede sempre più spesso passare «soltanto un diverti-
mento lepido ed epidermico, mai di sostanza».
Una sfida altissima, improvvisamente avvolta d'aria
nuova dopo il Benigni passato a Sanremo a cavallo del-
l'inno di Mameli. «Una cosa inattesa. Come se improvvi-
samente gli italiani, sbandati e senza più punti di riferi-
mento, si stessero ritrovando intorno al valore del trico-
lore. Questo è un Paese che si sta spezzettando, bisogna
impedirlo. L'Unità d'Italia come concetto è antecedente
alla sua realizzazione, non è del 1861, ma era già nella
mente di Dante Alighieri, di Petrarca, di Foscolo. Che poi
fosse politicamente divisa in Stati e staterelli, non conta.
Era una situazione contingente». Sarà una festa televisi-
va, anzi di più, «una presa di coscienza». Baudo sta pra-
PIPPO BAUDO, 75 ANNI ticamente invitando tutta la sua agenda a 150, il pro-
LA SUA PRIMA APPARIZIONE
TELEVISIVA È DEL 'b9. gramma (con Bruno Vespa, da mercoledì 16, in prima se-
NEL VARIETÀ rata) che dovrà celebrare i 150 anni della nazione. «Mi
LA CONCHIGLIA D'ORO.
PROGRAMMA CONDOTTO
piacerebbe avere i grandi del nostro spettacolo e della
DA ENZO TORTORA nostra cultura. Ne verranno tanti.
4 M A B 7 0 2011
 NON E MAI TROPPO TARDI

«Un posto speciale l'avrà la musica,
che è stato un elemento forte di unione
per il Paese. Ha tenuto unita la nostra
storia e sto pensando alla grande tradi-
zione classica napoletana, a perle come
'O sole mio». E qui il terreno già si fa
sdrucciolevole: solo un anno fa il ministro
leghista Zaia chiedeva la par condicio dei
dialetti sul palco di Sanremo, prima che
alcuni consiglieri comunali veneziani lan-
ciassero una fatwa alla polenta contro
l'uso delle canzoni napoletane sulle gon-
dole. È un'insidia che Baudo conosce be-
ne. Sospira: «Questa storia è assurda.
Sarebbe più romantico fargli cantare M-
netta monta in gondola! Di certo sono i tu-
risti stranieri a chiedere di poter ascolta-
re canzoni napoletane, che evidentemen-
te riconoscono come patrimonio dell'Ita-
lia intera. La prima melodia che in Italia
prende forma di canzone è il canto delle
lavandaie, siamo nel Duecento e succede
a Napoli. Insomma, finiamola».
Ma se il ventennio fascista ha Baudo. «Ma sì, il secessio-
lasciato a lungo in eredità la ten- nismo del Sud è un'auten-
tazione di giudicare ogni manife- tica fesseria. Non esiste.
stazione di amor patrio come di La LegH pensa Penso a E. A. Mario. Era
destra, ora il ventennio leghista di parlare un impiegato delle poste,
di amor patrio sparla senza veli. a nome mica un letterato. Sapeva
Fino alle polemiche feroci e alle dei cittadini, suonare solo il mandolino.
ostilità palesi sulle celebrazioni ma tutela solo Ma fu con quel mandolino
per l'Unità d'Italia. «La Lega»
gli interessi che lui, napoletano, nel
dice Baudo «ha percepito uno
dei singoli... 1918 compose // Piove
stato di individualismo esaspe- mormorava calmo e placido
rato presente negli italiani, quel- al passaggio...».
lo che negli anni 80 avremmo chiamato La leggenda del Piove, canzone che
edonismo reaganiano. Così ritiene di tre anni fa proprio Bossi arrivò a pro-
parlare per nome e per conto di quel cit- porre come inno d'Italia. «Poi cosa suc-
tadino, che ha smesso di ritenersi tale, cede? Sbarcano gli americani nel sud
per diventare portatore di soli interessi Italia e lo stesso E. A. Mario compone
personali. Tutto ciò che ostacola questo Tammurrìata Nera. Credo che basti, no?
esercizio, viene ripudiato. Invece il dirit- È questo il sentimento di cui parleremo
to personale va collegato all'interesse nel programma». L'Unità d'Italia rac-
collettivo, e l'idea del collettivo all'idea contata attraverso la musica, ma non
di nazione». Ma finiamola pure col le- solo. Il cinema. «I poveri barboni che in
ghismo al contrario, dice il siciliano Miracolo a Milano di De Sica e an»

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 NON E MAI TROPPO TARDI
Zavattini volano a bordo delle scope
verso un Paese tanto immaginato e tan-
to desiderato, quella è un'immagine
poetica che fa al caso nostro. E non solo
nostro, tanto che Spielberg ce l'ha co-
piata per il suo E.T.». E poi la lingua, la
riscoperta di quell'italiano che la Rai del
Dopoguerra contribuì a creare e diffon-
dere. Una fatica che, dice Baudo, la tele-
visione non fa più. «È un ruolo che la
Rai ha perso ma deve riprendersi. Capi-
sco che la modernizzazione ci imponga
di essere "mondiali", però stiamo di-
menticando l'italiano. Qualche sera fa
ho visto il professor Sermonti, che al co-
spetto del presidente Napolitano citava
l'inizio della Divina Commedia. Un in-
canto. Così com'è una meraviglia il no-
stro dizionario dei sinonimi. Abbiamo
mille parole per un concetto, eppure
adoperiamo una lingua scarna, essen-
ziale, che al massimo va bene per gli
sms».
DOM PÉRIGNON ROSE
UN TAVOLO PER DUE
Anche quest'anno Dom Pérignon Rosé ha realizzato,
all'inizio di febbraio, iniziative legate allo stare a tavola
in coppia e ha celebrato l'amore con la Rosé Love Week
In questa occasione è stata donata al pubblico, in una
selezione di luoghi esclusivi (a Milano e a Roma, ma non
solo) la guida "Un Tavolo per due", realizzata e stampata
in edizione limitata dalla Maison Dom Pérignon: una
guida di ristoranti che è anche un diario personale, in
cui annotare le proprie impressioni e costruire il proprio
itinerario di esperienze del gusto insieme a Dom Pérignon.
Caratterizzata da una grafica raffinata, con eleganti imma-
gini ad acquerello, la guida "Un Tavolo per due" è
divisa in tre sezioni - visio-
nari, intramontabili e cult - e
arricchita da poesie e citazioni
letterarie o cinematografiche,
legate all'universo del cibo e
del vino.
A discrezione degli Chef sono
stati ideati Dom Pérignon Rosé
Menu in abbinamento a tutta
la sensualità del Dom Pérignon
Rosé Vintage 2000. dal colo-
re intenso con leggeri riflessi
ambrati e ramati, in un'alchi-
mia di note floreali, fruttate e
speziate, invitante e misterioso
come il primo appuntamento
con una persona speciale.
Un parlar bene che non cetto che stiamo perdendo.
passa più dal telecomando. Lui non prese un soldo. Com-
«Sento coniugazioni impro- prò un pezzette di terra e si
babili. Il congiuntivo è diven- Quello che rinchiuse Q. Quando Abramo
tato un'impresa». Baudo ride: accade sulle Lincoln lo chiama per dargli
«Con linguaggio ferroviario, nostre coste l'incarico di guidare la guer-
Ennio Flaiano avvertiva che deve spingere ra di secessione, lui dice no.
era pericoloso sporgersi dalla tutti noi La sua fama ha varcato
frase». Oggi ci si sporge, e co- apiù
essere
forti... l'oceano, ma noi lo abbiamo
me. «Ma la tv non è la sola ridotto a eroe locale, qualche
colpevole. Esistono anche re- volta esecrato, o addirittura
sponsabilità scolastiche. Si va sfruttato politicamente, co-
diffondendo una lingua gergale». me alle elezioni del '48. Questo non si-
Share, audience e la battaglia di Ca- gnifica che voglia tacere ai giovani le in-
latafimi. Si può? Baudo è sicuro di sì. congruenze o gli eccidi. Nel 1861 si è
«Non sarà un programma cronologico. realizzato un sogno, ogni sogno prevede
Procederò per sensazioni, personaggi». un sacrificio, come si vede in questi
Uno su tutti? «Garibaldi. Figura immen- giorni lungo le coste di fronte alle no-
sa che viaggia sopra le parti, piena an- stre. Ecco, quelle sono scene che devono
che di contraddizioni, ma con un ideale spingerci a essere più forti, più uniti e
che lo faceva volare alto. Invidiato e non più italiani. Proprio adesso».
temuto, perché era grande. Un trascina- ANGELO CAROTENUTO
tore, un uomo pulito. L'onestà è un con- ELENA MARTELLI
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