Dinamica riproduttiva modalità prevalente in una cultura di provvedere al
ricambio della popolazione per effetto combinato di fertilità e mortalità.
Intervallo genesico tempo che intercorre da una nascita all’altra. Nelle spcietà di cacciatori-raccoglitori può essere di molti anni. Questo perché le donne allattano molto e perché hanno bassi indici di grasso corporeo (pregiudicata ovulazione). Nelle società agricole ci sono tassi di natalità più elevati (servono braccia per lavorare la terra). Nella “pianificazione familiare” di queste persone c’è una esplicita scelta di aver emolti figli. Avere molti figli presso queste società è quindi percepito come indice di ricchezza e successo e non come ppovertà. Quindi paesi agricoli alti tassi di nascita. Nelle società industriali, capitaliste e socialiste, il tasso di riproduzione si abbassa fino ad arrivare al tasso di rimpiazzo (numero morti=numero nati). Questo perché l’industrializzazione diminuisce richiesta forza lavoro, inoltre si investe molto sui figli (devono avere un’istruzione). Inoltre buona alimentazione basso tasso di mortalità, indici di fetilità al di sotto dei livelli di sostituzione. I membri delle classi medio-alte tendono ad avere meno figli (con alta possibilità di sopravvivenza, anche grazie al largo impiego della tecnologia scientifica per tutto quello che concerne la gravidanza), mentre le classi più povere ad averne di più. Transizione demografica cambiamenti demografici che si verificano durante il periodo di transiione che precede la dinamica riproduttiva che caratterizza i contesti industrializzati. Si passa quindi da modelli caratteristici elle società agricole (alta fertilità e mortalità) a modelli dei contesti industriali (bassa fertilità e mortalità). Pronatalismoorientamento politico che incoraggia la procreazione. Contrario: politiche antinataliste Cultura e fertilità La ricerca sul rapporto sessuale è abbastanza difficile perché è un aspetto che riguarda molto la sfera privata. Il codice deontologico dell’osservazione partecipante preclude la possibilità di un’osservazione o partecipazione intima, quindi si possono prendere info solo pr via indiretta (e questo ovviamente porta la problematica che uno può o non rispondere o ingigantire i fatti). Malinoski nel 29 fa il primo studio antropologico sulla sessualità presso lee isole trobriand. Dalla fine degli anni 80 studiare gli effetti che la cultura ha sulla sessualità è diventato sempre più importante (per gestire per esempio il controllo sulla trasmissione di malattie sessaulmente trasmissibili). Quando si inizia a avere rapporti sessuali? Biologicamente il tempo della fertilità maschili e femminili si identificano con il menarca (fine. Menopausa) e spermarca (e andropausa). È la cultura però che insegna ai giovani quando è il momento di iniziare ad avere rapporti sessuali. Tali regole variano iìcon il genere, la classe, etnia. Per molte culture si deve iniziare ad avere rapporti sessuali dopo il matrimonio, e questa regola è applicata con più severità al femminile. Anche la frequenza dei rapporti sessuali varia in base alla cultura, ad esempio nell’induismo è presente il complesso della perdita del seme, che collega la salute e la forza degli uomini alla ritenzione dello sperma. Per questo durante molti giorni sacri gli induisti praticano astinenza. Tuttavia in India il tasso di fertilità è molto più alto che in altre regioni. Questo per dimostrare che è sbagliato dire che un alto tasso di fertilità indica che le persone non hanno di meglio da fare che fare sesso (alla fine la possibilità di rimanere incinta dipende dal periodo in cui fai sesso, non da quante volte lo fai). Governi: possono essere pronatalisti o antinatalisti la scelta della politica da adottare dipende dalla valutazione di fattori economici come le proiezioni sulle possibilità future di lavoro e occupazione, erogazione di servizi pubblici ecc. Il desiderio di avere figli a livello familiare è determinato dalla possibilità di aumentare la forza lavoro, dipende dal costo economico del figlio, dalla mortalità infantile, dalla necessità di avere un aiuto durante la vecchiaia, dalla necessità di aumentare le forze armate ec. Nelle società indisutriali il costo dei figli è alto e ci sono servizio sociali per la vecchiaia meno figli. Anche le industrie farmaceutiche e i leader religiosi possono influenzare i processi decisionali di stati e individui. Nella maggioranza delle culture si preferisce che nascano maschi anzichè femmine. Metodi per il controllo della fertilità dipendono da culture/popolazioni. In alcuni paesi solo le donne ne sono a conoscenza (es afganistan) e consistono nell’assunzione di sostnze vegetali o animali. L’induzione all’aborto è praticata in pressochè tutte le culture e pressodi esse può andare dalla completa accettazione ad accettazione con riserva. In alcuni casi è tollerato (né condannato né approvato). La motivazione all’aborto da parte delle donne è prevalentemente economica e sociale (es nelle società pastorali le donne devono portare gli animli al pascolo e non possono occuparsi di troppi figli). La legittimità culturalmente definita di una gravidanza e le condanne sociali impartite a chi concepisce un figlio illegittimo sono da molto tempo tra le possibili motivazioni di un aborto, specialmente nelle società occidentali. Alcuni governi disciplinano l’accesso all’aborto, favorendolo o ostacolandolo (cina politica del figlio unico 1978 dove ci sono stati anche aborti e sterilizzazioni forzate, uccisione e abbandono delle figlie da parte dei genitori/paesi cristiani). Religioni e aborto: islam e cattolicesimo proibiscono, induismo predica non violenza verso qualsiasi forma vivente, buddismo non si pronuncia, l’esistenza è fluida e un aborto indica solo un feto che torna nel mondo acquatico e da lì può poi ripresentarsi come forma di vita. Dagli anni 80: metodi per aggirare ostacoli biologici per fornire opportunità procreative alle coppie infertili. Esempio: fecondazione in vitro (paesi occidentali, classi medio alte). La donazione di sperma è proibita nell’islam (e accompagnato a forte stigmatizzazione degli uomini sterili). Infanticidio uccisione di neonato o bambino. Praticato in molte culture in modo diretto o indiretto (lo ammazzi oppure lo privi di cibo nel tempo, non lo curi). Di solito avviene se il neonato ha handicap, oppure se è femmina o se concepito in relazione adultera, oppure se la famiglia è troppo numerosa, oppure per povertà. Il tasso di mortalità infantile è sceso molto negli ultimi decenni ma questa diminuzione non è distribuita equamente (in alcuni stati dell’africa è aumentata infatti). La povertà porta le madri a trascurare i figli nati deboli (li mandano in paradiso come “angioletti2 e non li curano per mancanza di risorse). Personalità modo prevedibile e distintivo di comportarsi, pensare e sentire di un individuo. Si forma in larga misura attraverso l’inculturazione(apprendimento della cultura attraverso processi formali e informali). Il contesto cukturake della nascita incide sullo sviluppo psiologico dell’infante. Molti psicologi inoltre sostengono che il contatto e la costruzione di un legame affettivo tra genitore e infante dalla nascita siano cruciali per la costruzione di altri legami affettivi che si svilupperanno nel corso della vita. I legami affettivi di definizione occidentale favoriscono l’adattamento nelle società che presentano bassi tassi di mortalità e fertilità: in questicasi un forte attaccamento della madre al figlio è comprensibile perché è molto probabile che il bambino sopravviva. Competenza culturale: consapevolezza e rispetto per credenze e pratiche che differiscono da quelle della pratica medica occidentale. Distinzione tra sesso e genere il sesso è determinato biologicamente da ormoni, apparato riproduttivo, cromosomi. Il genere è la costruzione culturale legata al sesso e varia molto da cultura a cultura. In realtà gli antropologi fanno capire che è impossibile capire se effettivamente ci siano differenze “innate” di comportamento tra bambini e bambine, perché essi agiscono in un contesto culturale dal quale sono influenzati. È inoltre difficile capire cosa sia naturale e cosa culturale in un bambino perché siamo influenzati dalle nostre categorie. Principali stereotipi: i neonati maschili sono più aggressivi e indipendenti, quelli di sesso femminile più socievoli. Gli antropologi culturali dicono anche che se le differenze di genere fossero innate, allora le società non si prodigherebbero tanto nelle varie azioni di inculturazione, inoltre non varierebbero tra culture e rimarrebbero stabili nel tempo (cose che invece non avvengono assolutamente). Pubertà fase scandita da indicatori biologici che segnano la fine dell’infanzia e l’ingresso nell’età adulta Adolescenza periodo di maturazione culturalmente definito, che va dalla pubertà fino al raggiungimento dell’età adulta (quando l’individuo raggiunge indipendenza economica, si sposa, diventa genitore). Alcuni studiosi affermano che in ogni cultura si riconosce l’esistenza di un periodo di adolescenza, che è però una costruzione culturale molto variabile e non si può spiegare solo in base a fattori biologici. Le culture elaborano in modo differente, a seconda del sesso, la durata e le dinamiche dell’adolescenza. Secondo una teoria di tipo costruzionista, un lungo e ben connotato periodo di adolescenza ha una funzione preparatoria per i ruoli culturalmente apprezzati nella cultura a cui si appartiene. Per questo motivo, nelle società industriallizzate si ha una fase adolescenziale molto estesa soprattutto nelle classi medio alte per ritardare l’ingresso dei giovani in un mercato del lavoro saturo che offre scarse possibilità di impiego. Presso alcune culture i maschi adolescenti vengono circoncisi e le femmine sottoposte alla mutilazione genitale femminile (esportazione clitoride e grandi labbra). Orientamento sessuale e pluralismo di genere Orientamento sessuale gli omosessuali sono discriminati nella maggior parte delle culture. L’omofobia è presente in tutto il mondo. Tale stigmatizzazione è ben evidente per esempio negli stati uniti, dove i tassi di suicidio tra omosex sono nettamente più alti rispetto a quelli tra omosex. Berdache (nei gruppi nativi nordamericani) figlio con comportamenti molto femminili (svolge lavori femminili, si veste come una donna e ha rapporti sessuali con uomini). È motivo di orgogli per la famiglia, mai di biasimo. Pluralismo di genere esistenza, presso una cultura, di molteplicità di categorie tollerate e legittime di femminilità, mascolinità e di altri generi con confini sfumati. Etero-normatività convinzione che tutte le persone si inseriscano in due generi distinti (a cui sono associati ruoli sociali distinti) e che siano eterosessuali. Età adulta Per la maggioranza delle culture raggiungere l’età adulta significa andare a vivere in un’altra abitazione con una persona o sposarsi Per la cultura euro americana si parla di maternità dal momento in cui la donna mette al mondo un figlio. Il concetto di maternità varia da culture e non comprende solo l’aspetto biologico ma anche il processo culturale attraverso il quale si apprende ad essere madri. Presso alcune culture una donna diventa madre appena capisce di essere incinta, in altre lo è solo se partorisce un figlio del sesso giusto. La paternità, ovvero il processo culturale che conduce a diventare padre, è molto meno connotata rispetto alla maternità. Couvade: serie di rituali e consuetudini di padri nell’asia orientale, che consistono per es nel divieto di mangiare o cacciare certi cibi. Aka: popolazione nella quale si ha uguaglianza di genere e è sconosciuta la violenza verso le donne. Età adulta Sindrome dei 40 anni (punto mediano di aspettativa di vita di uomo nelle società industrializzate): irrequietezza, ribellione e infelicità che portano alla disgregazione della famiglia. Menopausa: evento significativo nella vita delle donne in diverse culture, ma non in tutte (es in giappone la menopausa implica un minimo livello di stress). Età senile Presso molte culture è tenuta in grande considerazione perché gli anziani sono percepiti come saggi, capaci di dare buoni consigli ecc. in generale, le condizioni degli anziani sono migliori nei casi in cui essi continuino a vivere con le loro famiglie. Tuttavia, nelle società industrializzate, sempre di più l’anziano è percepito come un peso e sono trasferiti nelle case di riposo, in cui sono costretti a crearsi nuovi ruoli e relazioni sociali e a trovare nuove fonti di soddisfazione personale e autostima. CAPITOLO 6 In ogni cultura ci sono modi differenti di indicare la parentela o affinità tra persone o gruppi di persone. Le persone imparano fin dall’infanzia a riconoscere il sistema di parentela vigente nella propria cultura, ossia la principale organizzazione delle relazioni parentali e di conseguenza i comportamenti da tenere. Come la lingua, il sistema della parentela viene interiorizzato e dato per scontato, come se avesse origine naturale piuttosto che culturale. Ovviamente anche nelle società industrializzate si hanno sistemi di parentela, anche se in queste società si creano anche altri tipi di legami sociali. Le culture occidentali enfatizzano il ruolo primario delle relazioni di sangue, mentre in altre culture i parenti si possono acquisire o perdere in base alle affinità comportamentali (Inuit). Diagramma della parentela modo schematico di rappresentare relazioni di parentela di un determinato individuo (ego) usando dei simboli per illustrarle. Nelle culture in cui il sistema di parentela influisce in modo significativo sulle relazioni sociali, l’ego può essere in grado di fornire informazioni relative a dozzine di parenti (anche fino a 60). La genealogia invece è un modo schematico di rappresentare l’albero genealogico della famiglia, dalle sue origini (primo antenato) al presente (non si definiscono quindi i parenti a partire da un ego che definisce i gradi di parentela). Le ricerche contemporanee sulla parentela mettono in relazione questa con altri temi quali globalizzazione, lavoro, costumi, identità etnica, affiliazione politica, terrorismo. Goderlier in particolare, influenzato dalla prospettiva materialista, esamina le modalità attraverso cui la parentela si collega alle questioni economiche, all’organizzazione del potere e all’emergere di nuove forme tecnologiche. Indipendentemente dalla prospettiva che gli antropologi adottano nei loro studi, la parentela è basata su tre fattori chiave, considerati interculturali (sebbene con regole significati e accenti diversi a seconda delle culture): discendenza, condivisione e matrimonio. Questi tre fattori sono soggetti a cambiamenti nel tempo in risposta ad altri aspetti, e questo a sua volta influenza la vita delle persone. Discendenza Configura le relazioni di parentela a partire da quella genitore-figlio/a. la discendenza identifica le relazioni familiari tra i membri di un gruppo di parentela e ne traccia la storia. Alcune culture hanno un sistema di discendenza bilineare, ma la maggior parte lo hanno unilineare patrilineare (45% discendenza tracciata per linea maschile). I sistemi patrilineari più rigidi si trovano soprattutto in asia orientale, africa settentrionale e sub-sahariana. Poche ce l’hanno invece matrilineare (tracciata per linea femminile la discendenza è affidata alle femmine e sono i figli a “sposarsi fuori”. Circa il 15% delle culture). Questo sistema si ha nelle società di cacciatori/raccoglitori e nelle società orticole dove le donne controllano la produzione e distribuzione di cibo e altre risorse. Spesso, ma non sempre, la discendenza matrilineare si ha dove alle donne sono affidati ruoli di leadership (es irochesi). La distribuzione di sistemi bilineari (1/3 delle culture esistenti) e unilineari è per certi versi correlata ai diversi sistemi di sussistenza. I sistemi economici, infatti, sono strettamente connessi all’organizzazione sociale. I sistemi bilineari si trovano tra cacciatori raccoglitori e da società industrializzate, poiché in entrambe la divisione del lavoro in base al genere non è rigida maschi e femmine contribuiscono in misura simile alla produzione delle risorse necessarie al sostentamento. La discendenza unilineare è alla base della parentela circa nel 60% delle culture. Residenze la scelt della residenza dei coniugi tende a rifletter le regole di discendenza prevalenti patrilineari=patrilocalità (residenza coniugi con fam marito o nei pressi). In quelle matrilineari matrilocalità. Nelle società indistrializzate si ha invece neolocalità 8sistemazione coniugi in località diverse da quelle di origine) condivisione molte culture privilegiano i rapporti di parentela basati sulla condivisione e sul sostegno reciproco. Queste relazioni possono essere informali o ritualmente formalizzate. Le forme di parentela basate sulla condivisione sono diffuse nell’entroterra del sud est asiatico, australia, isole pacifico. Tra abitanti di una delle numerose piccole isole della malesia la costruzione di legami di parentela sulla base della condivisione inizia già quando c’è il feto attraverso l’allattamento. Dopo lo svezzamento l’alimento più importante per il bambino è il riso, e condividere il riso è un altro modo per creare e conservare i legami di parentela soprattutto tra donne e bambini Adozione e affidamento La’dozione è forma di trasferimento formale e permanente da bambino (motivi sterilità, desiderio di aiutare un bambino prendendosene cura). Le ragioni per cui i genitori naturali affidano il loro bambino ad altro possono essere gravidanza primo di matrimonio (biasimo sociale) avere troppi figli o averne troppi dello stesso genere. Negli stati uniti l’adozione è stata legalizzata a metà ottocento. Model, antropologa e madre adottiva, riscontra che la procedura legale per l’adozione crea un legame simile, mei limito del possibile, a quello biologico. Con adozione chiusa il bambin adottat riceve un nuovo certificato di nascita e il genitore biologico cessa di avere alcuna relazione con lui/lei. Recente tendenza è invece quella della adozione aperta, in cui adottato e genitori biologici è dato di conoscere la rispettiva identità e mantenere contatti con genitori naturali. Negli stati uniti l’adozione fornisce strumenti legali per la costruzione di legami di parentela basati sulla condivisione, ma non sempre e non per tutto ciò riesce a trasmettere quel senso di appartenenza a un gruppo di parentela che deriva dalla discendenza. A volte la durata e il senso di appartenenza nei confronti di un gruppo di parenti che derivano da un affidamento sono del tutto simili a quelli di una formale adozione. In altri casi invece può trattarsi di un affidamento temporaneo per scopo preciso e non produrre nel soggetto la percezione di condividere un legame di parentela. L’affidamento è diffuso in tutta africa sub sahariana Relazioni di parentela di origine rituale tra i cristiani soprattutto cattolici sono diffusi i legami di origine rituale tra adulti e bambini nati da altre persone. Le relazioni tra padrino e madrina e figliocci implicano spesso forti legami emotivi e trasferimenti di denaro. Il matrimonio il terzo dei meccanismi prevalenti per fondare relazioni interpersonali è il matrimonio o forme di relazioni simili es convivenza prolungata. Gli antropologi hanno confermato l’esistenza di una qualche idea di matrimonio presso tutte le culture umane, che può assumere diverse forme e rispondere a esigenze diverse. Non si è ancora pervenuto a una definizione univoca di matrimonio per tutte le culture. La nota definizione di Barnard e Goode nel 1951 secondo la quale il matrimonio è unione tra uomo e donna in cui i bambini partoriti dalla donna sono riconosciuti da figli legittimi di entrambi i genitori è oggi superata. Infatti tale definizione indica che i coniugi debbano essere di genere diverso tra loro e che i figli nati fuori dal matrimonio non siano riconosciuti come legittimi dalla società. Una definizione più operativa di matrimonio potrebbe essere unione più o meno stabile solitamente celebrata tra due persone in cui i coniugi possono ma non devono condividere stessa abitazione, avere coinvolgimento sessuale e relazione procreativa. Scelta del coniuge Tutte le culture esprimono indicazioni relative su chi sia opportuno sposare e con chi lo sia fare sesso. Queste prefe possono essere informali e implicite o formali e esplicite e si esprimono attraverso regole di esclusione (chi non puoi sposare) e inclusione (che coniuge preferire). Una delle regole fondamentali e universali di esclusione è il tabù dell’incesto: nel 1940 levi staruss ha proposto un’interpretazione dell’universalità del tabù dell’incesto sostenendo che nelle società premoderne servisse a motivare gli uomini a sposare donne appartenenti a fam diverse dalle proprie e questo è alla base della creazione di reti di relazione e dinamiche solidarietà sociale che si estendono oltre i limiti di un gruppo ristretto. Grazie ai legami che si stabiliscono con lo scambio delle spose queste reti favoriscono il commercio tra aree che dispongono di risorse differenti e promuovono anche la pace. Secondo l’antropologo francese, quindi, il tabù dell’incesto ha funzioni economiche e sociali molto importanti: favorisce la nascita di organizzazioni sociali più ampie rispetto alla famiglia. La ricerca genetica suggerisce una teoria alternativa per spiegare l’universalità del tabù dell’incesto: l’estensione del pool genico riduce, infatti, la frequenza di patologie geneticamente trasmissibili. L’incesto ha quindi contribuito in termini di adattamento in quanto pone le basi per la sopravvivenza e il successo della specie umana, quindi le due teorie (levi strauss e quella sulla genetica) sono legittime e vere. Le regole per la scelta del coniuge appropriato variano molto tra culture. Endogamia matrimonio tra individui che appartengono allo stesso gruppo, impongono che la sposa provenga da determinata categoria sociale. Spesso sono privilegiati i matrimoni tra cugini (cugini paralleli o incrociati, i genitori dei coniugi parenti sono di genere diverso). Esogamia matrimonio tra individui che provengono da gruppi diversi. La scelta del coniuge è spesso influenzata da considerazioni relative al suo status. Iperginia elevarsi con il matrimonio (la sposa si eleva). Frequente tra classi medio alte negli stati uniti e india. Ipoginiasposo ha posizione inferiore rispetto alla moglie. Molto rara. Isogamia coniugi con uguale status. Esistono sottotipi di iper e ipoginia basati su età e anche statura. Nel caso di iper, un matrimonio è considerato buono se la sposa è più giovane del marito. l’iperginia riferita all’altezza è più comune nelle società in cui sono i maschi a occupare posizioni di potere. Matrimoni isogami sono diffusi presso le culture in cui i ruoli attribuiti ai diversi generi sono relativamente simili. Costruzionisti ritengono che raramente l’amore romantico sia criterio per scegliere coniuge sempre più spesso però l’amore romantico è alla base del matrimonio in molte culture. Matrimoni combinati i genitori decidono con chi si devono sposare i figli in base a valutazioni su quale è un buon abbinamento tra famiglie. sono comuni in molti paesi del medioriente. Alcuni studiosi sostengono che i matrimoni combinati siano tradizionali mentre quelli d’amore siano moderni (in realtà il giappone è moderno ma ci sono ancora i matrimoni combinati, anzi rinvigoriti con tsunamisenso di solitudine e insicurezza). Doni di nozze consuetudine del matrimonio sono i doni tra fam sposo e sposa (dote o prezzo dello sposo in india dove il dono è per famiglia dello sposo). Nella cina di mao la dote era illegale perché considerata simbolo di oppressione delle donne. In molte culture si ha uo scambio equilibrato di doni tra la famiglia dello sposo e della sposa. Monogamia eterosessuale forma di matrimonio più diffusa Poligamia si divide in poliandria (una moglie tanti marititibet) e poliginia (tante mogli un marito). Famiglia gruppo di persone che si considerano legate da forme di parentela basate sulla discendenza, il matrimonio o ola condivisione. Gruppo domestico persona che vive da sola o gruppo di persone, non necessariamente parenti, che condividono stessa abitazione. Gd nucleare: coppia di adulti sposati o conviventi con o senza figli. Gd esteso: gruppo di conviventi che include più di un’unità composta da genitore e prole. Può essere patrilineare o matrilineare o collaterale (linea discendenza padre-figlio, madre-figlia, fratello- sorella). La distribuzione culturale di queste diverse forme di gruppo domestico non è conosciuta. Le famiglie nucleare è presente in pressoché tutte le culture e soprattutto in quelle basate su un sistema di sussistenza che richiede mobilità (cacciatori-raccoglitori e società industrializzate), mentre il gd esteso in circa la metà. La violenza tra partner (quasi sempre le vittime sono le donne) si riscontra presso tutte le culture. Nei contesti in cui l’economia familiare è in mano agli uomini, le aggressioni da parte di questi sono più frequenti e severe. Gruppi di lavoro, reti sociali femminili, residenza matrilocale fattori che danno alle donne la possibilità di troncare relazioni in cui subiscono abusi. L’aumento della violenza domestica i tutto il mondo sta mettendo in crisi l’idea di casa come rifugio e luogo sicuro. Negli stati uniti è aumentata anche la violenza verso bambini e anziani all’interno delle mura domestiche. Gli antropologi possono aiutare a dare info utili a legislatori e operatori sociali per agire su questo elemento. Casa ideale: sempre più lontana dalla portata di milioni di gruppi domestici al mondo. Motivi: economici, guerre, conflitti, disastri naturali, malattie mentali e infermità, abuso di droghe, violenza domestica. Discendenza matrilineare: sempre meno praticata nel mondo sia per colonizzazione che per globalizzazione. L’età media del matrimonio si sta alzando quasi ovunque. Questo dipende dalla importanza attribuita al raggiungimento di un livello di istruzione prima del matrimonio e dalla crescente aspirazione ad acquisire risorse materiali (es casa). Si stanno diffondendo anche matrimoni tra persone di etnia diversa (pratiche pluralistiche come quella di celerare due cerimonie nuziali, una conforme a cultura originaria e una della cultura del luogo di immigrazione. La crisi del matrimonio è ua situa culturale per cui molte persone vorrebbero sposarsi ma per vari motivi non possono farlo (tassi di disoccupazione ecc). Globalizzazione: sta velocemente introducendo elementi di cambiamento nella struttura dei gruppi domestici e nelle loro dinamiche interne. La migrazione internazionale è un altro importante fattore di trasformazione del gruppo domestico e delle sue relazioni interne. Molti emigrati scelgono di avere solo uno o due figli e di vivere in gruppi domestici di dimensioni ridotte e isolati. La migrazione internazionale introduce nuovi elementi di difficoltà nelle relazioni tra genitori e figli (i bambini si identificano con la cultura di adozione e mantengono poche connessioni con quelle dei loro antenati. Questa frattura genera ansietà nei genitori e conflittualità tra genitori e figli su tematiche come la scelta del partner, abbigliamento, aspirazioni professionali). Quarta categoria emergente: gruppo domestico multigenerazionale, nel quale un figlio adulto o figlio di ritorno vive con i suoi genitori. Nella fasci di età compresa tra 25 e 55 anni circa uno su tre adulti non sposati vive con la madre e il padre o uno dei due genitori. Nei gdm tuttavia sono ancora i genitori a farsi carico dei ¾ delle occupazioni domestiche. L’aumento delle fam multigenerazionali è iniziato negli anni 80 con afflusso di immigrati. Sta emergendo inoltre una quinta categoria collegata a età sempre maggiore a cui molte donne hanno figli (famiglie in ritardo di formazione). Un aspetto negativo di queste famiglie: i bambini non possono beneficiare della assistenza dei nonni. CAPITOLO 7 Gruppo sociale insieme di persone, diverso dal gruppo domestico, i cui membri sono solitamente legati da vincoli differenti da quelli di parentela. Gruppo primario gruppo sociale i cui i membri s’incontrano abitualmente di persona Gruppo secondario gruppo di persone che si identificano l’una con l’altra per qualche motivo, ma che possono anche non incontrarsi mai di persona La formazione dei gruppi sociali è influenzata dai sistemi di sussistenza e nelle società di cacciatori/raccoglitori e quelle industrializzate se ne trova la maggior varietà. Possibile spiegazione è che i gruppi mobili (come pastori ecc) hanno meno opportunità di creare gruppi sociali durevoli differenti da quelli di parentela. Un tipo di classe sociale è la Classe d’età gruppo di persone più o meno della stessa età che svolgono nello stesso periodo determinate azioni rituali (es circoncisione). Spesso tali gruppi nascono per raggiungere un obiettivo comune (cambiamento dlelle politiche/programmi istituzionali) e possono essere anche aiutate dalle ONG. Amicizia stretto legame sociale tra due o più persone che si scelgono volontariamente ed hanno interazioni dirette. Qualcosa di simile a quello che noi chiamiamo amicizia è comune in tutte le società umane, anche se con sfumature diverse da cultura a cultura. Di norma gli amici si scelgono individualmente ma anche la cultura può portare a scegliere un amico piuttosto che un altro (segregazione di genere, etnica). Di solito le amicizie nascono tra persone appartenenti allo stesso ambito sociale. La condivisione di narrazioni è uno degli elementi che spesso conducono alla formazione dei gruppi amicali. Flats uno dei quartieri di afroamericani più povero degli stati uniti. Le persone qui creano rapporti di amicizia durevoli attraverso lo scambio (reciproco e ripetuto). Queste reti amicali permettono di aiutarsi nei momenti di maggior necessità. Questa ricerca di Stack mostra che non è vero che la miseria distrugge le relazioni sociali (o almeno non è sempre così). Bullismocontrario amicizia Circoli gruppi sociali basati su un senso di appartenenza identitaria e sulla condivisione di obiettivi comuni (che possono andare dalo svago al sostegno economico o psicologico). Negli stati uniti le fraternities e sororities sono gruppi tra giovani, molto stretti, il cui obiettivo è svago/offerta di servizi sociali/facilitazione dell’inserimento nei gruppi di lavoro. Per entrare a far parte di una fraternities i membri vittimizzano una donna (spesso stuprandola dopo averla drogata e fatta svenire) per saldare il loro rapporto. Le donne invece non formano circoli androfobici, e le sororities non sono immagini speculari delle fraternities (anche se per entrare a farne parte le donne ricevono trattamenti psicologici brutali). Gruppi di controcultura gruppi di persone che per una ragione o per l’altra si tengono al di fuori della massa, non volendo uniformarsi al modello culturale predominante (es hippies). Bane giovanili gruppo di giovani che di solito si organizza nelle aree urbane ed è percepito come problema dagli adulti. Può avere più o meno formalizzazione. di solito c’è un capo e una gerarchia al loro interno. I membri condividono dei simboli (es tatuaggi o evstiti). Bande di strada: particolare tipo di bana giovanile, di solito asociata a comportamenti violenti (ma non sempre è così). Sono molto rigide nella loro organizzzazione gerarchica. Le persone che fanno parte di queste bande hanno un certo tipo di personalità: ribelle individualista (spirito competitivo e sicurezza di sé, scarsa fiducia negli altri, isolamento sociale, istinto di sopravvivenza). Un approccio strutturista dice che sia la povertà a sviluppare questo tipo di personalità queste persone percepiscono quello che i media trasmettono (aspirazioni ad una vita migliore, istruzione ecc) ma nel frattempo non hanno i mezzi per ottenere questa vita perché sono poveri. Questi ragazzi quindi cercno di soddisfare le loro aspettative e bisogni percorrendo vie illegali. Le pratiche di modificazione del corpo possono rimarcare il senso di appartenenza ad un gruppo. Cooperativegruppo economico in cui il surplus viene diviso tra i membri e le decisioni circa la gestione ecc sono rese in maniera democratica (agricole, di credito, di consumo). Stratificazione sociale insieme di relazioni gerarchiche tra gruppi diversi organizzati in livelli, o “strati” distinti. È comparsa tardi nella società. Le persone appartenenti a livelli più alti godono di privilegi. Classe, razza, genere e età associano le persone a determinate posizioni che possono essere ascritte (acquisita alla nascita) o acquisita (raggiunta dall’esperienza). I sistemi basati su posizioni ascritte sono più chiusi, mentre gli altri sono più aperti (e molti studiosi dicono che dal ventesimo secolo soprattutto si hanno soprattutto sistemi di questo tipo). Le società umane dividono le persone in determinate categorie (es studente, bambino, pensionato) e queste categorie indicano lo status della persona, ovvero la posizione, la collocazione sociale. Ad ogni status è associato un ruolo (il comportamento che ci si aspetta). Alcuni status sono più prestigiosi di altri (e coloro che fanno parte degli status più alti vogliono il mantenimento dello status quo e dei loro privilegi). Classe sociale posizione nella società occupata da un individuo o da un gruppo di individui, definito soprattutto in base ad un criterio economico. Chi appartiene alle classi più alte ha privilegi che vuole mantenere, anche attraverso l’uso di istituzioni che hanno il potere di condizionare il modo di pensare dei subalterni (limitando di fatto la loro agency). È un elemento importantissimo nella definizione dello status di una persona. Secondo l’ideologia prevalente nelle società capitalistiche, nel caso della classe, il sistema consente la mobilità verso l’alto e tutti hanno la possibilità di migliorare il proprio status (individualismo meritocratico) dai (Marx). Stratificazione razziale abbastanza recente. Il concetto di razza è inconsistente (spiega il comportamento degli uomini basandosi sulle caratteristiche biologiche, es colore della pelle). Esempio estremo di stratificazione razziale: apartheid (dal 1830 abolita schiavitù ma continui soprusi da parte dei bianchi, che tuttavia erano una minoranza). Le maggiori differenze tra bianchi e neri in termini di opportunità e diritti continuano ad esistere, si hanno semplicemente forme differenti di razzismo. Etnocidio annientamento della cultura di un gruppo etnico da parte del gruppo dominante. Gli stati tendono a gestire le differenze etniche in modo tale che non compromettano la sicurezza dello stato. La Cina ha uno dei sistemi più strutturati per mantenere il controllo sui molti gruppi etnici presenti nel suo territorio e ha sviluppato politiche ufficiali nei confronti delle minoranze etniche, ossia dei gruppi diversi dalla maggioranza Han (es Tibetani) Popolazione diasporica gruppo di persone che vivono lontane dalla terra d’origine. Le disparità di genere variano da cultura a cultura. Alcune caratteristiche della predominanza maschile sono presenti in molte culture. Patriarcato predominanza maschile in campo economico, politico, sociale e ideologico (può variare nel grado di rigidità). Nelle suenespressioni più marcate le donne e le ragazze sono completamente sottomesse al potere degli uomini, che possono addirittura ucciderle senza reazione da parte della società (delitto d’onore). Ci sono effetti anche sull’educazione delle ragazze: ad alcune può non esser concesso frequentare la scuola oppure per un numero di anni inferiore rispetto ai fratelli, oppure frequentano scuole meno qualificate. Matriarcato predominanza economica, politica, sociale e ideologica delle donne. Gli antropologi non sono sicuri che esista ancora o addirittura che sia mai esistito. Il sistema delle casteforma di stratificazione sociale connessa all’induismo, che classifica gli individui in base alla nascita all’interno di gruppi distinti (india, nepal, sri lanka, figi). Categorie sociali più importanti sono chiamate varna (che significa colore). Lo strato più basso è quello degli intoccabili, e tutti coloro che appartengono agli strati superiori evitano qualsiasi tipo di contatto con loro. Il termine casta deriva dal portoghese ed è il nome usato dai colonizzatori per indicare i gruppi sociali rigidamente divisi presenti in queste popolazioni. Il sistema delle caste ha diversi modi di autoproduzione: regole matrimoniali, segregazione spaziale ecc. la mobilità sociale all’interno delle caste è sempre stata limitata (a volte succede se migliori condizioni economiche, istruzione, hai ruolo politico). La costituzione indiana del 1969 ha dichiarato illegale la discriminazione in base alla casta (ma le disuguaglianze restano) Società civile insieme di gruppi di interesse non governativi che svolgono attività di organizzazione nel settore economico e in altri ambiti sociali. Secondo hegel è composta da gruppi e istituzioni sociali che si collocano tra singolo individuo e stato, mentre secondo gramsci ci sono società civili che concorrono all’azione dello stato (chiesa e scuola) e quelle che si oppongono al suo potere (es sindacati). In alcuni casi i governi favoriscono lo sviluppo della società civile perché collabori a perseguire i loro obiettivi. Esempio: il governo stimola il “movimento delle donne cinesi” a partecipare ai programmi di alfabetizzazione e a intraprendere attività commerciali 19.10.2020 Secondo alcuni storici 200 ultimo secolo medievale perchè grande crisi secolo successivo pone fine a una fase che inizia nel 300 e poi arrivano fino a età moderna. Tutte le storie economiche dell’età moderna iniziano dalla crisi del 300. È un po’ vero quindi che cambia un’epoca, il 200 è un po’ l’ultimo secolo (unifi non è d’accordo con questa teoria però). Dopo il 200 l’europa cambia molto. Nasce con gli ultimi sviluppi riforma ecclesiastica, si ha strascico lotte papato impero, conquista terrasanta ecc. In terrasanta iniziano sconfitte cristiani, tutta asia viene unificata dall’invasione mongola che cambia tutto assetto oriente anche con ripercussioni su europa. Si tende a vedere questa epoca come qualcosa di unitario e successiva storia come superamento epoche più critiche verso “”””progresso””””””. Passaggio da economia di baratto a monetaria ecc. si parla in pratica di una evoluzione progressiva, in realtà il 200 è apice civiltà medievale, dopo si ha ripiegamento e chiusura. Quindi la storia non procede in senso teleologico, c’è un progredire ma non è sempre in una direzione migliore e di crescita, ci sono momenti di chiusura verso certi punti di vista mentre non da altri. 200 e medievale massima espansione. Dal punto di vista territoriale: impero tedesco cresce acquisendo territori baltico e est, i cristiani sono sempre in terra santa. Sono presenti anche lungo via della seta, penisola iberica (musulmani in regno di granada, conquistato solo nel 1492) dove i cistiani si espandono nel 200. Catalogna: inizia a emergere e tra 2 e 300 diventerà molto forte dal punto di vista economico e poi sarà potenza navale. Il 200 è il secolo della scolastica. Insegnamento nell’antichità classica: maestri che raccolgono attorno a sé discepoli che riconoscono in loro dei maestri e vanno a seguirli. Queste scuole possono essere fatte ovunque e non c’era bisogno di un riconoscimento ufficiale del corso seguito. Quello che si guardava della persona era il cursus honorum e non dal titolo di studio, non esistevano diplomi. Il rapporto maestro discepolo della tradizione monastica resta su questa linea. Anche l’evoluzione dell’istruzione dentro i monasteri modifica poco il rapporto tra maestro a allievo. La cosa cambia nel dodicesimo secolo e poi alle soglie del 200 quando l’istruzione viene assimilata a un percorso professionalizzante e l’insegnante diventa professione, prima era un ruolo che una persona faceva oltre al suo lavoro, al suo impiego (es maestro monaco che fa il monaco e poi magari insegna). L’università è figlia della città la trasmissione del sapere c’è sempre stata. L’uni nasce presso scuola cattedrale, quindi in città. Presso la cattedrale ci sono i canonici (che aiutano vescovo) che devono formare il clero e che hanno quindi bisogno in primis di istruzione. Si sviluppano quindi in questo contesto delle vere e proprie scuole. Da prevalenza di monaci che insegnano nei monasteri si passa alla creazione di scuole cittadine. Sebbene fossero aperte anche ai laici nel 90 percento dei casi preparava chierici, mentre le scuole cattedrali permettono lo studio anche a laici. Altro elemento importante: il sistema degli studi subisce influenza del sistema corporativo (del lavoro)Universitas (università, termine medievale) universitas studiorum, associazione che riunisce maestri e allievi che stabiliscono tra loro patto per cui il docente legge i testi e gli studenti lo pagano per questo. I maestri in alcune realtà come parigi o a bologna diventano delle vere e proprie star, sono personaggi che gli allievi vogliono, acclamano, e il maestro che vuole avere sussidi dalla città dice agli amministratori: o mi date qualcosa o me ne vado. Il sistema corporativo faceva appunto questo: sono associazioni di mestieri, arti (arte dei mercanti ecc). impara l’arte e mettila da parte: impara un mestiere. Si andava apprendere l’arte: si apprende un mestiere. I giovani sono mandati a bottega a imparare un mestiere. Il padre del ragazzo è disposto a farlo lavorare gratis per permettere al figlio di apprendere il mestiere. Quando ha imparato mano a mano che il sistema corporativo stabilisce regole (quando si stabilizza) su quanto deve durare apprendistato. Quando finisce il giovane produce il capolavoro (lavoro che sancisce la fine dell’apprendistato, es fare una porta ecc) e l’associazione del mestiere riconosce che il ragazzo può esercitare il mestiere da solo. Da apprendista si trasforma in maestro. Questo schema è proprio di tutte le associazioni lavorative. Si applica poi anche alle universitas di studio (notai: primi uomini di cultura non chierici). Serviva prima perché occorreva persona che sulla base di riconoscimento imperiale (a cui si riferiscono sempre), fonte suprema del diritto, fa atto e sancisce per esempio un passaggio di proprietà. Danno garanzia della legalità di un’azione. Oggi non serve più a nulla anche se esistono ancora. Insegnare diventa una professione quindi viene regolata con schema classico dell’associazione di mestiere in cui la professione è data da maestro che legge e interpreta testi e dagli studenti che recepiscono la dottrina. L’uni avrà anche un limite in questa sua organizzazione perché essendo un ente che deve formare la professione perché tende a trasformare gli insegnamenti in qualcosa di certificato. Il docente deve dare ai discenti qualcosa di preconfezionano e riconosciuto. Se portato all’eccesso finisce per mortificare la conoscenza perché PIU’ SI PERSONALIZZA MENO LASCIA SPAZIO ALLA CREATIVITA’. Lo studente ascolta le auctoritates lette con commento, si rigira intorno ai testi, si possono magari dare interpretazioni diverse ma si gira sempre intorno a quei testi. La conoscenza quindi non si sviluppa, resta sempre quella. Non si ha così progresso effettivo della conoscenza. Il passaggio della cultura poi uscirà dall’università e le nuove idee torneranno nei circoli privati privi di riconoscimento ufficiale che saranno per es le scuole umanistiche. Sono fatte per persone privilegiate che non hanno bisogno di riconoscimento di titolo di studio. Si ripristina l’accademia e quel tipo di trasmissione della cultura. Quindi l’uni rende della cultura un lavoro, ma la sua eccessiva imitazione del sistema corporativo rischia di bloccarne innovazioni e sviluppi della conoscenza. Umanesimo infatti nasce fuori dalle università. Il 200 è il secolo degli ordini mendicanti (francescani, domenicani predicatori e minori) e anche altri ordini mendicanti che nascono ad imitazione e trasformano organizzazione vita religiosa. Gli ordini nascono per reprimere le eresie che la chiesa non vuole più tollerare mirando ad una uniformità della dottrina. Gli ordini poi vanno oltre, avranno il monopolio dell’inquisizione e reprimono eresia ma intorno alla metà del 200 eresia catara ed altre sono già molto in crisi. Gli ordini mendicanti continuano a crescere perché si occupano anche di altro, sono molto vicini alla popolazione per la gestione dei loro bisogni, es i frati sono quelli che si occupano del problema dell’eresia, in che termini si devono prestare i soldi (diffondono antisemitismo). Molti frati inventano i monti di pietà (compro oro nostri). Sono banchi di prestito che i francescano vogliono sottrarre agli ebrei per mettere interesse bassissimo e con impostazione diversa dal prestito. L’ebreo presta soldi per arricchirsi, mentre i frati non devono guadagnarsi ma l’interesse deve essere minimo per tenere su la struttura. Quindi all’inizio il monte di pietà non ha scopo di lucro ma solo di aiutare, mette minimo interesse per tenere su la struttura e basta (mentre ebrei mettono interesse alto per guadagnare). Il monte di pietà è messo su grazie ai soldi dei ricchi che fanno donazioni per la salvezza delle loro anime. Gli ordini mendicanti non coprano nulla per sé perché non devono avere nulla e perchè possono permettersi di non guadagnare nulla, hanno sostegno della chiesa (non come ebrei che devono avere un mestiere per vivere). Quindi ordini mendicanti sono molto importanti nel 200 nella società. I frati organizzano anche degli spazi in cui I laici si riuniscono e si crea una società ben controllata dai frati che svolge tutta una serie di attività ricreative, di socializzazione, collettive. Così inculcano anche ai laici la morale, la fede, l’obbedienza allo stato ecc. ATTRAVERSO GLI ORDINI MENDICANTI ENTRA NELLE COSCIENZE DELLE PERSONE, inizia a fare la funzione di DIREZIONE DI COSCIENZA (cosa è giuso fare e cosa no, come ci si deve comportare). I mendicanti si permettono anche di dire ai governanti come si devono comportare, teorizzano quindi il buongoverno (influssi della politica di aristotele e dall’esperienza anche, e alcuni frati scrivono anche trattati su questo argomento). Molti notai a un certo punto si fanno frati. Non disprezzano l’economia, purchè non serva a opprimere i deboli. La chiesa non deve essere estranea alla vita economica. I francescani tenderebbero a un maggiore disacco dai beni e subiscono al loro interno molte diramazioni diverse in cui il problema di fondo è: bisogna esser poveri, quindi niente invischiamenti nell’economia (quindi si creano scissioni). I domenicani invece soprattutto si dedicano allo studio ma hanno comunque grande contatto con la popolazione. Nei centri minori dove non si ha un sistema ben creato come nelle città, il sistema corporativo lo fanno gli ordini dei mendicanti, i falegnami es vengono riuniti da ordine di mendicanti insieme. 200: espansione massima agricoltura. Anche massimo numero abitanti che non si riprende fino a età moderna. Economia agricola di doppia natura: manifatture artigianali e agricoltura in campagna a scapito di allevamento e raccolta nei boschi (vedi principio che se fossimo tutti vegetariani nessuno morirebbe di fame). La roba delle campagne serve a sfamare artigiani in città anche se più o meno l’orticello dietro casa ce l’hanno tutti, ma non da sostentare tutta la famiglia tutto l’anno. Il maestro artigiano non lavora la terra le campagne danno prodotti da mangiare in città. Nel 200 il mondo si era fatto molto aperto, si ha presenza abbastanza frequente dei viaggiatori, si viaggia molto anche in oriente (grazie a ordini mendicanti). Dopo ik mondo tornerà a chiudersi. Il 200 ha lasciato meno documenti che non il 300, il più documentato. Per questo ci siamo fatti idea di medioevo chiuso, perché abbiamo molti documenti del 300 (caratterizzato da chiusura rispetto al 200).