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ESZ news Edizioni Suvini Zerboni - Notiziario quadrimestrale
Un prestigioso riconoscimento
Nei mesi scorsi Ivan Fedele è stato nominato
Ivan Fedele
Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere
dal Ministero della Cultura e della
Comunicazione della Repubblica Francese.
Questa altissima onorificenza premia la
personalità e l’opera del compositore italiano,
da tempo particolarmente attivo e apprezzato
in Francia. Intanto per Fedele si succedono,
in questi mesi, quattro prime esecuzioni
assolute: Dedica e Apostrofe, due brani
dedicati al flautista Mario Caroli, sono stati
programmati al Festival Musica di Strasburgo
nei giorni 25 e 26 settembre. Così il
compositore ci parla di questi due nuovi
lavori: «Ho scritto Dedica e Apostrofe per
Mario Caroli, uno dei talenti musicali di rara
intelligenza e bravura che mi sia mai capitato
d’incontrare. Dedica è un regalo di
compleanno; basata su tre sole figure
musicali (un arpeggio veloce, un frammento
melodico, un pattern ritmico di carattere
percussivo), la composizione prende spunto
da un materiale che avevo elaborato a scopo
didattico-dimostrativo durante una mia
lezione di composizione. Nel corso di una
notte, quell’“esercizio di stile” fu trasformato in
un gesto poetico. Apostrofe (“Bravo!”) è
invece un omaggio al virtuosismo
“intelligente”. Nella prima parte si succedono
ondate di scale cromatiche che disegnano
profili frattalici nell’aria. Dal ppp, soffiato sino
I turbini dell’Acquario
Aquarius-Memorial, il grande ciclo a cui Henri
Pousseur lavora dal 1994, viene presentato
Henri Pousseur
per la prima volta in versione integrale il 23
ottobre a Lovanio, presso il Lemmens-
Institute, dalla Beethoven Academie di
Anversa diretta da Pierre Bartholomée, con il
pianista Frederic Rzewski. Ripercorriamo,
attraverso le parole del compositore, le tappe
che hanno portato a questo complesso
lavoro: «All’inizio del decennio scorso, la Kul
(Katholieke Universiteit Leuven) creò una
“residenza di composizione”, o cattedra di
musica viva. Fu offerta a Kerel Goeyvaerts, di
cui si conosce l’importanza storica a partire
dagli anni ’50 e che, nel corso dei dieci o
quindici anni che avevano preceduto questo
impegno, aveva creato una serie di opere di
una novità, di un’originalità e di una qualità
eccezionali, sfociate nella vasta sintesi
intitolata Aquarius, sorta di opera-oratorio per
ottobre2000 23
spedizione in a.p. – 45% – art. 2 comma 20/b. legge 662/96 – filiale di Milano
al fff, penetrante il percorso tracciato va dal
registro grave fino al registro acuto in un
continuo ondeggiare tra “non suono” e
“suono”. Il flusso si inerpica fino a raggiungere
le vette estreme dello strumento per poi UN’ALTA ONORIFICENZA DEL
ridiscendere, con figure ritmiche ossessive, al GOVERNO FRANCESE PREMIA
punto di partenza. Apostrofe è un pezzo in L’ATTIVITÀ DEL COMPOSITORE
cui il gesto strumentale prevale e domina LECCESE CHE, PER I PROSSIMI
l’aspetto melodico-armonico fino a ridurre MESI, HA IN PROGRAMMA
quest’ultimo a mero pretesto. In questo QUATTRO PRIME ESECUZIONI
senso la composizione è assolutamente ASSOLUTE
anodina rispetto alle mie consuetudini
tecnico-espressive ed esplora un’estetica che
mi è nuova».
A Parigi il 22 novembre, e a Nanterre il
giorno successivo, è prevista la prima
esecuzione assoluta di Messages per 4 voci
femminili ed ensemble, interpretato
dall’Ensemble Musicatreize di Marsiglia, che
ha commissionato il pezzo, con il direttore
Roland Hayrabedian. È ancora Fedele a
introdurci alla sua nuova composizione:
Foto di Roberto Masotti
«Per le religioni monoteistiche gli Angeli sono i
messaggeri del divino, spiriti sottili inviati nel
mondo sensibile per accompagnare gli uomini
(purché lo vogliano e lo chiedano) nel loro
cammino di evoluzione spirituale.
L'Angelologia classica divide in tre ordini le
schiere dei messaggeri. Il testo di Messages
non è altro che l'elenco dei nomi degli angeli,
in antico ebraico, delle tre schiere che
segue a pag. 2
16 voci soliste e grande orchestra. Purtroppo,
FINALMENTE IN PRIMA
soltanto qualche mese dopo aver preso
ESECUZIONE INTEGRALE IL
possesso della sua nuova carica, Goeyvaerts
GRANDE CICLO PER
morì a causa di una malattia che lo
PIANOFORTE E ORCHESTRA
tormentava da molti anni. La Kul mi domandò
INIZIATO SEI ANNI FA
allora di voler assicurare la successione. Fu
per me un grande onore, che accettai con
gioia. Oltre all’incontro periodico con gli
studenti di musicologia che bisognava
iniziare, a partire da un punto di vista
personale, alla musica nuova e alle questioni IN RICORDO DI
che pone, il “residente” aveva il dovere – FRANCO DONATONI:
molto gradevole – di scrivere circa un’opera “UN ALTO MAGISTERO
all’anno, i committenti della quale COMPOSITIVO”
incaricandosi di assicurarne la prima DI ROBERTO FAVARO
esecuzione in condizioni eccellenti. Il primo A PAG. 4
anno scrissi dunque Les Litanies d’Icare, per
pianoforte solo, che dedicai affettuosamente
alla memoria del mio predecessore. Avevamo
l’uno e l’altro, senza esserne reciprocamente
segue a pag. 3
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segue da pag.1 (Fedele: Un prestigioso riconoscimento)

BRUNO MADERNA
Il Festival danese di musica
contemporanea Musikhøst
2000, in programma a Odense
dall’8 al 12 novembre, è
dedicato a quattro
compositori: Nikos
Skalkottas, Bruno Maderna,
Bent Lorentzen e Thomas
Adès. Di Maderna sono in
programma nella serata
inaugurale la Serenata III,
Honeyrêves e Musica su due
dimensioni; il giorno successivo
Y Después per chitarra,
Widmung e Pièce pour Ivry per
violino solo, Serenata per un
satellite; il 10 il Quartetto per
archi; nel concerto conclusivo
la Serenata n. 2. Fra gli
esecutori la Aarhus
Sinfonietta, il New Hellenic
Quartet, la Odense
Symfonieorkester.
LUIGI DALLAPICCOLA
L’Associazione Musicale
Serenade Ensemble ha
programmato Commiato per
l’8 ottobre alla Sala Olimpia di
Muggia (Trieste). A New York
la Juilliard Orchestra diretta
da George Manahan eseguirà
Three Questions with Two
Answers per orchestra il 2
febbraio 2001.
compongono il terzo ordine, quello più
“prossimo” agli uomini: Angeli, Arcangeli e
Principati. L'evocazione del loro nome, la
risonanza della parola influenzano le modalità
espressive della musica conferendole una
forte connotazione rituale».
Sempre il 24 novembre, l'Orchestra della
Fondazione Arturo Toscanini diretta da
Giorgio Bernasconi eseguirà in prima
assoluta, al Centro produzione musicale di
Parma, Corda d'aria per flauto e orchestra,
solista Barbara Hank. Scrive il compositore:
«L'opera è articolata in quattro movimenti
(lento/vivace/lento/vivace) seguiti da una
piccola cadenza finale del solista
accompagnata da un accordo dell'orchestra
corrispondente alle quinte delle corde vuote
del violino, un'ottava più bassa. Il primo
movimento inizia con una parte orchestrale
caratterizzata da figure “saettanti” che
lasciano delle tracce in un ambiente di
risonanza, dal quale emerge il suono del
flauto che, da una nota tenuta, si anima poco
a poco descrivendo una melopea che si
snoda su un pedale armonico degli archi. Le
stesse figure saettanti dell'orchestra
ricorreranno in seguito, più o meno estese,
con una funzione di articolazione delle linee
melodiche del flauto e infine come
preparazione al secondo movimento.
Il secondo e il quarto movimento sono
realizzati a partire da una riflessione sulle
ragioni profonde che sostengono le forme
classiche quali la sonata, il concerto, la fuga;
vale a dire tutto ciò che è: esposizione-
sviluppo-ripresa. In rapporto a queste
questioni formali ho pensato: come
inquadrare la forma classica concertante in un
contesto più generale (gli archetipi strutturali e
percettivi di riferimento), e quindi considerarla
solo come stereotipo di un'epoca ben
precisa? Io utilizzo sovente la figura quale
elemento costitutivo della composizione.
Spesso propongo un'alternanza di figure
differenti secondo uno schema e una metrica
dati. Il mio progetto compositivo è da una
parte “direzionale” — si parte da un punto per
arrivare a un altro punto — e dall'altra
“relazionale”, ovvero orientato a creare
connessioni paratattiche tra ogni figura del
solista e il suo trattamento orchestrale. In altre
parole, dopo una prima fase di esposizione in
cui le diverse figure sono proposte mescolate
fra loro, ne segue una seconda in cui ogni
famiglia di figure viene riproposta in una
sintesi ordinata (A1, A2, A3, eccetera poi B1,
B2, B3, eccetera poi C1, C2, C3, eccetera).
Ciò determina diverse serie di figure
omogenee, che all'ascolto risultano al tempo
stesso sviluppo e ripresa; in questo senso ho
raggruppato le due ultime parti della forma
sonata in una sola dimensione. Il terzo
movimento, che è lento, è una sorta di
cadenza accompagnata e ripropone con
materiali diversi le modalità compositive ed
espressive del primo: quindi, melopee del
flauto e spettri armonici dell'orchestra che
respirano con ampi crescendo e
decrescendo. Su questo colore cangiante
dell'orchestra intervengono, come il battito di
un cuore, le pulsazioni della grancassa che si
fanno via via più serrate per preparare
l'esplosione finale che prelude al quarto
movimento». Gli stessi esecutori
presenteranno Corda d'aria il 26 novembre
all'Auditorium della Radio di Lugano e il 27 al
Teatro Carlo Felice di Genova.
Fra le altre esecuzioni di musiche di Fedele in
programma in questo periodo segnaliamo: il
Quartetto Arditti è impegnato nel II Quartetto
al Festival Musica di Strasburgo il 22
settembre e col I Quartetto il 19 ottobre al
Festival di Varsavia, mentre il III Quartetto Târ
verrà eseguito dallo Spiegel Quartet il 25
ottobre al Théâtre du Châtelet di Parigi, il 17
novembre a Maasmechelen, il 23 a
Rotterdam e il 30 a Gent (è già in programma
per il 17 aprile la prima italiana di Târ, a
Milano, per la Società del Quartetto che ha
condiviso la commissione del brano con la
Société Philharmonique di Bruxelles); Modus,
per marimba e percussioni, è programmato
con l’Ensemble Phorminx a Darmstadt il 25
settembre e a Tübingen il 17 ottobre;
Études Boréales, al Festival Musica di
Strasburgo, il 7 ottobre con il pianista
Christophe Bertrand; il 14 ottobre a
Barcellona l’Ensemble Barcelona 216 diretto
da Ernest Martinez-Iszquierdo eseguirà Profilo
in eco, Mixtim e, con il soprano Alda Caiello,
Maja, Allons e Ça ira; a Reggio Emilia, il 19
novembre, l’Icarus Ensemble diretto da
Giorgio Bernasconi, con il soprano Daniela
Uccello, interpreterà Maja per soprano ed
ensemble. Infine, il 20 dicembre,
all’Auditorium del Centre Pompidou di Parigi
l’Ensemble InterContemporain diretto da
Pierre-André Valade presenterà Richiamo.

rassegna
rassegnastampa
stampa
Sul Concerto per violino e orchestra il 4 aprile al Palafenice
di Venezia
Da Amadeus n. 127, giugno 2000, Mario Bortolotto:
(...) novità attesa, il Concerto per violino e orchestra di Ivan
Fedele, compiuto a Strasburgo nel febbraio ’99, e finora
eseguito solo in Francia. (...) Questa nuova composizione
sembra riprendere il problema al punto in cui l’hanno
lasciato i maestri dell’Espressionismo, Berg in testa; ma,
se di scrittura espressionista si vuol parlare, occorre
precisare subito che essa è perfettamente consapevole di
quanto i decenni trascorsi abbiano arricchito, e anzi
addensato la materia sonora: che qui tocca limiti di
saturazione. E tuttavia, è evidente come non questioni
strutturali appaiano in primo piano (anche se non se ne
prescinde affatto), ma impulsi emotivi: che – basti
2 l’intervento ritmico dei tamburi doppiati dal tom-tom –
possono riuscire invadenti, fino all’incompatibilità stilistica.
Essa, invece, è ben salda nelle zone lente, quale l’esordio,
Adagio inquieto: ove il solista enuncia un intervallo
ascendente (si-sol) destinato a riemergere di continuo, fino
alla replica pressoché esatta della commossa chiusa. Si
potrebbe, pensiamo, parlare di variazione su un intervallo,
carica com’è insieme di volontà emotiva e di ricordi
formali: un modo di riproporre la ripresa affatto nuovo e
originalissimo, nel quale riconosciamo, nell’essenziale, la
poetica e, segnatamente, l’invenzione di Fedele.
Su Flamen il 27 febbraio all’Auditorio di Santa Cecilia a
Roma
Dal Corriere della sera, 29 febbraio, Luigi Bellingardi:
(...) ha letteralmente conquistato la ribalta lo strepitoso
virtuosismo del gioco strumentale in un’ampia varietà di
disegni sonori, di piani dinamici e timbrici. Quasi a
rivaleggiare con il belcanto umano nell’eloquenza, nella
coloritura e nei trilli (...)
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segue da pag. 1 (Pousseur: I turbini dell’ Acquario)
informati, scritto negli anni ’80 diverse “litanie”
dove la nozione di ripetitività, allora di moda,
era sottomessa a un approfondimento critico,
diverso naturalmente presso l’uno e l’altro. In
queste Litanie, dunque, mi sforzavo di
incontrare, a mio modo, con il mio
vocabolario e la mia sintassi, in una proiezione
estesa quanto più possibile, le preoccupazioni
del mio collega e amico. Il pezzo fu eseguito
per la prima volta da Frederic Rzewski al
Festival Nieuwe Stimmen nel febbraio 1995.
Per il brano successivo, Jan Caeyers,
implicato in tutta questa organizzazione
creativa, attenendosi alle prescrizioni dei
nostri mecenati che prevedevano in questo
programma un’alternanza di lavori per piccoli
effettivi e di composizioni per orchestra, mi
chiese di scrivere un pezzo per la Beethoven
Academie (nella sua formazione abituale di 36
strumentisti). Gli proposi l’idea di un’“opera
aperta”, variabile a qualsiasi livello, dove ogni
musicista avrebbe dovuto prendere decisioni
inventive determinanti, ma che sarebbe stata
allo stesso tempo basata sulla nozione di
ripetitività. Jan accettò con entusiasmo e
fece con la sua orchestra, una volta terminato
il brano, un lavoro rimarchevole, presentato al
pubblico l’anno successivo, nel concerto di
apertura dell’anno accademico, sotto il titolo
Les Fouilles de Jéruzona (c’era già stato circa
vent’anni prima Les Ruines de Jéruzona, un
lavoro-satellite di Votre Faust, largamente
basato, come l’”opera madre”, sulla miscela e
l’imbricazione di citazioni storiche; cosa
indicata bene dal titolo, compreso il nome di
una città immaginaria e ibrida). Ma qui, non
più il riferimento diretto a un passato
(ri)conosciuto, le rovine sono state sgombrate
per permettere, magari grazie a investigazioni
più profonde e generali, l’invenzione
(collettiva) di una musica in qualche modo
“vergine”. Immaginavo che avrei scritto in
seguito un terzo pannello, sintesi dei due
precedenti e dunque destinato al pianoforte
con l’orchestra, che avrebbe suggellato il
ciclo Aquarius-Memorial. Ma il 1996 era
l’anno in cui Michel Butor, il mio collaboratore
per Votre Faust e per tante altre cose a partire
dagli anni ’60, avrebbe compiuto 70 anni. La
direzione del Festival e quella dell’Università
mi diedero il loro accordo per celebrare
questo anniversario con la prima
rappresentazione di un lavoro di teatro
musicale da camera: Don Juan à Gnide ou
les Seductions de la Chasteté, che animò,
una sera di settembre, la bella chiesa
abbaziale Sainte Gertrude prima di essere
rappresentata a Lille e a Ginevra. E nel
1997/98 Jan Caeyers, per motivi di
programmazione generale, mi chiese di
scrivere un brano relativamente breve e di
scrittura piuttosto consueta per orchestra sola
(su mia richiesta, accettò di aggiungere un
percussionista supplementare). Introdussi
dunque nel mio progetto una sorta di scherzo
che, agli elementi grammaticali propri alla
globalità del ciclo, associava insieme ricordi di
una serie di ritmi di danza – rivestendo un
ruolo importante nell’operina, da cui il nuovo
titolo un po’ manierato, senza dubbio (ma si
evocava l’epoca “galante”): Danseurs
Gnidiens Cherchant la Perle Clementine –
tanto quanto i contorni melodici della celebre
romanza Le Temps des Cerises (di Jean-
Baptiste Clément). Non scrissi la sintesi a cui
avevo pensato fino all’inverno 1998/99.
L’orchestra, incitata dal pianoforte, sgrana
fino a quattro variazioni simultanee delle
Litanies d’Icare, cosa che evidentemente ne
demoltiplica la densità, mentre il solista
aggiunge poco a poco delle improvvisazioni
sempre più libere. Al momento in cui si
raggiunge l’apice di questa grande
evoluzione, cioè press’a poco ai tre quarti,
appaiono delle ampie citazioni delle Fouilles
de Jéruzona, alle quali si mescolano inoltre
dei ricordi, rielaborati, passati in nuovi
trasformatori prismatici, dei Danseurs
Gnidiens. Questo turbine sempre più
infronzolito approda a una grande cadenza
dove il solista può spiegare al massimo tutte
le sue facoltà improvvisative. Il pezzo si
chiuderà con un ritorno ai climi delle Litanie,
ma ripassando, in un decrescendo
abbastanza rapido, dalla densità massima a
quella, molto spoglia, che termina il brano CARLOS ROQUÉ ALSINA
iniziale per pianoforte. Così si chiude il Il 18 ottobre il compositore
cerchio, e il declino che conclude almeno tre
eseguirà la Suite per pianoforte
delle sue componenti, qui particolarmente
sensibile, ripete i nostri addii commossi a un e nastro magnetico all’Istituto
compositore di cui il sorridente silenzio Cervantes di Parigi.
evocava tutta la segreta profondità. La Fantaisie per clarinetto e
Una prima esecuzione di questo quarto orchestra sarà presentata il 3
movimento, da solo, era stata dapprima novembre a San Juan
prevista per l’autunno 1999. Ma il programma (Argentina) dall’Orchestra
delle prove stabilito prima di conoscerne il dell’Università di San Juan
carattere rischiava di non permettere di darne diretta da Benoit Renard.
una realizzazione soddisfacente; è di gran La Deuxième Symphonie per
lunga il pezzo più ampio, il più complesso e
grande orchestra, nata su
che pone il maggior numero di problemi di
ogni sorta. Jan Caeyers ebbe dunque la commissione dell’Orchestre de
grande saggezza e la perfetta onestà di Paris che l’ha eseguita diverse
rimandare di un anno questa prima volte sotto la direzione di
esecuzione. Al suo posto fu programmata Semyon Bychkov, è in
una ripresa dei Danseurs Gnidiens, seguita programma il 10 novembre al
dalla prima esecuzione di un brano per Festival “Rendez-vous musique
pianoforte più breve, la Litanie du Miel nouvelle” a Forbach (Francia)
Zénithal. Jan e gli altri organizzatori con la Rundfunk
responsabili ebbero in più l’eccellente idea Symphonieorchester
per la quale non posso che esprimere qui una
Saarbrücken diretta da
riconoscenza tutta particolare: di
programmare, per questo Festival dell’anno Michael Stern.
2000, l’insieme del ciclo (di cui si potranno
così chiaramente intendere tutte le
interrelazioni) in un solo concerto, di cui
hanno deciso di affidare la direzione a Pierre JEAN-LUC HERVÉ
Bartholomée, che è incontestabilmente uno Nel corso del Festival Octobre
dei migliori conoscitori e difensori della mia en Normandie, il 5 ottobre, il
musica». violista Pierre Dutrieux e il
Segnaliamo inoltre la “Settimana Pousseur” in pianista Gilles Deliège,
programma dal 22 al 28 gennaio a Montreal, membri dell’Ensemble S.I.C.,
in Canada: in programma incontri, lezioni, interpreteranno Rêve de Vol. A
conferenze e una tavola rotonda con il
Reggio Emilia, per il Festival
compositore, oltre a quattro concerti. Sempre
in gennaio, durante la rassegna Sulle ali del diNuovo Musica, il 18 ottobre
Novecento organizzata dal dèdalo ensemble, l’Icarus Ensemble diretto da
al Teatro Sancarlino di Brescia il giorno 27, il Renato Rivolta eseguirà
dèdalo ensemble diretto da Vittorio Parisi Intérieur Rouge.
eseguirà Suite de coeur et de pique.
Ricordiamo infine che nel mese di agosto il
pianista Frederic Rzewski ha eseguito Les
litanies d’Icare in Nuova Zelanda.
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In ricordo di Franco Donatoni
Un alto magistero compositivo
G rande e complessa, la figura di Franco Donatoni,
scomparso lo scorso 17 agosto all'età di 73 anni, ha
attraversato mezzo secolo di storia musicale introducendo o
evidenziando nodi e problematiche vitali non solo per la
composizione, ma per la cultura e la coscienza tout court del
mondo occidentale contemporaneo. La sua opera e il suo
pensiero hanno investito frontalmente la problematica del
soggetto e dell'oggetto nel processo compositivo musicale,
dichiarando alternativamente l'abdicazione o la
riappropriazione del gesto creativo, la liberazione del
materiale o la quasi estinzione afasica del prodotto artistico
conclusivo. La lunga vicenda compositiva di Donatoni si può
ricondurre – se non proprio ai famosi "settenni" del
simbolismo numerologico donatoniano – certamente a fasi
ben marcate da svolte sul piano del procedimento creativo e
della più ampia visione estetica: un primo periodo di
apprendistato sotto l'influsso di Bartók, Hindemith e Petrassi
fino ai primi anni '50 (rientrano qui lavori già incoraggianti,
come il Quartetto I, 1950, o il Concertino del '52, premiato al
concorso internazionale di Radio Lussemburgo); la
successiva maturazione strutturalista all'ombra di Maderna e
poi dei modelli darmstadtiani (vanno ricordati almeno
Composizione in 4 movimenti, 1955, Musica, 1955, Tre
improvvisazioni, 1957, Quartetto II, 1958, con cui inizia il
lungo e fortunato sodalizio editoriale con le Edizioni Suvini
Zerboni, Serenata, 1959); l'esplosione del denso materismo
di fine anni '50 e primi anni '60 (Strophes, 1959, Sezioni,
1960, Puppenspiel, 1961), insieme alla completa
appropriazione del magistero compositivo (For Grilly, 1960,
Doubles, 1961, Quartetto III, 1961); l'approdo aleatorio su
influsso di Cage ma con esiti personalissimi che si
concretizzano nella cosiddetta fase "negativa", ossia
nell'automortificazione dell'agire compositivo,
nell'esautorazione del gesto soggettivistico e demiurgico,
nella privazione di elementi finalistici o vettoriali nella
formazione dell'opera, nell'adozione di procedure
automatiche che mirano a separare l'atto creativo dal
processo stesso di formazione e organizzazione del
materiale, pur conservando nel suo fondo, ci sembra di poter
dire, un denso brulichio di inquietudine che nasce dalla
posizione stessa dell'inconscio nei confronti dell'opera d'arte
e del mondo (Per orchestra, 1962, con cui si apre la fase
aleatoria, Quartetto IV Zrcadlo, 1963, Asar, 1964, Black and
White, 1964, Babai, 1964, Puppenspiel II, 1966, Souvenir,
1967, Etwas ruhiger im Ausdruck, 1967, Double II, 1970, Voci,
1972-73, Duo pour Bruno, 1974-75, dove sotterranee
trapelano anomale incidenze espressive e drammatiche);
infine la fase che dalla metà degli anni '70 porta a un ritorno
all'esercizio inventivo, al gusto ludico per un personale
virtuosismo, per ipotesi sonore che escludono la
mortificazione timbrica e incedono verso profili accattivanti e
di plastica concretezza costruttiva, in un superamento del
radicalismo portato dalla poetica del negativo, che tuttavia
si riscontra ancora con quella tecnica dei "pannelli" che
pongono in successione eventi privi, come negli anni del
negativismo più intransigente, di orientamento finalistico e
che iniettano nell'opera la sembianza trasfigurata, inquieta,
frammentata che nasce dallo straniamento stesso del
soggetto nella fase di crisi e nella dinamica della realtà
contemporanea (oltre al teatro musicale di Atem, 1985,
vanno ricordati almeno Spiri, 1977, Arie, 1978, The Heart's
Eye, 1979-80, Le ruisseau sur l'escalier, 1980, In cauda, 1982,
In cauda II, 1994, Puppenspiel III, 1995). L'indeterminismo di
Donatoni, anche quello più spinto degli anni '60, ha in
definitiva un segno particolare, personalissimo, irriducibile
alla visione di Cage. Scriverà più tardi il compositore
veronese: «La perdita dell'operazione organizzatrice resasi
impossibile è la perdita della volontà e della capacità di
distinguersi dalla materia, è la definitiva irreversibile perdita
della coscienza, è la vendetta elementare della materia alla
quale non si può non arrendersi». Ma ora che Franco
Donatoni se n'è andato, con la sua esistenza problematica e
con il suo alto magistero artistico, il ritratto non va delineato
solo a partire dall'opera, bensì dal contorno più ampio e
generale che racchiude in sé, oltre all'attività saggistica e di
pensiero teorico confluita nella pubblicazione di volumi come
Questo (1970), Antecedente X (1980), Il sigaro di Armando
(1982), anche altre azioni e ruoli, in primis quello didattico,
con quella "scuola" donatoniana alla quale schiere di
musicisti, alcuni oggi significativamente acclamati anche in
campo internazionale, si sono formati, frequentandolo nei
conservatori e nelle accademie dove a partire dagli anni '50
Donatoni presta il suo servizio: dal '53 al Conservatorio di
Bologna, dal '55 a quello di Milano, dal '67 al '69 a quello di
Torino, poi di nuovo a Milano, dal '72 al '74 anche al Dams di
Bologna, dal '78 all'Accademia di S. Cecilia a Roma, ma
soprattutto dal '70 all'Accademia Chigiana di Siena. Con lui
studieranno tra gli altri Armando Gentilucci, Dario Maggi,
Sandro Gorli, Ivan Fedele, Mario Garuti, José Ramón Encinar,
Pippo Molino, Alessandro Solbiati, Paolo Arcà, Fabio Vacchi,
Luca Mosca. E non sono che alcuni. D'altra parte l'aspetto
formativo e il peso di certi incontri contano anche per lo
stesso Donatoni. La sua musica, infatti, per le caratteristiche
procedurali che ne hanno determinato cambiamenti e rotte,
per le relazioni intessute con le istanze estetiche, per
l'operazione di appropriazione intima e rimetabolizzata di
stili e tendenze, non è solo lo specchio del tempo o della
psicologia propria del compositore: è qui anche qualcosa
d'altro, che rifrange e trasforma rifrazioni e trasformazioni
altrui, espandendole, mostrandone connotati inattesi e
soprattutto zone d'ombra irresolvibili, segno del portato
critico stesso che l'arte e la musica manifestano nella realtà
odierna, in questo ultimo mezzo secolo di storia non solo
musicale. Più che gli approcci giovanilissimi alla musica con
lo studio del violino, più che la prima formazione compositiva
con Ettore Desderi al Conservatorio di Milano e con Lino
Liviabella a quello di Bologna, e ancora, più che il
perfezionamento all'Accademia di Santa Cecilia con
Ildebrando Pizzetti, contano nella formazione donatoniana
altri e ben più influenti incontri. Innanzitutto quello con
Goffredo Petrassi nel 1951, che lo incoraggerà a
perfezionarsi e gli trasmetterà anche un indelebile
atteggiamento didattico. Poi soprattutto Bruno Maderna,
conosciuto nel 1953 e seguito poi a Darmstadt, che irrompe
nella vita di Donatoni con azione deflagrante abbattendo
tutti gli ordini e tutte le certezza fin lì acquisite,
avvicinandolo alla Nuova Musica, ai linguaggi più avanzati
del '900 storico e di quello più recente, della dodecafonia
schönberghiana, del serialismo weberniano, dello
strutturalismo lì già maturo di Stockhausen e Boulez, ma
anche a modo loro di Nono e Berio. Infine, nel conto delle
influenze decisive va messo John Cage e il portato
iconoclasta della concezione aleatoria della musica, così
antitetica ai principi dello strutturalismo, che prima irrita
Donatoni e poi fatalmente lo coinvolge irresistibilmente
come detto tuttavia secondo un'angolatura diversa,
personalissima, di un negativo visto come «necessità di
ragionevolmente estraniare», dirà lo stesso Donatoni, «l'atto
di redazione, catalogazione, classificazione dei materiali
musicali da ogni intervento formativo». Si può così dire,
concludendo, che Donatoni è stato con il suo pensiero
complessivo la manifestazione straordinaria, udibile e
tangibile, di quel pensiero di Adorno certamente da lui
conosciuto e condiviso: «La musica ha preso su di sé la
tenebra e la colpa del mondo». Anche per questo, egli lascia
un vuoto davvero incolmabile.
Roberto Favaro
Per commemorare Franco Donatoni il 7 ottobre l’Orchestra
Filarmonica del Conservatorio G. Verdi di Milano eseguirà
Duo pour Bruno.
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Goffredo Petrassi
Apertura di stagione alla Scala
A l Teatro Verdi di Firenze, il 4 ottobre, l’Ort-
Orchestra della Toscana diretta da Massimo de
Bernart eseguirà Récréation concertante (Terzo
concerto) per orchestra. A Milano, in apertura
della nuova stagione sinfonica del Teatro alla
Scala, Riccardo Muti dirigerà Noche Oscura nei
giorni 22, 23 e 26 ottobre. Noche Oscura
rappresenta una delle opere cruciali per
comprendere la decisiva svolta stilistica che
Petrassi ha impresso alla propria arte negli anni
dell’immediato dopoguerra.
Ripercorriamo la sua genesi nelle parole del
compositore: «Una volta finita la guerra ci si mise
al corrente di tutto quello che era successo nella
vita musicale europea, sorsero così nuovi
problemi di linguaggio. Il primo impatto con l’
espressionismo mi fece reagire contro di esso,
poi mi avvicinai progressivamente a lui seppur
con molta circospezione; il primo lavoro di
questo avvicinamento alla tecnica seriale fu la
cantata Noche Oscura. Non scelgo mai testi che
facciano evadere l’ascoltatore, il testo di San
Juan de la Cruz parla infatti della ricerca di Dio da
parte dell’anima: nella prima parte l’anima
barcolla nelle tenebre, nella seconda si ha
l’incontro tra l’anima e Dio. Cercai un simbolo
musicale in cui racchiudere tutta l’opera, un
tetracordo formato da due semitoni diatonici
ascendenti, da una quinta diminuita e da una
Luis de Pablo
Da Lisbona a Copenhagen
L a Spagna, naturalmente, ma anche la
Danimarca, l’Italia e il Portogallo sono i paesi in
cui si terranno, nei prossimi mesi, i principali
appuntamenti con la musica di Luis de Pablo. Il
1° ottobre a Madrid è in programma Com un
epileg, con l’Orchestra della Comunità di Madrid
diretta da José Ramón Encinar. Nei giorni 8 e 15
ottobre al Conservatorio di Copenhagen
l’Ensemble Musicatreize diretto da Roland
Hayrabedian eseguirà Carta Cerrada. Il 18
l’Orchestra del Conservatorio di Madrid proporrà
nella capitale spagnola Paraiso e tres danzas
macabras. Nel corso del nuovo ciclo di “Musica e
cultura” della Scuola di Musica di Fiesole, nella
Sala Lorenzo della Biblioteca Nazionale Centrale
di Firenze, si terrà l’11 novembre un incontro
con il compositore; parteciperanno l’Ensemble
Nuovo Contrappunto e Alberto Corazón. Il 17 e
18, a Siviglia, la seconda scena del terz’atto della
nuova opera La Señorita Cristina sarà presentata
dall’Orchestra di Siviglia, sul podio José Ramón
rassegna stampa
rassegna stampa
Su Tarde de poetas il 18 maggio all’Auditorio Nacional de
Música di Madrid
Da Abc, 20 maggio, José Luis García del Busto
(...) Una di queste grandi opere di Luis de Pablo è, senza
dubbio, Tarde de poetas. La varietà regna nel corso dei
quattordici numeri che si susseguono nel corso di ottanta
minuti. Varietà poetica, timbrica, di impostazioni... ma
sempre la poesia come motore della musica, perché,
anche se non è sempre cantata – dei quattordici, cinque
seconda maggiore; in seguito manipolai
questo tetracordo e dalla sua scomposizione
nacquero altri aggregati sonori. Mi sembra
che questo tetracordo racchiudesse il
contenuto stesso del poema; e infatti, nella
seconda parte, si ha la trasformazione
dell’intervallo da una quinta diminuita a una
terza maggiore per dare il senso della
luminosità dell’incontro dell’anima con Dio».
Il 26 e il 27 ottobre, al Lingotto di Torino,
l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta
da Lü Jia proporrà il Settimo concerto per
orchestra. Si inaugurerà con un incontro
dedicato a Petrassi il nuovo ciclo di “Musica e
cultura” della Scuola di Musica di Fiesole, il 7
novembre nella Sala Lorenzo della Biblioteca
Nazionale Centrale di Firenze; prevista la
partecipazione del musicologo Enzo Restagno,
dell’Ensemble Nuovo Contrappunto e di
Donatella Debolini. Il 26 gennaio 2001 a New
York il New Juilliard Ensemble diretto da Joel
Sachs eseguirà Estri.
È uscito per Warnerfonit il box di tre Cd (8573
83274-2) che riunisce le registrazioni di tutti i
Concerti per orchestra di Petrassi, nelle
esecuzioni della Bbc Symphony Orchestra, della
Philharmonia Hungarica e dell’Orchestra
Sinfonica di Milano della Rai dirette da Zoltán
Peskó.
Encinar. Nei giorni 24, 25 e 26, ancora a Madrid, IN QUATTRO PAESI EUROPEI, ITALIA
l’Orchestra Nazionale di Spagna diretta da Arturo COMPRESA, I PRINCIPALI
Tamayo eseguirà in prima assoluta Une couleur, APPUNTAMENTI CON IL COMPOSITORE
la nuova versione per clarinetto del Concerto per SPAGNOLO
saxofono e orchestra, solista Alessandro
Carbonare. Sempre a Madrid, il 4 dicembre, il
Quartetto Arditti interpreterà i tre quartetti per
archi (Fragmento, Caligrafía serena e Flessuoso).
Il 19 a Lisbona l’Orchestra Nazionale del
Portogallo diretta da José Ramón Encinar
eseguirà il Secondo Concerto per pianoforte e
orchestra, pianista Ananda Sukarlan. Il 21
dicembre, al Museo Guggenheim di Bilbao, ci
sarà la presentazione di un documentario video
sull'opera di Luis de Pablo. Il video, realizzato
dall'Associazione Kuraia di Bilbao, sarà
commercializzato in versione Vhs e Dvd.
Nel Cd Piccolo Marmelade (Calliope Cal 9290)
Jean-Louis Beaumadier all’ottavino e Jacques
Raynaut alla celesta interpretano Ornamento.
movimenti sono puramente strumentali – è sempre
presente come nucleo di ispirazione musicale e motivo
espressivo. Da Marziale a Carlo Porta, da Góngora ad
Aleixandre, da Ibn Gabirol a Juan Larrea, si sgrana un
puzzle poetico-sonoro che nella mano magistrale di Luis
de Pablo va acquistando coerenza formale e forza
espressiva, mentre l’ascoltatore è catturato
dall’immediatezza della bellezza, dall’originalità delle
sonorità. L’interpretazione integrale di Tarde de poetas 5
non si risolve in un semplice concerto: è una celebrazione.
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Compositore, ricercatore e didatta
LE ATTIVITÀ PARALLELE DEL
MUSICISTA MILANESE FRA PRIME
ASSOLUTE, NUOVE
INSTALLAZIONI E GRANDI
SPERIMENTAZIONI
RICCARDO NOVA
Il 10 novembre l’Icarus
Ensemble eseguirà la nuova
versione di Ipnos
(Overclockd Remix) per
ensemble ed elettronica nel
corso del Festival Manca di
Nizza (Francia). Lo stesso
Ensemble diretto da
Giorgio Bernasconi
riproporrà il brano il 19
novembre al Festival
diNuovo Musica di Reggio
Emilia. A New York, il 26
gennaio, il New Juilliard
Ensemble diretto da Joel
Sachs presenterà Parafrasi
seconda.
6 Belfort ha commissionato a Baboni Schilingi. La
Pagina 6
Jacopo Baboni Schilingi
A partire dal mese di settembre Jacopo Baboni
Schilingi sarà impegnato in diverse attività parallele
che prevedono produzione, ricerca e
insegnamento. Per quanto riguarda la produzione,
l'Ensemble Besozzi di Marsiglia ha commissionato
a Baboni Schilingi una serie di piccole composizioni
che verranno eseguite a Marsiglia, a fine ottobre,
sotto il titolo Sei fughette apocrife. «Questo piccolo
ciclo», scrive il compositore, «rappresenta una sorta
di rivisitazione del contrappunto nella sua accezione
più estesa: imitazioni, soggetto e risposta, canoni
ritmici e melodici, prolazioni… Il desiderio di
esplorare, a modo mio, il concetto stesso di
contrappunto è nato dalle ultime ricerche che ho
sviluppato nell'ambito dei sistemi generativi. Le Sei
fughette apocrife sono per oboe, corno inglese,
fagotto e soprano. I testi, di mia invenzione, sono
ispirati ad alcuni scritti e sceneggiature di Pier Paolo
Pasolini e a diversi passaggi dei Vangeli apocrifi».
A fine novembre sarà eseguito a Roma Odyssée,
progetto per voce solista ed elettronica dal vivo che
ha vinto il premio del Cemat "Quarant'anni nel
2000". Il lavoro, basato su una poesia di Jean-
Pierre Balpe, sarà interpretato dal cantante
Nicholas Isherwood. «Questa composizione», scrive
ancora Baboni Schilingi, «racconta la storia di un
uomo che scopre di essere schizofrenico e di non
saper più distinguere ciò che realmente ha visto nei
suoi numerosi viaggi (da cui Odyssée) e ciò che
invece ha semplicemente sognato. L'elettronica
sottolinea questo delirio mescolando, dall'inizio alla
fine, suoni concreti come gocce d'acqua, campane
e suoni della natura, con suoni di sintesi sia in
tempo differito che in tempo reale. L'elettronica del
brano è stata sviluppata presso il Centro di Ricerca
Musicale di Roma».
La giuria del Festival Internazionale Isea-2000
(International Symposium on Electronic Art), che
quest'anno si svolge a Parigi a partire dal 7
dicembre, ha ufficialmente selezionato due
installazioni di Baboni Schilingi, realizzate in
collaborazione con La Kitchen, il nuovo centro di
ricerca e produzione parigino fondato da Thierry
Coduys. La prima prevede un'interazione tra una
scultura a geometria variabile di Arman, alcuni
poemi di Tita Reut e, ovviamente, musica. Il
pubblico, muovendo alcune parti della statua di
Arman, interagisce direttamente sulla musica e sul
testo, entrambi diffusi da calcolatore. I testi di Tita
Reut sono stati scritti in modo tale da ammettere un
certo numero di permutazioni e sono stati registrati
con la voce della poetessa. La musica invece è
generata in tempo reale. La seconda installazione è
basata sull'interazione, sempre in tempo reale, tra la
musica generata attraverso il calcolatore e una
"macchina" capace di creare una coreografia
luminosa (Galileograph) realizzata da Laurent
Bolognini e Françoise Henry. Dal punto di vista
musicale, questi due progetti fanno sempre parte
delle ricerche operate nell'ambito dei sistemi
generativi in tempo reale che Baboni Schilingi ha
iniziato presso l'Ircam nel 1996 e che ora prosegue
presso La Kitchen.
Il 14 dicembre, per il Festival Internazionale
Interférences, verrà eseguita la composizione per
grande ensemble ed elettronica che la città di
particolarità di questo progetto è data dal fatto che
l'ensemble sarà costituito apposta dalle due Écoles
de Musique di Belfort e Montbéliard e che, a partire
da gennaio 2001, diventerà un laboratorio
permanente per la sperimentazione strumentale e
l'interattività attraverso il computer. Syntax Error!,
questo è il titolo della composizione, inaugurerà il
Festival Interférences. Si tratta di un brano per
quindici strumenti, elettronica dal vivo e voce di
basso solista. I testi sono alcuni estratti dell'ultimo
libro di poesie di Jean-Pierre Balpe, Cent et un
poème du poète aveugle, che saranno interpretati
da Nicholas Isherwood; la parte elettronica sarà
curata da Thierry Coduys e il suo centro La Kitchen.
Concepita apposta per l'inaugurazione del Festival,
Syntax Error! è al limite tra lo spettacolo e il
concerto; i testi di Jean-Pierre Balpe sono generati
in tempo reale da un calcolatore e proiettati su una
serie di schermi, gli strumenti sono sia al centro che
dislocati nella sala mescolandosi anche tra il
pubblico. Dal punto di vista formale Syntax Error! è
un insieme di 23 sezioni per una durata di circa 30
minuti di musica. Ogni sezione si concatena con la
successiva senza interruzione alternando parti
soliste, elettronica pura, voce sola, quartetto per
archi fino al tutti. Una proiezione di immagini, prese
in diretta durante il concerto stesso dall'équipe del
Centro internazionale di creazione artistica Cicv,
servirà da supporto scenografico.
Per quanto riguarda la ricerca, è in corso un
progetto tra il Centro Tempo Reale di Firenze, dove
Baboni Schilingi dirige il Dipartimento di
Educazione, e l'École de Musique de Montbéliard,
dove insegna composizione. Questo progetto porta
il nome di Prisma (Pedagogia e Ricerca
Internazionale sui Sistemi Musicali Acquisiti). In Italia
l'insegnamento della composizione assistita dal
calcolatore non ha ancora lo sviluppo e la diffusione
che invece merita. Per questo motivo è nata
l'esigenza di costituire un gruppo che si dedichi allo
sviluppo e alla ricerca di questa disciplina. Prisma,
progetto che interessa da vicino compositori e
musicologi, radunerà una volta al mese, sia presso
la sede fiorentina di Tempo Reale che a Montbéliard
e a Parigi, un gruppo di giovani compositori di
diverse nazioni. Lo scopo è di realizzare una serie di
analisi di composizioni da cui estrapolare un certo
numero di criteri di generazione del materiale
musicale. Queste "deduzioni" sono il corpo centrale
di alcuni sviluppi informatici che il gruppo Prisma
produrrà. Al tempo stesso, l'École de Musique de
Montbéliard s'impegna a pubblicare una volta
all'anno un volume che raccoglie le analisi e le
ricerche svolte da questo gruppo di lavoro. Prisma
è un progetto federativo che prevede l'intervento di
più istituzioni tra cui, ovviamente, Tempo Reale, il
Dipartimento di Musicologia contemporanea
dell'Université Sorbonne Paris-IV, l'École Nationale
de Musique de Montbéliard e il Centro
internazionale di creazione artistica Cicv.
Per quanto riguarda la didattica, invece, il progetto
di Alfabetizzazione Musicale per bambini, creato
presso il Centro Tempo Reale sotto la direzione di
Baboni Schilingi, verrà ampiamente diffuso in altre
città italiane quali Milano, in collaborazione con il
Centro Agon-Acustica, Informatica, Musica; Siena,
in collaborazione con l'Istituzione Santa Maria della
Scala; Roma, in collaborazione con il progetto
“Musica per Roma” diretto da Mimma Guastoni; e
ovviamente Firenze, in collaborazione con il Centro
Ricerche Musica e Arte.
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Nicola Sani
Il rapporto fra suono e poesia
Una novità di Nicola Sani, Voices beyond the
Edge, per voce di basso solista e voci elaborate su
nastro magnetico a otto canali, verrà presentata in
prima assoluta a Berlino il prossimo febbraio, al
planetario di Prenzlauerberg, nel corso del Festival
Hörtheater. Il brano, dedicato al decimo
anniversario della scomparsa di Luigi Nono, è stato
realizzato su commissione della Deutschlandradio
di Berlino. La versione che viene presentata in
concerto è la nuova produzione su nastro
magnetico a otto canali effettuata con il sistema
informatico di composizione e distribuzione del
suono nello spazio ∑1, realizzato dallo Studio
Elettronico della Technische Universität di Berlino.
Gli interpreti su nastro magnetico sono il basso
Nicholas Isherwood, il soprano Anna Clementi e il
gruppo vocale berlinese Die Maulwerker. Scrive il
compositore: «L’elaborazione della voce, il suo
risuonare nello spazio, il suo trasformarsi nel
tempo, è l’elemento centrale di questa
composizione, dove avvengono due operazioni
intrecciate: la continua contaminazione di materiali
sonori e poetici, che viene effettuata attraverso il
montaggio, l’elaborazione e la sovrapposizione dei
testi nella dimensione spazio-temporale e la
creazione di uno sviluppo drammaturgico
attraverso il quale si articola l’azione sonora. Il
senso di questa composizione, di questo viaggio
attraverso diverse forme e aspetti della vocalità
“espansa” è quello di poter esplorare
profondamente il rapporto fra suono e dimensione
poetica, drammaturgica. Una musica che è anche
testimonianza, azione, meditazione, pensiero,
ricerca. È una navigazione attraverso le forme della
nuova vocalità, proiettata nello spazio ed esplorata
attraverso le tecniche digitali. I testi sono tratti da
un ampio arco di scritture; organizzati in tre parti e
un Finale, formano un mosaico di continui
riferimenti e rimandi tra loro intrecciati, collegati tra
loro dalla voce di basso utilizzata come elemento
solista. In questa “drammaturgia concertata” di
voci, lo spazio assume un’importanza
fondamentale. In questa nuova versione (esistono
anche una versione stereofonica per la
trasmissione radiofonica e una versione per
l’esecuzione assieme alla voce di basso dal vivo) il
materiale sonoro su nastro magnetico viene
proiettato nello spazio attraverso otto canali,
utilizzando l’ambiente come uno dei parametri
strutturali della composizione. Non si tratta di una
Giovanni Verrando
Prima il suono poi il sistema
S i terrà a Roma, il 28 novembre, la prima
esecuzione assoluta di Discanto, il nuovo
lavoro di Giovanni Verrando. Accanto al
mezzosoprano Sonia Turchetta interverrà,
per l’elaborazione elettronica, il LaSdim
(Laboratorio d'Informatica Musicale della
Scuola Civica di Milano, Sezione musica
contemporanea), con l’assistente Raffaele de
Tintis. «L'elaborazione elettronica dei suoni,
talvolta, aiuta a scrivere», afferma Verrando.
«Perché si ha un contatto più fisico con la
fonte, perché si hanno più ampi margini di
mediazione con le proprie ossessioni
“spazializzazione”, quanto di una composizione
“nello spazio”, organizzata nell’ambiente con uno
specifico lavoro di movimenti timbrici e dinamici tra PRIMA ASSOLUTA A BERLINO PER
le parti, grazie alle tecnologie messe a disposizione UNA “DRAMMATURGIA CONCERTATA”
dall’Elektronisches Studio della Technische DI VOCI DOVE LO SPAZIO HA
Universität di Berlino». UN’IMPORTANZA FONDAMENTALE
Sempre a Berlino è in programma il 7 ottobre,
nell’Auditorium della Radio Sender Freies Berlin
Non tutte le isole hanno intorno il mare - Isola
seconda, per arpa e nastro magnetico a 8 canali,
con l’arpista Katharina Hanstedt. Il canale
televisivo RaiSat Show trasmetterà il 13 ottobre la
ripresa della prima rappresentazione assoluta del
ciclo di tre composizioni (Isola prima per viola e
nastro, Isola seconda per arpa e nastro, Isola terza
per clarinetto basso e nastro), realizzata dalla Rai
al Teatro Pergolesi di Jesi nel corso dell’ultima
stagione lirica. Il pittore e videoartista Mario Sasso
ha realizzato gli interventi visivi che costituiscono la
scenografia di questo “concerto” con immagini. Gli
interpreti sono Maurizio Barbetti (viola), Sofia-
Asunción Claro (arpa), Guido Arbonelli (clarinetto
basso). Ingegnere del suono è Francesco Nardella,
mentre la regia del suono è dello stesso autore.
Con gli stessi musicisti, l’integrale di Non tutte le
isole hanno intorno il mare è stata pubblicata su
compact disc dell’etichetta italiana PH Music Worx
(PHM 052400NS); si tratta di un enhanced cd che
contiene, oltre alle normali tracce hi-fi, anche una
serie di tracce video. Tratto da Non tutte le isole
hanno intorno il mare, il brano Isola terza, per
clarinetto basso e nastro magnetico, è stato
pubblicato nell’esecuzione del clarinettista Serge
Conte in un triplo cd realizzato in Francia per LUCA MOSCA
celebrare i trent’anni di attività dell’Imeb - Institute L’opera in due atti K. (Trilogia
de Musique Electroacoustique di Bourges.
della solitudine), dopo la
Segnaliamo inoltre che il 22 novembre ci sarà una
serata dedicata a Sani al Festival di Musica
recente prima
Contemporanea di Salvador de Bahia, in Brasile; rappresentazione alla
verranno proiettati alcuni lavori del compositore Biennale Musica di Venezia,
romano con le immagini realizzate assieme a Mario viene proposta al Nuovo
Sasso, il film cortometraggio di Antonioni Noto- Piccolo Teatro di Milano, nel
Mandorli-Vulcano-Stromboli-Carnevale con la corso della manifestazione
musica di Sani e il video di Non tutte le isole hanno “Milano Oltre”, nei giorni 12,
intorno il mare. Infine, con il titolo Musica Espansa 13 e 14 ottobre. A Parigi il 18
- percorsi elettroacustici di fine millennio, è uscito il ottobre, presso la Maison de
nuovo libro di Nicola Sani, scritto a quattro mani
Radio France, e il 22 a Roma
con Francesco Galante, per la collana Le Sfere
pubblicata congiuntamente dalle case editrici
per il Festival di Nuova
Ricordi e Lim. Consonanza, l’Ensemble
Alternance interpreterà il
Quintetto. Il 30 novembre,
all’Università di Cosenza,
l’Associazione Musica d’Oggi
proporrà l’esecuzione del
Sesto Trio.
timbriche. Ma, soprattutto, essa aiuta a
liberarsi da quell'egemonia del "processo di
sviluppo" che per decenni ha prevalso
sull'approccio fisico alla partitura. Ora, invece,
è bene che accada il contrario. Sia chiaro: un DALL’ELABORAZIONE ELETTRONICA
sistema che organizzi il materiale all'interno UN DIVERSO APPROCCIO ALLA
della composizione non è affatto assente. SCRITTURA MUSICALE NEL NUOVO
Semplicemente esso interviene dopo la scelta BRANO IN PRIMA ESECUZIONE
dei suoni, per potenziarne le singole qualità.
Come definiamo questo ordine cronologico
dell'atto compositivo (prima il suono, poi il
sistema)? Scrittura a orecchio?».
7
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Javier Torres Maldonado

UNA PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
PER IL COMPOSITORE MESSICANO
ALLA BIENNALE MUSICA DI VENEZIA
GIORGIO COLOMBO
TACCANI
A Budapest, alla fine di
ottobre, a cura di Giorgio
Pressburger e con
l'organizzazione dell'Istituto
Italiano di Cultura e del
Cemat, verrà rappresentato
in forma scenica Il Soldato
Bettini (per due voci
recitanti, violoncello e
elettronica su testo di Gian
Luca Favetto), nato nel 1993
come progetto radiofonico
commissionato da Rai
RadioTre; in tale occasione
sia Colombo Taccani che
Favetto saranno invitati per
presentare il proprio lavoro.
DA UN PENSIERO PATERNO LO
SPUNTO PER IL NUOVO BRANO
Nel vortice senza centro né fine
Nel corso della Biennale Musica di Venezia, il 1°
ottobre al Teatro Piccolo Arsenale, il
Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli
presenterà Reflejo Espiral, il nuovo lavoro di
Javier Torres Maldonado. Come scrive il
compositore messicano, «Reflejo Espiral, per
flauto e percussioni (commissione del
Divertimento Ensemble per la Biennale di
Venezia), è uno dei miei pezzi più brevi, in cui la
forma – sempre caratterizzata dai rapporti tra
pulsazione, modulazione metrica e sezioni
formali, che tanto mi affascinano – s'ispira ai
cambiamenti che subisce l'immagine di un
oggetto quando essa si riflette attraverso
superfici – fisse o cangianti – che deformano la
sua entità visiva, impossibile nella realtà. I
paesaggi sonori corrispondono quindi al transito
di oggetti – immagini – la cui identità modificabile
è possibile dentro un vortice del quale solo
percepiamo l'inizio e che non ha né centro né
fine».
L’esecuzione della Biennale Musica coincide con
l’inizio delle pubblicazioni di Javier Torres
Maldonado presso le Edizioni Suvini Zerboni.
Nella musica del compositore messicano si rivela
una forte simbiosi tra elementi culturali dei mondi
da lui vissuti; Quinteto (1994) e Ximohua (1996) –
il primo per quintetto di fiati e il secondo per
questa stessa formazione e tenore solista – si
caratterizzano per la violenza con la quale si
succedono i contrasti di colore. Specialmente
Ximohua – su testi del poeta azteco
Nezahualcoyotl – propone un interessante utilizzo
della voce, che si ispira alla vocalità presente in
alcune delle musiche tradizionali degli indigeni
David del Puerto
Musica per un compleanno
Una prima esecuzione assoluta è prevista per
David del Puerto il 27 ottobre all’Auditorio
Manuel de Falla di Granada: l’Orquesta Ciudad
de Grenada diretta da Tapio Tuomela presenterà
Adagio per orchestra. «Una breve composizione
di soli sette minuti», scrive il compositore,
nord e centroamericani. Partendo dal fascino
suscitato dagli oggetti impossibili e soprattutto
dalle tecniche adoperate da Escher e Piranesi in
alcuni dei loro lavori, prende forma il ciclo dei tre
pezzi intitolati Figuralmusik (1996-1998), lavori in
cui, oltre al forte senso del colore
precedentemente citato, predomina il gioco delle
prospettive immaginarie create dalla
sovrapposizione di oggetti che hanno uno
scorrimento temporale diverso e dove la
tendenza verso la complessità ritmica
raggiungerà in Exabrupto (per tre gruppi
strumentali, un pianista e un percussionista) e
Uris (per 16 voci su testi del persiano Rhumi, di
Cino da Pistoia e del Trovatore Thibau de
Navarre) livelli tali che la pulsazione – o la
negazione di essa – viene utilizzata come
parametro di organizzazione di tutti gli altri
elementi compositivi. Exabrupto (registrato dal
Nouvel Ensemble Moderne in un compact disc
prodotto da Amberola Racords) è uno dei pezzi
in cui vengono utilizzate con grande efficacia
tecniche di organizzazione e derivazione della
pulsazione e le sovrapposizioni non riguardano
solo la polimetria, ma giustapposizioni di diversi
"stati" di scorrimento del tempo. In Tiento (per
violoncello solo) Torres Maldonado ci fa scoprire
un'interessante dimensione polifonica dello
strumento attraverso tecniche quasi chitarristiche
insieme al tradizionale pizzicato.
Ricordiamo che Exabrupto (1997-1998) è stato
eseguito dal Nouvel Ensemble Moderne lo
scorso 13 settembre a Montreal, nella sala
Claude Champagne, in un concerto dedicato alla
memoria di Fanco Donatoni.
«richiestami da Tomás Martín de Vidales per il
nono compleanno di sua figlia Victoria. Il lavoro
prende come punto di partenza alcune idee e
alcuni momenti del Nocturno del mio Concierto
para violín y orquesta, conducendoli per altri
percorsi. Ho composto Adagio nel 1997».

rassegna stampa
rassegna stampa
Su Comedia il 27 giugno al Festival de Música y Danza di
Granada
Da El Mundo, 29 giugno, Justo Romero:
(...) prima assoluta di Comedia di David del Puerto
(Madrid, 1964), un lavoro carico di qualità e di attrattive
nel quale, una volta di più, il compositore si volge a
mostrarci il suo inesauribile talento creativo. Sottotitolato
Momentos de “La vida es sueño” de Pedro Calderón de la
Barca, il brano di del Puerto si richiama al grande
drammaturgo attraverso l’impiego di strumenti antichi.
Senza rinunciare in assoluto al suo caratteristico
linguaggio espressivo, il compositore madrileno ha
stabilito nel suo avvicinarsi a Calderón una successione
condensata di vari temi musicali – Momentos –
rappresentativi ciascuno dei principali personaggi e
situazioni contenuti nel testo letterario. Questa confessata
volontà descrittiva configura un mosaico colorato e
molteplice, carico di libertà creativa e di una naturalezza
intrinsecamente musicale. (...) del Puerto nella sua ultima
opera rivela una naturalezza musicale di prim’ordine
nell’attuale panorama creativo spagnolo. Il nuovo brano
ha beneficiato della notevole e meticolosa lettura offerta
dai musicisti del gruppo madrileno La Folía (...)

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Alessandro Solbiati
Musica tra due lune
Il nuovo lavoro di Alessandro Solbiati, Interlunium
per clarinetto, clarinetto basso, trombone,
percussioni, violoncello e contrabbasso, verrà
presentato il 12 novembre in prima assoluta ad
Auckland, in Nuova Zelanda, dall’Ensemble 175
East. Scrive Solbiati: «Questo ottimo ensemble
neozelandese dispone di un organico
decisamente anomalo ed allettante, tutto
concentrato sulla regione grave. Ciò non può non
costituire intrigante stimolo all’invenzione, a
partire dal titolo stesso. Interlunium è parola
latina, singolarmente vicina al termine musicale
“interludio”, ma che significa “notte di luna
nuova”, cioè “tra due lune”: quale suggestione
migliore per una musica dalle tinte scure? E in
una notte senza luna non possono che accadere
cose magiche e un po’ paurose, dove rigore
simbolico nella strutturazione e scaturire di forze
primigenie devono convivere. Il brano utilizza così
bartokianissime suddivisioni mediane e per
sezione aurea per un diabolico ordine formale
secondo il quale la prima metà esatta, i primi 4’
rinunciano all’unico strumento acuto, il clarinetto,
per muoversi solo nel registro gravissimo, dove
12 successivi rintocchi risvegliano un gran
numero di personaggi timbrico-articolativi, il cui
ribollire progressivo sfocia, dopo il tredicesimo
rintocco, in una Passacaglia basata su un
ostinato dei timpani; la seconda metà del pezzo
vede apparire un barlume acuto attorno al quale UN TITOLO PIENO DI SUGGESTIONI
si scatena una sorta di battaglia che si placa PER IL RECENTISSIMO LAVORO
infine in un corale e in un canto, sorta di RIVOLTO A UNA NUOVA, ASTRATTA,
pacificazione finale cui la mia tendenza alla luce NARRATIVITÀ
(e forse al lieto fine) ancora non sa rinunciare. E la
stessa descrizione così teatrale da me fatta vuole
un po’ ironicamente segnalare una tendenza
sempre maggiore a una sia pur astratta
narratività». Nel concerto di Auckland, l’Ensemble
175 East eseguirà anche Con l’antico canto per
flauto e clarinetto basso.
Fra gli altri appuntamenti con la musica di Solbiati
segnaliamo, il 14 ottobre alla Maison de Radio
France, l’esecuzione di Mari da parte
dell’Ensemble Alternance. Il 15 e 16 dicembre a
Catania e ad Acitrezza, l’Orchestra Filarmonica di
Bacau diretta da Roberto Giuffrè proporrà i Sette
pezzi per orchestra d’archi. Ancora nel mese di
dicembre 2000, presso la Sezione Musica
Contemporanea della Scuola Civica di Milano,
Ancuza Aprodu al painoforte e Thierry Miroglio
alle percussioni interpreteranno Prologo e quattro
pezzi. Sempre a dicembre la rete televisiva
Classica trasmetterà un’intervista a Solbiati e la
versione definitiva della produzione video Inno.
È uscito infine per Altri Suoni (AS 054) il Cd
contenente la Sonata per pianoforte interpretata
da Irène Schweizer.

Andrea Mannucci
Omaggio a un grande architetto
Un nuovo lavoro di Andrea Mannucci verrà
presentato al Museo di Castelvecchio di Verona,
nei giorni 29, 30 novembre, 1 e 2 dicembre; si
tratta di uno spettacolo di musica, teatro, danza
dal titolo Nello spazio di Carlo Scarpa, ispirato e
dedicato a Carlo Scarpa, l'architetto veneto più
importante del Novecento. Così spiega il
compositore:
«All'interno delle cinque grandi
sale, ristrutturate e ideate da Carlo
Scarpa con opere e statue del XIV
secolo, viene proposto un
itinerario che condurrà gli
spettatori ad assistere a uno
spettacolo in cui luogo, arte,
musica, danza e teatro si fondono
insieme in una osmosi di intenti.
Le cinque sale sono allestite in
una concezione poetica ed
estetica assolutamente originale e
realizzate con innovativi interventi
spaziali e raffinate soluzioni
architettoniche. Scarpa prende
spunto da una sistemazione
provvisoria per avvicinarsi al tema
del progetto "museale", affronta e risolve pochi
"nodi" strutturali e il loro collegamento, cosa che
rende possibile un viaggio nella storia dell'edificio.
Lo spettacolo Nello spazio di Carlo Scarpa vuole
dunque cogliere le varie sfaccettature espressive
ed emotive delle cinque grandi sale, prendendo
spunto ora da una particolare disposizione di
un'opera, ora dal taglio architettonico di un
portale, ora dal raggio di luce pensato per
accentuare un determinato particolare e così via.
Le cinque sale vengono divise e interpretate
attraverso un originale climax espressivo: la prima
è caratterizzata da un clima introduttivo, la
seconda è più spirituale, più intimistica, più
elegante (qui domina la straordinaria statua di
Santa Cecilia vista di spalle, mantello con
treccia), la terza è pervasa da
un clima più astratto, più
concentrato sulla
ristrutturazione di Scarpa, la
quarta è imperniata su una
scena di dolore, prostrazione e
sfinimento, e infine la quinta
sala vive un clima più rilassato,
quasi ironico, in cui gli elementi
architettonici vengono "letti"
con modi giocosi. La mia
musica ha il compito di
"tradurre" con i suoni elettronici
tutto questo: partendo dalla
mia precedente esperienza con
la musica elettronica (Il
compleanno ovvero l'armata
delle foglie tremanti per voce
recitante e suoni elettronici su testo di Francesco
Permunian) ho inteso utilizzare i nuovi mezzi
tecnologici non in maniera alternativa, ma
imprimendo loro continuità e modellandoli al mio
modo di fare musica nell'intento di (ri)creare
quelle immagini sonore che conservino un
profondo senso della tradizione e della storia non
solo musicale».
UNO SPETTACOLO COMPOSITO,
FUSIONE DI MUSICA, TEATRO E DANZA,
IN UNA SEDE ECCEZIONALE
JESÚS RUEDA
A Parigi, il 27 settembre nella
Maison de Radio France, il
Grupo Círculo diretto da José
Luis Temes ha programmato
Itaca. Il 16 ottobre il Trio
Arbós eseguirà il nuovo brano
Trio al Circulo de Bellas Artes
di Madrid. Al Festival de
Música de Oporto, in
Portogallo, in novembre il
percussionista Miguel Bernat
proporrà un’altra novità: Luna
Nueva. Infine, il 9 dicembre al
Teatro Monumental di
Madrid, il Sax Ensemble
diretto da José de Eusebio
proporrà in prima assoluta un
nuovo lavoro scritto in
omaggio a Luis de Pablo.
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GRANDE MAGGIORANZA DI NOSTRI
CONNAZIONALI FRA I CINQUE FINALISTI
DEL CONCORSO DEDICATO AL
COMPOSITORE BRESCIANO
VITTORIO FELLEGARA
A Bacau, in Romania, il 26
ottobre l’Orchestra
Filarmonica di Bacau diretta
da Pieralberto Cattaneo
eseguirà Variazioni (Frammenti
II). L’Archaeus Ensemble
diretto da Liviu Danceanu
proporrà Wiegenlied, nella
versione per clarinetto e 5
strumenti, il 19 novembre a
Bergamo nel corso degli
Incontri europei con la
musica, il 20 a Como per
Traiettorie sonore e, per
Spazio Musica, il 23 a Quartu
Sant’Elena, il 24 a Cagliari e il
25 a Santulussurgiu.
CRISTINA LANDUZZI
La flautista Annamaria Morini
e il violinista Enzo Porta
interpreteranno Insonni, lucidi
albori l’11 novembre alla Sala
Bossi di Bologna, nell’ambito
delle manifestazioni per
“Bologna 2000 capitale
europea della cultura”.
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Camillo Togni
Un omaggio italiano
Sarà proclamato il 27 novembre, dopo il
concerto con i brani finalisti al Ridotto del
Teatro Grande di Brescia, il vincitore del
primo Concorso Internazionale di
Composizione “A Camillo Togni” organizzato
dall’Associazione dèdalo ensemble. La giuria,
presieduta da Mario Bortolotto e composta
da Azio Corghi, Giancarlo Facchinetti, Michaël
Levinas, Henri Pousseur, Ivan Vandor e
Vittorio Parisi, ha prescelto, fra i 70 pervenuti
da 21 paesi, cinque lavori (tutti, come
richiesto dal bando, con un organico
cameristico basato su quello del brano Du
bleicher Geselle di Camillo Togni, utilizzato
per intero o a settori, con un minimo di tre
strumenti): Les feuilles douces di Giorgio
Colombo Taccani, Nightly flowing along di
Gian Luca Deserti, L'anello fra le dita di
Roberta Vacca, Buona giornata anche a voi
di Andrea Vigani e Kamarazene di José
Zárate. Tutte le cinque partiture verranno
eseguite dal dèdalo ensemble con la
direzione di Vittorio Parisi. Al termine della
serata la giuria proclamerà il vincitore, al quale
verrà attribuito un premio di 10 milioni di lire.
Inoltre l'opera vincitrice verrà pubblicata dalle
Edizioni Suvini Zerboni e verrà inserita nella
Ennio Morricone
Quattro appuntamenti
L ’11 ottobre alla Villa Contarini di Piazzola sul
Brenta (Padova) i Solisti Filarmonici Italiani
eseguiranno Quattro anacoluti per A. V. Il Terzo
concerto per chitarra, marimba e orchestra
d'archi sarà eseguito l’8 dicembre a Francoforte
dall’Orchestra dello Hessischer Rundfunk diretta
da Arturo Tamayo, solista Jürgen Ruck. Nel
corso del Festival di Nuova Consonanza, il 14
dicembre a Roma, verrà eseguita in prima
Aldo Clementi
Due novità
programmazione del dèdalo ensemble. Si
prevedono anche per le opere segnalate
ulteriori esecuzioni a cura dello stesso
ensemble. La Rai registrerà il concerto, che
aprirà inoltre la VI edizione della Rassegna
"Sulle ali del Novecento" organizzata
dall’Associazione dèdalo ensemble. Nel corso
della Rassegna, che si prolungherà fino al
febbraio 2001, è previsto il 16 dicembre un
omaggio a Camillo Togni, con le esecuzioni di
Du bleicher Geselle, per complesso da
camera, e di Fantasia (So manche Nacht - In
alter Zeit), per chitarra, da parte del dèdalo
ensemble diretto da Vittorio Parisi. Lo stesso
concerto è in programma qualche giorno
prima, il 10 dicembre, a Venezia presso la
Fondazione Cini.
Altre esecuzioni di musiche di Togni sono
previste a Venezia nella stagione del Teatro
La Fenice, sempre presso la Fondazione Cini:
il 21 ottobre saranno presentati i Tre Capricci
op. 38, il Quarto Capriccio (Ottave) e Helian di
Trakl con il pianista Aldo Orvieto; il 31 ottobre
è in programma la Fantasia concertante per
flauto e orchestra, con la direzione di Alberto
Caprioli.
assoluta la seconda versione di Flash, per doppio
coro a quattro voci miste e quartetto d'archi
(commissione di Nuova Consonanza). Nella
stagione dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, nei giorni 27, 28 e 30 gennaio 2001, si
potrà ascoltare Una Via Crucis composta da
diversi musicisti: Morricone, Poce, Macchi e
Dall'Ongaro.
A lla Biennale Musica di Venezia, il 28
settembre, è stata programmata la prima
esecuzione assoluta di Trio con il Trio Italiano.
Nella giornata inaugurale del Nuovo Festival di
Nuova Consonanza, il 1° ottobre, nel corso
del suo recital il soprano Anna Clementi
presenterà una novità di Aldo Clementi in
prima esecuzione assoluta. Per la nuova
Stagione di concerti del Teatro San Carlo di
Napoli, l’11 e il 12 ottobre, Gabriele Ferro
dirigerà l’Orchestra Sinfonica del San Carlo
nella Rapsodia 1 per soprano, contralto e
orchestra su frammenti di Goethe e Schubert.
Parteciperà il contralto Ildiko Komlosi.
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Novità
Novità editoriali
editoriali

Un nuovo pratico
metodo per imparare
a suonare il fagotto
facilmente e
Nel numero 22 di ESZ News, nell’articolo “Vincenzo Bellini. Un doveroso aggiornamento” a pag. 10, si legge che la composizione vocale da camera
«Quando incise su quel marmo» di Bellini è stata pubblicata per la prima volta da Pietro Spada con le Edizioni Bèrben, mentre il lavoro in questione è

divertendosi !
stato pubblicato a opera di Spada in una riduzione per canto e pianoforte, e in partitura e parti, per la Boccaccini & Spada Editori S.r.l.

11750 FRANCO FUSI 11751 FRANCO FUSI

Imparare a leggere la musica Il giovane fagottista
suonando il fagotto

11715 B. CARNEFRESCA
* 11661 VINCENZO BELLINI
Ventidue composizioni vocali
ANTONIO SACCHINI
Sei quartetti per archi op. 2 detto «Lupacchino dal Vasto»
da camera Revisione di G. Carli Ballola Le messe - Parte prima
Revisione di F. Cesari Opera Omnia - Vol. I
ERRATA CORRIGE
*

11763 ANTOLOGIA DELLE INTAVOLATURE 11689 J. S. BACH

DI OTTAVIANO PETRUCCI Ciaccona (dalla Partita II in re minore
Musiche di Joan Ambrosio Dalza e per violino solo BWV 1004)
Francesco Spinacino Trascrizione per chitarra di F. Zigante
revisione e trascrizione di P. Cherici

Recenti
Recenti pubblicazioni
pubblicazioni
11209 I. FEDELE: Donacis Ambra 11688 L. DE PABLO, Retratos y Transcripciones
per flauto e live electronics Versione per fisarmonica di Claudio Iacomucci

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Prime
Prime esecuz
esecuzioni
Prime esecuzioni assolute a
Prime esecuzioni assolute
28 SETTEMBRE
VENEZIA
Aldo Clementi
TRIO
per violino, violoncello e pianoforte
Trio Italiano
12 NOVEMBRE
AUCKLAND
(Nuova Zelanda)
INTERLUNIUM
per ensemble
Ensemble 175 East
Alessandro Solbiati

30 SETTEMBRE K.TRILOGIA DELLA SOLITUDINE 22 NOVEMBRE MESSAGES

VENEZIA Compagnia Teatrale Koreja, PARIGI per voci e strumenti
Luca Mosca Laboratorio Novamusica Ivan Fedele Ensemble Musicatreize
direttore Giovanni Mancuso direttore Roland Hayrabedian

24 NOVEMBRE CORDA D’ARIA

1 OTTOBRE LA RADICE DI CRISTALLO
PARMA per flauto e orchestra
VENEZIA per ensemble
Ivan Fedele fl. Barbara Hank, Orch. Sinf. “A.Toscanini”
Luca Antignani Divertimento Ensemble
direttore Giorgio Bernasconi
direttore Sandro Gorli

28 NOVEMBRE DISCANTO
1 OTTOBRE REFLEJO ESPIRAL ROMA per voce e elettronica
VENEZIA per flauto e percussione Giovanni Verrando mezzosoprano Sonia Turchetta
Javier Torres Solisti del Divertimento Ensemble
Maldonado
28 NOVEMBRE ODYSSÉE
1 OTTOBRE Novità ROMA per voce e elettronica
ROMA (commissione Nuova Consonanza) Jacopo Baboni basso Nicholas Isherwood
Aldo Clementi soprano Anna Clementi Schilingi

16 OTTOBRE 29 NOVEMBRE NELLO SPAZIO DI CARLO SCARPA

TRIO
MADRID VERONA Spettacolo di musica, teatro, danza
per violino, violoncello e pianoforte
Jesús Rueda Andrea Mannucci Compagnia Teatroarte di Marcella
Trio Arbós
Galbusera
23 OTTOBRE AQUARIUS-MEMORIAL UNE COULEUR
29 NOVEMBRE
LOVANIO (prima esecuzione integrale del ciclo) (versione per clarinetto e orchestra)
MADRID
(Belgio) Beethoven Académie, pf. Frederic Orquesta National de España
Luis de Pablo cl. A. Carbonare, dir. Arturo Tamayo
Henri Pousseur Rzewski, direttore Pierre Bartholomée
27 OTTOBRE ADAGIO 9 DICEMBRE Novità (composizione dedicata a Luis
GRANADA per orchestra MADRID de Pablo)
David del Puerto Orquesta Ciudad de Granada Jesús Rueda Sax Ensemble, direttore José de Eusebio
direttore Tapio Tuomela
14 DICEMBRE FLASH (seconda versione)
OTTOBRE SEI FUGHETTE APOCRIFE ROMA per doppio coro e quartetto d’archi
MARSIGLIA per oboe, corno inglese, fagotto e Ennio Morricone Ensemble Camerata Nova, Quartetto
Jacopo Baboni soprano Bernini, direttore Luigi Taglioni
Schilingi Ensemble Besozzi
14 DICEMBRE SYNTAX ERROR!
NOVEMBRE LUNA NUEVA BELFORT (Francia) per ensemble, elettronica e voce di
OPORTO per un percussionista Jacopo Baboni basso solista
(Portogallo) perc. Miguel Bernat Schilingi
Jesús Rueda
FEBBRAIO VOICES BEYOND THE EDGE
BERLINO (versione da concerto)
10 NOVEMBRE IPNOS - OVERCLOCKD REMIX Nicola Sani per voce di basso solista e voci elaborate
NIZZA (Francia) per ensemble e elettronica su nastro magnetico
Riccardo Nova Icarus Ensemble basso Nicholas Isherwood

Recentiacquisizioni
Recenti acquisizioni
11719 A. CLEMENTI,Tre Ricercari 11749 L. MOSCA, Undici Studi 11760 J. RUEDA, Suspiria
per tre esecutori per chitarra per flauto
11746 H. POUSSEUR, Ombres Enlacées 11758 J. RUEDA, Mephisto
per organo manualiter per pianoforte
11747 A. CLEMENTI,Trio 11759 J. RUEDA, Perpetuo mobile Il calendario completo delle esecuzioni,
per violino, violoncello e pianoforte per clarinetto basso e vibrafono costantemente aggiornato, può essere
consultato all’indirizzo internet:

ESZ
www.esz.it

news EDIZIONI SUVINI ZERBONI

Editore: Edizioni Suvini Zerboni S.p.A. Galleria del Corso, 4 - 20122 Milano
Tel. 02 - 770701 - E-mail: suvini.zerboni@sugarmusic.com - www.esz.it
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Coordinamento di redazione: Gabriele Bonomo - Paola Mazzini
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