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Scheda
Sistema di alimentazione
TT, TN.
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conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su
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Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati
con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico
declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
CANTIERE EDILE O STRADALE
Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Norme di riferimento
Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”
Norma CEI 11-1 "Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata"
Guida CEI 64-17 “Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri”
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CANTIERE EDILE O STRADALE
Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Legislazione
D.lgs 81/08 e s.m.i. “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Direttive applicabili
92/57/CE “Direttiva cantieri”
Installazione
Impresa abilitata alla realizzazione degli impianti di cui all’art. 1 comma 2 del D.M. 37/08 se
regolarmente iscritta nel registro delle imprese (D.P.R. 7 dicembre 1995, n. 581 e successive
modificazioni) o nell'Albo provinciale delle imprese artigiane (Legge 8 agosto 1985, n. 443) e
se l'imprenditore individuale o il legale rappresentante ovvero il responsabile tecnico da essi
preposto con atto formale, è in possesso dei requisiti professionali richiesti (articolo 4 del
D.M. 37/08).
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Inoltre, i cantieri navali con oltre cinque addetti, essendo inseriti come attività soggetta nel
D.P.R. 151/11, devono essere classificati come luoghi a maggior rischio in caso di incendio.
Necessità di progetto
L’art. 10 del DM 37/08 esclude esplicitamente l’obbligo di progetto per i cantieri alimentati
tramite fornitura provvisoria dell’energia elettrica. Si ritiene tuttavia opportuno prevedere il
progetto degli impianti elettrici almeno per i cantieri di notevoli dimensioni.
Dichiarazione di conformità
Si, ai sensi del D.M. 37/08.
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Norme di installazione
Involucri o barriere con grado di protezione minimo IPXXB. Per le superfici orizzontali
superiori a portata di mano, il grado di protezione non deve essere inferiore a IPXXD.
L'apertura degli involucri a protezione delle parti attive deve avvenire solo con chiave o
attrezzo;
Protezione addizionale mediante interruttori differenziali con Idn non superiore a 30 mA.
dove:
RE è la resistenza di terra;
Idn è la corrente differenziale nominale di funzionamento del dispositivo di
protezione automatico a corrente differenziale.
UL è il valore della tensione di contatto limite convenzionale pari a 25 V nei soli
luoghi ove è previsto abitualmente da parte degli addetti il contatto prolungato
con i liquidi della lavorazione. Nei restanti luoghi il valore limite è di 50 V.
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
dove:
Zs è l’impedenza dell'anello di guasto che comprende la sorgente, il conduttore
attivo fino al punto di guasto ed il conduttore di protezione tra il punto di
guasto e la sorgente;
Ia è la corrente che provoca l’interruzione automatica del dispositivo di
protezione entro un tempo definito in funzione della tensione nominale Uo per i
circuiti terminali (tempo di intervento non superiore a 0,2 s per ambienti
particolari o 0,4 s per ambienti ordinari in caso di tensione verso terra pari a
230 V) e 5 s per i circuiti di distribuzione; nel caso di utilizzo di un interruttore
differenziale, Ia è la corrente differenziale nominale di intervento;
Uo è il valore efficace della tensione nominale tra fase e terra.
Se classificato come luogo a maggior rischio in caso d’incendio, occorre fare riferimento
anche alla norma CEI 64-8, sez. 751.
In particolare, i circuiti nei sistemi TT e TN devono essere protetti con dispositivo a corrente
differenziale avente corrente nominale d’intervento non superiore a 300 mA anche ad
intervento ritardato; quando non sia possibile, per esempio per necessità di continuità di
servizio, proteggere i circuiti di distribuzione con dispositivo a corrente differenziale avente
corrente differenziale non superiore a 300 mA, anche ad intervento ritardato, si può ricorrere,
in alternativa, all’uso di un dispositivo differenziale con corrente differenziale non superiore a
1 A ad intervento ritardato.
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A cura di Luca Lussorio
Sono escluse da tale prescrizione le condutture facenti parte dei circuiti di sicurezza e quelle
racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X.
Occorre che il grado di protezione IP sia conforme a quanto normativamente prescritto per
l’ambiente di installazione. Si riporta nel seguito un elenco riepilogativo dei gradi di
protezione minimi previsti per i cantieri:
La scelta del tipo di posa è imposta da diversi fattori come ad esempio il costo e la facilità di
recupero o di spostamento nel corso dei lavori di cantiere. Il tipo di posa scelto non deve
essere di intralcio alle persone o ai mezzi di trasporto, i cavi devono essere opportunamente
protetti contro i danneggiamenti e devono essere facilmente individuabili, rimovibili ed
eventualmente riutilizzabili per altro cantiere quando il cantiere sarà smantellato. Le tipologia
di posa più più utilizzata, per la sua economicità e versatilità nell’impiego in cantiere, è quella
aerea senza fune portante. In questa tipologia di posa è vietato sostenere i cavi tramite
legature in filo di ferro per evitare danneggiamenti della guaina. Devono invece essere
sostenuti mediante selle, in legno o di altro materiale, prive di spigoli o di altri elementi
taglienti e aventi un raggio di curvatura adeguato ad evitare lo schiacciamento del cavo sulla
sella a causa del proprio peso.
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Se nella struttura sono presenti ambienti classificabili come luogo a maggior rischio in caso
d'incendio, la tipologia dei cavi e la loro modalità di posa al loro interno devono rispondere
alle disposizioni dettate dalla norma CEI 64-8/7, sez. 751.
Nota: è bene rimarcare che le pose interrate sono raramente utilizzate dato l'elevato
costo, ma possono risultare interessanti per dorsali di cantieri di lunga durata in
quanto garantiscono l'assenza di interferenze con le attività del cantiere stesso. Al
contrario le pose aeree sono le più utilizzate per l'economicità di posa e la facilità di
recupero, ma spesso risultano critiche per cantieri di lunghissima durata e zone
particolarmente ventose.
se il luogo è classificato come luogo a maggior rischio in caso d’incendio, si deve far
riferimento alla sezione 751 della norma CEI 64-8;
per uso mobile, utilizzare cavi di tipo flessibile protetti con guaina pesante tipo
H07RN-F.
E’ bene inoltre porre molta attenzione alla temperatura di posa dei cavi elettrici. In via
generale sconsigliata la posa di cavi isolati e rivestiti in PVC a temperature inferiori a 5°C (ad
esempio cavo N1VV-K), mentre i cavi con isolante in gomma e guaina in PVC possono
essere posati anche a 0°C (ad esempio cavo FG7OR 0,6/1kV), infine cavi con guaina e
isolante in gomma (ad esempio H07RN-F) possono essere maneggiati anche a -25°C.
Deve essere previsto, all’origine di ogni impianto, un quadro che comprenda i dispositivi di
sezionamento, di comando e di protezione principali.
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I quadri elettrici installati in locali considerati locali di servizio del cantiere non sono
considerati quadri per cantiere ma sono soggetti alla Norma CEI EN 61439-1, CEI EN
60439-3 o CEI 23-51 con le prescrizioni dell'articolo 704.5 della Norma CEI 64-8 relative ai
dispositivi di sezionamento e comando.
Negli ambienti ove si svolgono le attività di cantiere vere e proprie, i livelli medi raccomandati
sono quelli indicati dalla norma UNI 12464-2.
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Gli impianti di illuminazione trasportabili sono in genere costituiti da proiettori con lampade
alogene installati su adatti sostegni. Funzionano in posizione fissa ma possono essere
trasportati dopo aver tolto l’alimentazione. Le lampade, essendo a portata di mano, devono
essere protette mediante vetri. Il tipo di lavorazioni con spruzzi d’acqua tipico di questi
ambienti di lavoro consiglia un grado di protezione minimo IP44 e, ove possibile, l’impiego di
apparecchi di classe II. I cavi di alimentazione devono essere adatti alla posa mobile come
ad esempio il tipo H07RN-F.
Per gli ambienti ordinari (uffici, servizi igienici, ecc.) si applicano le regole generali.
Illuminazione di sicurezza
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Prescrizioni particolari
L'art. 29 del DLgs 81/08 fa carico al datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la sicurezza e
la salute dei lavoratori, compreso ovviamente il rischio dovuto al fulmine. Tale obbligo
prescinde dalle dimensioni e dalla natura, metallica o non metallica, della struttura. Se il
rischio dovuto al fulmine è inaccettabile, secondo le norme tecniche (CEI 81-10/2 - EN
62305/2), il datore di lavoro deve provvedere ai sensi dell'art. 84 del DLgs 81/08, come
modificato dal DLgs 106/09, affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature
siano protetti dagli effetti dei fulmini, secondo le norme tecniche.
Comando di emergenza
Per luoghi conduttori ristretti si intendono quegli ambienti limitati essenzialmente da superfici
metalliche o comunque conduttrici nel quale è probabile che una persona possa venire in
contatto con tali superfici attraverso un ampia parte del suo corpo. Gli utensili portatili, gli
apparecchi di misura trasportabili o mobili impiegati in questi luoghi possono essere
alimentati a bassissima tensione di sicurezza (SELV) ad una tensione non superiore a 50 V
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
(le lampade portatili possono essere alimentate solo a bassissima tensione di sicurezza
normalmente 24 V) o tramite separazione elettrica con un trasformatore di isolamento
230V/230V, rispondente alla Norma CEI 96-1 (in questo caso gli utensili, dovranno essere
del tipo a doppio isolamento e il trasformatore di sicurezza dovrà essere privo della messa a
terra sul secondario), con l'avvertenza di tenere le sorgenti di energia all'esterno del luogo
conduttore ristretto.
Prese a spina
Le prese e le spine nei cantieri dovranno avere grado di protezione minimo IP44; è richiesto
il grado IP67 se utilizzate all'aperto a contatto col suolo.
Le prese a spina per uso domestico sono ammesse solo se protette da urti, dalle proiezioni
d’acqua e dalle polveri.
Tutte le prese a spina devono essere protette contro le sovracorrenti mediante interruttori
automatici o fusibili con corrente nominale non superiore alla corrente nominale delle prese
stesse.
Le prese a spina fino a 32A devono essere protette da un dispositivo differenziale, con
corrente nominale non superiore a 30 mA.
Avvolgicavo
Gli avvolgicavo devono essere di tipo industriale realizzati in conformità alle prescrizioni della
norma EN 61316. La norma EN 61316 impone le seguenti caratteristiche minime per un
avvolgicavo:
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Ultimo aggiornamento: 15/12/2012
A cura di Luca Lussorio
Ogni presa dell’avvolgicavo, in analogia a quanto indicato in precedenza per le altre tipologie
di presa, deve essere protetta da un interruttore differenziale ad alta sensibilità avente Idn non
superiore a 30mA.
Prolunghe
Le prolunghe devono essere realizzate con cavo tipo H07RN-F o H07BQ-F, le spine e le
prese che ad esse fanno capo devono essere di tipo industriale. Dato l'uso mobile, e quindi
la probabilità di essere esposte a getti d'acqua o posate accidentalmente entro pozzanghere,
è consigliato il grado di protezione IP67. E’ vietato utilizzare prolunghe con spine e prese di
tipo domestico.
Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettrici con
parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non
sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1
dell'allegato IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a
proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi (art. 83 del decreto legislativo 9 aprile 2008 n.
81).
Un (kV) D (m)
<= 1 3
1 < Un <= 30 3,5
30 < Un <= 132 5
>132 7
Tabella 1 allegato IX Dlgs 81/08
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A cura di Luca Lussorio
Verifiche
Come facilmente intuibile, l'impianto elettrico di cantiere ha una durata breve, correlata alla
tipologia di intervento edile da eseguire. Ciò nonostante è importante che sia gestito
correttamente in tutte le sue fasi, comprese:
- verifiche iniziali;
- verifiche periodiche;
- verifica per riutilizzo.
Le verifiche sugli impianti elettrici, in accordo alle prescrizioni della norma CEI 64-8/6,
devono essere effettuate da persone esperte e competenti in lavori di verifica. Le verifiche
periodiche sono obbligatorie ai sensi del D.lgs 81/08, art. 86, oltre che al D.P.R. 462/01.
I risultati delle verifiche devono essere registrati su appositi moduli facenti parte della
documentazione necessaria per le operazioni di manutenzione.
Iniziali
Esame a vista;
Verifica della protezione per separazione nel caso di circuiti SELV o PELV e nel caso
di separazione elettrica;
Prove di polarità;
Prove di funzionamento;
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A cura di Luca Lussorio
Periodiche
- il rispetto delle prescrizioni di sicurezza per gli eventuali ambienti particolari, per
esempio per le attività in luoghi conduttori ristretti;
- lo stato delle guaine dei cavi, con particolare riguardo a quelle dei cordoni
prolungatori;
Inoltre, in presenza di lavoratori dipendenti o ad essi equiparati, ai sensi del D.P.R. del
462/01, l’impianto di terra per la protezione contro i contatti indiretti e l’eventuale impianto di
terra contro le scariche atmosferiche, devono essere sottoposti a verifica periodica ogni 2
anni, a decorrere dalla data di denuncia degli stessi ai rispettivi enti incaricati. Tale verifica
deve essere effettuata dall’ ASL/ARPA o da appositi organismi abilitati.
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Per i cavi, siano essi destinati a posa fissa o mobile, è opportuno verificare l’assenza di
abrasioni o deformazioni che evidenzino la presenza di rotture interne del conduttore o
dell'isolante. Per i cordoni prolungatori si deve controllare, oltre allo stato del cavo,
l'efficienza dei pressacavi e lo stato di conservazione delle spine e delle prese.
Per i quadri elettrici si devono verificare lo stato di conservazione delle custodie, la pulizia al
loro interno da polvere, il serraggio dei vari morsetti, lo stato degli organi di comando e di
protezione, la presenza dei dati di targa.
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