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Nella materia, tra gli atomi si instaurano delle forze attrattive che portano gli atomi a
mantenersi vicini tra loro ad una distanza tale da rendere massima l’attrazione tra le
cariche opposte e minima quella tra cariche uguali e questo è ciò che definiamo un legame
chimico. Un legame chimico è forte in base a quanta energia è necessaria per scioglierlo.
Tra questi si distinguono legami forti (covalenti, ionici e metallici) e legami deboli
(intermolecolari, intramolecolari e molecola-ione).
Adesso, se prendiamo due atomi di idrogeno lontani tra loro, quando si avvicineranno,
questi sentiranno un’attrazione tra loro e la distanza tra loro sarà ridotta in modo da
stabilizzare i due atomi e alla distanza adeguata per aumentare le forze attrattive e
diminuire quelle repulsive.
In questa situazione troviamo una sola nube elettronica che avvolge entrambi gli atomi
che condividono una coppia di elettroni formando un legame covalente e da questi atomi
legati dal legame covalente si forma la molecola. In più dobbiamo ricordare che la
differenza di elettronegatività non deve superare il valore di 1,8.
IL LEGAME SIGMA.
Come abbiamo già detto, due atomi sentono della loro attrazione si avvicinano, le nubi
elettroniche si fondono e si forma un legame covalente.
In questo caso la forma della nube elettronica è un lobo allungato sull’asse che unisce i due
nuclei e questo è detto legame sigma.
La formula di struttura ci permette di capire la forma della molecola. Ad esempio quella
dell’idrogeno è H – H nella quale il trattino rappresenta la coppia di elettroni utilizzata nel
legame. In ogni caso, il trattino può essere anche rappresentato con due puntini proprio
per ricordare che si tratta di una coppia di elettroni.
Un altro esempio può essere l’acido fluoridrico e la nube ha una forma lobata con due lobi,
quindi è un legame sigma. Ma in questo caso la formula di struttura ci fa vedere sia gli
elettroni condivisi sia gli elettroni non di legame e vengono rappresentati con H – F con tre
trattini attorno alla F.
IL LEGAME PI GRECO.
Nel legame doppio troviamo due legami: sigma e pi greco ovvero che si origina dalla
combinazione laterale di orbitali paralleli.
Il legame pi greco è più debole rispetto a quello sigma, infatti, quando andremo a scindere
un legame doppio il primo a rompersi sarà quello pi greco.
Nella formula di struttura il legame doppio si rappresenta con due trattini tra gli atomi,
quindi nel caso dell’ossigeno sarà due O con due trattini in mezzo per simboleggiare il
legame doppio.
Il legame triplo invece comprende un legame di tipo sigma e uno di tipo pi greco.
LA REGOLA DELL’OTTETTO.
Nelle formule di struttura viste precedentemente possiamo notare che ci sono sempre 8
coppie di elettroni.
Questa viene detta regola dell’ottetto e avviene solo nel N, O e F e quando questi si
combinano con altri atomi raggiungono il massimo della stabilità simile a quella del gas
nobile più vicino.
Questa regola non è rispettata da:
Alcuni elementi del terzo periodo;
Elementi di periodi superiori al terzo;
Elementi poveri di elettroni;
Elementi con un numero dispari di elettroni (radicali).
IL LEGAME COVALENTE.
Il legame covalente può essere polare o apolare.
Quando il legame è apolare, allora tra i due atomi non c’è differenza di elettronegatività,
visto che solitamente gli atomi sono simili tra loro e in questo caso la nube è simmetrica.
Quando è polare, vengono uniti atomi diversi quindi la differenza di elettronegatività è
maggiore e la nube è asimmetrica.
Visto che la polarità è maggiore in base alla differenza di elettronegatività, se questo valore
supera il valore di 1,8 allora li consideriamo ioni e gli elettroni si spostano verso l’atomo più
elettronegativo, ovvero l’anione, e quello privo di elettroni è un catione.
LEGAMI DELOCALIZZATI.
Se consideriamo l’anidride solforica ovvero SO3, notiamo la presenza di un legame pi greco
e visto che abbiamo tre atomi di ossigeno, noi possiamo collocarlo dove preferiamo perciò
questo legame è detto legame pi greco delocalizzato.
Se noi vogliamo rappresentare tutti i casi della localizzazione del legame, utilizzeremo le
formule limite. La molecola che ha una struttura intermedia tra diverse formule limite è
detta ibrido di risonanza rappresentato con dei trattini che indicano la presenza del
legame che può stare su tutti e tre gli atomi. (Inserire esempio pg 209)
IL LEGAME DATIVO.
Un legame covalente può anche essere detto dativo, ovvero quando uno dei due atomi
mette a disposizione i suoi elettroni per entrambi nel legame mentre l’altro no. Un legame
dativo si forma quando una base reagisce con un acido oppure quando gli ioni metallici,
invece, si legano a delle piccole molecole che formano gli ioni complessi. (Inserire esempio
pg 209).
LEGAMI A IDROGENO.
Si instaura tra molecole polari nella quale un atomo di H è unito ad uno degli elementi più
elettronegativi come O, N, F.
L’H ha una bassa elettronegatività perciò quando è a contatto con uno di questi elementi,
O, sarà attratto da esso, quindi il legame sarà molto forte.
A differenza delle forze di van der waals è direzionale, ovvero obbliga le molecole a
disporsi in un modo preciso massimizzando la forza del legame.
Ad esempio l’H2O che ha due legami O – H, questo spiega varie sue caratteristiche:
Perché l’acqua a temperatura ambiente è liquida. Perché il legame a idrogeno
aggrega le molecole d’acqua in grappoli per evitare per evitare che evapori o che
vada in ebollizione.
Perché è un ottimo solvente.
Anche perché a differenza di altre sostanze il ghiaccio galleggia sul suo liquido
perché l’acqua liquida ha densità maggiore rispetto al suo solido.
I METALLI.
Sono gli elementi più numerosi della tavola periodica e allo stato elementare hanno le
stesse caratteristiche:
Sono solidi cristallini a temperatura ambiente.
Hanno elevata densità e durezza.
Sono duttili (fili sottili) e malleabili (lamine).
Sono conduttori di elettricità e calore.
Hanno lucentezza metallica.
IL LEGAME METALLICO.
Il legame che unisce i metalli ha delle caratteristiche che spiegano perché hanno
determinate caratteristiche:
Devono essere forti o non sarebbero solidi a temperatura ambiente.
Le distanze del legame devono essere minime per spiegare densità e durezza.
Deve resistere quando viene colpito spiegando duttilità e malleabilità.
Gli elettroni devono fluire liberamente quando c’è tensione elettrica per la
conducibilità elettrica.
La libertà di movimento degli elettroni spiega la conducibilità termica.
Il legame metallico è un legame forte dovuto agli ioni metallici positivi e gli elettroni che li
circondano. Un solido cristallino metallico è costituito da ioni positivi ordinati in un
reticolo compatto.
Questi ioni si trovano nella stessa nube elettronica e questo spiega le proprietà dei metalli:
Il legame è forte ci sono molti elettroni.
Le distanza di legame sono minime perché il reticolo è compatto e non si deforma
quando il legame si scinde perché si trovano nella stessa nube elettronica.
Gli elettroni fluiscono liberamente senza incontrare zone proibite e spiega la
conducibilità elettrica e termica dei metalli.