W.A. Bouguereau
Le Printemps
2
FARMACIA PALLESCHI
OMEOPATIA • FITOTERAPIA • DIETETICI • DERMOCOSMESI
13
Cultura Musicale
Le sacre du Printemps
42-43
Nino Manfredi
Cento anni ma è con Noi
60-61
4
5
6
Rerum vulgarium fragmenta
F
Editoriale
rancesco Petrarca racconta la storia Dalla finestra del Campanile
dell’amore per Laura e la decisione, di Nicandro D’Angelo
dopo la sua scomparsa, di abbando-
nare le illusioni mondane per cercare
in Dio la fine delle angosce terrene e
trovare la salvezza.
7
Intervista a Paolo Vigo,
prof. Emerito di Fisica Tecnica,
già Rettore dell’Università di Cassino
di Nicandro D’Angelo
8
La liquefazione del Gas Naturale infatti avviene a pressio- “Mi risulta che in Italia è un fiorire di iniziative in tal senso e
ne ambiente raffreddando il Gas fina a meno 166°C (una che credo siano più di 10 anni che nella vicina Maenza c’è
tecnologia semplice proprio perché a pressione ambien- un impianto a Biogas per la produzione di energia elettri-
te). ca da deiezioni bufaline che funziona perfettamente”.
E la diffusione potrebbe essere favorita dagli Enti territo-
riali utilizzando ad esempio per i trasporti pubblici dei Bus Allora Ingegner Vigo, l’impianto di un Biodigestore
alimentati a LNG. a Frosinone può essere una occasione valida per la
Ecco la quadratura del cerchio non solo riduco drastica- realizzazione del compost attraverso anche di una
mente l’inquinamento ma miglioro sia in efficienza ener- frazione organica derivante da raccolta differenzia-
getica con un miglior rendimento di combustione che in ta con l’aggiunta di verde strutturante?
efficacia territoriale (una produzione limitatissima e diffusa
territorialmente è migliore di un impianto concentrato (di- “Assolutamente si ed il verde strutturante potrebbe esse-
luizione), il tutto con una materia prima gratuita o quasi e re il no food prodotto nella valle del Sacco dagli abitanti
con produzione di energia rinnovabile”. che tanto hanno subito anche economicamente e che
potrebbero riprendere la coltivazione delle loro terre!”
Molti sostengono (Legambiente) che il Biodigestore
ha efficienza, qualità e innovazione. Lei cosa pensa Molti impianti son stati realizzati in Italia e sono dei
in merito? gioielli della tecnologia. Essi non sono solo all’a-
vanguardia, ma sono stati in grado di assicurare
“Mi pare di essermi sbilanciato molto ma mi creda è diffi- pieno rispetto per l’ambiente, le comunità locali
cile combattere con il NINBY(Non nel mio giardino) e i lavoratori che sono stati impegnati. L’impianto
Un atteggiamento diffuso una chiusura al nuovo con una integrato di digestione anaerobica ed aerobica si
continua caccia agli untori che caratterizza in particolare integrerà nel migliore dei modi con il territorio in
l’Italia mentre nelle grandi capitali europee le centrali di cui sarà realizzato, valorizzando l’area e fornendo –
teleriscaldamento (la maggior parte delle quali alimenta- grazie alla lavorazione del verde ed alla produzione
te da rifiuti) sono nel centro cittadino con un disply che di compost – un valido supporto ai produttori vitivi-
mostra a tutti i cittadini i valori misurati delle emissioni in nicoli della zona.
atmosfera valori certificati (la certezza che deriva da una
misura, rispetto alla paura generata dall’ignoto”).
9
D
Intervista al Col. t. ISSMI, i recente Gianpiero Cioffredi - Presidente
dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legali-
dr. Alessandro Gallozzi, tà della Regione Lazio ha commentato i dati
relativi alle segnalazioni di operazioni sospet-
Comandante Provinciale te elaborati dall’Ufficio Unità Finanziaria della
Banca d’Italia dai quali è emerso, tra l’altro, che nel 2020,
della Guardia di Finanza nella Provincia di Frosinone, il loro trend è aumentato da
519 a 544 rispetto al precedente anno. Ci può illustrare se
di Frosinone la Guardia di Finanza di Frosinone è stata incaricata di svol-
gere gli approfondimenti necessari su queste segnalazioni?
di Nicandro D’Angelo
Già nel corso del 2020, tutti i dipendenti Reparti del Co-
mando Provinciale di Frosinone hanno profuso un impegno
incisivo nello sviluppo delle segnalazioni per operazioni so-
spette, tenendo in debito conto il fondamentale supporto
che queste possono fornire, in chiave trasversale, nel con-
trasto a tutti i fenomeni illeciti che rientrano nell’orbita della
missione istituzionale del Corpo.
Al riguardo, si evidenzia che quest’anno, caratterizzato dalla
perdurante emergenza pandemica, in considerazione del si-
gnificativo numero delle segnalazioni di operazioni sospette
trasmesse dai soggetti obbligati, vi è stato un considere-
vole incremento del carico operativo assegnato, pari a cir-
ca il 70%. Tale incremento ha lo scopo di migliorare sotto il
profilo qualitativo l’attività operativa dei dipendenti Reparti,
in quanto la valorizzazione delle segnalazioni per operazioni
sospette come fonte informativa privilegiata in tutti i compar-
ti operativi permette di acquisire una completa cognizione
delle potenziali fenomenologie illecite.
10
seguenti approfondimenti operativi, differenziati a seconda mazioni fanno emergere un profilo economico del soggetto
della classificazione. Le stesse segnalazioni vengo successi- incompatibile ed incongruo rispetto alla posizione reddituale
vamente inviate ai Reparti del Corpo di volta in volta delegati, dichiarata al fisco. In tale contesto, assumono centralità le
in relazione alla loro competenza territoriale e/o specialistica, informazioni sugli assetti proprietari e sulle operazioni azien-
come nel caso dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria”. dali e societarie, gli anomali trasferimenti di partecipazioni, le
garanzie rilasciate o ricevute, lo smobilizzo di beni aziendali
Quali approfondimenti effettuate? a condizioni non di mercato, indagando sull’origine dei fondi
“Ricevuta la delega, il Reparto operante sviluppa la propria e sulle effettive finalità economico-finanziarie sottostanti alle
attività di approfondimento investigativo in funzione della varie transazioni. Preme, infine, evidenziare, anche le segna-
classificazione a monte operata dal Nucleo Speciale Polizia lazioni per operazioni sospette, relative alle cessioni di crediti
Valutaria, secondo ragionevoli criteri di flessibilità ed adatta- fiscali fittizi, anche attraverso compravendite o conferimenti
bilità del contenuto della segnalazione rispetto al contesto di aziende o dei relativi rami, recentemente incluse nel no-
operativo di riferimento. I conseguenti accertamenti sono vero degli schemi rappresentativi di comportamenti anomali
sviluppati sempre avendo cura di tutelare la massima riser- elaborati dall’Unità di Informazione Finanziaria”.
vatezza dell’identità dei segnalanti, salvo eventuale emis-
sione di apposito decreto dell’Organo giudiziario finalizzato Le banche della Provincia sono attente sulle operazio-
all’acquisizione della se- ni bancarie?
gnalazione. In particola- “Si, sono sensibili. Infatti,
re, a fattor comune, viene proprio in occasione di un
preliminarmente esamina- Comitato Ordine e Sicu-
to il fascicolo telematico rezza Pubblica organizzato
inviato dal Nucleo Speciale nel mese di giugno 2019
di Polizia Valutaria, proce- dal Prefetto Ignazio Portel-
dendo ad ulteriori verifiche li, alla presenza dei Direttori
mediante l’esame degli atti delle 4 Banche aventi sede
e delle informazioni in pos- nella Provincia, dei Procu-
sesso, la consultazione di ratori della Repubblica di
banche dati in uso al Cor- Frosinone e Cassino e dei
po, oltre che di fonti aperte rappresentati Provinciali
reperite sul web. Qualora delle FF.PP., dopo essere
necessario vengo effettua- stata illustrata la situazione
ti ulteriori attività previste economico-finanziaria in
dalla normativa valutaria, ambito provinciale eviden-
quali l’esecuzione di ac- ziando il rischio dell’acuirsi
certamenti bancari, l’ac- dell’usura in piena Pande-
quisizione di documenti mia, è stata ribadita la ne-
e/o di informazioni anche cessità di porre maggiore
mediante l’escussione di attenzione alle operazioni
persone emerse nel con- bancarie che possono ce-
testo di riferimento. Si lare anomalie di infiltrazio-
procede, inoltre, anche ne della criminalità all’inter-
a verificare se i soggetti no delle aziende in crisi”.
segnalati siano coinvolti
nell’ambito di procedimen- Che tipo di irregolarità
ti penali pendenti, avendo emergono dall’esame
cura di informare in caso delle segnalazioni di
positivo l’A.G. procedente. operazioni sospette?
Di contro, qualora non sia “Lo sviluppo delle ope-
rilevata la presenza di fascicoli processuali e si rilevano con- razioni finanziarie sospette spesso fa emergere attività di
testi suscettibili di una comunicazione di notizia di reato, vie- riciclaggio commesse da organizzazioni criminali, di corru-
ne tempestivamente informata la competente Procura della zione e di evasione fiscale, fenomeni questi molto spesso
Repubblica. L’obiettivo di fondo è seguire le tracce finanzia- connessi fra loro. In tale contesto, assume rilievo l’eccessivo
rie dei reati che generano disponibilità economiche per poi utilizzo del denaro contante, anche in forma frazionata per
promuovere le conseguenti iniziative volte al sequestro dei evitare il superamento delle soglie legali, proveniente dalle
patrimoni accumulati illegalmente”. più svariate attività illecite che necessita di essere reimmes-
so nel circuito “legale” attraverso l’impiego in finanziamenti
Che tipo di segnalazioni vi giungono? per l’acquisizione di strutture produttive in stato di difficoltà
“Come detto in precedenza, ai Reparti operativi, in relazione finanziaria, ovvero attraverso altre articolate operazioni finan-
alla loro competenza, il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria ziarie. Da qualche anno, nel settore delle scommesse e dei
invia tutte le segnalazioni per operazioni sospette a sua volta giochi da divertimento e intrattenimento, si riscontra il co-
ricevute dall’U.I.F. che riguardano non solo fenomeni di rici- stante amento delle infrazioni alla normativa antiriciclaggio,
claggio o di finanziamento del terrorismo, ma anche gli illeciti con particolare riferimento agli obblighi di identificazione,
di natura economica e finanziaria, ivi compresi quelli tributari, adeguata verifica, conservazione e trasmissione dei dati, a
che vengono particolarmente valorizzati allorquando le infor- carico dei gestori delle sale”.
11
12
Covid-19: tra perplessità e paure
di Barbara Turriziani
Q
uasi 1 italiano su 2 dichiara di non essere propen- spiegare l’orientamento verso il nuovo vaccino contro Covid-19. Chi
so a vaccinarsi, ma la profilassi vaccinale è l’unica è più focalizzato su se stesso e sulla propria affermazione risulta più
possibilità di riuscire ad uscire dalla pandemia di Co- esitante. Al contrario, la propensione a vaccinarsi è accentuata tra
vid-19. “Viviamo una situazione di apparente contro- gli altruisti, che mettono il bene comune al primo posto nella loro
senso. Da una parte siamo ormai sempre più intol- scala di valori. Ma questi aspetti non spiegano fino in fondo un dato
leranti alle misure restrittive imposte per mantenere sotto controllo di esitanza vaccinale così elevato”. Alla base vi è anche una genera-
i numeri della pandemia e non vediamo l’ora di poter liberarcene. le sfiducia nei confronti della scienza: tanto maggiore quanto più si è
Dall’altra, però, una parte consistente degli italiani è scettica al co- scettici di fronte alla possibilità di sottoporsi alla vaccinazione. Tra le
spetto di quella che, seppur non nell’immediato, sembra essere la domande più frequenti a cui ha dato una risposta l’Istituto Superiore
possibilità più concreta per riappropriarci della nostra vita. Ovvero: di Sanità ci sono anche quelle su cosa sarà possibile fare una volta
la vaccinazione, che nel nostro Paese si è avviata già dalla seconda vaccinati. Viene ricordato che i vaccini non hanno un’efficacia del
metà di gennaio”, così la professoressa Guendalina Graffigna, ordi- 100% e che non è ancora certo se blocchino, oltre che la malat-
naria di psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica tia, anche la possibilità di trasmettere il virus. Per questo, almeno
del Sacro Cuore di Cremona, ci spiega la situazione. Infatti, soltanto inizialmente, sarà ancora fondamentale mantenere misure come la
il 57 per cento della popolazione italiana è intenzionato a farsi vacci- mascherina e il distanziamento. Dopo la burrasca della sospensione
nare contro il Covid-19. Un dato che risulta però troppo basso, poi- delle somministrazioni del vaccino Astrazeneca e il successivo via
ché i medici chiariscono che è indispensabile raggiungere almeno il libera dell’Ema, alla ripresa dello stesso, malgrado le rassicurazio-
75-80 per cento della popolazione, per permetterci di arrivare all’im- ni, una parte delle persone prenotate non si presenterà. “Sarebbe
munità di gregge. Il restante 43 per cento è sfavorevole o quanto- importantissimo se le autorità, come il ministro Speranza, il premier
meno scettico di fronte a questa possibilità. Tra i più dubbiosi verso Draghi o il presidente dell’Aifa si vaccinassero con AstraZeneca, un
il futuro vaccino per Covid-19 vi sono le donne e le fasce più giovani, gesto convincente per la popolazione”, dice Silvio Garattini, diretto-
fino ai 40 anni. Decisamente intenzionati a vaccinarsi risultano es- re dell’Istituto farmacologico Mario Negri. Sulla falsariga di quanto
sere invece gli over 60 (75 per cento, rispetto al 57 complessivo), annunciato dal premier britannico Boris Johnson, cui venerdì sarà
ovvero i più colpiti dal Covid-19. “Dai dati raccolti dal nostro Centro somministrato il vaccino anglo-svedese.
di ricerca sulla salute e i consumi alimentari, non sembrano esserci Dopo il pronunciamento dell’Ema, è chiaro che chi rinuncia a un
differenze regionali in tema di esitanza vaccinale. Questo conferma vaccino considerato sicuro rischia di scorrere a fine lista e potrebbe
che non è la situazione epidemiologica a determinare le percezioni essere vaccinato solo tra vari mesi, quando la disponibilità dei vac-
di rischio e la conseguente spinta verso la profilassi, bensì, fattori cini non sarà più un problema e quando le categorie più fragili e più
soggettivi e psicologici. I dati raccolti rivelano come chi si trova in esposte al rischio saranno state vaccinate. “Non bisogna comun-
uno stato di depressione manifesta maggiori dubbi verso la possi- que pensare - conclude la professoressa Graffigna - che, pur vac-
bilità di vaccinarsi. Mentre chi ha sintomi ansiosi è più preoccupato cinandosi, ci si possa dimenticare le regole di comportamento pre-
rispetto all’intero campione circa il fatto che i nuovi vaccini non siano ventivo imparate in questi mesi. La convivenza con Covid-19 sarà
stati adeguatamente testati per via della velocità della sperimenta- lunga e la responsabilità personale nell’aderenza alla prevenzione
zione. Il senso di vulnerabilità al contagio e la preoccupazione per il sarà cruciale per molto altro tempo. Dobbiamo preoccuparci di far
rischio infettivo si conferma essere invece la principale motivazione crescere il numero di italiani disposti a vaccinarsi. Ma anche fare
della scelta che compirebbero le persone più anziane, risultate an- attenzione affinché non cali il rispetto delle indicazioni preventive,
che meno scettiche della media rispetto all’adeguatezza della spe- destinate a rimanere un elemento chiave anche nei mesi a venire”.
rimentazione dei nuovi vaccini. Anche i valori dei singoli sembrano
13
14
In difesa di Bonaparte,
a due secoli dalla morte
L’Opinione di Gabriele Sabetta
G
abriel Attal, portavoce del governo francese, ha definito spregevole: “[…] non volli mai conferire ad alcuno di loro cariche od
Napoleone Bonaparte “una figura importante nella no- onorificenze; ma con un controllo energico la misi in tali condizioni da
stra storia” e pertanto il bicentenario della morte sarà impedire ogni ingerenza nel governo”. A mezzo del controllo severo
commemorato il 5 maggio venturo. Le modalità dei fe- nelle pubbliche amministrazioni e l’esame diligente dei conti, con l’a-
steggiamenti, voluti dallo stesso presidente Emmanuel iuto del Consiglio di Stato incaricato di stendere le relazioni, portava a
Macron, saranno annunciate nelle prossime settimane. Ma l’iniziativa galla le magagne e a quel punto i colpevoli invocavano un accomoda-
ha suscitato la disapprovazione dei sacerdoti del politically correct, mento, piuttosto che lasciarsi inquisire, e talvolta sborsavano ingenti
perennemente lesti nel denigrare le grandi figure della storia per non somme. Napoleone sapeva bene che costoro, in certi ambienti parigi-
aver ossequiato i loro piccoli moralismi: accusano, infatti, l’imperatore ni, creavano contro di lui rancori vivacissimi e lo additavano come “de-
di aver ripristinato la schiavitù nelle colonie, abolita nel 1794 dal gover- spota e tiranno” (notate qualche corrispondenza?), ma egli proseguiva
no rivoluzionario, e finanche di essere “misogino”, per via delle norme imperterrito per la sua via, perché era sicuro di adempiere un dovere
del codice civile del 1804 che ponevano la donna in soggezione al sacro a vantaggio della nazione, che alla fine doveva essergli grata
marito; come se fosse opportuno giudicare con gli occhi dell’oggi i di averla liberata, seppur per un breve momento, da queste “avide
fatti del passato – e come se nelle altre nazioni dell’epoca funzionasse sanguisughe”. E a tale proposito, osservava: “Gli uomini non mutano
in modo tutto del tutto dissimile. Senza mezzi termini, intendiamo re- mai. Gli speculatori disonesti agirono per il passato così, e faranno
spingere tale ondata di fango, gettata da personalità piccine contro un sempre lo stesso. Però ho la coscienza che in nessun periodo della
gigante, e riaffermare la grandezza di Napoleone Bonaparte. La sua monarchia vennero colpiti con più giusta e decisa severità, come lo fu-
figura si erge maestosa, a cavallo tra due secoli, dei quali rappresentò rono invece da me”. Anche i rimproveri per l’eccessiva inclinazione alla
una mirabile sintesi, e ne possiamo ancora scorgere la luce abba- guerra sono da rispedire al mittente. Con la Pace di Amiens (1802),
gliante gettata sull’avvenire. Egli ricompose una nazione frantumata infatti, egli credette in buona fede che le sorti della Francia e dell’Euro-
dal vortice della rivoluzione e dallo scontro delle fazioni; riorganizzò pa fossero stabilite una volta per tutte, dopo dieci anni di sanguinose
la macchina statale ponendo le basi della moderna amministrazione; battaglie, e che la guerra terminasse definitivamente: “Fu il gabinetto
mise ordine nel campo del diritto ponendo fine all’anarchia delle fon- inglese a riaccenderla: questo solo è colpevole di fronte all’Europa,
ti che perdurava da secoli; stabilì un nuove ordine nobiliare, forgiato di tutti i flagelli che sono seguiti, esso solo ne è responsabile”. Uno
dal fuoco delle battaglie e riconosciuto dalla lealtà negli impieghi civili, dei più grandi problemi che affrontò fu la riunione, la concentrazione
definito non più sul principio della di popoli che erano stati dispersi,
cessione di porzioni di sovranità e sgretolati dalle rivoluzioni e dalla
di poteri pubblici come nel Medio- mala politica: “io avrei voluto fare
evo feudale, ma – romanamente di tutti questi popoli, un unico
– attraverso la concessione di titoli organismo”. E con un tale segui-
che premiavano il servizio presta- to di popoli riuniti, sarebbe stato
to alla comunità; nessuna ugua- entusiasmante procedere verso la
glianza ideologica, ma un partire posterità e la benedizione dei se-
tutti allo stesso livello – “ugua- coli: “io mi sentivo degno di que-
glianza di fronte alla legge” sanci- sta gloria!”. In quella condizione,
ta dal codice – con un successivo si sarebbero avute più possibilità
organizzarsi di gerarchie fondate di giungere all’unificazione delle
sul merito. E subito si attirò l’osti- leggi, dei princìpi morali, delle opi-
lità (manco a dirlo) dei trafficanti e nioni, dei sentimenti, delle vedute
degli speculatori: “Il Primo Conso- e degli interessi. Forse, allora, sa-
le sentiva una naturale ripugnan- rebbe stato permesso sognare,
za per gli affaristi: si era fatto un per la grande famiglia europea,
obbligo – scrisse E. de Las Cases nel “Memoriale di Sant’Elena” – di “una federazione come quella degli Stati Uniti o come quella delle anfi-
praticare principi diversi da quelli dei tempi del Direttorio. […] quasi su- zionie della Grecia”: “Quale prospettiva allora di forza, di grandezza, di
bito, si vide anche circondato dalle mogli di fornitori, tutte graziose ed godimenti, di prosperità! Quale spettacolo grande e magnifico!”. Ebbe
elegantissime: particolarità entrambe che sembravano di rigore nella geniali intuizioni, certamente ben consigliato, nell’organizzazione delle
condotta di tutti gli affaristi per il buon esito delle speculazioni. […] fu architetture politiche e statuali: nella Costituzione dell’anno VIII trovia-
deciso di non ammetterle nell’ambiente delle Tuileries”. E mantenne mo un sistema piramidale che favoriva il coinvolgimento della popola-
salda la posizione, vincendo con la sua fermezza tutte le sollecitazioni: zione a tutti i livelli; nella Repubblica Italiana fondata nel 1802 concepì
“Questo cambiamento di metodi […] così contrario a quanto prima un ordinamento quasi pre-corporativo, ove le assemblee politiche fon-
succedeva, menò scalpore”. Non hanno mai perdonato all’Imperatore damentali si articolavano nei tre collegi dei dotti, dei commercianti e
questo suo rigido senso di giustizia. I fornitori, gli incaricati d’affari, gli dei possidenti, cui poi si unì, col Regno d’Italia, un Senato con membri
speculatori di borsa erano una “spina per la nazione” – Napoleone li a vita. E anche l’unificazione politica italiana deve molto all’imperatore:
qualificava nel suo sdegno “un flagello ed una lebbra”: “L’Imperatore ci arrivò a maturazione proprio in quel periodo la concordia dei princìpi e
espresse la sua opinione che nel mondo degli affari, questi avventurieri delle leggi, quella del pensiero e del sentimento. L’annessione all’im-
del denaro, questi accaparratori di ricchezze improvvise, fatte senza pero del Piemonte, di Parma, della Toscana, di Roma, “io la vedevo
scrupoli – fornitori, agenti di borsa, speculatori di tutte le risme – erano solo come fatto temporaneo con l’unico scopo di sorvegliare, garan-
numerosissimi a Parigi e nel Paese. Formavano con la loro potenza tire e far progredire l’educazione nazionale degl’Italiani”. Tutto que-
plutocratica, con la vasta rete delle loro clientele, un pericolo grave, sto perdemmo con la sconfitta del Bonaparte: un’Europa unita nella
causa di disordini e di intrighi. Forti delle loro alte relazioni, abili nello federazione di popoli liberi, faro del mondo, ove le nazioni avrebbero
strappare favori, avevano screditato il Direttorio, e pretendevano di di- potuto sviluppare le proprie potenzialità evitando gli scontri e i disastri
rigere il Consolato, sicuri di riuscire per la preminenza che si erano ac- del secolo successivo. E infine, un monito ai posteri che suona di spa-
quistati nel rilassamento generale e nella corruzione dei pubblici poteri, ventosa attualità: “Il primo sovrano, che in mezzo alla prima grande
cessato l’impeto e l’entusiasmo della Rivoluzione”. Mai nessuno aveva mischia abbraccerà in buona fede la causa dei popoli, si troverà a
parlato così chiaro. Uno dei più notevoli fatti del Consolato, fu la lotta capo dell’Europa intera, e potrà tentare tutto quello che vorrà”.
intrapresa contro questa nuova aristocrazia del denaro, che riteneva
15
LEX
MEDIAZIONE IN MATERIA
DI DECRETI INGIUNTIVI
Avv. Mauro Sabetta
L
a Corte di Cassazione a Sezioni Unite, guirà la revoca del decreto ingiuntivo”.
con sentenza n. 19596/2020, depositata
il18.09.2020, ha risolto definitivamente la OBBLIGO DI DOTARSI
questione relativa a spetti l’onere di intro- DI REGISTRATORE TELEMATICO
durre il procedimento di mediazione, in caso
di opposizione a decreto ingiuntivo. Nella precedente Come è noto, il decreto del ministero dell’Economia
giurisprudenza, detto onere era stato posto a carico e delle Finanze 10.05.2019 (e successive modifiche)
del debitore ingiunto, che agisce in opposizione, con prevede specifici casi di esonero circa l’obbligo di do-
la conseguenza che, nell’ipotesi omessa mediazione, tarsi del registratore telematico per la certificazione dei
la sanzione dell’improcedibilità non andava a colpire la corrispettivi, previsto dal Dlgs del 05.08.2015 n. 127
pretesa creditoria azionata, bensì l’opposizione, con e successive modifiche, rinviato all’01.01.2021, e art.
conseguente irrevocabilità del decreto ingiuntivo; ciò 140, comma 2 del DL n. 34/2020. Al riguardo, la cir-
in applicazione (analogica) dell’art. 647, comma 1, del colare 18/E, datata 01.08.2018, al punto 3.5, prevede
codice di procedura civile; invero, l’espressione “con- che le associazioni e le società sportive dilettantistiche
dizione di procedibilità della domanda giudiziale”, ex (che applicano il regime della legge n. 398/1991), ri-
art. 5 del Dlgs n. 28/2010, dovrebbe essere interpre- sultano essere esonerate dall’obbligano di certificazio-
tata come improcedibilità/estinzione dell’opposizione ne, mediante scontrini e ricevute fiscali; tale esonero,
e non della domanda tuttavia, non si applica
monitoria, consacra- alle società sportive
ta nel provvedimento dilettantistiche com-
ingiuntivo opposto, merciali, le quali (non
con passaggio in giu- adottando il regime
dicato del medesi- fiscale in questione) in-
mo. Al riguardo, due correranno nell’obbli-
precedenti sentenze go di adozione del re-
della Cassazione ave- gistratore telematico.
vano stabilito l’obbli- Si precisa che le citate
go per l’opponente di società (in regime or-
presentare l’istanza dinario), hanno anche
di mediazione, pena l’obbligo di emette-
l’improcedibilità; al re fattura elettroni-
contrario, secondo le ca quando richiesta;
Sezioni Unite l’onere di mentre, ove avessero
attivare appunto il procedimento di mediazione nel giu- adottato il regime forfettario, con ricavi commerciali nel
dizio di opposizione a decreto ingiuntivo è a carico del 2018 inferiori ad euro 65.000,00, sono esonerate da
creditore opposto, proprio ai sensi del citato art. 5 di questo ulteriore obbligo.
cui sopra; altra motivazione a base della pronuncia ra-
dicalmente opposta alla precedente giurisprudenza, a MANCATO ESPLETAMENTO
cui le stesse Sezioni Unite hanno avuto dare rilievo, si DI CONCORSI PUBBLICI
basa sul fatto che la nuova posizione adottata sia “in
maggiore armonia col principio costituzionale della ra- Giova precisare che un sanitario – malgrado sia stato
gionevole durata del processo”. Infine “nelle controver- nominato (per l’avvenuto decesso del titolare) prima-
sie soggette a mediazione obbligatoria, ai sensi dell’art. rio facente funzione da oltre cinque anni, in attesa del
5, comma 1-bis del Dlgs n. 28 del 2010, i cui giudizi concorso che non viene espletato – non possa essere,
vengano introdotti con un decreto ingiuntivo, una volta comunque, legittimato a diventare “automaticamente”
instaurato il relativo giudizio di opposizione e decise le responsabile e titolare del posto vacante. Pertanto, po-
istanze di concessione o sospensione della provvisoria trà tuttavia presentare un ricorso per ottenere il risarci-
esecuzione del decreto, l’onere di promuovere la pro- mento dei danni, per l’inosservanza dolosa o colposa
cedura di mediazione è a carico della parte opposta; del termine di conclusione di esso procedimento con-
ne consegue che, ove essa non si attivi, alla pronuncia corsuale. Si veda la sentenza 14.11.2014 del Consiglio
di improcedibilità di cui al citato comma 1-bis, conse- di Stato, Sezione VI.
17
18
LEX
L’uomo è un essere
solitario o societario?
Avv. Andreina Ciotoli
P
artendo dal presupposto che l’uomo è un esse- andate in quel modo piuttosto che in un altro e che cosa in
re societario, il delitto nella sua essenza con- realtà sia intervenuto a precipitarlo in un contegno criminale.
figura una rottura del singolo individuo con i re- Altre volte poi la serie delle motivazioni addotta è tanto fuori
stanti consociati. Condizioni e fattori purtroppo luogo ed assurda nonché tanto tenacemente sostenuta da
alterano le possibilità di rapporto dell’uomo con ingenerare il sospetto e talvolta addirittura la certezza d’es-
la società alla quale appartiene o nella quale si trova immes- sere in presenza di un infermo di mente con epiloghi davve-
so a vivere. Giova ricordare che di una società o di un grup- ro incresciosi tanto per il colpevole quanto per coloro che
po sociale si fa parte in due modi o perché si è nati in seno debbono valutare la sua colpa. In questi ultimi anni la libera
a quella data società o in quel dato gruppo sociale, ovvero immigrazione ha messo in contatto le più diverse popola-
perché le più diverse vicende della vita ci hanno indotti a zioni, popolazioni non solo determinate da costumi difformi
lasciare il gruppo sociale di appartenenza per entrare nel- ma altresì da modi diversi. Popolazioni con costumi, tradi-
la nuova società alla quale ci troviamo confrontati. Spesso zioni e religioni differenti Tali immigrazioni sono il prodotto
infatti motivi economici, ambizioni, aspirazioni e addirittura di emarginamenti dai paesi originari e sono l’epilogo in fuga
spontanee tendenze verso il nuovo ed il diverso spingono dal paese natale a cagione di difficili situazioni politiche e di
l’individuo ad abbandonare il gruppo sociale di cui fa parte e conseguenza manifestazione a inclinazioni reattive di vario
ad introdursi in un difforme gruppo societario, gruppo che genere. Questi soggetti invece di essere puniti dovrebbero
a sua volta, possiede costumi ed abitudini particolari e ha venir compresi, percependo gli originali problemi e le diffi-
ancora speciali valori di vita ed implica infine un ben preciso coltà di acclimatamento. Si pensi alle difficoltà che doveva
adeguamento preliminare allo stile di vita che lo stesso pro- incontrare il meridionale che all’inizio del secolo, emigrava
getta.Queste circostanze di per sé non mancano di creare nelle regioni settentrionali della penisola o passava i confini
disagi di vario genere tanto presso la collettività che accoglie per installarsi in Francia, Svizzera, Belgio, n Inghilterra o in
il nuovo socio quanto presso le personalità di coloro che nord America. L’immigrato si trovava a contatto non solo
vi si sono immessi o che desiderano immettervisi. Questi con persone che non parlavano la sua lingua ma nemmeno
disagi a loro volta hanno poi le loro cause private, cause che erano interessati ad apprenderla per comunicare con lui e
derivano non solo dalla difficoltà di abbandonare le proprie che di più trovavano motivo per deriderlo. Ora se è vero che
abitudini per quelle altrui, ma altresì dalla altrettanto concreta la storia ci insegna che vi furono non pochi nostri emigrati
difficoltà di apprendere e di assimilare le abitudini degli altri. I che superarono agevolmente queste anomale situazioni di
momenti di passaggio di una società ad una altra comporta- stallo, che ancora riuscirono ad imporsi nel confronto con
no possibilità criminogenetiche e criminodinamiche. Difficol- il gruppo degli indigeni assorbendone rapidamente abitudini
tà economiche, isolamento, nostalgia e delusioni rispetto a e costumi, è altresì vero -e non dobbiamo dimenticarlo- che
quel diverso che si riteneva di poter trovare nel nuovo paese per molti altri questa situazione anomala segnò il primo mo-
sono sollecitazioni che, da sole, esercitano un ruolo deter- mento di emarginamento progressivo da reciproco rifiuto.
minante alla insocievolezza e se, a questo punto si aggiun- Sappiamo, infatti, che vi furono ritorni ai paesi di origine, che
gono le disavventure che, per caso o per inesperienza pos- vi furono, dopo qualche periodo di disagio, utili fenomeni di
sono accadere e addirittura deve subire inevitabilmente un ripresa e di integrazione, ma sappiamo anche che vi furono
soggetto recentemente immigrato, si comprende facilmen- aperte rinunce agli stessi principi sociali ed etici originari. Ma
te come vi possano ancora qualcosa d’al-
essere imprevedibili tro sappiamo e cioè
passaggi pressoché che l’abbandono a sé
obbligati al crimine. stessi per alcuni nostri
Dobbiamo sottolinea- immigrati comportò
re attentamente que- l’insorgere di stati di
sti “imprevedibili pas- depressione dell’u-
saggi”, perché in molti more, di abnormi re-
casi l’appetizione azioni di nostalgia, di
del nuovo, una volta danneggiamento-per-
compiuto il crimine, secuzione che porta-
è difficile ricostruire rono nei manicomi e
la genesi e ciò anche nelle carceri non po-
quando si ha l bene- che persone che, se
ficio della più aperta fossero rimaste al loro
collaborazione del paese, non sarebbero
reo. Egli stesso, infat- mai incorse in disav-
ti, il più delle volte non venture del genere.
sa davvero precisare Ed oggi la storia si ri-
perché le cose siano pete, purtroppo!!
19
RUBRICA DI PEDAGOGIA a cura della Dott.ssa Monia Morini - Pedagogista
Figli e “Tik-Tok”
Quali i pericoli e cosa fare?
L
a nostra Rubrica ha già affrontato il tema dei peri- Privacy Violata e rischio di adescamento:
coli nella rete aprendo prospettive educative pos- la facilità di accesso permette una conseguente possibili-
sibili per affrontarne i rischi in famiglia. Lo scena- tà di adescamento o uso pedopornografico delle immagini
rio nel quale i nostri figli oggi stanno crescendo dei bambini, senza poterne aver consapevolezza. Tale vio-
ne richiede un ulteriore approfondimento. Tutti lazione infatti non solo è semplicissima ma viene parados-
i nostri bambini, ragazzi, oggi più di ieri, con l’emergenza salmente autorizzata ogni volta che ci si iscrive o si pub-
sanitaria in corso e con le conseguenti restrizioni, sono au- blica un video. Tik Tok rende pubblici tutti gli account per
torizzati e quasi invogliati ad un maggior uso degli strumenti impostazione predefinita, quindi anche i non iscritti posso-
digitali. Costretti in casa hanno iniziato a trascorrere il tempo no visualizzare i contenuti; le immagini pubblicate possono
in “spazi digitali”, gli utilizzi dei social sono triplicati , cellulari, essere utilizzate da chiunque, senza particolari restrizioni e
tablet e pc sono perennemente nelle loro mani con una condivisibili in tempi veloci. E’ chiaro il pericolo di pedofilia,
conseguente facilità di accesso ad applicazioni di ogni tipo. pedopornografia o cyberbullismo. I meravigliosi corpi delle
Inoltre il bisogno naturale di socializzazione ha trovato, nel bambine che ballano, i sorrisi dei bambini, i corpi esposti,
tempo delle restrizioni, l’unica possibilità espressiva attraver- l’esibizionismo e la voglia di mostrarsi diventano un luogo di
so la rete e tutte le sue connessioni possibili. In questo sce- semplice adescamento o di acquisizione di materiali utili alla
nario accade spesso che, nonostante la consapevolezza dei pedopornografia. Basta un account falso per aver accesso
rischi, il genitore stesso non ha alternativa! Risulta dunque a materiali di teeneger inconsapevoli e spesso desiderosi del
sempre più necessario adottare accorgimenti educativi a tu- consenso sociale come fonte di gratificazione personale. Lo
tela del benessere dei nostri ragazzi. In questo scenario oggi stesso account, con una semplicità disarmante, può esser
la Rubrica di Pedagogia intende soffermare la riflessione su utilizzato per adescare o per utilizzare i filmati con finalità
Tik Tok. La cronaca ci pone davanti storie che sottolineano sessuali.
una forte emergenza educativa ponendo l’attenzione sul ri-
schio di questo social elencato tra i più di moda al momento. Il Rischio del “Like” come specchio di se stessi.
Comprenderne i rischi, riflettere sui pericoli sottesi , parlarne Altro grande rischio infatti è crescere nella consapevolezza
non solo tra adulti ma insieme ai nostri figli è il primo accorgi- che solo nell’altro si può trovare riscontro del valore di se
mento da prendere. I nostri bambini, ragazzi, sono infatti più stesso. “ Se prendo tanti like” allora valgo”. Tale pericolo è
intelligenti di quanto spesso si lascia intendere e se vengo- ciò che più deve spaventare. Cresciamo i nostri figli nel bi-
no debitamente messi al corrente dei pericoli possono esser sogno dell’altro come specchio, postiamo continuamente le
educati alla protezione di se stessi e dei propri amici. L’età loro foto, e diamo spesso un cattivo esempio nel quotidiano;
minima di accesso è 13 anni ma tanti minori ne hanno ac- fotografiamo un piatto per poterne certificare il gusto, davan-
cesso senza conoscervene le insidie; il pericolo di violazio- ti una recita scolastica non possiamo battere le mani perché
ne della privacy ed il rischio emotivo inerente la percezione dobbiamo fare il video, scriviamo sui gruppi whatsapp prima
del “piacere all’altro” come fonte primaria per misurare se di affrontare un problema con il dialogo. I nostri figli debbono
stessi. Nata nel 2014 con il nome di Musical.ly, poi evoluta essere educati alla consapevolezza del loro valore non può
in Tik Tok, questa piattaforma nasce per divertire con uno derivare dal numero di “like” e per farlo hanno bisogno non
spirito apparentemente ludico. Un luogo ove offrire l’oppor- di parole ma di esempi. Su Tik Tok esistono i modelli da
tunità di dar spazio alla propria fantasia con baletti, canzoni seguire, si crea la convinzione che per esser accettati dagli
o semplici giochi di immaginazione. Per favorirne l’aspetto altri occorre esser l’altro e non se stesso. Si imita o addi-
ludico l’applicazione usa facili e intuibili sistemi di doppiaggio rittura si accettano sfide che mettono in pericolo la propria
che concedono di imitare brevi spezzoni di film o cantanti. vita pur di arrivare all’approvazione o al successo tramite il
L’evoluzione dell’applicazione ha dunque concesso un mix consenso. Parlare con i nostri figli, farli rendere consapevoli
perfetto, veloce ed immediato promotore di giocoso diverti- della dipendenza dall’altro e lavorare sulla consapevolezza
mento, colora tutto con simpatici filtri e soprattutto risponde è il primo strumento educativo da utilizzare. Visualizzare la
al bisogno di un pubblico che no ha voglia di annoiarsi con propria popolarità attraverso un contatore veloce di like è
tempi molto veloci, mai oltre i 60 secondi! L’app è gratuita un mezzo che attrae inevitabilmente i giovani in un età nel
e l’accesso è facile , la platea è vastissima e poter acce- quale il distacco dalla famiglia ed il bisogno dell’altro è una
dere al gradimento di tutti è estremamente accessibile per tappa evolutiva quasi necessaria. Impossibile andar contro
chiunque. Si azzerano le differenze sociali, economiche ed i un Istinto ma necessario renderli consapevoli dei pericoli,
limiti di spostamento. Una piattaforma perfetta per stimolare parlarne, rifletterne le insidie, promuovere un confronto che
il gioco nel tempo delle restrizioni! Tale spirito ludico ha tutta- sappia offrire prospettive di letture emotive diverse e più pro-
via spesso distratto dalla consapevolezza dei rischi. fonde.
20
COME E
Utilizzare il social insieme:
Qualora quel NO fosse impossibile allora monitorare costan-
temente, analizzare insieme i rischi, valutare i pericoli e non
COSA FARE?
lasciare che vi sia un uso libero ed incondizionato.
21
NIENTE IN COMUNE
S
e si vuole garantire la copertura totale per tut- un qualsiasi motivo. Le scuole private e le cliniche private
ta la popolazione dei servizi essenziali l’unica possono benissimo svolgere il proprio lavoro, ma per farlo
strada da seguire “obbligatoriamente” è quel- debbono ovviamente seguire una logica privatistica in cui
la del sistema pubblico. Dopo l’ubriacatura di la centralità non è la garanzia dei servizi ma il profitto stes-
iperliberismo, di privatizzazioni esasperate e di so e quindi devono affidarsi soprattutto ai fondi privati, dei
potere quasi assoluto del pensiero unico dominante in cam- singoli cittadini, famiglie o aziende. Lo Stato, invece, deve
po economico, ovvero quello della centralità e superiorità perseguire un solo obiettivo: la tutela del cittadino, con i fon-
del ruolo della finanza privata e più in generale di un sistema di pubblici, ovvero quelli provenienti dalle stesse tasse che
economico basato appunto sul privato, se si guarda con come cittadini utenti paghiamo. E così penso anche ad una
attenzione a quanto accaduto e a quanto in corso in tut- grande campagna per fronteggiare il vergognoso fenomeno
to il pianeta è sotto gli occhi di tutti il totale fallimento del dell’evasione fiscale e poter così avere maggiori risorse per
sistema basato esclusivamente o in via predominante sul i servizi. E inoltre penso che lo Stato dovrebbe riprendere la
privato, se non affiancato da una forte presenza dello Stato. centralità del suo ruolo anche per quando riguarda altri ser-
I paesi più poveri sono sempre più poveri e quelli cosiddetti vizi importanti, che vengono subito dopo quelli primari alla
ricchi vedono aumentare in modo esponenziale la percen- salute e all’istruzione e al diritto alla casa ovviamente, come
tuale di persone povere, o in via di povertà, o co- quelli che riguardano i trasporti, le comunicazioni
munque in crescente difficoltà economica ed altri ancora come quelli di acqua, ener-
e sociale. Con la logica conseguenza gia elettrica, gas e internet. Con bene-
dell’aumento delle tensioni sociali e fici per gli utenti non soltanto riguar-
dell’instabilità politica che sono do la qualità dei servizi stessi, ma
ormai diventate una costante anche sotto l’aspetto economi-
quotidiana su tutta la terra. co con tariffe ovviamente più
Emblematico è il caso del- basse. In definitiva i servizi
la questione sanitaria del essenziali dovrebbero es-
Covid, che da oltre un sere garantiti a tutti, con
anno ha investito e tra- costi bassi e in taluni casi
volto praticamente tut- anche gratuiti. Per fare
te le nazioni, che con il degli esempi specifici
predominio delle case penso che andrebbe di
farmaceutiche multina- certo allargata la fascia
zionali nella produzione, dei farmaci gratuiti, così
distribuzione e gestione come dovrebbero essere
dei vaccini vede gli stessi gratuiti i libri di testo per
Stati sovrani spesso soc- le scuole secondarie. Un
combere e sottostare alle libro dei sogni o utopia da
regole imposte dalle stesse statalisti ottocenteschi? Nien-
industrie. Una gestione dei vac- te di tutto questo, semplice-
cini che vede il sacrosanto diritto mente gestione della vita pubblica
alla salute indirizzato spesso più su su basi egualitarie e solidaristiche e
logiche di profitto, piuttosto invece che oserei dire umane, di un umanesimo so-
sotto l’aspetto umano e solidaristico, anche ciale. Il privato, ovviamente può esserci, anzi
quando il sostegno dei governi centrali è stato spesso deve esserci, i cittadini infatti debbono essere liberi
determinante per la produzione stessa dei vaccini. Adesso appunto di poter scegliere tra pubblico e privato, ma lo Sta-
più che mai è quindi necessario che lo Stato faccia non un to non può abdicare al suo ruolo appunto genetico di padre
passo indietro, come si diceva fino a qualche tempo fa, ma di tutti senza alcuna distinzione: prima i servizi essenziali a
invece uno, due o tanti passi in avanti o che semplicemente tutti gratuiti o a prezzi calmierati e poi eventualmente la scel-
riprenda la sua centralità nella gestione dei servizi essenziali, ta del privato. Così come penso in un’ottica di perfetta eco-
con l’obiettivo di garantire a tutti gli esseri umani un livello nomia mista che, accanto alla centralità dello Stato in tema
di vita decoroso. In particolare penso a due settori centra- di servizi essenziali, ci debba essere invece la centralità o in
li nella vita di tutti gli uomini: la sanità e la scuola, il diritto taluni casi l’esclusività del privato per quanto riguardo tutti
alla salute e quello all’istruzione. Per questi due capisaldi gli altri beni e servizi. Il discorso a pensarci bene è estrema-
del vivere civile la stella cometa non può che essere quella mente semplice, come una sorta di uovo di Colombo, lo
del rafforzamento del sistema pubblico, con l’esaltazione di Stato deve fare quello per cui appunto esiste, tutelare i cit-
quello stato sociale o welfare state che si voglia che ha fatto tadini e garantire quindi i servizi essenziali, e il privato quello
soprattutto della nostra vecchia Europa il luogo del pianeta per cui ha la sua ragione di essere: offrire maggiore qualità di
dove maggiore è l’equità sociale, dove si dà una mano a prodotti e servizi secondari a chi vuole o può permetterselo,
tutti, a partire da chi parte da dietro o rimane indietro per ovviamente in una logica di maggior profitto.
22
IL RACCONTO
I
l grande giorno dell’apertura della capsula, nell’anno aprire la Capsula del tempo. Ad aprirla materialmente furono
Domini 2121, a Pofi, ridente paesino in Ciociaria, sul due bambini, un maschietto e una femminuccia, nel grande
pianeta Terra, era finalmente giunto. Il sindaco era ap- anfiteatro cittadino della capienza di quasi cinquemila posti,
pena tornato da una vacanza sulla luna, il parroco inve- praticamente tutti i residenti, gli ospiti e le autorità, tra cui
ce era ancora su Marte per un convegno interreligioso niente di meno che il Presidente della Repubblica. Tutti era-
interspaziale, mentre il giornalista del posto si era collegato no curiosi di vedere con i propri occhi e di ascoltare con le
con il collega di “Pofi”, il pianeta gemello della Terra nel si- proprie orecchie e di toccare con le proprie mani ed odorare
stema solare identico detto di Argil, per la videoconferenza con il proprio naso ciò che gli antenati avevano lasciato ai
in UniversoVisione. Era tutto pronto ma appunto la capsula posteri. Tanti oggetti, tanti manoscritti, diverso materiale au-
megagalattica di ritorno dal volo interspaziale da Marte, con dio e visivo, tra lo stupore e l’incredulità generale. Un evento
a bordo il parroco, era in ritardo e sarebbe arrivata soltanto che andò avanti per tutta la giornata e che non lasciò spazio
il giorno dopo e così tutti all’unanimità decisero di aspettare a noia o stanchezza. Di certo le reazioni furono diverse, a
il reverendo. Il giorno dopo di domenica, ma in realtà tutti volte di curiosità e stupore ed altre di incredulità, comunque
i giorni erano domenica nel 2121, alla presenza di tutta la tutti, anche dal pianeta gemello della terra denominato Pofi,
popolazione, finalmente si aprì la Capsula del tempo, che ed esattamente dalla cittadina “gemellata” con il paese ter-
appena 100 anni prima l’allora sindaco Tom aveva fortemen- restre ciociaro, denominata Futuro, capirono nel migliore dei
te voluto. “Chissà cosa penseranno di noi tra un secolo” gli modi quale fosse lo stile di vita del paesino ciociaro e più in
aveva chiesto a bruciapelo il suo amico giornalista Val, con generale dell’intero territorio provinciale un secolo prima. Fu
la sua innata ed insaziabile curiosità ultramegagalattica. E un momento importante per l’intera comunità, che di certo
poi i due all’unisono sentenziarono. “Di certo sorrideranno avrebbe fatto tesoro del lascito dei loro progenitori: tutto ciò
di noi, non potrebbe essere diversamente, perché chissà che era stato conservato, per ben un secolo, risultava stra-
a che livello tecnologico saranno giunti”. Per poi aggiunge- ordinariamente interessante alle donne e agli uomini del ven-
re “E magari chissà se Pofi in quel tempo, e tutta la terra tiduesimo secolo. Ormai la giornata volgeva al tramonto, sia
,potranno finalmente vivere in un mondo migliore”. E così a Pofi che su Futuro, ma così come era stato espressamen-
infatti fu nell’anno 2121, tutto l’universo era infatti sempre te voluto da tutta la comunità pofana del 2021, soltanto al
interconnesso ma, cosa ancor più interessante, il progresso tramonto si dovevano proiettare le immagini di un video regi-
scientifico e tecnologico finalmente era andato di pari passo strato in paese appunto cento anni prima. Giunse il grande
con quello umano, sociale e culturale. Quasi una sorta di momento, era l’ora in cui il sole saluta gli umani ed anche gli
miracolo a pensarci bene. L’uomo finalmente aveva impa- extraterrestri nello stesso istante, il giorno del solstizio d’e-
rato a vivere in pace ed armonia, in una sorta di Paradiso state. Sul megaschermo celeste venne proiettato un video
terrestre, e magari anche grazie a coloro che nel tempo, a della durata di pochi minuti, si vedeva di fatto tutto il paese
vario titolo, e in modi diversi, si erano battuti per un mon- che si era fermato, tutti erano giunti in piazza, tutti avevano
do migliore. Ma poiché nessuna conquista è per sempre, il sorriso sulle labbra, una musica celestiale si alzava verso
nemmeno il Paradiso, gli esseri viventi del 2121 sapevano l’infinito e poi tutti insieme si tolsero la mascherina, era final-
bene che, pur andando abitualmente su Marte e su Saturno, mente finita la terribile pandemia che aveva devastato l’in-
dovevano saldamente restare con i piedi a Terra e ricordare tero pianeta, tutti erano felici, il mostro era stato finalmente
coloro che li avevano preceduti nel corso dei millenni e che, sconfitto, una nuova era stava per nascere e poi tutti insieme
pur tra tanti errori e qualche orrore, avevano comunque fatto gridarono al cielo. PACE, AMORE LIBERTÀ. Sì, una nuova
qualcosa di buono. E così quella domenica, uguale a tutte le era stava per vedere la luce.
altre ovviamente, assunse una valenza diversa, si stava per
23
DISINFESTAZIONE ZANZARE
GODITI L'ESTATE
LIBERATID ALLE FASTIDIOSEZ ANZARE
24
SCIENZE E TECNOLOGIE DEGLI ALIMENTI
Lo stress fa ingrassare?
a cura della dottoressa Marialucia Battisti
Specializzata in Nutrizione, Dietetica e Sicurezza Alimentare
S
icuramente lo stress, la malattia del secolo, ci fa te alimentazione alcalina, detossinante, e ricca di probiotici pre-
ingrassare senza manco farcene rendere conto! biotici e post biotici, tisane detossinanti, depurative e rilassanti.
Da un punto di vista scientifico una risposta c’è, Tutto ovviamente supportato da un aiuto emozionale, una spinta
ma vi annoierei a morte, quindi ho deciso di rac- motivazionale e ricca di sane pillole di scienza unite all’amore e
contarvi il perché narrando esattamente quello che alla condivisione per un risultato bello da vivere e condividere
succede nella realtà, L’obiettivo in tutti i casi è elimi-
poi successivamente nare lo stress e perdere peso,
all’interno del nostro riacquistare forza energia po-
organismo l’insieme sitiva e benessere, dimagrire
dei processi chimici in salute con un’alimentazione
biochimici e metabo- per stare bene e un’integrazio-
lici fanno scaturire un ne con prodotti mirati a risolve-
terremoto ormonale re il problema specifico . Insie-
che, credetemi, si pla- me tutto è possibile, noi siamo
ca solo con il tempo, carichi e vogliamo il meglio!
il buonsenso e un buona lettura in salute!
cambio di rotta vera-
mente desiderato, vo-
luto, cercato. Se sia-
mo stressati, nervosi,
stanchi nel momento
in cui ci rilassiamo
o almeno ci proviamo a rilassare, mangiamo e poi mangiamo
e poi mangiamo ancora fino a sentirci male fisicamente gonfi
e in colpa. Se siamo stressati per vari motivi e focalizziamo la
nostra attenzione, anzi la nostra mente su quel problema che
per noi diventa insormontabile, finché non troviamo la soluzione
pensiamo a tutti i modi possibili e immaginabili per risolverlo e
senza nemmeno pensare mentre lo facciamo ci divoriamo tutto
il cibo che ci può capitare nelle mani perché siamo talmente
concentrati sul altro che ci dimentichiamo di scegliere cosa in-
trodurre nella nostra bocca e sicuramente possiamo farci del
male, anche solo bevendo acqua fredda di corsa senza pensare
a quello che stiamo facendo e allora ecco che da 50 gr di frutta
secca siamo capaci di finire tutta la bustina, da due cucchiai di
cioccolata finiamo il barattolo, da una coppa di gelato passia-
mo all’intera vaschetta e potrei fare altri 100 esempi. La finale é
sempre la stessa mangiamo di tutto senza considerare quantità
e qualità perché , quando stai stressato, va tutto in automatico.
Se lo stress è iniziale sale quella fametta nervosa che ci fa venire
voglia di qualcosa di dolce piacevole che ci consola nel momen-
to difficile, stressante, qualcosa che ci dà piacere, ci rende felici
al contrario di tutto il resto che ci stressa e ci rende nervosi , tristi
oppure delusi, oppure “arrabbiati”. Se lo stress è elevato la fa-
metta diventa una fame da lupi che non si placa in nessun modo
ed è continua forte vorace, una fame incontenibile che per
fermarsi ha bisogno di un aiuto esterno, in questo caso, più diffi-
cile da gestire, ma la soluzione, se si vuole c’è. Zero alibi, si può
agire con diverse soluzioni funzionali naturali benefiche efficaci
ma solo se si vuole davvero! Io consiglio sempre di combinare
le tecniche di respirazione, di meditazione, ad un’alimentazione
controllata da uno Specialista, con la S maiuscola, possibilmen-
Puoi prenotare il tuo test nel centro Diétnatural Frosinone via Arno, 27
Dott.ssa Marialucia Battisti
FROSINONE VIA ARNO, 27 - TEL. 0775 872476 � SORA VIA QUINTO VALERIO 10 - TEL. 0776 824321 � CIAMPINO VIA COL DI LANA, 63 - TEL.
320 6387241 � ROMA 3 Montesacro - Viale Jonio n 183 - M. 347 0309846 � TERRACINA (Latina) Via Traiano, 7 - M. 3494670405
25
AMBIENTE, DESIGN, ARCHITETTURA
N
on è semplice definire e classificare il concetto
di arti applicate. Si tratta di un variegato e com-
plesso ambito che va ad indicare le arti quan-
do il processo creativo non è fine a sé stesso,
come nel caso ad esempio della pittura o della
scultura ma è diretto alla realizzazione di oggetti d’uso quo-
tidiano e di arredamento. Quindi parliamo di arte finalizzata
alla decorazione, all’industria, all’artigianato. Quindi forse
non è altro che quello che oggi chiamiamo comunemente… Il Bauhaus (Staatliches Bauhaus Weimar) fu una scuola,
design. e precisamente un Istituto superiore di istruzione artistica,
che nacque nel 1919 sotto la guida dell’architetto Walter
Gropius. Come si può immaginare non nacque improvvi-
samente, bensì la sua costituzione fu il frutto di uno sforzo
importante per riformare l’insegnamento delle arti applicate,
iniziato già intorno alla metà dell’800.
26
brica ed in grande numero e non più artigianalmente (e per (“opera d’arte totale”) era stata espressa anche dallo stesso
pochi, aggiungerei), diffondendosi a prezzi ridotti rispetto al Gropius in un opuscolo pubblicato quasi in contemporanea
passato, evidentemente stava nascendo un nuovo mercato con il programma della scuola. Durante i primi anni di attività
legato ai prodotti e quindi sorgevano anche nuove opportu- della scuola prevalse una predominanza dell’insegnamento
nità di sviluppo economico. Di conseguenza si cominciava dell’arte, grazie alla presenza carismatica del pittore svizzero
ad avvertire l’esigenza di riformare le accademie ed in gene- Johannes Itten, arrivato da Vienna insieme a molti suoi allievi.
rale la formazione professionale per ottimizzare e migliorare Itten introdusse un metodo innovativo e progressista di inse-
la qualità della produzione. gnamento dove gli allievi venivano spinti a liberare la propria
creatività, anche attraverso l’uso di collage di diversi mate-
In Inghilterra William Morris, influenzato dal pensiero di John riali, era inoltre ispirato da teorie pedagogiche progressiste
Ruskin, fondò laboratori che producevano artigianalmente di Froebel e dell’italiana Montessori. Il pittore nel 1920 invitò
mobili contenitori, sedie, tavoli, bicchieri, posate, brocche, a far parte del Bauhaus artisti come Paul Klee, Schlemmer e
sancendo l’affermazione dello stile Arts and Crafts. In Ger-
mania, al fine di perseguire lo sviluppo economico che si
stava verificando in Inghilterra furono inseriti dei laboratori
all’interno delle scuole di artigianato artistico, dando vita
al Deutscher Werkbund, dove arte e industria erano unite.
A Düsseldorf Peter Behrens divenne direttore della scuola
d’arte applicata, Hans Poelzig direttore dell’Accademia di
Breslavia e inoltre ricordiamo l’Accademia di Berlino di Bru-
no Paul, e nel 1906 la fondazione della Scuola granducale
d’Arte e mestieri di Weimar diretta da Henry van de Velde.
Tra il 1915, quando van de Velde si dimise, indicò tra i suoi
possibili successori il nome di Walter Gropius.
27
ANAGNI FRANA
Storia di
un dissesto
annunciato
di Mario Catullo Gentilcore
L
a cartografia geologica della città dei papi è nota ha interessato l’intero pendio, con onde di smottamento che
da secoli. La collina su cui sorge il centro urbano partono dall’area di corona e proseguono fino al piede. La
ha una petrografia di tipo arenacea-marnoso-pe- granulometria poi rivela la presenza di limi ed argille (testi-
litica e, come scritto anche in autorevoli note moniate anche da accumuli idrici al piede) che sono legati
geologiche del secolo scorso, soggetta a disfa- solo da una debole coesione apparente. A ben vedere in
cimento essendo fratturata e dislocata. La frana in via Cal- zona esiste anche una instabilità dovuta all’uso eccessiva-
zatora è solo uno dei tanti indizi del disfacimento avanzato mente antropizzato del territorio. Risulta semplicistico, e del
delle coltri apicali cittadine che trova già agli inizi di questo tutto improprio, a mio parere, chiamare in causa le piogge
nuovo anno un vero motivo di preoccupazione e rammarico improvvise e consistenti. Ghisotti nel suo testo “Geologia
(aggravato dal fatto che nessuna prevenzione è stata effi- Ambientale” dice:“ Le precipitazioni non esercitano uguale
cacemente attuata). Se facciamo riferimento ai primi studi influenza sulle frane”. Esistono altre cause più ataviche e re-
geologici compiuti oltre un secolo fa (pubblicati nelle Note mote che spesso vengono trascurate o del tutto ignorate,
Illustrative della Carta Geologica d’Italia nel 1933 dalla libre- specie per chi parla e non ha alcuna competenza specifica.
ria del Provveditorato dello Stato di Roma ) leggiamo che Una città antica e gravata da secoli di storia come Anagni ha
“… alla base delle catene calcaree, tanto ad oriente che ad una rete di acque bianche e nere efficienti? Questa rete vie-
occidente della Valle Latina, esiste spesso un abbondante ne controllata e se sì con quale cadenza e con quali mezzi?
detrito di falda…”. Questa citazione letta in chiave geologica Esiste una cartografia aggiornata dei suoi numerosi sotto-
vuol significare che siamo difronte ad un terreno instabile, servizi? Ricordo in proposito come negli anni 80 a Frosinone
privo di coesione e facile preda di dilavamento e frane. Se scoprii l’esistenza di una fogna romana nel centro storico.
poi facciamo riferimento alle Guide Geologiche Regiona- Questa raccogliendo perdite idriche varie e a sua volta non
li (della Società Geologica Italiana) leggiamo a pag.166 “... contenendole aveva prodotto una gravissima frana sul pen-
tutta la distesa di arenarie compresa tra i monti Prenestini dio sotto piazzale Vittorio Veneto. Il comune capoluogo usa-
e i Simbruini-Ernici ( e che prosegue verso Sud nella Valle va da secoli quella fogna romana senza essere neppure a
Latina) si è formata per l’accumulo di innumerevoli correnti conoscenza della sua esistenza!
di torbida…”. Se diamo a questo linguaggio un significato
geologico, dobbiamo pensare che questi terreni apparten-
gono alla facies sedimentaria del flysch (flysch in tedesco
significa “terreno che scivola”). Parimenti se guardiamo la
carta geomorfologica di Anagni (scala1:50.000 edita nel
2005 per conto dell’APAT- Agenzia Protezione Ambiente)
vediamo che tutta la città è interessata a fenomeni franosi
(frane di crollo, frane di scorrimento, frane di colamento) che
riguardano l’intero tessuto urbano della città, senza esclude-
re alcuna parte (da nord a sud e da est ad ovest).
28
fronte di una incuria conclamata. La nascita di una frana lun- Il colluvium al piede permette anche l’accumulo di acqua
go un pendio non può mai essere genericamente liquidata che drena da un pendio in movimento.
con l’attribuzione della causa ad un evento meteorico anche Infatti la sede stradale presenta evidenti segni di lesioni lon-
se estremo ed eccezionale. Esistono sempre delle predispo- gitudinali, retrogradanti rispetto all’area di corona di frana,
sizioni litologiche e strutturali, dei fenomeni antropici predi- segno questo dell’insopportabile carico automobilistico che
sponenti, delle anomalie nell’uso del suolo e del territorio. In la strada subisce nonostante la sua intrinseca fragilità strut-
fondo una frana è una prova di taglio diretto in scala reale, turale. Lungo il pendio della strada carrabile non si ravvisano
che noi geologi facciamo in laboratorio con uso di tecniche presidi di controllo e misura (inclinometri, piezometri, esten-
fisiche sperimentali e che gli amministratori locali, loro mal- simetri, ecc…) e tutto sembra lasciato alla fantasia del caso
grado, fanno nella realtà urbane delle aree da essi ammini- e della natura. Del resto non basta chiudere un’ arteria viaria
strate. Il comportamento conseguenziale del terreno diventa che gravita intorno a edifici abitati e sperare nella solita buo-
quello peculiare tenso-deformativo di tipo strain-softening na stella di italica memoria. Oggi l’elettronica, l’informatica,
che favorisce il movimento gravitativo. Se poi aggiungiamo la geotecnica, la geologia, la geochimica, la geomorfologia
la particolare morfologia del compluvio naturale del pendio si avvalgono di metodiche sofisticate ed innovative che per-
e la formazione naturale della coltre colluviale, vediamo che metterebbero un controllo preciso e capillare del territorio.
esistono tutte le condizioni ad hoc per un processo franoso. Tutto il pendio poi è gravato dalla imponente mole dell’ Isti-
La stabilità di un pendio è il risultato di un delicato rapporto tuto Teologico Leoniano, che dichiara tutto il suo carico con
tra le forze resistenti al franamento e le forze agenti. cenni di cedimenti basali. Sicuramente, per la sua ultracen-
tenaria datazione, non si può fare affidamento su indagini
geologiche e geotecniche, eventualmente effettuate all’epo-
ca della sua edificazione, per cui i dati a disposizione sono
sicuramente insufficienti ed aleatori. Nè vale la semplicistica
ed elementare obiezione sugli anni finora trascorsi senza se-
gni di dissesto (si ricordi che l’acqua per attraversare solo
un metro di argilla può impiegare oltre mezzo secolo!). Per
cui una attenta verifica di tutto il versante , in back analysis,
andrebbe sicuramente eseguita al più presto, anche a sal-
vagurdia della antropizzazione esistente in loco.
29
L’ipoacusia:
MEDICINA
L’
orecchio interno è la parte definita come “neu-
rologica” dell’orecchio dei vertebrati; esso
infatti è custodito dal labirinto (o labirinto os-
seo), un sistema di passaggi e cunicoli scavati
nell’osso che custodisce il cosiddetto labirinto
membranoso, un sistema composto da due parti che svol-
gono compiti funzionalmente diversi:
30
sfocia in un basso livello di autostima. Si deve tener presente
che l’orecchio di un soggetto giovane ed in buona salute è
in grado di udire suoni di frequenza compresa tra i 20 e i
20.000 Hz ed anche di intensità superiore ai 10-20 dB. Nelle
prove audiometriche di solito la soglia di udibilità viene ricer-
cata tra i 125 e i 8000 Hz (frequenze del campo tonale) per
un’intensità compresa tra i -10 e i 120 dB. Si definisce nor-
moacusico un soggetto che è in grado di percepire suoni di
intensità pari o minore ai 10-15 dB per tutte le frequenze del
campo tonale. L’ipoacusia può quindi essere definita come
un deficit uditivo in cui il soggetto non è in grado di percepire
suoni di intensità superiore ai 20- 25 dB per alcune o tutte
(pantonale) le frequenze del campo tonale. In base all’entità
dell’ipoacusia si riconoscono:
31
32
SHOP ONLINE - lemeravigliedilu.com
Violenza sugli animali:
un tema di grande attualità
di Suela Scasseddu
S
e ne parla poco, o niente, della violenza per- esempio, alcuni mesi fa a Casoria, in provincia di Napoli,
petrata a danno degli animali, sicuramente un ragazzino che cammina in strada dietro ad un gattino.
perché al momento ci sono temi più scot- Le sue malefiche intenzioni sono subito percepibili, infatti
tanti di cui trattare, tra i quali quello pande- si sentono vociferare gli amici del ragazzo, bulli come lui,
mico cui abbiamo dedicato parecchi servizi che assistono allo spettacolo. Un calcio dato con tutta
sulla nostra rivista di Flash. É per tale ragione che ho violenza a quel povero felino, ma forte, talmente forte,
deciso di dedicargli un servizio io, dopo avere appreso tanto da farlo sbattere contro un muro per poi farlo ri-
una notizia che mi ha lasciata basita per la sua crudeltà. cadere a terra privo di vita. Un video che avrei preferito
Mi riferisco alla trentaduenne Merelize Van der Merwe, i miei occhi non vedessero anche perché, poi, nascono
cacciatrice e fervente sostenitrice della caccia sin dalla tutta una serie di ulteriori quesiti. Ad esempio, sul come
giovane età di 14 anni, che si è guadagnata notorietà,
accompagnata da infinite polemiche, per la sua ripu-
gnante abitudine di pubblicare sui social foto degli ani-
mali da lei barbaramente uccisi, quali trofei da mostrare
all’umanità. Oltre cinquecento gli esemplari portati alla
morte tra leoni, ghepardi, elefanti. A suscitare clamore
(ed è anche la ragione che mi ha spinta a scrivere questo
articolo), è stato il gesto compiuto dalla Van der Merwe in
occasione del giorno di San Valentino, compiuto ai danni
di un esemplare maschio di giraffa di 17 anni di età, fatto
da lei uccidere pagando 1500 sterline all’aguzzino. Tutto
questo per poter donare al suo compagno il cuore del
povero animale come regalo di San Valentino, un regalo
decisamente unico, mettendosi poi in posa sorridente
sulla giraffa oramai priva di vita, mostrando al fotogra-
fo il cuore ancora grondante sangue. Ed io penso ci
sia voluto davvero sangue freddo per macchiarsi di una questi giovani di oggi possano trovar sollazzo, cercando
tale efferatezza. La donna ha raccontato al giornalista di abbattere la noia che pervade il loro essere, commet-
le emozioni provate nell’attesa di quel giorno, assimilan- tendo atrocità simili. Problema acuitosi ulteriormente con
dole ad una donna incinta che sta per coronare il suo la pandemia, divenendo i social mezzo malefico tramite
sogno di diventare madre. Inoltre, ha anche candida- cui pubblicizzare atti vandalici e spietati. Ma ce ne sono
mente raccontato che, dal povero animale in questione, molti altri, di casi. Sempre mesi fa a Ciriè, in provincia di
avrebbe ricavato un tappeto mentre, con la sua carne, Torino, un gruppetto sempre di bulletti che in strada inizia
avrebbe potuto sfamare tante persone. Frasi farneticanti a giocare a calcio, ma non con un normale pallone, bensì
prive di una logica che possa motivare il tutto. Ma questo con un povero riccio che scambiano per tale. Tanti calci,
è solo uno dei tantissimi esempi di violenza su animali. un vero e proprio match calcistico, ed è così che l’ani-
Molti altri appaiono sui social, video in cui traspaiono le male muore sotto lo sguardo divertito di quei bulli che
sevizie cui vengono sottoposti. Tanto per citare qualche poi postano il tutto sui social. E ancora, a Vado Ligure,
in provincia di Savona, un padre che, dopo essere stato
graffiato dal suo gatto, decide di punirlo schiacciando-
lo ripetutamente tra le ante del portone, fino a condurlo
alla morte. Inutili gli scongiuri del figlio quindicenne che
gli chiede disperatamente di desistere, a nulla valgono,
e così l’animale muore dopo aver subito una violenza
inaudita. Per non parlare, poi, dei cani che abitualmente
vengono abbandonati dai propri padroni sul ciglio della
strada, e che porteranno per sempre tale ferita dentro
di sè. Avrei preferito non scrivere questo articolo così
crudo, ma credo sia giusto tutti sappiano le atrocità cui,
sempre più spesso (vuoi per noia, vuoi per mancanza di
interessi, vuoi per la rabbia ingiustificata che in molti por-
tano dentro di sé), gli animali vengono sottoposti.
33
9 aprile 2021
Bicentenario dalla nascita
di Charles Baudelaire
Hymne à la beauté
Vieni dal ciel profondo o l’abisso t’esprime,
Bellezza? Dal tuo sguardo infernale e divino
piovono senza scelta il beneficio e il crimine,
e in questo ti si può apparentare al vino.
Hai dentro gli occhi l’alba e l’occaso, ed esali
profumi come a sera un nembo repentino;
sono un filtro i tuoi baci, e la tua bocca è un calice
che disanima il prode e rincuora il bambino.
Sorgi dal nero baratro o discendi dagli astri?
Segue il Destino, docile come un cane, i tuoi panni;
tu semini a casaccio le fortune e i disastri;
e governi su tutto, e di nulla t’affanni.
Bellezza, tu cammini sui morti che deridi;
leggiadro fra i tuoi vezzi spicca l’Orrore, mentre,
pendulo fra i più cari ciondoli, l’Omicidio
ti ballonzola allegro sull’orgoglioso ventre.
Torcia, vola al tuo lume la falena accecata,
crepita, arde e loda il fuoco onde soccombe!
Quando si china e spasima l’amante sull’amata,
pare un morente che carezzi la sua tomba.
Venga tu dall’inferno o dal cielo, che importa,
Bellezza, mostro immane, mostro candido e fosco,
se il tuo piede, il tuo sguardo, il tuo riso la porta
m’aprono a un Infinito che amo e non conosco?
Arcangelo o Sirena, da Satana o da Dio,
che importa, se tu, o fata dagli occhi di velluto,
luce, profumo, musica, unico bene mio,
rendi più dolce il mondo, meno triste il minuto?
34
Celeste Silvestro per Flash Magazine
Ph. Alex Comaschi - www.alexcomaschi.com
35
AZIENDA LEADER
nel settore piping and valves
TUBI, RACCORDI,
VALVOLE, FLANGE, TIRANTI
e GUARNIZIONI
nelle diverse tipologie di materiali
che vanno dall’ACCIAIO CARBONIO,
agli ACCIAI SPECIALI, passando per
Copyright Promograph Communicationn sas – 0775212261
Italtecnica srl
Via Morolense - 03017 Morolo (FR) - Tel. 0775.228202 – 228203
E-mail: info@italtecnicasrl.com - Pec: italtecnicasrl@pec.it
16
36
Agitazioni Studentesche
ed Interruzione Del Servizio Scolastico
A cura del dott. Giovanni Lotito, Magistrato di Cassazione a riposo
I
mezzi di informazione hanno ampiamente riferito che ne ovvero turbamento del servizio), nel senso che, per inte-
alcuni gruppi di studenti, non soddisfatti particolar- grarlo, appare sufficiente che si dia luogo ad un turbamento
mente della didattica a distanza e per la carenza di della regolarità del servizio scolastico (Cass. Pen., sez VI,
dotazioni essenziali nelle scuole, hanno occupato sedi 08/4/2003 n 33062; trib. Firenze, sez. I, 13/11/2012). Appa-
scolastiche, impedendo che venissero svolte regolar- re sufficiente che sia interrotta o turbata una singola funzione
mente le relative attività. Parlando occasionalmente con un o prestazione, purché non siano irrilevanti (Cass. Pen., sez.
mio vecchio amico, docente di materie scientifiche in alcuni VI, 29/10/1994, in Riv. Pen., 1995, 1349; in senso contrario,
istituti medi superiori di Cassino, mi è stato sottolineato che Trib. Napoli, sez. I, 28/4/2014, secondo cui il turbamento
la didattica a distanza è del tutto insoddisfacente, essen- deve riguardare il servizio nel suo complesso e non una sin-
zialmente per la mancanza dell’insostituibile relazione diret- gola funzione); a parte le ipotesi di irrilevanza dell’interruzio-
ta ed immediata tra docenti e discenti e dell’insieme della ne o del turbamento, se il comportamento dell’agente, pur
scolaresca. A Roma, al Liceo Albertelli si è registrato uno riguardando una singola funzione o prestazione, dà luogo
scontro tra il dirigente scolastico e la comunità degli studenti ad una alterazione sulla continuità e regolarità del servizio
sulla DAD, contestata anche dai sindacati; gli alunni si sono pubblico, l’ipotesi di delittuosità può essere ravvisata.
dati delle regole: nessun esterno e dentro massimo 100 per-
sone al giorno; al Socrate, i ragazzi sono stati rimandati a
casa per la mancanza di riscaldamento, della luce e della
connessione internet; al Seneca, gli alunni hanno chiesto
la dad al 100% ed hanno documentato bus pieni, banchi
nuovi inutilizzati, connessioni volatili e freddo in aula. Secon-
do quanto è apparso sulla stampa, la magistratura romana,
evidentemente memore del ‘summum ius, summa iniuria’,
ha archiviato le segnalazioni, allorquando le occupazioni si
sono svolte senza particolari eccessi. Pure essendo d’ac-
cordo con tale atteggiamento, anche se non si può omettere
che l’attività scolastica va al di là dell’insegnamento in senso
stretto, appare utile svolgere alcune considerazioni sul re-
ato ex art. 340 del codice penale. Tale disposizione recita:
Chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni
di legge, cagiona un’interruzione o turba la regolarità di un
ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica neces-
sità, è punito con la reclusione fino ad un anno (1° comma).
I capi, promotori o organizzatori sono puniti con la reclu-
sione da uno a cinque anni (2° comma). Dalla formulazione
della norma, appare chiaro che il reato può essere posto È stata ritenuta l’ipotesi in argomento nel caso in cui l’agente
in essere da ‘chiunque’; pertanto, oltre la c.d. componente abbia aggredito fisicamente un insegnante, con la coscien-
interna (alunni e/o personale scolastico) anche quella c.d. za e consapevolezza di creare disagi all’interno dell’organo
esterna (soggetti estranei alla comunità scolastica in senso scolastico, anche se questo non era lo scopo diretto ed im-
stretto) può commettere tale reato. È stato ritenuto respon- mediato della sua condotta (App. Milano, sez. II, 17/6/2005).
sabile di tale ipotesi delittuosa il docente di una scuola priva- È stata esclusa l’applicabilità dell’art. 633 c. p. nell’ipotesi di
ta, membro interno della commissione di esami di maturità, occupazioni studentesche (Cass. Pen., sez. II, 30/3/2000,
che non si presenti alla seduta della stessa, al fine di boi- in Dir. Pen. e Proc., 2000, 12, 1639, ampia nota di E. Calca-
cottare i relativi lavori, motivando l’assenza per essere stato gno: Liceità penale delle occupazioni studentesche; Cass.
colpito da malore, risultato simulato, allorché si accerti che, Pen., sez II, 22/02/2000; A. Postiglione: Osservazioni in
con tale assenza, abbia impedito la prosecuzione dei lavori tema di occupazione di edifici scolastici o aziende, in Cass.
di formalizzazione dei giudizi; nella specie, era emerso che Pen. 1978, 830; A. Cherubini: Ancora sull’occupazione stu-
la simulazione della malattia era stata il frutto di un accordo dentesca, in Mass. Cass. Pen, 1978, 363; F.M. Amato: Sul
tra docente e preside, che si era offerto di sostituirlo nella problema della liceità penale delle occupazioni studente-
commissione, pur non essendo legittimato a tale sostituzio- sche, ampia nota a Pret. Pistoia 06/11/1991, in Foro Ital.,
ne, al fine di predisporre le condizioni per una successiva 1993, II, 525 ss; M.A. Colacci: Se l’occupazione degli ate-
invalidazione degli esami (22/5/1985). Configura l’ipotesi di nei costituisca reato, in Il Nuovo Diritto, 1971, 1017 ss.); in
tale reato il comportamento di studenti universitari che im- precedenza, il S.C. si era orientato diversamente, ritenendo
pediscano ad un docente di svolgere la sua attività didattica applicabile alle occupazioni studentesche la norma in esa-
con clamori e con la richiesta di discutere su argomenti di me (Cass. Pen., sez. II, 26/5/1978, in C.P., 1979, 828, nota
natura politica (Cass. Pen., 29/6/1978, in Cass Pen. Mass, Postiglione).
1980, 129). Il reato si configura alternativamente (interruzio-
37
PIANETA VENERE di Suela Scasseddu
38
PIANETA MARTE di Suela Scasseddu
39
Effemeridi e fasi lunari
Zefiro torna
e ‘l bel tempo rimena
Ho visto la primavera.
Ѐ verde come una mela selvatica,
è allegra come la coda di uno scoiattolo.
Parla con parole di vento.
Quando credi che pianga è solo una goccia di pioggia.
(Anonimo finlandese)
S
econdo una credenza medievale, Dio creò il cinquant’anni fa moriva a ottantotto anni, a New York, l’e-
mondo in un’alba di primavera e da allora que- clettico compositore russo, Igor Strawinsky. Un al-tro anni-
sto periodo è considerato particolarmente fa- versario importante, il duecentesimo, è quello della nascita
vorevole ai nuovi inizi. Quando Dante si ritrova di Charles Baudelaire, il 9 aprile 1821. La sua produzione è
nella selva oscura e la lonza ‘leggiera e molto strettamente legata alla sua breve e tormentata vita, segnata
presta’, minacciosamente gli blocca il cammino verso la dalla morte del padre a soli sei anni e il nuovo matrimonio
cima del colle della salvezza, la sua speranza di salvezza non della madre che sarà causa di conseguenze devastanti sulla
vacilla, poiché sa di aver cominciato il suo viaggio mentre in personalità del poeta. La sua raccolta I Fiori del Male è con-
cielo il Sole è nella costellazione dell’Ariete, che apre la sta- siderata a tutti gli effetti una delle più importanti poetiche
gione più propizia dell’anno, la Primavera. Conosce questo della modernità. Il consiglio di lettura del mese è dunque
segreto anche la Natura che ci circonda e che vuole stupirci un’opera dai contenuti rivoluzionari, esistenziale, ricca di rife-
e consolarci con i suoi colori smaglianti, le sue gemme pro- rimenti simbolici e il titolo stesso rievoca un significato miste-
fumate e il suo tepore carezzevole. Dedicato alla Madonna rioso, esoterico, in cui Baudelaire ha voluto far emergere il
del buon Consiglio, colei che mostra il cammino e illumina le Male che caratterizza il nostro modo di vivere, riscattandolo
menti, Aprile, nel Medioevo, era spesso raffigurato come però attraverso l’arte poetica e la bellezza che essa sa pro-
una bambina nell’atto di portare pezzi di terra erbosa, carica durre. Bandita ad appena un mese dalla pubblicazione nel
di fiori. Nell’antico calendario romano, prima della riforma di 1857, la raccolta di oltre cento componimenti lo porterà a
Numa Pompilio, era il secondo di dieci mesi e raccoglieva tre subire, insieme al suo editore, un processo per aver offeso la
importanti festività: i Veneralia legati al culto della dea dell’a- morale comune e il buon costume e lo costringerà al ritiro di
more e della fertilità femminile; i Cerealia, in onore di Cerere sei poesie e al pagamento di una multa di 300 franchi.
dea della fertilità della terra e della coltivazione dei campi; i Quest’anno la Pasqua di Resurrezione cade in Aprile, dome-
Floralia, dedicati a Flora, divinità italica identificata come dea nica 4 e il Lunedì in Albis il successivo 5. La variabilità della
della primavera. Fin dall’antichità, dunque, era il mese della data deriva dalla scelta di sciogliere le campane a festa la
rinascita della natura dopo il lungo letargo invernale, durante prima domenica dopo la prima luna piena successiva all’e-
il quale la terra presenta le prime preziose fioriture, offrendo- quinozio di primavera, che varia in base alla rotazione terre-
si nel contempo nelle condizioni migliori per essere arata e stre e agli anni bisestili ma che per comodi-tà è stabilito al 21
seminata. Non a caso, il mito vuole che in questo periodo marzo. Secondo questo calcolo, dunque, il giorno di Pa-
Romolo avesse tracciato con l’aratro i confini della Città squa sarà sempre compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile. Da
Eterna che prenderà da lui il nome. La volta celeste vive il questo intervallo di tempo dipendono anche le definizioni di
passaggio dalla distesa di stelle luminose tipiche del cielo Pasqua bassa (dal 22 marzo al 2 aprile), media (dal 3 aprile
invernale, a un panorama stellato meno luminoso e orfano al 13 aprile), alta (dal 14 aprile al 25 aprile). Inoltre, le scuole
della scia della Via Lattea. In questa fase, la stella Sirio, pro- chiudono, quasi in tutte le regioni, da giovedì 1 a martedì 6
tagonista del periodo invernale, lascia gradualmente il posto aprile 2021, permettendo alle famiglie di avere un periodo
a Vega, l’astro più luminoso del cielo estivo. Tra le date da più lungo di vacanza, nel quale concedersi tempi più distesi
ricordare: il 2 aprile del 1891, quando nacque a Brühl il e pacati per ritrovare forze e motivazioni per affrontare que-
pittore tedesco Maximilien Ernst, uno dei maggiori esponen- sta lunga, logorante pandemia. L’ Opera d’arte del mese
ti del Surrealismo; il 3 Aprile in cui si festeggiano invece i 125 trae invece ispirazione da alcune interpretazioni, secondo le
anni della gloriosa e rosa Gazzetta dello Sport; il 6 aprile di quali, Aprile deriverebbe dall’etrusco Apro, a sua volta pro-
veniente dal greco ’Aφροδίτη, Aphrodítē, dea dell’amore, a
40
affiorano fastidiosi sensi di stanchezza, sonnolenza e irritabi-
lità. Come assicurarsi un riposo rigenerante? Prima di tutto,
mantenere orari regolari nel ciclo sonno-veglia: coricarsi e
alzarsi ogni giorno alla stessa ora, meglio andare a letto en-
tro la mezzanotte e svegliarsi di buon mattino. Ci si può affi-
dare all’aromaterapia, spargendo qualche goccia di olio es-
senziale di lavanda sul cuscino e sulle coperte prima di
dormire. Non dimenticarsi di fare qualche respiro lento e
profondo prima di addormentarsi. All’arrivo della primavera,
infatti, il nostro orologio biologico ha bisogno di adattarsi al
cambiamento stagionale e trovare un nuovo equilibrio. Per
aiutare l’organismo a recuperare la sua naturale armonia è
importante curare l’alimentazione, scegliendo cibi ricchi di
vitamine e minerali che sono ristrutturanti e rigeneranti, evi-
tando alla sera alcolici, bevande con caffeina e alimenti trop-
po pesanti quali latticini o carni rosse.. Nella dieta di aprile
non può quindi assolutamente mancare il magnesio che è
un vero proprio elisir di vitalità e antistress. Ecco dunque,
una ricetta facile, energetica e gustosa, da mettere nel cesti-
no del pic-nic di pasquetta. Buona Pasqua!
41
CULTURA MUSICALE
di Cesare Marinacci
Pianista, compositore e musicologo
S
e l’inarrivabile figura di Dante sarà nume tutelare
per tutto l’anno e con Bouguereau abbiamo
inaugurato la stagione primaverile altrettanto,
dobbiamo riconoscere che il 2021 è ricchissimo
di ricorrenze riguardanti figure tra più influenti
della storia del pensiero e dell’arte: da Charles Baudelaire a
Napoleone, da John Keats a Fëdor Dostoevskij da Leonardo
Sciascia ad Alda Merini, da Caravaggio a Saint Saens, Coco
Chanel e Walt Disney. Proprio queste tre ultime figure - l’oppo-
sitore, l’amante, il cultore pop - sono legate in vario modo a
quella stella di prima grandezza del firmamento musicale nata
a Oranienbaum il 17 giugno 1882 e del quale il 6 aprile ricor-
rono i 50 anni dalla scomparsa, avvenuta a New York nel
1971: Igor’ Fëdorovič Stravinskij. Pur a contatto con la musica ziano di San Michele. È il 1913 l’anno della svolta, quando il
sin dalla fanciullezza fu l’esatto contrario di un enfant prodige, 29 maggio va in scena a Parigi quel Sacre du printemps che
anzi intraprese gli studi universitari in giurisprudenza, avvici- spezzerà in due l’opinione pubblica suscitando scalpore e
nandosi davvero alla composizione solo dopo i vent’anni. Ad meraviglia per il linguaggio musicale radicalmente innovativo e
iniziarlo ai misteri della creazione musicale fu nel 1902 Nikolaj per lo squarcio con la tradizione coreografica. Eccellente è il
Rimskij-Korsakov padre della scuola nazionale russa. Non vie- commento di Bernard Deyries che afferma “Igor Stravinskij
ne ricordato come un uomo di aspetto particolarmente attra- non si limita a voltare una pagina della storia della musica: la
ente, e tuttavia si rivelò, fin da giovane, dotato di una persona- strappa”. Da questi balletti si può già immaginare la poliedrici-
lità irresistibile che sembra abbia stregato persino la divina tà stilistica che caratterizzerà tutta la carriera del compositore:
Coco Chanel. Sposò nel 1906 la cugina Katerina Nossenko dall’Uccello di fuoco, il cui lussuoso morfismo timbrico si avvi-
dalla quale ebbe quattro figli: Fedor, Ljudmila, Svjatoslav-Sou- cina a quello di Rimskij-Korsakov, all’enfasi sulla bitonalità di
lima e Milena, ma il vero amore della sua vita, e compagna fino Petruška, fino al parossismo selvaggio in Le Sacre du Prin-
alla morte fu la seconda moglie Vera de Bosset. Il giovane Igor temps che scandalizzò l’intero uditorio della prima come testi-
dà alla luce in questi anni opere come Feux d’artifice e lo monia il grande Alfredo Casella anch’egli presente a quella
Scherzo Fantastique, che testimoniano una già compiuta e storica serata: “La rappresentazione ebbe principio in un reli-
multiforme tecnica orchestrale, lascito inestimabile del suo gioso silenzio, davanti al pubblico inverosimilmente eteroge-
straordinario maestro. Sarà proprio l’ascolto di queste prime neo, elegante, intellettuale, raffinato, cosmopolita. A metà del
creazioni ad affascinare Serghei Diaghilev, vulcanico impresa- preludio, scoppiò la tempesta, sotto forma di urli, fischi e
rio e anima dei celebri Balletti Russi che immediatamente schiamazzi di ogni genere. Quando si aperse la scena, la co-
scrittura il giovane compositore. All’inizio Stravinskij è impie- reografia di Nijinski, anziché attenuare la bufera, la aggravò
gato solo come arrangiatore delle musiche di Chopin per il ancora”. Vicino al compositore aveva preso posto l’ormai an-
balletto Les Sylphides, tuttavia ha ben presto la possibilità di ziano Camille Saint-Saëns il quale domandò a Casella a che
presentare un lavoro tutto suo: L’uccello di fuoco immediata- strumento appartenesse la stranissima voce dell’incipit.
mente acclamatissimo per la straordinaria comunicativa e la Quando Casella rispose che si trattava di un fagotto, Saint-
sopraffina invenzione orchestrale. Nella primavera del 1911 Saëns si infuriò a tal punto da uscire dalla sala sbattendo la
Stravinskij è a Roma dove compone le musiche per il balletto porta. “Ogni tanto – prosegue Casella – il baccano infernale
Petruška, destinato ad andare in scena qualche mese più tar- del pubblico accennava a placarsi. Ma allora emergevano fuo-
di a Parigi. Indelebile è l’immagine del suo primo viaggio nella ri dall’orchestra sonorità così spaventose, terrificanti e disso-
capitale italiana: “Ricordo sempre, con un piacere particolare, nanti che il chiasso riprendeva peggio di prima”. Terminato lo
quella primavera a Roma, città che io vedevo per la prima spettacolo la sommossa uscì dal Teatro e si estese all’area
volta. Nonostante il mio assiduo lavoro all’Albergo Italia dove circostante, tanto che per sedarla fu necessario l’intervento
abitavo con Benois e il pittore russo Serov, al quale fui legato della polizia. A questo punto della vicenda, è emblematico l’e-
da un sincero affetto, trovammo il tempo per fare delle pas- pilogo narrato da Stravinskij: “Dopo lo spettacolo eravamo
seggiate molto istruttive per me. In compagnia di Benois, eru- tutti eccitati, arrabbiati, disgustati e… felici.”. Nel 1915 Le Sa-
ditissimo, conoscitore d’arte e di storia, capace di evocare le cre approda anche in Italia sotto l’egida proprio di Alfredo Ca-
epoche trascorse nel modo più vivo, queste passeggiate era- sella ed è l’ocasione per un fitto scambio con l’ambiente futu-
no per me una vera scuola che mi appassionava grandemen- rista; Igor è incuriosito e divertito dall’Intonarumori di Russolo
te”. Il viaggio inaugura il rapporto prediletto che Stravinskij in- e stringe amicizia in particolare con Balla e Marinetti che sim-
tesse con l’Italia, quasi fosse una patria dell’anima tanto da paticamente sarà ricordato come: “un chiacchierone instan-
chiedere, come Djagilev, di essere sepolto nel cimitero vene- cabile, ma anche il più gentile degli uomini”. Ancora in Italia, il
42
Concerto, per clarinetto e orchestra. Celebri le sue espressio-
ni provocatorie nei confronti di un Vivaldi, reo a suo dire d’aver
composto centinaia di volte lo stesso concerto, per poi pren-
dere proprio il barocco italiano a modello per i suoi esperimen-
ti di recupero neoclassico. Insomma di Stravinskij colpisce
persino l’apparenza contraddittoria di una poetica in realtà
estremamente coerente. Come Beethoven, Stravinskij non ci
fornisce un modello esemplare unico e reiterato, per quanto
apollineo, ma al contrario, un ventaglio di soluzioni e di sugge-
stioni tra loro persino sideralmente distanti, esplorando tutte le
direzioni della musica moderna fin da quel dirompente 1913
del Sacre. Pochi altri lavori hanno saputo come quest’ultimo
imporsi nel percorso della musica Occidentale con altrettanta
energia demiurgica di sviluppi e rivoluzioni: forse solamente
l’Eroica di Beethoven, la Sinfonia Fantastica di Berlioz, il Trista-
no di Wagner, il Fauno di Debussy, il Titano di Mahler. Non va
certo dimenticata in questo senso anche l’importante occa-
sione per la ricettività della sua opera la possibilità offertagli
dalla Columbia Records di effettuare numerose registrazioni
sin da quan-do, nel 1941 Stravinskij si era stabilito definitiva-
mente negli USA. Il patrimonio di incisioni dirette dall’autore
stesso sono ancora oggi un tesoro inestimabile per investiga-
re anche gli aspetti più reconditi delle sue partiture. D’altra
parte la fama di Stravinskij è chiaramente congiunta anche
all’apparizione della Danza dell’adolescente in un celeberrimo
episodio del film Fantasia di quel visionario Walt Disney che,
1917 porta a Stravinskij una serie di incontri importanti come come accennato, non poteva scegliere miglior musicista
quello con Pablo Picasso e Jean Cocteau con i quali collabo- ‘classico’ da consacrare anche nel suo universo animato. Al
rerà negli anni successivi per Pulcinella e Oedipus Rex. Nel netto comunque della fama pop disneyana, il capolavoro stra-
1920 si trasferisce a Parigi ed il rapporto con i futuristi si dira- vinskiano si rivela in un incantesimo che dura tutt’oggi sul
da mentre quello con l’Italia rimane una costante della sua pubblico e sui musicisti folgorati dalle originalissime soluzioni
esistenza; tra le altre cose infatti nel 1926 in occasione del 700 che il compositore russo adotta lungo tutta la sua opera per
anniversario della morte di San Francesco compone il Pater liberarsi senza scomposte sfrontatezze, ma con una sincera
Noster eseguito a Padova. Si reca poi a Milano dove conosce passione creati-va, dal tardo romanticismo come dalla prigio-
Arturo Toscanini di cui ci fornisce un ammirato ricordo: “fui ne dei consueti parametri compositivi. Le Sacre in particolare
colpito dal fatto che il maestro conosceva profondamente, nei sembra innanzitutto offrire la soluzione ideale all’acceso dibat-
più piccoli particolari, la mia partitura, e dal modo minuzioso tito sulla sopravvivenza della tonalità che ha dominato in varie
con cui egli studiava le opere che doveva eseguire”. Nel 1935 forme l’inizio del XX secolo. La tonalità, per lo Stravinskij della
si esibisce a Bologna e a Roma, dove viene ricevuto anche da prima ora, resta un’imprescindibile punto di partenza lontano
Benito Mussolini; sono gli ultimi appuntamenti che il maestro dall’utopia schoenberghiana. Le radici di Stravinskij af-fonda-
ha con l’Italia prima di lasciare, allo scoppio del secondo con- no gloriosamente nella tradizione e nella scuola russa, soprat-
flitto mondiale, il vecchio continente, dove tornerà solo nel tutto nell’esempio del suo insegnate Rimsky-Korsakov: rigo-
1951, per la prima mondiale di The Rake’s Progress ed anco- gliose melodie dal profumo orientale, avvolte nei più bei colori
ra, negli anni successivi, per il Festival di Musica Contempora- orchestrali e ornate da armonie tanto audaci quanto assoluta-
nea di Venezia con il Canticum Sacrum e l’opera dodecafoni- mente inserite in un discorso ben consciamente tonale. Così
ca Threni. Dopo infatti una serie di conferenze ad Harvard nel L’Oiseau de feu, così perfino il folklore cubista di Petruška. Da
1939, da cui ricaverà anche il trattato Poetique musicale, de- siffatti presupposti, Stravinskij giunge allo scenario del balletto
cide di restare negli Stati Uniti di cui diverrà cittadino nel 1945. Le sacre, col chiarissimo intento di onorare la madre patria
Nel giugno 1962 è invece nuovamente a Roma e soprattutto, dedicandosi a rievocare il mondo della Russia precristiana e
dopo 50 anni di lontananza, è invitato per la prima volta dopo pagana, attingendo a raccolte di melodie e temi del folklore
la rivoluzione in Unione sovietica ove riscuote grandi successi alla ricerca di suggestioni e visioni. “Torniamo all’antico e sarà
dirigendo a Leningrado e Mosca. Al 1965 risale invece l’ultima un progresso”, invocava nel secolo precedente il grande ma-
visita italiana, se si esclude quella che lo porterà pochi anni estro Giuseppe Verdi. Nessun altro compositore pare averlo
dopo al cimitero di San Michele, che lo vede in quella stessa preso altrettanto alla lettera, nell’intento di erigere un ponte tra
Roma dove nel 1911 era iniziata la sua parabola inarrestabile. elementi e gesti tipici di un far musica perfino primordiale e la
Della produzione di Stravinskij stupisce l’estremo eclettismo ricerca di visioni per l’estetica e lo stile compositivo dell’avve-
all’interno di una rigorosa coerenza espressiva. Fa scuola la nire. Per questo l’opera stravinskiana è tanto importante, rivo-
poliedricità di questo personaggio che riesce a passare dal luzionaria ma non irriverente: Stravinskij supera con agilità tut-
neoclassicismo di Apollon Musagete alle sperimentazioni do- te le polemiche e prese di posizione ideologiche o stilistiche,
decafoniche del Canticum Sacrum, che riesce a comporre lasciando fluire dalla propria fantasia, in un ideale abbraccio di
quasi in stile palestriniano per la comunità russa di Nizza - l’A- inconsce reminiscenze e magistero tecnico, la soluzione ad
ve Maria, il Pater Noster, il Credo - quanto per gli elefanti del ogni dibattito sull’evoluzione del linguaggio musicale colto ri-
circo Barnum. Enciclopedica ed eterogenea la sua produzio- assumibile nella sua affermazione “Una vera tradizione non è
ne tra opere teatrali, balletti, sinfonie, composizioni da came- la testimonianza di un passato concluso, ma una forza viva
ra; non ultima, anche una sua strizzata d’occhio nei confronti che anima e informa di sé il presente.”
del jazz lo porta alla composizione del celeberrimo Ebony
43
CAFF� PER L’ANIMA
La ricerca sul campo e il
patrimonio della cultura popolare
L
di Rodolfo Coccia
o statunitense Alan Lomax (Austin 1915- Safey sette una vecchia canzone popolare di protesta, dalla viva
Harbor 2002) è stato uno dei più famosi ricerca- voce di una anziana signora, Marzia Battaglini nata ad Arna-
tori etnomusicologi moderni, anche antropologo ra nel 1904, che me la cantò a memoria, come unica e sola
e produttore discografico, studiava e ricercava la traccia ancora esistente. Ma non solo, al canto e alle parole
trasmissione orale delle parole e dei suoni, giran- Marzia accompagnò anche una breve storia sull’origine del-
do per il mondo e accumulando una grande quantità di ma- la “Canzone della Lega”, scritta nel 1920 dal parroco Don
teriale registrato sulla musica popolare. Venne anche in Italia Andrea originario di Arnara, ma residente a Roma. Il canto,
verso la metà degli anni cinquanta, dove con strumenti di riferito alle lotte contadine dell’epoca, fu poi ripreso anche
riproduzione pioneristici documentò un patrimonio di cultura da Maurizio Federico nel suo bel libro “Il Biennio rosso in
e saggezza popolare, altrimenti perduto per sempre. Verso Ciociaria-1919-1920” E.D.A. Frosinone 1985. Il Gruppo “ Il
la metà degli anni ‘70 anche da noi ci fu un ritorno della Ponte” d’intesa con il Distretto scolastico e con un contributo
musica popolare e della sua ricerca, tanto per citarne uno si dell’Assessorato alla Regione Lazio, organizzò due campi di
può ricordare il grande lavoro fatto da Roberto De Simone, lavoro, nel 1979 a Torrice e nel 1980 ad Arnara , una ricerca
da Eugenio Bennato, dalla NCCP, la Nuova Compagnia di di materiali e tradizioni popolari sul campo che portò alla rea-
Canto Popolare di Napoli, che lizzazione del libro “ETNOGRAFIA RURALE DEL FRUSINA-
molti ricorderanno in un gran- TE” – ipotesi di lavoro e proposta di materiali ricerca a Torrice
de concerto al Teatro Nestor e Arnara.(1980), un lavoro che racchiudeva anche una sorta
di Frosinone, come pure Il di metodologia per la ricerca come i vari cicli dell’anno, delle
Gruppo di Pomigliano d’Arco stagioni, delle ricorrenze, delle feste. La vera rivoluzione di
che si esibì in un coinvolgente questa nuova primavera della musica popolare era però so-
concerto all’Auditorium L’E- prattutto sociale, in quanto vedeva e riconosceva alla figura
dera sotto al Grattacielo Zep- dell’anziano non necessariamente colto, lo scrigno del sa-
pieri, e a Frosinone operava pere e della conoscenza non scritta. Anche noi piccoli emuli
anche “La Compagnia della di quel primordiale Bob Dylan, legato ancora al Folk puro
Porta” che invitammo con il del suono e della voce (lontano da quella nuova rivoluzione
nostro Circolo Culturale di musicale che andava alimentando) avevamo il nostro Woo-
Arnara in un trascinante con- dy Guthrie e lo ritrovammo in quell’anziano signore Filippo
certo di piazza. Erano anni di Mingarelli (nella foto alle mie spalle) Pippo, che con la sua
grande impegno e riscoperta chitarra suonata in un suo particolare modo, si univa alle no-
di una cultura “sdoganata” e stre “scorribande musicali”, pestando con dita callose sulle
non solo a Napoli e Frosinone corde da cui uscivano note primordiali a noi sconosciute,
ma in tutta Italia crescevano cantando canzoni mai ascoltate fino ad allora, come tra le
gruppi di ricerca della musica tante del suo repertorio il tradizionale canto “Picchia picchia
popolare, come il Canzoniere la porticella” canzone che mi riporta all’inizio dell’articolo con
del Lazio e tanti altri del Nord Alan Lomax accompagnato dall’antropologo etnomusicolo-
e del Sud, da tutte le Regioni go e regista Diego Carpitella, che riuscì a recuperare questo
d’Italia si alzava un canto che racchiudeva anche un grande canto del nord Italia, proprio in quel viaggio in Italia che tanto
lavoro etnografico e musicale del proprio territorio, che an- salvò, lasciando un grande patrimonio culturale nel pano-
dava ben oltre la canzone folkloristica cui si era stati abituati rama della musica popolare italiana. Queste poche parole,
fino ad allora. Ma tutta questa passione e fervore tra noi gio- da appassionato e non certo da studioso, per soffermarmi
vani di allora proveniva anche, già una decina di anni prima, sul valore della parola oggi, ma anche delle immagini e della
dall’America con le nuove generazioni di Folksinger che tan- musica, come testimonianza e conoscenza. Negli ultimi de-
to attingevano dal genere di pochi semplici giri di accordi cenni sembra sia stato scoperto tutto, senza sentire più il bi-
e note, cariche però di testi impegnativi ( ma anche ludici) sogno di leggere e documentarsi, bastano due righe riflesse
e veri provenienti dalla terra e dalle radici dell’uomo, una in uno schermo (grande o piccolo, fisso o portatile che sia)
lezione imparata dal primo Bob Dylan e da tutti quelli che e una sola, delle milioni di immagini che girano anonime e
giravano intorno al Greenwich Village di New York nei primi somiglianti tutte uguali, per soddisfare quella poca curiosità
anni sessanta, compreso quello che fu eretto a monumen- intellettuale e di conoscenza, che sopravvive all’incalzare dei
to lungo questa nuova strada già tracciata, Woody Guthrie. nostri tempi moderni.
Diverso, ma simile, il discorso per Harry Smith, visionario ed
eccentrico ricercatore americano che fece, della sua colle-
zione di antiche registrazioni in vinile, la Bibbia della musica
popolare americana con la sua Anthology of American Folk
Music. Ma tornando in Italia la mia piccola esperienza con
la ricerca musicale folkloristica fu sul finire degli anni settan-
ta, quando collaborando ad un progetto di e con Antonio
Camilli, poeta, scrittore frusinate e responsabile del Gruppo
Sperimentale “Il Ponte”, registrai con un registratore a cas-
44
Testi di Rodolfo Coccia - Disegni di Giovanni Grande
D
a sempre il volo ha spinto la fantasia dell’uomo ad osare oltre. I pionieri delle macchine vo-
lanti hanno osservato bene le ali degli uccelli, che da terra si alzavano per superare anche le
montagne. Dietro al monte il cielo era immenso e d’improvviso potevano ritrovarsi a spec-
chiare nell’immenso mare, nei laghi dorati, nei larghi fiumi. Ma alcuni volatili avevano anche zampe
palmate, e l’idrovolante che decollava e ammarava veloce sulle superfici acquatiche
non era più un sogno.
45
,
L amore tra bambini e animali
li renderà adulti migliori
di Mauro D’Angelo
I
o non sono come San Francesco
d’Assisi ma gli somiglio per ché
io amo gli animali e ogni giorno
faccio un Post con uno di loro.
Ho notato che nei dipinti, il San-
to, è sovente raffigurato in compagnia
dei tanto amati animali, con cui co-
municava cuore a cuore, come solo
l’amore incondizionato sa fare. Al di là
della sua storia, del suo cambio di vita
così radicale (da figlio di un mercante
a uomo umile e votato alla povertà),
al di là dei messaggi religiosi che qui
non affronterò, mi piace pensare che
a volte la storia ci regala pagine con
insegnamenti universali. Grazie papà,
che mi hai dato questo spazio e che
da tempo non utilizzavo, anche essen-
do giornalista. San Francesco per gli
animali aveva un’empatia che non ha
bisogno di parole, per me San Fran-
cesco, è un’occasione per riflettere sul
tema prezioso e profondo dell’empatia,
a partire da chi non può comunicare a
parole, (basta leggere alcuni articoli del-
la pedagogista Monia Morini che fanno
letteratura) ed è anche un’occasione
per insegnare ai bambini ad amare e
rispettare gli animali, rendendoli un do-
mani adulti migliori.
46
TERRITORIO
R
oma Sud”- Centro direzionale per l’Area di svi-
luppo industriale della Ciociaria è il titolo di un
interessante studio-progetto, stampato a Mila-
no nel marzo del 1968, che aveva come “cen-
tro” la Città di Frosinone che doveva accogliere
il Centro direzionale ROMA SUD, una società per azioni con
sede in Frosinone. Lo scopo era di essere punto di “raccol-
ta” di vari “centro”, come quello degli affari e congressuale,
centro d’ospitalità per Congressi e vacanze, centro culturale
di spettacoli, centro della gioventù, centro sportivo e di sva-
ghi, centro di residenze, commerciale ed associativo.
47
NATUROPATIA
L
a primavera è ufficialmente arrivata e tutti noi
dovremmo dedicarci, almeno durante i cam-
bi di stagione, alla cura del nostro organismo
che in questi momenti di cambiamento ha
bisogno di essere sostenuto maggiormente
nelle sue funzioni. La primavera è la stagione che se-
gna l`inizio di un nuovo ciclo, una fase dinamica e pro-
positiva, volta all’azione, alla crescita e all`espansione.
Queste caratteristiche ci coinvolgono non solo dal punto
di vista fisico, ma anche a livello energetico e psico-e-
motivo. Per viverla al meglio nella sua globalità è bene
dedicare attenzioni a se stessi. La naturopatia ha come
scopo quello di permettere alla persona di ri-tornare alla
natura e ai suoi ritmi, per questo motivo può offrire un
grande supporto alla persona in queste fasi delicate di
passaggio, permettendole di sfruttarle e viverle a pieno
per trarne qualcosa di significativo in termini di salute e
di consapevolezza personale. I consigli di un naturopata
riguardano sia l’ambito dell’alimentazione sia dei rime-
di naturali: mi piace consigliare alle persone rimedi che
agiscono in modo dolce e non invasivo che modulano
le funzioni fisiologiche, promuovendo la depurazione
dell’organismo e il sostegno degli organi. Nella stagio-
Il carciofo:
• Contrasta l’ipertensione
• Contrasta l’ipercolesterolemia
• Sostiene la salute del fegato e i processi depurativi
• Migliora la digestione
• Favorisce la diuresi
Altri alimenti consigliati sono: cicoria, tarassaco, rucola,
spinaci, broccoli e cavolfiori, limone, mele, curcuma, ce-
reali integrali, thè verde.
JAZZ CORNER
“After all” minuto per vedere un bellissimo video tributo che la televisione
di Al Jarreau
stato un grandissimo jazz vocalist. Nato a Milwaukee nel Wiscon-
sin, quinto di sei figli. Il suo sito riferisce come Reservoir Avenue,
il nome della strada in cui il piccolo Al viveva. Suo padre era un
ministro e cantante della Chiesa avventista mentre sua madre era
di Donatella Formisano una pianista di chiesa. Lui e la sua famiglia hanno cantato diverse
vote insieme in concerti in chiesa a scopo benefico. L’anno 1968
segna una svolta nella vita del vocalist americano, Al Jarreau in-
fatti fece del jazz la sua occupazione principale dopo aver incon-
trato il chitarrista Julio Martinez. Nel 1969, Jarreau e Martinez si
diressero verso il sud degli States, dove Al Jarreau fece le sue
apparizioni memorabili in punti memorabili del jazz come da Di-
no’s a Los Angeles, oppure presso il famosissimo night club The
Troubadour oppure presso il Bitter End West. Cominciò anche
con qualche apparizione televisiva come i programmi di John-
ny Carson, Mike Douglas, Merv Griffin, Dinah Shore, e quello di
David Frost. Al Jarreau intensificò le sue apparizioni nei nightclub
come famosa fu la sua apparizione al The Improv nelle pause de-
gli spettacoli di stelle come Bette Midler, Jimmie Walker, e John
Belushi. Durante questo periodo, cominciò a frequentare la Chie-
sa Unita delle Scienze Religiose e la Chiesa di Scientology, ma
non si affiliò a Scientology. Inoltre, più o meno allo stesso tempo,
ha iniziato la scrittura di suoi testi, realizzando come la sua spi-
ritualità cristiana avesse cominciato ad influenzare il suo lavoro.
Nel 1975, Jarreau stava lavorando con il pianista Tom Canning
quando fu notato dalla famosissima casa discografica Warner
Bros. Records. Ha cantato alla prima stagione di Sabato Ni-
ght Live episodio 13 del 1975, ospitato da Peter Boyle (Young
Frankenstein, Tutti amano Raymond). Poco dopo ha pubblicato
il suo album di debutto acclamato dalla critica come un mira-
colo musicale, We Got By. Questo album lo ha catapultato alla
fama internazionale e gli valse un Grammy Award tedesco. Un
secondo Grammy tedesco l avrebbe conseguito con l’uscita del
suo secondo album, Glow. Uno degli album di maggior succes-
so dal punto di vista commerciale per Jarreau fu Breakin ‘Away
del 1981. Questo album includeva la famosissima hit “We’re in
This Love Together”. Nel 1984, il suo singolo “After All” raggiun-
se il 69° posto nella classifica statunitense e il numero 26 nel-
la classifica Hot R&B/Hip-Hop Songs. E ‘stato particolarmente
S
popolare nelle Filippine. Il suo ultimo grande successo è stato il
tema nominato ai Grammy per il 1980 americano serie televisiva
ono oramai quattro lunghi anni che Al Jarreau se
Moonlighting, per il quale ha scritto i testi. Tra le altre cose, è ben
è andato in silenzio a Los Angeles in una sera di
noto per il suo ampio uso di canto cosiddetto scat, e per il suo
febbraio del 2017 nel corso di quello che avreb-
vocalismo denominato “percussione vocale”. E’ stato anche un
be dovuto essere un breve ricovero ospedaliero e
vocalist nel famoso evento USA for Africa “We Are the World”,
dopo che il giorno prima della sua dipartita avesse
in cui ha cantato la frase famosa: “...and so we all must lend a
annunciato il ritiro dalle scene musicali e da tutti i palcoscenici
helping hand…” ovvero “... e così noi tutti dobbiamo dare una
mondiali che lo avevano per decenni visto protagonista.
mano.” Un altro evento mediatico di beneficenza, Comic Relief
Il manager del cantante, Joe Gordon, a poche ore dal deces-
della HBO, vide Al in un duetto con la strepitosa Natalie Cole can-
so dell’artista rende onore alla splendida figura ed alla carriera
tando la canzone “Mr. President”, scritta da Joe Sterling, Mike
dell’artista con una dichiarazione che risuona come una sorta
Loveless e Ray Reach.
di passaggio di consegne verso quella scuola di canto dove Al
Jarreau si era formato
“Cari amici, familiari e colleghi, Al Jarreau è morto questa mattina,
alle 5 e 30 del mattino, ora di Los Angeles. Era in ospedale, ac-
cudito amorevolmente da Ryan, Susan, e da alcuni componenti
della sua famiglia e da alcuni amici. Nessun servizio pubblico di
onoranze funebri è previsto al momento, ma io vi informerò se
questo intendimento della famiglia dovesse cambiare. Ryan chi
ede che non vengano inviati fiori o regali a casa o in ufficio. Inve-
ce; Ryan, anche in base al volere di Al, vi invita, se siete motivati
a farlo, a dare un contributo alla Fondazione del Wisconsin per
la scuola di musica, una meravigliosa organizzazione che sostie-
ne le opportunità per i giovani artisti di fare musica, sostiene gli
insegnanti di musica e promulga borse di studio per gli studenti
di musica di Milwaukee e di tutto il Wisconsin. Datevi qualche
49
La maschera:
dalle origini alle “mascherine”
di Alessandra Del Signore
I
l fascino della maschera è insito nel mistero di colui che uropea che sta per fantasma nero e che ritroviamo anche nel
nasconde il suo volto e scatena la nostra fantasia attra- latino tardo con il significato di stregone ed in epoca roman-
verso la parola ed il gesto rubandoci alla quotidianità e za mascra, per indicare propriamente un essere camuffato,
trasportandoci in una nuova dimensione del possibile. una sorta di larva o fantasma. Nel teatro greco esistevano
Oggi la maschera torna a stupirci sotto nuove forme: le maschere tragiche e maschere comiche. Per esempio tra
“mascherine” ci omologano inducendoci alla depersonaliz- quelle tragiche ricorrono le figure dei geròntes (vecchi), dei
zazione. La maschera vanta origini lontanissime ed i primi neanìskoi (giovani) o dei theràpontes (schiavi). Le maschere
esemplari risalgono al paleolitico e fungevano da strumenti saranno utilizzate anche nel teatro latino nelle commedie di
per riti magici così come ricostruito attraverso reperti ritrova- Plauto. Delle primissime maschere non abbiamo reperti in
ti in Francia e in Africa meridionale. Gli Egizi e i micenei la quanto fatte in materiali deperibili, mentre quelle di cui con-
usavano nei riti funebri e religiosi. La più nota è la maschera serviamo traccia erano tele di lino con legno o sughero di-
d’oro di Agamennone di origine micenea. La maschera di- pinti e parrucche di lino o pelo. Nel Medioevo le uniche ma-
viene dunque un modo per nascondere il volto del celebran- schere previste erano quelle da diavoli e maschere di
te affinché questi assuma un aspetto perfetto, non umano e animali come cervi, vitelli, capre. La maschera era vista
rappresenti dunque la divinità. Per come un elemento peccaminoso,
essere più precisi è la divinità stessa perché alterava le fattezze umane
che si impadronisce dell’uomo. generate da Dio e quindi esecrabile.
Certamente anche in Grecia nel pe- Tuttavia la maschera nera comune-
riodo arcaico aveva riferimento a riti mente usata dai medici a Venezia
funebri. La più antica è la maschera aveva un naso lungo riempito di
di Tespi che portò alla nascita delle spezie, con il duplice effetto di pro-
prime forme di teatro. In effetti l’ori- teggere dai cattivi odori emanati dai
gine del teatro è strettamente legata corpi degli appestati, ma anche di
a culti religiosi come quello orfico/ offrire protezione dal contagio ed
misterico di Dioniso. In occasione era definita come la maschera dello
della celebrazione del Dio, si svol- speziale. Certamente nel Rinasci-
gevano cortei con musiche, canti e mento, con la nascita della Com-
danze dove gli uomini si maschera- media dell’arte, si dà vita ad una
vano da satiri con barba nera e peli galleria ricorrente di maschere con
grigi, la cosiddetta maschera satire- costumi e travestimenti che ritrove-
sca, che aveva anche funzione apo- remo fino al ‘700. Compaiono per-
tropaica, ossia doveva dominare gli sonaggi come Pantalone, il mer-
spiriti della natura e generare condi- cante veneziano, ricco, aggressivo
zioni favorevoli. Le prime maschere e ambizioso, Graziano, il dottore e
teatrali greche risalgono alla secon- uomo di legge, Pulcinella e Arlec-
da metà del VI secolo a.C. La scelta chino. In particolare in ogni comme-
di esibirsi indossando una masche- dia ci sono sempre due coppie di
ra aveva una duplice funzione sia vecchi e due di servi dette masche-
acustica, serviva come amplificato- re di base: -i magnifici, che sono i
re della voce, sia utilitaria, poiché permetteva di caratterizza- vecchi dotati di autorità; -i zanni, termine che deriva dal
re i personaggi e poter interpretare più ruoli, per esempio nome dei servi che nel ‘500 si diceva zan, forma veneta per
quelli femminili, in quanto era vietato alle donne recitare. Le Giovanni, da cui Zanni. Nella Commedia dell’Arte c’è sem-
prime forme di teatro scelgono di rinunciare alla mimica fac- pre un intento morale: i nobili sono privi di solidi valori, chiusi
ciale per diverse ragioni: principalmente perché non tutto il in una vita parassitaria tra ridicole manie, puntigli senza fon-
pubblico, soprattutto quello in posizioni più distanti, avrebbe damento e debiti senza fine, mentre i servi sono furbi, intelli-
potuto vedere il volto degli attori, inoltre la scarsa illuminazio- genti, giocosi, aggressivi verso i padroni e criticano la so-
ne e l’impossibilità di amplificare la voce rendeva tutto molto cietà borghese. Naturalmente questo teatro è condannato
più complicato. Gli attori comprendono che, coprendo il dalla Controriforma che vedeva nei comici gli interpreti di
viso, magicamente sviluppano nuove risorse e potenzialità, forze diaboliche, pericolosi turbatori della vita religiosa. L’uso
puntando ad una maggiore cura della gestualità e del trave- della maschera era interpretato come nocivo e lasciva l’in-
stimento. Quando l’attore entra sul palco, grazie alla sua po- terpretazione delle donne. Nel ‘700, con l’arrivo di Goldoni, il
stura e alla sua prossemica dà vita alla maschera rinuncian- testo teatrale diventerà scritto, abbandonando la recitazione
do alla fissità e immobilismo per costruire il personaggio. improvvisata su canovaccio e le maschere di Pulcinella, Ar-
L’etimologia stessa di maschera, dal greco prosopon, signi- lecchino e Pantalone assumono il valore di maschera al di là
fica propriamente persona, ossia colui che si distingue del travestimento. Sono le maschere conosciute da tutti e
dall’animale per il suo essere intelligente, mentre la radice che incarnano vizi e virtù comuni. Il teatro del ‘900 piano
della parola maschera deriverebbe da masca, parola indoe- piano mette da parte la maschera per dare espressività al
50
volto: grandissimo interprete sarà Eduardo De Filippo che, to del sopracciglio o la fronte corrugata. Siamo sempre noi,
con la sua mimica facciale, sarà capace di indossare uno, anche con le mascherine. Se penso ai tempi dell’infanzia in
cento, mille volti fino a giungere al teatro di rottura scenica cui attendevo con trepidazione il carnevale per potermi ma-
con I sei personaggi in cerca di autore di Pirandello, dove gli scherare, indossare i panni della principessa, della fata o
attori decidono di buttare a terra la maschera e il loro ruolo, dell’odalisca, mi viene una certa nostalgia. Vedevo nella ma-
per essere delle persone comuni con una storia da raccon- schera la possibilità di esprimere i miei desideri: divenire al-
tare. Nel teatro del dopoguerra i personaggi si alternano sul- tro, assumere una nuova identità esattamente come accade
la scena, tutto sembra finzione e la finzione sembra realtà, durante il sogno. Gli stessi latini asserivano: “semel in anno
non si distinguono più le sfumature come accadrà nel teatro licet insanire”. Dunque almeno una volta l’anno si può fare
dell’assurdo di Ionesco, Beckett e Genet. I drammaturghi una follia, togliersi la soddisfazione di scherzare, di prendersi
non usano la maschera, ma lasciano il compito di convince- meno sul serio, di interpretare un ruolo di un personaggio
re il pubblico alla bravura dell’attore. Il successo è dato pro- che ammiriamo. Il carnevale come festa della possibilità, di-
prio dalla rottura scenica, dai personaggi che si ribellano al vertimento e liberazione dai panni di tutti i giorni. Oggi sento
copione, dall’assurdità della vita che a volte si ripete uguale e vivo il carnevale come il momento in cui non desidero af-
a sé stessa aumentando la frustrazione quotidiana. Improv- fatto mettermi la maschera ma, al contrario, quello in cui
visamente ci ritroviamo nel 2021, tutti in “maschera”, senza togliersi la maschera dei pregiudizi sociali o dei ruoli preco-
averla scelta, senza sapere quale ruolo recitare, senza cono- stituiti che mi trovo a vivere come madre, donna e insegnan-
scere il copione di un dramma che non finisce mai. Non sia- te. La società ci rinchiude dietro maschere, ci omologa a dei
mo più liberi di togliere la maschera esattamente come la ben precisi canoni morali ed estetici ma, a carnevale, ognu-
maschera di ferro descritta da Dumas che imprigionava il no può fare ciò che vuole, può dire le grandi verità semplice-
volto del presunto fratello gemello o padre di Luigi XIV. La mente indossando il berretto a sonagli di pirandelliana me-
maschera non è più potenziale espressivo, ma una trappola moria. Un giorno per essere liberi dalle catene della “servitù
che impedisce di respirare, esprimerci, farci vedere. Chiun- sociale” resa ormai globalizzata. Stereotipi che ci rendono
que in questi mesi ha vissuto il dramma della “mascherina” tutti simili ad assurdi manichini privi di anime come quelli di-
ma, nonostante l’irrimediabile vincolo di spersonalizzazione pinti dal surrealista Giorgio De Chirico. Oggi aggiungerei al
che essa comporta, posso dirvi che, non coprendo gli occhi, dipinto il dettaglio della mascherina, ma anche una piccola
le persone possono ancora comunicare moltissimo. Si per- provocazione: quella di sfruttare questo tempo in “masche-
cepisce se piangono, se ridono, se sono tristi, se sono di- ra” per crescere, migliorare, modificare le nostre abitudini
stratte, se sono perse nel vuoto. La maschera non ci ha verso una rivoluzione mentale, tornare ad esprimere con for-
privato degli occhi che sono lo specchio dell’anima ed è così za il sé, senza il timore del giudizio affinché, il giorno in cui ci
che, malgrado la tristezza di questo delicato periodo, riesco toglieremo la mascherina, non avremo davvero più alcuna
ancora a percepire le emozioni che filtrano libere esattamen- maschera sul volto e saremo liberi di essere semplicemente
te come prima. È vero, se il corpo è privato di una parte, si- noi stessi, con i nostri difetti, con le nostre inclinazioni ses-
curamente ne sviluppa maggiormente un’altra. Io credo fer- suali, politiche e religiose, liberi di esprimere le nostre volontà
mamente di aver abituato la vista a leggere nella profondità e desideri anche se contrari alle logiche delle multinazionali,
dello sguardo, a percepire i minimi particolari, lo spostamen- del consumismo o del perbenismo. Tutti giù la maschera!
51
TURISMO ED ECONOMIA DEI TERRITORI
D
di Luca Buerti
ato l’odierno utilizzo di parole, in modo sono stati necessari molti anni e disquisizioni, di se-
logorante usurante, specialmente in guito le principali codifiche ed uniformazioni: 1791- il
questi ultimi anni, ne tratteremo una a matematico Lagrange esprime l’auspicio che le unità
modo nostro, il distanziamento, però di misura siano uniformate e certifica il sistema metri-
non come repressione psichica, ma co decimale; 1875 - Convenzione del Metro a Parigi;
come interesse. Per i Romani il miglio 1889 - Standardizzazione del sistema MKS (metro, ki-
denotava all’incirca la misura di un migliaio di passi ed logrammo, secondo); 1961 - Nasce il Sistema Interna-
è per questo che la parola miglio deriva dal latino e dal- zionale SI a cui non aderiscono i paesi anglosassoni;
la misura poco prima detta. Poi siamo cresciuti, siamo 1971-76 - L’Italia adotta legalmente la direttiva CEE
diventati grandi, mentre gli anglosassoni e gli america- 76/770 e l’uso del SI diventa obbligatorio. Il sistema
ni hanno continuato ad utilizzare il sistema di misura metrico inglese, mutuato da quello imperiale romano,
dei Romani, e con l’Inglese hanno fatto ugualmente, ha mantenuto l’unità di misura antica come vi avevo
da noi l’Impero Romano è rimasto nascosto solo sotto detto prima. Un miglio corrisponde a 1609,344 metri.
qualche Chiesa. Ma torniamo alla distanza, possiamo Ora che sapete tutto del miglio passiamo a ciò che
notare come il miglio sia inteso come passus, la di- veramente ci interessa, ciò che resta del miglio, nelle
stanza cioè che intercorre dallo stacco dal suolo di un nostre terre della Ciociaria; per fortuna ancora ci si
piede e il punto del suo successivo appoggio. La mi- riesce a stupire, e vi dico che non è cosa da poco, di-
sura del miglio romano era all’incirca inferiore rispetto fatti vi porterò alla scoperta di importanti resti che ogni
a quella oggi certificata perché era risultante dal piede
(circa 30 cm), moltiplicato 5000 volte. Il passo antico
era quindi doppio rispetto a ciò che oggi intendiamo,
forse perché avevano dei passi più lunghi? Ovviamen-
te è una misura dettata dal tempo e dalle convenzioni
dell’epoca e dipende dalla lunghezza delle leve di chi
compie il passo, forse delle milizie o dei Legionari. Il
passo, come il piede, il cubito, la pertica e molte altre
unità di misura a valenza storico-territoriale alternatesi
nei millenni, sono andate incontro al tentativo di uni-
formazione a livello globale. Conversione per la quale
52
tanto ci troviamo ad incontrare, anche semplicemente
facendo una passeggiata, mi riferisco ai Cippi Miliari.
Cosa sono i Cippi Miliari? Solitamente sono posti sul
ciglio stradale, utilizzati per scandire le distanze lungo
le vie pubbliche romane. La forma più consueta è quel-
la di una colonna, anche se vi sono miliari rastremati,
quadrangolari o con base appuntita per infiggerli nel
terreno. Il Giglio rappresentato dovrebbe rappresenta-
re lo Stato Borbonico. I Cippi riportano un’iscrizione, il
testo è redatto in uno stile particolare, con abbreviazio-
ni e sigle, sono in genere caratterizzati dall’indicazio-
ne della distanza in miglia (1 miglio romano = 1478,50
m.), da sola o con la scritta milia passum. Nella quasi
totalità dei miliari, sono riportati il nome e le titolature
del magistrato o dell’imperatore che fece costruire o
restaurare la strada, talvolta seguiti da verbi come fecit,
munivit, refecit, stravit. Quando questi dati mancano e
compare solo una dedica si può ipotizzare uno scopo
celebrativo ed onorario del monumento. Anche nelle
nostre località possiamo imbatterci nei Cippi Miliari,
di loro si potrebbe addirittura costruire un itinerario, o
una riproduzione emozionale delle vecchie e trafficate
strade consolari Romane, riproducendo le principa-
li attrattive dell’Epoca, del resto ci possono essere le
vie Francigene, le vie fino al Portogallo, le vie dei Bri-
ganti, le vie del Vino, le Vie dell’Olio, chi più ne ha più
ne metta, ci possono essere anche le vie dell’Impero.
Importanti Cippi Miliari troviamo nelle Località di Arce,
in provincia di Frosinone; in alcuni tratti stradali sono
stati nel tempo recuperati, e ristrutturati. Altro Cippo
importante collegato ad Arce è il famoso Cippo Itra-
no, “Miglione di Itri”, di Itri, in provincia di Latina che
riporta su esso l’iscrizione della distanza da Arce. Altri
cippi di confine sono presenti tra i comuni di Castelliri
e Monte San Giovanni Campano, risalenti al 1800.
Altri Cippi dovrebbero essere immersi nel fiume Liri. Al-
tri in San Giovanni in Carico e Falvaterra, di questi
ritrovamenti ce ne sono molti nel territorio, tanto da po-
terne fare ampia ed attrattiva scaletta, intersecando i
vari Cippi con la storia D’Italia, Dello Stato Pontificio,
Dell’ Impero Romano, Del Regno Borbonico, Del Re-
gno delle Due Sicilie e via discorrendo. Di altri, presenti
in tutta la Ciociaria, vi lascio il piacere della scoperta.
Veroli, Vallecorsa, Cassino, Sora, etc.
53
ARTISTICAMENTE
Rubrica a cura
di Bruna Rotondi
C
i sono fotografi che più che scattarla una fo-
tografia, spesso gli viene naturale crearla ed è
questa la differenza che fa l’essere un bravo
fotografo di posa o un eccellente fotografo
di strada e di istanti. D’altronde la fotografia
non è altro che cercare di mostrare di quanti attimi effimeri
sia fatta la vita, una ricerca di immagini da fissare veloce-
mente; quello che invece non succede in pittura dove l’im-
magine, può si essere raffigurata e creata mentalmente in do copertine di libri per la prestigiosa opera di Maria Valtorta,
modo veloce o illuminante, ma la realizzazione e lo sviluppo mistica cattolica italiana terziaria dell’ordine dei Servi di Maria.
della stessa, richiedono un tempo di lavorazione non pa- L’interesse per la grafica nasce in Piero Albery a metà degli
54
bianco e nero suggerisci; a colori affermi. Questo genere di
fotografia lo accompagna fino agli anni novanta, realizzando
numerosi volumi e mostre fotografiche, e soprattutto indiriz-
zando questa sua immensa passione nella ricerca di imma-
gini di personaggi nel quotidiano, un genere di cui troviamo
testimonianza anche nel libro: Articoli - Racconti in bianco
e nero - “Menichino ed il coro nella chiesa di S. Michele”,
di Fausta Dumano, o nell’ “Arpino, nuvole e castello” dove
invece la bellezza della suggestione e dei colori delle foto di
Albery è quasi uno schiaffo che si prende davvero volentieri.
Piero Albery è come ogni uomo di mondo e di animo, un
tipo che non si fa mancare supporti di passioni e dedizioni e
tra quelle che ho citato non meno forte e di impatto è quel-
la che ha sempre coltivato come pittore, un pittore di una
bravura, di una tecnica e di una preparazione classica nel
senso del termine, che ad oggi in pochi posseggono. Albery,
dopo un periodo di lontananza, ha fatto ritorno alla pittura
qualche anno fa, riprendendo in gran forma un genere di
espressione artistica, proprio come necessità di rallentare il
ritmo forsennato, di cui ho parlato sopra, della velocità degli
scatti. Realizza svariate mostre, tra cui la bellissima perso-
nale a palazzo Boncompagni, “Da Correggio a Courbet” o
la collettiva “Intervallo” che lo porterà ad entrare a far parte
della Fondazione Isolarte e allo svolgersi di un susseguirsi di
collettive e di eventi realizzati e supportati dall’associazio-
ne stessa. Si specializza e appassiona nel fare meravigliose
copie pittoriche di opere di grandi autori come una sfida a
vedere se si può essere cosi bravi e a volte perché no, anche
più bravi.
LA FINESTRA di Caterina Di Rollo
�
ormai passato un anno e affacciandoci continuia-
mo a vedere quelle piazze vuote, desolate in cui
l’aria sembra sospesa, in cui il tempo e’ fermo….
in cui la mente si apre all’ascolto del più minimo
vibrare … una luce, un riflesso, tutto pur di toglie-
re questo stato surreale. Non un caso che proprio in questi
giorni ad Amburgo si inaugura, una delle mostre virtuali, che
riesce ad accogliere un’ infinità di opere, così’ riconducibili
alle immagini che abbiamo dovuto imparare ad accettare.
“Realtà magica” il titolo che inaugura la visione di ben 35
capolavori così intellegibili ed attuali, nelle rappresentazioni
metafisiche del grande De Chirico. Una raccolta,che ci fa
leggere così attuale e reale, un grande artista che abbia-
mo sempre apprezzato, ma come esponente di una rap-
presentazione surreale dell’uomo e di ciò che lo circonda.
Per certo anche De Chirico venne influenzato da una serie
di :”tristemente travolgenti manifestazioni”, che colpirono la
collettività. De Chirico con lo scempio della seconda guerra
mondiale e della spagnola, visse il senso di impotenza che
il mondo rivive oggi. Guardò con gli occhi la desolazione
intorno e dentro di noi.
56
57
FLASH TEEN di Sergio M. P. Marinacci
C
stagione, narra le avventure della giovanis-
sima protagonista che rimasta orfana viene
ari amici, eccoci giunti ad Aprile; con la Pa- mandata per errore a vivere con gli anziani
squa entra nel vivo la stagione primaverile, fratelli Marilla e Matthew Cuthbert. Cambierà
caratterizzata da giornate più lunghe e pia- le loro vite e di tutti coloro che la circondano
cevolmente tiepide, rigoglio floreale e nuove con la sua vivacità e la sua volontà di riscat-
speranze di cui abbiamo davvero bisogno to da un’infanzia difficile. Magari potreste guardare questa
quest’anno. Entriamo però anche in un periodo particolar- serie o ascoltare la vostra musica divertendovi con uno dei
mente intenso, poiché si avvicina la fine dell’anno scolastico, nuovi gadget premiati al Ces 2021, sto parlando dell’ ASUS
costellato da vari impegni da portare a termine; con il cambio ZenBeam Latte L1, un proiettore wi-fi portatile cilindrico con
di stagione non sempre le forze e la volontà ci sostengono rivestimento in tessuto, grande quanto una tazza di latte.
come vorremmo. Ed allora il mio Ha un altoparlante Harman Kar-
consiglio è ancora quello di dedi- don da 10W integrato, supporta
care almeno un piccolo spazio al diagonali fino a 120” ed è gesti-
giorno ad una sana passeggiata to tramite un telecomando. Per
anche semplicemente nel cortile quanto riguarda la musica non si
di casa, magari contemplando può non partire dal recentissimo
le margherite che si affacciano Sanremo che quest’anno in par-
o fermandosi un attimo ad am- ticolare in contrasto con il pe-
mirare i colori del tramonto e la riodo ancora pesantissimo che
brezza finalmente più tiepida che ancora stiamo vivendo sembra
ci sfiora il volto. Insomma un pic- aver puntato con successo pro-
colo momento non di semplice prio sulla leggerezza, non a caso
svago ma di vera e propria pau- a gara conclusa e tolti i vincitori
sa da riflessioni ed azioni, di leggerezza da quella elettricità ultrarock Maneskin, così come il cavallo sicuro Fedez-Mi-
costante che caratterizza i teenager, per sgombrare la men- chielin, i titoli più apprezzati in streaming sono Combat pop
te da tutti quei pensieri che, piccoli o grandi, alla nostra età de Lo Stato Sociale, Musica leggerissima di Colapesce e
ci crea-no inevitabili apprensioni, per ricordarci solo di ciò Dimartino, Fiamme negli occhi di Comacose. E concludiamo
che è davvero importante nella nostra esistenza. Bastano con la fiaba grafica del nuovissimo game Hoa in uscita ad
pochi minuti al giorno di questo training, torneremo alle no- aprile un bellissimo e ispirato platform tra Rayman e Studio
stre attività con maggiore consapevolezza e giovamento. Ed Ghibli caratterizzato da una illustrazione artistica mozzafia-
allora il consiglio del mese di lettura è proprio improntato to dipinta a mano, una delicata soundtrack e un’atmosfera
alla leggerezza con quello che può essere considerato un
classico pioniere del genere
‘mindfulness’. Sto parlando del
Barone Rampante, il più cele-
bre testo della trilogia araldica
I nostri antenati di Italo Calvino,
autore anche delle bellissime
Lezioni americane in cui sottoli-
nea come la leggerezza non sia
superficialità ma appunto la ca-
pacità di dar peso solo davvero
alle cose essenziali liberandoci
di ciò che non lo è. E per rima-
nere in tema di ‘formazione’ tra tranquilla e rilassante ad accompagnare le avventure di Hoa.
le serie a mio avviso più inte- Anche per questo mese vi saluto e vi aspetto come sempre
ressanti in programmazione su sul mio canale insta @sergio_marinacci.
piattaforme come Netflix, que-
sto mese vi consiglio la raffinata Ciaoooooo da S3rgio e da Flashteen
58
CURIOSITÀ DAL MONDO
B
di Suela Scasseddu
envenuti a tutti i lettori, come in ogni numero di 16 e profonda 6 metri realizzata in 11 mesi sulla collina di un
Flash, a questa esilarante rubrica dedicata ai parco nei pressi della cittadina di Agua Presa. Per la realiz-
fatti più bizzarri che avvengono in ogni parte del zazione dell’opera ci sono voluti oltre quaranta uomini, è uno
pianeta terra. Oggi partiamo dalla Thailandia scavo ricoperto di cemento e resina, ed il suo nome è Diva.
dove, il proprietario di un gatto scomparso da Rossa, ma di un rosso acceso (sangue, sì sangue oserei!).
casa da tre giorni si è visto recapitare, al ritorno del suo ani- Nulla di strano, se l’opera in questione non rappresentasse
male domestico, una bella letterina legata al collo del felino una vulva. Ma questa non è di certo l’unica provocazione
che dava conto di un debito accumulato dalla bestiola nei della Notari, che nel 2011 aveva realizzato un’altra opera
giorni della sua assenza da casa. Ad inviare la singolare epi- intitolata Spalt, una grande apertura su un muro, una sorta
stola la titolare di una banca- di ferita (rappresentante l’or-
rella di pescheria che, notan- gano genitale femminile) poi
do come il gatto guardasse penetrata da una mano. Me-
con insistenza ed ingordigia glio che mi fermi qui, ci siamo
il pesce, gli aveva donato tre capiti. Stando in tema, narro
sgombri. Sul biglietto indica- questa singolare vicenda av-
ti nominativo della donna e venuta ad Urbino, dove un
contatto telefonico lievemen- professore dell’Accademia
te oscurato dallo sticker di un delle Belle Arti, dimentican-
coniglietto, e il debito da sal- do di spegnere la telecame-
dare, il tutto ovviamente cre- ra durante la Dad, ha fatto
ato a fini goliardici. Gli scatti sesso davanti alla bellezza
sono stati condivisi sui social, di venti studenti. Il poveret-
diventando virali. Rimanen- to in questione, convocato
do sempre in tema animali, dal Direttore dell’Accademia,
ci trasferiamo ora a Quebec ha espresso il suo profondo
City, in Canada, dove vive rammarico per l’accaduto,
Enzo, un alano con una ca- spiegando come stesse pas-
ratteristica unica al mondo: sando dei filmati di autori mo-
la sua incredibile somiglianza derni ai suoi allievi quando, a
a Batman. Di stazza impo- sorpresa, è entrata in casa
nente, la bellezza di 68 chili una donna a lui molto cara
di peso, muso squadrato, e che non vedeva da mesi,
mascella over size e lunghe causa pandemia. Ed è così
orecchie nere sempre erette che la passione ha preso il
all’insù. E nero, che più nero sopravvento, davanti agli oc-
non si può. Una riproduzione chi indisturbati dei venti allievi
fantastica della maschera del che, in teoria, in quegli istanti
cavaliere oscuro. Ma, come dovevano essere impegnati
lo ha definito il suo padrone a visionare i filmati del prof.
Danny Lemay, coccolone al L’insegnante, rammarica-
tempo stesso e incantatore to, altro non ha potuto fare,
delle persone che, quando lo se non presentare le proprie
vedono, credono di trovarsi dimissioni. Per finire in bellez-
davanti lo stereotipo di Bat- za, questa simpatica notizia
man... solo in versione cani- da Taurisano, in provincia di
na. Ora è la volta dell’India, Lecce, dove una famiglia ha
dove una donna, Sindhu, organizzato il funerale virtuale
in procinto di sposarsi attendeva con ansia l’arrivo del suo per il suo congiunto di 89 anni. Nel necrologio, espressa-
promesso sposo all’altare ma, una volta aver appreso che mente specificato di non accettare visite in casa da nessu-
lui non si sarebbe presentato, dopo qualche momento di no, neppure dai parenti più stretti, spiegando, per chi voles-
panico e di sconforto, ha deciso di sposare uno degli invita- se dare l’estremo saluto, come avrebbe potuto farlo tramite
ti al ricevimento, un camionista, con tanto di approvazione l’applicazione Zoom, dando tutte le istruzioni per partecipare
da parte dei suoi genitori. Il neo sposo di tutto si sarebbe alla cerimonia via web, fornendo tanto di id e di password
aspettato quel giorno... ma di certo non di tornare a casa per partecipare. Ed ecco a voi che dopo la famigerata dad...
con la fede nuziale al dito! Adesso è la volta del Brasile, con nasce il fad (termine coniato da me in questo momento, che
la provocazione che sta facendo discutere l’intero paese, sta ad indicare il funerale a distanza). Con questo è tutto,
ma non solo. Sicuramente l’avrete vista tutti l’opera d’arte ciao e alla prossima, lettori cari, sperando di avervi donato
firmata Juliana Notari, un’enorme scultura di 33 metri, larga qualche momento di spensieratezza e di ilarità.
59
NINO
MANFREDI
Cento anni
ma è con Noi
di Marialucia Battisti
S
aturnino Manfredi era nato a Castro dei
Volsci, il 22 marzo 1921 da Romeo Man-
fredi e da Antonina Perfili, entrambi di ori-
gine contadina. Il padre, arruolato in Pub-
blica Sicurezza, dove raggiunge il grado
di maresciallo, nei primi trenta anni viene trasferito a
Roma, dove Nino e il fratello minore Dante trascor-
rono l’infanzia nel famoso quartiere di San Giovanni.
Nel 1941 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza con-
seguendo la laurea nel 1945, con una tesi in diritto personaggi che interpreta sono uomini fondamental-
penale. Ritornando alla carriera di Nino. Nel 1947 si mente ottimisti, in possesso di una loro dignità e mora-
diploma all’Accademia d’arte drammatica e inizia i suoi lità, destinati inevitabilmente alla sconfitta ma non umi-
esordi al Teatro Piccolo di Roma. Seguono nei due anni liati; grazie alle loro doti di amara ironia, sono spesso in
successivi recitando i drammi shakespeariani Romeo grado di sovrastare il prepotente e ipotetico vincitore.
e Giulietta, sotto la regia di Giorgio Strehler, La Tem- Tra le altre pellicole interpretate, mi si consenta di ricor-
pesta e Riccardo II. Nel 1952 collabora col grande dare il ruolo del rappresentante scambiato per gerarca
drammaturgo Edoardo De Filippo portando in scena fascista nel film Anni ruggenti di Zampa; il cittadino
Amicizia, I morti non fanno paura e Il successo distrutto da una burocrazia impietosa nel film Made
del giorno recitandoli insieme a Paolo Panelli e Bice in Italy di Nanni Loy e poi di nuovo in Ciociaria nel
Valori. I suoi due grandi trionfi nel 1958 sul palcosceni- film Straziami ma di baci saziami dove in costume
co nelle commedie musicali tra questi “Un trapezio” ciociaro consegna alla storia della cinematografia ita-
per Lisistrata di Garinei e Giovannini, e Rugantino liana uno dei gruppi folkloristici più belli della sua terra
insieme a Fabrizi e Bice Valori, ottenendo un autentico d’origine, quello di Alatri. E poi nel film Nell’anno del
trionfo negli Stati Uniti d’America. Sul piccolo schermo Signore. Qui interpreta il calzolaio (convivente more
appare nello sceneggiato L’Alfiere e nel 1959 (annata uxorio con una donna ebrea), che alla fine si rivela
chiave della sua carriera) con la partecipazione a Can- essere Pasquino, l’autore di invettive in rima contro il
zonissima “Fusse che fusse la vorta bbona”, con Papa; seguirà il film In nome del Papa Re dove lui
la regia di Antonello Falqui, accanto a Delia Scala, Pa- interpreterà la parte amara di un sacerdote; E poi inter-
olo Panelli e Don Lurio. Crea il personaggio comico di preta Pane e cioccolata, l’emigrante italiano in Sviz-
grande successo del “Barista di Ceccano” , la cui zera costretto a tingersi i capelli di biondo, nella parte
battuta tormentone “” che entra nel linguaggio comu- di un cameriere, che sogna la stabilita economica, film
ne e che poi utilizzera anche nel film I soliti ignoti di di resto molto attuale; segue con il film C’eravamo
Nani Loy. Poi sarà la volta di Riusciranno i nostri eroi tanto amati di Scola e Brutti sporchi e cattivi. Sia-
a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso mo nel 1962 e il grande attore Manfredi debutta dietro
in Africa? L’anno successivo è protagonista nel film la macchina da presa con un pregevole cortometrag-
L’impiegato diretto da Gianni Puccini, dove diventa gio: L’avventura di un soldato). tratto dall’omonima
davvero una delle colonne portanti della commedia all’ novella di Italo Calvino. La seconda sua regia è lo stu-
italiana. I critici di quegli anni dicono: Nino Manfredi pendo autobiografico Per grazia ricevuta (1970) per-
convince non soltanto in parti comiche o brillanti, ma vaso da una sincera e forte commozione (ecco il pa-
anche come attore drammatico. Cari lettori di Flash, i thos che all’inizio vi dicevo), con il quale si aggiudica la
60
Palma d’oro per la migliore opera prima del festival di con domicilio fiscale a Frosinone in Via America Latina
Cannes e un Nastro d’argento per il miglior soggetto. n.8, è istituita a tempo indeterminato e non persegue
Siamo nel 1981 dirige un terzo Nudo di donna e poi fini di lucro. L’Associazione ha posto, quale scopo del-
Gente di facili costumi (1988) e Viva gli sposi. Poi le proprie attività, la promozione dell’arte del cinema,
lo sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio della musica in tutti i suoi aspetti e finalità, la promo-
di Luigi Comencini, dove interpreta magistralmente il zione umana dell’individuo e della solidarietà con par-
padre Geppetto. Dagli anni novanta alla morte inter- ticolare riguardo ai giovani e agli svantaggiati, per una
preta numerose fiction televisive dirette dal figlio Luca. loro migliore crescita e valorizzazione nella società,
Un commissario a Roma (1993) e Linda e il briga- mediante la gestione di iniziative in campo cinemato-
diere (1997-2000). Siamo ormai agli ultimi anni della grafico ed educativo, organizzando il festival cinemato-
sua lunga carriera. L’ultimo suo toccante ruolo è stato grafico ciociaro “Cinema & Ciociaria “, e di base, la for-
quello di Galapago nel film, uscito postumo, La fine mazione professionale; inoltre, promuove ed organizza
di un mistero, diretto dal Miguel Hermoso. Manfredi concerti, (art. 2.1 dello Statuto). Lo scopo dei soci è
interpreta uno sconosciuto privo di memoria, salvato quello di coagulare le loro passioni artistiche, unendo-
dalla morte da un pastorello durante la guerra civile si in un’Associazione Culturale senza scopo di lucro.
spagnola del 1936 e ricoverato per quarant’anni in un L’intento principale dell’Associazione è la promozione
manicomio; grazie ad alcune ricerche, si scopre la sua e la divulgazione dell’arte e della cultura del cinema e
identità: quella del poeta Federico Garcia Lorca, che la della fotografia in tutti i suoi aspetti e le sue finalità vol-
pellicola immagina miracolosamente sopravvissuto alla te soprattutto all’innalzamento sociale dell’individuo.
fucilazione. La critica così si espresse: “l’interpretazio- Essa è rivolta in particolar modo ai giovani e agli svan-
ne è asciutta, scarna ed essenziale, quasi senza paro- taggiati in modo da concorrere alla loro crescita nella
le, fatta soltanto di sguardi fissi, che gli è valso il Premio società. Uno degli obiettivi principali dell’Associazione
alla carriera intitolato a Pietro Bianchi”. Il 4 giugno del è la promozione e la nascita del cinema in Ciociaria.
2004 scompare a ottantatré anni. Organigramma dell’Associazione Culturale Società del
Cinema “Nino Manfredi” Presidente: Gianluca Volpa-
Nota del Direttore ri, Vice Presidente: Giuseppe Patrizi (già Commissario
Straordinario Amm.ne Prov.le), Presidente Onorario:
Ci siamo da tanti anni e abbiamo rappresentato Avv. Angelo Mauro D’Angelo Vice Procuratore Ono-
il meglio di Nino attraverso Mostre, incontri per rario presso il Tribunale di Frosinone; Amministratore,
non dimenticare una delle figure artistiche più Coordinatore e Responsabile Enti e Privati: Dr. Nican-
importanti del nostro. dro D’Angelo; Direttore Artistico: Prof. Antonio D’Antò;
L’Associazione culturale con denominazione “Asso- Direttore associazione: Luigi Di Tofano, Tesoriere: Mat-
ciazione Società Cinema e Ciociaria “ Nino Manfredi”, teo Arduini.
61
U
n mese ancora a corrente alternata per i lupi ros- munque la palla per la vittoria. Rischia, dopo il tiro della vittoria
soblù della Banca Popolare del Cassinate Virtus fallito sul campo della Luiss, decide di prendersi nuovamente
Cassino. Infatti a fronte di due splendide e larga- la responsabilità di portare alla conquista dei due punti i suoi. Il
mente meritate vittorie, conseguite sul parquet tiro del numero 5 si infrange, però, nuovamente sul ferro.
amico del PalaVirtus di Via De Feo ed in trasferta
a Pozzuoli, si deve registrare un solo passo falso tra le mura BPC Virtus Cassino:
amiche per mano della capolista Rieti. Federico Lestini 23 (3/3, 5/11), Njegos Visnjic 21 (7/9, 2/3),
Daniele Grilli 8
Il mese appena (2/7, 1/2), Simo-
trascorso è stato ne Rischia 7 (3/8,
dunque un perio- 0/3), Matteo Fio-
do che ha dovuto ravanti 5 (0/2,
registrare un trend 1/1), Kevin Cu-
positivo tra suc- senza 3 (1/1, 0/0),
cessi ed insuc- Michael Teghini 2
cessi per la truppa (0/2, 0/3), Milan
guidata da coach Manojlovic 2 (1/1,
Luca Vettese e 0/1), Stefano Ru-
cara al Presidente binetti 0 (0/1, 0/0),
Leonardo Man- Marco Gambelli
zari. 0 (0/0, 0/0), Mat-
Ma vediamo nel teo Rinaldi 0 (0/0,
dettaglio, gara 0/0), Alessio Poli-
per gara, quanto cari 0 (0/0, 0/0)
accaduto dal 20 Tiri liberi: 10 / 13
febbraio scorso - Rimbalzi: 25 2 + 23 (Njegos Visnjic 10) - Assist: 22 (Daniele
Grilli, Simone Rischia 8)
20 febbraio 2021
Real Sebastiani Rieti:
BPC Virtus Cassino – Sebastiani Rieti Loschi 21 (3/3, 3/11), Drigo 17 (2/3, 4/4), Ndoja 14 (4/6, 2/8),
71-73 (25-25, 21-19, 9-15, 16-14) Traini 8 (2/3, 1/5), Paci 6 (2/4, 0/0), Provenzani 4 (2/2, 0/0),
Di Pizzo 3 (1/1, 0/0), Diomede 0 (0/4, 0/0), Cena 0 (0/0, 0/0),
Lotta, combatte e se la gioca fino all’ultimo, la formazione di Kader 0 (0/0, 0/0), Sornoza 0 (0/0, 0/0)
coach Vettese, che nella gara valevole per la 12° giornata, Tiri liberi: 11 / 15 - Rimbalzi: 32 5 + 27 (Loschi 7) - Assist: 13
cede il passo al fotofinish alla capolista del D1, Real Sebastiani (Traini 6)
Rieti, sul parquet del PalaVirtus con il risultato di 71-73.
Una gara sempre sul filo dell’equilibrio, con i due club pronti
a rispondersi colpo su colpo, con Cassino che sin dalle prime 27 febbraio 2021
battute non esita a controbattere alle offensive del team di Ri-
ghetti capace di colpire e punire ripetutamente da oltre l’arco Virtus Pozzuoli - BPC Virtus Cassino
le difese di Teghini e soci. Nonostante tutto, Cassino ha co- 54-85 (21-23, 4-23, 16-14, 13-25)
Una gara che dura poco più di un quarto, quella del PalaErrico lan Manojlovic 4 (2/2, 0/0), Kevin Cusenza 3 (1/3, 0/2), Marco
di Pozzuoli . La BPC Virtus Cassino, difatti, dopo aver chiu- Gambelli 0 (0/0, 0/0), Stefano Rubinetti 0 (0/0, 0/0), Matteo
so avanti di sole due lunghezze sul 21-23 la prima frazione Rinaldi 0 (0/0, 0/0), Alessio Policari 0 (0/0, 0/0)
di gioco, decide di archiviare anticipatamente la pratica Poz- Tiri liberi: 13 / 21 - Rimbalzi: 42 6 + 36 (Njegos Visnjic 16) -
zuoli sotto la sapiente guida del pacchetto ‘esterni’ rossoblù, Assist: 31 (Simone Rischia 12)
guidato in cabina di regia da Rischia e Teghini, con Grilli e
Fioravanti catalizzatori perfetti delle ottime circolazioni di pal- Scandone Avellino:
la offensive dei rossoblù, già nel secondo quarto, chiudendo Sousa 17 (7/11, 0/2), Ani 14 (5/9, 1/4), Marra 13 (6/10, 0/4),
all’intervallo lungo con soli 4 punti subiti, a fronte di 23 rea- Monina 8 (3/3, 0/0), Mraovic 6 (3/4, 0/1), Costa 4 (2/5, 0/5),
lizzati. Negli ultimi venti minuti di gioco, la BPC, dunque, non Riccio 4 (1/2, 0/3), Mazzarese 3 (0/2, 1/6), Trapani 3 (0/0, 1/3),
deve far altro che amministrare il vantaggio. Sono Cusenza, Genovese 0 (0/0, 0/0), De Blasi 0 (0/0, 0/0), Scianguetta 0
Lestini e Visnjic, nella seconda parte del match a consolidare (0/0, 0/0)
la leadership nel degli ospiti, e consentono a coach Vettese di Tiri liberi: 9 / 16 - Rimbalzi: 31 8 + 23 (Ani 7) - Assist: 10 (Mar-
dormire sonni tranquilli concedendo spazio anche ai giovani ra, Costa, Riccio, Mazzarese 2)
Policari, Rubinetti, Gambelli, Rinaldi e Manojlovic.
06 marzo 2021
BPC Virtus Cassino - Scandone Avellino
93-72 (21-19, 30-17, 12-14, 30-22)
Una vittoria netta e una partita dominata in lungo e in largo
dalla formazione di coach Vettese, l’ultima sfida del mini-giro-
ne D1 del campionato nazionale di Serie B tra la BPC Virtus
Cassino e lo Scandone Avellino, un’affermazione senza storia
tra le mura amiche del roster rossoblù che dà continuità in
termini di prestazioni e risultati alla squadra cassinate in vista
della fase ad orologio con il girone D2 al via nel fine settimana
del 20-21 marzo 2021.
Una gara che ha visto, aldilà dei primi minuti di gioco, sempre
in vantaggio e in assoluto controllo del match i lupi benedettini,
vittoriosi in tutti i parziali ad esclusione del terzo: 21-19, 30-17,
12-14, 30-22.
Per la BPC, una prestazione corale di squadra di primissimo
livello, con ben 5 uomini in doppia cifra, Lestini, 27 punti per
lui, Rischia, 15, Grilli, 15, Visnjic, 10, e Teghini, 11, e soli 72
punti subiti a fronte delle ben 93 realizzazioni.
Ottime anche le collaborazioni offensive e la crescente fluidità
di gioco, con gli atleti cassinati capaci di terminare il match
con ben 31 assist; a spiccare, nella voce statistica dei pas-
saggi decisivi, il play ex Palestrina e Cecina, Simone Rischia,
in grado di fornire ai compagni di squadra ben 12 assist; a
seguirlo a ruota, Grilli con 6, Lestini con 5 e Teghini con 4.
aneddoti, ricorrenze,
curiosità dal mondo dello sport
di Alberto Manzari - XXVII Puntata
3 aprile 1896
�
na data storica per l’editoria italiana perché nelle
edicole esce il primo, storico numero della Gaz-
zetta dello Sport, il quotidiano milanese nato dalla
fusione con altri due giornali ovvero “Il ciclista” e
“la tripletta”.
Dunque il 3 aprile del 1986 si fondono le tre testate che dan- modo non sarà certo da parte nostra che finiranno volontà e
no vita al più classico dei giornali sportivi italiani. tenacia di propositi”.
La redazione è ospitata nei locali forniti da Sonzogno, in via Profetico ….
Pasquirolo a Milano, alle spalle del Duomo. A fare il giornale
sono in tutto cinque persone: 7 aprile 1968
• Eugenio Camillo Costamagna;
• Eliso Rivera (si firmava Eliseo delle Roncaglie - Tragica data per gli sport motoristici. Infatti il pilota di For-
E.D.R.); mula 1, Jim Clark muore in un incidente durante una corsa
• A. C. Blanche, redattore capo; di Formula 2 all’Hockenheimring in Germania. Il campione
• Enrico Tarlarini, redattore e segretario di redazione; scozzese ha dunque l’appuntamento con il suo fatale desti-
• Gino Tavecchia, redattore. no nell’ Anno Domini 1968. Il 1° gennaio di quell’anno Jim
Clark vince con una Lotus particolarmente promettente il
Dall’articolo di fondo del numero 1 de “La Gazzetta dello Gran Premio del Sud Africa, distanziando di oltre 25 secondi
Sport” si legge: il compagno di squadra Graham Hill e di oltre trenta Jochen
“Per trattare quindi lo sport bisogna sentirsi in grado di cor- Rindt su Brabham. Poi, dal momento che il calendario di
rere coi tempi, prevedere, arrivare. I giornali sportivi non de- quell’anno poneva il successivo appuntamento mondiale
vono soltanto fornire le notizie, commentare il progresso, in Spagna nel mese di maggio, per tenersi in forma il pilo-
registrare il successo, no, essi devono predire, correre l’alea ta programma di partecipare alla Coppa di Tasmania, che
stessa di tutte le cose di questo fine di secolo, devono arri- conquista, e alle gare di Formula 2. Il 7 aprile partecipa alla
vare. Arriveremo? Modestamente osiamo sperarlo, ad ogni “Martini Gold Cup” di F2 che si corre ad Hockenheim. Fa
moderna formula delle due settimane ma temporalmente in
un periodo lunghissimo. Le gare termineranno infatti il 31
ottobre dello stesso anno.
Le gare sportive si svolgono contemporaneamente alla
Franco-British Exhibition con lo scopo evidente di rafforzare
l’Entente di cordialità reciproca tra il Regno Unito e la Fran-
cia. All’edizione londinese prendono parte ben 2.008 atleti,
tra cui 37 donne, in rappresentanza di 22 paesi. La rappre-
sentativa italiana è composta da 67 atleti. Le pochissime
donne partecipanti sono coinvolte unicamente nelle gare di
tiro con l’arco, in quelle di pattinaggio, nella vela, nel tennis
e nelle competizioni di imbarcazioni a motore. Si svolgono
delle esibizioni di ginnastica femminile a squadre ma solo a
scopo dimostrativo. L’atleta italiano che fa più parlare di sé
ai Giochi Olimpici di Londra del 1908 è senz’altro l’emiliano
Dorando Pietri, l’umile garzone di fornaio originario di Carpi.
molto freddo ed i mezzi meccanici ne risentono. La gara si
svolge in condizioni non facili, con pista bagnata alternata a
tratti quasi asciutti e pozzanghere sparse. Durante le prove,
la Lotus di Jim Clark e quella del suo compagno di squadra
Graham Hill non si dimostrano affatto competitive e sono
afflitte da vari problemi. Clark guida una”tipo 48” con abita-
colo più lungo, originariamente costruita per Hill, già a sua
disposizione dalla gara precedente, a Barcellona. Questa
monoposto, rispetto alla versione “classica” utilizzata da Hill,
è modificata nei punti d’attacco delle sospensioni. Appena
iniziato il quinto giro, Clark affronta una curva a sinistra, la
sua Lotus perde aderenza, Jim è bravo a “riprenderla” e im-
posta la successiva curva a destra, di raggio più ampio, un
tratto di circuito considerato “facile” dai piloti. Lì, ad oltre 200
Km/h, la sua vettura perde aderenza ancora sulle quattro
ruote e s’intraversa. Clark cerca di riprendere la sua vettura,
ma la Lotus ingestibile parte dritta, sfonda la recinzione a
bordo pista e va a schiantarsi contro un albero, dividendosi
Durante la gara della maratona Dorando riesce a staccare
in due all’altezza dell’abitacolo. Un’uscita di strada che in
tutti gli avversari di ben oltre dieci minuti; entra nello stadio,
quel punto, a quella velocità, non lascia scampo. Clark ri-
osannato dal pubblico, ma in prossimità del traguardo stre-
porta ferite tali da rivelarsi letali alla testa. Ormai senza vita, il
mato per la stanchezza cade a terra. In un primo momento
campione viene trasportato all’ospedale di Mannheim, men-
riesce a tornare in piedi, ma cade nuovamente ed è aiutato a
tre la gara prosegue.
rialzarsi da uno dei giudici di gara. Nonostante avesse taglia-
to il traguardo in largo anticipo rispetto agli avversari, Doran-
27 aprile 1908 do fu squalificato per aver accettato un aiuto illecito e viene
dichiarato vincitore il secondo classificato, un americano di
Altra data indelebile nella mente di tutti gli sportivi dal mo- nome Johnny Hayes.
mento che è il giorno dell’inaugurazione della IV Olimpiade
dell’era moderna. Sono i giochi che si svolgono non nella
MOVIE FLASH
NO TIME TO DIE
In uscita ad Aprile 2021
di Marialucia Battisti
U
n film diretto da Cary Fukunaga, racconta
di come l’agente 007 James Bond (Daniel
Craig), ormai ritirato dal servizio, viva un’e-
sistenza tranquilla in Giamaica, lontano dalle
avventure e i pericoli che hanno contornato
la sua carriera da spia. Cinque anni dopo la cattura di
Ernst Stavro Blofeld, James Bond, un suo vecchio amico,
l’agente della CIA Felix Leiter, si presenta da lui con una ri-
chiesta d’aiuto, Bond decide di intraprendere una missione
per salvare Waldo Obruchev, uno scienziato rapito; essa si
rivelerà tuttavia più complicata del previsto e con l’aiuto di
Nomi, una nuova agente doppio zero, l’ex spia britannica si
metterà sulle tracce di una sinistra figura legata all’oscuro
passato di Madeleine, nonché di un nuovo e temibile av-
versario un tempo affiliato alla SPECTRE: Lyutsifer Safin,
un terrorista in possesso di armi estremamente distruttive
con le quali intende scatenare un pericolo a livello mondia-
le. L’impresa si rivela più delicata e rischiosa del previsto, la
ricerca dei sequestratori, infatti, porterà lo 007 sulle tracce
di un supercattivo in possesso di una nuova tecnologia che
potrebbe mettere a serio rischio il pianeta. Venticinquesimo
film della serie di James Bond, sesto e ultimo che ad avere
come protagonisti Daniel Craig, No Time to Die ha avuto
una fase di pre-produzione più travagliata del solito. Il film
è stato girato nei Sassi di Matera. Perché affidato a Cary
Fukunaga? Annunciato nel luglio del 2017, il film era sta- ciò di aver abbandonato il progetto per via delle differenze
to inizialmente affidato agli storici sceneggiatori della saga creative e di visione tra lui e la produzione. Fu così scelto
di 007, Neal Purvis e Robert Wade, incaricati di scrivere Cary Fukunaga, che iniziò a lavorare su un nuovo copio-
un copione in attesa di conoscere il nome del regista che ne assieme a Purvis e Wade: un copione revisionato suc-
avrebbe preso il posto di Sam Mendes, che aveva diretto cessivamente da Paul Haggis prima e da Scott Z. Burns
i due precedenti capitoli della serie. I rifiuti di Christopher poi. Ma non è tutto: perché su richiesta esplicita di Daniel
Nolan e Denis Villeneuve, la produzione annunciò nel feb- Craig, che del film è anche produttore, la sceneggiatura di
braio del 2018 di aver affidato la regia a Danny Boyle, che No Time to Die è successivamente passata per le mani e
iniziò a lavorare subito sul copione con l’abituale collabora- la penna di Phoebe Waller-Bridge, la geniale autrice della
tore John Hodge. Dopo soli sei mesi, però, il regista annun- serie tv Fleabag, che è stata incaricata soprattutto di rive-
dere i dialoghi, curare lo sviluppo dei
personaggi e aggiungere una man-
ciata di umorismo. Al fianco di Craig
nel film ci sono vecchie conoscen-
ze dei Bond Movie degli ultimi anni
come Ben Whishaw, Naomie Harris,
Jeffrey Wright, Léa Seydoux e Chri-
stoph Waltz, affiancati nel cast da
nuove entrate come Ana de Armas
e Rami Malek. Nel gennaio 2020 è
stato annunciato che la title track del
film sarà composta e eseguita di Bil-
lie Eilish, che è la più giovane artista
cui è stata affidata la canzone d’a-
pertura di un film di 007. Bellissima la
presenza dell’attrice di Ana Dearmas
nella parte dell’agente Paloma. Tutti
siete invitati a vedere questo capo-
lavoro.
t i a
Abb ona