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Maggio 2008
Indice
pagina
La School of Management 61
La School of Management del Politecnico di Milano 61
Gli Osservatori ICT & Management 61
Il MIP 63
L’ICT Institute 65
L’ICT Institute del Politecnico di Milano 65
Il CEFRIEL 66
Il Laboratorio HOC del Politecnico di Milano 68
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 1
Indice Figure
pagina
Figura 2.1 Le relazioni tre le Mobile web best practice (MWBP) e le iniziative W3C 47
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 3
Indice Box
pagina
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 5
Prefazione
A tali esigenze proposte dal mercato nello sviluppo sempre più pervasivo delle applica-
zioni ICT si aggiungono ulteriori spinte e motivazioni a livello sociale, culturale e legisla-
tivo per l’accessibilità:
spinte per l’adattamento alle specifiche necessità di ciascuno, per il venir meno di una
omogeneità a livello sociale, a favore di scenari in cui la diversità e la complessità sono
divenuti elementi strutturali. La disabilità costituisce uno di questi contesti, significa-
tivo, ma non esclusivo;
spinte sociali verso il riconoscimento dei diritti, della dignità e dell’autonomia possi-
bile della persona con disabilità;
spinte per la partecipazione di tutti ai diversi contesti del vivere civile, oggi resa pos-
sibile col superamento di impedimenti dovuti a difficoltà personali, fisiche, sensoriali,
ambientali, ecc. attraverso opportunità offerte dagli sviluppi tecnologici in atto.
A questi elementi di spinta sociale risponde la legislazione, sia a livello nazionale che
internazionale.
A livello nazionale con: la legge 104/92 (“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione
sociale e i diritti delle persone handicappate”), riferimento per le politiche di integra-
zione scolastica e per la definizione di un progetto di vita per la persona con disabilità;
la legge 68/99 (“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”), che riconosce l’attività
lavorativa delle persone con disabilità come esercizio di un diritto di appartenenza
sociale e specifica i contorni per un efficace inserimento nelle aziende; la legge 4/2004
(“Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”),
particolarmente importante per il contesto ICT, che indirizza l’accessibilità al Web ed
alle applicazioni informatiche come obbligatoria per la Pubblica Amministrazione.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 7
Prefazione
A livello internazionale, con la “Convenzione dei diritti delle persone con disabilità”,
emanata dalle Nazioni Unite nel marzo 2007 e sottoscritta dal nostro Paese. Un intero
capitolo, il 9, è dedicato all’accessibilità, con forte connotazione riguardo l’ICT, in cui
gli Stati Parti si impegnano, fra l’altro, a sviluppare ed emanare norme nazionali e
linee guida per l’accessibilità alle strutture ed ai servizi aperti o forniti al pubblico e a
verificarne l’applicazione.
Nel contempo, lo sviluppo della tecnologia suggerisce una particolare attenzione circa le
necessità di aggiornamento di quanto finora consolidato in materia, onde assicurare le
condizioni di accessibilità nei nuovi contesti tecnologici ed applicativi, in particolare per
quanto viene ora proposto dalle tecnologie “Mobile & Wireless”.
È quindi quanto mai importante e meritevole l’iniziativa promossa della School of Man-
gement e dall’ICT Institute del Politecnico di Milano, che, raccogliendo uno stimolo del
Progetto ADAMO, realizza un “Osservatorio ICT Accessibile e Disabilità” finalizzato a
monitorare se e come questa esigenza è oggi attuata nel mercato e nel nostro Paese.
Il presente rapporto, primo di tale Osservatorio, presenta una esplorazione puntuale dello
stato di applicazione e degli orientamenti maturati in Italia circa l’accessibilità in ICT:
ciò sia attraverso una prima analisi della attuale situazione di ICT e disabilità in ambito
lavorativo, sia esplorando un particolare settore applicativo, l’“eCommerce”. Ma anche
cercando di dare una prima valutazione circa lo stato e le tendenze verso i nuovi paradig-
mi che vengono via via proposti dallo sviluppo tecnologico, in particolare nel contesto
Mobile & Wireless esplorato col Progetto ADAMO.
Carlo Gulminelli
V. Presidente
Fondazione ASPHI onlus
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8 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
Introduzione
La Ricerca svolta dall’Osservatorio nel corso del 2007 e del 2008 prova a scattare - per la
prima volta in Italia - una fotografia dello stato dell’accessibilità delle applicazioni ICT
da parte delle persone con disabilità nelle imprese del nostro Paese. Lo fa sulla base di
una ampia analisi empirica: survey e casi studio su un campione di 165 fra Responsabili
dei Sistemi Informativi e delle Risorse Umane di grandi imprese; survey su un campione
statisticamente significativo di 1060 piccole e medie imprese; analisi dell’accessibilità di
alcuni dei più importanti siti di eCommerce italiani e di alcuni servizi di Mobile Content
offerti dagli Operatori di telefonia mobile.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 9
1. ICT accessibile e disabilità in ambito
lavorativo: una fotografia della
situazione in Italia
In questo capitolo viene presentata l’analisi relativa alle azioni che vengono messe in atto
nelle imprese per favorire l’integrazione delle persone con disabilità all’interno dell’am-
biente di lavoro, che ha avuto due obiettivi fondamentali:
da un lato, studiare le politiche e gli interventi organizzativi adottati dalle imprese
per favorire l’inserimento dei dipendenti con disabilità;
dall’altro, capire se le tecnologie informatiche presenti nelle imprese siano accessibili
ai dipendenti con disabilità o rappresentino piuttosto un “digital divide”.
La ricerca, svolta nel corso del 2008, è stata condotta attraverso un’indagine che ha coin-
volto 97 Responsabili delle Risorse Umane e 68 Responsabili dei Sistemi Informativi di
medie e grandi imprese, affiancata da una survey con validità statistica su un campione
di 1060 piccole e medie imprese (PMI) operanti in Italia1. 1
Per maggiori dettagli
sui campioni e le
metodologie utilizzate
Nei prossimi paragrafi vengono illustrati i principali risultati dell’analisi. si veda la nota
metodologica.
2
Le aziende considerate
Il ruolo e l’integrazione in azienda delle persone con disabilità in questa analisi hanno
più di 250 dipendenti, ad
esclusione di alcuni casi
L’analisi relativa alle azioni che vengono messe in atto nelle aziende per favorire l’inte- con meno dipendenti,
ma che sono stati inclusi
grazione delle persone con disabilità all’interno dell’ambiente di lavoro è basata su una nel campione in quanto
survey ai Responsabili delle Risorse Umane di 97 medie e grandi imprese2, integrata con appartenenti a grandi
gruppi internazionali. Per
interviste più approfondite relative a casi particolarmente significativi. maggiori dettagli si veda
la nota metodologica.
Figura 1.1
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
Distribuzione
per tipologia dei
risposta B risposta C
dipendenti con
2% 2% risposta D
6% disabilità
90%
A. Disabilità fisica
B. Disabilità intellettiva
C. Disabilità visiva
risposta A
D. Disabilità uditiva
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 11
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
3
La percentuale indica il I dipendenti con disabilità lavorano in tutte le funzioni aziendali3 (Figura 1.2), con una
numero di imprese che
dichiarano la presenza di
prevalenza (80%) nelle funzioni di supporto (amministrazione, pianificazione strategi-
lavoratori disabili nella ca, finanza e controllo, sistemi informativi, organizzazione e risorse umane) e nel call
funzione.
center/customer service (65%), rispetto a operations/logistica (53%) e marketing/com-
merciale (30%).
Figura 1.2
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
Funzioni aziendali
in cui sono presenti
dipendenti con Funzioni di supporto 80%
disabilità
Call center e customer
65%
service
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
4
La percentuale indica il Nella maggior parte dei casi4 (Figura 1.3) essi hanno un ruolo da impiegati (94%). No-
numero di imprese che
dichiarano lavoratori con
nostante ciò, in una percentuale non del tutto trascurabile di imprese, occupano anche
disabilità che ricoprono posizioni di quadri (31%) e dirigenti (5%).
lo specifico ruolo.
Figura 1.3
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
Ruoli aziendali
ricoperti dai
Impiegati
dipendenti con 94%
disabilità
Operai 39%
Quadri 31%
Lo stato ha previsto,
5
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12 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Figura 1.4
Motivazioni
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
ed utilizzo di
Obbligo previsto
agevolazioni per
dalla legge 100% l’assunzione dei
dipendenti con
Azioni di disabilità
responsabilità 36%
sociale
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Sperimentazione tramite
tirocinio 21%
Assunzione incentivata 7%
L’analisi relativa alle unità organizzative all’interno dell’impresa che partecipano atti-
vamente alla gestione del personale con disabilità (Figura 1.5) mostra che nella maggior
parte dei casi (88%) è la funzione Risorse Umane stessa, come era naturale aspettarsi, a
occuparsene attivamente, insieme ai capi diretti delle persone con disabilità (64%). Da
notare il modesto coinvolgimento dei responsabili della funzione ICT (6%), che, come
vedremo meglio nel prossimo paragrafo, sembrerebbe evidenziare, nelle aziende analiz-
zate, una limitata attenzione all’accessibilità delle applicazioni ICT da parte dei dipen-
denti con disabilità.
Figura 1.5
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane Coinvolgimento
organizzativo
Responsabili della funzione
88%
nella gestione
Risorse Umane
delle persone con
disabilità
Capi diretti del dipendente 64%
con disabilità
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
L’analisi ha cercato di identificare quali siano ad oggi gli interventi messi in atto per
favorire l’integrazione e la valorizzazione delle persone con disabilità durante la fase di
ingresso in azienda.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 13
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Relativamente alla presenza di politiche ad hoc per i lavoratori con disabilità (Figura 1.6),
emerge che solo il 21% delle imprese dichiara di impegnarsi in questo senso attraverso
corsi di formazione (55%) e/o di inserimento (80%) e/o orientamento/sviluppo (30%).
Figura 1.6
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
Presenza di politiche
ad hoc per le persone risposta B
con disabilità 21%
risposta C
29%
risposta A
51%
A. Nessuna politica ad hoc
B. Sì, politiche ad hoc
C. Nessuna risposta
Inserimento 80%
Formazione 55%
Altro 10%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Analogamente, anche il dato relativo alle attività di sensibilizzazione verso i propri di-
pendenti sulla tematica della disabilità (Figura 1.7) mostra che nella maggior parte dei
casi non vengono messi in atto interventi per facilitare l’accoglienza e l’inserimento in
azienda delle persone con disabilità. Quando effettuati (33%), questi sono rivolti preva-
lentemente ai capi diretti (88%), ai colleghi che sono più a contatto con il lavoratore con
disabilità (47%) e ai Responsabili della funzione Risorse Umane (34%).
I Responsabili della funzione ICT, anche sotto questo aspetto, sono invece poco coinvolti (9%).
Figura 1.7
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
Presenza di attività
di sensibilizzazione
risposta B
sulla tematica della
disabilità 33%
risposta C
30%
A. Nessuna attività di
37% sensibilizzazione
B. Sì, attività di
risposta A sensibilizzazione
C. Nessuna risposta
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14 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Altro 9%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Pur nei limiti di una tale schematizzazione, mappando su una matrice (Figura 1.8) le
attività di sensibilizzazione e la presenza di politiche ad hoc nelle aziende che hanno
risposto ad entrambe le domande (62 casi), è possibile avere un’idea su quali siano le
modalità di integrazione delle persone con disabilità:
nel 24% dei casi possiamo parlare di integrazione “completa”; l’ingresso delle persone
con disabilità nelle aziende viene preparato in modo che queste riescano a superare il
proprio handicap grazie anche alla collaborazione dei colleghi. In questi casi, l’acco-
glienza comporta l’adattamento tanto da parte della persona con disabilità quanto da
parte dell’organizzazione, e vi è un reciproco influsso fra la singola persona e l’azien-
da nel suo complesso;
nel 20% dei casi sembra esserci un’integrazione “sociale”, in cui si punta sulla sensibi-
lizzazione dell’organizzazione per modificare e migliorare il contesto in cui la perso-
na con disabilità si inserisce, senza però implementare specifiche politiche a supporto
della persona stessa;
solo nel 3% dei casi si punta esclusivamente sull’integrazione “operativa” con politi-
che ad hoc per preparare la persona con disabilità al lavoro che dovrà svolgere, senza
però realizzare particolari azioni di sensibilizzazione sul contesto di inserimento;
nella maggioranza dei casi - 53% – l’inserimento sembra non essere accompagnato da
attività specifiche di sensibilizzazione e politiche ad hoc per la persona con disabilità.
Figura 1.8
Politiche ad hoc Modalità di
inserimento delle
No Sì persone con
disabilità
Integrazione sociale Integrazione completa
Attività di sensibilizzazione
20% 24%
Sì
53% 3%
No
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 15
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Gli intervistati, inoltre, dichi arano (Figura 1.9) solo nel 6% dei casi di effettuare indagini
tra i dipendenti con disabilità e/o tra i loro diretti responsabili sullo stato dell’integrazio-
ne dei lavoratori con disabilità.
Questo quadro, tracciato con molto realismo dai Responsabili delle Risorse Umane, può
essere parzialmente interpretato (Figura 1.10) alla luce della limitata collaborazione fra le
aziende e gli organismi, le associazioni e gli Enti specializzati nella formazione e nell’in-
serimento professionale delle persone con disabilità (41%).
Figura 1.9
Indagini sullo stato Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
dell’integrazione
dei dipendenti con risposta B
disabilità 6% 31% risposta C
Figura 1.10
Collaborazione con Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane
Enti per l’inserimento
in azienda risposta B
40%
risposta C
19%
41%
A. Nessuna collaborazione
risposta A
B. Sì, collaborazione
C. Nessuna risposta
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16 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Figura 1.11
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane Problematiche
successive
risposta B all’assunzione dei
33% dipendenti con
disabilità
risposta C
12%
55%
risposta A
A. Nessuna problematica
Sì, problematiche
C. Nessuna risposta
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 17
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Figura 1.12
Accesso agli Campione: 165 Responsabili delle Risorse Umane
e dei Sistemi Informativi
strumenti informatici
risposta C
dei dipendenti con risposta D
disabilità risposta B 3% 20%
7% risposta E
A. Tutti i dipendenti
2% con disabilità
hanno pieno accesso
B. Le persone con disabilità
non hanno accesso
C. Solo pochi dipendenti
con disabilità hanno
pieno accesso
68% D. Quasi tutti i dipendenti
con disabilità hanno
risposta A pieno accesso
E. Nessuna risposta
risposta C
risposta D
risposta B 2% 15% risposta E
4%
3%
A. Tutti i dipendenti
con disabilità
hanno pieno accesso
B. Le persone con disabilità
non hanno accesso
C. Solo pochi dipendenti
con disabilità hanno
pieno accesso
D. Quasi tutti i dipendenti
76% con disabilità hanno
pieno accesso
risposta A
E. Nessuna risposta
risposta B
12% risposta C
4%
A. Tutti i dipendenti
con disabilità
hanno pieno accesso
B. Le persone con disabilità
non hanno accesso
28% C. Solo pochi dipendenti
con disabilità hanno
56% pieno accesso
risposta D D. Quasi tutti i dipendenti
risposta A
con disabilità hanno
pieno accesso
Per analizzare più nel dettaglio l’accessibilità dei Sistemi Informativi sono state indi-
viduate le applicazioni informatiche presenti in azienda messe a disposizione di tutti i
dipendenti, classificandole in quattro macro-tipologie (Figura 1.13):
strumenti a supporto all’operatività. Per svolgere il compito “operativo” che gli è stato
affidato, l’individuo ha bisogno di informazioni e strumenti specifici che dipendono
strettamente dall’area in cui opera (ad es. software di CRM, marketing, produzione,
logistica, ecc.);
servizi per la vita lavorativa della persona. In quanto prestatore d’opera e “cittadino”
dell’organizzazione, la persona ha bisogno di servizi e risorse che gli consentano una
più efficace e confortevole vita lavorativa (come lo sportello risorse umane, sistemi
per la prenotazione facilities, ecc.);
mezzi di comunicazione e socializzazione. L’individuo vive nel proprio ambiente di
lavoro dove cerca risposta ai propri bisogni di socializzazione, condivisione ed ap-
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18 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Attraverso questi strumenti le imprese possono creare dei veri e propri spazi di lavoro
virtuali o “Virtual Workspace”, capaci di soddisfare in modo sempre più completo ed
integrato i bisogni delle persone all’interno dell’organizzazione.
Figura 1.13
Comunicazione “Virtual Workspace”
Servizi aziendali
e socializzazione di un’impresa
Accesso ai servizi alla Supporto alla
persona e alle risorse comunicazione istituzionale
aziendali e alla socializzazione
con i colleghi
Supporto
alla gestione
Accesso a della conoscenza e
informazioni e alla collaborazione tra
applicazioni operative gruppi di lavoro
Conoscenza
Operatività
e collaborazione
La ricerca effettuata mostra come nelle imprese analizzate questi strumenti siano ormai
pervasivi (Figura 1.14): nella maggior parte dei casi sono infatti presenti strumenti ope-
rativi (84%) e di comunicazione istituzionale (87%), affiancati spesso anche da strumenti
per accedere a servizi aziendali (55%) e per favorire la collaborazione e gestione della
conoscenza (49%).
Le analisi mostrano, inoltre, che nel 47% dei casi alcune applicazioni ICT sono accessi-
bili anche attraverso dispositivi mobile & wireless (ad esempio applicazioni di sales force
automation, field force automation, office automation, ecc.).
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 19
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Figura 1.14
Applicazioni Campione: 165 Responsabili delle Risorse Umane
e dei Sistemi Informativi
informatiche presenti
nelle aziende Strumenti operativi 84%
analizzate
Strumenti per accedere alle
comunicazioni istituzionali 87%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
L’analisi sembrerebbe evidenziare che, seppur presente, il “digital divide” non sia così
allarmante (Figura 1.15) in quanto le aziende dichiarano che gli strumenti informatici
sono largamente accessibili anche alle persone con disabilità (circa 80% dei casi).
Figura 1.15
Applicazioni 78%
informatiche Strumenti operativi 86%
accessibili ai 67%
dipendenti con Strumenti per accedere alle
87%
disabilità8 comunicazioni istituzionali 93%
79%
8
La percentuale 81%
Strumenti per accedere ai
indica il numero di servizi aziendali 91%
casi in cui lo specifico 67% Campione: 165
Responsabili
strumento presente in Strumenti per favorire la 79% delle Risorse
azienda è accessibile collaborazione con i colleghi 90% Umane e dei
dal dipendente con e la gestione della conoscenza 68% Sistemi Informativi
disabilità. Campione: 97
47% Responsabili RU
Applicazioni Mobile & Wireless 66% Campione: 68
27% Responsabili SI
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Sembrerebbero invece meno accessibili (circa 50% dei casi) le applicazioni mobile &
wireless.
A fronte di questi dati ci sono alcuni elementi che delineano una situazione potenzial-
mente diversa.
In primo luogo, i risultati relativi alle verifiche effettuate sull’attuazione delle regole di
accessibilità delle applicazioni informatiche utilizzate in azienda (ad esempio secondo
le indicazioni riportate nella Legge Stanca o secondo le linee guida proposte dal W3C)
mostrano che solo il 21% dei casi ha affrontato questo aspetto (Figura 1.16).
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20 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Figura 1.16
Campione: 165 Responsabili delle Risorse Umane Verifica
e dei Sistemi Informativi
dell’accessibilità
delle applicazioni
risposta C risposta D informatiche
27% aziendali
21%
13% A. No
39%
B. Non so
risposta B risposta A
C. Sì
D. Nessuna risposta
risposta C
risposta D
20%
34%
24% A. No
22%
B. Non so
risposta A
risposta B C. Sì
D. Nessuna risposta
risposta B 21%
risposta D
18%
1%
60% A. No
B. Non so
risposta A
C. Sì
D. Nessuna risposta
Quando effettuate, le verifiche di accessibilità prevedono in oltre la metà dei casi il coin-
volgimento di persone con disabilità e/o verifiche tecniche del rispetto delle regole di
accessibilità (Figura 1.17).
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 21
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Figura 1.17
Modalità di verifica
dell’accessibilità 62%
Verifiche pratiche con
il coinvolgimento delle 65%
persone con disabilità 57%
Campione: 34
imprese
56% Campione: 20
Verifiche tecniche 60% Responsabili RU
sul rispetto delle Campione: 14
regole di accessibilità 50%
Responsabili SI
9
In base alla definizione 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
dell’ISO/TS 16071,
l’accessibilità è
“l’usabilità di un
prodotto, servizio,
ambiente o strumento,
per persone col più Oltre a questo dato, ci sono altre evidenze dell’analisi svolta che sembrano indicare
ampio raggio di
capacità”, dove per un’accessibilità potenzialmente inferiore a quella percepita dagli intervistati.
usabilità s’intende
“l’efficacia, l’efficienza
e la soddisfazione con La reale accessibilità degli strumenti informatici da parte delle persone con disabilità è,
cui specifici utenti infatti, fortemente condizionata da due fattori:
raggiungono specifici
obiettivi in particolari da un lato, la presenza di ausili tecnologici adeguati che permettano di utilizzare il
ambienti”. La ISO/TS personal computer ed il cellulare per accedere alle applicazioni dei Sistemi Informa-
16071, “Ergonomics
of human - system tivi. Ausili ad oggi sempre più disponibili e accessibili grazie ai contributi finanziari
interaction - Guidance
on accessibility for
previsti da varie leggi nazionali e regionali;
human - computer dall’altro, la progettazione delle applicazioni informatiche tenendo presente le ne-
interfaces”, fornisce
una guida ai produttori
cessità delle persone con disabilità. Questo elemento deriva dal principio conosciuto
di software perché con il termine “Design for all”, che significa “progettazione di prodotti e servizi che
tengano conto, nella fase
di studio del prodotto, possono essere usati da tutte le categorie di persone nel senso più ampio possibile”.
delle differenti capacità Questo principio, utilizzato anche per le applicazioni informatiche, dovrebbe tener
fisiche e sensoriali degli
utenti. Essa fa parte di conto delle esigenze di accessibilità delle persone con disabilità, potenzialmente sen-
una serie di norme volte za interventi successivi di accomodamento9.
a semplificare l’utilizzo
dei sistemi informatici,
per dare la possibilità a Relativamente al primo fattore sono state censite le tecnologie assistive per personal
persone con disabilità
di lavorare e usufruire computer e cellulare presenti in azienda, che consentono di migliorare l’accessibilità agli
di tali sistemi allo
stesso modo degli altri
strumenti informatici e di comunicazione da parte delle persone con disabilità (Figure
utilizzatori. 1.18 e 1.19).
Figura 1.18
Presenza di Si No Non so Nessuna risposta
tecnologie assistive
25% 53% 6% 16%
per personal Campione totale (165)
computer
22% 50% 7% 21%
Responsabili RU (97)
29% 57% 5% 9%
Responsabili SI (68)
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22 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Figura 1.19
Si No Non so Nessuna risposta Presenza di
tecnologie assistive
3% 78% 5% 14%
Campione totale (165) per cellulare
4% 64% 8% 24%
Responsabili RU (97)
1% 97% 2%
Responsabili SI (68)
Le analisi evidenziano che solo nel 25% dei casi sono presenti tecnologie assistive per
personal computer e quelle per cellulare sono praticamente assenti (3% dei casi).
Andando ad analizzare le tecnologie assistive per personal computer, emerge che gli ausili
maggiormente presenti nelle imprese del campione (Figura 1.20) sono quelli destinati ai
dipendenti con disabilità visiva (22%), mentre quelli per i lavoratori con disabilità fisica,
uditiva e intellettiva, sono presenti in misura inferiore (12%, 8% e 3% rispettivamente).
Figura 1.20
Campione: 165 Responsabili delle Risorse Umane e dei Sistemi Informativi Presenza di
tecnologie assistive
Tecnologie per per personal
disabilità visiva 22%
computer nelle
imprese del
Tecnologie per
12%
campione
disabilità fisica
Tecnologie per
disabilità uditiva 8%
Tecnologie per
disabilità intellettiva 3%
Le tecnologie assistive utilizzate per la disabilità fisica sono le tastiere speciali (9 casi), il
sistema di riconoscimento della voce per inserire dati e comandi nel computer (9 casi), e
i sostegni per braccio o avambraccio (8 casi).
Per la disabilità uditiva si rileva solo la sotto-titolazione dei file multimediali (3 casi). La
tecnologia assistiva più diffusa per questa disabilità non è relativa al personal computer
ma è il telefono DTS (Dispositivo Telefonico per Sordi) presente in 9 dei casi.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 23
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Relativamente alla disabilità fisica e uditiva il limitato ricorso a tecnologie assistive può
essere interpretato tenendo conto che le aziende dichiarano che la tipologia di disabilità
dei dipendenti spesso non impedisce l’utilizzo di strumenti informatici.
I dipendenti con disabilità intellettiva, invece, per via del loro particolare tipo di disabili-
tà spesso non svolgono mansioni in cui è richiesto l’utilizzo di strumenti informatici.
Figura 1.21
Tipologie di Campione: 165 Responsabili delle Risorse Umane e dei Sistemi Informativi
tecnologie assistive Dispositivi di output
per personal con uscita audio, es. 17
sintetizzatore vocale, screen reader
computer
Dispositivi di output con
uscita tattile, es. 16
display braille
Software di ingrandimento
dello schermo 26
0 10 20 30
Sensori 1
Sistema di riconoscimento
del parlato 9
Pedaliera 4
Joystick 5
Trackball 5
Schermo tattile 4
Sostegni per braccio
o avambraccio 8
Caschetto per il capo 1
Griglia copri-tastiera
(o scudi protettivi della tastiera) 1
9
Tastiera ridotta/espansa/virtuale
Tecnologie assistive per disabilità fisica
0 2 4 6 8 10
Sotto-titolazione 3
0 2 4 6 8 10
Comunicatori vocali
1
Schermo tattile 1
Tastiera facilitata 3
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24 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
L’analisi degli interventi effettuati sui Sistemi Informativi per migliorarne l’accessibilità
(Figura 1.22) mostra che solo nel 14% dei casi sono stati realizzati degli interventi ad
hoc, mentre la maggior parte del campione (59%) non dichiara interventi specifici.
Figura 1.22
Campione: 165 Responsabili delle Risorse Umane Presenza di
e dei Sistemi Informativi
interventi per
risposta B migliorare
7% risposta C l’accessibilità delle
14%
applicazioni
10
Il W3C definisce il
risposta D “Web” come l’universo
20% delle informazioni
accessibili in rete
(disponibili attraverso
il computer, il telefono,
A. No
59% la televisione, etc).
B. Non so Per raggiungere
C. Sì tale obiettivo e per
risposta A
D. Nessuna risposta raggiungere il più elevato
grado di accessibilità,
è necessario attuare
il principio della
Campione: 97 Responsabili delle Risorse Umane progettazione universale,
“Design for all”: ogni
risposta B risposta C attività di progettazione
13% deve tenere conto della
11% varietà di esigenze
di tutti i potenziali
utilizzatori. Uno dei
20% risultati più importanti
risposta D della progettazione
universale è che se si
tiene conto anche delle
esigenze degli utenti con
A. No disabilità si ottiene un
56% B. Non so miglioramento generale
risposta A di cui beneficia qualsiasi
C. Sì
tipo di utente.
D. Nessuna risposta
15% risposta B
risposta C
22%
63%
A. No
B. Sì
risposta A
C. Nessuna risposta
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 25
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Nei casi in cui sono stati attuati degli interventi (Figura 1.23), questi hanno riguardato
in maniera abbastanza omogenea tutte e quattro le aree applicative identificate all’in-
terno del Virtual Workspace, con una leggera prevalenza di interventi a supporto degli
strumenti di comunicazione istituzionale (12%). Le analisi mostrano, inoltre, che ancora
poco è stato fatto per rendere gli strumenti informatici accessibili anche attraverso l’uti-
lizzo di dispositivi mobile (5%).
Figura 1.23
Aree applicative dei 9%
Sistemi Informativi Strumenti operativi 9%
8%
aziendali in cui 12%
sono stati fatti Strumenti per accedere alle
12%
comunicazioni istituzionali
degli interventi 11%
per migliorarne 10% Campione: 165
Strumenti per accedere ai
11% Responsabili
l’accessibilità servizi aziendali
8% delle Risorse
Strumenti per favorire la 9% Umane e dei
10% Sistemi Informativi
collaborazione con i colleghi e la
gestione della conoscenza 10% Campione: 97
Responsabili RU
5%
Applicazioni Mobile & Wireless 7% Campione: 68
3% Responsabili SI
Figura 1.24
I profili del Virtual Vita aziendale Comunicazione
Workspace Servizi aziendali
e socializzazione
Il Virtual Workspace
accessibile alle persone
senza disabilità
Individuo Relazione
Operatività Conoscenza
Mansione e collaborazione
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26 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Il gap tra il Virtual Workspace accessibile alle persone senza disabilità e quello che ha
subito interventi ad hoc per aumentarne l’accessibilità può essere interpretato sulla base
di due ordini di ragioni (Figura 1.25):
da un lato, le imprese tendono ad assumere persone con disabilità che non compro-
mettono l’utilizzo delle tecnologie informatiche e/o fanno svolgere loro mansioni in
cui non è necessario l’utilizzo delle stesse se la disabilità lo impedisce, con un approc-
cio che possiamo definire di “dissoluzione” del problema ex-ante;
dall’altro, alcune imprese presentano un problema di accessibilità degli strumenti
informatici da parte di persone con disabilità che ne avrebbero necessità per il ruolo
e la mansione svolta. In questi casi si rischia di creare un “digital divide” difficilmente
superabile e di non utilizzare al meglio le capacità dei propri dipendenti con disa-
bilità, in contrasto con la legge 68/99 e soprattutto con la legge Stanca che cerca di
mettere in luce come potenzialità e capacità di un dipendente con disabilità rischiano
di rimanere inespresse se non supportate da un contesto ICT inclusivo.
Figura 1.25
Possibilità di accesso a SI senza interventi Gli approcci
al problema
No Sì dell’accessbilità
dei SI da parte
delle persone con
disabilità
Necessità di utilizzare i SI per lavorare
“Problema “Dissoluzione”
Sì
“Dissoluzione”
No
del problema
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 27
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Figura 1.26
Consapevolezza Supporto all’accessibilità
del digital divide
“potenziale” nelle Bassa Alta
imprese11
“Dissoluzione” del problema Piena consapevolezza
11
Il campione
considerato in questa
matrice è relativo
Alta
alle 130 aziende che 58% 30%
Accessibilità dichiarata
hanno risposto a
tutte le domande Problema
sull’accessibilità. dell’accessibilità
Bassa
9% 3%
Per comprendere l’accessibilità degli strumenti informatici nelle PMI italiane è stata
condotta, nel corso del 2007, un’indagine con validità statistica su 1060 PMI operanti
in Italia in diversi settori industriali. Di seguito vengono riportati sinteticamente alcune
evidenze emerse.
L’analisi evidenzia che nel 67% dei casi non sono presenti dipendenti con disabilità (Fi-
gura 1.27).
Fra i casi che hanno dipendenti con disabilità (33%), ben due terzi dichiara che questi
accedono a strumenti informatici.
Figura 1.27
Presenza di Campione: 1060 PMI
dipendenti con
risposta B
disabilità e loro
accesso agli risposta A 22%
strumenti informatici risposta C
nelle PMI italiane A. Aziende che non
67% hanno dipendenti
11% con disabilità
B. Aziende che hanno
dipendenti con
disabilità che
accedono a
strumenti informatici
C. Aziende che hanno
dipendenti con
disabilità che non
accedono a
strumenti informatici
Considerando le aziende in cui sono presenti dipendenti con disabilità che accedono a
strumenti informatici (233 PMI), solo il 21% di esse (pari a 48 casi) è dotato di tecnologie
assistive e ausili che permettono di rendere accessibili i propri strumenti informatici
(Figura 1.28).
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28 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Nella maggioranza dei casi (79%) non sono in atto specifiche misure per l’accessibilità
degli strumenti informatici aziendali, anche se solo il 9% di questi dichiara che non sono
necessari in quanto il livello di disabilità dei propri dipendenti non preclude il loro ac-
cesso agli strumenti informatici.
Figura 1.28
Campione: 223 PMI Presenza di
risposta B tecnologie assistive
A. Aziende in cui non nelle PMI, in cui sono
risposta A 9% risposta C sono presenti ausili presenti dipendenti
per migliorare
70% l’accessibilità ai propri
con disabilità che
dipendenti con accedono agli
21%
disabilità strumenti informatici
B. Aziende in cui il livello
di disabilità dei propri
dipendenti non
preclude il loro
accesso agli strumenti
informatici
C. Aziende dotate di
ausili per garantire
l’accessibilità ai propri
dipendenti con
disabilità
Nel 4% dei casi si è rilevata l’intenzione di adottare in futuro un nuovo approccio volto
a considerare e migliorare l’accessibilità del proprio Sistema Informativo aziendale (Fi-
gura 1.29).
Figura 1.29
Campione: 163 PMI Interventi futuri
risposta B
per migliorare
l’accessibilità
4%
Le tecnologie assistive presenti nei 48 casi sono prevalentemente per dipendenti con di-
sabilità visiva - come gli schermi e le applicazioni per ipovedenti (14 casi) - ma si riscon-
trano alcuni casi in cui sono stati introdotti ausili a favore di dipendenti con disabilità
uditiva (come la sotto-titolazione dei file multimediali), fisica (come le tastiere speciali, i
joystick e sensori vari), e intellettiva (come i sistemi di riconoscimento del parlato).
Accanto alla presenza di tecnologie assistive, in 8 realtà aziendali sono state messe in atto
misure specifiche riguardanti la postazione di lavoro.
Le 48 PMI, che hanno dichiarato di avere introdotto misure per garantire l’accessibilità
dei propri strumenti informatici ai dipendenti con disabilità, sono state oggetto di un’in-
dagine successiva per approfondire le politiche organizzative relative a tali dipendenti e
22 di queste hanno risposto.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 29
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Nella maggior parte di questi casi sono presenti dipendenti con disabilità fisica. Spesso
si preferisce inserire e/o mantenere in azienda persone con disabilità fisica perché queste
non comportano il ricorso a modifiche della postazione di lavoro, ma soprattutto non
rendono necessari degli interventi per migliorare l’accessibilità delle applicazioni infor-
matiche.
Le funzioni aziendali principali in cui lavorano i dipendenti con disabilità sono “opera-
tions/logistica” e “call center/customer service”, con ruoli prevalentemente di impiegati,
operai ed operatori-tecnici.
Nella maggior parte delle realtà aziendali non vengono effettuate operazioni di sensibiliz-
zazione in azienda e se presenti sono rivolte principalmente ai capi diretti dei lavoratori
con disabilità. Anche la collaborazione con organismi, associazioni ed enti speciali per la
formazione e l’inserimento professionale dei dipendenti con disabilità è molto limitata.
Nota metodologica
Alla survey hanno risposto 97 responsabili delle Risorse Umane e 68 Direttori dei Siste-
mi Informativi.
La survey rivolta ai responsabili delle Risorse Umane è stata suddivisa in due sezioni:
ruolo e integrazione in azienda delle persone con disabilità: numero e tipologia di
disabilità, funzioni di appartenenza e ruolo svolto, politiche di gestione (motivazioni
per l’assunzione, coinvolgimento organizzativo nella gestione, presenza di azioni di
sensibilizzazione e politiche ad hoc, indagini sullo stato d’integrazione, collaborazio-
ni con enti esterni, problematiche di gestione);
accessibilità degli strumenti informatici: applicazioni presenti e livello di accessibilità,
realizzazione di verifiche di accessibilità, presenza di tecnologie assistite per personal
computer e cellulare, interventi e progetti sui Sistemi Informativi volti a migliorarne
l’accessibilità.
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30 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Relativamente alla stima sono state utilizzate metodologie diverse (modello lognormale,
di Poisson, Logit binomiale e multinomiale, ecc.) a seconda del tipo di variabile analiz-
zata (continua, binaria, categorica).
Tutti i dati riportati si intendono come stime puntuali all’interno di rispettivi intervalli,
che per motivi di chiarezza non sono riportati nel testo. I dati sugli intervalli e sui relativi
livelli di confidenza sono disponibili a richiesta presso gli autori.
Tutte le imprese - 48 - che hanno dichiarato di avere al loro interno misure per garantire
l’accessibilità dei propri strumenti informatici sono state oggetto di un’indagine succes-
siva per approfondire le politiche organizzative relative ai dipendenti con disabilità, e 22
di queste hanno risposto.
Fondata nel 1871, la Banca Popolare di Sondrio ha oltre 2.300 dipendenti ed una rete di 250 filiali.
I dipendenti con disabilità presenti occupano, nella maggioranza dei casi, ruoli da impiegati
all’interno delle aree di supporto e nelle filiali.
I responsabili delle Risorse Umane ed i superiori diretti delle persone con disabilità sono le figure
che più attivamente si occupano della loro gestione all’interno del contesto lavorativo.
Nella banca vengono messe in atto operazioni di sensibilizzazione nei confronti dei colleghi e dei
responsabili delle persone con disabilità e gli stessi vengono coinvolti in indagini volte a verifica-
re e a promuovere il livello di integrazione e di crescita professionale dei soggetti in questione.
Il concetto di “accesso all’informazione” è uno dei punti non solo tattici, ma anche strategici in
ambito aziendale.
Il cammino verso l’accessibilità ha visto muovere il suo primo passo nel 2002, quando, a fronte
di alcune richieste da parte della clientela, si era deciso di realizzare una versione dell’Internet
Banking accessibile, secondo quella che era la normativa proposta dal WAI (Web Accessibility
Initiative) del W3C.
Dopo aver reso il portale istituzionale accessibile, nel 2004 è stato realizzato un altro portale,
legato all’arte (“La Galleria d’Arte”), anche questo con le medesime caratteristiche di fruibilità.
Durante queste attività, la banca si era avvalsa della collaborazione di alcuni consulenti non ve-
denti e dell’Istituto dei Ciechi di Milano.
Le iniziative sopraccitate e soprattutto la realizzazione, nel 2003, del portale istituzionale ac-
cessibile, hanno dato concretezza al progetto denominato “Banca digitale accessibile”. Tale pro-
getto è stato premiato, fra l’altro, nell’ambito del concorso “Italian eContent Award 2004/2005”,
organizzato dalla Fondazione Politecnico di Milano e MEDICI Framework e ha rappresentato
ufficialmente l’Italia al Summit Mondiale della Società dell’Informazione (WSIS) che si è tenuto
a Tunisi nel 2005.
Parte di questa esperienza, costruita nel tempo, è stata poi sfruttata internamente per rendere ac-
cessibili anche alcune applicazioni presenti sulla Intranet aziendale, quali ad esempio: la ricerca
delle filiali, la ricerca dei colleghi, l’utilizzo della rubrica, la possibilità di accedere alla documen-
tazione aziendale ed alle comunicazioni interne, etc.
Attualmente, ogni volta che vengono realizzati nuovi servizi e contenuti web, sia per i clienti
esterni, sia per i dipendenti interni, si cerca sempre di tenere conto, in fase di progettazione e
realizzazione, del concetto di accessibilità, agendo pure sulle persone deputate a sviluppare le
applicazioni.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 31
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
Per rafforzare questo impegno, vengono anche eseguite delle verifiche sia tecniche, mediante
l’utilizzo di appositi software validatori, sia pratiche, tramite simulazioni interne effettuate con
l’ausilio di screen reader e barre braille, per assicurarsi che l’accessibilità delle applicazioni sia un
elemento realmente presente.
Sponsor principali sono sia i responsabili dei Sistemi Innovativi, sia il vertice aziendale, molto
coinvolto in queste attività.
Il Gruppo ATM è l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Milano ed in 87 Comuni della
Provincia, servendo un territorio con una popolazione complessiva di circa 3 milioni di abitanti
e con un personale di oltre 8.500 persone.
Il vertice aziendale è molto attento alla tematica della disabilità e della diversità, considerata un
elemento strategico e un patrimonio straordinario, se valorizzato da tutti.
Il Gruppo ha infatti avviato di recente una stretta collaborazione con ASPHI per introdurre al
suo interno le linee guida sulla disabilità e per dar vita a molteplici azioni quali assunzioni mira-
te, nascita di un osservatorio interno sulle diversità, pubblicazione della “Carta della Diversità”
ed una Policy Diversity and Inclusion, introduzione di un numero verde per le segnalazioni, map-
patura precisa delle disabilità presenti in azienda e abbattimento delle barriere architettoniche
che impediscono l’accessibilità e la mobilità all’interno delle diverse sedi aziendali, etc.
Uno dei canali attraverso i quali vengono inserite persone disabili in ATM è il tirocinio, che viene
attivato partendo da borse di studio e che è rivolto nella maggior parte dei casi, a persone con
difficoltà mentali/cognitive. Oltre al tirocinio, l’azienda sta sviluppando e rafforzando politiche
di inserimento, orientamento e sviluppo che possano permettere di riqualificare anche quelle
persone che, per via di aggravamenti del loro stato di salute, necessitano di un cambiamento di
posizione.
Dal 2002 è stato creato, all’interno della Direzione Risorse Umane e Organizzazione, un tavolo
multidisciplinare, che si riunisce una volta al mese, in cui vengono affrontate tutte le situazioni
di difficoltà psicofisica che non riescono a trovare un’adeguata risposta nella gestione ordinaria
per la complessità dei temi e la tipologia multiproblematica dei disagi trattati.
A questo tavolo, in cui vengono progettate soluzioni ad hoc per i lavoratori con disabilità e dif-
ficoltà psico-fisiche, ci si avvale della presenza e della partecipazione del Direttore RU e di altri
responsabili del Personale, della Sicurezza e Qualità, della Medicina del lavoro e dei Servizi So-
ciali e della collaborazione e sinergia di rete con centri psicosociali, servizi sociali del Comune,
Enti previdenziali e di altri soggetti del privato sociale ed Istituzioni Pubbliche. Questo perché
il mondo del lavoro è visto in azienda come una dimensione fondamentale per la vita sociale e
come punto di forza per l’inclusione.
Tra i progetti futuri vi è quello di favorire la riqualificazione di diversi dipendenti con disabilità
verso posizioni più operative, realizzando contemporaneamente degli interventi volti a rafforza-
re l’accessibilità di alcune delle aree applicative del Sistema Informativo come, ad esempio, gli
strumenti per accedere alle comunicazioni istituzionali da parte dell’azienda e gli strumenti per
favorire la collaborazione coi colleghi.
Oltre al tema dell’accessibilità del Sistema Informativo aziendale, in ATM c’è molta attenzione
anche all’eliminazione di tutte le possibili barriere, non solo architettoniche, che possono incon-
trare i clienti con disabilità nell’accesso ai servizi proposti. Uno dei progetti in fase di realizza-
zione riguarda proprio l’introduzione di un dispositivo mobile che possa condurre le persone
non vedenti o con limitazioni fisiche, all’interno dei mezzi ATM rilevando le varie accessibilità
e raggiungibilità di siti nella città. In merito all’accessibilità degli spazi è stato di recente svilup-
pata la figura di Garante dell’Accessibilità il cui scopo è proprio quello di indagare e rilevare le
possibili aree di miglioramento.
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32 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
Box 1.3
Gruppo Monte dei Paschi di Siena
La Banca Monte dei Paschi di Siena, fra i primi cinque gruppi bancari italiani, conta più di
24.000 dipendenti, oltre 1.900 filiali, ed un’articolata struttura di canali di distribuzione tra cui
oltre 1700 promotori finanziari.
All’interno del Gruppo è presente un Consorzio Operativo che impiega oltre 2.200 addetti in
cinque centri in Italia e si occupa della gestione dei sistemi informatici e di telecomunicazione,
nonché di erogare i servizi amministrativi e di back office per le diverse società del Gruppo.
Il Consorzio è inoltre il principale promotore di tutti gli interventi tecnologici che vengono rea-
lizzati per garantire una migliore accessibilità degli strumenti informatici a favore dei dipendenti
con disabilità di tutte le banche del Gruppo.
Già nel 1992 fu realizzato un primo intervento, all’interno di Banca Toscana, durante il quale
furono messi a disposizione di alcuni centralinisti non vedenti dei personal computer portatili,
dotati di una barra braille e di un programma che consentisse l’utilizzo dell’agenda telefonica.
Lo scorso anno è stato realizzato inoltre un intervento di più ampia portata, rivolto a circa un
centinaio di centralinisti non vedenti delle diverse banche, per dotare le singole postazioni di
uno scanner con tecnologia OCR (Optical Character Recognition) per l’interpretazione del testo
e la relativa trasformazione in formato digitale, e di altri strumenti software quali ad esempio un
programma per la lettura dello schermo, ed un programma ingranditore per la lettura e com-
prensione delle diverse parti del video.
Di recente, inoltre, è stato realizzato anche un caso pilota nella filiale di Monte dei Paschi di
Milano, in cui una persona non udente è stata dotata di un telefono DTS (Dispositivo Telefonico
per Sordomuti, composto da una tastiera alfanumerica e da un display a cristalli liquidi, che
permette di comunicare attraverso la rete telefonica con altri utenti in possesso di DTS) che le
consentisse di raggiungere i clienti caratterizzati da questa disabilità.
In tutti gli interventi, oltre ad aver provveduto a dotare i dipendenti con disabilità dell’ausilio più
opportuno, sono state anche realizzate delle verifiche pratiche e dei test per capire se i prodotti
installati fossero effettivamente accessibili ai lavoratori disabili.
Un’ulteriore attenzione del Consorzio rispetto alla tematica della disabilità è dimostrata dal fatto
che nei corsi di formazione e sviluppo futuri, a cui parteciperanno gli sviluppatori dei Sistemi
Informativi aziendali, sarà presente anche un modulo riguardante l’accessibilità: l’obiettivo è
quello di realizzare applicazioni che siano accessibili, seguendo le linee guida internazionali pro-
poste dal W3C.
IBM, presente in Italia da oltre 80 anni, ha al suo interno un’organizzazione, attiva a livello inter-
nazionale, che si occupa esclusivamente di Diversity & Inclusion con responsabili appartenenti
alle diverse macroaree geografiche.
In ogni singolo Paese vi è inoltre una persona, all’interno della divisione Risorse Umane, che ha
la responsabilità di occuparsi di questa tematica, e che si avvale della collaborazione di tutte le
altre divisioni aziendali, compresi i top manager che nel ruolo di Executive Sponsor diventano
portavoce delle diverse aree di attenzione.
L’organizzazione Diversity & Inclusion si occupa di diverse tematiche, tra cui People with Di-
sabilities che, a livello mondiale, ha l’obiettivo di garantire l’accessibilità al mondo del lavoro.
Questo si traduce in un impegno su tre diversi fronti: rimuovere stereotipi e pregiudizi, rendere
il posto di lavoro accessibile ed attingere ad un mercato del lavoro, quello dei talenti, il più ampio
possibile.
Per quanto riguarda il processo di assunzione, IBM è molto attiva in tutti i territori del mondo in
cui è presente, andando a realizzare incrementi del suo organico di persone con disabilità anche
laddove non vi sia un vincolo legale ad imporlo. Il processo di assunzione dei dipendenti con
disabilità risulta essere notevolmente semplificato rispetto a quello normale per facilitare il loro
inserimento in azienda; inoltre i manager sono supportati da una recruitment guide, che spiega e
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 33
Capitolo 1 ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia
L’INAIL è l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e fra i suoi
obiettivi ha ridurre il fenomeno infortunistico, assicurare i lavoratori che svolgono attività a
rischio e garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro.
Il numero complessivo di dipendenti INAIL è pari circa a 11.600, mentre quello delle persone
appartenenti alle categorie protette è pari a 1.248, valore ben superiore alla quota prevista dalla
legge 68/99, che è del 7%.
Storicamente l’Istituto, al di là della mission, è sempre stato molto attento alla tematica della
disabilità. A dimostrazione di ciò, vi sono le numerose iniziative ed attività che sono state realiz-
zare negli ultimi anni, volte a favorire l’inserimento in azienda delle persone con disabilità.
Nel 2002, ad esempio, è stato attivato il progetto “Voice Mail”, che ha consentito a tutti i dipen-
denti con problemi di vista di ascoltare i messaggi ricevuti sulla casella di posta aziendale tramite
un comune apparecchio telefonico, sia fisso che cellulare. Sempre nel 2002 è stata condotta un’in-
dagine rivolta ai dipendenti disabili per avere informazioni sulla loro percezione relativa all’inse-
rimento nell’ambiente di lavoro. La maggiore criticità emersa dall’indagine, alla quale risposero
500 persone, riguardava la carenza di ausili tecnologici adeguati alle specifiche menomazioni e
quindi la necessità di un intervento in questo senso che fu immediatamente realizzato.
Nel 2004 furono realizzati dei corsi, rivolti alle persone con disabilità visiva, per istruirli sulle
modalità di accesso ed utilizzo delle tecnologie informatiche (posta elettronica, Internet, In-
tranet, ecc.). Sempre in quel periodo fu avviata un’attività di sensibilizzazione rivolta a tutti i
dipendenti che, grazie alla collaborazione con ASPHI, parteciparono al percorso di “Simulando”
in cui venivano mostrate le tecnologie assistive per le diverse disabilità: circa il 15% dei dirigenti
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34 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
ICT accessibile e disabilità in ambito lavorativo: una fotografia della situazione in Italia Capitolo 1
del territorio venne coinvolto in tale iniziativa. Inoltre, ai dirigenti fu anche somministrato un
questionario e vennero organizzati dei focus group per conoscere la loro percezione circa il livel-
lo di soddisfazione dei propri dipendenti con disabilità, rispetto alle condizioni lavorative e di
inserimento sociale. I risultati furono poi confrontati con quelli emersi dall’indagine del 2002,
condotta sui lavoratori disabili.
Per quanto riguarda l’accessibilità degli strumenti informatici, all’interno della Direzione Siste-
mi Informativi di Roma, è presente un nucleo operativo, composto da tre persone, che si occupa
della tematica della disabilità e, più nel dettaglio, di tenere aggiornata nel tempo la tecnologia
assistiva a disposizione dei dipendenti e di rendere accessibili tutte le aree applicative dei Sistemi
Informativi aziendali.
UniCredit è il più grande Gruppo Bancario di dimensione europea e conta al suo interno 170.000
dipendenti, di cui circa 2.700 nella Holding.
La gestione delle persone con disabilità coinvolge in modo attivo il Top Management che defini-
sce le linee guida per le pari opportunità in azienda, con una forte attenzione alle “persone” e al
concetto di “diversità”. A tale riguardo è stata introdotta in tutte le Aziende del Gruppo la “carta
di integrità” in cui vengono riportati i valori fondamentali alla base dell’identità del Gruppo:
equità, trasparenza, rispetto, reciprocità, libertà d’azione e fiducia, sono necessari per guidare
i comportamenti dei colleghi nei confronti dei clienti, dei fornitori, degli investitori, degli altri
colleghi e delle comunità territoriali in cui il Gruppo è presente.
La gestione del personale disabile vede attivamente coinvolti i Responsabili dei Sistemi Informa-
tivi, che curano le tecnologie assistive presenti in azienda e rispondono alle esigenze specifiche,
ed i Responsabili delle Risorse Umane, che sviluppano progetti per l’inclusione lavorativa dei
dipendenti con disabilità. Infine, un ruolo chiave è ricoperto anche dal Servizio di Prevenzione
e Protezione aziendale.
Nel Gruppo vengono svolte operazioni di sensibilizzazione rivolte sia ai capi diretti sia ai colleghi
dei dipendenti disabili. Un esempio significativo è il progetto “Se mi guardi ti sento”, introdotto
nel 2006 in UPA, UniCredit Processes and Administration, la società dei back office amministra-
tivi appartenente al Gruppo, in cui é presente un discreto numero di lavoratori con disabilità.
Questo intervento formativo è rivolto ai capi ed ai colleghi delle persone sorde ed è finalizzato a
fornire loro, attraverso l’esperienza di uno specialista e della psicologa aziendale, informazioni e
strumenti per facilitare la comunicazione con i colleghi non udenti. L’iniziativa, che è ancora in
corso, è aperta a tutte le società del Gruppo ed alla Holding.
Per i dipendenti con disabilità sono state sviluppate apposite politiche ad hoc di inserimento, di
orientamento e sviluppo, e di formazione, come ad esempio corsi di inglese per i colleghi sordi e
ipovedenti, curati dalla scuola di formazione interna (Lifelong Learning Center).
La tematica dell’accessibilità delle applicazioni ICT e l’introduzione di eventuali tecnologie assi-
stive sono presidiate direttamente da UGIS, UniCredit Global Information Services, che verifica
che tutti gli strumenti hardware e software siano realmente fruibili da tutti.
Grazie a questo supporto, i dipendenti con disabilità hanno pieno accesso agli strumenti in-
formatici al pari dei colleghi normodotati: ogni lavoratore ha un personal computer sul quale
svolge la propria attività quotidiana e dal quale può accedere alla Intranet e a tutti gli strumenti
d’interazione presenti su essa (blog, chat, ecc.). Attraverso la Intranet, inoltre, è possibile fare
direttamente richiesta ad UGIS degli ausili necessari ai dipendenti con disabilità.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 35
2. Il ruolo dei dispositivi e delle
applicazioni Mobile a supporto della
disabilità1
2
Si definiscono Mobile
Coerentemente con gli obiettivi, nel primo paragrafo, si andranno a evidenziare le prin- Content i servizi a
valore aggiunto, che
cipali opportunità – emerse dall’analisi – che il Mobile può offrire ad un utente con disa- attraverso il cellulare
bilità; mentre, a seguire, verranno presentati i principali risultati dei test di accessibilità mettono a disposizione
dell’utente finale
condotti. Infine, in appendice, verranno descritti la metodologia di Ricerca utilizzata contenuti digitali di varia
nell’analisi, alcuni risultati di dettaglio e si illustrerà una breve panoramica delle princi- natura e formato quali:
servizi di Infotainment
pali iniziative a livello internazionale in ambito di accessibilità Mobile. via Sms, Mms, Micro-
browsing, servizi di
Personalizzazione
come Loghi, Wallpaper
Le opportunità offerte dal Mobile e Suonerie, Musica,
Video e Mobile Tv,
Giochi e Servizi di
Community. Per
Obiettivo di questo paragrafo è presentare un sintetico scenario delle opportunità che maggiori informazioni,
il Mobile sta offrendo e potrà sempre più offrire in futuro a supporto delle persone con si faccia riferimento
all’Osservatorio Mobile
disabilità. Content della School
of Management del
Politecnico di Milano.
L’analisi ha, infatti, messo in evidenza non solo i principali benefici che il Mobile già oggi
può garantire agli utenti con disabilità, ma anche alcune possibili applicazioni future,
che vengono di seguito descritte – senza alcuna pretesa di esaustività.
Il Mobile può certamente dare un contributo al superamento del “digital divide” e della
“social exclusion”: consente, infatti, alla persona con disabilità sia una maggiore facilità
di accesso a contenuti e servizi di vario genere, sia il miglioramento della sua “parteci-
pazione” alla vita sociale con amici, familiari e colleghi. Questo è possibile, da un lato,
grazie alla possibilità di accedere tramite i dispositivi Mobile e le reti wireless broadband
al grande mondo delle applicazioni Internet – e, in particolare, dei contenuti del Web – e
dall’altro, grazie all’offerta di contenuti e servizi specifici.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 37
Capitolo 2 Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità
valido supporto alla persona con disabilità in molteplici contesti, ovviamente a patto
che terminali, applicazioni e servizi offerti siano progettati e realizzati seguendo le linee
guida dell’accessibilità e dell’usabilità.
Anche la persona con disabilità uditiva può ottenere benefici dall’utilizzo del cellulare:
se fosse, ad esempio, possibile nei centri commerciali avere sul cellulare informazioni
relative alla disposizione delle merci all’interno dei punti vendita, l’utente supererebbe
le attuali difficoltà di richiesta informazioni al personale dello store che non conosce
tipicamente il linguaggio dei gesti. Un’altra possibile soluzione a supporto di questa con-
dizione di disabilità potrebbe essere un trascrittore testuale di annunci vocali da altopar-
lanti, soprattutto in ambienti come gli aeroporti.
Oltre che per accedere a informazioni, il telefono cellulare è anche un importante stru-
mento per creare, archiviare e modificare documenti.
Il cellulare può anche sostituire un Pc: in particolare, le maggiori opportunità sono state
riscontrate nel caso delle persone non vedenti. Il telefono cellulare, infatti, ha caratteri-
stiche di usabilità preferibili rispetto ad un computer, grazie alle ridotte dimensioni e alla
garanzia di maggiore praticità di utilizzo (il cellulare è “senza fili”, non presenta proble-
matiche di connessione alla rete e nella maggior parte dei casi è già acceso nel momento
d’uso). In aggiunta, una persona non vedente con un basso livello di informatizzazione
presenta mediamente molte difficoltà nell’utilizzo della tastiera del Pc, mentre non ha
problemi con l’uso del cellulare (tra l’altro usa bene anche il T9). Dall’analisi è emerso
che la principale problematica che frena l’utilizzo del telefonino al posto del Pc è legata
agli elevati costi per la navigazione da cellulare rispetto a quella su linea fissa.
L’interazione sociale
Anche per quanto riguarda la comunicazione e l’interazione con altre persone o l’am-
biente esterno, il cellulare offre opportunità diverse a seconda della condizione di disa-
bilità considerata.
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38 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità Capitolo 2
Il cellulare, infine, è stato indicato anche come uno strumento utile per interagire con
aziende e pubbliche amministrazioni, ad esempio per prenotare visite mediche via Sms,
per fruire di servizi di banking o trading, per prenotare un taxi via Sms.
Parlando, invece, di possibili impieghi futuri del cellulare a supporto della comunica-
zione e dell’interazione, è stata suggerita, ad esempio, la possibilità di costruire servizi-
ponte tramite cui il chiamante verrà avvisato da una segreteria dell’impossibilità della
persona con disabilità uditiva o con gravi difficoltà a comunicare verbalmente a rispon-
dere e potrà lasciare un messaggio che verrà automaticamente trascritto e inoltrato in
forma testuale al destinatario. Il caso proposto vuole solo essere una esemplificazione
delle opportunità offerte dall’evoluzione della tecnologia.
Per le persone ipo-vedenti, invece, la fotocamera del cellulare potrebbe essere sfruttata in
futuro come lente di video-ingrandimento.
Il telefono cellulare potrebbe essere, poi, considerato una sorta di telecomando univer-
sale, nell’ambiente domestico e in ufficio (domotica domestica e d’ufficio), in termini di
interazione con display di controllo di elettrodomestici o altre apparecchiature, costi-
tuendo, in maniera particolare, un aiuto per le persone non vedenti o non udenti, ma
anche per chi ha difficoltà di movimento (si pensi non solo alle persone con disabilità
motorie, ma agli anziani stessi).
La ricerca svolta
Nello specifico, l’analisi, che è stata condotta all’interno del Progetto ADAMO, si è basa-
ta su test – effettuati da persone con disabilità diverse – finalizzati a valutare l’accessibili-
tà di due categorie di contenuto, tra le più innovative: il Micro-browsing (la navigazione
da cellulare) e i servizi Mobile Video e Mobile Tv3. 3
Per maggiori
informazioni sulla
metodologia di Ricerca
Una prima rilevante evidenza della Ricerca sul campo è stata l’individuazione di una si faccia riferimento
all’Appendice 1.
serie di problematiche trasversali, “universali”, che possono creare difficoltà anche agli
utenti senza disabilità, ma che sono accentuate nel caso di presenza di disabilità. Abbia-
mo definito questo fenomeno “mancata accessibilità universale” (per i risultati di detta-
glio si rimanda all’Appendice 1).
Ne consegue che uno sforzo in termini di non esclusione delle persone con disabilità –
sin dall’inizio della progettazione di servizi Mobile – consente di studiare ergonomie
migliori, che agevolano la fruizione da parte di tutti gli utenti.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 39
Capitolo 2 Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità
Entrando nel merito dell’accessibilità per le sole persone con disabilità, sono state evi-
denziate criticità in due fasi distinte dell’utilizzo dei servizi: l’abilitazione agli stessi e la
fruizione vera e propria dei contenuti offerti.
Presentiamo, dunque, di seguito, i principali risultati emersi dalle prove pratiche di ac-
cessibilità, articolati su ciascuna di queste due fasi.
Perché i servizi di entertainment o utilità offerti su Mobile siano accessibili anche alle
persone con disabilità, uno degli elementi rilevanti di attenzione riguarda le tecnologie
assistive di supporto, che dovrebbero essere installabili sul maggior numero possibi-
le di terminali. Fondamentale risulta anche la presenza di un sistema operativo aperto
all’installazione di protesi: le analisi hanno evidenziato la migliore predisposizione di
alcuni di essi. La soluzione complessiva di questo problema richiede un approccio multi-
stakeholder e coinvolge a vario titolo i produttori di telefoni cellulari, i produttori di
Mobile browser, i produttori di strumenti assistivi, i produttori di contenuto e i fornitori
della connettività.
Difficilmente, comunque, un unico intervento soddisfa tutte le esigenze delle diverse di-
sabilità. Addirittura, su alcuni elementi, una determinata scelta di usabilità può favorire
utenti con una certa condizione di disabilità, ma creare al contempo maggiori problemi
a utenti che si trovano in un’altra. Si pensi, ad esempio, al display: un utente ipo-vedente
privilegia uno schermo il più grande possibile; al contrario per un utente non vedente
si potrebbe sacrificare completamente il display e puntare su una tastiera il più estesa
possibile.
Oltre alle problematiche legate alle protesi in determinate circostanze, sono emersi punti
critici legati al design dei terminali ed, in particolare, della tastiera del cellulare (per i
risultati di dettaglio si rimanda all’Appendice 1).
Alla luce di questa “varianza” di situazioni di non accessibilità, va evidenziato che i ter-
minali mobili hanno una elevata varietà di caratteristiche differenti da modello a model-
lo (a livello di reti, di interfacce di input e di output, di user interface software, ecc.) che
consentono di identificare “configurazioni ottimali” del terminale per ogni singola di-
sabilità, spesso ad un costo inferiore rispetto a quanto accade per il Pc. Una persona con
disabilità visiva può ad esempio scegliere se usare una tastiera qwerty o un touch screen
con reader vocale semplicemente facendo riferimento ai prodotti presenti sul mercato
senza dover acquistare prodotti sviluppati appositamente. Gli stessi operatori di tele-
fonia mobile – anche operatori virtuali – potrebbero prevedere pacchetti nella propria
offerta specificatamente targettizzati per un certo tipo di preferenza di utilizzo, andando
incontro alle esigenze di utenza con disabilità (anche anziani o malati) semplicemente
attraverso prodotti già a catalogo.
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40 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità Capitolo 2
non hanno consentito una esperienza d’uso accettabile per tutte le tipologie di utenti con
disabilità e, in alcuni casi, non è stato possibile nemmeno portare a termine la fruizione
dei servizi. I problemi riscontrati sono stati di vario tipo: lettura dei contenuti, compren-
sione delle funzioni e dei percorsi di navigazione, comprensione dei costi, ecc.
L’analisi di servizi Video e televisivi non ha invece portato alla luce particolari criticità
nella fruizione su telefonino. Gli unici problemi riscontrati in alcuni casi sono ricondu-
cibili alle difficoltà di navigazione per raggiungere il contenuto o al terminale già eviden-
ziati in precedenza, mentre in altri casi sono innati nei servizi e non dovuti a problemi
di mancata accessibilità, come la lentezza di caricamento dei servizi Dvb-h oppure la
qualità non ottimale dello Streaming Video.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 41
Capitolo 2 Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità
ed attualmente utilizzate in fase di trial prevedono l’uso congiunto di tecnologie vocali (sintesi
e riconoscimento vocale) accanto a interfacce uomo-macchina tradizionali quali display, touch
screen, keyboard, ecc., così da permettere un uso facilitato del terminale e garantire la fruizione di
applicazioni e servizi anche nelle situazioni in cui le interfacce tradizionali pongono seri limiti.
La ricerca di Telecom Italia si pone l’obiettivo di realizzare piattaforme modulari, flessibili e custo-
mizzabili che permettano di utilizzare le tecnologie abilitanti in modo trasversale, garantendo la
personalizzazione delle procedure di accesso ai servizi secondo i bisogni e le preferenze dell’utente.
In questo modo sarà possibile, ad esempio, la scelta dell’input vocale per la dettatura degli Sms per
un utente con disabilità visiva.
La piattaforma di eTurism, in fase di trial, consente la costruzione di servizi di tipo turistico (gui-
de, navigazione, community, ecc.) e rappresenta il primo esempio di prodotto che nasce con tale
spirito. Essa integra le potenzialità atte a gestire interfacce diverse e personalizzabili di interazione
con l’utente, al fine di facilitare l’accesso ai servizi sia in base alle caratteristiche funzionali dei di-
spositivi mobili sia in base alle preferenze ed alle esigenze degli utenti.
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42 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità Capitolo 2
La metodologia di Ricerca
Le prove pratiche di accessibilità dei servizi Mobile da parte di persone con disabili-
tà sono state condotte adattando la metodologia messa a punto da ASPHI per quanto
riguarda prove analoghe su siti Web: dopo aver individuato i servizi che si vogliono
sottoporre a test viene definito un insieme di attività specifiche in termini di fruizione
dei servizi, i cosiddetti “compiti”, che l’utente deve svolgere per valutare l’accessibilità o
meno del servizio.
I test sono stati condotti da quattro persone differenti, ciascuna con una sola delle se-
guenti disabilità:
visiva completa;
visiva parziale;
fisica (agli arti superiori);
uditiva.
Tutte queste persone hanno una buona esperienza nell’esecuzione di test di valutazione
di accessibilità e di fruibilità condotti su siti Web desktop in collaborazione con ASPHI.
Con queste persone sono state condotte inoltre interviste dirette per comprendere speci-
ficatamente i benefici riscontrati dall’uso di contenuti e servizi su cellulare.
Il modello dei rapporti da compilare per la raccolta delle osservazioni generali e dei ri-
sultati dei test specifici contempla valutazioni su 16 parametri volti a valutare gli aspetti
qualitativi dell’interazione con i servizi e gli elementi di personalizzazione degli stessi.
Sulla base dei risultati del Rapporto 2007 dell’Osservatorio Mobile Content della School
of Management del Politecnico di Milano, si è posta particolare attenzione alle appli-
cazioni più innovative e multimediali e che potrebbero condizionare maggiormente gli
scenari di medio-lungo termine del mercato:
il Micro-browsing (e il Mobile Internet);
i servizi Video e Mobile Tv.
In particolare sono stati analizzati i seguenti contenuti:
news generaliste basate su Micro-browsing accessibili dai Mobile portal delle Telco;
informazioni sportive basate su Micro-browsing accessibili dai Mobile portal delle
Telco;
news generaliste Video basate su Streaming accessibili dai Mobile portal delle Telco;
canali Video di news generaliste basati su Dvb-h;
informazioni su un servizio di trasporto pubblico basato su Micro-browsing di un
sito .mobi.
Queste tipologie di servizi sono state analizzate per tutti gli Operatori di telefonia mobile
che li contemplano nella propria offerta e, ove possibile, è stato analizzato anche lo stesso
content provider presente su più portali.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 43
Capitolo 2 Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità
La definizione della serie di test e dei compiti, la scelta dei dispositivi da utilizzare, la
messa a disposizione degli strumenti assistivi e soprattutto le verifiche preliminari di
fattibilità sono state condotte dal gruppo di lavoro del Progetto ADAMO.
I risultati di dettaglio
Si riportano infine in questa sezione le principali indicazioni puntuali raccolte durante
i test appena descritti che possono offrire degli spunti nella progettazione operativa di
servizi Mobile accessibili.
L’accessibilità “universale”
Per quanto riguarda il concetto di accessibilità “universale”, introdotto nel Capitolo 2, le
principali criticità evidenziate nei test riguardano il Micro-browsing ed, in particolare,
la navigazione all’interno dei Mobile site. Ad esempio, alcuni elementi emersi sono i
seguenti:
la disposizione dei contenuti tra le diverse icone/aree/collegamenti del portale è stata
segnalata, in alcuni casi, come poco intuitiva;
lo sviluppo in verticale e non in orizzontale del Mobile portal e di qualunque Mobile
site risulta un fattore chiave di accessibilità avendo a che fare con un display piccolo;
la presenza di molte immagini, soprattutto in movimento costituisce, spesso, un ele-
mento di disturbo – oltre a rallentare la velocità di navigazione sui siti;
l’elevato numero di clic necessari per raggiungere il contenuto desiderato abbassa la
user experience dell’utente.
In relazione a questo ultimo punto vale la pena approfondire alcune indicazioni emerse.
Se si considera che la navigazione dal cellulare in mobilità spesso è guidata da un’esi-
genza di tempestività e dalla necessità di trovare informazioni in real time, gli utenti
con disabilità evidenziano come ancora più importanti che sul Web alcuni accorgimenti
volti a rendere il più efficiente possibile il browsing. Nello specifico, sono stati segnalati
come particolarmente rilevanti la presenza di un motore di ricerca efficiente all’interno
del Mobile portal, accessibile direttamente dall’home-page; la presenza, in alto o in bas-
so nel display, di una barra personalizzabile per disporre di icone/link diretti ai servizi
più usati; l’inserimento in home-page di un indice puramente testuale con la struttura
del portale. Altrettanto di valore sono stati indicati dai verificatori i servizi di persona-
lizzazione del portale, come ad esempio la possibilità di scegliere i contenuti da inserire
nella home-page oppure la possibilità di avere un accesso diretto alle funzioni ritenute
più interessanti e maggiormente utilizzate direttamente dal menù del cellulare, senza
dover passare dall’home-page del portale della Telco.
Infine, altri fattori indicati come punti di attenzione nella progettazione di un sito Mo-
bile e che possono condurre ad una maggior efficienza della navigazione sono: contenuti
semplici, ben mirati, senza grandi oggetti da esplorare e pagine non eccessivamente ar-
ticolate e lunghe.
Un’ulteriore criticità identificata dagli utenti con disabilità riguarda l’immissione di te-
sto in forma libera per l’inserimento di un URL o per la compilazione di un campo di un
form: essendo lo schermo del cellulare piccolo (problema a cui si vanno ad aggiungere
tasti piccoli e cursore a volte difficilmente controllabile), queste attività costituiscono un
impegno gravoso in termini di controllo fisico e di attenzione. Se è vero che una persona
con disabilità ha un grado di difficoltà maggiore rispetto alla media nello svolgere que-
sto compito, è altrettanto vero che stiamo parlando di un elemento che, se migliorato,
garantirebbe una maggiore semplicità di utilizzo a tutti. Sono state proposte, dai verifi-
catori stessi, le seguenti ipotesi di miglioramento:
introdurre la possibilità di selezione fra alternative esistenti, magari tramite ricono-
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44 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità Capitolo 2
Su alcuni servizi offerti all’interno dei portali, poi, è stata anche rilevata una certa difficol-
tà a trovare informazioni dettagliate sul prodotto (alle volte anche in termini di costi).
Anche per quanto riguarda i terminali, sono state evidenziate alcune criticità che i veri-
ficatori propongono di risolvere da un lato associando a ciascun tasto/pulsante della ta-
stiera una funzione univoca e dall’altro mettendo a disposizione, durante la navigazione,
un comando che fornisca un accesso sequenziale ai diversi link o elementi rilevanti della
pagina (come il tab dei computer desktop e laptop).
Un’altra possibile alternativa all’utilizzo della tastiera del cellulare, proposta dal verifica-
tore con disabilità motorie, sarebbe la realizzazione di un mouse senza fili per cellulari
che “sostituisse” la tastiera – almeno in determinate situazioni; sicuramente l’utente con
disabilità fisica sarebbe il target privilegiato per questo tipo di iniziativa.
Per quanto riguarda, invece, la fruizione dei servizi, la grafica utilizzata sui Mobile site
visitati è stata valutata generalmente chiara, con una buona spaziatura del testo. Gli unici
elementi grafici considerati problematici – non solo dalla persona con disabilità visiva
parziale – sono stati la dimensione dei caratteri e il colore dello sfondo.
Per aumentarne la leggibilità, i caratteri è richiesto che siano rotondi e non alti e stretti.
A questo aspetto si collega anche l’esigenza, manifestata dal verificatore ipo-vedente, di
poter ingrandire la dimensione del carattere del testo dei siti Mobile.
Dal punto di vista dello sfondo, invece, uno sfondo chiaro è stato indicato come più
accessibile, al contrario di uno sfondo scuro che rimpicciolisce i caratteri e li rende in-
stabili, soprattutto a un utente ipo-vedente. Altro elemento grafico evidenziato come
importante è il contrasto tra i colori, aspetto rilevante per una maggiore chiarezza nella
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 45
Capitolo 2 Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità
lettura delle icone e dei link, in particolare per la persona disabile ipo-vedente. A questi
elementi si aggiunge – o forse è proprio determinata da questi fattori – la difficoltà in
alcuni contesti a visualizzare chiaramente la posizione del cursore.
La principale difficoltà evidenziata, invece, dall’utente con disabilità visiva che si avvale
dei più diffusi sistemi di supporto assistivo, è la mancanza (riscontrata in moltissimi
casi) di una corretta etichettatura delle icone del portale e dei Mobile site (spesso il rea-
der vocale non era in grado di leggere completamente la pagina).
Infine, per i servizi di Mobile Video e Mobile Tv è stato proposto un unico spunto di
miglioramento: l’introduzione dei sottotitoli all’interno dei servizi Video a supporto
di utenti non udenti. Tuttavia appaiono evidenti le difficoltà nella lettura di sottotitoli,
anche qualora fossero messi a disposizione, date le limitate dimensioni del display del
cellulare.
Terminiamo il capitolo riportando una breve panoramica, non esaustiva, delle iniziative
a nostro parere più rilevanti che a livello internazionale cercano di affrontare il tema
dell’accessibilità delle applicazioni Mobile consumer.
La WAI ha definito le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG), le linee guida ri-
guardanti l’accessibilità dei contenuti che costituiscono il riferimento internazionale de
facto anche a livello normativo per quanto riguarda l’accessibilità in campo ICT. A dieci
anni dall’emanazione della versione ufficiale attuale (denominata WCAG1, http://www.
w3.org/TR/WCAG10), l’impianto metodologico e alcuni aspetti sono però sottoposti a
numerose osservazioni e critiche, in particolare per l’eccessiva focalizzazione sulle con-
dizioni di disabilità visive e la difficoltà di tradurre i criteri enunciati in azioni operative.
La nuova versione delle linee guida sull’accessibilità dei contenuti (WCAG2, http://www.
w3.org/TR/WCAG20), in dirittura d’arrivo dopo una lunga fase di revisioni, propone
aspetti innovativi che tentano di rispondere alle due criticità sopra citate, oltre a una
maggiore attenzione alle condizioni di disabilità cognitive e alla maggiore interattività
del Web attuale portata dagli User Generated Content (si pensi a quanto messo a disposi-
zione dalle applicazioni Web 2.0, ad esempio attraverso AJAX, Asynchronous JavaScript
and XML).
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46 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità Capitolo 2
Figura 2.1
Le relazioni tra le
DIWG WAI Mobile web best
Device independency Web accessibility practices (MWBP) e
working group initiative le iniziative W3C
ha definito ha definito
DC WCAG
Delivery Web content
context accessibility
guidelines
MWI
concetto utilizzato in Mobile web initiative hanno ispirato
ha definito
MWBP
Mobile web
best practices
L’etichetta di conformità MobileOk basic viene attribuita a contenuti che sono in grado
di sostenere un’esperienza dell’utente soddisfacente su dispositivi e contesti dalle carat-
teristiche minimali sopra descritte. È necessario evidenziare, tuttavia, che nonostante
il carattere minimale di questo profilo esistono ancora in uso nel nostro paese molti
dispositivi dalle caratteristiche inferiori, su uno o più assi. Eventuali scelte di mettere a
disposizione servizi su dispositivi mobili come unico canale di fruizione, in particolare
nel contesto di servizi della pubblica amministrazione, dovranno prendere in conside-
razione questa situazione.
Questo approccio integrato è stato utilizzato anche nel contesto del Progetto ADAMO,
i cui risultati tuttavia non hanno una validità statistica per i limiti del campione utiliz-
zato.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 47
Capitolo 2 Il ruolo dei dispositivi e delle applicazioni Mobile a supporto della disabilità
Tra le principali sfide che si stanno prospettando nella visione di un Web unitario, feno-
meno comunemente chiamato “OneWeb”, vi è lo sviluppo di contenuti che siano presen-
tati in modo adeguato e “identico” per ogni canale di fruizione, potenzialmente senza
adattamento, oppure che siano sviluppati con particolare aderenza alle caratteristiche
del delivery context specifico per quell’applicazione e resi disponibili, con adattamento,
al meglio possibile, sugli altri delivery context (è la situazione tipica di un servizio che
utilizza la geolocalizzazione offerta da dispositivi mobili o i sistemi di pagamento delle
connessioni cellulari). In ogni caso l’esperienza di interazione attraverso il delivery con-
text mobile deve soddisfare le richieste delle Mobile web best practices.
Riteniamo infine rilevante citare, per quanto riguarda le evoluzioni future la recente
sessione congiunta tra G3ict (Global Initiative for Inclusive ICT) e ITU (International
Telecommunication Union). La sessione ha previsto specifici approfondimenti riguar-
danti il Mobile con particolare enfasi sul ruolo che queste applicazioni e dispositivi pos-
sono giocare nelle disabilità cognitive (oggi forse le più trascurate) grazie alla possibi-
lità di controllo e manutenzione remota – utile nei contesti di sviluppo dell’autonomia
dell’utente – e all’opportunità di abilitare servizi location-aware – interessanti ai fini
della sicurezza.
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48 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
3. L’accessibilità dei siti web:
problematiche tecniche e normative
di Paolo Paolini*
La situazione tecnica *
Paolo Paolini è
docente di Informatica
del Politecnico di
Accessibilità vuol dire consentire ad utenti con disabilità di utilizzare Internet in generale, Milano e coordinatore
del Laboratorio HOC
e siti Web in particolare. Utilizzare vuol dire una varietà di cose: riuscire a compiere ope- del Dipartimento
razioni (ad esempio per una prenotazione), trovare informazioni che si stavano cercando, di Elettronica e
Informazione del
scoprire per caso informazioni interessanti che non si stavano cercando, fare “surfing”, Politecnico di Milano
divertirsi, rilassarsi, imparare, ecc.
Nel seguito terremo conto soprattutto del problema di accessibilità per i non vedenti
(l’unico sul quale abbiamo qualche esperienza) anche se diverse osservazioni si possono
facilmente estendere alle altre categorie di disabilità.
Il consorzio W3C ha emanato delle linee guida (che di fatto risalgono a lavori di ricerca
del 1999) per aiutare gli sviluppatori a raggiungere un ragionevole obiettivo di accessibili-
tà. Le linee guida sono state una tappa fondamentale per tutti (ricercatori e sviluppatori),
ma purtroppo non rappresentano la meta di un cammino, quanto un inizio. Una serie di
motivi ci spingono a dire ciò:
malgrado la dichiarazione di universalità (di riferirsi cioè a tutti i tipi di disabilità), di
fatto c’è un’enfasi sulla accessibilità per i non vedenti;
gran parte delle linee guida si riferiscono a tecnicismi, cioè tecniche implementative o
di micro-design;
sui grandi problemi di design le linee guida sono vaghe e assolutamente non prescrit-
tive;
alcune indicazioni sono obsolete tout-court (si parla del 1999), altre non tengono con-
to delle nuove tecniche (tutto quanto si riferisce al Web 2.0).
Diversi studi di ricerca hanno dimostrato come sia molto facile costruire siti che rispet-
tano le linee guida al 100% e che tuttavia non risultano affatto accessibili. Uno studio
inglese del 2005 stimava che su 13 problemi tipici di accessibilità per non vedenti, solo 1
era riconducibile alle linee guida, mentre 12 ne sfuggivano.
D’altra parte lo stesso consorzio W3C, consapevole dell’inadeguatezza delle linee guida
attuali, ha messo in cantiere una nuova versione delle linee guida, che si trova in perenne
stato di draft (l’ultimo è del Dicembre 2007); il fatto è che la ricerca è d’accordo (almeno in
parte) sulla identificazione dei problemi, ma non è d’accordo sulle soluzioni da adottare.
Per i lettori non a conoscenza della ricerca spieghiamo brevemente di cosa si tratta. Se
vogliamo che utenti con disabilità usino realmente i siti (o Internet) il problema non è
solo tecnico ma di usabilità: non è sufficiente che tecnicamente l’utente possa fare una
operazione o trovare una informazione; deve poterlo fare con tempi ragionevoli, con uno
sforzo ragionevole, con un accettabile livello di soddisfazione, ecc. Questo ha molto più a
che vedere con il design che con i tecnicismi della implementazione.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 49
Capitolo 3 L’accessibilità dei siti web: problematiche tecniche e normative
Navigare all’indietro
Con le tecniche tipiche di design dei siti web succede che il 50%-60% dei click di naviga-
zione siano “go-back” (o attraverso il browser o attraverso la applicazione stessa). Questa
misura sorprendente è stata rilevata da coloro che studiano il “log”, cioè le sequenze di
pagine visitate dagli utenti. Sicuramente questo non è un bel segnale per chi progetta siti,
è abbastanza seccante per gli utenti senza disabilità ed è devastante per utenti non veden-
ti: tornare indietro e riascoltare (tramite lo screen-reader) una pagina, che non si desidera
affatto riascoltare, da capo, è veramente frastornante.
“...se non si riduce drasticamente, mediante opportune tecniche di design, la necessità di fare
“back”, non è possibile migliorare in modo significativo la accessibilità...”
Lunghe liste
Gli esseri umani, parlando tra di loro, non recitano mai lunghe liste di elementi, chie-
dendo poi all’interlocutore “quale vuoi”? Le lunghe liste di elementi si leggono, ma non si
possono ascoltare senza perdere immediatamente il senso di quello che si ascolta. Quindi,
quando noi vediamo una pagina con una lunga (e magari complessa) lista di elementi,
possiamo scommettere sul fatto che l’accessibilità reale per un utente non vedente è seria-
mente compromessa.
“...se non si trova una strategia, magari imitando le conversazioni tra esseri umani, per ri-
durre l’impatto di lunghe liste di elementi, non si otterrà mai una effettiva accessibilità...”
Si può osservare che il continuo “back” e le lunghe liste di elementi sono in realtà una
seccatura anche per un utente senza disabilità, soprattutto se sta usando un apparecchio
mobile (come un telefonino) con un piccolo schermo e senza meccanismi di “point-and-
click”. In effetti è proprio così, e questo vale per molti casi simili.
La lezione è che se noi sapessimo fare ottime applicazioni per utenti non vedenti farem-
mo anche migliori applicazioni per tutti, soprattutto coloro che usano telefonini, oppure
magari “ascoltano” (piuttosto che guardare), o guardano in modo episodico, mentre cam-
minano o guidano l’automobile (situazioni d’uso per le quali ancora non sappiamo fare
buone applicazioni interattive).
La situazione normativa
Ci sono tuttavia dei problemi, alcuni dei quali richiedono una attenzione immediata:
la legge recepisce e “congela” un risultato di ricerca ormai obsoleto (del 1999, vale a
dire un intervallo di tempo lunghissimo per l’ICT);
la legge instaura un sistema di “bollini di qualità” che suscita diversi dubbi procedura-
li, ma soprattutto lascia molti dubbi nel merito. È facile dimostrare come molti dei siti
“bollinati” di fatto non siano veramente accessibili, nel senso di consentire una vera ed
efficace fruizione delle informazioni e operazioni rese disponibili via web.
Quanto sopra non è un discorso semplice da affrontare con sviluppatori che in buona fede
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50 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
L’accessibilità dei siti web: problematiche tecniche e normative Capitolo 3
hanno fatto del loro meglio per produrre siti accessibili, e ancor meno semplice da affron-
tare con committenti che hanno speso risorse per soddisfare la legge e per adempiere ad
un dovere sociale e, avendo ricevuto un bollino, sono convinti che tutto sia a posto.
C’è un problema di fondo: la legge impone di ottenere un risultato (accessibilità sempre e per
tutti) che la ricerca e le tecniche di sviluppo oggi non sono in grado di garantire con sicurezza
sempre. Le incertezze sulla ricerca sono testimoniate dalla difficoltà continua che incontra il
W3C nell’emanare le nuove linee guida facendole uscire dallo stato perenne di draft.
Forse è il momento di porre, come comunità di utenti con disabilità, sviluppatori e ricer-
catori, il problema sul tavolo, auspicando una normativa più flessibile, meno formale e più
sostanziale nella ricerca di un vero risultato per gli utenti con disabilità.
La ricerca svolta
Le persone con disabilità hanno analizzato 14 siti di eCommerce con l’obiettivo di for-
nire indicazioni sull’accessibilità del ciclo complessivo di acquisto (per maggiori dettagli
sull’analisi e la metodologia si veda l’Appendice “L’accessibilità dei siti di eCommerce”).
L’analisi fornisce diversi spunti interessanti, che confermano alcune delle argomentazioni
dei paragrafi precedenti. Naturalmente la base empirica è troppo esile per una interpreta-
zione quantitativa del fenomeno, ma le osservazioni qualitative sono di grande interesse.
Vediamone alcune dell’utente non vedente:
“Il primo impatto con il sito è fortemente negativo… Solo procedendo per tentativi e ed
artifici sono giunto alla home page del negozio online”. Esprime bene il senso di frustra-
zione e quasi irritazione di un utente non vedente.
“…Non vi è la possibilità di intervenire direttamente su di un singolo dato, ma occorre
ripercorrere tutto il form di registrazione”. Ciò che può essere fonte di (piccola) irrita-
zione per un utente qualsiasi; può diventare devastante per un non vedente.
“Mancano totalmente gli accorgimenti necessari per aumentare la fluidità di navigazio-
ne per l’utente non vedente: es. link per saltare direttamente al contenuto della pagina...”.
Ancora una volta è la mancanza di usabilità che risalta e la mancanza di un design
della esperienza di ascolto.
“…Tutti gli aiuti offerti nel processo di registrazione non si prestano ad essere abbinati
in modo univoco al campo cui il suggerimento si riferisce”.
“La navigazione, pur se non ostacolata, non può definirsi gradevole: le pagine appaiono
dispersive e faticose”. Questa osservazione globale esprime bene la natura del problema
e l’obiettivo da raggiungere: se la informazione via web resta faticosa, invece di essere
gradevole, coinvolgente, facile, rilassante, i non vedenti non saranno mai veri utenti
ma “cavie” di sperimentazioni.
Dovremmo ripetere con maggiore assiduità e sistematicità questo tipo di rilevazioni. So-
prattutto, il committente che voglia il suo sito effettivamente usabile ed usato da non
vedenti, deve lavorare alla “qualità della experience”, non limitarsi ai tecnicismi, e quindi
deve affrontare il problema con l’approccio “design for usability”. È una strada più faticosa
e più costosa, ma è l’unica che può dare risultati concreti.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 51
Capitolo 3 L’accessibilità dei siti web: problematiche tecniche e normative
Con l’obiettivo di valutare l’accessibilità dei siti di eCommerce italiani, è stata svolta
un’analisi empirica con prove pratiche di fruibilità effettuate da un gruppo di quattro
verificatori che presentano condizioni di disabilità visiva (completa e parziale), uditiva e
fisica, coordinato dalla Fondazione ASPHI onlus.
Sono stati, in particolare, selezionati 14 siti fra i più importanti italiani, relativi ai princi-
pali comparti merceologici dell’eCommerce.
In particolare, le persone con disabilità hanno analizzato i siti di eCommerce con l’obiet-
tivo di fornire indicazioni sull’accessibilità del ciclo complessivo di acquisto, suddiviso
in tre “compiti” principali:
la registrazione (inserire i dati richiesti, terminare la registrazione, entrare nel sistema
come utente registrato, ecc.);
la selezione dei prodotti/servizi da acquistare e la creazione del carrello virtuale (ricer-
care i prodotti senza usare il motore di ricerca, inserirli nel carrello e modificarne al
composizione, verificarne la disponibilità, ecc.);
il completamento della fase di acquisto (verificare i tempi, le modalità ed i costi di
consegna, scegliere la modalità di pagamento, ecc.).
A livello generale l’analisi mostra che il non vedente è la persona con disabilità che ha
avuto maggiori difficoltà nell’esecuzione dei tre compiti, seguito da quella con disabilità
fisica, che si è trovato a disagio in parecchi siti. Meno problemi hanno avuto gli altri due
utenti con disabilità (ipovedente e non udente).
Di seguito riportiamo alcuni commenti direttamente fatti dai verificatori, che vanno
letti tenendo presente il numero limitato dei valutatori e la grande variabilità delle con-
dizioni di interazione.
In particolare, i commenti sono raggruppati secondo le diverse fasi del processo com-
plessivo di acquisto:
la registrazione;
la selezione dei prodotti/servizi;
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52 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
L’accessibilità dei siti web: problematiche tecniche e normative Capitolo 3
Alla fine sono anche riportati alcuni commenti espressi dai valutatori sull’accessibilità
dei siti, in merito alle otto caratteristiche da loro analizzate.
La registrazione
Relativamente ai diversi compiti, emerge che la fase di registrazione ha un ruolo fonda-
mentale in quanto condiziona l’intero ciclo di acquisto: se viene richiesta la registrazione
per poter operare e questa operazione non viene portata a termine, il sito diventa inuti-
lizzabile dalla persona con disabilità.
“…l’informazione circa il carattere obbligatorio dei singoli campi del form non è
accessibile…”
“…sono stato confuso perché, a differenza dalla maggior parte dei siti, i campi
contrassegnati non sono obbligatori…”
“… i campi del form per l’inserimento della provincia, del Comune e del CAP di
residenza sono di difficile gestione in quanto appaiono in un pop up…”
“...al termine del processo di registrazione il sistema non rilascia alcun feedback,
ciò è negativo, perché non sapevo se il processo si fosse concluso correttamente…”
“…ho incontrato difficoltà nella gestione del carrello: una volta raggiunto il
prodotto desiderato non si riesce a sceglierne taglia e colore ne ad aggiungerlo al
carrello…”
“…la possibilità di accedere alle voci del catalogo dei prodotti è solo parziale. Vi
sono voci i cui link non possono essere aperti…”
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 53
Capitolo 3 L’accessibilità dei siti web: problematiche tecniche e normative
“…vi sono scritte minuscole, finestre che appaiono solo al passaggio del mouse,
barre di scorrimento. La navigazione a scansione è impossibile...”
“…non sono riuscito a procedere, perché oltre ad avere grossi problemi a leggere;
non sono riuscito ad inserire il testo negli appositi spazi…”
Diverse sono state le criticità evidenziate dai verificatori a livello di progettazione in ge-
nerale dell’interfaccia, dovute, ad esempio, alla scelta dei colori, dei contrasti, del tipo e
delle dimensione dei caratteri, ed alla segnalazione degli errori.
“…c’è troppa disuguaglianza tra le grandezze dei caratteri, basso contrasto nella
home page e foto troppo grandi. Anche la funzione di zoom del browser non
facilita di molto la lettura…”
“…spesso i caratteri sono molto piccoli e anche la funzione di zoom del browser
non facilita di molto la lettura. Da segnalare anche molte immagini i cui testi sono
eccessivamente piccoli…”
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54 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
L’accessibilità dei siti web: problematiche tecniche e normative Capitolo 3
“...gli errori vengono segnalati con scritte in rosso a mio parere queste scritte non
sono abbastanza evidenti…”
“…il sito non presenta alcun accorgimento per facilitare il navigatore non vedente:
è l’utente che costantemente deve adattarsi alle esigenze del sito…”
Analisi di questo tipo possono essere molto utili a tutti gli operatori di eCommerce: un
sito effettivamente usabile ed usato da persone con disabilità può avere impatti positivi
sulla user experience di tutti gli utenti.
Diversi studi di ricerca hanno dimostrato come l’usabilità sia un elemento fondamentale
al fine di convertire i visitatori di un sito in acquirenti fidelizzati: meno l’utente deve
“faticare” per fruire il contenuto di un sito, più esso sarà facilitato e predisposto all’ac-
quisto.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 55
Il Gruppo di Lavoro
Carlo Gulminelli
Roberto Campi
Alessandro Colombo
Ennio Paiella
Antonio Capoduro
Francesco Maura
Katia Miele
Donato Di Memmo
Umberto Bertelè
Andrea Rangone
Raffaello Balocco
Isabella Gandini
Filippo Renga
Andrea Gaschi
Riccardo Mangiaracina
Marta Valsecchi
Andrea Ardemagni
Danilo Labate
Maurizio Dècina
Michele D’Amico
Paolo Paolini
Licia Sbattella
Antonio Bianchi
andrea.rangone@polimi.it
isabella.gandini@polimi.it
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 57
La Fondazione ASPHI onlus
ASPHI (www.asphi.it) ha avuto inizio, nel 1980, per consentire a persone non vedenti
di svolgere professioni informatiche qualificate. Negli anni le attività si sono estese pro-
gressivamente. Vengono avviate al lavoro persone con differenti disabilità: dopo quella
visiva, la disabilità fisica, uditiva, di tipo cognitivo-mentale e la pluridisabilità.
In parallelo si ampliano i settori di intervento, andando a toccare i diversi aspetti della
vita della persona: dal lavoro alla scuola, dall’autonomia personale alla formazione,
dall’accessibilità, alla comunicazione.
Oggi ASPHI agisce attraverso quattro principali settori operativi: integrazione scolasti-
ca, integrazione lavorativa, integrazione sociale, comunicazione. Gli Enti e le Aziende
che partecipano ad ASPHI sono oltre cinquanta, spesso di primaria importanza nazio-
nale come IBM Italia, Inail, INPS e Telecom. I collaboratori, molti dei quali volontari,
sono una cinquantina, ed operano in diverse parti d‘Italia (ASPHI ha sedi a Bologna,
Milano, Roma, Torino e Bari e punti di riferimento a Napoli e Palermo). Le attività si
sviluppano per progetti, in collaborazione con partner diversi; quelli attualmente in
corso sono circa ottanta.
“La persona disabile è un cittadino a pieno titolo con capacità e diritto di vivere e operare
nella società di tutti”.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 59
La Fondazione ASPHI onlus
Tutti i risultati raccolti durante le analisi sono stati oggetto di comunicazioni in diverse
occasioni nazionali ed internazionali, saranno raccolti in una pubblicazione finale a
conclusione del Progetto ADAMO, e verranno presentati, in particolare, in occasione
di “HANDIMATICA 2008” a fine novembre 2008. Il presente Rapporto, inoltre, stam-
pato in mille copie e disponibile in formato elettronico sul sito www.osservatori.net,
riporta, al Capitolo 2, le principali evidenze emerse dall’analisi condotta.
Inoltre, per promuovere e sviluppare l’attenzione a questi temi, il Progetto ADAMO
ha indetto un concorso per Tesi di Laurea sul tema “Accessibilità dei servizi basati su
tecnologia Mobile & Wireless, contro l’esclusione delle persone che si trovano in condi-
zione di disabilità”, dotato di due premi di 3.000 euro ciascuno.
Fine ultimo di tutte le iniziative del Progetto ADAMO, che rappresenta una ”istan-
tanea” della situazione in questo campo (in costante divenire), è la volontà di fornire
suggerimenti ed indicazioni concrete al superamento delle condizioni di mancata ac-
cessibilità a tutti i principali player della filiera: carrier (anche virtuali); produttori di
terminali mobili; produttori di strumenti assistivi; produttori di contenuti, Istituzioni
e enti nazionali di Ricerca e Formazione (specialmente universitaria). In particolare, le
istituzioni sono chiamate a regolamentare questa importante componente sociale ed
economica della comunità mentre gli enti di Ricerca e Formazione possono giocare un
ruolo importante nell’alimentare e generare consapevolezza, competenze e capacità di
intervento, contribuendo attivamente a sviluppi che condizionano il futuro non solo di
molti utenti, ma anche dell’intero paese.
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60 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
La School of Management
Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di
Milano (www.osservatori.net), vogliono offrire una fotografia accurata e continuamen-
te aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
(ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati, ecc.
Guardare all’impatto che le nuove tecnologie hanno sulle imprese – sul loro modo di
dimensionarsi, organizzarsi, rapportarsi – e di converso al ruolo propulsivo che i biso-
gni originati dalle trasformazioni nelle imprese hanno sullo sviluppo di nuove tecnolo-
gie è un qualcosa di connaturato all’ingegneria gestionale sin dalla sua nascita.
E le ICT rappresentano sicuramente, da questo punto di vista, un terreno estremamen-
te fertile – e apparentemente inesauribile – di studio.
Gli Osservatori affrontano queste tematiche con lo stile tipico della School of Mana-
gement del Politecnico di Milano: che è quello di coniugare l’analisi “sperimentale”
minuta dei singoli casi reali con il tentativo di costruire quadri di sintesi credibili, di
guardare a ciò che accade nel nostro paese avendo come benchmark le esperienze più
avanzate su scala mondiale, di razionalizzare la realtà che si osserva per tratteggiare
linee guida che possano essere utili alle imprese.
Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più
innovative nell’ambito delle ICT.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 61
La School of Management
Riportiamo di seguito una breve descrizione di tre Osservatori in qualche modo corre-
lati all’Osservatorio ICT Accessibile e Disabilità.
(Per maggiori informazioni si può consultare il sito www.osservatori.net o inviare una
email a info@osservatori.net)
Osservatorio
L’Osservatorio permanente sui Mobile Content è nato nel 2001 con l’intento di studiare pun-
Mobile Content
tualmente il neonato mercato dei contenti digitali messi a disposizione dell’utente finale at-
traverso il cellulare: contenuti di Informazione e Intrattenimento, Loghi e Suonerie, Musica,
Video, Giochi e Servizi di Community.
Più precisamente l’Osservatorio si pone quattro obiettivi:
q valutare quantitativamente il mercato italiano dei Mobile Content e la sua articolazione nei
segmenti principali (a livello di tipologia di contenuti e di piattaforma tecnologica);
q comprendere l’evoluzione della struttura della filiera e le strategie dei diversi attori che ope-
rano nei suoi diversi stadi;
q individuare i trend in atto ed i possibili scenari competitivi e di mercato in relazione alla
specifica situazione italiana.
L’ultima Ricerca dell’Osservatorio si è basata sull’analisi dell’offerta di 450 fornitori, sulla va-
lutazione di circa 20.000 servizi e su interviste dirette a oltre 100 attori operanti in questo am-
bito.
L’espansione internazionale
Giunti alla sesta edizione dell’Osservatorio sui Mobile Content in Italia, abbiamo allargarto i
confini dell’indagine a livello internazionale, con particolare attenzione ai mercato emergenti,
ad elevato potenziale.
Proprio per questo, già nel 2007 è stata avviata – attraverso analisti locali – una specifica attività
di Ricerca a livello internazionale, che ha portato all’analisi del mercato del Mobile Content in
quattro paesi del Centro Europa: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria. Accanto
ad essi, sono in corso indagini anche in Brasile e Turchia, cui seguiranno ulteriori ricerche in
paesi dell’Africa e Medio Oriente.
Osservatorio L’Osservatorio permanente sul B2c in Italia della School of Management del Politecnico di Mi-
eCommerce B2c lano nasce nel 1999 con l’intento di studiare approfonditamente e criticamente l’impatto delle
nuove tecnologie Internet sui canali di vendita e di interazione diretta tra le imprese e il consu-
matore finale.
Più precisamente l’Osservatorio si pone i seguenti obiettivi principali:
q monitorare l’evoluzione dell’eCommerce B2c in Italia dal lato dell’offerta, cogliendone i
principali fenomeni imprenditoriali;
q confrontare la situazione italiana con le principali realtà del Mondo Occidentale (con parti-
colare riferimento a USA, UK, Francia e Germania);
q comprendere i modelli di business, le strategie e le performance di tutti gli operatori signifi-
cativi;
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62 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
La School of Management
q analizzare in modo più approfondito alcune tematiche generali di particolare interesse come
ad esempio la tipologia dei pagamenti o i sistemi logistici;
q studiare puntualmente i casi più rilevanti per identificare best practices e fattori critici di
successo.
Con riferimento a questo ultimo obiettivo l’Osservatorio intende anche porsi come luogo privi-
legiato di confronto tra le migliori esperienze, con l’intento di favorire un processo di apprendi-
mento reciproco e, quindi, di contribuire all’accelerazione dello sviluppo del mercato.
La ricerca del 2007 si è basata su quasi 100 casi di studio approfonditi realizzati attraverso inter-
viste dirette al top management degli operatori di eCommerce B2c.
L’Osservatorio Mobile and Wireless Business viene fondato nel 2004 dalla School of Manage- Osservatorio
ment Politecnico di Milano in collaborazione con Assinform, l’associazione nazionale, aderente Mobile & Wireless
a Confindustria, delle principali aziende operanti nel settore delle nuove tecnologie. Business
L’Osservatorio si propone di fare il punto sulle applicazioni basate sulle tecnologie Mobile & Wi-
reless (Rete Cellulare,WiFi, RFId) nel nostro Paese. In particolare, la Ricerca si pone tre obiettivi
principali:
q fornire un’ampia panoramica sulle molteplici opportunità offerte dalle principali tecnologie
Mobile & Wireless alle imprese e alle pubbliche amministrazioni, identificando e analizzando
le principali applicazioni già implementate in Italia;
q comprendere approfonditamente gli impatti di queste applicazioni sui processi e sui sistemi
informativi e valutarne puntualmente i benefici ed i ritorni;
q delineare una visione a tendere del Mobile & Wireless Business.
L’intento ultimo è quello di fornire concrete linee-guida a supporto dei manager che intendano
introdurre le tecnologie Mobile & Wireless nelle proprie organizzazioni, contribuendo alla pre-
disposizione da parte dei molteplici ed eterogenei “fornitori” di tecnologie e soluzioni Mobile &
Wireless di strumenti e modalità di approccio più coerenti con le esigenze dei settori specifici.
L’Osservatorio, in questi tre anni di attività, ha analizzato oltre 550 casi (corrispondenti a più di
2200 applicazioni) di imprese e pubbliche amministrazioni che hanno implementato una qual-
che applicazione Mobile o Wireless; inoltre, nell’edizione 2007, ha studiato in modo approfon-
dito anche la filiera dell’offerta di soluzioni Mobile & Wireless, tramite 180 interviste dirette ad
imprese che offrono dispositivi mobili, apparati, soluzioni e servizi nell’ambito delle tecnologie
Mobile & Wireless a supporto del Business.
Il MIP
Gli Osservatori ICT & Management sono fortemente integrati con le attività formative
della Scuola: nel senso che rappresentano una importante sorgente per la produzione
di materiale di insegnamento e di discussione per i corsi e traggono anche spesso linfa
vitale dalle esperienze di coloro che partecipano ai corsi (in particolare a quelli post-
universitari erogati dal MIP) o vi hanno partecipato nel passato.
In sinergia con gli Osservatori, il MIP Politecnico di Milano ha infatti lanciato l’Exe-
cutive MBA ICT, il primo e unico programma MBA specifico per chi si occupa di ICT,
e diversi Corsi Executive focalizzati sulle ICT o che hanno le ICT tra le componenti
fondamentali.
Il MIP, la Business School del Politecnico di Milano, sta lanciando la quarta edizione dell’inno- EMBA ICT
vativo Programma Executive Master of Business Administration ICT, specificatamente pensato Executive Master
of Business
per manager e professional che si occupano di Tecnologie dell’Informazione e della Comunica- Administration ICT
zione (ICT).
EMBA ICT è un percorso formativo, unico in Italia, che si pone un ambizioso obiettivo culturale:
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 63
La School of Management
Il Programma si rivolge a:
q figure manageriali e tecniche operanti nelle direzioni IT, motivate ad investire su se stesse,
che desiderano sviluppare le conoscenze necessarie per operare con maggior sicurezza e
successo nei ruoli attualmente ricoperti in azienda oppure per assumere ruoli manageriali;
q manager funzionali e imprenditori che avvertono la necessità di comprendere meglio le ICT
per “sfruttarle” in modo più consapevole come leva strategica;
q manager, consulenti e professionisti di società operanti nei diversi settori dell’offerta di ser-
vizi e soluzioni ICT, che desiderano integrare efficacemente competenze tecnologiche e com-
petenze gestionali.
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64 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
L’ICT Institute
In risposta alla diffusione senza precedenti dell’ICT negli ultimi decenni, che ha cam-
biato profondamente il modo di fare ricerca e innovazione, il Politecnico di Milano ha
creato l’ICT Institute (http://ictinstitute.polimi.it/).
I fondamenti della
ricerca in ICT svolta
dall’ICT Institute
Applications and Services
Electronics
Materials Science
L’ICT Institute promuove anche l’integrazione dei programmi didattici della Facoltà
dell’Ingegneria dell’Informazione con l’offerta didattica a livello di Master gestita dai
Consorzi e con il programma di Dottorato del DEI.
L’ICT Institute del Politecnico di Milano è uno dei centri di ricerca in ICT più grandi d’Europa. I numeri dell’ICT
Al suo interno operano circa 1000 persone, tra professionisti, docenti e ricercatori. Il budget Institute
Il Dipartimento di Elettronica e Informazione è per dimensioni e produzione scientifica uno dei Il Dipartimento
maggiori dipartimenti di ICT d’Europa. Può contare su 170 membri permanenti, tra professori di Elettronica e
Informazione
ordinari, associati e ricercatori; 43 persone assegnate allo staff tecnico-amministrativo; 87 asse-
gnisti di ricerca; 125 studenti di dottorato e 70 docenti esterni. Il budget complessivo è di circa 13
milioni di euro annui, di cui circa due terzi provengono dai progetti di ricerca. La produttività
scientifica è molto elevata. I ricercatori pubblicano sulle riviste di maggior prestigio internazio-
nale e presentano i propri lavori alle conferenze internazionali più importanti ed accreditate.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 65
L’ICT Institute
Negli ultimi 6 anni sono stati pubblicati circa 80 libri e sono stati depositati 42 brevetti inter-
nazionali. La ricerca si concentra attorno a quattro competenze fondamentali: automazione,
elettronica, informatica e telecomunicazioni.
La Facoltà di La Facoltà di Ingegneria dell’Informazione offre cinque corsi di laurea di primo livello (In-
Ingegneria gegneria dell’Automazione, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica a Milano, Como e
dell’Informazione
Cremona e Ingegneria Informatica On Line. I corsi di laurea specialistica in offerta sono cin-
que: Ingegneria dell’Automazione, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica a Milano e a
Como e Ingegneria delle Telecomunicazioni. A questi si aggiungono vari master, anche inter-
nazionali.
I Consorzi L’ICT Institute comprende due consorzi: Cefriel e Corecom. Il Corecom (Consortium for Re-
searches in Optical Processing and Switching), fondato nel 1995 dal Politecnico di Milano e
da Pirelli Cable System S.p.A. opera nei settori più avanzati dell’elaborazione e della commu-
tazione ottica, la formazione e lo sviluppo professionale dei giovani ricercatori. Il CEFRIEL si
concentra sul trasferimento tecnologico nel settore delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
Le aziende spinoff All’ICT Institute fanno capo le prime due aziende spin-off del Politecnico di Milano: la Tre
(TeleRilevamento Europa) e Web Models. Delle 14 aziende spin-off partecipate dal Politecnico
di Milano, 7 sono state fondate da docenti del DEI.
ARESYS (http://www.aresys.it) opera nell’elaborazione digitale del segnale per i sistemi di te-
lerilevamento e geofisici, in particolare nel settore dei radar ad apertura sintetica (SAR) e nei
sistemi di prospezione geofisica.
Binary Core opera nel settore della programmazione di FPGA per le telecomunicazioni e si basa
su ricerche precedenti che hanno condotto alla realizzazione di modem QAM e CMP per ponti
radio e per lo standard di trasmissione per la televisione digitale terrestre.
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66 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
L’ICT Institute
Il CEFRIEL
CEFRIEL, opera dal 1988 come centro di eccellenza per l’innovazione, la ricerca e la
formazione nel settore dell’Information & Communication Technology. Suo obiettivo
primario è rafforzare i legami tra università e imprese attraverso un approccio multidi-
sciplinare che, partendo dalle esigenze dell’impresa, integra i risultati della ricerca, le
migliori tecnologie presenti sul mercato, gli standard emergenti e la realtà dei processi
industriali, per innovare i prodotti e i servizi.
CEFRIEL è oggi una società consortile a responsabilità limitata senza scopo di lucro i
cui soci sono il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Milano, l’Università
degli Studi di Milano-Bicocca, l’Università degli Studi dell’Insubria, la Regione Lom-
bardia e 15 aziende multinazionali operanti nel settore ICT.
Il capitale umano del centro è costituito da oltre 140 professionisti, 30 docenti univer-
sitari, esperti del mondo delle imprese, visiting researcher e studenti di master, per un
totale che supera le 200 risorse. I docenti universitari rivestono un ruolo proattivo. In
particolare, essi rappresentano i mentor scientifici per lo sviluppo delle competenze
all’interno del centro e la guida scientifica nelle iniziative di ricerca. I professionisti
di CEFRIEL sono ingegneri e laureati in discipline scientifiche con titoli accademici
plurimi (master post-laurea, PhD, MBA, etc.), i più senior con oltre 10-15 anni di espe-
rienza.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 67
L’ICT Institute
Ricerca La ricerca è una componente essenziale del centro. Essa mira a mantenere uno stretto rappor-
to tra lo sviluppo teorico e il trasferimento dei risultati sul piano applicativo. Per questo nei
laboratori del CEFRIEL i professionisti del centro lavorano a stretto contatto con ricercatori
universitari, esperti provenienti dalle aziende e studenti di master e dottorato. CEFRIEL con-
duce progetti di ricerca a livello europeo e contribuisce attivamente nei comitati di standardiz-
zazione internazionali.
Formazione Particolare attenzione è posta nella formazione dei professionisti dell’innovazione attraverso
nuovi modelli di training per l’aggiornamento continuo delle conoscenze sulle nuove tecno-
logie e l’acquisizione di competenze trasversali nella gestione di progetti complessi d’innova-
zione. I corsi hanno durata e contenuti che possono essere specificatamente ritagliati sulla base
delle esigenze formative delle imprese. L’applicazione pratica delle conoscenze acquisite è una
componente essenziale del modello formativo di CEFRIEL. I corsi includono sempre una fase
progettuale per la sperimentazione di nuovi strumenti e soluzioni. Le competenze consolidate
nel corso di un ventennio nello sviluppo e gestione di progetti d’innovazione, consentono a
CEFRIEL di accelerare e rendere ancora più efficace il processo di trasferimento della cono-
scenza.
La ricerca sulla accessibilità proseguì con diverse tesi di Master e di dottorato, portando
alla elaborazione di un frame work, AURA, che include sia le metodologie di design,
che le tecniche di implementazione, che una architettura specifica. Uno specifico pro-
gresso fu rappresentato dal progetto WED (in collaborazione con TEC-LAB di Luga-
no), che investigò le differenze tra i siti letti con lo screen reader ed il modo con cui
esseri umani dialogano tra di loro.
Alcuni dei risultati di ricerca sono stati incorporati nello sviluppo (in corso) di un
gruppo di 50 siti per la Università della Svizzera Italiana.
L’approccio sopra descritto ci ha anche portato ad un riesame critico della normativa
sulla accessibilità.
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68 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
L’ICT Institute
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 69
I sostenitori della Ricerca
Con il patrocinio di
Assinform
Partner
3
Italia
IBM
Microsoft Italia
Telecom Italia
Vodafone Italia
Wind
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 71
Con il patrocinio di I sostenitori della Ricerca
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72 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
I sostenitori della Ricerca Partner
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 73
Partner I sostenitori della Ricerca
IBM è presente in Italia con filiali e centri di supporto tecnico su tutto il terri-
torio nazionale, cui si affianca una rete di oltre 3.500 business partner; nel 2007
l’azienda ha celebrato i suoi 80 anni di presenza in Italia, dove ha una conso-
lidata tradizione di progetti, iniziative e partnership a supporto della crescita
economica e dell’innovazione.
Avere l’innovazione tra i propri valori fondamentali significa, tra le altre cose,
sperimentare nuove soluzioni tecnologiche personalizzate ed accessibili a
qualsiasi utente e, in particolare, alle persone disabili. L’impegno di IBM in tal
senso è confermato dalla presenza di numerosi centri e team di ricerca in tutto
il mondo che si occupano di mettere a punto strumenti, soluzioni e tecnologie
per favorire l’accessibilità.
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74 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
I sostenitori della Ricerca Partner
Microsoft Italia viene fondata nell’ottobre del 1985 dal suo attuale presidente,
Umberto Paolucci. L’azienda, che ha saputo affermarsi come uno dei prota-
gonisti dell’evoluzione informatica del nostro Paese, è presente sul territorio
con tre sedi principali, Milano, Roma e Torino e conta circa 820 dipendenti Microsoft Italia
www.microsoft.com/italy
con un’età media di poco superiore a 36 anni. E’ guidata oggi da Mario Derba,
Amministratore Delegato, entrato in carica nel 2007.
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ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia 75
Partner I sostenitori della Ricerca
Con 36,3 milioni di linee mobili, 22,1 milioni di linee fisse e 7,6 milioni di
accessi broadband il Gruppo Telecom Italia è una realtà leader dell’ICT nel
Paese, con una rilevante presenza internazionale in Europa e in Sud America.
Telecom Italia
www.telecomitalia.it
Infrastrutture e tecnologie all’avanguardia, competenze e know how differen-
ziati ed inseriti in un modello organizzativo flessibile per cogliere le oppor-
tunità provenienti da tutti i segmenti di business, sono le leve di sviluppo del
Gruppo.
Opera con brand conosciuti come Telecom Italia, Alice, TIM, La7, MTV,
Apcom e Olivetti nei mercati delle telecomunicazioni fisse e mobili, Internet e
media, office and system solutions, oltre che nel campo della ricerca e dell’in-
novazione con Telecom Italia Lab.
All’avanguardia nell’offerta di nuovi servizi alla clientela, Telecom Italia, con
circa 24 milioni di linee fisse e 7,6 milioni di connessioni broadband con il
marchio Alice, è l’operatore leader del mercato nazionale offrendo una ricca
gamma di servizi del mondo Ip.
Il Gruppo offre accesso e servizi a banda larga in Francia, Germania, Olanda,
con un portafoglio complessivo di 3,4 milioni di clienti broadband, e svolge il
ruolo di carrier del bacino Mediterraneo e gestisce grazie ad un esteso anello
di cavi sottomarini, oltre il 50% del traffico internazionale dei paesi di questa
zona.
TIM, un marchio che sin dalla sua nascita ha rappresentato l’avanguardia tec-
nologica, porta con sé l’esperienza di un leader in Italia con 36,3 milioni di
clienti di cui 6,1 UMTS, ai quali rivolge un’offerta ricca di servizi ad alto valore
aggiunto. In Brasile, TIM è leader per linee GSM, con circa 30,3 milioni, e se-
condo operatore del paese con 31,3 milioni di clienti.
Il Gruppo Telecom Italia ha chiuso il 2007 con 31.290 milioni di Euro di ricavi,
un EBITDA di 11.617 milioni di Euro ed un risultato netto consolidato pari a
2.448 milioni di Euro.
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76 ICT Accessibile e Disabilità: una fotografia della situazione in Italia
I sostenitori della Ricerca Partner
Vodafone Italia fa parte del Gruppo Vodafone, il più grande gruppo di tele-
comunicazioni mobili al mondo per fatturato, presente in 25 Paesi e in altri 41
con accordi di Network Partnership. Vodafone Italia è stato il primo operatore
privato di telefonia mobile in Italia.
Nel 2004 Vodafone Italia ha aperto la rete UMTS, mentre nel 2006 è stato lan-
ciato il Super UMTS Broadband (HSDPA), che permette di navigare fino a 3,6
Megabit al secondo. La copertura a marzo 2008 è superiore all’80% della po-
polazione. Al 31 dicembre del 2007 i telefoni e le connect card UMTS sono
arrivate a 7.078.000, con un incremento del 59% rispetto a dicembre 2006. Vo-
dafone Italia è al primo posto fra le società europee del Gruppo per numero di
devices UMTS.
Da aprile 2007 ad oggi Vodafone Italia ha siglato accordi per l’operatore mobile
virtuale con Carrefour Italia, Poste Italiane, BT Italia, Conad e Daily Telecom.
Vodafone garantisce ai cinque nuovi operatori l’accesso ad una gamma com-
pleta di servizi, dalla voce all’sms, dal roaming al traffico dati.
Dal 1995, anno della nascita con il nome Omnitel, l’azienda si è sempre distinta
per l’approccio innovativo, per i servizi e per la comunicazione.
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Partner I sostenitori della Ricerca
Wind Telecomunicazioni SpA è una Società per Azioni avente sede legale in
Roma (Italia), Via Cesare Giulio Viola, 48, controllata da Weather Investments
SpA, per il tramite di Wind Acquisition Holdings Finance SpA che detiene il
100% del capitale di Wind Telecomunicazioni SpA.
Il gruppo WIND Telecomunicazioni è presente in Italia nel settore delle teleco-
municazioni fisse e mobili con i marchi Infostrada e WIND. Il gruppo è inoltre
Wind
www.wind.it presente nel settore dei servizi internet, nel quale opera attraverso le controllate
Itali OnLine S.r.l.con il marchio Libero e ITNet S.r.l. In Italia è il terzo gestore
mobile, il primo operatore alternativo sul mercato della telefonia fissa ed è al
primo posto tra i portali internet con Libero.it.
WIND offre, in esclusiva in Italia, l’innovativo servizio i-mode, creato dalla
società giapponese NTT DoCoMo allo scopo di trasferire sui cellulari servizi
e contenuti Internet. La piattaforma i-mode è disponibile sia su tecnologia 2G
(GPRS) che 3G (UMTS).
Sul fronte della telefonia fissa WIND si conferma l’alternativa più conveniente
anche per l’attivazione di una linea telefonica “ex novo”, poiché offre la possi-
bilità di scegliere direttamente Infostrada come operatore, senza passare attra-
verso Telecom Italia e a un prezzo assolutamente competitivo.
Per quanto riguarda il broadband la strategia di WIND si basa sulla sinergia
tra la connettività offerta da Libero ADSL, che raggiunge una velocità di navi-
gazione di 12 Mega e i contenuti del portale Libero.it, che si conferma il primo
portale italiano per page views.
Nel 2007 WIND ha continuato a crescere nonostante l’anno difficile per il set-
tore. I ricavi consolidati totali di Wind hanno raggiunto 5.271 milioni di euro,
con una crescita organica del 6,8% rispetto al 2006. I ricavi dalle prestazioni
di servizi di telecomunicazioni salgono a 5.050 milioni di euro, con una pro-
gressione del 6,6% rispetto all’anno precedente. I ricavi per servizi di telefonia
mobile nel 2007 evidenziano una crescita dell’8% rispetto al precedente anno,
nonostante l’impatto negativo derivante dall’abolizione dei contributi di rica-
rica a partire dal 5 marzo 2007 e della ulteriore riduzione delle tariffe di termi-
nazione dal 1 luglio di quest’anno, mentre i ricavi da servizi di telefonia fissa e
Internet nell’anno presentano una crescita organica del 3,8% rispetto all’anno
precedente. La crescita dei ricavi accompagnata al costante controllo dei costi
ha consentito a Wind di registrare nel 2007 un EBITDA di 1.811 milioni di
euro, in crescita del 9,9% su base organica con un margine EBITDA pari al
34,4%. Il risultato operativo (EBIT) presenta una notevole crescita passando a
730 milioni di euro rispetto a 476 milioni di euro registrati nel 2006. Il risul-
tato netto di gruppo del 2007, è positivo per 198 milioni di euro, in ulteriore
crescita rispetto all’utile di 23 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno
precedente.
Nella telefonia mobile WIND ha raggiunto nel 2007 i 15,6 milioni di clienti, in
crescita del 6,4% rispetto all’anno passato, registrando al contempo una cre-
scita del ARPU che si attesta a 19,2 euro. Nella telefonia fissa INFOSTRADA
ha registrato una notevole crescita dei clienti diretti che, al 31 dicembre 2007,
raggiungono quota 1,43 milioni, in crescita del 43% rispetto all’anno preceden-
te. I clienti voce direttamente collegati alla rete Infostrada crescono del 46%
superando 1,37 milioni. E’ proseguito inoltre, nel corso dell’anno, il successo
delle offerte dual-play che hanno contribuito a rafforzare il ruolo primario di
Infostrada nel mercato dei servizi internet a banda larga raggiungendo oltre
1,02 milioni di clienti al 31dicembre 2007, in crescita del 34% rispetto all’anno
precedente.
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Impaginazione: Roberto Cremonesi.Co Srl - Milano
Stampa: Litogì
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