Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2013
SPETTACOLI
Intervengono tra gli altri Luca Formenton, Franco Contorbia,
Laura Di Nicola, Antonio Calabrò, Ombretta Freschi, Aldo
Grasso, Piergaetano Marchetti, Anna Lisa Cavazzuti, Valerio
Castronovo, Angelo Del Boca, Nicola Tranfaglia, Bernardo Valli.
FRANCA D’AGOSTINI
Q no mass-mediatico e edi-
toriale dei nouveaux phi-
losophes (si era all’incirca
nel 1978), chiesero a Gil-
les Deleuze: «che cosa
pensi dei nuovi filosofi?», e il filosofo
francese, maestro dei «maestri di Pa-
rigi», rispose: «niente».
In effetti, era difficile dire che cosa ci
fosse propriamente «da pensare» nel-
l’operazione di Bernard-Henri Lévy, An-
dré Glucksmann e altri. Non si trattava
di filosofia, ma di una minestra molto ri-
scaldata di tesi diventate quasi ovvie
(per esempio l’affinità tra i totalitarismi
del Novecento), rovesciata nella zuppie-
ra della casa editrice per cui Lévy lavo-
rava, e di vari giornali e televisioni, e of-
ferta da personaggi in camicia bianca e
capelli scompigliati ad arte, a una cena i
cui invitati erano per lo più politici di si-
nistra preoccupati del declino del comu-
nismo, o con amicizie per la destra.
UN TENTATIVO FALLIMENTARE
Trasformare in movimento
lo sfondo per nulla movimentista Illustrazione di
del pensiero contemporaneo Matteo Pericoli
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2013 . 29
Asta record per un pannello di pietre dure Puccini, recuperata la maschera funebre
Record mondiale, da Sotheby’s a Parigi, per un pannello fiorentino in pietra È stata recuperata la maschera funebre di Giacomo Puccini, che era
dura, venduto per 1.463.900 euro: capolavoro della Galleria dei Lavori, stata rubata a Lucca dalla sede dell’Accademia delle Lettere Scienze
l’opera raffigura l’Allegoria dell’Architettura (foto) ed è stata realizzata e Arti, lo scorso 5 ottobre, assieme ad altri importanti «pezzi
intorno al 1754 su disegno del pittore fiorentino Giuseppe Zocchi da collezione» appartenuti al grande musicista. I carabinieri di Lucca,
nell’atelier diretto dal francese Louis Siries, uno dei piùcelebri orafi e che hanno svolto l’indagine, hanno denunciato a piede libero cinque
intagliatori di pietra del Settecento, su ordinazione del Granduca di Toscana mercanti d’arte, che dovranno rispondere di ricettazione (uno di loro
Francesco Stefano di Lorena. Il pezzo apparteneva al lotto «Mobilio, anche di incauto acquisto). Rimane ancora senza volto, invece,
argenteria, sculture, oreficeria» che ha totalizzato oltre 5 milioni di euro. chi ha materialmente commesso il furto.
C’
l’avvenuto riordino (e digitalizzazione)
nuovi di cui oggi possiamo parlare. Oppu- adolescenziale, un’eco di modo. E Dante Livio Bianco e sua moglie argomenti poco noti.
re sono persone che non hanno alcuna ve- incorrotta giovinezza go- dell’Archivio Galante Garrone, Pinella. E Franco Venturi. E Carlo Casa- Il primo riguarda l’incre-
ra competenza sul tema del realismo, per- bettiana, in Alessandro ora a disposizione degli studiosi. legno, come Carlo Casalegno finendo nel dibile lavoro che alcuni mu-
ché non si occupano di metafisica, ma di Galante Garrone. Una co- sicologi intrapresero per
tutt’altro (filosofia del linguaggio, archi- stante nelle stagioni, fino al compimento «arianizzare» i classici del-
tettura, letteratura ecc.). Un autore nuo- del novantaquattresimo anno, all’estre- la musica tedesca «conta-
vo-realista che sembra avere le idee chia- mo giorno, il 30 ottobre 2003. Dove ritro- minati» con l’ebraismo, a
re è Mario De Caro. Se però leggete quel vare il «mite giacobino» se non conver- cominciare dagli oratori di
che De Caro scrive (per esempio nel suo sando con Giovanna, la figlia? «Padri e fi- Händel: il glorioso Judas
intervento in Bentornata realtà, il libro da gli. Non da oggi medito sul tramando, Maccabeus, ad esempio, fu
lui curato con Ferraris: Einaudi, 2012), concetto che naturalmente riconduce a riscritto ben quattro volte
scoprite con sorpresa che non si dichiara un mio maggiore, lo storico dell’arte con i titoli di Eroe e opera di
affatto realista, e sembra nutrire anche Francesco Arcangeli. Che cosa passa di pace, Oratorio della libertà,
qualche dubbio sulla stessa locuzione, di generazione in generazione, non stagnan- Il generale e Willhelmus von
per sé considerata. do nella retorica dei valori, delle radici?». Nassauen (Guglielmo
È mai possibile che il gran clamore su- Dove proseguire il colloquio con Ales- d’Orange), l’eroe olandese
scitato da Ferraris corrisponda davvero a sandro Galante Garrone, sempre franco, celebrato in occasione del-
questa esiguità e vaghezza di contenuti? sempre cordiale, sempre crocianamente l’invasione tedesca dei Pae-
Sì è possibile. Perché ci sono altre due dif- avvertito che la realtà è complessa e com- si Bassi. Il tutto giustificato
ferenze da considerare tra i nouveaux phi- plicata, se non a Coassolo? Era, con la ca- dai due rielaboratori, C. G.
losophes e i nuovi realisti. sa natale in Vercelli, l’altro luogo degli Harke e J. Klöking, con l’ar-
La prima è che la nouvelle philosophie otia. Il villaggio sopra Lanzo dei Peretti gomentazione che Händel
emergeva in un’epoca in cui c’era uno Griva, Domenico Riccardo, una «spina non pensava alla Bibbia ma,
sfondo autentico di filosofia pubblica, en- dorsale» della magistratura piemontese, in realtà, aveva immaginato
tro il quale i «nuovi filosofi« si rivelavano e Mitì, la figlia. lo svolgersi del combatti-
abbastanza chiaramente per quel che Nello studiolo che fu del padre, tra i ri- mento biblico nel cuore del-
tratti di «maggiori» e di «migliori», da l’Europa!
LA «STULTIFICAZIONE» Piero Calamandrei a Franco Venturi, ec- L’altro argomento è quel-
Il contatto tra filosofia e media co l’incipit del rendez-vous tra Peretti lo trattato nel capitolo «Le
Griva e il genero. Giovanna indica la foto- tenebre», dedicato alla mu-
espone al rischio di rendere grafia dell’Eretteo (il nonno materno ec- sica che, nei Lager, accom-
irrilevanti i propri contenuti celse anche dietro l’obiettivo), decifra la pagnava la vita dei prigio-
didascalia: «Al valoroso collega e amico nieri. Con quali effetti sul lo-
erano. Tanto è vero che la «novità» di Sandro Galante Garrone per ricordargli, Alessandro Galante Garrone in una foto del 1952 con la figlia Giovanna ro animo? Tortura, speran-
Lévy e soci fu presto sopraffatta dal- di fronte al brutto passeggero (Mussolini, che aveva allora sei anni. Il «mite giacobino» era nato a Vercelli za, beffa, nostalgia, oppure
l’emergere ben più potente e devastante ndr), il bello eterno», agosto 1934. il 1º ottobre 1909; è morto a Torino dieci anni fa, il 30 ottobre 2003 disperata affermazione del-
del postmodernismo (creatura principal- In marzo se ne era andato Francesco l’io attraverso il canto spon-
mente americana). Invece il nuovo reali- Ruffini, il padre putativo di Alessandro funzionario nella piemontese Sovrinten- mirino dei terroristi, come Carlo Casale- taneo, proibito dagli aguzzi-
smo si affaccia in un’epoca in cui non c’è Galante Garrone. Peretti Griva ne racco- denza dei Beni Culturali, ha un nitido ri- gno rifiutando la scorta. E Levi - mio pa- ni? Montenz lascia la do-
niente di tutto questo. Dunque è abba- glieva idealmente il testimone. I padri, i cordo del vecchio antifascista di Molfet- dre favorirà la pubblicazione di Se questo manda in sospeso mentre
stanza naturale che la stultificazione nuo- figli. Il difficile vis-à-vis. Al culmine nel ta: «Mi si era affezionato. E io a lui. Gli è un uomo, rifiutato da Einaudi, per i tipi profila la straordinaria fi-
vorealista e la simulazione di movimento Sessantotto. «Papà, allora, lasciata la ma- piaceva giocare con me. Nel retro di una della De Silva di Antonicelli, così come gura della violinista Alma
che essa produce operino con efficacia, gistratura, insegnava Storia nell’Univer- sua immagine, 15 ottobre 1956, sarebbe sollecitò Primo a scrivere La tregua. E la Rosé, figlia del leggendario
avanzando nel vuoto, e non trovando reali sità di Cagliari. Aveva instaurato un rap- scomparso di lì a un anno, mi sollecitava: pavesiana donna dalla voce rauca, Tina primo violino ebreo dei
antagonisti. porto vivido con gli studenti, pur evitan- “Cara Giovanna, bisogna che tu ti scelga Pizzardo. Sì, apprezzava Pavese. Come Wiener Philharmoniker.
La seconda è che inuoveaux philosophes do, anzi, proprio perché riuscì a evitare, un fidanzato più giovane, se non vuoi ri- Fenoglio: me ne regalò l’opera omnia». Prigioniera ad Au-
erano francesi, e i nuovorealisti sono ogni deriva demago- manere vedova innan- Padri e figli. Alessandro Galante Garro- schwitz, Alma divenne l’or-
(principalmente) italiani. Il che vuol dire gica. Io, va da sé, mi- NEL SESSANTOTTO zitempo”». ne figlio di Luigi, professore di Gobetti al ganizzatrice di un’orche-
molto. Vuol dire, per esempio, che il nuovo litando nel Movi- «Io militavo nel Movimento, na,Lala piccola Giovan- liceo. Gobetti, il cherubino del laico Galan- stra femminile che mirava
realismo di Ferraris è piombato in una co- mento, scalpitavo. prima bibliote- te Garrone. «Un saggio su Gobetti - ricor- a una perfezione così rigo-
munità scientifica particolarmente disse- Di assemblea in cor- gli animi ardevano, ma lui china. «Il nonno mi da Giovanna - introduce Padri e figli, il li- rosa da rappresentare una
stata da povertà di mezzi e corruzione, e teo, talvolta passan- e Bobbio erano le bussole» raccontava le fiabe. Il bro di papà che prediligo, con Dall’Ancien protezione per molte com-
dai frutti naturali dell’una e dell’altra: il do sotto La Stampa, papà, durante le ele- Régime alla Rivoluzione francese. Meravi- pagne. Quando morì im-
declino inevitabile della qualità intellet- il giornale di Sandro. IN FAMIGLIA mentari, mi lesse (la gliose le feste per noi piccoli da Ada Gobet- provvisamente, il 4 aprile
tuale e morale. Sì, gli animi ardeva- «La mamma conosceva lettura, il rito serale) Il ti. Con Goffredo Fofi e Bianca Guidetti 1944, lasciò nelle orchestra-
Oggi molti contrastano questo anda- no, ma negli Anni giornalino di Gian Bur- Serra che ci intrattenevano recitando». li un rimpianto pari alla
mento nazionale, e la generazione degli Settanta lui, Bobbio la sua vocazione per la storia: rasca, ritenendomi Papà Galante Garrone che, gobettiana- gratitudine. Condotte a
studiosi più brillanti e onesti non si trova e Antonicelli si di- lo incoraggiò a coltivarla» troppo buona (e così mente, onorerà l’imperativo «Al nostro Belsen per essere stermi-
solo all’estero: anche nell’università ita- stingueranno come vellicherà la mia di- posto». «Gli telefonavo, letti i suoi articoli, nate, poterono infatti evita-
liana ne incontriamo molti. Ma proprio sicure bussole, consentendoci di non tor- mensione ribelle), David Copperfield, inorgogliendolo: “Il vecchio leone ruggisce re la morte, ricostituendo il
qui incomincia il rischio: che il «movi- nare via via daccapo. E poco importa se L’isola del tesoro. In seguito mi presentò i ancora”. Estraneo a qualsivoglia rischio di loro gruppo in modo soddi-
mento» di costoro (che ovviamente non qualcuno lo capirà dopo». suoi poeti prediletti: Heine e Hölderlin. resa. In sintonia con Goethe, che citava sfacente, anche senza di-
è filosofico, né ideologico, e meno che Lo stesso Galante Garrone non si di- Non dimenticando - ma ero già adole- spesso: “Grigia è ogni teoria, ma verde è rettore. «L’implacabile, pa-
mai metafisico ma semplicemente poli- stinse qua e là dai suoi «maggiori»? Per scente - di manifestare una speciale pas- l’albero della vita”». Un’indomita «energia ranoico perfezionismo di
tico-morale) risulti stultificato e annul- esempio da Gaetano Salvemini? Giovan- sione per l’Estetica di Benedetto Croce». nova». Le sue ceneri, nel cimitero di Coas- Alma - conclude Montenz -
lato da qualcosa che gli assomiglia, ma na, nata nel 1946, durante il convegno che «L’attività è liberatrice appunto per- solo, rinviano a un verso di Alfred De Vi- le aveva salvate».
non è affatto la stessa cosa. sancì la fine del Partito d’Azione, a lungo ché scaccia la passività», assicura, assi- gny: «Non sono mai sterili».