Sei sulla pagina 1di 2

28 .

LA STAMPA
MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2013

Milano, una giornata per Murialdi


CULTURA
&
«Una vita per i giornali» è il titolo della giornata ,in programma
oggi a Milano dalle 9 alle 18 presso la Galleria d’Arte Moderna,
dedicata alla memoria di Paolo Murialdi, il grande giornalista,
a lungo presidente della Fnsi, scomparso a 86 anni nel 2006.

SPETTACOLI
Intervengono tra gli altri Luca Formenton, Franco Contorbia,
Laura Di Nicola, Antonio Calabrò, Ombretta Freschi, Aldo
Grasso, Piergaetano Marchetti, Anna Lisa Cavazzuti, Valerio
Castronovo, Angelo Del Boca, Nicola Tranfaglia, Bernardo Valli.

FRANCA D’AGOSTINI

uando apparve il fenome-

Q no mass-mediatico e edi-
toriale dei nouveaux phi-
losophes (si era all’incirca
nel 1978), chiesero a Gil-
les Deleuze: «che cosa
pensi dei nuovi filosofi?», e il filosofo
francese, maestro dei «maestri di Pa-
rigi», rispose: «niente».
In effetti, era difficile dire che cosa ci
fosse propriamente «da pensare» nel-
l’operazione di Bernard-Henri Lévy, An-
dré Glucksmann e altri. Non si trattava
di filosofia, ma di una minestra molto ri-
scaldata di tesi diventate quasi ovvie
(per esempio l’affinità tra i totalitarismi
del Novecento), rovesciata nella zuppie-
ra della casa editrice per cui Lévy lavo-
rava, e di vari giornali e televisioni, e of-
ferta da personaggi in camicia bianca e
capelli scompigliati ad arte, a una cena i
cui invitati erano per lo più politici di si-
nistra preoccupati del declino del comu-
nismo, o con amicizie per la destra.

UN TENTATIVO FALLIMENTARE
Trasformare in movimento
lo sfondo per nulla movimentista Illustrazione di
del pensiero contemporaneo Matteo Pericoli

Qualcosa di simile sta succedendo,


mi sembra, con il «nuovo realismo», il
«movimento filosofico» di cui si insiste
a dare notizia da circa due anni, su Re-
pubblica (l’ultimo annuncio è del
25/10) e in vari altri luoghi. Ma in modo
più triste e confuso. Anzitutto perché
nel caso dei nouveaux philosophes era
la prima volta che veniva promosso,
come si disse, il «supermarket filosofi-
co», ossia il vero e conclamato ingres-
so della filosofia nel territorio fangoso
dei media e della comunicazione di
massa. Dunque almeno la forma del fe-
nomeno (la zuppiera, per così dire) era
nuova. Poi perché Glucksmann, Lévy e
soci si avvalevano
(pur non ricono-
scendolo) di un
vero movimento
di idee nuove che
si era prodotto in
Francia tra la
metà degli anni
60 e la metà dei
In libreria: un percorso
nel dibattito d’oggi
Arriva domani in libreria per Bollati Boringhieri
il nuovo saggio di Franca D’Agostini (nella foto),
Nuovo realismo
nella zuppiera
70, il cosiddetto Realismo? Una questione non controversa
post-strutturali- (pp. 152, € 15,50): un percorso nei dibattiti
smo. Invece il filosofici contemporanei sul tema del realismo,
nuovo realismo dal postmodernismo a oggi. L’autrice discute,
tenta di trasfor- tra l’altro, il new realism di cui tanto
mare in movi- si è parlato e si parla, specialmente in Italia.
mento lo sfondo Pubblichiamo qui parte di un intervento
tutt’altro che di Franca D’Agostini che esce oggi
m ov i m e n t i s t a
della filosofia
sul «Rasoio di Occam» (MicroMega online): Dietro il clamore mediatico, contenuti vaghi
«Niente di nuovo, niente di realistico,
contemporanea.
Perché da tempo
niente di filosofico». e nessuna novità nel movimento filosofico
in ciò che chia-
miamo «filoso-
descritto e propagato da Maurizio Ferraris
fia» non c’è più (e
per fortuna, io credo) lo strife of sy-
stems, la lotta dei sistemi.
In generale, non c’è mai male nel far
circolare parvenze di idee filosofiche, o
anche solo i nomi filosofici tradizionali,
I nuovi realisti I vecchi realisti
come «realtà», «verità« o anche «filoso- Esattamente nello stesso modo, lanou-
fia». Però c’è sempre un rischio, che non Maurizio Ferraris, Hilary Putnam, velle philosophie azzerò e rese stupida
va sottovalutato, ed è il rischio che il ri- 57 anni, 77 anni, americano quell’ipotesi di nuova filosofia (nuovo
sultato ultimo della procedura sia un an- grande animatore di Chicago, filosofo marxismo, nuova sinistra) che si stava an-
nientamento dei contenuti sostanziali del dibattito sul «new e matematico di nunciando in quegli anni.
che la procedura stessa nominalmente realism». Con Mario formazione analitica: È il fenomeno che chiamo stultificazio-
promuove. De Caro è autore il realismo è stato ne, dal verbo inglese to stultify, che signifi-
Più semplicemente: ciò che ne fa le del libro Bentornata uno dei temi centrali ca contraddire, annientare dal punto di vi-
spese, nel «nuovo realismo», è secondo realtà (Einaudi 2012) della sua riflessione sta intellettuale, ma anche rendere irrile-
me precisamente il nuovo realismo, vale vante, stupido. Ed è un fenomeno abba-
a dire: la nuova consapevolezza colletti- Il giovane filosofo John Searle, 81 anni, stanza frequente, quando avviene il con-
va che sta affiorando nella vita pubblica tedesco Markus americano di Denver, tatto tra la filosofia e i media. Tale contat-
circa i concetti di verità e realtà - e affio- Gabriel ha pubblicato professore to non sempre ha esiti stultificanti, quan-
ra per ragioni molto semplici, di cui mol- l’anno scorso a Berkeley, è noto do però si presenta come movimento
ti hanno parlato (io stessa): per l’avanza- da Carocci Il senso per i suoi contributi qualcosa che non si muove affatto il disa-
re mondiale della democrazia. E ovvia- dell’esistenza. alla filosofia stro è assicurato.
mente ne fanno le spese anche le novità Per un nuovo del linguaggio e alla Avviene allora che niente di nuovo,
importanti che la filosofia recente ha realismo ontologico filosofia e della mente niente di realistico, e soprattutto niente di
prodotto proprio riguardo ai «super- filosofico venga presentato con grande
concetti« di realtà e verità. clamore come espressione di un nuovo re-
R

LA STAMPA
MERCOLEDÌ 13 NOVEMBRE 2013 . 29

Asta record per un pannello di pietre dure Puccini, recuperata la maschera funebre
Record mondiale, da Sotheby’s a Parigi, per un pannello fiorentino in pietra È stata recuperata la maschera funebre di Giacomo Puccini, che era
dura, venduto per 1.463.900 euro: capolavoro della Galleria dei Lavori, stata rubata a Lucca dalla sede dell’Accademia delle Lettere Scienze
l’opera raffigura l’Allegoria dell’Architettura (foto) ed è stata realizzata e Arti, lo scorso 5 ottobre, assieme ad altri importanti «pezzi
intorno al 1754 su disegno del pittore fiorentino Giuseppe Zocchi da collezione» appartenuti al grande musicista. I carabinieri di Lucca,
nell’atelier diretto dal francese Louis Siries, uno dei piùcelebri orafi e che hanno svolto l’indagine, hanno denunciato a piede libero cinque
intagliatori di pietra del Settecento, su ordinazione del Granduca di Toscana mercanti d’arte, che dovranno rispondere di ricettazione (uno di loro
Francesco Stefano di Lorena. Il pezzo apparteneva al lotto «Mobilio, anche di incauto acquisto). Rimane ancora senza volto, invece,
argenteria, sculture, oreficeria» che ha totalizzato oltre 5 milioni di euro. chi ha materialmente commesso il furto.

alismo filosofico, ed è quanto accade di


fatto con il new realism descritto e propa-
gato da Maurizio Ferraris.
Se cercate in effetti che cosa realmente
dicano i nuovi realisti di nuovo e di reali-
stico, la risposta di Deleuze è inevitabile:
“Mio papà Galante Garrone Elzeviro
PAOLO
GALLARATI

non trovate niente. I due più «movimenti-


sti» del gruppo sono il tedesco Markus
Gabriel e ovviamente Ferraris. Il primo è
molto giovane, ed è stato ingaggiato in
un’impresa da cui era meglio dispensarlo.
mi leggeva Gian Burrasca” EGiudaMaccabeo
diventò
Guglielmod’Orange
Il secondo sta da tempo presentando co-
me filosofia una produzione di stile tipica-
Lo storico e giurista nel ricordo della figlia: “Mi riteneva i legge tutto d’un fiato
mente postmoderno, fatta di tesi piutto-
sto vaghe e oscillanti (scienza no, scienza
sì, verità no, ma anche sì, documenti
troppo buona. E così ha vellicato la mia dimensione ribelle” S il libro che Nicola
Montenz ha dedicato
a L’armonia delle tenebre.
ovunque ma non proprio ovunque, testua- curava, Don Benedetto. «Che cosa deve
lismo sì, ma debole, costruzionismo sì, ma
Domani a Torino papà alla sua Mitì. Poteva essere svagato,
Musica e politica nella Ger-
mania nazista (Archinto).
solo in parte, ermeneutica no, però anche
sì…), e, quando non vaghe e oscillanti, po-
Colloquio «Una passione di libertà sempre incline alla fantasticheria, dubitoso delle
proprie qualità. La mamma, sacrificando
Riguarda i misfatti compiu-
ti a danno delle persone e
illuminata dalla ragione» è il tema del
lemicamente rivolte contro un antireali- anche le sue ambizioni, sarebbe stata dell’arte dal regime più san-
smo metafisico (effettiva scomparsa dei seminario organizzato, a dieci anni un’egregia concertista, non esitava a pun- guinario e scientificamente
fatti, annientati dalle interpretazioni) che dalla morte di Alessandro Galante golarlo, a incoraggiarlo. Ne conosceva la organizzato della storia. Ol-
nessuno ha mai seriamente sostenuto, o Garrone, storico e giurista, dal Centro vocazione per la Storia. Ebbene: lo spinse tre a rievocare le vicende
che ripetono l’antica polemica di Sokal e Studi Piero Gobetti e dall’Istituto a coltivarla intensamente. Le poche va- dei musicisti ebrei, uccisi o
Brickmont contro il postmodernismo. piemontese per la storia della canze che gli spettavano, Sandro le tra- costretti a emigrare, e ana-
Gli altri sono vecchi filosofi che non scorreva a Parigi, in biblioteca». lizzare con imparzialità il
hanno più molto da dire, come Hilary Put- Resistenza. I lavori si svolgeranno Papà e gli amici. «Giorgio Agosti, in comportamento nei con-
nam o John Searle, e i cui «realismi» (ma BRUNO QUARANTA domani, la mattina in via del Carmine, primis. Telefonate quotidiane, commen- fronti del regime di due co-
discuterei l’uso di questa espressione a lo- COASSOLO (TORINO) il pomeriggio in via Fabro 6. tando i fatti caldi. E Calamandrei: le esta- lossi della vita musicale te-
ro riguardo) non hanno nulla ma proprio Nell’occasione sarà illustrato ti al Poveromo, in Versilia, ché gli studi di desca come Strauss e Fur-
nulla a che fare con i realismi realmente era una squillante fierezza tanto in tanto proseguivano in diverso twängler, il libro tocca due

C’
l’avvenuto riordino (e digitalizzazione)
nuovi di cui oggi possiamo parlare. Oppu- adolescenziale, un’eco di modo. E Dante Livio Bianco e sua moglie argomenti poco noti.
re sono persone che non hanno alcuna ve- incorrotta giovinezza go- dell’Archivio Galante Garrone, Pinella. E Franco Venturi. E Carlo Casa- Il primo riguarda l’incre-
ra competenza sul tema del realismo, per- bettiana, in Alessandro ora a disposizione degli studiosi. legno, come Carlo Casalegno finendo nel dibile lavoro che alcuni mu-
ché non si occupano di metafisica, ma di Galante Garrone. Una co- sicologi intrapresero per
tutt’altro (filosofia del linguaggio, archi- stante nelle stagioni, fino al compimento «arianizzare» i classici del-
tettura, letteratura ecc.). Un autore nuo- del novantaquattresimo anno, all’estre- la musica tedesca «conta-
vo-realista che sembra avere le idee chia- mo giorno, il 30 ottobre 2003. Dove ritro- minati» con l’ebraismo, a
re è Mario De Caro. Se però leggete quel vare il «mite giacobino» se non conver- cominciare dagli oratori di
che De Caro scrive (per esempio nel suo sando con Giovanna, la figlia? «Padri e fi- Händel: il glorioso Judas
intervento in Bentornata realtà, il libro da gli. Non da oggi medito sul tramando, Maccabeus, ad esempio, fu
lui curato con Ferraris: Einaudi, 2012), concetto che naturalmente riconduce a riscritto ben quattro volte
scoprite con sorpresa che non si dichiara un mio maggiore, lo storico dell’arte con i titoli di Eroe e opera di
affatto realista, e sembra nutrire anche Francesco Arcangeli. Che cosa passa di pace, Oratorio della libertà,
qualche dubbio sulla stessa locuzione, di generazione in generazione, non stagnan- Il generale e Willhelmus von
per sé considerata. do nella retorica dei valori, delle radici?». Nassauen (Guglielmo
È mai possibile che il gran clamore su- Dove proseguire il colloquio con Ales- d’Orange), l’eroe olandese
scitato da Ferraris corrisponda davvero a sandro Galante Garrone, sempre franco, celebrato in occasione del-
questa esiguità e vaghezza di contenuti? sempre cordiale, sempre crocianamente l’invasione tedesca dei Pae-
Sì è possibile. Perché ci sono altre due dif- avvertito che la realtà è complessa e com- si Bassi. Il tutto giustificato
ferenze da considerare tra i nouveaux phi- plicata, se non a Coassolo? Era, con la ca- dai due rielaboratori, C. G.
losophes e i nuovi realisti. sa natale in Vercelli, l’altro luogo degli Harke e J. Klöking, con l’ar-
La prima è che la nouvelle philosophie otia. Il villaggio sopra Lanzo dei Peretti gomentazione che Händel
emergeva in un’epoca in cui c’era uno Griva, Domenico Riccardo, una «spina non pensava alla Bibbia ma,
sfondo autentico di filosofia pubblica, en- dorsale» della magistratura piemontese, in realtà, aveva immaginato
tro il quale i «nuovi filosofi« si rivelavano e Mitì, la figlia. lo svolgersi del combatti-
abbastanza chiaramente per quel che Nello studiolo che fu del padre, tra i ri- mento biblico nel cuore del-
tratti di «maggiori» e di «migliori», da l’Europa!
LA «STULTIFICAZIONE» Piero Calamandrei a Franco Venturi, ec- L’altro argomento è quel-
Il contatto tra filosofia e media co l’incipit del rendez-vous tra Peretti lo trattato nel capitolo «Le
Griva e il genero. Giovanna indica la foto- tenebre», dedicato alla mu-
espone al rischio di rendere grafia dell’Eretteo (il nonno materno ec- sica che, nei Lager, accom-
irrilevanti i propri contenuti celse anche dietro l’obiettivo), decifra la pagnava la vita dei prigio-
didascalia: «Al valoroso collega e amico nieri. Con quali effetti sul lo-
erano. Tanto è vero che la «novità» di Sandro Galante Garrone per ricordargli, Alessandro Galante Garrone in una foto del 1952 con la figlia Giovanna ro animo? Tortura, speran-
Lévy e soci fu presto sopraffatta dal- di fronte al brutto passeggero (Mussolini, che aveva allora sei anni. Il «mite giacobino» era nato a Vercelli za, beffa, nostalgia, oppure
l’emergere ben più potente e devastante ndr), il bello eterno», agosto 1934. il 1º ottobre 1909; è morto a Torino dieci anni fa, il 30 ottobre 2003 disperata affermazione del-
del postmodernismo (creatura principal- In marzo se ne era andato Francesco l’io attraverso il canto spon-
mente americana). Invece il nuovo reali- Ruffini, il padre putativo di Alessandro funzionario nella piemontese Sovrinten- mirino dei terroristi, come Carlo Casale- taneo, proibito dagli aguzzi-
smo si affaccia in un’epoca in cui non c’è Galante Garrone. Peretti Griva ne racco- denza dei Beni Culturali, ha un nitido ri- gno rifiutando la scorta. E Levi - mio pa- ni? Montenz lascia la do-
niente di tutto questo. Dunque è abba- glieva idealmente il testimone. I padri, i cordo del vecchio antifascista di Molfet- dre favorirà la pubblicazione di Se questo manda in sospeso mentre
stanza naturale che la stultificazione nuo- figli. Il difficile vis-à-vis. Al culmine nel ta: «Mi si era affezionato. E io a lui. Gli è un uomo, rifiutato da Einaudi, per i tipi profila la straordinaria fi-
vorealista e la simulazione di movimento Sessantotto. «Papà, allora, lasciata la ma- piaceva giocare con me. Nel retro di una della De Silva di Antonicelli, così come gura della violinista Alma
che essa produce operino con efficacia, gistratura, insegnava Storia nell’Univer- sua immagine, 15 ottobre 1956, sarebbe sollecitò Primo a scrivere La tregua. E la Rosé, figlia del leggendario
avanzando nel vuoto, e non trovando reali sità di Cagliari. Aveva instaurato un rap- scomparso di lì a un anno, mi sollecitava: pavesiana donna dalla voce rauca, Tina primo violino ebreo dei
antagonisti. porto vivido con gli studenti, pur evitan- “Cara Giovanna, bisogna che tu ti scelga Pizzardo. Sì, apprezzava Pavese. Come Wiener Philharmoniker.
La seconda è che inuoveaux philosophes do, anzi, proprio perché riuscì a evitare, un fidanzato più giovane, se non vuoi ri- Fenoglio: me ne regalò l’opera omnia». Prigioniera ad Au-
erano francesi, e i nuovorealisti sono ogni deriva demago- manere vedova innan- Padri e figli. Alessandro Galante Garro- schwitz, Alma divenne l’or-
(principalmente) italiani. Il che vuol dire gica. Io, va da sé, mi- NEL SESSANTOTTO zitempo”». ne figlio di Luigi, professore di Gobetti al ganizzatrice di un’orche-
molto. Vuol dire, per esempio, che il nuovo litando nel Movi- «Io militavo nel Movimento, na,Lala piccola Giovan- liceo. Gobetti, il cherubino del laico Galan- stra femminile che mirava
realismo di Ferraris è piombato in una co- mento, scalpitavo. prima bibliote- te Garrone. «Un saggio su Gobetti - ricor- a una perfezione così rigo-
munità scientifica particolarmente disse- Di assemblea in cor- gli animi ardevano, ma lui china. «Il nonno mi da Giovanna - introduce Padri e figli, il li- rosa da rappresentare una
stata da povertà di mezzi e corruzione, e teo, talvolta passan- e Bobbio erano le bussole» raccontava le fiabe. Il bro di papà che prediligo, con Dall’Ancien protezione per molte com-
dai frutti naturali dell’una e dell’altra: il do sotto La Stampa, papà, durante le ele- Régime alla Rivoluzione francese. Meravi- pagne. Quando morì im-
declino inevitabile della qualità intellet- il giornale di Sandro. IN FAMIGLIA mentari, mi lesse (la gliose le feste per noi piccoli da Ada Gobet- provvisamente, il 4 aprile
tuale e morale. Sì, gli animi ardeva- «La mamma conosceva lettura, il rito serale) Il ti. Con Goffredo Fofi e Bianca Guidetti 1944, lasciò nelle orchestra-
Oggi molti contrastano questo anda- no, ma negli Anni giornalino di Gian Bur- Serra che ci intrattenevano recitando». li un rimpianto pari alla
mento nazionale, e la generazione degli Settanta lui, Bobbio la sua vocazione per la storia: rasca, ritenendomi Papà Galante Garrone che, gobettiana- gratitudine. Condotte a
studiosi più brillanti e onesti non si trova e Antonicelli si di- lo incoraggiò a coltivarla» troppo buona (e così mente, onorerà l’imperativo «Al nostro Belsen per essere stermi-
solo all’estero: anche nell’università ita- stingueranno come vellicherà la mia di- posto». «Gli telefonavo, letti i suoi articoli, nate, poterono infatti evita-
liana ne incontriamo molti. Ma proprio sicure bussole, consentendoci di non tor- mensione ribelle), David Copperfield, inorgogliendolo: “Il vecchio leone ruggisce re la morte, ricostituendo il
qui incomincia il rischio: che il «movi- nare via via daccapo. E poco importa se L’isola del tesoro. In seguito mi presentò i ancora”. Estraneo a qualsivoglia rischio di loro gruppo in modo soddi-
mento» di costoro (che ovviamente non qualcuno lo capirà dopo». suoi poeti prediletti: Heine e Hölderlin. resa. In sintonia con Goethe, che citava sfacente, anche senza di-
è filosofico, né ideologico, e meno che Lo stesso Galante Garrone non si di- Non dimenticando - ma ero già adole- spesso: “Grigia è ogni teoria, ma verde è rettore. «L’implacabile, pa-
mai metafisico ma semplicemente poli- stinse qua e là dai suoi «maggiori»? Per scente - di manifestare una speciale pas- l’albero della vita”». Un’indomita «energia ranoico perfezionismo di
tico-morale) risulti stultificato e annul- esempio da Gaetano Salvemini? Giovan- sione per l’Estetica di Benedetto Croce». nova». Le sue ceneri, nel cimitero di Coas- Alma - conclude Montenz -
lato da qualcosa che gli assomiglia, ma na, nata nel 1946, durante il convegno che «L’attività è liberatrice appunto per- solo, rinviano a un verso di Alfred De Vi- le aveva salvate».
non è affatto la stessa cosa. sancì la fine del Partito d’Azione, a lungo ché scaccia la passività», assicura, assi- gny: «Non sono mai sterili».

Potrebbero piacerti anche