Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
In questo modulo:
La logistica aziendale
Il magazzino
Le scorte di magazzino
1
24/05/2012
La logistica aziendale
Qualsiasi impresa si pone l’obiettivo di essere presente sul mercato da protagonista, in
modo dinamico, flessibile, vincente. Per raggiungere questo obiettivo non bastano la
produzione o la distribuzione di prodotti di qualità elevata, con caratteristiche migliori
di quelle dei concorrenti.
In due parole, deve curare la qualità totale. È pertanto importante che essa disponga
di un’organizzazione interna razionale per il soddisfacimento delle esigenze del
mercato.
La logistica aziendale
In questa situazione, fattori determinanti di successo sono:
La logistica aziendale è quella parte della gestione che si occupa di collegare in modo
razionale ed efficiente le fasi di acquisizione dei fattori della produzione, di
svolgimento del processo di trasformazione tecnico-economica e di distribuzione del
prodotto finito.
2
24/05/2012
La logistica aziendale
Programmazione
dell’approvvigionamento e Gestione delle scorte di
delle procedure prodotti finiti
PRODUZIONE
Gestione degli acquisti e dei
servizi accessori (trasporti, Gestione dei depositi
assicurazioni, ecc.)
3
24/05/2012
La logistica aziendale
La logistica assume oggi un ruolo centrale nella catena produttiva e distributiva
aziendale, ponendosi come attività di collegamento tra le altre aree dell’impresa.
Fino a circa vent’anni fa molte aziende non erano dotate di una funzione logistica vera
e propria: in alcuni casi essa era concepita come gestione del magazzino, in altri come
servizio traffico o trasporti.
Da circa quindici anni la logistica ha via via assunto un significato più ampio, fino a
diventare la funzione alla quale l’impresa affida la realizzazione del valore aggiunto del
proprio prodotto: il servizio al cliente.
Consegna tempestiva
SODDISFAZIONE DEI Risposta rapida al cliente
CLIENTI Breve tempo di evasione degli ordini
Riduzione scorte in eccesso
Riduzione scorte
Attività a costi bassi
Imballaggio semplice la reverse logistics – logistica “inversa” o sostenibile – è la logistica che
Esternalizzazione cura la gestione dei flussi di ritorno (cioè il recupero e il riciclaggio) di
materiali, prodotti finiti o imballaggi. È un settore in grande crescita,
anche a seguito dell’applicazione di normne internazionali.
4
24/05/2012
l’evoluzione del concetto di prodotto, che viene inteso oggi in senso più ampio
rispetto al tradizionale concetto di bene concreto e tangibile.
PRODUZIONE
una gamma
vasta e
completa di
prodotti di
qualità
FINANZA LOGISTICA
mezzi di possibilità di
pagamento ordini minimi
diversi e con consegna
flessibili continua
IL SERVIZIO
AL CLIENTE
LOGISTICA/
LOGISTICA RICHIEDE….
INFORMATICA
una consegna un sistema
rapida e certa informativo
efficiente
LOGISTICA LOGISTICA/
un imballo COMMERCIALE
adeguato, un assistenza nella
trasporto sicuro vendita e nel
e affidabile post vendita
10
5
24/05/2012
Il magazzino
Il magazzino è la parte centrale della logistica aziendale in quanto contribuisce allo
svolgimento dei processi decisionali e operativi volti a garantire il puntuale
approvvigionamento della struttura produttiva e distributiva, consentendo il continuo
rifornimento al mercato di sbocco.
11
Il magazzino
Al termine magazzino è possibile associare due significati diversi, strettamente legati
tra loro. Il primo fa riferimento alle caratteristiche specifiche e fisiche delle scorte,
mentre il secondo evidenzia in particolare il problema della loro gestione.
12
6
24/05/2012
Il magazzino
Dal secondo punto di vista il magazzino pone all’impresa significativi problemi di:
13
Esse svolgono una trasformazione economica dei beni, attraverso la loro conservazione
e distribuzione.
14
7
24/05/2012
MAGAZZINO MERCI
Merci rese IN
IN Acquisti da fornitori
da clienti
OUT
15
16
8
24/05/2012
T
E
Materie danneggiate
C
o difettose
N
I
IN
Prodotti resi Prodotti resi
C alla produzione da clienti
A
Materie rese a fornitori
OUT
17
Questo problema viene sempre più spesso risolto grazie al collegamento informatico tra l’impresa
e i suoi fornitori e più in generale ricorrendo all’outsourcing, cioè trasferendo sulle imprese
subfornitrici le problematiche legate alla gestione del magazzino.
18
9
24/05/2012
5. Sistema informativo
19
Le scorte di magazzino
Il termine scorta (rimanenza o stock) indica la quantità di materie, semilavorati e prodotti finiti
presente in magazzino in un determinato momento, pronta a essere utilizzata nel processo
produttivo e distributivo.
per natura (ad esempio merci, materie prime, materie sussidiarie, materie di consumo,
componenti, ricambi, semilavorati, prodotti in corso di lavorazione sottoprodotti, prodotti finiti);
in base alle caratteristiche fisico/merceologiche (ad esempio scorte solide come rame, tessuti,
ingranaggi oppure scorte liquide come olii e combustibile o scorte gassose come gas butano);
20
10
24/05/2012
Scorta esistente: quantitativo realmente presente in magazzino in un certo momento, rilevato dai
programmi di gestione dello stock;
Scorta virtuale: scorta esistente aumentata delle quantità ordinate ai fornitori e diminuita di
quelle già impegnate per i clienti;
Scorta massima: scorta da non superare per mantenere l’equilibrio tra efficienza produttiva e
limitazione dei costi;
Scorta minima o di sicurezza: livello di stock al di sotto del quale l’impresa rischia il blocco della
produzione o della distribuzione in caso, ad esempio di improvvise variazioni di mercato;
21
22
11
24/05/2012
La classificazione consiste nel frazionamento delle scorte in classi omogenee, per esempio in base
all’appartenenza a un settore merceologico. La seguente distinzione relativa a un’impresa
produttrice di macchine per filatura, consente di conoscere la provenienza dei beni (interna o
esterna all’impresa) e la loro tipologia.
.....................
Classe 558: componenti elettrici di acquisto esterno gestiti a magazzino
Classe 559: componenti di plastica di acquisto esterno
Classe 560: componenti in gomma di acquisto esterno
……………………….
Classe 600: componenti meccanici di produzione interna
Classe 601: componenti idraulici di produzione interna
…………………….
23
L’attribuzione del codice consente di semplificare le procedure di gestione degli articoli: digitando
a terminale il codice del bene oggetto di analisi risulta infatti possibile conoscerne le
caratteristiche merceologiche, la movimentazione, i costi o i temnpi di produzione (se di
produzione interna), le rimanenze, ecc.
La costruzione del codice del prodotto richiede l’individuazione di classi, sottoclassi, gruppi e
sottogruppi, determinati soprattutto a uso interno. Vediamo, ad esempio, che informazioni
fornisce il codice R79G198610.
24
12
24/05/2012
L’utilità e il senso della logistica sono risultati evidenti soprattutto nel momento i cui lo sviluppo di
questa funzione ha varcato i confini dell’impresa, ponendosi nella logica della customer
satisfaction e prendendo in considerazione le inefficienze derivanti dal frazionamento delle
attività e degli obiettivi aziendali.
Proprio perché punta ad attivare procedure operative per migliorare il servizio al cliente e
minimizzare i costi dell’impresa, la logistica richiede una profonda integrazione fra le aree
aziendali, le cui singole inefficienze ricadono comprensibilmente su tutto il sistema.
25
1. la fase che precede la gestione del magazzino, relativa alla definizione del fabbisogno di merci
o di materie prime e al loro approvvigionamento, deve essere svolta in modo specializzato e
qualificato, scegliendo materiale di qualità, contenendo i costi e individuando i fornitori più
affidabili;
26
13
24/05/2012
Supply chain
Un’ ulteriore evoluzione di questo concetto è quella della supply chain (SC, anche detta value
chain, letteralmente catena di fornitura), ovvero di un ciclo di logistica complessiva che siestende
fino ai livelli “fornitura-produzione-vendite”.
A partire dal 1990 le imprese hanno infatti dato vita a reti di fornitura sempre più complesse e
articolate, sviluppate su scala globale tra diversi soggetti: i fornitori di beni e di servizi, i produttori,
i partner logistici e gestionali.
Questi soggetti, totalmente autonomi e separati dal punto di vista giuridico e operativo, agiscono
tra di loro in modo integrato e organico al fine di migliorare l’ambito gestionale e produttivo, e
dunque per ottimizzare il processo di organizzazione, produzione e vendita.
27
Supply chain
Essa rappresenta una rete di entità organizzative connesse, interdipendenti e operanti in modo
coordinato con l’obiettivo di gestire, controllare e migliorare il flusso dei materiali e informazioni
che, partendo dai fornitori e dopo aver attraversato le fasi di approvvigionamento, trasformazione
e distribuzione interni nell’impresa, raggiungono i clienti finali.
Gli attori della supply chain possono essere diversi: la catena di fornitura può infatti limitarsi a
coinvolgere i soggetti che più specificamente si occupano della produzione (fornitura di materie
prime e semilavorati, produzione in senso stretto, assemblaggio e preparazione del prodotto
finito) oppure estendersi fino ai soggetti che seguono e supportano la distribuzione e la vendita
(ad esempio le imprese di trasporto, di servizi e quelle commerciali che sviluppano il rapporto di
vendita al cliente finale).
28
14
24/05/2012
Esternalizzazione e outsourcing
Sul fronte della distribuzione e della vendita, lo sviluppo della supply chain delle imprese moderne
può essere considerato un’evoluzione della terziarizzazione dei servizi logistici, cioè dell’accordo
con fornitori esterni per lo svolgimento di alcune fasi del processo logistico aziendale.
Con l’esternalizzazione della logistica l’impresa si avvale di fornitori esterni per la gestione
operativa di una o più funzioni, in un modello nel quale l’impresa stessa affida agli stessi fornitori
- legati da un rapporto di partnership aziendale – lo sviluppo di attività significative (stoccaggio,
personalizzazione dei prodotti, allestimento di ordini, imballaggio, trasporto, assicurazione ecc.).
29
Esternalizzazione e outsourcing
Accade dunque sempre più frequentemente che intere fasi del processo gestionale aziendale non
vengano più concepite come un fattore interno alla singola impresa, ma si estendano all’intera
catena di fornitura, produzione e distribuzione, coinvolgendo sia i fornitori sia i clienti.
In questo senso la supply chain ha ampliato il concetto tradizionale di logistica, non limitandosi a
definire le condizioni interne all’azienda ma estendendo la rete operativa e ponendo tra le priorità
dell’impresa l’ottimizzazione dei rapporti gestionali con i fornitori e i clienti.
In questo modo la catena della fornitura viene ampliata fino a incorporare fasi del processo
logistico a monte e a valle della produzione, pur se giuridicamente collocate all’esterno
dell’impresa.
30
15
24/05/2012
La catena logistica da ottimizzare è dunque la più vasta possibile, sviluppando in questo modo il
concetto di:
impresa estesa, che realizza l’integrazione dei processi aziendali dall’utilizzatore finale risalendo
ai fornitori di materiali, prodotti, servizi e informazioni in modo da creare valore aggiunto per il
cliente. I confini operativi della singola impresa si fanno perciò meno definiti, dando vita ad un
nuovo concetto di sistema produttivo che pone al centro dell’attività dei soggetti coinvolti nella
catena di fornitura la condivisione del business.
impresa virtuale, nella quale i flussi informativi coinvolgono tutti gli attori della catena,
generando tra di essi una profonda connessione. L’impresa non è più un’entità indipendente ma
un sistema interconnesso con i diversi partner: si realizza in questo modo una lunga rete che
costituisce un ambiente virtuale collaborativo.
31
Nel modello operativo della supply chain, le attività di trasformazione, gli spostamenti dei
materiali e dei prodotti, le informazioni relative al coordinamento dei diversi interventi, le
procedure amministrative a burocratiche confluiscono in un unico flusso integrato di informazioni.
la comprensione delle esigenze del mercato, soprattutto rispetto alla capacità di intuire le
esigenze della clientela prima che esse si rendano evidenti;
la capacità di adattamento del sistema aziendale alle richieste del mercato evitando l’aumento
dei costi;
la capacità di produrre output di qualità con il minor impiego di input possibile, limitando al
massimo sprechi, perdite e inefficienze.
32
16
24/05/2012
sincronizzare le richieste del cliente con l’emissione di materiale da parte del fornitore;
33
17