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MATEMATICA FINANZIARIA

1. L'interesse rappresenta: Un guadagno per chi ha prestato un certo capitale

2. In un regime a capitalizzazione semplice al tasso annuo pari al 23%, presto un


capitale pari a 20000 euro. Dopo 2 anni mi verrà restituito: 29200

3. In un regime a capitalizzazione semplice al tasso annuo pari al 15%, presto un


capitale pari a 15000 euro. Affinché mi venga restituito il doppio (30000 euro)
sarà necessario attendere: Più di 6 anni

4. Nella legge di capitalizzazione semplice, indicare che caratteristica ha


l'incremento del capitale: Dipende dal capitale iniziale, dal tasso scelto e dal tempo

5. In un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo pari al 23%, presto un


capitale pari a 20000 euro. Dopo 2 anni mi verrà restituito: 30258

6. In un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo pari al 23%, presto un


capitale pari a 15000 euro. Indicare quanto tempo sarà necessario affinché mi
venga restituito il doppio (30000 euro): Meno di 4 anni

7. In un regime ad interessi composti, se il tasso i è piccolo, indicare quale


uguaglianza è valida in prima approssimazione (lo studente si aiuti facendo delle
prove con la calcolatrice scientifica, o con il foglio elettronico o con un
programma per il calcolo scientifico, assegnando piccoli valori ad i): Log(1 + i) = i

8. Al crescere del tasso i, indicare come si comporta il tempo di raddoppio di un


capitale: Diminuisce

9. Presto una certa somma di denaro per un certo tempo t. A parità di tasso, indicare
in che caso il regime a capitalizzazione composta mi è più conveniente: t > 1

10. Se consideriamo un capitale iniziale unitario, i = 3% = 0.03 e t = 4 mesi


(=1/3=0.3333), indicare quale quantità maggiora la differenza tra i due montanti
relativi alla capitalizzazione semplice e composta: 0.3333x(1 ‒ 0.3333)x0.03x0.03/2

11. Indicare cosa rappresenta il fattore montante: Quanto si riceve per ogni euro investito

12. Presto un capitale pari a 2500 euro e me ne vengono restituiti 3000. Indicare qual
è il tasso di interesse relativo a questa operazione: 20%

13. Indicare cosa rappresenta il tasso di interesse: Il guadagno per unità di capitale investito

14. Presto un capitale pari a 2500 euro e me ne vengono restituiti 3000: l'operazione
dura 4 anni. Indicare qual è l'intensità di interesse relativa a questa operazione: 5%
15. Presto un capitale pari a 2500 euro e me ne vengono restituiti 3000: indicare qual
è il tasso di sconto: 16.67%

16. Lo sconto è anche detto: Interesse anticipato

17. Un'operazione finanziaria si rappresenta con: Due vettori della stessa grandezza

18. Indicare cosa è un titolo a cedola nulla: È un contratto che garantisce al portatore il pagamento, da parte
dell'emittente, di una somma S in una certa data, dietro il pagamento di una somma C in una data antecedente (S > C)

19. Indicare quale caratteristica hanno i pagamenti intermedi (dal secondo al


penultimo) previsti dai titoli a cedola fissa: Sono identici

20. Indicare cosa si intende con il termine “BOT”: Sono titoli emessi dallo Stato italiano per finanziarsi

21. Data la legge di capitalizzazione esponenziale con parametro 0.3, il fattore


montante, dopo 5 anni, è pari a: Circa 4.5

22. Data la legge di capitalizzazione esponenziale con parametro 0.4, il tasso di


interesse, dopo 3 anni, è pari a: Circa 2.3

23. Data la legge di capitalizzazione esponenziale con parametro 0.4, l'intensità


istantanea di interesse, dopo 3 anni, è pari a: 0.4

24. Data la legge di capitalizzazione esponenziale con parametro 0.2, il tasso di


sconto, dopo 3 anni, è pari a: Circa 0.45

25. Data la legge di capitalizzazione esponenziale con parametro 0.4, l'intensità


istantanea di sconto, dopo 3 anni, è pari a: 0.4

26. La legge di capitalizzazione esponenziale è molto usata perché: Le principali grandezze


finanziarie, ricavate a partire da essa, assumono una forma relativamente semplice

27. Investo un capitale unitario nell'anno 2024 supponendo che sia valida la legge di
capitalizzazione esponenziale con parametro 0.4. Nel 2034 mi ritroverò una cifra
(in euro) pari a: Circa 55 euro

28. Investo un euro supponendo che sia valida la legge di capitalizzazione composta
al tasso (annuo) del 2%; il tasso semestrale equivalente è: Un po' meno di 0.01

29. Investo un euro supponendo che sia valida la legge di capitalizzazione composta
al tasso del 2%; l'intensità istantanea di interesse corrispondente è: Log(1.02)

30. Si consideri la legge di capitalizzazione esponenziale con parametro 0.4;


l'intensità istantanea di interesse corrispondente su base semestrale è pari a: 0.2

31. Data la legge di capitalizzazione esponenziale con intensità istantanea 0.1, essa
sarà equivalente ad una legge ad interessi composti con tasso annuo pari a: 0.1052
32. Data l'operazione finanziaria con vettore dei flussi pari a (3, 1, 6), e vettore delle
scadenze pari a (2, 4, 6), il suo valore all'istante 3 secondo la legge esponenziale,
con parametro 0.3, è: 7.2298

33. Un'operazione finanziaria è equa se: Il suo valore in un determinato istante è nullo

34. Se un'operazione finanziaria ha valore (non nullo) pari ad x in un istante T, per


renderla equa, è sufficiente: Aggiungere, al vettore dei flussi, un importo pari a – x all'istante T

35. L'operazione finanziaria con flusso di importi pari a (2, 2, –2, –2) con scadenze
pari a (1, 2, 3, 4) è sicuramente equa: Se l'intensità istantanea di interesse è pari a zero

36. L'operazione finanziaria con flusso di importi pari a (2, 2, 2, 2) con scadenze pari
a (1, 2, 3, 4) è sicuramente non equa: Per qualunque valore dell'intensità istantanea

37. Se un'operazione finanziaria è equa in un determinato istante, essa è equa anche: In


ogni altro istante

38. Sapendo che l'operazione finanziaria, con flusso di importi pari a (8, – 4, – 5, 2), è
equa secondo la legge esponenziale con un determinato parametro, lo è
sicuramente anche quella con le stesse scadenze e con importi pari a: (80, -40, –50, 20)

39. Se una certa operazione finanziaria con flussi non nulli (a, b, c, d) con le scadenze
(2,3,5,6) è equa, lo è anche quella: Con gli stessi flussi (a, b, c, d) con le scadenze (5, 6, 8, 9)

40. Una legge finanziaria è scindibile, se, indicato con v il rispettivo valore attuale: Per
ogni istante a, b, c, con a < b < c, si ha v(a,c)=v(a,b)v(b,c)

41. Una rendita è un operazione finanziaria: In cui tutti gli importi sono positivi

42. Data una rendita unitaria posticipata di 10 anni, in un regime a capitalizzazione


composta al tasso del 2%, il valore attuale è pari a: 8.9826

43. Data una rendita unitaria posticipata perpetua, in un regime a capitalizzazione


composta al tasso generico i, il valore attuale è pari a: 1/ i

44. Data una rendita unitaria posticipata di 10 anni, in un regime a capitalizzazione


composta al tasso del 2%, il montante è pari a: 10.9497

45. Data una rendita unitaria anticipata di 10 anni, in un regime a capitalizzazione


composta al tasso del 2%, il valore attuale è pari a: 9.1622

46. Data una rendita unitaria anticipata perpetua, in un regime a capitalizzazione


composta al tasso generico i, il valore attuale è pari a: (1+ i)/ i

47. Data una rendita unitaria anticipata di 10 anni, in un regime a capitalizzazione


composta al tasso del 2%, il montante è pari a: 11.1687
48. Data una rendita unitaria posticipata di 10 anni, differita di 5 anni, in un regime a
capitalizzazione composta al tasso del 2%, il valore è pari a: 8.1358

49. Data una rendita unitaria posticipata perpetua, differita di 5 anni, in un regime a
capitalizzazione composta al tasso del 2%, il valore attuale è pari a: 45.2865

50. Valutare una rendita posticipata unitaria di n anni frazionata in k unità all'anno:
Equivale a valutare una rendita posticipata di nk rate di importo pari a 1/k

51. Il debito residuo D(k) , all\'istante k, in un piano di ammortamento (a rate


posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è dato da:
D(k) = (1+i)D(k−1) − R(k), dove R(k) indica la rata pagata all\'istante k

52. La quota capitale C(k), all\'istante k, in un piano di ammortamento (a rate


posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è dato da:
C(k) = D(k−1) − D(k), dove D(k) indica il debito residuo all\'istante k

53. La quota capitale, al k-esimo anno, in un piano di ammortamento (a rate annue


costanti posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i,
all\'istante k è pari: Al prodotto del fattore montante (1+i) per la quota capitale dell\'anno precedente

54. La quota capitale all\'istante 1, in un piano di ammortamento (a rate annue


costanti posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è
pari: al rapporto tra il debito iniziale e il montante di una rendita unitaria posticipata al tasso annuo i (di durata pari alla durata
dell\'ammortamento)

55. La rata, in un piano di ammortamento (a rate annue eque costanti posticipate) in


un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è pari: al rapporto tra il debito iniziale e
il valore attuale di una rendita unitaria posticipata al tasso annuo i (di durata pari alla durata dell\'ammortamento)

56. La quota capitale finale, in un piano di ammortamento (a rate annue eque costanti
posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è pari: al
prodotto della rata per il fattore di sconto 1/(1+i)

57. La quota capitale all\'istante 1, in un piano di ammortamento (a rate annue eque


costanti posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, si
può anche esprimere come: il prodotto tra la rata e il fattore di sconto relativo ad una durata pari a quella
dell\'ammortamento

58. La quota capitale, in un piano di ammortamento (a rate annue eque costanti


posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è: crescente nel
tempo

59. La quota interessi, in un piano di ammortamento (a rate annue eque costanti


posticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è: decrescente nel
tempo
60. Supponiamo di voler rimborsare una somma S con un piano a rate annue (eque)
costanti posticipate al tasso annuo i. Il numero minimo di annualità, tali che la rata
non superi una certa cifra R*, è: log((R*−Si)/R*)/log(1/(1+i))

61. Il debito residuo D(k) , all'istante k, in un piano di ammortamento (a rate


anticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è dato da:
D(k) = (1+i)D(k−1) − (1+i)R(k−1), dove R(k) indica la quota capitale pagata all'istante k

62. La quota capitale C(k), all'istante k, in un piano di ammortamento (a rate


anticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è dato da:
C(k) = D(k) − D(k+1), dove D(k) indica il debito residuo all'istante k

63. La quota capitale, al k-esimo anno, in un piano di ammortamento (a rate annue


anticipate costanti) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i,
all'istante k è pari: Al prodotto del fattore montante (1+i) per la quota capitale dell'anno precedente

64. La quota capitale all'istante 0, in un piano di ammortamento (a rate annue


anticipate costanti) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è
pari: Al rapporto tra il debito iniziale e il montante di una rendita unitaria posticipata al tasso annuo i (di durata pari alla durata
dell'ammortamento)

65. La rata, in un piano di ammortamento (a rate annue eque anticipate costanti) in un


regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è pari: Al rapporto tra il debito iniziale e il
valore attuale di una rendita unitaria anticipata al tasso annuo i (di durata pari alla durata dell'ammortamento)

66. La quota capitale all'istante (n − 1), in un piano di ammortamento (a rate annue


eque anticipate costanti), di durata pari ad n, in un regime a capitalizzazione
composta al tasso annuo i, è pari: Alla rata

67. La quota capitale all'istante 1, in un piano di ammortamento (a rate annue eque


anticipate costanti) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, si
può anche esprimere come: Il prodotto tra la rata e il fattore di sconto relativo ad una durata pari a quella
dell'ammortamento diminuita di un anno

68. La quota capitale, in un piano di ammortamento (a rate annue eque costanti


anticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è: Crescente nel
tempo

69. La quota interessi, in un piano di ammortamento (a rate annue eque costanti


anticipate) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è: Decrescente nel
tempo

70. Supponiamo di voler rimborsare una somma S con un piano a rate annue (eque)
costanti anticipate al tasso annuo i. Il numero minimo di annualità, tali che la rata
non superi una certa cifra R*, è: Log((R*−Si/(1+i))/R*)/log(1/(1+i))
71. Il debito residuo D(k), all'istante k, in un piano di ammortamento a rate annue
posticipate (a quota capitale costante) in un regime a capitalizzazione composta al
tasso annuo i, è dato da: D(k) = D(k−1) − C, dove C indica la quota capitale

72. La quota capitale C, in un piano di ammortamento rate annue posticipate (a quota


capitale costante) in un regime a capitalizzazione composta al tasso annuo i, è
dato da: C = D(0)/n, dove D(k) indica il debito residuo all'istante k e n è il numero di anni pari alla durata dell'ammortamento

73. Se S è la somma prestata, la rata R(k) , all'istante k, in un piano di ammortamento


a rate annue posticipate (a quota capitale costante) in un regime a capitalizzazione
composta al tasso annuo i, è dato da: R(k) =C+i(S − (k − 1)C), dove C indica la quota capitale

74. In un piano di ammortamento mediante una rendita di n anni, posticipata di k


anni: La quota interessi viene pagata a partire dalla fine del primo anno e la quota capitale viene pagata a partire dal k-esimo anno
(1<k<n)

75. Supponiamo di voler rimborsare una somma S con un piano a quote capitali
costanti posticipate al tasso annuo i . Il numero minimo di annualità, in maniera
che, però, la rata non superi una certa cifra R*, è: S/(R* ‒ iS)

76. Supponiamo di voler rimborsare una somma S con un piano a quote capitali
costanti posticipate per un certo numero di annualità n. Il tasso di interesse
(annuo) massimo, in maniera che, però, la rata non superi una certa cifra R*, è: (R*
‒ S/n)/S

77. In un piano di ammortamento a rimborso unico: Il capitale viene restituito alla scadenza e le rate vengono
corrisposte solo a titolo di interesse

78. Il leasing è un contratto che, in cambio del pagamento di un canone periodico:


Consente, di avere la disponibilità di un bene e di esercitare, al termine del contratto, un'opzione di acquisto del bene stesso per una cifra
pattuita, inferiore al valore di mercato del bene

79. I prestiti revolving: Prevedono la messa a disposizione di una certa somma (su una carta di credito) che può essere prelevata
(intera o in parte) a discrezione del debitore. Gli interessi si pagano solo sul capitale effettivamente prelevato e non su quello a
disposizione

80. Il TAEG ( Tasso Annuo Effettivo Globale): è una misura del costo complessivo del finanziamento. Il TAEG
è comprensivo di eventuali oneri accessori, quali spese di istruttoria, e spese assicurative, che sono a carico del cliente

81. Il tasso interno di rendimento NON è (indicare l'affermazione sbagliata): Il tasso medio
di crescita dei flussi attivi di un'operazione finanziaria

82. Generalmente, per trovare il tasso interno di rendimento i: Bisogna risolvere un'equazione
polinomiale la cui incognita è v = 1/(1+i)

83. Il tasso interno di rendimento esiste ed è unico: Se il vettore dei pagamenti presenta una sola variazione di
segni

84. L'operazione finanziaria x = (‒ 4, ‒ 6, 10), t= (1, 2, 3): Ha sicuramente uno dei suoi tassi interni di
rendimento che è nullo
85. L'operazione finanziaria x = (4, 6, 10), t= (1, 2, 3): Ha tassi interni di rendimento immaginari

86. Consideriamo un'obbligazione acquistata alla pari (ossia tale che il prezzo sia pari
al valore di rimborso); in tal caso il tasso interno di rendimento è pari: Al tasso cedolare

87. Date due operazioni di investimento R, e S, il criterio del tasso interno di


rendimento dice che R è preferibile ad S se: R ha un tasso interno di rendimento maggiore

88. Nel caso l'operazione finanziaria sia un finanziamento, il tasso interno di


rendimento: E’ interpretabile come un tasso di costo

89. Il risultato del confronto di operazioni mediante il criterio del valore attuale netto:
Dipende dal tasso di valutazione scelto

90. Se un'operazione finanziaria ha un certo tasso interno di rendimento i*, il criterio


del valore attuale netto, se si usa come tasso di valutazione lo stesso tasso i*,
fornisce come valore per l'operazione: 0

91. La probabilità di un evento può essere definita come: Il rapporto tra il numero dei casi favorevoli
all'evento e il numero dei casi possibili, purché questi ultimi siano tutti equiprobabili

92. Dati due eventi disgiunti, A e B, la probabilità dell'evento unione è pari a: P(A) + P(B)

93. Lanciamo una moneta. Se esce testa (la relativa probabilità è 0.5) intaschiamo 2
euro, se esce croce intaschiamo 0 euro. Il valore atteso della vincita è pari a: 1

94. Data l'operazione finanziaria (aleatoria) V = (1, 2), p= (1/2, 1/2), essa, per il
criterio del valore atteso, risulta preferibile a: V = (1, 2), p= (3/4, 1/4)

95. Il valore atteso del gioco di San Pietroburgo è: + infinito

96. Consideriamo la funzione di utilità che ad ogni importo associa la radice quadrata.
In tal caso l'utilità attesa del gioco di San Pietroburgo (con prima vincita possibile
pari a 2) è pari a: 2.4142

97. In caso di funzione di utilità logaritmica, l'utilità attesa del gioco di San
Pietroburgo (con prima vincita possibile pari a 2) è pari a: 2log(2)

98. Dato l'operazione finanziaria (aleatoria)V = (1, 2) p = (1/2, 1/2), l'equivalente


certo, secondo la funzione di utilità logaritmica, è pari a: 1.4142

99. Lanciamo una moneta. Se esce testa (la relativa probabilità è 0.5) intaschiamo 2
euro, se esce croce intaschiamo 0 euro. La varianza della vincita è pari a: 1

100. Dati due investimenti, un operatore che utilizza il criterio media varianza
preferisce: Quello con rendimento medio maggiore e varianza minore

101. La funzione valore a pronti v(t, s) deve essere tale che: v(t, t) = 1
102. Se la funzione valore a pronti v(t, s) è descritta da una legge esponenziale,
essa, al divergere di s, tende a: 0

103. La funzione valore a termine v(t,T,s) deve essere tale che: v(T,T,s) = v(T,s)

104. La funzione v(t,T,s) deve essere tale che: v(t,T,T) =1

105. La proprietà di uniformità nel tempo afferma che: t ≤ T ≤ s => v(t + a,T +a, s+a) = v(t,T , s)

106. La proprietà di indipendenza dall'importo può essere rappresentata


dall'identità: V(t,x) = xv(t,s)

107. L'ipotesi di consistenza tra contratti a pronti e a termine afferma che: t ≤ T ≤ s


=> v(t,T) v(t,T,s) = v(t,s)

108. Nell’ipotesi di consistenza tra contratti a pronti e a termime, la proprietà si


scindibilità può essere espressa anche come: t ≤ T ≤ s => v(t,T,s) = v(T,s)

109. La legge dello sconto commerciale afferma che, se k è una costante


positiva: v(t,s) = 1 – k(s – t)

110. Tra le leggi finanziarie scindibili annoveriamo: La legge esponenziale

111. Se i(t,s,s+a) è l\'interesse annuo e j(t,s,s+a) è l\'interesse (entrambi riferiti ad


operazioni a termine), in regime lineare, si ha: I(t,s,s+a) = j(t,s,s+a)/a

112. Una funzione di sconto v(t,s) è uniforme se: Dipende dipende solo da s – t

113. Condizione necessaria e sufficiente affinché una legge finanziaria, con


funzione di sconto v(t,s), sia scindibile, è che l’intensità istantanea di interesse sia:
Indipendente dalla variabile t

114. L\'intensità istantanea di interesse, relativa allo legge v(t,s) = 1 − k(s − t), è:
K/(1 − k(s − t))

115. La legge v(t,s) = exp(0.5(s× s – t× t)) ha intensità istantanea di interesse


pari a: S

116. Con riferimento ad un contratto a pronti descritto dalla funzione v(t,s),


l’intensità di rendimento a scadenza h è: – log(v(t,s))/(s – t)

117. Nel caso di contratti a termine (tre variabili), l’intensità di rendimento a


scadenza h(t,T,s) è (t < T < s): – log(v(t,T,s))/(s – T)

118. Se i(t,T,s) è il tasso di interesse a termine (t < T < s) ed h(t,T,s) è la


corrispondente intensità di interesse, si ha: H(t,T,s) = log(1+i(t,T,s))
119. Se l\'intensità istantanea di interesse è pari a δ(t,s) = a + 2b (s − t),
l\'intensità di rendimento a scadenza h(0,T,s) è pari a: A +b (s + T)

120. Se l\'intensità di rendimento a scadenza su base annua è pari a 1, su base


semestrale è pari a: ½

121. I mercati dei capitali trattano strumenti finanziari di durata: Superiore a 12 mesi

122. I mercati secondari trattano: Titoli già in circolazione

123. I mercati privati sono diffusi: Nei paesi anglosassoni

124. I mercati over the counter sono: Non regolamentati

125. I prezzi delle azioni sono stabiliti: Dalla legge della domanda e dell\'offerta

126. Le obbligazioni: Sono soggette al rischio di credito

127. Il rendimento di un\'obbligazione dipende: Dal tasso di interesse e dal prezzo di acquisto

128. I contratti assicurativi, se non accade l\'evento assicurato, hanno


rendimento: Negativo

129. Il rateo di un\'obbligazione è: L\'interesse maturato su una cedola in maturazione che non è ancora scaduta

130. Siano t l\'istante di acquisto del titolo, t +1 l\'istante di rimborso o di


rivendita del titolo v il valore di rimborso del titolo e p il prezzo di acquisto del
titolo. Il rendimento è: (v(t +1) − p(t))/p(t)

131. In un mercato finanziario ideale: Non ci sono costi per le transazioni, né tassazioni

132. In un mercato finanziario ideale, le quantità di titoli da trattare sono: Sempre


infinitamente divisibili

133. Il rischio di credito: è assente in tutti i mercati finanziari ideali

134. Tutti gli operatori di un marcato finanziario ideale sono necessariamente:


Massimizzatori del profitto

135. Gli arbitraggi sono operazioni di compravendita: Con profitto sicuro, non rischiose

136. Per evitare arbitraggi non rischiosi, la funzione valore a pronti v(t,s) deve
essere: Decrescente rispetto alla scadenza s

137. La funzione valore a pronti abbia le seguenti caratteristiche: v(1,4) = 0.1,


v(1,6) = 0.2; una delle operazioni seguenti compone una strategia di arbitraggio
consiste in: Acquisto, in t =1 del TCN unitario con scadenza all’istante 4
138. Al fine di realizzare un arbitraggio, la funzione valore a pronti deve seguire
necessariamente una legge: Inusuale nella letteratura finanziaria

139. Se V(t,x) è valore in t di un titolo che garantisce l’importo x in s (t : Acquistare,


in t, il TCN che garantisce x euro in s

140. Supponiamo che il valore attuale di un titolo X sia minore del valore di una
combinazione lineare di TCN aventi le stesse scadenze degli importi relativi ad X.
In tal caso, per compiere un arbitraggio, una delle operazioni consiste in: Acquistare un
titolo che garantisce il flusso di importi X

141. Se fosse v(t,T)v(t,T,s) < v(t,s) (t < T < s), una delle operazioni che compone
la strategia di arbitraggio sarebbe: Vendita (allo scoperto) del TCN unitario con scadenza in s

142. Se fosse v(t,T)v(t,T,s) < v(t,s) (t < T < s), la strategia di arbitraggio
genererebbe un flusso di importi: Di cui il primo positivo e gli altri nulli

143. Sia V(t,T,x) il valore in T, pattuito in t, di un titolo che garantisce l’importo


x in s. Se fosse V(t,T,x) < xv(t,T,s) (t < T < s), una delle operazioni che compone
la strategia di arbitraggio è: Vendita in t (allo scoperto), per consegna in T, di x unità del TCN unitario con scadenza in
s

144. Sia V(t,T,x) = valore in T, pattuito in t, di un titolo che garantisce l’importo


x in s. Se fosse V(t,T,x) < xv(t,T,s) (t < T < s), la strategia di arbitraggio
genererebbe un flusso di importi: Di cui il primo e l'ultimo sarebbero nulli

145. Un contratto derivato è: Un contratto scritto su un bene sottostante

146. In genere, un contratto forward, stipulato in un'istante 0: Obbliga il possessore ad


acquistare un bene in un istante successivo T >0

147. Un contratto forward stipulato in un istante 0, con scadenza in T, prezzo di


esercizio pari a K, ha un valore all'istante t (0 < t <T) pari a: V(t,T)(S(T) – K)

148. Generalmente, quando si valuta un contratto derivato, si utilizza una


funzione valore relativa ad una legge: Esponenziale

149. In genere, un'opzione, stipulata in un'istante 0: Dà la facoltà, al possessore, di acquistare (o


vendere) un bene in un istante successivo T >0

150. Un'opzione call, stipulata in un istante 0, con scadenza in T, prezzo di


esercizio pari a K, ha un valore all'istante t (0< t <T): Max(v(t,T)(S(T) – K),0)

151. Consideriamo tre titoli a cedola nulla aventi valori pari, rispettivamente, a
(90, 8, 35) e scadenze pari, rispettivamente, a (1, 2, 3), a partire da oggi. Inoltre
essi garantiscano gli importi pari, rispettivamente, a (100, 10, 50) euro.
Confrontando una legge a capitalizzazione composta, la struttura per scadenza
prevede i seguenti tassi annui: 11%, 12%, 13%
152. La struttura per scadenza implicita, comporta, per la funzione valore, che (t
< s): V(t,s − 1,s) = v(t,s) /v(t,s − 1)

153. La struttura per scadenza implicita, comporta che (t < s): I(t,s − 1,s) =v(t,s − 1)/ v(t,s) – 1

154. Se la struttura per scadenza è tale che i(t,s) > i(t,s − 1) (tassi a pronti
crescenti); si ha: I(t,s) < i(t,s − 1, s)

155. Se la struttura per scadenza è tale che i(t,s) < i(t,s − 1) (tassi a pronti
decrescenti), si ha: I(t,s) > i(t,s − 1, s)

156. Il montante m(t,s) (t < s) è uguale: Al prodotto dei montanti a termine relativi ai singoli periodi unitari

157. Secondo la teoria delle aspettative pure: Il valore fissato dal mercato per i tassi a termine coincide
con il valore che il mercato si aspetta per i tassi a pronti futuri

158. La teoria della preferenza per la liquidità afferma che: Il mercato richiede un compenso
(premio di liquidità) per la detenzione di titoli con scadenza più lunga, giudicati più rischiosi

159. Teoria dei mercati segmentati (Culbertson, 1957) afferma che: Gli investitori
scelgono di detenere titoli appartenenti ad un segmento dell'asse delle scadenze, senza tenere conto dei prezzi degli altri titoli

160. Secondo la teoria dell'habitat preferito gli agenti: Hanno una convenienza ad investire su un
determinato segmento di scadenze, ma sono disposti ad uscire da questo “habitat preferito" se i titoli di un altro segmento offrono un
adeguato rendimento aggiuntivo

161. Data un'operazione finanziaria, la vita a scadenza è pari alla differenza tra:
L'ultima scadenza e l'istante di valutazione

162. Dal punto di vista operativo, in generale, la vita a scadenza è un indice: Rozzo

163. Data un'operazione finanziaria, se l'istante di valutazione è zero, la


scadenza media (aritmetica) è pari alla media: Pesata delle scadenze, con pesi proporzionali agli importi
relativi alle scadenze

164. Consideriamo un'operazione finanziaria che preveda un flusso di n importi


costanti ed equidistanti del tempo: la scadenza media aritmetica è pari a: (n + 1)/2

165. Data un'operazione finanziaria, la scadenza media finanziaria (duration) è


pari alla media: Pesata delle durate delle singole operazioni componenti, con pesi proporzionali ai valori attuali delle operazioni
componenti

166. Date due istanti di valutazione differenti t e t', le duration di una stessa
operazione finanziaria x sono legate dalla relazione (ammesso che la legge
finanziaria sottostante sia scindibile): D(t', x) = D(t, x) + t – t'

167. Consideriamo un'operazione finanziaria che preveda un solo flusso capitale,


pari a C, ad una scadenza t. In tal caso, la duration in t sarà pari a: 0
168. Data un'operazione finanziaria, la vita a scadenza, la scadenza media
aritmetica e la duration, in generale, coincidono se essa: Prevede una sola scadenza

169. Data un'operazione finanziaria che prevede un flusso di n capitali costanti a


scadenze annue, valutata secondo una legge esponenziale al tasso anno i, il limite
della duration al tendere di n all'infinito è: (1+i)/i

170. Data un'operazione con valore facciale C, cedola I e durata pari a n anni, la
duration è pari a: D(0,I)(V(0,I)/V(0,x)) + nCv(0,n)/V(0,x)
171. Data un'operazione finanziaria, la duration del secondo ordine è pari: Alla media pesata dei quadrati
delle durate delle singole operazioni componenti, con pesi proporzionali ai valori attuali delle operazioni componenti

172. La duration di secondo ordine è una misura di: Dispersione

173. Data un'operazione finanziaria valutata in funzione dell'intensità istantanea, la variazione


relativa è definita come: V'/V

174. Data un'operazione finanziaria x valutata (all'istante zero) in funzione


dell'intensità istantanea, la variazione relativa è anche data da: – D(0, x)

175. Data un'operazione finanziaria valutata in funzione dell'intensità istantanea,


la convexity è definita come: V''/V

176. Data un'operazione finanziaria valutata (all'istante zero) in funzione


dell'intensità istantanea, la convexity è anche data: Alla duration di secondo ordine

177. Data un'operazione finanziaria valutata in funzione dell'intensità istantanea,


la convessità relativa è definita come: V''/V'

178. Data un'operazione finanziaria valutata (all'istante zero) in funzione


dell'intensità istantanea, la convessità relativa è anche data: Dall'opposto del rapporto tra la
duration del secondo ordine e la duration

179. Affinché un portafoglio composto da un attivo x e un passivo y sia


immunizzato al tempo zero, è necessario che sia: V(0, x) = V(0, y) e D(0, x) = D(0, y)

180. Se un portafoglio composto da un attivo x e un passivo y è immunizzato al


tempo zero, si ha: V(0, x) > V(0, y) in caso di variazione positiva o negativa di tasso o intensità di interesse

181. I numeri interi: Possono essere anche negativi

182. I numeri interi si indicano con la lettera: Z

183. Un paese l'anno scorso ha realizzato un PIL pari a 200 miliardi di euro.
Quest'anno il PIL è stato pari a 160 miliardi. Possiamo dire che il tasso di crescita
è: Positivo
184. L'insieme Q dei numeri razionali è formato da: Tutte le coppie del tipo a/b, con a e b numeri
interi (b diverso da zero)

185. Se a, b c e d sono 4 numeri interi, a/b + c/d: = (ad+bc)/(bd)

186. (a/b)(c/d): =(ac)/(bd)

187. Storicamente, la scoperta dei numeri reali si deve: A Pitagora

188. La scritta ]a, b[ indica l'insieme dei numeri: Strettamente maggiori di a e strettamente minori di b

189. Gli assi cartesiani sono: Due rette perpendicolari

190. Una funzione è: Una corrispondenza che ad ogni numero (appartenente ad un opportuno sottoinsieme dei numeri
reali) associa uno ed un solo numero reale

191. La funzione esponenziale con esponente frazionario n/m è pari: Alla radice m-esima
della funzione potenza con esponente n

192. Il grafico della funzione potenza con esponente pari: È simmetrico rispetto all'asse delle
ordinate

193. Il grafico della funzione potenza con esponente dispari: Presenta un andamento
strettamente crescente

194. La funzione potenza con esponente pari ad 1/2: Assume valori reali solo su numeri positivi

195. Il grafico della funzione potenza con esponente a (0 <a <1 ): Presenta un andamento
strettamente crescente

196. La funzione potenza con esponente pari a - 0.5: Assume valori reali solo su numeri positivi

197. Il grafico della funzione potenza con esponente strettamente negativo: Presenta
un andamento strettamente decrescente

198. Il grafico della funzione esponenziale con base strettamente compresa tra 0
ed 1: Presenta un andamento strettamente crescente

199. Il grafico della funzione logaritmo: Presenta un andamento che dipende dalla base (del logaritmo).

200. Log(1)=: 0

201. Una successione di termine generale a_n tende ad L se : Per ogni ϵ > 0 esiste un indice k
tale che, se n > k, allora | a_n – L | < ε

202. La successione di termine generale 1/n tende a: 0

203. La successione di termine generale (n+1)/n tende a: 1

204. La successione di termine generale (n+3)/n tende a: 1

205. Consideriamo una successione di termine n-esimo a_n, convergente verso


un numero a positivo. Allora esisterà un indice k tale che : Se n>k a_n > 0
206. Date due successioni a_n e b_n convergenti rispettivamente ad a e b. La
successione a_n +b_n convergerà a: A+b

207. Date due successioni a_n e b_n convergenti rispettivamente ad a e b. La


successione a_nb_n convergerà a: Ab

208. Il numero di Nepero è pari al limite, per n tendente a più infinito, di: 1+1/n
elevato ad n

209. Il numero di Nepero è pari alla somma: 1+1/2!+1/3!+1/4!+…

210. Una funzione f, definita su un sottoinsieme X dei numeri reali, viene detta
continua in un punto x se : Per ogni intorno J di f(x) esiste un intorno I di x tale che, se x appartiene a I, allora f(x)
appartiene a J.

211. Dato un sottoinsieme X dei numeri reali, un punto è di accumulazione o di


aderenza (per X) se: Se in ogni suo intorno cade almeno un punto di X

212. Data una funzione f definita su un insieme X e sia z un punto di


accumulazione per X. Diremo che il limite per x tendente a z di f(x) è pari ad L se
: Per ogni intorno J di L esiste un intorno I di z tale che, per ogni x (tranne al più z) appartenente a I, f(x) apparterrà a J

213. Il limite, al tendere di x a 1, della funzione f(x) = 3x+4 è: 7

214. Diremo che il limite per x tendente a più infinito di f(x) è pari a più infinito
se : Per ogni M > 0 esiste un numero N tale che, se x > N, allora f(x) > M

215. Data una funzione f definita su un insieme X e un punto z di accumulazione


per X. Diremo che f è continua in z se : F(z) è pari al limite di f per x tendente a z

216. Se il limite per x tendente a z di f(x) è pari a 0, allora il limite per x


tendente a z di 1/f(x) è pari a: Infinito

217. Consideriamo una funzione f(x) data dal rapporto di due polinomi dello
stesso grado: il limite, al tendere di x a + infinito è pari : Al rapporto dei due coefficienti di grado
massimo

218. Consideriamo una funzione f(x) data dal rapporto di due polinomi di cui il
numeratore è quello di grado maggiore: il limite, al tendere di x a + infinito è
pari : A + infinito oppure – infinito

219. Consideriamo una funzione f(x) data dal rapporto di due polinomi di cui il
numeratore è quello di grado minore: il limite, al tendere di x a + infinito è pari : A
zero

220. Il limite, al tendere di x a zero, della funzione f(x) = (log(1+x))/x è: 1


221. Data una funzione f definita in un sottoinsieme X di R e, detti x e y due
punti di X, il rapporto incrementale R(x,y) è pari a: (f(y)-f(x))/(y-x)

222. Data una funzione f definita in un sottoinsieme X di R e, detti x e y due


punti di X, la sua derivata (in x) è pari: Al limite di R(x,y) al tendere di x a y

223. La derivata di una funzione f(x) costante è pari a: 0

224. Se a è un numero reale diverso da zero, D(ax+b)= : A

225. La derivata della funzione f(x)=xxx è pari a: 3xx

226. D(exp(x))=: Exp(x)

227. D(log(x))=: 1/x

228. D(f(x)+g(x))=: Df(x)+Dg(x)

229. D(f(x)g(x))=: G(x)Df(x)+f(x)Dg(x)

230. D(1/f(x))=: -Df(x)/(f(x)f(x))

231. Una funzione, definita in un intervallo I di R, è detta differenziabile in un


punto p se: Esiste una costante A (dipendente da p), tale che il limite, per x tendente a p, di (f(x)-f(p)-A(p)(x-p) ) / |x-p| è pari a 0

232. Se una funzione f(x) è differenziabile in un intervallo I, presi due punti x e


p di I,si può scrivere, in via approssimativa: F(x)=f(p)+f'(p)(x-p)

233. Se f(x) e g(x) sono differenziabili in un intervallo I e p appartiene ad I, il


differenziale di fg, in p, associa ad ogni punto p in I, il numero: (f'(p)g(p)+f(p)g'(p))(x-p)

234. La derivata seconda della funzione y=x(x-1)è pari a: 2

235. La derivata terza della funzione y=exp(x-1) è pari a: Exp(x-1)

236. La derivata terza della funzione y=3exp(x) è pari a: 3exp(x)

237. Se una funzione f(x) è approssimabile con un polinomio, f(0) sarà pari: Al
termine noto

238. Exp(3)=: 1+3+9/2+27/3!+…

239. Lo sviluppo in serie di f(x)=exp(2x) arrestato ai primi due termini è: 1+2x

240. Lo sviluppo in serie di f(x)=xexp(x) arrestato ai primi due termini è: X+xx

241. Una misura m di un piano (cartesiano) è: Una funzione che ad ogni sottoinsieme associa un numero
non negativo

242. Se X è incluso in Y e m è una misura, su ha: M(X) è minore o uguale a m(Y)


243. Se X e Y hanno intersezione vuota e m è una misura, si ha: M(XUY) =m(X)+m(Y)

244. Data una funzione f(x) definita in un sottoinsieme X di R, a valori reali non
negativi, l'integrale di f è pari: All'area della regione compresa tra l'asse delle ascisse e il grafico di f(x)

245. Se f è una funzione continua definita in un intervallo di estremi a e b, si ha


che,: Se c è un punto interno ad [a,b], l'integrale tra a e b di f(x) è pari a f(c)(b-a)

246. Se f è una funzione integrabile in un intervallo di estremi a e b, la funzione


integrale F: Associa, ad ogni x in I, l'integrale tra a e x di f in dt

247. Se f(x) = 4 ed a=4, F(x)=: 4(t-a)

248. Se f(x) = exp(x) ed a=1, F(x)=: Exp(x)-e

249. Sia f(x) una funzione continua in [a,b]: sia F(t) la relativa funzione
integrale: per ogni i in [a,b], si ha: F'(t)=f(t)

250. Per calcolare l'area del grafico sotteso da una funzione tra i punti a e b
bisogna: Trovare una funzione F la cui derivata è f e poi calcolare la differenza F(b) –F( a)

251. L'integrale indefinito della funzione f(x)=1/x è pari a: Log(x)

252. L'integrale indefinito della funzione f(x)=exp(ax) è pari a: Exp(ax)/a

253. L'integrale indefinito della funzione f(x)=exp(a+x) è pari a: Exp(a+x)

254. L'integrale indefinito della funzione f(x)=log(x)/x è pari a: Log(x)log(x)/2

255. L'integrale indefinito di f'(x) g(x) è pari a: F(x)g(x) meno l'integrale di f(x)g'(x)

256. L'integrale indefinito della funzione f(x)=log(x) è pari a: Xlog(x)-x

257. L'integrale indefinito della funzione f(x)=xexp(x) è pari a: Xexp(x)-exp(x)

258. L'integrale della funzione f(x)=1/((x+1)(x+2)) è pari a: Log|x+1|-log|x+2|

259. L'integrale della funzione f(x)=(x+5)/(x+1)) è pari a: X + 4log|x+1|

260. L'area della regione compresa tra l'asse x e la curva y = x, tra l'origine e la
retta x=3, è pari a: 4.5

261. Il termine n esimo di una serie è: Pari alla somma dei primi n termini di una data successione

262. 1+1/2+1/4+1/8+1/16+1/32+…
:1/(1-1/2)

263. Se una serie è convergente, il termine n-esimo della successione


corrispondente tende a: 0
264. Se n tende ad infinito, la serie di termine generale 1+1/2+ …+1/n: Diverge

265. Una serie alternante: Converge se il termine n-esimo, della successione generante, tende a 0

266. Una serie è assolutamente convergente se: La serie dei valori assoluti della successione generante è
convergente

267. La serie di termine generale 1-1/2+1/3-1/4+1/5 …è: Condizionatamente convergente

268. Consideriamo la serie di termine generale a(1)+a(2)+ … +a(n); essa è


convergente se: Il limite L della radice n-esima di a(n) è minore di 1

269. La serie di termine generale 1/exp(1)+2/exp(2)+ …+n/exp(n) è: Convergente

270. Per applicare il criterio del rapporto ad una serie bisogna assicurarsi che: La
successione originaria abbia termini tutti positivi da un certo indice in poi

271. Se a=(1,4,5) e b=(2,1,1), a+b=:(3,5,6)

272. Una matrice di nxm elementi è: Una tabella formata da n righe: in ogni riga ci sono m numeri

273. Una matrice è detta quadrata se: Il numero di righe è pari al numero di colonne

274. Il determinante di una matrice quadrata: è una somma di più termini: ogniuno è il prodotto di
elementi in modo che ne siano presi uno per ogni riga e per ogni colonna

275. Il determinante di una matrice quadrata, avente una riga nulla, è: 0

276. Il determinante di una matrice quadrata, avente due righe identiche è: 00

277. Il determinante di una matrice triangolare è: Pari al prodotto degli elementi diagonali

278. Sia A la matrice dei coefficienti delle incognite di un sistema lineare. Se


Det(A)=0 il sistema: È indeterminato o impossibile

279. Il sistema x+y=4, 2x+y=6: Ha per soluzione x=2, y=2

280. Il sistema 4x+2y=4, 2x+y=6: È impossibile

281. Le assicurazioni contro i danni in genere hanno durata: Annuale

282. L'assicurazione RC professionale protegge l'assicurato contro: Gli eventuali errori


(accidentali) commessi durante l'attività lavorativa

283. In genere le assicurazioni sulla vita hanno durata: Gli eventuali errori (accidentali) commessi
durante l'attività lavorativa

284. Nell'assicurazione di annualità, un individuo: Si assicura affinché, in caso di decesso, la


compagnia assicurativa si impegni a corrispondere le rimanenti rate di un certo debito

285. In genere, una polizza United Linked è caratterizzata: Dall'essere collegata al valore di un
fondo
286. Tra gli organi di vigilanza delle compagnie assicurative non c'è: La SNAI

287. La funzione di risarcimento, in un contratto con franchigia, è: Crescente rispetto al


danno

288. La franchigia è sempre: Minore rispetto al massimale

289. In base alla legge dei grandi numeri, ogni compagnia assicurativa: Ha interesse a
stipulare il maggior numero di polizze possibili, se i rischi degli assicurati sono indipendenti tra loro

290. Generalmente nel ramo danni, il rischio, a cui vanno incontro le compagnie,
è: Maggiore di quello corrispondente del ramo vita
291. SE L'INTENSITÀ DI RENDIMENTO A SCADENZA SU BASE ANNUA È PARI A 1, SU BASE
SEMESTRALE È PARI A: 1/2

292. LA QUOTA CAPITALE ALL'ISTANTE 1, IN UN PIANO DI AMMORTAMENTO (A RATE ANNUE COSTANTI POSTICIPATE) IN UN
REGIME A CAPITALIZZAZIONE COMPOSTA AL TASSO ANNUO I, È PARI: al rapporto tra il debito iniziale e il montante di una rendita unitaria
posticipata al tasso annuo i (di durata pari alla durata dell'ammortamento)

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