Sei sulla pagina 1di 6

SAN FRANCESCO D'ASSISI E IL CANTICO DI FRATE SOLE

A cura di Jurika TOBIA


e Chiara MARTINO
A.A: 2007-2008

Francesco Bernardone nacque ad Assisi nel 1182. Discendente di una


famiglia borghese emergente
della città (era figlio del ricco
mercante di stoffe Pietro
Bernardone e della nobile Pica
Bourlemont), a 14 anni si
dedicava già a pieno titolo
all’attività di commercio.
Nel 1202, dopo una
giovinezza tumultuosa e dedita
al lusso, Francesco partecipò
alla guerra che contrappose
Assisi a Perugia; fu proprio in
questo periodo di guerra che
ebbe una profonda crisi
spirituale e iniziò il suo
cammino di conversione, che
maturò definitivamente dopo
aver partecipato ad una
crociata come cavaliere (1206),
e che lo portò a praticare, nelle
sue azioni quotidiane, gli ideali
evangelici di povertà, umiltà,
carità per il prossimo, e completa dedizione alla volontà di Dio.
Si dedicò all’assistenza dei lebbrosi ed alla penitenza. Si allontanò dalla
sua famiglia, ma attorno a lui si raccolse una moltitudine così numerosa di
discepoli che egli fondò l'ordine dei Frati minori.
Nel 1219 si recò in Oriente dove in occasione della quinta crociata,
portò il messaggio cristiano di pace incontrandosi anche con i musulmani. Si
recò anche in Egitto dove tentò di convertire il Sultano al-Malik-al-Kàmil.
Nel 1223, papa Onorio III, con la bolla “Solet annuere”, riconobbe
l’ordine dei Frati minori e approvò definitivamente la “Regola seconda”
(Regola bollata) che prevedeva fraternità universale, lo stato di minorità, cioè
il servizio ai sacerdoti ed ai fedeli e la vita in assoluta povertà. Francesco si
ritirò in ascesi dura e solitaria sul monte della Verna e qui l’anno seguente
(1224) ricevette le stimmate.

S. Francesco
pag 1
Nel giugno 1226, mentre si trovava alle Celle di Cortona, dopo una
notte molto tormentata dettò il “Testamento”, in cui esorta l’ordine a non
allontanarsi dallo spirito originario e a rimanere sempre legato alla Regola.
Vinto dalle malattie e dai dolori, nel settembre 1226 Francesco fu
portato ad Assisi, nel palazzo del vescovo per essere meglio curato. Egli però
chiese, e ottenne, di tornare a morire nel suo “luogo santo” preferito: la
Porziuncola. Qui la morte lo accolse la sera del 3 ottobre. Il suo corpo, dopo
aver attraversato Assisi ed essere stato portato perfino in San Damiano, per
essere mostrato un’ultima volta a Chiara ed alle sue consorelle, venne sepolto
nella chiesa di San Giorgio. Da qui la sua salma fu trasferita nell’attuale
basilica nel 1230 (quattro anni dopo la sua morte, due anni dopo la
canonizzazione).
San Francesco d’Assisi (11812-1226) si festeggia il 4 ottobre. Nel 1939 è
stato proclamato, con Caterina da Siena, patrono d’Italia da papa Pio XII.
Nel 1979 S. Francesco è stato proclamato patrono degli ecologisti da
papa Giovanni Paolo II.
Scritti: Ammonizioni, Lettere, Lodi e Preghiere, Testamento, Cantico delle
creature.

Il Cantico di Frate Sole


«Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so' le laude, la gloria e 'honore et onne
benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande
splendore, de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle, in celu l'ài formate clarite et
pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et
casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è
bello et iocundo et robustoso et forte.

S. Francesco
pag 2
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo
infirmitate et tribulatione.
Beati quelli che 'l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si' mi' Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo
vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali; beati quelli che
trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et benedicete mi' Signore' et ringratiate et serviateli cum grande humilitate »

Il tema della poesia.


Il tema di fondo della poesia è il ringraziamento di Francesco d'Assisi a Dio,
per la sua Bontà e per aver creato il mondo con tutte le sue creature. Tutte le
cose del creato, il sole, la luna, le stelle, il vento, l'aria, l'acqua, la madre terra,
sono belle ed utili alla vita degli uomini. Ma ciò che colpisce della laude è
certamente il grande afflato mistico e religioso che pervade tutta la poesia.
L'afflato mistico è in tutte le cose del creato che si riverbera nella profonda
fratellanza che esiste tra tutti gli esseri della terra, fra le cose inanimate, gli
animali e l'uomo e che accomuna tutte le creature del mondo in un solo
destino, in un solo ambiente naturale che è il padre di ogni forma vivente.
Questo messaggio di fratellanza umana e naturale è estremamente importante
perché l’uomo ha perso il rispetto per la natura che ci circonda e molte piante
e animali sono in via di estinzione.

Parafrasi del "Cantico di frate Sole".


Dio, altissimo, onnipotente, buon Signore,
le lodi, la gloria, l'onore e ogni benedizione sono tue.
Esse si addicono solo a te, Altissimo Dio,
e nessun uomo è degno di nominarti.
Tu, mio Dio, devi essere lodato con tutte le tue creature,
specialmente (perché hai creato) il fratello sole,
il quale è la luce del giorno e illumini noi con esso.
Esso è bello e luminoso con grande splendore:
esso rappresenta Te, o Altissimo.
Tu, mio Dio, devi essere lodato perché hai creato la sorella luna e le stelle:
le hai create nel cielo chiare e preziose e belle.
Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) il fratello vento
e l'aria, e le nubi e il cielo sereno e ogni clima
attraverso il quale tu dai il nutrimento alle tue creature.
Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) sorella acqua,
la quale è molto utile e umile e preziosa e pura.
Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) fratello fuoco,
attraverso il quale ci illumini la notte:
esso è bello e giocoso e caloroso e forte.
Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) nostra madre terra,
la quale ci nutre e ci fa crescere,
e perché produce i frutti con fiori colorati e con le foglie.
Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) coloro che
S. Francesco
pag 3
perdonano per il tuo amore
e sopportano malattie e patimenti.
Beati quelli che le sosterranno con serenità,
perché da te, o Altissimo, saranno premiati (e ricompensati).
Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) la nostra sorella morte
corporale, dalla quale nessun uomo può scappare:
guai a quelli che moriranno nei peccati mortali;
beati quelli che moriranno nella tua volontà,
perché la seconda morte non gli farà nessun male
(cioè non avranno male nell'anima,
cioè non saranno dannati per l'eternità).
Lodate e benedite il mio Signore e ringraziate
e servitelo con grande umiltà.

Il messaggio della poesia.


Il messaggio centrale del Cantico è il ringraziamento di San Francesco (e con
lui di tutta l'umanità) per le bellezze del mondo naturale e le meraviglie
dell'universo, dovute alla bontà di Dio. Il candore e lo stupore di San
Francesco di fronte alla bellezza del creato è un messaggio ancora oggi
attuale. Noi uomini di oggi dobbiamo rispettare la natura perché sappiamo
che tutte le scorie chimiche delle fabbriche del mondo, tutte le armi nucleari e
tutto l'inquinamento prodotto dall’uomo hanno portato madre terra ad una
condizione di estrema fragilità e sappiamo anche che sarà difficile farla
tornare in piena salute. Allora il messaggio della Laude è quello di rispettare
la natura con tutte le sue creature, di inquinare il meno possibile, di rispettare
tutti gli animali e le piante.

La tesi della poesia.


Dopo aver lodato Dio per la Sua bontà di avere creato il mondo con tutte le
sue creature, il Cantico si rivolge agli uomini. San Francesco allora distingue
fra gli uomini che perdonano, perché sostenuti dall'amore di Dio, e che
moriranno nella grazia del Signore e che accettano le malattie con serenità, da
coloro che moriranno nei peccati mortali, a cui spettano le pene dell'inferno. I
primi non avranno nessun male all'anima, mentre i secondi subiranno le pene
dell’inferno.
Questa tesi sembra valida ancora oggi perché i malfattori, i delinquenti, gli
assassini, saranno colpiti dalla giustizia divina, mentre i buoni di cuore, i puri,
i generosi e i rispettosi degli altri e della natura, saranno premiati da Dio. Ora
però noi sappiamo e vediamo ogni giorno che la lotta per la sopravvivenza tra
gli uomini è crudele, feroce quanto quella che si svolge ogni giorno tra gli
animali e che la visione di vita che ha San Francesco della Natura è troppo
semplicistica e bonaria e che i rapporti tra gli uomini sono molto più
complessi da quanto emergono dal Cantico. Le leggi di una società sono
molto importanti perché regolano, ordinano e stabiliscono i doveri e i diritti di
ciascun cittadino. Allora ecco perché il messaggio del cantico risulta valido

S. Francesco
pag 4
ancora oggi: gli uomini in qualsiasi parte e società del mondo vivano devono
rispettare gli altri e la natura.
Ora può essere che pensare che ci sia un Dio che alla fine del mondo giudichi
gli uomini in base al loro operato sia solo fantasia e che, invece, la cruda
realtà sia quella della nullità della vita dopo la morte. Può essere vera o l'una
o l'altra ipotesi: sapremo la verità quando Dio interverrà o non interverrà di
nuovo tra gli uomini. Credo che sia bello credere in Dio perché ciò aiuta a
vivere meglio e perché la fede in un Dio buono e giusto dà una norma di
condotta etica interna a ciascuno di noi molto forte e necessaria all'anima
umana, la quale è spesso portata a deviare dall'onesto comportamento civile e
sociale.
Fatti, luoghi, tempo e personaggi della poesia
Benché S. F. fosse nato in un periodo storico caratterizzato dall’espansione
della città urbana, dallo sviluppo dei commerci e delle città, nel cantico non
viene lodato nulla che sia frutto del lavoro, dell’intelligenza e dell’impegno
dell’uomo. Il motivo di questo tipo di mancanza deriva dalla volontà di lodare
il mondo naturale in quanto immagine della somma Bellezza e della somma
Bontà (cioè di Dio). In questa prospettiva quindi il mondo artificiale, “creato”
dall’uomo, non ha nessun valore, perde importanza e passa in secondo piano.
Con la Laude, che S. Francesco chiama “Cantico di Frate Sole” egli intendeva
convocare tutte le creature perché lo aiutassero a lodare e ringraziare Dio,
l’altissimo onnipotente buon Signore della sua Bontà e per aver voluto creare
il mondo e le sue creature. Non si sente né schiavo, né padrone delle creature
di Dio, ma fratello. Significa cioè che, nell’amore paterno di Dio, gli uomini,
gli animali, le piante e tutte le cose sono un’unica famiglia. Pertanto le
bellezze create non limitano il suo amore, ma lo dilatano e lo spingono verso
l’alto.
I luoghi della poesia coinvolgono l'intera madre terra. Il tempo della poesia si
riferisce al fluire del tempo: dalla creazione fino all'epoca di San Francesco. I
personaggi della poesia sono: Dio che ha voluto creare il mondo con tutte le
sue creature; le cose del mondo: dal sole all'acqua, dagli uomini buoni che
saranno salvati da Dio agli uomini cattivi che subiranno i mali della seconda
morte cioè subiranno le pene dell'inferno.

Contesto storico, culturale, filosofico, ambientale della poesia.


All'inizio del 1200 nell'Italia centrale fiorirono numerosi movimenti religiosi
che invitavano i fedeli a ritrovare lo spirito del Cristianesimo primitivo, che
predicavano a vivere secondo gli insegnamenti del vangelo in umiltà, in
povertà e fratellanza. Questi "movimenti religiosi contrapposero il ritorno alla
purezza e alla povertà evangeliche, alternando la polemica contro
l'arricchimento e la mondanità ad una grande tensione ideale, profetica e
apocalittica, nell'attesa di un radicale rinnovamento". (1)

S. Francesco
pag 5
San Francesco, dopo la svolta mistica e la conversione spirituale, fonda
l'ordine Frati minori che, secondo il suo insegnamento, devono vivere in pace
e carità, amando ogni creatura di Dio, accettando con gioia e umiltà la povertà
e diffondendo gli insegnamenti di Cristo.
"In Umbria la predicazione di San Francesco ispira la produzione di
composizioni religiose in volgare. Si tratta soprattutto di Laudi che, con il
diffondersi del nuovo spirito religioso vengono scritte in una lingua più
comprensibile al popolo e vengono cantate anche in occasioni diverse dalle
funzioni religiose" (2).
San Francesco iniziò a scrivere Il "Cantico di frate sole" nel 1224, e lo
terminò poco prima della sua morte. Esso si inserisce perfettamente nel suo
ideale di purezza ascetica e di povertà economica e sociale, ed esprime in
forma poetica la visione sacra e religiosa che San Francesco ha del mondo e
della vita.
San Francesco vede il Creato come una grande famiglia, formata dal grande
padre Sole e dalla madre Terra e dai loro figli che sono tutte le creature del
mondo. Ma San Francesco pone in primo piano anche coloro che perdonano
in nome dell'amore cristiano e moriranno nella grazia divina, mentre coloro
che moriranno nei peccati mortali subiranno le pene dell'inferno. I primi
hanno una morte indolore, i secondi una morte dolorosa.
Ambedue le morti sono valide e giustificabili, sia sul piano umano sia sul
piano logico, gnoseologico ed epistemologico. La scienza permette il
progresso scientifico e tecnologico, la religione attenua le ansie spirituali del
post-mortem. Sono necessarie sia la forza della scienza sia la fede della
religione, perché ambedue sono necessarie allo sviluppo e al progresso del
benessere degli uomini.

Bibliografia-sitografia
1) Salinari C., Ricci C. Storia della letteratura italiana. Laterza 1994 pg. 178
2) Assandri P., Bertolino P, Mutti E.: Leggere i classici. Zanichelli 1997,
pg.116.
www.biagiocarruba.it
www.sanfrancescoassisi_org/SANFRA_CANTICO.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_d’Assisi
http://www.san-francesco.it
http://www.liberliber.it/biblioteca/f/francesco_d_assisi/index.htm
http://www.enrosadira.it/santi/f/francesco.htm

S. Francesco
pag 6

Potrebbero piacerti anche