Janis Joplin nasce a Porth Arthur in Texas nel 1943 e
muore a Hollywood nel 1970. Fa quindi parte del maledetto club27 insieme a Jimi Hendricks, Jim Morrison, Kurt Kobain, Amy Winehouse. La storia potrebbe finire qui, nata nella deep America bianca e segregazionista, morta in un non luogo come Hollywood, la breve parabola di una ragazzina grassottella e brufolosa arrabbiata con il mondo e invece no. Janis Joplin non trovò ‘rifugio nella musica’, come dicono molte fonti un po’ superficiali, bensì semplicemente la musica era la sua strada che si illuminò da subito fino a farla diventare in tre anni (1967-1970) ‘la voce della controcultura, la disinibizione fatta a persona, l’imponente suono selvaggio e rumoroso degli hippie americani, la stella di Woodstock, appassionata, libera, vulnerabile, fatalista e profondamente blues. Ma da dove arriva una voce così? Prima di farvela ascoltare vorrei brevemente parlarvi dei tre artisti che più la influenzarono, Leadbelly, Bessie Smith e Odetta e farveli ascoltare ( breve raccontino ) Dopo una prima breve stagione a Houston dove, facendo concerti in locali country western, raccoglie i soldi per ‘scappare’ a San Francisco, si unisce al gruppo Big Brother And The Holding Band con cui partecipa nel 1967 al Festival di Monterey riportando un successo strepitoso. Nei due dischi che Janis registra con il gruppo, si percepisce in embrione e sempre più in evoluzione la caratteristica abrasiva e iconica che darà unicità alla sua voce. Ascolto: Bye bye baby : vena country, naso più squillo, già emotivamente espressiva e molto centrata, si tira dietro il gruppo. Finale prelude all’evoluzione wild. Women is losers: già più psichedelica, più acida, una sorta di mix con fry, esce una voce sporca ma centrata e non costretta, diversa dall’urlo. La voce di Janis non è, come dicono le solite fonti superficiali, una voce nera nella gola di una bianca, è una voce di mezzosoprano fuori dal comune, ma che acusticamente non ha niente a che vedere con una voce nera, tipicamente più scura e strutturalmente ruvida ( dimensione e consistenza corde vocali ) Che poi si ispiri nell’approccio espressivo alla musica nera, al blues, è vero perché i suoi ascolti e le sue influenze quelle erano, ma non si può dire che voce rumorosa, sporca=voce nera Esempio Ball and chain nelle due versioni ( alla fine di JJ suono che ritroviamo anche dopo ) Nel secondo disco con i Brothers ( Chip Thrill )ci sono due capisaldi della vocalità rivoluzionaria di Janis Joplin, la prima è l’acidissima e impressionante cover di Summertime – suono sporco ma non a gola stretta, cioè senza pressione sottoglottica, bensì con un uso probabile della vibrazione delle aritenoidi e/o delle corde false, elementi che solitamente non vibrano e che probabilmente vengono chiamati in aiuto per i suoni più acuti laddove l’abuso di alcol e altre sostanze impediscono un accordo pneumofonico ‘sano’