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Sorgente

Lampada ad arco
ad alta pressione di xeno
• L’elevata tensione applicata agli
elettrodi provoca una corrente.
• Il flusso di elettroni, urtando gli
atomi del gas, li ionizza o li
eccita.
• Il decadimento o la
ricombinazione ione-elettrone
generano l’emissione di luce.
Lampada Xe (ozone-free)
• Ad alta pressione (20-300 Atm). Può esplodere (non 0.1
implodere).
• Gli impulsi ad alta tensione (40000 V) necessari per accenderla
possono danneggiare l’elettronica. Va accesa per prima.
• La lampada è in quarzo, per permettere il passaggio degli UV. 0.01

Intensità (u.a.)
Questa radiazione però ionizza le molecole di ossigeno
dell’aria, che a loro volta generano ozono (che va rimosso per
non danneggiare l’ottica). Se la radiazione nel lontano UV non è
necessaria, si aggiunge all’involucro uno strato in grado di 0.001
467nm
bloccare questa radiazione (lampade ozone-free, molto comuni
nei fluorimetri).
• Il picco a 467 nm viene comunemente utilizzato per calibrare il 0.0001
monocromatore di eccitazione. 200 300 400 500 600 700 800

λ (nm)
Rivelatore
Rivelatore della fluorescenza
effetto fotoelettrico
Rivelatore della fluorescenza
tubo fotomoltiplicatore (PMT)

•Effetto fotoelettrico
•Emissione secondaria
•I fotocatodi sono realizzati utilizzando metalli alcalini o semiconduttori.
•L’efficienza fotoelettrica non è costante con λ.
Il PMT può rivelare un singolo fotone (106 e- per fotone)

Rivelazione analogica

Rivelazione digitale
Rivelazione analogica

Rivelazione digitale
Rivelazione digitale: maggiore sensibilità, intervallo dinamico più ristretto.
Rivelazione digitale
Sovrapposizione di impulsi

Durata impulsi 10-9-10-8 s


Limite superiore 105-106 cps

S n Per n=10000, S/N=100


= = n Limite inferiore 103-104 conteggi
N n
Si può aumentare la sensibilità semplicemente aumentando
il tempo di integrazione
Distribuzione di Poisson
• Consideriamo un fotomoltiplicatore esposto ad una sorgente di
intensità costante.
• L’emissione (e la rivelazione) sono processi casuali. In un intervallo t
(non infinitamente lungo) riveleremo ogni volta un numero di fotoni
diverso.
• Qual’è la distribuzione di probabilità dei fotoni rivelati in t secondi?
• Definiamo Pn(t) come la probabilità che in un tempo t vengano
rivelati n fotoni. È questa la distribuzione che cerchiamo.
• Definiamo k in base alla seguente equazione (sviluppo in serie):
P1(dt)=kdt+o(kdt)≅kdt
• Avremo P0(dt)=1-kdt
• Calcoliamo ora la probabilità di non rivelare fotoni in un intervallo in
un intervallo finito t.
Distribuzione di Poisson
Per rivelare 0 fotoni in un tempo t, deve averne rivelati 0 nel tempo t-dt e 0 nel tempo dt

P0 (t ) = P0 (t − dt ) P0 ( dt ) = P0 (t − dt )(1 − kdt ) = P0 (t − dt ) − P0 (t − dt ) kdt


P0 (t ) − P0 (t − dt ) = − P0 (t − dt ) kdt
P0 (t ) − P0 (t − dt )
= − kP0 (t − dt )
dt
P (t ) − P0 (t − dt )
lim 0 = lim [− kP0 (t − dt )]
dt → 0 dt dt → 0

dP0 (t )
= − kP0 (t )
dt
dP0 (t )
= − kdt
P0 (t )
Ln[P0 (t )] − Ln[P0 (0)] = − kt
Ln[P0 (t )] − Ln[1] = − kt
Ln[P0 (t )] = − kt
P0 (t ) = e − kt
Distribuzione di Poisson
Troviamo ora un’equazione analoga per Pn(t)
Pn (t ) = Pn (t − dt ) P0 (dt ) + Pn −1 (t − dt ) P1 (dt )
= Pn (t − dt )(1 − kdt ) + Pn −1 (t − dt )kdt
= Pn (t − dt ) − Pn (t − dt )kdt + Pn −1 (t − dt )kdt

Pn (t ) − Pn (t − dt ) = − Pn (t − dt )kdt + Pn −1 (t − dt )kdt
Pn (t ) − Pn (t − dt )
= − k [Pn (t − dt ) − Pn −1 (t − dt )]
dt

Pn (t ) − Pn (t − dt )
lim = lim {− k [Pn (t − dt ) − Pn −1 (t − dt )]}
dt → 0 dt dt → 0

= − k [Pn (t ) − Pn −1 (t )]
dPn (t )
dt

Quest’equazione differenziale lega Pn a Pn-1. Grazie ad essa ed al


dPn (t ) fatto che conosciamo P0, possiamo trovare la funzione di
+ kPn (t ) = kPn −1 (t )
dt distribuzione.
Distribuzione di Poisson
Integriamo l’equazione differenziale, moltiplicando per ekt
dPn (t ) P2 (t ) =
+ kPn (t ) = kPn −1 (t ) P1 (t ) =
dt t t

∫ P1 (t ' )dt ' =


− kt
= ke− kt ∫ e kt ' P0 (t ' )dt ' = = ke
dP (t ) kt '
e kt n + kekt Pn (t ) = kekt Pn −1 (t ) e
dt 0 0
t
de kt Pn (t ) t
= kekt Pn −1 (t ) = ke− kt ∫ e kt 'e − kt 'dt ' = = ke− kt ∫ e kt 'kt ' e − kt 'dt ' =
dt 0
0
t
t
e kt Pn (t ) − Pn (0) = ∫ kekt ' Pn −1 (t ' )dt '
t

∫ t ' dt ' =
2 − kt
= ke− kt ∫ dt ' = =k e
0
0 0
t
= kte − kt
2 2
e Pn (t ) = ∫ ke Pn −1 (t ' )dt '
kt kt ' t
= k 2 e − kt =
( kt )
e − kt
0 2 2
t

∫ Pn −1 (t ' )dt '


− kt
Pn (t ) = ke e kt '

n
0
(kt ) − kt
Pn (t ) = e
n!
Distribuzione di Poisson
Calcoliamo la media
j =∞
n=∞ n=∞
(kt ) n − kt n=∞
(kt ) n −1 (kt ) j
n(t ) = ∑ nPn (t ) = ∑ n e = e kt ∑
− kt
=kte ∑
− kt
= kte − kt e kt = kt
n=0 n =1 n! n =1 ( n − 1)! j = 0 ( j )!

k rappresenta il rate (medio) di rivelazione di fotoni!

Calcoliamo la deviazione standard


σ n2 = n 2 − n
2

n 2 = n 2 − n + n = n 2 − n + n = n(n − 1) + n

σ n2 = n(n − 1) + n − n = n(n − 1) + kt − (kt ) 2


2

n=∞ n=∞
(kt ) n − kt
n(n − 1) = ∑ n(n − 1) Pn (t ) = ∑ n(n − 1) e =
n=0 n=2 n!
j =∞
n=∞
(kt ) n − 2 (kt ) j
=e − kt
(kt ) ∑
2
=(kt ) e ∑
2 − kt
= (kt ) 2 e − kt e kt = (kt ) 2
n = 2 ( n − 2)! j = 0 ( j )!

σ n2 = n(n − 1) + kt − (kt ) 2 = (kt ) 2 + kt − (kt ) 2 = kt = n


Media e deviazione standard sono uguali!
Se n è il numero medio di
conteggi al secondo:
S n
= = n
N n

Il rapporto segnale-rumore
aumenta con la radice di n
Corrente (o conteggi) di buio
Anche in assenza di luce i PMT producono una piccola
corrente (e manifestano dei picchi)

Le cause principali sono:


• Emissione termica di elettroni dal fotocatodo e dai
dinodi (fattore dominante).
• Raggi cosmici
• Corrente ad emissione di campo
• Correnti di perdita
Corrente (o conteggi) di buio
Aumenta con voltaggio applicato e T
Problema
PMT
1
• I PMT hanno una
risposta molto
dipendente dalla

Fattore di risposta
lunghezza d’onda

0
300 400 500 600

λ (nm)
Rivelatore di riferimento:
“quantum counter” Rodamina B

•Per ovviare alla dipendenza della


sensibilità del PMT da λ, si usa un

Assorbanza o Fluorescenza
trucco.
•Una soluzione di rodamina (di
solito B), estremamente
concentrata (3-8 g/L), assorbe
tutta la luce incidente
(assorbimento totale)
•La fluorescenza emessa è 200 300 400 500 600 700
proporzionale alla luce incidente λ (nm)

(indipendentemente dalla sua


λexc.)
•La fluorescenza emessa ha una
lunghezza d’onda fissa
(indipendentemente dalla λexc.). 250-600 nm

±4%
Rivelatore di riferimento:
fotodiodo
In un semiconduttore, un fotone può far passare gli
elettroni dalla banda di valenza a quella di conduzione,
creando una corrente.
•Molto meno sensibile dl PMT
•Più lento del PMT
•Compatto, piccolo, resistente
•Non richiede HV
•Alcuni hanno una dipendenza da λ molto piccola
Fotodiodo

1
Fattore di risposta

0
300 400 500 600

λ (nm)

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