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TRANSITI POETICI
Volume XXIII
Antologia
a cura di Giuseppe Vetromile
Gli Autori
Sara Albarello
Iole Chessa Olivares
Ada Crippa
Maria Vittoria del Pozzo
Annamaria Giannini
Alfonso Graziano
Terry Olivi
Stefania Onidi
Regina Resta
Angela Suppo
Introduzione
Tutti i farmaci hanno purtroppo degli effetti collaterali, da tener presente e sotto
controllo; non esiste la medicina perfetta; per combattere la malattia, a volte il “fuoco
amico” compromette altri elementi vitali e questi ne subiscono le conseguenze. Mai
come in questo periodo, sottoposti come siamo a livello mondiale ad un nemico
invisibile ma dannatamente efficace, l’utilizzo di vaccini e di farmaci in modo più che
massiccio può provocare i fatidici effetti collaterali. Ma un altro effetto collaterale
causato dalla pandemia in atto, è il graduale cambiamento di comportamento e di
umore in tutti noi, causato dall’aver dovuto variare improvvisamente abitudini e
persino modo di pensare, a partire già dagli inizi, giusto un anno fa. Rimanere chiusi
in casa quanto più possibile, uscire solo per necessità, evitare luoghi aperti, respirare
attraverso la mascherina, come se fuori, pur nell’aria frizzante e genuina della
primavera, circolasse un mostro subdolo pronto ad entrare attraverso le nari, gli occhi,
la bocca, all’interno del nostro corpo e della nostra anima: e in effetti, così è!
Ne risente anche l’attività artistica e creativa? Forse sì, ed è questo un altro effetto
collaterale da tener presente ed eventualmente da contrastare. La libertà materiale e
temporale in ciascuno di noi, in questo periodo, è assai limitata. Possiamo traguardare
il mondo solo attraverso la finestra, possiamo spostarci solo entro i nostri spazi
casalinghi ben ristretti, le nostre esperienze e le nostre relazioni con gli altri si
impoveriscono, si diradano, e di conseguenza nulla abbiamo di nuovo da sperimentare,
nulla di nuovo che possa eventualmente stimolare la nostra immaginazione e il nostro
intuito creativo. È un quadro forse eccessivamente tragico e pessimista, ma credo che
un minimo di verità vi sia evidente. L’indole creativa ci porta a considerare e ad
avvertire maggiormente questo stato d’animo, quest’aura di disagio e di inquietudine
che ci prende e ci condiziona. È un nervo che duole, è un sentirsi l’ansia addosso, è un
avvertire continuo la precarietà dell’esistenza, ora più che mai, ora che non siamo
“distratti” dalla normalità di una volta, di quando ci si sentiva liberi di affrontare vie e
luoghi affollati, pizzerie e librerie del centro storico, bar e negozi dei centri
commerciali, salotti letterari e biblioteche.
Passerà sicuramente questo lento uragano, questa nuvolaglia tetra e soffocante.
Torneremo a riveder le stelle! Un poco cambiati, un poco diversi, perché questi tempi
infausti lasceranno certamente un segno, un’ombra nel nostro modo di pensare e di
comportarci con noi stessi e con gli altri. Ma la Poesia metabolizzerà ogni cosa. La
poesia e l’arte, la nostra capacità di mantenerci umani, nonostante tutto, ci indicherà la
strada da seguire, come sempre. Bisognerà avere la forza e il coraggio di non tralasciare
che gli impulsi creativi, sia pur affievoliti, ci stimolino e ci sostengano a sognare, a
ipotizzare, a realizzare ancora i nostri progetti, le nostre speranze e, perché no?, le
nostre illusioni.
Per questo, anch’io vado avanti, imperterrito e sempre fiducioso. Il lavoro di raccolta
antologica continua. Siamo con questo volume giunti al numero 23, e proseguiremo.
Grazie a tutti, e grazie in particolare ai presenti dieci Autori che hanno contribuito alla
realizzazione di questo volume.
Giuseppe Vetromile
SARA ALBARELLO
Con tratti brevi, quasi epigrammatici, Sara Albarello, valente poetessa mantovana, con
all’attivo diverse pubblicazioni con importanti case editrici, ci mostra uno spaccato del
suo mondo poetico, fatto di fugaci visioni e riflessioni incisive, che scavano nell’intimo
cercando di indagare un latente senso di spiritualità che avvolge di mistero l’esistenza
e la quotidianità. Sono versi che indicano travagli trascorsi che mai però hanno ceduto
alla rassegnazione, ma che al contrario hanno aperto confini di luce e di speranza,
lasciando al passato una memoria piena di cicatrici.
Elargisco speranze,
Come vele issate.
Innalzo il pennacchio
Al vento sono lasciati i dolori,
Lascio al passato
La memoria piena di cicatrici.
Levigo le sofferenze
Come sassi all’acqua.
Mi immolo a Dio
Come unico baluardo del presente
Per oltrepassare l’io colpito.
***
A te,
Invoco il mio accorato sentimento
Non c’è più voce quaggiù
Tra gli esuli
Gridano dignità alla schiavitù terrena.
***
Il simulacro divino
È l’unico appannaggio
Ad una vita sofferta.
Ci sei tu,
A riscaldarsi
Nelle notti tempestose
Da questo freddo inverno.
***
***
Separazione
Che trova il vuoto interiore.
Margini interrotti
In un interiore sconfinato
Dove la completezza dell’io
È solo sognata.
Iole Chessa Olivares, cagliaritana ma residente da anni a Roma, è poetessa molto attiva
e rinomata, presente in ambito letterario nazionale e tradotta nelle principali lingue
europee. Nei brani che propone qui di seguito si evidenzia la sua linea poetica tendente
alla ricerca di un riferimento spirituale altro, da cui attingere modelli etici e sociali di
indubbia solarità e moralità. La solennità dei suoi versi viene addolcita dal forte
sentimento d’amore nei confronti di una umanità sovente sperduta, quasi alla deriva,
ma che proprio da quella spiritualità costante e luminosa, da quella devozione, riacquista
il motivo del suo riscatto e redenzione.
Lo spirito dell’altrove
e non fa strepito,
ampio, senza segni di ripulsa
il fango sotteso
a un onore di sabbia,
non c'è un filo di riscatto
un barlume di rimedio.
Discordante lo spirito "dell'altrove"
non naufraga
nei rivoli accesi dell'inganno
nella vana tarantella,
ogni alba ritesse l'anima
allunga l'occhio impenitente
avanti... avanti
e nessuno l'aiuta
se non la radice viva
di un "laggiù" lontano
a naso in su
in devoto sperdimento.
***
La devozione a esserci
la devozione a esserci.
Un filo d'anima alla volta
svaria, si dipana tra i riflessi
anche i meno leggiadri,
alle pieghe del cuore arresi
senza nido
per malìa di un ricamo inatteso.
Avanza la devozione
avanza soave e... non s'adombra
porta con sé
le molte ore infrante
sul bisbiglio "dell'ormai"
e vivo, soccorrevole
il richiamo
d'una smisurata altezza
mai troppo lontana.
***
Solo il canto
Nell'odissea dell'epilogo
si vorrebbe far finta di niente,
svezzarsi alla vita,
avere
con suprema adesione
una sola immagine,
senza maschere.
Si vorrebbe...
ma, tra le fessure intime,
cova il patire amaro
d'essere scintilla solo per svanire
***
Comunque festa
(Inedito)
ADA CRIPPA
È poesia della terra, sostanziosa e pregna di umori e incanti, quella di Ada Crippa, di
origini brianzole: una poetessa allenata e attenta, molto apprezzata avendo ricevuto
molteplici riconoscimenti in vari e importanti concorsi letterari nazionali, e con
all’attivo diverse pubblicazioni. È dunque una poesia che fonda il suo dettato sulla
concretezza della natura e del paesaggio campestre, rimasto forse unica immagine
ancora genuina e generatrice di sogni (da tenere chiusi nel segreto della propria umanità,
alimento sacro per una nuova vita). Il fluire dei versi è incentivato da un dialogo
pressante, ma dolce e luminoso.
***
***
***
***
***
***
(Inedito)
***
Apro e chiudo
con alterna chiave
i miei giorni
di sole e di ghiaccio.
Quelli di sole mi vedono
animale
quelli di ghiaccio mi servono
a capire.
(Inedito)
***
Ma perché allora
questo vuoto sgomento
questo mio dire
di spine?
(Inedito)
***
Preghiera
ANNAMARIA GIANNINI
I testi seguenti sono figli dei miei recenti studi di anatomia, che ho dovuto affrontare per lavoro. A volte studiando
nascevano "impulsi poetici" e così sono nati questi
sono duecentosettanta
le ossa di un bambino
soltanto duecentosei
quelle di un uomo
crescendo
si saldano segmenti di scheletro
la cartilagine tenera
diventa duro tessuto osseo
saremo più resistenti
verrebbe da pensare
***
***
bisogna ripartire
da dove abbiamo smesso
di essere il vaso sanguigno
***
l'omeostasi è un equilibrio
che l'organismo ricerca
anche spostando il baricentro
dal posto lecito delle cose
succede se cadiamo in coma
ogni meccanismo fisico rallenta
cercando una soluzione al danno
mantenere la vita in piedi è l'obiettivo
ringraziando le curve della spina dorsale
se fosse dritta, sapete, sarebbe più fragile
succede anche alla memoria
davanti a un dolore insostenibile
a volte richiede aiuto all'oblio
o alla pazzia
ALFONSO GRAZIANO
***
***
***
***
Se dovessi scegliere
sceglierei la notte.
E lo farei di notte.
Per non sbagliare. Per essere sicuro di non sbagliare.
Se potessi sceglierei la notte.
Per non sentirmi solo.
Per apprezzare,
la solitudine.
E lo farei nel silenzio che sussurra la notte.
Il cuore pulsante di Dio.
Con i tuoi occhi di cielo.
Con i tuoi occhi di more.
Mentre il vento lacrima speranza.
***
Abbi cura di te
dei fiori sul balcone
di questa strada malconcia.
Abbi cura
del silenzio e degli occhi lucidi
delle mani tremanti.
Dei pensieri delicati
e di quelli arditi
torneranno a sorridere.
Abbi cura
persino degli specchi
e dei suoi riflessi.
Dei sogni nei cassetti
quelli colorati
quelli da colorare.
Abbi cura di te
del sole dentro
e la commozione.
TERRY OLIVI
Di origini marchigiane, Terry Olivi è poetessa romana molto stimata, con all’attivo
diverse pubblicazioni con case editrici di prim’ordine; molto impegnata anche nella
creazione e organizzazione di eventi letterari in città e fuori regione. Propone qui alcuni
brani editi, in cui traspare evidente il suo afflato lirico in un viaggio nel dolore e nel
ricordo dei suoi cari. La sua è una poesia rievocativa di quadri e stati d’animo ancora
vividi e laceranti, seppur esposti con una sublime pacatezza di tono e con un solenne
e commovente moto dell’anima, sentito intensamente e con grande padronanza
emotiva e di dettato lirico.
***
HAIKU
Gabbiano solo
alto sulla colonna,
nostromo d’aria
Roma, Santa Maria Maggiore, 2007
Cinque cicogne
sul palo della luce -
una famiglia
Ungheria, 1998
Vento e fuoco
pizzica la taranta -
sola in cucina
Roma, 2013
Ormai è un anno
anche nella magnolia
un cerchio in più
Velletri, 2006
***
STEFANIA ONIDI
***
***
Clean
***
Cabirol
***
***
o una ferita.
S’infuoca anche il cardo nella stagione finale
con i suoi petali asciutti.
Il sole muove fino a questa carità:
concedere al verde di farsi oro.
***
Cura
REGINA RESTA
***
Disattese
si dipanano sensazioni
infrante su illusioni di vetro.
Resterò ancora
a contare gli immutati sorrisi
mi aspettano giorni di me e me
e intanto l’attesa
sferza di raffiche l'anima provata.
***
Autunno
ANGELA SUPPO
È una poesia che invita alla riflessione, quella di Angela Suppo, torinese, fervente e
attiva collaboratrice del Circolo dei Lettori di Torino. Angela Suppo sa trarre da
situazioni e stati d’animo di una società ormai standardizzata e livellata, quell’impeto
segreto che sommuove la normalità delle cose, gli atti quotidiani anche usuali, trovando
in quei gesti anche minimi e banali un lume, uno stralcio di umanità e di vitalità. Sono
quadri descritti con versi eleganti e sobri, dal tono pacato ma veramente armonioso.
Domenica al cinema
Si squaglia la domenica
nel pomeriggio della folla,
sotto i portici odorosa di popcorn,
serrata nella sala buia
che vapora di sudore
e giacche bagnate,
che trasuda di rabbie e silenzi.
Domani è lunedì:
la maledizione
che a volte benedice,
quando provvida irrompe
con le voci di altri,
e sopisce nel banale
la fonda scontentezza
che quotidiana assale.
***
***
Cento posizioni
Numerose le posizioni
del libro del kamasutra.
Dopo tanta codificazione,
stupefacente e noiosa,
more geometrico illustrata,
davvero infinite
le combinazioni degli amori,
governati dal caso.
Assaltano impreviste,
***
Le rane di primavera
Le rane fornicatrici
delle notti di primavera
annunciano la loro stagione.
Anche per noi:
inteneriti ascoltiamo,
nel quieto delle coperte,
uniti dal nostro autunno.
***
Giuseppe Vetromile
Sara Albarello
Sara Albarello è nata a Badia Polesine (RO) nel 1985. Vive a Mantova.
Ha pubblicato su riviste di poesia del Caffè letterario di Mantova, ed è risultata finalista
al premio di Camaiore 2014 opera prima con Disillusioni felici. Ha vinto il premio della
Giuria al Premio Internazionale di Poesia “Le occasioni”.
Ha pubblicato Disillusioni felici (Samuele Editore, 2013, con prefazione di Giuseppe
Vetromile), Blue Melancholy (Terra d’ulivi ediz, 2016); Trattato pocket sulla donna libera e
Profumo d’India (auto editi); Affluenti (Edizioni Ensemble); Divergentemente (Matisklo
edizioni); Guadagnare soldi dal caos (Edizioni La Gru). Ha scritto anche racconti per
“Walk on rights Amnesty International”.
Nata a Cagliari, vive e lavora a Roma. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni: Lente
apparizioni (FirenzeLibri, 1991); Di baleni una rapsodia (Cultura 2000, 1993); Oltre il sipario
(Montedit, 1996); Nella presa di un’ora (Montedit, 2000); In piena sulla conchiglia (Pagine,
2002); Quel tanto di rosso (Terre Sommerse, 2007; allegato alla pubblicazione è presente
un CD con poesie musicate dal cantautore Patrick Edera); La buccia del grido (Lepisma,
2008); Nel finito…Mai finito (Nemapress, 2015). Di quest’ultimo libro è stata fatta la
traduzione in portoghese a cura di Marta Gomes de Souza con il titolo No findo…nunca
findo. Da alcune sue poesie sono stati realizzati video, diffusi su you-tube.
È presente in numerose antologie e raccolte di poesia contemporanea. Per la poesia ha
ricevuto premi e riconoscimenti. Alcune sue poesie sono state tradotte in inglese,
francese, spagnolo e portoghese e altre sono state musicate dai cantautori Patrick
Edera e Amedeo Morrone.
Ada Crippa
Ada Crippa è nata ad Agrate Brianza dove tutt’ora vive. Scrive poesie da quando ha
imparato a leggere e scrivere. Viene dal mondo e dalla cultura contadina-operaia e dalla
militanza politica sindacale. Ha pubblicato 6 raccolte e due plaquette.
È presente in molte antologie. Vincitrice di diversi premi nazionali e internazionali, è
presente sulla scena letteraria del territorio con vari interventi di letture pubbliche.
È autrice di Antimenti, antologia a tre voci prodotta in proprio nel 1989; Libero suono,
plaquette (Pulcino Elefante, 2004); Albero, plaquette (PulcinoElefante, 2005); Vele
(LietoColle, 2007); Acqualuna (Onirica edizioni, 2011); Eco di neve, haiku (La Vita Felice,
2014); Tra l’aria senza forme (Caosfera edizioni, 2016); Mena (Kanaga edizioni, 2019);
Coma (La Vita Felice, 2021).
Maria Vittoria del Pozzo, dopo gli anni di formazione presso lo storico Liceo Classico
di Torino “Massimo D’Azeglio”, si è laureata in Giurisprudenza e in Lettere moderne;
ex docente di Letteratura italiana e Latino negli istituti di secondo grado, si occupa e
scrive di poesia contemporanea, nazionale ed internazionale su Blog e Riviste letterarie
online.
Tiene da dodici anni il gruppo di poesia Tempo di Parole presso il Circolo dei Lettori di
Torino. Ha scritto numerosi libri di poesia: l’ultimo, La logica delle nuvole, è edito nel
2020 dalla Casa editrice La Vita Felice di Milano.
Alterna la scrittura poetica a lavori di traduzione di autori classici latini e a conferenze-
reading, sempre in materia di poesia a Torino al Circolo dei Lettori, al Centro
Pannunzio, a Binaria - Libera di don Ciotti.
Annamaria Giannini
Annamaria Giannini, poeta e performer, comincia la sua formazione negli anni ottanta
nei teatri off di Londra. Tornata in Italia, dopo qualche anno di pausa, ricomincia a
calcare le scene portando le sue performance poetiche in giro per l'Italia, ospite dei più
importanti Festival di Poesia. Suoi testi sono presenti in numerose antologie e sta
lavorando alla sua prima raccolta: Il carcere delle donne.
Scrittrice di palindromi, viene considerata dagli appassionati del genere una delle più
talentuose del nostro secolo.
La sua poesia tocca spesso temi sociali, il cui grido attinge direttamente dal suo vissuto
personale.
Madre Strega, Arrestate le rondini, Il reato di migrare, Le figlie dell'amore, Io sono stuprabile, sono
alcuni dei titoli degli spettacoli itineranti, in collaborazione con altri illustri poeti del
panorama italiano, primo fra tutti Sebastiano Adernò. Collabora con il blog Bibbia
D'Asfalto, Poesia urbana e autostradale, dove cura la rubrica "Ponte-Poesia".
Alfonso Graziano
Alfonso Graziano è nato a Foggia, dove tuttora risiede. È laureato in scienze politiche
ed economiche presso l’Università di Salerno. La sua poetica è stata accostata a Giorgio
Caproni.
Ha pubblicato per la Poesia: Nelle meditate attese (Rupe mutevole Edizioni, 2012); Il
carnevale degli uomini (Edizioni Divina follia, 2015); Ti dico ora come ho smesso di morire (Di
Felice Edizioni, 2017). Per il Teatro: Concerti per violino (2017). Nel 2018 ha ottenuto il
Premio speciale della giuria per la migliore silloge d’amore Di te cosa rimane se non il
rumore del mare in tempesta, al Concorso “Rive gauche”, Firenze. È presente in varie
antologie e alcune sue poesie sono state tradotte in albanese, greco e americano.
Nel 2020 per RPlibri ha pubblicato la raccolta poetica Paglia di grano.
Terry Olivi
Con Rita Laganà ha curato il libro Mia madre era… Donne e famiglie del ‘900 (Ediz.
Gattomerlino, 2018); Ti ho lasciata con gli alberi (Ediz. La Vita Felice, 2020).
Ha organizzato vari eventi poetici tra cui: “Sogno di Poesia nella bella Italia”, dedicato ad
Angela Ferrara: n.1 - LA BASILICATA (luglio 2018), e n. 2 - LA ROMAGNA (maggio
2019).
“Poesia tra gli alberi “, passeggiate poetiche stagionali all’ORTO.
Stefania Onidi
Stefania Onidi è nata nel 1973 in Sardegna. Laureata in lingue e letterature straniere
all’università di Cagliari con una tesi sulla poesia spagnola contemporanea, vive a
Perugia, dove insegna. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui Quadro imperfetto
(Bertoni, 2017) e Archivio del bianco (Terra d’ulivi, 2020). Alcuni suoi testi sono stati
pubblicati in blog letterari (“Inverso”, “Poetarum Silva”, “Atelier” online, “La poesia
e lo spirito”, “Carteggi letterari”, “Carte sensibili”, “Poesia, di Luigia Sorrentino”, “Il
rifugio dell’Ircocervo”, “Laboratori poesia”, “Versante ripido”, “Morel, voci
dall’isola”, “Clandestino”) e in varie antologie. È stata tradotta in spagnolo, in armeno
e in rumeno. Collabora a Menabò, quadrimestrale internazionale di cultura poetica e
letteraria (Terra d’ulivi). Ha tradotto una selezione di testi dell’autrice spagnola Gloria
Fuertes per La Náusea Revista de arte y literatura, È anche pittrice. Ha esposto in collettive
d’arte contemporanea nazionali e internazionali.
Regina Resta
Regina Resta è nata a Castellammare di Stabia (Na) nel 1955. Collabora e scrive su
diversi siti di letteratura, anche in inglese. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e
premi, tra cui: Il Premio alla Cultura al Premio “Juan Montalvo” nel 2015. Il Centro
Lunigianese di Studi Danteschi, gestore del Premio Internazionale di Poesia per la Pace
Universale “Frate Ilaro del Corvo”, l’ha nominata “Ambasciatore del Frate Ilaro”.
Ha ricevuto inoltre il Premio della Critica 2016 al Premio Internazionale di Poesia per
la Pace Universale “Frate Ilaro del Corvo”, il Premio alla Carriera al “Premio Angeli”
di Aida Abdullaeva, Pesaro 2018.
Ha ricevuto la laurea ad Honorem dall’Università di Belgrado per la Letteratura nel
2020 e il Premio alla carriera 2020 al Premio Internazionale di arte letteraria “La città
della Rosa” edizione 2020; il Premio di Operatrice della Pace al Premio Internazionale
“De finibus terrae” VI edizione de “La Città bella” della dott.ssa Mariateresa
Protopapa.
Nel 2019 ha fondato il movimento artistico “I colori del Salento”. Nel 2020 ha ideato e
pubblicato la Rivista on line VERBUMPRESS (https://www.verbumpress.it/).
La sua creatura più importante è l’Associazione Internazionale VerbumlandiArt che ha
fondato nel 2012, di cui è presidente.
Autrice di raccolte poetiche e recensioni sia di autori italiani che stranieri.
Angela Suppo
Giuseppe Vetromile
Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Attualmente svolge la sua attività
letteraria a Sant'Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti
sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali.
Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di 20 di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile
approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni
del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e
rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà
dell'attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti
con (Kairos, 2010).
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell'invisibile, L'Arca
Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro
Indice
Introduzione Pag. 4
Sara Albarello “ 6
Iole Chessa Olivares “ 8
Ada Crippa “ 13
Maria Vittoria del Pozzo “ 17
Annamaria Giannini “ 21
Alfonso Graziano “ 24
Terry Olivi “ 27
Stefania Onidi “ 31
Regina Resta “ 35
Angela Suppo “ 38
Giuseppe Vetromile “ 42
28 marzo 2021