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Kathrin Rösch

Prof. Dr. G. Cordibella, Sem. Lit.Wiss.MA FS 2021


«L’ombra sua torna». Riscritture e ricodificazioni della Commedia di Dante

APPROFONDIMENTO TEORICO
ESERCITAZIONE

Seduta del 1. marzo 2021

Esercitazione relativa al saggio di Fantappiè Riscritture in Letterature comparate, a cura di F. De


Cristofaro, Roma, Carocci, 2014, pp. 135–166

1. L’autrice, nelle pagine iniziali (pp. 135–139) del saggio, problematizza il concetto di
riscrittura e prova a darne una definizione. Si presenti una sintesi delle considerazioni
svolte queste pagine (con attenzione a: prospettiva diacronica, prospettiva sincronica,
tentativi di definizione di riscrittura).

Il primo problema che si pone nel trovare una definizione è l'impossibilità di una descrizione
della riscrittura che è generalmente valida per tutte le epoche. Benché abbia una lunga tradi-
zione, il suo sviluppo è stato influenzato da fattori intraletterari e extraletterari così fortemente,
che non è mai stato possibile creare una spiegazione semplice del concetto. Anche da una
prospettiva sincronica si pone un problema di definizione. Da un lato, l’opinione che un pro-
dotto letterario non debba mai essere considerata come finito o chiuso, rappresentata anche
da Barthes, mostra un’idea ampia di riscrittura e considera tutti testi come tale. Dall’altro lato,
esiste anche un’accezione più ristretta per sistemare i testi in categorie come antologia, critica
o edizioni. Quello che lega tutte le riscritture è una ripetizione che si basa su un primo testo e
l’intenzione di essere considerate come un primo testo anche loro. È quindi questo paradosso
il tentativo più efficace di definizione per la riscrittura.

2. Si illustrino in sintesi i principali aspetti e le connesse teorie esposte dall’autrice nella


sua argomentazione seguendo lo schema seguito nel saggio:
- «Primo asse: testo/processo»
- «Secondo asse: trasformazione seria/satirico-parodica»
- «Terzo asse: spazi di memoria/vuoti»

Ogni riscrittura è un processo di ripetizione e ricreazione che si focalizza su oggetti come tema,
personaggi, struttura, modello testuale e tanti altri. Possono inoltre cambiare l’ambientazione,
la prospettiva e il genere letterario del testo. Riscrivere significa sempre leggere, non solo il
primo testo ma eventualmente anche altre opere, si deve quindi parlare sempre di un insieme
di testi. L’autore fa altrettanto parte del primo asse. Un autore che produce una riscrittura deve
dividere il suo ruolo con la voce del testo ovvero con lo scrittore del primo testo. Analizzando
una riscrittura, dopo aver studiato il processo della formazione del testo, è importante consi-
derare il modo che relaziona i due testi. Genette ha fatto delle ricerche rilevanti in quest’ambito
e ha fra l’altro introdotto due modi di riscritture, la trasformazione diretta, quindi una “copia” dei
fatti del primo testo nell’ambito del secondo e l’imitazione, che riprende soltanto il modello
formale del primo testo. Entrambi modi possono avere varie funzioni, i cosiddetti regimi di
Genette. Il regime satirico è orientato contro il primo testo, il regime ludico ha come scopo il
divertimento ed il regime serio continua un certo concetto. Anche la parodia può essere con-
siderata come una specie di riscrittura che ha sempre una funzione distruttiva. È importante
sottolineare la differenza tra satira, che mette in relazioni codici diversi in modo critico e paro-
dia, la quale è una trasgressione. Finalmente si deve prendere in considerazione il rapporto
tra testo riscritto ed il suo contesto letterario. Una riscrittura si presenta sempre come uno
spazio di memoria rimessa dall’autore relativo. Questo processo si divide in traduzione, imitatio
e intertestualità, ovvero lo sviluppo dal testo originale al nuovo testo primo attraverso il riscri-
vere in un determinato regime.

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