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ODJEL ZA TALIJANISTIKU

Il giorno della civetta – L. Sciascia


Seminarski rad

Kolegij: Povijest suvremene talijanske književnosti

Studentica: Predmetni nastavnik:


Ivana Beroš prof. dr. sc. Nedjeljka Balić-Nižić

Zadar, siječanj 2021.


INDICE:
1. Introduzione
2. Chi era Leonardo Sciascia?
3. Il romanzo
4. Conclusione
INTRODUZIONE

Questo romanzo appartiene ai romanzi polizieschi, detto gialli. Parlando di Sciascia


dobbiamo menzionare che lui era un notevole autore che sempre descriveva la Sicilia e sua
società, ma per lui l'unico interesse era la mafia. Questo era il primo romanzo italiano che
parlava di mafia. A causa di questo, aveva un grande successo. Quando parliamo della mafia,
dobbiamo sapere che, in quel periodo, la mafia italiana unisce con la mafia americana e loro
due formano una delle più potente organizzazioni nel mondo. 1 La maggior parte dei suoi
romanzi ha un personaggio principale intorno a cui si svolge l’azione.

CHI ERA LEONARDO SCIASCIA?

Leonardo Sciascia è nato nel 1921 e muore nel 1989. Lavorava come un insegnante
elementare. Nelle sue opere posiamo vedere il suo amore e interesse per la Sicilia e la società
siciliana. Lui appartiene al neorealismo. Questo si può vedere in una mescolanza tra la realtà
si una storia e tra le racconti umani. Le sue opere contengono una scrittura limpida. Queste
opere diventano saggi, testimonianze.2 Le opere più famose sono: Gli zii di Sicilia, (1961), Il
consiglio d'Egitto (1963), Il giorno della civetta (1961), A ciascuno il suo (1966), ecc.3

IL ROMANZO

La trama comincia con l'omicidio di Salvatore Colasberna nella piazza Garibaldi. „I fatti
erano questi: un certo Colasberna era stato ammazzato mentre stava per salire sull'autobus per
Palermo, in piazza Garibaldi, alle sei e mezzo del mattino; …”4 Lui lavorava in una impresa
che si chiama Santa Fara. “Salvatore Colasberna, Cola-sbe-rna: faceva il muratore, dieci anni
addietro ha messo su la cooperativa insieme a due fratelli suoi e a quattro o cinque altri
muratori del paese; dirigeva i lavori, …”5 C’erano tante persone sull'autobus che forse hanno
visto qualcosa, ma con l'arrivo dei carabinieri nessuno ha detto nulla. Appare il capitano
Bellodi, il protagonista di questo romanzo, che sta conducendo l’indagine per l’omicidio di
Colasberna. Prima di diventare il carabiniere, faceva parte dalla vita partigiana. “Il capitano
aveva conosciuto molti siciliani, nella vita tra partigiani e poi tra i carabinieri: …”6 Bellodi,

1
La mafia siciliana, Cosa Nostra, Bjarnadóttir, Sveina Kristín (p. 10)
2
La narrativa, Codici, Convenzioni, Generi – Fotocopia sul Merlin (p.399-400)
3
http://spazioinwind.libero.it/letteraturait/novecento/sciascia.htm
4
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 15)
5
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 5)
6
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 17)
proseguendo con le indagini, ha scoperto che la impresa di Colasberna e suoi due fratelli non
ha rispettato alcune regole e di più lui scopre che questo omicidio è risultato della mafia.
“Ammettiamo” continuò il capitano come se non avesse sentito “che la vostra
cooperativa, la Santa Fara, sia la pecora nera della zona: …”7 Poi, la trama continua in un bar
a Roma, dove due persone parlano di Bellodi e di come rimuoverlo dal posto del capitano.
Bellodi sospette che queste due persone sanno qualcosa sull’omicidio di Colasberna e lui
pensa che loro possano essere collegati con la mafia. Per essere sicuro, lui ha deciso di
interrogare queste una di queste due persone per sapere qualcosa di più. Un giorno, dopo aver
saputo il nome di una di quelle due persone, Calogero Dibella detto Parrinieddu, Bellodi ha
interrogato il confidente (un altro nome per Dibella) per sapere qualcosa di più però lui non è
riuscito perché’ il confidente non ha detto nulla. “A me basterebbe sapere il nome di chi,
qualche mese addietro, ha fatto certe proposte a Colasberna: proposte, intendiamoci, solo
proposte...». «Io non so niente» disse il confidente …” Mentre Bellodi si occupava con
questo omicidio, un’altra persona è andata via e nessuno sa dov’è. Lui si chiama Paolo
Nicolosi e la sua moglie avrà un ruolo importante per risolvere tutto questo. La moglie ha
detto che suo marito, prima di scompare, ha menzionato un nome, Zicchinetta, però nessuno
sapeva chi era questo. Il capitano presume che questa persona potrebbe essere l’assassino di
Colasberna. La sua moglie presume che il suo marito è morto perché’ lui probabilmente ha
visto l’assassino. Bellodi anche scopre mentre faceva l’investigazione che il nome Zicchinetta
era Diego Marchica. Lui ha trovato il suo fascicolo e anche una foto dov’è si poteva vedere
Marchica con don Calogero Guicciardo e anche Livigni, tutti e due connessi alla mafia.
“C'era anche, nel fascicolo, un rapporto relativo a un comizio dell'onorevole Livigni: che
circondato dal fiore della mafia locale, alla sua destra il decano don Calogero Guicciardo, alla
sua sinistra il Marchica, …” Un po’ più tardi, Bellodi scopre che il confidente è stato ucciso.
Prima di morire, il confidente scrisse una lettera per Bellodi sulla quale sono scritti due nomi.
A causa di questo, lui ha deciso di interrogare signor Marchica, Pizzuco e don Mariano Arena
per capire se loro tre sono collegati con l’omicidio del confidente. Come risultato di tutto
questo, i giornalisti sono diventati pazzeschi e hanno fatto un caos perché’ dopo la
interrogazione hanno pubblicato una foto di don Mariano con Mancuso, il ministro. “C'era la
fotografia, ingrandita a

mezza pagina, di... voi capite chi, a lato di don Mariano Arena… “8Questo caos ha provocato
un disordine al Parlamento. Dopo questo, Bellodi si trova a Parma, doveva andare lì a
7
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 8)
8
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 40)
testimoniare e siccome i suoi nervi devono prendere il riposo, lui ha deciso di prendere una
vacanza. “…e più riposante una vacanza a Parma, in famiglia.”9 Mentre era a Parma, spesso
leggeva i giornali siciliani perché’ il suo amico, brigadiere d’Antona, glielo mandava. Quel
giorno, mentre leggeva, Bellodi si è reso conto che, tutto questo che lui ha fatto per trovare
l’assassino di quelle due persone, ‘era stato sfasciato come un castello di carte dal soffio.’ E
tutto questo è la causa di un alibi di Marchica. “O meglio: era bastato un solo alibi, quello di
Diego Marchica, a sfasciarlo.”10 Legendo questa storia sui giornali, Bellodi era molto furioso.
Ha deciso di fare una passeggiata per Parma e mentre camminava ha incontrato Bresciamelli,
suo amico da piccolo e gli parlava della Sicilia. Tornandosi a casa ha pensato di Sicilia e del
suo amore per quel paese. “Ma prima di arrivare a casa sapeva, lucidamente, di amare la
Sicilia: e che ci sarebbe tornato.”11

CONCLUSIONE

9
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 55)
10
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 56)
11
il_giorno_della_civetta-sciascia (1).pdf Il giorno della civetta, Sciascia, L. (p. 62)
Il romanzo mi è piaciuto tanto però, trovo molto difficile a leggerlo. Non perché le parole
sono state difficile, ma perché' la trama è veramente complicata. Come questo è il mio
secondo romanzo di Sciascia posso dire che lui scriveva sempre nello stesso modo. C’è
sempre un protagonista, la trama si svolge a Sicilia e c’è sempre la mafia siciliana.
L’omicidio è sempre nel centro dei suoi romanzi. In tutto, penso che lui e’ e che sarà un
autore che ha contribuito tanto alla letteratura italiana ma anche alla società italiana e
mondiale con le sue spiegazioni della mafia. Visto che si tratta della mafia e della polizia
ecco il mio citato preferito dal romanzo dove si può vedere la differenza più ovvia tra
l’omicidio, mafia e polizia: “L'omicidio passionale si scopre subito: ed entra dunque
nell'indice attivo della polizia; l'omicidio passionale si paga poco: ed entra perciò nell'indice
attivo della mafia.” Un’altra cosa che ho trovato molto interessante è lo scontro tra la mafia, il
Parlamento e la società. Non è strano che lui dimostra tutto questo, ma il modo in cui lui parla
di tutto quello, come lui descrive i personaggi che appartengono ai vari circoli sociali. E per
finire penso che posso concludere tutto questo con una citazione da Italo Calvino su questo
romanzo di Sciascia. Lui ha detto: «Giallo che non è un giallo, ...tutto è limpido, cristallino:
le più tormentose passioni, i più oscuri interessi, psicologia, pettegolezzi, delitti, lucidezza,
rassegnazione, non hanno più segreti, tutto è ormai classificato e catalogato...»12

12
http://www.apav.it/mat/tempolibero/cinemaematematica/societaitalianaproblematiche/il_libro.pdf

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