iniziato un’altra delle sue guerre, quella alle discipline che si occupano di postura e dintorni.
Postura non intesa come la posizione da tenere
durante le attività lavorative e quotidiane, no, parlo di quella che tratta dell’insieme dei segmenti corporei di un essere umano e che manifesta, nella sua complessità, l’insieme dei dati della personalità di un paziente, in rapporto ad un determinato contesto.
Postura atteggiata in avanti, basculata in dietro,
chiusa qui, aperta là.
I globalisti più bravi la vedono, la riconoscono, la
fiutano; quelli più scarsi la sopravvalutano, ci speculano sopra, giudicano.
I settorialisti più saggi ne tengono conto durante la
loro valutazione tecnica, ma quelli più scarsi sogghignano al solo pronunciare la parola postura. I nuovi talebani si proclamano fieri di potere snobbare questo aspetto tecnico dal sapore vagamente new-age, forti della presunta libertà di pensiero dettata da credenze attinte dallo scientismo EBM, il nuovo medioevo tecnico.