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SPECIALE

DECRETO SOSTEGNI

DECRETO SOSTEGNI: LE MISURE PER IMPRESE,


LAVORO E FAMIGLIE

Scostamento di 32 miliardi in 5 aree di intervento. L'obiettivo del Governo è "dare


più soldi possibile il più velocemente possibile"

32 miliardi di scostamento (di cui 11 per imprese e professionisti, 5 per il piano


vaccini, 8 per il lavoro e per la lotta alla povertà) organizzati in 5 aree di
intervento: imprese e partite iva, lavoro, salute e sicurezza, enti territoriali,
trasporto e scuola. Cancellate le cartelle esattoriali 2000-2010 per i redditi fino
a 30 mila euro. I punti principali dell’atteso decreto presentato venerdì 19
marzo in conferenza stampa. Obiettivo del Governo: “dare più soldi possibile
il più velocemente possibile”.
Sommario
 Le parole di Draghi (poche ma importanti) in conferenza stampa
 Novità del decreto e struttura
 La platea dei beneficiari
 Condono fiscale
 Fondo perduto a imprese e professionisti
 Blocco dei licenziamenti e cassa integrazione
 Reddito di emergenza e reddito di cittadinanza
LE PAROLE DI DRAGHI (POCHE MA IMPORTANTI) IN CONFERENZA
STAMPA
Senza enfasi, con frasi asciutte e visione pragmatica, il Presidente del
Consiglio Mario Draghi ha risposto alle domande dei giornalisti nella
conferenza stampa di venerdì 19 marzo, riassumendo il contesto economico
europeo, le modalità operative del Governo e i contenuti dell’atteso Decreto
Sostegni.
È stato definito dallo stesso Presidente un “decreto in risposta alle povertà”,
“il massimo che si è potuto fare” con lo scostamento di bilancio da 32 miliardi
di Euro varato dal precedente Governo, anche se il Consiglio dei Ministri è ben
consapevole che si tratta di “un primo passo, e che ce ne sarà un secondo
assolutamente necessario”. Già ad aprile, ha annunciato il Presidente,
occorrerà varare nuovo deficit per altri aiuti, i cui numeri saranno da calibrare
in base all’andamento dell’epidemia, della campagna vaccinale e
conseguentemente delle previsioni sulla crisi economica.
Alla domanda sulle conseguenze che deriveranno da una continua emissione
di debito pubblico rispetto al patto di stabilità, e quindi ai pericoli di maggior
carico fiscale sui cittadini, Draghi ha risposto senza giri di parole che “Questo
è l’anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi”, “verrà il momento
in cui dovremo guardare al debito ma non è questo”. Il contesto del nostro
Paese, ha chiarito il Presidente, è quello di un’economia in piena recessione
accanto ad altre economie in recessione. Il riferimento esplicito è stato a
Germania, Spagna e Francia che in questi giorni hanno dovuto approvare
nuovi scostamenti di bilancio. Guardando quindi al futuro dell’Europa e ai
vincoli del patto di stabilità, il pronostico di Draghi è che “Le regole del patto
di stabilità saranno discusse, ma pare difficile che possano restare
uguali”.
Interpellato poi sul MES, (tema di acceso confronto per mesi tra i partiti politici)
il Presidente ha sintetizzato in due battute la sua linea: al momento il livello dei
tassi di interesse è tale per cui non converrebbe prenderlo. Per di più il Mes
andrebbe investito nella sanità, in un momento in cui non c’è ancora un piano
sanitario condiviso da tutte le forze politiche. Si tratterebbe quindi per adesso
di un “dilemma” prematuro.
La stessa visione pragmatica usata in tema di politica economica, è stata
ribadita rispondendo alle domande sul disallineamento degli Stati europei
rispetto al piano vaccinale: “il coordinamento europeo ha un valore
aggiunto in tantissimi aspetti”, ma occorre guardarlo con “pragmatismo” e
senza teorie preconcette, “se funziona si segue altrimenti non si segue”.
E sulle diversità di vedute tra i partiti politici della maggioranza, la risposta si è
concentrata in una battuta ancora più netta: tutti i partiti si sono
portati eredità fatte di annunci e bandiere identitarie, “si tratta di chiedersi
quali sono quelle di buon senso e quali quelle a cui si può rinunciare
senza fare un danno né alla propria identità né all’Italia”.
Infine, a chi, scendendo sul piano personale, gli ha chiesto come vive l’enorme
attesa che il Paese ha su di lui, e cosa si aspetta dal suo impegno, il Presidente
ha confidato con ironica modestia: “Che le future delusioni non siano uguali
all’entusiasmo che c’è oggi: questo è il minimo che mi aspetto”.
Novità del decreto e struttura
I capisaldi del nuovo decreto sono tre:
 sostegno alle imprese
 sostegno al lavoro
 lotta contro le povertà
Il decreto è strutturato in 5 aree di intervento:
1. Contributo a fondo perduto per tutte le partite iva per un totale di 11 miliardi
(su una platea di 5,7 milioni di soggetti, 3 milioni riceveranno fondi pari a circa
3.700 Euro a soggetto)
2. Sostegno al lavoro e contrasto alla povertà, cui sono destinati 8 miliardi;
3. Salute e sicurezza, per le quali sono stati stanziati 5 miliardi: la posta
principale è prevista per l’acquisto di vaccini e farmaci (2, 8 miliardi), il resto
per i fondi per la logistica, il fondo per la produzione di vaccini in Italia,
4. l’intervento per coinvolgere i medici di base nella vaccinazione, l’intervento per
le farmacie e i covid hospital;
5. Enti decentrati: il decreto ha stanziato fondi finalizzati a compensare comuni,
province ed enti territoriali per la perdita di gettito e per sostenere il trasporto
pubblico locale; Per quest’ultimo settore sono stati stanziati 800 milioni di
Euro anche allo scopo di incrementare le corse e garantire un miglior raccordo
con gli orari delle scuole;
6. Istruzione, cultura, sostegno alle filiere agricole, e altri settori con crisi
particolari, sono oggetto di attenzione nell’ultima parte del decreto. In
particolare, alla scuola vanno 150 milioni di Euro per garantire da adesso fino
a giugno la continuità in sicurezza dell’attività didattica in presenza, ed altri 150
milioni per consentire attività di potenziamento delle competenze ed il
recupero della socialità dei ragazzi nel periodo successivo alla fine dell’anno
scolastico.
L’obiettivo complessivo del decreto nella visione del Governo è “dare più
soldi possibile e più velocemente possibile”, e infatti lo stesso Draghi ha
sottolineato due novità rilevanti rispetto ai “ristori” disposti dal precedente
Governo:
 l’abbandono dei codici Ateco, che avevano lasciato fuori tante partite iva
 la velocità nei pagamenti.
Per accelerare i tempi di erogazione dei contributi, l’agenzia delle entrate ha
messo a disposizione una piattaforma telematica, e i pagamenti inizieranno già
dall’8 aprile prossimo.
La platea dei beneficiari
Le imprese, i professionisti ed i lavoratori autonomi, con fatturato annuo
sotto i 10 milioni di Euro, saranno destinatari di un contributo a fondo perduto
per riparare le perdite subite nel 2020. Misure ad hoc sono state varate per
fronteggiare la crisi delle grandi imprese.
Una speciale attenzione è stata dedicata al settore del turismo. Come ha
ricordato Draghi in conferenza stampa: “è un settore dove vale veramente la
pena continuare ad investire perché sappiamo per certo che finita la
pandemia il turismo tornerà”. Le aziende del turismo sono destinatarie di
misure orizzontali, sia come parte dell’intervento da 11 miliardi per il fondo
perduto destinato alle imprese, sia attraverso il sostegno previsto per il
pagamento delle bollette elettriche, sia tramite l’intervento in favore dei
lavoratori stagionali. 700 milioni di Euro sono destinati alla filiera della
montagna. Sono stanziati inoltre 200 milioni di Euro, da ripartire tra Regioni e
Province autonome, per aiutare le imprese di ristorazione e le attività
commerciali dei centri storici, e le imprese operanti nel settore
dei matrimoni e degli eventi privati.
Il nuovo decreto ha stabilito un’indennità di 2400 Euro per i lavoratori del
turismo, termali, stagionali, dello spettacolo e per i lavoratori atipici. Per i
lavoratori dello sport è stata prevista un’indennità tra i 1200 e 1600 Euro.
Il fondo lavoratori autonomi consentirà l’esonero contributivo.
Nei confronti dei meno abbienti o di chi ha perso il posto di lavoro è stato
esteso il reddito di emergenza, ampliando la platea dei destinatari ed
innalzando gli importi stanziati.
Incrementato di 100 milioni il fondo a sostegno del terzo settore, e di 10 milioni
il fondo per il reddito di ultima istanza dei professionisti.
Per i lavoratori a tempo determinato è stata prevista la possibilità di un
ulteriore rinnovo di 12 mesi dei contratti in scadenza.
CONDONO FISCALE
Le cartelle esattoriali fino a 5 mila Euro (che equivalgono ad un netto di 2500
Euro oltre sanzioni e interessi), relative al periodo 2000-2010 saranno
cancellate per quanti hanno un reddito inferiore alle 30 mila Euro annue.
Si tratta in realtà di una misura che annulla crediti che lo Stato non è riuscito
finora a recuperare. Questa incapacità nel recupero delle cartelle esattoriali,
(ha rilevato in conferenza stampa il Presidente Draghi) impone una riforma
del meccanismo di riscossione, per evitare che in futuro continuino ad
accumularsi milioni di cartelle per crediti fiscali dello Stato che non possono
essere incassati.
FONDO PERDUTO A IMPRESE E PROFESSIONISTI
Non si chiamano più ristori, ma “sostegni”, i contributi a fondo perduto previsti
dal Governo per imprese e partite iva. Le nuove regole tracciate dal decreto
per riparare le perdite causate dal Covid sono le seguenti:
 condizione: perdita nel 2020 del fatturato e dei corrispettivi pari almeno al 30%
rispetto al 2019;
 parametro di calcolo: si calcola la media della perdita mensile di fatturato e
corrispettivi tra l’anno 2019 e l’anno 2020, moltiplicandola per 2;
 importi per fasce: l’ammontare dell’indennizzo è del 60% per le imprese sotto
i 100 mila Euro, del 50% per quelle tra 100 e 400 mila Euro, del 40% tra 400
mila e 1 milione di Euro, del 30% tra 1 e 5 milioni, del 20% tra 5 e 10 milioni;
 limite di fatturato: sostegni per le imprese fino ad un fatturato annuo di 10
milioni di Euro;
 contributo massimo: l’indennizzo non potrà in ogni caso superare i 150 mila
euro;
 contributo minimo: l’indennizzo non potrà essere inferiore a 1000 Euro per le
persone fisiche e 2000 Euro per le persone giuridiche;
 beneficiari: non ci sono limiti legati ai codici Ateco.
BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E CASSA INTEGRAZIONE
Sul fronte del lavoro, in considerazione del perdurare della crisi e del
prolungarsi dell’epidemia, al fine di evitare l’impatto sociale ed economico di
un boom di licenziamenti, il Governo ha rinnovato la proroga della cassa
integrazione ed il blocco dei licenziamenti.
PROROGA DELLA CASSA INTEGRAZIONE:
 per la cassa integrazione ordinaria: previste altre 13 settimane tra il 1aprile ed
il 30 giugno
 per la cassa integrazione in deroga: ulteriori 28 settimane tra il 1aprile ed il 31
dicembre.
Blocco dei licenziamenti: fino a giugno per le imprese che beneficiano della
cassa integrazione ordinaria e fino ad ottobre per quelle in cassa integrazione
in deroga.
REDDITO DI EMERGENZA E REDDITO DI CITTADINANZA
Venendo agli Interventi per il contrasto alla povertà, sono state previste altre 3
mensilità (da marzo a maggio) per il reddito di emergenza.
E’ stato anche rifinanziato il reddito di cittadinanza per 1 miliardo di Euro,
aggiungendo alla vecchia disciplina una novità, finalizzata a non disincentivare
chi trova lavoro. Secondo la nuova disposizione normativa, infatti, quando uno
dei componenti del nucleo familiare stipula un contratto a tempo determinato
che provoca l’aumento del reddito del nucleo familiare oltre il limite previsto per
il beneficio, il reddito di cittadinanza resta sospeso fino al massimo di 6 mesi,
senza necessità, al termine del periodo di sospensione, di riavviare le pratiche
per la concessione del beneficio.

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