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Incontri

Anno 73° / Num. 1


APRILE 2021
Sped. in abb. postale
comma 20, lett. C Art. 2
Legge 662/96
Taxe perçu
Tariffa riscossa To C.P.M.

PERIODICO DELLA FAMIGLIA CARISMATICA COTTOLENGHINA FONDATO NEL 1948

NO
A LL’ INTER
I
P ROG E T T
N G H IN I
C OT TO L E
IN S ERTO
ILE
STACCA B

Uniti contro il Covid


con gli occhi
della Pasqua n.1/2021, aprile Incontri 1
sommario

4
Video e lectio per condividere Un anno con
5
il tema pastorale dell’anno San Giuseppe
Incontri
Periodico della Famiglia
Carismatica Cottolenghina
Fondato nel 1948
Anno 73° / n. 1 - aprile 2021

Periodico quadrimestrale
Sped. in abb. postale

6 8
comma 20, lett. C Art. 2 - Legge 662/96
Reg. Trib. Torino n. 2202 del 19/11/71

Direzione Incontri Cottolengo Torino


Indirizzo: Via Cottolengo, 14
10152, Torino - Tel. 011.522511
«Fuori dalle mura, il coraggio di A Chieri
C.C. Post n. 19331107 osare nuove vie di evangelizzazione» il «Cottolengo Hospice»
redazione.incontri@cottolengo.org

Direttore Responsabile
Stefano Di Lullo 3 Il punto 19 Al Cottolengo di Firenze
padre Carmine Arice è nato «Musicability»
Capo Redattore
Suor Lucia Mossucca La Redazione
4 Video e lectio per condividere
Redazione il tema pastorale dell’anno 20 L’ospedale Cottolengo
Alberto Treleani Sr Lucia Mossucca è centro vaccinale
Sr Lucia Mossucca
Collaboratori 5 Un anno con San Giuseppe
Don Emanuele Lampugnani Suore del Monastero 22 I nuovi siti della Piccola Casa
Suor Rosella Busnelli
cottolenghino San Giuseppe Redazione e Alberto Treleani
Suor Luisa Busato
Franca Sacchetti 6 «Fuori dalle mura, il 23 Avc, la prima edizione
Federica Marostica coraggio di osare nuove online del corso per volontari
Silvia Baldi vie di evangelizzazione» Franca Sacchetti
Impaginazione La Redazione
Latte Creative 24 Santi e Beati cottolenghini
8 A Chieri il «Cottolengo Religiosi cottolenghini
Foto Hospice»
Renzo Bussio
Stefano Di Lullo
26 Filippo, il Cottolengo e
Andrea Pellegrini la forza della Parola
Ufficio Stampa 10 L’Arcivescovo di Milano don Emanuele Lampugnani
e Comunicazioni Piccola Casa alla Piccola Casa di Torino
La Redazione
28 Ha compiuto 80 anni l’«autista»
Stampa
Tipografia Gravinese della Piccola Casa
Via Lombardore 276/F - Leinì (TO) 12 Al Cottolengo di Torino Stefano Di Lullo
Tel. 011.9980654 è nata «l’Ausilioteca»
La Redazione
29 Sempre accanto ai miei nonni
La Redazione ringrazia gli autori di Lydie Mandiangu Mpungi
articoli e foto, particolarmente coloro 14 Quali «strategie» per restituire
che non è riuscita a contattare.
le relazioni agli studenti 30 Il sì della promessa
Maria Riccardi
Questo periodico è ad uso interno Rosella Busnelli
della Piccola Casa della Divina
Provvidenza (Cottolengo). 15 PROGETTI 31 «Incontri», dalla «voce» dei
COTTOLENGHINI Tommasini alla Famiglia
“Incontri” è consultabile su Ufficio progetti e raccolta fondi
carismatica cottolenghina
www.cottolengo.org don Roberto Provera
2 Incontri n.1/2021, aprile
il punto

Padre Carmine Arice

Occhi di Pasqua
Cari lettori e care lettrici, può minacciare l’incolumità, la salute e la dignità “dei

sfogliare le pagine di
poveri nostri fratelli” – come chiamava san Giuseppe
Cottolengo le persone di cui si prendeva cura.

questo numero di Incontri Collaborare con Dio nella Sua opera creatrice
fa sorgere nel cuore mediante il lavoro e la preghiera nella Piccola Casa
è una realtà che, senza togliere nulla alla fatica, ci fa
un senso di gratitudine guardare al mondo e ad ogni esperienza con gli occhi
della Pasqua, consapevoli che il peccato e le sue
al buon Dio conseguenze sono state sconfitte dall’amore di Cristo
mediante la sua passione, morte e resurrezione.
nonché di riconoscenza verso tutti i membri della Siamo consapevoli che ogni gesto di bene è annuncio
grande Famiglia Carismatica Cottolenghina, nel di Vita. Sarà per questo che, nonostante tutto,
constatare la vita, le esperienze e l’impegno di tutta pensiamo anche a nuove espressioni della carità
la Piccola Casa nelle sue diverse espressioni. cottolenghina per continuare ad annunciare il
Vangelo nelle parole e nelle opere e il centro per le
L’umanità - e l’Italia in primis - è ancora afflitta dalla cure palliative ai malati terminali, l’Hopsice che sarà
lotta alla pandemia; mentre vi scrivo si sta parlando aperto a Chieri – con l’aiuto di persone generose che
di terza ondata e di fermo totale per affrontare sostengono la nostra opera - nel luogo dove il Santo
l’emergenza sanitaria e dare tempo alla campagna ha concluso la sua giornata terrena, ne è un esempio.
vaccinale di fare il suo corso. In questa situazione, Anche il Capitolo Generale delle suore che, nella sua
nelle nostre realtà l’impegno per custodire le persone sessione conclusiva sarà celebrato a novembre, è
più fragili, dagli ammalati agli anziani alle persone un’occasione per continuare a cercare le strade per
con disabilità che vivono con noi, è altissimo; si essere, nell’oggi della storia, testimoni della speranza
sta facendo di tutto per preservare gli allievi nelle e della carità di Dio.
nostre scuole dal contagio e nello stesso tempo
non fermare l’attività didattica; l’ospedale continua Nel camminare per le vie della Piccola Casa, pur in un
ad accogliere con amore e competenza, persone tempo di pandemia, più che percepire paura e timore
Covid-positive dando il suo contributo al Servizio - umanamente comprensibili in un momento come
Sanitario Nazionale e alla società nella cura dei questo - si respira fiducia nell’amore Provvidente
malati; i volontari si “inventano” ogni mezzo per far di Dio, impegno nel servizio e la gioia che nasce nel
sentire la loro vicinanza e, là dov’è possibile, il loro cuore di chi si dona. È il miracolo della Pasqua che
impegno concreto. Tutto questo, a gloria di Dio, ha la forza di annunciare, come sentiremo durante
avviene sia nelle presenze cottolenghine italiane che la veglia del Sabato Santo, che la Vita ha vinto la
in quelle fuori dall’Italia sparse nel mondo, facendoci morte: gloria al Signore.
sperimentare ancora una volta che siamo un corpo
unito che combatte con tutte le sue forze ciò che Avanti in Domino e buona Pasqua a tutti!

n.1/2021, aprile Incontri 3


Ascolto Dono Relazione Dignità

Video e lectio per condividere


il tema pastorale dell’anno
NUOVE MEZZI PER APPROFONDIRE GLI ORIENTAMENTI
PASTORALI DI PADRE CARMINE ARICE
Suor Lucia Mossucca

L’ Ufficio Pastorale Cottolenghino, a


causa della pandemia che limita la
possibilità di incontri in presenza,
book @cottolengo.news, @donaalcot-
tolengo e Instragram @cottolengod).
Il desiderio dell’Ufficio Pastorale è che
quest’anno ha escogitato una nuova questi video possano stimolare l’orga-
modalità per offrire proposte di appro- nizzazione di brevi momenti di incon-
fondimento sul tema pastorale dell’anno: tro, a piccoli gruppi, in cui guardare i
«Collaboratori dell’Opera creatrice di filmati e condividere le proprie rifles-
Dio: il lavoro nella Piccola Casa». I mem- sioni. All’interno di ogni video-clip
bri dell’UPC hanno scelto di realizzare sono inserite alcune domande per fa-
dei video e proporre delle lectio per rag- vorire la riflessione. Tutti gli operato-
giungere tutte le case, le scuole e i vari ri sono stati, inoltre, invitati a inviare
servizi, nonché le comunità religiose e le commenti, impressioni, condivisioni, Benessere
associazioni laicali cottolenghine. sia individuali che di gruppo, via e-mail
I brevi filmati realizzati intendono offri- o sui canali social.
re agli operatori, che a vario titolo lavo-
rano nella Piccola Casa e a tutti i membri Domenica 31 gennaio alle ore 17 nella
della Famiglia cottolenghina, momenti Chiesa Grande della Piccola Casa del-
di riflessione e di condivisione sul sen- la Divina Provvidenza di Torino, nel
so del lavoro, a partire da alcune paro- rispetto delle norme anticontagio, è
le-chiave degli Orientamenti pastorali iniziato il ciclo di incontri mensili di
2020-2021 di padre Carmine Arice. Lectio Divina sugli Orientamenti che
fino a giugno approfondiranno, con l’a-
Le parole chiave individuate sono: iuto della Parola di Dio, il tema pasto-
ascolto, dono, relazione, dignità, be- rale di quest’anno.
nessere e servizio. Per la diffusione dei Come si legge negli Orientamenti Pa-
video è stato chiesto ai responsabili storali, il tema del lavoro occupa uno
delle varie direzioni di inviarli perso- spazio notevole nella Sacra Scrittura. I
nalmente, via mail o altra modalità, a passi biblici delle meditazioni sono stati
tutte le persone di loro competenza. Le scelti a partire da alcune parole-chiave
clip sono state inoltre rese disponibili che evidenziano aspetti o atteggiamen- Servizio
sul sito web www.cottolengo.org e sui ti fondamentali legati al lavoro e che
canali social della Piccola Casa (Face- pertanto aiutano a coglierne il senso.

4 Incontri n.1/2021, aprile


Chiesa grande Torino,
statua di san Giuseppe

Un anno con San Giuseppe


CON CUORE DI PADRE
Suore del Monastero cottolenghino San Giuseppe

N el 150° anniversario della dichia-


razione di San Giuseppe Patrono
della Chiesa universale, Papa Francesco
soprattutto attraverso i sogni. Il nome
Giuseppe significa: «Dio aggiunga».
Giuseppe ha un cuore aperto, è di-
con la nostra storia, quanto può essere
pacificante: i nostri pensieri, non sono
i pensieri di Dio, e spesso le sue vie non
ha indetto un Anno speciale dedicato sponibile, Giuseppe è l’uomo del «sì» sono le nostre. Accogliere il «mistero»
allo sposo di Maria da celebrarsi dalla fattivo. Scrive Papa Francesco: «In della nostra vita e nella nostra vita è un
solennità della Beata Vergine Immaco- ogni circostanza della sua vita, Giu- lavoro impegnativo, non significa ras-
lata 2020 fino all’8 dicembre 2021. Per seppe ha sempre pronunziato il suo segnarsi passivamente, ma come per
questa occasione è concessa l’Indulgen- “fiat”, come Maria nell’Annunciazione e Giuseppe, è segno di coraggio e vero
za plenaria ai fedeli che reciteranno Gesù nel Getzemani». Giuseppe è per protagonismo.
«qualsivoglia orazione legittimamente noi, suore del monastero a lui dedica-
approvata o atto di pietà in onore di to, un modello di apertura incondi- «Solo il Signore può darci la forza di
San Giuseppe, specialmente nelle ricor- zionata al progetto del Padre: «la vita accogliere la vita così com’è, di fare
renze del 19 marzo e del 1° maggio, nella spirituale che Giuseppe ci mostra non spazio anche a quella parte contrad-
Festa della Santa Famiglia di Gesù, Ma- è una via che spiega, ma una via che dittoria, inaspettata, deludente dell’e-
ria e Giuseppe, il 19 di ogni mese e ogni accoglie. Solo a partire da questa ac- sistenza». La vita di Giuseppe è per
mercoledì, giorno dedicato alla memo- coglienza, da questa riconciliazione, si ciascuno di noi una sfida di chi, con
ria del Santo secondo la tradizione la- può intuire una storia più grande, un l’aiuto di Dio, assume le contrarietà e
tina». Abbiamo chiesto alle sorelle del significato più profondo». Tante volte, i fallimenti come una rampa di lancio
Monastero cottolenghino San Giuseppe guardandoci indietro, sentiamo che i per ripartire, perché come scrive san
di Torino, di aiutarci a conoscere questa nostri desideri ardenti non si sono re- Paolo: «tutto concorre al bene di co-
figura che accompagna la loro vita di si- alizzati, avremmo voluto fare tanto per loro che amano Dio» (Rm 8,28). Il co-
lenzio e orazione. Dio: «nella nostra vita, accadono av- raggio di ripartire, di ricominciare,
venimenti di cui non comprendiamo il è un dono dello Spirito: il dono della
Questo è un anno speciale, non solo significato … Giuseppe lascia da parte i fortezza. Giuseppe è un grande ami-
per la nostra comunità – dedicata a suoi ragionamenti per fare spazio a ciò co e un esempio in questa accoglien-
San Giuseppe – ma per tutta la Chiesa, che accade e, per quanto possa appari- za del mistero, lui un uomo che parte
infatti lo sposo di Maria ne è il patrono. re ai suoi occhi misterioso, egli lo acco- e ritorna come pellegrino, accanto alla
Sono passati 150 anni da quando Papa glie, se ne assume la responsabilità e si sua sposa e al suo bambino che egli cu-
Pio IX lo dichiarò tale nel 1870. riconcilia con la propria storia». stodisce e protegge, Giuseppe è l’uomo
attraverso il quale Dio si prende cura
Non è facile scrivere di lui poiché nei Dio, nella vita di Giuseppe, può sempre degli inizi della storia della redenzio-
Vangeli se ne parla solo nel tempo dell’in- aggiungere, perché Giuseppe sa che ne. «Egli è il vero ‘miracolo’ con cui Dio
fanzia di Gesù, soprattutto in Matteo. una mano provvidente lo accompagna salva il bambino e sua madre». Insieme
Giuseppe è l’uomo del silenzio, l’uomo e che questa mano, è una mano sicu- a Giuseppe, ripartiamo, con rinnovato
che fa ciò che il Signore gli fa intuire ra che non lo abbandona. Riconciliaci entusiasmo.

n.1/2021, aprile Incontri 5


Madre Elda Pezzuto,
Superiora Generale

«Fuori dalle mura,


il coraggio di osare nuove
vie di evangelizzazione»
AVVIATO L’XI CAPITOLO GENERALE DELLA
CONGREGAZIONE SUORE DEL COTTOLENGO
La Redazione

L o scorso 7 ottobre, Festa della B. V.


Maria del Rosario, la superiora
generale delle suore di San Giusep-
all’interno di ciascuna comunità, per
far emergere indicazioni ed elementi
significativi sul tema e sottotemi del
tema forte e impegnativo che deriva
dalle parole di Papa Francesco pro-
nunciate al Regina Coeli della Solenni-
pe Benedetto Cottolengo, madre Elda Capitolo; la Celebrazione che è la con- tà di Pentecoste 2020. Un tema in linea
Pezzuto, ha annunciato ufficialmen- vocazione dell’Assise capitolare rap- con l’invito ad «uscire» su cui il Papa
te l’indizione dell’IX Capitolo generale presentativa di tutta la Congregazione; ha impostato tutto il suo ministero.
che ha come tema «Fuori dalle mura, il e la Ricezione, il percorso mediante il Quali nuove vie immagina? «Andare
coraggio di osare nuove vie di evange- quale ciascuna Sorella e le comunità fuori dalle mura» … per andare dove?
lizzazione». accolgono gli orientamenti e le delibe- Tutta la vita religiosa e consacrata del
“Il Capitolo generale è un evento eccle- re emanate dal Capitolo. Durante gli mondo sta vivendo un tempo di crisi
siale e un tempo di grazia per discer- scorsi capitoli il tempo dell’indizione è che certamente, alla luce dello Spirito
nere la volontà di Dio sulla Congrega- sempre stato caratterizzato da nume- Santo, può diventare un’opportunità.
zione ... e come organo legislativo della rosi incontri organizzati in presenza Come Congregazione religiosa ci tro-
Congregazione, il Capitolo è chiamato nelle varie comunità e province. Per viamo in un momento «di passaggio»
a promuovere la vitalità spirituale ed l’XI° Capitolo, invece, a causa della che necessita di punti su cui converge-
apostolica delle nostre due Famiglie, di pandemia, la fase di consultazione ha re, su cui ragionare e soprattutto su cui
vita apostolica e contemplativa” (Rego- richiesto alle varie comunità di suore lasciarsi guidare dallo Spirito. Ci sono
la di vita 101 e 102). un rapido aggiornamento nell’utilizzo «passi da fare» e «processi da avviare»
Il Capitolo, che ha avuto inizio con la della tecnologia per poter procedere che Papa Francesco ha richiamato in
lettera di indizione, è vissuto da tutte le nel cammino. diverse occasioni.
suore come un processo di discernimen- «Fuori dalle mura» vuol dire anda-
to sinodale nello Spirito Santo che coin- Abbiamo chiesto alla Madre generale re fuori da quelle modalità quotidia-
volge e abbraccia tutta la Congregazio- alcune riflessioni sui temi al centro del ne «del si è sempre fatto così». Non si
ne e si estende nell’arco temporale di sei Capitolo. tratta di mura fisiche, ma soprattutto
anni, distinto in tre successive tappe: di mura che ognuno di noi ha dentro
l’Indizione che dà inizio al cammi- «Fuori dalle mura, il coraggio di osa- di sé: mura del nostro egoismo, del no-
no di consultazione e partecipazione re nuove vie di evangelizzazione». Un stro individualismo, che la mondanità

6 Incontri n.1/2021, aprile


ha portato ad innalzare invece che di- noi consacrate?», disse: «Vi chiede che vocazione: più sapremo essere attratti-
minuire, mura della nostra comodi- siate madri». Il primo esempio che il ve verso i giovani più cresceranno nuo-
tà. Certamente si parla anche di mura Papa ha portato ha fatto riferimento ve vocazioni.
materiali che possono essere quelle di proprio alle suore del Cottolengo che
una struttura, di un’opera; questo tema aveva incontrato nella Messa a Santa Lo scorso novembre tutta la Piccola
ci invita a muoverci verso le periferie Marta: «loro sono madri per i più deboli Casa ha gioito per la riconosciuta ve-
per incontrare e ascoltare la gente. e i più poveri». nerabilità di suor Maria Carola Cec-
Dobbiamo smuoverci dalla nostra sta- chin, la prima suora cottolenghina in
ticità che forse ci blocca e, in una fase «Corresponsabilità» – Come vivere cammino verso gli altari. Quali profe-
di transito e di crisi della vita religiosa, oggi la corresponsabilità nella Congre- zie suor Maria Carola ha testimonia-
occorre metterci in cammino per non gazione, nella Piccola Casa, con i laici to con la sua vita in grado di portare
morire laddove ci siamo fermati. cottolenghini e con le Chiese locali? frutto ancora oggi nella Congregazio-
Forse la corresponsabilità è quella che ne e in tutta la Piccola Casa?
L’agenda del Capitolo conta tre sotto- ci sfida di più in questo tempo come Suor Maria Carola è stata certamente
temi centrali per la vita delle comuni- suore cottolenghine: ci sfida sia nella profetica proprio su alcuni aspetti su
tà religiose di oggi. «La vita incammi- relazione fraterna tra di noi, nella co- cui oggi vogliamo incamminarci. Spin-
nata»: avviare processi e non occupare munità, nella congregazione, sia nelle ta dall’amore di Cristo e dal carisma
spazi … Quali sono i punti di confron- opere e nella collaborazione con i laici cottolenghino con le sue consorelle ha
to sotto questo profilo? che condividono con noi la missione portato avanti la sua missione di suo-
La prima risposta alla realtà che vi- del Cottolengo. È chiaro che per parla- ra cottolenghina senza tanti ragiona-
viamo, come accennavo, è certamente re di corresponsabilità bisogna partire menti ma nell’incarnazione di ciò in cui
quella di non stare fermi ma di incam- da una realtà che oggi è urgente anche credeva fermamente: l’amore di Cristo
minarci. Alla Giornata Mondiale della per la vita religiosa: la relazione con per lei e l’amore di Cristo per i fratelli.
Gioventù di Cracovia 2016 Papa Fran- gli altri. Corresponsabilità anche con Certo è stata pioniera, perché ha sapu-
cesco aveva esortato i giovani «a non la Chiesa e con le altre congregazioni. to andare «fuori dalle mura»: in Africa,
essere giovani da divano ma con gli Sottolineo in particolare l’aspetto della in una cultura completamente diversa
scarponi calzati ai piedi»; nell’Esorta- collaborazione con la Chiesa: dovunque dalla sua. È partita preparata solo dal
zione apostolica Evangelii Gaudium siamo la Piccola Casa e la Diocesi non Vangelo che aveva dentro il cuore e
(2013) il concetto di essere cristiani in sono due realtà separate, ma la Piccola nient’altro. Il fatto che suor Maria Ca-
cammino è fortissimo; negli Orienta- Casa è parte della diocesi in cui opera. rola fosse chiamata «mamma» vuol dire
menti per gli Istituti di vita consacra- In questi ultimi anni si è già fatto un che aveva stabilito relazioni che vanno
ta e le società di vita apostolica “Per proficuo cammino e seminato apertu- al di là delle culture, della lingua e delle
vino nuovo otri nuovi” (2017) la parola ra e collaborazione: sono germi però differenze: la sua era relazione d’amore,
più ricorrente è «avviare processi». Vo- che hanno bisogno di crescere di più e e su questo la nuova Venerabile ha tan-
gliamo, quindi, riflettere sul cammino di coinvolgere maggiormente tutta la to da insegnarci.
facendo riferimento alla nostra vita di congregazione.
consacrate, alla realtà della fraternità,
del servizio, in particolare della prossi- Visto il calo delle vocazioni degli ul-
mità ai poveri, e della nostra missione timi anni e il periodo di crisi globale
di carità dove il camminare verso l’altro che, al di là dell’emergenza sanitaria,
è fondamentale. certamente impone a tutti di cambia-
re rotta, come la Congregazione delle
«Il genio femminile» – Papa Francesco e suore del Cottolengo intende rispon-
tutta la Chiesa sta aprendo ad un mag- dere alle nuove sfide e progettare il
giore ruolo di responsabilità e servizio futuro per continuare la missione affi-
delle donne. Come vede questo proces- data dal Santo Cottolengo nel mondo?
so e cos’ha da dire a riguardo come Ma- Certamente come tante altre congre-
dre generale della Congregazione? gazioni nella Chiesa, anche la congre-
Oggi in tutto il mondo, e nella Chiesa gazione suore del Cottolengo deve
in particolare, c’è questa attenzione a partire dalla realtà e non dalle idee,
valorizzare la donna, anche noi consa- quindi deve accettare di essere un
crate dobbiamo riscoprirci come don- piccolo numero che vive il Vangelo e il
ne nella Chiesa e soprattutto, nell’ottica carisma. Dobbiamo accettare questa
della realtà carismatica del Cottolengo, realtà della piccolezza, dell’umiltà e
dobbiamo riscoprirci come madri. Ri- puntare sull’incarnazione del carisma,
cordo sempre la gioia che ho provato sulla sequela di Cristo, che trasforma la
quando il 10 maggio 2019 nell’aula Pa- vita, ci fa tutti figli e fratelli, e in par-
olo VI in Vaticano all’Udienza con le ticolare madri dei più poveri. Quindi
Superiore maggiori, Papa Francesco ri- non dobbiamo rammaricarci del nu- Suor Maria Carola
spondendo alla domanda di una Madre mero piccolo, ma testimoniare con
generale «Cosa chiede la Chiesa oggi a semplicità e gioia contagiosa la nostra

n.1/2021, aprile Incontri 7


A Chieri
il Cottolengo Hospice
A DISPOSIZIONE 21 POSTI LETTO PER PAZIENTI
BISOGNOSI DI CURE PALLIATIVE
Stefano Di Lullo

L a Casa Cottolengo di Chieri (via


Cesare Balbo 16) dal prossimo au-
tunno diventerà un Hospice che acco-
cola Casa don Carmine Arice, il presi-
dente della Regione Piemonte Alberto
Cirio, l’Arcivescovo di Torino mons.
glierà 21 posti letto per pazienti biso- Cesare Nosiglia, il direttore generale
gnosi di cure palliative e della terapia dell’Ospedale Cottolengo Gian Paolo
del dolore, soprattutto nella fase ter- Zanetta e l’Amministratore delegato di
minale della vita. Iren Energia Giuseppe Bergesio.
Si tratta del «Cottolengo Hospice», il
progetto presentato mercoledì 10 feb- Erano presenti, oltre alla Superiora
braio, alla vigilia della Giornata Mon- generale delle suore del Cottolengo,
diale del Malato, alla Piccola Casa della madre Elda Pezzuto, rappresentanti
Divina Provvidenza di Torino. delle istituzioni del mondo della Sanità
regionale, fra cui il direttore genera-
L’opera ha ricevuto l’approvazione della le dell’Asl To 5 (Chieri) e il parroco del Cortile della Casa
Regione Piemonte lo scorso dicembre; Duomo di Chieri, don Marco Di Matteo. Cottolengo di Chieri
i lavori di adeguamento della struttura,
già consona come dimensioni ad ospi- «Quando sono stato eletto padre gene-
tare il servizio, hanno preso avvio an- rale», ha sottolineato padre Arice nel
che grazie al sostegno della Diocesi di presentare il «Cottolengo Hospice», di manifestare, in diverse circostanze
Torino e della società Iren Energia. «mi sono trovato immediatamente ad e luoghi, riflessioni circa l’importanza
La struttura sarà a servizio di una va- affrontare, sulla scia del servizio che di accompagnare a tutto tondo le per-
sta area della Città metropolitana di precedentemente svolgevo nell’Ufficio sone che hanno bisogno di cure pal-
Torino dove il fabbisogno per i pazienti Cei per la Pastorale della Salute, un ac- liative e le loro famiglie, convinto che
non è ancora soddisfatto totalmente. ceso dibattito su temi legati alla cura la risposta alla sofferenza dell’uomo
Alla presentazione dell’Hospice sono della persona nella fase terminale del- – soprattutto quando è acuta – non è
intervenuti il padre generale della Pic- la vita. In quell’occasione ebbi modo un ragionamento teorico, ma una pre-
senza che si china sul malato con amo-
re, tenerezza, concretezza e si prende
cura di lui».

«Si tratta di un
servizio molto atteso
e richiesto che
intende favorire
le cure terapeutiche
e l’accompagnamento
sanitario, umano
Presentazione del progetto e spirituale dei
pazienti»
8 Incontri n.1/2021, aprile
Comunità che custodisce la Casa
in attesa dell’inizio dei lavori

Cappella della Casa Ingresso della Casa


Cottolengo di Chieri Cottolengo di Chieri

L’Hospice sorgerà a Chieri per tre motivi: di un accompagnamento psicologico che fa onore alla sanità piemontese».
• Il primo è dato dal fatto che a Chieri e spirituale adeguato. Sono questi gli Infine l’auspicio dell’Arcivescovo «che
il santo Cottolengo ha trascorso la sua stessi principi che regolano la preziosa anche tanti fedeli e le fondazioni ban-
ultima settimana di vita ed è morto, Legge 38 del 2010 concernente le Dispo- carie contribuiscano a quest’opera
dopo essersi infettato di tifo, curando i sizioni per garantire l’accesso alle cure con la loro preghiera e il loro apporto,
malati in una terribile epidemia del 1842. palliative e alla terapia del dolore». anche modesto, ma che è pur sem-
«Nel luogo dove San Giuseppe Benedet- «Si tratta di un servizio molto atteso e pre un segno di viva partecipazione a
to Cottolengo è morto santamente», ha richiesto», ha evidenziato l’Arcivescovo quest’opera che merita tutta la nostra
evidenziato padre Arice, «vogliamo ac- mons. Nosiglia, «che intende favorire le solidarietà».
compagnare le persone a concludere la cure terapeutiche e l’accompagnamen- «La pandemia», ha osservato il presi-
loro giornata terrena con dignità». to sanitario, umano e spirituale dei pa- dente della Regione, Alberto Cirio, «ci
• La struttura è adeguata quanto a di- zienti. La scelta del Cottolengo e della ha insegnato che sulla sanità non si
mensioni ed è sostanzialmente pronta. Diocesi di Torino di impegnarsi in que- deve tagliare ma investire valorizzando
• La sua posizione copre un’area dove sto campo credo sarà non solo accolta in particolare la medicina territoriale.
il fabbisogno non è ancora soddisfatto con grande favore dalle famiglie che La scelta del Cottolengo va, quindi, nel-
totalmente. hanno congiunti che si trovano nella la direzione della sussidiarietà, fonda-
dolorosa situazione del fine vita, ma an- mentale per offrire risposte adeguate
«L’esperienza quasi bicentenaria della che dall’intero sistema sanitario pub- ai cittadini». Cirio ha, infine, espresso
Piccola Casa», ha proseguito il padre ge- blico e privato del nostro territorio». la necessità di potenziare i sostegni
nerale, «ci testimonia che è la compas- Mons. Nosiglia ha poi rivolto l’appello pubblici alla sanità non profit per il fon-
sione - nel senso etimologico del termi- alla Regione Piemonte «affinché possa damentale servizio che svolgono sul
ne, “cum-patire” - il più grande antidoto agevolare in ogni modo questa opera territorio.
alla domanda di morte che, non di rado, offrendo anche un supporto finanzia- Per ulteriori informazioni e per effet-
è generata da solitudine da inadeguato rio, insieme alla Diocesi e ai benefatto- tuare donazioni a sostegno dell’Hospice:
approccio terapeutico, con le necessarie ri del Cottolengo, appropriato al costo donazioni.cottolengo.org/cottolengo
cure palliative oltre che dalla mancanza complessivo di una realtà di eccellenza -hospice/.

n.1/2021, aprile Incontri 9


Monsi Mario Delpini

L’Arcivescovo di Milano
alla Piccola Casa di Torino
LA VISITA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
La Redazione

I n occasione della Giornata Mondiale


del Malato, l’Arcivescovo di Milano,
mons. Mario Delpini, lo scorso 10 feb-
Mons. Delpini ha incontrato una rap-
presentanza di suore, fratelli e sacer-
doti cottolenghini e ha poi presieduto
troppo sbagliata; questo tempo è trop-
po confuso; questa società è troppo in-
giusta; questo pianeta è troppo rovina-
braio ha fatto visita al Cottolengo di la Messa delle ore 17 in Chiesa Grande to. Tra i sapientoni che hanno proposto
Torino, accolto dai Superiori Mag- per tutti i malati. soluzioni brillanti, rivoluzioni radicali,
giori della Piccola Casa, don Carmi- «Bisognerebbe scrivere una storia astuti rimedi, quasi nessuno ha fatto
ne Arice, madre Elda Pezzuto e fratel nuova», ha detto l’Arcivescovo nell’o- caso alla proposta di Maria, colei che
Giuseppe Visconti. melia, «la storia che stiamo vivendo è ha creduto nell’adempimento di ciò che

«Suggerisco
di visitare la
Piccola Casa
per trovare la
Con i Superiori Maggiori
semplicità del
‘Deo Gratias’»
10 Incontri n.1/2021, aprile
il Signore le ha detto. Maria non si met- Piccola Casa per trovare la semplicità Quando il cuore è troppo triste, sug-
te a discutere con i sapientoni. Maria, del ‘Deo Gratias’. Quando la vita sem- gerisco di visitare la Piccola Casa per
piuttosto che insegnare agli altri, piut- bra troppo pesante, suggerisco di visi- imparare il segreto della gioia! Grazie!
tosto che dare ordini e imporre solu- tare la Piccola Casa per scoprire nel- Mario Delpini,
zioni, canta il suo cantico e percorre la la santità il segreto della leggerezza. Arcivescovo di Milano».
via per scrivere la storia nuova».
Madre Elda Pezzuto al termine del-
la Messa ha voluto ringraziare mons.
Delpini per essersi unito alla famiglia
cottolenghina nella Giornata Mondiale
del Malato «con una celebrazione che
ha fatto sentire l’aspetto profondo del-
la nostra missione, quello di servire i
malati anche con la preghiera».
«Nella sua diocesi», ha proseguito ma-
dre Elda, «ci sono un centinaio di suore
cottolenghine, circa 25 prestano servi-
zio in ambito pastorale, mentre le altre
sono tutte impegnate sul campo della
preghiera, quindi sono tutte in missio-
ne con lei a sostenere questo tempo
così difficile ma che è anche tempo di
grazia e di evangelizzazione della no-
stra chiesa di oggi».
L’Arcivescovo prima di rientrare a Mi- Saluto lasciato da
lano, ha lasciato una dedica nel «libro monsignor Delpini
d’oro» della Piccola Casa della Divina alla Piccola Casa
Provvidenza: «Quando la storia è trop-
po difficile, suggerisco di visitare la

Concelebrazione presso
la Chiesa grande

n.1/2021, aprile Incontri 11


Al Cottolengo di Torino
è nata l’«Ausilioteca»
A DISPOSIZIONE CARROZZINE E AUSILI PER CHI NE HA BISOGNO
La Redazione

Ingresso dell’ausilioteca

L a Piccola Casa della Divina Provvi-


denza di Torino ha recentemente
realizzato una «Ausilioteca» attraverso
vengono revisionati e messi a disposi-
zione temporaneamente per gli ospiti
della Piccola Casa di Torino, delle sue
fisiatriche erogate dall’Asl o sprovvisti
momentaneamente dei requisiti neces-
sari (ad esempio l’invalidità civile).
il progetto «Ci manca 1 rotella». succursali in Italia e di persone biso-
gnose segnalate esclusivamente da «La domanda di questi ausili cresce
Si tratta di un luogo di stoccaggio di au- Enti del Terzo settore (Caritas Dioce- sempre di più sia per gli ospiti del Cot-
sili (carrozzine, deambulatori, stampelle sana, parrocchie, associazioni di volon- tolengo sia per persone che non pos-
e dispositivi per l’incontinenza) che non tariato, fondazioni, ....) sono permetterseli», sottolinea suor
fanno parte di quelli assegnati dall’Asl Il servizio, quindi, oltre agli ospiti in- Betty, coordinatrice della Fisioterapia
ma sono tutti di proprietà della Piccola terni, è rivolto a persone che si trova- all’Ospedale Cottolengo, referente del
Casa in quanto acquistati o donati. no in difficoltà economica (aggravata progetto insieme a suor Claudia (coor-
Gli strumenti raccolti nel magazzino dalla pandemia) o in attesa di forniture dinatrice del Servizio Sociale del Cotto-

12 Incontri n.1/2021, aprile


lengo di Torino) e Chiara Pignatta (refe-
rente interna dell’Ufficio Protesi e Ausili),
«abbiamo quindi pensato di ridare nuova Il volontario Giovanni
vita a quegli ausili che hanno semplice-
mente bisogno di manutenzione».
Il servizio ha sede presso il Cottolengo
di Torino con ingesso da via San Pietro
in Vincoli 12.

La Piccola Casa fa appello a chi possie-


de in casa degli ausili privati e deside-
rasse farne dono, ringraziando di vero
cuore per questo gesto di condivisione
e solidarietà che sarà utilissimo per
coloro che si trovano nella necessità. È
possibile effettuare donazioni presso
«Il magazzino della Provvidenza» (via
San Pietro in Vincoli 12), aperto lune-
dì dalle 14 alle 16.30, mercoledì dalle 9
alle 16.30 e sabato dalle 8 alle 11.30 (per
informazioni: tel. 011.5225618).

Gli enti che desiderano segnalare si-


tuazioni di necessità possono scrivere
a: cimanca1rotella@gmail.com indi-
cando l’ente di appartenenza, il pro-
prio nome, cognome e un numero di
telefono per essere ricontattati.

«La domanda di
questi ausili cresce
sempre di più sia
per gli ospiti del
Cottolengo sia per
persone che non pos-
sono permetterseli»
n.1/2021, aprile Incontri 13
Le Scuole Cottolengo
nella pandemia
QUALI «STRATEGIE» PER RESTITUIRE LE RELAZIONI AGLI STUDENTI
suor Rosella Busnelli

L a classe si configura come un fon-


damentale spazio di crescita in cui
l’alunno sperimenta le proprie com-
una carezza, non solo trasmettono più
di tante parole e discorsi, ma contribu-
iscono a migliorare anche lo sviluppo
per l’apprendimento e per il benessere
generale del gruppo e del singolo.
Aiutare gli alunni a riconoscere e a
petenze e sviluppa la propria identità, cognitivo ed emotivo, ad accrescere la narrare le proprie emozioni, attraver-
in un continuo scambio con i pari e gli capacità di cooperazione e gli atteg- so canali comunicativi «creativi» e non
insegnanti. Oltre ad essere luogo di ap- giamenti «pro sociali» in quanto ci si solo verbali, implementando l’ascolto
prendimento e di formazione, la classe sente compresi, stimati e incoraggiati. emotivo come situazione non «spora-
è luogo di emozioni, è spazio in cui i I bisogni affettivi non soddisfatti, in- dica», ma strutturata, è una delle op-
processi emotivi e relazionali assumo- vece, possono essere causa di aggres- portunità e «strategie» che aiutano a
no un ruolo centrale. sività, di svogliatezza e, in alcuni casi, superare l’ansia, lo stress e l’incertez-
Conosciamo quanto sia importante la anche di blocchi emotivi, di rallenta- za, migliorando la prestazione nell’ap-
relazione per lo sviluppo cognitivo ed menti cognitivi creando così non pochi prendimento e nella conoscenza.
affettivo dei bambini e dei ragazzi e sap- problemi relazionali anche ai bambini e La pandemia, è vero, ci ha limitati, ma ci
piamo anche che la comunicazione è ragazzi che «respirano» il clima di limi- ha costretto e ci costringe a rimettere al
una delle modalità con cui noi possiamo tazioni e di incertezza. centro dei nostri progetti e pensieri ciò
intessere relazioni. La scuola, quindi, può fare molto per che è essenziale, ciò che conta e ciò si-
Oltre alla comunicazione verbale, fat- contrastare ed alleviare questo tempo gnifica mettere in atto tutte quelle stra-
ta di parole e quella non verbale, fatta di insicurezza curando ed implemen- tegie e quei processi più idonei al rag-
di gesti, atteggiamenti, tono della voce, tando il «contesto» sereno e positivo giungimento del nostro obiettivo che, in
esiste un altro modo di comunicare della classe e della sezione, in quanto questo caso, è il bambino, il ragazzo e il
chiamato «comunicazione emotiva» con luogo privilegiato di relazione, contri- suo sviluppo integrale come persona e
cui si trasmettono sensazioni, emozioni buendo a creare l’ambiente favorevole come futuro cittadino del mondo.
e sentimenti. Quest’ultima ha bisogno di
un contatto fisico ed è caratterizzata da
un forte potenziale per le relazioni in-
terpersonali in quanto aiuta a sentire le
persone più vicine e a sviluppare la ca-
pacità empatica verso gli altri, verso le
loro emozioni e i loro sentimenti.
Purtroppo, in questo tempo di limita-
zioni dettate dalla pandemia, questo
tipo di comunicazione risulta difficile
da effettuare. Per i bambini e i ragaz-
zi il contatto fisico è importante; in-
fatti, anche un semplice gesto come
un abbraccio, una pacca sulle spalle,

14 Incontri n.1/2021, aprile


I l Cottolengo Vocational Rehabilitation Center for Dif-
ferently Abled (CVRCDA) è un’iniziativa della Cottolengo
Educational and Charitable Society situata nel villaggio di
PROGETTI
North Paravur, Kerala, India. L’obiettivo principale è: la ria-
bilitazione professionale dei giovani con disabilità attraverso COTTOLENGHINI
una formazione orientata all’inserimento nel mondo di lavoro.
Il centro fornisce servizi professionali e riabilitativi. A set-
te anni dalla sua fondazione, il centro ha formato più di 100
giovani con disabilità mentale lieve. Il progetto è stato rea-
lizzato in collaborazione con l' Ufficio Missionario dell'Arci-
diocesi di Torino: Quaresima di Fraternità (QdF).
Abbiamo bisogno del Vostro aiuto.

Obiettivo generale
Accedere alla formazione e creare opportunità per lo svilup-
po delle capacità funzionali di base, delle abilità personali
e sociali e per la preparazione al lavoro. Accompagnare lo
sviluppo delle capacità di adattamento fornendo esperienze
in varie situazioni di vita.

Obiettivo specifico
L’obiettivo specifico del progetto è quello di dotare 30
studenti, disoccupati ed appartenenti allo strato povero della
società, di strumenti per ampliare le loro capacità di lavoro in
autonomia o all’interno di aziende.
Si prevede di fornire competenze tecniche mediante:
• Istruzione elementare di base
• Avviamento alla preparazione di detersivi
• Formazione in agricoltura
• Corsi di informatica di base
• Coltivazione di orchidee
• Tirocinio esterno e inserimento lavorativo
• Allevamento di piccoli animali

Sostienici!
10 € per l’acquisto dei materiali per i laboratori
30 € per 3 mesi di formazione
CODICE PROGETTO 20 120 € per un intero anno di formazione

n.1/2021, aprile Incontri 15


PROGETTI COTTOLENGHINI

Intervista a
Don Shijo
Solomon
a cura di Stefano Di Lullo

I l Centro cottolenghino di North Paravur cerca di rispon-


dere alla sfida di offrire reali opportunità lavorative, al di
là dei laboratori occupazionali, per le persone con disabili-
tà. In concreto come avete strutturato il progetto?
Il Centro accoglie 30 ragazzi con disabilità mentale lieve
dai 16 anni in poi da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 15.30
per attività formative orientate ad un inserimento concreto
nel mondo del lavoro a partire dallo sviluppo di abilità che
già posseggono. Si tratta di giovani che non hanno disabili-
tà motorie e che sono in grado di recarsi in autonomia, con
l’aiuto di volontari, al Centro e sul posto di lavoro. Duran-
te il percorso alterniamo momenti di formazione a tirocini
in diverse aziende finalizzati ad apprendere le competenze
tecniche di un determinato mestiere ma anche ad un’in-
clusione occupazionale vera e propria una volta terminato
“l’iter formativo.”

Quali sbocchi lavorativi offrite? Dopo questo percorso i ragazzi trovano lavoro?
I ragazzi vengono inseriti in attività commerciali di diverso La maggior parte sì. Accompagniamo passo passo i giovani
genere, come commessi in negozi per esempio, in officine nel percorso di formazione, nei primi periodi di tirocinio e
per la riparazione di automobili o nel settore dell’agricoltu- poi di assunzione.
ra, fiorente nelle zona. Nel centro tutti gli studenti seguono
lezioni di agricoltura sia teoriche che pratiche. Sono centrali Com’è organizzata la formazione professionale in India per
anche le lezioni di informatica che puntano a sviluppare le gli studenti con disabilità?
competenze digitali sempre più richieste in diversi ambiti I ragazzi con disabilità fino a 16 anni ricevono degli aiuti
lavorativi, soprattutto in questo tempo di pandemia. dal Governo per frequentare la scuola dell’obbligo, dopo
i 16 anni gli studi sono prevalentemente privati e a carico
delle famiglie. Non esistono percorsi facilmente accessi-
bili di accompagnamento per le disabilità. Il nostro centro

«Il lavoro ha la capacità è fondamentale in questa zona per garantire un futuro a


questi giovani e sostenere le proprie famiglie in un percor-
di dare dignità alla vita so verso l’autonomia.

e favorire la crescita Quali sono gli obiettivi specifici della formazione nel Centro?
In primo luogo, consentire la formazione dopo la scuola
spirituale della persona» dell’obbligo e creare opportunità per lo sviluppo delle capa-
Orientamenti Pastorali 20-21 cità funzionali di base e delle abilità personali e sociali per la
preparazione al lavoro. In secondo luogo, accompagnare lo
Padre Carmine Arice
sviluppo delle capacità di adattamento fornendo esperienze
in varie situazioni di vita.

16 Incontri n.1/2021, aprile


PROGETTI COTTOLENGHINI

INIZIATIVA
Tanti giovani scout
italiani che aiutano
30 coetanei in India
Scout Donation
Challenge
a cura di Davide Antoni

U na sfida pensata per avvicinare due realtà apparente-


mente lontane e per dare la possibilità a molti giova-
ni Scout di impegnarsi in favore di un progetto concreto.
Ecco cos’è la Scout Donation Challenge: un’attività ideata
per collegare idealmente molti giovani in Italia con 30 gio-
vani in India, sostenuti dal progetto 30 Better.

Una campagna di crowdfunding in cui ogni partecipante


sarà un ambasciatore del progetto: quale metodo migliore
per dare voce a chi non può farlo da sé?

Per poter partecipare, ciascun Gruppo Scout nominerà un


referente. I partecipanti, dopo essersi iscritti, dovranno
realizzare un breve video di un massimo di 60 secondi in
cui spiegheranno, in maniera creativa e personale, perché
desiderano sostenere la campagna 30 Better e perché que-
sta attività è importante in ottica educativa per il proprio
percorso.

Se fai del bene agli altri lo fai anche a te stesso: ecco cos’è
la Scout Donation Challenge. Parte centrale della Scout
Donation Challenge sono gli incontri tra i Gruppi Scout
ed il Cottolengo: conoscenza della missione della Piccola
Casa e condivisione dell’esperienza sul tema della disabili-
tà sono gli ingredienti per una ricetta innovativa.

Tutti i Gruppi Scout del Piemonte sono invitati a parteci-


pare a questa sfida in cui... vincono tutti!
L’ultimo incontro, che si spera di poter ospitare presso la
stessa Piccola Casa in Torino, vedrà la premiazione del
Gruppo Scout che avrà contribuito al progetto 30 Better
con il maggior numero di donazioni.

La carità “si veste” di gioia attraverso il gioco che coinvol-


ge i giovani per sostenere il percorso di formazione di altri
giovani dall’altra parte del mondo, perché... “La carità va
esercitata con entusiasmo!”.

n.1/2021, aprile Incontri 17


PROGETTI COTTOLENGHINI

CAMPAGNA
5 per 1000
A mare significa molte cose, ma più di tutto significa
esserci. È questa la missione della Piccola Casa della Di-
vina Provvidenza: donare amore e supporto a coloro che ne
hanno più bisogno. Ecco perché questa campagna per il 5
per 1000 è un invito a dichiarare il proprio sostegno al ser-
vizio di fratelli e sorelle fragili e in difficoltà. Un contribu-
to essenziale per aiutare la Piccola Casa a mantenere la sua
promessa più importante: continuare ad essere al fianco di
chi viene lasciato indietro. Quest’anno il 5 per 1000 andrà a
sostenere le attività Istituzionali.

I principali servizi svolti sono:

Assistenza alle persone anziane e con disabilità nelle numero-


se strutture residenziali della Piccola Casa a livello nazionale.
Il servizio viene svolto secondo i principi di cura e attenzio-
ne premurosa che mette la persona al centro considerandola
nella sua totalità, offrendo un contesto familiare, cercando di
favorire l’autonomia nelle attività quotidiane.

Sanità, la cura dei malati è la prima attività a cui si è dedica-


to San Giuseppe Benedetto Cottolengo nella Piccola Casa in
Torino. Anche oggi, si concretizza nel servizio dell’Ospedale
che, da maggio 2006, si è trasformato in Presidio Sanitario.
L’Ospedale fornisce risposte alla domanda di salute della
persona senza distinzione di condizione sociale e religione,
continuando a prendersi cura della persona privilegiando le
fasce deboli della società. L’Ospedale si distingue per l’of-
ferta di percorsi agevolati per persone con disabilità e pre-
stazioni gratuite per gli indigenti.

Educazione nelle scuole del Cottolengo, presenti in Italia e


nel mondo, vengono accolti “alunni in situazioni di partico-
lare fragilità, creando classi espressive di forte integrazione
e rispetto della diversità”.

Firma nella sezione:


“Sostegno al volontariato e alle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale...”

18 Incontri n.1/2021, aprile


I partecipanti
al laboratorio

Al Cottolengo di Firenze
è nato «Musicability»
LABORATORI MUSICALI, ALTAMENTE QUALIFICATI,
PER PERSONE CON DISABILITÀ
La Redazione

L aboratori musicali, altamente qua-


lificati, per persone con disabilità
mentale medio/grave motoria o intel-
piena di tutti contestualmente alle pro-
prie abilità». Il progetto, in particolare,
prevede la realizzazione di alcuni labo-
motoria, sull’attenzione, sulla memoria,
sulla capacità d’ascolto, sulle emozioni
e sull’immaginazione, sulla creatività e
lettiva. È il cuore del progetto «Musi- ratori musicali condotti da docenti e sull’apprendimento in genere, qualun-
cabilia-Musicability» che a Firenze musicisti esperti in nuove metodologie que sia la condizione di partenza».
l’associazione «In-Armonia» in collabo- didattiche inclusive, combinando sia
razione con la Scuola di Musica di Fie- moduli che si avvalgono della musica A partecipanti non è stata richiesta una
sole, il Comune di Firenze, il Cottolengo sinfonica e orchestrale, sia corsi pret- conoscenza musicale pregressa e non
e Anfass (Associazione nazionale fami- tamente ritmici volti ad una migliore ci sono particolari caratteristiche per-
glie persone con disabilità), ha struttu- consapevolezza motoria. sonali che impediscano di avvicinarsi al
rato attraverso una raccolta fondi per la L’iniziativa risponde alla necessità di percorso formativo musicale.
sua realizzazione. coinvolgere attivamente persone con Le attività si svolgeranno presso il Cot-
varie disabilità, offrendo la possibilità tolengo di Firenze (via dei Cappuccini
«Musicability» nasce dalla volontà di un unica di vivere la musica come stru- 6/A) in spazi specificatamente attrez-
piccolo nucleo di musicisti e genitori di mento incredibile di crescita e svilup- zati per l’accoglienza degli ospiti.
ragazzi con varie difficoltà, uniti dalla po delle relazioni umane, contribuendo
convinzione che la musica debba essere allo stesso tempo al benessere psico-
un diritto per le persone, e non un pri- logico delle famiglie e incrementando
vilegio. L’idea di fondo è rendere la mu- le relazioni con le realtà sociosanitarie
sica orchestrale accessibile a chiunque già operanti ed attive sul territorio.
ed arrivare a costituire la prima Orche-
stra Inclusiva della Toscana, per garan- «Il percorso musicale», spiegano gli
tire così il diritto ad un percorso stabile organizzatori, «basandosi su una forte
di alta formazione musicale per tutti. componente di interattività, punta a
favorire la conoscenza di sé e degli al-
«La pratica musicale», sottolineano i tri in maniera efficace, consentendo un
promotori, «supera di gran lunga ogni miglioramento della comunicazione e
forma di discriminazione e di esclusio- delle capacità espressive, aprendo nuo-
ne sociale, istituzionale ed educativa, vi canali di comunicazione laddove c’è
introducendo un cambiamento del si- difficoltà o disagio, stimolando tutte le
stema culturale esistente permettendo aree del corpo e della mente, grazie alla
in tal modo una partecipazione attiva e capacità di agire sulla coordinazione

n.1/2021, aprile Incontri 19


Preparazione
del farmaco

L’ospedale Cottolengo
è centro vaccinale
LA VACCINAZIONE DI TUTTI GLI OPERATORI SANITARI
suor Lucia Mossucca

È stato inaugurato il 12 gennaio scor-


so il nuovo Centro vaccinazioni anti
Covid-19 dell’Ospedale Cottolengo di
buendo così ad accelerare la campagna
vaccinale rivolta agli operatori sanitari.
Come è avvenuto l’approvvigiona-
mento del vaccino?
Le dosi sono state scongelate e tra-
Torino. L’apertura è coincisa con l’avvio Come sono state raccolte le adesioni? sportate presso il nostro centro vac-
della Campagna vaccinale degli opera- La Direzione Sanitaria del presidio ha cinale in un apposito contenitore
tori sanitari e ha potuto contare su una raccolto le adesioni dei dipendenti e termico in quanto per questo tipo di
squadra vaccinale composta da Medici, stabilito un calendario vaccinale. Le vaccino, Pftizer, è fondamentale ga-
Infermieri, Farmacisti, Oss e ammini- dosi del vaccino sono state richieste rantire la catena del freddo. Dopo la
strativi. Il cuore dell’attività sanitaria quotidianamente dal nostro settore diluizione del vaccino le dosi sono
è stata collocata presso i poliambula- farmacia alla Farmacia interna dell’o- state somministrate entro 6 ore. Ogni
tori, dove erano disponibili ambienti in spedale di riferimento (nel nostro caso singola operazione è stata registrata
grado ospitare i servizi di raccolta dati, l’Amedeo di Savoia e il San Giovanni sia su moduli cartacei, sia sull’apposita
anamnesi e somministrazione del vac- Bosco) in base al numero di vaccinandi piattaforma per garantire la sicurezza
cino, una sala d’attesa e un’area osser- previsto per il giorno seguente. di tutto il processo.
vazione post vaccinazione.

“L’apertura del centro – spiega il Diret-


tore Sanitario, dott. Mauro Franco - è
un ulteriore segnale di speranza per
uscire al più presto dall’emergenza.
Confidiamo ora nella responsabilità di
ogni singolo cittadino per una adesio-
ne convinta al vaccino, unico strumen-
to utile per lasciarci alle spalle uno dei
periodi più bui degli ultimi anni”.
Abbiamo chiesto alla farmacista dell’O-
spedale, dott.ssa Giovanna Ferrero, di
spiegare come è stata organizzata l’at-
tività del Centro vaccinale.

Come mai un centro vaccinale presso


l’Ospedale Cottolengo?
Il presidio ospedaliero Cottolengo di
Torino si è reso disponibile con l’Asl Medici vaccinatori
Città di Torino alla somministrazione
dei vaccini ai propri dipendenti, contri-

20 Incontri n.1/2021, aprile


In modo semplice, cosa può dirci di dossier contenete tutti i dati del vac-
questo vaccino? cino e lo sottopone alla verifica delle
Si tratta di un vaccino innovativo, che autorità competenti (Aifa ed Ema per
agisce attraverso mRNA, ossia l’infor- l’Italia e l’Europa) per richiederne la
mazione genetica contenuta all’interno messa in commercio. Una volta ottenu-
del genoma virale per stimolare l’a- to il nulla osta si entra nello studio di
zione del sistema immunitario contro fase 4, che consiste nel monitoraggio di
il virus. Ciò avviene inserendo mRNA sicurezza e degli effetti secondari del
all’interno di nanoparticelle lipidiche, vaccino negli anni.
che lo traghettano all’interno delle cel-
lule umane in una forma impossibilita- Qual è il ruolo del farmacista in que-
ta a replicarsi, ma capace di stimolare sta campagna vaccinale?
l’espressione della proteina S (spike) Il farmacista ha rivestito il ruolo di ga-
modificata in modo da indurre l’attiva- rante per la corretta conservazione, al-
zione del sistema immunitario contro lestimento e manipolazione del vacci-
il patogeno. Potremmo immaginare il no. L’organizzazione di una campagna
vaccino come una busta sigillata (na- vaccinale su ampia scala non è banale.
noparticelle) contenete un messaggio La direzione sanitaria si è occupata
Medici vaccinatori
criptato (mRNA) per i nostri coman- della parte burocratica: adesioni, pia-
danti (le cellule), in cui si spiega come nificazione e sicurezza; medici e infer-
accorgersi quando il nemico (Sars- mieri hanno somministrato il vaccino;
Cov2) ci sta per attaccare ed attivare gli amministrativi si sono occupati
subito la difesa (il sistema immunitario) della registrazione dei vaccinandi sulla
per evitare la guerra (Covid). piattaforma regionale; gli Oss hanno
coadiuvato i medici nella sorveglianza
Quali sono le fasi di preparazione di dei vaccinati.
un nuovo vaccino?
La produzione di un nuovo vaccino Sono stati giorni impegnativi?
segue le stesse fasi di sviluppo di un Questa campagna vaccinale è stata per
potenziale farmaco. La prima fase, me un’esperienza unica ed indimenti-
preclinica, consiste nell’allestimento e cabile. Si è creato un gruppo affiatato
nella messa a punto di preparati vacci- e coeso che ha permesso di portare a
nali. Si eseguono delle prove in vitro e termine questa fondamentale vaccina-
in vivo per stabilire quale componente zione senza intoppi e senza sprecare
del microorganismo sarà in grado di neppure una dose di vaccino.
stimolare in modo ottimale la rispo- Fortunatamente non abbiamo regi-
sta immunitaria. Si valutano anche la strato nessuna reazione avversa gra-
tolleranza e l’efficacia del potenziale ve. Alcuni hanno riportato sintoma- Dott. Giovanna
vaccino. Terminata la sperimentazio- tologia tipica di tutti i vaccini, quale Ferrero, farmacista
ne preclinica si passa a quella clinica febbre e spossatezza. Pochi casi di
suddivisa in quattro parti. Le prime 3 rush cutaneo. Sembra che una parte
fasi coinvolgono un numero crescente dei vaccinandi precedentemente po-
di volontari e servono per valutare tol- sitivi al Covid abbia riportato sinto-
lerabilità, tossicità ed immunogenicità. matologia più severa: febbre e dolori,
Dopo la fase 3 il produttore prepara un risolti in pochi giorni.

Vaccinazione di un Infermiere del


operatore sanitario centro vaccinale

n.1/2021, aprile Incontri 21


Abbiamo rinnovato PER CONDIVIDERE IL BENE

i nostri siti web! CHE LA PICCOLA CASA


COMPIE E RICEVE

La Redazione
e Alberto Treleani

P rosegue l’aggiornamento grafico


dei siti web delle realtà cottolen-
ghine. Nel corso degli ultimi mesi sono
stati completamente rinnovati, sia dal
punto di vista dei contenuti sia da quel-
lo della grafica, due siti web: il portale
istituzionale cottolengo.org e il portale
dedicato alle realtà assistenziali assi-
stenza.cottolengo.org. Grazie a questo
aggiornamento si è cercato di condivi-
cottolengo.org
dere il bene che la Piccola Casa compie
e riceve nelle varie Case presenti in tut-
ti il modo. L’aggiornamento più impor-
tante è però stato quello tecnologico, assistenza.cottolengo.org
che ha reso entrambi i siti web inte- Per portare avanti sempre meglio la si trova la possibilità di contattare le
ramente «mobile friendly», rendendoli mission cottolenghina della cura, si è strutture della Direzione Assistenza in
perciò facilmente consultabili anche da reso necessario un aggiornamento dei modo rapido e intuitivo compilando un
tablet e smartphone. contenuti e della veste grafica del sito semplice form, in cui inserire i dati per
web della Direzione Assistenza, on line essere ricontattati. Grazie al nuovo sito
cottolengo.org dal 10 febbraio scorso. Oltre all’aspetto sarà possibile anche inviare le proprie
Il sito istituzionale è il luogo in cui è tecnico è stato importante il rifacimen- proposte di collaborazione lavorativa.
possibile trovare le notizie provenienti to del materiale fotografico disponibi- Ogni realtà ha una scheda dedicata in
da tutte le Case Cottolengo presenti in le che, grazie alla collaborazione delle cui sono presenti le informazioni gene-
Italia e nel mondo. Per vivere al meglio Case presenti in tutta Italia, ha por- rali: località, eventuale convenzione e
lo spirito della famiglia cottolenghina tato ad un nuovo set di fotografie che posti letto. Seguono poi una descrizio-
le notizie occupano buona parte della vanno a sostituire quelle ormai datate ne della casa, delle professionalità pre-
home page. Grazie al menù di naviga- presenti sul vecchio sito. Un aspetto senti e informazioni sugli orari di visita.
zione è possibile approfondire la figura estremamente importante è dato dalla Completano il quadro informativo una
del Fondatore della Piccola Casa, cono- facilità di fruizione e di aggiornamen- galleria fotografica e la mappa integra-
scere le diverse espressioni della fami- to, che consente alle persone interes- ta. Le schede delle varie Rsa sono rag-
glia carismatica cottolenghina e appro- sate di entrare in contatto con le Case gruppate sia per regione sia per servizi
fondire le varie realtà in cui la Piccola Cottolengo, di trovare facilmente la offerti, consentendo alle persone una
Casa opera. È inoltre possibile consul- struttura più vicina a loro, avendo an- doppia modalità di fruizione del sito.
tare le principali riviste pubblicate dal- che la possibilità, ove presenti, di leg- È possibile raggiungere le case dai vari
le comunità cottolenghine, compresa gere le ultime notizie dalla Casa. Fra le servizi anche grazie ad una comoda
«Incontri», e prenotare visite guidate funzionalità recentemente introdotte mappa interattiva.
alla scoperta della Piccola Casa di Tori-
no. Dal sito istituzionale si possono rag-
giungere in modo molto rapido altri siti
web dedicati alle realtà cottolenghine,
come quello della Direzione Assistenza,
della Direzione Scuole, dell’Ospedale
Cottolengo e quello dedicato ai proget-
ti e alle donazioni. Il sito web, presen-
tato nella sua forma attuale durante la
II Assemblea della Famiglia Carismati-
ca Cottolenghina, è sottoposto ad un
aggiornamento costante, in modo da
poterlo rendere sempre più funzionale assistenza.cottolengo.org
alle necessità comunicative della Pic-
cola Casa della Divina Provvidenza.

22 Incontri n.1/2021, aprile


Il saluto della presidente
AVC Franca Sacchetti

Avc, la prima edizione online


del corso per volontari
CENTINAIA DI VISUALIZZAZIONI DELLE PUNTATE SU YOUTUBE
Franca Sacchetti

D urante tutto l’anno numerose per-


sone chiedono informazioni sulla
possibilità iniziare a prestare servizio
settimane, per dare ai volontari una
maggiore conoscenza dell’ambiente nel
quale operano e dello spirito che anima
del corso nel luogo e all’ora desiderata.
I video restano a disposizione sul nostro
canale You Tube avc-odv volontariato
nel volontariato cottolenghino. il servizio nella Piccola Casa. Il corso è cottolenghino. Inizialmente avevamo
Si parte da un colloquio presso gli uffi- anche occasione per fare conoscenza, ipotizzato 6 o 7 puntate ma gli argo-
ci dell’Associazione Avc-Odv che forni- scambiare opinioni ed entrare ufficial- menti sono molti e siamo arrivati a 14.
sce tutte le informazioni del caso, ve- mente nella famiglia cottolenghina. Ad oggi gli iscritti sono circa 200 e le
rifica la disponibilità degli interessati Quest’anno, nonostante le numerose visualizzazioni molte di più. Abbiamo
e, in base alle necessità del momento, richieste, il volontariato è ancora quasi avuto riscontri positivi ed incorag-
indirizza gli aspiranti volontari verso il totalmente fermo. gianti. È stato molto apprezzato avere
nucleo o il reparto di possibile destina- una visione ampia della Piccola Casa,
zione. Con l’approvazione da parte del Ma ci siamo ugualmente attivati con i conoscere la storia del Santo, entra-
responsabile del reparto, gli adempi- mezzi che la tecnologia ci mette a di- re nel mondo cottolenghino e le tante
menti amministrativi e la delibera del sposizione. Per le riunioni, i comitati realtà che lo compongono, conoscere
Comitato Direttivo, si diventa poi vo- e l’assemblea abbiamo utilizzato una i bisogni, fisici e spirituali, dei malati.
lontari effettivi. piattaforma digitale. Per il corso abbia- Il Santo Cottolengo confidava total-
Ogni anno viene effettuato un cor- mo preferito YouTube, che offre molti mente nella Divina Provvidenza. Anche
so di formazione, della durata di due vantaggi. È possibile seguire le puntate noi, sotto la sua ala protettrice, abbia-
mo trovato all’interno dell’Associazione
tutto quanto serviva per la realizzazio-
ne del corso: capacità tecniche, compe-
tenza, disponibilità e tanto entusiasmo.
Il padre generale don Carmine Arice ci
ha spronati a guardare verso il futuro,
i relatori ci hanno offerto la loro com-
petenza e il loro tempo, così il corso - a
costo zero - sta proseguendo.
Sono molto riconoscente e attendo
con fiducia il momento in cui potremo
Il saluto di Padre Arice stringerci tutti in un abbraccio e ritor-
nare alla nostra vita serena tra gli ospi-
ti della Piccola Casa.

n.1/2021, aprile Incontri 23


Beato Francesco Paleari,
«un’elegante finezza» Don Paleari

don Nicholas Kirimo

P roseguiamo con la riflessione sulla


figura del nostro beato come sa-
cerdote al servizio delle anime. Abbia-
Testimonia suor Ludovica Teresina ai
processi canonici: «Tutti trovavano in
lui protezione paterna, aveva un meto-
di Cristo nella propria vita. Quando
nella vita del credente vi è un malu-
more che toglie serenità, si va a cerca-
mo evidenziato come viveva le virtù te- do speciale per portare le anime a fare re quelli pezzi che possono consolare.
ologiche simbolizzate nel suo tricorno, dei sacrifici, facendo loro respirare la Ettore Bechis testimonia ai processi:
parte dell’abito sacerdotale di allora. fiducia nella misericordia di Dio. Pro- «Nelle disgrazie e sue personali, nei
C’è una ricchezza incredibile nelle te- curando di tener le anime unite a Dio, lutti, nelle sofferenze fisiche e morali,
stimonianze raccolte per i processi ca- faceva loro evitare ogni colpa e man- era l’angelo consolatore di tutti. Vici-
nonici, dove emerge il suo desiderio di teneva in esse lo stato di unione con no a lui ogni croce diventava leggera».
vedere crescere tutti nell’amicizia con Dio». Non vi è, quindi, da meravigliarsi Il beato Paleari, quindi era visto come
Cristo. Il suo ruolo come padre spiri- che ci fossero sempre più nuove richie- «un angelo consolatore» perché era
tuale era soprattutto quello di aiutare ste dai religiosi, seminaristi, sacerdoti solito aiutare i suoi figli spirituali a tira-
i suoi figli a sviluppare una tale sen- e laici, tutti per trovare in lui qualcuno re fuori i tasselli più belli nei momenti
sibilità da assomigliare sempre più a che gli aiutasse nella ricerca di una vita bui. «La croce prima è amarissima, poi
Cristo, nell’avere «gli stessi sentimenti più autentica e soddisfacente. amara, poi dolce e rapisce in estasi»,
che furono in Cristo» (Fil 2,5). In que- diceva ai suoi figli spirituali. La sua era
sto ruolo, l’accompagnatore spirituale I primi passi con i suoi figli spirituali una pedagogia che guidava i figli spi-
è consapevole di dover aiutare i figli erano alla scoperta di quanta sconcer- rituali a scoprire la felicità giacente in
spirituali a giudicare non più «secondo tante rozzezza giaceva nell’animo di fondo alle sofferenze, incomprensioni,
la carne» (Gv 8,15). chi non era in contatto con la sua inte- calunnie o anche violenze, come un’in-
riorità. Ecco il segreto del sorriso con sperata e singolare presenza di Dio. Per
Emerge dalle testimonianze un’ele- cui accompagnava i propri figli, sem- aiutare una delle sue figlie ad accettare
gante finezza nell’atteggiamento di chi pre scoprendo tanti segni di bellezza e la sofferenza, disse: «Anch’io una volta
aveva imparato a giudicare le cose a autenticità che accompagnano la vita fui preso per traverso e non ne facevo
partire dalla parola di Dio che risuona di chi è consapevole dell’immensa ric- più una bene. Deo gratias! Quando ab-
nella propria coscienza. In questo sen- chezza interiore. biamo occasione di soffrire qualcosa».
so, il beato Paleari era un vero curato- La figlia spirituale doveva lentamente
re della bellezza, proposta e lavorata Accompagnamento spirituale è un ser- crescere nella sensibilità verso ciò che
nella vita di chi a lui ci si accostava per vizio che consiste nel raccogliere i pez- non è ovvio perché nascosto nei detta-
trovare una guida per la vita interiore. zi, i tasselli più belli per comporre l’icona gli o in fondo ad esse.

Fratel Luigi,
fratello tra fratelli fratel Ernesto Gada

A nessuno sarà sfuggito che il 4


febbraio si è celebrata per la prima
volta la Giornata mondiale della Fratel-
e aveva la finezza di intuire i bisogni
degli altri e di intervenire con tempe-
stività, prima ancora che lo si chiamas-
lanza umana, sancita dalle Nazioni Unite se» (M. Olmo); «Non parlava molto, ma
e voluta da Papa Francesco e dal Grande intuiva tante cose, ascoltava tutti con
imam di Al-AzharAhmad Al-Tayyeb che tanta pazienza, il primo che incontrava
nel 2019 hanno firmato il Documen- al mattino era come la centesima per-
to sulla fratellanza umana per la pace sona che incontrava alla sera tardi, per
mondiale e la convivenza comune. tutti aveva una parola buona, un sor-
riso, una carezza … di animo delicato
Come Fratel Luigi ha vissuto la fratel- gentile, generoso…» (L. Novaresio).
lanza? «Sapeva stare con tutti noi con
grande simpatia […] era amico di tutti In Vita consacrata (n. 60) afferma che i
Fratel Bordino ma aveva una certa maniera di stare «religiosi fratelli» «a tutti proclamano
con i compagni che incuteva un certo la parola del Signore: ‘E voi siete tutti
rispetto […], era servizievole con tutti fratelli’ (Mt 23,8)».

24 Incontri n.1/2021, aprile


Suor Maria Carola,
«sorella missionaria»
suor Antonietta Bosetti

«
P reghiamo che il Regno di Gesù Cri-
sto venga in noi... e che la Fede si
propaghi!» sono le ultime parole pro-
altri tempi. Infatti Papa Francesco nel
messaggio per la Giornata missiona-
ria mondiale 2021 scrive: «Oggi, Gesù
nunciate da Suor Maria Carola Cecchin ha bisogno di cuori che siano capaci
prima di morire sul piroscafo che la di vivere la vocazione come una vera
stava riportando in Italia dopo vent’an- storia d’amore, che li faccia andare alle
ni di missione in Kenya. Riflettere oggi periferie del mondo e diventare mes-
su di lei, sulla sua straordinaria pas- saggeri e strumenti di compassione. Ed
sione apostolica di portare Cristo ai è una chiamata che Egli rivolge a tut-
«fratelli e sorelle» dell’Africa, non può ti, seppure non nello stesso modo». E
lasciarci indifferenti! ancora sottolinea: «O siamo fratelli o
Ad un secolo di distanza la sua eroica crolla tutto», perché questa «è la fron-
testimonianza è forte richiamo a con- tiera, questa è la sfida».
tinuare a realizzare quello che fu il suo Sempre, ma specialmente in questi
sogno, la sua testimonianza. La figura tempi di pandemia, è quanto mai im-
di Suor Maria Carola, in questo mo- portante aumentare la capacità quoti-
Suor Maria Carola mento della storia, ci richiama che la diana di allargare la nostra cerchia, di
vocazione alla missione non è una cosa arrivare anche a coloro che spontane-
del passato o un ricordo romantico di amente non sentiremmo parte del no-
stro mondo di interessi. C’è anche un
aspetto dell’apertura universale dell’a-
more che non è geografico, bensì esi-
stenziale: ci sono periferie vicino a noi,
nel centro di una città, in parrocchia,
in famiglia, in comunità e ci sono peri-
ferie di Paesi lontani.
Suor Maria Carola, ora Venerabile, pro-
feticamente ha vissuto da sorella mis-
sionaria queste dimensioni nella sua
patria d’origine, l’Italia, ma anche nella
patria di adozione: il Kenya. L’ha te-
stimoniato coltivando gli stessi senti-
menti di Cristo, vivendo intensamente
la sua storia d’amore con Lui, creden-
do come Lui che chi le stava accanto
era un suo fratello e una sua sorella da
amare: «Tutte si trovavano bene con lei
ed ella si trovava bene con tutte».
Che l’amore di compassione di Cristo
Foto di gruppo dei missionari risvegli e riscaldi anche il nostro cuo-
re e come lei ci renda sorelle e fratelli
missionari dei vicini o dei lontani.

«O siamo fratelli,
o crolla tutto,
perché questa
è la sfida»
Papa Francesco

n.1/2021, aprile Incontri 25


San Filippo

Filippo, il Cottolengo
e la forza della Parola
don Emanuele Lampugnani

P roseguendo il nostro cammino di


conoscenza degli apostoli, incon-
triamo in questo articolo Filippo. Ben-
trovato Colui del quale hanno scritto
Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio
di Giuseppe, di Nazaret» (Gv 1,45). Alla
di quanto annunciato. I medesimi due
verbi sono usati da Gesù stesso quan-
do due discepoli di Giovanni Battista
ché egli fosse di origine ebraica, il suo risposta piuttosto scettica di Natanae- lo avvicinano per chiedergli dove abita.
nome è greco, segno dell’apertura cul- le («Da Nazaret può forse venire qual- Gesù rispose: «Venite e vedrete» (cfr Gv
turale della sua famiglia. cosa di buono?»), Filippo non si arren- 1,38-39).
de e controbatte con decisione: «Vieni
Le notizie che abbiamo di lui ci vengo- e vedi!» (Gv 1,46). In questa risposta, Significativo per Filippo fu anche l’e-
no fornite dal Vangelo di Giovanni. Egli asciutta ma chiara, Filippo manifesta le pisodio della moltiplicazione dei pani,
proveniva dallo stesso luogo d’origine caratteristiche del vero testimone: non quando ricevette da Gesù una preci-
di Pietro e di Andrea, cioè Betsaida. Il si accontenta di proporre l’annuncio, sa richiesta, alquanto sorprendente:
Quarto Vangelo racconta che, dopo come una teoria, ma interpella diretta- il Signore infatti gli chiese dove fosse
essere stato chiamato da Gesù, Filippo mente l’interlocutore suggerendogli di possibile comprare il pane per sfamare
incontra Natanaele e gli dice: «Abbiamo fare lui stesso un’esperienza personale tutta la gente che lo seguiva (cfr Gv 6,5).
Filippo rispose con molto realismo:
«Duecento denari di pane non sono suf-
ficienti neppure perché ognuno di loro
possa riceverne anche solo un pezzo»
(Gv 6,7). Si vedono qui la concretezza e
il realismo dell’Apostolo. Sappiamo poi
che Gesù prese i pani e, dopo aver pre-
gato, li distribuì: così si realizzò la mol-
tiplicazione dei pani. Ma è interessante
che Gesù si sia rivolto proprio a Filip-
po per avere una prima indicazione su
come risolvere il problema: segno evi-
dente che egli faceva parte del gruppo
ristretto che lo circondava.

Un’altra situazione che i Vangeli ci rac-


contano nella quale appare Filippo, è
quando, prima della Passione, alcuni
Greci che si trovavano a Gerusalemme
San G. B. Cottolengo per la Pasqua «si avvicinarono a Filippo
... e gli chiesero: ‘Signore, vogliamo ve-
dere Gesù’. Filippo andò a dirlo ad An-

26 Incontri n.1/2021, aprile


drea, e poi Andrea e Filippo andarono a
dirlo a Gesù» (Gv 12,20-22). Ancora una
volta, abbiamo l’indizio di un suo parti-
colare prestigio all’interno del collegio
apostolico in quanto egli, assieme ad
Andrea, fa da intermediario tra la ri-
chiesta di alcuni Greci e Gesù.

C’è poi un’altra occasione tutta par-


ticolare, in cui entra in scena Filippo.
Durante l’Ultima Cena, avendo Gesù
affermato che conoscere Lui signifi-
cava anche conoscere il Padre (cfr Gv
14,7), Filippo quasi ingenuamente gli
chiese: «Signore, mostraci il Padre,
e ci basta» (Gv 14,8). Gesù gli rispose
con un tono di benevolo rimprovero:
«Filippo, da tanto tempo sono con voi
e ancora non mi conosci? Colui che
vede me, vede il Padre! Come puoi tu
dire: ‘Mostraci il Padre’? Non credi che
io sono nel Padre e il Padre è in me? ...
Credetemi: io sono nel Padre e il Padre
è in me» (Gv 14,9-11). Queste parole
sono tra le più alte del Vangelo di Gio-
vanni. Esse contengono una rivelazio-
ne vera e propria. Al termine del Prolo-
go del suo Vangelo, Giovanni afferma:
«Dio nessuno lo ha mai visto: proprio il
Figlio unigenito, che è nel seno del Pa-
dre, lui lo ha rivelato» (Gv 1,18). Ebbe-
ne, quella dichiarazione, che è dell’e-
vangelista, è ripresa e confermata da
Gesù stesso: d’ora in poi, se davvero
vogliamo conoscere il volto di Dio, non
abbiamo che da contemplare il volto di
Gesù! Nel suo volto vediamo realmente
chi è Dio e come è Dio!

L’evangelista non ci dice se Filippo capì


pienamente la frase di Gesù. Certo è
che egli dedicò interamente a Lui la
propria vita. Secondo alcuni raccon-
ti posteriori (Atti di Filippo e altri), il il Suo esempio di amore, la Sua Buona re conforto alle persone in difficoltà.
nostro Apostolo avrebbe evangelizza- Novella. Scrisse il Cardinale Carlo Ma- Ecco perché nelle realtà cottolenghine
to prima la Grecia e poi la Frigia e là ria Martini (un vero innamorato, oltre si è cercato di potenziare lo strumen-
avrebbe affrontato la morte, a Gerapo- che grande conoscitore, della Parola to della filodiffusione, per permettere
li, con un supplizio variamente descrit- di Dio) «A me, che leggo la Scrittura da anche ai malati di ricevere il conforto
to come crocifissione o lapidazione. circa cinquant’anni, essa appare ogni della Parola, portatrice della Buona
volta così nuova da destarmi stupore e Novella di Gesù, che annuncia l’amore
L’esempio di Filippo ci invita a riflette- da creare quello shock dell’intelligenza e la salvezza offerti da Dio.
re su quello che deve essere lo scopo e dell’emozione che suscita il senso dei
al quale dovrebbe tendere la nostra valori umani e che mette in contatto Concludiamo con una testimonianza
vita: incontrare Gesù. Per far que- con i valori stessi di Dio». che riflette il grande amore che anche
sto è allora importante sottolineare san Giuseppe Cottolengo aveva per la
l’importanza della Parola di Dio, in In questo tempo di pandemia, abbia- Parola di Dio: «Quando il servo di Dio
particolare del Vangelo. Conoscere mo potuto constatare l’importanza e celebrava la Messa si vedeva in lui un
e meditare il Vangelo significa infatti la forza della Parola di Dio: venendo a misto di fervore, di gravità, di entu-
«meditare Cristo», sentirlo vivo, senti- mancare tante possibilità di incontro siasmo e di una santa gioia; baciava
re come rivolti a noi personalmente i e di vicinanza, la Parola si è dimostra- il Vangelo con tanto gusto che quasi lo
Suoi insegnamenti, le Sue esortazioni, ta uno strumento prezioso per porta- faceva tremare».

n.1/2021, aprile Incontri 27


Ha compiuto 80 anni
l’«autista» della Piccola Casa
LA TESTIMONIANZA
DI UMBERTO, DA 23
ANNI A SERVIZIO
DEL COTTOLENGO
Stefano Di Lullo
Umberto con

L’ «autista» della Piccola Casa, così


è conosciuto da tutti, lo scorso 7
gennaio ha festeggiato i suoi 80 anni, di
la sua auto

cui 23 trascorsi al Cottolengo di Torino.


È Umberto, poliomielitico fin da pic- in carrozzina, iniziai quasi da subito a Umberto, che ha perso la mamma da
colo, arrivato alla Piccola Casa della svolgere alcune attività nei laboratori piccolo, e ha dovuto affrontare nume-
Divina Provvidenza il 21 marzo 1998 in occupazionali: aiutavo un po’ tutti e in rose difficoltà, ha sempre avuto fiducia
seguito ad un incidente che gli procurò più facevo il barista presso il bar della nella Divina Provvidenza che non si è
la frattura al tallone sinistro e la conse- Famiglia invalidi dove servivo ospiti, sa- mai fatta attendere: fu assunto alle
guente perdita momentanea dell’uso di cerdoti, lavoratori e chiunque passasse Ferriere Fiat grazie all’interessamento
entrambe le gambe, vista la situazione di lì». Così Umberto si rende disponibile di Marella Agnelli, moglie dell’Avvoca-
di salute già compromessa. a servire la Piccola Casa in attesa della to, che aveva incontrato dopo gli studi
«Fui accolto dalla Direzione Assisten- formazione del callo osseo per poter ri- presso l’Istituto Don Gnocchi a Vil-
za della Piccola Casa pilotata allora da prendere a camminare. la Gualino sulla collina torinese, dove
suor Giovanna Massè, già Madre ge- «Mi sono sentito subito in famiglia», erano accolti i «mutilatini» reduci di
nerale delle suore del Cottolengo, co- racconta, «mi sono affezionato a tutti gli guerra e i poliomielitici.
adiuvata suor Nadia Pierani», racconta ospiti, ma soprattutto ad un certo Luigi «Ho lavorato con dedizione 38 anni e
Umberto, «per poter effettuare tutte Manzone, detto ‘Ginetto’: nel tempo li- mezzo senza mai un giorno di mutua
le cure necessarie. Grazie all’impegno bero ero sempre con lui fino a quando è come ringraziamento per la grande
di don Roberto Provera, pur essendo mancato. Fu un’amicizia autentica». opportunità di lavoro che mi era stata
offerta», condivide.
Dopo la graduale ripresa dell’uso delle
gambe per Umberto continua inces-
sante l’attività di servizio nella Piccola
Casa fino ad una proposta particolare.
«Un giorno di 14 anni fa», racconta,
«passavo per la sacrestia per andare in
chiesa, quando l’allora padre generale,
don Aldo Sarotto, mi chiama e mi dice:
‘Umberto, faresti l’autista per noi sa-
cerdoti?’ Risposi subito ‘Sì’».
Da quel momento Umberto è diventa-
to l’«autista» non solo dei sacerdoti ma
della Piccola Casa: a disposizione delle
suore, dei fratelli e di tutti coloro che
ne hanno bisogno, 24 ore su 24.
Lo scorso 7 gennaio per la festa di com-
pleanno, alla presenza di padre Carmi-
ne, a suore e ospiti il festeggiato ha rac-
contato le tappe fondamentali della sua
vita ed espresso il suo «Deo gratias!».
«Per me la Famiglia cottolenghina è
una vera e propria famiglia completa,
fin dal primo giorno mi sono sempre
Il compleanno di Umberto sentito a casa. Lo spirito di san Giu-
seppe Benedetto Cottolengo è ancora
acceso come una fiamma», conclude.

28 Incontri n.1/2021, aprile


Famiglia Brunetti

Sempre accanto
«ai miei nonni»
LA TESTIMONIANZA DI UN’OPERATRICE SANITARIA
DELL’RSA ANNUNZIATA – COTTOLENGO DI TORINO
Lydie Mandiangu Mpungi

I l 2020 è stato un anno particolare, da


non dimenticare. Le nostre abitudini
no di avere notizie degli ospiti dell’An-
nunziata, pregando per ognuno di
«Con la preghiera
sono completamente cambiate: niente
parenti, niente abbracci, nessun incon-
loro, e per i colleghi rimasti in servizio
e tutto lo staff.
sono rimasta
tro, paure e, soprattutto, incertezze.
In tutto questo a pagare il prezzo più Durante questo periodo, ringrazio sempre accanto
altro sono stati soprattutto gli anziani,
i malati e i senza dimora. Nella prima
il Signore per la forza che ha dato a
suor Giulia: malgrado la sua età non si a loro»
ondata della pandemia il padiglione è fermata un attimo, ha sempre avu-
Annunziata della Piccola Casa di To- to una parola d’incoraggiamento per bene qual personaggio rappresentano
rino è stato protetto dal Santo Cotto- ciascuno di noi; grazie anche ai miei i poveri, di continuo li servireste in gi-
lengo: nessuno di noi è stato colpito, colleghi per il loro coraggio e anche nocchio, nel povero c’è il volto di Gesù».
neanche i nostri malati. perché, nella fatica, non hanno perso il Dedicare il mio tempo a loro mi fa
sorriso, hanno sempre sostenuto i no- sentire utile e sicuramente realizzata;
C’era però tanta paura, tristezza e con- stri malati. Grazie al signor Gianni, al senza i «miei nonni» sono senza ener-
fusione nello sguardo dei nostri anzia- dottor Longhin e a suor Sheela che, in- gia. Ho la mia famiglia al di fuori della
ni, perché non capivano, si sono trovati stancabilmente, non hanno smesso di Piccola Casa e sono felice, ma i «miei
all’improvviso senza la vicinanza dei aggiornarci in tempo record e, infine, nonni» riempiono la giornata e senza
loro cari. In quel momento mi sono un immenso grazie ai nostri malati, in di loro sento un vuoto.
sentita in dovere di fare ancor di più di particolare a chi ci ha lasciato. La gioia di ritrovarci quando sono rien-
prima, cercando di dare a loro tutto il trata dopo un mese di assenza è stata
mio amore e il mio appoggio perché mi Rimanere chiusa in casa, impossibi- grande! Avevo un po’ di paura perché
sentivo il loro punto di riferimento. litata a stare accanto ai miei nonni, è mi sentivo in colpa: non ero stata ac-
stato causa di molta sofferenza: con la canto a loro quando hanno avuto biso-
Poi è arrivata la seconda ondata, una preghiera però sono rimasta sempre gno di me, ma sono stata sorpresa! Mi
grande tempesta, che ha colpito dura- accanto a loro. hanno accolta tra loro interessandosi
mente anche il nostro padiglione An- Mi sono resa conto dell’importanza della della mia salute. Abbiamo pianto in-
nunziata: il virus ha preso anche me che frase che diceva San Giuseppe Benedet- sieme di gioia, non ho più le parole per
sono quindi rimasta in isolamento a casa to Cottolengo «I poveri sono Gesù, sono esprime tutta l’emozione, non riusci-
per 30 giorni, seppur senza sintomi. i nostri padroni e come tali bisogna ser- vamo a smettere di piangere, ma quel
Che tristezza cercare anche da lonta- virli. Se voi pensaste, e comprendeste pianto era unicamente di gioia!

n.1/2021, aprile Incontri 29


Il «Sì» della Promessa
LA TESTIMONIANZA DI UNA LAICA AGGREGATA
DI CREVADOSSOLA NEL VERBANO
Maria Riccardi

F accio parte dell’Associazione Laici


Aggregati alla Congregazione Suore
di San Giuseppe Benedetto Cottolen-
Così conobbi l’Associazione Laici Ag-
gregati e mi impegnai a vivere secondo
il progetto di vita della stessa. Ho così
percorso i ragazzi mi hanno com-
mosso con una frase di Santa Teresa
di Calcutta: «Noi non possiamo fare
go. Il 25 ottobre 2020 ho rinnovato la fatto la Promessa, davanti a Dio e agli grandi cose su questa terra, solo pic-
mia Promessa di Laica Aggregata, nel uomini, di vivere nel mio ambiente di cole cose con grande amore».
Mese dedicato al cuore Missionario. vita, l’abbandono fiducioso alla Divina Questa affermazione ha trovato pro-
Conobbi l’associazione Laici Aggrega- Provvidenza e dare testimonianza del- fonda risonanza nel mio cuore tanto
ti nel periodo in cui prestavo servizio la carità. da desiderare di rinnovare quel «Sì
di volontariato presso la Piccola Casa Il nostro Santo che è stato spinto dalla della Promessa», unita ai miei ragazzi
della Divina Provvidenza di Biella ac- carità di Cristo, ha dato inizio a un’opera del catechismo a cui dico un grazie di
canto ai malati, agli ospiti, alle persone grandiosa dove la Parola di Dio ha dimo- cuore. E grazie anche a don Marco che
con disabilità. Ero felice di condividere strato tutta la sua fecondità. Oggi ci sia- mi ha permesso di rinnovare la Pro-
la gioia di stare insieme. mo anche noi Aggregati Laici…, in cam- messa nella mia parrocchia.
mino con la gioia del Vangelo nel cuore.
In particolare ero affascinata anche Con la Famiglia cottolenghina imparo
dalla Struttura della Casa Cottolengo. Quest’anno, a causa dell’incertezza le- quello sguardo sempre nuovo di tene-
Al Centro dell’edificio, nel giardino, c’è gata alla pandemia, devo ammettere rezza sulla vita e sulle persone: siamo
la statua del Cottolengo, quel piccolo che mi sono mancati gli Incontri an- tutti fratelli e sorelle, figli di uno stes-
prete divenuto Santo! Un giorno mi av- nuali in presenza, le catechesi, i ritiri, so Padre Buono e Provvidente come
vicinò la Superiora suor Maria Assun- le celebrazioni e l’approfondimento amava chiamarlo il Cottolengo.
ta e mi disse che dovevamo inventare della Parola che ci univa fortemente. Ed è per questo che posso dire: «Ecco-
qualcosa di nuovo per «dare anima» Ho però continuato gli incontri di ca- mi, Signore, sono qui, ad amare dove
alla nostra attività di volontariato… techesi in parrocchia; al termine del tu mi vuoi». Deo gratias sempre!

30 Incontri n.1/2021, aprile


«Incontri», dalla «voce»
dei Tommasini alla Famiglia
carismatica cottolenghina
RIVISTA FONDATA NEL 1948
don Roberto Provera (già direttore di Incontri)

L a rivista «Incontri» è l’organo di


stampa rappresentativo di tutta la
Famiglia carismatica cottolenghina.
scopo di mantenere o riallacciare i rap-
porti fra Tommasini ed ex Tommasini.
Con il passare degli anni gli orizzonti
padre Carmine Arice all’Ufficio Stampa
e Comunicazioni della Piccola Casa (sr.
Lucia Mossucca e il giornalista Stefano
si allargano. Per volontà di don Fran- Di Lullo).
Il periodico, con uscita trimestrale, si cesco Gemello, eletto padre della Pic-
pone la missione di far trasparire lo cola Casa l’11 settembre 1981, Incontri Dal primo numero del 2020 il sottoti-
sguardo evangelico e cottolenghino diventa «espresssione della vita della tolo, su impulso del Consiglio direttivo
sulla realtà testimoniando il senso della Piccola Casa» con il sottotitolo di «Pe- della Piccola Casa, ha assunto il nome
presenza della Piccola Casa nel mondo. riodico della Famiglia Cottolenghina». di «Periodico della Famiglia Carisma-
tica Cottolenghina» a testimoniare
La rivista nasce nel 1948, in forma datti- Si prosegue su questa linea grazie alla che tutti i figli e le figlie della Piccola
loscritta, per iniziativa di alcuni chierici solerzia dei vari direttori della rivista Casa – ospiti, suore, fratelli, sacerdo-
della Famiglia dei Tommasini (il Semina- che si susseguono, cominciando da ti, volontari, amici, aggregati, oblati e
rio della Piccola Casa) al rientro dopo le don Francesco Balzaretti (1982-1993) operatori laici – possono condividere
vicende belliche; inizialmente aveva lo fino all’attuale direzione, affidata da la loro voce tramite «Incontri».

n.1/2021, aprile Incontri 31


32 Incontri n.1/2021, aprile

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