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Tutela dell’ambiente e della salute

NORMATIVA RECENTE

Ambiente
 Diritto dell’uomo alla fruizione e alla conservazione
dell’ambiente

La qualità della vita dipende (anche) dalla qualità dell'ambiente.

• La nostra Costituzione non definisce il concetto di bene


ambientale e non contiene alcun riferimento al diritto
dell’individuo a godere della salubrità dell’ambiente (non
riconosce esplicitamente “il diritto all’ambiente”) ma si limita a
sancire all’art.9 “la tutela del paesaggio e dei beni culturali” ed
all'art 32 “la tutela della salute”.

• La centralità acquisita dalla questione ambientale nel corso


dell’ultimo decennio, ha portato sia la Corte di Cassazione che la
Corte Costituzionale a riconoscere come principio la tutela
dell’ambiente, in perfetta linea con la nuova Costituzione
europea che, nella consapevolezza che la qualità dell’ambiente è
alla base della qualità della vita, definisce l’ambiente un valore
dell’umanità ed impone ai soggetti politico- amministrativi
l’obiettivo di promuovere doverosamente uno sviluppo
equilibrato e sostenibile.

Il Diritto dell’Ambiente
Dopo aver considerato sino agli anni 70’ del XX secolo gli interessi
ambientali come un gravoso fardello (in particolare per i costi
economici e sociali che una efficace politica di tutela avrebbe
comportato), gli Stati hanno riscoperto la centralità della
questione ambientale:

 Come obbligo derivante da impegni comunitari;

 Come esigenza di uniformità nazionale nelle tematiche


produttive e sanitarie;

 Come necessità di combattere gli inquinamenti secondo un


approccio globale sistematico.

Nozione unitaria di ambiente: Corte Cost. sent. N.


378/2007
Da ultimo la Corte ha affermato che l’ambiente è “un bene della
vita, materiale e complesso, la cui disciplina comprende anche la
tutela e la salvaguardia delle quantità e degli equilibri delle sue
singole componenti” e che oggetto della tutela è la “biosfera, che
viene presa in considerazione, non solo per le sue varie
componenti, ma altresì per le interazioni fra queste ultime, i loro
equilibri, la loro qualità, la circolazione dei loro elementi, e così
via”.

Secondo la Corte occorre quindi guardare all’ambiente come


“sistema” considerato “nel suo aspetto dinamico”.

I nuovi “ecoreati”
Legge n. 68 del 22 maggio 2015
Disposizione in materia di delitti contro l’ambiente
 Inquinamento ambientale

 Disastro ambientale

 Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e


materiale e radiazioni ionizzanti

 Impedimento del controllo

 Omessa bonifica

Inquinamento Ambientale
..chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un
deterioramento "significativi e misurabili" dello stato
preesistente "delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o
significative del suolo e del sottosuolo" o "di un ecosistema, della
biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna .........

Aggravanti
- Fino a 7 anni se dall'inquinamento ambientale derivi ad una
persona una lesione personale.

- Fino a 8 anni se ne derivi una lesione grave.


- Fino a 9 anni se ne derivi una lesione gravissima. - Fino a 12 anni
in caso di morte della persona

Disastro Ambientale
• Alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema;
un'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione
risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con
provvedimenti eccezionali; l'offesa all'incolumità pubblica
determinata con riferimento sia alla rilevanza del fatto per
l'estensione della compromissione ambientale o dei suoi effetti
lesivi, sia al numero delle persone offese o esposte al pericolo.

• E’ aggravato ove commesso in un’area protetta o sottoposta a


vincolo o in danno di specie animali o vegetali protette.

Traffico e abbandono materiali ad alta radioattività


Il delitto è commesso da chiunque abusivamente "cede, acquista,
riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene,
trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività ovvero,
detenendo tale materiale, lo abbandona o se ne disfa
illegittimamente”

Impedimento del controllo


‘ .... negando o ostacolando l'accesso ai luoghi, ovvero mutando
artificiosamente il loro stato. Il delitto di inquinamento
ambientale e quello di disastro ambientale commessi per colpa e
non per dolo sono puniti con pene ridotte fino ad un massimo di
due terzi ..........’

Omessa bonifica
…chiunque, essendovi obbligato, non provvede alla bonifica, al
ripristino e al recupero dello stato dei luoghi. L'obbligo
dell'intervento può derivare direttamente dalla legge, da un
ordine del giudice o da una pubblica autorità. ......

Salute: effetti dell’inquinamento


Carta costituzionale
Art.2 Art. 3. Art. 32

Salute: fondamentale diritto dell’individuo e interesse della


collettività.

Sicurezza sul lavoro


 Novità inerenti direttive EU
 D.Lgs 81/2008. Tutela dei lavoratori

Unico testo normativo (Titolo I-XI)

Titolo VIII Titolo IX Titolo X

Agenti fisici Agenti chimici Agenti biologici

Sicurezza sul lavoro


 Agenti fisici: (rumore, vibrazioni, campi elettromagnetici,
microclima).

 Agenti chimici: (sostanze pericolose, agenti cancerogeni e


mutageni, amianto).
 Agenti biologici: (batteri, virus, funghi).

Patologie correlate ad agenti fisici


ipoacusia

Rumore fatica mentale

Interferenze del sonno

Lesioni osteoarticolari

Mano-braccio neurologiche

vascolari
Vibrazioni

Lesioni rachide-lombare

Corpo intero Cervico-brachialgie

Apparato gastroenterico

Sistema venoso periferico

Patologie correlate ad agenti biologici


Virus, batteri e funghi: (infezione, effetti allergici, effetti tossici)

Rischio e pericolo
1. In senso letterale

Rischio: “la possibilità di conseguenze dannose o negative a


seguito di circostanze non sempre prevedibili”

Pericolo: “circostanza, situazione o complesso di circostanze che


possono provocare un grave danno”

Non a tutti è comunque chiara questa distinzione, e i due


termini vengono spesso confusi.

2. Nel DL 81/2008

Rischio: la probabilità di raggiungimento del livello potenziale di


danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un
determinato fattore.

Pericolo: una prorietà, o la qualità intrinseca, di un determinato


fattore avente il potenziale di causare danni.

 La stima del rischio sarebbe dunque condizionata al duplice


giudizio sulla probabilità di un evento ed il danno che ne
potrebbe derivare.
 Per quanto riguarda gli infortuni o le malattie professionali,
inoltre, il rischio non è riconducibile solo a caratteristiche
“obiettive” dell’ambiente di lavoro, ma può dipendere anche
da fattori psico- sociali.

Formulazione
R=P x M
Rischio= pericolo x magnitudo
1. Il pericolo implica una condizione oggettiva e la certezza che si
verifichi un evento avverso, mentre il rischio implica solo la
possibilità che tale evento si verifichi.

2. Nasce nel momento in cui vi è la presenza contemporanea di


un pericolo e di qualcuno esposto a esso.

3. Non è dunque il pericolo in sé che danneggia i lavoratori, o gli


individui in genere, quanto l’esposizione al pericolo, cioè il
rischio.

In realtà...
.... oltre che direttamente proporzionale alla probabilità di un
evento (P) e alla dimensione delle sue conseguenze (M), esso è
anche rappresentato come inversamente proporzionale ad un
fattore (h), che rappresenta la “consapevolezza” del rischio,
conseguente ad una adeguata formazione/informazione.
R= P x M x 1/k

Formazione
Informazione
Partecipazione

Elementi indispensabili per la gestione dei rischi professionali e


per provare a garantire la sicurezza sul lavoro

In linea generale:

 R=0 rischio accettabile


 R=1 rischio socialmente tollerabile (non sono necessarie
attività di prevenzione)
 R=2 rischio non socialmente tollerabile (necessarie attività di
prevenzione)
 R=3 rischio elevato (l’attività di prevenzione è prioritaria).

- Il livello del rischio accettabile è determinato da obblighi di


legge, norme tecniche, lo stato dell’arte nel settore o lo stato
della tecnica, prassi consolidate, politica aziendale.
- ISO/IEC 51:2014: “il rischio accettabile è un rischio che viene
accettato in un certo contesto ed è fondato su valori condivisi da
una data società”

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