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Settimanale di Preghiera Domenica 21 marzo 2021 5^ settimana di Quaresima Anno XXIII n. 982
Apostolato
della preghiera
“Ti ho disegnato sul palmo delle mie mani” (Is 49,16).
Ogni volta che Dio guarda
il palmo della sua mano,
Marzo io sono là
Primo venerdì in momenti di sofferenza,
05/03
di solitudine,
di umiliazione,
di fallimento,
ricorda che sei nelle mani di Dio”.
(santa Teresa di Calcutta)
Quando il cuore comincia a brillanti su Dio, ma lo vo- Greci, rappresentano per gli
battere per Gesù, se il Filip- gliono “toccare”. Chiedono altri aspetti, gli stessi disce-
po di turno sa fare da ponte esperienze vissute da cre- poli di poca solidità, spinti
al Vangelo, l’incantesimo si denti che all’Otre ci sono talvolta dalla curiosità di
compie. Greci di ogni latitu- già stati. “vedere” Gesù più che dalla
dine, condizione ed epoca volontà di rispondere alla
Non è dato di sapere se Ge-
giungono con la medesima sua chiamata, desiderosi di
sù abbia incontrato quei
richiesta. La fede parte dal ricaricare le batterie del fu-
Greci. Pochi giorni dopo,
vedere, poi diventa cono- turo più che di giocarsi la
sarebbe stato crocifisso.
scere e credere. E la vita cri- vita per lui. Davanti a Gesù
Tanti altri Greci continuano
stiana, o è Epifania del vol- non basta un generico desi-
a salire al Tempio per la fe-
to di Dio, o è vuota esibi- derio di bene suggerito dal
sta. Alla Pasqua cristiana si
zione. cuore. E’ necessario deci-
rivolge l’attenzione di molte
dersi, riconoscendo la novi-
I discepoli della prima ora, persone, apparentemente
tà della sua promessa. Serve
affascinati da quel maestro, estranee alla fede. Sono sim-
fissare lo sguardo, e non so-
sono chiamati a non delude- patizzanti del Dio di Gesù
lo, su quel Crocifisso che
re coloro che di volta in vol- Cristo, che vivono sulla so-
diventa ragione e sorgente
ta bussano alla porta della glia. Magari cercano nella
di ogni bene duraturo.
fede. Non si tratta di dimo- Pasqua una parola di pace
strare Dio, ma di esibirlo da contrapporre alle tante
con la vita. I nuovi discepoli parole di guerra che segna-
non si aspettano discorsi no la loro esistenza. Ma i
«Chi di voi è senza pecca- ge: “Non peccare più”. segno di Israele che ha
to, getti per primo la pietra E’ davanti a lei pronto a tradito il suo Signore. I
contro di lei». ricostruirla dall’interno. farisei e gli scribi infatti
Gesù non rinnega la La peccatrice non c’è tenderebbero a condan-
legge, chiede solo a chi si più, c’è una donna fragi- nare e a tener sprangata
erge difensore della giu- le, ma pronta a vivere e la porta della salvezza ai
stizia per condannare gli ad amare. Perdonata, ella peccatori. In realtà,
altri sia il primo a prati- non appartiene più al su- l’adultera è Israele co-
carla. Se ne andarono o passato, ma al suo fu- sciente di avere rotto
tutti cominciando dai più turo. Dio è più grande l’alleanza, la vergine di
vecchi. Conclusione: della debolezza del cuore Sion che si coglie colpe-
nessuno ha il diritto di umano. A quanti si la- vole, peccatrice davanti
condannare. sciano guardare dentro al proprio Dio.
Nel cortile del Tempio egli ripete che ciò che
si è fatto il vuoto. Sulla conta è di rimettersi in
scena sono rimasti in du- piedi e riprendere a cam-
e: Gesù e la donna. Gesù minare.
la rassicura, ma aggiun- Ma l’adultera è pure
Gesù si gioca l’ultima di essere inviato “in mis- sinistra del Giordano dove
chance. Dopo miracoli stra- sione” dal Padre. E dimo- il Battista aveva svolto il
bilianti eccolo pronto a stra di essere il Figlio di suoi ministero.
mettere sul tavolo la pro- Dio mediante una duplice
pria carta d’identità di Fi- argomentazione: quella La situazione si ripropone
glio di Dio. La tensione delle Scritture, e quella del- oggi come allora, anche se
sale. Quest’ultima iniziati- le opere che ha compiuto con modalità diverse. Ge-
va ha per i farisei sapore di in nome del Padre. Infine sù non viene lapidato. An-
vera provocazione. La loro reagisce con pacatezza ai zi, viene definito un perso-
ostilità cresce e i segni che tentativi di violenza. Quei naggio straordinario. In
egli ha compiuto sono Giudei sarebbero senza compenso vengono lapida-
scordati. Anzi, gli ritorna- colpa se Gesù non avesse ti i suoi discepoli. Da un
no addosso. I Giudei non compiuto opere che nes- po’ di tempo subiscono
ci pensano due volte a rac- sun altro al mondo ha mai violenza i cristiani in India,
cattare i primi sassi per la- fatto. “Credete alle opere, af- Egitto, Irak, Turchia, In-
pidare un Gesù che dice finchè sappiate e conosciate che donesia, Afghanistan. Il
cose stonate e sgradevoli. il Padre è in me e io sono nel Vangelo è un libro che
La ragione di tante aggres- Padre” (Gv 10,38). scotta difficile da accettare.
sività? La pretesa di Gesù
di proclamarsi Figlio di Gesù esce di scena e deci-
Dio. Una dichiarazione de di ritirarsi a Betania.
scomoda, ma rispondente Non è il villaggio di Lazza-
al vero. Gesù ha coscienza ro, ma una località sulla
Maestri di
spiritualità Contemplo: Un po’ di compassione
“Sto cercando di impa- “Misericordia” dice bene ciò il quale vede nei nostri compor-
rare il turco, una lin- che questa parola vuole signifi- tamenti, talvolta aggressivi, una
gua molto difficile, e io care: Dio nel cuore delle nostre sofferenza nascosta. Deve na-
sono l’ultimo della miserie. scere in noi un po’ di compas-
classe. Non so come sione. La misericordia ne è la
Tutte le tristezze, i fallimenti le
andrà a finire, ma es- fonte.
delusioni che ci colpiscono den-
sere l’ultimo è comun- tro e l’ingratitudine di coloro cui Misericordia e perdono: un duo
que utile: aiuta a sen- ci siamo dati, quella parola che d’amore, la mano che si dà
tirsi davvero ultimi, ferisce….Non è sempre per cat- all’altro, la guancia che gli si
con un’umiltà reale e tiveria che ce la prendiamo con porge perché insieme si possa
quotidiana”. (Don An- il nostro prossimo. La miseri- abbracciare la vita in un modo
drea Santoro, missionario cordia presuppone che, davanti nuovo.
ucciso in Turchia, 1954-
alla nostra tristezza, si riproduca (P. Talec, Meditazioni, pp.32-33)
2006)
ciò che accade nel cuore di Dio,
Vangelo: Gv 11,45-56
I santi del giorno: san Ruperto
In quel tempo, molti dei Giudei
che erano venuti da Maria, alla vi- Dalle rovine di uno splendore decaduto e dal buio di una
sta di ciò che Gesù aveva compiu- speranza persa si può rinascere seguendo la luce del Van-
to, ossia la risurrezione di Làzzaro,
credettero in lui. Ma alcuni di loro gelo. Si può leggere così oggi la storia di san Ruperto, ve-
andarono dai farisei e riferirono scovo e “ri–fondatore” di Salisburgo nell’VIII secolo. Di
loro quello che Gesù aveva fatto. nobili origini (era figlio di Chrodberto, cancelliere del re
Allora i capi dei sacerdoti e i fari- Clotario III), Ruperto si formò a Worms, crescendo alla
sei riunirono il sinèdrio e dissero:
«Che cosa facciamo? Quest’uomo luce dell’esperienza monastica di origine irlandese. Attor-
compie molti segni. Se lo lasciamo no all’anno 700 partì missionario per la Baviera, racco-
continuare così, tutti crederanno gliendo i frutti del suo impegno soprattutto a Ratisbona e
in lui, verranno i Romani e di- Lorch. Grazie alla protezione del duca Teodone II, prima
struggeranno il nostro tempio e la
nostra nazione». Ma uno di loro,
fondò una chiesa sul lago Waller dedicata a San Pietro e
Caifa, che era sommo sacerdote poi un monastero sul fiume Salzach, nei pressi dell’ormai
quell’anno, disse loro: «Voi non decadente città romana di Juvavum: nasceva così la nuo-
capite nulla! Non vi rendete conto va Salisburgo. Ruperto morì il giorno di Pasqua dell’anno
che è conveniente per voi che un
718; è patrono di Salisburgo.
solo uomo muoia per il popolo, e
non vada in rovina la nazione inte-
ra!». Questo però non lo disse da
se stesso, ma, essendo sommo sa- Medita a cura di Don Luciano- Parroco di Bovegno
cerdote quell’anno, profetizzò che
Gesù doveva morire per la nazio- Nel brano evangelico di oggi sembrano prevalere tre senti-
ne; e non soltanto per la nazione, menti nei confronti di Gesù, che esprimono tre diversi gradi di
ma anche per riunire insieme i figli accoglienza del suo annuncio di salvezza.
di Dio che erano dispersi. Da quel Molti furono quelli che accolsero la parola; altri spinti da cu-
giorno dunque decisero di uccider-
lo. Gesù dunque non andava più riosità volevano sapere se Gesù avesse compiuto altri prodigi;
in pubblico tra i Giudei, ma da lì si e infine i sommi sacerdoti e i farisei spinti dalla paura di veder
ritirò nella regione vicina al deser- compromesso il loro potere, emisero il loro giudizio e la con-
to, in una città chiamata Èfraim, danna a morte.
dove rimase con i discepoli. Era
vicina la Pasqua dei Giudei e molti Oggi siamo invitati a chiederci: come è la nostra vita di fede
dalla regione salirono a Gerusa- con il Signore? Siamo pronti ad accogliere la sua salvezza ri-
lemme prima della Pasqua per nunciando un po’ a noi stessi?
purificarsi. Essi cercavano Gesù Tutti siamo invitati a rispondere al Signore non con la curiosi-
e, stando nel tempio, dicevano tà di coloro che si aspettano prodigi, né tantomeno con arro-
tra loro: «Che ve ne pare? Non
verrà alla festa?». ganza, ma con la certezza che tutto riceviamo in dono da Dio.