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on di solo ane

Settimanale di Preghiera Domenica 21 marzo 2021 5^ settimana di Quaresima Anno XXIII n. 982
Apostolato
della preghiera
“Ti ho disegnato sul palmo delle mie mani” (Is 49,16).
Ogni volta che Dio guarda
il palmo della sua mano,
Marzo io sono là
Primo venerdì in momenti di sofferenza,
05/03
di solitudine,
di umiliazione,
di fallimento,
ricorda che sei nelle mani di Dio”.
(santa Teresa di Calcutta)

Approdare ai tuoi piani….


Quando quelli che amiamo ci chiedono qualcosa, Nulla sarebbe mediocre, perché tutto sareb-
noi li ringraziamo di avercelo chiesto. Se a te pia- be voluto da te. Nulla sarebbe troppo pesan-
cesse, o Signore, chiederci una sola cosa in tutta la te, perché tutto avrebbe radice in te. Noi sia-
nostra vita, noi ne rimarremmo meravigliati e l’aver mo tutti dei predestinati all’estasi, tutti chia-
compiuto questa sola volta la tua volontà sarebbe mati a uscire dai nostri poveri programmi
“l’avvenimento” del nostro destino. Ma poiché o- per approdare, di ora in ora, ai tuoi piani.
gni giorno, ogni ora, ogni minuto tu metti nelle no- Noi non siamo mai dei miserabili lasciati a
stre mani tanto onore, noi lo troviamo così natura- far numero, ma dei felici eletti, chiamati a
le da esserne stanchi, da esserne annoiati. sapere ciò che vuoi fare. Persone che ti sono
Tuttavia se comprendessimo quanto inscrutabile è un poco necessarie, persone i cui gesti ti
il tuo mistero, noi rimarremmo stupefatti di poter mancherebbero, se rifiutassero di farli. Il go-
captare queste scintille del tuo volere che sono i mitolo di cotone da rammendare, la lettera
nostri microscopici doveri. Noi saremmo abbagliati da scrivere, il bambino da alzare, il marito da
nel conoscere, in questa tenebra immensa che ci rasserenare, la porta da aprire, il microfono
avvolge, le innumerevoli precise personali luci del- da staccare, l’emicrania da sopportare: altret-
le tue volontà. Il giorno che noi comprendessimo tanti trampolini per l’estasi, altrettanti ponti
questo, andremmo nella vita come profeti, come per passare dalla nostra povera, cattiva vo-
veggenti delle tue piccole provvidenze, come me- lontà alla riva serena del tuo beneplacito.
diatori dei tuoi interventi. (M. Debrèl, Che gioia credere, To 1970,141s.)

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima - Numero 982 pagina 2


I santi del giorno: San Serapione di Thmuis, vesco-
vo; santa Benedetta Cambiagio Frassinello, religiosa

“La vita è amore, donala. La vita è un mistero,


scoprila.” (santa Teresa di Calcutta)
Domenica
Marzo
Tempo di Quaresima
21
TQ

Parola di Dio Il Santo del giorno: san Nicola di Flüe


in briciole Lontano dal mondo, ma nel cuore della storia: il ritratto di san Ni-
cola di Flüe corrisponde alla vocazione originaria di ogni cristiano,
chiamato a non lasciarsi travolgere dalla logica mondana, ma a farsi
carico delle sorti dell’umanità. Il patrono della Svizzera era nato nel
1417 presso Sachseln, nel Canton Obvaldo, e aveva da sempre so-
“Tu sei il Signore ….”
gnato una vita da religioso. Ma prima di realizzare il suo desiderio
Gesù, tu sei il Signore: raggiante seguì un percorso tortuoso: fu contadino, soldato, sposo nel 1445,
di luce hai mostrato il tuo vol- padre di 10 figli, magistrato, deputato alla Dieta federale. Nel 1467,
to ai discepoli, prima sgomenti con il permesso della famiglia, si ritirò a Ranft nei pressi di un diru-
alle predizioni del tuo patire, po. La vita di preghiera e penitenza lo rese un punto di riferimento
ora tremanti di fronte alla glo- per i suoi connazionali, che grazie a lui scongiurarono una guerra
ria che irradia da te. Sempre il tra Cantoni nel 1481. Morì nel 1487.
tuo mistero ci supera.
Vangelo Gv 12,20-33
Tu sei il Signore: quale Figlio
diletto del Padre, hai percorso In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto d
per primo, e ora apri davanti a urante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a
noi, la via dell’obbedienza di Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono:
«Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea,
fede che pare impossibile, della
e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose lo-
perseveranza che riteniamo ro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità,
inutile, della speranza che sem- in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muo-
bra insostenibile. re, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama
la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo,
Tu sei il Signore: e noi vogliamo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua,
affidarci a te, perché troppo e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il
arduo è il cammino, troppo Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Pa-
dre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a
oscura la vita; da soli non sa-
quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal
premmo percorrerla, ma con cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era
te, nostro buon Pastore, il sen- presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri diceva-
tiero è sicuro, la paura sconfit- no: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è
ta, la fatica generosamente of- venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora
ferta. il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò
innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare
di quale morte doveva morire.

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima - Numero 982 pagina 3


I Greci meditazione curata da don Luciano Vitton Mea -Parroco di Bovegno

Quando il cuore comincia a brillanti su Dio, ma lo vo- Greci, rappresentano per gli
battere per Gesù, se il Filip- gliono “toccare”. Chiedono altri aspetti, gli stessi disce-
po di turno sa fare da ponte esperienze vissute da cre- poli di poca solidità, spinti
al Vangelo, l’incantesimo si denti che all’Otre ci sono talvolta dalla curiosità di
compie. Greci di ogni latitu- già stati. “vedere” Gesù più che dalla
dine, condizione ed epoca volontà di rispondere alla
Non è dato di sapere se Ge-
giungono con la medesima sua chiamata, desiderosi di
sù abbia incontrato quei
richiesta. La fede parte dal ricaricare le batterie del fu-
Greci. Pochi giorni dopo,
vedere, poi diventa cono- turo più che di giocarsi la
sarebbe stato crocifisso.
scere e credere. E la vita cri- vita per lui. Davanti a Gesù
Tanti altri Greci continuano
stiana, o è Epifania del vol- non basta un generico desi-
a salire al Tempio per la fe-
to di Dio, o è vuota esibi- derio di bene suggerito dal
sta. Alla Pasqua cristiana si
zione. cuore. E’ necessario deci-
rivolge l’attenzione di molte
dersi, riconoscendo la novi-
I discepoli della prima ora, persone, apparentemente
tà della sua promessa. Serve
affascinati da quel maestro, estranee alla fede. Sono sim-
fissare lo sguardo, e non so-
sono chiamati a non delude- patizzanti del Dio di Gesù
lo, su quel Crocifisso che
re coloro che di volta in vol- Cristo, che vivono sulla so-
diventa ragione e sorgente
ta bussano alla porta della glia. Magari cercano nella
di ogni bene duraturo.
fede. Non si tratta di dimo- Pasqua una parola di pace
strare Dio, ma di esibirlo da contrapporre alle tante
con la vita. I nuovi discepoli parole di guerra che segna-
non si aspettano discorsi no la loro esistenza. Ma i

Maestri di Contemplo: Cosa cercate nell’amore?


spiritualità
Cosa cercate esattamente? Pro- o la rassegnazione di vivere in-
“Non esiste sulla terra vo a indovinare: prima di tutto sieme.
comunione nella fede un senso alla vostra vita. E cosa Ma Dio lo cercate? Chi e che
che non derivi trovate? Forse la banalità di un cosa trovate?
dall’estrema solitudine quotidiano troppo ordinario, E’ grazie a questo vecchio cor-
della morte di croce.” poco adatto a illuminarvi, e que- po stanco e rugoso che vi è of-
sto fa di voi esseri di desiderio, ferta la parola di vita senza la
(H. U. Von Baltha- insoddisfatti di ciò che la vita vi quale Dio non sarebbe che un
sar) dà, forse perché da lei vi aspet- fantasma senza corde vocali,
tate troppo. mentre la sua Parola è fonte di
Cosa cercate nell’amore? La co- vita.
munione con l’essere amato? Non disperatevi: un bicchiere
Ma forse non trovate che d’acqua può contenere l’amore
l’impossibile unione funzionale di Dio che tutto può.
(P. Talec, Meditazioni, pp.20-25)

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 4


I Santi del giorno: San Benvenuto Scotivoli,
vescovo; beato Francesco Luigi Chartier, sacer-

“Portate l’amore, la pace e l’allegria in seno


alla famiglia. L’amore comincia nel focolare.”
Lunedì
Marzo
Tempo di Quaresima
22
TQ
I santi del giorno: santa Lea
Parola di Dio . In tempi bui e di decadenza il Vangelo ha sempre offerto un
in briciole rifugio sicuro e una casa per il futuro. Ce lo ricorda l’antica
storia di santa Lea, nobile romana romana vissuta nel IV se-
colo, che, in un’epoca segnata dallo sbandamento di Roma e
del suo impero, scelse una vita dedicata a Dio. Era rimasta
Cosa siamo disposti a per- vedova in giovane età e rifiutò di risposarsi con un personag-
dere per Dio? gio illustre. Decise, invece, di entrare nella comunità femmi-
Pagina curata da Don Luciano V. M. nile creata da un’altra nobile, Marcella, sull’Aventino, dove si
viveva quasi un’esperienza monastica fatta di preghiera, stu-
“.....la moltitudine prestò loro fe- dio delle Scritture, povertà e castità. Le notizie su Lea sono
de…...” (Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62) giunte a noi grazie a san Girolamo, che aveva ricevuto una
lettera da Marcella in cui la “superiora” esprimeva piena fidu-
Susanna è spacciata: la donna cia per la vedova, a cui aveva affidato il compito di formare
sa perfettamente che la sua le giovani “novizie”. Lea morì nell’anno 384.
parola non vale nulla rispetto a
quella di due uomini, e per
giunta anziani, del popolo. Ep-
pure, preferisce morire piutto- Vangelo Gv 8,1-11
sto che rinunciare al suo onore
In quel tempo, Gesù si avviò
e alla sua dignità: proprio per verso il monte degli Ulivi. Ma al
questo Dio suscita lo spirito di mattino si recò di nuovo nel
profezia in Daniele, il quale tempio e tutto il popolo andava
dirime la questione con uno da lui. Ed egli sedette e si mise a
stratagemma. Noi cosa siamo insegnare loro. Allora gli scribi e
disposti a sacrificare nella no- i farisei gli condussero una don-
stra vita, per essere fedeli a Di- na sorpresa in adultèrio, la pose-
o? Siamo disposti a rinunciare ro in mezzo e gli dissero:
alla fama, al buon nome e per- «Maestro, questa donna è stata
sino alla dignità, quando è in sorpresa in flagrante adultèrio.
ballo la nostra fedeltà al Signo- Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come
re? Nel mondo tanti cristiani questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova
sanno che essere discepoli di e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a
Gesù implica la persecuzione e scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano
non di rado il rischio della vita. nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato,
Noi che non viviamo in queste getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scri-
situazioni, cosa siamo disposti veva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, co-
a perdere per rimanere saldi minciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in
mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nes-
nella fede in Dio?
suno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 5


Il dito puntato a cura di don Luciano Vitton Mea –Parroco di Bovegno

«Chi di voi è senza pecca- ge: “Non peccare più”. segno di Israele che ha
to, getti per primo la pietra E’ davanti a lei pronto a tradito il suo Signore. I
contro di lei». ricostruirla dall’interno. farisei e gli scribi infatti
Gesù non rinnega la La peccatrice non c’è tenderebbero a condan-
legge, chiede solo a chi si più, c’è una donna fragi- nare e a tener sprangata
erge difensore della giu- le, ma pronta a vivere e la porta della salvezza ai
stizia per condannare gli ad amare. Perdonata, ella peccatori. In realtà,
altri sia il primo a prati- non appartiene più al su- l’adultera è Israele co-
carla. Se ne andarono o passato, ma al suo fu- sciente di avere rotto
tutti cominciando dai più turo. Dio è più grande l’alleanza, la vergine di
vecchi. Conclusione: della debolezza del cuore Sion che si coglie colpe-
nessuno ha il diritto di umano. A quanti si la- vole, peccatrice davanti
condannare. sciano guardare dentro al proprio Dio.
Nel cortile del Tempio egli ripete che ciò che
si è fatto il vuoto. Sulla conta è di rimettersi in
scena sono rimasti in du- piedi e riprendere a cam-
e: Gesù e la donna. Gesù minare.
la rassicura, ma aggiun- Ma l’adultera è pure

Contemplo: Dio è al di là del tempo


Maestri di
spiritualità
Si parla spesso della sofferenza Essere cristiani significa essere
di Dio. Che significa per Dio Cristo oggi. Integrare nel nostro
“La carità comincia
soffrire, visto che vive in una essere il mistero della sua morte
dallo sguardo perché ciò gloria beata e che Cristo risorto e risurrezione, cosa che si tradu-
che salva è lo sguardo.” non muore più? La passione di ce nella morte a noi stessi per
(Simone Weil, filosofa, Cristo è a un tempo un avveni- ripetere nella nostra vita ciò che
1909-1943) mento storico e una verità al di Cristo ha vissuto nella sua. E’ il
là della storia. La sua realtà spi- senso del battesimo che ci iden-
rituale, la salvezza che porta in tifica con la morte e risurrezio-
sé, continuano ad essere presen- ne di Cristo. Fa dei cristiani figli
ti perché Dio è al di là del tem- di Dio e della Chiesa , segno di
po. Ciò che è stato vissuto ieri, è un carattere che è indelebile.
attuale oggi. (P. Talec, Meditazioni, p.42)

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 6


Santi del giorno: Beato Pietro da Gubbio, ago-
stiniano; beata Annunciata Cocchetti, vergine

“La vita è una ricchezza, conservala. La vita è


preziosa, abbine cura.”
Martedì
Marzo
Tempo di Quaresima
23
(santa Teresa di Calcutta)
TQ
I santi del giorno: San Turibio de Mogrovejo
Parola di Dio I santi evangelizzatori ci insegnano a portare il Vangelo nel
in briciole nostro piccolo angolo di mondo. San Turibio de Mogrovejo
fu apostolo del Perù nel XVI secolo, ma con il suo esempio
indica uno stile che conserva tutta la sua carica profetica.
Era nato nel 1538 in Spagna ed era giurista all'Università di
Salamanca quando nel 1578 papa Gregorio XIII lo volle co-
Guardare Gesù in croce me vescovo di Ciudad de Los Reyes, oggi Lima. Da laico
dovette ricevere tutti gli ordini e infine, nel 1581, poté pren-
Pagina curata da Don Luciano V. M.
dere possesso della sua diocesi. Le sue preoccupazioni si
“……abbiamo peccato perché abbiamo concentrarono sui costumi degli esponenti del clero e sulle
parlato contro il Signore ...ù..” necessità degli indios, spesso vittime delle violenze dei
(Nm 21,4-9) “conquistadores”. Per i preti fu padre e guida, per le popola-
zioni locali, di cui imparò la lingua, fu fratello e difensore. Si
Vi è un parallelismo tra ammalò durante una visita pastorale e morì a Saña nel 1606;
l’atteggiamento di mormora- è santo dal 1726.
zione degli Israeliti e i serpenti
velenosi. In fondo chi mormo-
ra contro qualcuno non apre la Vangelo: Gv 8,21-30
porta del suo cuore e di chi lo
ascolta a questi serpenti che In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi
avvelenano l’anima? Mai come cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado
oggi la maldicenza e la mor- io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei:
morazione sono diventate del- «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove va-
le abitudini diffuse. Quante do io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete
persone sono rimaste morse e di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io
uccise proprio da quei serpenti non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei
di maldicenza che, forse, anche vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morire-
noi abbiamo contribuito a dif- te nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Ge-
fondere? Eppure, anche per
sù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho
questi serpenti c’è la soluzione.
Si tratta di guardare Gesù in da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato
croce. Egli, per tutti, non ha è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mon-
che amore e compassione, tan- do». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
to che non giudica né condan- Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio
na coloro che lo hanno croci- dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non fac-
fisso. Questa è per noi la mo- cio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha inse-
dalità di comportamento a cui gnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha la-
dobbiamo aspirare. Se si guar- sciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gra-
da a lui, difficilmente si ha il dite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
coraggio e la sfrontatezza di
mormorare contro qualcuno.

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 7


Il puzzle della fede a cura di don Luciano Vitton Mea

La domanda non è nuova. sù, ma, come al tempo dei atura.


A Cesarea di Filippo era farisei suoi contemporanei, Gesù non si aspettava, for-
stato Gesù a porla ai Do- non si riesce a fare il salto. se, di essere così pesante-
dici: “Ma voi chi dite che io Ci si limita alla sua dimen- mente rifiutato da coloro
sia?”. La risposta di Pietro sione umana perché non è che fino a qualche attimo
a detta dello stesso Gesù, obbligante. prima, avevano rimprove-
non fu frutto di intelligen- Gesù poi aggiunge che una rato a Dio una così pro-
za umana, ma di rivelazio- conoscenza completa di lui lungata assenza. E’ buffo:
ne divina. Certo la doman- si avrà soltanto quando ci si lamenta che Dio se ne
da dei farisei era di sfida. egli sarà innalzato da terra: stia lontano e, quando si
Nel loro cuore avevano già “Allora conoscerete che io so- rende presente, lo si rifiu-
catalogato e bocciato Ge- no”. La croce, dunque, dà ta. Gesù ha davanti a sé
sù, per nulla disponibili a la pienezza dell’identità di due scelte: di andarsene e
rivedere le loro posizioni. Gesù Cristo, un Dio croci- gettare la spugna, o di an-
La risposta di Gesù è em- fisso, “perdente” per amo- dare fino in fondo e farsi
blematica, e serve per la re. Sottratto alla patina crocifiggere. Dio ha accet-
gente di ieri e di ogni tem- dell’abitudine, quel corpo tato il dramma. Davanti
po: “Voi siete di quaggiù, io insanguinato mette a disa- alla verità del suo gesto
sono di lassù”. E’ un invito a gio, ma dà modo di speri- ogni ostinazione si dovreb-
rimettere ordine nel puzzle mentare un amore sconfi- be sciogliere, ed aprire una
della fede. Oggi non ci so- nato, capace di giocare crepa nel muro alto delle
no difficoltà a riconoscere l’esistenza del proprio Fi- umane certezze.
la grandezza morale di Ge- glio per avere in cambio il
riscatto di ogni umana cre-

Contemplo: Dio ha rivelato il suo amore


Maestri di
Essere figli di Dio (H.J.M. Nouwen, Vivere nello Spirito)
spiritualità
L’amore si esprime attraverso le sia solo una conversazione ozio-
“Non il cielo fu creato parole, Dio ha rivelato il suo a- sa, a non dire preghiere pie che
a immagine di Dio; more facendosi parola. Suo Fi- siano solo parole senza senso.
non la luna, non il sole, glio, Gesù Cristo, il Verbo fatto Pregare significa esprimere il
non la bellezza delle carne, esprime questo legame desiderio di eternità nascosto in
stelle. Tu solo sei stato
indescrivibile tra il corpo e noi e che il silenzio, fa emergere.
creato a immagine di
l’anima. La preghiera manifesta Dio non è forse l’orizzonte della
Lui, a somiglianza di
quella bellezza nella questo dialogo possibile tra Dio nostra vita?
quale non v’è difetto.” e l’uomo. Consacriamo del tem- La preghiera significa navigare
po a Dio. Infatti, per l’uomo è il con Dio e prendere il largo.
(san Gregorio di Nissa,
vescovo, 335-395)
bene più prezioso. Passa, e non (P. Talec, Meditazioni, pp.20-21)
ne abbiamo mai. Rendiamo at-
tuale il dono del nostro tempo!
Stiamo attenti a non fare della
nostra preghiera una parola che

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 8


Santi del giorno:
San Severo di Catania, vescovo;
sant’Oscar Arnulfo Romero Galdámez, vesco-

“Il frutto della fede è l’amore. Il frutto dell’amore è


il servizio. Il frutto del servizio è la pace. Non im-
Mercoledì
Marzo
24
porta quanto facciamo, importa quanto amore vi Tempo di Quaresima
poniamo” (santa Teresa di
TQ
Il santo del giorno: santa Caterina di Svezia
Parola di Dio È importante scegliere bene le priorità nella propria
in briciole vita, perché nelle difficoltà solo le cose davvero essen-
ziali si salveranno e ci salveranno. Così santa Caterina
di Svezia per sé scelse Dio e rimase fedele alla sua via
anche se il mondo cercò di portarla su altre strade. Na-
ta nel 1331, Catarina Ulfsdotter era la secondogenita di
Imparare a fare la volontà santa Brigida. Si sentiva chiamata a una vita scetica ma
di Dio il padre volle per lei il matrimonio con un nobile. Cate-
rina, però, ottenne dal marito di poter vivere nella casti-
Pagina curata da Don Luciano tà e l’uomo stesso aderì a questo voto. Nel 1349 ac-
“...l’Angelo del Signore allontanò da compagnò la madre a Roma, dove venne a sapere della
loro la fiamma del fuoco della forna- morte del marito. Divenne quindi compagna della ma-
ce...” (Dn 3,14-20.46-50.91-92.95) dre nel suo percorso mistico. Nel 1373 portò la salma
La preghiera dei tre giovani ci della madre in Svezia ed entrò nel monastero di Va-
insegna una regola fondamen- dstena, di cui poi fu badessa. Morì nel 1381.
tale della vita di fede: siamo
noi che dobbiamo imparare a
fare la volontà di Dio. Spesso,
nelle nostre preghiere faccia- Vangelo Gv 8,31-42
mo degli sforzi enormi sem-
plicemente per piegare Dio al In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano credu-
nostro volere: i tre giovani in- to: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero:
vece ci mostrano che la loro «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schia-
fedeltà al Signore è così grande vi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù ri-
che essi non temono di morire spose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il
tra le fiamme. Quante volte, peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per
invece, noi condizioniamo la sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Fi-
nostra fiducia a eventuali gra- glio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti
zie o miracoli che chiediamo al di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia paro-
Signore? Non è questo un mo- la non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto
do per piegare la volontà di presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascolta-
to dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo».
Dio alla nostra? Per questo,
Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di
tali preghiere spesso restano Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che
non esaudite. Dio le ascolta vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fat-
comunque, ma vuole farci ca- to. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora:
pire che quanto egli ha previ- «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre:
sto per noi è molto meglio di Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amere-
quello che noi vorremmo da ste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da
lui e che chiediamo con tanta me stesso, ma lui mi ha mandato».
insistenza.

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 9


Liberi dentro a cura di don Luciano –Parroco di Bovegno

Vivere in libertà è della salvaguardia della non conosce la verità vive


un’intima aspirazione del propria libertà, rischia o- di una libertà parziale.
cuore umano. La libertà gni giorno di svenderla a Altro ostacolo alla libertà
precede ed accompagna, padroni sempre più ag- è la lusinga. Essa tende
infatti, ogni altro diritto: gressivi: l’orgoglio, la va- all’espropriazione della
a l l ’ e s i s t e n z a , nità, la corporeità, la mo- libertà e dell’asservimento
all’autodeterminazione, ad da, il denaro, il potere. della creatura umana. Le
una vita dignitosa, alla Quando la libertà non si seduzioni annebbiano, sia
scelta del partner, alla pra- lascia ispirare dal Vangelo pur solo per un momento,
tica di una fede. Esiste sconfina nella prevarica- il pensare. Pertanto solo
tuttavia, una libertà fon- zione, nell’assenza di limi- l’incontro tra volere e ra-
dante, che consente ti. Fa passare dal cosiddet- gione genera libertà. Nella
l’esercizio dei diritti. Essa to giogo della morale cat- vittoria sulle tentazioni del
trova radicamento in Ge- tolica all’egemonia di altre deserto Gesù fa vedere
sù Cristo che afferma: “Se dipendenze. come l’uomo possa essere
il Figlio vi farà liberi, sarete Gesù associa il tema della libero davvero.
liberi davvero.” (Gv 8,36) . libertà a quello della veri-
L’uomo occidentale, in tà. Non esiste autentica
particolare, così geloso libertà senza verità. Chi

Contemplo: Cercare la presenza di Dio


Maestri di
spiritualità Troviamo un senso spirituale al senza reale nell’eucaristia, quan-
digiuno. Credete davvero che a do Dio ci sembra assente.
“L’uomo combatte sem- Dio piaccia che ci si astenga da
pre per la propria liber- Il digiuno spirituale, significa,
un certo alimento o che si stia
tà, e subito scopre di forse, cercare Dio là dove non si
una giornata intera senza man-
ha voglia di trovarlo, in un pros-
essere schiavo.” giare e bere? Digiunare spiritual-
simo che non è sempre troppo
mente significa: cercare la pre-
(Fèdor Dostoevskij, scritto- amabile.
senza di Dio nei suoi misteri,
re, 1821-1881) attraverso i segni della fede e i E’ un modo di dare nella nostra
diversi modi della sua presenza, vita quotidiana nuova giovinez-
quando sono lontani dall’essere za a Dio.
evidenti: la sua creazione, quan- (P. Talec, Meditazioni, p.14)
do la terra è devastata dalle cata-
strofi; la sua Provvidenza, quan-
do il male ci assale; la sua pre-

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 10


Santi del giorno: San Procopio di Sazava,
abate; santa Lucia Filippini, vergine

“Dio ci ha creati per qualcosa di immensa-


Giovedì
Tempo
Marzo
di Quaresima
25
mente grande: per amare e essere ama-
ti.” (santa Teresa di Calcutta) TQ

Il santo del giorno: san Dismas il buon ladrone


Parola di Dio Ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno: sono queste le
in briciole uniche parole che dovremmo rivolgere a Cristo ogni giorno.
Sono le parole che il Buon Ladrone rivolse a Gesù nell’ora più
buia, sul Calvario, nel momento in cui si stava compiendo il
destino dell’umanità e Dio stesso stava entrando nella morte.
Nella profondità di quella disperazione rinasce la speranza e la
Non mettiamo la masche- vita riparte lì dove era stata spezzata. Accanto a Cristo croci-
ra di uomini di fede fisso c’erano due uomini, anch’essi condannati alla pena capi-
Pagina curata da Don Luciano V. M. tale, forse per un assassinio, di certo a causa di una vita segna-
ta dalla violenza. Uno dei due, a cui la tradizione attribuisce il
“...Acaz rispose: non voglio tentare il Si- nome di Gestas, si unisce al coro di coloro che dileggiano Ge-
gnore….”
sù, l’altro, Dismas, si “converte” e chiede perdono al Figlio di
(Is 7,10-14; 8,10c) Dio morente, ammettendo le proprie colpe. È un esempio per
tutti noi: nel buio delle nostre paure siamo in grado di solleva-
Bugiardo sino al midollo il re A- re lo sguardo e accogliere la misericordia di Dio?
caz. Aveva fatto dei patti scellera-
ti per poter vincere la guerra e
così garantire un futuro a se stes-
so e alla sua discendenza. Ma ora,
dinnanzi alla Parola del Signore, Vangelo Lc 1,26-38
rivolta per mezzo del profeta I- In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una
saia, si veste di finta umiltà. Ac-
campa pretesti. Mette la masche- città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa
ra dell’uomo di fede. Il profeta sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
vede piuttosto dentro la profon- La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse:
dità del presente e, vedendo, non «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
può tacere la doppiezza e A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che
l’inganno che si celano dentro senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non
gesti apparentemente religiosi. In temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ec-
ognuno di noi può nascondersi la co, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
sindrome di Acaz, quella che ci Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore
porta a dirci credenti ma poi a Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sem-
gestire le nostre cose come se
pre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Dio non ci fosse o non
c’entrasse. Una sindrome che ha Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché
origine nel virus della mancanza non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo
di fede. Quante volte ci capita di scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la
pensare: “Si, il Signore potrebbe, sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiama-
ma intanto faccio io….perchè to Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua
scomodarlo?” e sappiamo bene vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto
che questo atteggiamento non è il mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
segno di un rispetto, ma di man- Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per
canza di fiducia non tanto nella me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
onnipotenza di Dio, ma nella
sua voglia di perdere del tempo
con me e per me.

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 11


Il Signore si inginocchia…. pagina curata da Don Luciano—Parroco di Bovegno

cruciale di tutta la storia inginocchia per attendere


del rapporto tra Dio e la risposta umana.
l’uomo. Solo così il suo amore
Il mistero di Dio si met- potrà esplodere in tutta
te in attesa della risposta la sua potenza donando
di una donna! la salvezza!
Dio a cui nulla è impos- Così è per ogni uomo in
sibile, non agisce, non dà ogni epoca: anche da-
vita al suo piano di sal- vanti a noi il Signore si
vezza se l’umanità, Ma- inginocchia chiedendo il
ria, non offre la sua di- nostro si, aspettando da
“Rallégrati, piena di grazia:
sponibilità. noi la stessa risposta di
il Signore è con te.”
La tradizione che raffi- Maria: “Avvenga per me
gura l’angelo in ginoc- secondo la tua parola” .
chio davanti a Maria e-
Celebriamo og gi
s pr i m e be n e
l’Annunciazione del Si-
l’atteggiamento di Dio
gnore: è una grande so-
davanti all’uomo: Dio si
lennità, un momento

Maestri di Contemplo: Rinascere dalle nostre ceneri


spiritualità
Cambiare direzione rispetto alle glio di voi stessi e vi rende sordi
Gesù, Luce del mondo, abitudini in cui siete invischiati: agli appelli del vangelo.
non sei soltanto la luce
la tendenza a lasciar correre, le
che brilla nelle tenebre La Quaresima ci chiama a rina-
della notte, sei anche la piccole impazienze e quelle pa-
scere delle nostre ceneri e già,
luce del mattino, la role leggere che rivolgete al
in anticipo, annuncia il fuoco
luce di ogni nuova gior- prossimo…..
nuovo della veglia pasquale,
nata, delle sue speran- Lasciatevi rivoltare dal Vangelo. l’incendio delle nostre vite da
ze, delle sue imprese.
Prendete la strada della Quaresi- parte delle forze della risurre-
Luce del mondo, che io
ti possa vedere nello ma che conduce direttamente zione.
splendore del mezzo- alla Pasqua. E per far questo, (P. Talec, Meditazioni, pp.9-10)
giorno. liberatevi dai bagagli ingom-
(Un monaco della Chiesa branti che vi impediscono di te-
d’Oriente) nere una “buona andatura” evan-
gelica: il peso che su di voi eser-
cita il denaro, l’attaccamento ai
beni che vi disappropria del me-

Non di solo pane 5^settimana di Quaresima n. 982 pagina 12


Il santo del giorno: Santi Montano e Massi-
ma, coniugi martiri; santi Baronto e Desi-
derio, eremiti.
Venerdì
Marzo
26
“La vita è promessa, adempila. La vita è tri- Tempo di Quaresima
stezza, superala.” (santa Teresa di Calcutta)

Il Santo del Giorno: san Ludgero di Münster.


Parola di
Parola di Dio
Dio
in briciole
briciole Di fronte al rifiuto e alla violenza la risposta del Vangelo è
in un’amorevole dedizione, la stessa vissuta da migliaia di antichi e
nuovi evangelizzatori come san Ludgero, primo vescovo di Mün-
ster. Era nato verso il 745 in Frisia e si formò alla scuola di Grego-
rio di Utrecht e di Alcuino di York. Venne ordinato prete a Colonia
Dio è la nostra speranza e nel 777 ma dovette fuggire a Montecassino a causa della rivolta del-
da lui ci attendiamo tutto le popolazioni pagane della Frisia, che venne sedata nel 384. Carlo
Pagina curata da Don Luciano V. M.
Magno andò quindi da Ludgero e lo incaricò di riprendere la mis-
“...ma il Signore è al mio fianco come un sione in patria. Il religioso accettò quindi di prendere il posto
prode valoroso...” (Ger 20,10-13) dell’abate Bernardo in Sassonia e nel 795 vi eresse il monastero at-
torno al quale sorse l’attuale città di Münster. Solo nell’804 Ludgero
La vicenda del profeta Gere- accettò di essere consacrato vescovo della nuova diocesi. Morì
mia, come del resto quella di nell’809 ed è sepolto nel monastero di Werden da lui fondato.
tanti profeti, è segnata dalla
s o l i t u d i n e ,
dall’incomprensione e dal tra-
dimento. Proprio coloro che
egli riteneva amici e confidenti
lo ostacolano e gli tendono Vangelo: Gv 10,31-42
lacci. E’ l’esperienza della soli- In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare
tudine che è riservata anche a Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buo-
Cristo. Infatti, la peggiore soli- ne da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?».
tudine non è tanto quella fisi- Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buo-
ca, quanto quella di non essere na, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai
compresi o di essere ostacolati Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Leg-
proprio da coloro che si riten- ge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi
gono amici. Eppure, nel cuore coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non
può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e
del profeta si fa strada una
mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho
consapevolezza consolante: c’è detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Pa-
qualcuno che non viene mai dre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non cre-
meno alla sua fedeltà e al suo dete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate
amore, Dio. Anche se tutti ve- che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuo-
nissero meno e, anzi, decides- vamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
sero di mettersi contro, chi Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo
davvero crede pone in Dio la dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andaro-
sua speranza e da lui attende no da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun
tutto. Così è per Geremia, così segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era
per il Signore Gesù. Perché vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
non può esserlo anche per
noi?

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 13


L’ultima chance a cura di don Luciano Vitton Mea

Gesù si gioca l’ultima di essere inviato “in mis- sinistra del Giordano dove
chance. Dopo miracoli stra- sione” dal Padre. E dimo- il Battista aveva svolto il
bilianti eccolo pronto a stra di essere il Figlio di suoi ministero.
mettere sul tavolo la pro- Dio mediante una duplice
pria carta d’identità di Fi- argomentazione: quella La situazione si ripropone
glio di Dio. La tensione delle Scritture, e quella del- oggi come allora, anche se
sale. Quest’ultima iniziati- le opere che ha compiuto con modalità diverse. Ge-
va ha per i farisei sapore di in nome del Padre. Infine sù non viene lapidato. An-
vera provocazione. La loro reagisce con pacatezza ai zi, viene definito un perso-
ostilità cresce e i segni che tentativi di violenza. Quei naggio straordinario. In
egli ha compiuto sono Giudei sarebbero senza compenso vengono lapida-
scordati. Anzi, gli ritorna- colpa se Gesù non avesse ti i suoi discepoli. Da un
no addosso. I Giudei non compiuto opere che nes- po’ di tempo subiscono
ci pensano due volte a rac- sun altro al mondo ha mai violenza i cristiani in India,
cattare i primi sassi per la- fatto. “Credete alle opere, af- Egitto, Irak, Turchia, In-
pidare un Gesù che dice finchè sappiate e conosciate che donesia, Afghanistan. Il
cose stonate e sgradevoli. il Padre è in me e io sono nel Vangelo è un libro che
La ragione di tante aggres- Padre” (Gv 10,38). scotta difficile da accettare.
sività? La pretesa di Gesù
di proclamarsi Figlio di Gesù esce di scena e deci-
Dio. Una dichiarazione de di ritirarsi a Betania.
scomoda, ma rispondente Non è il villaggio di Lazza-
al vero. Gesù ha coscienza ro, ma una località sulla

Maestri di
spiritualità Contemplo: Un po’ di compassione

“Sto cercando di impa- “Misericordia” dice bene ciò il quale vede nei nostri compor-
rare il turco, una lin- che questa parola vuole signifi- tamenti, talvolta aggressivi, una
gua molto difficile, e io care: Dio nel cuore delle nostre sofferenza nascosta. Deve na-
sono l’ultimo della miserie. scere in noi un po’ di compas-
classe. Non so come sione. La misericordia ne è la
Tutte le tristezze, i fallimenti le
andrà a finire, ma es- fonte.
delusioni che ci colpiscono den-
sere l’ultimo è comun- tro e l’ingratitudine di coloro cui Misericordia e perdono: un duo
que utile: aiuta a sen- ci siamo dati, quella parola che d’amore, la mano che si dà
tirsi davvero ultimi, ferisce….Non è sempre per cat- all’altro, la guancia che gli si
con un’umiltà reale e tiveria che ce la prendiamo con porge perché insieme si possa
quotidiana”. (Don An- il nostro prossimo. La miseri- abbracciare la vita in un modo
drea Santoro, missionario cordia presuppone che, davanti nuovo.
ucciso in Turchia, 1954-
alla nostra tristezza, si riproduca (P. Talec, Meditazioni, pp.32-33)
2006)
ciò che accade nel cuore di Dio,

Non di solo pane 5^settimana di Quaresima n. 982 pagina 14


I santi del giorno: Beato Pellegrino da Falerone:
beato Francesco Faà di Bruno, sacerdote.

“Dalla croce Gesù ci ama. Le sue mani sono tese,


per abbracciarci. La sua testa è inclinata, per ba-
Sabato
Tempo
Marzo
di Quaresima
27
ciarci. Il suo cuore è aperto, per accoglierci.” (santa
Teresa di Calcutta)

Vangelo: Gv 11,45-56
I santi del giorno: san Ruperto
In quel tempo, molti dei Giudei
che erano venuti da Maria, alla vi- Dalle rovine di uno splendore decaduto e dal buio di una
sta di ciò che Gesù aveva compiu- speranza persa si può rinascere seguendo la luce del Van-
to, ossia la risurrezione di Làzzaro,
credettero in lui. Ma alcuni di loro gelo. Si può leggere così oggi la storia di san Ruperto, ve-
andarono dai farisei e riferirono scovo e “ri–fondatore” di Salisburgo nell’VIII secolo. Di
loro quello che Gesù aveva fatto. nobili origini (era figlio di Chrodberto, cancelliere del re
Allora i capi dei sacerdoti e i fari- Clotario III), Ruperto si formò a Worms, crescendo alla
sei riunirono il sinèdrio e dissero:
«Che cosa facciamo? Quest’uomo luce dell’esperienza monastica di origine irlandese. Attor-
compie molti segni. Se lo lasciamo no all’anno 700 partì missionario per la Baviera, racco-
continuare così, tutti crederanno gliendo i frutti del suo impegno soprattutto a Ratisbona e
in lui, verranno i Romani e di- Lorch. Grazie alla protezione del duca Teodone II, prima
struggeranno il nostro tempio e la
nostra nazione». Ma uno di loro,
fondò una chiesa sul lago Waller dedicata a San Pietro e
Caifa, che era sommo sacerdote poi un monastero sul fiume Salzach, nei pressi dell’ormai
quell’anno, disse loro: «Voi non decadente città romana di Juvavum: nasceva così la nuo-
capite nulla! Non vi rendete conto va Salisburgo. Ruperto morì il giorno di Pasqua dell’anno
che è conveniente per voi che un
718; è patrono di Salisburgo.
solo uomo muoia per il popolo, e
non vada in rovina la nazione inte-
ra!». Questo però non lo disse da
se stesso, ma, essendo sommo sa- Medita a cura di Don Luciano- Parroco di Bovegno
cerdote quell’anno, profetizzò che
Gesù doveva morire per la nazio- Nel brano evangelico di oggi sembrano prevalere tre senti-
ne; e non soltanto per la nazione, menti nei confronti di Gesù, che esprimono tre diversi gradi di
ma anche per riunire insieme i figli accoglienza del suo annuncio di salvezza.
di Dio che erano dispersi. Da quel Molti furono quelli che accolsero la parola; altri spinti da cu-
giorno dunque decisero di uccider-
lo. Gesù dunque non andava più riosità volevano sapere se Gesù avesse compiuto altri prodigi;
in pubblico tra i Giudei, ma da lì si e infine i sommi sacerdoti e i farisei spinti dalla paura di veder
ritirò nella regione vicina al deser- compromesso il loro potere, emisero il loro giudizio e la con-
to, in una città chiamata Èfraim, danna a morte.
dove rimase con i discepoli. Era
vicina la Pasqua dei Giudei e molti Oggi siamo invitati a chiederci: come è la nostra vita di fede
dalla regione salirono a Gerusa- con il Signore? Siamo pronti ad accogliere la sua salvezza ri-
lemme prima della Pasqua per nunciando un po’ a noi stessi?
purificarsi. Essi cercavano Gesù Tutti siamo invitati a rispondere al Signore non con la curiosi-
e, stando nel tempio, dicevano tà di coloro che si aspettano prodigi, né tantomeno con arro-
tra loro: «Che ve ne pare? Non
verrà alla festa?». ganza, ma con la certezza che tutto riceviamo in dono da Dio.

Non di solo pane 5^ settimana di Quaresima n. 982 pagina 15


Appunti Quaresimali
di “Non di solo Pane”
«
La superbia è rinnegamento di Dio,
invenzione dei demoni, disprezzo degli
uomini, madre del giudizio del prossimo,
figlia delle lodi, indizio di sterilità, ripu-
dio dell'aiuto di Dio, sorgente della col-
lera, porta dell'ipocrisia, sostegno dei
demoni, custode dei peccati, artefice di
crudeltà, ignoranza della compassione,

Le tre bestie spirituali: il leone


esattrice inflessibile, giudice crudele,
avversaria di Dio, radice della bestem-
Meditazione di don Luciano Vitton Mea mia. Il suo culmine è il rifiuto dell'aiuto
di Dio e l'esaltazione dei propri sforzi,
che è un comportamento diabolico».
Quali armi usare contro la super-
« ... la vista che m'apparve d'un leone. Figlio di Dio, gettati giù, poiché bia? Una sola: la PREGHIERA.
Questi parea che contra me venisse
sta scritto: Ai suoi angeli darà La preghiera è il grande specchio
con la test'alta e con rabbiosa fame,
ordini a tuo riguardo, ed essi ti dove possiamo vedere “faccia a
sì che parea che l'aere ne tremesse».
sorreggeranno con le loro mani, faccia” il nostro vero volto, le
Il leone, cioè la superbia, è il re
di tutti i vizi, l’origine di ogni perché non abbia a urtare contro rughe che solcano la nostra esi-
male. Mi sembra importante sot- un sasso il tuo piede”». stenza, la caducità della nostra
tolineare che questo peccato Il diavolo, citando le Sacre vita. L’uomo che prega è come il
n o n l o t r o v i a m o Scritture, invita Gesù a mani- povero che suona al campanello
nell’ordinamento morale festare, in modo spettacolare, di casa per chiederci un tozzo di
dell’inferno: la superbia insieme la sua natura Divina; lo tenta, pane o qualche monetina. Attra-
all’invidia sono ritenute da Dan- in ultima analisi, facendo leva verso l’orazione noi suoniamo
te il principio di ogni male, sono sul suo orgoglio: « Buttati dal costantemente al campanello
peccati naturali e preliminari a pinnacolo del Tempio», sembra della casa di Dio, ci riconosciamo
tutti gli altri e quindi già dirgli, «e tutti crederanno in poveri e bisognosi; semplici pal-
“incorporati” nell’animo degli te, i tuoi stessi Angeli verranno tonieri, cioè gente raccoglitic-
uomini dopo il Peccato Origina- a salvarti». L’oscuro angelo cia, un poco allo sbando, biso-
le. La superbia è il vano inno del della superbia ci prova e conti- gnosa di tutto e di tutti.
proprio io che si pone su un pie- nua a provarci. La stessa scena Il diavolo ha paura dell’uomo
distallo luminoso prima di scivo- del “pinnacolo del tempio” ri- che prega perché sa che non po-
lare nel vuoto del proprio nulla. tornerà, per Gesù, nell’ora su- trà scatenare in lui l’arcano leo-
Shakespeare in una sua famosa prema, nell’ultima ora: «Tu ne, l’orgoglio e la vanagloria.
tragedia, L’Agamennone, scrive: che distruggi il tempio e lo rico- La preghiera ci mantiene umili,
“La superbia è lo specchio di se struisci in tre giorni, salva te stes- poveri, sostanzialmente uomini,
stessi, è tromba e cronaca di se so! Se tu sei Figlio di Dio, scendi anzi, meglio, semplicemente uo-
stessi”. E’ la seconda tentazione dalla croce!».( Matteo 27,40-43) mini.
che Gesù ha subito nel deserto: Giovanni Climaco, nella sua Scala
«Allora il diavolo lo condusse con sé Santa, usa parole durissime e rac-
nella città santa, lo depose sul pin- capriccianti contra la bestia “dalla
nacolo del tempio e gli disse: “Se sei testa alta e dalla rabbiosa fame”:

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