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Le prescrizioni e i metodi di verifica delle strutture in c.a sono contenute nel capitolo 4 delle N.T.C. 08 ed è
possibile fare riferimento ad EC2.
Il metodo per la misura della sicurezza strutturale adottato è il semiprobabilistico agli stati limite. La
progettazione delle strutture deve essere basata sull’impiego di modelli strutturali e di carico
corrispondente ai relativi stati limite con obiettivo di verificare che in tutte le situazioni di progetto e per
tutti i casi di carico nessuno stato limite sia superato. Si distinguono stato limite ultimo (P rovina=10-5÷10-7) e
stato limite di esercizio (P rovina=10-2÷10-3). Le combinazioni di carico sono ottenute sommando i valori
caratteristici delle azioni moltiplicati per i coefficienti parziali associati a ciascuno stato. Le resistenze di
progetto dei materiali fanno riferimento al valore caratteristico della resistenza abbattuto da coefficienti di
sicurezza.
Nel caso di strutture in c.a. le resistenze di progetto del calcestruzzo e dell’acciaio sono:
f ck f yk
f cd =α cc f yd =
γc γs
Con αcc coefficiente riduttivo cls per resistenze di lunga durata, γ c e γs coefficiente di sicurezza parziali per cls
e acciaio.
METODI DI ANALISI
Lineare elastica (SLU,SLE): adotto sezioni in cls interamente reagenti e comportamento elastico materiale.
Vale il principio di sovrapposizione degli effetti. ξ < 0.45 , oltre vi sono incertezze del modello.
Lineare elastica con ridistribuzione limitata (SLU): le sezioni inflesse piu sollecitate sviluppano rotazione
plastica che ridistribuisce azioni su altre sezioni, posso ridurre momento in funzione del rapporto tra le luci,
di ξ e della classe di resistenza.
Plastica (SLU): metodo statico: qualunque carico al quale corrisponde un campo di tensioni
staticamente ammissibile (equilibrato che soddisfa condizioni al
contorno) è inferiore o uguale al carico ultimo. (es. strut and tie,
metodo di Borichanski, metodo di Hillerborg)
metodo cinematico: ad ogni carico al quale corrisponde un meccanismo cinematicamente
ammissibile è superiore o uguale al carico ultimo. (travi continue, telai,
metodo delle linee di rottura)
Non lineare (SLU,SLE): considera non linearità del comportamento del materiale, le azioni ottenute non
sono proporzionali alle sollecitazioni. Nelle sezioni in c.a si definiscono solitamente tre stadi flessionali
(elastico, fessurato e plastico).
FLESSIONE (SLU)
Configurazioni di rottura della sezione sono determinate con analisi limite della sezione, le ipotesi sono:
-sezioni piane
-perfetta aderenza acciaio cls
-cls non resiste a trazione
La rottura della sezione avviene o per raggiungimento della deformazione limite del calcestruzzo (3.5‰) o
dell’acciaio(10‰). Nel caso di asse neutro esterno si assume un valore massimo della deformazione del cls
pari a (2‰). Operando in campo elasto-plastico si opera in termini di deformazioni e non di tensioni.
Individuata la configurazione di rottura si risale al valore della tensione nei materiali e quindi alla coppia
Mrd-Nrd. Ad ogni configurazione di rottura corrisponde un valore definito di rotazione della sezione. le
corrispondenza tra la configurazione di rottura e la profondità dell’asse neutro ξ è biunivoca, fissata la
posizione dell’asse determino il meccanismo.
Definito x in funzione del meccanismo di rottura, scrivendo le equazioni di equilibrio sull’asse baricentrico
della sezione interamente reagente ottengo l’area dell’acciaio e il momento ultimo della sezione. In fine
verifico MRd< MEd.
Nel caso di pressoflessione retta o deviata si costruisce per punti il dominio resistente della sezione con gli
analoghi principi, si verifica che lo stato di sollecitazione risieda all’interno del dominio.
TAGLIO (SLU)
La verifica coinvolge tratti finiti di trave non una singola sezione in quanto alla comparsa delle fessurazioni
la distribuzione degli sforzi taglianti non è descrivibile con il modello di Jourawsky. In fase fessurata i
meccanismi che contribuiscono alla resistenza sono:
-resistenza a taglio calcestruzzo non fessurato
-effetto spinotto delle armature tese
-ingranamento degli inerti
-effetto pettine
Nel caso di travi non armate a taglio la verifica di resistenza ricavata sperimentalmente tiene conto del
contributo dei meccanismi precendenti:
V rd ,c =[ C Rd , c k ( 100 ρ f ck )1/ 3+ k 1 σ cp ] b w d
Dove CRd,c è la tensione tangenziale resistente di base, k un coefficiente che tiene conto dell’ingranamento e
σ cp di un eventuale precompressione
Nel caso di travi armate a taglio si utilizza il modello resistente del traliccio di Morsch modificato per tener
conto dei contributi sopra riportati, la resistenza è il minimo tra resistenza taglio trazione e taglio
compressione.
Per attivare il traliccio è necessario che armatura longitudinale agli appoggi assorba il taglio
In seguito alla formazione delle fessure oblique all’SLU si verifica un incremento di sollecitazione nelle
armature longitudinali tese, per tenerme conto si trasla il diagramma del momento di una quantità pari a d
verso gli appoggi (decalage).
TORSIONE (SLU)
Si distingue in torsione primaria (di equilibrio) e torsione secondaria (congruenza). Nel primo caso
l’elemento deve necessariamente garantire un adeguato livello di sicurezza a SLU, nel secondo caso la
verifica interessa gli SLE di fessurazione. Nella fase non fessurata e per i profili sottili chiusi si fa riferimento
alla teoria di Bredt, per le sezioni massiccie si applica la stessa teoria adottando una sezione cava
equivalente.
INSTABILITA’ (SLU)
La instabilità dell’equilibrio riguarda le membrature compresse snelle, per le quali assumono rilevanza le
sollecitazioni aggiuntive associate agli spostamenti trasversali dell’elemento, ovvero gli effetti del II ordine.
Secondo NTC08 le verifiche devono essere condotte con analisi del secondo ordine in configurazione
deformata, tenendo conto delle imperfezioni geometriche e delle deformazioni viscose per carichi di lunga
durata NTC08.
Gli effetti del secondo ordine sono trascurabili se è verificata la condizione su singolo pilastro:
λ≤ λ l0 C
lim ¿→ ≤15.4 ¿
i √(v)
Con l 0 lunghezza libera inflessione, i raggio d’inerzia sezione integra, v azione assiale adimensionalizzata e
C un termine compreso tra 0.7 e 2.7 funzione dei momenti del primo ordine.
Generale: basato su analisi non lineare meccanica e geometrica, l’analisi consiste nella determinazione di
diagrammi forze-spostamenti di progetto, per poi determinare il coefficiente di amplificazione del carico.
Colonna Modello: riconduce la generica colonna al caso di colonna incastrata al piede e libera in sommità,
di altezza L=Lo/2 e di sezione costante sia per geometria che per armatura, il momento del secondo ordine è
ottenuto assumendo in via semplificata una deformata di tipo sinusoidale la cui ampiezza della è funzione
della lunghezza di libera inflessione e del raggio d’inerzia, si verifica che il momento resistente è inferiore
alla somma del momento sollecitante del primo e del secondo ordine. Vale per colonne singole.
Rigidezza nominale: si considerano non linearità geometriche con materiale elastico. La non linearità
geometrica viene considerata mediante una stima della rigidezza fessurata. L’analisi si può effettuare
integrando l’equazione della linea elastica
Curvatura nominale: adatto per elementi sottoposti a forza normale costante e definita lunghezza di libera
inflessione, si determina momento massimo agente (M I Ord + M II Ord) assegnando una curvatura stimata alla
sezione critica.
TENSIONE (SLE)
compressione nel cls deve essere limitata per evitare fessurazioni longitudinali ed elevate deformazioni
viscose, nell’armatura deve essere limitato lo sforzo di trazione per evitare deformazioni anelastiche o
ampiezze intollerabili di lesioni. Il calcolo dello stato di sollecitazione è effettuato mediante metodo n
assumendo pari a 15 il rapporto di omogeneizzazione. La verifica è effettuata in combinazione rara e
prevede che:
σ max max
c ≤0.60 f yk σ s ≤ 0.8 f yk
FESSURAZIONE (SLE)
La fessurazione in strutture in c.a sottoposte ad azioni statiche o deformazioni imposte è accettabile purchè
ciò non comporti una limitazione della funzionalità della struttura, i valori limiti di apertura della fessura
(wmax)vanno stabiliti a priori sulla base delle prestazione richieste tenendo conto dei costi connessi alla
limitazione delle lesioni. Valori ordinari di w max per preservare la durabilità e l’estetica sono 0.3 (classe
durabilità X0,XC1) e 0.4 (classe durabilità XD,XS) in SLE quasi permanente. La misura della sicurezza per lo
stato limite di fessurazione richiede:
Calcolo dell’ampiezza di fessurazione senza calcolo diretto: si soddisfa la verifica rispettando le limitazioni
di diametro, spaziatura tensione tra le barre
tese riportati in tabella C4.1.II-III da circolare NTC08
calcolo diretto: si stima l’ampiezza della fessura in funzione della
deformazione unitaria media delle barre e della
distanza media tra le fessure.
DEFORMAZIONE (SLE)
Gli spostamenti devono essere congruenti con le prestazioni richieste in relazione alla destinazione d’uso in
riferimento alle esigenze funzionali ed estetiche. Le verifica della deformazione flessionale di solai e travi si
effettua in genere mediante integrazione della curvatura tenendo conto della viscosità del cls e degli effetti
del ritiro con le opportune formule da NTC08 o EC2. Per la salvaguardia dell’aspetto e funzionalità
dell’opera le frecce a lungo termine di travi e solai in quasi permanente 1/250 la luce, per quanto riguarda
l’integrita delle pareti divisorie il limite è a 1/500. Per travi e solai sotto i 10 m si può omettere la verifica
(C4.1.13) delle inflessioni se il rapporto di snellezza è inferiore ad un valore funzione delle percentuali di
armatura, dell’impegno del cls e del quantitativo di area di acciaio efficace.
VIBRAZIONE (SLE)
Verifica da effettuarsi al fine di assicurare accettabili livelli di benessere agli occupanti (vento sugli edifici
alti, piastre di grande luce) e al fine di prevenire possibili danni agli elementi secondari (sisma) e per tutti i
casi in cui le vibrazioni possono compromettere il funzionamento di macchine e apparecchiature
(fondazioni macchine industriali). In condizioni ordinarie la verifica è soddisfatta se la frequenza principale
della struttura è superiore alla frequenza della prima armonica della forzante.