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Anno XLII
27.01.2021
Numero
747
Ricariche telefoniche
Per
Per un
un mondo
mondo più
più dianalogico
analogico ee meno
meno digitale
digitale
Cesare Turra
di Cesare Turra
L’
anno appena trascorso non lascerà nostalgia di sé, anche se con molta probabilità
L’
anno annoverato
sarà appena trascorso nei testi non di lascerà
storianostalgia di sé, anche
come l’inizio di unasenuova con molta
epoca probabilità
che al
sarà annoverato
momento possiamonei solo testi di perché
intuire storia come ancoral’inizio di una nuova epoca che al
in divenire.
Nel lavoro momento
vi sarà un possiamo
incremento solonell’utilizzo
intuire perché ancora
delle nuove in tecnologie
divenire. e dello smart working
Nel lavoro vi sarà un incremento nell’utilizzo
perché, al di là del disagio per la mancanza di socializzazione, delle nuove tecnologie e delloaziende
per molte smart working
questo
perché, comporta
sistema al di là delnotevoli
disagiorisparmi
per la mancanza
in termini di di socializzazione,
costi per energiaper molte aziende
elettrica, questo
riscaldamento,
affitto di spazi fisici,sistema
manutenzionecomporta dei notevoli
locali, ecc.,risparmiche diinfattoterminivengonodi costi per energia
trasferiti elettrica,che
sui dipendenti riscaldamento,
lavorano da
affitto Ediquesti,
casa. spazi fisici, manutenzione
nonostante dei locali,
tutto, saranno ecc., che
considerati di fattorispetto
fortunati vengono trasferiti
a quanti sui dipendenti
invece il lavoro loche hanno lavorano
persoda o
casa.
lo E questi,innonostante
perderanno conseguenza tutto,
dellasaranno
chiusura considerati
delle molte fortunati
aziende rispetto a quanti
che hanno invece
subìto il lavoro
il blocco lo produzione
della hanno perso e ilo
lo perderanno dei
rallentamento in conseguenza della chiusura
consumi: l’incremento delle molte
di persone che siaziende
rivolgono cheagli
hannoenti subìto il bloccoper
di assistenza della
un produzione
pasto caldoe oil
rallentamento
un aiuto economico dei consumi:
per arrivarel’incremento
a fine mese di persone
è tristemente che siilluminante.
rivolgono agli enti di assistenza per un pasto caldo o
un aiuto economico per arrivare a fine mese è Anche tristemente illuminante.
in queste situazioni, il futuro è sempre una pagina bianca
Il futuro è una pagina bianca che sta Anche
che sta in
a queste
tutti noi situazioni, il futuro è sempre
scrivere, trasformando una pagina
le esperienze bianca
negative in
Il futuro è una pagina bianca
a tutti noi scrivere, trasformando progettare che sta che sta a tutti L’importante
opportunità. noi scrivere, trasformando
è avere chiaro le esperienze
come negative vogliamo in
opportunità.il mondo, L’importanteoggi perè noiavere e un giornochiaro per comei nostri vogliamo
figli, e
a tutti lenoiesperienze
anche scrivere, trasformando
negative in cominciare progettare il subito mondo, aoggi per noi elaunrotta
tracciare giornoper per quell’obiettivo,
i nostri figli, e
anche le di
opportunità esperienze
miglioramento negative in avviandosi. Spesso - fa parte della natura umana - è più agevole
cominciare subito a tracciare la rotta per quell’obiettivo,
avviandosi.
delegare adSpesso - fa parte
altri (politici, della natura esperti,
amministratori, umana -ecc.) è piùlaagevole
scelta
opportunità di miglioramento delegare
della strada adda altri (politici, amministratori,
percorrere, ma non sempreesperti, o quasiecc.)mai ilarisultati
scelta
sono quelli voluti, e questo è il prezzo per chi dellafa strada
propriodail percorrere,
vecchio modo ma non sempre
di dire di noi o quasi
venetimai “mi i no
risultati
vao
sono quelliForse
cómbatar”. voluti,laepandemia
questo èdel il prezzo
2020 è per solochi fa proprio
il sintomo di un il malessere
vecchio modo che ildinostro
dire dipianetanoi veneti “mi no vao
sta soffrendo, la
punta di unForse
cómbatar”. iceberg la pandemia
che mettedel in 2020
luce è le solo il sintomo dileundebolezze
contraddizioni, malesseree che il nostro pianeta
le ingiustizie sta soffrendo,
di un sistema politico,la
economico
punta di une iceberg
sociale che che pensavamo
mette in luce forte,
le sicuro e inaffondabile,
contraddizioni, così come
le debolezze e leloingiustizie
si pensavadidel unTitanic.
sistemaForse è il
politico,
segnale
economico chee-sociale
per citarechepapa Francesco
pensavamo forte,- la globalizzazione
sicuro e inaffondabile, dell’indifferenza
così come loe sil’ossessivo
pensava del culto del dio
Titanic. denaro
Forse è il
non può che
segnale più andare
- per citareoltre,papa
chiedendo
Francesco a ognuno di noi di cambiare
- la globalizzazione radicalmente
dell’indifferenza modo di vivere,
e l’ossessivo culto delindirizzandoci
dio denaro
verso
non può quegli
più obiettivi di (vera)
andare oltre, pace e agiustizia
chiedendo ognunosenza di noii di quali non si radicalmente
cambiare intravvedono modo grandidipossibilità di un futuro
vivere, indirizzandoci
sereno.
verso quegli obiettivi di (vera) pace e giustizia senza i quali non si intravvedono grandi possibilità di un futuro
sereno.
Con queste riflessioni, ci auguriamo un 2021 in cui tutti possano riuscire a tracciare un pezzetto di strada verso
un
Con mondo
queste migliore e recuperare
riflessioni, ci auguriamo ampiun spazi
2021 di in
quella imprecisione
cui tutti possano riuscireanalogica, ma umana,
a tracciare che sembra
un pezzetto soffocata
di strada in
verso
un
un mondo troppo digitalizzato e asettico che, con i suoi freddi algoritmi, ci
migliore e recuperare ampi spazi di quella imprecisione analogica, ma umana, che sembra soffocata insta rendendo schiavi del virtuale e dei
sempre
un mondo piùtroppo
invasivi controlli del
digitalizzato potere, lasciandoci
e asettico che, con i suoi ormai soloalgoritmi,
freddi l’illusione,ci lastaparvenza
rendendo di schiavi
essere delliberi. La strada
virtuale e dei
per recuperare la nostra dignità umana senza lasciare indietro nessuno è
sempre più invasivi controlli del potere, lasciandoci ormai solo l’illusione, la parvenza di essere liberi. La strada lunga, perché richiede cambiamenti
culturali e strutturali
per recuperare nel nostro
la nostra dignitàmodo di essere
umana senzae lasciare
di vivere,indietro
ma nonnessuno è impossibile
è lunga, da percorrere
perché richiede se lo facciamo
cambiamenti tutti
assieme.
culturali e strutturali nel nostro modo di essere e di vivere, ma non è impossibile da percorrere se lo facciamo tutti
assieme.
E la nave va
E la nave va
(M.M.) Muoviamo timidamente i primi passi nel nuovo anno, ormai vestiti di nuovo “abito
burocratico”,
(M.M.) Muoviamo cometimidamente
abbiamo giài primi preannunciato più volte
passi nel nuovo anno, negli scorsi
ormai numeri.
vestiti Cambiato
di nuovo “abito
l’editore, ora non
burocratico”, come piùabbiamo
la ProLoco già di Fener, ma l’Associazione
preannunciato più volte negliBocciofila Ponte Cambiato
scorsi numeri. Tegorzo,
abbiamo anche
l’editore, ora nonunpiùnuovo direttore
la ProLoco responsabile:
di Fener, Cesare Turra
ma l’Associazione e nuoviPonte
Bocciofila sono Tegorzo,
anche il
conto
abbiamo anche un nuovo direttore responsabile: Cesare Turra e nuovi sono ancheLiil
corrente e l’Iban che potrete usare per rinnovare l’abbonamento al periodico.
trovate indicati ine seconda
conto corrente l’Iban che di potrete
copertina, in basso,
usare e ve li ripetiamo
per rinnovare qui per comodità:
l’abbonamento al periodico. Li
c/c postale n. 1051989067 intestato a ASD PONTE TEGORZO;
trovate indicati in seconda di copertina, in basso, e ve li ripetiamo qui per comodità:
bonifico
c/c postalesul n.c/c1051989067
Banco Postaintestato
intestatoa aASD
ASDPONTEPONTETEGORZO;
TEGORZO,
IBAN: IT 79 N 07601 12000 001051989067.
bonifico sul c/c Banco Posta intestato a ASD PONTE TEGORZO,
Cambia IBAN: ancheIT la 79 durata
N 07601dell’abbonamento
12000 001051989067. che, a causa del lievitare dei costi di
spedizione, ora consente di
Cambia anche la durata dell’abbonamento che,ricevere quindici numeri
a causa del del
quindicinale.
lievitare deiUn costi
piccolodi
sacrificio per cercare di restare a galla, senza dover ritoccare
spedizione, ora consente di ricevere quindici numeri del quindicinale. Un piccolo quanto richiesto ai nostri
fedeli lettori.
sacrificio per L’abbonamento
cercare di restare si potrà
a galla,fare anche
senza in alcuni
dover ritoccare segnalati
quantopunti sul territorio,
richiesto ai nostri
anche questi indicati di seguito alle coordinate richiamate sopra e qui
fedeli lettori. L’abbonamento si potrà fare anche in alcuni segnalati punti sul territorio, riportati:
Bar
anche“Daquesti
Ricci” - Alano;
indicati Bar Jole
di seguito alle-coordinate
Fener; Cartolibreria
richiamate Schievenin Albertina - Quero; Alessandro Bagatella -
sopra e qui riportati:
Quero;
Bar “Da Ricci” - Alano; Bar Jole - Fener; Cartolibreria Schievenin -Albertina
Bar “Piave” Carpen - Locanda Solagna - Vas; Antonio Deon Vas; Bar- “Bollicine” - Scalon; Bazar
Quero; Alessandro di A.-
Bagatella
Verri - Segusino. Ricordiamo a tutti, per qualsiasi modalità di versamento, di
Quero; Bar “Piave” Carpen - Locanda Solagna - Vas; Antonio Deon - Vas; Bar “Bollicine” - Scalon; Bazar di A. segnalare il proprio codice di
abbonamento, per consentirci di provvedere più celermente e senza margini
Verri - Segusino. Ricordiamo a tutti, per qualsiasi modalità di versamento, di segnalare il proprio codice di di errore alla registrazione del
rinnovo.
abbonamento,L’augurioperloconsentirci
annuncia ildititolo, preso inpiù
provvedere prestito dal filme disenza
celermente Fellinimargini
del 1983, evocando
di errore alla un finale diverso,
registrazione del
però, evitando la sorte toccata alla nave “Gloria N.” e continuando questa ultra quarantennale
rinnovo. L’augurio lo annuncia il titolo, preso in prestito dal film di Fellini del 1983, evocando un finale diverso, navigazione.
però, evitando la sorte toccata alla nave “Gloria N.” e continuando questa ultra quarantennale navigazione.
2 ATTUALITÀ
intraprese nelle residenze assistite per anziani, a dispetto della pandemia, dei
nostri timori, del filtro di plastica che si frappone in questi abbracci a tutela della
salute fisica prima, ma forse non di quella psicologica. Sarà da verificare anche
su questo versante quali sono e saranno le conseguenze di questa pandemia,
che ci ha rinchiusi in tutti i sensi. Scorrendo le pubblicazioni di questo ultimo pe-
riodo sono stato colpito da quante volte si è sottolineato questo problema e, per
questo, la prima copertina del 2021 la dedichiamo al gesto dell’abbraccio e qui
proponiamo alcune immagini che testimoniano la verità delle affermazioni che vi
ho enunciato. Sarà un abbraccio virtuale che cercherà di catturare tutti coloro
che prenderanno in mano questa pubblicazione, nella speranza non si perda il
gusto per sentirsi vicini e con l’auspicio di poter tornare a scambiarci un vero ab-
braccio. Immagini: dall’alto, opera di Eiko Ojala https://www.behance.net/eiko
famoso illustratore e grafico che vive e lavora a Tallin, in Estonia. All’interno dei
suoi lavori mescola silhouette, luci, ombre, studia le forme e porta avanti uno sti-
le chiaro e minimale. La sua particolarità è quella di lavorare sia con le mani, con
cui incide la carta, sia, in una seconda fase, in digitale per sovrapporre i piani e
aumentare gli effetti visivi.; pagina del quotidiano “El Pais”; copertina dell’opera
di Marinetti, recentemente pubblicata da Fveditori Milano https://www.fveditori.it/tattilismo/. Quando Filippo Tom-
maso Marinetti presenta ufficialmente al pubblico del Théâtre de l’Oeuvre di Parigi il manifesto del Tattilismo è il
14 gennaio 1921. La Grande Guerra ha rivelato un’umanità non dissimile da quella di oggi. La gente non sa più
accostarsi alla vita, è spaventata, dissociata. Come ritrovare il contatto con il mondo senza averne paura, senza
temerlo o divorarlo? Abbiamo imparato a diffidare, a indossare maschere, a proteggerci, a evitare il nemico. Ma
ora, suggerisce Marinetti, bisogna lentamente riprendere a sentire e a rieducare il corpo all’ esperienza della no-
vità. Il “senso”- significato è tutto nel toccare, ora, nel percepire attraverso la pelle che è stata offesa, negata, na-
scosta. La novità futurista è mostrare la via verso una mutata, o ritrovata, sensibilità percettiva: ed ecco, le tavole
tattili, o il Tattilismo. (Dalla Prefazione) P.S. la foto di copertina è autoprodotta ed il merito non va solo alla tecno-
logia dello smartphone con la quale ho scattato l’istantanea, ma anche, o meglio, soprattutto alla bravura ai for-
nelli dei miei nipoti Carolina, Leonardo e Camilla, che si sono cimentati nell’arte pasticcera per recapitare, assie-
me ai loro auguri per le festività appena trascorse, un mondo di sentimenti che un semplice gesto come
l’abbraccio riesce a contenere e trasmettere, in un modo che, quest’anno, ha assunto un valore simbolico ampli-
ficato dal particolare momento che tutti stiamo attraversando.
La carezza non è un semplice contatto, perché allora verrebbe meno al suo significato. Carezzando l’altro, io
faccio nascere la sua carne con la mia carezza, sotto le mie dita. La carezza fa parte di quei riti che “incarna-
no” l’altro, fa nascere l’altro come carne per me e per lui. Il desiderio si esprime con la carezza come il pensie-
ro col linguaggio. Jean-Paul Sartre
3 ATTUALITÀ
Prima, quando era in direzione della luna, era un’ombra nera che oscurava il nostro piccolo satellite; ora, in
direzione opposta, mi appare come un punto luminoso che vola e che diventa sempre più piccolo tanto da
sembrare una cometa.
Provo a chiamarla ancora, ma ormai è troppo, infinitamente, lontana.
Niente da fare, è sparita, si è nascosta tra le altre stelle di questo cielo stranamente terso per essere a Milano.
Forse ho gridato troppo forte; sento l’alzarsi di altre tapparelle di altri appartamenti là vicino: forse ho svegliato
qualcuno.
Mi vergogno un po’ di quello che ho fatto, faccio finta di niente, di non essere stato io a gridare, chiudo il tutto e
mi rimetto a letto.
Riaccendo la luce e stanco e provato per quello che mi è successo, lentamente mi metto a scrivere tutto quello
che mi è successo questa notte. E ancora non ci posso credere.
Sarà stato tutto proprio vero o è il frutto della mia fantasia o di un mio, non so quale, desiderio profondo?
Sarà stato tutto proprio vero? Era proprio lei?
Chiudo gli occhi stancamente, e mi cade la penna a terra… non ho più la forza per alzarmi a raccoglierla…
Mi addormento.
Mi sveglio al mattino e mi ricordo e penso a quale strano sogno ho potuto fare, ma trovo una penna per terra e
un quaderno con scritto tutto quello che mi sarebbe capitato, o sognato, stanotte.
Guardo il calendario appeso alla parete: guardo che giorno è ……. è il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania, la
commemorazione della visita dei Magi a Cristo bambino.
Ma è anche il giorno, o meglio, la notte della Befana.
Allora eri proprio tu che volavi là fuori stanotte, magari solo nella mia fantasia, ma eri proprio tu !
“Che te devo di’ ?” Sei vestita alla romana, quindi probabilmente parli romano: “Che te devo dì?“
Vai piano, copriti bene che sei una vecchietta, simpatica sì, piacevole sì, ma comunque vecchietta, che le notti
d’inverno sono fredde e solitarie lassù, da sola, a volare.
E il prossimo anno, il prossimo 6 gennaio, vieni ancora a trovarmi magari solo nella fantasia e, se vuoi, fermati a
casa mia che ti offro qualcosa di caldo.
Quando la prossima volta che sentirò quel rumore di stracci svolazzanti e quel sibilo del vento, saprò che sei
tornata e lascerò la finestra aperta.
Calcio femminile
Quando il Fener era in serie A
a cura di Silvio Forcellini
Nella foto, una formazione del Fe-
ner (in maglia rossa) che, nel
1970, disputò il campionato di serie
A di calcio femminile. In quell’anno,
agli albori del calcio femminile in
Italia, furono organizzati tre cam-
pionati di serie A, rispettivamente
da F.F.I.G.C. (Federazione Fem-
minile Italiana Giuoco Calcio),
F.I.C.F (Federazione Italiana Cal-
cio Femminile) e U.I.S.P. (Unione
Italiana Sport Popolare). La squa-
dra del Fener partecipò a quello
organizzato dall’U.I.S.P., che rag-
gruppava sette formazioni del Nord
Italia: Celana Mestre, A.C.
Cremcaffè Iris Trieste, A.C.F. Cro-
cetta Carrel di Crocetta del Montel-
lo (TV), A.C.F. Pordenone, A.C.F.
Valdobbiadene e Treviso. Per la
cronaca, il campionato U.I.S.P. fu
vinto dal Celana Mestre che, l’11 ottobre 1970 a Modena, batté in finale il Pordenone per 2-0. Questi i nomi di tut-
te le giocatrici del Fener ritratte in foto: con la maglia rossa, in piedi da sinistra, Mirca Pisan, poi Carla Franzoia in
tuta blu, poi (ancora in maglia rossa) Elis Bottin, Dina Billò, Jole Tessaro, Graziella Carelle, Elsa Carelle (o Da-
niela Spada) e Lorenza Gelisio; accosciate (dal centro verso destra, sempre con la maglia rossa), Daniela Rizzot-
to, Graziella Buttol (appoggiata), Sandra De Faveri, Fernanda De Faveri e Iris Favero.
Date le attuali restrizioni causate dalla pandemia conviene telefonare o scrivere alla biblioteca
Benvenuta, Clarissa!
Con grandissima gioia, Elia e Igor vi presentano la loro cuginetta Clarissa (nella
foto a sinistra), nata il 24 maggio 2020.
Ringraziano gli zii Roberta Men e Andrea Basso, genitori di Clarissa, per la
meravigliosa sorpresa. Non vedono l’ora di giocare con lei non appena inizierà a
camminare.
Felicissimi anche i nonni Serenella Mazzier (nostra abbonata alanese) e Renzo
Men, cui si uniscono gli zii Lisa e Andrea.
Auguriamo a Clarissa tanta salute e tanta felicità.
9 ASTERISCO
Galleria Querese
di Marcello geom. Meneghin – seconda puntata
(M.M.) Continua la bella iniziativa del nostro abbonato Marcello, che da Mestre ci invia questi splendidi disegni
per la seconda puntata dedicata ai personaggi che hanno attraversato la storia di Quero e che molti fra i nostri
lettori ricordano con affetto. Lo spazio non ci consente di ripercorrere le loro vicende, ma siamo certi che vederli
ritratti in queste pagine farà riaffiorare nella memoria di molti gli episodi che hanno caratterizzato il loro operare
nella nostra comunità. Un omaggio alla storia fatto attraverso il sapiente uso della matita da parte di Marcello.
Mons. Angelo Maddalon: storico Arciprete di Quero. Resegati Antonio: IL Fotografo del paese, custode
Giannini Andreazza Carlo: attivo nel settore del della sua memoria. Amministratore per lunghi anni.
commercio ambulante Specia Duilio: suo lo storico negozio di bici e motorini
10 CRONACA
L’11 dicembre è uscito “Vidal 120” sui 120 anni dell’azienda della famiglia Vidal
successivamente nasce MAVIVE, MAssimo VIdal VEnezia. Oggi conta una cinquantina di dipendenti nella sede
di Dese e una rete di vendita in oltre novanta Paesi: «Gli spazi - scrive Massimo Vidal - vanno conquistati lavo-
rando meglio degli altri, con un gruppo coeso fatto di collaboratori mai abbastanza ringraziati per il loro apporto e
ai quali siamo legati da un sentimento profondo che va dalla riconoscenza all’affetto, direi quasi familiare». E’ una
storia avvincente, aperta fiduciosamente al futuro. Il libro lo affida alle parole di Marco Vidal, direttore generale:
«Sono certo che, nel mondo che si affaccerà alla fine di questa pandemia - con tutto quello che avrà comportato
in termini umani, economici e sociali - saranno centrali temi come l’etica del lavoro e la consapevolezza di un
consumatore protagonista. La nostra rimarrà sempre un’azienda figlia di un territorio straordinario, tesoro di bel-
lezza che promuove la bellezza e difende il grande e prezioso mondo dell’artigianato, esso stesso patrimonio cul-
turale. Le sfide saranno numerose e complesse, ma sarà necessario affrontarle, avendo sempre ben chiari il no-
stro passato e il valore aggiunto di questo orizzonte unico, rappresentato da Venezia».
Un’azienda (che vantiamo anche tra gli sponsor di questo giornale) che è dunque un orgoglio italiano, veneziano
e, un pochino, anche fenerese, visto l’attaccamento della famiglia alle nostre zone.
LETTERE AL TORNADO
Ancora Renzi?
di Angelo Ceccotto
In attesa del Santo Natale… Sentiamo in questi giorni la presa di posizione di Matteo Renzi il quale ancora una
volta sfodera come nel suo stile la politica aggressiva, ponendo in discussione parlamentare motivi fondamentali
riguardante l’attuale situazione nazionale governativa. Se è vero il detto delle opposizioni, che il governo non fa
bene, che è immobile, che non dà esecuzione ai problemi del paese, allora di che recriminare se c’è qualcuno
che osa scuotere l’esecutivo per risvegliare la coscienza del fare presto? Come sempre questo non va bene per
molti parlamentari, poiché dicono che il Senatore è alla ricerca di poltrone, che è il solito guastafeste, che porta il
paese alla rovina, che pensa solo alla propria immagine, che è solo ambizioso e arrogante ecc. Bene o male che
egli agisca, gli si deve il merito di aver dato corso a questo governo ora ingarbugliato, assolvendo con difficoltà le
funzioni governative primarie italiane e internazionali dell’anno in corso. Se fin d’ora il governo ha retto allo tsu-
nami della pandemia, pur con delle oggettive difficoltà, lo si deve anche ai ministri di “Italia Viva”, i quali, pur con
alcune visioni diverse ma con senso di responsabilità, operano sui problemi del momento. A mio parere spronare
un direttivo non guasta e non vuol dire essere maldestri e opportunisti ma guardare in faccia la realtà, special-
mente in momenti preoccupanti di crisi come gli attuali. Se evidenziamo senza polemica la lentezza con cui non
si riesce a dare rapido corso a leggi e provvedimenti a causa della maledetta burocrazia, credo sia doveroso
spronare governo e parlamento ad assolvere le funzioni impellenti. Che piaccia o no, è ancora Renzi,
l’avventuriero, a porre le questioni primarie e urgenti scuotendo l’ingessato sistema governativo proponendo pro-
getti di fondo per il paese. Checché se ne dica è, ancora lui, l’ingombrante, a “stizzire” affinché si provveda alla
spesa già destinata alle opere progettate ecc. E’ ancora l’opportunista Matteo, dalla visione politica, che anticipa i
tempi strigliando un sistema frenante per lo sviluppo nazionale. E quanto detto non è tanto per adulare questo
Senatore, ma per farmi una ragione di tanto odio nei suoi confronti. Aggiungo, egli sarà troppo aggressivo, potrà
essere scomodo incamerando poca simpatia e tanto astio, ma non si può dire che questo Senatore non abbia il
coraggio di animare un sistema parlamentare che lui ha cercato di cambiare con il referendum, quel referendum
tanto controverso cui tanti del suo partito votarono contro. Forse saranno punti di vista o di simpatia personali, a
ragione o meno, il fatto sta che adesso anche le opposizioni si sono accorte della validità di quel referendum
proponendo mozioni molto simili a quelle che a suo tempo boicottarono. Queste ora, adoperando prudente di-
plomazia, propongono sottobanco, senza esporsi troppo, scelte similari a quelle del Renzi di allora, cosicché il
maldestro Matteo democristiano, con i suoi molteplici difetti, si riprende la rivincita distinguendosi da chi lo voleva
inguaiato nella sinistra e da chi sa solo rovesciargli addosso insistenti maldicenze. Fatale e obbligatoria l’uscita
dal Pd costituendo poi il partito “Italia Viva”, un nome non tanto piacevole ma fondato sulla convinzione di dare
battaglia a un sistema ingessato, spronando l’esecutivo per forzare i tempi del cambiamento, oltre ad attingere a
quei contributi europei già stanziati che da tempo ristagnano. Egli cerca di scavalcare la fantapolitica degli avver-
sari e giornalistica, affermando con chiarezza che il sistema politico clientelare non funziona più in quanto inde-
bolisce lo sviluppo produttivo nazionale. Ciò detto, ben venga chi ha il coraggio di smantellare questo sistema
che paralizza ogni iniziativa. Il Matteo fiero e battagliero avanguardista politico, forte della sua frizzante passione
politica, cerca con ferme puntualizzazioni di porre dei paletti programmatici di alto spessore che vanno ad inno-
vare un sistema governativo ingessato. Questa è la mia valutazione, potrò anche sbagliarmi, auspico però che il
tempo mi dia ragione. Lui ha il coraggio nel metterci la faccia contro tutti, con scelte ben ponderate verso i pro-
blemi dell’immediato e verso il futuro. La sua scaltrezza, la sua fierezza dà molto fastidio, poiché schiaccia la
personalità di chi lo vorrebbe fuori da ogni impegno istituzionale. E’ un cavallo rampante difficile da domare, an-
cor più quando sa risvegliare la burocrazia addormentata. Lui c’è sempre nel mantenere brioso il Senato, pun-
zecchiando quanti si avvalgono per convenienza di un sistema ristagnante e quanti suonano il solito disco deni-
gratorio dimostrando d’essere poco costruttivi. Ora non resta che attendere l’evolversi di quest’iniziativa politica,
dato che Renzi con chiarezza ha affermato: “non è mia intenzione far cadere il governo, a meno che non si voglia
prendere atto di un cambiamento di rotta”. Tempo al tempo e si vedrà.
13 ATTUALITÀ
(M.M.) L’argomento, riportato sui quotidiani Tribuna di Treviso e Corriere delle Alpi, è di quelli capaci di suscitare
le più accese discussioni e non tutte supportate da conoscenze tecniche, ma da timori che meritano di essere
ascoltati e magari poi dissipati attraverso
una disamina dei pro e contro della
questione. Intanto, visto che la tecnologia
avanza e che la politica ha il dovere di
regolare la vita della comunità, alcuni
Comuni, fra i quali Alano di Piave, hanno
condiviso un percorso per governare le
prevedibili future richieste di posa in opera
di antenne per il 5G, tecnologia che
gradatamente dovrebbe sostituire
quell’attuale di trasmissione dei dati. Per
evitare di avere antenne ovunque, i
Comuni, come ci conferma il sindaco di
Alano di Piave Serenella Bogana, hanno
messo le mani avanti e vogliono essere
parte attiva nel disciplinare queste opere,
chiedendo le dovute garanzie per gli impianti che saranno installati, la possibilità di valutare l’idoneità dei siti
richiesti per la posa ed anche, infine, un ritorno economico per la
messa a disposizione delle aree richieste. Non una posizione
contro la nuova tecnologia, ma nemmeno un disinteressamento
che possa dar luogo ad un proliferare selvaggio ed incontrollato di
antenne di trasmissione dati.
Gli studi fin qui condotti non hanno prodotto incontrovertibili prove
di pericolosità e sono basati, come gli studi precedenti per il 2G e
3G, sull’emissione di onde prodotte dai cellulari piuttosto che dagli
impianti d’antenna. Il 5G lavora ad una frequenza superiore
rispetto a quella che usiamo attualmente, ma avrà una minore
intensità, il che renderà necessario un più alto numero di antenne
per limitare la perdita di segnale. I timori che si manifestano su
questa novità rispecchiano, come atteggiamento, quanto visto con
i precedenti passaggi dalla banda GSM a 2G, 3G e 4G Lte, ed è
comprensibile che, come ogni, novità, ci si trovi disorientati
dall’introduzione di una nuova tecnologia.
Molti sono i contributi su questa rivoluzione. Un dossier, a cura
del Prof. Ing. Nicola Pasquino - DIETI – Università degli Studi di
Napoli Federico II, si può scaricare anche dal sito del Comune di
Quero Vas (https://www.comune.querovas.bl.it).
Noi de “Il Tornado” faremo la nostra parte con vari interventi su
queste pagine del nostro amico e lettore Tristano, che di mestiere
fa l’ingegnere e che si occupa proprio di emissioni e onde radio.
Un parere tecnico, dunque, che condivideremo con tutti voi lettori
per avere il maggior grado possibile di comprensione e farci
un’opinione su un argomento che merita più scienza e meno emotività.
Intanto un bel servizio si può leggere anche sul sito di Altroconsumo: https://www.altroconsumo.it/hi-
tech/smartphone/speciali/5g-salute.
14 LIBRI
Pillole di Tecnologia
TeleBelluno: percorso e miglioramento del
segnale nel Basso Feltrino
di Tristano Ing. Dal Canton
Come molti avranno notato, un paio di settimane fa il canale Televisi-
vo di Telebelluno (e con lui tutto il mux dedicato) è sparito o diventato
intermittente per qualche giorno. Ci sono stati dei problemi tecnici ai
ripetitori ma, nel contempo, si stanno eseguento dei lavori di miglio-
ramento nella trasmissione del segnale nel Basso Feltrino.Prima di
passare ai dettagli, è cosa interessante vedere il tragitto che fa il
campo elettromagnetico prima di arrivare nel nostro vecchio impianto
coassiale. Dagli Studi di Via Zuppani a Belluno, il segnale viene tra-
smesso in Faverghera (Alpe del Nevegal), da qui riparte fino a Ce-
siomaggiore per venire poi ritrasmesso al Monte Tomba e da qui in
Cilladon (per S.Maria, Vas e Schievenin), a Sanzan (per i paesi lungo
la Feltrina e sinistra Piave) e sul Pianar (per Quero, Alano, Segusino
e Milies).Il tallone
d’Achille del sistema è
proprio l’attuale colle-
gamento tra Cesio ed il
Mte Tomba, responsabi-
le di un peggioramento
dei parametri DVB a loro
volta responsabili, nella
pratica, dell’effetto pixel
che i telespettatori nota-
no da un bel po’ di tem-
po. Nelle ultime settima-
ne i tecnici stanno alle-
stendo il nuovo sito di
Cesio (ubicato in via Ta-
lanca, poco sopra le ul-
time case del paese),
alzando il luogo dove è
posto l’attuale trasmetti-
tore di circa 200m per
migliorare l’attuale tratta
evitando riflessioni e ri-
frazioni.
Nelle prossime settima-
ne invece, tempo meteo-
rogico permettendo, ver-
rà predisposto il futuro
collegamento in IP a 10
GHz, che verrà installato
prima della sostituzione
dei trasmettitori con la
nuova tecnologia T2
(questo lo vedremo nella
prossima puntata).
Dimenticavo: in Cilladon,
dato il luogo impervio e
poco frequentato, per i
lavori di adattamento
sono anche stati impie-
gati i famosi omini Lego,
come potete vedere nel-
lo scatto rubato in un at-
timo di distrazione.
20 CRONACA
55° anniversario
di Elena e Giancarlo Bavaresco...
“Anni in cui avete regalato ai vostri figli amore e serenità, valori che ora state
trasmettendo ai nipoti .... Grazie!”
Questo il messaggio indirizzato a loro dai figli
22 LIBRI
La violenza in genere
di Marcello Geom. Meneghin
Mi è piaciuto l'articolo apparso sul Tornato relativo al titolo. scritto dal Direttore del Tornado Dott. Cesare Turra.
Parlare di violenza alle donne significa ammettere dei delitti che sono obbrobriosi, in genere tale violenza ha mille
modi di esprimersi e tutti non sono nemmeno qualificabili tanto sono orrendi e da costringere ognuno di noi a
battersi per la loro eliminazione o almeno per una cospicua riduzione di qualsiasi violenza nei riguardi delle
donne. In questo senso mi pare ci sia una buona condivisione grazie alla quale ci si batte strenuamente. Anche
le panchine rosse poste un po’ dovunque mettono in risalto un problema grave cui è necessario contrapporre
l'intervento di ognuno di noi teso a respingere questo fenomeno orrendo.
Devo dire che dentro di me mi sono sempre detto che è giusto disapprovare e mettere in risalto questa orrenda
ripetuta serie di delitti, ma nello stesso tempo mi sembrava non fosse affatto sufficiente questa nutrita serie di
gesti pur clamorosi di disapprovazione ma che occorresse qualcosa di più. Questo qualcosa di più lo ho
finalmente letto sull'articolo in oggetto e riguarda una cultura da mettere in atto fin dalla gioventù dei due sessi,
cultura che l'articolista descrive con queste testuali parole: "è necessario agire in via preventiva nella gestione di
un conflitto adottando paradigmi di tipo narrativo". Dopo aver fatto presente che al giorno d'oggi l'unico rimedio
che la Società offre è la repressione svolta a posteriori, segnalando come detta repressione non abbia contributo
affatto a rimediare al problema. La soluzione è invece di tipo culturale effettuata tramite preparati mediatori che
intervengano per dirimere le questioni fin dal loro sorgere e quindi intervenendo per tempo. Il dott. Turra nel suo
articolo fa però notare come dovrebbe essere l'università a preparare dei validi mediatori il cui impegno fosse
quello di risolvere i problemi conflittuali al primo loro nascere. L'articolo termina con una triste constatazione: non
si capisce come "all'Università la mediazione non sia decollata come efficace strumento di prevenzione oltre che
di altri delitti, anche della violenza in genere come è quella rivolta contro le donne".
La conclusione mi pare ovvia: nonostante tutto l'impegno profuso, nonostante le panchine rosse e molto altro,
non si fa ancora abbastanza per rimediare ad un'orrenda situazione.
CRONACA
ASTERISCO
I detti de na olta
di Alessandro Bagatella
Avrebbero meritato un posto nella precedente uscita, ma son sorte complicazioni che mi hanno permesso di
proporle solo ora, sperando incontrino la vostra approvazione.
Soto la neve che nè pane, sot la piova ghe nè fame
La neve dicembrina da la sera a la matina
Nadal in luna crescente porta abondanza a la gente
Se piove par Santa Bibiana, piove dopo par quaranta dì e na setimana
Se a dicembre nevega senza ingiazare, par i campi al e meio concimare
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