Il ruolo del processo di marketing in un’economia di mercato è quello di
organizzare lo scambio volontario e concorrenziale in modo da assicurare un incontro efficiente tra domanda e offerta. Il marketing è un fattore di democrazia economica perché realizza un sistema che: dà la parola ai clienti, orienta la produzione e gli investimenti in funzione dei bisogni previsti, rispetta la diversità dei bisogni attraverso la segmentazione dei mercati, stimola l’innovazione e le attività imprenditoriali. La storia del marketing: Possiamo identificare 5 momenti chiave: PRE- ERA: prima del 1900, il marketing non esiste prevale l'empirismo. ERA 1: 1900-1920 si inizia a prestare attenzione allo scambio. ERA 2: 1920-1950 si forma il corpo della disciplina del marketing. ERA 3: 1950-80, il marketing incontra le altre scienze, marketing management. ERA 4: 1980- oggi, business world. Distinguiamo due macro aree fondamentali: L’ERA DELL’EMPIRISMO, L’ERA DELLA DISCIPLINA. Logistica, distribuzione, tecniche di vendita e agenti di commercio, prezzo, marca e pubblicità, ricerca di mercato: tutti elementi che sono sempre esistiti, perché legati alla risoluzione dei problemi pratici e concreti dello scambio di merci. Lo scambio, il mercato, era una competenza empirica, non esistevano business School, ma fin dall'antichità si è sempre commerciato. l'era dell' empirismo è caratterizzata da una situazione in cui l'offerta vende tutto ciò che produce, per cui il “marketing” è sostanzialmente chiamato a gestire la vendita. Nel 600 in Europa le cose iniziano a cambiare, e si avvia quel cambiamento di mentalità a cui gli storici daranno nome di ‘mercantilismo’. E’ un passo fondamentale all’avvicinamento del mondo economico del passato a quello presente. Nascono due soggetti fondamentali: la banca e la società anonima. Si modificarono alcuni parametri fondamentali dei sistemi economici: la produzione assume una scala dimensionale considerevole a costi contenuti, il lavoro si specializza, il produttore assume dimensioni e forme organizzative più complesse di quella artigianale, e l’organizzazione produttiva, quella che oggi chiamiamo impresa, assume forme sempre più articolate e complesse. Dopo la Rivoluzione Industriale si comincerà a parlare di un nuovo modello di produzione e organizzazione. Nel XIX secolo assistiamo alla nascita del management: un corpus di conoscenze codificate e organizzate, che servono essenzialmente a supportare l’imprenditore e i suoi collaboratori più stretti a gestire quella ormai complessa macchina organizzativa dell’impresa. Management significa sostituzione del pensiero ai muscoli, della conoscenza alla superstizione e al folclore, della collaborazione alla forza individuale; è la disciplina che si occupa della comprensione e del miglioramento delle conoscenze sulla gestione delle risorse per il raggiungimento degli scopi umani. A seguito si tutti questi fattori inizia l’era della disciplina. Subentra la psicologia, necessaria per comprendere il consumatore e riuscire a persuaderlo. Nel 1967 Philip Kotler stampa la prima edizione del libro “Marketing management”, ha incastonato sul corpo centrale della teoria economica il management, la psicologia e la sociologia, le tecniche e i metodi del mestiere, le idee altrui (marketing mix, le 4 p). L’ultima rilevante discontinuità che investe storicamente il marketing è la rivoluzione digitale, i social media, le app, e i blog modificano i circuiti di creazione e trasmissione delle informazioni. Si inizia a parlare di un futuro sempre connesso. Il termine marketing è composto da due parti: market-ing, mercato e continuità. La gestione del marketing prevede la sua necessaria, imprescindibile continuità temporale. Non si può cessare di investire sul mercato, se lo si fa il mercato cesserà. Marketing sta ad indicare che fare mercato sta a indicare il ‘fare mercato’, ovvero l’azione che l’impresa porta avanti nello spazio che ha eletto a proprio ambito competitivo, deve avere persistenza nel tempo. I fattori che generano la mancanza di continuità sono: erosione delle basi di valore dell’offerta: Il compratore non considera più l'offerta attrattiva, perché superata, anche in considerazione delle offerte concorrenti. essa è indotta dall' obsolescenza dei prodotti, che può avere natura tecnica e commerciale. Depauperamento del patrimonio di marketing: il compratore non presta più attenzione alle offerte del prodotto, perché non stimolano a farlo. La continuità temporale dell’azione di mercato dell’impresa si ha quando siano realizzate 4 condizioni: innovazione, ricordo, reperibilità, relazione. Gli investimenti aziendali che producono effetti significativi sul mercato sono principalmente quelli che si dirigono su: il prodotto, affinchè non sia mai percepito come polveroso e superato, i canali di relazione con la clientela, sia prospettica sia acquisita, la creazione delle condizioni affinchè l’acquirente possa effettivamente entrare in possesso del bene, o godere della prestazione del servizio, laddove egli si trovi. L’innovazione del prodotto che conta è quella percepita, ovvero il dotare l’offerta di connotati di discontinuità che siano facilmente riconoscibili e o identificabili dall’acquirente. Ogni impresa deve preoccuparsi di dare continuità temporale e spaziale all’accessibilità della propria offerta da parte dei compratori. La mancata efficacia dell’azione dell’impresa su questo obiettivo genera il fenomeno noto come out of socks, cioè l’assenza del prodotto/brand nel punto vendita, oppure la mancata accessibilità ad un servizio. Avere out of stocks significa non generare una vendita, e perciò vanificare tutti gli investimenti fatti. L'esistenza nella popolazione di interesse di un livello di ricordo della marca sempre elevato accresce in maniera importante la probabilità che questi ne acquistino i prodotti. l'attenzione alla creazione di conoscenza di una marca e al mantenimento di un elevato livello del suo ricordo nel tempo, costituisce la colonna vertebrale dell azione operativa di marketing. altro aspetto importante e la relazione con i clienti, le imprese non considerano più la singola transazione come segno del successo, ad interessare è l'insieme delle transazioni. la continuità del pensiero e dell azione di marketing è necessaria condizione imposta oggi all impresa dall agone competitivo, per generare e rinnovare costantemente alcune importanti condizioni dello scambio: la desiderabilità delle offerte da parte dei compratori, la notorietà delle Marche, la disponibilità dei prodotti nei punti vendita, la fedeltà del cliente. Orientamento delle imprese: orientamento alla produzione: L'impresa vive su una profonda cultura ingegneristico produttiva che ne concentra gli sforzi su alcuni obiettivi gestionali: efficienza degli stabilimenti e contenimento massimo dei costi produttivi. i programmi di mercato sono incentrati sulla distribuzione, capillare ed efficiente, affinché i prodotti possano avere prezzi bassi, e su un po' di comunicazione di massa per informare gli acquirenti dell esistenza dell offerta. Orientamento al prodotto: l'impresa ritiene di essere in grado di generare prodotti di qualità e prestazioni eccellenti, i compratori siano in grado di percepirlo, perciò tutti gli Sforzi sono concentrati sulla qualità del prodotto, ed è il compratore a raggiungerlo. Orientamento alla vendita: l'impresa ritiene che la domanda.se non adeguatamente stimolata e pressata, non sia sufficiente. si produce ciò che si sa fare e poi la vendita di tali prodotti diventa una conseguenza della capacità dei programmi di mercato di persuadere i compratori a sceglierli. si suppone l'esistenza di una relazione causale fra la aggressività dell investimento e gli acquisti. Orientamento al marketing: condizioni competitive estremamente intense, con una domanda finale scarsa crescenti difficoltà di governare i processi distributivi in linea coi programmi di business, concorrenti numerosi ed aggressivi, mettono alle corde un approccio del tipo produce e vendi. l'impresa deve dotarsi di strutture e di una rete di partner che le consentano di anticipare i mutamenti, di conoscere i propri clienti e seguirne le evoluzioni. mercato, bisogni e desideri della domanda, integrazione dei programmi di mercato, metriche e redditività, divengono i pillar della gestione d'impresa. Orientamento al cliente: Molte imprese operano in mercati nei quali l'evoluzione della competizione ha fatto sì che il cliente possa divenire il punto di riferimento dei programmi di mercato. la approccio si basa sulla possibilità di instaurare una relazione diretta con il singolo. la tecnologia ha aiutato, accelerato EA volte imposto questo modo.