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ESPERIMENTAZIONI DI FISICA I

Anno accademico 2010/11: MODULO B


Docente: Paola Marigo
Dipartimento di Astronomia
email: paola.marigo@unipd.it
tel: 049-8278265
Orario lezioni
lunedì e/o martedì :(14 : 30 − 16 : 15) teoria
giovedì : (14 : 30 − 18 : 15) : esperienze ed
elaborazione dati)
laboratorio (Polo didattico di via Loredan)
aula informatica (Dipartimento di Astronomia)
Attenzione: Il calendario delle lezioni può subire
variazioni a seconda delle esigenze!
– p. 1/40
INFORMAZIONI
Giorno Ora Dove
Prossime lezioni 24/01 14:30 teoria
25/01 14:30 teoria

– p. 2/40
INFORMAZIONI
Giorno Ora Dove
Prossime lezioni 24/01 14:30 teoria
25/01 14:30 teoria
Formare gruppi da 3 persone

– p. 2/40
INFORMAZIONI
Giorno Ora Dove
Prossime lezioni 24/01 14:30 teoria
25/01 14:30 teoria
Formare gruppi da 3 persone
Aula informatica presso Dip. di Astronomia. Attivazione
account su pc. Chi intende venire?

– p. 2/40
TEORIA DEGLI ERRORI
Metodo scientifico; grandezza fisica;
strumenti di misura
Metodi di misura diretto e indiretto
Errori sistematici e casuali
Variabile casuale; distribuzioni binomiale, gaussiana e
di Poisson
Media aritmetica e scarto quadratico medio
Propagazione degli errori
Media pesata
Metodo dei minimi quadrati

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ESPERIENZE
1. Misure di lunghezza
2. Pallinometro
3. Guidovia
4. Volano
5. Pendolo
6. Buretta

Relazioni; frequenza obbligatoria alle sessioni di laboratorio

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MATERIALE DIDATTICO
Info e dispense reperibili all’indirizzo:
http://www.astro.unipd.it/ciroi/spfis1/sper_I.html
“Introduzione all’analisi degli errori.
Lo studio delle incertezze nelle misure fisiche”
John R. Taylor, Zanichelli
“Gli errori nelle misure fisiche. Introduzione
elementare”, Luigi Secco, Diade

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IL METODO SCIENTIFICO

Linguaggio matematico
Fase preliminare: individuazione delle
GF rilevanti
Fase sperimentale: osservazioni e
misure
Fase di sintesi: formulazione/induzione
di leggi fisiche ipotetiche
Fase deduttiva: previsioni
Fase di verifica: nuovi esperimenti

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IL METODO SCIENTIFICO

Osservazione: anni ’20


Edwin Hubble osservò,
con il telescopio Hooker
al Wilson Observatory in
California, oggetti celesti
ad emissione diffusa,
nebulose, non apparte-
nenti alla Milky Way, in
moto di allontanamento.

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IL METODO SCIENTIFICO
Ipotesi: Universo costituito da milioni di galassie in espansione
Previsione da verificare: osservare galassie esterne in moto di allontanamento
Esperimenti di verifica:

Effetto Doppler. Spostamento spettrale


verso il rosso, cioe’ a più grandi lunghezze
d’onda della radiazione emessa dalle
galassie in allontamento (V = H0 d)

Sviluppo di una teoria: Big Bang

– p. 8/40
GRANDEZZA FISICA
GRANDEZZA FISICA: definizione operativa. Tutte quelle
operazioni necessarie per associare ad essa un numero,
ovvero la misura.

– p. 9/40
GRANDEZZA FISICA
GRANDEZZA FISICA: definizione operativa. Tutte quelle
operazioni necessarie per associare ad essa un numero,
ovvero la misura.
L’operazione di misura possibile se:

– p. 9/40
GRANDEZZA FISICA
GRANDEZZA FISICA: definizione operativa. Tutte quelle
operazioni necessarie per associare ad essa un numero,
ovvero la misura.
L’operazione di misura possibile se:
Grandezze omogenee. Si possono confrontare e
sommare.

– p. 9/40
GRANDEZZA FISICA
GRANDEZZA FISICA: definizione operativa. Tutte quelle
operazioni necessarie per associare ad essa un numero,
ovvero la misura.
L’operazione di misura possibile se:
Grandezze omogenee. Si possono confrontare e
sommare.
Ordinamento, ossia criterio sperimentale per stabilire se
due grandezze omogenee sono uguali e, in caso
contrario, quale sia maggiore.

– p. 9/40
GRANDEZZA FISICA
GRANDEZZA FISICA: definizione operativa. Tutte quelle
operazioni necessarie per associare ad essa un numero,
ovvero la misura.
L’operazione di misura possibile se:
Grandezze omogenee. Si possono confrontare e
sommare.
Ordinamento, ossia criterio sperimentale per stabilire se
due grandezze omogenee sono uguali e, in caso
contrario, quale sia maggiore.
Scelta dell’unità di misura, entro un insieme di grandezze
omogenee.

– p. 9/40
GRANDEZZA FISICA
Determinazione del rapporto tra la grandezza fisica
e l’unità di misura (numero).

– p. 10/40
GRANDEZZA FISICA
Determinazione del rapporto tra la grandezza fisica
e l’unità di misura (numero).
Determinazione dell’intervallo di validità (incertezza).

– p. 10/40
GRANDEZZA FISICA
Determinazione del rapporto tra la grandezza fisica
e l’unità di misura (numero).
Determinazione dell’intervallo di validità (incertezza).
Risultato della misura espresso come:
(numero ± incertezza) unità di misura

– p. 10/40
GRANDEZZA FISICA
Determinazione del rapporto tra la grandezza fisica
e l’unità di misura (numero).
Determinazione dell’intervallo di validità (incertezza).
Risultato della misura espresso come:
(numero ± incertezza) unità di misura
1.58 m 6= 1.580 m !!!!! Non si hanno informazioni sui mm,
l’incertezza cade sui cm.

– p. 10/40
METODI DI MISURA
DIRETTO (+ strumenti tarati)
Si confronta direttamente la grandezza con il campione
di misura (unità di misura) o suoi multipli o sottomultipli.
È una misura diretta anche quella effettuata
per mezzo di strumenti tarati, (ad es. termometro).

– p. 11/40
METODI DI MISURA
DIRETTO (+ strumenti tarati)
Si confronta direttamente la grandezza con il campione
di misura (unità di misura) o suoi multipli o sottomultipli.
È una misura diretta anche quella effettuata
per mezzo di strumenti tarati, (ad es. termometro).
INDIRETTO
Non si misura la grandezza ma altre legate
ad essa da qualche relazione funzionale.

– p. 11/40
METODI DI MISURA
Ad es. la velocità può essere misurata
direttamente con un tachimetro ma anche
indirettamente misurando lo spazio percorso in un
∆s
determinato periodo di tempo, v = [m/s].
∆t
grandezze fondamentali −→ misure dirette
Unità di misura: fissate dalla scelta di campioni.

– p. 12/40
METODI DI MISURA
Ad es. la velocità può essere misurata
direttamente con un tachimetro ma anche
indirettamente misurando lo spazio percorso in un
∆s
determinato periodo di tempo, v = [m/s].
∆t
grandezze fondamentali −→ misure dirette
Unità di misura: fissate dalla scelta di campioni.
grandezze derivate −→ misure indirette
Unità di misura: si deducono dalle fondamentali.

– p. 12/40
Sistema Internazionale di unità di misura
S.I: introdotto nel 1960 dalla XI Conferenza Generale dei Pesi e Misure e perfezionato dalle
Conferenze successive.

Completo: tutte le grandezze fisiche considerate si possono ricavare dalle grandezze


fondamentali tramite relazioni analitiche

– p. 13/40
Sistema Internazionale di unità di misura
S.I: introdotto nel 1960 dalla XI Conferenza Generale dei Pesi e Misure e perfezionato dalle
Conferenze successive.

Completo: tutte le grandezze fisiche considerate si possono ricavare dalle grandezze


fondamentali tramite relazioni analitiche
Decimale: (tranne che per la misura degli intervalli di tempo): multipli e sottomultipli
delle unità di misura sono potenze di 10.

– p. 13/40
NORME DI SCRITTURA

– p. 14/40
ANALISI DIMENSIONALE
Le grandezze derivate si esprimono come:
mα · kgβ · sδ · Aγ · Kθ · molφ · cdω ·

– p. 15/40
ANALISI DIMENSIONALE
Le grandezze derivate si esprimono come:
mα · kgβ · sδ · Aγ · Kθ · molφ · cdω ·
Esercizi: Esprimere dimensionalmente
1. Velocità
2. Forza
3. Energia
4. Densità di massa
5. Velocità angolare.

– p. 15/40
ANALISI DIMENSIONALE
Le grandezze derivate si esprimono come:
mα · kgβ · sδ · Aγ · Kθ · molφ · cdω ·
Esercizi: Esprimere dimensionalmente
1. Velocità
2. Forza
3. Energia
4. Densità di massa
5. Velocità angolare.
Quale di queste due espressioni corrisponde
dimensionalmente
s a un tempo?
l
T = 2π
g
r
g
T = 2π
l
– p. 15/40
STRUMENTI DI MISURA
PRONTEZZA Il tempo di risposta dello strumento ad
una variazione della sollecitazione.

– p. 16/40
STRUMENTI DI MISURA
PRONTEZZA Il tempo di risposta dello strumento ad
una variazione della sollecitazione.
INTERVALLO D’USO Insieme dei valori fra il minimo
(soglia) e il massimo (portata) che lo strumento può
apprezzare

– p. 16/40
STRUMENTI DI MISURA
PRONTEZZA Il tempo di risposta dello strumento ad
una variazione della sollecitazione.
INTERVALLO D’USO Insieme dei valori fra il minimo
(soglia) e il massimo (portata) che lo strumento può
apprezzare
1
SENSIBILITÀ: S = ∆x
dove ∆x è la minima variazione della GF che può
essere apprezzata dallo strumento.

– p. 16/40
STRUMENTI DI MISURA
PRONTEZZA Il tempo di risposta dello strumento ad
una variazione della sollecitazione.
INTERVALLO D’USO Insieme dei valori fra il minimo
(soglia) e il massimo (portata) che lo strumento può
apprezzare
1
SENSIBILITÀ: S = ∆x
dove ∆x è la minima variazione della GF che può
essere apprezzata dallo strumento.
PRECISIONE: indica il grado di riproducibilità di una
grandezza misurata, cioè lo scarto medio fra valori
quando la stessa quantità viene misurata più volte.

– p. 16/40
STRUMENTI DI MISURA
PRONTEZZA Il tempo di risposta dello strumento ad
una variazione della sollecitazione.
INTERVALLO D’USO Insieme dei valori fra il minimo
(soglia) e il massimo (portata) che lo strumento può
apprezzare
1
SENSIBILITÀ: S = ∆x
dove ∆x è la minima variazione della GF che può
essere apprezzata dallo strumento.
PRECISIONE: indica il grado di riproducibilità di una
grandezza misurata, cioè lo scarto medio fra valori
quando la stessa quantità viene misurata più volte.
ACCURATEZZA: indica di quanto un valore misurato si
avvicina al valore riconosciuto per vero o reale.

– p. 16/40
Precisione ed accuratezza:un esempio

– p. 17/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Situazione ideale → Valore vero: quel valore che si
otterrebbe attraverso una misura perfetta.
IRREALIZZABILE
Situazione reale → la misura è affetta da
indeterminazione a causa della non idealità di
strumenti di misura (sensibilità finita)
sperimentatori (errori umani)
oggetti di misura (definizione non univoca della GF)
ambiente (definizione non univoca delle condizioni
ambientali)
INEVITABILITÀ DEGLI ERRORI DI MISURA

– p. 18/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.
Grado di incertezza o indeterminazione:
parametro che caratterizza la dispersione dei valori che
possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.
Grado di incertezza o indeterminazione:
parametro che caratterizza la dispersione dei valori che
possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.
Misurare una grandezza fisica significa

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.
Grado di incertezza o indeterminazione:
parametro che caratterizza la dispersione dei valori che
possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.
Misurare una grandezza fisica significa
Confrontare con unità di misura → m

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.
Grado di incertezza o indeterminazione:
parametro che caratterizza la dispersione dei valori che
possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.
Misurare una grandezza fisica significa
Confrontare con unità di misura → m
Stimare l’indeterminazione → ∆m

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.
Grado di incertezza o indeterminazione:
parametro che caratterizza la dispersione dei valori che
possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.
Misurare una grandezza fisica significa
Confrontare con unità di misura → m
Stimare l’indeterminazione → ∆m
Risultato espresso come: m ± ∆m

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Errore di misura:Differenza tra il risultato di una misura e
il valore vero del misurando. Ignoto a meno chè si
disponga di un valore assunto come
convenzionalmente vero.
Grado di incertezza o indeterminazione:
parametro che caratterizza la dispersione dei valori che
possono essere ragionevolmente attribuiti al misurando.
Misurare una grandezza fisica significa
Confrontare con unità di misura → m
Stimare l’indeterminazione → ∆m
Risultato espresso come: m ± ∆m
Scopo della teoria degli errori: quali sono le migliori
stime per m e ∆m?

– p. 19/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura

– p. 20/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura
È obbligatorio esprimere l’incertezza di misura!

– p. 20/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura
È obbligatorio esprimere l’incertezza di misura!
È obbligatorio esplicitare l’unità di misura!

– p. 20/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura
È obbligatorio esprimere l’incertezza di misura!
È obbligatorio esplicitare l’unità di misura!
Errore assoluto ∆m

– p. 20/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura
È obbligatorio esprimere l’incertezza di misura!
È obbligatorio esplicitare l’unità di misura!
Errore assoluto ∆m
∆m
Errore relativo ǫ = . Dà informazioni sulla qualità
|m|
della misura. Attenzione per valori di m ≃ 0! Nella
pratica: |m| ≫ ∆m

– p. 20/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura
È obbligatorio esprimere l’incertezza di misura!
È obbligatorio esplicitare l’unità di misura!
Errore assoluto ∆m
∆m
Errore relativo ǫ = . Dà informazioni sulla qualità
|m|
della misura. Attenzione per valori di m ≃ 0! Nella
pratica: |m| ≫ ∆m
∆m
Errore percentuale ǫ% = × 100
|m|

– p. 20/40
IL PROBLEMA DELLA MISURA
Oltre al risultato numerico della misura
È obbligatorio esprimere l’incertezza di misura!
È obbligatorio esplicitare l’unità di misura!
Errore assoluto ∆m
∆m
Errore relativo ǫ = . Dà informazioni sulla qualità
|m|
della misura. Attenzione per valori di m ≃ 0! Nella
pratica: |m| ≫ ∆m
∆m
Errore percentuale ǫ% = × 100
|m|
Esempio: 100 s ± 2 s; 100 s ± 0.02; 100 s ± 2%

– p. 20/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).
Caratteristiche di una misura:

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).
Caratteristiche di una misura:
Espressione quantitativa

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).
Caratteristiche di una misura:
Espressione quantitativa
Unità di misura [metro, kg, secondo, newton, ecc.]

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).
Caratteristiche di una misura:
Espressione quantitativa
Unità di misura [metro, kg, secondo, newton, ecc.]
Stima dell’errore

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).
Caratteristiche di una misura:
Espressione quantitativa
Unità di misura [metro, kg, secondo, newton, ecc.]
Stima dell’errore
Informazione completa.

– p. 21/40
Ricapitolando...
Oggetti della ricerca fisica sono grandezze fisiche,
ovvero entità che è possibile osservare e misurare.
Risultato di una misura: espressione quantitativa del
rapporto tra una grandezza fisica e l’unità prescelta.
Inevitabilità degli errori di misura dovuti alla non idealità
di tutti i componenti (misuratore, strumento di misura,
ambiente, procedimento di misura).
Caratteristiche di una misura:
Espressione quantitativa
Unità di misura [metro, kg, secondo, newton, ecc.]
Stima dell’errore
Informazione completa.
massa = (0.23 ± 0.01) 10−5 kg informazione completa
massa = 0.23 10−5 kg informazione non completa – p. 21/40
ERRORI DI MISURA
Se peso più volte un oggetto con una bilancia avente sensibilità
S = 1/10 g−1 probabilmente trovo sempre lo stesso risultato. In tal
caso l’incertezza della misura è data dall’errore di sensibilità dello
strumento di misura (in questo caso ±10 g o ±5 g).

– p. 22/40
ERRORI DI MISURA
Se peso più volte un oggetto con una bilancia avente sensibilità
S = 1/10 g−1 probabilmente trovo sempre lo stesso risultato. In tal
caso l’incertezza della misura è data dall’errore di sensibilità dello
strumento di misura (in questo caso ±10 g o ±5 g).
Se uso una bilancia con sensibilità S = 1/1000 g−1 , probabilmente il
risultato di misure ripetute sarà un insieme di valori distribuiti in un
intervallo avente ampiezza maggiore di 0.001 g. Intervengono
numerosi fattori, in parte dovuti allo strumento, in parte al modo di
utilizzo dello stesso, che rendono diversi tra loro i risultati ottenuti in
ciascuna pesata.

– p. 22/40
ERRORI DI MISURA
Se peso più volte un oggetto con una bilancia avente sensibilità
S = 1/10 g−1 probabilmente trovo sempre lo stesso risultato. In tal
caso l’incertezza della misura è data dall’errore di sensibilità dello
strumento di misura (in questo caso ±10 g o ±5 g).
Se uso una bilancia con sensibilità S = 1/1000 g−1 , probabilmente il
risultato di misure ripetute sarà un insieme di valori distribuiti in un
intervallo avente ampiezza maggiore di 0.001 g. Intervengono
numerosi fattori, in parte dovuti allo strumento, in parte al modo di
utilizzo dello stesso, che rendono diversi tra loro i risultati ottenuti in
ciascuna pesata.
L’incertezza della singola misura è superiore all’errore di sensibilità
dello strumento: va valutata a partire dall’ampiezza dell’intervallo in
cui si distribuiscono i risultati delle misure.

– p. 22/40
ERRORI DI MISURA
ERRORI DI SENSIBILITÀ

– p. 23/40
ERRORI DI MISURA
ERRORI DI SENSIBILITÀ
ERRORI SISTEMATICI

– p. 23/40
ERRORI DI MISURA
ERRORI DI SENSIBILITÀ
ERRORI SISTEMATICI
ERRORI ACCIDENTALI

– p. 23/40
ERRORI DI MISURA
ERRORI DI SENSIBILITÀ
ERRORI SISTEMATICI
ERRORI ACCIDENTALI
SBAGLI GROSSOLANI

– p. 23/40
ERRORI DI SENSIBILITÀ
Legati alla non idealità degli strumenti: limite inferiore
per l’indeterminazione della misura.

– p. 24/40
ERRORI DI SENSIBILITÀ
Legati alla non idealità degli strumenti: limite inferiore
per l’indeterminazione della misura.
È inutile ripetere le misure.

– p. 24/40
ERRORI DI SENSIBILITÀ
Legati alla non idealità degli strumenti: limite inferiore
per l’indeterminazione della misura.
È inutile ripetere le misure.
È dato dalla (semi)-ampiezza dell’intervallo entro cui è
ragionevole considerare compreso il valore vero della
GF, e.g., una (mezza) divisione della scala.

– p. 24/40
ERRORI CASUALI o ACCIDENTALI
Hanno il carattere tipico delle fluttuazioni. Concorso di
moltissime cause concomitanti e indipendenti, legate
allevariazioni delle caratteristiche degli strumenti di
misura, e/o degli sperimentatori, e/o degli oggetti di
misura, e/o dell’ambiente.

– p. 25/40
ERRORI CASUALI o ACCIDENTALI
Hanno il carattere tipico delle fluttuazioni. Concorso di
moltissime cause concomitanti e indipendenti, legate
allevariazioni delle caratteristiche degli strumenti di
misura, e/o degli sperimentatori, e/o degli oggetti di
misura, e/o dell’ambiente.
Errori di stima nella lettura; condizioni ambientali
fluttuanti; disturbi meccanici e/o elettrici (vibrazioni,
scariche); tempo di reazione dell’osservatore.

– p. 25/40
ERRORI CASUALI o ACCIDENTALI
Hanno il carattere tipico delle fluttuazioni. Concorso di
moltissime cause concomitanti e indipendenti, legate
allevariazioni delle caratteristiche degli strumenti di
misura, e/o degli sperimentatori, e/o degli oggetti di
misura, e/o dell’ambiente.
Errori di stima nella lettura; condizioni ambientali
fluttuanti; disturbi meccanici e/o elettrici (vibrazioni,
scariche); tempo di reazione dell’osservatore.
Non solo eliminabili, falsano la misura sia per difetto
che per eccesso in modo imprevedibile → trattazione
statistico-probabilistica.

– p. 25/40
ERRORI CASUALI o ACCIDENTALI
Hanno il carattere tipico delle fluttuazioni. Concorso di
moltissime cause concomitanti e indipendenti, legate
allevariazioni delle caratteristiche degli strumenti di
misura, e/o degli sperimentatori, e/o degli oggetti di
misura, e/o dell’ambiente.
Errori di stima nella lettura; condizioni ambientali
fluttuanti; disturbi meccanici e/o elettrici (vibrazioni,
scariche); tempo di reazione dell’osservatore.
Non solo eliminabili, falsano la misura sia per difetto
che per eccesso in modo imprevedibile → trattazione
statistico-probabilistica.
Si evidenziano ripetendo la misura con gli stessi
strumenti sufficientemente sensibili. L’indeterminazione
prodotta è maggiore di quella dovuta alla sensibilità.
– p. 25/40
ERRORI SISTEMATICI
Si presentano sempre ad ogni ripetizione delle misure.

– p. 26/40
ERRORI SISTEMATICI
Si presentano sempre ad ogni ripetizione delle misure.
Influenzano la misura sempre nello stesso verso.

– p. 26/40
ERRORI SISTEMATICI
Si presentano sempre ad ogni ripetizione delle misure.
Influenzano la misura sempre nello stesso verso.
Sono deviazioni dal valor vero che durante la misura
sono costanti in entità e mantengono lo stesso segno.

– p. 26/40
ERRORI SISTEMATICI
Si presentano sempre ad ogni ripetizione delle misure.
Influenzano la misura sempre nello stesso verso.
Sono deviazioni dal valor vero che durante la misura
sono costanti in entità e mantengono lo stesso segno.
Si evidenziano ripetendo la misura con strumenti e/o
metodi diversi.

– p. 26/40
ERRORI SISTEMATICI
Si presentano sempre ad ogni ripetizione delle misure.
Influenzano la misura sempre nello stesso verso.
Sono deviazioni dal valor vero che durante la misura
sono costanti in entità e mantengono lo stesso segno.
Si evidenziano ripetendo la misura con strumenti e/o
metodi diversi.
Possono essere eliminati o ridotti cambiando metodo
e/o strumento.

– p. 26/40
ERRORI SISTEMATICI
Si presentano sempre ad ogni ripetizione delle misure.
Influenzano la misura sempre nello stesso verso.
Sono deviazioni dal valor vero che durante la misura
sono costanti in entità e mantengono lo stesso segno.
Si evidenziano ripetendo la misura con strumenti e/o
metodi diversi.
Possono essere eliminati o ridotti cambiando metodo
e/o strumento.
Esempi: taratura (offset) errata dello strumento,
condizionamento sistematico dello sperimentatore,
metodo approssimato e/o inesatto.

– p. 26/40
Errori casuali/sistematici
Gli errori casuali anticorrelano con la precisione di una serie di
misure.
Gli errori sistematici anticorrelano con l’accuratezza di una misura.

– p. 27/40
CAUSE DI ERRORE
Incompleta definizione del misurando.
Ad es. “la percentuale di potassio dell’acqua del mar adriatico”: il risultato può
dipendere da dove si è prelevato il campione

– p. 28/40
CAUSE DI ERRORE
Incompleta definizione del misurando.
Ad es. “la percentuale di potassio dell’acqua del mar adriatico”: il risultato può
dipendere da dove si è prelevato il campione

Imperfetta realizzazione della definizione del misurando


Ad es. “l’accelerazione di un corpo lungo un piano inclinato privo di attrito”. Un piano
privo d’attrito è un’ astrazione di cui gli app. sperimentali sono imperfette realizzazioni.

– p. 28/40
CAUSE DI ERRORE
Incompleta definizione del misurando.
Ad es. “la percentuale di potassio dell’acqua del mar adriatico”: il risultato può
dipendere da dove si è prelevato il campione

Imperfetta realizzazione della definizione del misurando


Ad es. “l’accelerazione di un corpo lungo un piano inclinato privo di attrito”. Un piano
privo d’attrito è un’ astrazione di cui gli app. sperimentali sono imperfette realizzazioni.

Perturbazione da parte dell’operazione di misura.


Ad es. compressione con le ganasce del calibro −→ deformazione con riduzione dello
spessore.

– p. 28/40
CAUSE DI ERRORE
Incompleta definizione del misurando.
Ad es. “la percentuale di potassio dell’acqua del mar adriatico”: il risultato può
dipendere da dove si è prelevato il campione

Imperfetta realizzazione della definizione del misurando


Ad es. “l’accelerazione di un corpo lungo un piano inclinato privo di attrito”. Un piano
privo d’attrito è un’ astrazione di cui gli app. sperimentali sono imperfette realizzazioni.

Perturbazione da parte dell’operazione di misura.


Ad es. compressione con le ganasce del calibro −→ deformazione con riduzione dello
spessore.

Perturbazioni esterne.
Ad es. presenza di polvere nel calibro −→ sovrastima dello spessore dell’oggetto.
Profondità del fondo marino con filo a piombo in presenza di corrente −→ sovrastima.

– p. 28/40
CAUSE DI ERRORE
Errore di lettura di uno strumento
Ad es. la lettura delle scale analogiche dipende dall’acuità visiva dello sperimentatore,
effetti di parallasse.

– p. 29/40
CAUSE DI ERRORE
Valori inesatti di costanti e altri parametri che
intervengono nell’ analisi dei dati.

– p. 30/40
CAUSE DI ERRORE
Valori inesatti di costanti e altri parametri che
intervengono nell’ analisi dei dati.
Approssimazioni e assunzioni che intervengono nel
metodo e nella procedura di misura.

– p. 30/40
CAUSE DI ERRORE
Valori inesatti di costanti e altri parametri che
intervengono nell’ analisi dei dati.
Approssimazioni e assunzioni che intervengono nel
metodo e nella procedura di misura.

– p. 30/40
ERRORI DI MISURA
Ipotesi di lavoro: gli errori sistematici siano stati
individuati ed eliminati o resi trascurabili

– p. 31/40
ERRORI DI MISURA
Ipotesi di lavoro: gli errori sistematici siano stati
individuati ed eliminati o resi trascurabili
L’indeterminazione della misura dovuta a 2 contributi

– p. 31/40
ERRORI DI MISURA
Ipotesi di lavoro: gli errori sistematici siano stati
individuati ed eliminati o resi trascurabili
L’indeterminazione della misura dovuta a 2 contributi
Sensibilità finita dello strumento (limite inferiore)

– p. 31/40
ERRORI DI MISURA
Ipotesi di lavoro: gli errori sistematici siano stati
individuati ed eliminati o resi trascurabili
L’indeterminazione della misura dovuta a 2 contributi
Sensibilità finita dello strumento (limite inferiore)
Errori accidentali

– p. 31/40
ERRORI DI MISURA
Ipotesi di lavoro: gli errori sistematici siano stati
individuati ed eliminati o resi trascurabili
L’indeterminazione della misura dovuta a 2 contributi
Sensibilità finita dello strumento (limite inferiore)
Errori accidentali
Per strumenti poco sensibili → prevale l’errore di
sensibilità.

– p. 31/40
ERRORI DI MISURA
Ipotesi di lavoro: gli errori sistematici siano stati
individuati ed eliminati o resi trascurabili
L’indeterminazione della misura dovuta a 2 contributi
Sensibilità finita dello strumento (limite inferiore)
Errori accidentali
Per strumenti poco sensibili → prevale l’errore di
sensibilità.
Per strumenti sufficientemente sensibili → prevalgono
gli errori accidentali.

– p. 31/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;
0.03 → 1 cifra significativa;

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;
0.03 → 1 cifra significativa;
76.0 → 3 cifre significative;

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;
0.03 → 1 cifra significativa;
76.0 → 3 cifre significative;
10.2371 → 6 cifre significative;

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;
0.03 → 1 cifra significativa;
76.0 → 3 cifre significative;
10.2371 → 6 cifre significative;
10.0000 → 6 cifre significative;

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;
0.03 → 1 cifra significativa;
76.0 → 3 cifre significative;
10.2371 → 6 cifre significative;
10.0000 → 6 cifre significative;
0.00001 → 1 cifra significativa.

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
cifre significative di una misura: tutte quelle i cui valori sono noti con
certezza più la prima il cui valore è incerto.
In pratica: il numero di cifre, contando da sinistra a destra, a partire
dalla prima cifra diversa da zero.
Esempi:
234.5 → 4 cifre significative;
0.03 → 1 cifra significativa;
76.0 → 3 cifre significative;
10.2371 → 6 cifre significative;
10.0000 → 6 cifre significative;
0.00001 → 1 cifra significativa.
Attenzione: non confondere il n. di cifre significative con il n. di cifre
decimali!!!

– p. 32/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?
Gli zeri a destra di cifre significative e dopo la virgola sono
significativi. 4.20 m/s e 5.0900 s−1 ?

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?
Gli zeri a destra di cifre significative e dopo la virgola sono
significativi. 4.20 m/s e 5.0900 s−1 ?
Numero di cifre significative: indicazioni sulla precisione esprimibile
come incertezza relativa della misura, ∆m/m.

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?
Gli zeri a destra di cifre significative e dopo la virgola sono
significativi. 4.20 m/s e 5.0900 s−1 ?
Numero di cifre significative: indicazioni sulla precisione esprimibile
come incertezza relativa della misura, ∆m/m.
Un numero con N cifre significative ha un’incertezza di circa 1
sull’ennesima cifra.

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?
Gli zeri a destra di cifre significative e dopo la virgola sono
significativi. 4.20 m/s e 5.0900 s−1 ?
Numero di cifre significative: indicazioni sulla precisione esprimibile
come incertezza relativa della misura, ∆m/m.
Un numero con N cifre significative ha un’incertezza di circa 1
sull’ennesima cifra.
m = 46 ha 2 cifre significative → significa m = 46 ± 1.

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?
Gli zeri a destra di cifre significative e dopo la virgola sono
significativi. 4.20 m/s e 5.0900 s−1 ?
Numero di cifre significative: indicazioni sulla precisione esprimibile
come incertezza relativa della misura, ∆m/m.
Un numero con N cifre significative ha un’incertezza di circa 1
sull’ennesima cifra.
m = 46 ha 2 cifre significative → significa m = 46 ± 1.
m1 = 21 e m2 = 0.0021 siano stati dichiarati precisi fino a due cifre
significative.

– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Gli zeri tra cifre significative non nulle sono significativi. 70002 m e
30.0076 kg ?
Gli zeri a sinistra di una cifra significativa non sono significativi, in
quanto danno solo l’ ordine di grandezza. Es. 0.08 N e 0.00035 N?
Gli zeri a destra di cifre significative e dopo la virgola sono
significativi. 4.20 m/s e 5.0900 s−1 ?
Numero di cifre significative: indicazioni sulla precisione esprimibile
come incertezza relativa della misura, ∆m/m.
Un numero con N cifre significative ha un’incertezza di circa 1
sull’ennesima cifra.
m = 46 ha 2 cifre significative → significa m = 46 ± 1.
m1 = 21 e m2 = 0.0021 siano stati dichiarati precisi fino a due cifre
significative.
È corretto scrivere: m1 = 21 ± 1 e m2 = 0.0021 ± 0.0001
– p. 33/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Entrambi hanno un’incertezza relativa ∆m1 /m1 =∆m2 /m2 ≃ 5%.

– p. 34/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Entrambi hanno un’incertezza relativa ∆m1 /m1 =∆m2 /m2 ≃ 5%.
Quindi affermare che 21 o 0.21 o 2.1 o 0.0021 hanno 2 cifre
significative equivale a dire che sono incerti al 5%. Analogamente
21.0 o 210 o 2.10 con tre cifre significative sono incerti allo 0.5% e
così via.

– p. 34/40
CIFRE SIGNIFICATIVE e INCERTEZZA
Entrambi hanno un’incertezza relativa ∆m1 /m1 =∆m2 /m2 ≃ 5%.
Quindi affermare che 21 o 0.21 o 2.1 o 0.0021 hanno 2 cifre
significative equivale a dire che sono incerti al 5%. Analogamente
21.0 o 210 o 2.10 con tre cifre significative sono incerti allo 0.5% e
così via.
Specchietto utile per determinare il n. di cifre significative dell’errore
e/o della misura.

Numero di cifre incertezza relativa incertezza rel.


sigificative compresa tra media
1 10% − 100% 50%
2 1% − 10% 5%
3 0.1% − 1% 0.5%

– p. 34/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Gli errori massimi e di sensibilità si quotano con 1 sola cifra
significativa.

– p. 35/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Gli errori massimi e di sensibilità si quotano con 1 sola cifra
significativa.
Per un numero di misure > 50 l’errore statistico può essere espresso
con 2 cifre significative.

– p. 35/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Gli errori massimi e di sensibilità si quotano con 1 sola cifra
significativa.
Per un numero di misure > 50 l’errore statistico può essere espresso
con 2 cifre significative.
Notazione scientifica, e.g. (1.34 ± 0.01)103 . La potenza di 10 dà
l’ordine di grandezza e moltiplica le cifre significative.

– p. 35/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Quando si combinano con operazioni algebriche quantità con
incertezze diverse non si deve nè diminuire nè aumentare la
precisione dell’informazione. Valgono le seguenti regole:

– p. 36/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Quando si combinano con operazioni algebriche quantità con
incertezze diverse non si deve nè diminuire nè aumentare la
precisione dell’informazione. Valgono le seguenti regole:
Per somme e sottrazioni il numero di cifre significative del risultato è
determinato dall’ addendo con incertezza maggiore. Es. 75.283 +
91.4 + 13.92 = 180.6
Non è importante il numero di cifre significative ma la posizione di
queste. NB: Il n. di cifre sign. del risutato 6= n. di cifre
sign.dell’addendo!

– p. 36/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Quando si combinano con operazioni algebriche quantità con
incertezze diverse non si deve nè diminuire nè aumentare la
precisione dell’informazione. Valgono le seguenti regole:
Per somme e sottrazioni il numero di cifre significative del risultato è
determinato dall’ addendo con incertezza maggiore. Es. 75.283 +
91.4 + 13.92 = 180.6
Non è importante il numero di cifre significative ma la posizione di
queste. NB: Il n. di cifre sign. del risutato 6= n. di cifre
sign.dell’addendo!
Per moltiplicazioni e divisioni il numero di cifre significative del
risultato è quello del valore con il numero minore di cifre significative.
Es. (1.47 × 2.3491) : 0.23 = 15.0138130435 (calcolatrice) → 15 (2 cifre
significative).

– p. 36/40
CIFRE SIGNIFICATIVE
Quando si combinano con operazioni algebriche quantità con
incertezze diverse non si deve nè diminuire nè aumentare la
precisione dell’informazione. Valgono le seguenti regole:
Per somme e sottrazioni il numero di cifre significative del risultato è
determinato dall’ addendo con incertezza maggiore. Es. 75.283 +
91.4 + 13.92 = 180.6
Non è importante il numero di cifre significative ma la posizione di
queste. NB: Il n. di cifre sign. del risutato 6= n. di cifre
sign.dell’addendo!
Per moltiplicazioni e divisioni il numero di cifre significative del
risultato è quello del valore con il numero minore di cifre significative.
Es. (1.47 × 2.3491) : 0.23 = 15.0138130435 (calcolatrice) → 15 (2 cifre
significative).
Il logaritmo ha tante cifre decimali quante sono le cifre significative
dell’argomento. Es. x = 23.3 y = log10 (x) = 1.367
– p. 36/40
ARROTONDAMENTI
Stabilito il numero di cifre significative dell’errore, quest’ultimo va
arrotondato per eccesso o per difetto.

– p. 37/40
ARROTONDAMENTI
Stabilito il numero di cifre significative dell’errore, quest’ultimo va
arrotondato per eccesso o per difetto.
Operazioni di arrotondamento solo alla fine, per non deteriorare la
precisione del risultato.

– p. 37/40
ARROTONDAMENTI
Stabilito il numero di cifre significative dell’errore, quest’ultimo va
arrotondato per eccesso o per difetto.
Operazioni di arrotondamento solo alla fine, per non deteriorare la
precisione del risultato.
Criteri di arrotondamento

– p. 37/40
ARROTONDAMENTI
Stabilito il numero di cifre significative dell’errore, quest’ultimo va
arrotondato per eccesso o per difetto.
Operazioni di arrotondamento solo alla fine, per non deteriorare la
precisione del risultato.
Criteri di arrotondamento
Se la cifra da eliminare è inferiore a 5: il numero che la precede
non varia, e.g. 9.73 ± 0.2 → 9.7 ± 0.2

– p. 37/40
ARROTONDAMENTI
Stabilito il numero di cifre significative dell’errore, quest’ultimo va
arrotondato per eccesso o per difetto.
Operazioni di arrotondamento solo alla fine, per non deteriorare la
precisione del risultato.
Criteri di arrotondamento
Se la cifra da eliminare è inferiore a 5: il numero che la precede
non varia, e.g. 9.73 ± 0.2 → 9.7 ± 0.2
Se la cifra da eliminare è superiore a 5: il numero che la precede
è aumentato di uno. e.g. 2.97 ± 0.1 → 3.0 ± 0.1

– p. 37/40
ARROTONDAMENTI
Stabilito il numero di cifre significative dell’errore, quest’ultimo va
arrotondato per eccesso o per difetto.
Operazioni di arrotondamento solo alla fine, per non deteriorare la
precisione del risultato.
Criteri di arrotondamento
Se la cifra da eliminare è inferiore a 5: il numero che la precede
non varia, e.g. 9.73 ± 0.2 → 9.7 ± 0.2
Se la cifra da eliminare è superiore a 5: il numero che la precede
è aumentato di uno. e.g. 2.97 ± 0.1 → 3.0 ± 0.1
Se la cifra da eliminare è 5 arrotondare sempre al numero pari
più vicino, e.g. 3.45 ± 0.1 → 3.4 ± 0.1; 4.75 ± 0.1 → 4.8 ± 0.1.

– p. 37/40
NELLA PRATICA
Per riportare correttamente il risultato di una misura nella forma m ± ∆m:
Si eseguono tutti i calcoli con tutte le cifre significative a disposizione;

– p. 38/40
NELLA PRATICA
Per riportare correttamente il risultato di una misura nella forma m ± ∆m:
Si eseguono tutti i calcoli con tutte le cifre significative a disposizione;
Si fissa il numero di cifre significative dell’indeterminazione, ∆m.

– p. 38/40
NELLA PRATICA
Per riportare correttamente il risultato di una misura nella forma m ± ∆m:
Si eseguono tutti i calcoli con tutte le cifre significative a disposizione;
Si fissa il numero di cifre significative dell’indeterminazione, ∆m.
Il risultato, m, deve essere presentato con un numero di cifre
significative tale per cui l’ultima cifra significativa del risultato sia dello
stesso ordine di grandezza dell’inderminazione ad esso associata.

– p. 38/40
NELLA PRATICA
Per riportare correttamente il risultato di una misura nella forma m ± ∆m:
Si eseguono tutti i calcoli con tutte le cifre significative a disposizione;
Si fissa il numero di cifre significative dell’indeterminazione, ∆m.
Il risultato, m, deve essere presentato con un numero di cifre
significative tale per cui l’ultima cifra significativa del risultato sia dello
stesso ordine di grandezza dell’inderminazione ad esso associata.
Si eseguono quindi le operazioni di arrotondamento opportune.

– p. 38/40
NELLA PRATICA
Per riportare correttamente il risultato di una misura nella forma m ± ∆m:
Si eseguono tutti i calcoli con tutte le cifre significative a disposizione;
Si fissa il numero di cifre significative dell’indeterminazione, ∆m.
Il risultato, m, deve essere presentato con un numero di cifre
significative tale per cui l’ultima cifra significativa del risultato sia dello
stesso ordine di grandezza dell’inderminazione ad esso associata.
Si eseguono quindi le operazioni di arrotondamento opportune.
34.45 ± 0.13 m; 0.0065 ± 0.0006 cm/s; 810 ± 4 s−1 sono corretti.

– p. 38/40
NELLA PRATICA
Per riportare correttamente il risultato di una misura nella forma m ± ∆m:
Si eseguono tutti i calcoli con tutte le cifre significative a disposizione;
Si fissa il numero di cifre significative dell’indeterminazione, ∆m.
Il risultato, m, deve essere presentato con un numero di cifre
significative tale per cui l’ultima cifra significativa del risultato sia dello
stesso ordine di grandezza dell’inderminazione ad esso associata.
Si eseguono quindi le operazioni di arrotondamento opportune.
34.45 ± 0.13 m; 0.0065 ± 0.0006 cm/s; 810 ± 4 s−1 sono corretti.
6.6743211 ± 0.056432 cm/s; 45.123 ± 0.3 N; 90 ± 0.01 J sono errati.

– p. 38/40
Esercizi
Con quante cifre significative si deve riportare il risultato ?
(3.6 103 ) × (5.645 10−2 ) =
2.3 + 4.760 + 60.2356 =
9.8 + 80.76 + 6.07510 =
356.88 − 54.3790 =

– p. 39/40
Esercizi
Con quante cifre significative si deve riportare il risultato ?
(3.6 103 ) × (5.645 10−2 ) =
2.3 + 4.760 + 60.2356 =
9.8 + 80.76 + 6.07510 =
356.88 − 54.3790 =
Una ruota ha diametro di 73 cm. Quale tra le seguenti affermazioni
risponde alla domanda "Qual è la sua circonferenza?"?
A) 229.2 cm B) 229.3 cm C) 229 cm D) 229.33626 cm E) 229.22 cm

– p. 39/40
Esercizi
Con quante cifre significative si deve riportare il risultato ?
(3.6 103 ) × (5.645 10−2 ) =
2.3 + 4.760 + 60.2356 =
9.8 + 80.76 + 6.07510 =
356.88 − 54.3790 =
Una ruota ha diametro di 73 cm. Quale tra le seguenti affermazioni
risponde alla domanda "Qual è la sua circonferenza?"?
A) 229.2 cm B) 229.3 cm C) 229 cm D) 229.33626 cm E) 229.22 cm
Si vuole esprimere il risultato di un calcolo con una precisione
dell’ordine del 1%. Se il risultato fornito dalla calcolatrice è
0.005416289, quante cifre si devono tagliare?

– p. 39/40
Esercizi
Con quante cifre significative si deve riportare il risultato ?
(3.6 103 ) × (5.645 10−2 ) =
2.3 + 4.760 + 60.2356 =
9.8 + 80.76 + 6.07510 =
356.88 − 54.3790 =
Una ruota ha diametro di 73 cm. Quale tra le seguenti affermazioni
risponde alla domanda "Qual è la sua circonferenza?"?
A) 229.2 cm B) 229.3 cm C) 229 cm D) 229.33626 cm E) 229.22 cm
Si vuole esprimere il risultato di un calcolo con una precisione
dell’ordine del 1%. Se il risultato fornito dalla calcolatrice è
0.005416289, quante cifre si devono tagliare?
Quali dei seguenti modi di esprimere il risultato di una misura non
sono corretti? a) g = 9.819 ± 0.002 m/s2 ; b) g = 9.819 ± 0.1 m/s2 ;
c) g = (9819 ± 2)10−3 m/s2 ; d) g = 981.9 ± 0.2 cm/s2 ; e) g = (98 ± 1)10 cm/s2

– p. 39/40
Esercizi
Tra i risultati espressi correttamente quale è quello con errore relativo
più grande?

– p. 40/40
Esercizi
Tra i risultati espressi correttamente quale è quello con errore relativo
più grande?
Quante sono le cifre significative dei seguenti numeri?
9.80 0.980 0.0098 9.800 3.0000 0.0003

– p. 40/40
Esercizi
Tra i risultati espressi correttamente quale è quello con errore relativo
più grande?
Quante sono le cifre significative dei seguenti numeri?
9.80 0.980 0.0098 9.800 3.0000 0.0003
Trovare le dimensioni della costante di gravitazione universale G in
funzione delle dimensioni delle grandezze fondamentali nel S.I. Si
m1 · m2
ricorda che la forza di gravitazione è data da: F = G
r2

– p. 40/40
Esercizi
Tra i risultati espressi correttamente quale è quello con errore relativo
più grande?
Quante sono le cifre significative dei seguenti numeri?
9.80 0.980 0.0098 9.800 3.0000 0.0003
Trovare le dimensioni della costante di gravitazione universale G in
funzione delle dimensioni delle grandezze fondamentali nel S.I. Si
m1 · m2
ricorda che la forza di gravitazione è data da: F = G
r2
I seguenti valori sono il risultato di calcoli numerici:
127.3 14.26 3.07 × 10−6 1123.1 21.007 83.03 × 103 .
Si sa che l’errore relativo su ogni valore è il 3%. Tenendo conto che
l’incertezza sull’errore è il 30% dell’errore, esprimere il valore vero
usando l’appropriato numero di cifre significative per il miglior valore
e l’incertezza.

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