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Santarossa
E. Soldan • P. Soldati
4
ISTO
LIBRO M
EO
CARTAC
più
DIGITALE
SI RICOMINCIA! 6
ALLA SCOPERTA...
116
del racconto umoristico
Mi emoziono
Uso la voce per
raccontare, ripetere, Leggo con espressione. Rifletto sulle mie
esprimere il mio pensiero... emozioni.
R I F L E T T O C O N O S C O
Professione: bibliotecario
......................................................................................................................................
Sottolinea con lo stesso colore le parole in rima tra loro. Quale genere di libri ti piace di
più? Qual è il luogo in cui preferisci
Completa le rime: portone/.............................; poesia/ ....................................;
leggere? Perché, secondo te, il libro
bambina/ ........................................; cesta/ ........................................ può essere un amico?
SI RICOMINCIA
8
SI RICOMINCIA
9
•U
na stella del cielo decise ............................................................................................................................................
ma provò tanta paura perché .................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................................................................
SI RICOMINCIA
10
Completa.
Il protagonista, giocando a ...................................................................... in una notte d’................................................................., si accorge
del cielo stellato e capisce quanto siamo piccoli rispetto all’.......................................................................................................................
Prova a .......................................................... le stelle, ma capisce che è impossibile perché sono ............................................................
Un giorno il ............................................ lo accompagna al .......................................................... per osservare le orbite delle
stelle e conoscere i loro ...................................................... . Scopre che gli antichi si ...................................................... con le stelle.
SI RICOMINCIA
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SI RICOMINCIA
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SI RICOMINCIA
13
SI RICOMINCIA
14
S
Scrivo
Rispondi sul quaderno. Ahmed è un egiziano che
partecipa agli scavi archeologici.
1. Il racconto è narrato in prima o in terza persona?
Prova a ricostruire che cosa
2. Secondo te, dove potrebbe svolgersi il racconto gli succede nel racconto.
che hai appena letto? Puoi iniziare così: Ahmed guarda
3. Perché, secondo te, il narratore portava sempre con stupore la mano di mummia.
con sé l’amuleto? È terrorizzato e grida qualcosa in
4. Per quale motivo poteva trovarsi in quel luogo? egiziano antico…
SI RICOMINCIA
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............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
SI RICOMINCIA
16
C O N O S C O
CHI HA INVENTATO IL PARAFULMINE?
Il parafulmine fu inventato dall’americano Benjamin Franklin, nel 1752.
Egli costruì un aquilone con una punta di ferro, appese una chiave, sempre
di ferro, alla base del filo e fece volare l’aquilone durante un temporale.
Franklin verificò che la punta metallica attirava i fulmini e trasmetteva
le cariche elettriche alla chiave: infatti, toccandola, prese la scossa.
In seguito all’esperimento progettò il suo parafulmine: un’asta metallica
che, issata a poca distanza dalle case, attirava le scariche elettriche
temporalesche e le disperdeva nel terreno, evitando così che
causassero danni.
SI RICOMINCIA
17
Si articola in:
• INTRODUZIONE
• SVILUPPO
• CONCLUSIONE
lo scopo
attraverso:
• PERSONAGGI
• FATTI
• LUOGHI
18
autore
in
prima terza
persona persona
REALISTICO
di tipo
può essere:
• favola
FANTASTICO • fiaba
• leggenda
• mito
19
20
Collega.
Nel testo Nella poesia
Le nuvole andavano nei boschi. Le stoppie crepitano.
Le montagne andavano sopra le montagne. I grappoli bruciano.
Il vento stavano cambiando aspetto. Le foglie secche rosseggiano.
I ragazzi staccava le foglie.
AUTUNNO
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AUTUNNO
22
R I F L E T T O
Sottolinea tutti i verbi
presenti nel testo.
La maggior parte è
coniugata al tempo
………..……...................……….
S
Scrivo
Riscrivi sul quaderno
il testo tutto al tempo
presente. Inizia così:
A che cosa vengono paragonate le foglie? C’è nell’aria come un
Sottolinea i due paragoni. senso di incertezza…
AUTUNNO
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SEQUENZA .................................................................................................................
Lungo il sentiero lasciavamo le nostre impronte.
Mio cugino Marco e mia sorella Lucia si
affrettarono a raccogliere quante più castagne
potevano ed io non volevo essere da meno.
Dopo un po’ ci dividemmo, ma senza allontanarci
troppo gli uni dagli altri.
SEQUENZA .................................................................................................................
Con la schiena curva sembravamo tanti nanetti
in cerca di tesori. Le castagne erano belle grosse,
lucide, pesanti. Dalla terra saliva un odore acre
di muffa e di funghi che si faceva sempre più
intenso. Ormai l’aria si era intiepidita, il sole
splendeva in alto, nel cielo. La sua luce giocava
tra gli alberi e indorava il bosco.
SEQUENZA .................................................................................................................
Udii la voce di papà: – Gianni!
Poi ci riunimmo vicino al sentiero.
Era ormai tempo di vuotare i nostri
sacchetti in uno più grande e di Completa i riquadri scrivendo
tornare a casa. se si tratta di una sequenza
Pamela Soldati narrativa o descrittiva.
AUTUNNO
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AUTUNNO
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T E ST
DA
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SCOPRO
IL RACCONTO FANTASTICO
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IL RACCONTO FANTASTICO
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S
Scrivo
Se Miss Price entrasse nella tua classe, quale incantesimo farebbe e a chi?
Segui la traccia e completa sul quaderno.
Un giorno bussarono alla porta della mia classe; la maestra esclamò: – Avanti!
E ai nostri occhi comparve una strana signora.
Indossava...
Il suo viso era... I suoi occhi... I suoi capelli...
– Ciao ragazzi! – esclamò. – Sono Miss Price!
E puntò la sua bacchetta su....
IL RACCONTO FANTASTICO
30 vai al quaderno operativo a pag. 10
IL RACCONTO FANTASTICO
31
LEGGO
Nella parte riquadrata del testo individua i segni
di punteggiatura e colorali seguendo la legenda:
virgola due punti punto esclamativo
Ora leggi rispettando pause, volume e tono della voce.
A voce alta
Fai un bel respiro e leggi tutto d’un fiato
scandendo bene le parole
Con tono meravigliato
IL RACCONTO FANTASTICO
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IL RACCONTO FANTASTICO
vai al quaderno operativo a pag. 11 33
IL RACCONTO FANTASTICO
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IL RACCONTO FANTASTICO
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SCOPRO
Completa.
• Il tempo del racconto è: preciso. non conosciuto.
• Il racconto è ambientato ........................................................................................................
• I personaggi principali sono ................................................................................................
........................................................................................................................................................................................
IL RACCONTO FANTASTICO
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S
Scrivo
Immagina di prendere anche tu l’ascensore “folle” di cui si parla nel racconto.
Quale bottone schiacceresti? Quale luogo ti piacerebbe raggiungere?
Un bosco incantato, un altro pianeta, un posto del mondo che vorresti visitare,
un negozio di giocattoli…
Scrivi il racconto sul tuo quaderno in prima persona o, se preferisci, puoi scegliere
il personaggio che diventerà il protagonista della tua storia.
IL RACCONTO FANTASTICO
vai al quaderno operativo alle pagg. 12-13 37
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SCOPRO
Completa.
• Il signor Jones rientrò nella fattoria solo a mezzogiorno della domenica perché ...................................................
..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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I luoghi
Le indicazioni temporali
in genere non sono precise. I fatti
Una notte mentre Anina
andava in bagno…
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IN G
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T E ST
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INTRODUZIONE
Quando il piccolo aereo iniziò l’atterraggio, Martina sentì un
ronzio nelle orecchie. Per un attimo le parve che il velivolo si
sarebbe schiantato. Poi scrosciò l’applauso per il pilota e la paura
svanì. Era in Tanzania e lì avrebbe trascorso tutto il periodo delle
vacanze estive!
SVILUPPO
Ad appena tredici anni sarebbe salita sul Kilimangiaro e avrebbe
visto la savana, con i leoni, i leopardi, gli elefanti… non era stato
facile perché quando i suoi genitori avevano organizzato il
viaggio in Africa, il programma era che lei rimanesse in Italia, dalla
nonna.
Fortunatamente la nonna aveva esclamato: – Quella ragazza è un
ciclone, e io sono troppo anziana per starle dietro.
Così i suoi genitori l’avevano portata in Tanzania con loro.
Quando scesero la scaletta dell’aereo, Martina si chinò a baciare
il suolo africano.
– Non ho mai conosciuto una tipa così ridicola – mugugnò una
voce accanto a lei. Si alzò di scatto, facendosi paonazza. Era
Guglielmo, il figlio del collega di suo padre. Insopportabile.
La madre di Martina, intanto, si guardava intorno: era in ansia
per suo fratello Osvaldo, un ingegnere che progettava ponti in
Kenya, uno Stato confinante con la Tanzania.
IL RACCONTO REALISTICO
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CONCLUSIONE
Aveva a lungo sognato l’Africa e aveva temuto di
rimanere delusa, ma il senso di felicità che provava
le suggeriva che quella era proprio la terra che
aveva immaginato.
P. Marzocchi, Mal d’Africa, Ed. Tredieci
SCOPRO
IL RACCONTO REALISTICO
vai al quaderno operativo a pag. 26 45
Mi emoziono
Rispondi sul quaderno.
• P erché Alice sale lentamente le scale Alice è stata presa in giro da un compagno:
di casa? al suo posto tu che cosa avresti fatto?
•C he cosa è successo a scuola? Perché? Quando si è provocati o derisi, che cosa
si può fare secondo te al posto di litigare?
IL RACCONTO REALISTICO
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IL RACCONTO REALISTICO
47
IL RACCONTO REALISTICO
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– Dei fagioli?
– Ma no…
– Dei piselli?
– No, no. Non ci sei. Oggi semineremo cucurbitacee!
– Cu-cur-bi-tacee!? – ripeto.
Nonno Adriano ha appena ripetuto quella straordinaria
parolaccia senza nemmeno arrabbiarsi.
Afferro la bustina dei semi e leggo le indicazioni. C’è scritto:
IL RACCONTO REALISTICO
vai al quaderno operativo a pag. 27 49
NUOVE PAROLE
Con quale delle due frasi potresti sostituire l’espressione:
“Gigi me ne ha dette di tutti i colori”?
G
igi mi ha detto che la mia maglietta e i miei pantaloncini
erano troppo colorati.
Gigi mi ha riempito di insolenze perché non ero bravo.
IL RACCONTO REALISTICO
50 vai al quaderno operativo alle pagg. 28-29
•D
ividi il racconto in tre parti:
INIZIO – SVILUPPO – CONCLUSIONE
• Il racconto è scritto in:
prima persona. terza persona.
• S ottolinea con un colore a piacere le parti
nelle quali Alice si descrive.
IL RACCONTO REALISTICO
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Permesso accordato
Samuele si siede su un tronco ad ammirare il cavallo in tutta
la sua fierezza. A un tratto sente una voce alle sue spalle:
– Ciao!
Samuele si volta e vede un signore in sella a una cavalla
ben curata e dalla coda lunga.
– Ciao! – risponde Samuele.
– Sai di chi è questo cavallo? – chiede il signore.
– No!
– Si chiama Bold, è il primo che ha abitato questa collina. Adesso gira per i prati da solo
perché è reduce da un brutto incidente. Quando starà meglio, lo riporterò al maneggio
insieme agli altri.
Samuele ascolta le parole di quel signore con grande attenzione, ma dentro di lui
si fa strada un po’ di tristezza per le condizioni di quel bel cavallo tutto solo.
– Se fossi da solo in un bosco grande come questo, avrei paura.
– I cavalli sono più abituati di noi a stare in mezzo alla natura – lo rassicura il signore.
– Comunque io vengo a trovarlo spesso anche per non farlo sentire abbandonato.
Samuele avverte subito simpatia per quel signore dei cavalli che parla con tono tanto
gentile. Preso dall’entusiasmo, non resiste a chiedere:
– Posso venire anch’io a trovare Bold?
– Penso proprio di sì, però è bene che tu lo chieda a lui.
Samuele non capisce. – Chiederlo a lui? Ma come?
– Bold si affeziona a chi sa aspettare. Ama chi sceglie di passare il tempo con lui. Adora
la compagnia, mentre non sopporta le persone rumorose e sgarbate. E poi, se lo conquisti,
ti offrirà in cambio qualcosa di straordinario.
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Rispondi.
• Il racconto è narrato in: prima persona. terza persona.
• Il titolo del racconto è “Il permesso accordato”: a quale permesso si fa riferimento?
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
• S econdo te nella frase pronunciata dal signore “E poi, se lo conquisti, ti offrirà in cambio
qualcosa di straordinario.” Che cosa potrà offrire il cavallo a Samuele?
.................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
•Q uesta storia spiega:
come vivono i cavalli in un maneggio.
la nascita di un amicizia tra un bambino e un cavallo.
come diventare un bravo fantino.
• P er diventare amico di Bold quali consigli dà il signore
a Samuele?
Ascoltarlo con attenzione.
Non avvicinarsi mai.
Dargli tanto da mangiare.
Mi emoziono
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I personaggi
I luoghi
I fatti
Il tempo
Le indicazioni temporali
sono precise. Sono realmente accaduti
Domenica scorsa sono o potrebbero accadere.
andato all’Osservatorio Possono essere raccontati
astronomico con un mio in prima persona oppure in
amico e i suoi genitori. terza persona.
• Alice era arrivata al
portone di casa e guardò
verso il terrazzo del terzo
piano.
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T E ST
DA
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INTRODUZIONE
C’era una volta in Cina una fanciulla di nome Agiao. Viveva con il padre,
la matrigna e il fratellino.
SVILUPPO
Un giorno, in pieno inverno, la matrigna mandò Agiao
a tagliare l’erba.
Agiao vagò da mattina a sera; intirizzita dal freddo e dalla
paura, cominciò a piangere. D’un tratto sentì una voce:
– Per tagliare l’erba, vieni nella valle della montagna!
Agiao alzò lo sguardo, vide un uccello con il collo
bianco che volava verso la valle e lo seguì. Arrivata
nelle vicinanze, scorse un ruscello con le rive coperte
di erba e fiori. Tutta felice cominciò a tagliare l’erba e,
risalendo il corso del ruscello, arrivò senza accorgersene
alla sorgente. Fu allora che vide una bella signora con una
gonna bianca e un cesto in mano: era una fata!
– Povera piccola, hai l’aria stanca, vieni ad abitare un po’
a casa mia – disse la fata.
Agiao si guardò intorno: sul fianco della montagna c’erano
bianche case con i tetti di tegole bianche, davanti alle quali
crescevano alberi nani le cui foglie erano più larghe delle
mani: erano gelsi. Così decise di rimanere lì.
Tutto il giorno, insieme alle fate, Agiao raccoglieva foglie
di gelso; la sera nutriva dei bachi bianchi come la neve.
I bachi crebbero e cominciarono a filare i loro bozzoli.
Le fate insegnarono a tirare i fili della seta e a tingerli
di vari colori con i semi degli alberi.
Agiao era felice di vivere in quel posto ma pensava
spesso al fratellino.
LA LEGGENDA
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CONCLUSIONE
Non le restò che tornare a casa. Dalle uova
che Agiao aveva portato a casa nacquero
dei piccoli bachi e le foglie del gelso servirono
per nutrirli. Che cosa spiega questa leggenda?
E così il baco iniziò a diffondersi in tutto I bachi si nutrono delle foglie di gelso.
il mondo. La diffusione del baco nel mondo.
adatt. da Com’è il tuo paese? L’Italia e la Cina: due mondi I bachi vivono solo in Cina.
che s’incontrano, Fatatrac
LA LEGGENDA
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LA LEGGENDA
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CONCLUSIONE
L’orso era andato alla montagna, ma la montagna era
andata al mare, e adesso nel grande oceano nuotava
un nuovo animale felice, che si chiamava Orso marino.
rid. e adatt. da R. Piumini, Il giovane che entrava nel palazzo,
Nuove Edizioni Romane
LA LEGGENDA
vai al quaderno operativo a pag. 38 61
LA LEGGENDA
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LA LEGGENDA
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INTRODUZIONE
All’inizio del mondo, il Sole aveva una figlia. Come il padre, era una stella
di grande splendore. Al collo portava scintille di stelle cadenti e alle caviglie
il fuoco vivo degli astri. Splendeva illuminando lo spazio vuoto al di là del
Sole che si chiama Cielo.
SVILUPPO
Un giorno, mentre era in giro nell’Universo, la figlia del Sole vide un pianeta
lontano che brillava appena.
– Ho visto un pianeta – disse al padre – blu come lo zaffiro e verde come
lo smeraldo. È là che vorrei il mio trono.
– Sei proprio sicura? – le chiese il padre. – Il pianeta che hai visto è fragile
come il cristallo, non potrebbe sopportare la luce della figlia del Sole.
– Se è così, della mia luce farò a meno.
Il Sole acconsentì. Prese gli anelli, le stelle d’argento, gli astri e i bracciali
di sua figlia e li disseminò in una lunga striscia argentata nel cielo,
per ricordarle da dove era venuta.
C O N O S C O
Una stella è un corpo celeste dotato di luce propria, che genera energia
nel proprio nucleo e libera questa energia sotto forma di luce stellare.
Il Sole è la stella a noi più vicina ed è al centro del Sistema Solare.
La maggior parte delle altre stelle risulta visibile soltanto durante la notte.
Un pianeta è un corpo celeste che, a differenza di una stella, non brilla
di luce propria ed ha una massa sufficiente a conferirgli una forma
sferoidale.
Brilla della luce riflessa dalla stella attorno a cui orbita e da cui
viene illuminato e riscaldato.
IL MITO
64
Rileggi l’introduzione,
sottolinea le preposizioni
articolate e cerchia
il loro numero:
5 6 7
Il piccolo pianeta verde e blu era davvero una meraviglia.
Alberi, piante, foreste magnifiche e fiumi e laghi e oceani.
Con l’amore della figlia del Sole, le piante e le foreste
iniziarono a crescere più rigogliose e si riempirono dei mille
colori che lei aveva portato dal regno celeste.
“Voglio avere dei figli” pensò un giorno la figlia del Sole
“che danzino, ridano, cantino”.
Tanti ne aveva chiesti e tanti ne arrivarono, maschi e femmine.
CONCLUSIONE
La figlia del Sole divenne così Madre Terra e riempì i suoi
figli di amore.
G. Cima, L’albero delle storie, Piemme
SCOPRO Il mito
Rispondi.
INTRODUZIONE
1) CHI è la protagonista del mito?..........................................................................................................................................................................................................
2) DOVE vive? ......................................................................................................................................................................................................................................................................
3) QUANDO è ambientato il mito? ....................................................................................................................................................................................................
SVILUPPO
4) Come viene descritta la stella? ..........................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................
IL MITO
65
IL MITO
66
IL MITO
67
68
69
Leggi le definizioni e segna se appartengono alla leggenda o al mito. Attento ci sono delle
frasi che sono sbagliate.
DIS
70
I personaggi
I personaggi
Possono essere persone,
animali, cose reali o creature Sono divinità, mostri, uomini
fantastiche. dai poteri straordinari, eroi.
C’era una volta in Cina una Dopo aver creato l’universo,
fanciulla di nome Agiao… Viracocha, dio degli Incas…
Il tempo
Il tempo
È lontano e indefinito.
C’era una volta un orso È lontanissimo e indefinito.
polare… All’inizio del mondo, il Sole
aveva una figlia.
I fatti
I fatti
71
IN G
O
UI
T E ST
L’isola di Hispaniola
DA
72
73
INTRODUZIONE
• QUALI sono i personaggi
Un’afosa mattina di luglio eravamo sulla
del racconto? spiaggia a nord dell’isola. Timothy aveva
appena raccolto alcune conchiglie, quando
................................................................................
udimmo la fucilata.
................................................................................
IL RACCONTO D’AVVENTURA
75
IL RACCONTO D’AVVENTURA
76
IL RACCONTO D’AVVENTURA
vai al quaderno operativo a pag. 48 77
IL RACCONTO D’AVVENTURA
78
IL RACCONTO D’AVVENTURA
vai al quaderno operativo alle pagg. 49-50 79
IL RACCONTO D’AVVENTURA
80
Rispondi.
•C hi è il protagonista dell’avventura? .......................................................................................................................................
•D ove si trova? ..........................................................................................................................................................................................................
• In quale parte del giorno è ambientato il racconto? .....................................................................................
Riordina le azioni del protagonista.
IL RACCONTO D’AVVENTURA
81
IL RACCONTO D’AVVENTURA
82
Con straordinario sangue freddo la parte del treno che sta davanti.
IL RACCONTO D’AVVENTURA
vai al quaderno operativo a pag. 51 83
IL RACCONTO D’AVVENTURA
84
C O N O S C O
Lo yeti è una creatura leggendaria che fa parte delle credenze popolari delle
popolazioni dell’Himalaya. Conosciuto anche come abominevole uomo delle nevi,
lo yeti viene descritto come un grosso animale. Si tratterebbe di un essere
di altezza compresa tra i 2,30 e i 3,15 metri, ricoperto di una folta pelliccia
bianca o argentata. Avrebbe una lunga capigliatura e braccia lunghe fino alle
ginocchia. Il 17 ottobre 2013 gli scienziati, confrontando il DNA di alcuni peli
presumibilmente appartenenti allo yeti con quello di un orso polare, hanno
stabilito che la creatura leggendaria coinciderebbe in realtà
con una sottospecie di orso.
IL RACCONTO D’AVVENTURA
85
Indiana Jones
Indy, con una ………...............................................……… accesa in mano, era penetrato nella stanza segreta
del tempio nascosto nella foresta.
Non appena prese l’antico idolo tra le sue mani, sentì un rumore insolito, distante,
come un rombo di una grossa ………...............................................……… che si mette in moto; era il rumore
di cose che si svegliano da un lungo sonno, l’eco rotolante di scricchiolii e di frane,
per tutto il tempio.
Poi il rumore si fece assordante e tutto cominciò a tremare come se le fondamenta
del santuario si sgretolassero, come se legni e mattoni si sbriciolassero.
Indy tornò più in fretta che poté verso la porta. Intanto il ………...............................................………, come
un tuono disperato, diventava più forte ed echeggiava per corridoi, passaggi e stanze.
Indy adesso era scosso, tutto si muoveva. I mattoni si staccavano dalle
………....................................………, le pareti stesse crollavano. Quando arrivò finalmente
alla soglia, si girò e vide una pietra rotolare per un tratto di pavimento
scatenando migliaia di scintille nella sala che si disintegrava.
“Lo sapevo” pensò Indy. “Me lo sentivo, lo sapevo, e adesso che sta
per accadere che cosa posso farci?”
Indy sentiva dietro di sé i boati della distruzione; sentiva le pietre
che cadevano, i pilastri che crollavano.
“La maledizione dell’idolo” pensò.
Gli restava solo una cosa da fare, non aveva scelta: doveva saltare.
Doveva correre il rischio. Dietro di lui l’inferno esplodeva dalla terra
e davanti c’era una ………...............................................………
86
87
NUOVE PAROLE
Colora allo stesso modo il quadratino della parola e quello del suo significato.
Idolo Voragine profonda e oscura.
Fondamenta Rumori cupi e profondi.
Boati Cadere lentamente ondeggiando.
Baratro Oggetto adorato in quanto ritenuto una divinità.
Issarsi Strutture murarie sotterranee su cui si fonda un edificio.
Planò Alzarsi, sollevarsi.
SCOPRO