Relatore:
Franca Fabbri
Studente:
Valentina Bracci
Anno accademico
2009- 2010
INDICE
Premessa 5
Musica danza 47
Una terra tra magia e sincretismo 7 8) TRADIZIONE SOCIALE: CANTI E DANZE, GERARCHIE E RITI 49
CANTI YORUBA 49
1)SINCRETISMO: UN CONNUBIO DI VECCHIE TRADIZIONI NELLE NUOVE TERRE 9 CANTI VUDÙ 50
I SINCRETISMI A CUBA 9 CANTI NAGO-JEJE 50
AMERICA FRANCOFONA E ANGLOFONA 10 CANTI BANTÙ 50
I CULTI IN BRASILE 11 DANZE COME RITUALE 51
ALTRI SINCRETISMI 12 GERARCHIA NELLA CASA DEL SANTO E NEI SOTTO-CULTI CUBANI 51
GERARCHIA NEL TERREIRO 51
2)I COLORI DEI SINCRETISMI: DALLA PITTURA AL VIDEO CLIP 13 GERARCHIA NELL’ HOUGFORT 52
MARIA GIULIA ALEMANNO 13
GUIDO BOLETTI 16 9) LA TRANSCULTURAZIONE: DALLA TRADIZIONE AI
Matthew Barney 17 PENTAGRAMMI CONTEMPORANEI 53
JEAN MICHAEL BASQUIAT 22 SAMBA 53
WIFFREDO LAM 24 RUMBA 61
LAPITTURA NAIF AD HAITI 25 CONGA, BOMBA E PLENA 61
LOS VAN VAN: VIDEO CLIP DI CHAPEANDO 26 EVOLUZIONI E RIVOLUZIONI: NASCE E CRESCE LA SALSA 62
CARYEBE 31
CONFRONTI 32
Mitologia 83
Icone, sincretismi e confronti 33 10) LA LEGGENDARIA SANTERIA 85
3)LE STORIE DELLA CREAZIONE 35 11) MITI DEL CANDOMBLE 91
CUBA 35
BRASILE 35 12) VUDUISMO TRA REALE E FIABESCO 95
HAITI 35
IL DIO CRISTIANO E CONFRONTI 36 13) STORIE CRISTIANE 99
LA CREAZIONE DEL MONDO 36
( santeria, vudù, palo monte, kimbanda, cristianesimo)
“ y de lo blanco tengo en l’ alma, y del negro los sabores y del idio la nobleza: soy
raza de mil colores”; “del bianco è la mia anima, del nero la mia sensualità e
dell’ indio lo spirito nobile: sono razza di mille colori". Riky Martin: Raza de mill
colores;
“Amazona rio da minha vida imagem tao linda que meu deus creio fez o creu a
mata mea terra, uniu os caboclos construio amor...” ovvero “Amazzonia fiume
della vita immagine tanto bella che il mio dio creò a Mata la mia terra hai dato
vita ai creoli, unito i caboclos costruito amore” Carrapicho: Tiki tic tac (i cabo-
clos sono gli antenati indios).
Nel XVII secolo con la tratta degli schiavi arrivarono i negrieri con gli africani.
Dall’ attuale Nigeria quindi dal regno Oyo giunsero gli yoruba (che oggi sono
Diego Rivera: America precolombiana (sovraccoperta canto general Pablo Neruda), 1950, olio su
i più numerosi) e gli Ibo, dal Dahomey attuale Benin furono portate le tribù tela, collezione Licio Lagos, Città del Messico
fon-ewe e gen, dall’ area compresa tra Mozambico, Zaire, Angola e Congo
la tribù bantù e dal Calabar attuale Camerun furono importati i carabalì. La
provenienza africana è molto sentita come spiegano alcune canzoni cubane:
“así me dicea mi abuela desde el dia en que nací el que non viene de Congo viene
de Carabalì” ovvero “questo me lo diceva mia nonna dal giorno in cui nacqui quello
che non è congolese viene dai carabalì. El Mena: Que Bola
“vengo de Nigeria, yoruba, arara y carabali; Nigeria y Congo son mi tierra, Mozam-
bique y Angola soy de alli” ovvero: “vengo dalla Nigeraia, yoruba, dall’ ararà e dai
carabalì, Nigeria e Congo sono la mia terra dal Mozambico e dall’ Angola vengo da
lì.” Juan Formell e los Van Van: Esto le pone la cabeza mala.
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Una terra tra magia e sincretismo
“ Non si può dare una risposta alla domanda: chi è un latino americano? Senza contare da dove essi provengono
o cosa vive nelle loro origini. Quello che gergalmente chiamano Nuovo Mondo nasce da un incontro di tradizioni
che convivono e si influenzano a vicenda non ostante si possa notare come sia molto forte la radice africana”
Valentina Bracci
SINCRETISMI
un connubbio di vecchie tradizioni nelle nuove terre
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
nganga o prenda, il pentolone in cui vengono posti vari ingredienti: erbe, radici, sono le divinità serpente simbolo della terra e l’ arcobaleno simbolo del cielo
pali, animali sacrificati fino al sangue umano. La nganga è un rituale di magia che si fondono in una unica entità. Nel vudú troviamo forte il culto dei gemelli,
che si è fuso con il culto di ocha della santeria contemporanea e spesso viene esistono si i gemelli sacri, ma, tutte le divinità hanno un gemello ed insieme
descritto come rituale di magia nera. Le tre linee principali sono: la byriumba e rappresentano gli opposti. Il termine vudù è di origine africana e significa spiri-
mayombe di origine africana e appunto la kimbisa che è la forma più caraibica. to, ma anche divinità e soprattutto segno profondo.
Gli stregoni sono detti ngangoleros. La linea del palo principalmente dedita alla È difficile teorizzare il vudú poiché le fonti si contrastano a vicenda e le divinità
magia nera è detta ndoke, la kimbisa è caratterizzata prettamente dalla magia provenienti da altre nazioni sono così ben assorbite che a volte non si riesce
bianca mentre il mayombe le comprende entrambi. Altro elemento congolese nemmeno a determinarne l’ appartenenza. La nascita del vudú contempora-
nella cultura yoruba secondo gli studiosi è il monte casa delle divinità, elemen- neo è stata riscontrata negli anni 50 del 900 ed oggi ad Haiti è la religione
to fondamentale della santeria; ufficiale. In oltre il vuduismo o huduismo è praticato in Benin, Togo e Luisiana:
dove arrivò anche grazie agli haitiani, per cui l’ hudú luisiano è una proiezione
- L’ Espiritismo: é una pratica religiosa bantú diffusa nella parte orientale del culto haitiano ed è fonte di turismo come la santeria a Cuba. Inoltre si pra-
dell’isola che fu teorizzata da Cardec e si divide in: cordon, un ramo ricco di tica in Francia ed a Milano. Tornando alla Luisiana ed il suo turismo vuduista
danze e canti che inducono la trance da parte degli spiriti e cruzzado la cui fondamentale la gente va a conoscere la storia del vudú in particolare di Marie
caratteristica principale è proprio il sincretismo. Lo stato di passione o trance Laveu una sacerdotessa che visse agli inizi dell’ 800, la bella parrucchiera nera
è ottenuto in forma collettiva tenendosi per mano. La finalità dello spiritismo è che lavorava per i bianchi e che curava i problemi con i gris gris (talismani) ed
principalmente comunicare con le anime dei morti, questo nasce tra il 1868 e è nota a noi oggi come regina del vudù. Oltre al culto dei loa e di Bon Die (il
il 1878, quando durante una guerra molti ex schiavi furono trucidati a sangue dio creatore) esiste anche tra il culto degli antenati e quello dei Roi (antichi re
freddo dagli spagnoli. Il terrore che questi atti seminarono tra neri e bianchi dahomeani che sono considerati divinità). Per le credenze vudu l’ anima è divi-
spingeva gli ex schiavi a pregare gli antenati per sapere il proprio destino. Tutte sa in due parti in grande angelo (gros bon age) e il piccolo angelo (ti bon age).
queste religioni hanno una loro iconografia ed una teatralità rituale legata alla Il primo è l’ anima vera e propria che lascia il corpo dopo la morte, mentre il
musica ed alle danze che rappresentano le varie divinità con i loro colori, i secondo è quella parte dell’ anima che lascia il corpo anche durante il sonno
numeri, le feste, le loro piante e oggetti rituali vari. ed è molto più facilmente influenzabile. Ogni praticante ha un loa che lo pro-
Certamente è difficile riassumere in un capitolo la complessità e la varietà del- tegge chiamato met tet (dalla contrazione di metre tete, maestro della testa).
le culture religiose dell’ America latina anche perché spesso i materiali si con- I boschi sono sacri per il vuduismo e vengono usati per svolgere spesso rituali.
traddicono e su alcune argomentazioni come la cultura arará, la cultura bantù Le chiese vudu si chiamano hougfort.
e soprattutto l’ abakua si trova pochissimo per non dire quasi nulla. Nell’ ambi-
to cubano la cultura più recensita è quella yoruba sia a livello iconografico che Altre nazioni presenti nel vudù sono i bocongo del centro Africa e gli igbo
a livello rituale e spesso tra di essi compaiono documenti di altre provenienze della Nigeria. Dal centro Africa ci sono le divinità simbi e petro che sono due
che però non vengono specificate. In tutti i culti afro è fondamentale pregare famiglie contaminate anche dalla cultua inda, ma, molti studiosi pensano che
i morti invocati prima degli dei per intercedere. A Cuba dopo gli anni 70 fu non si tratta solo di una contaminazione bensì di una vera e propria cultura
proclamata la libertà di culto anche se, l’ avvento del comunismo ha vietato derivata dagli arawack, mentre i demoni sono della razza igbo. I loa principal-
qualsiasi credo. Oggi la santeria è il culto di bandiera ed patrimonio protetto. mente si dividono in tre grandi classi: rada di carattere buono, preto di origine
violenta e zandor che hanno dei poteri speciali come per esempio poter vo-
AMERICA FRANCOFONA E ANGLOFONA. lare. Si pensa che il culto dei loa violenti sia stato originato da Don Pedro un
hougan spagnolo, anche se in realtà spagnolo sta per indios in quanto gli indios
Il vudú nasce nell’ antico regno del Dahomey ed oggi è una delle religioni più che, con l’ arrivo dei francesi gli indios rimasero legati al periodo spagnolo e
antiche del mondo. Le sue divinità si chiamano lwa. Purtroppo, come spesso furono quasi totalmente sterminati. I loa dalla famiglia sevi-gine, makaya e rara
succede con tutti i culti magici pagani si tende, per superstizione dovuta all’ fanno parte dei culti di alcune società segrete come le sette rosse. I nomi de-
ignoranza a catalogarlo con la falsa immagine dipinta in pellicole cinematogra- gli appartenenti alle sette rosse cambiano a seconda delle zone (cachon gris,
fiche horror su zombi e creature mostruose varie ad etichettarli come magia saspoal, bizango, golipote, vlandimbingue) e questi uomini hanno un aspetto
nera ed ad ignorare tutto ciò che esse comprendono realmente. Le popo- bestiale e terrorizzante, sono ritenuti criminali. Le sette non ammettono gli
lazioni beninesi avevano la fama di essere bellicose, molte delle loro divinità estranei. I bizango si vestono di bianco usando corone di ceri, feluche di latta
infatti non sono di origine fon-ewe, ma sono assorbite dalle popolazioni con e cappelli conici di paglia. Sembra che in oltre abbiano la possibilità di trasfor-
cui si scontravano in battaglia. Inoltre ad Haiti si sono fusi anche con la cultura marsi animali feroci e idrofobi. Devoti di Carfour e Baron Samdì celebrano
conga, yoruba e quella di popoli indios quali: arawack, tainos e caribi originan- i riuali nei crocicchi chiedendo il permesso di catturare un essere umano. I
do un pantheon unico dove sotto il nome di loa compaiono divinità che prima membri di cotali società devono rispondere correttamente ad alcune doman-
erano orisha, nkisi o altre entità di popoli schiavizzati. Dalle testimonianze pare de per poter arruolarsi e suggellano patti di sangue. Ad Haiti nulla può sfuggire
che parlando con gli haitiani si arriva presto a capire la loro provenienza afri- al controllo di queste società segrete così potenti. Se un individuo è protetto
cana, ma, che meno è sentita quella india nonostante nei 150 anni del periodo dai temutissimi e rispettati bizango riuscirà a superare qualsiasi ostacolo.
spagnolo fosse molto diffusa come cultura. Fondamentali in questa religione
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SINCRETISMO
I CULTI IN BRASILE - Batuque de naçao o Batuque: è il culto vudum di Para ed il culto delle nazioni
Oio Ijexa di Rio Grande do Sur. Batuque era un nome che usavano i bianchi
Quando i portoghesi portarono le colonie di schiavi in Brasile esse venne- per le manifestazioni dei neri. In questo culto Exu viene chiamato Bara:
ro divise in gruppi a seconda della provenienza, le conosciute nazioni. Sicu-
ramente la nazione più numerosa fu quella yoruba- keto chiamata nago in - L' umbanda: è un culto più recente rispetto al candomble, ma spesso ven-
portoghese, altra nazione è quella dahomeana della tribù fon-ewe che i nago gono confusi. Può essere considerata una evoluzione dove si sovrappongo-
chiamarono Je-je (contrazione di edje edje che in lingua nigeriana significava no cattolicesimo, religioni africane, spiritismo e talvolta anche culti e filosofie
straniero), ultima delle tre nazioni principali è la Congo-Angola con la tribù orientali. Ci sono diversi rami come: l’ umbanda de caboclos, che fa capo alla
bantu. Ovviamente lo stesso culto nelle varie città viene chiamato diversamen- cultura india, umbandole che è quella legata in maniera più diretta all’ Africa e
te. La nazione yoruba nago, kutú prega gli orixa, la nazione je je prega i vudum l' umbanda popolare è il sincretismo tra cattolicesimo e dei africani. L’ umban-
e la nazione bantú prega gli nkisis. Come in tutti i culti dell’America latina da nasce a Sao Paulo ed è influenzata dalle culture bantù e nago possiede un
troviamo alcuni riti di natura feticista. I templi sono detti terriero o tendas. Le codice simile ai nostri dieci comandamenti. É divisa in linee che si dividono in
cerimonie sono dette giras. falangi e sotto-falangi, sono 7 linee ed ogni una associa orisha, angeli, pianeti e
santi. Questo culto non ha dogmi ne liturgie universali, è molto aperto. Si può
- Macumba: normalmente si tende a pensare alla macumba con un’ accezione dividere anche in:
negativa come nel il vudú principalmente per il suo legame con il feticismo. In linea di destra: le falangi degli orixa, spiriti petro, caboclos, spiriti orientali,
Brasile il termine macumba usato per definire in generale i culti afro, spesso si cingaos, baiani, boiaderos, mineiros, creature e marinai;
tende ad utilizzare il termine macumba per denominare anche altre manifesta- linea di sinistra: popolo di strada, Exu e malandrini.
zioni come il candoble e l’ umbanda o per riferirsi ai feticci usati nei riti. Non si
trova molto in proposito ma pare che il termine macumba sia il modo in cui - Kimbanda: è un altro modo di definire la macumba, un culto di origine bantù
in alcune zone di Rio de Janeiro chiamano il candomble. Artur Raamos parla basato su riti magici e feticismo che si divide in sette linee come l’ umbanda,
di un culto di origine bantú che assorbì le divinità yoruba. La macumba quindi ma dove ogni linea fa capo ad una personalità di Exu (Aluviana) o Pomba Gira
risulta somigliare al candomble de angola o candomble de caboclos di Bahia; (Pombo Njila) che si pensa sia la sua metà femminile. Exu è sincretizzato con il
diavolo e Pomba Gira è la sua moglie sono entità negative, ma non per questo
- Candomble: è la religione afro di Salvador de Bahia. La parola candomble è è utilizzato per scopi maligni, anzi al contrario il suo fine è quello di progredire
di origine bantú e significa danza dei neri ed era anche il nome di un antico e di lavorare all’ evoluzione. Gli spiriti maligni sono i Kiumbas le entità figlie di
strumento. Negli ultimi anni secondo studi statistici il candomble come il vudù Exu che secondo una leggenda si sono ribellate al suo volere. La kimbanda
si è diffuso in città europee quali Londra, Parigi, Lisbona e Milano. La partico- risulta essere la linea di sinistra dell’ umbanda chiamata “povo da rua” (popolo
larità del culto della nazione bantú o Angola è credere ai caboclos gli antenati di strada). Esistono anche gli zombie.
indios, alle divinità indios e agli orixa. Si parla infatti di candoble de caboclos le
cui lingue sono kicongo e kimbndo. Il candomble yoruba è ha il maggior nume- - Omoloko: è un culto che principalmente è diffuso a Rio de Janeiro. Questo
ro di credenti nella Bahia ne fanno parte le nazioni Ketu o Queto, Efà e Ijexa; termine fa capo al culto di Iroko infatti la radice Omo significa figlio mentre la
desinenza Loko sta proprio per la divinità. Altre tesi affermano che omoloko
- Xango do norteste: è il culto delle nazioni Nago-Egba presenti a Pernambu- stia per figlio di Oko quindi ne fa un culto rurale legato alla terra ed all' agri-
co, Paraiba, Alagoas, Rio de Janeiro e Sao Paulo. Furono i bianchi a denominare coltura poiché Oko è il dio degli agricoltori e si è diffuso soprattutto nei pressi
in questo modo questa credenza perché avevano notato la popolarità che delle fattorie. In molti casi l’ omoloko è anche un culto agli orixa, ai caboclos
godeva Xango (dio del fuoco) in questa regione; e i petro che fa parte delle falangi umbandiste e per cui usa gli stesi orixa del
candomble. La storia sostiene che l' omoloko si forma quando il culto degli
- Xamba: è un culto di origine yoruba che è quasi estinto praticato ad Alagas orixa viene a contatto con lo spiritismo francese. Le liturgie si svolgono preso
e Pernambuco. Oggi esiste il memoriale de Xamba voluto dai credenti di la roça do santo.
questa religione, la danza tipica di questo gruppo è definita coco. Nel 1936 la
sacerdotessa Maria Oya morì lasciando orfana questa divisione che come altre - Capoeira: Gli schiavi africani portarono tra i vari culti anche la danza della
divisioni del candoble presenti a Pernambuco in quell’ epoca ebbero un duro capoeira. Il nome capoeira tra i suoi significati denota un cesto che essi por-
periodo di persecuzioni; tavano sulla testa, ma vuol dire anche:”terra dove l’ erba fu tagliata o bruciata
per coltivare terra”. Sembra proprio un gioco di parole che, però ha radice
- Tambor de mina: è una nazionedel camdomble di Maranhao chiamato anche proprio nel culto africano, oggi in effetti nelle sue gerarchie porta ancora i
Mina Nago-Jeje. I gruppi etnici che più caratterizzano questa zona sono fon- resti degli orixas che danno il colore alle corde dei vari livelli. Col passare del
ewe e gen del Benin e yoruba. Infatti le divinità che si pregano sono orixa e tempo la capoeria da forma pericolosa così detta gioco di bricadera, ha per-
vudum. La parola tambor denomina l’ importanza della presenza dei tamburi so molti elementi africani per diventare molto brasiliana e gioco di bandiera.
in questo culto, mentre mina denominava una nazione di schiavi neri della Inizialmente gli schiavi la nascondevano sotto una danza ma relmente si per
costa di Sao Jorge de Mina; ribellarsi alle soppressioni infatti oggi è un’ arte marziale. Una cosa che lega la
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
capoeira de Angola al cadomble è la presenza dell' atabaque il tamburo reli- ALTRI SINCRETISMI
gioso per eccellenza. La capoeira si differenzia da candomble per la presenza di
uno strumento particolare: il birimbao. I praticanti sostengono che essa nasce Abbiamo già parlato dei culti afro latini maggiormente conosciuti, ma ne esi-
ai suoi piedi. Fondamentalmente, infatti è proprio il birimbao che denota il rit- stono anche altri che si basano sempre sull’ associazione di cattolicesimo e
mo che seguiranno i jogadores della roda, cantando, muovendosi e suonando religioni africane.
diventando una unica cosa inscindibile. Il significato della disposizione in roda,
altro elemento per cui si avvicina al candomble è legato al fatto che gli schiavi si - Batista espiritual: è il culto praticato a Tinidad e Tabago che subì una proibi-
radunano in cerchio in modo da nascondere questa pratica ai padroni, inoltre zione per via dello statuto legislativo dal 1917 al 1951;
la ruota gira proprio come il mondo. Certo tra capoeira e cadomble si nota
la fisicità del primo rispetto alla spiritualità del secondo, tuttavia si può dire - Winti: di origine afro-surinamense e lega il cattolicesimo e le varie religioni
che convivono e che in entrambe si impara facendo più che studiando teorie. degli schiavi;
Analizzando le locuzioni sopra si potrebbe dire anche terra dove: “si stermina
Osaim per coltivare Obalu Aye” , “dove di stermina la vita per coltivare la - Kumina: è il culto bantù giamaicano. La danza rituale principale si chiama bai-
morte”. Dopo che Mestre Cojiquinha creò la capoeira Angola, nacquero altre lo. La principale pratica magica ad essa legato è chiamata obash in oltre questo
scuole come lo stile capoira Brasil e lo stile capoeira Regional di mestre Bimba culto congo è molto influenzato dalla religione yoruba infatti una delle sue
particolare nel mescolare capoeira e batuque un’ antica arte marziale che oggi principali divinità è Sahngo l’orisha che simboleggia il fuoco e i fulmini;
si è estinata. Ogni scuola di capoeira ha una gerarchia differente per quanto
riguarda le corde e gli orixa. Altro elemento per cui possiamo paragonare la - Rastafarismo: è un culto giamaicano che deriva da un re etiope di nome
capoeira con le manifestazioni religiose è l’ entrata di nuovi yao che coincide Tafari. Questo culto è una rivisitazione del cristianesimo ortodosso, si basa
con un battesimo dopo il quale prendereanno la loro prima corda. sull’antico testamento e sull’ apocalisse ed i praticanti portano i capelli con
lunghe trecce che non possono tagliare per una tradizione legata al mito di
- Maculele: è una danza rurale nata nelle piantagioni, la tradizione vuole che la Sansone. Il re Haile Salasie considerato l’ultimo erede della casa di Davide
si pratica il 2 febbraio in occasione della cerimonia di purificazione a Bahia. Ci quindi è la figura rasta che corrisponde a Gesù Cristo il Messia.
sono molte leggende intorno a questa manifestazine, alcune dicono che nel
corso del tempo i lunghi maceti utilizzati dagli schiavi per tagliare le piantagioni
vennero sostituiti da bastoni di legno di birimba per motivo di sicurezza. Oggi
questa danza viene associata spesso alla capoeira e praticata dai capoeristi che
si dispongono in roda e mimano un combattimento al suono dell’ atabaque
tenendo due bastoni in mano o un bastone e un macete.
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I COLORI DEI SINCRETISMI
dalla pittura ai videoclip
MARIA GIULIA ALEMANNO e un manifesto di Elegguá, il piccolo dio che tiene le chiavi del destino. Nel gennaio
2004 Elegguá mi aprì le porte del Museo Casa de Africa e del Convento di San
“Ti mando gli Orishas che ho fin'ora dipinto. Francisco-Orula a La Havana dove le mie opere furono esposte in occasione dell’VIII°
Si tratta di un corpo di opere unico nel suo genere, mai nessuno, nemmeno a Cuba, Taller di Antropologia Sociale e Culturale sule radici afro-cubane, dedicato a Fernan-
ha fatto un lavoro così imponente dedicato agli Orishas. É un progetto in itinere per- do Ortiz. Fu in uno di quei giorni di fermento ed energia straordinari che, per strada,
chè, come forse ti ho detto, è mia intenzione costruire un vero e proprio Pantheon mi avvicinò un’anziana santera dagli occhi trasparenti.
Yoruba. Mi disse che in sogno le erano apparsi i miei orishas. Lentamente uscivano dalle
Non so come pensi di strutturare la tua tesi, ma ritengo importante che tu giustifichi il cornici e si dilatavano per poi muoversi tra la gente. Il suo racconto mi parve asso-
mio lavoro con una introduzione ed un curriculum. Non vorrei fosse confuso con un’ lutamente naturale. E naturale è stato, tornata a casa, cercare grandi e ruvide tele di
operazione decorativa. C’è dietro un lungo studio non ancora concluso della cultura sacco che potessero accogliere, come su liberi stendardi, le mie divinità cresciute. Ne
afro-cubana e molte ricerche nel campo dell’ antropologia e dei rituali di santeria. ho scelte dodici, una per ogni mese, perché possano accompagnare le nostre ore e
Ogni orisha ha un suo significato, una sua forza, i propri colori, i propri attributi, le i nostri passi. Per primo Elegguá ad aprire il cammino, seguito da Oggún e Ochosi,
proprie simbologie e quasi tutti il proprio sincretismo. É un tema complesso anche cupi guerreros della foresta, poi Obatalá immacolato e giusto, Yemayá, nel cui ventre
per chi si occupa di santeria da anni.” azzurro ruota l’universo, Ochún splendente di girasoli, Changó signore del fulmine e
del fuoco. E ancora Babalú Ayé, come uno di quei mendicanti laceri e sofferenti del
“Da mesi dipingo ininterrottamente, nel mio studio ricavato dal fienile della vecchia nostro presepe napoletano, Iewá, pensierosa e austera in perenne colloquio con gli
casa che mi ha vista nascere, nel silenzio della pianura vercellese. Da grandi vetrate antenati, Oyá Yansá battagliera e ribelle, Orula domatore di venti per leggere il miste-
rincorro geometrie di risaie che in primavera si trasformano in un mare a quadretti, ro dell’esistenza. Infine Ochumare, il dio serpente capace di trasformare l’arcobaleno
appena increspato dal vento. É un mare da trasferire su pagine di quaderno, un mare di ogni cielo del mondo in una luminosa bandiera di pace. Dodici orishas, dodici sten-
estraniante e senza fondali, dove Yemayá non potrebbe nuotare ne Ochún amerebbe dardi per catturare il soffio dei venti e continuare la danza del tempo.”
bagnarsi. Se qui, tra questi campi, si manifestano i miei orishas, è perché l’ anima del
Caribe ha talmente invaso il mio cuore da regalarmi ogni giorno il ricordo delle sue La pittrice italiana Maria Giulia Alemanno diplomata come grafica pubblicitaria
onde, delle sue barriere coralline, dei suoi cieli. Avevo cominciato ad evocarli con e laureata a Torino in lettere e filosofia ha collaborato come illustratrice e art
timidezza due anni fa, dopo un soggiorno a Cuba, dove per la prima volta mi ero director con quotidiani e riviste varie della sua città. Nel 1973 dopo avere
accostata al mondo della santería. Dapprima furono i colori ad attrarmi ma presto s’ conosciuto il pittore Francesco Tabuso, il maestro la vuole al suo fianco nella
impose il desiderio di capire. L’ unica cosa immediatamente chiara fu che stavo per realizzazione di una pala d’ altare per la chiesa di San Francesco al Fopponino
intraprendere un viaggio infinito. Ne nacquero venticinque immagini dipinte su carta
di Milano progettata da Gio Ponti per il ciclo delle pale laterali e per quello del-
nelle quali cercavo di comprendere la complessità degli orishas, anche attraverso gli
sguardi e i gesti della gente che li onora nelle proprie case, in piccoli altari sempre le pale di Grunewald. Tre anni dopo tiene la prima esposizione di quattordici
adorni di fiori. Li portai in giro per l’ Italia, in cinque mostre, venticinquemila cartoline opere presso la Sala Biellese in una collettiva al Piemonte Artistico di Torino.
Nel 1980 realizza il manifesto della copertina di un LP del gruppo “i Canta-
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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I COLORI DEI SINCRETISMI
querelli, convertiti in seguito in cartoline che furono distribuite in Italia durante cubana, è così originale da poter essere considerato una forma d’ iniziazione
una rassegna teatrale”. alla regla de ocha o Santeria . Maria Giulia Alemanno: “L’VIII Taller mi ha aperto
Le mie divinità erano in realtà ritratti della gente di Cuba perché ciò che più una finestra su un mondo che ora sto scoprendo sui libri e per strada. Perché
m’interessava era addentrarmi nella psicologia del cubano, soprattutto scopri- la strada è una grande maestra di vita e per le strade di Cuba si incontra molta
re la saggezza delle donne, avvolta in turbanti colorati. gente che sa di Santería”.
“Durante una mostra in Italia conobbi un professore invitato all’ VIII Convegno
di Antropologia Sociale e Culturale organizzato a Cuba dal Museo Casa de Elleguá: Il gruppo di orishas di Maria Giulia fa il suo ingresso a seguito di Eleg-
Africa. Le mie opere gli piacquero e pensò di parlare al direttore Alberto Gra- guá –Echu, il piccolo dio vestito di rosso e nero, simboli del bene e del male,
nado, di questa italiana che dipinge cose di Santeria. Una storia bizzarra, vero? dipinto con la chiave che apre il cammino e la maschera dietro cui si nasconde
Da quel momento tutto si susseguì con velocità sorprendente: m’invitarono per fare dispetti.
ad esporre nel Convento di San Francesco –Orula- a L’Avana e poco dopo al Yemayá:Yemayá” nel cui ventre azzurro cupo ruota l’universo” è l’ onnipotente
Taller del Papel Artisanal e alla Galleria Mercedita Valdés dell’Asociación Cul- regina dei mari, scura sirena materna, patrona della buona pesca.
tural Yoruba di Cuba.” Yewá: ci sorprende il modo in cui Maria Giulia risolve l’interpretazione di Yewá,
signora dell’ oltretomba che , per la sua complessità, pochissimi artisti affronta-
Come nasce l’ idea del ciclo MIS ORISHAS con opere di grande formato? no. Ce la mostra casta e austera ,“con tutto il rispetto che merita”.
“M’interessa molto ascoltare ciò che la gente della strada pensa e sente davan- Ochún: in Ochún, dea dell’amore, Maria Giulia cattura l’ essenza della femmi-
ti alla mia pittura, credo che la spontaneità sia molto stimolante per un artista, nilità. Il corpo voluttuoso e lo sguardo sensuale e profondo, caratteristiche di
a volte più di un approccio intellettuale. Un giorno, mentre stavo esponendo questa divinità, hanno contribuito alla definizione della psicologia della donna
al Taller del Papel Arisanal entrò una signora, una iniziata, molto gentile. Si chia- cubana.
ma Elena. Lavora alla Bottega del Tabacco. Elena guardò i quadri e, senza dire Babalú Ayé: l’artista lo immagina come un mendicante cencioso e sofferente,
una parola, se ne andò. La mattina seguente tornò e mi raccontò che aveva associandolo all’immagine di San Lazzaro che a Cuba trova sincretismo nella
sognato i miei orishas. Si muovevano in mezzo a noi, grandi come esseri uma- religione Yoruba.
ni. E’ grazie a lei se ne ho dipinti dodici, uno per ogni mese dell’anno, perché Ochumare: “Ochumare, il dio serpente, capace di trasformare l’arcobaleno di
accompagnino in ogni ora il nostro cammino ”. ogni cielo del mondo in una luminosa bandiera di pace”
Orula: “Orula, domatore dei venti per leggere il mistero dell’esistenza”, possie-
La mostra MIS ORISHAS è stata esposta nella Casa Museo Alejandro De de il Segreto di Ifà, la divinazione per eccellenza. E’ padre dei babalaos.
Humboldt dell’ Oficina del Historiador della Città dell’Avana, dove molti fedeli Oyá: “Oyá’Yansá, battagliera e ribelle”, una delle dee più valorose, padrona dei
della Santería hanno lasciato a Maria Giulia, in lunghi scritti sul libro delle pre-
senze, la testimonianza della loro ammirazione. Il prossimo appuntamento è
per settembre, in Canada.
Quale impatto ha avuto la sua opera in Italia?
“Per gli italiani la Santería continua ad essere una religione avvolta nel miste-
ro. Se non la si studia, è indubbiamente di difficile comprensione. Ho tuttavia
notato un notevole interesse. Anche se ne sanno molto poco tendono istinti-
vamente ad identificarsi con gli orishas attraverso la suggestione dei colori. Se
poi racconto alcune leggende o pattakies relative alle varie divinità, è più facile
per loro comprenderne la psicologia”.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
lampi e dei venti, è la guardiana dei cimiteri. Con Obbá e Yewá forma la trilogia
delle divinità della morte.
Oggún: il volenteroso signore della selva e del ferro, generale di tutte le bat-
taglie.
Ochosi: il cacciatore che provvede al sostentamento della famiglia, è anche
guardiano del carcere.
Changó: Changó, signore del fulmine e del fuoco, è il simbolo del “macho”
cubano, festaiolo, donnaiolo e maschilista.
Obatalá: “Obatalá, immacolato e giusto”, orisha della pace, del pensiero e della
saggezza, è androgino. Rappresenta il principio della creazione.
GUIDO BOLETTI
Nato a Milano nel 1961 è artista autodidatta dal 1988, trova nella musica la
sua prima fonte d’ispirazione per dedicarsi alla pittura. Nel suo percorso par-
tecipa a numerose mostre individuali e collettive toccando oltre alla provincia
lodigiana, varie città italiane e straniere, da alcuni anni opera in Brasile. Il suo
lavoro si concretizza anche in altre forme espressive producendo opere in
vetro-fusione, serigrafia, ceramografia, design di gioielli d’artista, l’ illustrazione,
happening pittorici televisivi e teatrali. Sono presenti opere in collezioni private
e pubbliche: al Teatro alle Vigne di Lodi, nel Museo di arte Sacra Diocesana a
Lodi, nella collezione di arte contemporanea della Provincia, al M.i.M. (Museo
in Motion) di San Pietro in Cerro (PC), nella sede dell’Associazione ACIBRA di
Belo Horizonte, Museo di Juelich (Germania) “Galleria di Minerva”. Tra alcuni
premi e riconoscimenti ricevuti si segnala nel 1990 il 3° premio del Ministero
delle Poste del Giappone in un concorso indetto per la creazione di nuove
edizioni filateliche; 1993: 1° premio concorso ‘Circolo culturale E. Archinti’ di
Lodi; 2001 premiato con la medaglia d’oro dall’associazione culturale ‘Monsi-
gnor Luciano Quartieri’.
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I COLORI DEI SINCRETISMI
giore di tele esposte era proprio sull’argomento in questione. Certo, affronto sempre rituali del candomble; secondo la critica vengono usate a sfondo politico, con-
con ampia libertà di temi la mia voglia di dipingere, facendo suonare musica ai colori tro il disboscamento della foresta amazzonica e proprio per questo motivo la
che uso e lasciandoli danzare in molti modi diversi, ma il ciclo su Exu e compagnia è donna vestita da guerriera che scala la grande sequoia secolare è un omaggio
linfa vitale e generatore di immagini fantastiche di un universo meno lontano di quan- a Julia Batterfly Hill, eco attivista Californiana che nel 1977, trascorse 738 giorni
to si pensi anche per chi non ha radici ioruba.” su una grande sequoia californiana fino a che fu sicura che non l’avrebbero
abbattuta, per ciò è soprannominata dagli americani Reddwood. Rosso come
MATTHEW BARNEY IN DE LAMA LAMINA (2005) la sua “guerra di protesta ed il sangue della vita", dato che è stata due anni im-
mersa nel bosco. Dai testi critici uno che non ha mai visionato la pellicola po-
Ogun, master fo the world, trebbe dedurre che sul carro ci sono quattro personaggi umani: Julia, Oggum,
support of the newborn child Osain e Greenman, invece noi ci troviamo solo Julia e Greenman entrambi
Ogun is virile Ogun, rappresentano un unione tra Oggun e Osain. Gli ingranaggi del grande carro
master of the yam I cuts Ogun, infangato allegorico che sfila nella parata di martedì grasso rappresentano l’
with coronet of blood ingegneria, quindi Oggum dio del ferro che si fece strada impugnando il suo
Burns the forest, burns the bush machete e tagliando le erbe cattive proprio come la donna vestita da militare
Leaves the forest screaming
In the sound of flames
Hoe is the child Ogun
Gun is the child of Ogun
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
a Cantanti e musicisti
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I COLORI DEI SINCRETISMI
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
tecnologia scaturisce con una figura poli-forme simbolo di Eros e Thanatos una forma ambigua in metamorfosi che nasce dalla terra e pian-piano cresce.
che rappresenta il consumo legato all’ evoluzione. In questo caso se Oggun è Non si capisce se è una spada o una parte organica antropomorfa. E’ comun-
tecnologia e ingegneria, Ossae rappresenta la conservazione e la prevenzione que un simbolo di vita. (Del resto tutto il prodotto è metafora di vita, morte e
dalle malattie. La lenta metamorfosi delle due persone nel corso del video è rinascita tramite i processi di metamorfosi dell’ evoluzione umana).
una metafora del fragile equilibrio tra tecnologia e sostenibilità che rappresen- Intanto sullo sfondo il rumore della pioggia simbolo di vita. Seguono i titoli di
tano la vita reale. La scelta di un omaggio a Julia non è casuale, fa parte di un testa. Il resto del film è un alternarsi di scene girate durante le parate dove si
processo metamorfico perché nei due anni trascorsi sull’albero affermò che vedono danze, persone con volti coperti da cascate di perline che riprendono
era in grado di sentirne i dolori quasi come se fosse diventata lei stessa l’ albe- il processo della pioggia, tamburi e una band elettronica con un cantante che
ro.Trovo inadeguata la definizione di "documentario" usata dai critici in quanto canta, l’albero che viene scalato e Greenman aggrappato all’albero del motore
si tratta di una vera e propria “composizione musicale” dove i brani samba che usa come tornio per modellare l’argilla e fare un vaso, poi, ci sono dei pri-
identificano l’ immenso panorama ritmico brasiliano che è caratterizzato da mi piani sulle ruote del camion che procede nella sfilata del carro allegorico.
tante influenze. I cambi di inquadrature precedentemente accennate rendono la costruzione
Ovviamente la traduzione è quella di una persona che studiando e avendo simile alla trama di un pizzo o delle cascate di perline usate come maschere
incontrato nel suo percorso l’ opera Barneyana ne sa interpretare almeno in nelle danze rituali. Julia è vestita da militare quindi rappresenta Oggun nel ten-
parte la metafora, conoscendo il paradigma stilistico ed inoltre da appassio- tativo di scalare l’albero estrapolato dalla foresta ovvero Osain per progredire
nata comprendo l’ immensa vastità legata alla cultura religiosa, musicale delle nella costruzione della civiltà ma anche nella sua protesta contro la deforesta-
danze rituali brasiliane. zione. La donna è legata a Greenman nelle sue azioni.
L’ opera si apre con una serie di testi che spiegano processi fisici e chimici come L’ Uomo-foresta utilizzando l’albero motore come tornio e quindi la tecnolo-
la termodinamica (ricordiamo che Barney conosce benissimo l’ anatomia uma- gia, modella un vaso, metafora della scultura (Barney si pensa come un Miche-
na e la medicina perché è stato abile giocatore di football, ha studiato medicina lagelo contemporaneo quindi ogni suo elaborato è scultura) proprio come il
a Yale laureandosi poi in Belle Arti.) Dopo questo, le inquadrature riprendono giaciglio (amaca) che è costruito in cima all’ albero. La donna mentre estrae le
Schema dell’ installallazione de Lama Lamina presso il centro Inhotim di Bahia
Donna stesa
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I COLORI DEI SINCRETISMI
aste e costruisce, osserva e tocca queste caratterizza la pellicola non lascia trasparire la fisicità dei personaggi e non
come in un atto di masturbazione, atto che è esplicito, diventa quasi un gioco psicologico legato ai passaggi di stato ed
nella sfera sotto compie Barney compene- ai movimenti della creazione. Lo si può intuire dai gesti dei protagonisti dalla
trando il motore e lubrificandolo permet- costruzione e dall’ uso della tecnologia, il movimento dei pistoni che diventano
tendone la progressione. Julia si stende nel tornio riprende l’ascesa e la discesa dei testicoli. I movimenti della mano che
giaciglio mentre Greenman che è sempre realizza il vaso assomigliano a quelli della Hill che realizza il giaciglio sull’albero.
più grottesco è coperto di piante, pellic- Parlando della denotazione mitologica l’uomo-bosco fa in realtà capo a molte
cia ed ha un becco che fiorisce in un culture africane; qui si identifica nell’ unione delle entità yoruba di Oggum e
simbolo di vita come tutti i germogli che Osayn, la medicina naturale e la tecnologia nella mitologia nera sono figure
lo coprono, e maneggia una scimmia mor- distinte anche se tra i vudum abbiamo una figura come Ague il signore della
ta. Tutti i personaggi sono simbolo di vita, freccia e delle erbe mediche che unisce Ochose il dio cacciatore e Osae che
morte e rinascita compreso il carnevale. vive nei boschi ed ha insegnato agli uomini a parlare e a fare musica, quasi un
La zona-albero e la zona-motore, simboli predecessore di Ogau Je Je (in realtà assorbito dalla cultura yoruba) è padrone
della complementarità delle due divinità dei tamburi.
sono il processo di evoluzione che nasce Si può accennare che questa figura duplice in realtà comprende una trinità
dalla terra proprio come Oggun e Osain quale Ochosi, Osain e Oggum appunto già citati e si collega a Osun poiché
e tramite la conoscenza di Osain e l’abilità è la terza figura insieme a Ochosi. Nella parte superiore del carro, l’ albero
di Oggun permettono la vita. Possiamo dire che le due entità sono comple- simboleggia Osainnin, la natura e viene scalato dall’uomo che tenta di progre-
mentari per cui da uno nasce l’altro e viceversa. Quindi Hill e Greenman sono dire nella vita grazie alla tecnologia, diventando quindi nella metafora Ogum.
complementari e si compenetrano tramite le loro azioni simili. Per Batterfly, La grande sequoia che rappresenta il medico del monte e che viene scalata
Gu e nelle aste metalliche mentre l’ uomo verde diventa l’albero motore, che dal guerriero ha inoltre un significato politico, diventando simbolo della lotta
sono come la spada conficcata nel terreno. contro il disboscamento della grande foresta amazzonica. In questo caso si
Sul suo lavoro Barney ci dice: “Non ho fatto altro che reinterpretare a modo appellano entrambe le divinità in quanto guaritori dell’ umanità, poiché sia
mio il processo vitale che, in ognuno di noi, porta necessariamente una trasfor- la natura che la tecnologia permettono un buon sviluppo della vita con un
giusto equilibrio tra le due parti. La lotta per la sopravvivenza della natura è
rappresentata anche dal trattore del disboscamento poichè esso è un mezzo
che solitamente è legato alla distruzione, ma che può essere anche simbolo di
rinascita proprio come Oggun che costruisce e distrugge, combatte e guari-
sce mentre Osain è simbolo del ciclo vitale che da un seme diventa albero poi
frutto per poi tornare seme ed è proprio l’anima di ogni pianta che punisce
coloro che distruggono la vita alla radice bruciando piante e distruggendo
boschi. Tutto questo si relaziona alla metafora dello scultore, poiché la crea-
zione di un’ opera che viene plasmata piano piano è come la nascita della vita
nella natura. Il fumo del trattore simboleggia il processo di un cammino che
si evolve, infatti a fine film Patricia si costruisce il suo nido con aste metalliche
proprio come un uccello costruisce il giaciglio in paglia. Matthew Barney apre
così un dialogo tra umano e divino dove la metamorfosi formale è dovuta ad
un processo sessuale e permette agli esseri viventi di accedere all’ axe (energia
sacra) e per la metafora Barneyana l’axe potrebbe essere il mercato dell’arte
che è una torta mai pronta, quella torta che ci rende il linguaggio dell’artista
così complicato.
Installazione al centro Innhotim di Bahia L’ installazione con il titolo dell’ opera è ora presso il centro culturale Inhotom
di Bahia e si tratta di un trattore infangato che gira e porta una scultura di
mazione”. un albero, per terra stesa una donna che in questo caso oltre la fusione delle
divinità rappresenta la fusione di Julia e di GreenMan. Ricordiamo che il tutto
Racconto il modo in cui una forma combatte per trovare una propria defini- avviene in una grande doppia cupola in vetro e metallo nel cuore della foresta
zione” che vive, quindi come Oggun e Osae. L’installazione è stata ripresa con le stes-
Certamente come abbiamo constatato precedentemente, il lavoro di Barney se inquadrature della pellicola cinematografica. Come in generale nelle opere-
è legato alla masturbazione, non a caso svolgendo ricerca lo si trova a fare scultura di Barney, ogni elemento scenografico, persona, oggetto, ambiente o
parte di rassegne cinematografiche sul tema dell’ erotismo. L’erotismo che evento diventa: spazio, personaggio e zona.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
BASQUIAT GRAFFIANTE E “ANTIGRAZIOSO”, UNA LEG- insomma, che tra l’altro vede la raffigurazione di angeli e di maschere apparte-
GENDA SUI MURI DELLAGRANDE MELA nenti alle sue radici in una vera riscoperta dell’ “orgoglio black”. Lui desiderava
essere un artista di successo, non un artista nero di successo. Certo, il suo
“Ognuno di noi ha il suo Exu e deve affrontarlo per conoscere il bene e il male” tratto così infantile è molto duro da capire: rifiutava qualsiasi regola; le regole
del padre troppo autoritario che parecchie volte lo spinsero a scappare da
Possiamo pensare che la vita fulminea di Jean Michel Basquiat sia una vera e casa e le regole della prospettiva che rendevano, secondo la sua maestra, i
propria leggenda metropolitana, proprio come quei tratti così grintosi con cui suoi disegni poco rassicuranti. Nelle sue storie c’è una cultura vastissima: arte
ha scritto leggende sui muri di una New Yorck ossessionata dal consumismo moderna e contemporanea, illustrazione e animazione, fumetti, romanzi, leg-
e dall’ economia del successo dove tutto corre fin dagli anni ottanta in cui gende africane, musica (faceva parte di una Band ed ha collaborato con Arto
l’artista ha raggiunto la sua maturità. Di madre portoricana e padre haitiano- Lindsay). Nella sua breve ascesa ha collaborato con Andy Warhol, prima che
dominicano, Basquait usa tele e muri della città per narrare leggende o storie l’eroina lo uccidesse nel 1988 a soli 28 anni.
di uomini neri che, consapevoli del loro passato come schiavi, hanno sfondato Il titolo di Angelo fa si che l’elemento circolare posto in alto più o meno al
nella musica e nello sport. Inoltre racconta il passato delle torture toccate agli centro venga percepito come un’ aureola. Qui possiamo ricordare la forma-
schiavi e le loro rivoluzioni per arrivare al riscatto. Una vera lotta al razzismo zione che la madre diede al giovane fin da piccolo, visitando con lui musei
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I COLORI DEI SINCRETISMI
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
conduce Exu; X come il pericolo per eccellenza ed il croce via e U come il di schemi astratti. Per la ricchezza del suo contenuto sovrannaturale questo
coronamento finale, le corna, attributo principale del Lucifero cattolico con cui dipinto è definito, neobarocco, neometafisico e neormatico.
viene sincretizzato. I legami di Exu sono infiniti poichè è guerriero, divinatore e Questa composizione è da considerarsi un universo onirico proprio come
dio del bosco che segna inizio e fine a tutto. Il corpo del dio pare scomposto in la dimensione che si forma per una persona quando viene a contatto con il
tre parti riprese da punti di vista differenti e probabilmente Basquiat riprende mondo dell’ occultismo. Contiene in sé tutte le angosce e le preoccupazioni ad
l’estetica cubista di Picasso. esso legate. Nell’ illustrazione compaiono delle maschere ed attributi che ap-
Una tela dal fondo grigiastro simile al tono freddo dell’ intonaco di un vecchio partengono al diavolo. La purezza rappresentativa da vita ad un collage di ele-
muro o una pittura che sembra essere uno schizzo non finito di dipingere menti africani e polinesiani, un elemento fantasmatico: l’anima di Belial con le
“questo è cavalcando con la morte”. In groppa ad uno scheletro bianco che tipiche corna che lo rappresentano mentre ripone un uovo; un Eleggua con il
può essere Barone Cimitero, una divinità vudun che prende solitamente le suo coltello in una mano e una testa di pappagallo. Lam diventa un cantastorie
sembianze di un teschio, c’ è Basquait nel tentativo di dominare la morte che che racconta miti popolati anche di quelle figure leggendarie taine (dei tainos)
ormai sopraggiungeva. Sono chiari riferimenti al vudù, lo stile graffiante di que- che una volta abitarono l’ Isola Grande e questo affiora nei diavoli che dipinge.
sto giovane che attinge a modo suo dal cubismo picassiano sarà una fonte di
ispirazione per il pittore cubano Wiffredo Lam di cui parleremo nei prossimi
paragrafi.
Wiffredo Lam lasciò Cuba nel 1923 per esporre per la prima volta a Madrid.
La sua pittura è caratterizzata da un incredibile potere di sintesi che riassume
le varie influenze delle sue origini. Le sue composizioni presentano la struttura
di un quadro tipicamente attribuibile al cubismo sintetico, fu influenzato infatti
da artisti come Matisse e Picasso. Il culto della “negritù” ed il primitivismo
erano molto in voga in quegli anni in Europa e non solo per quanto riguarda la
pittura, ma anche la musica jazz francese di avanguardia. Questo fu fondamen-
tale per l’esordio di Wiffredo. In effetti nel dipingere dell ‘artista troviamo un
vero e proprio culto ancestrale che racchiude tutta la magia dei riti afro cubani.
Egli proprio come Picasso riproduce alcune maschere e come i pittori del ri-
nascimento dipingevano la mitologia greca, Lam riproduce quello che riguarda
la santeria di cui era praticante e nei suoi quadri ci sono dei forti riferimenti
alla cultura bantù. Su di lui Breton scrisse:
Nel 1947 il pittore partecipò ad una mostra surrealista sull’ occultismo. Esper-
to nel campo dell’ occulto, Pierre Mabille scrisse su pittori tra cui anche Wif-
fredo Lam che gli dedicò due opere: “la giungla” e “pittura rituale”. Non era
in stretti rapporti con artisti e poeti cubani, ma conosceva etnologi che in quel
periodo studiavano i culti afro-cubani e le influenze che avevano portato gli
schiavi deportati nel periodo della colonizzazione dell’ isola. Fondamentali per
Lam furono gli studi di Fernando Ortiz come il libro “ “Caotraputeo cubano
del tabaco u del azucar”, ma anche Lydia Cabrera con il libro “El monte”. Ortiz
penetrò a tal punto nella pittura del maestro che i suoi elaborati appaiono pu-
ramente magici. Era influenzato dall’ iconografia africana: i suoi dipinti avevano
la delicatezza e la precisione della scrittura cinese e l’energia della cultura nera.
La giungla fu una composizione cromatica stupenda ed un grande esempio di Hector Hyppoliter: Papa Zaka
tecnica che sconvolse tutti. Qui vi è una grande ricchezza di figure plastiche e
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I COLORI DEI SINCRETISMI
Introduce tra i suoi demoni anche i Guijes che abitano i laghi nella mitologia
afro cubana. Breton ci parla dei lavori di Wiffredo come di grandi vever (i
simboli che identificano i vudù, ricordiamo che nella sua pittura c’è tantissimo
sulle firme che determinano la regla kimbisa ed anche l’influenza abakua.) La
sua pittura diventa un folgore tropicale scatenato da spiriti ancestrali di tutte
le culture tribali venute con i negrieri.
“Se pensiamo ad Haiti due cose ci vengono subito in mente: il vudu e la pittu-
ra Naif. La terra dei sortilegi dove si narra di morti resuscitati che diventano
zombie e dove i tamburi segnano il ritmo delle apparizioni degli spiriti dei Loa
(nome che identifica le divinità vudù), è anche la patria di una pittura cono-
sciuta ed apprezzata in tutto il mondo per la sua spontaneità e la vivacità dei
suoi colori: la pittura Naif appunto. Il termine Naif in francese significa ingenuo,
a identificare la semplicità e la mancanza di ogni regola accademica che iden-
tificano le opere haitiane: i quadri Naif si riconosco per il loro stile “primitivo”,
in cui spesso non esiste la prospettiva, le figure umane sono stilizzate e il co-
lore domina in tutte le sue estensioni cromatiche. Senza ombre ne pennellate
nette. Altra caratteristica della pittura Haitiana è la sua ampia diffusione nel
territorio: che ti trovi a Porto Principe, la capitale o in un piccolo villaggio, i co-
Francisco Ollernn: El Jardin
lori e le forme della pittura Naif ornano strade, case, camion tanto che alcuni
studiosi definiscono il popolo haitiano come un popolo di pittori. riti di evocazione dei Loa) tracciano per terra con della farina prima di iniziare.
La pittura ad Haiti è legata alla pratica vudù sia per la stilizzazione delle forme La religione vudù inoltre assegna un significato preciso ad ogni colore: il bianco
che per l’uso dei colori. Per primo bisogna risalire ai vevers: i disegni simbolici è legato all’ innocenza, il verde è la speranza, il blu è la penitenza, il rosso la
che hougan e mamabo (rispettivamente uomini e donne pienamente iniziati ai vittoria e la guerra. Il vudù inoltre è fonte di ispirazione per molti pittori, sia nel
presente che nel passato non sono rari casi di hougan che sono anche pittori
come Hector Hyppoliter, artista famoso nonché capostipite riconosciuto della
scuola pittorica Naif haitiana. I temi ricorrenti sono anche opere pittoriche
sulla vita quotidiana degli isolani, la natura e i paesaggi.
La cosa che più colpisce lo sguardo e che impressionò anche grandi artisti del
passato, come André Breton, pittore francese non che teorico del movimento
surrealista novecentesco, è l’allegria che in questi dipinti traspare. Che sia l’uso
dei colori sempre sgargianti ed accostati con grande fantasia, o l’atmosfera
innocente, o le figure quasi infantili, guardare l’opera Naif ispira un grande
senso di solarità. Anche questo è da rispondere in parte al vudù: infatti anche
nell’ immaginario comune queste pratiche sono associate alle tenebre ed alla
magia nera, nel novanta per cento dei casi si tratta di magia bianca, attuata per
ottenere benefici e dialogare con gli spiriti supremi che secondo questo culto
convivono costantemente con i fedeli. Inoltre questa religione è nata nelle co-
munità di origine africana, dove ci si rifugiava dai soprusi della schiavitù prima
della povertà di oggi.
Per i neri la pittura rappresenta un momento felice di evasione dalla quoti-
dianità dove si mescolano di continuo reale e sovrannaturale. Nella storia del
movimento Naif ad Haiti da ricordare è il 1944, quando Devis Petters , un
americano giunto sull’ isola ad insegnare inglese, affascinato dall’ opera di Philo-
mé Obin intitolata: “Arrivo del presidente Roosvelt a Cap Haitien”, scopre un
mondo di pittori autodidatti e decide di aprire il Port-ao-Prince Centro D’arte
Wiffredo Lam: la Jungla
per diffondere la pittura isolana. Grazie al suo intervento i pittori acquistano
maggior conoscenza della loro arte, che con l’arrivo dei turisti nordamenricani
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
riesce a varcare il confini della nazione, a giungere in Europa ed espandersi il mare oscuro a trovarsi in un mondo luminoso come il precedente dove
in tutto il mondo, incontrando il gusto di molti collezionisti ed appassionati. continuano con buona fortuna a suonare e a sfondare, divertendosi e bal-
Gli studiosi individuano tre scuole (anche se non è corretto definirle così in lando, ma sempre con i piedi ben saldi nella cultura cubana che li rende forti.
quanto ogni artista interpreta la pittura in maniera assolutamente personale): Attraversano un tunnel scuro che sembra essere scavato in una ceiba, l'albero
la scuola del nord di Cap-Haitien con a capo Philome Obin i cui temi caratteri- sacro che è forte come loro ed è l’ unico albero che non si può abbattere
stici sono la vita quotidiana e la storia di Haiti; Movimento Saint Soleil, nato nel che aiuta e consiglia. Continuano a ballare condividendo la loro gioia con i
1972, che incita a dipingere seguendo l’istinto e non le lusinghe del mercato; piccolo Orischa che alla fine li saluta mentre loro continuano il loro cammino
Scuola del sud con a capo Prefete Dufaut il cui tema dominante è il vudù.” di buona sorte. Un musicista della formazione chiude il sipario nero con le
decorazioni come quello che apre inizialmente. Eleggua si aiuta sempre con il
LOS VAN VAN VDEOCLIP “CHAPEANDO” guarabato simbolo di fortuna. In tutto il video l’ orchestra storica compare con
immagini fotografiche scontornate ed applicate ad un mondo fantastico che li
Nel 2004 Los Van Van producono un brano intitolato Chapeando e lo incido- rende onirici a tal punto che in alcuni fotogrammi li vediamo volare o volano
no come prima traccia sull’ albun omonimo. Un pezzo dove si invoca l’aiuto i loro strumenti o le mani di Formel si trasformano in machete che annulla gli
degli orisha per procedere nel cammino e di cui nei capitoli seguenti viene ostacoli. Inoltre i garabatos vengono utilizzati come se fossero degli strumenti
estrapolata l’analisi poetica. Ovviamente viene promosso con un video clip musicali e non strumenti a caso, ma diventano la clave, strumento e figura
realizzato in collaborazione con alcuni artisti che hanno fornito una serie di musicale su cui si basa piramidalmente tutta la musica cubana.
loro illustrazioni che si intrecciano e si sfumano tra loro creando uno sfondo
animato. L’ animazione probabilmente è dovuta la fatto che il protagonista del
video è il piccolo Elleggua, il monello messaggero divino. Eleggua dopo i titoli
di coda su uno sfondo nero con alcuni segni gialli simili ad un dipinto rupestre
apre la porta e corre verso un grosso albero, probabilmente una ceiba, dove
riceve i suoi simboli, machete e guarabato che userà per farsi strada nel bosco
verso il monte ed aprire la strada della fortuna ai musicisti. Segue il ritratto
di un profilo femminile che è Yemaya a cui è dedicata la prima strofa della
canzone. Poi la telecamera esegue uno zoom sull’ orecchio fino ad entrarci
dentro, quasi fosse una grotta sotto ad un fiume. Gli strani esseri che si trova-
no dentro, somiglianti a degli alieni, sono stati disegnati da Manuele Mendive
e sembrano rappresentare dei piccoli angeli custodi con cui gli artisti parlano.
Giunti alla fine della grotta suonando e ballando trovano una cascata. Nei
fotogrammi successivi presentano alcuni disegni di Alexis Leiva (Kicho) i quali
più che pitture sembrano essere tratti animati di uno di uno schizzo eseguito
dalla mano provocante di un graffitista. La cascata è generata da un secchiello
da cui esce un pesce che si tuffa in un mare invaso da secchi usati come bar-
che, in uno dei quali troviamo Formell che chiede esplicitamente l’ aiuto della
grande madre dei pesci per poter di nuovo attraversare l’ oceano con le sue
composizioni musicali.
Cade in mezzo ad un pentolino enorme circondato dalle barche che ha svaria-
ti significati: dal ritmo salsa formato da tanti ingredienti proprio come in cucina
(Yemaya e Ochun, le due sorelle sono dee della cucina), alla pentolaccia dove
vengono mischiati oggetti, erbe e talvolta anche sangue per riti di magia (è la
così detta nganga). Ma cosa c'entra Yemaya con la stregoneria? Semplice, è la
regina delle streghe. Eleggua procede nel suo compito liberando la strada ai
musicisti che seguono il loro cammino resistendo anche alla più grande delle
calamità e mantenendo i piedi in terra anche quando gli alberi più grossi e
meglio radicati vengono spazzati via da un uragano. Camminano suonando,
ballando e cantando perché questo è il loro modo di vivere e vogliono con-
tinuare. Giungono alla Yemaya raffigurata Eduardo Roca Salazar (Choco), che
sembra uno schizzo ad acquerello dai toni cupi perché non si sa quale sarà il
loro destino. Il totem che è il tempio della dea si apre, quasi come una chiara Da pagina 27 a pagina 30 > Los Van Van con illustratori vari: Chapeango, (alcuni fotogrammi) , 2004
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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I COLORI DEI SINCRETIMI
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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i colori dei sincretismi
mitologia greca. Gli interessati sono Maria Giulia Alemanno, che si dedica alla Van commissionando una serie di illustrazioni ad artisti che hanno collaborato
santeria e Guido Boletti che è interprete del Candomble. Entrambi studiano in maniera eccelsa creando un’ opera unica e integrando tra loro vari stili in
e per questo si sono iniziati ai culti per soddisfare la curiosità tipica degli arti- maniera ottima. Certo Lama Lamina ha una dimensione molto più elitaria ri-
sti. Guido racconta di essere stato riconosciuti figlio di Osaim, mentre Maria spetto a quella popolare dei los Van Van, che uniscono uno stile onirico ad uno
Giulia è la figlia di Yemaya così spiega in un’ intervista. Guido ammette però di stile graffiante producendo una clip tutto sommato dalle scene abbastanza
riconoscersi in Lemanja ed entrambe sono ispirati dallo spirito della creazione colorate e luminose. Nelle scene del totem che tendono ad una gamma più
come si vuole per un artista, del resto la dea del mare non è che questo, un cupa però possono ricordare De Lama Lammina dove pur essendoci molti
simbolo di creatività universale e diventa protettrice degli artisti insieme alla colori il clima è più buio nonostante l’ allegria e lo scenario pieno di persone
figlia e sorella Ochun con cui divide i doni. Notando la tecnica di Maria Giulia tipico di ogni carnevale. Nel documentario dello scultore Matthew Barney
Alemanno troviamo l’uso degli acquerelli quasi come se la dea Yemaya avesse appare il confronto tra Ossaim, la medicina e Oggum, la guerra, i metalli ed il
voluto bagnare della sua acqua sacra il colore della pittrice sua protetta. Del lavoro i ambedue che vivono nel bosco, un luogo che nell’ immaginario co-
resto vi è forse una tecnica più affine per la figlia del mare? mune è cupo. Inoltre sia Osain che Oggun sono maghi e vivono nel bosco che
Realmente sono tecniche miste ma l ’acquerello è quello che permette di si lega alla magia nera. Questi si legano a Yemaya dei Van Van che è la regina
amalgamare quei tratti graffianti che si avvicinano ad una pittura rupestre. Gui- delle streghe e madre di Oggum ed a Eleggua padrone del destino. Los Van
do invece ci rappresenta un mondo tra tra sfondi musicali ispirati a Kandinsky Van fanno appello alla magia giocosa di Elleggua ed a Yemaya per proseguire
e delle figure che ci richiamano l’ oniricità di Chagall. Del resto non esistevano con la fortuna.
stili migliori per definire un modo mitologico e musicale come quello che
va descrivendoci con le sue pennellate di acrilico. Stranamente le sue forme Infine l’ultima coppia di artisti analizzati sono Baquaiat e Carybe entrambi
appuntite proprio come i segni graffianti della Alemanno si avvicinano a delle lavorano su gradi superfici l’uno è muralista e l’altro è graffitista. Certamente
pitture rupestri pur usando tecniche totalmente differenti, da una parte c’è un il segno di Basquiat ha una maggiore denotazione graffiante quasi come te-
acquerello e tecnica mista che crea della macchie sfuggevoli come gli sguardi stimonianza di un disagio politico, mentre Carybe rimane con un tratto tre-
puntati nel vuoto degli ocha di Alemanno, mentre dall’altra abbiamo la com- molante ma più rassicurante anche a livello di campitura. Dove l’ argentino-
pattezza di una stesura acrilica che talvolta viene graffiata da bordi neri e che brasiliano ci diletta con contorni un pò spezzati e con tinte per lo più piene, l’
consolida la musicalità degli orixa di Boletti. Pur essendo la campitura acrilica haitiano di adozione newyorchese ha un tratto più sporco e un colore molto
più piena rispetto ad un acquerello veloce, talvolta le immagini di Maria Giulia più “schizzato” degno del appellativo anti-grazioso che si era dato. Anche gli
con i loro contorni così classici sembrano diventare monumentali mentre Gui- sfondi sono più sporchi rispetto a quelli su qui lavorava Carybe. Carybe era
do da la sensazione di dipingere degli spiriti volanti che escono intersecandosi molto descrittivo a livello iconografico, ma, non ha creato dimensioni oniriche
su uno sfondo astratto fatto di tinte piatte e virgole di colore. mentre Basquiat dipinse quasi un incubo: quello di vivere in un luogo ostile
come la Grande Mela degli anni ottanta ed avere avuto un padre che non l'
Nel percorso che sto intraprendendo è dunque possibile confrontare due ha certamente aiutato.
opere caratterizzate dall’uso del video: il documentario DE LAMA LAMINA e
CHAPEANDO. Entrambi ruotano intorno alla storia afro americana ed ai suoi
colori: Barney con le maschere che partecipano al carnevale di Bahia e Los Van
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Icone sincretismi e confronti
“ Il ritmo che pulsa nei toni cromatici ti invade lo spirito poi ti chiedi:
chissà perchè quello spirito equivale a certi santi?. La risposta è nascosta
tra quelle pennellate di luce e die energia che raccontano la storia di
un popolo multicomatico”
Valentina Bracci
LE STORIE DELLA CREAZIONE
CUBA anche Oga Ogo ovvero l’ alto glorioso e Olowa signore. I bantú lo chiamano
Zambi O Zambiapongo. KOSI OBA KAN AFI OLORUN “non c’è altro signo-
L’ entità suprema, è una divinità di cui non si trovano rappresentazioni iconiche re che Dio”; con questa frase il candomble e la santeria dimostrano di essere
dato che è impossibile rappresentare l’immensità, i suoi tre nomi corrispon- religioni monoteistiche. Nelle nazioni Je Je, la figura del creatore porta il nome
dono a tre volti ed è la nostra trinità. Oloddumare è il principio supremo, ha di Evovudum o Evievodum.
creato il mondo e gli orisha, sta al centro del sistema come Dio onnipotente e
onnipresente detto anche Elleda ovvero energia divina. È associato a Olorun HAITI
che è il signore dei cieli in cui lui vive. Olofi è la terza figura paragonata a Gesù
Cristo. Le sue creature sono: Orula, Obatalà, Olokun e, secondo alcuni Elleg- Per i vuduisti il principio primo è rappresentato dai gemelli Mawu-Lizza: il sole
guà. Olorun divise il giorno e la notte, le stagioni e fissò la vecchiaia e la morte e la luna. Questo è il nome africano del Dio creatore. Questa entità viene
per il genere umano perché la vita infinita stava causando il sovrappopola- anche identificata con nomi provenienti da contrazioni di parole francesi quali
mento. Nella Kimbisa o Palo Monte è chiamato Sambi. Nei culti provenienti da Grand Met ossia Grande Maestro e Bomdye cioè Buon Dio. Tutta la teolo-
Haiti e dal Benin l’ essenza suprema si chiama Seguarinzu. gia vudù si basa intorno ai movimenti del serpente rappresentato da Dam-
bala chiamato anche Obatalá o Yenve (potenza della buca). Altri suoi nomi
BRASILE sono Danda Sembo (Grande Spirito Vitale), Sé-medô (Princípio d’ Esistenza)
e Gbé-dotó (Creatore della Vita). Ci troviamo davanti all' ennesima figura po-
Anche in Brasile la figura del creatore viene associata a Oloddumare, l’ univer- tentissima e non rappresentabile che fa del vudù una religione considerabile
so che è sempre giusto che è chiamato Olorun ovvero colui che creò Orun monoteista come spesso accade per i sincretismi dato che le divinità che da
(il cielo) e Aye (la terra). Il signore del cielo. Si pensa che dopo aver creato lui scaturiscono sono i vari aspetti della sua forza nonche della natura. Mawu è
Oxalà lui si ritirò lasciandogli il compito di creare la terra. Viene chiamato la parte femminile e Lizza è maschile.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Il Dio cristiano e i confronti Yemaya decisero che il fuoco spento di alcune zone venisse assorbito nella
terra attraverso Il temuto e venerato Aggayù, il vulcano. Mentre il fuoco man
Anche nel cristianesimo non troviamo raffigurazioni di Dio Padre come enti- mano diventava cenere, si formò la terra e apparve Orichaoko che permise la
tà umana purchè il creatore ci abbia plasmato a sua immagine e somiglianza nascita di alberi, frutti ed erbe.
spesso viene rappresentato per astrazione, per esempio nei film su Mosè ve- Quando ormai Oko aveva creato i boschi, lì vi si aggirava Osain con la sua
diamo che appare lo spirito divino sotto forma di un fuoco di cui si sente solo saggezza e la conoscenza delle erbe mediche. In seguito si crearono le paludi
la voce. Il dio onnipresente, onnisciente e onnipotente secondo i dogmi è uno e dalle acque più stagnanti arrivarono le epidemie con Babalu Aye. Yemaya
e trino e qui la figura della trinità il dio creatore e Padre, il Figlio Gesù e la co- decise di creare i fiumi e l’acqua dolce perchè Olofi potesse creare gli esseri
lomba dello Spirito Santo. I miti della creazione hanno delle notevoli differenze umani. Nacque Ochun. Le due divinità si unirono in un abbraccio e diedero al
dalla parabola di Adamo ed Eva da cui secondo la Bibbia parte la stirpe ed il mondo un inestimabile ricchezza. Olofi si ritirò dietro il sole ed Olorun lasciò
peccato. Vediamo come nella Bibbia il serpente è simbolo del male, mentre l’incarico a Obatalà tanto puro, bianco e pulito di creare gli uomini, e fu un
nelle figure africane le divinià serpente hanno una accezione buona e pacifica. vero disastro. Vedendo tanta sporcizia si stancò e si ritirò a vivere tra le nuvole
Il nostro Dio è invisibile ma è ovunque, esattamente come le entità africane. da lì iniziò ad osservare gli uomini e si rese conto che qualcosa non andava.
Per i cristiani esistono angeli e demoni, mentre, le religioni tribali talvolta con- Olofi non aveva creato Iku (la morte) (Natalia Bolivar Arostegui Opolopo
cepiscono un essere completo che comprende bene e male che può essere Owo 1994 La creazione per la santeria)
singolo o descritto come una coppia di gemelli. Per il discorso vudù risulta
molto complesso perché le divinità vengono spesso unite in coppie di gemelli L’ etnia Fon era una etnia bellicosa e tra i suoi credo nel susseguissi delle bat-
maschile e femminile e tal volta come Legba e Carfour (bambino e anziano, taglie prendeva alcune figure religiose dai popoli sconfitti. I gemelli Mawu-Lisa
uno e violento e l’altro è buono). Esistono categorie differenti di Loa: i Rada, ovvero la luna e i sole vengono infatti da un’ altra popolazione beninese gli Aja.
spiriti buoni, i Petro, spiriti violenti e i Zandor che si pensa conferiscano ai loro Ci sono varie leggende della creazione e sempre c'entrano i gemelli creatori.
figli poteri speciali. Ognuno di questi culti è influenzato da altri culti minori e Si racconta che dopo la creazione divisero i compiti tra i loa, ma, anche di
spesso capita che ci siano le stesse divinità nel vudù o nella Kimbisa (palo mon- un principio primo, Nana Buluka che generò questa creatura e divise il giorno
te) nella santeria e nel candomble e viceversa. Come tutti sanno la parabola dalla notte perché Mawu, la luna, veniva da Occidente mentre Liza, il sole, da
cristiana racconta che Dio creò il mondo in sette giorni, ogni giorno si rese oriente. Il sole, fiero e paterno e la luna, gentile e materna, si congiungevano
conto di aver fatto un buon lavoro. nelle eclissi e così diedero vita alla gerarchia divina, tutti gemelli. Nel loroprimo
La differenza tra Dio e lo Spirito Supremo delle religioni africane è che nella parto Dada Sembo (altro nome di Mawu che sta per Grande padre o Spirito
mitologia africana dopo aver creato il mondo si è allontanato lasciando il com- Vitale) diede alla luce i gemelli Shapana: DaZodji e Niohwe Ananu. Poi creò
pito ad un’altra divinità di creare gli uomini per paura di poterli distruggere, So che era un essere androgino come lui. Nel terzo parto nacquero Agbe e
consapevole del suo potere immenso. Rileggendo tutto si può notare come in Naete Il quanto fu Egue il vecchio seguito dal vecchio Gu ed erano maschi e
realtà ne alla fine della creazione per i popoli africani ne alla fine della creazio- procedette con Djo, l’atmosfera che non aveva un genere definito ed in fine
ne del Dio Biblico sia stata creata la morte. Infatti nei miti yoruba, ad esempio, creò Legba.
possiamo prendere atto del fatto che Obatalà, creati gli uomini dopo aver Dopo la creazione di Aykumgban, il mondo passò al dominio di Sakpana. So,
notato un sovraffollamento e tanta confusione che infastidiva la sua purezza, per la sua somiglianza al progenitore, rimase in cielo per governare il clima. A
consultò Olofin chiedendogli di creare la morte e fu ascoltato. Dai miti afri- Agbe Naete fu concesso il dominio di Hu, il mare che rinfresca la terra. Ague si
cani alle parabole cristiane vi è un’altra differenza che sta nel fatto seguente: occupava di fauna e flora della terra, Gu fu inviato sulla terra tramite una spada
gli orixa o i loa vennero creati ognuno con un regno e con una lingua e per di metallo perché gli uomini sapessero abbattere gli alberi e per dominare il
mezzo di un messaggero comunicavano tra loro e con il Dio supremo, mentre creato avendo felicità e tecnologia. Djo separò il cielo e la terra e diede vestiti
nel cristianesimo all’ inizio tutti gli umani parlavano la stessa lingua, ma per una invisibili ai fratelli.
serie di eventi ebbero una punizione divina e fu fatto in modo che non potes- Legba è restato al fianco di Mawu e mentre gli altri fondavano i loro regni
sero più condividere il codice linguistico. In conclusione, sia gli orisha o i loa, ed ognuno parlava la sua lingua, lui acquistò il dono di essere messaggero del
che il Dio cristiano (nel Vecchio Testamento e nell’Apocalisse) somministrano Sommo e di parlare tutte le lingue che gli umani non conoscono. (La creazio-
delle punizioni. ne per il vudù)
CREAZIONE DEL MONDO Il grande Olodumare inviò Oxalá perché creasse il mondo. Gli fu promessa
molta sabbia, una gallina e cinque dita di un camaleonte. La sabbia era il sim-
Olofi viveva in un grande universo fatto di fiamme e vapore densissimo, ma un bolo del mare e la gallina il simbolo della terra mentre il camaleonte era un
giorno si annoiò di questo e così decise di abbellire il paesaggio cupo e ostile. simbolo di conferma. Prima di iniziare la sua missione non fece una offerta a
Fece scendere l’acqua e gli elementi solidi così tra le varie zolle si crearono Exú così egli si vendicò facendogli sentire molta sete e Oxalufà si ubriacò con
le voragini e l’oceano vasto e misterioso, casa di Olokun nei suoi punti più un vino ricavato dal tronco di palma. Olodumare inviò Oduduwa per verifica-
accessibili dimora Yemaya, la madre universale e madre degli Orisha. Dal suo re e vide che il dio era ubriaco così l’ incarico fu suo. Fu data un’ altra occasione
ventre sgorgarono la luna e le stelle. Poi Oloddumare, Obatalà e Olofi con a Oxalufà; doveva creare gli uomini, ma si ubriacò nuovamente e creò delle
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LE STORIE DELLA CREAZIONE
Diego Rivera: creazione, 1922-1923, afferesco con encausto e foglia d’oro, 109, 64 m2 anfiteatro Simon Bolibar, escuela Nacional Preparatoria, museo di San Ildefonso Città del Messic
creature mostruose.Odudua annullò le creature di Oxalá creando gli esseri di Kadi e fu rapita da Mpemba da cui così si originò Biavonsuno (il mondo
umani belli. Questo fù la causa delle loro lotte ove vinse Odua, il primo oni concreto e visibile) che proprio per questo riuniva il bene e il male. Nzambi,
(re) di Ife. Distribuì i suoi figli per creare vari regni poi tornò in cielo lasciando vedendo quello che era successo, scese sulla terra e Ntoto per rimediare
regnare la terra alle sue creature. (la creazione per il candomble Kutu) decise di dividere Baiawonsono creando: Menso (la vista), Nsumu (l’olfatto),
Vova (il suono), Mutu (L’udito) e Mboma (la percezione). In seguito Nsambi
Nzambi Mkuluundu creò Ntetembua (le stelle) come una grande tribù che fu con l’acqua e creò i pesci e con Ntembo creando i passeri perché se no
chiamo Nsulu e le divise in famiglie. Tra tutti i suoi figli prefersiva Muini (il sole) sarebbero stati soli. Poi per la terra creò gli elementi del paesaggio e tutti gli
e Ntoto (la terra) che si sposarono e crearono: Ngonde (la luna),Tia (il fuoco, animali. Dopo aver creato gli Mpongos, il mondo creò uomini e donne e gli
Maza (L’acqua ) e Ntembo (il vento). Poi dalla luna con il fuoco nacque Lufa Mpognos regalarono loro una parte dei loro poteri. Nzambi vedendo ciò fu
(la morte) e Mbi (il male). contento perché c’era armonia e si creavano le famiglie. (la creazione per il
La luna era malvagia, voleva che il fuoco si divertisse con altri parenti e non la Palo monte)
rispettasse, ma la terra però riuscì ad evitare questo proteggendo il corpo del
figlio. Il fuoco lottò con il sole che voleva oscurare la luna, al vedere questo il Nzambi dopo la creazione dell’ universo divenne Ngomi (l’universo visibile) e
male e la morte che venivano trattati come schiavi scapparono e si sposarono poi creò Exu Aluviana con sette facoltà:
dando vita a due creature che avevano dentro l’odio verso i parenti, che liti- - possedeva la chiave per aprire tutte le porte
gavano sempre ferendo i genitori. I due nati erano Kadi e Mpemba. Quando si - poteva osservare tra il bene e il male
sposarono l’ acqua e il vento, nacquero Moyo (la vita) e Ntandi (la pietra) che - aveva la conoscenza di tutti e di ogni cosa a partire dalla sua nascita
a loro volta generarono Lunfuanesu la bella (l’ equilibrio), che suscitò l’invidia - poteva manipolare la materia inerte
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
- poteva viaggiare nel tempo e conosceva perciò il passato e il futuro di tutto. che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.Dio disse: «Ci siano
- poteva comunicare con qualsiasi creatura inferiore poiché conosceva tutti i luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da
linguaggi. segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento
- poteva dividersi creando un alter ego dai poteri inferiori, ma facendo questo del cielo per illuminare la terra». E così avvenne: Dio fece le due luci grandi,
non avrebbe potuto più tornare unico. la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte,
Exu poteva quindi attraversare tutti gli spazi dove Nzambi non poteva passare e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per
e soprattutto l’ oscurità, dato che Nzambi era la luce. Il potere di Exu di passa- regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che
re nell’oscurità era dovuto al suo colore rosso scuro. Con tutti questi poteri era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
si sentiva forte come Nzambi e la sua vanità lo portò ad incoronarsi re dell’ Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra,
oscurità. Con il tempo si accorse che era solo, allora fece uso dei suoi poteri davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli
divini per creare sette copie di sé con gli stessi poteri ma in misura più limitata. esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e
Così ogni copia aveva il suo spazio e la sua dimensione e così sono nate le tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio
prime sette linee della Kimbanda: li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli
- re e regina dei 7 incroci; uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
- re e regina dei 7 cruzeriros; Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame,
- re e dei 7 Liras/ regina Maria Padilha; rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: Dio fece
- re e regina della Kulunga; le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria
- re e regina delle anime; specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa
- re e regina delle matas; buona. E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,
- re e regina delle spiagge. e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le
Ogni regno aveva sette territori, così ogni re si divise in sette. Ogni una delle bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
parti acquisì personalità proprie. Gli Exu si continuavano a dividere fino a che Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmi-
non vi era più energia per farlo. I primi 57 erano più potenti e furono i capi na li creò.Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi,
diedero nomi a tutti quelli che avevano energia sufficiente, mentre gli altri ve- riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del
dendo che non venivano contati si diressero dal primo Exu Re che era come cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
un dio. Fecero offerte e il re accettò dicendogli che se non avessero perso la Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la
calma un giorno avrebbero avuto potere. Si accorse del difetto dei suoi sudditi terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.
che erano androgini e i loro organi erano a metà. Così decise di separarli per- A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che
ché si potessero riprodurre e potessero evolversi. Gli uomini cominciarono strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde».
a provare dolore e delusioni perché avevano il desiderio sessuale così Exu E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E
decise di creare un nuovo spazio mandando i sette perché vivessero li come in fu sera e fu mattina: sesto giorno. (La creazione cristiana tratto dalla genesi)
castigo per non averlo ascoltato. Non sarebbero più scesi sulla terra e non sa-
rebbero stati ne uomini ne donne senza quindi potere riprodursi ne evolversi.
Questi ribelli erano i Kiumbas (sucubus o nkumbus)il cui nome è sinonimo di
oscurati. (La creazione per la Kimbanda)
In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le
tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse:
«Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce
dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina:
primo giorno. Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare
le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono
sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.
Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.Dio
disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia
l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque
mare. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: «La terra produca germogli,
erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto
con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne: la terra produsse
germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e al-
beri che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide
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SANTI E DEI DELL’ARIA
Sappiamo dai capitoli precedenti che la razza latino americana è multicolore comunicazione dei due mondi. Può essere associato alla trinità dei guerrieri o
delle divinità della morte e alle divinità del bosco, agli angeli buoni del giorno
e che tra le varie etnie la più numerosa è quella nigeriana, anche se ad Haiti
troviamo un maggior numero di dahomeani. Le varie tribù hanno contribuito o alle divinità diaboliche della notte, ad un furbo uomo in forze o ad un ma-
lato vecchio contadino ed ingenuo. Inoltre è legato alle divinazione, tanto che
al formarsi delle religioni, delle vere e proprie nazioni, mantenendo molto delle
per il vudù legge l’oracolo Ifa. Se per gli yoruba è una divinità maschile, per
culture originali e mescolandole anche con le credenze indios. Non a caso, per
alcuni dei troviamo molto forte la derivazione caboclos o antillina come per i dahomeani e soprattutto per le razze bantù è una divinità androgina. Nella
kimbanda spesso è confuso con i Qiumbas, i sette spiriti malvagi che gli si sono
esempio i culti petro-haitiani che sembrano venire dai Caribi, dai tainos, dagli
ribellati, ma in realtà lui e Pambu Gira, la sua metà femminile, lavorano per il
aawak etc ... o le divinità serpente che si rifugiano nell’ isola sottomarina. Per
mia supposizione la credenza del vudù che prevede che le divinità nascono progresso ed il bene dell’umanità. I cubani lo identifcano anche con l’ Anima
sotto il mare può anche derivare dal neo-paganesimo irlandese e si parla Sola, il figio che Oyá abbandonò. Il Legba dahomeano presenta le caratteri-
stiche di un mendicante malato di peste, questo suo lato è paragonabile con
dell’ isola di Man che era sotto l'Irlanda. La credenza della santeria legata agli
orisha che abitano il monte è invece originaria del Congo. Alcuni studi dimo-Elleguà, in quanto il piccolo fu l’unico a salvare il grande Olofi dalla morte.
Anche l’ Exu della Kimbanda protegge dalle malattie e da altre cose negative.
strano che le divinità dei culti caraibici e brasiliani presentano sia parti buone
Legba è Pambu Njila (il negativo di Aluviana bantù) nel candomble hanno
prettamente nate in Africa come i culti Rada o parti violente e diaboliche che
entrambe come animale il cane ed inoltre nelle nazioni bantù il nome Lussero
per alcuni si originano in Congo e per altri vengono dai riti delle popolazioni
autoctone dell’ America precolombiana. Per cui queste religioni si riassumono(Cuba) svela il suo lato divinatorio poiché è il nome di una stella. Il significato
del nome Exu fa riferimento ancora alla magia; infatti significa sfera, mentre nel
in quelle usanze legate alla cabalistica, esoterismo e alchimia che a contatto
nome Pambu Njila (Bombo Njila o Pomba Gira) c’è la caratteristica del dio
con il cattolicesimo hanno dato vita a sincretismi con santi, angeli e demoni.
degli incroci e del destino visto che significa incrocio del cammino. Nella na-
Sappiamo per certo che la prima divinità sia legata al rosso ed al nero come zione bantù brasiliana Poba Gira è rappresentata come una prostituta cosmica,
simbolo di gioia e dolore, bene e male, ma soprattutto di comunicazione. simbolo delle perversioni ma, come Aluviana o Exù, auita la comunicazione il
Questa divinità può assumere due volti, rappresentando il ciclo vitale e la progresso. Confrontando le diverse figure possiamo notare come in alcune
forza fallica cosmica. L’ abbiamo quindi nei panni di un giovane demone, un si legga la caratteristica dell’ androgenia. Il Legba dahomeano è androgino,
anziano contadino o un dispettoso bambino giocherellone che si occupa della mentre nel candomble bantù c’è uno sdoppiamento e troviamo una gemella
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
donna. Il Legba haitiano ed Elleguá si assomigliano in quanto hanno cammini in particolare nelle culture fon e yoruba sono legati alla pianta sacra. Iroko. Il
anziani, ma Legba prende inoltre le caratteristiche di orischa come Orula e legame tra Iroko (Loko) e Orula (Ayzan) è così palese che a Cuba i due ocha
Omolú in quanto è un grande divinatore, viene chiamato prorpio come l’ora- hanno entrambi sincretismo con San Francesco e in Brasile si dice addirittura
colo Fa ed è coperto di piaghe. Inoltre l’accostamento di Legaba e Fa può che Iroko protegga le streghe, cosa di cui nel vudù si occupa Ayzan, una entità
essere paragonato anche al significato del nome Exu ovvero sfera (esattamen- femminile che si sincretizza con Santa Chiara, sorella di San Francesco. Certo
te la sfera della divinazione). Elegguá e tutte le divinità delle differenti tribù Ayzan e Loko nel vudù cubano non hanno la stessa diffusione che hanno in
che gli corrispondono hanno la caratteristica di avere un carattere piuttosoto Brasile o ad Haiti proprio come nel candomble bantù è meno diffuso il culto di
malizioso. Il gemello cattivo di Legba, Kafu è un giovane proprio come l’ Exu Kisamba (Oruala bantù). Nel sincretismo questi padri spirituali si relazionano a
brasiliano, mentre nella cultura bantù abbiamo due nomi come Luccero e santi che hanno rinunciato a tutto per Dio: San Francesco, che fu seguito dalla
Aluviana che derivano dalla luce. La differenza principale tra Lusero e Aluviana sorella Santa Chiara ed entrambi vissero da eremiti, Santa Lucia che rinunciò
è che Aluviana compare con una gemella. Legba e Exú, Aluviana e Poba Njila a sposarsi per stare con Dio ed il cui nome deriva dal termine luce. "San Giu-
sono entità falliche. Siccome tutte queste sono divinità del cammino, della seppe della montagna" è il nome di un monastero spagnolo dedicato a Maria
vita e del destino che aprono e chiudono tutto, in un qualche modo sono Addolorata e agli abbandonati; infatti Orula ha una relazione con Yewa, dea
legate anche alla nascita e alla morte. In questa riflessione emerge il motivo della morte, per il semplice fatto di essere stato abbandonato e seppellito a
del sincretismo tra Legmba e San Lazzaro che per certi versi relaziona questa metà sotto una ceiba da Obatalà che non voleva figli maschi dopo l’ incesto
divinità a Sackpata, il dio della malattie che si confronta proprio con questo accaduto tra Oggum e Yemayá. La scelta di sincretizzarlo con San Filippo rende
santo cattolico ed il fatto che Elleguá si definito "Anima sola" lo collega a Oyá, chiara la sua vicinanza al padre Oxalá, Gesù Cristo ed ad altri dei paragonati a
il capitano degli Eggun e probabilmente sua madre. cattolici come San Giovani Battista, esempio Osain o Oggun Bantù.
Risulta complicato trovare relazioni tra figure così diverse ma, ad esempio, Il padre divino creatore è caratterizzato dal colore bianco e dall’ essere inve-
nella storia di Pietro ci sono i cani che fanno parte anche dell’ iconografia di stito con lo Spirito Santo che porta la pace in tutte le popolazioni africane;
San Lazzaro e sia Pietro, che Benito, che Antonio hanno un libro. San Lazzaro inoltre si identifica nel vecchio guerriero pacifico che ha creato il mondo al
e Pietro portano indumenti legati alla chiesa, l’ uno è Papa e l’ altro è vescovo. posto di Dio. É il padre degli dei o il nonno dell’ umanità. La sua purezza e la
Possiamo dire che sia Lucifero che Pietro siano legati al tradimento, anche se sua bontà lo rendono giusto e democratico. Obatalá, Oxalá, Dambalah, Lemba
Pietro in misura minore per avere rinnegato Cristo mentre Lucifero si ribellò e Tiembla Terra, cioè i signori bianchi, sono i figli più vicini al grande Dio, per
a Dio diventando il simbolo del male. Queste figure convergono tutte nella questo sono comparati a Gesù Cristo nonostante la loro anzianità. Sia Oxalá
prima divinità africana in quanto essa può apparire ingenua, e qui vediamo brasiliano che Lemba e Dambalah sono accompagnati da un serpente pitone,
il giglio bianco di Sant’ Antonio e la raffigurazione di Sant’ Atocha, che però boa o kundalini che li lega alla terra, anche se sono dei del cielo. In particolare
come iconografia assomiglia a Legba che porta un bastone ed anche a San questa caratteristica di serpente è legata al vudù dove si pensa che però abbia
Lazzaro per le sue piaghe e per i cani. Il parallelismo con San Pietro è dovuto un' origine arawakiana (indios) perchè in effetti gli indiani d’ America avevano
alla padronanza delle chiavi del paradiso, mentre Lucifero, perchè figlio dell’ il culto delle divinità serpente e non solo avevano dei culti molto vicini alla
inganno bugiardo, quando Zambi gli diede i poteri di governare e di moltipli- pratiche petro (o "preto", pratiche di natura violenta). Il serpente di Dambalah
carsi, fu tradito da sette dei suoi figli diventati di conseguenza angeli caduti. Il si spoglia della sua pelle andando in cielo e creando l’ arcobaleno ovvero la sua
colore nero non è soltanto paragonabile a Satana ed alle sue ali da pipistrello, gemella, insime a lui nonna dei viventi e simbolo di perfezione cosmica, definita
ma anche alla tunica di Benedetto. San lazzaro e Legba condividono le piaghe "Ayda Wedo". Ayda per essere così anziana può essere paragonata alla Grande
e con Bombo Njila i cani che scagliò contro Nkosi. Le divinità africane sono di Erzuli o a Naná, anche se queste due sono divinità acquatiche. Se Dambalah
carattere allegro e sono luminose; non a caso troviamo nomi come Aluviana è Gesù, Ayda è Maria Immacolata, madre di suo padre. Inoltre la divinità fon
o Lucero e in Legba c’è il sole, ma possono diventare oscure e veri bokor è paragonata anche a Mosè il quale, nell’ iconografia cristiana, è caratterizzato
(stregoni che praticano la magia nera). Nella storia cristiana Pietro tradì Gesù, da serpenti. Mosè ha parlato con Dio, che si presenta sotto forma di fiamma;
mentre nella santeria troviamo Elleguá legato a Oggun che diventa Pietro, con in effetti lo spirito petro di Damabalah, “La Flambeu”, è una fiamma di fuoco.
i cani che Changó gli tolse perchè guidassero Babalù nella sua terra e perché Ayda inoltre ha un aspetto che la lega ad Oyá con la sua gonna di veli colorati.
rinnegò per tre volte Gesù al cantare di un gallo. Anche Oggun rinnegò tre Si racconta che Changó Aggallú, il gigante del vulcano, le regalò l’ arcobaleno e
volte Obatalà che fu avvisato da un gallo, diventato oggi animale sacro dei due da allora entrambi l’ indossano. Altro santo legato al Dio Bianco è Patrizio di
orisha. Irlanda, che nella tradizione si relaziona ai serpenti ed alle acque.
Sicuramente il discolo yoruba ed i suoi simili delle altre nazioni sono legati alla
divinazione essendo dei del destino. Certo il Legba dahomeano interprete
dell’ Ifa prende delle caratteristiche di Orumilla yoruba. Orula e Legba sono
androgeni, infatti la parte femminile di Legba è Ayzan, la mambo ancestrale.
Sia Orula che Ayzan fanno parte del culto ancestrale e hanno partecipato alla
creazione. Le tre personalità delle diverse nazioni sono legate al sacerdozio ed
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SANTI E DEI TERRESTRI
Oggun, Oggoun o Oggum è una divinità yoruba che è presente in Brasile, a boschi e medico, assumendo le sembianze di divinità che sono minori e che
Cuba e ad Haiti. Specialmente nel vudù riassume le caratteristiche di altri loa per i lucumì sono Oshosi e Osanha, il medico ed il cacciatore che vivono nei
che pur essendo minori si comparano facilmente con orixa della famiglia di boschi. Oggau ha il potere politico ed è il re della giustizia che assomiglia così
Changó. L’ Oggau vudù effettivamente diventa non solo dio della tecnologia, ancora di più ad Ochosi e d a Changó. Tra i cibi che accomunano le divinità
dei metalli, dei trasporti, patrono degli ingenieri, dei programmatori e di tutti sopra elencate troviamo i fagioli, che sono cibo di Oggum e di Nkosi ed i polli
coloro che usano la tecnologia, ma rappresenta anche la virilità per eccellenza, che accomunano Ogau e Oggun cubano. Oggun, Gau e Nkosi possono essere
lo spirito del bosco che negli yoruba accompagna Oxosi e Osain, la musica, relazionati attraverso il cibo poichè il miglio nel ricettacolo di Nkosi può essere
i tuoni e i fulmini assorbendo in se: Aggassau, Xevious (Hevioso) e Sobo che accomunato con un mangime per polli. Questa divinità viene sincretizzata con:
equivalgono a Aggallú e Changó. Nel palo monte viene chiamato Zarabada e San Pietro, che porta le chiavi, San Giorgio e Giacomo Maggione, due soldati a
nel cadomble bantù è Nkosi Mokumbi, il leone divoratore di anime. Una cosa cavallo, San Michele Arcangelo, che porta le armi con cui sconfisse Satana, San
che accomuna i fon e i bantù è quella di paragonare Oggaun al leone mentre Paolo che porta la spada e l’ angelo Samael che è legato alla sfera di Marte.
per gli yoruba la divinità che è accompagnata dal leone è Xangó. Se Chango
è il re della religione yoruba ed il guerriero per eccellenza nonchè fratello di Nelle culture yoruba e bantù troviamo due divinità che vivono nel bosco, una
Oggun, l’ Oggau haitiano è un cavalierie. Passando da divinità yoruba a divinità legata alla giustizia ed alla caccia e l’altra è la figura in assoluto più legata alla co-
fon, Oggau diventa sposo di Erzulie; va inoltre precisato che tutte quante le noscenza dei poteri delle erbe mediche. Si tratta degli orisha Oshosi e Osain,
divinità dominano i metalli e le forze della guerra. I loa hanno lo stesso santo nonchè Brazo Fuerte e Guru Nfida per il palomonte e Mutalambo e Kaende
cattolico e questo si verifica raramente, gli nkisi invece differiscono per il sin- per la nazione bantù del candomble. Nel vudù invece queste due figure si uni-
cretismo, vengono paragonati a Oggun ma il santo è differente da ciascuno di scono sotto un’ unica personalità; nella tradizione di origine beninese si parla
quelli corrispondenti con l’orisha. Caratterialmente si assomigliano i loa e gli di Gedbo Aya, ad Haiti la figura più vicina a questi è Gran Bois. A Cuba ed in
orisha, anche se nell’ entità vudù troviamo la padronanza dei fulmini e dei tuoni Brasile i vuduisti ci parlano di Ague o Agge. Gran Bois è uno spirito petro men-
che nella cultura yoruba da cui arriva appartengono alle divinità che sono della tre Agbe è proprio il Gedbo Aya americano, poichè è cacciatore e padre delle
famiglia di Changó tra cui Oyá moglie di Oggun. Changó nella cultura vudù si erbe medicinali e dei loro segreti lasciatigli da Aziza. Agge inoltre si rappresenta
riassume nei cammini di Xevius, ma forse Xevius tra i fon è un entità minore come Osain: storpio e con l’aspetto di un cacciatore. I santi legati a queste
rispetto al Changó yoruba che è il dio più amato. Ad Haiti Gu è anche dio dei divinità sono: Norberto, Pantaleone, Silvestro, Giovanni Battista, Francesco D’
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Assisi, Sebastiano, Cristoforto, San Giorgio , San Expedito, Anglelo Raffele, An-
tonio Abate, San Giuseppe e San Raimondo. Queste figure di santi ricordano
storie di persone che hanno scelto la vita da eremita ed in povertà: Norberto,
Giovanni Battista. San Francesco o Expedito, figure legate alla medicina e alla
guarigione come Pantaleone, Raimondo, Silvestro, Antonio Abate e l’angelo di
Mercurio Gabriel, oppure legate alle frecce o all’ uccisione di strane bestie leg-
gendarie, per esempio Sebastiano, Giorgio e Silvestro, relazionate al battesimo,
come Giovanni e Silvestro ed ai fiumi in quanto padroni della pesca come San
Crstoforo. Possiamo notare che tra i loro colori esiste in primis il verde scuro
o chiaro delle piante del bosco accompagnato dal rosso che forse in questo
caso è il sangue delle creature cacciate e dal nero come la morte. Sia Ochosi
che Osain che altri dei corrispondenti sono legati sia alla caccia, che alla pesca
e alla medicina. In particolare, di Osain non conosciamo le origini è forse per
questo che lo si paragona a Raimondo.
Il dio delle malattie infettive che porta con se i segni della peste e della lebbra
si veste di sacchi di yuta o paglie, perciò viene paragonato a Lazzaro di Betania
e Rocco in quanto i due si rappresentano con cani o altri animali e con segni
della peste. Nella cultura vudù le sue funzioni di agricoltore e guaritore sono
in parte assorbite da Legba che viene inoltre rappresentato vecchio. In Brasile
si dice che lui ha due personalità: vecchio o giovane e bello ma in entrambi i
casi si copre il volto di paglia, ha una relazione con Oyá che ha trasformato in
dea della morte. Il suo coprirsi con la paglia lo rende vicino alla madre Nanà
che si pensa sia di origine mahi, in ogni caso una signora molto anziana che
venne punita da Obatalá per aver abbandonato il figlio piccolo e malato che
fu cresciuto da Yemayá. Naná è Sant’ Anna, perchè viene paragonata alla madre
della Vergine. Naná si paragona facilmente anche alla Grande Erzuli o ad un
cammino anziano di Yemayá che partecipò alla creazione.
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SANTI E DEI ACQUATICI
L’ acqua è da sempre un principio vitale, perciò le divinità acquatiche sono vecchia spesso è paragonabile anche a Naná Buruku così come alla Grande
sempre legate alla creazione ed al ciclo vitale. É il caso della madre universale Erzuli la Sant’ Anna Dahomeana. Gli dei del mare possono considerarsi fratelli,
Yemayá, che prende le sembianze di Olokun diventando il mistero dell’ oceano figli o gemelli delle dee del fiume. Grande Erzuli vive nei fiumi mentre Nanà
e che con le sue sette gonne e i suoi sette bracciali è regina dei sette mari ed nelle sorgenti.
ha dato vita a tutto quello che vediamo. Solitamente Yemayá è femminile ma
quando è Olokum è androgina poichè Olokum è maschile e femminile e lei Erzuli, proprio come Oxum, è simbolo di bellezza e di amore supremo. Ricca
è sua figlia nonché messaggera. Se Yemayá è creazione, Olokun può diventare e incontentabile, figura simbolo della felicità ma eternamente infelice, imma-
distruzione e per questo che non possiede figli. colata ma anche prostituta. Come Xangó rappresenta il più grande numero
Con tutti i suoi azzurri Yemayá è simile al re Agwe del vudun che ama stare di virtù e imperfezioni umane: il suo amore è immenso ma può essere molto
in compagnia ed ha un comportamento reale. Nel vudù succede il contrario: gelosa, è una allegra ballerina gioiosa e festaiola e le sue lacrime sono incolma-
Agwe è il dio del mare e la Sirena è legata ai misteri della distruzione, se Yema- bili. Questa dea è la donna per eccellenza, patrona di Cuba e identificazione
ya e Agwe sono la creazione vestita di blu, la Sirena e Olokun portano il rosso delle donne Haitiane. Ama circondarsi di bellezze e frivolezze, ama i fiori e le
della distruzione. Queste divinità portano con sé una straordinaria bellezza e appartiene ogni cosa preziosa. Insieme alla madre e sorella, Lemanjá protegge
una coda di sirena. Lemanja è la dea della cucina e Agwe ama molto pranzare le partorienti, le cuoche e gli artisti. La differenza principale dell’icona daoho-
in compagnia. I loro santi sono volti della Vergine Immacolata poiché rappre- meana e di quella yoruba sta proprio nel colore: yoruba e bantù utilizzano
senta la nascita della altre divinità e proteggono tutto ciò che è legato al mare come colori il verde acqua, ma soprattutto i giallo e l’oro, mentre invece Ezuli
oppure diventano Sant’ Urlico, vescovo che ha come simbolo un pesce. ha il rosso e il blu che che sono i colori che identificano gli abiti della Madonna
Cristiana, il suo simbolo come quello di Oxun è un cuore che identifica i suoi
La scelta degli angeli Rafael e Gabriel è dovuta al fatto che nell’ esoterismo dolori proprio come quelli di Maria. Queste dee sono il chiaro riferimento ad
cattolico Gabriel protegge le donne facendo parte della sfera lunare ed è un’ altra dimensione, ecco perchè vengono denominate Vergini nonostante
legato a tutto ciò che riguarda il concepimento. Anche i suoi colori sono gli abbiano mariti e figli.
stessi di Lemnajá, cioè il bianco, l’argento ed il blu; Rafael è invece custode dell’
intelligenza, si relaziona alle leggi della magia e protegge i maghi. La Lemayá
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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SANTI E DEI DEL FUOCO
Non si può parlare di ocha o di orixa senza nominare quello che si può consi- Shangó, proprio come Obatalá, vive in cielo e dentro un castello che lo avvi-
derare il re della religione: Shangó, il leggendario guerriero del fuoco festaiolo cina nell’ iconografia cristiana a Santa Barbara, che fu rinchiusa in una torre dal
e luminoso come ciò che rappresenta e di cui porta le sfumature cromatiche. padre. Shatiel è l’angelo del denaro per questo gli umbandisti lo paragonano
Dagli studi conseguiti pare che nella cultura vudù alcune sue caratteristiche a Changó. .La sua prima moglie Oyá in Brasile è proprio Santa Barbara per-
confluiscono in Oggun, che è comunque rimasto quasi totalmente yoruba. Da chè protegge dai fulmini. Nella cultura bantù cubana il nome 7 Rayos denota
alcune fonti pare che il culto di Changó c’è anche ad Haiti, ma più probabil- la caratteristica di dio dei fulmini (ragios). L’ attributo di Taddeo, associato dal
mente il fuoco, i fulmini ed il tuono fanno parte della famiglia del dio Xevius, martirio avvenuto per lapidazione e mazzate, è la mazza. Quindi la mazza di
luminoso e giallo che nel cadomble e nella santeria è diventato il loa Hevioso. Taddeo richiama l’ oxe di Xangó e le lapidazioni lo rendono dio della pietra
Nel culto bantù, Nzanzi e SIiete Rayos hanno la pietra del fulmine e il potere del fulmine.
sul fuoco e come negli orisha hanno tre mogli, caratteristica che nel vudù
tocca ad Oggau, che tra l’altro è dio della musica e protettore dei bambini La dea dei venti, dei fulmini, del fuoco e della morte nel vudù può essere sia
proprio come Xangó. Le tre mogli sarebbero Oyá (Mutalamba), Ochun (Na- Ayda sia la Baronessa Brigitta, in quanto dea della morte dal volto bianco e
danda Lunda) e Oba, mentre le tre mogli di Oggun sono Oyá Oxum e Erzuli. labbra viola. Il comparare Oyá a Giovanna D’ Arco fa di lei una grande e valo-
Nel vudù succede anche che il dio dell’acqua Agwe prende la virilità di Changórosa guerriera che segue il marito in battaglia guidando eserciti di spiriti. Certo
la Oyá cubana è triste ed austera rispetto alla audace, allegra e sensuale Iansá
e la sua caratteristica di marito ideale. I santi degli dei del fuoco sono: Santa
Barbara, Marco Evangelista, l' angelo Shatiel e Giuda Taddeo. brasiliana. Resta comunque dal carattere impetuoso. Si paragona per questo
alla Baronessa Brigitta che è comparata a Santa Brigida d’ Irlanda, nata da una
Si sa che santa Barbara è patrona degli artificieri, ma non che viene parago- divinità celtica: Brigette dea del fuoco. Santa Brigitta protegge anche il bestia-
nata ad un uomo perchè secondo la mitologia cubana fu Oyá a mascherarlo me. Non è un caso che questo vudun si paragoni a Oyà, che secondo alcune
da donna in modo che i nemici lo confondessero per lei. Marco Evangelista leggende è diventata padrona della morte dopo avere aiutato Omolú senza
e Girolamo sono acompagnati da un leone proprio come Changó, lo stesso temerlo. Inoltre San Lazzaro è legato anche a Changó e ad Oggun in quanto
leone che nella mitologia vudù appartiene a Oggun. Giuda Teddeo l’ aposto- i levrieri di Babalú gli furono dati dal dio del fuoco che li tolse a Oggun, ed
lo del cuore grande, cugino di Gesù, è Xangó legato a Oxalá suo padre, ma in quanto Oyá e Obba sono entrambe dee della morte e sono legate sia a
anche suo cugino probabilmente se si considera Xhangó Aggallú. In effetti Oggun che a Changó.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Oyá e Changó hanno due figli gemelli che proteggono i bambini: sono gli Ibeis,
legati dal cordone ombellicale. Nelle culture africane sono fondamentali i ge-
melli divini che proteggono i bambini e soprattutto nel vudu fanno parte del
culto ancestrale. Sia Ibeis, che Marasa, che Nvunji, coppie con maschile e fem-
minile, diventano figli di Changó e Oyá, ma anche simbolo di Ochun e Chan-
gó. Nel vudù questi piccoli discoletti non hanno origini certe ma come del
resto anche nelle altre religioni si dicono figli di Oyá che furono abbandonati
e cresciuti da Iemaia, altri dicono che sono figli di Ochun mentre infine c’è chi
sostiene che li partorì Naná. Sono sempre legati all’ infanzia che proteggono in
particolare nella santeria e nel cadomble sono legati al vizio alla ricchezza, all’
allegria e al gioco come le divinità da cui provengono (Changó, Oyá e Ochun).
Si sincretizzano con Cosimo e Damiano in quanto anche essi erano gemelli e
perchè sia la figura mitologica che i santi sono legati alla medicina.
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Musica e Danza
“ Ho scoperto che ciò che faccio è musica e che la musica non è
una delle arti, ma la sintesi della conseguente scoperta del corpo”
Helio Oiticica
+
TRADIZIOENE SOCIALE
Canti e danze gerarchie e riti
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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TRADIZIONE SOCIALE
Chola a weke a weke chola - tutti gli strumenti seguono la ritmica dettata dell’atabaque ;
a vamo a sambar mama Lola con mamyombe, vamo como ayer - ci sono alcune danze che mimano dei combattimenti come il maculele;
vamo a sambar mama Lola con mayombe - con mayobe we - la danza del fuoco ha come oggetto principale le gamele e le torce
infuocate che i ballerini si passano sul corpo.
LA DANZA COME RITO
Vudù
Canti in forma responsoriale e danze sacre sono un capitolo fondamentale
quando si parla dei sincretismi. Ogni spirito ha le sue danze e i suoi passi an- - i templi sono chiamati hougfor;
che se talvolta capita che ci sono toque (ritmi) e danze che sono di più santi. - la ruota danza intorno al palo da cui nasce il loa (peteau mitan);
Ciò che maggiormente differenza le varie entità nel loro aspetto teatrale è la - i tamburi si suonano con le bacchette e sono: maman (humtor, mo-
gestualità oltre in alcuni casi agli abiti e ad attributi. L’ entrare sempre più in sin- yen, secounde o hountegui) il tamburo madre, bebe che è padre e bula che è
tonia del danzataore con i tamburi lo porterà alla passione o trance dove sarà figlio. La particolarità del tamburo madre è che lo si percuote con una pesante
completamente posseduto dalla divinità e ne sarà il cavallo. In questo caso si mazza mentre gli altri con le mani nude o con le bacchette .
pensa che il piccolo angelo dell’anima trasmigra per lasciare spazio allo spirito
divino. Vi sono anche casi di possessioni violente dato che il credente assorbe GERARCHIA DELLA CASA DEL SANTO E NEI SOTTO-
tutte le caratteristiche dell’ energia superiore. In tal caso è considerato il dio CULTI CUBANI
stesso e spesso lo si allontana in quanto può diventare pericoloso.
Anche per i canti succede lo stesso che per le danze troviamo canti di invo- Con la cerimonia di acientamento (accettazione) l’ iniziato o yawo riceve l’
cazione riservati ad un solo spirito, mentre ci sono spesso canti che accomu- orisha di cui sarà figlio. L’ orisha protettore è come il nostro angelo custode e
nano più divinità su ciò è di ottimo aiuto nella comprensione della cultura cu- viene divinato tramite i caracoles, le conchiglie. Ora la persona potrà accedere
bana il libro della professoressa Graciela Chao Calbonero “el baile de y para alla pratica della regla e per un anno dovrà vestire di bianco e rinunciare alla
los orishas en el tombor de santos” che spiega l’evoluzione della danza cubana solita vita. Nel interno della gerarchia santera troviamo i babalos e le apedepi
partendo dall’ afro. I riti sono collettivi e tal volta possono essere aperti ai cioè i sacerdoti di grado più alto figli di Orula e interpreti dell’ oracolo di Ifa.
turisti. Chiaramente come per i riti e per l’ iconografia si potrebbero scrivere Sotto di loro vi sono babalocha e yayalocha il padrino e la madrina del santo.
montagne di libri su questo argomento a livello teatrale e spettacolare ed a La cerimonia per uno yawo è celebrata in tre giorni e l’ anno in cui dovrà ri-
livello folcklorico. In seguito un piccolo schema delle principali caratteristiche nunciare alle sue normali abitudini è chiamato yawoage. Gli oba o obaluteros
che riguardano i sincretismi. sono coloro che seguono lo svolgimento della cerimonia che dirigono i canti
ed interpretano il dilogun. Altro gradino è quello riservato agli aleyo che si
Santeria: occupano degli oggetti di cerimonia, ma, non conoscono tutti i loro segreti,
mentre l’ arete è colui che controlla che il nuovo santo (figlio dell’ orisha) si
- i templi sono chiamati Casa del Santo; faccia nella maniera corretta. Le Iaebifa sono le sacerdotesse che pur essen-
- si danza talvolta in ruota e le manifestazioni possono essere per soli dosi consacrate all’ Ifa non ne possiedono tutti i segreti.
iniziati o per turisti; Per quanto riguarda i sotto culti al suo interno una delle influenze più forti nel-
- le cerimonie si chiamano: tambor de santo o guamillere; la santeria che è caratterizzata da un sistema complesso dovuto all' incrocio
- i tamburi sacri possono essere suonati solo dagli iniziati; di molte razze è il mayombe che è entrato nel vocabolario dialettale cubano
- nella regola di ocha i tamburi batà sono costituiti da una doppia dove ad esempio il maymbe indica una persona potente o dove all’ interno
membrana e si tengono sulle ginocchia. Sono tre: il più grande: iya (madre) che della mitologia santera troviamo figure conghe come l’ aura tignosa. Anche all’
marca un ritmo costante seguito da itolele e okonkolo; interno di questa regla c’è una gerarchia. I tatanganga o padre nganga sono i
- i tamburi abacua si chiamano Ekue; sacerdoti maggiori che hanno grande prestigio sono aiutati dalle madre ngan-
- sono i tamburi santeri del popolo di ocha ad essere posseduti da ga che li seguono nella liturgia. Padrini e madrine aiutano invece i tatas per
Añá ed appartenere a Changó; quanto riguarda le iniziazioni o rayonamiento.
- nelle danze palere i ballerini utilizzano dei lunghi bastoni di legno. Gli aspiranti addetti abaquá sono chiamati indicimes, mentre gli iniziati obo-
neques. Nell’ ordine troviamo il re o iyamba, il mocongo con potere militare,
Cadomble: isuè ovvero il potere ecclesiastico ed empegò ovvero il potere legislativo. I vari
gradi della società nañigo sono chiamati piazze.
- i templi sono chiamati tenda o terreiros;
- le cerimonie sono dette rodas; GERARCHIA DEL TERREIRO
- lo strumentro principale è l’atabaque: il più grande è il “rum” che
comanda, il medio è il rupin e il piccolo si chiama “le”; Ogni credente, dopo aver ricevuto il suo orixa de cabeza o orixa de frente
- un altro strumento è l’agogo: una campana doppia in metallo; che gli viene assegnato con rituali come il jogo de buzios (lancio delle conchi-
- e poi viene il gan: la camapana signola glie) è definito figlio o figlia del santo. I sacerdoti e le sacerdotesse sono chia-
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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TRANSCULTURAZIONE
dalla tradizione ai pentagrammi contemporanei
Agogo
Panderas o panderetas: Le panderas sono di tre dimensioni diverse
e possono essere con e senza sonagli, quelle con i sonagli posso-
no chiamarsia anche agogo dal n---ome proprio di questi dischetti Berimbao
metallici.
Atabaque
LA SAMBA brasiliani questo scrive l’ artista plastico Helio Oiticica che nelle sue installa-
zioni e performance spesso prevedeva spettacoli di Samba. Ricordiamo la sua
La samba nacque ben prima che gli fosse attribuito questo nome. Difficilmente opera Parangole in cui i partecipanti dovevano vestire con indumenti pesanti
possiamo stabilire le sue origini. Secondo alcune fonti iniziò con due tribù: gli e particolari andando in giro per la città a sambare.
Amocreves ed i Curambas (indios), altri dicono che nacque in angola. Si dice I generi di samba nascono nelle diverse famigle. La samba de angola di mestre
che nelle origini della samba brasiliana ci sia la ricerca di un modo di svago Canjiquinha è caratterizzata tra gli strumenti dalla presenza del berimbao e si
e di un impiego per far soldi. L’ incontro degli indios e dei popoli africani ha danza in roda mescolandola con mosse di capoeira. Ci sono sambas caratte-
generato una grande creatività. Fondamentali ritmicamente sono la battuta rizzati da testi in rima e temi frivoli. La samba de morro è la struttura che nasce
delle mani, l’ atabaque (il tamburo), l’ apito (un fischietto) e agogo. La base del- quando la cultura nera arriva a Rio de Janeiro prendendo le attuali sembianze
la samba è la batucada che identifica la sua radice nelle etnie nere. Il termine ed essendo chiamato come tale. Veniva ballata nelle feste che si tenevano in
batucada deriva da batuque sostantivo con cui i portoghesi identificavano i casa ed in queste riunioni si creavano gli stili. L’ urbanizzazione portò i neri di
ritmi africani influenzati da danze religiose come quelle presenti nel camdom- Rio a spostarsi sulle colline del Morro ed a creare le favelas. Oggi ci sono tanti
ble. I portoghesi hanno avuto la tendenza a generalizzare e non a identificare generi di samba che nascono dalle varie contaminazioni musicali che tutt’ ora
le varie manifestazioni culturali. Nelle piantagioni, tra gli schiavi neri e idios arrivano dalle terre straniere generi come la samba reggue, la samba rock, la
nacquero le prime rodas. Quando la samba arrivò a Rio de Janeiro acquisitò samba hip hop, la samba- bosanova ect. Ovviamente i temi trattati sono sva-
un carattere artistico. La parola samba in Angola ha molti significati: capriolare, riati: romantico, erotico, politico, religioso etc ed anche il modo di ballare sono
giocare, divertirsi. Samba in Angola è un tipico ballo dove i danzatori sbattono differenti alcuni stili prevedono il ballo in coppia sociale altri a coppia staccata
il petto gli uni contro gli altri e questo ha generato il quimbondo o colpo d’ o anche individuale.
ombelico tipico della samba rurale. La samba si tramandava tra le famiglie oggi
vi sono molte scuole, ma la più antica è la umbigada di Salvador de Bahia.
A Carnevale nelle varie città si organizzano le sfilate dei carri e le sfide tra
sambodromi. Nelle moderne formazioni di samba vi sono anche la viola e la
chitarra. La mentalità all’ inizio del novecento identificava i sambisti come mala-
vitosi dagli anni 40\50 coloro che non ballano samba non venivano considerati
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Virgem que coisa mais lida Madonna che cosa più bella
upa negrinhp comensando andar Upa, negretto cominciando a camminar
comenzando adar, comenzando andar cominciando a camminar, comincaindo a camminar
zazuera zazuera zazuera zazuera
a-e-i-o-u, ipselon Fio Maravilha ci piaci
a-e-i-o-u, ipselon Fio Maracilha fai qualcosa per mostrarcelo
Voce abusou Na na na
tirou partido de mim abusou (RIPETERE 3 VOLTE) nega nega nega
Di Obalù Bae-e
na na na
nega nega nega Na na na na na na na na
Di Obalù Bae-e na na na na na na na
voglio di nuovo cantar
na na na na na na na na
na na na na na na na Eh il mio amico Charlie
quero de novo cantar Eh mio amico Charlie Brown Charlie Brown
Charlie Brown
Eh meu amigo Charlie
Eh meu amigo Charlie Brown Charlie Brown O le le o la la
Charlie Brown prendi un ganzè prendi un sonaglio (RIPETERE 2 VOLTE)
O le le o la la Mariana Mariana
pega no ganzè pega no ganzà (RIPETERE 2 VOLTE) che nostalgia di quella bella bahiana
por iso agora deja estar deja estar Olè olà il Flamengo sta massacrando ( RIPETERE 2 VOLTE)
que eu vou entregar voce (RIPETERE 2 VOLTE)
Bahia
olè olà o Flamengo ta botando pa quebrar ( RIPETERE 2 VOLTE)
Bahia
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TRANSCULTURAZIONE
Una canzone che è conosciuta da tutti in tutto il modo, simbolo della festa e ha una personalità molto festaiola (senza di lui le feste non partono). In quella
del carnevale. Il testo è veramente un purpurì che unisce politica, religione e stessa strofa si cita una famoso brano musicale di Gal Costa del 1975 appunto
divertimento. L’ espressione “upa negrinho” e tutta la prima strofa citano una “voce abusou”, che tra l’altro ha rirproposto in spagnolo la regina della salsa
canzone omonima di Elis Regina che parla del fatto che nella tradizione grazie Celia Cruz grande ambasciatrice della cultura yoruba cubana.
ai neri si impara a cantare e a ballare. La frase continua “per la strada di qua e Two of soud erano un trio di musicisti belghi che hanno rivoluzionato la disco
di la” come se volesse identificare la comunità creola e quindi l’identità politica music unendola con i ritmi brasiliani di samba e bossa nova e rendendo una
che si riconosce tramite la samba quindi il folklore che getta le sue radici pro- canzone tipica internazionale, infatti la canzone come già detto fa riferimenti a
prio tra le persone di origine africana. In oltre il testo della canzone continua pezzi storici del panorama musicale brasiliano come “upa nerinho” e “zazuei-
facendo citazioni culturali riferite al Brasile, ma, anche al campo internazionale ra” inoltre nominando come già detto celebrità brasiliane e non.
quasi come se il compositore avesse scritto il tutto con l’intezione di essere Il testo continua citando Charile Brown una canzone del gruppo dove gli
ambasciatore della sua terra nel mondo. autori raccontano un giro turistico del Brasile, nel suo paesaggio e tra la sua
Dice: “che bello cominciamo a camminare” e poi cita FIO MARAVILHA orgo- gente. Ancora continua riferendosi ad una donna bahiana la tipica bellezza
glio nazionale del calcio brasiliano chiedendogli di fare una piccola esibizione brasiliana che fa innamorare la gente proprio come la ragazza descritta dalla
perchè loro possono guardarlo. In seguito parla di Brgitte Bardot il cui bacio ha canzone di Jorge Ben Jor. Il testo fa dei rimandi alla cultura religiosa nominando
attirato tutti dentro il cinema. Lui considera una fortuna abitare un paese tro- dei campanelli e i campanellini sono simboli di alcune divinità e poi ritorna a
picale bello per natura. Continua dicendo: “tu hai abusato di me mi hai preso parlare di Oba.
in giro” probabilmente riferendosi ad una ragazza che lo ha colpito, infatti la
strofa successiva è identificata con un canto che si riferisce a Oba dea del ma-
trimonio nella raffigurazione Obalude ovvero quando è compagna Xhangó e
forse anche per questo festeggia dato che nella religione nigeriana il re di Oyó
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Una canzone dedicata ad Oyá patrona delle tempeste e del fuoco dove lei
viene definita nobile guerriera che tutto inlumina e che scatena i cieli Oyá
praticamente è tutto, un pò come la Vergine Maria. Questa dea è simbolo di
allegria e di luce e ci mostra tutto il suo amore.
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TRANSCULTURAZIONE
La splendida voce di Daniela insieme a Seu Jorge interpretando una compo- Comprende luce e oscurità è madre della notte e sorella del giorno. Mescola il
sizione di Caetano Veloso, Mariene de Castro, Adison Barbato, Jair Carvalho, Candomble con i credo orientali e non solo. Così nascono nuovi culti come l’
Jorge Portela, Seu Jorgue, Gabriel Maura e Wallance Jeferson. Il testo descrive umbanda. Continua a incoraggiare la razza nera e dice che senza impiego non
la razza nera bahiana di cui fa parte Daniela Mercury. La razza nera che porta si ha futuro. Questa razza è simbolo di rispetto e di libertà che nasce dal fatto
colori vivi e mescola ritmi e religioni è descritta come luce della notte dicendo che la loro storia li ha resi fratelli solidali ed ha insegnato loro a lottare tacendo.
che gli orixa possono aiutare tutti e se li ascolti capisci perchè la luna brilla e La storia nera è fatta da sacrifici, ma il tempo ha portato cambiamento i neri
perchè lei è bahiana dal sague vivo colorato come il carnevale è focosa come non soffrono più vivono bene e si spera di andare avanti con l’ integrazione, la
Xangó e pazienete come Oxosi (il cacciatore). La nera è allegra e canta a pace e l’ unione nel popolo brasiliano.
Oxalá il vecchio padre della pace perchè veda i colori di Salvador.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Testo di difficile interpretazione scritto da Carinhos Brown ed interpretato da sponde. Quel ritornello: “Oggun Onille” può essere visto in maniera differente
Daniela. In certe parti porta alla mente delle formule magiche. Sicuramente esempio: Onille è il cammino di Ochosi che combatte al fianco di Oggum
una grande devozione alle radici africane che incidono molto nella musica bra- oppure come unione della preposizione inglese “on” al nome di Ille l’angelo
siliana nomina la tribù fon che dagli yoruba chiama je je da adje adje che nella protettore della casa, così diventa l’ Oggum che insieme ad Exu è il custode
antica lingua nigeriana identifica una tribù straniera. Mentre nago è il termine delle porte di casa e che ci protegge dagli spiriti maligni. Quindi in sintesi Oggun
che i portoghesi usavano per denominare gli yoruba stessi. Benedice entrambe Onille è il dio del bosco che custodisce e difende ogni casa da quegli spiriti
le tribù. Il contributo africano nella razza creola è ben voluto: la razza nera è cattivi che vi abitano.
bella e luminosa e la civiltà creola è ricca di amore. Nella prima strofa festeggia Anche se molte interpretazioni tendono più alla santeria cubana che al can-
30 anni di Yle ovvero la casa e segue invocando Oggun perchè è l’orisha che domble non è assolutamente sbagliato pensarle perchè pur avendo rituali dif-
lotta per proteggere tutti gli Yle. ferenti comunque hanno un’ origine in comune e chissà, magari non sono nem-
La bella di Yle probabilmente potrebbe essere la sua compagna di vita, ma se meno così sbagliate. L’ultima interpretazione vede Onile come gli spiriti della
contiamo che vengono nominati gli dei può trattarsi di Oxum la Afrodite nago morte è qui c’è un riferimento alla relazione con dee della morte come Oiá,
che ha molti amanti ma che è innamoratissima di Yle che però non la corri- la sua compagna di vita e di lavoro.
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TRANSCULTURAZIONE
Straordinario esempio di samba elettronica scritto dal famoso compositore uno dei suoi cammini, ma anche un invocazione a Ndanda Lunada una delle
brasiliano Carlinhos Brovn ed interpretato dalla stupenda voce di Daniela Mer- sue tre mogli che per la nazione bantù corrisponde a Oxum.Viene salutata Oiá
cury. Un testo di difficile interpretazione di cui ho cercato di capire il significato. (Santa Barbara) con il grido tradizionale Eparrei ed è chiamata per insegnare
La prima strofa apre con una invocazione a Cosimo e Damiano due santi che a espiare i peccati esattamente come coloro che amiamo e qui ritorna Xangó
per il Candomble sono i gemelli Ybeji protettori dei neonati e soprattutto por- (San Marco Evangelista) il dio più amato del pantheon yoruba che con la lumi-
tatori dell’ allegria del gioco e rappresentanti del vizio. nosità del suo fuoco fa innamorare tutte le donne non a caso ha tre mogli uffi-
Sono figli di Yansa e Xango divinità del fuoco e delle tempeste che spesso ciali: Oba, Oxum e OyáYansá. Praticamente possiamo dire che questa canzone
combattono al fianco. Xangó è anche il re della musica per questo il testo dice venera Xangá il virile dio dal carattere irascibile nominando i suoi cammini e i
che il re è felice di vedere la gente ballare. Xangó ha dei servitori che manda a membri della sua famiglia aprendo con gli Ybey simbolo di allegria fondamenta-
cacciare ed è molto adorato dai suoi sudditi. Il primo ritornello mamibe sembra le in una festa per onorare il dio più festaiolo dell’ olimpo yoruba.
richiamare un rito e probabilmente riferito a Danda il fratello di Xangó non che
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Una composizione di Dorival Caimmy che ancora una volta descrive il popo-
lo bahiano e le sue usanze. Le ragazze di Bahia sono belle, eleganti e decoro-
se, portano vestiti firmati e gioielli. Chi vive bene in tutti i sensi sarà aiutato
da Oxalá il signore del Bonfim che ha il suo tempio su una collina prorpio in
Bahia ed a cui i credenti si recano tutti gli anni il secondo giovedì dopo l’epi-
fania per fare un’ offerta la buon padre. Chi non festeggia non può andare alla
collina del Buonfim.
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TRANSCULTURAZIONE
La rumba è la danza nata nelle vicinanze de l’ Havana, precisamente a Matanzas Non si può evitare di citare i ritmi del carnevale poiché anche qui vi è mol-
che è più vicina alle origini africane caratterizzata dalla presenza delle conagas, to forte l’influenza dei ritmi africani. Specificatamente nominiamo ritmi tipici
dei bongo, dei shekere e soprattutto dallo strumento che più rappresenta la come la bomba e la plena nati rispettivamente a Mayaguen e San Anton de
musica latina: la clave. Spesso i canti di rumba lasciano riconoscere i toque degli Ponce nella patria boricua (Puerto- Rico) e la conga o comparse tipica a
orisha. Il tipico abbigliamento della rumba è per l’uomo solitamente elegante Santiago di Cuba che per alcuni ha origine in un ritmo proveniente da Haiti
con il cappello mentre la donna usa una gonna molto ampia. Oggi giorno la Kompa. Mentre si pensa anche che le danze rada Haitiane derivino dalla
spesso la gonna viene sostituita da bandane o foular. La rumba è un gioco di Comparsa.
seduzione tra i due ballerini che danzano in coppia aperta. Il termine rumba La conga e la bomba sono caratterizzati dalla presenza degli strumenti a per-
identificava una festa dove ovviamente vi è la presenza del rum, ma non solo cussione che portano lo stesso nome. Le congas sono una famiglia: kinto,
“mujer de rumbo” identificava una prostituta. Fino agli anni 90 ballare rumba a requinto, conga, tomba e tumbadora. Nella conga cubana troviamo strumenti
come lo stil drum un tamburo di grande diametro che viene suonato con le
Congas
Bongo Clave
Shekere
bacchette sia sulla pelle che sul bordo metallico. Bomba conga e plena hanno
L’ Havana era considerato un taboo. Oggi alcuni turisti che visitano la capitale un ritmo binario e si evolvono insieme ai ritmi afro latini unendosi a quelli
vengono attratti da luoghi come il callegon de Amel dove tutte le domeniche europei dando vita alla salsa poi unendosi all’ hip hop daranno vita al dembow
si celebra la festa della rumba. Nella tradizione esistono quattro stili di rumba: più comunemente reggaeton.
il primo è lo yambù che è nato tra le persone anziane ed ancora oggi quando
la si balla si imitano i movimenti affaticati di una persona stanca e appesantita La bomba e la plena spesso vengono confuse con il merengue perché hanno
dal tempo. É uno stile molto elegante il cui ritmo è molto cadenzato e non un ritmo compare, mentre la conga ha dei suoni che assomigliano alla samba.
esiste la coppia chiusa la massimo l’uomo appoggia le mani sulle spalle della Il tamburo chiamato bomba ha un fusto piuttosto ampio e nel passato era
donna. usato per la macerazione del rum. I generi tipici portoricani hanno altri due
Il secondo caratterizzato da un ritmo molto incalzante è il guaguanco in questo strumenti fondamentali: il cuatro la tipica chitarra a quattro coppie di corde
caso il gioco di seduzione tra l’uomo e la donna è un pò più esplicito. La donna sovrapposte a due a due e le panderetas tamburelli che vengono tenuti in
istiga l’uomo che cerca di distrarla per poi usare il gesto tipico del guaguancò mano molti dei quali sul bordo hanno dei sonagli metallici. Ponce è stata capi-
ovvero la vacunata con la quale possiede la ballerina che cercherà di pararsi. tale culturale dell’ isola bella fino al 1864. Allora la danza aveva come modello
In un locale chiamato casita Columbia nasce lo stile omonimo che è un ballo la cotradanza spagnola e l’ havanera cubana (in particolare la upa). Si divideva
prettamente maschile dove i ballerini dopo aver salutato i tamburi li sfidano in in due sezioni: il passeo ed il merengue. A quell’ epoca esisteva la “borinquena”
una vera e propria gara di abilità. oggi diventata l’inno nazionalle.
L’ultimo stile che non riguarda la musica, ma, solo il ballo è chiamato mimetico
perché i ballerini mimano la vicenda della canzone. Da qui nasce il seis che diventerà la sesta figura di contradanza. Il walzer
Ovviamente certe gestualità trasmigrano da uno stile all’altro così per esem- si fuse con il seis. Fusione dopo fusione, la bomba genere afro si unisce
pio nel guaguanco il ballerino per distrarre la rumbera può esibirsi con pezzi al calypso, al sucu sucu e al merengue. Nasce nel quar tiere di Ponce un
di columbia o avvicinarsi a lei e appoggiare la mano sulla sua spalla. Ricordiamo genere caratterizzato dal suono di: guiro, chitarra, cuatro por toricano,
la cosa fondamentale lo stile yambù non presenta la vacunata come dice una armonica e panderetas si chiama plena. La plena ha un andamento sin-
famosa canzone: copato che si divide tra coro e solita. L’ incessante gioco di piedi ricorda
“en el yambù non se vacuna”. la conga cubana. A Mayaguez nel1873 con l’abolizione della schiavitù e
l’altissima presenza africana nasce il genere della bomba, tipicamente, di
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
suono africano, prende il nome dal tamburo principale usato per suonar-
la. La bomba è simile alla tumba francesa e alla rumba cubana anche se
non presenta la tipica gestualità del acunao.
Come già affermato la salsa è un'unione di ritmi. Già dalla seconda metà degli
anni '60 personaggi di spicco della musica latina iniziarono a sperimentare
nuove fusioni dei ritmi e dei balli che esistevano allora. Mescolavano: meren-
gue, mambo, son, jazz, cha cha cha, Saul (sulla quale musica si ballava l’ hustle)
etc. Alcuni sostengono che la salsa nacque a New York nel 1971 quando, in
occasione di una manifestazione contro la malaria nei quartieri latini si inizia-
rono a suonare questi ritmi che per questo presero testi di natura politica.
Contemporaneamente alla salsa nasce anche il movimento hip hop. La salsa
è considerata la più diretta evoluzione del son cubano e di ritmi come la
cumbia e il vallenato colombiano. Con il passare degli anni si evolve e da vita
a espressioni che non contengono più solo strumenti tradizionali afro latini
come guiro, guira, bongo, tres, cuatros, panderetas etc... Si aggiungono oltre ai
timbales batterie e strumenti elettronici dando vita a ritmi come il songo ov-
vero son contemporaneo creato dai Van Van e la timba che richiama la clave di
rumba. La salsa prende anche connotazioni jazz o hip hop. Negli anni ottanta la
Giamaica si fece conoscere con il reggue musica che nel decennio successivo si
iniziò a cantare in spagnolo. Iniziarono a sperimentarsi unioni musicali di ritmi
afro-reggue ed hip hop così tra Panama e Puerto Rico nacque il reggaeton di
cui il primo grande tormentone fu il ballo di gruppo “meneito”. Oggi tramite
il reggaeton possiamo vedere come ancora una volta i ritmi latini diventano
immortali dando sempre vita alle nuove espressioni dovute a varie contami-
nazioni come per esempio il salsaton.
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TRANSCULTURAZIONE
PLENA
ripetere
Elegguà, abre y cierra los caminos (2v) Elegguà Elegguà apre e chiude i cammini
montando un caballo negro montando un cavallo nero
con bandera colorà (2v) con bandiere colorate
Manana por la manana llenas tu casa de flores Giorno per giorno riempi la tua casa di fiori
que seguro te visita la virgen de los dolores che sicuro ti visiterà la vergine dei dolori
que la vida, la vida es un jardin y las mujer son su flores che la vita è un giardino e le donne sono y suoi fiori
de bellissimos, bellissimos colores di bellissimi, bellissimi colori
y aromaticos olores e aromatici odori
Coro (2v) Manana por la manana llenas tu casa de flores Giorno per giorno riempi la tua casa di fiori
que seguro te visita la vigen de los dolore così sicuramente ti visiterà la virgen de los dolores.
Coro
Padre abrele el camino a la virgen de mis amores Padre aprile il cammino alla vergine del mio amore
cuidale a mi nino, dale fuerza pa’que efoche bada il bio bambino e dagli forza per
vivo en mi isolazione vivo nella mia isolazione
2 Coro
De seguro, de seguro te visita la virgen de los dolores (2v) Di sicuro, di sicuro ti visita la vergine dei dolori
La virgen, la virgen, la virgen de los dolores La vergine dei dolori, la vergine dei dolori
Ciudale a mi Puerto Rico mi isla llanala de bendiciones Veglia la mia Puerto Rico riempila di benedizione
La virgen, la virgen, la virgen de los dolores La vegiene dei dolori, la vergine dei dolori
La virgen de los dolores la vergine dei dolori
abrele camino y ensenale valores. aprigli il cammino e insegnagli i valori.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
La canzone apre invocando Elegguá santo buono messaggero degli dei rap- zone fa un omaggio al gruppo Plena Libre che fra i temi più famosi ha scritto
presentato da un bambino e da un anziano poiché apre e chiude i cammini “manana por la manana” cambiando leggermente il testo. Dalle mie indagini
della vita, della fortuna e della sfortuna. Nella seconda parte notiamo come sia infatti è scaturito che la tra la gente di Portorico è molto più famoso il tema
forte il sincretismo nella santeria e dopo aver pregato un orishia prega una raf- scritto da Plena Libre questo risulta una cosa molto più ricercata e non tutti
figurazione della Madonna: la Vergine dei dolori che nella santeria è Yewa una la conoscono. Ritornando al testo spesso viene invocata la Vergine dei Dolori
delle dee della morte e la vuole omaggiare con fiori bianchi chiedendole di per proteggere la nazione probabilmente si tratta della patrona.
proteggere Puertorico e la sua gente in una preghiera cantata a ritmo di plena.
Cepeda è uno dei maggiori esponenti di questi generi tipici ed in questa can-
Massilia y Cuba, como sos hermana Marsila e Cuba , coem due sorelle
vamos asì al sol, caliente andiamo così sottto il sole, bollente
Massilia divina, Havana preciosa Marsila divian, Havana presiona
son parte de mi corazion, y lema fanno parte del mio cuore e del mio dialetto
Asesù Yemaya Asesù Asesù Yemaya Asesù
u la la la e. unla la la e
Guiro! Guiro!
Marsilia y Cuba, lindas como nunca Massilia e Cuba, belle come mai
fresca de cultura, sabrosa fresca di cultuatura, snsuale
Massilia latina, Havana africana Massilia latina Havana africana
las tengo sinempre seran, divina. sono dentro di me, sempre saranno, divine.
Massila latina, Havana africana (6 volte) Massila latina, Havana africana (6 volte)
La canzone su un ritmo alternato rumba e salsa in clave (ritmo) rumba spiega vocalizi nomina il guiro strumento tipico cubano della salsa e della rumba ed
come Marsiglia la città europea sia gemella di Cuba, sia a Marsilia che nell’ isola invoca Yemayá la nostra grande madre dea del mare e sorella di Ochun con cui
si tengono feste bellissime e sono paesi latini dove si possono trovare celebra- condivide le ricchezze (lo fa con un canto Yoruba). Nell’ ultima strofa descrive
zioni di riti religiosi africani infatti il testo apre con una invocazione a Odudua Marsiglia una città veramente bella che gli ricorda l’ Havana sono due sorelle
moglie di Obatalà. Marsilia è latina e Habana è africana sono città solari e fanno che hanno ragione di essere orgogliose.
entrambe parte del suo cuore. “Se ci sono problemi ti aiuta Ochun la prima
sacerdotessa di Orula che ti consiglierà di approdare qui”. Habana e Marsi-
lia sono sorelle con Camaguei altra città cubana. Tra le parti strumentali, nei
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TRANSCULTURAZIONE
SALSA
Aguanile, Aguanile, Mai Mai Ah, che i tre chiodi della croce
Aguanile, Aguanile, Mai Mai Vadano davanti da me
Hay tambores umaculli, Tambores umaculla Che parlino con Lui e Lui risponda
Que se echen todo pa’lao Ah Dio, chi mi critica
Que la tierra va a temblar Io ho Aguanile mai mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Que abonbon chele abonbonchacha Aguanile, Aguanile, Mai Mai
un ebreo che a cavallo gridava senza compassione
Yo traigo pa’rociar a las muchachas Come crocifissero a morte Gesù per un tradimento
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Ay que los tres clavos de la cruz Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Vayan delante de mí eh abongonchele abongochacha
que Le hablen y Le responda aguanile benedicimi le ragazze
ay Dios quien me critique a mí Aguanile, Aguanile, Mai Mai
yo tengo aguanile mai mai Aguanile, Aguanile, Mai Mai
ay aguanile, aguanile dammi l’acqua
Aguanile, Aguanile, Mai Mai ho sete e voglio bere
Aguanile, Aguanile, Mai Mai vai quintero!
Un judío que a caballo gritaba sin compasión Aguanile, Aguanile, Mai Mai
como Jesús crucificaron muerto por una traición Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai Aguanile, Aguanile, Mai Mai
eh abongonchele abongochacha Aguanile, Aguanile, Mai Mai
aguanile bendíceme a las muchachas
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
ay aguanile, aguanile dame agua
estoy seco y quiero beber
¡ataca quintero!
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Mai
Aguanile, Aguanile, Mai Ma
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Hector Lavoe nato a Ponce (Puerto-Rico) il 30 settembre del 1946 e morto a Aguanile è la via di Oggun il dio fabbro che il cantante ha scelto come termine
New York il 29 giugno 1993 è oggi considerata la leggenda dei cantanti di salsa. famigliare che sarebbe stato popolare e riconoscibile dal suo pubblico che si
Lavorava insieme a musicisti come Jonny Paceco e Willie Colon sotto l’etichet- sarebbe identificato con questa parola.
ta Fania Record. Probabilmente praticava santeria come si può notare nella
composizione sovrastante. La canzone introduce e intervalla le strofe proprio Aguanile secondo alcuni era un Taino del territorio boricua che era conside-
con un canto yoruba. Per un babalocha (santero) aguanile fa parte dei canti a rato una specie di dio e veniva venerato con il canto Mai Mai. Così questa
Oggun il violento dio guerriero che protegge la porta di Ile (angelo custode canzone farebbe ancora più riferimento al popolo autoctono di Porto Rico.
o casa). Sono molte le interpretazioni su aguanile, ma tutte fanno comunque Nel film “el cantante” il protagonista si reca da una strega che gli offre le perle
capo alle origini del popolo latino. di Santa Barbara Santa cattolica che nella religione afro caraibica è identificata
con Chango il guerriero maggiore dio del tuono, del fulmine, del fuoco e della
L’introduzione della prima strofa Krye Elleison è un antico modo addirittura giustizia.
precristiano che si usa fin dall’ antica Grecia per invocare la pietà degli dei. La
traduzione corretta è proprio “Signore abbi pietà” infatti viene spesso usato in La frase dopo il primo aguanile ci permette di comprendere come in realtà
tutte le preghiere cristiane il sincretismo tra cristianesimo e religioni africane sia forte tanto che sembra
che siano una stessa religione. Dopo una così accurata analisi di questo testo
Aguan in lingua nago significa purificazione e Inle casa per cui Aguanile sarebbe possiamo concludere dicendo che Hector si rivolge ad Oggun per chiedere
la purificazione della casa o del corpo stesso dagli spiriti maligni. pietà perché il mondo finisca di guerreggiare anche se è una cosa difficile.
Aguanile sempre riferito alla purificazione può essere definita acqua santa. La
traduzione che alcuni ne traggono è “acqua del Nilo” che per i santeri è santa
in quanto il Nilo è il fiume più lungo del mondo.
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TRANSCULTURAZIONE
SONGO
Los Van Van Soy todo
Yo soy el poeta de la rumba coro 2:
soy danzon, el eco de mi tambor eh eh eh, Orula que
soy la mision de mi raiz orusale amparame
la historia de mi solar
soy la vida que se va, ay que se va. soneos:
amparame
Soy los colores del mazo de collares Que si mañana yo me muero
para que mi raiz no muera yo soy asi’ en le cielo siempre te seguirè
yo soy picante.
y en el dia de tu santo
Soy el paso de changó no te prometo una ceremonia bonita
y el paso de Obatalá con tanto lujo y cache’
la risa de Yemayá no, no hace falta
la valentia de Ogun
la bola o el trompo de Eleguá mira, tal vez
yo soy Obbá, soy Sire Sire solo te prenda dos velas
soy Aberinan y Aberisan para todos los cubanos santeros
soy la razon del crucigrama te pedire
el hombre que le diò la luz
a ObbedÌ, el cazador de la duda porque tu tienes la llave
soy la mano de la verdad. tu tablero todo sabe
por favor, ayudame
coro:
Soy arere coro 3:
soy conciencia amparame
soy Orula.
soneos:
soneos: tu dominas en la tierra
Mira ha llegado la hora tu dominas en el cielo
que analizes bien tu ley
tu dices que eres el rey orula yo lo que quiero es
ven, enseñame la corona que tu me des la licencia
para cantar como es
a traves de mis canciones y todo lo que me pidas
siempre digo la verdad yo te juro que lo hare
soy el paso de Eleguá
por eso tengo fortuna. dame tu la bendicion, mi orula
arrancame el corazon
Soy de la timbalayè
tremendo guaguancò te prometo que la esencia del yoruba yo
orula no se equivoca siempre la defendere’
amparame, protegeme, ayudame
yo soy los tambores batà
soy la clave, soy el quinto y el pregon coro 4:
yo soy Van Van ay dios amparame
yo soy Cuba
rap:
y tengo un amigo santero somos o no somos
y otro que es abakuà
son mas hombres y mas amigos
que muchos que no son nà
y si tu tienes problemas
por que tu no vas directo corriendo
a ver a orula
se’ valiente y cuentacelo
cuentacelo todo a orula
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
coro 2:
TRADUZIONE eh eh eh orula che
orusale abbi pietà di me
Io sono il poeta della rumba
sono il danzon, l’eco del mio tamburo soneos:
sono la missione della mia radice abbi pietà
la storia della mia casata che se domani dovessi morire
sono la vita che se ne va, ay che se ne va nel cielo ti seguirò
Sono i colori del mazzo di collane e nel giorno del tuo festeggiamento
perche’ la mia origine non muoia, sono cosi’ non ti prometto una bella cerimonia
io sono mordace con tanto lusso e
no, non ce n’è’ bisogno
Sono il passo di Changò
e il passo d Obatalà guarda, forse
la risata di Yemayà ti prendo solo due candele
il coraggio di Ogun per tutti i cubani santeri
la palla o la trottola di eleguà ti chiederò
sono Obbà, sono SreSre’
sono aberinan e aberisan perche’ tu hai la chiave
sono la risposta al cruciverba tu sai tutto
l’uomo che glia dato la luce per favore aiutami
a Obbedi, il cacciatore dei dubbi
sono la mano della verita’ coro 3:
abbi pietà
coro:
Sono arere soneos:
sono la coscienza tu domini sulla terra
sono Orula tu domini ne cielo
e ho un amico santero
e uno che e’ abakua’
e sono piu’ uomini e amici
che molti altri che non sono niente
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TRANSCULTURAZIONE
Una canzone tratta dall ‘album “ Ay dios Amparame” il cui testo fa capo alla infatti il ritornello fa riferimento all’ albero sacro arere o ceiba ai pied della
composizione del poeta Eloy Machado. Aprendo con un dolce accompagna- quale secondo le leggende Orula vive sepolto per metà nella terrà e fa le sue
mento a ritmo di songo diverso da quello di chapeando che è una timba. divinazioni ed Orula è la coscienza.
Chiaramente un omaggio alle radici della musica cubana ed alle danze si afro, Ecco il testo si riferisce al re Changó quasi prendendolo in giro e non volendo
ma anche alle aristocratiche influenzate dalla cultura francese e importata a confidare nei suoi poteri, chiedendogli di mostrare la corona altrimenti non
Santiago da coloro che fuggivano dalla Repubblica Dominicana dopo la vittoria potrà dettare legge e tutti sanno che Changó è il grande re e dio della giustizia.
degli spagnoli e dagli spagnoli stessi in fatti introduce dicendo: “ sono il poeta Continua a parlare con il re dicendogli la verità e paragonandosi ad Elleguá
della rumba” la rumba si riferisce alla cultura degli schiavi mentre il danzon era sostenendo la sua fortuna e fa conto di aver chiesto a Orula che gli dice di
il ballo delle corti dove ovviamente non si usavano le percussioni africane, ma essere il maestro del ritmo. In queste frasi della canzone si riferisce ai ritmi cu-
le charanguas (orquestre di danzon) prevedevano: timbales, flauti e violini. Si bani come il guaguanco ed agli strumenti della salsa come i timabales, la clave.
riferisce alla produzione musicale come ad una missione che faccia conoscere Il quinto un tamburo della famiglia delle congas. Pregon è un termine che va a
le sue radici e quelle della sua famiglia. La cultura afro ha tanti colori che si identificare un tipo di canto popolare che viene usato dai mercanti di strada
trasmettono anche con le collane per seguire con decisione così sfila ad una per pubblicizzarsi e qui dice che Van Van rappresenta Cuba.
ad una le qualità degli ocha più importanti, seguendo a camminare con il passo Nella strofa successiva si riferisce ai culti praticati nell’isola affermando di avere
di Chango il re della musica, con la risata di Yemayá la amorevole e dura madre amici santeri amici abacua anche se questi ultimi sono meno amichevoli e che
degli orischa. conosce anche molti agnostici. Suggerisce a noi che se abbiamo problemi dob-
Il coraggio di Oggun che aiuta Osain a estirpare le erbe cattive e che com- biamo direttamente parlare ad Orula a cui chiede pietà usando termini ioruba
batte per noi nella religione e nella vita, la palla e la trottola di Elegguá che quì perchè il potentissimo dio lo protegga e lo porti in paradiso il giorno della
viene rappresentato come un bambino burlone e giocherellone a qui bisogna sua morte. Parla con Orula promettendo grandi celebrazioni in suo onore o
stare attenti se non si vuole che ti apra le porte della sfortuna e continua no- semplicemente di presentarsi con due candele che per i babalocha rappresen-
minando altre divinità come Obba la saggezza e la fedeltà coniugale. Nei tre tano il Santo che sa tutto. L’ invocazione chiede il permesso di poter cantare
versi finali di questa strofa fa un riferimento figurato agli orisha. Elegguá torna la verità per essere felice ed avere il cielo e la terra. In conclusione offre la sua
nel gioco del cruciverba. L‘ uomo che gli ha dato la luce: questa frase forse fa vita per Ifa in cambio della benedizione perché lui è l’essenza dello ioruba.
rifermento a Obatalà padre divino ad Orula che illumina il nostro passato. Il
cacciatore dei dubbi e Oggun. La mano della verità è la figura di un divinatore
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
TIMBA
¡sí!
Van Van viene como va
de la mano de Elegguá,
viene con tremendo iré
ya yo vengo chapeando
ay gozando
y regalando aché
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TRANSCULTURAZIONE
io vengo falciando,
TRADUZIONE festeggiando
e con tremendo aché, aché, achéee
Je je je je je je...
Coro: [mambo]
Ooh, ooh...
Je je je je je je Coro:
Ahí na’ má’ chapeando con decisione
¡Cultura!
Ahí na’ má’, Ahí na’ má’ Guarda, vengo dettando sentenze
¡Sí! per tutti quelli che commentano
¿Come? falciando quí, falciando la
Coro: osservando i cattivi, ma
Oro mi mama yo ko dá, oro mi** ¡dammi basso, dammi basso, ¿ok? dammi un basso!
Ay o mama yo ko dá**
Yemayá, Yemayá, ¡’júa!
anche se sappiamo di essere decisi ahí na’ má’
abbiamo bisogno della tua protezione, madre ¡vaya!
per poter ancora sí
attraversare il mare
Coro:
Coro: falciando
Oro mi, oro
Van Van arriva con decisione, ariva con con oro ¿come?
attnzione popolo di Cuba:
io voglio che tutti cantate nel mio coro guarda come dice, guarda come vengo vengo,
io arrivo al di là del monte vengo chapeando, vengo finendo, vengo finendo con tutto
con la benedizione di Olofi, perché io solo sono un Van Van,
vengo falciando tutto aprendo nuovi camini sempre con la verità,
a mostrarti la verità perque questo vengo arere, perque arere sono
perché nessuno ti confonda ¡’júa!
chiarendo tutto
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
La composizione introduce con vocalizzi tipici come “ahi na ma” e esclamazio- zione popolare estendendo i rami ai quatro venti ed alle piogge fecondatrici e rinnovatrici. Le
ni di altro genere che precedono un testo. La prima strofa è una preghiera ad creazioni formelliane testimoniano il vissuto dei cubani delle ultime quattro decadi. Falciando
si apre sempre nuove strade nel mondo musicale della maggiore delle Antille in una aspirale
un Ocha. Oro mi mama yokota identifica il canto dell’ oro, il ritto introduttivo rotonda. Erede legittima dei canti e dei balli afro cubani che portano consigli e di tutto ciò che
in tutte le cerimonie santere. Il testo chiama il primo passo di Yemayá la dea rappresenta questa cultura simboli e attributi. Figlie di padre tamburo e madre chitarra, di flau-
del mare che porta questo nome. Successivamente invoca proprio la vergine ti, piano, violini, clave, maracas guiros e chencerros. Musiche radicalmente cubane e universali
perché aiuti lo storico gruppo ad arrivare un’ altra volta al di là dell’ oceano in dove si fonde tradizione e contemporaneità, si rinnova il classico popolare e la musica attuale
occasione della pubblicazione del disco avvenuta nel 2004 quando non a caso acquista nobiltà ancestrale. Musica fondatrice di identità. Un vecchio canto lucimì dice: -Gban-
gban: fermato è fermato, Iroco: l’albero sacro Iroco, Gbangban: esta firme.- Con la decisione di
l’orchestra tipica compiva i suoi 35 anni. Juan Formell il fondatore è deciso Eleggua falciatore tento di parafrasare il testo classico e di confrontarlo con quello dei Van Van:
ad aprire cammini nuovi e perché tutta Cuba canti in coro con Van Van per -affermato è affermato Juan Formel e los Van Van sono affermati.- Affermare sempre falciado
attraversare il Monte dove vivono gli orisha con la benedizione dell’ onnipo- nuovi cammini e fusioni nel cuore della musica cubana sotto l’ ombra della poderosa ceiba di
tente Olofi. Abbattendo gli ostacoli per scoprire la verità chiaramente per non Itoko re degli alberi caraibici. Qualcuno dubita? Van Van, Iroko, GbanGban.”
confondere nessuno. Rogelio Martine Furè
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TRANSCULTURAZIONE
TIMBA
hay muchas personas que esconden los santos, ci sono molte persone che ignorano i santi,
por el dia rien y por la noche llanto, il giorno ridono e la notte piangono,
para abrir camino (echun beleke) busca un per aprirti il cammino cerca elleguá,
elleguà, poichè senza di lui niente arriverà
pues sin este santo todo va pa’tras. se tu vai per mare prendi a yemayá,
al cruzar el mar prende a yemayá, poichè come ti porta così ti riporterà.
pues como te lleva, asi te traera. cosi è!
eso es coro:
coro: ama obbatalá, che è un santo maggiore
quiere a obbatalá, que es santo mayor chiedigli la pace e chiedigli l’amore.
pídele la paz y pídele el amor. changò, padre mio, mostrami la luce,
ay, changò, mi padre, dame buena luz, dammi il rispetto e dammi la salute.
dame la nobleza y dame la salud. parla con oggún se hai un problema,
habla con oggún si tienes un problema, poichè col il suo machete risolve il tuo
pues con su machete él resuelve es dilema. dilemma.
coro: coro:
no levantes nunca la mano a una mujer. non alzare mai la mano contro una donna
ochùn te esta mirando, ella si tiene poder. ochún ti sta guardando, lei può ogni cosa.
quiere a babalú, santo milagroso, ama a babalú, santo miracoloso,
pídele salud, pues sin salud no hay gozo. chiedigli salute, poichè senza salute non c’è
no busques problemas con la señora oyá, gioia.
pues para el cementerio a ti te llevará non cercarti problemi con la signora oyà,
si quieres saber, oye bien, lo que va a pasar, poichè al cimitero lei ti condurrà.
se desideri sapere quello che succederà,
pregunta al gran orula, adivino estelar, domanda al gran orula, indovino stellare,
oye, que todo lo sabe che tutto sa.
coro: coro:
no, no, no, no, no, no esondas los collares no, no, no, no, no, non nascondere le catenine
ni lo santos por temor al que diran, dei santi per il timore delle chiacchiere
oye, porque los santos lo malo te quitan poichè i santi ti allontanano il male
y muchas cosas buenas que te dan e ti fanno del bene.
coro: coro:
para seguir adelante el camino hay que contar per continuare il cammino bisogna contare su
con elleguá, elleguá, elleguá vaya q’ sabor. elleguá
coro: coro:
dame la firmeza cuando estoy cantando, dammi la calma quando sto cantando
asi que todos los santos così che tutti i santi, in questo stesso
ahora mismo, señores, vengan a mi. attimo,
coro: vengano a me!
yo me despojo, señores, oye, con flores blancas coro:
io mi scuoto, signori, con fiori bianchi
para que ahora mismo, mira, perchè ora
se me caliente la garganta. mi si riscaldi il canto.
uia: oye despojate, quitato lo malo, coro: ascolta, scuotiti, allontana il male
échalo para atras, limpiate mi hermano. e buttalo dietro di te, purificati, fratello
jai dios, dale mio!
feliciano! coro: ascolta, scuotiti, allontana il male e
coro: despojate, quitate lo malo, buttalo dietro di te, purificati, fratello mio!
échalo pa’tras, limpiate, mi hermano. prendi sette noci di cocco e una piccola mela
y siete cocos y una manzanita per santa barbara benedetta,
para santa Barbara bendita quattro candele nella mano e tutto
quatro velas en la mano y todo ti riuscirà bene, fratello mio!
te sale bien mi hermano
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Il testo spiega come i Santi di questa religione siano simili agli umani diversa- può dare i consigli perché sa tutto del passato e del futuro. Mai nascondere le
mente da quelli cattolici hanno in se il bene e il male e se tu non li ascolti loro collane consacrate sono un buon amuleto e continua a confidare non credere
si vendicano così tu soffrirai molto. Elegguá vuole una preghiera per aprirti la alle chiacchiere con Il Picccolo Bambino tu potrai sempre aver fortuna sul tuo
strada della fortuna e dietro di lui c’è Yemaiá che ti aiuta a navigare. Interviene sentiero. Il cantante vuole la calma e cerca di avere tutti i santi dalla sua parte
il coro che consiglia di amare Obatalá il vecchio perché lui ti darà la pace, se allo stesso momento per prosperare. Bisogna venerare sempre gli ocha per-
sei un figlio ubbidiente per Changó lui ti illuminerà la strada e renderà giu- ché possano cancellarti tutti i mali e ti purificherai. Chiude con un rito in onore
stizia a te, Oggun con il suo machete risolverà i problemi. Di nuovo il coro di Santa Barbara il grande re.
con il ritornello segue il consiglio stai attento a picchiare una donna Ochun ti
osserva e sa come vendicarsi se tu ami Babalù Aye vivrai felice perché la sua
mano prende le malattie e tu avrai sempre la salute. Oyá è dea della morte e
se te la porti il suo spirito battagliero tii ucciderà ed infine Orula colui che ti
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TRANSCULTURAZIONE
“Elegguá Elegguá aso kere-kere me yé” Pa’ donde van los hijos de Oggun?
Elegguá Elegguá elegguara ile bonke Pa’ la guerra
Venimos con Obatalá Oje, però pa’ donde van los hijos de Oggun
pa que nos vez mucha paz y mucha tranquillidad caballero?
y mira como dice el coro Pa’ la guerra
Obatalá Ta wiri wiri Oje pa’ donde me lleva pa’ donde me lleva
Pero dice que Obatalá caballero Ye ta wiri Pa’ la guerra
wiri Pa donde (4V)
Obatalá
Dicelo Tu que eres un santo tan milagroso y todo
ta wiri wiri Ye ta poderoso
ta wiri wiri Ye ta Mi viejito San Lazaro (BABALU’ AYE’)
ta wiri wiri Obatalá Mira como dice el coro
(a were were ye ta: ci sarebbe questo che però
è di Yemaya) “baba arere”
“baba sorroso”
Obatalá oye però que baba arere baba sorroso
ta wiri wiri Ye Ta Ta wiri wiri Ye TA baba sorroso
ta wiri wiri Obatalá “baba arere baba sorroso”
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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TRANSCULTURAZIONE
lingua della religione santera, dalla religione Andrò per le colline, andrò per le montagne
Yoruba in Africa –Nigeria, Congo…) E senti come dice il coro..L’Habana…
per tutti i religiosi della mia Cuba e del Dai!
mondo Colomba li che mi porta al colle
andiamo a cantare agli Orichas Mi porta camminando, mi porta
e iniziamo da Eleggá
e guarda come dice il coro Colomba li che mi porta al colle
dai! Va dicendo la gente che io ho una casa lì, sul
colle
Canto per invocare Elegguá, in lingua Lucumì
Colomba che mi porta al colle
Ora veniamo con Obatalá Senti però perché tu mi chiami
Perché ci sia molta pace e molta tranquillità Se tu non mi conosci
E guarda come dice il coro Ahi, mi porti guarachando
Mi portando cumbanchando
Canto per invocare Obatalà, in lingua Lucumi Non mi porta niente, mi porta al colle
La padrona del mondo Cammina
Ti chiederò È arrivato il momento di cantare alla patrona
Yemayá madre mia di Cuba
Ti chiederò tanto Le figlie di Ochun con le mani in alto
Tanto ti chiederò Per Voi, per Voi è
Acqua per Yemaya (dea del Mare, madre degli ….
Orichas, protegge le maternità e i navigatori)) Perché tu balli con tremenda sabrosura
Però acqua, acqua per Yemayá La benedizione alle figlie di Ochun
Canto per invocare Yemayá, in lingua Lucumì Che arriva la…
Che arriva…
Venti, venti buoni con la stesa Oyá
E guarda come dice il coro, Cuba mia balla Vedi cavaliere, facilmente è arrivato il re
Canto per invocare Oyá, in lingua Lucumi della musica
Il re delle donne
Bene signore e signori Il re del tamburo
Perché l’errore non mi tocchi È arrivato
E io non tocchi l’errore Tu sai chi? Changò..
Ti sto per dire una cosa, ve (Changó è il dio del fulmine, del sesso, del
Dove vanno i figli di Oggun corteggiamento, del ballo dei tamburi)
(Un santero viene scelto da un Santo per mezzo senti come dice il coro cavaliere
della mano di Orula, viene chiamato “figlio dice che
di…..”)
alla guerra e chi tiene qualcosa di rosso
ascolta, però dove vanno i figli di Oggun che lo tiri fuori
cavaliere? bianco e rosso sono i colori rappresentativi di
Alla guerra Changó
ripeto io, chi ha qualcosa di rosso
Ascolta, dove mi porta, dove mi porta? che lo tiri fuori
Alla guerra su!
Dove? E chi ha qualcosa di bianco
Che lo tiri fuori
Tu che sei un santo tanto miracoloso e E chi ha qualcosa dei colori di Changò
onnipotente Che li tiri fuori
Mio vecchietto San Lazzaro (Babalu’aye) E chi ha la mano di Orula (speciale tablero)
Senti come dice il coro Che la tiri fuori
E chi ha cascarilla (sassolino da sbriciolare
Canto per invocare Babau Aye, in lingua Lucumi che protegge, utilizzato in tantissimi riti.
(Babalu Aye è s.Lazzaro, protegge la salute) Limpiezas) che la tiri fuori
Che sto cantando bene E chi si mette con me si mette con Changò
E guarda come mi diverto (dichiara di essere un figlio di Changò)
se tu ti metti con me, ti metti con Changò, io
Ti sto chiedendo la tua benedizione sono il re dei tamburi
Per essere un santo tanto miracoloso con me no con Changò
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Cuba1976: il governo proclama la libertà di culto anche se in realtà si manifesta espressione che indica l’apertura della cerimonia. La gente chiede alle carte per
il fenomeno opposto cioè un totale divieto di manifestazione di qualsiasi culto. contattare gli Orisha quello che vuole ma per la via di rettitudine religiosa è
Negli anni 90 inizia il “Periodo Especial” e queste repressioni finiscono con l’ meglio non chiedere cose brutte altrimenti il male torna indietro (qui si riferi-
apertura di Cuba verso il mondo e la nascita di nuove espressioni musicali sce ai riti di magia nera sempre con l’aiuto dei santi) per questo uno alla volta
come la timba e il songo dove vediamo l’utilizzo di strumenti tipici e strumenti chiede buoni consigli agli dei per sentirsi bene, per la salute, per la pace e per
elettronici. La musica diventa a tutti gli effetti il modo in cui la cultura cubana assicurasi tutti i cammini buoni e nessuna vendetta e infine invoca Yansá o Oyá
viene trasmesssa al di là dell’ oceano e con l’avvento del turismo santero noi con un canto yoruba ed il grido “Jecuaguey” che si usa per salutarla. In queste
veniamo a conoscenza dei ritmi afro che insieme alla radici europee hanno strofe Adalberto rivolge una critica a quelli che ipocritamente affermano di
dato la vita a questo popolo. Molti compositori iniziano a scrivere liriche dove essere atei per nascondersi invocando aiuto degli orisha e questo è diffuso tra
parlano di ocha così noi oggi abbiamo un’ immagine del popolo yoruba che la borghesia bianca prima dell'apertura del governo nel 1991. Segue chiedendo
insieme ad altri africani ha dato vita alla parte nera di Cuba. Nel 2005 in Italia il coro di tutti i religiosi dell’ isola intervallando i canti africani alle strofe della
arriva la nuova versione del pezzo “y que tu quieres que te den” di Adalberto canzone e chiama uno ad uno tutti i maggiori guerrieri iniziando come sempre
Alvarez una canzone che è un vero e proprio viaggio nella Santeria e risale al da Eleggua, e chiedendo la pace a Obatalá un guerriero tranquillo (ricordiamo
1993. che nelle passate strofe chiedeva che finisse la guerra). Continua chiedendo
La parte sonora apre con il suono dei chaworroa i campanellini che tradizional- acqua a Yemaia probabile come simbolo di vita poichè secondo la mitologia è
mente vengono cuciti al yia il maggiore dei tre tamburi batà consacrati. La lirica la madre di tutti, chiede che Oyá porti buoni venti sulla sua amata terra e che
introduce con un “rezzo” una preghiera alla patrona dell’ isola Ochun che per Babalù chiamato con il nome del cattolico che gli corrisponde (San Lazzaro)
il sincretismo è la Nostra signora della carità di El Cobre un paesino nei pressi dia la salute a tutti per avere benedizione e i suoi miracoli.
di Santiago il cui nome si trduce con rame ed il rame fa parte dei simboli della Afferma di amare i paesaggi della sua Cuba dove una colomba bianca che per
dea. La Vergine fu proclamata patrona dell’ isola il 10 magio 1916 da Benedetto i cristiani è simbolo dello Spirito Santo e qui è Obatalá lo porti verso le col-
XV. Il canto Yoruba apre con “yia” che in lingua yoruba è madre non a caso line dove abita e che probabilmente si identificano con il monte casa di tutti
il tamburo che porta questo nome è il più grande, “ile” è la casa e “odo” è il gli dei e di tutti coloro che veramente credono. Verso le colline arriva sempre
fiume. Quindi la casa di mia madre (Ochun) è il fiume non a caso è la dea del cantando ovvero “guarachando” (la guaracha è un ritmo cubano) e “cumban-
fiume. Gli Orisha sono chiamati guerrieri perchè combattono per noi ci si rife- chando” festeggiando. Non poteva che invocare così alla patrona Ochun dea
risce in particolare ai primi tre Eleguá, Oggun e Ochosi che sono la triade che senza di cui non esiste la festa, la migliore ballerina del pantheon perciò le sue
apre le celebrazioni susseguendosi nell’ ordine detto. Il testo spiega che questi figlie sono ottime ballerine e vengono seguite da Changó suo sposo padre di
dei sono stati portati dagli africani e ci racconta che sono sincretizzati con santi sacri tamburi e spirito festaiolo e ballerino per questo chiede che si tirino fuori
cattolici e con volti di Maria Vergine per esempio Obatàlà è Nostra Signorra elementi colorati di rosso e di bianco che nella simbologia sono i colori di Santa
della Misericordia, Ochun è la carità, Santa Barbara Changó e Yemayá Nostra Barbara. Ancora chiede di tirare fuori oggeti per allearsi a lui ed a Changó. Un
Signora di Regla una baia vicino a L’ Havana di cui è patrona dal 23 dicembre musicista non può evitare di rivolgersi a Changó. In conclusione dopo una delle
del 1714. Apre le celebrazioni e la canzone diventa un pezzo rap volutamente tipiche frasi mambo insensate invoca un babalao: Iboru Iboya e ibochechè sono
perchè il cantante riconosce di non avere grandi doti canore. le invocazioni a Orula che ricordiamo in Africa si chiamata appunto Iborù Iboya
Ci racconta che il tempio o casa del santo è piena di gente che va e viene e che è il babalawo maggiore rappresentando la divinazione.
aspettando i consigli di Elegguá e “offrendogli il cocco”. Offrire il cocco è un’
78
TRANSCULTURAZIONE
SALSATON
79
IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
TRADUZIONE siacara,
timbal timbal
Pi piccante,
questo è nganga esto è anganga
Siacara
ango Zarabanda
mambo
questo è nganga
timbal timbal
ango Mama Chola
mani, mani
ango Pararico
picao piacao
questo è nganga
ago 7 Rayos
Ago Zarabanda
questo è nganga
Ago Mama Chola
Ago Zarabanda
Mambo
Pi pi picao
Sto bene e la gente non dica male del piccante
Cho Chola
cao cao cao nocciolina piccante cao cao
e oggi gia viene il cao cao coa
Lo vuole la gente
nocciolina picante cao cao , che boma
lo balla la gente
cao cao cao nocciolina piccante cao cao,
lo appreza la gente
e così lo dice la gente
Vado via
Nocciolina piccante
Questo è nganga, ango Zarabanda (2 v)
Dj Riky
Taca plena, taca plena
ma Mambo...ma Mambo
pi picao,andiamo a rimenere nella storia
Cao cao cao, noccionlina piccante cao cao (2 v)
è ciò che c’è pigo
nocciolina nocciolina
il padrone che sale nella prenda
Dj ricky
Lo vuole la gente (cao cao)
lo balla la gente (cao cao)
Finì
lo apprezza la gente (cao cao)
e così lo dice la gente
80
TRANSCULTURAZIONE
Sull’ originale mambo jazz di Celia Cruz dj Riky aggiunge parti rap trasforman- una tavola imbandita. per una qualche offerta. L’ espressione “yo alle conque,
dolo in un contemporaneo salsaton. Le strofe del famosissimo Mani Picao ahi en el palo de nuevo” è chiaramente derivata come tante altre dalle forme
vengono intervallate da vocalizzi stile mambo e da vere proprie preghiere dialettali bantù, in questo caso si tratta di un verso di yuka e makuta due balli
bantù dove si invocano Zarabanda (Oggun), Mama Chola (Oshun) e 7 Rayos della cultura bantù che fanno riferimeto al corteggiamento dei galli e delle
(Changò) che proteggeranno il rito magico che avverrà con la fusione tra galline ed alla fertilità della terra. Il dj è un vero tata nganga e incoraggia tutti
musica e danza che trasformerà la lista in una vera nganga o prenda dove a fare in modo di passare nella storia proprio come quegli schiavi che hanno
avvengono incantesimi ed innamoramenti. Sembra che le noccioline piccanti arricchito la cultura cubana facendola diventare così piccante proprio come le
di Celia siano le protagoniste principali di questa festa e che facciano parte di nocccioline di Celia Cruz.,
On the seventh day God will be there Nel settimo giorno Dio sarà lì
On the seventh night Nella settima notte Satana sarà lì
satan will be there Nel settimo giorno Dio sarà lì
On the seventh day God will be there Nella settima notte Satana sarà lì
On the seventh night
satan will be there
Invoca Dambala un loa della testa che è rappresentato da un serpente e che ne fisica, ma nel concetto mentale che ti chiude il cuore. Si è schiavi di chi per
viene dalle acque, per chiedere la libertà di pensiero, poter pensare alle cose primo è uno schiavo e questi sfortunati non potevano avere un credo costretti
più sciocche, ma, anche alle cose profonde così che la mente possa essere dai padroni a professare una fede che non appartiene loro. Per le punizioni che
aperta. Dopo Dambala c’è il sincretismo cattolico, l’ultimo giorno, la domenica ricevevano erano costretti a giacere eternamente nelle tombe senza scontare
il cui nome viene dalla contrazione di dominus die cioè il giorno del Signore, pene dell’inferno ne vivere le grazie del paradiso.
nel quale c’è Dio il Buono affiancato dal male e dal Diavolo come umana. Parla
con gli spiriti degli schiavi che hanno subito umiliazioni e morte perché oggi
tutte le razze sono pari. Il significato della parola schiavo non sta tanto nell’azio-
81
IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
ALTRO
It might hmm-mmm-mm-mm, it might rain money Potrebbe hmm-hmm-hmm-hmm potrebbe piovere denaro
It might hm-hi-hi-hi, it might rain fire potrebbe hmm-hmm-hmm-hmm potrebbe piovere fuoco
Now I’m gonna call, i’m gonna call on Legba. ora chiamerò, chiamerò legba.
Get yourself a sign, Get your love and desire. datti un segno, prendi il tuo amore e desiderio.
Rompiendo la monotonia del tiempo rompendo la monotonia del tempo
Rompiendo la monotonia del tiempo rompendo la monotonia del tempo
There is a queen, of six sevens and nines c’è una regina, di sei sette e nove
Poison in your garden, Bust in your mind polvere nel giardino, veleno nella tua mente
There is a king, don’t let him steal your soul c’è un re, che ruberà la tua anima
Don’t let him catch you, don’t let him get control. non lasciare che ti catturi, non lasciargli prendere il controllo
Rompiendo la monotonia del tiempo rompendo la monotonia del tempo
Rompiendo la monotonia del tiempo rompendo la monotonia del tempo
Legba è il primo loa pregato rappresenta il destino ed è un fallo cosmico per amore raffigurato con la pioggia di fuoco. Legba è un dio del sole che vive con
questo viene invocato come aiuto nell’ amore con l’azione della monetina che le divinità del giorno e i suoi figli lo invocano perché apra la porta che sempre
si lancia per esprimente un desiderio. Nel caso delle monetine tante volte gli appartiene. Lo invitano ad entrare nel suo figlio mentre lui dorme durante
quando si è bambini il lancio delle monetine è legato ai desideri e quindi a la possessione. Sei, sette e nove, non per mia certezza ma potrebbero essere
Legba che però in questa sfumatura potrebbe essere Kalfu un loa di natura proprio i numeri di Legba, il dio androgino che è raffigurato come una regina, in
violenta. Queste due figure possono essere legate al capriccio di un bambino: questo caso. La polvere potrebbe essere la polvere che i bokor preparano per
Legba come un vecchio contadino un po’ ingenuo ed il suo fratellino come la zombificazione e qui si va nella sfera della magia nera dove gli incantesimi di
diavoletto capriccioso fanno riferimento quindi alla liberazione dai pensieri. possessione agiscono sulla parte più influente dell’anima perché lo zombi non
Queste due figure del destino diventano simbolo di fortuna se decidono di possa reagire. Si chiede a Legba per cui di non perdere il controllo altrimenti
aprirti la buona sorte con le loro chiavi, in questo caso ti portano denaro ed sarà sostituito dallo stregone Kalfu.
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Mitologia
“ Ed alla fine in questo mondo di suoni e colori arrivano favole e storie tra leggenda e realtà”
Valentina Bracci
LEGGENDARIA SANTERIA
Eleggua messaggero di Olofi ammalò allora Orula gli consigliò di liberarsi di Elegguá e Obatalá lo pagò e gli
chiese semplicemente che da quel momento in poi lo venisse solo a trovare.
Olofi soffriva di un male misterioso che non gli permetteva niente e si aggra- Obatalá guarì e Elegguá continuò a ballare.
vava sempre di più. Mentre tutti i santi si impegnavano ad aiutare il Dio con
pochi risultati Elegguá scoprì alcune erbe miracolose, fece un decotto e riuscì Ochun,Yemanyá e Obatalá vivevano insieme e si occupavano della divinazione
a guarire Olofi che da allora sopporta stranezze e pazzie del piccolo. Lo fece del futuro. Changó, Ogun e Ochosi andavano spesso portando cibo. Elegguà
signore delle comete, dei cammini, del destino, delle porte ect dicendo: “Es- che era il guardiano della casa delle divinazioni quando vide che non gli davano
sendo tu il più piccolo e mio messaggero sarai il più grande nella terra e nel da mangiare cominciò a dire ai clienti che i santi non erano in casa così la di-
cielo e senza chiamarti nulla sarà possibile” spensa pian piano si svuotò. Allora Ochun capì che perchè Elegguá facesse da
guardiano doveva mangiare. Da quel momento il piccolo tornò al suo turno.
Mezzanotte, non uscire di casa Questo volto dispettoso di Elegguá di chiama Eshú ed è il diavolo.
Si narra che durante il regno di Obatalá le persone vivevano benissimo, men- Lo STORPIO medico del monte
tre Iku: la morte, Ano: la malattia, Ofò: la vergogna e Arafè: il crimine erano in
un bruttissimo periodo. Così decisero di placare la loro fame scendendo in Secondo alcune credenze Osain si era innamorato di Oyá che però non lo vo-
strada e facendo baccano. Obatalà avvertì tutti di non uscire e non affacciarsi leva fu così che arrivò Changó a difenderla. Era così collerico che in una vera e
alla finestre, ma per la loro curiosità i sudditi disobbedirono e così Iku iniziò a propria guerra gli portò via un braccio e una gamba lanciandogli le sue saette
tagliare teste. É a mezzanotte che Elegguá e Oggun abbandonano il loro turno mentre stava fuggendo nel bosco. Infine l’ infuriatissimo lanciò l’ ultima saetta e
di guardiani e diventano stregoni lanciando le maledizioni. Così I cubani lascia- lo rese cieco di un occhio. Osain e Changó per la tradizione sono molto amici
no un secchio d’ acqua fuori dalla porta per deviare il cammino degli spiriti così si tende a colpevolizzare Orula che prese Osain tra due fuochi (da qui il
pure lasciano un bicchiere d’acqua e burro di cacao vicino al letto. sincretismo con sant’ Antonio Abate) e lo rese cieco.
Si dice di non fare indispettire il piccolo Orisha. Un pataky racconta che Eleg- Quando dio mandò il diluvio universale l’ acqua travolse tutto il mondo. L’uni-
guá era pagato da Obatalá per tenergli la casa pulita: il primo giorno fece un co alberò che rispettò fu la ceiba che da allora non può assolutamente essere
buonissimo lavoro poi la sera andò a ballare e si ubriacò. Il giorno seguente era abbattuta in quanto è il sacro albero dove alloggiano Iroko, Obatalá e La Ver-
stanco così quando Obatalà vide che non aveva lasciato la casa immacolata si gine Maria con Gesù Bambino. La ceiba deve essere rispettata ed ascoltata se
85
IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
no si può vendicare e la sua vendetta non è piacevole. Si narra che in un tem- con il guscio macinato di un uovo e, siccome sei l’unico che può avvicinarsi
po lontano la Vergine con in braccio Gesù trovarono rifugio nella ceiba che si a Obatalà, mettigliene un po’ sulla lingua, sulle tempie e sugli occhi”. Grazie
burlava di tutti coloro che li stavano perseguitando e li protesse riscoprendo all’ebbó e al gesto di coraggio, Obatalá recuperò la memoria e raccontò tutto
il suo albero di spine. Così si dice che una volta all’ anno all’ interno del suo a Changò. Si vergognava molto per le azioni compiute sotto la spinta della
tronco appare la Madonna che benedice il legno della pianta sacra. gelosia ed era molto dolente per il danno creato a Orula senza che questi
avesse commesso alcuna colpa. Changò sentì molta rabbia e tanto odio nei
La vendetta della ceiba confronti di Ogun e giurò di vendicarsi per le sofferenze di Obatalà e di Yemu
Obatalá, dal canto suo, giurò di fare penitenza come prova del suo rimorso.
Eborrà era una fruttivendola che si recava tutti i giorni a fare offerte ad iroko Elegguà, che osservava il tutto con molta attenzione, non perse l’opportunità
(la ceiba) con la promessa di andare sempre a offrire ed in cambio di avere un di intercedere a favore di Orula, che Obatalá credeva morto. Gli parlò con
figlio. La ceiba la ascoltò e la donna partorì, ma, si dimenticò di esaudire la pa- calma e gli fece capire che non avrebbe dovuto lamentarsi in modo esagerato:
rola così quando un giorno passò di lì con la piccola le venne in mente il debito “C’è stata sufficiente sofferenza con l’ assenza del ricordo, e altrettanta con il
e fuggi, ma Iroko si prese la piccola e quando la madre si voltò vide che ballava pianto di mia madre, smettiamola con il dolore”. Obatalá spalancò gli occhi e
con le radici, tornò indietro la figlia che purtroppo venne intrappolata dalla chiese: “Quale segreto nascondi da potermi impedire di continuare a vivere
terra prima che riuscisse a salvarla. La ceiba si è ripresa quello che ha concesso. nel rimorso e da evitare la sofferenza di mia moglie?”
E così Elegguá parlò, con un tono sicuro e tranquillo, perché convinto di quale
Il tablero de Orula sarebbe stata la reazione di suo padre. Parlò in modo che Obatalá non sa-
pesse che in tutti quegli anni Orula era stato molto presente nella casa, no-
Obatalá aveva giurato che tutti i figli maschi nati da Yemu avrebbero dovuto nostante non si potesse menzionare il suo nome: “Tempo fà, padre mio, sono
morire. Non intendeva più passare dall’esperienza che uno di loro commet- passato vicino a una grande Ceiba; lì ho incontrato un uomo immerso nella
tesse un incesto con la propria madre, come era accaduto con Ogun. Dopo terra sino alla cintura. Mi ha dato molta pena vedere la sua espressione che
parecchio tempo nacque una creatura, a cui venne posto il nome di Orula rifletteva innocenza e limpidezza d’ animo; anche se era rassegnato a soffrire
e che, per il solo fatto di essere maschio, era destinato a non appartenere al la cattiveria che stava pagando. Da quel giorno gli ho portato cibi e, ho parlato
mondo dei vivi. Obatalá lo prese, lo portò lontano da casa e lo seppellì in un con lui senza conoscere però le ragioni della sua situazione. Lui tiene un Achè,
buco nella terra, sotto l’ombra di una Ceiba, così che la fame, il freddo e la un dono molto speciale: vede il passato, il presente e il futuro. È diventato fa-
notte facessero il resto. Elegguá, travestito da topo, lo aveva seguito e osser- moso per i suoi insegnamenti e per le sue divinazioni.
vava tutto quanto veniva fatto a suo fratello. Addolorato corse da Yemú che, Da lui c’è sempre gente che lo consulta per conoscere meglio la propria
nell’ascoltare tutto il racconto, si mise a piangere e chiese a Elegguá di aiutare situazione e per trovare la via per risolvere i problemi. Alcuni hanno persino
Orula. Da subito gli portarono del cibo e cercarono di salvarlo da quel cal- pensato di toglierlo dalla terra, ma non l’ hanno fatto per evitare che suo padre
vario, approfittando del fatto che Obatalá aveva cancellato dalla mente tutto lo ammazzi, così come aveva giurato di farlo con tutti i suoi figli maschi. Padre,
quanto era accaduto a partire dal momento in cui aveva scoperto l’incesto ascoltando oggi delle vostre sofferenze, ho pensato che quest’ uomo potrebbe
per opera di Ogun. essere Orula”. Sorpreso, ma allegro e triste nello stesso momento, Obatalá
Mesi dopo nacque anche Changó, un bimbo forte, allegro, giocherellone. Oba- corse verso il luogo dove aveva mezzo sepolto Orula. Non era semplice ri-
talá decise di allontanarlo da casa perché una cosa aveva ben chiaro in mente: conoscere la strada, perché la memoria non si era sanata completamente.
che i suoi figli maschi non potevano rimanere nel suo llé (abitazione). Per Elegguà, pazzo di gioia per quanto stava per accadere, gli segnalava il cammino
questo lo affidò a Dadá, sua sorella, che da quel momento lo crebbe e si pre- assumendo sempre dei diversi aspetti. Quando Obatalá giunse al cospetto di
se cura di lui. Una volta cresciuto, Dadá ritenne che Changó avrebbe dovuto Orula lo riconobbe immediatamente e lo salutò. Questi rispose al saluto.
conoscere suo padre e così lo portò in visita nella casa dei genitori. Solo al Terminati i convenevoli lo tolsero dalla terra e Obatala gli chiese perdono
vederlo, Yemu divenne un mare di lacrime. Changó era preoccupato per es- invitandolo a tornare a casa. Orula lo guardò e disse: “Non devo perdonarti
sere la causa di quel pianto dirotto, ma Obatalà lo tranquillizzò dicendogli di alcunché; so che cosa ti è passato per la testa, ma non ti porto rancore. E, così
togliersi quella idea di colpa dalla testa e che un giorno gli avrebbe raccontato dunque, non devo separarmi dalla Ceiba, lei mi ha dato il suo legno e le con-
tutto. Un giorno, perché in quel momento non ricordava cosa fosse accaduto, chiglie con cui ho divinato per tutto questo tempo”. Obatalá, come segno di
per quanti sforzi facesse. ringraziamento, diede dei soldi alla Ceiba e le promise che da quel momento
Changó ogni giorno si dimostrava sempre più curioso: ogni volta che andava sarebbe stato un albero sacro, rispettato da tutti, le chiese di poterle staccare
a trovare i genitori, sua madre non smetteva di piangere. Dopo tante richieste un pezzo di tronco per poter fabbricare un tablero a Orula, così da favorirlo
per conoscere il motivo di quelle lacrime,Yemu gli rispose: “Non posso parlare, nella divinazione. La Ceiba acconsentì. Obatalá costruì il tablero proprio in
ma, Elegguà sa tutto e te lo può raccontare”. Elegguà non disse nulla, o molto quel luogo e lo diede a Orula. Raccolse un poco di sabbia e sentenziò: “Divi-
poco: neppure lui poteva parlare. Obatalá era quello indicato e avrebbe parla- nerai nella tua casa con questo tablero di Iroko; non esisterà un vero babalawo
to se Changó gli avesse fatto un ebbó e così Elegguà gli disse: “Cogli la pasta di che non si consulti con te prima di fare qualsiasi cosa”. Orula gli rispose: “Ma-
tre güiras, tre pezzi di cocco, acqua di pioggia e burro di corojo; prepara il tutto jeferefun Eleggua Majerefefun Changó, Maferefefun Baba”. E da allora ciascun
vicino a una Ceiba; lascialo tre giorni e tre notti; quando lo ritiri fai un impasto babalao per poter esercitare le sue funzioni deve rivolgersi a Orula.
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TITOLO CAPITOLO
La benedizione dell’ aura tignosa ma ormai era troppo tardi: da quel momento, anche Oyá governava il fuoco.
Non a caso, la santeria la identifica anche con Nostra Signora de la Candelaria,
L’ aura tignosa è una specie di corvo molto presente a Cuba, è compagno della che in spagnolo significa «conflagrazione». Oyá è una orisha guerriera e ha
ceiba. Si dice che anticamente il cielo e la terra fossero in guerra ed il cielo per un comportamento molto aggressivo, che la porta talora a ingaggiare feroci
danneggiarla non faceva piovere. Fù grazie al volatile che recatosi da Olod- battaglie con Changó di cui non apprezza l’ eccessivo interesse per le donne.
dumare gli disse che gli esseri umani non erano coinvolti in questa faccenda Poiché la loro potenza si equivale, i loro scontri di solito non hanno esito. La
ma ne erano solo vittime. Oloddumare perdonò gli uomini e benedisse l’aura sola cosa che suscita i timori di Changó è un teschio umano, che Oyá si affretta
tignosa che per questo oggi non ha le piume sulla testa assicurandogli cibo in a mostrargli quando vuole spaventarlo. Changó, d’ altra parte, le rende pan per
eterno. É grazie alla benedizione di Dio che l’avvoltoio sacro ha sempre da focaccia mostrandole una testa di ariete, uno dei suoi attributi che ha il potere
mangiare anche se tutti muoiono di fame. Deve sempre mangiare perchè è di terrorizzare la consorte e di ridurla in soggezione.
sacra pur accontentandosi di carogne e spazzatura. Quando arriva la pioggia
l’aura tignosa sta sui rami della ceiba rivolti verso il cielo a pregare per avere Il tronco bianco delle palme reali
un riparo e quando viene il sole si espone ad asciugarsi e si mette a croce per
ringraziare che la pioggia è finita e quando ritornano gli acquazzoni pregherà Changò per la simbologia yoruba ha il suo trono sulle palme reali. Per questo
ancora per la sua casa. sono alberi sacri. Ci sono due versioni che raccontano perchè la palma reale
ha il tronco bianco.
Le tre mogli di ChangÒ 1) Oyá era la concubina di Changó, ma nonostante era comunque gelosa. Un
giorno incuriosita dal fatto che Changó troppo spesso faceva strani segnali
Obatalá viveva in un palazzo con 16 finestre Obá disse al bianco Padre di fare dalle cime dell’ albero per vedersi con le donne. decise di spiarlo. Changó che
sapere a Changó che lei le voleva bene e regalò all’ orisha un cavallo nero si accorse di ciò riempì il tronco della palma di lucertole che lei non soppor-
lasciandolo nel cortile del palazzo. Obatalá esaudì il desiderio della donna ma tava. Allora la guerriera le bruciò con un fulmine così il tronco divenne bianco.
Changó confessò di essere innamorato di Oyá. Così Obá si recò da Ochun 2) Changó stava corteggiando una donna e tramite la lucertola sua messag-
per chiederle consiglio e la bella le disse di tagliarsi un orecchio ed offriglielo gera le mandò un regalo. La lucertola correndo con il regalo in bocca finì per
a pranzo perchè in questo modo Changó l’ avrebbe ricambiata. Changó era ingoiarlo erroneamente. La donna iniziò ad accusare Changò di essere un
con Oya e decise di ritornare a casa da Obá che intanto aveva preparato un bugiardo. L’ orisha si arrabbio tanto che dalla sua bocca uscivano le fiamme.
banchetto, vide che la donna era triste e chiese spiegazioni e lei rispose che La messaggera tentò di nascondersi ma il dio le tirava contro i fulmini così per
era perchè non lo vedeva mai. evitarli si mise a correre su e giù per il tronco della palma facendolo diventare
Allora Changó si recò da Ochun che chiese perchè lui rispettasse una donna bianco. Da allora le lucertole quando ci sono i temporali alzano sempre una
con tanti difetti che gli aveva fatto mangiare il suo orecchio. Changó tornò a zampa al cielo per chiedere perdono, a mezzogiorno scendono a baciare il ter-
casa e tolse la bandana ad Obá e le disse che non la avrebbe abbandonata reno disegnano una croce sulla bocca e subito tornano a rifugiarsi nel punto
ma comunque se ne sarebbe andato di casa. Dopo che grazie a Sant'Isidoro più alto della palma.
liberatore la questione si risolse Changó tornò in cielo e dimenticò Obá ora
quando scende nella testa di qualcuno è per portarlo nell’ altro mondo e La terra prospera di San Lazzaro
quando si balla per Obá ci si copre le orecchie.
Changó divinava il futuro e incontrò un vecchio lebbroso, era Babalú Aye
Obá lamentava a Yemayá che Changó passava molto tempo fuori casa per che gli chiese consiglio per avere un pò di fortuna che non aveva. Allora lo
ubriacarsi e ballare alle feste. Fù proprio così che conobbe Oyá che le consi- stregone disse di seguire la strada che gli aveva tracciato, lo avrebbe condotto
glio di fare una festa e di tagliarsi un orecchio. Oyá era gelosa perchè Changó lontano a Dajome. Babalú però non sapeva come attraversare i boschi nelle
non se ne veniva via dalla festa così gli mostrò una testa di montone e lo di- sue condizioni perciò Changó prese i due levrieri del fratello Oggun, che gli
sgustò. Quando Changó aprì un pentolone dove bolliva del quinbombo e vide dichiarò guerra ma, perse in fumo la sua fonderia e questi lo condussero lon-
un orecchio galleggiante se ne andò. Obatalá così donò a Obá un fazzoletto tano. L’ orisha si accasciò così sull’ uscio di una porta e dormì. La mattina dopo
bianco per coprirsi e lei si ritirò lontano da tutti diventando nemica di Oyá. svegliandosi vide che lì c’era un bambino con la sua stessa malattia e gli chiese
acqua, farina e yuta. Fu esaudito. disse al bambino di togliersi i vestiti e di met-
Il libro degli incantesimi di Changò tersi il sacco si yuta, poi gli diede il pane che aveva fatto con acqua e farina e gli
disse di tenerlo sulla porta di casa. Quando il bambino tornato a casa si tolse
Un giorno Changó, prima di andare in battaglia, preparò la pozione che ha il sacco la mamma fu sbalordita non vedendogli più le pustole e uscì in strada
il potere di fargli sputare fuoco dalla bocca e dal naso. Oyá, che lo spiava da gridando il miracolo. Babalù aveva finalmente trovato la sua terra di fortuna.
dietro la porta, non appena fu sola uscì dal suo nascondiglio e bevve quanto
era rimasto della magica bevanda. Subito anche dal suo naso e dalla sua bocca
uscirono lingue dì fuoco. Quando, al suo ritorno a casa, Changó vide che la
moglie aveva gli stessi suoi poteri andò su tutte le furie. Chiese una spiegazione,
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Il grande guerriero sotto il nome di Santa Bar- ricoprì di gioielli, coralli e innumerevoli ricchezze. Questo è il motivo per cui
bara. Ochún vive nel fiume e ama tanto Yemayá’’ (Bolivar, ib.).
Una volta Changó per sfuggire ai nemici fu ospitato da Oyá che lo fece vestire Il giallo vestito di Ochun
da donna in modo che non lo riconoscessero dato che uscì fuori imitandone il
portamento elegante e passò tra i sui nemici senza destare sospetto. Quando Si narra che dovette prostituirsi per nutrire i suoi figli, e così le altre orisha
uscì Oyá capirono di essere stati burlati. Per ciò a Cuba è sincretizzato con glieli portarono via di casa. Allora Lei si ammalò di dolore e vestì lo stesso
Santa Barbara, quella santa in realtà è Changó vestito da donna. abito bianco per giorni e giorni, finché questo divenne giallo. Ma Ajè-Shaluga,
un altro Orisha, la vide mentre lavava il suo vestito al fiume e si innamorò per-
La famiglia di Changó dutamente di Lei. La ricoprì di denaro e di gemme che raccolse dal fondo del
fiume in cui viveva. Si sposarono e lei riebbe i suoi figli.
Changò non sapeva chi fosse il suo vero padre. Agganyú sapeva di essere te-
muto e rispettato così lasciava sempre la porta di casa aperta con la dispensa ChangÒ vive alla larga dai cimiteri
alla portata di chiunque. Tanto non sarebbe entrato nessuno. Ma Changó non
era molto rispettoso entrò e mangiò, si addormentò. Quando Agganyú (che Oyà accompagnò Changò in un cimitero dove lui iniziò a cantare e a ballare.
anche lui è re e vive sulla palma) lo vide lo buttò nel focolare per bruciarlo, ma Ad un certo punto uno spirito bianco gli chiese perchè stava festeggiando e
non bruciava. Così lo portò in riva al mare per affogarlo, ma apparve Yemayá lui rispose che festeggiava dove voleva. Lo spirito gli disse di essere capitato a
che gli svelò l’ identità dell ‘uomo e che in realtà era il loro figlio così Agganyúcasa sua e che doveva stare alle regole così il dio fuggì correndo da Orula che
non lo affogò perchè vide la somiglianza. gli disse che era stato in un cimitero ed aveva incontrato Yewá la signora dei
morti. Changó con tutto il suo coraggio provava orrore per Iku da allora non
Yemayá e Agganyù ebbero un figlio che abbandonarono. Obatalá lo raccolse entrò mai più in un cimitero.
lo crebbe e decise il destino del piccolo che sarebbe divenuto re del mondo
così gli costruì un castello. Una volta adulto Changó incontrò Yamayá e se ne Oyà amava Changò ma era gelosa e non voleva che uscisse con altre donne
innamorò. Durante una relazione la dea gli rivelò di essere sua madre così che così chiamo gli Eggun che circondarono il palazzo ed ogni volta che Changò
evitò l’ incesto. usciva rimaneva terrorizzato. Un giorno Ochun andò a fargli visita ed Oyà non
era in casa. Lo fece vestire in modo che i morti non lo riconoscessero, nello
Si narra che spesso Oggun e Changó siano in lotta non solo perchè lui ha stesso tempo Oyà aveva lasciato l’ Eggun di guardia la portone con dell’ agua-
rubato Oyá a Oggun, ma anche per il motivo spiegato dal mito del tablero in diente (un tipo di rhum). Quando Changò scoprì tutto diede guerra contro
cui Oggun ha una relazione incestuosa con la made Yemú non che Yemayá e Oyà che però conoscendo i sui punti deboli andò a prendere un teschio e lo
per questo il bel bambino era stato allontanato di casa ed affidato alla sorella presentò a lui che si spaventò abbandonando il capo di battaglia.
Abanene (Dadá).
Come iniziarono le liti tra Oggun e Chango
Anche i gemelli ibejy vivono sulla palma con Changó figli suoi con Oyá e fedeli
seguaci nelle battaglie. Si narra che i gemelli entravano nella casa del vecchio Obatalà era fuori casa ed aveva lasciato sulla porta il suo gallo bianco perchè
Obatalá a rubare denaro e benché egli lo nascondesse sempre lo riuscivano cantasse in caso che succedeva qualcosa. Oggun entrò in casa ed andò a letto
sempre a trovare. Così un giorno decise di mettere una cassa in cima ad una con la madre, il gallo cantò, ma Oggun fece in tempo a nascondersi e quanto
palma circondata da belve. I gemelli se ne accorsero e andarono a spifferare a Obatalà tornò non si accorse di nulla. Il giorno dopo Yemaya gli fece trovare
Changó che decise di preparare una pietanza da dare alle belve per distrarle il pranzo pronto all’ uscita di casa perchè sarebbe stato via tutto il giorno e la
così loro si arrampicarono e presero il tesoro. notte, Obatalà andò via, ma in realtà si nascose dietro la cieba più vicina per-
chè se i gallo cantava poteva scoprire l’ amante delle moglie. Arrivò Oggun
La ricchezza di Ochun e successe l’ incesto, il gallo cantò ed Obatalà tornò a casa. Fu il figlio aprire.
Oggun chiese scusa per l’ accaduto e disse che avrebbe accettato la condanna
Yemaya e Ochún sono protagoniste di uno dei rari miti di solidarietà femmini- di lavorare eternamente senza mai dormire così Obatalà lo perdonò. Quando
le sopravvissuti nelle culture mondiali: “Un giorno Oggún, il guerriero instan- nacque Changò Obatalà per paura che commettesse anche lui un incesto lo
cabile, la vide passare e se ne sentì trafitto il cuore. Impetuoso e brutale, corse mandò a vivere con la sorella Obanene. Quando il bel principino aveva ormai
dietro a colei che suscita il desiderio, deciso a possederla. Ochun, che era 18 anni e seppe dell’ accaduto pensò bene di portare via Oyà al fratello per
innamorata di Changó, fuggì spaventata. Ma Oggún, eccitato e violento, stava vendetta. Obanene era allibita. Il ragazzino concluse dicendo; “ se mio fratello
per raggiungerla. Fu allora che Ochun, disperata, si lanciò nel fiume. Trascinata è un uomo che venga a riprendersela”. Questa fu l’ origine delle discordie tra
dal gorgo della corrente, giunse fino alla foce, dove si incontrò con la potente i due Orisha che vengono alla guerra per un nonnulla.
Yemaya madre di tutti gli orishas. Mossa a pietà, questa la prese sotto la sua
protezione e le regalò il fiume, perché ci potesse vivere e, per rallegrarla, la
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TITOLO CAPITOLO
Leggenda di Orula
Gli yoruba sostengono che fu Eshu a insegnare a Orunmila l’ arte della divina-
zione, quando questi viveva sulla terra delle offerte degli uomini. Eshu/Elegguà
gli disse di procurarsi sedici semi di palma che chiese a Orungam. Eshu gli
insegnò così la divinazione ed i due Orisha divennero amici stretti. Un’ altra
leggenda vuole che Orùnmila scambiò il dono della danza con la tavola di Ifa,
che originariamente apparteneva a Changò. Più nota è la leggenda per cui
sconfinse Ikù, la Morte, a risparmiare chiunque portasse il suo idè, un braccia-
letto fatto di perle gialle e verdi, e la sua collana.
Leggenda di eleggua
Secondo alcuni Elegguà era figlio del re Oquiboru. Un giorno trovò una noce
di cocco che emanava strane luci e la portò dal re per mostrarla. La noce di
cocco smise però di brillare, così il re pensò lo stesse prendendo in giro e gli
ordinò di buttarla. Poco dopo il principino si ammalò e morì e il regno iniziò
ad andare alla malora. I saggi divinarono che la colpa fosse do cocco gettato
da Elegguà e quando lo trovarono lo scoprirono pieno di vermi e di insetti.
Il cocco fu sostituito da una pietra, un otàn e il regno recuperò la prosperità.
Elegguà fu deificato e l’ otàn ne fu il simbolo e la noce i cocco l’ offerta. Un’
altra leggenda spiega la preminenza di Elegguà sugli altri Orisha col fatto che
guarì Oloddumare da una grave malattia, così questi gli diede le chiavi di tutte
le porte. Secondo altri fu scelto da Oloddumare in virtù della piuma rossa che
portava sul capo al momento della riunione con gli altri Orisha. La piuma era
infatti simbolo dell’energia cosmica chiamata ashè.
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MITI DEL CANDOMBLE
Yansa e Xangó ebbero due gemelli. Quando ancora erano molto piccoli du- Ewá è figlia di Naná e Obatalá. La storia racconta che la bella principessa
rante un loro congedo ci fu un’ epidemia che uccise molti bambini e portò pura viveva nel castello in clausura e la sua bellezza era leggendaria in tutto
disperazione a tutte le madri. Morì anche un gemello e Yansà era triste e chie- il regno ed arrivò anche a Xangó, che per conoscerla progetto di lavorare al
se aiuto ad una amica Eggun, quando le venne l’ idea di scolpire una statua di servizio di Obatalá come giardiniere. Ewá quando lo vide rimase affascinata,
legno con le sembianze del figlio e di vestirlo a festa. Ogni giorno gli portava non aveva mai visto un uomo più bello. Allora siccome non le era possibile ve-
da mangiare e ci conversava come se fosse vivo. Gli orixa vedendo l’amore per derlo chiese a Obatalá di rinchiuderla in un posto dove non l’ avrebbe potuto
questa creatura decisero di farla rivivere. vedere. Così venne confinata al cimitero. Adesso lei porta i cadaveri ad Oiá e
Obaluaye li da a Oricha Oko perché li mangi per tornare di nuovo sulla terra.
I due principi gemelli
Nana creò gli uomini con Oxalá
In un regno vivevano due principi gemelli che erano amatissimi da tutti poiché
davano fortuna ai sudditi e li aiutavano con problemi grossi. Un giorno uno dei Quando Oloddumare incarico Oxalá di creare gli uomini questi fece vari ten-
due fratelli cadde in un fiume e morì affogato. Tutti erano disperati il principe tativi: tento di farli di aria come lui, ma svanivano, tento di farli di fuoco, ma si
vivo non aveva più volontà così si recò da Oriumilla chiedendogli di portarlo incenerivano; tentò con il legno, ma erano troppo duri. Allora mescolò acqua e
da suo fratello. Il dio vedendo tanta solidarietà esaudì la richiesta portando il legno di palma, ma non venne nulla. Arrivò Nana in suo soccorso e porto della
ragazzo in cielo. Rimasero lì solo due immagini e da allora quelle sono le im- argilla dalle profondità del suo fiume così Osalà modellò uomini di creta. Dove
magini a cui si fa l’offerta per gli Ibeji. non vi era Orokum loro camminavano e con l’aiuto degli orixas dominarono
la terra. Così Nana è il principio a cui tutti tornano dopo la morte.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Prima di innamorarsi di Sango, Oiá era insieme ad Ogum e lo aiutava a fabbri- Oumilla si recò al mercato dove tra i mercanti incontrò Osaim a cui chiese che
care armi ed utensili. Lei maneggiava il fuoco. Un giorno Oiá offrì ad Ogum una durante la notte tagliasse tutte le erbe del bosco. Osaim che ne conosceva i
lastra di ferro molto simile a quelle che possedeva e lui decise di farla in sette poteri non lo fece ed il mattino seguente quando il sacerdote si recò da lui
parti per gli uomini e in nove per le donne. Sango era affascinato dal mestiere si arrabbiò chiedendo perchè non avesse obbedito. Il mercante rispose che
del fratello e si recava spesso ad osservare. Vedendo Oiá iniziò a corteggiarla non poteva estirpare quelle erbe poichè ognuna possedeva un potere. Sentito
furtivamente e lei rispose altrettanto furtivamente. Xangó e Oyá fuggirono ciò il babalao chiese ad Osaim di aiutarlo nelle sue divinazioni. Così Osaim si
insieme. Ogum lancio loro una persecuzione. Tirò fuori la sua spada magica lei recò dal re Ajalade dicendogli che sarebbe diventato servo di Orumilla che
pure si muovevano contemporaneamente così Ogum fu diviso in sette parti e data la sua anzianità meritava rispetto. Il re lanciò una prova ed Orula accolse
Oiá in nove. Da qui i nomi Ogun Mege Irè e Oyá Mesan. la proposta così i figli: Sacrificio (Orula) e Rimedio (Osain) avrebbero dovuto
stare interrati una settimana. Orula chise ad Ifa notizie sul figlio, che però non
Iroko aiuta la feticistA a cui è morto il figlio rispose perchè altrimenti avrebbe vinto Osaim il quale comunque aveva un
metodo per sotterrare Rimendio: i suoi talismani. Rimedio insistette e riescì ad
Iroko aveva due sorelle: Ogboi ed Aje e lui era un bellissimo ragazzo e viveva ottenere il cibo. Quando fu il giorno del confronto rispose alle chiamate solo
in un frondoso albero. Le sorelle vivevano insieme. Ogboi ebbe 10 figli, mentre Sacrificio e l’ altro tacque. Osaim chiese spiegazioni al figlio che gli narrò del
Aje, la feticista aveva solo un passerotto. Un giorno quando Aje era fuori la patto in cambio di cibo così si dice che Sacrificio non fa parlare Rimedio ed
sorella preparava cibo ai figli che volevano un passero. Lei, non sapendo come Orumila è più importante di Osain. nella gerarchia delle divinità.
fare andò nella foresta per trovare un passerotto, ma quando Aje tornò a casa
i bambini si erano mangiati il suo. La poveretta che teneva all’ uccello come ad Il re dei KutÚ
un figlio si recò da Iroko raccontandogli tutto così lui mandò una punizione al
ragazzino. Oboi visto questo offrì un capretto sacrificato a Iroko che perdonò Il re di Ijeixa salutava ogni anno l’abbondanza di cibo con una festa a cui non
i figli. Da allora Oloboi è la rappresentante delle normali donne, Aje delle feti- partecipavano le feticiste. A questa festa decise di organizzare un torneo di
ciste e Iroco vive nel ficus religioso per risolvere i problemi a tutti caccia per trovare un cacciatore provetto. Il primo cacciatore famoso aveva
10 frecce ma nessuna di esse colpì; il secondo ne aveva venti, ma non uccise il
Osun fa risuscitare Obaluaie passero. Un giovane ragazzo aveva solo una freccia gialla. Sua madre sapendo
questo si rivolse ad Ifa offrendo una gallina e un'ora di preghiere perché quel
Obaluaye era un donnaiolo per questo per punirlo Orumilla lo ricoprì di volo andasse a segno. Intanto il popolo inizio a gridare “oxo wosi” (sentinella
piaghe e lui morì. Le sue donne chiesero ad Orumilla di intercedere con popolare). Così fu nominato Oxssi . Il suo colpo andò a termine ed il re decise
Olodumare. Allora Orumilla. cosparse il palazzo di Oloddumare con il miele di dargli metà delle sue terre facendolo diventare l’ orixa re dei Kutú.
di Osun ed il Dio convocò tutte le donne per capire di chi fosse quel miele
non vedendo la dea capì che era suo. Osun spiegò che se lui avesse risuscitato Oxum la bellezza e la divinazione.
Obaluaie lei gli avrebbe dato in cambio tutto il suo miele.
Oxun conviveva da sette anni con Exú per imparare l’arte della divinazione.
Alleanza dI Iansa e Omolu. Un giorno passo di lì Xangó e la vide mentre si lavava nel fiume. Se ne inna-
moro, le chiese di andare a vivere a palazzo ma lei rifiutò perché la compagnia
Omolu voleva entrare ad una festa ma per le sue condizioni non poteva. Così di Exú le piaceva. Il re di Oyó arrabbiato la rapì e la portò a palazzo, vedendo
Oggun gli diede dei vestiti e lui riuscì ad entrare, ma, vedendolo gli stavano l' umore triste della donna Xangó la rinchiuse in una torre. Quando Exú seppe
tutti lontani. Solo Iansa lo avvicinò e toccandolo si prese le sue malattie così lui di questo si recò dal padre della principessa Orumilla e gli chiese aiuto per
divenne bello e giovane e passò le malattie agli altri tramite i venti e le piogge trasformare Oxun in qualsiasi cosa che potesse sfuggire da Xangó. Fu con l’
di Oia. Così Omolù e Yansá regnano insieme sui morti. aiuto della magia che il piccolo diavolo riuscì a trasformare Oxun in una forma
chiamata Adada, così che lei poté tornare al lato di Exú.
Ladri delle foglie
Il figlio di Naná
Oia e Xangó si misero in accordo su come scatenare una tempesta per por-
tare via i segreti delle foglie a Osain. Scatenando mulinelli e temporali così le Nanà era ossessionata dall’ idea di essere madre di un orixa e già era madre
fogli volarono tutte via. Ogni orisha prese una particolare foglia e tutti i suoi di Obaluaye che per la sua apparenza fu da lei disprezzato. Consultando Ifá
segreti, ma Osain è ancora il signore delle piante dei segreti delle piante e seppe per certo che il suo secondo figlio sarebbe stato bellissimo e sarebbe
regna su di esse. stato famoso come l’ arcobaleno. Dicendogli che comunque non sarebbe mai
restato al suo fianco. Il suo sogno si realizzo e partorì Oxumare. Nei sei mesi
successivi prese la forma di arcobaleno e la sua funzione era portare acqua
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TITOLO CAPITOLO
al palazzo di Oxalá, che viveva nell’ orun (il cielo). Poi tornava sei mesi sulla a casa di Obá con un cavallo bianco e Odudua e Oxalá passando da lì lo vide-
terra assumendo la forma di un cobra. Apparendo così mordere la propria ro, Quando Xangó se ne accorse fu pervaso dal suo temperamento collerico
cosa e muovendosi circolare divenne il simbolo degli opposti: uomo-donna, e inizio ad inseguirli. Infine vedendoli bene si accorse che erano i due orixa.
bene e male, pioggia e sole, giorno e notte attraverso il volto del serpente e Xangá aveva il collare rosso e Obatalá mischiò anche perle bianche perché il
l’ arcobaleno. mondo sapesse che era suo figlio e che da ora in poi avrebbe seguito le leggi
del vecchio re.
Il re del popolo je je Eterno schiavo di Oxalufá
Osumare è nato col destino di essere per sei mesi mostro e sei mesi una bella Airà, quello che si veste di bianco era incaricato di portare Oxalá il vecchio
donna chiamata Bassem. Bassem tornava ogni sei mesi a vivere con la madre ovunque. Lo portava alle feste. Un giorno vide una bella donna, si trattava di
Naná però non era felice per il fatto che quando si trasformava in un mostro Oiá figlia di Oxalufà. Xangó se ne innamorò e perse la testa così abbandonò
veniva abbandonata. Un giorno Oxumare raccontò a Exú del suo conflitto con Oxalá rotolando tra le pietre. II vecchio punì il guerriero che gli fece prepa-
Nanà e lui gli consigliò di prendere la corona di re del popolo Je je apparte- rare un banchetto dai suoi servitori. Nonostante Oxalá fu felice di questo e
nente a sua madre. Oshumare andò al palazzo di Nanà terrorizzando tutti e la lo apprezzo tanto non tolse il castigo a Shangá che da allora fu condannato a
dea disse ai servitori di non dissuaderlo così gli diede la sua corona di regina. non potere mangiare in piatti di lusso e dovette accettare di mangiare come
Così diventò il re pur continuando a tenere le sue identità. gli schiavi.
Oiá era andata in un regno vicino con Obaluaye a prendere tre zucche da La leggenda narra che Yemanjá era sposata con Orula e poi con Olofin in re
dare a Xangó. Ricevette l’ordine di portargliele sane e di non osservarne il di Ife. Era stufa di vivere a Ife così scappò a ovest e Olokum suo padre le regalo
contenuto e quindi non doveva farle cadere. Lei curiosa voleva conoscere il una caraffa con una pozione che avrebbe dovuto rompere in caso di bisogno.
segreto così piano piano ruppe le tre zucche non rispettando il volere di Oba- Olofin mandò le sue truppe a cercarla e la dea fu ricondotta a palazzo. Leman-
luaye. La prima conteneva i venti che la fecero volare in cielo, dalla seconda já ruppe la caraffa e ne uscì un fiume che la ricondusse nell’ olokum (l’oceano)
uscì un Eugun e lei grido: Rei!! Infine nel momento della terza arrivò Sango e il luogo di residenza del padre.
picchiando si accorse che era la zucca del fuoco e dei fulmini. Lei con il suo
temperamento impulsivo è l’ unica delle tre donne di Xangó che lo segue nella Protettrice della mente
sua fuga ovunque nelle battaglie.
Lemajá fu inviata da Oloddumare per occuparsi della casa di Oxalá crescendo
Coraggiosa e audace condottiera degli Eggun i figli e lavorando come domestica, ma si lamentava perché mentre tutti gli altri
dei ricevevano offerte lei viveva come schiava. Lemonja parlò tanto che Oxalá
Furono invitate tutte le divinità ad una festa e Omolù venne vestito con il suo impazzì e il suo Ori (testa) non riusciva a sopportare Lemanjá. La dea vedendo
cappuccio di paglia così che nessuno lo riconobbe e lo chiamò a danzare, nes- questo aiutò il bianco e lo curò con una pozione. Oxalá andò da Oloddumare
suno tranne Oiá. La dea ballava e scatenava i venti sicché alzò il cappuccio dell’ desiderando che la donna potesse guarire le teste di tutti quanti. Così oggi
uomo è ne scoprì la bellezza, tutto il popolo lo acclamò. Omolú le fu grato e quando si celebra il borì (il rito della testa) tutti fanno offerta a lei.
divise il suo regno con lei. Oiá divenne la regina e la condottiera degli spiriti dei
morti, gli Eggun e si tramutò in Oya Igbale. Continuò a danzare manifestando l’ LA LEGGENDA DI PAMBU NJILA (nazione bantù)
allegria e quando agitava l’ iruquere o spada-mosca mandava gli Eggun all’altro
mondo. La regina fu sempre la grande passione di Obalù. Quando Pambi Njila fumava e suonava il suo flauto restituiva tutto quello che
gli era stato offerto e ciò che aveva mangiato, se tu non dividevi gli alimenti
I colori di Chango con lui o non le facevi offerte finivi a chiedere elemosina al mercato.
Xangó voleva sposare Oxum, lei accettò ma gli pose una condizione, voleva LEGENDA DI INKISI NKOSI (nazione bantù)
che suo padre il vecchio Oxalá potesse assistere. Xangó accettò e si sposaro-
no. Xangó prese delle perle bianche e delle perle rosse e ne fece un collare Gli inquilini di un villaggio non sopportavano più di dover pagare il dazio doga-
dicendo alla sposa che aveva mantenuto la promessa dato che il rosso rap- nale, Pambunjila aveva messo un cane feroce a riscuotere quindi le entrate e
presentava lui ed il bianco rappresentava il vecchio Orixá. così lui si sarebbe
le uscite. Presero allora allora un guerriero, Jamba, che aveva il titolo di Nkosi
sempre coperto di questi due colori. e accettò per la sua bravura di combattente di passare senza pagare pedaggio.
Si nascose nei vestiti una spada e tirò fuori in bastone magico che solitamente
Al palazzo di Oxalá arrivavano notizie di Xangó che parlavano del suo tempe- utilizzava per accertarsi del suo cammino. Quando fu lì il cane gli chiese di
ramento irruento e del fatto che faceva guerra con tutti. Anche se Xangó era pagare allora arrivarono altre guardie che avanzarono verso lui ma furono
93
IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Kitembo era un uomo molto agitato che voleva fare tutto in uno stesso mo-
mento. Era l’esattore di Nzambi e poteva risolvere qualsiasi cosa volesse. Un
giorno Nzambi si accorse che lui era molto apprezzato. Egli riteneva di non
aver colpa della brevità di un giorno non aveva abbastanza tempo per com-
piere tutto. Così per volere di Nzambi Kitembo divenne padrone del tempo.
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VUDUISMO TRA REALE E FIABESCO
Dambhala creò il paesaggio terrestre dai movimenti di un serpente così di- Una volta Brav Ghede sembrava di umore gioviale e quindi qualcuno gli chiese
segnando monti, colline e avvallamenti poi fece sgorgare l' acqua. Siccome lui perché portava gli occhiali da sole al che egli rispose che i suoi occhi erano
era il sole specchiandosi nelle sorgenti creò l' arcobaleno. Nacque così Ayda abituati tanto al buio che erano molto infastiditi dalla luce del sole. Continua-
Wedo di cui si innamorò. I due sceserò insieme sulla città di Fe creando le rono chiededogli perché la lente destra spesso la togliesse e lui disse che con
forze spirituale e la vita. un’ occhio controllava il cibo e con l’altro l’universo.
Un giorno mentre si stava festeggiando a Dambhala e Oggun apparve Ghede, Una volta una mambo stava celebrando una festa per Agwe. In quell’ occa-
l’ haugan molto preoccupato cercò di calmarlo dicendo che quando sarebbe sione ci fu un gran fermento le housi si dedicavano a preparare il cibo per
stato il suo momento gli sarebbe stata fatta una grande cerimonia. L’ haugan il banchetto e le persone venivano con le loro offerte dolci e bibite varie.
notò che era affamato e il loa disse di andare a prendere delle cassave che Tra le offerte vi era un manto bagnato come vuole la tradizione. Le persone
fortunatamente per lui non erano costose e sarebbero bastati pochi penny rimasero stupite dalla tinta indaco del montone non si capiva se si trattava di
e così Ghede si sedette mangiando ad assistere alle celebrazioni. Poi si alzò un errore o di una scelta in quanto anche questo è colore del dio del mare.
e comiciò a disegnare dei grandi cerchi per descrivere la grandezza delle sue Un pittore stava dando gli ultimi ritocchi alla barca delle offerte che misurava
cassave. Fece tumulto così gli altri dei furono trascurati. Il sacerdote non pote- sei metri quadrati ed uno di profondità. Sul lato esterno il pittore completava
va fare altro che comperare altre cassave che fortunatamente e prese anche i simboli delle divinità che partecipano al banchetto perché si sa che Agwe
qualche biscotto. Il volto di Ghede all' offerta si illuminò e si tranquillizzò. Una preferisce essere ospite d’onore più che mangiare tanto in solitudine. Nel
donna che si occupava del santuario parlò dicendo che aveva visto Ghede disegno egli era a capotavola affiancato dalla moglie sotto le sembianze di
allontanandosi con il suo cibo, il sacerdote tentò di convincerlo di non portare una sirena La Sirena con vicino un piccione ed una colomba uccello sacro
nessuno con sè, ma era troppo tardi la morte aveva già gridato. delle divinità bianche. Sul lato destro di Agwe vi erano Dambala Wedo e Ayda
famiglia suprema del pantheon simboleggiati dall’ uovo del mondo. Sul lato
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
sinistro un cuore variegato simbolo di Erzuli accompagnata da Oggun. I primi purtroppo non riuscì a liberarsi perché prendendo quel giaciglio era incorso
rumori dei preparativi furono alle tre del mattino e pian piano iniziarono con nella collera di Manmy Wata.
i tamburi seguiti dal montone, la barca con un'enorme torta di nozze bianca
a sette strati, polli e piccioni. Gli addetti ai lavori comunicavano a gesti tra di IL POTENTE SIGNORE DELLA FRECCIA. (leggenda africa-
loro, intanto cantavano varie lodi tra cui quelle alla Sirene a Aggasou ed Agwe na)
soprattutto. Agwe pronunciò qualche parola gorgogliante. Ad un certo punto
due delle persone presenti montate da Agwe si strinsero e appoggiarono la Agli albori dell’ umanità tra le foreste viveva Gedbo Aya, il grande cacciatore
testa reciprocamente sulle spalle dell’altro piangendo. che cacciava per sopravvivere. Questo lo rese tanto abile come arciere che tra
Tutti gli dei del pantheon piangono e questo è spiegato nel fenomeno di emer- gli animali che a quel tempo erano dotati di parola non era permessa pronun-
sione dall’ isola sotto il mare. Quando piove si pensa che siano le lacrime dei ciare il suo nome perchè temuto. Un giorno mentre cercava cibo, una folata
loa che permettono all’uomo di continuare la vita. Quello che non si capisce è di vento lo trasportò sopra ad un grande albero si una radura in mezzo all’
che si pensa che anche Ogau pianga ma nessuna leggenda spiega il perché. La intricata foresta. Non si era ancora totalmente ripreso ma si accorse di essere
gente accetta il pianto divino proprio come se fosse quello di un bambino ed in mezzo ad una festa della fauna forestale, per questa volta il suo interesse fu
inoltre purtroppo non siamo in grado di comprendere tutti gli umori dei loa. distolto dalla routine e si fece prendere da balli e canti. C'erano: leoni, antilopi,
Le celebrazioni seguivano senza disturbare le due Agwe. Ad un certo punto il scimmie, gazzelle, iene, eleganti, leopardi, ippopotami ogni specie e Gedbo si
montone fu sollevato su un parapetto e poi scomparve nell’ acqua. Anche una mise ad osservare la loro festa. Parlando il leone argomentò di una strategia
donna si fece alzare sul parapetto, la sua gonna oscillo e quando l’ acqua arrivò per elimirare l' innominabile che sceso dall’ albero colpì tutti, si fece un tro-
al livello della balaustra la barca fu messa in acqua. Mentre le danze continuava- feo con un pezzo della pelle di ogni animale e poi portò agli uomini tutti gli
no si levò una mano in lontananza che prese la barca e scomparve. Un uomo strumenti musicali rimasti per insegnare loro a ballare e cantare. Di ritorno fu
era vicino al pittore che aveva una visione propria del palazzo di Papa Agwe grande il suo sgomento nel vedere Aziza, il genio della foresta di cui aveva ter-
e ne andava orgoglioso. Ad un certo punto il dio dalla sua reggia sottomarina rore. Aziza decise di svelargli il segreto delle erbe mediche, degli arcani e degli
fece cenno di aprire il banchetto. L’ uomo distolse la sua attenzione dal pittore, amuleti gri gri (talismani). Gli consegnò una ciocca di capelli che avevano il
guardo gli allegri festeggiamenti e poi in seguito il mare. Pianse. Così comprese potere di rendere invisibile, di moltiplicare ed una palla nera con misteriose fa-
che gli dei amavano questo popolo e il suo pianto. coltà magiche l’ Aiynoukon che in lingua fon si traduce come occhi della terra.
Infine incise la mano del cacciatore tra il pollice e l’ indice succhiandogli tutto il
IL SERPENTE SACRO (leggenda tradizionale africana) sangue e pretendendo lo stesso da lui. Fu il primo patto di sangue della storia
e un patto di sangue vuole l’alleanza nel bene e nel male.
Un giorno Dan lasciò la terra per coniugarsi con il cielo, ma nell’ atto di stac-
carsi dal suolo per penetrare la volta celeste fece cadere un dono agli uomini LE SCIMMIE DI SOKO (leggenda tradizionale africana)
si dice che questo oggetto da lui dispensato dia grandi poteri a chi lo troverà.
Una volta in cielo Egli si spogliò delle sue umide e colorate vesti e le stese ad Una volta gli abitanti di Soko si rivolsero allo stregone del villaggio per sapere
asciugare nel cielo creando così l’arcobaleno. come sfuggire al massacro dei nemici. Lo stregone li trasformò momentane-
amente in scimmie ma fu scoperto e ucciso prima di scampare al massacro.
LA PRINCIPESSA ED IL LEOPARDO (leggenda africana) Così gli abitanti del villaggio rimasero eternamente scimmie e oggi stanno nei
boschi, ma di tanto in tanto scendono dagli alberi mescolandosi agli umani.
In un tempo lontano una bellissima principessa fu rapita da un leopardo (ani- Così oggi a Soko la scimmia è un animale sacro ed intoccabile.
male sacro del clan reale). Le sue creature si innamorarono e nacquero Ag-
gassou simboleggiato appunto dal leopardo e Bassu che aveva l’ aspetto di una IL VECCHIO DELLA GUINEA
tartaruga.
C’ era un vecchio ai tempi della dominazione francese che aveva portato con
LA SIRENA DEL FIUME (leggenda africana) sè tutta la sua sapienza di stregone. Un giorno quando gli schiavi si riunirono
in segreto. Benchè un gruppo di loro scappò ed il vecchio seppe dire quando
Un giorno un giovane che se ne andava per un fiume fu rapito dal color malva sarebbero tornati indietro. Le sue predizioni evitarono le ire dei padroni verso
di alcuni giacigli d’acqua che stavano galleggiando. Vi si avvicinò con la sua piro- i fuggiaschi e verso quelli che stavano lì. Questo è uno dei tanti casi in cui il
ga e ne prese uno pensando di donarlo alla sua donna. La notte stessa mentre vudù viene usato a fin di bene.
il cacciatore dormiva nella sua barca sognava la sua donna in luoghi bellissimi e
si sentiva leggero come trasportato dal vento. Gli sembrò di sentirsi chiamare
dalla voce dolce della sua amata. Il giovane in trance si alzò e si accorse che
seguendo la voce veniva portato al fiume, la vide la sua donna tra le acque
gorgoglianti nuotando. Si tuffò per raggiungerla e si accorse di essere incastra-
to tra le folte radici dei giacigli d’acqua. Ormai era lucido e consapevole, ma,
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TITOLO CAPITOLO
Gedegbe era un vecchio indovino della corte di Abomey un giorno predisse Una signora di origine di Milano era affetta da un disturbo alle mani che i
al re Behanzin in periodo pre-coloniale che sarebbe stato sconfitto, esiliato e medici definirono una forma eczematica, provò in tutti i modi ma i medici
che la sua terra sarebbe sarebbe stata presa dai francesi che infatti arrivarono non riuscirono a curarla, nemmeno dopo che tornò apposta in Italia. Il suo
nel 1870 in Dahomey. cameriere indigeno le aveva spesso parlato dei prodigi di una mambo, ma lei
non diede mai troppo peso a ciò perchè era scettica. Tuttavia era stufa di na-
GLI OCCHIALI E LE CARTE scondere le sue mani sotto un paio di guanti bianchi di cotone anche perchè
il clima caldo e umido li rendeva insopportabili. Decise così di consultare la
Una bravissima veggente di Petion Ville amava molto raccontare ai clienti la sacerdotessa. Si diresse con il marito verso il villaggio, dove avrebbe trovato la
sua predilezione per le carte. Un caldo pomeriggio gli si avvicinò una persona donna e la sua carrozza fu circondata dagli abitanti di quel piccolo paesino che
che a giudicar dall ‘abito doveva essere un frate. Le pose un paio di domande le seppero dire dove abitava la curatrice. Mostrato il problema la vecchia invitò
e gli tentò di vendere un paio di occhiali. La donna non voleva accettare, ma l' l’ uomo ad uscire dalla capanna e fece spogliare la donna che si stese sopra
uomo era così insistente e fastidioso che alla fine ella accettò per mandarlo via. una stuoia. Dopo aver acceso una candela ed aver mormorato strane parole
Indossandoli la sua visione cambiò, così il frate gli offrì anche un nuovo mazzo incomprensibili la vecchia si diresse verso la paziente. La signora fu congedata
di carte che, a lei apparvero come le pagine di un bel libro e allora decise di con il dovere di esporsi all’ ultimo quarto di luna calante ovvero al plenilunio
dedicarsi solamente alla cartomanzia tenendo le braccia alte verso il cielo, concentrandosi e pensando alla veggente.
Benchè fosse un pò scettica la signora ogni notte di luna crescente usciva fuori.
I MERCANTI DI PIOGIA Così nella breve durata della fase lunare il suo problema svanì e stupì tutti
compreso i medici che non si sapevano spiegare il fatto.
Un dirigente francese di un’importante società europea, pare fatturasse re-
golarmente a voce spese per rappresentanza una certa somma devoluta ai QUANDO I LOA DELLA MORTE FANNO TRIONFARE LA
maghi della pioggia. Li aveva regolarmente assunti per recitare che in quel VITA.
periodo di importanti impegni e missioni capitasse la grande pioggia. Il Centro
Culturale francese di Cotonou aveva stabilito le date di importanti rappre- In una calda notte d’ estate una signora si recò a far curare il figlio moribondo.
sentazioni teatrali che per le storie che narravano dovevano lavorare in spazi Improvvisamente tutti gli abitanti del villaggio si riunirono intorno alla casa del
aperti. La compagnia aveva avuto sfortuna dato che giunsero dalla Francia sacerdote con l’ aria di timore, speranza e curiosità caratteristica degli haitiani
nella stagione delle piogge e molto probabilmente non sarebbero riusciti a in queste situazioni. Il sacerdote si avvicinò al bambino con il tipico fare dei
portare a termine al loro mansione. Fra il serio e lo scherzo qualcuno penso ai rituali svolti molto lentamente egli prese il polso, in seguito lo stese su una
maghi della pioggia e nel pomeriggio fu fatto un rito contro le precipitazioni. stuoia, preparò un infuso di erbe con il quale lo lavò. Siccome la situazione si
La sera della rappresentazione il temporale si abbatté sulla piccola cittadina faceva più critica il sacerdote disse che bisognava patteggiare con i loa della
risparmiando il luogo del teatro morte ordinando di scavare immediatamente una fossa. Mentre gli abitanti
eseguivano l’ordine lui sgozzò una gallina sull’ altare del tempio come vuole il
IL MITO DEGLI EGU ( racconto tradizionale del Togo) rito. La notte ordinò di adagiare il bimbo sul fondo della buca. Mentre stavano
chiedendo la fossa il corpo del bambino cominciò emergere fino a che la terra
Il rito ebbe inizio dopo il tramonto ed un hougan iniziò a chiamare i morti che cadeva sotto di lui non chiuse la buca. All’ alba il bambino tra lo stupore
accompagnato dalle solite forme rituali e dal suono dei tamburi. Giunta la generale si rialzò e cercando lo sguardo della madre sussurrò di aver fame.
mezzanotte le tombe si aprirono e iniziarono ad uscire i cadaveri che erano L’hougan con le sue conoscenze aveva permesso a tutti di vivere una sconvol-
stati evocati. Il capo della schiera aveva una grande maschera. I presenti al gente avventura di magia che grazie alla devozione si concluse bene.
rito si tenevano a distanza dagli Eggu poiché il loro contatto era rischioso. Se
qualcuno fosse stato toccato da uno dei bastoni che essi imbracciavano sareb- MARIE LAVEAU: LA REGINA DEL VUDU (storia vera)
be morto sul colpo. Aiutati dall haugan alcuni aiutanti isolarono due Egu con
lunghi bastoni e riuscirono a salire su un albero già preventivamente cosparso Marie nacque libera nel quartiere del Vieux Carré di New Orleans intorno al
di petrolio. Quando la pianta era ingoiata dalle fiamme i morti scomparirono 1801, figlia di un proprietario terriero bianco e di una donna creola di colore
e da essa caddero un coccodrillo ed un camaleonte che si dileguarono dalla libera. Il 4 agosto del 1819 sposò Jacques Paris, un nero libero che era arrivato
boscaglia. Se i due animali non fossero stati lasciati liberi i due morti viventi in Louisiana da Haiti, come molti altri bianchi, schiavi neri e neri liberi che ave-
sarebbero ricomparsi e la cerimonia sarebbe fallita. Si dice che il ritorno in vita vano lasciato l' isola caraibica in seguito alla sua dichiarazione d' indipendenza.
di questi spiriti placa i rancori e le insoddisfazioni degli altri defunti che così Il certificato del matrimonio tra Marie e Jacques è conservato nella cattedrale
ritornano nei loro giacigli riscattati perché due di loro gli hanno permesso di di Saint Louis, a New Orleans. L' anno seguente Jacques morì, in circostanze
riconquistare la vita. non chiare.
97
IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Dopo la morte del marito Marie iniziò a lavorare come parrucchiera per le
famiglie bianche agiate della città. Prese come amante Louis Cristophe Dume-
snil de Glapion, con il quale convisse fino alla di lui morte, avvenuta nel 1835. Si
dice che i due abbiano avuto insieme quindici figli, tra i quali la già citata Marie
Laveau II, nata intorno al 1827.
Circa la carriera magica della Laveau poco si può affermare con certezza. Si
dice che possedesse un serpente e che lo chiamò Zombi, in onore di una
divinità africana. La tradizione orale suggerisce che le sue pratiche magiche
mescolassero credenze cattoliche, in particolare l'adorazione dei santi, con la
fede negli spiriti africani. C'è chi, tra gli studiosi, ha affermato che la sua poten-
za e influenza derivasse non tanto dalla magia quanto da una solida rete di
informatori che aveva costruito quando lavorava come parrucchiera e che la
tenevano al corrente di tutto quello che accadeva nelle case della gente che
contava. Alcuni hanno addirittura sostenuto che ella gestisse una propria casa
di appuntamenti che usava come strumento per avere le informazioni che le
servivano.
Il 16 giugno 1881 il quotidiano di New Orleans annunciò la notizia della morte
di Marie Laveau. Il fatto strano è che ci furono varie testimonianze di persone
che affermavano di averla vista in città dopo quella data. Gli storici suppongo-
no che una delle sue figlie di nome Marie (molte delle sue figlie portavano tra
i loro nomi quello di Marie, secondo la tradizione cattolica), avesse preso il suo
nome e portato avanti le sue pratiche magiche, prendendone il posto come
voodoo queen. Secondo gli archivi dell'anagrafe di New Orleans una Marie
Glapion Lavau morì effettivamente il 15 giugno del 1881, all'età di 98 anni. La
grafia leggermente diversa del cognome e la discrepanza con la reale età di
Marie sono probabilmente dovute al carattere approssimativo dei documenti
di nascita dell'epoca.
Secondo la tradizione Marie Laveau è sepolta al Saint Louis Cemetery #1, il
più antico cimitero cattolico di New Orleans. La sua presunta tomba attrae
ancora innumerevoli visitatori che tracciano sulle pareti della cappella tre X
nella speranza che lo spirito di Marie esaudisca i loro desideri. Secondo altri
la tomba di Marie Laveau sarebbe altrove, ma potrebbero confondersi con
altre sacerdotesse vudù di New Orleans che portarono lo stesso nome di
battesimo
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STORIE CRISTIANE
ALBERTO MAGO dentale acquistò devozione più tardi affiancata a Gioacchino, venne inserita nel
calendario liturgico nel 1584 nonostante il duro attacco che Lutero oppose al
Alberto era di origini svedesi, nobile, nacque nel 1206. Nel 1223, contro il suo culto ed onore. Anna aveva concepito Maria dopo 20 anni di matrimonio
parere dei genitori entrò nell’ ordine dei domenicani di Padova. Inizialmente e per questo motivo Gioacchino fu cacciato dal tempio con l’ accusa di essere
insegnò a Hidosheim, Ratisbona e Colonia (dove ebbe come studente Tom- maledetto da Dio perché in 20 anni non avevano avuto figli.
maso D’Acquino), poi fu maestro di teologia a Parigi. Tra il 1254 e il 1257 fu
priore provinciale, nel 1260 fu eletto vescovo di Ratisbona. Due anni più tardi ANTONIO ABATE
non vedendo miglioramenti abbandonò la conduzione della diocesi e tornò
ad insegnare. Condivideva il pensiero di Tommaso sulla filosofia cristiana e si Le notizie scritte su questo santo derivano da una biografia scritta da Sant’
impegnò a diffonderla. Si interessò di fisica commentando le opere di scienziati Antasiano vescovo ad Alessandria d’ Egitto tra il 326 e 372. Antonio nacque
arabi e scrisse a sua volta circa astronomia, chimica, geografia e filosofia. Per a Coma, in Egitto nel 251, a vent’ anni vendette i suoi beni per consacrarsi
questo indossa vesti di vescovo e un copricapo da dottore. Fu beatificato nel alla vita di asceta. Tra il 286 e il 306, visse in solitudine nel forte abbandonato
1622 e canonizzato solo nel 1931 da Pio XI che lo proclamò dottore della di Pispir, sopportando e superando ogni genere di tentazione. Si originò così
chiesa, ma la sua iconografia è precedente alla canonizzazione. l’ iconografia delle tentazioni di Antonio diffusa dal XV secolo a causa della
dottrina astrologica dei Quattro temperamenti. In quel tempo la sua fama si
ANNA diffuse così tanto che dovette lasciare la sua vita d’ eretico e dedicarsi ai nume-
rosi discepoli. Visse coltivando e intrecciando stuoie, mantenendo l’austerità
Le prime notizie di Anna, Madre della Vergine, risalgono al II secolo a.C. e com- dell’ asceta, ma sempre pronto ad intervenire con passione nelle importanti
paiono su un testo apocrifo del Protovangelo di Giacomo narrando l’ infanzia questioni della Chiesa: nel 311 si recò ad Alessandria per sostenere i cristiani
di Maria con i genitori Gioachino e Anna. Gli episodi narrati dall’apocrifo si perseguiti da Massimo Daia e vi tornò nel 355 per confutare la dottrina dell’
basano su storie ricorrenti nella Bibbia, come la maternità miracolosa e tardiva arianesimo. Considerato in vita santo e in grado di operare miracoli convinse
annunciata da un angelo. Il culto di Anna però è più antico e risale circa al VI molti a convertirsi. Morì ultracentenario nel 356. Il suo culto si diffuse nel Me-
secolo in Oriente. Nel secolo X la festa di S.Anna era ancora legata al culto dioevo ed oggi è ritenuto padre dei monaci, una delle più grandi figure dell
di Maria, la “festa della concezione di S.Anna” (il concepimento di Maria) ed ‘ascetismo cristiano antico. Era legato a Paolo Eremita di cui vide salire l’ anima
era particolarmete diffusa a Napoli, in Inghilterra e in Irlanda. La Chiesa Occi- in cielo dopo di che fu aiutato da due leoni per seppellirlo.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
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TITOLO CAPITOLO
sacerdote. Fu segretario del papa Giulio II. Fondò la confraternita dell’ amo- CRISTOFORO
re divino e poi ritornò a Vicenza dove lavorò all’ oratorio di San Geronimo
che funzionava come un ospedale. Fù considerato il fondatore dell’ ospedale. La leggenda di Cristoforo trae spunto dal suo nome che ha un significato
Dopo la riforma e la nascita del protestantesimo a Roma con Obispo de Te- mistico allegorico, infatti la parola dice “portatore di Cristo". Le uniche notizie
ato fonda l’ ordine dei Regolari Teatini, che si ponevano di rinnovare il clero, la certe sono la morte in Asia Minore e il culto che partì ne IV secolo in Bitinia.
predicazione della dottrina, seguire i malati e la restaurazione dei sacramenti Si chiamava Reprobo ed era un cananeo di esagerata statura che mise la sua
approvata dall ‘ordine di Clemente VII. Cadde nel 1547 per il troppo lavoro ed forza al servizio dell’ essere più potente della terra. Servì a lungo un re ma lo
i medici gli consigliarono la calma, lui rispose: “come il signore morì in croce, abbandonò perché aveva paura del demonio. Così decise di servire il diavolo,
lasciatemi morire su una tavola”. Morì a Napoli il 7 agosto. Fu canonizzato nel ma, quando vide che temeva il crocifisso, capì che non era il più potente. Un
1671 dopo il riconoscimento di numerosi miracoli. eremita allora gli parlò di Cristo e gli consigliò di stare al fiume come traghet-
tatore dei viandanti e servendoli avrebbe servito Cristo. Un giorno un bambi-
CECILIA no gli chiese servizio e a lui parve
di traghettare il mondo. Si rivelò
Le notizie su di lei sono un rimaneggiamento della Legenda Aurea in base alla allora che fosse Cristo e da allora
Passione. Secondo le fonti la giovane cristiana Cecilia aveva fatto voto di vergi- il gigante si chiama Cristoforo. In
nità, ma venne fidanzata con un pagano di nome Valeriano. La sera delle nozze seguito visse predicando e subì il
gli confessa di essere consacrata a Dio che era difesa da un angelo. Egli chiese martirio probabilmente sotto De-
spiegazioni, ma, inseguito si convertì e acconsentì al battesimo. Potè vedere l’ cio.
angelo ricevendo una corona di rose e a Cecilia una di gigli. Si convertì poi an-
che Tiburzio, fratello di Valeriano e tutti e due furono martirizzati a causa della EMANUELE
loro conversione. In seguito anche Cecilia fù condannata alla decapitazione.
Nel testo della Passione troviamo una triplice ripetizione di “cantigus organis” Il 26 marzo è il giorno in cui Ema-
riferito alla musica della celebrazione del matrimonio. nuele fu martirizzato in Anatolia
insieme a San Quadrato e San
CHIARA D’ASSISI Teodosio. Con loro compare sul
Martilogio Romano e sui Sinassari
Chiara era di una nobile famiglia di Offreduccio, ormai diciottenne si allon- bizantini. Con grande coraggio si
tanò di casa seguendo le orme del fratello Francesco, rinunciò ai suoi beni presentarono dal governatore del-
per diventare monaca. Si formò presso il monastero benedettino di Bastia e la loro città dichiarandosi cristia-
Sant’ Angelo di Panzio. Poi con alcune amiche si trasferì in un convento di San ni. Furono imprigionati, perché la
Damiano, preparato per loro da Francesco. Nel 1215 divenne badessa di una morte era una pena troppo lieve
nuova comunità. Anche la sorella e la madre decisero di partecipare ad una a quel tempo, furono torturati e
vita votata alla povertà nella comunità fondata da Chiara. Ordinò una regola decapitati. Quadrato era perse-
che fu approvata da papa Gregorio IX e confermata da Innocenzo VI nel 1253 guitato dalle guardie che lo spro- Sant' Emanuele
anno della sua morte. Fu canonizzata da Alessandro IV nel 1255. narono a smettere le predicazioni,
pena la morte, quando scoprirono che andava nelle prigioni a battezzare i
COSMA E DAMIANO carcerati venne arrestato e decapitato. Manuele e Teodosio giudicarono ingiu-
sta questa violenza pur sapendo di incontrare morte certa si schierarono con
Secondo una tradizione tarda e con pochi fondamenti storici, erano due medi- il loro vescovo e si recarono dal governatore per difenderlo professandosi
ci fratelli gemelli che offrivano cure gratuite ai poveri. Dovevano essere di Ciro cristiani.
in Siria. La Leggenda Aurea dello Spirito Santo racconta che per loro qualità
mediche furono straordinarie la loro fama giunse al proconsole del posto che EXPEDITO DI MILITENE
tentò di farli convertire al paganesimo. Avevano altri tre fratelli, cristiani che
furono rinchiusi, loro furono torturati ma ogni volta la Divina Provvidenza li Martire in Turchia nel 303, è un santo di cui non abbiamo molte fonti, il suo
aiutava. Tentarono di lapidarli, di martirizzarli con frecce e strumenti vari, ma culto è presente in Brasile e dal 1970 in Argentina.
ogni volta gli arnesi si rompevano. Alla fine il proconsole li fece decapitare
insieme agli altri tre. FILIPPO APOSTOLO
Galileo di Battista: Filippo si unì a Gesù dopo l’ incontro con Giovanni Battista
e diventò apostolo. A Filippo Gesù chiese di procurare cibo per il miracolo
dei pani e dei pesci. Filippo chiese a Cristo: “mostraci il Padre e ci Basta” e
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Gesù rispose: “chi vede me vede il Padre”. Molte leggende lo confondono con GIACOMO MAGGIORE
un diacono menzionato dagli altri degli Apostoli. Comunque è probabile che
dopo la Pentecoste andò a predicare in Frigia e a Hierapolis si pensa l’ abbiano Giacomo era figlio di Zebedeo e fratello maggiore di Giovanni evangelista
lapidato e crocifisso. La Leggenda Aurea racconta che prima di andare a Hie- è citato diverse volte nel Vangelo. Gesù lo aveva soprannominato “figlio del
rapolis fu in Scizia sconfiggendo il demonio degli idoli e pare avesse due figlie tuono” per il suo carattere impetuoso. Insieme al fratello ed a Pietro assistì
vergini che lo seguivano sempre. Subì il martirio ottantasettenne. alla Trasfigurazione sul monte Tabor ed all’agonia del giardino di Gestemani.
La Leggenda Aurea racconta che evangelizzò la Spagna e predicò in Samaria
FRANCESCO D’ASSISI e Giudea dopo l’ascensione di Gesù, ma tornò presto a Gerusalemme per il
poco successo ottenuto. Qui fu li primo apostolo ad essere decapitato per or-
Nacque nel 1181 figlio di un mercante di stoffe Pietro Bernardone. Durante dine di Erode Agrippa verso il 42. La leggenda narra che i discepoli caricarono
la giovinezza frequentava allegre compagnie sognando di diventare cavaliere. le sue spoglie su una barca per condurlo in Galizia e seppellirlo in un bosco.
Ventitreenne ebbe una visione mentre combatteva in Puglia con Gualtiero di Nel IX secolo fu ritrovata la tomba in circostanze miracolose intorno alla qua-
Brienne a Spoleto. Tornato a casa in seguito a conflitti avuti con il padre dovuti le nacque Santiago de Compostela dove ancora oggi trova una grandissima
all’ incrocio con un lebbroso che gli diede il crocifisso di San Damiano si votò devozione. Gesù lo guarì dalla cecità. L’ iconografia che lo rappresenta come
alla povertà. Nel 1208 iniziò a predicare la penitenza vestito con un sacco e un cavaliere contro i mori si diffuse in seguito alla sua apparizione alla battaglia
vivendo di elemosina mentre a lui si univano altri compagni. La prima regola di Clavijo dell’ 844.
d’ordine venne sottoposta a papa Innocenzo III che l’approvò e diede ai frati
il mandato di predicazione penitenziale. Iniziano così le missioni in Italia e all’ GESù
estero. Francesco fu anche in Terra Santa dove annunciò Cristo al sultano. BAMBINO
Quando rientrò ad Assisi dovette sistemare disguidi all’ interno dell’ ordine e
nel 1220 cedette il governo a Pietro Cattani. Quattro anni più tardi, ricevette Il bambino Gesù viene solitamente
la stigmate sul monte della Verna. Poco dopo contrasse una grave malattia che rappresentato tenuto in braccio o
lo costrinse a comporre il Cantico delle Creature. Morì il tre ottobre 1226. per mano da Maria, da San Giusep-
Due anni dopo fu canonizzato e così divenne uno dei santi più popolari della pe o da altri Santi, ad esempio Sant’
cristianità. Francesco era battezzato come Giovanni, ma la madre provenzale Antonio di Padova. La sua età può
lo chiamava Francesco. variare da neonato a fanciullo di do-
dici anni circa. Una variante di questa
GABRIELE ARCANGELO rappresentazione è il Bambino Gesù
di Praga, in piedi, vestito con abiti re-
Gabriele è l’ Arcangelo che Dio inviò a Daniele per spiegargli che la visione gali e con in mano un globo sormon-
che aveva avuto riguardava la venuta del Messia così racconta il vecchio testa- tato da una croce. Sono frequenti
mento. Nel Nuovo Testamento appare a Zaccaria per annunciare la nascita di anche le rappresentazioni della Sa-
Giovanni Battista ed a Maria perché avrebbe dato alla luce Gesù. Si attribuisce cra Famiglia, cioè Gesù bambino con
a Gabriele il seppellimento di Mosè e la distruzione dell’ esercito assiro. L’ Maria e Giuseppe: questa originaria
angelo Gabriele viene promosso Arcangelo dai Vangeli Apocrifi però questo “famiglia nucleare” solidificò l’unità
non ha determinato distinzioni iconografiche. Il suo culto risale più o meno all’ familiare con un significato spirituale
anno 1000. profondo. San Norberto di Premontre
I Testi sacri e altri lavori apocrifi fu-
GEROLAMO rono tramandati sia per via orale sia
musicale, e più tardi in opere artistiche che sono state molto utili per istruire
Nato a Stridone nei pressi di Aquileia, in Dalmazia da una nobile famiglia cristiana, Ge- i credenti. Il simbolismo del Bambino Gesù nell' arte raggiunse il suo apice
rolamo frequentò la facoltà di lettere per volere del padre poi andò a Roma per per- durante il Rinascimento dove la Sacra Famiglia fu un tema centrale delle opere
fezionare la sua cultura con il grammatico Donato, studio in Gallia e a Treveri dove tra- di Leonardo da Vinci e di molti altri artisti. Dal IV secolo fino al Rinascimento
scrisse le opere della sua biblioteca. Si battezzò nel 366 e viaggiò molto per mantenere molte storie furono tramandate a proposito dell’infanzia “segreta” di Gesù
i contatti con gli studiosi, teologi ed esegeti. Decise di farsi monaco e di vivere cinque dove, anche se ancora bambino, già possedeva e usava i suoi poteri messianici
anni da eremita nel deserto della Calcide dal 353 ala 358. Studiò a Costantinopoli con per proteggere i genitori durante il loro viaggio da e verso l’ Egitto, fino al mo-
Gregorio Nazianzeno poi si trasferì a Roma e fu segretario di Papa Damaso, che gli mento in cui a dodici anni lasciò i suoi parenti impauriti per tre giorni mentre
fece tradurre l’antica bibbia sui testi greci. La Leggenda Aurea sostiene che era diventa- lui discuteva con i saggi del tempio.
to segretario dopo la carica di cardinale. Dopo Roma si ritirò in Betlemme presso un La maggior parte di queste tradizioni derivava dai testi apocrifi “proibiti” o
monastero dove morì ottantenne nel 420. Fu dottore della Chiesa Romana legato ad “non approvati” basati sulle traduzioni latine o greche dei rotoli del Mar Morto
Agostino, Ambrogio e Gregorio Magno. Scrisse “ la vulgata”. e, poiché solamente una minoranza dei cristiani del tempo poteva dirsi lette-
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rata, queste storie acquisirono un suono oscuro e seducente simile alle favole Mischia il carnevale con l’ Epifania.
dei Fratelli Grimm. Un tema comune alle storie medioevali ritrae Gesù come La processione del lavaggio delle
un bambino intrepido e spensierato che innocentemente ne combina qual- chiese tipica parte dalla chiesa della
cuna e inesorabilmente porta alla morte i suoi compagni di gioco. Una storia Conceçao di Praia. Si nota come la
molto comune è la storia della nuvola: Gesù, volendo giocare tra le nuvole, si colonna sonora di questa proces-
arrampica in cielo su un raggio di sole, ma tutti i suoi compagni di gioco che sione siano canti liturgici che me-
lo hanno seguito presto perdono la fede e muoiono cadendo. Un’altra storia scolano lingua latina con canti ritua-
narra di un bambino (a volte riferito come Giuda bambino - come se Gesù e i li delle macumbe. Tutto è ricoperto
suoi discepoli abbiano avuto liti durante le loro esistenze), che sbarrò il canale di coriandoli e di colore. Suonano
che forniva acqua alle piscine dove Gesù bambino usava fare il bagno fino a armoniche e berimbao. Un samba
quando un’onda di marea spazzò via il ragazzo e contemporaneamente liberò annuncia che si da inizio al lavaggio
il canale. Naturalmente questi eventi provocarono panico negli altri genitori così la piazza che prima era in festa
che impedirono ai loro bambini di giocare con lui, così quando Gesù arrivava si svuota. La festa del Bomfim è una
nella piazza della città per giocare, i genitori velocemente nascondevano i loro cerimonia feticista all’ interno della
figli in un grande forno per ripararli. Gesù, accortosi di ciò, chiedeva dove fos- chiesa cattolica. Assomiglia al carne-
sero i suoi amici e gli veniva risposto che i bambini erano andati via. Quando vale ma anche alla festa dei Re Magi
chiedeva cos’era il rumore che proveniva dal grande forno, gli veniva detto probabilmente perché capita tra l’
che erano i maiali che stavano cuocendo. Quando Gesù andava via e i genitori Epifania e il carnevale.
aprivano le porte del forno, essi trovavano (a secondo delle versioni) o dei
porcellini strillanti o delle bistecche arrosto. GIORGIO DI LIDDA Santo Banbino di Atocha
Le storie create attorno alle attività di Gesù bambino non erano tutte racca-
priccianti, ma evidenziavano come, anche da bambino, Gesù avesse adempiuto Il sepolcro ai Lidda ne conferma l’ esistenza reale e ne spiega le ragioni del
alla Volontà Divina di “suo Padre”. Altre storie narrano come perfino da neo- culto in terra palestinese dove fu decapitato all’ inizio del secolo IV, poiché
nato il suo sorriso poteva far smettere la pioggia e le tempeste e far splendere gli Atti del Martiri e la Passione erano considerati apocrifi già nel VI secolo. L’
il sole, oppure poteva guarire i malati. Altre ancora raccontano di come un immagine che lo ritrae contro il drago si diffuse nel Medioevo e la Leggenda
bambino che stava morendo fu messo in una vasca contenente l’ acqua in cui Aurea la racconta con toni favolosi. Un drago con il suo alito stava distruggen-
aveva fatto il bagnetto Gesù, e fu riportato alla vita e addirittura che qualunque do una città, le vittime erano estratte a sorte, così la figlia del re fu condotta
bambino in sua presenza non avrebbe strillato o piagnucolato. al lago dove il mostro viveva ma, prima che potesse sbranarla giunse Giorgio
cavaliere della Cappadocia che a spada sguainata lo domò. Legata alla cintura
BAMBINO DI ATOCHA del valoroso, la bestia fu condotta al villaggio dove Giorgio rassicurò il popolo
perché aveva vinto il drago in nome di Cristo per convertirli. Dopo di che
Durante il XIII secolo la Spagna era sotto i mori. Quando la città di Atocha fu ripartì ma durante il viaggio le guardie di Diocleziano riuscirono a prenderlo,
invasa dai mussulmani i cristiani furono imprigionati gli fu vietato il cibo. Solo sottoporlo ad atroci torture per infine decapitarlo. Approvato nel 494 da Papa
i bambini sotto 12 anni potevano sfamarsi. Così si misero a pregare Maria e Gelasio il culto del santo si diffuse in Inghilterra tra il VII e l’VIII secolo e durante
Gesù Bambino. Presto tra le donne della città si cominciò a spargere la voce le crociate.
che un bambino sotto i 12 anni vestito da pellegrino portava cibo ai loro figli,
guardando la statua di Nostra Signora di Atocha notarono che le scarpe che GIOVANNA D’ARCO
indossava Gesù erano impolverate. Si pensa che il piccolo esca di notte e aiuti
i bisognosi soprattutto i bambini facendo miracoli. Giovanna era una contadina che a tredici anni fu esortata dai Santi che le
apparivano in visione a liberare la Francia. Carlo VII le diede la possibilità di
NOSTRO SIGNORE DEL BUON FINE (da Bahia di Joge consultarlo poiché pianificava di risanare l’ esercito per liberare il Nord della
Amato traduzione di Valentina Bracci) nazione, Parigi e Orleans dagli inglesi. Alcuni la ritenevano pazza, per esempio
i suoi genitori, ma con il suo grande potere persuasivo la ragazzina riuscì a
La mattina del terzo giovedì di gennaio tutto il popolo di Bahia si incammina liberare Orleans. Grazie a lei Carlo VII fu consacrato il 17 luglio 1429. Giovan-
verso la collina del Bomfim. Questa rappresentazione sta al di sopra di ogni na non assistì all’ ingresso di Carlo a Parigi del 1437 perché otto anni prima
divergenza religiosa e politica. La festa dura otto giorni, e gli ultimi tre hanno i borgognoni la tradirono e la consegnarono agli inglesi che la processarono
l’aspetto del carnevale, è la maggior festività di tutta la nazione e celebra Oxa- come scomunicata ed eretica, fu così bruciata a Roma nel 1431. Nel 1455 il
lufa, Oxala vecchio e nella sua massima dignità. Il signore del Buon Fine non suo processo fu rivisitato da Celestino III ed in fine Pio X la beatificò nel 1909.
gode di molta popolarità da parte del clero poiché tende ad evitare questo
tipo di festeggiamenti. Forse perché si tratta di un santo democratico e privo di
pregiudizi religiosi, che diventa una divinità nera delle feste di samba e capoeira.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
GIOVANNI BATTISTA
Secondo i Vangeli era figlio di Zaccaria ed Elisabetta, cugina di Maria che nac-
que circa sei mesi prima di Cristo. Secondo la tradizione apocrifa alla nascita
lo prese in braccio la Madonna che si era recata a far visita all’ anziana cugina.
I Vangeli raccontano che Giovanni fin da piccolo avrebbe lasciato casa per
vivere in penitenza. Fu il precursore di Gesù, vivendo nel deserto, predicando
e battezzando sul fiume Giordano. Giovanni morì poco tempo dopo aver
battezzato Gesù per decapitazione su ordine di Erode Antipa. Il re si fece
consegnare la testa del Battista da Salomè su un piatto d’argento. Il suo culto
nacque dopo la sepoltura nel IV secolo.
GIUDA TADDEO
Nato, vissuto è morto in Persia. Visse fino al 70 d.C. Gli vengono attribuite le
lettere di Giuda e l’ apocrifo di Taddeo. Fu il primo cattolico armeno e apostolo
di Gesù. Se Matteo e Marco non lo avessero nominato Taddeo o Giuda di Gia-
como sarebbe ancora più facile confonderlo con Iscariota che aveva tradito
Cristo nella notte dell’ orazione nell’ oliveto. Alcune fonti lo rivelano figlio di
Maria di Cleofa e Alfeo fratello di Giuseppe, quindi Giuda sarebbe così fratel-
lo di Giacomo Minore e cugino del Messia. Giuda era un contadino, si narra
che nella sua missione guarì il re di Eddessa dalla lebbra e che prima del suo
incontro con Gesù fosse sposato. Risulterebbe che egli fu protagonista delle
nozze di Cana. La sua grande fede nel cugino lo porto a chiedere al figlio di
Dio di manifestarsi al mondo e non solo agli apostoli. Si diceva che l’amore per
il Signore realizza unione e coloro che sono divisi dalla discordia non avranno
mai luce ne stabilità. Per ciò che ha fatto è chiamato come Bartolomeo “no-
stro primo inluminario”. Eusebio però nella storia di Eddessa confuse Taddeo
con Addeo uno dei 72 discepoli fondatore della chiesa di Eddessa. Nell'ultimo
periodo della sua vita per tredici anni al fianco di Zelota evangelizzò la Persia
con risultati ottimi. Ma i maghi li perseguitavano, li imprigionarono nel tempio Nostra signora dei Naviganti
del sole e della luna e tentarono di martirizzarli a mazzate perchè sostenevano
che il sole e la luna sono figli di Dio. Scamparono alle mazzate e Taddeo morì LAZZARO DI BETANIA
naturalmente.
Oggi Lazzaro è commemorato insieme alle sorelle Marta e Maria Maddalena.
GIUSEPPE Si ricorda la vicenda in cui Gesù piangendo la sua morte lo resuscitò. Le sue
origini erano regali la Leggenda Aurea lo descrive come figlio di Siro ed Ecaria
Le poche notizie di questo Santo le riportano i Vangeli di Marco e Luca: sposo e viveva insieme a loro nella fortezza di Magdala nei pressi di Gerusalemme.
della Vergine e padre adottivo di Gesù, era un uomo giusto discendente della Nella divisione dei beni Maria ebbe in sorte Magdala da cui il nome, mentre
famiglia del re Davide e viveva a Nazareth. Promesso a Maria, quando seppe Lazzaro e Marta ebbero Betania e Gerusalemme. Spesso San Lazzaro viene
che era incinta non la ripudiò in seguito alla visione dell’ angelo. Sempre in so- confuso con il mendicante che appare nei vangeli di Luca. Il fatto che Gesù lo
gno, dopo la nascita di Gesù l’angelo lo esortò a fuggire dall’ Egitto per salvarlo aveva resuscitato e gli era amico suscitò molta gelosia e parecchi tentarono di
da Erode ed alla morte di Erode riportarlo a Nazareth. Giuseppe è presente ucciderlo. Dopo il miracolo Gesù fece visita a Lazzaro in Betania dove Maria
anche quando Gesù dodicenne si allontanò per discutere con i dottori del gli profumò i piedi con un unguento prezioso con la disapprovazione di Giuda
tempio. Le altre sue notizie sono per lo più Apocrife e fonti di credenze popo- Iscariota. Da questo punto non si hanno più notizie certe però la tradizione
lari che determinano la sua iconografia. Le descrizioni lo disegnano, un uomo sostiene il martirio in Cipro dove poi fu sepolto insieme a Maddalena morta
maturo, più grande di Maria per evidenziare la paternità di Cristo o anche ad Efeso. La Leggenda Aurea dice che si recò in Provenza dove fu vescovo di
come un anziano vedovo. Il culto incominciò nel IX secolo per entrare nella Marsiglia e perciò il soprannome Marsiglinsis, dove fu martire: le sue spoglie
liturgia nel XV e nel 1870 San Giuseppe è patrono della chiesa universale. furono portate ad Autun nel XII secolo perché i saraceni non le trafugassero.
Il suo culto è molto presente in America Latina.
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
parecchie volte, morì naturalmente nel 1134. Beneficiò di una canonizzazione che fa parte anche delle tradizioni pagane e secondo alcune tesi pare che sia
equipollente nel 1582. stata proprio sostituita alle celebrazioni pagane. I celti la chiamano Iboc ed è
quella dea che rappresenta il passaggio dall’ inverno freddo al dolce tepore pri-
MARIA DI MAGDALA maverile. I romani dell’antichità la chiamavano Februa (Giunone). Nel calenda-
rio romano il primo giorno del mese corrispondeva con il novilunio le famose
L’immagine della Maddalena è frutto della interpretazione di Gregorio Magno “calende” o calendario. Nel Neopaganesimo Iboc è uno degli otto sabba che
identificata nella sorella di Marta di Betania. Abitualmente si raffigura ai piedi è legato alla fertilità della terra.
di Cristo nella casa di Simone il fariseo. La tradizione vuole che Maddalena era
una nota peccatrice presentatasi nella casa di Simone con la richiesta di espia- DEI DOLORI
re i peccati davanti a Cristo, bagnandogli i piedi con le lacrime, asciugandoglieli
con i capelli e profumandoglieli con un unguento prezioso. Fu protagonista di Chiamata anche Maria Dolorosa, Maria Addolorata o Madonna dei sette do-
un episodio simile anche in Betania e si crede che questo sia stato un annun- lori, La Vergine dovette passare sette dolori:
cio della morte di Gesù. Maria fu infatti una delle tre donne ad entrare nel - La profezia di Simone che racconta che una spada le trafiggerà il cuore;
sepolcro il sabato per ungere il corpo di Cristo e fu la prima a vederlo risorto. - La fuga in Egitto per la salvezza di Gesù.
Il suo culto è molto diffuso in Provenza dove se ne presume la morte. - La perdita di Gesù al tempio.
- L' incontro con Gesù durante la via Crucis.
VERGINE MARIA - La sofferenza ai piedi della croce.
DEL CARMINE E SIGNORA DEI NAVIGANTI. - L’ accoglienza tra le sue braccia di Gesù morto.
- Assistere alla sepoltura del figlio.
Sono rappresentazioni della Vergine legate all’ ordine dei Carmelitani Scalzi i Fu Pio VII nel 1814 a inserire il
monaci del monte Camelo erano infatti molto devoti alla Immacolata. I car- culto devoto a questa imma-
melitani diffondono il messaggio che Maria lasciò sul monte: "Gesù nasce dall’ gine di Nostra Signora. A San
incontro con l’ uomo e Dio, vivendo sempre anima e corpo con il Signore”. Severo è quasi più invocata
La antologia di Maria Sella Marina nasce come riferimento per i naviganti che della stessa patrona: La Vergi-
non volevano perdere il cammino. Per via dei saraceni i Carmelitani dovettero ne dei Soccorsi. Nel trecento,
lasciare il monte. Una antica tradizione dice che mentre cantavano il “Salve nell’ Europa tedesca si diffuse
Regina” apparve la vergine promettendo loro di essere guida per il mare. Così un soggetto iconografico chia-
il monte Carmelo si alza diventando una stella insieme al mare. mato Vesperbild, il tema pren-
de il nome da una parola te-
DELLA CARITà DI EL COBRE desca che significa vespero e
rappresenta Maria seduta con
Una mattina del 1628 due indiani, Rodrigo e Juan de Hoyo e uno schiavo il corpo di Cristo morto ste-
nero di 10 anni, Juan Morteno da Barragagua si recarono alla Bahia de Nipe so sulle sue ginocchia, esatta-
per cercare il sole. Il mare agitato però non permetteva di trovarlo, cercarono mente quello che noi intitolia- Nostra signora della Candelaria
un rifugio e dopo tre giorni riuscirono a imbarcarsi su una canoa per le saline mo come Pietà. Un soggetto
della costa. Videro qualcosa che parve loro un cadavere di un uccello marino, molto in voga in periodo barocco e rinascimentale. Le più conosciute sono le
sopra c’era un immagine di Maria Vergine. Messa la tavola sulla canoa videro l’ rappresentazioni fatte dall’ artista italiano Michelangelo Buonarroti.
‘iscrizione: “io sono la Vergine della Carità”. Dopo questo evento quell’ imma-
gine fu portata alla chiesa e divenne La Carità di El Cobre. DELLA MISERICORDIA
DELLA CANDELARIA Il 18 marzo del 1536 la Madonna apparve ad Antonio Botta che in seguito fu
beatificato e gli fu dedicato un santuario del savonese. In quel periodo Savona
Si parla erroneamente di una santa chiamata Candelora. In realtà si tratta di era impegnata nella guerra contro Genova. La Madonna non apparve più volte
una festa cattolica che si celebra il 2 febbraio. Coincide con la presentazione solo a Savona ma anche a Genova invitando tutti a esercitare giustizia e mise-
di Gesù Bambino al tempio di Gerusalemme quando per la prima volta venne ricordia. Le fu dedicato non solo il santuario, ma, anche ospedali ed orfanotrofi
chiamato Vecchio Simeone. Il nome candelora popolarmente vi si attribuisce e papa Pio VII dopo che i savonesi lo liberarono, chiamò la rappresentazione
per il rito della benedizione della candele che simboleggiano Cristo che illumi- della Madonna della cripta del Santuario come Vergine della Misericordia nel
na il popolo. Il giorno è anche dedicato alla purificazione di Maria che veniva 1809.
considerata impura per avere dato alla luce un maschio. Cade quaranta giorni
dopo Natale. In periodo più antico si festeggiava 14 febbraio quaranta giorni
dall’ Epifania, ma l’imperatore Giustiniano anticipò la data. Questa è una festa
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
Paganesimo celtico o cristianesimo celtico. Nacquero anche dei nuovi simboli Pare che fosse di famiglia
come la croce celtica sovrapposizione della croce solare con quella latina. All’ nobile, con alte parentele
età di 50 anni intraprese un pellegrinaggio a Roma poi si stabilì in Irlanda del nell’aristocrazia catalana.
nord. Sulla sua morte non abbiamo dati certi sembra che morì a Downpatrick Ma non abbiamo molte
in Irlanda, ma è un’ ipotesi perché alcuni studiosi dicono che morì in Inghilterra informazioni sicure sul suo
od in Galles. La tradizione irlandese vuole che in Irlanda non ci siano serpenti casato e anche sulla vita.
perché il santo li cacciò in mare. La leggenda è legata alla collina Croagh Pa- Nella sua Catalogna libera
trick dove Patrizio visse 40 giorni e dalla sua cima gettò una campanella sulla dalla dominazione araba,
Baia di Claw per scacciare i serpenti e le impurità dando vita alle isole che la Raimondo vive i tempi del-
contraddistinguono. Secondo un’ altra storia dal pozzo di San Patrizio che non la Reconquista, cioè della
ha fondo si accede al Purgatorio. Sulla bandiera Irlandese appare un’ altro dei riscossa guidata dalla coali-
simboli di Patrizio il trifoglio grazie al quale spiegò agli irlandesi il concetto di zione dei re di Navarra, di
trinità. Aragona e di Castiglia, che
lascerà infine sotto control-
PIETRO APOSTOLO lo arabo soltanto il mode-
sto regno meridionale di
Simone, detto Pietro era un pescatore di Cafarnao che conobbe Gesù tramite Granada.
il fratello Andrea. Gesù lo chiamò con la promesso di eleggerlo “pescatore di Lui però non combatte in
uomini”. Fu testimone della Trasfigurazione e dell’ agonia in Getsemani cercan- queste guerre.Verso il 1224
do di opporsi alla cattura di Cristo. Simone riconobbe Gesù per poi rinnegar- si arruola in un esercito tut- Un misaico che raffigura San Pantaleone
lo e pentirsene amaramente. Gesù lo chiamava Kefa che in ebraico significa to speciale: l’Ordine religioso
pietra ed in latino divenne Pietro fondatore della chiesa. Riconosciuto dagli della Mercede (detto anche
apostoli fu il primo ad operare miracoli, battezzare ed organizzare la chiesa. Si dei Mercedari), fondato pochi anni prima dal suo amico Pietro Nolasco con
spinse a predicare fino a Roma durante l’impero di Nerone, tra il 64 e il 67 e uno scopo principale: il riscatto e la formazione religiosa e morale degli schiavi
qui morì. La tradizione vuole che fu crocifisso a testa in giù poiché non degno nelle regioni spagnole ancora occupate dagli Arabi. Riscatto in senso letterale:
di avere la stessa torture del signore. i Mercedari, infatti, pagano una somma per liberare gli schiavi e li riportano
nei luoghi d’origine, dedicandosi pure all’assistenza e all’ istruzione religiosa di
RAFFAELE ARCANGELO questi infelici.
Non abbiamo notizie precise sugli studi di Raimondo. Ma c’è una notizia che
Nel Vecchio Testamento è uno dei sette angeli di Dio e solo gli apocrifi lo consente di attribuirgli una certa preparazione giuridica, una conoscenza del
denominano arcangelo. Nella Bibbia, nel libro di Tobia, Dio invia Raffaele in diritto canonico. L’ Ordine dei Mercedari, infatti, lo manda a Roma come pa-
seguito all’invocazione di Tobi un uomo giusto divenuto povero e cieco, ac- trocinatore di una sua causa presso la Santa Sede.
compagno il suo figlio Tobia a riscuotere un debito di vent’ anni prima di dieci Quando le guerre dei re spagnoli liberano gran parte del territorio, uno dei
monete d’ argento. Durante un viaggio dall’ Assiria fino a Rages, Raffaele, che campi d’azione dei Mercedari resta il Nord-Africa, dove ci sono molti prigio-
non si era mostrato a Tobia nelle forme angeliche rivelò a quest’ultimo la stra- nieri in mano a capi locali. Raimondo va a stabilirsi in Algeria, ma qui viene fatto
da più sicura perché scampasse i pericoli. Mentre il ragazzo si bagnava nel Tigri prigioniero, lo tengono come ostaggio. Comunque si vuole impedirgli di parla-
lui lo aiutò a pescare un pesce che gli stava mangiando un piede, poi gli fece re e predicare agli schiavi. Ma siccome lui continua ugualmente la sua opera, si
sposare Sara la figlia di Raguel, insegnandogli a liberarla da un demonio che cerca di farlo tacere con la forza. (E anche, secondo un racconto, con una sor-
uccideva il marito il giorno prima delle nozze tanto che era sette volte vedova. ta di morso che gli serra la bocca). Ritrovata la libertà, torna in Catalogna, dove
Riscosso il debito l’angelo accompagnò gli sposi a casa di Tobia, e lo aiutò a l’avventura africana lo ha reso popolarissimo. Già gli si attribuiscono miracoli.
ridare la vista a Tobi. La diffusione del suo culto è soprattutto in oriente dove Papa Gregorio IX nel 1239 lo nomina cardinale, chiamandolo a Roma come
viene venerato come guaritore. suo consigliere. Raimondo incomincia appena il viaggio nell’estate del 1240, e
già a Cardona, presso Barcellona, è bloccato da violente febbri, che troncano la
RAIMONDO NONNATO da Famiglia cristiana sua vita ad appena quarant’anni. Lì viene sepolto, in una chiesetta che diventerà
santuario in suo onore, con un culto popolare che avrà la sanzione pontificia
Secondo il Martilogio Romano a Cardona in Catalogna, San Raimondo Non- solo nel 1657 (inserimento del suo nome nel Martirologio romano) e nel
nato, che fu tra i primi compagni di San Pietro Nolasco nell’Ordine della Beata 1681 (estensione della sua festa a tutta la Chiesa). Date le condizioni in cui è
Maria Vergine della Mercede e si tramanda che abbia molto patito. nato, san Raimondo è considerato anche il patrono delle ostetriche.
Nonnato è un soprannome, che ricorda in mezzo a quale tragedia familia-
re Raimondo è venuto al mondo. Nonnato, ossia non partorito dalla madre
viva, bensì estratto dal corpo senza vita di lei, morta prima di darlo alla luce.
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ROCCO rava questa cosa molto importante. Rientro il padrone stanco e fu sorpreso di
trovare una tavola imbandita e l’angelo gli racconto tutto ciò che era successo.
Nonostante la larga diffusione del culto di San Rocco, le notizie certe che lo La sera guardandosi allo specchio vide che gli erano spuntate le ali. Samuele,
riguardano sono poche. Rocco nacque a Montpellier nel XIV secolo in una allora continuo a fare del bene e giorno dopo giorno e piuma dopo piuma
nobile famiglia.Visse da eremita, vendendo i beni e intraprendendo un pellegri- le ali ricrebbero completamente finchè in una piena di stelle apri la finestra e
naggio verso Roma. Venne una epidemia di peste e molti pellegrini si chiusero spiccò il volo lasciando un messaggio
in casa per paura del contagio. Rocco invece dedico la sua premura e la sua di ringraziamento a colui che l’aveva
assistenza ai malati e così divenne famoso come taumaturgo. Sulla strada del ospitato.
ritornò fu contagiato ma nessuno lo aiutò. Si rifugiò allora solo nel bosco at-
tendendo la morte e pregando così venne a curarlo un angelo mentre il suo SILVESTRO
cane tutti i giorni gli portava il pane. Guarì ed andò a Montpelier. Secondo
alcune credenze lo catturarono ad Angera e lo imprigionarono come spia Silvestro fu il primo papa dopo l’
morendo in carcere. L’ altra sostiene che morì a Montpellier. editto di Milano proclamato da Co-
stantino. Dovette fare i conti con una
SEBASTIANO chiesa che stava andando verso la
legalizzazione e contro le eresie nell’
Sebastiano era un soldato di origine gallica, probabilmente Narbonese che si impero d’ oriente e che aveva biso-
trasferì a Milano arruolatosi nell’esercito di Dioclelziano. Convertitosi al cri- gno di organizzarsi. Costantino e la
stianesimo approfittò della sua posizione per aiutare i cristiani imprigionati. ma libertà di culto andavano a scardina-
l’imperatore lo condannò a morte. Fu legato ad una colonna e sottoposto a re i principi della religione romana in
frecciate. Il suo corpo abbandonato venne trovato dalla vedova Irene che lo cui l’imperatore aveva anche il pote-
curò e riuscì a guarirlo dopo di che lui si ripresentò da Diocleziano. L’ impe- re temporale essendo per tradizione
ratore lo fece bastonare e gettare nella Cloaca Massima dove lo recuperò un il discendente diretto di Dio. Infatti fu
cristiano avvisato in sogno dal santo e sepolto nelle catacombe. Costantino a convocare il concilio di
Nicea nel 325. Costantino e Silvestro San Cayetano
SAMUELE ANGELO benchè l' imperatore avesse un pò
sottomesso il papa i due erano in ottimi rapporti sicché nacque la leggenda
La leggenda di Samuele ha proprio l’aspetto di una fiaba. Racconta la vicenda del Papa che guarisce la lebbra. Poco prima di morire il 31 dicembre del 337
di un Angelo che fu costretto a scontare una pena per aver detto una piccolis- Silvestro battezzò l’imperatore.
sima bugia. Samuele da giorni vagava per le strade, i suoi piedi erano gonfi e lui
soffriva moltissimo, ma non poteva volare perché aveva perso le ali. Giunse da TERESA D’AVILA
un vecchio saggio vestito con i colori dell’ arcobaleno che rimproverò Samuele
perché un angelo non deve assolutamente mentire, ma gli disse anche che Teresa de Cepeda y Ahumada di origine aristocratica nacque ad Avila il 28
non doveva scoraggiarsi e che se aveva speranza le ali sarebbero ricresciute. marzo 1515. Ventenne entrò in un convento carmelitano e ricevette una edu-
Samuele continuò a camminare sempre più esausto. Samuele non mangiava da cazione dalle monache agostiniane. Ammalata di malaria lasciò per un periodo
tre giorni, sicché giunse all'indirizzo lasciatogli dal saggio. Bussò, ma, non apriva il monastero, al suo ritorno era ingrandito e frequentato da laici. Decise di
nessuno, stava quasi per andarsene quando un anziano gli aprì. Samuele chiese ritirarsi a pregare e studiare le lettere dei padri della chiesa. In questi anni
aiuto ed il signore nonostante fosse povero gli offrì un boccone ed un letto ebbe esperienze mistiche e visioni estatiche. Nel 1560 cominciò a scrivere la
per dormire dicendogli che l’ indomani sarebbe uscito a lavorare ed avrebbe riforma d’ordine, Due anni più tardi fondò il monastero di San Giuseppe dove
lasciato la casa nelle sue mani. Samuele nel frattempo si addormentò. Quando si trasferì con alcune consorelle. Fu approvata anche la sua riforma e venne
si era destato aveva appetito così guardò in dispensa ma c'erano solo le patate accettato l’ordine maschile nel 1568 collaborando con Giovani della Croce.
della sera prima. Fortunatamente bussò una signora che portava frutta, verdu- Teresa mori ad Alba di Tormes nel 1582.
ra, pane e uova. Samuele ringraziò assaggiando del pane e una mela. Durante
la mattina arrivarono altri mercanti con vestiti, giocattoli e tante altre cose. Sa- URLICO VESCOVO
muele era molto felice nel constatare che al mondo esistevano tante persone
così buone e decise di aiutare i poveri. Dopo tante persone che bussarono fu Urlico come abbreviazione Ulderico Vescovo la cui ricorrenza è il 4 luglio,
la volta di una famigliola composta da babbo, mamma e figli in cerca di vestiti anniversario della morte nel 973. Egli era di origine nobile e ricevette l’educa-
e cibo. Il buon Samuele li fece entrare e sedettero insieme a lui a mangiare le zione cattolica dallo zio vescovo che gli permise di studiare e grazie al quale si
poche cose che avevano: pane, riso con fagioli, patate e frutta. Poi gli consegnò avvicino all’ ordine Benedettino di cui prese i voti presso il monastero di San
abiti perché si riparassero dal freddo e un orsacchiotto al bambino. Augurato Gallo in Svizzera. Ulderico alla morte dello zio rifiutò l’offerta del papa Sergio
il buon viaggio ai tre, Samuele richiuse la porta di casa, ora era felice e conside- III di diventare vescovo della diocesi di Augusta in successione a lui. In segui-
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IL MOTIVO DEI SINCRETISMI
VIZI CAPITALI
Le figure dei sette vizi attribuiti all’ uomo e rappresentati in gruppi e in succes-
sione si diffuse dal medioevo grazie a Giovanni Cassiano ed a Gregorio Magno.
Tutto parte dalla prima lettera di San Giovanni che probabilmente aveva dei
riferimenti nella Genesi in riguardo al peccato originale.
“Tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza
degli occhi e la superbia della vita non viene dal Padre.”
Giovanni diceva concupiscenza la conseguenza del peccato originale, indican-
do con tale termine anche l’amore squilibrato verso se stessi, verso le cose e
le creature. Su questa base si radicano i sette vizi detti capitali poiché base di
tutti i peccati umani.
La concupiscenza della carne comprende la lussuria e l’impertinenza, la concu-
piscenza degli occhi è l' avarizia; Sant' Urlico Vescovo
la superbia o concupiscenza dello spirito comprende: la vana gloria, l’invidia, l’
acidia e l’ira.
Nel corso del Medioevo la superbia fu considerata il peccato più grave seguito
in ordine da: avarizia. lussuria, gola,invidia ed acidia
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BIBLIOGRAFIA
Per Immagini:
Il mio viaggio all' interno dei colori delle culture afro-latine è cominciato forse - Fon- Ewe e Gen originari dell'antico regno del Dahomey, attualmente Benin,
un pò per gioco e un pò per curiosità, quando i primi anni della scuola di ballo ed a Cuba sono chiamati Ararà dal nome di uno dei loro riti principali. Gli
latino per aprirmi le porte della creatività ho iniziato a studiare i vari stili. Un arara cubani in parte sono coloro che fuggirono da Hispañola dopo l' ascesa
mondo ricco di storia e di leggende tra "bailarines y bailadores," tra "artistico e degli spagnoli successiva alla guerra con i francesi.
popolare" che è veramente affascinante come le macchie di un pennello che si - Bantù che furono caricati dai porti di Congo, Angola, Mozambico e Zaire,
muove sulla tela.Tutti gli stili attingono da origini euro-africane e cadenze e ge- - Carabalì (presenti soprattutto a Cuba) che sono originari del Carabal (at-
stualità sono ad essi legate. É nato così un percorso di studio che mi ha porta- tualmente Camerun).
to, partendo dal ballo, a studiarne ogni aspetto, fino a capire cosa comportano Molto probabilmente i sincretismi sono contaminati anche dal neo paganesi-
i sincretismi religiosi che tanto hanno dato alla danza. Ora mi sto accorgendo mo irlandese: infatti il vudu sostiene che gli dei nascono sotto il mare e guarda
che questo mio viaggio sarà infinito e, che nemmeno questa tesi mi porterà a caso nel cristianesimo celtico l' isola di Mann, dove vivono gli dei si trova sotto
delle conclusioni certe perchè molto spesso i materiali si contraddicono e ciò il mare. Con il passare del tempo il sincretismo ha preso sempre più piede e
vuol dire che non basterà una vita per studiarli. dopo la liberazione degli schiavi è diventato sempre più forte sicché oggi pare
che divinità africane e santi siano la stessa identica cosa almeno per chi pratica
Il mio viaggio comincia dopo la scoperta dell' America, quando con il colonia- sincretismi. In alcuni casi, come la santeria, non puoi diventare praticante senza
lismo furono sterminati quasi completamente gli indios originari del Nuovo il battesimo cattolico ed un anno di catechismo.Vudù haitiano, santeria cubana
Continente ed arrivarono le etnie africane schiavizzate dai padroni europei. e candomble brasiliano oggi sono considerati patrimonio culturale ed identità
I dominatori imposero alle popolazioni le loro leggi ed il cristianesimo. Se il dei popoli latini. Con la transculturazione queste religioni arrivano al mondo
nuovo culto non veniva rispettato, la persona interessata era perseguitata e tramite raffigurazioni di pittori come: Maria Giulia Alemanno, Guido Boletti, J.
uccisa. I neri e gli indios schiavizzati si contaminarono a vicenda e questo lo no- M. Basquiat, Carybe, Zaida del Rio, Medive, Salazar.... Con studiosi come: Pierre
tiamo soprattutto in Brasile o ad Haiti, dove sono in numero maggiore rispetto Veguer, Graciaela Chao Calbeonero, Aldo Bianchini, Gordiano Lupi, Maya De-
a Cuba. Per far sopravvivere i loro culti crearono delle forme di sincretismo, ren, Maria Rosa Nasetti, Luisa Faldini Pizzorno, Greofrey Gorer, Harold Cau-
facendo credere ai padroni di pregare i santi cristiani quando invece sotto rlander, Lilith Dorsey.... Ballerini come,; Chiiki Dixon, Alberto Valedez, Lazaro
avevano l'immagine di una loro divinità. La stessa cosa vale per le danze rituali, Martin Diaz..... Musicisti come: Daniela Mercury, Los Van Van, Adalberto Alva-
dato che gli schiavi avevano il diritto ad un giorno di riposo, per cui quando rez, Celia Cruz..... Videoartista come Matthew Bareney, immagini dipinte, canti
facevano festa e si divertivano agli occhi dei padroni in realtà era anche un e danze africane che vengono assorbiti da altri balli nel loro naturale processo
memento per ricordare le proprie radici e cantare e ballare a dei ed antenati evolutivo.
chiedendo loro aiuto. Chiaramente erano molte le etnie africane importate
ma le principali sono: Nonostante questa sintesi spero di riuscire ad incuriosirvi e farvi capire che
- Yoruba ("Nago" in portoghese, caricati dal porto di Lucami e per questo a non potremmo mai comprendere veramente quello che siamo se non com-
Cuba chiamati "Lucumì") che provenivano dai regni Oyò e Ketù nell' attuale prendiamo le nostre origini.
Nigeria