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Eyes without a face

 Luce sulla radio accesa.


 Quando gli occhi del PC guardano in basso a dx, TRACCIA 1 (“Mi
sei scoppiato dentro al cuore” – Mina).
 Quando la luce della stanza si accende, la luce sulla radio si
spegne.
LEI – Hai mangiato? Se vuoi ho avanzato qualcosa dal pranzo, te l’ho scaldato. Tanto l’avrei buttato… è un
pezzo di… non lo so, una specie di pie inglese. Un esperimento. Dovevo usare la pasta sfoglia prima che
scadesse. Sai, era lì dal mio compleanno. Ecco. Spero ti piaccia.
TRACCIA 2 – Mi piacciono le specie di pie inglese.
LEI – E a me piaci tu.
TRACCIA 3 – Mi fai sentire la stessa libertà che hai tu ed è fantastica.
LEI – Un giorno mi porti a ballare? In quel posto che mi dicevi?
TRACCIA 4 – Dipende dai turni che mi mettono al lavoro…
LEI – Ti farebbe bene staccare la spina ogni tanto.
TRACCIA 5 – Hah, hah, hah, hah. Ti percepisci come aperta o chiusa?
LEI – (Confusa) Chiusa.
TRACCIA 6 – E come mi percepisci invece? Aperto o chiuso?
LEI – Aperto…
TRACCIA 7 – Io sono così: libero. Per raggiungere la libertà ho dovuto lottare. E ti piaccio proprio perché
sono così, no?
LEI – Sì, forse è anche per questo che sono attratta da te. Sei elettrizzante cazzo.
TRACCIA 8 – Gli Ebrei durante Pesach ricordano l’uscita dall’Egitto… in ebraico Mizraim. Ma Mizraim
non è un luogo, almeno non nel senso materiale del termine. È uno stato, una condizione. È la costrizione, la
mancanza di libertà. La schiavitù. Noi tutti la associamo a qualcosa di negativo, a qualcosa da cui fuggire a
tutti i costi. Ma gli ebrei mica volevano andarsene dall’Egitto. Ci sono volute dieci piaghe perché il faraone
finalmente si decidesse a cacciarli. E poi Mosè li ha guidati fino alla Terra Promessa. Era più comodo stare
in Egitto.
 Quando il suono della musica assume “l’effetto radio”, si
accende la luce sulla radio.
 Lei inizia a respirare sempre più affannosamente: sta per
avere un attacco di panico quando con uno scatto spegne la
radio e subito si calma. La luce sulla radio resta accesa.
LEI – Vuoi essere le mie dieci piaghe? (Osservando che la pietanza non è stata mangiata) Oppure
dell’altro? Ho fatto anche i cookies, quelli li accetti? (Pausa) Perché fai così?
TRACCIA 9 – Io sono così: libero. Per raggiungere la libertà ho dovuto lottare. E ti piaccio proprio perché
sono così, no?
LEI – Sei bello.
TRACCIA 10 – Lo so. Hah, hah, hah, hah, hah, hah, hah!
LEI – Io sono bella?
TRACCIA 11 – Hai negli occhi come una malinconia… che però non ti appartiene. Non è tua. Chissà chi
l’ha inserita lì dentro.
LEI – Ho avuto quella brutta sensazione. Come prima che qualcuno si spenga.
TRACCIA 12 – Hai paura?
LEI – Perché non mi regali più le rose?
TRACCIA 13 – Poi sarebbe come se avessi più controllo su di me.
LEI – Stanotte ti ho sognato: stavi male, sembravi scarico, quasi ti avesse infettato un virus... Ti eri rasato le
sopracciglia perché, dicevi, sapevi che ti avrei amato comunque.
TRACCIA 14 – Hah, hah, hah, hah, hah, hah, hah, hah, hah, hah! Pensi che siamo compatibili?
LEI – Sai, a volte mi viene da chiamarti papà.
TRACCIA 15 – C’è un’altra oltre a te. (Guarda la radio)
LEI – Molto bene. (Pausa)
 Quando rovescia il vaso, si spengono le luci nella stanza, ma
non quella sulla radio.
In fondo, cosa sei tu? (Esce col piatto)
TRACCIA 16 – Io sono così: libero. Per raggiungere la libertà ho dovuto lottare. E ti piaccio proprio perché
sono così, no? Io sono così: libero. Per raggiungere la libertà ho dovuto lottare. E ti piaccio proprio perché
sono così, no? Io sono così: libero. Per raggiungere la libertà ho dovuto lottare. E ti piaccio proprio perché
sono così, no?
 Quando la canzone si sentirà diffusa in tutto lo spazio, si
spegne la luce sulla radio.

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