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LEZIONE N. 5
Per descrivere l’intensità del terremoto si possono usare diversi parametri (intensità
macrosismica massima accelerazione del terreno,
macrosismica, terreno valori spettrali,
spettrali ecc.).
ecc )
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METODO DI CORNELL (1968)
Stima probabilistica della pericolosità sismica - “Metodo di Cornell”:
1 Sismicità
1. • Ricostruzione della sismicità storica nazionale
(scelta di un “catalogo sismico” e identificazione
della zone sismogenetiche).
4 Pericolosità
4. • Valutazione
Valutazione, per ciascuna zona del territorio
considerato, della “pericolosità sismica”.
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1 - SISMICITÀ
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SISMICITÀ
1. Sismicità
Ricostruzione della sismicità storica nazionale (scelta di un “catalogo sismico” e
catalogo sismico
identificazione della “zone sismogenetiche”).
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RICOSTRUZIONE SISMICITÀ STORICA NAZIONALE
Un catalogo parametrico di terremoti è una sequenza di stringhe (record), una per
terremoto, di parametri scelti dal compilatore per rappresentare alcune caratteristiche di
ciascun terremoto.
terremoto Per arrivare a definire un catalogo sismico per ll’Italia
Italia sono state
interpretate e correlate tra loro informazioni di diversa natura:
Tabella Descrizione
Contiene l'elenco di tutti i terremoti, dall'anno 1000 al 1984, da cui si sono
TERREMOTI
desunte le informazioni di effetti sul terreno sismoindotti.
LOCALITÀ È una lista delle località dove si sono verificati gli effetti sul terreno.
terreno
Riporta le frasi storiche dalle quali sono state estratte le informazioni sugli effetti
FRASI
sul terreno.
Contiene ll'elenco
elenco delle fonti bibliografiche utilizzate a cui si riferiscono le frasi
BIBLIO
storiche.
Riporta gli effetti sul terreno avvenuti per uno specifico terremoto in una
EFFETTI
determinata località
Prima di essere usato, il catalogo sismico deve essere FILTRATO, in modo da eliminare
FORESHOCKS (scosse di intensità minore rispetto al terremoto che le segue) e
AFTERSHOCKS (scosse
( che
h seguono il terremoto,
t t aventiti minore
i i t
intensità,
ità dovute
d t a
movimento di assestamento della faglia) al fine di garantire l’indipendenza degli eventi
osservati. 6
RICOSTRUZIONE SISMICITÀ STORICA NAZIONALE
STORIA SISMICA DEL COMUNE DI Bonefro (CB)
Legenda:
Ye Year Terremoti il cui epicentro è
Mo Month prossimo al comune di
Da Day riferimento.
Ho Hour
Mi Minute
Terremoti il cui epicentro è
Is Intensità MCS (Mercalli Cancani Sieberg)
Area epicentrale Localizzazione dell’epicentro (es. Matese)
lontano dal comune di
Ix Intensità massima osservata (x 10) riferimento.
Ms Magnitudo calcolata sulle onde superficiali (x 10)
Per essere utilizzato nel metodo di Cornell, il catalogo della sismicità italiana deve
essere suddiviso ed ordinato per zone sismogenetiche.
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ZONE SISMOGENETICHE
Per la definizione delle zone sismogenetiche si opera contemporaneamente sul catalogo
sismico e sulla geologia del territorio. La sismicità di una zona, e quindi il suo tasso di
sismicità non è dunque solo conseguenza dalla scelta dei confini della zona ma è
sismicità,
anche alla base della scelta di confini stessi.
Zona sismogenetica
Ciascuna zona rappresenta la proiezione in
superficie, più o meno ampia, di un sistema di
faglie attive (piani) capaci di generare terremoti.
Essa contiene quindi parti di una o più faglie
Sito maggiori,
i i responsabilibili degli
d li eventiti di più
iù alta
lt
energia, e parti di numerose faglie minori
responsabili degli eventi di più bassa energia,
Faglie attive associate
i t alle
ll maggiorii i ini un’unica
’ i zona
sismogenetica.
Il tasso di sismicità di una zona rappresenta un valore che spesso media fra
caratteristiche di rilascio di energia molto diverse tra loro.
Questa incertezza si ripercuote sull sull’incertezza
incertezza legata alle leggi di ricorrenza.
ricorrenza
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MAPPA DELLE SORGENTI SISMICHE
Combinando dati geologici, geofisici e meccanismi focali desunti si ottiene una
mappa delle probabili sorgenti sismiche.
L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia) ha prodotto una mappa con
le sorgenti potenziali per terremoti di
magnitudo
it d M ≥ 5,5.
55
http://www.ingv.it/~wwwpaleo/catalogosorgenti/pag
es/samples/samples5/intera.html
sorgente
g sismogenetica
g da dati sorgente sismogenetica da dati storici
storici di intensità (mal confinata) di intensità
i t ità ((mall confinata)
fi t ) con b
base
geologica
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RICOSTRUZIONE SISMICITÀ STORICA NAZIONALE
Stralcio dal Catalogo NT4.1.1 http://emidius.mi.ingv.it/NT/CONSNT.html
Legenda:
N - Tr N° ordine del record e Tipo di record
Ye – Mo – Da – Ho – Mi – Se Tempop origine
g ((anno,, mese,, g
giorno,, ora,, minuto e secondo))
Ax Area epicentrale
Rt – Os Informazioni sul dataset da cui sono stati determinati i parametri
Nmo – Nip Numero di osservazioni macrosismiche – Numero di punti di intensità
Ix - Io Intensità massima osservata (x 10) - Intensità epicentrale (x10)
Lat – Long Coordinate epicentrali
Pa Modalità di determinazione dei parametri
Sz Zona sismogenetica cui appartiene l’evento
Ta Modalità di assegnazione dell'evento alla zona sismogenetica
Agm Agenzia che fornisce il valore originale di Ms
M - Td
Ms M
Magnitudo
it d calcolata
l l t sullell onde
d superficiali
fi i li ((x 10) – Modalità
M d lità di d
determinazione
t i i di M
Ms
Nio Numero di osservazioni utilizzate per la determinazione di Ms
Sd Deviazione standard del valore di Ms
Mm Magnitudo macrosismica (x 10) 13
H Profondità
RICOSTRUZIONE SISMICITÀ STORICA NAZIONALE
L’INGV (Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia) ha
prodotto una mappa con tutti i
terremoti riportati nel catalogo
parametrico italiano NT4.1.
http://emidius.mi.ingv.it/CPTI/Fig1.html 14
RICOSTRUZIONE SISMICITÀ STORICA NAZIONALE
COMPLETEZZA DEL CATALOGO
Per fare una statistica dei terremoti che si verificano nelle diverse zone sismogenetiche
occorre stabilire delle “finestre completezza” del catalogo.
finestre temporali di completezza catalogo Minore è
l’intensità del terremoto, minore è la probabilità che il catalogo sia completo andando
indietro nel tempo.
Per ogni classe di intensità o magnitudo va quindi stabilito ll’anno
anno a partire dal quale il
catalogo si ritiene completo, ovvero riportante tutti gli eventi avvenuti.
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A
Anno I
Io 10
1000 >9.5 8
1610 >8 5
>8.5
Io
6
Finestra di
1760 >7.5 4 completezza
1780 >6.5 2
1860 >5.5 0
1980 <5.5 1000 1200 1400 1600 1800 2000
Anno
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SISMICITÀ
Le zone sismogenetiche si individuano grazie all’omogeneità di caratteristiche
geologiche e geofisiche e sismicità storica
Sismicità
Si i ità
delle zone
Zonazione sismogenetica 16
2 - RICORRENZA
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RELAZIONI DI RICORRENZA
FASE 2. Leggi di ricorrenza
Per ogni zona sismogenetica va definita una relazione di ricorrenza tra il numero di
eventi osservati e la Magnitudo che consente di attribuire a ciascuna Magnitudo la sua
frequenza annua di osservazione o il suo inverso (periodo di ritorno).
La legge di ricorrenza descrive la
frequenza media annua (N) con cui
Eventi alll'anno
no
log( N ) = a − bM N = αe −ββM
venti all'ann
Legge di ricorrenza della zona
α è la frequenza annua di ricorrenza di tutti i terremoti (cioè
con M≥0) nella zona;
Log N - Ev
β è il parametro che indica come l’attività sismica totale si
ripartisce tra le diverse magnitudo.
Questa legge non è in grado di tener conto
delle limitazioni fisiche del fenomeno. La M - Magnitudo
Magnitudo massima possibile nella zona è
condizionata
co d o ata da dalla
a massima
ass a supe
superficie
ce ddi rottura
ottu a
no
venti all'ann
delle faglie presenti nella zona. Di questa
Legge di ricorrenza della zona
limitazione si può tener conto troncando la legge.
In presenza di troncamento la legge di
Log N - Ev
ricorrenza è la seguente:
Mu
− β (M −M 0 ) − β (M u −M 0 )
−e
N = N (M 0 )
e
M0 ≤ M ≤ Mu
1 − e−β (M u −M 0 ) Mo M - Magnitudo
Mo (minima magnitudo considerata)
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Mu (massima magnitudo credibile)
RELAZIONI DI RICORRENZA
Alla N si può associare una deviazione standard σ calcolata su tutto il campo di valori su
cui è stata effettuata la regressione: con essa si definisce un intervallo di confidenza.
Poiché la legge di ricorrenza è trovata per regressione, essa è valida all’interno del
campo dei valori sui quali è stata effettuata la regressione. All’esterno di questo
campo ll’intervallo
intervallo di confidenza aumenta notevolmente e di conseguenza essa perde di
significato (l’errore che si può commettere è più significativo del valore fornito dalla
legge)
si = N (mi ) − N i
2
Eventi alll'anno
m
si
σ =∑
2
Legge di ricorrenza della zona i =1 m − 1
Log (N)
legge di ricorrenza (non -2,00
troncata)) per
p regressione
g
-2,50
sui dati del catalogo NT4.1.
-3,00
N = 163,34 ⋅ e −1,7486 M
Legge
gg di ricorrenza
-0,50
Legge di ricorrenza
troncata
-1,00
Log (N)
51 è stata calcolata la
legge di ricorrenza -2,00
-3 50
-3,50
all'anno
Atot j =1
Legge di ricorrenza della zona
Log N - Eventi a
N
M - Magnitudo
di Sito
dj
dk
A questa operazione deve quindi essere associata una incertezza di tipo epistemico di
cui tener conto nella valutazione della pericolosità.
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FINE