DEL RISCHIO
MACCHINE: TOOL,
FOGLIO DI CALCOLO
E ITER CE
Introduzione
Partendo da un’introduzione sui concetti di valutazione dei rischi, questo Documento for-
nisce un esempio di foglio di calcolo a supporto del tecnico per la realizzazione della VDR
sui macchinari e introduce un Manuale d’uso e Fascicolo Tecnico come possibili output
della valutazione di rischio per macchine di nuova fabbricazione, soggette a ITER CE.
Indice
• Introduzione “Valutazione del rischio macchine e Iter CE”
• Valutazione Rischio Macchine: foglio di calcolo
• Manuale di esempio per una macchina CE - Manuale standard per macchina secon-
do quanto definito dal RES 1.7.4 della Direttiva Macchina 2006/42/CE
• Indice del Fascicolo Tecnico (FTC) facsimile
• Relazione di valutazione dei rischi
• Valutazione dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES)
• Dichiarazione CE facsimile
La conformità normativa di una macchina non può prescindere dalla sua sicurezza in-
trinseca: conformità e sicurezza sono due concetti fra di loro strettamente legati, che
assumono significato solo se sviluppati di pari passo.
Se a livello teorico possiamo affermare con certezza che una macchina, qualora con-
forme alle normative1, possa essere ritenuta sicura e viceversa, nella realtà concreta
questa implicazione non è sempre verificata.
I due concetti, infatti, divergono a causa dei limiti che, per sua stessa natura, una nor-
ma possiede. La norma, infatti, fornisce indicazioni tecniche di sicurezza che si pos-
sono applicare ad una moltitudine di casi. D’altra parte, però, la variabilità delle tipo-
logie di attrezzature, delle customizzazioni, delle condizioni d’uso, degli ambienti di
lavoro, dei lavoratori stessi, impone di effettuare sempre una valutazione del rischio
specifica, tarata sulla singola macchina in questione. L’applicazione della norma tout
court, in assenza di una valutazione del rischio, risulta, alla luce di quanto detto,
un’operazione incompleta che non soddisfa pienamente il processo di adeguamento/
fabbricazione.
Il buon tecnico è, pertanto, colui che è capace di declinare la norma in relazione ai pe-
ricoli peculiari della macchina, accorciando la distanza che spesso intercorre fra le pre-
scrizioni di legge e la realtà concreta di un’attività produttiva. Le soluzioni per realizzare
un adeguamento nascono, in altre parole, dalla sintesi fra quelle che sono le indicazioni
normative e l’applicabilità tecnica degli interventi.
In conclusione, analizzare i pericoli presenti sulla macchina è utile per integrare la
valutazione effettuata con le check_list di conformità normativa, dal momento che l’ot-
tenimento della conformità non implica necessariamente il raggiungimento della si-
curezza intrinseca della macchina. La sicurezza, infatti, potrebbe dipendere da fattori
peculiari non considerati nelle norme: un esempio sono i rischi legati al taglio laser
effettuati con un robot antropomorfo che non sono trattati in maniera specifica nella
norma di tipo C relativa (EN ISO 10218_1).
Se il processo di valutazione del rischio stabilisce, come avviene nella quasi totalità dei
casi, l’esigenza di intervenire su più di un pericolo rilevato, allora risulterà necessario
definire a quali misure tecnico_procedurali dare la precedenza. In linea generale, i peri-
coli con indice di rischio maggiore saranno quelli le cui relative misure di adeguamento
avranno priorità sulle altre.
Il processo di valutazione dei rischi di seguito proposto è uno dei metodi possibili da
utilizzare e considera l’interazione tra i parametri di rischio legati a gravità e probabilità
di accadimento.
Per ogni tipologia di pericolo presente nella macchina oggetto dell’analisi, le variabili
che si devono prendere in considerazione sono le seguenti:
La situazione pericolosa rilevata, alla luce delle variabili citate, dovrà poi essere dimen-
sionata attraverso la definizione di un rischio iniziale per l’operatore esposto: l’adozione
di soluzioni a fronte di tali rischi (soluzioni di tipo progettuale, di protezioni e di istruzio-
ni per l’uso/avvertenze) permetterà di stabilire il raggiungimento del livello di rischio fi-
nale. La valutazione, quindi, dovrà sempre essere duplice: prima e dopo l’adeguamento.
Ciò servirà a capire se l’intervento ha avuto successo (quindi assenza di rischio o rischio
residuo accettabile) o se sono necessarie altre misure (quindi presenza di rischi residui
non accettabili) sia esse tecniche o procedurali.
La soglia di accettabilità è proposta alla fine della trattazione dell’analisi dei rischi.
Identificazione pericolo
Pericoli di natura MECCANICA generati da:
Accelerazione decelerazione (energia cinetica)
Elementi angolari
Avvicinamento di parti mobili a parti fisse
Parti taglienti
Elementi elastici
Proiezione di oggetti o fluidi
Caduta di oggetti
Elementi in movimento
Elementi rotanti
Superfici ruvide o scivolose
Spigoli taglienti
Stabilità
Mobilità del macchinario
Alta pressione
Altezza da terra
Energia immagazzinata
Vuoto
Gravità
Pericoli di natura ELETTRICA provocati da:
Contatto di persone con elementi in tensione (contatto diretto)
Contatto di persone con elementi che entrano in tensione in caso di guasto (contatto indiretto)
Avvicinamento ad elementi ad alta tensione
Fenomeni elettrostatici
Radiazioni termiche, proiezione di particelle fuse, effetti chimici derivanti da cortocircuiti, sovraccarichi, shock,
incendio
Sovraccarico
Cortocircuito
Arco
Fenomeni elettromagnetici (compatibilità elettromagnetica, ecc.)
Pericolo di natura TERMICA che causano:
Bruciature, scottature, ed altre lesioni da possibile contatto di persone con oggetti o materiali a temperature
estremamente elevate o estremamente basse
Radiazioni da sorgenti di calore
Fiamma
Esplosione
Effetti dannosi alla salute provocati da un ambiente di lavoro caldo o freddo
Pericoli generati da RUMORE che provocano:
Fenomeni di cavitazione
Sistemi di scarico
Perdite di gas ad alta velocità
Processo di fabbricazione
Parti in movimento
Superfici che stridono
Parti rotanti sbilanciate
Sibili di componenti pneumatici
Parti usurate
Interferenze con la comunicazione verbale con i segnali acustici, ecc.
Pericoli generati da VIBRAZIONI (che provocano vari disturbi neurologici e vascolari)
Uso di macchine a mano risultanti in una varietà di disturbi neurologici, vascolari, lombari, osteoarticolari
Fenomeni di cavitazione
Disallineamento di parti in movimento
Apparecchiature mobili
Superfici che stridono
Parti rotanti sbilanciate
Apparecchiature vibranti
Parti usurate
Vibrazione dell’intero corpo, in particolare quando combinata con posizioni scomode, trauma della colonna
vertebrale
Identificazione pericolo
Pericoli generati da RADIAZIONI, causati in particolare da:
Radiazioni elettromagnetiche a bassa frequenza
Raggi infrarossi, luce visibile e raggi ultravioletti
Raggi X e raggi gamma
Raggi alfa e beta, fasci di elettroni o di ioni, neutroni
Radiazioni ionizzanti
Laser
Pericoli generati da MATERIALI E SOSTANZE (e dagli elementi chimici che li costituiscono) lavorati o utilizzati
dalla macchina
Pericolo di contatto, inalazione di fluidi, gas, nebbie, fumi, polveri che hanno effetto dannoso
Effetti sulla capacità riproduttiva
Difficoltà respiratorie, soffocamento
Materiale infiammabile
Ossidante
Fibra
Combustibile
Areosol
Esplosivi
Pericolo biologico e microbiologico (virus o batteri)
Pericoli provocati dall’inosservanza dei principi ERGONOMICI in fase di progettazione della macchina, provo-
cati da:
Accesso, Posizioni insalubri o sforzi eccessivi
Progettazione o posizionamento dei dispositivi di segnalazione visiva
Progettazione, posizionamento o identificazione dei comandi manuali
Considerazione inadeguata dell’anatomia umana: braccio _ piede o piede _ gamba, postura
Inosservanza dell’uso dei dispositivi personali di protezione individuale
Inadeguata illuminazione locale
Attività ripetitiva
Tremolio, abbagliamento, ombra effetto stroboscopico
Eccessivo o scarso impegno mentale, tensione
Errore umano, comportamento umano
Sforzo
Visibilità
Pericoli associati all’ambiente in cui la macchina è utilizzata
Polvere e nebbia
Disturbi elettromagnetici
Fulmini
Umidità
Inquinamento
Neve
Temperatura
Acqua
Vento
Transito mezzi (carrelli, carroponte, automezzi...)
Mancanza di ossigeno
Avviamento inatteso, oltre _ corsa o aumento di velocità inatteso (o disfunzioni simili) da:
Guasto/malfunzionamento del sistema di comando
Ripristino dell’erogazione di energia dopo un’interruzione
Dispositivi di avviamento e di arresto
Influenze esterne sulle apparecchiature elettriche
Altre influenze esterne (gravità, vento, ecc.)
Errori nel software
Errori dell’operatore (dovuti ad errato abbinamento della macchina con le caratteristiche e le capacità umane)
Avvii inattesi
Identificazione pericolo
Combinazioni di pericoli
Rimanere imprigionati nelle protezioni
Attività ripetitiva
Sforzo
Alta temperatura ambiente
Persone esposte
Persone esposte
Persone addette al trasporto ed alla movimentazione della macchina
Persone addette al montaggio della macchina (dipendenti di imprese esterne appaltatrici, dipendenti di impre-
se esterne subappaltatrici, lavoratori autonomi (artigiani), consulenti, ecc.)
Lavoratori macchine adiacenti
Operatore/i addetto/i all’utilizzo ordinario della macchina (vedere uso previsto)
Persone inesperte (non informate e/o prive di esperienza)
Persone trasferite da un posto di lavoro all’altro senza una preventiva informazione
Apprendisti e tirocinanti
Addetti alla manutenzione
Addetti alle pulizie
Addetti alla regolazione
Addetti all’installazione
Terze persone presenti
Persone diversamente abili
Bambini
Lavoratrici incinta
Addetti allo smontaggio ed allo smantellamento della macchina
Visitatori
Altre persone esposte...
Zone pericolose
Le zone pericolose sono definite come qualsiasi zona all’interno e/o in prossimità di
una macchina, in cui la presenza di una persona esposta costituisce un rischio per la
sicurezza e la salute di questa persona. Nella seguente tabella sono riportate esempi
di zone pericolose.
Zone pericolose
Zone d’intervento per manutenzione
Nei pressi della macchina durante trasporto e/o movimentazione
Nei pressi della macchina durante la messa in servizio
Quadri elettrici
Postazioni operatore
Parti movimentate da attuatori elettrici
Parti della macchina accessibili al personale
Zona di carico
Intera macchina
Zona di smantellamento per la macchina
Nei pressi della macchina durante il trasporto
Area di lavoro prevista
Sottoinsiemi in cui la macchina può essere suddivisa per il trasporto
Interconnessioni tra macchine
Altre zone pericolose...
In molti casi questi elementi non possono essere determinati con esattezza, ma possono
solo essere stimati. Ciò può valere per la probabilità che si verifichi un danno possibile
oppure per la gravità del danno possibile che in molti casi non può essere facilmente
stabilita (per esempio nel caso di danno alla salute dovuto a sostanze tossiche o a
stress).
3) morte;
1) una persona,
2) più persone.
• necessità di accesso alla zona pericolosa (per esempio per normale funzionamen-
to, manutenzione o riparazione);
• natura dell’accesso (per esempio alimentazione manuale di materiali);
• tempo trascorso nella zona pericolosa;
• numero delle persone che hanno esigenza di accesso;
• frequenza di accesso.
1) persone qualificate,
1) improvvisamente,
2) veloce,
3) lenta;
1) da informazioni generali,
2) da osservazione diretta,
1) possibile,
3) impossibile;
1) della macchina,
2) di macchine simili,
3) nessuna esperienza.
Valore di F Denominazione
1 raro
2 frequente
Valore di A Denominazione
1 bassa
2 media
4 alta
• E: il peso relativo al fatto che il danno stesso possa venire evitato oppure no:
Valore di E Denominazione
1 Si, è evitabile
R = G x F x P x E
Il seguente schema serve per identificare il valore del rischio associato ad un pericolo
in base alla formula di stima del rischio.
Nello schema viene già anticipato, mediante i colori, la divisione tra le aree di priorità
di seguito riportata.
A seguito delle suddette stime una possibile suddivisione per determinare le fasce di
priorità degli interventi è la seguente:
Generalmente i rischi che rientrano nella fascia rossa sono quelli ai quali sarà neces-
sario dedicare la maggior parte degli sforzi per la conclusione del percorso di adegua-
mento. In altre parole, le tre fasce di rischio proposte possono essere equiparate e tre
fasce di priorità degli interventi.
Il Manuale d’uso
Una volta analizzata in modo approfondito la macchina si passa alla fase vera e pro-
pria di adeguamento. La prima non conformità che trattiamo è di tipo documentale:
molto spesso, infatti, le macchina sono prive di idonea documentazione, in particolare
del Manuale d’uso e Manutenzione.
Il Manuale non è solo un obbligo di legge definito dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE,
ma è un vero e proprio strumento di riduzione del rischio.
Studio Fonzar & Partners ha quindi messo nella «Cassetta degli attrezzi» uno strumento
per realizzare i Manuali attraverso la compilazione di un documento standard, frutto
della nostra esperienza nel settore.
Questo documento rappresenta un modello che deve essere plasmato sulla singola
macchina oggetto del Manuale, eliminando gli eccessi e perfezionando le sezioni per-
tinenti.
Il facsimile proposto, infatti, possiede dei contenuti per aiutare il tecnico nella stesura
del documento, offrendo degli spunti da cui trarre un vero e proprio metodo di lavoro.
Il Manuale, infine, rappresenta uno dei documenti, assieme alla valutazione del ri-
schio illustrata in precedenza, che compongono il fascicolo tecnico di una macchina.
Nel successivo Capitolo si andrà ad approfondire nel dettaglio cos’è e come si realizza
un fascicolo tecnico.
Il Manuale deve essere generalmente fornito in formato cartaceo, dal momento che
non si può presumere che l’utilizzatore abbia accesso ai mezzi per leggere le istruzioni
fornite in altro formato. Ciò però non vieta di rendere disponibile tali istruzioni anche
in formato elettronico o su sito internet, se questo può comportare dei benefici evidenti
all’utilizzatore (es. più flessibilità, possibilità di aggiornamenti rapidi, etc.).
Il Manuale deve essere fornito nella lingua o nelle lingue ufficiali dell’utilizzatore ovvero
nella lingua ufficiale dello Stato in cui la macchina è immessa sul mercato e/o messa
in servizio.
Nel caso la lingua dell’utilizzatore è diversa dalla lingua nella quale è stato redatto il
Manuale, all’utilizzatore dovrà essere fornito anche il Manuale in lingua originale. I Ma-
nuali tradotti dovranno avere la dicitura “Traduzione dalle istruzioni originali”.
Le istruzioni sono uno dei mezzi di prevenzione dell’uso scorretto della macchina. Ciò
significa che in fase di redazione si dovrà tener conto di quanto è noto in merito ai pos-
sibili usi scorretti della macchina, alla luce dell’esperienza passata con macchine simili,
delle indagini condotte sugli infortuni e delle conoscenze sul comportamento umano
facilmente prevedibile.
Tale documento, oltre a essere esplicitamente richiesto dalla Direttiva stessa (ma anche
dalla maggior parte delle direttive europee “nuovo approccio”) consente di:
Per completezza si riporta anche una possibile struttura di fascicolo tecnico diviso in
capitoli i cui principali sono:
N.B: le fasi di vita, le zone pericolose e le persone esposte sono dei campi editabili secondo
necessità; i contenuti proposti hanno solamente uno scopo esplicativo.