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Voce nell’impermanenza
valutazioni, che ciò che fa, ciò che pensa e ciò che sente è
espressione d’amore, è morta l’esaltazione del suo “io” perché
percepisce che quell’amore che lo attraversa nell’azione, nel
pensiero e nel sentimento non gli appartiene. A quel punto
l’amore smette di appartenergli e smettono anche di succedersi
in lui atti d’amore e atti di odio o atti di indifferenza, perché in
quell’amore da cui viene attraversato si può cogliere l’essenza
che sta oltre il concetto di amore e di non-amore.
Queste voci dell’Oltre oggi vi condurranno dentro la radice
del nulla e del tutto, nell’interconnessione tra il nulla e il tutto.
E’ già in atto l’unità fra gli uomini e gli esseri inanimati, fra gli
uomini ed il mondo animale e fra gli uomini e il mondo
vegetale poiché tutto è espressione di amore o di non-amore. In
colui che scopre che ogni atto di amore o di non-amore è
interconnesso appare l’essenza dell’interconnessione e cioè la
coesistenza e la mutua relazione del succedersi di amore e di
non-amore, pur talvolta nell’apparente brutalità. Ed allora,
guardando anche ad uno sterminio, si può dire che coloro che
hanno ucciso e coloro che sono stati uccisi sono strettamente
legati e che l’atto di non-amore si è tradotto in un atto d’amore.
Un partecipante: Scompaiono.
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