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la Scuola di Chicago non è mai stata dominata da un singolo studioso o scuola di pensiero, ma si è sempre
caratterizzata per la grande varietà di opinioni e orientamenti diversi.
Chicago = laboratorio per capire la città di alloro attraverso i suoi mix etnici e razziali, i suoi problemi sociali e la sua
morfologia. È un concentrato di tutte le tendenze della città moderna: industrializzazione, immigrazione,
trasporti,criminalità, povertà e disuguaglianze, promozione di grandi eventi, segregazione etnica e razziali.
La città nasce tra ‘700 e ‘800 e la sua ascesa viene sancita dalla World’s Fair, che nel 1893 viene tenuta in quella città.
La città attira emigranti europei, bracciati americani espulsi dall’agricoltura a seguito della meccanizzazione, afro-
americani reduci dalla schiavitù, A richiamarli sono il mercato del grano e del legno, i mattatoi, le segherie, le fabbriche
di mietitrici, quelle di vagoni, le acciaierie. Il forte dinamismo dell’occupazione, unito alle particolari condizioni di
lavoro e di sfruttamento, fa della città un ambiente in cui dilagano la corruzione, la violenza, la sporcizia, il rumore, le
malattie.
Gli operai vengono stipati in slum sovraffollati a mal ventilati, senza servizi igienici né acqua, avvolti nel fumo e nella
fuliggine di ciminiere e locomotive. La vitalità della città significa allora anche turbolenza e pericolosità.
Il Department of Sociology la considera come paradigma della città moderna
1. Identificazione come tradizione sociologica e come oggetto di studio: ecologia sociale, studi urbani e psicologia
sociale, rapporto con la “cosa pubblica”;
2. Interpretazione storica: dagli anni ‘ 70 agli anni ’80, approfondimenti sui protagonisti della scuola stessa,
attenzione alla psicologia sociale a scapito degli studi su organizzazione e disorganizzazione sociale.
interesse per la Scuola si diffonde oltreoceano;
3. Revisionismo della Scuola stessa
Le tecniche di ricerca