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CHICAGO E GLI STUDI URBANI

Il dibattito sulla scuola di Chicago


le scuole nelle scienze sociali

Gruppo di studiosi che condividono una prospettiva Lee Harvey


teorica e metodologica nonché una sede/città di
riferimento, lavorando assieme sugli stessi temi e nello
stesso periodo. Si riconosce in una particolare istituzione
o in un maestro.
Si caratterizza per un leader fondatore e un gruppo di Martin Bulmer
persone variabile che lo seguono. Il leader ha sempre
una forte personalità, ma la scuola si regge sulla
condivisione delle sue idee, dei suoi valori e delle sue
disposizioni. Ad una scuola serve poi una struttura di
riferimento, un legame con realtà istituzionali che diano
aiuti.
Comunià scientifica integrata attorno a un leader Edward tiryakian
intellettuale e carismatico, ad un paradigma delle realtà
empirica. L’elaborazione completa è il risultato di un
lavoro collettivo.
le scuole emergono con un’afflizione istituzionale
(università, giornale)
Insieme di individui che lavorano nello stesso luogo e Jennifer Platt
nello stesso periodo, rappresentando un approccio
distinto a partire da identificazioni e ricostruzione
storiche. È importante la vicinanza degli studiosi,
l’elaborazione di un approccio che si discosti dal
dibattito scientifico del momento, avere un
riconoscimento esterno.
Howard Becker
Distingue tra:
 School of thought, ha un riconoscimento all’esterno e
avviene quando certi studiosi hanno approcci o
tecniche comuni;
 School of activity, avviene quando un gruppo di
studiosi lavora insieme sugli stessi progetti.
(scuola di Chicago)

la Scuola di Chicago non è mai stata dominata da un singolo studioso o scuola di pensiero, ma si è sempre
caratterizzata per la grande varietà di opinioni e orientamenti diversi.

Per una storia della Scuola

Chicago = laboratorio per capire la città di alloro attraverso i suoi mix etnici e razziali, i suoi problemi sociali e la sua
morfologia. È un concentrato di tutte le tendenze della città moderna: industrializzazione, immigrazione,
trasporti,criminalità, povertà e disuguaglianze, promozione di grandi eventi, segregazione etnica e razziali.

La città nasce tra ‘700 e ‘800 e la sua ascesa viene sancita dalla World’s Fair, che nel 1893 viene tenuta in quella città.
La città attira emigranti europei, bracciati americani espulsi dall’agricoltura a seguito della meccanizzazione, afro-
americani reduci dalla schiavitù, A richiamarli sono il mercato del grano e del legno, i mattatoi, le segherie, le fabbriche
di mietitrici, quelle di vagoni, le acciaierie. Il forte dinamismo dell’occupazione, unito alle particolari condizioni di
lavoro e di sfruttamento, fa della città un ambiente in cui dilagano la corruzione, la violenza, la sporcizia, il rumore, le
malattie.
Gli operai vengono stipati in slum sovraffollati a mal ventilati, senza servizi igienici né acqua, avvolti nel fumo e nella
fuliggine di ciminiere e locomotive. La vitalità della città significa allora anche turbolenza e pericolosità.
 Il Department of Sociology la considera come paradigma della città moderna

Abbott, storiografia della scuola, 3 periodi:

1. Identificazione come tradizione sociologica e come oggetto di studio: ecologia sociale, studi urbani e psicologia
sociale, rapporto con la “cosa pubblica”;
2. Interpretazione storica: dagli anni ‘ 70 agli anni ’80, approfondimenti sui protagonisti della scuola stessa,
attenzione alla psicologia sociale a scapito degli studi su organizzazione e disorganizzazione sociale.
interesse per la Scuola si diffonde oltreoceano;
3. Revisionismo della Scuola stessa

Approccio e concetti di riferimento

Gli approcci più utilizzati sono quello etnografico e quello ecologico.


ecologia umana  si basa sull’idea di matrice spenseriana e botanica per cui gli individui occupano
inconsapevolmente lo spazio urbano secondo un ordine dettato da mezzi di trasporto e mezzi di comunicazione e che
tende alla loro segregazione. L’approccio si basa su una serie di analoghe con l’ecologia vegetale e animale, utilizzate
per considerare lo sviluppo e l’organizzazione urbana. Le città sarebbero il prodotto di processi di accomodamento e
competizione, che influiscono sulle distribuzioni spaziali e temporali delle popolazioni e dei fenomeni sociali.
+ psicologia sociale.

Le tecniche di ricerca

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