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Motori di Ricerca SEO

Motori di ricerca e SEO sono gli argomenti a quale mi sono appassionato da quando è
arrivato internet!

I primi anni le aziende sottovalutavano l’importanza di realizzare il sito “orientato” ai motori


di ricerca e l’esempio classico che si faceva al Cliente era:

“Se realizzi il sito pensando solo alla grafica stai aprendo un bellissimo negozio in mezzo
al deserto: quante persone pensa che entreranno ad acquistare? “

vettore creato da freepik – it.freepik.com

Molti rimanevano colpiti… quasi tutti capivano l’esempio e si proponevano di rifletterci


sopra… nessuno chiamava per approfondire il discorso.

Si è trattato di aspettare un po’ ma come è ovvio i Clienti hanno capito l’importanza del
posizionamento nei motori di ricerca ed hanno iniziato ad investire anche in questo
settore.

Il sito che si trova in prima pagina e vuole rimanerci deve continuamente


essere aggiornato, il webmaster deve sperimentare e cambiare punto di vista, a
“buttare” le tecniche che fino a ieri facevano guadagnare posizioni e che ora
improvvisamente possono perfino penalizzarlo.

Il posizionamento del proprio sito richie un lavoro costante e pianificato che può dare
grandi soddisfazioni e risultati.

Poi c’è la promozione-on-line, l’aggiornamento grafico ma soprattutto lo sviluppo dei


contenuti: un sacco di lavoro!
SEO
S.E.O. , acronimo che in inglese vuol dire Search Engine Optimization.

Il professionista che se ne occupa viene indicato come il S.E.O. del sito: in questo caso
l’acronimo va inteso Search Engine Optimizer.

Gli aspetti che riguardano l’attività di ottimizzazione per i motori di ricerca sono moltissimi
ed è l’argomento al quale mi interesso da sempre.

CONSIGLI SEO
COME OTTIMIZZARE IL SITO
1) Bisogna Creare un titolo della pagina unico ed accurato.
Il titolo della pagina deve aiutare l’utente e lo stesso motore a capire l’argomento
principale della pagina stessa: titoli unici e diversi per ogni pagina sono la soluzione
ideale. Se la pagina in oggetto viene visualizzata tra i risultati di una ricerca, il contenuto
del titolo è riportato, solitamente, nella prima riga. Inoltre, se nel titolo sono contenute le
parole utilizzate per la “query di ricerca”, queste sono evidenziate in grassetto ed aiutano
ulteriormente a capire se la pagina trovata è pertinente, “a tema” con ciò che l’utente sta
cercando. Il titolo può anche riportare il nome della tua azienda, del tuo sito o della tua
attività e anche informazioni circa l’ubicazione dell’attività o una particolare offerta
promozionale. Anche le eventuali ulteriori pagine di approfondimento sull’argomento,
devono contenere un titolo “specifico”, che evidenzi l’approfondimento. Ricordiamo che
non è sempre l’home page ad essere visualizzata tra i primi risultati, bensì la pagina che
più risponde alle informazioni richieste, anche se contenuta in una sottocartella (a patto
che sia stata indicizzata).

2) Descrizione della pagina (Meta-tag “description”)


Abbastanza importante rimane la descrizione del contenuto della pagina (meta-tag
“description”) La descrizione dovrebbe fornire ai motori di ricerca un “riassunto” del
contenuto. Ipotizzando un titolo di 6/7 parole, la descrizione potrebbe essere formata da 2
frasi o un breve paragrafo. Google mette a disposizione dei webmasters un comodo
strumento di analisi che suggerisce se la descrizione della pagina è troppo lunga o troppo
corta o se vi sono troppe duplicazioni. Questo tool è utilizzabile anche per analizzare il
titolo della pagina. La descrizione è abbastanza importante perché Google potrebbe
utilizzarla nei risultati delle query (le 2 righe che vengono visualizzate insieme al titolo e
che contengono le parole utilizzate per la query…): spesso però Google scegliere di
utilizzare una sezione della pagina meglio corrispondente alla query di ricerca. In altri casi
Google utilizza la descrizione del vostro sito contenuta in Open Directory Project
(ovviamente se il tuo sito è presente). In ogni caso è consigliabile inserire una buona
“description” in ogni pagina e il “Webmaster Central Blog” è un’ulteriore risorsa in cui
trovare consigli per realizzarla.

3) Attenzione alla struttura degli URL


Per contribuire da organizzare in maniera chiara il proprio sito e nello stesso tempo
facilitare il lavoro di scansione dei documenti da parte del motore di ricerca, è consigliabile
dare alle cartelle ed ai file dei nomi descrittivi del contenuto degli stessi. Inoltre anche per
gli utenti sarà più facile identificare il documento, ricordarne l’URL e linkarlo: non scriviamo
nomi in maiuscolo/minuscolo (meglio tutto minuscolo) Un URL troppo complicato, lungo,
senza parole descrittive, rende difficile realizzare quanto sopra descritto e sarà più
probabile sbagliare ad indicare un link alla nostra pagina. Un utente potrebbe linkare la
nostra pagina utilizzandone l’URL come “anchor text”: anche in questo caso appare
evidente che avere delle parole chiave nell’URL (sempre senza esagerare…) facilita la vita
all’utente ed al motore, molto più di parole generiche, strani numerini o altro…es: Non
buono https://www.negozionline.it/prodotti/ita/versione1/10_12_2007.htm Buono
https://www.sportsonline.it/it/tennis/racchette_da_tennis/racchette_in_kevlar.htm
https://www.piscinashopping.it/category/catalogo/pulitori-elettrici-piscina Nel secondo
caso, reale, avrei preferito: al posto di “category” indicare “piscina”; al posto di “catalogo”
indicare “accessori piscina” Quindi anche se Google è in grado “leggere” URl abbastanza
complesse, il consiglio è di evitarle o comunque (quando non è possibile es. indirizzi
dinamici) di utilizzare gli strumenti di Google per l’ assistenza ai Webmaster, per creare
URL user-friendly.

4) Rendere il tuo sito facile da navigare!


I visitatori di un sito web desiderano trovare rapidamente ciò che cercano! Quando un
navigatore sceglie di cliccare un link nei risultati della query effettuata, vuole essere in
grado di: capire se la pagina che ha aperto contiene le informazioni che cerca; trovare
informazioni utili e comprensibili; scoprire se ci sono link di approfondimento sul tema
(nello stesso sito o in altre risorse consigliate); tornare all’home page inviare un messaggio
ecc… Tutti questi aspetti che potremmo definire “usabilità del sito”, dipendono anche dalle
cose che abbiamo visto finora: ovviamente ci sono molti altri aspetti relativi al layout, al
menù di navigazione, ai “rumori di fondo” della pagina (pubblicità, banner o altre cose che
possono distrarre il navigatore) e per l’approfondimento di questi aspetti si rimanda alla
sezione usabilità. Per Google rendere il sito più facile da navigare significa, per es.,
realizzare una site-map: lo consiglia proprio e indica degli strumenti per realizzarle,
sempre nell’area “strumenti di Google per i webmaster”. Evidentemente le site-map
facilitano il suo lavoro di indicizzazione e anche i visitatori, se si dovessero “perdere” nel
sito ( e questo è male ) potrebbero comunque trovare un supporto nella sitemap.

5) Realizzare contenuti e servizi di qualità


E’ la conseguenza logica dell’evoluzione del web e soprattutto degli algoritmi dei motori di
ricerca che cercano di “ragionare” sempre più similmente ad un’essere umano. Ormai da
tempo si diceva che i contenuti avrebbero rappresentato il vero fattore “vincente” per
essere ben posizionati ed ora anche Google lo conferma. D’ altra parte, il fatto che il
motore abbia iniziato a posizionare meglio un sito in funzione del numero di segnalazioni
(link) ricevuti dalle risorse della rete e dall’autorevolezza di quest’ultime, appare chiara la
direzione intrapresa: come avviene per le relazioni tra gli umani, più una risorsa è
interessante, utile ed originale, più se ne ne parla e la si consiglia ad altri. Se poi a
parlarne è una persona autorevole in qualche ambito e meglio ancora se nello stesso
settore, la risorsain oggetto acquista ancora più valore. Anche i motori di ricerca cercano
di “ragionare” in questa maniera e anche se c’è ancora qualche trucchetto (vedi acquisto
massivo di links) per guadagnare posizioni, presto diventerà molto difficile ed
antieconomico utilizzare delle scorciatoie per apparire primi tra i risultati: il modo più
semplice modo sarà “meritarselo” davvero. Già ora vediamo che quando un sito offre dei
buoni contenuti o servizi, il popolo della rete lo linka spontaneamente, ne parla nei blog,
nei forum e negli altri mezzi a disposizione, garantendo “naturalmente” un buon
posizionamento.

6) Anchor text esplicativo


l testo cliccabile, ovvero il testo del “link” che ci condurrà ad una nuova pagina (il link
standard è visualizzato come testo blu sottolineato…) è realizzato inserendo il testo stesso
tra i tag <a href=”…”> testo… e </ a>. Questo tag prende il nome di anchor ed il testo
cliccabile è l’anchor text”. Logicamente l’anchor text dovrebbe essere “autoesplicativo”
ovvero anticipare all’utente l’argomento che andrà a visualizzare cliccandoci sopra!

7) Utilizzare gli Heading tag (h1, h2…h6) in maniera appropriata


Sono i tag che definiscono dimensioni maggiori rispetto al normale testo della pagina
(utilizzati es. per il titolo) che servono a rendere più chiara la struttura gerarchica della
pagina, facilitando la navigazione degli utenti.

8) Ottimizzare l’utilizzo delle immagini


Le immagini non sono un semplice componente fine a se stesso ma possono essere a
loro volta “ottimizzate”, utilizzando opportuni “nomi file” tag “alt” ovvero il tag che consente
di descrivere l’immagine con una frase: utile nel caso non si riesca a visualizzare
l’immagine stessa ed anche, ad esempio, per aumentare la rilevanza del contenuto se
anche nel tag “al”t sono contenute delle parole chiave, dato che anche questo tag viene
letto dal motore di ricerca. Inoltre, dato che spesso si utilizzano le immagini come come
links, il testo contenuto nel tag “alt” sarà trattato come l’anchor text. Anche il servizio di
ricerca per immagini di Google sarà facilitato nel compito di capire l’argomento cui si
riferisce la tua immagine.

9) Utilizzare il file robots.txt


Quando il motore di ricerca (lo “spider”) inizia a scansionare il nostro sito, tramite il file
“robots.txt” possiamo dirgli a quali file può accedere (potremmo anche non volere
indicizzare tutto il sito…), al quali cartelle, praticamente come deve comportarsi
nell’eseguire la scansione. Per esempio, potremmo voler mantenere sul nostro spazio la
versione “vecchia” del sito senza che la stessa sia navigabile dagli utenti (per evitare
confusione) oppure avere delle sezioni del sito in preparazione che è consigliabile non
indicizzare ancora: per questi ed altri motivi dobbiamo realizzare un file, chiamato
“robots.txt”, e collocarlo nella nella directory principale del sito. Come al solito, Google ha,
tra i suoi strumenti per webmaster, un generatore robots.txt che ci può aiutare a creare
questo file. Nota che, se il tuo sito utilizza i sottodomini e desiderate avere determinate
pagine non sottoposti a scansione su un particolare sottodominio, dovrete creare un file
robots.txt separato per tale sottodominio. Nel centro di assistenza per webmaster di
Google si trovano anche molte altre informazioni utili, es. aggiungere”NOINDEX” nel file
robots.txt per evitare l’indicizzazione totale, cifrare il contenuto o la password di protezione
di file e cartelle con. Htaccess ecc…

10) Come promuovere nel modo giusto il sito web


Google è in grado di raggiungere i nuovi siti, senza bisogno di segnalarli, tramite i links da
altri siti già presenti nel suo indice ed il posizionamento, più o meno favorevole, sarà il
risultato della “popolarità”, del gradimento ricevuto dagli utenti della rete e dalla
valutazione dei contenuti (rispetto ad altri siti a tema). Google comunque consiglia come
promuovere in maniera “sana” il proprio sito ma avverte anche che esagerare, la famosa
“over optimization”, può sortire l’effetto contrario e penalizzare il sito nei risultati delle
ricerche.

11) Utilizzare gli strumenti messi a disposizione gratuitamente da Google (e


altri…)
Google, così come altri grandi motori di ricerca, mette a disposizione degli strumenti
gratuiti per chi volesse capire e controllare come Google interagisca con i siti web nella
rete. Utilizzare questi strumenti non vi farà ottenere un trattamento “preferenziale” ma farà
in modo che il vostro il sito sia più facilmente trovabile degli utenti ai quali è indirizzato e
questo, se il sito è di qualità, si traduce in un miglior posizionamento. Con gli strumenti di
Google, i webmaster (o assimilati) possono: rendersi conto di come Googlebot (lo spider)
“vede” le proprie pagine; creare ed analizzare un file robots.txt; caricare un file Sitemap
xml; scoprire se ci sono file o sezioni del sito che Google non è riuscito a scansionare;
verificare eventuali problemi nel titolo e nella descrizione delle pagine; ricevere notifiche di
violazioni ed inviare richieste di riesame; capire quali sono le ricerche realmente effettuate
per raggiungere il sito. Ci sono altri servizi utili come Google Analytics che fornisce
preziose informazioni circa il traffico generato dal tuo sito, per es. puoi: ottenere
informazioni su come gli utenti raggiungono il tuo sito e come lo navigano; verificare
l’influenza che i cambiamenti apportati al sito (ottimizzazioni, modifiche del titolo o di altri
meta-tag) hanno sul traffico; scoprire quali sono i contenuti più interessanti per gli utenti;
analizzare le query degli utenti e scoprire le parole chiave utilizzate ecc…

Come scrivere contenuti di qualità


Qualità dei contenuti
Per prima cosa chi scrive per il web dovrebbe sapere che essendo un media con
caratteristiche diverse dagli altri “tradizionali” (quotidiano, libro ecc…) il tipo di lettura fatta
dagli utenti è diversa… Per contenuti di qualità si intendono contenuti che posseggono
principalmente queste caratteristiche:

1. Utilità
2. Semplicità
3. Unicità
4. Originalità
5. Aggiornamento

Utilità
La cosa più importante: è ovvio che se parliamo di un argomento che non interessa a
nessuno, che nessuno cerca, nessuno ci troverà. Non è sufficiente parlare di un
argomento “caldo”, bisogna fornire informazioni effettivamente utili, non superficiali e che
riescano ad essere esaurienti, citando eventualmente esperienze personali, fonti ufficiali,
esperti, linkando risorse ecc… Se otteniamo questo risultato, l’utente sarà ben disposto a
linkare il nostro sito, a segnalarlo ad altri utenti, blog, ecc… e questa è la promozione
“naturale” che in rete che fa migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.

Semplicità
Logicamente, dal punto di vista semantico la semplicità è un vantaggio che vale in tutti gli
ambiti della comunicazione, ma nel caso di Internet la semplicità è legata ad alcuni aspetti
“tecnici” legati al tipo di supporto utilizzato per la lettura (schermo del computer). Sul
monitor che la lettura dei testi risulta più lenta e difficoltosa rispetto alla carta stampata,
quindi è consigliabile: attenzione alla leggibilità: quindi testo nero su sfondo bianco, font
“normali”, testo non giustificato (è forse meno gradevole graficamente ma facilita nel “non
perdere il segno”); organizzazione della struttura: titoli, capitoli, sezioni, “a capo”, layout
chiaro e coerente in tutto il documento.

Unicità
Dopo avere effettuato un’indagine preliminare sui siti “a tema” già presenti in rete, cercare
di affrontare gli aspetti poco trattati dai concorrenti, per ritagliarsi uno spazio.

Originalità
Provare ad inventarsi un modo “originale” per presentare gli argomenti: non è facile
(probabilmente questo sito non brilla quanto ad originalità) ma chi ci riesce ha sicuramente
un vantaggio nei confronti della concorrenza. Un sito originale resterà più impresso nella
mente degli utenti e saranno più propensi a tornare a visitarlo ed a parlarne in rete. Ma
l’originalità va anche intesa come contenuti non duplicati, tutti od in parte: questo aspetto è
molto sentito da Google che ha realizzato un apposito algoritmo per trovare e penalizzare
il contenuto “near duplicate” .

Aggiornamento
E’ una caratteristica che contraddistingue i siti di buona qualità fin dalla nascita del www!
Un sito costantemente aggiornato normalmente acquista una buona reputazione e fa si
che gli utenti tornino periodicamente a visitare il sito e ne “parlino” in rete aumentandone la
popolarità, l’autorevolezza e alla fine, come già visto, migliorandone il posizionamento:
ovviamente vale il discorso fatto in precedenza sulla qualità dei contenuti , perché “l’aria
fritta”, anche se aggiornata, rimane tale! Non tutti i siti e/o i temi ivi trattati sono suscettibili
di aggiornamenti frequenti almeno non nei contenuti più importanti: è chiaramente diversa
la frequenza dell’aggiornamento dei contenuti a cui può essere soggetto un sito che si
occupa di informatica piuttosto di uno che parla della letteratura italiana. Se per questi o
altri motivi non è possibile o necessario aggiornare il sito frequentemente, si possono
comunque realizzare dei servizi (es. le “news”) che aiutano il sito ad essere “rinfrescato” e
ad apparire aggiornato al passaggio degli spider dei motori di ricerca. Il principio migliore
da avere sempre presente è “scrivere pensando agli utenti! (…non ai motori di ricerca…).

Contenuti duplicati
In internet, con questo termine si intendono contenuti abbastanza “corposi” duplicati o
molto simili tra loro, contenuti nello stesso sito o in siti diversi. In uno stesso sito sono
contenuti duplicati per es. il testo di una pagina e la versione stampabile della stessa: per
evitare il problema è sufficiente indicare nel file “robots.txt” di non indicizzare la versione
stampabile. Altri esempi possono essere articoli ripubblicati in varie risorse, citati quasi
interamente su blog, forum ecc…

Spesso si trovano dei siti che mettono a disposizione delle “guide gratuite” ripubblicabili
liberamente ed anche in questo caso bisogna fare in modo di segnalare a Google di non
indicizzare queste sezioni: se Google dovesse “pensare” che i contenuti siano stati
duplicati allo scopo di aumentare dimensione/qualità del proprio sito per avvantaggiarsi nel
posizionamento, può decidere altresì di peggiorare il posizionamento stesso, persino
rimuovere dal proprio indice in sito “duplicatore”.

Google, allo scopo di migliorare la qualità del servizio offerto agli utenti, cerca di evitare di
fornire nei risultati delle ricerche, links a risorse pressoché identiche: ha sviluppato un
algoritmo per combattere i contenuti duplicati ed è probabile che continui ad affinare le
proprie tecniche in questa direzione.

Per chi “in buona fede” pubblica i propri articoli su più risorse, è consigliabile che
distribuisca un articolo modificato rispetto all’originale disponibile sul proprio sito: in questo
modo non si corre il rischio che Google consideri più autorevole un sito sul quale abbiamo
ripubblicato l’articolo e trovando due testi uguali ci elimini dai risultati delle ricerche.
Ricordiamo comunque di verificare che i nostri testi ripubblicati contengano sempre un link
all’originale. Per approfondire l’argomento dei contenuti duplicati, vedere le risorse per
webmaster di Google invialo perché venga riconsiderato.

In breve
Da fare

• Scrivere testi semplici, di facile lettura (tenere presente anche gli aspetti di
leggibilità del testo sul monitor);
• Cercare di trattare un tema in maniera esauriente evitando comunque di saltare da
una argomento all’altro; Organizzare i contenuti con dei titoli, sottotitoli…insomma
curare il layout del testo;
• Aggiornare i contenuti spesso: mantiene vivo l’interesse dei visitatori “fedeli” e ne
attira di nuovi;
• Ricordarsi delle parole chiave più utilizzare per le ricerche sull’argomento e delle
loro varianti: utilizziamole;
• Provare ad inventarsi un servizio che nessuno offre, parlare di un argomento poco
conosciuto, dare una notizia nuova;
• Sgomberare la mente dalla preoccupazione dei motori e scrivere per gli utenti!

Da evitare

• Errori ortografici, banale ma si trovano: magari proviamo anche con un correttore


automatico (spero di non averne fatti io o sono rovinato);
• Fare copia e incolla o rimescolare grossolanamente contenuto già esistente: poiché
questo porterà poco vantaggio agli utenti, anche Google tenderà a dare poca
importanza a questi contenuti (pare ci sia già attivo un filtro “near duplicate”)
• Realizzare contenuti “pieni zeppi” di keywords;
• Nascondere del testo (es. testo col colore dello sfondo )
Per non passare inosservati

Stiamo parlando di internet: un media nuovo?!


Paragonato alla carta stampata, alla radio, alla televisione internet è un media nuovo
anche se ripensando a com’era all’inizio sembrano passati anni luce! Come per gli altri
media, anche la comunicazione su internet ha le se peculiarità: se non ci avete mai
pensato, provate a chiedervi: è più semplice leggere un quotidiano o una pagina html?

Sicuramente è più difficoltoso leggere del testo su uno schermo ed è per questo che
bisogna rendere tutto semplice, sacrificando l’aspetto grafico rispetto alla “leggibilità,
quindi a costo di essere ripetitivi, bisogna utilizzare testo nero su sfondo bianco, caratteri
leggibili, titoli, sottotitoli, liste ecc…

Inoltre una delle peculiarità di internet è l’esorbitante quantità di informazioni e la facilità


con cui si passa da un sito all’altro: riuscire a non passare inosservati e catturare
l’attenzione del navigatore è fondamentale: per riuscire a proporre i nostri prodotti/servizi
abbiamo a disposizione alcuni accorgimenti e pochissimo tempo.

Comunicare con efficacia


Così come per gli altri media, per comunicare con efficacia il proprio messaggio attraverso
il sito web, bisogna avere ben presente soprattutto: il messaggio che vogliamo comunicare
(tecnologia all’avanguardia, affidabilità aziendale, prezzi convenienti?) il “target” (giovani?
donne? aziende? privati? ecc…) a cui ci si rivolge; con quale strumento internet vogliamo
comunicarlo (dipende molto dalle prime 2 domande…) Dopo aver chiarito almeno questi
due aspetti della comunicazione possiamo cominciare a scrivere il testo, tenendo presente
che: gli utenti internet hanno in genere più fretta di un lettore di un quotidiano; sono meno
disponibili a scervellarsi per capire cosa vogliamo dire se il discorso non è semplice e
chiaro; possono cambiare rapidamente sito e trovare migliaia di altre risorse (capite che
con un quotidiano non è altrettanto semplice, pratico ed economico…). Quindi mettersi nei
panni dell’utente è fondamentale per scrivere dei testi di successo in un sito internet:
dobbiamo pensare che stiamo presentando un’azienda o un prodotto ad un’utente
“generico” che non necessariamente è un esperto dell’argomento che stiamo trattando.

Breve è bello
Per i motivi già visti, proviamo a leggere un articolo della carta stampata ed a realizzarne
una versione lunga la metà…è un buon esercizio da applicare al web; inoltre possiamo
ricordare alcune altre “regolette”: titoli che diano l’idea esatta del contenuto; periodi
semplici e brevi; un solo argomento per paragrafo; Per dovere di brevità ancora solo un
pensiero: l’idea che fosse meglio realizzare pagine che stessero tutte in una videata (a me
piacciono…) senza dover ricorrere allo “scrolling” è un po’ superata dato che i blog per es.
ci hanno abituati a leggere pagine molto lunghe. Se un articolo è interessante sicuramente
faremo lo sforzo di utilizzare mouse o freccia giù per leggerlo tutto, basta che ben
strutturato come dicevo prima. (E poi è probabile che per i motori di ricerca sia meglio!)

Sono stato troppo breve?

Internet è tutto vero?


Ricordate quando si sentiva dire “E’ tutto vero, l’ha detto la televisione”! Poi ci siamo
accorti che non è così… La stessa cosa accade con Internet: come facciamo a sapere che
le informazioni che troviamo sono esatte, verificate, autorevoli ecc..? La televisione è un
mezzo di espressione non accessibile a tutti, dove gli opinionisti, le aziende, i giornalisti
sono piuttosto conosciuti mentre chiunque può facilmente pubblicare un sito nella rete: qui
troviamo un’infinità di pagine html del cui autore non conosciamo nulla. E’ anche vero che
in rete una volta appresa una notizia od un’informazione abbiamo a disposizione
tantissime risorse per verificarla/confrontarla: l’importante è quindi essere credibili
realizzando un sito funzionale che fornisca anche informazioni dettagliate sull’autore e/o
sull’azienda che viene presentata, citando le fonti e magari indicando links di
approfondimento.

Attenzione ai links
Uno degli aspetti sicuramente più belli di internet sono i links e cioè la possibilità di trovare
un’infinità di pagine che parlano dell’argomento che mi interessa collegate tra loro…con il
solo onere di dover sceglierne alcune: forse non è poi così bello! Scherzi a parte, utilizzare
bene i links, soprattutto a siti esterni al nostro, è molto importante: sapete che se il mio sito
linka un sito SPAM (può capitare anche involontariamente) Google potrebbe rimuovermi
dal suo indice? (Ma questo è un argomento da motori di ricerca). Devo quindi essere certo
che la risorsa che voglio linkare sia di qualità, affidabile e che dia un contributo utile
all’utente che vi ho indirizzato. Credo che quando un’utente trova un link esterno nella
nostra pagina pensi (almeno questo capita a me…): hanno già finito gli argomenti? perché
l’anno messo qui? finisco di leggere la pagina o ci clicco subito? L’importante è fare delle
scelte ragionate: se decido di fornire dei links interessanti ma non voglio che il navigatore
abbandoni il mio sito prima di avere terminato, posso inserirli a piè di pagina invece che
nel corpo del testo, come avviene per i libri. Ricordiamo inoltre che in un’apposita sezione
di questo sito, si parla di un altro aspetto che gioca un ruolo molto importante sull’efficacia
della comunicazione e cioè l’usabilità del sito web.

Promuovere un sito “naturalmente”


Quando realizzo un sito semplice, ben strutturato, conforme agli standard w3c, navigabile
con facilità, con dei contenuti originali ed interessanti aggiornati frequentemente, una
buona grafica… ho già fatto buona parte del lavoro di promozione!Mi è sembrata una
buona idea definire “naturali” tutte le scelte compiute nella realizzazione del sito che in
varia misura contribuiscono al buon posizionamento dello stesso senza utilizzare tecniche
mirate o servizi a pagamento.

In pratica, come ormai si sente dire sempre più spesso da più parti, realizzare il sito
pensando agli utenti che lo dovrebbero utilizzare è il miglio modo di promuoverlo.

Intendiamoci, non è che consideri “analizzare la frequenza della parola chiave in una
pagina” una tecnica sofisticata ma non è una cosa di cui preoccuparsi particolarmente: se
il testo è interessante e la parola chiave è utilizzata normalmente nel discorso, va già
bene. Posso al massimo effettuare un’analisi per valutare se sia il caso di
allungare/accorciare un po’ l’articolo in base alla quantità di keywords contenute.

Scambio di link
E’ vero che nel posizionamento di un sito conta molto anche la popolarità dello stesso ed
infatti Google (tanto per cambiare…) ha ideato un algoritmo per assegnare un punteggio
ad ogni sito internet in base al numero di links ricevuti dagli altri, sempre allo scopo di
deciderne il posizionamento nel proprio indice. Maggiori sono i link, che il mio sito riceve
da altre risorse (siti internet, blog, forum ecc..) internet, migliore sarà il suo
posizionamento.

Quindi, in maniera un po’ meno naturale, è subito nato uno scambio di link esagerato e
sono spuntati siti al solo scopo di “vendere” link per far migliorare il posizionamento dei siti
“clienti” indipendentemente dalla loro qualità.

L’ algoritmo di Google è diventato sempre più raffinato ed ha iniziato a calcolare non solo il
numero ma anche la qualità dei links, dando importanza (e punteggio rilevante) ai link
ricevuti da siti tematici ed a loro volta ben posizionati.

In conclusione è meglio ottenere un link da un sito importante, ben posizionato (magari


nelle prime 10 posizioni) autorevole piuttosto che 10 link da siti poco rilevanti o peggio
ancora “link spam” (si può anche venire rimossi dall’indice di Google).

Segnalazioni
Ci sono ancora motori di ricerca o directory dove vale la pena di segnalare il nostro?

Diciamo subito che Google non ha bisogno di segnalazione dato che è in grado di seguire
tutti i link in uscita da un sito, quindi se siamo linkati almeno da un sito presente nel suo
indice, verremo trovati anche noi: comunque è possibile inviare una segnalazione se ci fa
sentire più tranquilli.

In altre directory, soprattutto quelle minori ma specifiche per un settore o per una zona
geografica, è utile registrarsi e compilare con un po’ di attenzione l’elenco di parole chiave
e la descrizione: spesso quando i motori principali (Google) non trovano direttamente il
nostro sito, lo possono trovare sulle directory.

Scelta delle parole chiave


Come scegliere le parole chiave (keywords) più efficaci
Le parole chiave o “keywords” sono le parole (o frasi) che l’utente sceglie per effettuare le
ricerche su uno specifico prodotto/argomento, (es. se vuole andare al mare potrebbe
cercare “vacanze alle canarie”). Le keywords efficaci sono quelle che portano il maggior
numero di utenti sul proprio sito e contribuiscono ad aumentarne il business ma
attenzione: bisogna portare utenti qualificati, ovvero coloro che effettivamente cercano il
nostro prodotto/sevizio e sono propensi ad acquistarlo! Non di rado infatti si scopre che
molte visite ad un sito durano pochi secondi perché l’utente si accorge di aver selezionato
un sito “sbagliato”: ma si è trattato di un suo errore o è stato tratto in inganno da una
keyword “sbagliata”?
Per evitare perdite di tempo (e denaro) e necessario scegliere le keywords con molta
attenzione e verificare nel tempo i risultati per cercare di “aggiustare il tiro”. Possiamo
identificare alcune buone pratiche da utilizzare per la scelta…

Analisi iniziale delle parole chiave


Analizzare i siti dei concorrenti per conoscere le parole chiave da loro utilizzate Fare una
piccola indagine presso amici/conoscenti/clienti per capire come effettuino le ricerche
Analizzare, se possibile, il log-file del proprio sito per scoprire le keyword utilizzate dai
propri utenti Utilizzare gli strumenti di Google di “suggerimento delle parole chiave”

Parole chiave correlate


Magari non è immediatamente possibile raggiungere le prime posizioni per parole chiave
molto competitive (es. computer): conviene aggiungere anche parole chiave correlate,
magari meno utilizzate o più “tecniche” che portano comunque visitatori.

Zona geografica
Se la nostra attività o i nostri prodotti si rivolgono ad un target definito geograficamente,
per es. un concessionario che abbia come zona assegnata Milano e provincia, è
importante inserire tra le parole chiave anche “Milano”, “provincia di Milano”,
“concessionario per Milano”, ecc… . Inoltre nei servizi pay per click di Google, possiamo
selezionare tramite GoogleMaps, la zona di nostro interesse: qualche contatto “fuori zona”
arriverà comunque ma è comunque utile per ridurli.

Keywords vincenti
Nel web marketing esiste la regola (dell’ 80/20) che dice: “l’80% delle vendite viene
generato dal 20% delle parole chiave” Non è detto che le vendite siano generate solo dalle
parole chiave più competitive (e costose come ” computer”): individuare keywords di
nicchia può contribuire a generare migliori conversioni (=vendite) e sicuramente ci saranno
meno concorrenti con parole chiave meno utilizzate.

Analizzare i risultati
Analizzare periodicamente l’andamento del proprio sito (tipo di visitatori, parole chiave
utilizzate, pagine più richieste ecc…) è la base migliore da cui partire prima di effettuare
qualsiasi modifica al sito, sia per quanto riguarda i contenuti che il layout (Quante volte è
migliorata la qualità delle visite ed alla fine i risultati di business, semplicemente
riposizionando un bottone del menù!). Ci sono moltissime informazioni che si possono
ottenere utilizzando un buon software di analisi statistica ma bisogna saperlo utilizzare: è
consigliabile affidarsi ad un professionista per analizzare, interpretare e valutare i dati.

Pay per click


Promozione del sito a pagamento
“La pubblicità è l’anima del commercio” sia che venga fatta dagli utenti “gratuitamente”, sia
che venga utilizzato un sistema a pagamento: dato che internet diventa sempre di più un
luogo di scambi commerciali anche la pubblicità ha raggiunto dimensioni notevoli.

Sicuramente la pubblicità a pagamento più conosciuta in rete è quello proposta da Google


Adwords con il sistema pay per click: ad ogni parola chiave ricercata dagli utenti posso
associare uno slogan pubblicitario, visualizzato a lato dei risultati della ricerca, che se
cliccato “porta” il navigatore sul mio sito e “comporta” un addebito sul mio account.

In realtà queste poche righe di spiegazione non rendono onore al team di Google: il
sistema Adwords è molto sofisticato e consente di fare campagne pubblicitarie mirate,
limitate geograficamente e temporalmente e di ottenere anche molte informazioni circa la
modalità di navigazione degli utenti sul nostro sito (un po’ come fanno i software
professionali di analisi statistica). Spesso i dati ricavati dalle campagne pubblicitarie, al di
la del successo di visite e/o di vendite, sono anche molto utili per orientare gli
aggiornamenti/sviluppi del proprio sito.

Pay per click: Adwords


Vediamo più nel dettaglio come funziona il sistema realizzato da Google. Come per ogni
servizio che vogliamo utilizzare in rete, dobbiamo prima effettuare una registrazione,
dopodiché possiamo accedere al servizio che offre numerosi strumenti per: realizzare
pubblicità a pagamento monitorare le visite al sito verificare le parole chiave utilizzate dagli
utenti Per iniziare è sufficiente effettuare un bonifico a Google (es. 100 euro) dopodiché è
possibile iniziare molto rapidamente la pubblicazione degli annunci pubblicitari scegliendo
ad es.: quanto spendere al giorno in quale orario/giorni visualizzare gli annunci dove
visualizzarli (città/provincia/regione ecc…) su che siti “partner” pubblicarli ecc… Appare
evidente che le possibilità di personalizzazione della campagna pubblicitaria sono molte
ed anche i risultati, in base alle scelte effettuate, possono variare parecchio: è consigliabile
affidarsi ad un professionista o essere disposti a spendere un po’ di soldi “male” e passare
parecchi giorni (e notti) a cercare di far funzionare il tutto come vogliamo!

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